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Coppi al Giro machina Bianchi
kakays - 05/05/2008 alle 21:24

Ciao, Se qualcuno mi puo aiutare. Cerco ada identificare la vettura che segue Coppi sulle immagini sotto. Sa se esiste ancora in un museo ? Grazie [img] http://www.pezcyclingnews.com/photos/races07/giro07/coppi-stelvio53450.jpg[/img]


cancel58 - 05/05/2008 alle 22:20

C'è ancora, la Checca, l'ammiraglia di Coppi, la Bianchi S9 targata MI 50882. Meriterebbe di essere resturata... Per saperne di più, segnalo il libro di Franco VARISCO L'ombra di Fausto, edizioni il Fiorino, 2006


delfo - 08/05/2008 alle 17:05

La "Bianchi S9" targata MI 50882 e magistralmente guidata per 12 anni da Gino Oriani, figlio di Carlo, vincitore del Giro d'Italia del 1913, esiste ancora e si trova a Milano. Io l'ho vista nel 2000, l'ho fotografata ed ho fatto tre modellini in scala 1/43 (tratti da una Fiat 1100 della Brumm) con tanto di biciclette sul portabici, di borracce e quant'altro. Non posso dire il nome del proprietario e dove si trova l'auto ma, a differenza di quanto detto a suo tempo dai giornali sportivi, la mitica Bianchi non è stata rottamata. "S" sta per "Superga" e la vettura è molto lunga, sui cinque metri, per via del porta bagagli posteriore che conteneva ruote, ingranaggi e tutti i viveri necessari ai corridori ed all'equipaggio della "Checca" come la definì lo stesso Gino Oriani. A bordo il Comm. Zambrni, capo della "Bianchi", con "Pinella" il meccanico ed ovviamente il direttore sportivo Giovanni Tragella che con il megafono impartiva ordini ai suoi, li incoraggiava e comunicava i distacchi. La vettura non si è praticamente mai guastata: era una vera limousine per quei tempi. Lunedì 4 gennaio 1960, ai funerali dell'Airone Fausto Coppi, c'era anche "Lei": ferma in una curva che conduce a Castellania se ne stava in silenzio ed osservava tutta quella gente che applaudiva il Campionissimo attorniato da 86 corone di fiori. Erano giunti da tutte le parti del mondo. C'era anche un tifoso di Milano a cui un giorno Coppi regalò diecimila lire per farsi operare ad una gamba malconcia. Era venuto a piedi da Milano per dare l'estremo saluto al Grande Fausto, Campione di sport ma soprattutto Campione di generosità. Nel libro di Franco Varisco (abita a Segrate) c'è anche il mio primo modellino però, non avendo ancora visto l'ammiraglia dal vivo, l'ho fatto troppo corto. Il bagagliaio posteriore, come ho detto prima, è di una capienza impressionante; per me poteva contenere ... cinque uomini! La vettura inizialmente aveva i fari sopra il parafango anteriore per poi essere incassati nello stesso a partire dal 1955. Oltre alle scritte "Bianchi" (che sono state in nero ed anche in bianco) la carrozzeria bianca e celeste portava le scritte "Pirelli" nella parte posteriore. Il libretto di circolazione intestato allo stesso costruttore Edoardo Bianchi ha poi un solo passaggio di proprietà ma non dico il nome per motivi di privacy. Per me questa vettura è come se avesse un'anima. Sono un suo fan come sono tifoso di Fausto Coppi, il numero uno di tutti i tempi e fra tutti gli sport, il campionissimo del XIX° secolo. Chissà se un giorno la mitica "Checca" potrà essere esposta al pubblico! Quando io l'ho toccata nel 2000 ho provato un brivido, mi sembrava di profanarla. Se chi ha acceso questo thread mi invia la sua mail, tramite Cicloweb, gli mando una foto del mio ultimo modellino, artigianale ma, per me, di grande significato. E'quello dell'ammiraglia al Giro d'Italia del 1949 vinto da Fausto - mi piace chiamarlo solo così - con 23' 47" su Bartali. Gli altri, mi dicono, debbono ancora arrivare a Milano ... Un caro saluto.


p@perino.89 - 11/05/2008 alle 14:13

[quote][i]Originariamente inviato da delfo [/i] La "Bianchi S9" targata MI 50882 e magistralmente guidata per 12 anni da Gino Oriani, figlio di Carlo, vincitore del Giro d'Italia del 1913, esiste ancora e si trova a Milano. Io l'ho vista nel 2000, l'ho fotografata ed ho fatto tre modellini in scala 1/43 (tratti da una Fiat 1100 della Brumm) con tanto di biciclette sul portabici, di borracce e quant'altro. Non posso dire il nome del proprietario e dove si trova l'auto ma, a differenza di quanto detto a suo tempo dai giornali sportivi, la mitica Bianchi non è stata rottamata. "S" sta per "Superga" e la vettura è molto lunga, sui cinque metri, per via del porta bagagli posteriore che conteneva ruote, ingranaggi e tutti i viveri necessari ai corridori ed all'equipaggio della "Checca" come la definì lo stesso Gino Oriani. A bordo il Comm. Zambrni, capo della "Bianchi", con "Pinella" il meccanico ed ovviamente il direttore sportivo Giovanni Tragella che con il megafono impartiva ordini ai suoi, li incoraggiava e comunicava i distacchi. La vettura non si è praticamente mai guastata: era una vera limousine per quei tempi. Lunedì 4 gennaio 1960, ai funerali dell'Airone Fausto Coppi, c'era anche "Lei": ferma in una curva che conduce a Castellania se ne stava in silenzio ed osservava tutta quella gente che applaudiva il Campionissimo attorniato da 86 corone di fiori. Erano giunti da tutte le parti del mondo. C'era anche un tifoso di Milano a cui un giorno Coppi regalò diecimila lire per farsi operare ad una gamba malconcia. Era venuto a piedi da Milano per dare l'estremo saluto al Grande Fausto, Campione di sport ma soprattutto Campione di generosità. Nel libro di Franco Varisco (abita a Segrate) c'è anche il mio primo modellino però, non avendo ancora visto l'ammiraglia dal vivo, l'ho fatto troppo corto. Il bagagliaio posteriore, come ho detto prima, è di una capienza impressionante; per me poteva contenere ... cinque uomini! La vettura inizialmente aveva i fari sopra il parafango anteriore per poi essere incassati nello stesso a partire dal 1955. Oltre alle scritte "Bianchi" (che sono state in nero ed anche in bianco) la carrozzeria bianca e celeste portava le scritte "Pirelli" nella parte posteriore. Il libretto di circolazione intestato allo stesso costruttore Edoardo Bianchi ha poi un solo passaggio di proprietà ma non dico il nome per motivi di privacy. Per me questa vettura è come se avesse un'anima. Sono un suo fan come sono tifoso di Fausto Coppi, il numero uno di tutti i tempi e fra tutti gli sport, il campionissimo del XIX° secolo. Chissà se un giorno la mitica "Checca" potrà essere esposta al pubblico! Quando io l'ho toccata nel 2000 ho provato un brivido, mi sembrava di profanarla. Se chi ha acceso questo thread mi invia la sua mail, tramite Cicloweb, gli mando una foto del mio ultimo modellino, artigianale ma, per me, di grande significato. E'quello dell'ammiraglia al Giro d'Italia del 1949 vinto da Fausto - mi piace chiamarlo solo così - con 23' 47" su Bartali. Gli altri, mi dicono, debbono ancora arrivare a Milano ... Un caro saluto. [/quote]


kakays - 11/05/2008 alle 15:59

Grazie Delfo quella risposta è molto completa. TI ringrazio molto. Non ti sarebbe possibile di fare dei scan delle tue foto della vettura e dei tuoi modellini ? Se accetta mi piacerebbe di fare un post sul mio blog dedicato alle vetture e modellini delle gare ciclistiche : http://cyclingmodel.over-blog.com/ Non so se parla francese ma se cerchi nelle categorie troverai delle foto della carovana del giro e di macchinine.


delfo - 12/05/2008 alle 14:33

Per il momento non ho il tempo per accontentarti per i modelli ma se mi fai avere l'indirizzo MAIL ti invio subito le foto del modellino della Bianchi S9 al Giro d'Italia del 1949 e dell'Alfa Romeo "Matta" al Tour de France del 1952. Aspeyyo l'indirizzo MAIL. Saluti. Delfo.


kakays - 12/05/2008 alle 22:26

Ciao ti mando la mia mail per Messagio personnale.


delfo - 13/05/2008 alle 12:45

Messaggio per "Kakays": la mia mail è "giorgiodelfo@gmail.com". Però oggi mi assento per una settimana. Al rientro provvederò all'invio delle foto se ho la tua mail. Saluti. Nota: faccio parte dell' "Associazione Fausto e Serse Coppi a Castellania" già dal 1999 e spesso salgo a far visita ai due fratelli che riposano nel loro Paese Natale. Sono fiero del fatto che Faustino Coppi mi ha detto un giorno di dargli del tu.