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Il fenomeno? Solo se è bambino
Laura Idril - 22/06/2008 alle 07:37

Ieri con la vittoria del giovanissimo Kreuziger ho cominciato a ragionare su questo fenomeno (non Roman) dei campioni bambini. Un fatto che non tocca solo il ciclismo. Ragazzini portati via dalle categorie giovanili per passare al mondo professionistico ed essere considerati dei bolliti a 27 anni per essere rimpiazzati da altri bambini. Mi sono posta questo problema quando ho letto "Kreuziger in giallo a Parigi". Un sogno si, ma se dovesse arrivare 6° o 7° sentirei addirittura parlare di fallimento. Il problema ovviamente non sono questi giovani campioni, ma chi li gestisce. Vanno a prendere un ragazzino negli juniores e lo trattano come un 30enne. Prendete Andy Schleck (voi direte... ma sempre di lui parla, si ma stavolta seriamente) l'anno scorso fa bene al Giro e invece di testarlo ancora, via subito con la programmazione fare così così e cosà. Punta tutto sul Tour e se fallisce bollito! A 23 anni un fallimento. Mi domando questo: che senso ha portare via i ragazzini dalle categorie giovanili, che sono state inventate apposta, per trattarli come dei 30enni che al primo fallimento sono quasi considerati dei bolliti? Per poi essere rimpiazzati di nuovo da altri bambini trattati come adulti e così via. Il caso di Pozzato è estremamente chiaro. Passato giovanissimo se non vince almeno una/due grandi corse pare che debba ritirarsi domani... Ma ha solamente 27 anni. E' un problema che sento solo io o pensate invece che sia una cosa positiva il passaggio prof di sempre più ragazzini?


Salvatore77 - 22/06/2008 alle 09:48

Purtroppo credo sia una questione di soldi. I ciclisti appena riescono a stipulare contratti con squadre di categorie superiori (soprattutto i prof.) lo fanno perchè si guadagna di più. Naturalmente il vero problema è che le squadre a loro volta cercano di spremere il ciclista subito perchè non si ha tempo per programmare per molte stagioni, come è stato fatto per Indurain che passo dopo passo è maturato a ben 26-27 anni. Se un corridore raggiunge risultati importanti va bene, altrimenti lo scaricano. L'operazione su Pozzato credo sia in teoria buona, perchè saltando il dilettantismo, nei primi anni ha comunque fatto gare con km bassi e di secondo piano. Poi se adesso non vince è anche colpa degli altri che vanno più forte (Cancellara, Boonen). Di ciclisti bruciati da giovani ne abbiamo visti tantissimi. Il dilettantismo spesso è l'ago della bilancia. Per andare più forte degli altri corridori dilettanti, basta allenarti come i prof. superare il chilometraggio e andare di rapportoni, dopo che sei diventato un fenomeno da dilettanti, passi prof. e non hai più energie. Non a caso i prof. forti non hanno carriere folgoranti da dilettanti, perchè non si sono spremuti. Il nostro fisico e come un frutto, se lo spremi quando è verde, non maturera mai. La soluzione, secondo me, è quella che già adottano alcune squadre, cioè creare dei vivai dilettantistici e farli passare prof. a prescindere di risultati. E' più facile a dirlo che a farlo. Poi bisogna saper aspettare anche tra i prof, perchè le corse importanti sono poche e i ciclisti forti sono molti, quindi spesso i risultati non arrivano anche se vai fortissimo.


Mr.Blonde - 22/06/2008 alle 10:08

ho sempre avuto una mia teoria: chi va forte, fortissimo lo si vede sin da quando passa prof. a 24-25 anni quello forte sul serio non è quello che arriva 10° al tour, speranzoso che fino ai 30 anni scalerà due posizioni l'anno tassello per tassello. quello forte mette subito tutti in fila, a 27-28 anni magari può arrivare la "maturazione tardiva", guai però a chiamarlo "fuoriclasse".


magico Danilo - 22/06/2008 alle 10:28

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] ...Prendete Andy Schleck (voi direte... ma sempre di lui parla, si ma stavolta seriamente) l'anno scorso fa bene al Giro e invece di testarlo ancora, via subito con la programmazione fare così così e cosà. Punta tutto sul Tour e se fallisce bollito! A 23 anni un fallimento.... [/quote] Ma chi ha detto che se Andy non vince il giro di Francia sarà un fallimento? I giornalisti, qualche tifoso forse, ma non i tecnici di certo. Giornalisti e tifosi contano molto meno che zero nel ciclismo. Tranquilla, non credo che i suoi tecnici gli pretendano una vittoria in questi 3 anni (tant'è che gli affiancano capitano Carlos Sastre), sanno bene come gestire un talento , le fesserie che dicono il 99,9% dei giornalisti e i pseudotifosi (sempre pronti a portare in alto in caso di vittorie, ancora più pronti ad affossare in caso di sconfitta) ,sono aria fritta.


Subsonico - 22/06/2008 alle 14:14

Laura, io credo che risparmiare la categoria dilettanti, ad un possibile campione, sia tanto di guadagnato, anzichè una pecca. Tu hai preso come esempio Pozzato: beh, ha vinto 2 classiche, e vincerà ancora. Ha vinto meno di quello che ci si aspettava? Possibile, ma non perchè sia stato fisicamente sopravvalutato. Ha tralasciato colpevolmente alcuni dei suoi pregi (la cronometro!) che sicuramente gli sarebbero tornati utili (vorrei ben vedere se un Pozzato ben allenato a cronometro non sarebbe riuscito a vincere la Paris-Tours l'anno scorso o a tenere Cancellara quest'anno alla Sanremo). Sai quale altro corridore ha fatto lo stesso, medesimo percorso di Pozzato? L'ho appena citato, Cancellara. Ci ha guadagnato eccome, no? Di contro, Grabovsky come previsto sta facendo la fine di Popovich...entrambi, sciupati da dilettanti.


dietzen - 22/06/2008 alle 14:27

[quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] ho sempre avuto una mia teoria: chi va forte, fortissimo lo si vede sin da quando passa prof. a 24-25 anni quello forte sul serio non è quello che arriva 10° al tour, speranzoso che fino ai 30 anni scalerà due posizioni l'anno tassello per tassello. quello forte mette subito tutti in fila, a 27-28 anni magari può arrivare la "maturazione tardiva", guai però a chiamarlo "fuoriclasse". [/quote] tipo indurain.


panta2 - 22/06/2008 alle 14:37

[quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] ho sempre avuto una mia teoria: chi va forte, fortissimo lo si vede sin da quando passa prof. a 24-25 anni quello forte sul serio non è quello che arriva 10° al tour, speranzoso che fino ai 30 anni scalerà due posizioni l'anno tassello per tassello. quello forte mette subito tutti in fila, a 27-28 anni magari può arrivare la "maturazione tardiva", guai però a chiamarlo "fuoriclasse". [/quote] Secondo la tua teoria, allora, Indurain non è stato un fuoriclasse?


simone89 - 22/06/2008 alle 15:38

[quote][i]Originariamente inviato da magico Danilo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] ...Prendete Andy Schleck (voi direte... ma sempre di lui parla, si ma stavolta seriamente) l'anno scorso fa bene al Giro e invece di testarlo ancora, via subito con la programmazione fare così così e cosà. Punta tutto sul Tour e se fallisce bollito! A 23 anni un fallimento.... [/quote] Ma chi ha detto che se Andy non vince il giro di Francia sarà un fallimento? I giornalisti, qualche tifoso forse, ma non i tecnici di certo. Giornalisti e tifosi contano molto meno che zero nel ciclismo. Tranquilla, non credo che i suoi tecnici gli pretendano una vittoria in questi 3 anni (tant'è che gli affiancano capitano Carlos Sastre), sanno bene come gestire un talento , le fesserie che dicono il 99,9% dei giornalisti e i pseudotifosi (sempre pronti a portare in alto in caso di vittorie, ancora più pronti ad affossare in caso di sconfitta) ,sono aria fritta. [/quote] beh nibali per il suo undicesimo posto al giro (vista la sua età per me è buon piazzamento) è stato attaccato da molte persone.......


Salvatore77 - 22/06/2008 alle 15:40

[quote][i]Originariamente inviato da panta2 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] ho sempre avuto una mia teoria: chi va forte, fortissimo lo si vede sin da quando passa prof. a 24-25 anni quello forte sul serio non è quello che arriva 10° al tour, speranzoso che fino ai 30 anni scalerà due posizioni l'anno tassello per tassello. quello forte mette subito tutti in fila, a 27-28 anni magari può arrivare la "maturazione tardiva", guai però a chiamarlo "fuoriclasse". [/quote] Secondo la tua teoria, allora, Indurain non è stato un fuoriclasse? [/quote] Indurain era un fuori classe senz'ombra di dubbio. Anzi, gli spagnoli se ne sono accorti subito e lo hanno fatto crescere bene, tant'è che non ha mai cambiato squadra, hanno saputo aspettare. Secondo me Indurain era più forte di Armstrong.


Mr.Blonde - 22/06/2008 alle 15:44

[quote][i]Originariamente inviato da panta2 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] ho sempre avuto una mia teoria: chi va forte, fortissimo lo si vede sin da quando passa prof. a 24-25 anni quello forte sul serio non è quello che arriva 10° al tour, speranzoso che fino ai 30 anni scalerà due posizioni l'anno tassello per tassello. quello forte mette subito tutti in fila, a 27-28 anni magari può arrivare la "maturazione tardiva", guai però a chiamarlo "fuoriclasse". [/quote] Secondo la tua teoria, allora, Indurain non è stato un fuoriclasse? [/quote] chiaramente è un discorso sui generis. indurain è stato un fuoriclasse del pedale, molto intelligente tatticamente ed era una bestia vera a cronometro, fare due doppiette giro-tour è qualcosa di impressionante. ma come lui ce n'è stato uno solo, che a 27 anni ha iniziato a fare il bello e cattivo tempo. merckx e hinault alla sua età avevano già diversi gt in cascina. armstrong non lo conto perchè le sue vittorie erano di cartone.


Claudio82 - 22/06/2008 alle 16:09

Il fatto è che le categorie inferiori sono sempre più simili al professionismo e quindi oggi si può far bene subito, senza pagare quella fase di adattamento che si doveva scontare un tempo, quando tra i dilettanti e i professionisti c'era un abisso in termini di investimenti e impiego di mezzi tecnici. I ragazzi sono pronti prima e quindi passano prima. Il fatto che ci siano professionisti che tornano a correre tra i dilettanti e non vincano neanche lì la dice lunga. Quanto alla tempistica del passaggio di categoria, ne parlavo tanto tempo fa con uno dei massimi esperti di queste cose che sosteneva come l'ideale sia passare prof dopo 2 anni da dilettante. Non prima perchè poi non ci si capisce più nulla, nè dopo perchè le pressioni delle squadre dilettantistiche diventano troppo alte e, comunque, si è già pronti per cimentarsi con i grandi. Per quanto riguarda le pressioni, saperle gestire fa parte del gioco. Un ciclista deve anche sapersi far scivolare addosso certe critiche e saper continuare per la sua strada.


enzonen - 22/06/2008 alle 17:17

secondo me il problema sono sicuramente i contratti e i procuratori. Pozzato ha un procuratore come Pasqualin che di sicuro non è di primo pelo e che sicuramente ha ottenuto come risultato un ingaggio superiore a quello che meriterebbe Pippo. Secondo me un corridore fuori classe o meno che esso sia da il meglio di se quando ci sono tutte le condizioni al contorno per farlo. Insomma io dico che in certi casi Pippo è pressato da squadra,media ecc. appunto per questo motivo e non riesce a gestire la pressione. Alla base c'è una crescita graduale nell'affrontare le cose e Pippo passando da Jun. a Prof. di certo non lo ha aiutato in questo.


delpiero91 - 22/06/2008 alle 18:33

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da panta2 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] ho sempre avuto una mia teoria: chi va forte, fortissimo lo si vede sin da quando passa prof. a 24-25 anni quello forte sul serio non è quello che arriva 10° al tour, speranzoso che fino ai 30 anni scalerà due posizioni l'anno tassello per tassello. quello forte mette subito tutti in fila, a 27-28 anni magari può arrivare la "maturazione tardiva", guai però a chiamarlo "fuoriclasse". [/quote] Secondo la tua teoria, allora, Indurain non è stato un fuoriclasse? [/quote] Indurain era un fuori classe senz'ombra di dubbio. Anzi, gli spagnoli se ne sono accorti subito e lo hanno fatto crescere bene, tant'è che non ha mai cambiato squadra, hanno saputo aspettare. Secondo me Indurain era più forte di Armstrong. [/quote]sicuro? comunque secondo me se si è già competitivi da giovani,bisogna dare il massimo per cercare di fare sempre il risultato,è giusto lanciare subito chi è forte,perchè è vero che ci sono stati ciclisti che maturando sono diventati dei campioni,ma anche dei casi opposti,quindi se si hanno subito le potenzialità perchè aspettare?


simone89 - 22/06/2008 alle 18:39

[quote][i]Originariamente inviato da delpiero91 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da panta2 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] ho sempre avuto una mia teoria: chi va forte, fortissimo lo si vede sin da quando passa prof. a 24-25 anni quello forte sul serio non è quello che arriva 10° al tour, speranzoso che fino ai 30 anni scalerà due posizioni l'anno tassello per tassello. quello forte mette subito tutti in fila, a 27-28 anni magari può arrivare la "maturazione tardiva", guai però a chiamarlo "fuoriclasse". [/quote] Secondo la tua teoria, allora, Indurain non è stato un fuoriclasse? [/quote] Indurain era un fuori classe senz'ombra di dubbio. Anzi, gli spagnoli se ne sono accorti subito e lo hanno fatto crescere bene, tant'è che non ha mai cambiato squadra, hanno saputo aspettare. Secondo me Indurain era più forte di Armstrong. [/quote]sicuro? comunque secondo me se si è già competitivi da giovani,bisogna dare il massimo per cercare di fare sempre il risultato,è giusto lanciare subito chi è forte,perchè è vero che ci sono stati ciclisti che maturando sono diventati dei campioni,ma anche dei casi opposti,quindi se si hanno subito le potenzialità perchè aspettare? [/quote] così si rischia di bruciarli presto i corridori..... esempio che è stato fatto prima di Grabovsky e Popovich


magico Danilo - 22/06/2008 alle 18:56

[quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] beh nibali per il suo undicesimo posto al giro (vista la sua età per me è buon piazzamento) è stato attaccato da molte persone....... [/quote] Infatti, gli stessi giornalisti e tifosi , che prima lo riempivano di elogi sperticati, adesso lo hanno bocciato , e già accantonato come ex promessa da GT.


Abajia - 22/06/2008 alle 19:29

Laura, il tuo intervento è decisamente pertinente a quanto sta accadendo con sempre maggiore frequenza nel mondo delle bici, e a grandi linee mi trovi d'accordo, ma ci sono dei punti che non condivido pienamente. Ad esempio, secondo me ha ragione Sub quando dice che non trova sbagliato che un corridore di 21-22 anni che è evidentemente più forte dei suoi coetanei in categorie minori, venga fatto passare professionista, seppur ancora "acerbo", probabilmente. Certo, poi trovo esagerato che un ragazzino come Rovny sia passato alla categoria massima appena maggiorenne, ecco, questo è esagerato perché si rischia di bruciare il ragazzo, ma già sui 22 anni, se forte, un corridore è bene che non venga tenuto troppo a bagnomaria tra i dilettanti. Detto questo, passo a parlare di quanto condivido del tuo ragionamento, cara Laura. Hai detto che trovi ingiusto che un Kreuziger venga criticato per un eventuale piazzamento fuori dai cinque al prossimo Tour, e lo trovo giustissimo, questo sì, difatti ricalca esattamente la mia opinione espressa nel thread sul giovane ceco. Stesso discorso per Pozzato, con l'aggravante - secondo alcuni... molti, diciamo - che ha già 27 anni e non ha vinto quanto ci si aspettava. Ma ragazzi, 'sto qui è un talento purissimo, ma lasciamolo fare. Aspettate prima di tirare conclusioni affrettate, perché poi potreste rimanere scottati e contraddetti, e poi salire sul carro del vincitore è facile, ma conta (almeno per me) quanto si è detto prima. Ma oramai l'accusare gratuitamente un corridore dal quale ci si aspettava di più sta diventando uno sport...


marco83 - 22/06/2008 alle 19:44

Secondo me è difficile trarre conclusioni generali sulla questione, io dico che l'età e le modalità del grande salto dipendono da troppe componenti, non solo l'età ma anche la maturità della persona, prima ancora che del corridore. Tendenzialmente sono favorevole più ad un passaggio graduale attraverso la categoria under 23 piuttosto che il passaggio in stile-Pozzato dagli juniores ai prof. Questo perchè spesso il salto doppio potrebbe derivare dalla smania dei team manager di ottenere quanto più possibile dal corridore, o dal corridore stesso smanioso di misurarsi con chi fino al giorno prima vedeva correre solo in televisione o a bordo strada. A meno di crack clamorosi in fatto di corridori che effettivamente sono talmente più forti degli avversari che sembrano sprecati per le categorie "inferiori", sono per un approccio graduale anche se, come ripeto, questo dipende da molte componenti. Poi una volta passati subentrano le regole del grande circo, perchè il ciclismo sarà anche mediaticamente meno attraente rispetto ad altri sport, ma la legge del dio denaro e della ricerca del risultato a tutti i costi è comunque imperante, e bruciare talenti rischia di passare come un esercizio ordinario, dimenticandosi spesso che non si ha a che fare con degli automi ma con delle persone soggette ai fallimenti e alle soddisfazioni della competizione, ma anche della vita. Se in questo senso i media impongono leggi e modelli sbagliati, è un bene che almeno noi tifosi cerchiamo di comportarci legittimamente ed in maniera obiettiva tale da non farci ottenebrare il cervello dalle aspettative e dai risultati che ne seguono, siano essi positivi che, soprattutto, negativi. Per quel che mi riguarda, io sono contento qualsiasi cosa Kreuziger faccia al prossimo imminente Tour, perchè comunque di tempo per dimostrare anche nei GT chi è e di che pasta è fatto ne ha ancora parecchio. Su Andy Schleck, dipenderà molto da che ruolo avrà nella CSC. Se si guadagnerà i galloni da leader durante la corsa, e però poi dovesse non emergere sulle montagne, potrebbe anche subentrare un pizzico di delusione (senza usare parole come "fallimento", esagerate per la sua situazione).

 

[Modificato il 22/06/2008 alle 19:56 by marco83]


Subsonico - 22/06/2008 alle 23:15

L'Ho sempre detto e continuo a ripeterlo: per me l'ideale è far crescere campioni in erba in squadre espoirs, come rabobank e mapei, e far correre loro corse semi-professionistiche per un paio di stagioni, anzichè farli passare dai dilettanti, che portano alla stessa esperienza con più competizione.


Tranchée d’Arenberg - 23/06/2008 alle 11:58

[quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] [quote][i]Originariamente inviato da panta2 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] ho sempre avuto una mia teoria: chi va forte, fortissimo lo si vede sin da quando passa prof. a 24-25 anni quello forte sul serio non è quello che arriva 10° al tour, speranzoso che fino ai 30 anni scalerà due posizioni l'anno tassello per tassello. quello forte mette subito tutti in fila, a 27-28 anni magari può arrivare la "maturazione tardiva", guai però a chiamarlo "fuoriclasse". [/quote] Secondo la tua teoria, allora, Indurain non è stato un fuoriclasse? [/quote] chiaramente è un discorso sui generis. indurain è stato un fuoriclasse del pedale, molto intelligente tatticamente ed era una bestia vera a cronometro, fare due doppiette giro-tour è qualcosa di impressionante. ma come lui ce n'è stato uno solo, che a 27 anni ha iniziato a fare il bello e cattivo tempo. merckx e hinault alla sua età avevano già diversi gt in cascina. armstrong non lo conto perchè le sue vittorie erano di cartone. [/quote] Ti vorrei far presente che Merckx e Hinault hanno corso in epoche ormai lontanissime da oggi. Il ciclismo nel frattempo è cambiato molto... Lance Armstrong, per quanto antipatico possa essere ( lo è veramente tanto), ha vinto 7 Tour de France consecutivi, il primo dei quali a 28 anni. Punto e basta. Non mi sembra di certo questo il thread adatto a lanciare sospetti..... Anche il grandissimo Marco Pantani ha vinto il suo primo Giro ed il suo primo Tour a 28 anni suonati. Secondo te neanche lui era un fuoriclasse? La realtà è molto semplice: ci sono corridori che maturano giovanissimi e altri che hanno bisogno di qualche anno in più. Non c'è nulla di strano, visto che per fortuna gli uomini non sono tutti uguali. Sta ai tecnici, ai ds, capire i corridori e aiutarli nella loro maturazione. Se corridori come Kreuziger e Schleck dovessero arrivare 8°-9° al prossimo Tour non sarebbe di certo un fallimento, ma la dimostrazione delle loro grandi potenzialità. E sono sicuro che chi dirige questi giovani lo sa perfettamente.


cassius - 23/06/2008 alle 12:45

Secondo me far saltare la categoria dilettanti può essere giusto per fenomeni come Pozzato e Kreuziger. Per due motivi: - la categoria dilettanti è una tonnara: si corre a tutta dal primo all'ultimo km contro gente che si allena come professionisti e corre su percorsi più facili di quelli della massima categoria, sicchè è difficile per chi è più forte far valere la propria classe; - vincere a mani basse tra i dilettanti può portare alla presunzione di essere destinati ad un grande futuro tra i prò, quando magari le tante vittorie sono frutto di una maturazione anticipata o di un parterre di avversari non eccelso. Secondo me non sono pochi coloro che hanno commesso questo errore. Inoltre si corre il rischio di passare in squadre troppo forti, dove sei uno dei tanti, o troppo scarse, dove sei la punta di diamante - con tutte le pressioni che ciò comporta. A 27 anni un corridore deve aver già dimostrato delle qualità nel campo in cui punta ad affermarsi, sia esso la volata, le corse a tappe, le classiche...per dimostrare le qualità intendo anche un Giro come quello di Nibali quest'anno, che forse ha dimostrato meno di quel che ci si aspettava ma ha tenuto duro e ha dimostrato personalità. Armstrong viene considerato un talento tardivo, ma ricordiamoci che prima del tumore aveva vinto un Mondiale, tappe al Tour e una Freccia Vallone, insomma non era uno scarsone. Con 10 kg in meno ha potuto anche dedicarsi al Tour, che prima gli sarebbe stato precluso. Detto questo, anch'io nutro molti sospetti (per usare un eufemismo :Od: ) sull'americano e sul suo dominio incontrastato per 7 lunghi anni... La maturazione non deve essere sempre e comunque graduale: a volte ci si scopre campioni in modo inaspettato. Andy Schleck nello scorso Giro è stata la sorpresa, ma penso che il primo ad essere sorpreso di questo rendimento - e della sua costanza! - fosse proprio lo stesso Andy. Se quest'anno arriverà 8°-9° al Tour sarà una conferma, perchè il Tour è molto più difficile del Giro perchè ogni tappa è come una classica, e anche quando arriva la fuga dietro in gruppo si mena tutto il giorno. E gli avversari sono di un altro livello... Kreuziger? Spero che nessuno pensi veramente che debba far risultato a questo Tour..ha 22 anni ed è alla sua prima esperienza in una corsa a tappe per far classifica! Popovich è stato bruciato perchè è finito a 22 anni in una squadra che puntava tutto su di lui e diretta da un certo Locatelli: mi sarei meravigliato se fosse finita diversamente. Il ragazzo c'è, tant'è che continua cmq ad arrivare nella prima parte degli ordini d'arrivo, ma che involuzione ha subito...ormai è ridotto a uscire di classifica per cercare di andare in fuga. Una triste fine per il Merckx dei dilettanti...e mi dispiace da morire perchè è una persona di una simpatia e umiltà uniche. Pozzato ha vinto meno di quel che poteva. Secondo me il limite sta nel carattere: ha talento e lo sa bene, e dosa questo talento con il contagocce, correndo per vincere in poche occasioni. Non ha la mentalità di un Bettini, che si butta, ci crede...se Bettini avesse avuto il talento e il fisico di Pozzato,il ciclismo sarebbe uno sport noioso dove la gente corre per stare sul podio accanto a Bettini. Non ha la determinazione da Robocop di un Zabel, che per 4-5 anni ha ammazzato le volate di qualsiasi corsa ciclistica perchè metteva la stessa feroce determinazione in allenamento, in via Roma a Sanremo o nella tappa della Vuelta a Burgos...e si è consumato un po' presto, ma ha ancora troppa voglia di correre... E per questo motivo sta sulle p...e a tanta gente, perchè il suo modo di pensare è estraneo alla cultura del ciclismo.


Salvatore77 - 23/06/2008 alle 12:53

Pozzato ha vinto meno di quello che ci si aspettava? Forse... Forse la concorrenza nelle gare in linea è molto agguerrita e sono tanti a combattere per pochi obiettivi. Cancellara, Boonen, Ballan sono uomini che raccolgono nelle stesse gare di Pozzato. Inoltre ci sono ciclisti come Hoste, Flecha, Gilbert, Freire che hanno raccolto relativamente meno delle proprie potenzialità. Pozzato credo sia forte e possa ancora migliorare nelle gare di un giorno perchè ritengo che non sia spremuto e poi facendo appena un grande giro ogni anno, credo che le carriere si allungano.


Mr.Blonde - 23/06/2008 alle 12:53

il discorso su pantani vincitore a 28 anni non centra un'emerita mazza, visto che era uno scalatore puro e ha vinto i suoi due gt in contesti difficilissimi, visti i percorsi ridicoli, con 4 salite a pagarlo oro che le organizzazioni propinavano. pantani ricordo che tra incidenti, gatti neri ha corso davvero pochissimo, altrimenti di giri e tour ne avrebbe vinti a iosa.


Salvatore77 - 23/06/2008 alle 13:00

[quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] il discorso su pantani vincitore a 28 anni non centra un'emerita mazza, visto che era uno scalatore puro e ha vinto i suoi due gt in contesti difficilissimi, visti i percorsi ridicoli, con 4 salite a pagarlo oro che le organizzazioni propinavano. pantani ricordo che tra incidenti, gatti neri ha corso davvero pochissimo, altrimenti di giri e tour ne avrebbe vinti a iosa. [/quote] Credo che Pantani abbia vinto un Tour in condizioni particolari, non dimentichiamoci l'eclusione della Festina, il ritiro di tutte le squadre spagnole. Se Pantani non avesse subito tutti gli incidenti che sappiamo, avrebbe sicuramente vinto almeno 4/5 giri d'Italia, sicuramente non avrebbe più vinto Tour de France.


Mr.Blonde - 23/06/2008 alle 13:05

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] il discorso su pantani vincitore a 28 anni non centra un'emerita mazza, visto che era uno scalatore puro e ha vinto i suoi due gt in contesti difficilissimi, visti i percorsi ridicoli, con 4 salite a pagarlo oro che le organizzazioni propinavano. pantani ricordo che tra incidenti, gatti neri ha corso davvero pochissimo, altrimenti di giri e tour ne avrebbe vinti a iosa. [/quote] Credo che Pantani abbia vinto un Tour in condizioni particolari, non dimentichiamoci l'eclusione della Festina, il ritiro di tutte le squadre spagnole. Se Pantani non avesse subito tutti gli incidenti che sappiamo, avrebbe sicuramente vinto almeno 4/5 giri d'Italia, sicuramente non avrebbe più vinto Tour de France. [/quote] il ritiro della festina? e virenque secondo te sarebbe arrivato davanti a quel pantani nel 98? di tour ne avrebbe vinti eccome, il pantani biennio 98-99 a crono pagava pochissimo agli specialisti ed era praticamente imbattibile in salita.


Salvatore77 - 23/06/2008 alle 13:10

[quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] il discorso su pantani vincitore a 28 anni non centra un'emerita mazza, visto che era uno scalatore puro e ha vinto i suoi due gt in contesti difficilissimi, visti i percorsi ridicoli, con 4 salite a pagarlo oro che le organizzazioni propinavano. pantani ricordo che tra incidenti, gatti neri ha corso davvero pochissimo, altrimenti di giri e tour ne avrebbe vinti a iosa. [/quote] Credo che Pantani abbia vinto un Tour in condizioni particolari, non dimentichiamoci l'eclusione della Festina, il ritiro di tutte le squadre spagnole. Se Pantani non avesse subito tutti gli incidenti che sappiamo, avrebbe sicuramente vinto almeno 4/5 giri d'Italia, sicuramente non avrebbe più vinto Tour de France. [/quote] il ritiro della festina? e virenque secondo te sarebbe arrivato davanti a quel pantani nel 98? di tour ne avrebbe vinti eccome, il pantani biennio 98-99 a crono pagava pochissimo agli specialisti ed era praticamente imbattibile in salita. [/quote] Infatti nel 1998 il Tour lo ha vinto, ma da quel momento in poi con l'avvento di Armstrong sarebbe stato davvero improbabile vincere un Tour. Infatti in tutti gli altri Tour dove Armstrong e Pantani si sono incontrati, l'americano andava più forte di Pantani e di tutti gli altri.


Granfondista - 23/06/2008 alle 13:14

[quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Non ha la determinazione da Robocop di un Zabel, che per 4-5 anni ha ammazzato le volate di qualsiasi corsa ciclistica perchè metteva la stessa feroce determinazione in allenamento, in via Roma a Sanremo o nella tappa della Vuelta a Burgos...e si è consumato un po' presto, ma ha ancora troppa voglia di correre... E per questo motivo sta sulle p...e a tanta gente, perchè il suo modo di pensare è estraneo alla cultura del ciclismo. [/quote] Sei sicuro? dalle varie interviste sentite o lette, mi pare che invece Zabel sia molto ammirato in gruppo. A meno che... :O--


Mr.Blonde - 23/06/2008 alle 13:23

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] il discorso su pantani vincitore a 28 anni non centra un'emerita mazza, visto che era uno scalatore puro e ha vinto i suoi due gt in contesti difficilissimi, visti i percorsi ridicoli, con 4 salite a pagarlo oro che le organizzazioni propinavano. pantani ricordo che tra incidenti, gatti neri ha corso davvero pochissimo, altrimenti di giri e tour ne avrebbe vinti a iosa. [/quote] Credo che Pantani abbia vinto un Tour in condizioni particolari, non dimentichiamoci l'eclusione della Festina, il ritiro di tutte le squadre spagnole. Se Pantani non avesse subito tutti gli incidenti che sappiamo, avrebbe sicuramente vinto almeno 4/5 giri d'Italia, sicuramente non avrebbe più vinto Tour de France. [/quote] il ritiro della festina? e virenque secondo te sarebbe arrivato davanti a quel pantani nel 98? di tour ne avrebbe vinti eccome, il pantani biennio 98-99 a crono pagava pochissimo agli specialisti ed era praticamente imbattibile in salita. [/quote] Infatti nel 1998 il Tour lo ha vinto, ma da quel momento in poi con l'avvento di Armstrong sarebbe stato davvero improbabile vincere un Tour. Infatti in tutti gli altri Tour dove Armstrong e Pantani si sono incontrati, l'americano andava più forte di Pantani e di tutti gli altri. [/quote] 1 tour;) nel quale un pantani al 60-70% della condizione gli rifilò 1 min a courchevel e il giorno dopo gli fece prendere la cotta più pesante della sua carriera al tour sul joux plane.


delpiero91 - 23/06/2008 alle 13:59

[quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Mr.Blonde [/i] il discorso su pantani vincitore a 28 anni non centra un'emerita mazza, visto che era uno scalatore puro e ha vinto i suoi due gt in contesti difficilissimi, visti i percorsi ridicoli, con 4 salite a pagarlo oro che le organizzazioni propinavano. pantani ricordo che tra incidenti, gatti neri ha corso davvero pochissimo, altrimenti di giri e tour ne avrebbe vinti a iosa. [/quote] Credo che Pantani abbia vinto un Tour in condizioni particolari, non dimentichiamoci l'eclusione della Festina, il ritiro di tutte le squadre spagnole. Se Pantani non avesse subito tutti gli incidenti che sappiamo, avrebbe sicuramente vinto almeno 4/5 giri d'Italia, sicuramente non avrebbe più vinto Tour de France. [/quote] il ritiro della festina? e virenque secondo te sarebbe arrivato davanti a quel pantani nel 98? di tour ne avrebbe vinti eccome, il pantani biennio 98-99 a crono pagava pochissimo agli specialisti ed era praticamente imbattibile in salita. [/quote] Infatti nel 1998 il Tour lo ha vinto, ma da quel momento in poi con l'avvento di Armstrong sarebbe stato davvero improbabile vincere un Tour. Infatti in tutti gli altri Tour dove Armstrong e Pantani si sono incontrati, l'americano andava più forte di Pantani e di tutti gli altri. [/quote] 1 tour;) nel quale un pantani al 60-70% della condizione gli rifilò 1 min a courchevel e il giorno dopo gli fece prendere la cotta più pesante della sua carriera al tour sul joux plane. [/quote]non è che armstrong è andato in crisi a causa di pantani,comunque state andando fuori tema


Granfondista - 23/06/2008 alle 14:21

[quote][i]Originariamente inviato da delpiero91 [/i] non è che armstrong è andato in crisi a causa di pantani,comunque state andando fuori tema [/quote] Hai ragione, si sta andando fuori tema, ma questa è troppo invitante:ti sbagli su Armstrong, andò in crisi proprio a causa dell'attacco di Pantani. Uno come lui, che già a Dicembre programmava quali tappe vincere, non concepiva (e soprattutto non capiva) azioni improvvise e apparentemente scriteriate come quella di cui si parla:visto che poi si trattava del corridore che lo aveva bastonato appena il giorno prima, ha fatto sì che perdesse il controllo della corsa, dimenticandosi di alimentarsi a dovere. Se solo Pantani non avesse fatto tutto di testa sua, magari cercando alleati nella fuga, quel Tour il Sig.Armstrong se le sarebbe dovuto sudare parecchio, di questo sono assolutamente convinto.


dietzen - 23/06/2008 alle 14:35

[quote][i]Originariamente inviato da Granfondista [/i] [quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Non ha la determinazione da Robocop di un Zabel, che per 4-5 anni ha ammazzato le volate di qualsiasi corsa ciclistica perchè metteva la stessa feroce determinazione in allenamento, in via Roma a Sanremo o nella tappa della Vuelta a Burgos...e si è consumato un po' presto, ma ha ancora troppa voglia di correre... E per questo motivo sta sulle p...e a tanta gente, perchè il suo modo di pensare è estraneo alla cultura del ciclismo. [/quote] Sei sicuro? dalle varie interviste sentite o lette, mi pare che invece Zabel sia molto ammirato in gruppo. A meno che... :O-- [/quote] mi sa che in quel passaggio cassius si riferisse a pozzato.


Salvatore77 - 23/06/2008 alle 15:12

Nel ciclismo moderno (diciamo negli ultimi 25 anni) si sono visti tanti casi casi diversi fra loro: 1. ciclisti vincere grandi giri a 28/30 e continuare a vincerli 2. ciclisti che hanno vinto g. giri a 22 anni ma poi nient'altro 3. ciclisti che hanno vinto classiche a 22 anni fino a 35 anni. Credo che i grandi giri chiedono una preperazione diversa che sottrae molto più delle classiche, quindi non mi meraviglia che alcuni corridori a 30 anni non hanno più energie. Saronni ad esempio ha avuto una carriera relativamente breve, mentre Zabel, Moser, Rebellin ed altri ancora hanno avuto una carriera più longeva. Morale della favola: secondo me se un corridore ha l'esplosione da giovane, non è negativo ma spesso la carriera non riesce ad essere sempre allo stesso livello.


Granfondista - 23/06/2008 alle 15:35

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Granfondista [/i] [quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Non ha la determinazione da Robocop di un Zabel, che per 4-5 anni ha ammazzato le volate di qualsiasi corsa ciclistica perchè metteva la stessa feroce determinazione in allenamento, in via Roma a Sanremo o nella tappa della Vuelta a Burgos...e si è consumato un po' presto, ma ha ancora troppa voglia di correre... E per questo motivo sta sulle p...e a tanta gente, perchè il suo modo di pensare è estraneo alla cultura del ciclismo. [/quote] Sei sicuro? dalle varie interviste sentite o lette, mi pare che invece Zabel sia molto ammirato in gruppo. A meno che... :O-- [/quote] mi sa che in quel passaggio cassius si riferisse a pozzato. [/quote] Probabilmente sì, ho voluto chiedere lo stesso perchè leggendo ho avuto l'impressione che si riferisse al tedesco. :hammer:


cassius - 23/06/2008 alle 18:07

[quote][i]Originariamente inviato da Granfondista [/i] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Granfondista [/i] [quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Non ha la determinazione da Robocop di un Zabel, che per 4-5 anni ha ammazzato le volate di qualsiasi corsa ciclistica perchè metteva la stessa feroce determinazione in allenamento, in via Roma a Sanremo o nella tappa della Vuelta a Burgos...e si è consumato un po' presto, ma ha ancora troppa voglia di correre... E per questo motivo sta sulle p...e a tanta gente, perchè il suo modo di pensare è estraneo alla cultura del ciclismo. [/quote] Sei sicuro? dalle varie interviste sentite o lette, mi pare che invece Zabel sia molto ammirato in gruppo. A meno che... :O-- [/quote] mi sa che in quel passaggio cassius si riferisse a pozzato. [/quote] Probabilmente sì, ho voluto chiedere lo stesso perchè leggendo ho avuto l'impressione che si riferisse al tedesco. :hammer: [/quote] Chiarimento necessario: parlavo di Pozzato. Che non sta sulle ..... a me, il mio è un discorso generale e che riguarda anche la sua scelta di farsi rappresentare da un procuratore. Scelta che, secondo me, è sacrosanta: i ciclisti spesso non hanno avuto modo di studiare molto, e si trovano a parlare di contratti a poco più di 20 anni, e fan bene ad appoggiarsi a qualcuno che ha esperienza per non prendersi delle fregature. A me non piace tanto il suo modo di correre, lo trovo un po' succhiaruote e poi non sopporto che il talento vada sprecato così: vorrei che Pippo corresse come fa il suo "gemello" Cancellara, che anno dopo anno cerca di limare i suoi punti deboli e ampliare i suoi orizzonti - intesi come tipi di gare dove può dire la sua. Invece, una volta che Pozzato ha capito che allo sprint non era male, ha accantonato la crono e corre in modo sparagnino.


Bazzia - 23/06/2008 alle 18:42

La questione è molto interessante, questa grande esplosione di giovani talenti non ancora 25enni, porta in risalto molte riflessioni. Ho notato una cosa, il novanta per cento dei corridori, che state nominando, ha una costituzione fisica identica, A. Schleck, Kreuziger, Gesink, Mollema, Capecchi, Dekker, Van Avermaet, Cris Sorensen, Boesson Hagen, etc. Alti e magrissimi. Questo sviluppo fisico notevole, ha permesso a questi corridori, di primeggiare a livello giovanile, e successivamente non hanno pagato lo "scotto" di passare professionisti, perchè dotati di una struttura fisica non indefferente. Stesso discorso vale per Pozzato e Cancellara, che appena passati con Mapei Espoirs, facevano incetta di vittoria. Per Popovych, persona che ho conosciuto personalmente, il discorso è differente, forse è stato per i risultati il miglior under che io ricordi. Passato con la squadra di Saligari e Conalgo (non so scrivere il nome:D), gli hanno costruito una squadra dopo e dato subito i gradi di capitano, pensando che in poco più di un anno avrebbe cominciato a dominare come nei dilettanti. Non è stato cosi e forse non sarà più cosi, resta il fatto che il suo talento è qualcosa fuori dal comune, quando se lo ricorda infatti fa cose pazzesche.


forzainter - 23/06/2008 alle 18:55

[quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Popovich è stato bruciato perchè è finito a 22 anni in una squadra che puntava tutto su di lui e diretta da un certo Locatelli: mi sarei meravigliato se fosse finita diversamente. Il ragazzo c'è, tant'è che continua cmq ad arrivare nella prima parte degli ordini d'arrivo, ma che involuzione ha subito...ormai è ridotto a uscire di classifica per cercare di andare in fuga. Una triste fine per il Merckx dei dilettanti...e mi dispiace da morire perchè è una persona di una simpatia e umiltà uniche. [/quote] Che peso aveva con Locatelli ? Che allenamenti faceva ? Confrontiamoli con quelli di adesso.. magari c'e' la risposta sul rendimento di Popovytch.. (altro che dare la coppa a Locatelli) Strano come al 2° anno era sul podio al giro.. Poi arriva il contrattone e il rendimento (e la voglia di allenarsi ) diminuisce Che faccia gli allenamenti che fa Basso (o che faceva lui da dilettante) poi i risultati cambiano.. Anche con gli aiuti chimici/farmacologici il ciclismo fa sempre rima con fatica e allenamento


Salvatore77 - 23/06/2008 alle 18:57

Probabilmente le considerazioni fatte da Bazzia sono valide. C'è gente che sviluppa prima di altri e magari diventa forte prima di altri. Se pensiamo che lo sviluppo dei maschietti avviene anche fino ai 25 anni, si può immaginare che alcuni da dilettante non si sono sviluppati dal punto di vista fisico. Andrebbe chiesto ad un medico sportivo se questo ragionamento vale anche per gli sport anaerobici come il ciclismo, nel senso che forse il fisico si sviluppa e si diventa più potenti ma per il fondo e il recupero forse vale più l'allenamento? Non so. Se qualcuno sa di più ce lo può dire.


Bazzia - 23/06/2008 alle 19:05

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Popovich è stato bruciato perchè è finito a 22 anni in una squadra che puntava tutto su di lui e diretta da un certo Locatelli: mi sarei meravigliato se fosse finita diversamente. Il ragazzo c'è, tant'è che continua cmq ad arrivare nella prima parte degli ordini d'arrivo, ma che involuzione ha subito...ormai è ridotto a uscire di classifica per cercare di andare in fuga. Una triste fine per il Merckx dei dilettanti...e mi dispiace da morire perchè è una persona di una simpatia e umiltà uniche. [/quote] Che peso aveva con Locatelli ? Che allenamenti faceva ? Confrontiamoli con quelli di adesso.. magari c'e' la risposta sul rendimento di Popovytch.. (altro che dare la coppa a Locatelli) Strano come al 2° anno era sul podio al giro.. Poi arriva il contrattone e il rendimento (e la voglia di allenarsi ) diminuisce Che faccia gli allenamenti che fa Basso (o che faceva lui da dilettante) poi i risultati cambiano.. Anche con gli aiuti chimici/farmacologici il ciclismo fa sempre rima con fatica e allenamento [/quote] Penso che prima di tirare certe conclusioni su alcuni corridori, occorrerebbe andarlo a chiedere al diretto interessato o a chi si occupa di lui per quando riguarda l'aspetto agonistico. Popovych come già ripetuto, deve parte della sua involuzione all'essere passato come il Mercx del nuovo millennio, in una squadra creata su misura per lui quando aveva appena 23anni.


forzainter - 23/06/2008 alle 19:12

[quote][i]Originariamente inviato da Bazzia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Popovich è stato bruciato perchè è finito a 22 anni in una squadra che puntava tutto su di lui e diretta da un certo Locatelli: mi sarei meravigliato se fosse finita diversamente. Il ragazzo c'è, tant'è che continua cmq ad arrivare nella prima parte degli ordini d'arrivo, ma che involuzione ha subito...ormai è ridotto a uscire di classifica per cercare di andare in fuga. Una triste fine per il Merckx dei dilettanti...e mi dispiace da morire perchè è una persona di una simpatia e umiltà uniche. [/quote] Che peso aveva con Locatelli ? Che allenamenti faceva ? Confrontiamoli con quelli di adesso.. magari c'e' la risposta sul rendimento di Popovytch.. (altro che dare la coppa a Locatelli) Strano come al 2° anno era sul podio al giro.. Poi arriva il contrattone e il rendimento (e la voglia di allenarsi ) diminuisce Che faccia gli allenamenti che fa Basso (o che faceva lui da dilettante) poi i risultati cambiano.. Anche con gli aiuti chimici/farmacologici il ciclismo fa sempre rima con fatica e allenamento [/quote] Penso che prima di tirare certe conclusioni su alcuni corridori, occorrerebbe andarlo a chiedere al diretto interessato o a chi si occupa di lui per quando riguarda l'aspetto agonistico. Popovych come già ripetuto, deve parte della sua involuzione all'essere passato come il Mercx del nuovo millennio, in una squadra creata su misura per lui quando aveva appena 23anni. [/quote] Ma cosa centra ? Con quella squadra è arrivato secondo al giro.. Quando un corridore con quella carriera dilettantistica passa pro è normale che gli fanno la squadra La sua involuzione è per me facilmente spiegabile , allenamenti meno duri rispetto alla Palazzago e Peso Quando era dilettante torno a casa sua solo una settimana in tutto l'anno.. (se vuoi arrivare bisogna fare sacrifici..)


elisamorbidona - 23/06/2008 alle 20:45

Per quanto riguarda Popovych, può darsi che siano state le eccessive responsabilità. Però ora secondo me avrebbe tanto bisogno di calore e incoraggiamento. Va bene lavorare sodo per Evans al Tour, o per altri nelle grandi corse a tappe. Sono grandi obiettivi che dovrebbero comunque stimolarlo, visto che forse sulla tenuta nelle tre settimane ha scoperto da prof che gli manca qualcosa, cosa che non emergeva nelle più brevi corse under 23. Però secondo me avrebbe bisogno che gli fosse detto in anticipo che poi in corse più brevi e impegnative sarà lui il capitano della squadra. Penso ad un Giro di Svizzera, un Giro di Germania, una Parigi-Nizza, dove fece una splendida impresa l'anno scorso. Se le prepara bene dovrebbero essere alla sua portata. In fondo, alla Silence ci sono ottimi corridori per le classiche, c'è Evans per i GT, potrebbe fare comodo uno che punti alla classifica nei giri di una settimana-10 giorni, togliendo pressione in quei frangenti allo stesso Evans...Al momento mi sembra che gli manchino degli obiettivi su cui focalizzarsi, avrebbe proprio bisogno di vincere qualcosa per la fiducia in se stesso. Sull'osservazione di Bazzia riguardo alla tipologia fisica di molti giovani emergenti tra i quali metterei anche Van den Broeck, ci sto pensando anche io da un pò. E' naturalmente un segno dell'evoluzione della specie :( noi trentenni siamo certamente in media più bassini dei ventenni, in misura percentualmente più marcata rispetto alle differenze generazionali di qualche tempo fa. Però secondo me c'è anche lo zampino di un altro paio di fattori: 1)i differenti sistemi di allenamento, molto più specifici di un tempo, applicati naturalmente già dalle categorie giovanili, che forse danno migliori risultati con atleti alti e magri e dunque accade che ottengano buoni risultati subito e vadano avanti, mentre altri più gracilini quei riscontri li colgono...fuori tempo massimo; 2)forse il chilometraggio e le difficoltà altimetriche delle categorie giovanili si sono un pò standardizzate: l'atleta con le caratteristiche fisiche dello scalatore puro difficilmente trova tappe o corse con due o tre salite lunghe. Deve emergere sugli arrivi in salita "secchi", dove però va molto forte anche chi è dotato di eccezionali capacità cardio-respiratorie e nel fuori-soglia, non solo chi ha doti naturali da scalatore e da fondista.

 

[Modificato il 23/06/2008 alle 20:50 by elisamorbidona]


Bazzia - 23/06/2008 alle 23:03

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bazzia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Popovich è stato bruciato perchè è finito a 22 anni in una squadra che puntava tutto su di lui e diretta da un certo Locatelli: mi sarei meravigliato se fosse finita diversamente. Il ragazzo c'è, tant'è che continua cmq ad arrivare nella prima parte degli ordini d'arrivo, ma che involuzione ha subito...ormai è ridotto a uscire di classifica per cercare di andare in fuga. Una triste fine per il Merckx dei dilettanti...e mi dispiace da morire perchè è una persona di una simpatia e umiltà uniche. [/quote] Che peso aveva con Locatelli ? Che allenamenti faceva ? Confrontiamoli con quelli di adesso.. magari c'e' la risposta sul rendimento di Popovytch.. (altro che dare la coppa a Locatelli) Strano come al 2° anno era sul podio al giro.. Poi arriva il contrattone e il rendimento (e la voglia di allenarsi ) diminuisce Che faccia gli allenamenti che fa Basso (o che faceva lui da dilettante) poi i risultati cambiano.. Anche con gli aiuti chimici/farmacologici il ciclismo fa sempre rima con fatica e allenamento [/quote] Penso che prima di tirare certe conclusioni su alcuni corridori, occorrerebbe andarlo a chiedere al diretto interessato o a chi si occupa di lui per quando riguarda l'aspetto agonistico. Popovych come già ripetuto, deve parte della sua involuzione all'essere passato come il Mercx del nuovo millennio, in una squadra creata su misura per lui quando aveva appena 23anni. [/quote] Ma cosa centra ? Con quella squadra è arrivato secondo al giro.. Quando un corridore con quella carriera dilettantistica passa pro è normale che gli fanno la squadra La sua involuzione è per me facilmente spiegabile , allenamenti meno duri rispetto alla Palazzago e Peso Quando era dilettante torno a casa sua solo una settimana in tutto l'anno.. (se vuoi arrivare bisogna fare sacrifici..) [/quote] Comunque nel 2003 ha fatto terzo non secondo..


Mr.Blonde - 24/06/2008 alle 11:46

l'unico nel ciclismo moderno che non mi sembra schiavo dei santoni, dei due picchi di condizione e del rapportino agile è riccardo riccò. però deve essere bravo lui a gestirsi autonomamente, deve subito sfanculare chi gli proporrà la ricerca dell'agilità per migliorare a crono e per tenersi la gamba in salita. lo spero con tutto il cuore, per il resto quoto bazzia, ormai il ciclismo moderno propina solo gente di 1.80 con gambe lunghe e magrezza biafritica. il massimo per un santone.


prof - 24/06/2008 alle 12:48

[quote][i]Originariamente inviato da elisamorbidona [/i] Per quanto riguarda Popovych, può darsi che siano state le eccessive responsabilità. Però ora secondo me avrebbe tanto bisogno di calore e incoraggiamento. Va bene lavorare sodo per Evans al Tour, o per altri nelle grandi corse a tappe. Sono grandi obiettivi che dovrebbero comunque stimolarlo, visto che forse sulla tenuta nelle tre settimane ha scoperto da prof che gli manca qualcosa, cosa che non emergeva nelle più brevi corse under 23. Però secondo me avrebbe bisogno che gli fosse detto in anticipo che poi in corse più brevi e impegnative sarà lui il capitano della squadra. Penso ad un Giro di Svizzera, un Giro di Germania, una Parigi-Nizza, dove fece una splendida impresa l'anno scorso. Se le prepara bene dovrebbero essere alla sua portata. In fondo, alla Silence ci sono ottimi corridori per le classiche, c'è Evans per i GT, potrebbe fare comodo uno che punti alla classifica nei giri di una settimana-10 giorni, togliendo pressione in quei frangenti allo stesso Evans...Al momento mi sembra che gli manchino degli obiettivi su cui focalizzarsi, avrebbe proprio bisogno di vincere qualcosa per la fiducia in se stesso. Sull'osservazione di Bazzia riguardo alla tipologia fisica di molti giovani emergenti tra i quali metterei anche Van den Broeck, ci sto pensando anche io da un pò. E' naturalmente un segno dell'evoluzione della specie :( noi trentenni siamo certamente in media più bassini dei ventenni, in misura percentualmente più marcata rispetto alle differenze generazionali di qualche tempo fa. Però secondo me c'è anche lo zampino di un altro paio di fattori: 1)i differenti sistemi di allenamento, molto più specifici di un tempo, applicati naturalmente già dalle categorie giovanili, che forse danno migliori risultati con atleti alti e magri e dunque accade che ottengano buoni risultati subito e vadano avanti, mentre altri più gracilini quei riscontri li colgono...fuori tempo massimo; 2)forse il chilometraggio e le difficoltà altimetriche delle categorie giovanili si sono un pò standardizzate: l'atleta con le caratteristiche fisiche dello scalatore puro difficilmente trova tappe o corse con due o tre salite lunghe. Deve emergere sugli arrivi in salita "secchi", dove però va molto forte anche chi è dotato di eccezionali capacità cardio-respiratorie e nel fuori-soglia, non solo chi ha doti naturali da scalatore e da fondista. [/quote] Mi accodo pienamente al pensiero di Elisa e di Bazzia. Per quanto mi concerne, aggiungo solo una chiosa: tra i dilettanti sono possibili pratiche che diventano meno facilmente gestibili da pro ove i controlli sono un po' piu' pressanti e invasivi. Non è l'unico motivo; dobbiamo aggiungere anche che, nel mondo degli under, esistono ancora figuri, sedicento dirigenti a vari livelli, sulla cui serietà, preparazione e moralità è lecito nutrire ogni peprplessità e qualsivoglia moto di disgusto. Oggi, come in passato, questo comporta uno sfruttamento piu' intenso nella categoria giovanile, con la conseguenza che tante promesse giungono fatalmente ed irrimediabilmente bruciate alla soglia del professionismo. Oggi, come in passato, gli albi d'oro delle gare dilettantistiche piu' prestigiose sono infarcite di nomi che non hanno piu' lasciato traccia di sè negli anni successivi. La storia si ripete immutabile e, con lei, questa incapacità a fare pulizia al proprio interno che solo il ciclismo sembra possedere in cosi' gran quantità.


Lopi - 24/06/2008 alle 18:36

Parlo da completamente esterno all'ambiente, da semplice appassionato. Per me il problema del ciclismo è che in grandissima parte dei casi le squadra giovanili sono slegate da quelle professionistiche, quindi, sapendo che tanto dopo 3-4 anni cederanno i loro corridori li spremono senza porsi il problema di curare la loro crescita per permettere loro di diventare poi dei campioni fra i professionisti. La Rabobank, che ha capito come vanno le cose, ha messo su una sua squadra giovanile, in cui far crescere i giovani in corse minori (.2), e fin qui i risultati sono incoraggianti, ne sono usciti Gesink, Boom, Dekker, Reus (che poi ha subito un tremendo infortunio, ma era un giovane molto promettente), che potrebbero riportare il ciclismo olandese livelli che da qualche decennio si sognano.


cassius - 25/06/2008 alle 08:54

[quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] Parlo da completamente esterno all'ambiente, da semplice appassionato. Per me il problema del ciclismo è che in grandissima parte dei casi le squadra giovanili sono slegate da quelle professionistiche, quindi, sapendo che tanto dopo 3-4 anni cederanno i loro corridori li spremono senza porsi il problema di curare la loro crescita per permettere loro di diventare poi dei campioni fra i professionisti. La Rabobank, che ha capito come vanno le cose, ha messo su una sua squadra giovanile, in cui far crescere i giovani in corse minori (.2), e fin qui i risultati sono incoraggianti, ne sono usciti Gesink, Boom, Dekker, Reus (che poi ha subito un tremendo infortunio, ma era un giovane molto promettente), che potrebbero riportare il ciclismo olandese livelli che da qualche decennio si sognano. [/quote] Condivido... è vero che alcune squadre dilettantistiche si fanno ancora molta pubblicità quando vengono citati i professionisti che hanno lanciato (penso soprattutto alla Zalf), ma lo sponsor tra i dilettanti vuole che i suoi corridori vincano! E per vincere, se bisogna allenarsi già come professionisti a 19 anni o peggio ancora "truccare il motore", e bè che lo si faccia! Bisognerebbe obbligare tutte le squadre PT a sponsorizzare anche una squadra dilettantistica, cosa fattibile dal momento che la somma da investire è una minima parte rispetto a quella per una squadra della massima serie...logico che una Rabobank lo faccia già, sono nel ciclismo da una vita, a suo tempo lo fece la Mapei.. Riguardo a Popovich, credo che gli abbia fatto male anche il passare alla Discovery: nel 2005 fu un fantastico gregario per Armstrong, nel 2006 gli fu affidata semplicemente la missione di vincere il Tour! Non riuscendoci, si è perso... Forse dovrebbe solo ricalibrare un attimo gli obbiettivi, puntare forte sulle brevi corse a tappe per arrivare ai GT con meno pressioni. Un po' come ha fatto Cunego, che infatti si sta ritrovando. Sono sicuro che in un Giro o un Tour possa ancora dire la sua (idem dicasi per Cunego).