Board logo

Eugenio Capodacqua
sceriffo - 17/04/2008 alle 10:24

Apro un 3d , che chiedo ai moderatori di lasciare, dove postare tutti gli articoli del giornalista di Repubblica, certamente persona informata e competente. Poi ciascuno si farà un'idea se il suo scrivere è super parter o fazioso. ___ ROMA - Il Gui presieduto da Francesco Plotino ha assolto Danilo Di Luca dalle accuse di doping e tentato doping mossegli dalla Procura del Coni per i valori "anomali" riscontrati nel test a sorpresa della tappa dello Zoncolan all’ultimo Giro d’Italia, vinto dall’abruzzese. Un'assoluzione non con formula piena, che lascia ombre e sospetti, ma che consente comunque al corridore di riprendere con la grinta consueta l'attività in bici, in attesa di eventuali e per ora solo ipotizzati ricorsi al Tas, il tribunale d'appello. L’ipotesi di violazione del regolamento è perfino "possibile", secondo i giudici, ma l'assoluzione non arriva perchè non si raggiunge "il grado di probabilità richiesto dall’articolo 3.1 del regolamento Wada". Un grado di prova che deve essere sempre "superiore alla valutazione delle probabilità, ma inferiore all’esclusione di ogni ragionevole dubbio". Assoluzione per insufficienza di prove, dunque. Che adesso fa stigmatizzare da parte dei tifosi (sempre disponibili anche nella vituperata categoria dei giornalisti) e - in modo più soft - da parte di tutto l’entourage del corridore, la fretta nell’arrivare all’accusa con elementi che non hanno retto il vaglio delle perizie. Un rischio di perdita di credibilità di tutto il sistema antidoping che, con opportunismo e furbizia l’avvocato Federico Cecconi, difensore dell’abruzzese, finge di esorcizzare, precisando che: "La sentenza di assoluzione di cui siamo felici, ovviamente non toglie nulla né mette in discussione minimamente il buon lavoro effettuato dalla Procura Coni". Infatti c’è stato subito chi ha preso l’occasione al balzo: la ex squadra del corridore oggi capitano della Lpr, la Liquigas, non perde un attimo a stigmatizzare l'operato della Procura, sottolineare i danni di immagine che la lunga vicenda ha sollevato e addirittura a lanciarsi in una intemerata contro il codice etico del contestatissimo Pro Tour dell'Uci, da loro stessi chiesto e sottoscritto. "Da questo momento - recita un comunicato - non lo rispetteremo più". Come se l'essere "etici" e rispettosi delle regole (che, normalmente, non avrebbero certo bisogno di un codice cogente per essere rispettate) dipendesse dall'esito di questa o quella indagine antidoping. Facendo aleggiare il sempiterno spettro di un accanimento che nella realtà degli ultimi tempi - qualche sbavatura formale a parte - è lontano dall'essere caratteristica dell'azione di Torri & C. Non si aspettava che l'occasione per tornare un bel passo indietro? Ecco servita l'opportunità su di un piatto d'argento. Di Luca, dopo le lacrimucce del fratello Massimo, presente a Roma alla sentenza, si è detto già concentrato sul prossimo Giro: "Sapevo che non c’erano prove contro di me e mi aspettavo questa sentenza". Dice di voler mettere da parte temporaneamente polemiche e rivalse: "Voglio solo pensare a correre e a rivincere il Giro". Tesi suggestiva e forse miglior risposta, qualora dovesse riuscirci, ai dubbi che anche l’assoluzione non è riuscita del tutto a chiarire. Ha pesato nella decisione del Gui la perizia dei tecnici "super partes". Il disagio nel trovarsi di fronte ad una strada nuova e difficile, quella degli indizi indiretti, ben diversa dal solito caso di positività acclarata, era trapelato in anticipo. Sul sito del Sole 24 ore, "media" che molto di rado si occupa di questi temi, si è letto una giornata avanti che la perizia in questione avrebbe dato ragione alla difesa. Evenienza non del tutto chiara alla lettura del documento, piuttosto ambiguo e con appigli per l'una e l'altra parte. C'è stata forse qualche fuga di notizie? La perizia è stata esattamente l'opposto di quanto, probabilmente, Plotino & C desideravano avere affidando il giudizio tecnico ad esperti "super partes". Un documento non netto dunque che, pur rispondendo ai quesiti posti dal Gui, non fornisce elementi univoci di appoggio. Ha pesato anche l’eccesso di tecnicismo che probabilmente i giudici non hanno avuto l’agio di comprendere a fondo (anche per il modo criptico e poco chiaro di esporre le cose di certi tecnici, sempre molto pronti a parlare fra loro e poco a divulgare veramente) su temi e materie di difficile approccio. Così il dubbio è rimasto. E i giudici non si sono sporti più di tanto. La discussione è stata accesa, ma alla fine la sentenza è stata unanime a quanto riferiscono alcune fonti. Com'era, del resto sacrosanto in nome del principio, riconosciuto in tutti i sistemi giuridici del mondo: "In dubio pro reo absolvi". Meglio un presunto colpevole libero che un innocente in carcere. Anche se in alcuni punti non sono stati chiariti nè fugati i sospetti che qualcosa di strano ed inspiegabile per quell’improvviso precipitare dei valori ormonali in sole tre ore dal test dopo gara a quello a sorpresa delle 20,50. Ma non si è andati più in là di ipotesi. Anche se l’una escludeva l’altra. Se, infatti, come stabilisce l’ultima perizia, l’abbassamento dei valori ormonali non poteva essere attribuito all’assunzione orale di liquidi (acqua) a cosa poteva mai essere ascritto se non ad una flebo (vietata)? Quel tuffo nel profondo, seguito, tempo appresso, da un altro test (effettuato nei giorni dell'inchiesta romana, a sorpresa) in cui i valori ancor più sorprendentemente tornano addirittura a livelli più alti rispetto a quegli 8 ritenuti "normali" al Giro, rimangono un arcano. Diluizione per grazia ricevuta? La difesa, che fa ottimamente il suo lavoro, si ostina ovviamente a giustificare il tutto con la tesi dell’acqua assunta. Ma non ci sarebbero stati neppure i tempi per ingerire la quantità necessaria, a sentire gli esperti. Se ne sono sentite di tutti i colori nella lunga mattinata di discussione. Esperti della difesa ad un certo punto hanno sostenuto che la diluizione fatidica che ha portato il peso specifico dei due test da 1023 a 1007 (un tuffo in un pozzo, lo ha definito il direttore del laboratorio di Roma, Francesco Botrè) non potesse essere avvenuta tramite una flebo. In pura ipotesi di semplice acqua. A precisare è stato un componente del Gui: «Diluisce più l’acqua che viene ingerita passando nello stomaco per essere poi assorbita dall’intestino che una flebo che va direttamente nel sangue? E questo che state dicendo?», ha osservato sgranando gli occhi. Ma alla fine non si è riusciti a dimostrare con certezza se questa benedetta flebo di acqua, soluzione glucosata, o altro ci sia stata o meno. Ipotizzata pure la possibilità del ricorso (sempre tramite flebo) ad una proteina che impedirebbe a taluni ormoni come il testosterone e il Deha, di essere eliminati nell'urina, anche se presenti in grande quantità nel corpo. Esattamente gli ormoni bassissimi del test "incriminato", il che farebbe pensare ad una pratica mascherante. Del resto è proprio per questo che la Wada ha deciso ad un certo punto di vietare le flebo, ancora oggi diffusissime nel mondo del ciclismo: per arginare trucchi e pratiche mascheranti. Ora, a costo di un bel passo indietro, ci si dovrà ricredere sull’ipotizzato giustizialismo dell’antidoping, anche se la gestione autoreferente di un problema così complesso e spinoso non rappresenta alla fine il massimo del desiderabile. sportpro.it


nino58 - 17/04/2008 alle 10:34

La prima tesi da confutare è quella dell'insufficienza di prove. Nella fattispecie vi era assoluta ASSENZA di PROVE. A meno che le deduzioni siano prove. Ma le deduzioni non sono prove, perlomeno nei paesi civili. Per il resto, l'articolo di Capodacqua è il solito piagnisteo, "acqua fresca", per restare in tema.


Admin - 17/04/2008 alle 10:50

:bla:


antonello64 - 17/04/2008 alle 11:00

ne ho già parlato nel 3d sul doping. Un articolo nel tipico stile di Capodacqua, che, nel dubbio preferirebbe una bella condanna piuttosto che una assoluzione. Questo articolo dimostra oltretutto che lo stesso Capodacqua non ha affatto letto tutte le carte processuali, ma solo quelle che piacevano a lui, dal momento che prende come oro colato le tesi dell'accusa, mentre considera alla stregua di barzellette quelle della difesa, nonostante fossero sostenute da luminari di fama internazionale. Quindi delle due l'una: o quelle carte non se l'è lette, oppure anche nel suo caso c'è una notevole dose di malafede.


meriadoc - 17/04/2008 alle 11:05

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] oppure anche nel suo caso c'è una notevole dose di malafede. [/quote] direi che i dubbi in questo senso, almeno su Capodacqua, si sono dissolti da parecchio tempo


pegiduì - 17/04/2008 alle 11:31

Pover'uomo, mi fa veramente pena. Immagino proprio che questo lungo articolo fosse correlato di altrettanto lunghi articoli sulla vittoria di Cavendish in Belgio e di Priamo in Turchia... Ah Capodacqua, invece di scrivere di fantasmi che popolano i tuoi sogni solo per il gusto per continuare a screditare il ciclismo, vedi di parlare di ciclismo pedalato e reale.


W00DST0CK76 - 17/04/2008 alle 11:32

Anche se volessimo prendere per buone le tesi (alquanto pregiudiziali) di Capodacqua, resterebbe comunque un vizio di fondo, se un procedimento disciplinare dà luogo ad interpretazioni che sono diametralmente opposte vuol dire che non esistono regolamenti chiari e, in assenza di questi, non si può condannare un corridore solo sulla base di ipotesi accusatorie che partono dal presupposto della sua colpevolezza per poi andare a ritroso cercando di dimostrarla come unica soluzione logica. Se questa è giustizia... :boh: Finché non ci saranno regolamenti chiari e uniformità nella loro applicazione, l'antidoping non potrà mai essere credibile e ciò andrà a discapito di tutto lo sport.


pepp - 17/04/2008 alle 12:01

Visto che il thread è aperto... Per sdrammatizzare un po' (ché, se no,....), andate ad ascoltare la domanda "molto tecnica" che Capodacqua pone a Cancellara durante la conferenza stampa della Sanremo. Il video, uploadato dall'infaticabile Rizz, è questo, http://it.youtube.com/watch?v=MjxTjzSYgi8 Il punto è il minuto 4:25 circa. Da notare la faccia con cui lo svizzero accoglie la domanda... :Od::Od:


Laura Idril - 17/04/2008 alle 12:15

ahahahahahahah che faccia Cancellara!!!!!!


uffa - 17/04/2008 alle 12:27

Sceriffo, hai fatto malissimo ad aprire questo thread: ogni volta che apro la prima pagina mi compare il nome di costui a chiare lettere.. Avresti potuto almeno usare un eufemismo o un sinonimo, chessò "Gli aticoli di quel..." oppure "Cazzate"


W00DST0CK76 - 17/04/2008 alle 12:41

[quote][i]Originariamente inviato da pepp [/i] Da notare la faccia con cui lo svizzero accoglie la domanda... :Od::Od: [/quote] E' la stessa faccia che ognuno di noi fa quando suona alla porta un testimone di Geova! :Od: Eh già, sono proprio domande del genere che ti fanno capire quanto valga la pena di farsi 300 km e provare a vincere una Sanremo!


pegiduì - 17/04/2008 alle 14:19

Oltre alla stupidità ed inutilità della domanda, questo dimostra quello che dicevo poco più su, ovvero che il tale si interessa solo di certi aspetti del ciclismo: penso che un addetto ai lavori dovrebbe saperlo da un po' che Cancellara è di origini italiane. Ma evidentemente questo tizio non è un addetto ai lavori.


dietzen - 17/04/2008 alle 14:35

fra l'altro l'articolo di oggi su repubblica, pur lasciando intuire il pensiero di capodacqua, è -pur simile- più light.


dercommissar - 17/04/2008 alle 15:38

eugenio capodacqua chi ???????:Od::Od::Od::Od:


Ottavio - 17/04/2008 alle 17:20

Ho letto anche l'articolo di Capodacqua sulla Repubblica, che è un pò meno duro, ma sono parimenti stupito e dispiaciuto che il giornalista affronti un argomento estremamente tecnico e complesso che si è basato esclusivamente su perizie di esperti, con tale superficialità e partigianeria. Detto in parole povere,ma cosa cacchio ne sa?!?!


albe89 - 17/04/2008 alle 18:03

Probabilmente riceverò delle critiche per il mio intervento, però mi va di scriverlo per capire una volta per tutte la posizione di alcuni di voi riguardo al doping. L'articolo di Capodacqua è sicuramente di parte, dal momento che risulta chiaro che ha dei dubbi sull'innocenza di Di Luca. Ma i periti "super partes" non sono da meno: nella loro relazione si legge che "i liquidi ingeriti (...) non possono spiegare la diluizione osservata nel campione di urina n.9". Sbaglia quindi che parla di totale assenza di prove, che sono contestabili quanto volete perchè indirette, che saranno piccole piccole, quasi invisibili, però se si guarda bene un barlume si può intravedere. Ora, tralasciando i discorsi sulla scarsa competenza di Capodacqua (la domanda fatta a Cancellara di per sè chiarisce bene il concetto), vorrei capire se davvero qualcuno pensa che Di Luca vada a pane e acqua (in abbondanza, direi, vista la giustificazione per i valori ematici del controllo fatto dopo lo Zoncolan). Va bene essere tifosi, però pensare che andasse da Santuccione per farsi prescrivere l'aspirina francamente fa sorridere. Io non so se preferire a Capodacqua la maggior parte dei giornalisti di ciclismo la cui posizione in materia di doping può essere spiegata con una metafora quanto mai calzante, lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia. Da appassionato di ciclismo non posso sentire un Cassani che dice che il gruppo è pulito senza troppa convinzione, oppure il direttore di Bicisport che scrive che nessuno si dopa più perchè in alcune corse la media oraria è più bassa rispetto al passato (vedi servizio sul numero di questo mese). Sarebbe bello, però la realtà è un'altra, e ne va preso atto. Avrei mille altre cose da dire sul tema, ma mi fermo qua, perchè il mio post sta diventando chilometrico e non voglio assomigli ad un pamphlet da 800 pagine che nessuno leggerebbe.

 

[Modificato il 17/04/2008 alle 18:06 by albe89]


Monsieur 40% - 17/04/2008 alle 18:07

Albe, i dubbi van bene nei forum e nelle strade. Non c'è nessun Capodacqua nel calcio, nonostante Gattuso, Kallon, Davids e via dicendo. Nel calcio certi giornalisti non possono permettersi di scrivere certe cose. Perché sarebbero silurati. Per squalificare un corridore servono prove certe. Non dubbi. Sia che questi siano degli appassionati, dei giornalisti o dei periti. In assenza di prove certe, si assolve. Meglio un colpevole libero che un innocente "in galera".


meriadoc - 17/04/2008 alle 18:09

[quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] Sbaglia quindi che parla di totale assenza di prove, che sono contestabili quanto volete perchè indirette, che saranno piccole piccole, quasi invisibili, però se si guarda bene un barlume si può intravedere. [/quote] ah beh...se c'e il barlume che si riesce giusto giusto a intravedere...


albe89 - 17/04/2008 alle 18:18

[quote][i]Originariamente inviato da meriadoc [/i] [quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] Sbaglia quindi che parla di totale assenza di prove, che sono contestabili quanto volete perchè indirette, che saranno piccole piccole, quasi invisibili, però se si guarda bene un barlume si può intravedere. [/quote] ah beh...se c'e il barlume che si riesce giusto giusto a intravedere... [/quote] Era ironico :D


pitoro - 17/04/2008 alle 18:23

lo sportivissimo collega a cui è intitolato il capitolo è noto per voler sempre essere il migliore, il giusto: in redazione come in bici. Credo che se ne sia parlato tempo addietro anche in questo forum. Provate a cercare sul suo sito la cronaca di un campionato mondiale per giornalisti di 2/3 anni fa in cui il nostro baldanzoso ultracinquantenne non riuscì a vincere. Il vincitore, un austriaco credo, venne pesantemente bollato come dopato e antisportivo capace di macchiarsi di ogni nefandezza. Il tono, tra l'altro, era assai meno sfumato di quello che usa sul giornale che lo foraggia. Naturalmente prove non ce n'erano, a meno che non si voglia considerare tale un ordine d'arrivo:bla:


Monsieur 40% - 17/04/2008 alle 20:01

Secondo me questo thread ha pochissimo senso di esistere. Se proprio deve esserci, limitiamoci al commento (agli applausi ed alla critica) sul giornalista, e non tocchiamo (niente del)la sfera personale. Le persone educate fanno così.


meriadoc - 17/04/2008 alle 20:05

[quote][i]Originariamente inviato da pitoro [/i] lo sportivissimo collega a cui è intitolato il capitolo è noto per voler sempre essere il migliore, il giusto: in redazione come in bici. Credo che se ne sia parlato tempo addietro anche in questo forum. Provate a cercare sul suo sito la cronaca di un campionato mondiale per giornalisti di 2/3 anni fa in cui il nostro baldanzoso ultracinquantenne non riuscì a vincere. Il vincitore, un austriaco credo, venne pesantemente bollato come dopato e antisportivo capace di macchiarsi di ogni nefandezza. Il tono, tra l'altro, era assai meno sfumato di quello che usa sul giornale che lo foraggia. Naturalmente prove non ce n'erano, a meno che non si voglia considerare tale un ordine d'arrivo:bla: [/quote] ricordo bene quell'episodio e il suo commento pieno di livore. Ricordo anche quando sullo stesso sito scrisse un articolo contro Petacchi chiamandolo, subdolamente, Peto (giocando sul reale nomignolo Peta); dopo qualche ora poi lo modificò...


pitoro - 17/04/2008 alle 21:00

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Secondo me questo thread ha pochissimo senso di esistere. Se proprio deve esserci, limitiamoci al commento (agli applausi ed alla critica) sul giornalista, e non tocchiamo (niente del)la sfera personale. Le persone educate fanno così. [/quote] bacchettato? Se ti riferivi a me sottolineo che: un articolo pubblicato su un sito è un articolo che di diverso da quello su carta ha solo la differenza che può essere modificato o fatto sparire. La contestualizzazione (in questo caso una nota sul profilo del personaggio) è un elemento portante e necessario di ogni considerazione. L'atteggiamento sul luogo di lavoro (redazione o esterno che sia) fa parte della sfera pubblica del personaggio, ed è assolutamente pertinente quando si deve parlare della sfera professionale dello stesso. Non mi viene in mente altro e cmq sei tu che lo incontri alle corse, non io Bacino della buona notte, ettore PS Il tipo in questione non mi piace granché :bll:


pedalando - 17/04/2008 alle 21:17

mi sembra sbagliato avere un 3D dedicato ad un giornalista specifico. Un po` perche` non giusto nei confronti di altri giornalisti e sopratutto perche`, per come e` strutturato il forum si rischia di avere dei doppioni ogni qualvolta l'idrocefalo (bau bau ;) ) scrive su di un argomento gia` trattato in 3D esistenti, che so` doping.... [img]http://www.simonerossi.it/faccine/fischietta.gif [/img]


antonello64 - 18/04/2008 alle 02:21

[quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] Probabilmente riceverò delle critiche per il mio intervento, però mi va di scriverlo per capire una volta per tutte la posizione di alcuni di voi riguardo al doping. L'articolo di Capodacqua è sicuramente di parte, dal momento che risulta chiaro che ha dei dubbi sull'innocenza di Di Luca. Ma i periti "super partes" non sono da meno: nella loro relazione si legge che "i liquidi ingeriti (...) non possono spiegare la diluizione osservata nel campione di urina n.9". Sbaglia quindi che parla di totale assenza di prove, che sono contestabili quanto volete perchè indirette, che saranno piccole piccole, quasi invisibili, però se si guarda bene un barlume si può intravedere. [/quote] caro Albe, se andiamo dietro ai barlumi mezzo gruppo (ma anche di più) va a casa. E andando dietro ai barlumi, il nostro (anzi i nostri, cioè l'Eugenio e l'Ettore) non si è mai preso la briga di spiegare 1) per quale motivo Di Luca avrebbe dovuto farsi la flebo, visto che il Giro era ormai praticamente finito 2) per quale motivo non l'avrebbe dichiarata, visto che poteva farsela tranquillamente purchè la dichiarasse 3) quando l'avrebbe fatta, visto che da fine corsa al momento in cui è arrivato l'incaricato di Torri, Danilo è sempre rimasto in compagnia di altre persone (Beppe Conti di Tuttosport sostiene che l'unico momento in cui avrebbe potuto farla sarebbe stato quando scendeva in macchina dallo Zoncolan, in mezzo alla gente) 4) infine perchè avrebbe concesso senza problemi l'autorizzazione a confrontare i dati del controllo CONI con quelli del controllo UCI. Tutti argomenti a favore della difesa, che i nostri si sono ben guardati dall'affrontare e dallo spiegare. Li hanno bollati come insignificanti e si sono soffermati solo sul barlume dei vari anomali, che era l'unica carta a loro disposizione. E la cosa buffa è che il nostro giornalista, FAZIOSO E SCORRETTO quant'altri mai, si permette anche di fare le pulci ai suoi colleghi (definiti tifosi). [quote]Ora, tralasciando i discorsi sulla scarsa competenza di Capodacqua (la domanda fatta a Cancellara di per sè chiarisce bene il concetto), vorrei capire se davvero qualcuno pensa che Di Luca vada a pane e acqua (in abbondanza, direi, vista la giustificazione per i valori ematici del controllo fatto dopo lo Zoncolan). Va bene essere tifosi, però pensare che andasse da Santuccione per farsi prescrivere l'aspirina francamente fa sorridere. [/quote] beh, io la mano sul fuoco per Di Luca non ce la metto davvero: le intercettazioni di Oil for Drug sono pesanti. Resta però il fatto che non si possono chiedere condanne, anche pesanti, solo sulla base di dubbi e sospetti: anche perchè se si facesse così sarebbe l'anarchia più totale [quote] Io non so se preferire a Capodacqua la maggior parte dei giornalisti di ciclismo la cui posizione in materia di doping può essere spiegata con una metafora quanto mai calzante, lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia. Da appassionato di ciclismo non posso sentire un Cassani che dice che il gruppo è pulito senza troppa convinzione, oppure il direttore di Bicisport che scrive che nessuno si dopa più perchè in alcune corse la media oraria è più bassa rispetto al passato (vedi servizio sul numero di questo mese). Sarebbe bello, però la realtà è un'altra, e ne va preso atto. Avrei mille altre cose da dire sul tema, ma mi fermo qua, perchè il mio post sta diventando chilometrico e non voglio assomigli ad un pamphlet da 800 pagine che nessuno leggerebbe. [/quote] io preferisco chi applica la politica dello struzzo, rispetto a chi vuol vedere per forza determinate cose anche quando non ci sono.


Frank VDB - 18/04/2008 alle 10:13

A proposito della conferenza stampa di Cancellara a Sanremo (grazie a chi lo ha caricato su YouTube). Ho notato la differenza tra la domanda posta da E.C. in conferenza stampa e l'articolo comparso il giorno dopo su Repubblica. Nella conferenza stampa E.C. si limita a chiedere allo svizzero dei suoi genitori. Fabian, visibilmente stanco risponde con garbo a una domanda che gli pare fuori luogo. Nessuna domanda sulla corsa o sull'attualità del ciclismo da parte di E.C. al vincitore. Il giorno dopo però l'articolista si produce in una delle sue mirabolanti frecciatine: Cancellara, il vincitore, è di una "inquietante potenza". Cioè il giorno prima lo chiama per nome, gli da del tu, gli chiede della romantica storia di emigrazione della sua umile famiglia lucana. Il giorno dopo lo bolla come inquietante. Vedete, nel calcio, di fronte a fatti come questi, quel giornalista non avrebbe mai più ricevuto un'intervista da quella squadra o da quel calciatore. Nel ciclismo ci si scandalizza - non io a questo punto: fecero bene, anzi benissimo - quando viene fuori la notizia (due anni fa) che la CSC teneva una lista di giornalisti amici e una di giornalisti "meno amici" dai quali era bene stare alla larga...


gianni.tendola - 25/04/2008 alle 09:50

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] Probabilmente riceverò delle critiche per il mio intervento, però mi va di scriverlo per capire una volta per tutte la posizione di alcuni di voi riguardo al doping. L'articolo di Capodacqua è sicuramente di parte, dal momento che risulta chiaro che ha dei dubbi sull'innocenza di Di Luca. Ma i periti "super partes" non sono da meno: nella loro relazione si legge che "i liquidi ingeriti (...) non possono spiegare la diluizione osservata nel campione di urina n.9". Sbaglia quindi che parla di totale assenza di prove, che sono contestabili quanto volete perchè indirette, che saranno piccole piccole, quasi invisibili, però se si guarda bene un barlume si può intravedere. [/quote] caro Albe, se andiamo dietro ai barlumi mezzo gruppo (ma anche di più) va a casa. E andando dietro ai barlumi, il nostro (anzi i nostri, cioè l'Eugenio e l'Ettore) non si è mai preso la briga di spiegare 1) per quale motivo Di Luca avrebbe dovuto farsi la flebo, visto che il Giro era ormai praticamente finito 2) per quale motivo non l'avrebbe dichiarata, visto che poteva farsela tranquillamente purchè la dichiarasse 3) quando l'avrebbe fatta, visto che da fine corsa al momento in cui è arrivato l'incaricato di Torri, Danilo è sempre rimasto in compagnia di altre persone (Beppe Conti di Tuttosport sostiene che l'unico momento in cui avrebbe potuto farla sarebbe stato quando scendeva in macchina dallo Zoncolan, in mezzo alla gente) 4) infine perchè avrebbe concesso senza problemi l'autorizzazione a confrontare i dati del controllo CONI con quelli del controllo UCI. Tutti argomenti a favore della difesa, che i nostri si sono ben guardati dall'affrontare e dallo spiegare. Li hanno bollati come insignificanti e si sono soffermati solo sul barlume dei vari anomali, che era l'unica carta a loro disposizione. E la cosa buffa è che il nostro giornalista, FAZIOSO E SCORRETTO quant'altri mai, si permette anche di fare le pulci ai suoi colleghi (definiti tifosi). [quote]Ora, tralasciando i discorsi sulla scarsa competenza di Capodacqua (la domanda fatta a Cancellara di per sè chiarisce bene il concetto), vorrei capire se davvero qualcuno pensa che Di Luca vada a pane e acqua (in abbondanza, direi, vista la giustificazione per i valori ematici del controllo fatto dopo lo Zoncolan). Va bene essere tifosi, però pensare che andasse da Santuccione per farsi prescrivere l'aspirina francamente fa sorridere. [/quote] beh, io la mano sul fuoco per Di Luca non ce la metto davvero: le intercettazioni di Oil for Drug sono pesanti. Resta però il fatto che non si possono chiedere condanne, anche pesanti, solo sulla base di dubbi e sospetti: anche perchè se si facesse così sarebbe l'anarchia più totale [quote] Io non so se preferire a Capodacqua la maggior parte dei giornalisti di ciclismo la cui posizione in materia di doping può essere spiegata con una metafora quanto mai calzante, lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia. Da appassionato di ciclismo non posso sentire un Cassani che dice che il gruppo è pulito senza troppa convinzione, oppure il direttore di Bicisport che scrive che nessuno si dopa più perchè in alcune corse la media oraria è più bassa rispetto al passato (vedi servizio sul numero di questo mese). Sarebbe bello, però la realtà è un'altra, e ne va preso atto. Avrei mille altre cose da dire sul tema, ma mi fermo qua, perchè il mio post sta diventando chilometrico e non voglio assomigli ad un pamphlet da 800 pagine che nessuno leggerebbe. [/quote] io preferisco chi applica la politica dello struzzo, rispetto a chi vuol vedere per forza determinate cose anche quando non ci sono. [/quote] Può darsi che Capodacqua sia fazioso nel senso che ha scelto di stare dalla parte della denuncia dell'uso del doping nel ciclismo, perchè è un fatto che esista, tutti sanno che è calato rispetto agli anni '90, ma continua a essere praticato perchè i corridori stessi ne hanno consapevolezza, basta praticare un poco il mondo dei pro e non solo per rendersene conto e la soluzione del problema dipende solo da loro: è nelle loro mani. Uscire dall'omertà e dalla pratica della concorrenza sleale o dal doverla subire è il primo principio cui deve attenersi sia chi fa sport che chi lo racconta per il bene del ciclismo stesso e dei ragazzi che si avvicinano ad esso. Quindi non c'è peggior politica che quella dello struzzo che alimenta e giustifica la vera scorrettezza e l'imbroglio. Gianni Tendola


sceriffo - 27/04/2008 alle 18:11

Il varesino vuole voltar pagina. Vuole essere creduto. Si sbraccia. Dice, attraverso i suoi portavoce, che rinuncia a difendersi patteggiando proprio per chiudere definitivamente col passato. Prende il telefono e fa il rosario completo degli "amici" giornalisti. Tutti pronti ad accogliere sulla spalla il suo singhiozzo disperato. Vuol essere affidabile. Ma quanto affidabile? Va detto, prima di tutto, che Basso ha pagato un prezzo. Elevato, ma non il massimo che gli sarebbe potuto capitare con quello che le sacche di sangue, del suo sangue, sequestrate a Madrid avrebbero potuto comportare con il loro evidente significato. Va detto anche che altri, in situazioni ben più gravi (Valverde &C...) non hanno pagato o hanno pagato pochissimo. E che tutto ciò non è giusto. Dunque dal punto di vista "umano" si è portati ad essere comprensivi e accomodanti. Va tutto bene. Ma non parlate di dignità e di uomo che vuole dare un taglio col passato e ricominciare da capo, rinascendo quasi dalle ceneri del suo stesso scandalo. Un uomo vero, che dice di voler dare un taglio netto con il proprio passato deve anche avere il coraggio di prendersi tutte le responsabilità. Tutte. Non solo una parte, glissando, svicolando, cercando comprensione con telefonate complici ad "amici" giornalisti sempre pronti a sdraiarsi a pelle d'orso quando a chiamare è il "campione". La comprensione umana è una cosa. Perfino giustificabile. Ma un pentito a metà, oggettivamente, è e resta un mezzo uomo. Un uomo, un vero uomo si assume le proprie responsabilità al 100% non al 50%. Anche se questo comporta arrivare a rinunce molto pesanti (sopratutto dal punto di vista economico). Un pentito al 50% è uno che si fa gli affari suoi, che si barcamena, che cerca di cavarsela alla faccia di principi e dignità personale. Cioè un tizio del "vecchio" sistema che cerca di sfangarsela. Non uno che cerca il riscatto, cioè di essere "nuovo". Ripetiamo: ci sta sul piano umano. Succede. Ne abbiamo visti di casi simili. Ma finiamola di avere atteggiamenti lacrimevoli e di commiserazione del tutto inopportuni. Basso è uno che fa il suo gioco (comprensibile perfino), non un pentito che cerca la redenzione totale. Questo dicono i fatti. E non è la prima volta che prendono questa piega. Ricordate la mezza confessione al procuratore Torri? Quel promettere e poi non dire? Quella ridicola conferenza in cui si è affannato a ribadire che lui non si sarebbe mai dopato? E le sacche di sangue? Il "suo" sangue...Conservato per bellezza e conforto morale? Via! Quanto ai media, ecco il solito spaccato di come funziona il flusso di certe informazioni e di come finiscono sui giornali. Arriva la notizia del patteggiamento. Si avanza l'ipotesi che dal processo appena concluso ci possano essere problemi sulla maglia rosa 2006. Ma qualcuno ha stabilito chissà perchè che Ivan ha già pagato abbastanza e dunque ogni tesi che poco poco alimenti ombre e dubbi (pur legittimi) sia da mettere in secondo piano. L'avvocato fa la sua parte. E bene. Logico, è il suo avvocato. Gli organizzatori pure e si capisce: nessuno sarebbe felice di sconvolgere classifiche e graduatorie danneggiando un'immagine già ridotta ai minimi termini. Ma rinunciando ad approfondire non si rinuncia ad una parte di realtà? E quale realtà si racconta? (sportpro.it)


Donchisciotte - 28/04/2008 alle 22:46

Capodacqua lo conosciamo, i suoi aticoli, i suoi toni, la scelta delle parole si commentano da soli. Come pure la visione del mondo. In tutti questi anni che mi sono occupata di Pantani (smetterò presto), l'errore più grosso l'ho fatto con lui. Ma questa è un'altra storia. L'articolo su Basso è di una durezza e di un livore come al solito degno di miglior causa, Basso è fra i pochissimi che ha pagato per una vicenda dove ancora non si sa il nome di un calciatore e dove Fuentes fa conferenze universitarie sull'etica sportiva. Però a me , in questo caso,stupisce l'avvocato di Basso. O mi sfugge qualcosa o si tratta di un errore clamoroso. La legge italiana non punisce il tentato doping né la detenzione di sostanze dopanti da parte dell'atleta: Punisce solo l'uso. La giustizia sportiva punisce anche il tentato uso. Il patteggiamento della pena è un riconoscimento di colpa. E l'unica colpa penalmente rilevante è l'uso di doping, non il tentato uso. E' chiaro che questo patteggiamento rischia, perciò, di mettere Basso un'altra volta nei guai ( i fatti del processo erano appena precedenti al Giro 2006). E' palese che, qualsiasi fossero le carte in tavola, l'avvocato doveva tirare avanti, puntare alla prescrizione se c'era qualche prova, mai patteggiare e ammettere niente ( anche perché è incongruente con l'atteggiamento di Basso che ha sempre parlato di tentato doping). Le parole di Capodacqua sono le sue, quelle di sempre, il patteggiamento rischia di produrre ulteriori guai. Che Basso non merita, avendo pagato ed essendo fra i pochissimi ad aver pagato.


antonello64 - 28/04/2008 alle 23:10

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Però a me , in questo caso,stupisce l'avvocato di Basso. O mi sfugge qualcosa o si tratta di un errore clamoroso.[/quote] ho avuto lo stesso pensiero: mi sembra impossibile che Basso abbia accettato un patteggiamento, quando il tentato uso non è penalmente rilevante Per logica sarei portato ad escludere l'errore dell'avvocato, perchè sarebbe assurdo. Staremo a vedere.


Morris - 29/04/2008 alle 02:09

[quote][i]Originariamente inviato da gianni.tendola [/i] Può darsi che Capodacqua sia fazioso nel senso che ha scelto di stare dalla parte della denuncia dell'uso del doping nel ciclismo, [/quote] Sarebbe ora che modificasse “ciclismo” con “sport” se conosce il doping e non vuole essere “contestabile” nella denuncia. [quote]perchè è un fatto che esista, [/quote] Appunto, e non c’è bisogno di Capodacqua o del Prof. Tendola, per saperlo… [quote]tutti sanno che è calato rispetto agli anni '90 [/quote] E’ quello che si vuol far credere, ma in realtà è il contrario. Si potrebbe pure dire che è una bazzecola, se si hanno occhi e reali possessi di conoscenza dello sport. Basta guardare nell’anno olimpico cosa succede nelle piscine….E se lì avviene tale “ben di dio” chimico, anche le altre discipline, sulle medesime scoperte, si adeguano….Dovreste entrambi saperlo…. che oggi siamo ai limiti di una semplice iniezione…. [quote] ma continua a essere praticato perchè i corridori stessi ne hanno consapevolezza, basta praticare un poco il mondo dei pro e non solo per rendersene conto [/quote] Sarebbe più realistico, per il bene della divulgazione e l’onestà del messaggio, scrivere che il doping è siamese allo sport professionistico e il “non solo” coinvolge l’oceano di amatori, nonché i campi artistici (dove sempre troppi snob intellettuali, sono i primi a parlare di grandiosità….), l’imprenditoria, gli sfigati dello stress produttivo, aree nelle quali la droga, la sostanza e l’aiuto, sono doping a tutti gli effetti. Sarebbe utile provare ad ascoltare le confidenze di qualche “in” e….come la top model che la mattina, quando si alza dal letto, sembra la racchia di Roccacannuccia, si avrà modo di capire che gli imbrogli, la slealtà supposta o reale, le alterazioni ecc. sono un oceano disarmante. Altroché sportivo!!!! Chiedetevi entrambi il perché! Chiedetevelo…….. [quote]e la soluzione del problema dipende solo da loro: è nelle loro mani [/quote] Balla colossale e vergognosa. Da zero in sociologia. Non viviamo singoli in un involucro simile a quello dell’astronauta sulla Luna. Si cammina, si mangia, si beve, si fa pipì e cac.ca in una società, dove esistono interrelazioni, processi, variabili orizzontali, senza scomodare Mills, Pareto o Merton.. Ed è proprio per il peso che diamo all’individuo, più supposto che reale alla luce della prassi, oltre la fede in Dio per un credente, la coscienza e la dignità per un agnostico, che commettiamo l’errore capitale sul quale può continuare a germogliare ed innalzarsi, oppressivo, il mondo di sterco sul quale viviamo. Scambiare gli atleti che sono l’ultima ruota del carro, per i principali responsabili è, ripeto, da zero in sociologia! [quote]Uscire dall'omertà e dalla pratica della concorrenza sleale o dal doverla subire è il primo principio cui deve attenersi sia chi fa sport che chi lo racconta per il bene del ciclismo stesso e dei ragazzi che si avvicinano ad esso. Quindi non c'è peggior politica che quella dello struzzo che alimenta e giustifica la vera scorrettezza e l'imbroglio. [/quote] Lo sport vive in società, non è un’isola, convincetevi! Vive del nettare-latte della madre. Se si vuole vederlo diverso, nella sostanza, ed aldilà di singoli dettagli di cammino, si deve cambiare la fonte del nettare-latte. Utopia? Certamente, proprio come quella di chi pensa di creare le zone felici o illibate all’imbriglio e alla slealtà che stanno dappertutto. Ai ragazzi bisogna prima di tutto raccontare cosa significhi lo sport, il bene che comunque porta alla loro vita, senza dimenticare cosa ci sia in esso e senza esteriorizzare all’estremo la favola di “Cappuccetto Rosso” o della “cicogna che porta i bambini”. Il realismo è sempre il modo migliore e meno dannoso di raccontare. L’esaltazione di una prestazione ci sta, come quella di un’opera artistica o di altro, ben sapendo che a monte insiste per tutti la possibilità concreta che si siano rese più nitide grazie al doping. Si devono fare le distinzioni che sono frutto di studi ed esperienze senza figli e figliastri, ed il divulgatore si deve sempre calare su chi ha di fronte, usando linguaggio, mimica ed espressività opportune per lasciare all’estetica il compito di dar forza a quella ragione, che è determinante per capire quanto il male non sia nelle quisquiglie, ma su qualcosa di ben superiore all’intorno. Il doping è un argomento su cui è facile rimanere civetta e, conseguentemente, dar l’impressione esterna che è tipica degli strigidi, specie alla quale appartengono, guarda caso, anche gli allocchi, come da metafora popolare…e non solo. Quindi, si racconti il visto e si educhi chiunque a capire l’orizzontalità delle cose, affinché chi ci guarda, ci ascolta o ci legge, possa scegliere in che modo porsi di fronte ai contenuti. Se si è capillari, senza partigianerie, si crea quel processo simpatetico che può trascinare consensi sulle nostre convinzioni e può persino cambiare qualche dettaglio. Se si sta da una sola parte, senza mai un’autocritica o un semplice dubbio, sulla strada tracciata dall’istituzione (in questo caso il pessimo, inutile e non credibile Coni, che non dovrebbe MAI E POI MAI trattare un argomento come il doping!) che si difende colpevolmente a prescindere dalla storia e dalla conoscenza, si è struzzi esattamente come coloro che lei considera, in maniera aleatoria, come gli uguali veloci pennuti che alimentano e giustificano la vera (ma quale!) scorrettezza e l’imbroglio. Per quanto mi riguarda, opinione non querelabile, quanto sostenuto sopra, è ampiamente dimostrato anche dall’articolo riportato, scritto dal protagonista di questo thread. Lo trovo ipersolito ed ipercontestabile, persino aberrante. Minestra vecchia e ammuffita, prodotta il 6 giugno ’99, con una veemenza al “dagli all’untore atleta” che vivo come il sale nel caffè. E con me tanti troppi altri, per essere tutti struzzi. Saluti.


prof - 29/04/2008 alle 07:43

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Il varesino vuole voltar pagina. Vuole essere creduto. Si sbraccia. Dice, attraverso i suoi portavoce, che rinuncia a difendersi patteggiando proprio per chiudere definitivamente col passato. Prende il telefono e fa il rosario completo degli "amici" giornalisti. Tutti pronti ad accogliere sulla spalla il suo singhiozzo disperato. Vuol essere affidabile. Ma quanto affidabile? Va detto, prima di tutto, che Basso ha pagato un prezzo. Elevato, ma non il massimo che gli sarebbe potuto capitare con quello che le sacche di sangue, del suo sangue, sequestrate a Madrid avrebbero potuto comportare con il loro evidente significato. Va detto anche che altri, in situazioni ben più gravi (Valverde &C...) non hanno pagato o hanno pagato pochissimo. E che tutto ciò non è giusto. Dunque dal punto di vista "umano" si è portati ad essere comprensivi e accomodanti. Va tutto bene. Ma non parlate di dignità e di uomo che vuole dare un taglio col passato e ricominciare da capo, rinascendo quasi dalle ceneri del suo stesso scandalo. Un uomo vero, che dice di voler dare un taglio netto con il proprio passato deve anche avere il coraggio di prendersi tutte le responsabilità. Tutte. Non solo una parte, glissando, svicolando, cercando comprensione con telefonate complici ad "amici" giornalisti sempre pronti a sdraiarsi a pelle d'orso quando a chiamare è il "campione". La comprensione umana è una cosa. Perfino giustificabile. Ma un pentito a metà, oggettivamente, è e resta un mezzo uomo. Un uomo, un vero uomo si assume le proprie responsabilità al 100% non al 50%. Anche se questo comporta arrivare a rinunce molto pesanti (sopratutto dal punto di vista economico). Un pentito al 50% è uno che si fa gli affari suoi, che si barcamena, che cerca di cavarsela alla faccia di principi e dignità personale. Cioè un tizio del "vecchio" sistema che cerca di sfangarsela. Non uno che cerca il riscatto, cioè di essere "nuovo". Ripetiamo: ci sta sul piano umano. Succede. Ne abbiamo visti di casi simili. Ma finiamola di avere atteggiamenti lacrimevoli e di commiserazione del tutto inopportuni. Basso è uno che fa il suo gioco (comprensibile perfino), non un pentito che cerca la redenzione totale. Questo dicono i fatti. E non è la prima volta che prendono questa piega. Ricordate la mezza confessione al procuratore Torri? Quel promettere e poi non dire? Quella ridicola conferenza in cui si è affannato a ribadire che lui non si sarebbe mai dopato? E le sacche di sangue? Il "suo" sangue...Conservato per bellezza e conforto morale? Via! Quanto ai media, ecco il solito spaccato di come funziona il flusso di certe informazioni e di come finiscono sui giornali. Arriva la notizia del patteggiamento. Si avanza l'ipotesi che dal processo appena concluso ci possano essere problemi sulla maglia rosa 2006. Ma qualcuno ha stabilito chissà perchè che Ivan ha già pagato abbastanza e dunque ogni tesi che poco poco alimenti ombre e dubbi (pur legittimi) sia da mettere in secondo piano. L'avvocato fa la sua parte. E bene. Logico, è il suo avvocato. Gli organizzatori pure e si capisce: nessuno sarebbe felice di sconvolgere classifiche e graduatorie danneggiando un'immagine già ridotta ai minimi termini. Ma rinunciando ad approfondire non si rinuncia ad una parte di realtà? E quale realtà si racconta? (sportpro.it) [/quote] Pentimento, comprensione, credere, riscatto morale, "uomo nuovo". Ma cos'è tutta 'sta roba, e dove siamo, in un confessionale ? Facciamola finita una volta per tutte e, soprattutto, che ognuno faccia il suo mestiere. Stiamo parlando di una professione che dovrebbe essere regolate da norme e regole precise, da un sistema di sanzioni inequivocabili e da un'applicazione altrettanto inequivocabile di queste sanzioni. Il tutto, possibilmente, nel rispetto fondamentale dei diritti del cittadino. Esiste tutto ciò nel ciclismo di oggi ? 'Sto pepero. E allora ? E allora si pretende, quanto meno, che nessuno si impanchi a giudice e distribuisca patenti di onestà o disonestà. Ci sia un antidoping vero, al di sopra delle fazioni e scientificamente e professionalmente all'altezza e ci sia un'autorità riconosciuta dalle parti in causa e in grado di giudicare e di irrogare eventuali pene. C'è tutto questo ? Ancora è no. E allora ma di che cavolo sta parlando Capodacqua ? Padrone di avere le opinioni che crede su Basso e padrone pure di esternarle ovunque. Ma, per cortesia, le lezioni di morale no, quelle se le deve tenere per sè stesso. La vita è mer.da e anima, per semplificare il dibattito dei Padri del Concilio di Nicea. Per parlare di anima occorre un'autorità ed una conoscenza che non è riconosciuta a quelli come noi. Al contrario ci è invece concesso parlare di merda. Ma non bisogna esagerare.

 

[Modificato il 29/04/2008 alle 08:45 by prof]


Frank VDB - 29/04/2008 alle 07:54

Alberto, sto leggendo velocemente e c'è caso che mi sbagli. Ma guarda che hai quotato Sceriffo che ha quotato paro paro un pezzo di Capodacqua su Sportpro... Le critiche che avanzi a Sceriffo sono fuori bersaglio, mi pare di capire.


prof - 29/04/2008 alle 08:34

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Alberto, sto leggendo velocemente e c'è caso che mi sbagli. Ma guarda che hai quotato Sceriffo che ha quotato paro paro un pezzo di Capodacqua su Sportpro... Le critiche che avanzi a Sceriffo sono fuori bersaglio, mi pare di capire. [/quote] Grazie, Frank, grazie infinite. E le mie scuse a Sceriffo che, infatti, credevo fosse diventato matto. C'era qualcosa che non tornava... Gli è che sono un po' sotto pressione...


sceriffo - 29/04/2008 alle 13:00

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Alberto, sto leggendo velocemente e c'è caso che mi sbagli. Ma guarda che hai quotato Sceriffo che ha quotato paro paro un pezzo di Capodacqua su Sportpro... Le critiche che avanzi a Sceriffo sono fuori bersaglio, mi pare di capire. [/quote] Grazie, Frank, grazie infinite. E le mie scuse a Sceriffo che, infatti, credevo fosse diventato matto. C'era qualcosa che non tornava... Gli è che sono un po' sotto pressione... [/quote] capita.. nn c'è da scusarsi. in bocca al lupo!


prof - 29/04/2008 alle 13:09

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Alberto, sto leggendo velocemente e c'è caso che mi sbagli. Ma guarda che hai quotato Sceriffo che ha quotato paro paro un pezzo di Capodacqua su Sportpro... Le critiche che avanzi a Sceriffo sono fuori bersaglio, mi pare di capire. [/quote] Grazie, Frank, grazie infinite. E le mie scuse a Sceriffo che, infatti, credevo fosse diventato matto. C'era qualcosa che non tornava... Gli è che sono un po' sotto pressione... [/quote] capita.. nn c'è da scusarsi. in bocca al lupo! [/quote] Grazie, Sceriffo, crepi il lupo. Ciao.


antonello64 - 29/04/2008 alle 15:52

non so se vi è mai capitato di leggere i resoconti di Capodacqua sulle corse, sul ciclismo pedalato. Provate a dare un'occhiata a quelle due righe scritte sulla Liegi di domenica: roba da far cadere le braccia. A questo punto seriamente c'è da pensare che scrive solo di doping perchè altrimenti non saprebbe cosa scrivere.


meriadoc - 29/04/2008 alle 16:02

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] non so se vi è mai capitato di leggere i resoconti di Capodacqua sulle corse, sul ciclismo pedalato. [/quote] l'ha mai fatto?


Ottavio - 02/05/2008 alle 19:33

Il nostro eroe ha pubblicato un video della sua scalata al Plan de Corones su repubblica.it. Non ci fa una bellissima figura. Quelle immagini mi hanno ispirato queste parole: Guardando queste belle immagini di montagna "in un momento così difficile per il ciclismo mondiale" ed apprezzando le pendenze estreme "che potrebbero spingere i corridori a ricorrere ad aiuti chimici", ho ammirato le "stupefacenti" prestazioni del nostro eroe, nonostante "la quasi totale assenza di pubblico indice della crisi del ciclismo italiano". Ho pensato poi a quando la carovana del Giro, che inizia tra una settimana "a meno di possibili sorprese", porterà i suoi protagonisti su queste strade; corridori come Di Luca "sorprendentemente assolto dal GUI, ma giustamente condannato dal TAS", il "chiacchierato" Savoldelli compagno di squadra dello "squalificato Mazzoleni", il vecchio Simoni che "in passato ha avuto i suoi problemi con la giustizia sportiva", oppure i giovani Riccò "chiacchieratissimo per i suoi trascorsi da dilettante ed i valori ballerini" e Nibali "che non lo hanno ancora beccato, ma chissà". Ma soprattutto, quale lettore di Repubblica, mi sono emozionato pensando agli stupendi articoli di Capodaqua, così pieni di amore per questo bellissmo "ma ormai irrimediabilmente defunto" sport. (N.d.A. indovinate di chi sono (o potrebbero essere) i virgolettati!).


meriadoc - 02/05/2008 alle 19:41

bello anche il titolo: il tappone del giro d'italia, ma se è una cronoscalata?


Fabioilpazzo - 02/05/2008 alle 19:58

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] cut[/quote] Ti prego dimmi che quella di Nibali te la sei inventata tu e non l'ha scritta lui davvero.


Monsieur 40% - 02/05/2008 alle 20:02

[quote][i]Originariamente inviato da Fabioilpazzo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] cut[/quote] Ti prego dimmi che quella di Nibali te la sei inventata tu e non l'ha scritta lui davvero. [/quote] Fabio, Ottavo s'è inventato ("scimmiottando" EC) tutto il pezzo. ;)


ProfRoubaix - 02/05/2008 alle 20:24

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Il nostro eroe ha pubblicato un video della sua scalata al Plan de Corones su repubblica.it. Non ci fa una bellissima figura. [/quote] Visto che invece il "nostro" Euge (come avrebbe detto De Zan: "e per Euge intendo Rambler") perde il suo tempo fra ronde padane e piccoli balilla invece che a fare le doverose videoricognizioni, non potremmo pubblicarla anche su Cicloweb come "la ricognizione di (un imbolsito) Eugenio"? :Od: Fra le chicche, da segnalare anche un (vero) "si arriva alla spiccolata": roba da Monsieur ... e per Monsieur intendo (per una volta!) De Lapalisse :Od:

 

[Modificato il 02/05/2008 alle 20:28 by ProfRoubaix]


Fabioilpazzo - 03/05/2008 alle 13:19

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Fabioilpazzo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] cut[/quote] Ti prego dimmi che quella di Nibali te la sei inventata tu e non l'ha scritta lui davvero. [/quote] Fabio, Ottavo s'è inventato ("scimmiottando" EC) tutto il pezzo. ;) [/quote] Quell'"indovinate di chi [b]sono[/b]" mi aveva portato fuori strada.:D


Ottavio - 04/05/2008 alle 11:28

Fabio, come già scritto da Mario, mi sono inventato tutto, anche se mi sono attenuto ad un pricipio di verosimiglianza. Quale lettore de La Repubblica, leggere gli squallidi articoli di Capodacqua è una vera torura, non solo per i continui e gratuiti riferimenti al doping (la sua è una vera e propria riserva mentale), ma per la totale assenza di valutazioni tattiche e tecniche. Insomma il nostro eroe di ciclismo non ci capisce una cippa!


Donchisciotte - 04/05/2008 alle 19:32

Su Repubblica, invece, Capodacqua ha pubblicato l'articolo relativo alla sua scalata. Un articolo veramente pessimo. Uno che fa la ricognizione in occasione del fatto che alcuni professionisti ( Simoni, Bruseghin, Pellizzotti ecc.) fanno la loro, può fare, chiaramente, un articolo giornalistico in cui descrive la ricognizione dei ciclisti, racconta qualche aneddoto, raccoglie impressioni ecc. Ma Capodacqua si dà alla grande scrittura. Liquida brevemente i ciclisti e poi narra, per un'intera pagina del giornale, la SUA scalata. Qua non è più giornalismo, qua devi essere un grande narratore per giustificare un'intera pagimna di giornale. Immagino, tanto per restare nel suo stesso giornale, un articolo di Mura sulla scalata a Plan de Corones ( va beh... non va in bicicletta) o di Vicennati o di altri giornalisti. Capodacqua va avanti fra allusioni quasi subliminali al contrasto fra la scalata e il disastrato ciclismo ( si sa da che disastrato), appunti sull'impraticabilità per neve della cima, pensierini sui ciclisti che stanno dietro ( perché partiti ore dopo, ovviamente), sul monito che il tornante Pantani richiama alla memoria con l'identificazione con la fatica del Purata,la descrizione del cuore che scoppia, insomma, niente che giustifichi una pagina di giornale. Considerazioni che anche un mio amico che oggi si è scalato il Montecavo potrebbe fare e non fa, giustamente, su un giornale. Arriva alla cima ( o quasi cima, non era impraticabile la cima?) e tu speri che là una considerazione folgorante, un'apertura metafisica, una bestemmia sulla condizione umana costretta alla bruta fatica o un'esaltazione della capacità umana di trasfigurare la fatica, un richiamo kantiano al sublime, qualcosa arrivi a giustificare l'articolo centrato sulla propria scalata. Aspetti il climax dell'articolo. No. Si arriva in cima e ci si fa la domanda: sarà questo il bello del ciclismo? BANG!L'anticlimax. Precipiti subito ai piedi del plan de Corones, tutta fatica sprecata. E non mi dite che è uno spiritoso richiamo alla relatività del tutto, al monito hedeggeriano che è uguale guidare un esercito o ubriacarsi in una bettola. No, è che proprio se esce dai sentieri dei valori ematici, degli avvisi di garanzia, delle norme doping, non viene ispirato. Non ha niente di particolare da dire. Cacciari diceva, parlando di Pantani, che il ciclismo ha bisogno di grandi narratori. Sono d'accordo.


pier70 - 07/05/2008 alle 18:40

Questo thread è un sogno. Finalmente un thread per..... ...per aprire gli occhi, capire che un ignorante messo lì solo per distruggere uno sport magnifico esiste solo nel ciclismo, mentre nel calcio lo manderebbero a spazzare "rumenta" negli spogliatoi dopo la partita, travestito da cameriera zoccola con tacchi vertiginosi e minigonna e il peletto ruvido che oltrepassa la calza smagliata....(ibò che schifo!) ....per capire che come dice Morris chi se la prende con gli atleti o non ha capito nulla o è in malafede pura (Capodacqua è il paradigma perfetto di queste persone perchè appartiene, in pole-position, ad entrambe le categorie), perchè loro sono l'anello debole della catena, costretti a doparsi dal sistema da sempre, e questo discorso l'ha appena fatto Francesco Moser (FINALMENTE). Peccato che il primo dei perseguitati dal capodacqua (e non solo da lui), ovvero il Marco Pantani da Cesenatico, i discorsi di Moser li faceva già negli anni '90.....molto prima di Madonna di Campiglio....in tempi non sospetti. Ma abbiamo visto quali gentilezze ha ricevuto in cambio. ...E così la rivoluzione è in atto, il prossimo big positivo sarà il vincitore del giro, non serve essere indovini, e seguirà a ruota (he) il trionfatore del tour. E l'ultimo? La maglia nera? Quello va davvero a pane ed acqua?? Si, finchè non vince.... In questo clima(x) ci sta bene l'anticlimax per eccellenza, mister capodacqua, ci sta bene la sua ingoranza in fatto di ciclismo pedalato, non stona la sua tracotanza, arroganza e faziosità, c'azzecca la sua testardaggine quando scrive spingendo come un mulo argomenti dei quali, alla stregua del mulo, non sa nulla. ....Capodacqua è il prodotto fulgido, limpido, sotto gli occhi di tutti, del SISTEMA marcio. Quel sistema che permette a un Santuccione, a un Fuentes, ai direttori sportivi e sanitari delle squadre di non essere nemmeno diffidati, mentre i ciclisti, mettendo a repentaglio la propria salute, sono gli unici a metterci la faccia e a rompersi le ossa. Capodacqua è lo specchio mediatico del sistema che l'ha buttato in campo per sopravvivere, e per far imperare ancora per molti anni il doping e la sua falsa lotta mediante il falso antidoping, per degli interessi meramente economici. Onore a capodacqua! PS: qualcuno si è mai posto il problema di rubargli la borraccia per farla analizzare? Tanta malafede fa malpensare........


luke - 09/05/2008 alle 17:44

Ho letto poco fa un'intervista a Di Luca sul sito della rosea, all'indirizzo http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2008/it/Primo_Piano/2008/05_Maggio/09/diluca.shtml Riporto una frase significativa: 'Il “killer”, che si è rifiutato di rispondere ai quesiti dell'inviato di un quotidiano italiano, è pronto all’impresa più importante della sua carriera.' Si potrebbe fare un gioco: scommettiamo su chi potrebbe essere quell'inviato? :Od: Bravo Killer, comunque un grande!!!!!!!! Cari corridori, prendete esempio!!


roberto79 - 09/05/2008 alle 17:53

Ecco il topic giusto , non lo avevo trovato prima, per esprimere il mio disappunto ed il mio sdegno per quanto scrive spesso questo "giornalista" su Repubblica riguardo il ciclismo. Diciamoci la verità, Capodacqua ci campa sul discorso "doping" perchè s eci fate attenzione lui stesso gestisce un sito che esiste proprio grazie all'argomento Doping. Passa il suo tempo a gettare ombre e sospetti (vedi caso DiLuca) che poi si rivelano infondati.Io dico, quando ci sono le prove è bene parlare ma quando non si hanno prove sarebbe bene tacere. Mi dispiace che Repubblica per il ciclismo dia spazio ad un giornalista così.... :mad:


miky70 - 09/05/2008 alle 20:57

Ho appena letto l'editoriale di Tuttobiciweb di aprile. Stagi dice a Capodacqua di leggere i suoi articoli e che giustamente ha ragione quando dice che alla punzonatura della Milano Sanremo non c'era pubblico. Ma ritiene che nel ciclismo di oggi ci siano molte persone sbagliate, come i giornalisti iper critici come lui, che non sanno riconoscere un'operazione di accredito da una punzonatura!


antonello64 - 09/05/2008 alle 22:12

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Ho appena letto l'editoriale di Tuttobiciweb di aprile. Stagi dice a Capodacqua di leggere i suoi articoli e che giustamente ha ragione quando dice che alla punzonatura della Milano Sanremo non c'era pubblico. Ma ritiene che nel ciclismo di oggi ci siano molte persone sbagliate, come i giornalisti iper critici come lui, che non sanno riconoscere un'operazione di accredito da una punzonatura! [/quote] se fosse servita ancora qualche prova (e non serviva), eccola qua! Questo qui, se gli togli il doping, davvero non sa cosa scrivere.


sceriffo - 09/05/2008 alle 23:46

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Ho appena letto l'editoriale di Tuttobiciweb di aprile. Stagi dice a Capodacqua di leggere i suoi articoli e che giustamente ha ragione quando dice che alla punzonatura della Milano Sanremo non c'era pubblico. Ma ritiene che nel ciclismo di oggi ci siano molte persone sbagliate, come i giornalisti iper critici come lui, che non sanno riconoscere un'operazione di accredito da una punzonatura! [/quote] nn sono un lettore di repubblica ma come mai uno dei più accreditati giornali italiani accetta notizie così approssimative


sceriffo - 10/05/2008 alle 08:31

PALERMO - Alla conferenza stampa di ieri Danilo Di Luca si è rifiutato di rispondere a una nostra domanda sulle sue chance di vittoria finale al Giro, senza spiegare meglio la sua posizione. Evidentemente non ha gradito gli interventi del nostro giornale nelle vicende doping che lo hanno riguardato. "Repubblica" ha seguito e raccontato Di Luca nel suo viaggio trionfale al Giro 2007, così come ha raccontato le tristi vicende che lo hanno coinvolto nell´inchiesta dei Nas "Oil for drug", per la quale ha dovuto scontare 3 mesi, e quelle relative ai valori ormonali anomali dopo la tappa dello Zoncolan. Continuerà a farlo ( ed online repubblica 10 maggio )


Donchisciotte - 10/05/2008 alle 10:11

Bravo Di Luca, ma ci vorrebbe qualcosa di più che non rispondergli. L'articolo che ha scritto su Basso dopo il patteggiamento, per esempio, meritava un'attenzione maggiore da parte di Basso. Stagi è uno che non perdona niente a Capodacqua, anche a stupì l'articolo sull'assenza di gente , infatti adesso si spiega tutto. Comunque , fino a che i ciclisti, non seguiranno i consigli di Campana, tutto sarà sempre possibile.


Tour de Berghem - 10/05/2008 alle 10:26

Cristiano Gatti sul "Giornale": Acque agitate - come sempre, tutti i giorni, tutti gli anni, al Giro - anche nella conferenza stampa ufficiale dei campioni al via. Ad una domanda innocua dell'inviato di Repubblica, Eugenio Capodacqua, Di Luca così replica: «Da qui a Milano, non risponderò alle domande di questo signore». Gelo in sala, l'inviato che se ne va, qualche collega che lo segue per solidarietà, molti che restano tranquillamente seduti. All'origine del caso, gli scritti del giornalista sulle inchieste legate a Di Luca. Comunque lo si giudichi, il precedente è pericolosissimo: se gli atleti cominciano a dialogare soltanto con chi gradiscono, si va dritti alle liste di proscrizione. Al libro nero. Per cose di sport. Non è una cosa seria. Per quanto Capodacqua non mi stia particolarmente simpatico ( è un eufemismo) credo che Di Luca ha sbagliato e che Gatti abbia pienamente ragione. Ciao


meriadoc - 10/05/2008 alle 10:51

gesto sbagliato da parte di Di Luca. Ha fatto solo un favore a Capodacqua che non aspetta altro che queste prese di posizione per ergersi dalla pagine del giornale in cui scrive, a modello di moralità che non scende a compromessi. Bah


Fabioilpazzo - 10/05/2008 alle 11:28

[quote][i]Originariamente inviato da Tour de Berghem [/i] se gli atleti cominciano a dialogare soltanto con chi gradiscono, si va dritti alle liste di proscrizione. Al libro nero. [/quote] Se certi giornalisti evitassero di parlare solo di doping mettendo loro sul libro nero solo determinati atleti ed il più delle volte in base alla cultura del sospetto forse non si otterrebbero certe reazioni. Che poi reazione, io con uno che mi sputtana (scusate l'eufemismo) e scrive stupidaggini su di me basate sul niente mi sarei comportato molto diversamente (in peggio). Non è che perchè uno è giornalista io devo essere obbligato a parlarci.


pitoro - 10/05/2008 alle 11:36

a sto punto propongano a Capodacqua la direzione del Giro. Per il Cda di RCS sarebbe una bella operazione di facciata. Per l'esperto cronista di Repubblica sarebbe lo sputtanamento definitivo. Il signor so-tutto-io non potrebbe tirarsi indietro pena una figura meschinissima. E se accettasse sarebbe pure peggio:Od:


Admin - 10/05/2008 alle 11:39

[quote][i]Originariamente inviato da Tour de Berghem [/i] Cristiano Gatti sul "Giornale": Acque agitate - come sempre, tutti i giorni, tutti gli anni, al Giro - anche nella conferenza stampa ufficiale dei campioni al via. Ad una domanda innocua dell'inviato di Repubblica, Eugenio Capodacqua, Di Luca così replica: «Da qui a Milano, non risponderò alle domande di questo signore». Gelo in sala, l'inviato che se ne va, qualche collega che lo segue per solidarietà, molti che restano tranquillamente seduti. All'origine del caso, gli scritti del giornalista sulle inchieste legate a Di Luca. Comunque lo si giudichi, il precedente è pericolosissimo: se gli atleti cominciano a dialogare soltanto con chi gradiscono, si va dritti alle liste di proscrizione. Al libro nero. Per cose di sport. Non è una cosa seria. Per quanto Capodacqua non mi stia particolarmente simpatico ( è un eufemismo) credo che Di Luca ha sbagliato e che Gatti abbia pienamente ragione. Ciao [/quote] Pieno appoggio a Di Luca. Caro Gatti, le liste di proscrizione i primi a farle sono certi giornalisti, e Capodacqua li guida. Sarebbe l'ora che i corridori dimostrassero un po' di polso e non si facessero mettere sempre a 90°. Poi Capodacqua sul suo giornale può scrivere quello che vuole, tanto già lo fa.


Carrefour de l arbre - 10/05/2008 alle 12:06

Anche Angelo Costa, sottovalutata ma ottima firma lassativa di ciclismo, se la prende con Di Luca sul Resto del Carlino di oggi. Approvo, umanamente, ciò che ha fatto Di Luca: ha sbagliato nella forma, come qualcun'altro ha scritto una nullità come Capodacqua non aspetta altro che assist del genere per riempire i suoi fogli


Subsonico - 10/05/2008 alle 12:12

Mossa intelligente, invece. Non ha detto "Non rispondo a tutte le domande riguardanti il doping", ha detto "Non rispondo alle domande di quello lì". Praticamente lo ha screditato di fronte a tutti gli addetti ai lavori. Grande.


sceriffo - 10/05/2008 alle 12:20

ricordo qualche anno fa che anche Petacchi , in conferenza stampa, si rifiutò di rispondergli.


Donchisciotte - 10/05/2008 alle 13:01

La solita italietta dei corporativismi. Guai se toccano il giornalista, è stata violata la democrazia e altre stron..... mentre il giornalista è libero di dare del mozzarella di bufala, del mezzo uomo ecc.ecc. Poi Gatti, che salutava la morte di Pantani con un ( cito a memoria, gli mandammo pure una replica al vetriolo su tuttobici che il giornale pubblicò): finalmente il tempo e la vita si sono portate via le pantanate e inizia la primavera del ciclismo pulito di Basso e Cunego. Ha fatto bene Di Luca, parli solo di doping? ogni avviso di garanzia è , per te, una sentenza di condanna? e allora vai a parlare con qualche altro. Stai a vedere che, in democrazia ( parola usata sempre a vanvera e che giustifica pure i bombardamenti, per certa gente) uno non può scegliere di non rispondere a un giornalista. Le liste di proscrizione non le fa Di Luca che non scrive sul maggior quotidiano d'Italia ( e poi pare sempre che scriva da qualche catacomba di emarginazione a causa delle sue posizioni scomode, no, ha la tribuna del maggior quotidiano d'Italia: Gramsci, per dire,che le liste di proscrizione le ha conosciute, scriveva dal carcere, non dai paginoni di repubblica.Non facciamo ridere, per piacere.) Bravo Di Luca!!!!!:clap::clap::clap::IoI


elisamorbidona - 10/05/2008 alle 14:38

Donchisciotte, sei troppo forte, a volte scrivi esattamente quello penso io. Solo che di natura tendo ad essere diplomatica e così non mi vengono le parole per esprimerlo: allora ci pensi tu. :cincin:


Terra - 10/05/2008 alle 16:29

:bll:


antonello64 - 10/05/2008 alle 20:30

non mi ha fatto piacere quest'atteggiamento di Di Luca. E' vero che Capodacqua ha sempre avuto scarsisimo rispetto verso i ciclisti, che per lui sono tutti dopati fino a prova contraria, però un atteggiamento del genere da parte di Danilo è sbagliato e controproducente. Sbagliato perchè ha praticamente invertito i ruoli: se prima era lui la vittima di un giornalista malevolo, adesso è Capodacqua la vittima di un ciclista rancoroso. Se voleva fargli fare una brutta figura bastava mettere in risalto la pochezza dei suoi resoconti tecnici e delle sue domande sul ciclismo pedalato, e magari prenderlo in giro con risposte assurde. Ne sarebbe uscito con ben altra eleganza ed avrebbe ottenuto un risultato certamente più efficace Controproducente perchè chi scrive ha sempre l'ultima parola, e inoltre lo spirito corporativo in questo settore è sempre molto forte: praticamente rischia di inimicarsi buona parte della stampa, per la quale un attacco verso un collega equivale ad un attacco verso l'intera categoria. Ecchisenefrega se il collega in questione è uno spesso in malafede, che ha sempre condannato tutti su basi di indizi o, peggio ancora, chiacchiere.


elperico - 10/05/2008 alle 23:50

Salve... sono nuovo da queste parti... ma l'argomento ha stuzzicato il mio interesse. Sono allibito dal "Giornalista" in questione, non mi sorprendo se Di Luca non ha voluto rispondergli, chi è causa del suo mal pianga se stesso: l'arroganza con la quale ha attaccato tutti dall'altro della sua onnipotenza ciclo-cultural-sportiva è degna... di non risposta. Tutti coloro che amano il ciclismo, credo, lo vorrebbero pulito, il più pulito possibile; ma la strada giusta non è certo quella dell'arroganza e degli attacchi gratuiti portati tanto per assumere posizioni forti. Il ciclismo è forse la disciplina più seria in materia di antidoping, cosa che non si può dire delle altre discipline: la linea dell'errore è sottile, delicata, non è possibile pensare di sitemarla usando "un aratro". Caro il mio Capodacqua! Il doping non lo si batterà mai, è l'arte del trucco, del furbo... insomma insieme alle "lupanare" di Pompei, è il mestiere più antico del mondo, va contrastato con astuzia, metodo, cultura nei più piccoli e regole uguali per tutti! REGOLE UGUALI PER TUTTI! Come si può giudicare Basso un mezzo uomo...che pelo sulllo stomaco! Io poggerei la penna su qualcosa di più serio ed indagherei sul perchè Davids (il giocatore di calcio ) è stato trovato POSITIVO al nandrolone ed ha preso solo 2 mesi di squalifica (LUGLIO E AGOSTO). Insegnamo ai bambini a correre, spieghiamo loro che non si deve barare, invece di spiegarlo a Di Luca tramite un articolaccio! No? Che nausea. Scusate... come prima volta un bel battesimo :D :D Un abbraccio a tutti e... W il ciclismo pulito!:cincin:

 

[Modificato il 10/05/2008 alle 23:55 by elperico]


miky70 - 11/05/2008 alle 00:31

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Tour de Berghem [/i] Cristiano Gatti sul "Giornale": Acque agitate - come sempre, tutti i giorni, tutti gli anni, al Giro - anche nella conferenza stampa ufficiale dei campioni al via. Ad una domanda innocua dell'inviato di Repubblica, Eugenio Capodacqua, Di Luca così replica: «Da qui a Milano, non risponderò alle domande di questo signore». Gelo in sala, l'inviato che se ne va, qualche collega che lo segue per solidarietà, molti che restano tranquillamente seduti. All'origine del caso, gli scritti del giornalista sulle inchieste legate a Di Luca. Comunque lo si giudichi, il precedente è pericolosissimo: se gli atleti cominciano a dialogare soltanto con chi gradiscono, si va dritti alle liste di proscrizione. Al libro nero. Per cose di sport. Non è una cosa seria. Per quanto Capodacqua non mi stia particolarmente simpatico ( è un eufemismo) credo che Di Luca ha sbagliato e che Gatti abbia pienamente ragione. Ciao [/quote] Pieno appoggio a Di Luca. Caro Gatti, le liste di proscrizione i primi a farle sono certi giornalisti, e Capodacqua li guida. Sarebbe l'ora che i corridori dimostrassero un po' di polso e non si facessero mettere sempre a 90°. Poi Capodacqua sul suo giornale può scrivere quello che vuole, tanto già lo fa. [/quote] Approvo in pieno.... Peggio sarebbe fare il buono e onesto e rispondere alle sue domande per poi leggere sul giornale le sue porcherie che non ha il coraggio di rivolgerti personalmente. Danilo sei un grande e dovrebbero copiarti tutti i tuoi colleghi se hanno le p.le, mandate Capodacqua a scrivere di doping nel calcio che lo impalano subito.... :hippy:


pedalando - 11/05/2008 alle 00:42

approvo. Il sito dell'idrocefalo e' una lista di prescrizione. Piccola osservazione: cio' che dice un giornale/giornalista e' credibile se il giornale/giornalista hanno una loro credibilita'. Credibilita' non veridicita' di cio' che dicono. Ma se i ciclisti e/o le squadre non gli danno piu' risposte ed informazioni questa credibilita' va a ramengo. Bravo DiLuca. E' l'ora che anche i ciclisti comincino a capire che hanno anche loro un certo potere.


Abajia - 11/05/2008 alle 00:42

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] PALERMO - Alla conferenza stampa di ieri Danilo Di Luca si è rifiutato di rispondere a una nostra domanda sulle sue chance di vittoria finale al Giro, senza spiegare meglio la sua posizione. Evidentemente non ha gradito gli interventi del nostro giornale nelle vicende doping che lo hanno riguardato. "Repubblica" ha seguito e raccontato Di Luca nel suo viaggio trionfale al Giro 2007, così come ha raccontato le tristi vicende che lo hanno coinvolto nell´inchiesta dei Nas "Oil for drug", per la quale ha dovuto scontare 3 mesi, e quelle relative ai valori ormonali anomali dopo la tappa dello Zoncolan. Continuerà a farlo ( ed online repubblica 10 maggio ) [/quote] Danilo, chapeau! :clap: Quanno ce vo', ce vo'! Se tutti avessero i suoi...attributi...

 

[Modificato il 11/05/2008 alle 00:44 by Abajia]


pedalando - 11/05/2008 alle 00:49

[quote][i]Originariamente inviato da meriadoc [/i] gesto sbagliato da parte di Di Luca. Ha fatto solo un favore a Capodacqua che non aspetta altro che queste prese di posizione per ergersi dalla pagine del giornale in cui scrive, a modello di moralità che non scende a compromessi. Bah [/quote] sicuro? Supponi DiLuca in rosa. Dici che la Repubblica preferirebbe un articolo dove il loro inviato mette le interviste agli inseguitori mentre la concorrenza sbatte in prima le interviste alla maglia rosa? Io penso che manderebbero un'altro inviato....


antonello64 - 11/05/2008 alle 08:26

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Ma se i ciclisti e/o le squadre non gli danno piu' risposte ed informazioni questa credibilita' va a ramengo. [/quote] Sono perfettamente d'accordo con questa visione: se un comportamento come quello di Danilo venisse tenuto da più persone, allora si che sarebbe efficace. Se lo tiene solo lui rischia di passare come il campione che parla solo con i giornalisti amici


sceriffo - 11/05/2008 alle 09:24

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Ma se i ciclisti e/o le squadre non gli danno piu' risposte ed informazioni questa credibilita' va a ramengo. [/quote] Sono perfettamente d'accordo con questa visione: se un comportamento come quello di Danilo venisse tenuto da più persone, allora si che sarebbe efficace. Se lo tiene solo lui rischia di passare come il campione che parla solo con i giornalisti amici [/quote] come ho scritto sopra anche petacchi 2/3 anni fa , in conferenza stampa ,si rifiutò di rispondergli


pacho - 11/05/2008 alle 11:00

[quote][i]Originariamente inviato da Tour de Berghem [/i] Cristiano Gatti sul "Giornale": Acque agitate - come sempre, tutti i giorni, tutti gli anni, al Giro - anche nella conferenza stampa ufficiale dei campioni al via. Ad una domanda innocua dell'inviato di Repubblica, Eugenio Capodacqua, Di Luca così replica: «Da qui a Milano, non risponderò alle domande di questo signore». Gelo in sala, l'inviato che se ne va, qualche collega che lo segue per solidarietà, molti che restano tranquillamente seduti. All'origine del caso, gli scritti del giornalista sulle inchieste legate a Di Luca. Comunque lo si giudichi, il precedente è pericolosissimo: se gli atleti cominciano a dialogare soltanto con chi gradiscono, si va dritti alle liste di proscrizione. Al libro nero. Per cose di sport. Non è una cosa seria. Per quanto Capodacqua non mi stia particolarmente simpatico ( è un eufemismo) credo che Di Luca ha sbagliato e che Gatti abbia pienamente ragione. Ciao [/quote] Di Luca ha fatto BENISSIMO a non rispondere. Certo, avrebbe sfiorato la perfezione se avesse anche sputtanato pubblicamente in sala stampa il signor capodacqua, dicendo che siccome stavano parlando di ciclismo, costui - noto denigratore - non era il benvenuto. Postilla personale: speriamo che qualche altro atleta segua l'esempio di Di Luca (e quasi-Cancellara). Vedremo se poi questi avvoltoi continueranno a gettare palate di merd.a su questo sport una volta che non potranno piu fare interviste, parlare con gli atleti e coi direttori sportivi. Forse, sarà la volta buona che invece di guadagnare lauti stipendi con dei gossip scandalistici inizino a fare il loro mestiere, ossia raccontare i fatti in maniera oggettiva.


Fabioilpazzo - 11/05/2008 alle 11:17

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Ecchisenefrega se il collega in questione è uno spesso in malafede, che ha sempre condannato tutti su basi di indizi o, peggio ancora, chiacchiere. [/quote] Antonè spitt n'attim, non è un cosa della quale ce ne si può fregare. Un giornalista avrebbe come dovere il raccontare il vero...Magari si può partire da chiacchiere o dicerie fino a trovare la verità, ma non mistificare la realtà stessa e farla passare per tale tramite stupidaggini scritte senza cognizione di causa.


sceriffo - 11/05/2008 alle 11:35

mi pare di capire che il sentiment verso qs giornalista sia piuttosto negativo. è vero che i giornali nn devono giudicare o metter sotto contratto un dipendente/collaborate in base all'indice di gradimento , è vero che i giornalisti sono "indipendenti" ma seguire una linea editoriale quantomeno discutibile ( discutibile da chi qua ha scritto e credo sia l'esatto spaccato del lettore medio ) è certamente anacronistico


antonello64 - 11/05/2008 alle 12:47

[quote][i]Originariamente inviato da Fabioilpazzo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Ecchisenefrega se il collega in questione è uno spesso in malafede, che ha sempre condannato tutti su basi di indizi o, peggio ancora, chiacchiere. [/quote] Antonè spitt n'attim, non è un cosa della quale ce ne si può fregare. Un giornalista avrebbe come dovere il raccontare il vero...Magari si può partire da chiacchiere o dicerie fino a trovare la verità, ma non mistificare la realtà stessa e farla passare per tale tramite stupidaggini scritte senza cognizione di causa. [/quote] ma non devi mica dirlo a me! Dillo ai colleghi di Capodacqua che hanno abbandonato la sala (presumo per solidarietà) o che lo hanno difeso sulla carta stampata, sempre pronti a vedere l'attacco al singolo come un attacco alla categoria.


Fabioilpazzo - 11/05/2008 alle 13:02

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] cut[/quote] Ops, chiedo venia, non avevo notato il cambio di prospettiva dell'ultimo paragrafo.;)


cyber.mostro - 11/05/2008 alle 13:05

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] mi pare di capire che il sentiment verso qs giornalista sia piuttosto negativo. è vero che i giornali nn devono giudicare o metter sotto contratto un dipendente/collaborate in base all'indice di gradimento , è vero che i giornalisti sono "indipendenti" ma seguire una linea editoriale quantomeno discutibile ( discutibile da chi qua ha scritto e credo sia l'esatto spaccato del lettore medio ) è certamente anacronistico [/quote] Purtroppo temo non sia così. Questo forum dispone di una platea privilegiata che può fruire di interventi corretti ed esaustivi in tema di doping, il lettore medio di repubblica purtroppo no.


sceriffo - 11/05/2008 alle 13:49

[quote][i]Originariamente inviato da cyber.mostro [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] mi pare di capire che il sentiment verso qs giornalista sia piuttosto negativo. è vero che i giornali nn devono giudicare o metter sotto contratto un dipendente/collaborate in base all'indice di gradimento , è vero che i giornalisti sono "indipendenti" ma seguire una linea editoriale quantomeno discutibile ( discutibile da chi qua ha scritto e credo sia l'esatto spaccato del lettore medio ) è certamente anacronistico [/quote] Purtroppo temo non sia così. Questo forum dispone di una platea privilegiata che può fruire di interventi corretti ed esaustivi in tema di doping, il lettore medio di repubblica purtroppo no. [/quote] il mio ragionamento era inteso come campione omogeneo , non come livello o senso critico


Bob Fats - 12/05/2008 alle 17:50

Ho letto un trafiletto di "solidarietà" sulla Gazzetta di sabato in cui suggeriva di risolvere i problemi personali non coinvolgendo una conferenza stampa. Non leggo La Repubblica ma ho semplicemente visto i riferimenti degli utenti di questo forum e letto, gli articoli alquanto faziosi, di questo signore. LA ritengo una presa di posizione giusta quella di Di Luca, che andrebbe seguito da altri ed anche nei confronti di altri giornalisti. Ultimamente il ciclismo finsice sulle prime pagine dei giornali soltanto per il doping e non per questioni puramente sportive, questo potrebbe essere un primo passo per iniziare un diverso atteggiamento dei mass-media. :clap:


nino58 - 12/05/2008 alle 18:04

Ogni giornalista ha il diritto di scrivere quello che vuole ed ogni cittadino (anche personaggio pubblico) ha diritto di rispondere o non rispondere, non può essere obbligato da nessuno (nemmeno da un contratto) a rispondere.


sceriffo - 12/05/2008 alle 18:36

stamane sfogliavo repubblica : l'articolo dal giro era firmato da un certo ferrara. non ho visto articoli a firma di capodacqua ma ho dato un'occhiata veloce, possibile la mia sia una svista


roberto79 - 13/05/2008 alle 08:41

:xxo che fine ha fatto?


Donchisciotte - 13/05/2008 alle 09:57

Capodacqua al Giro non va mai da solo, prima c'era Coen a fare le cronache, poi Crosetti e adesso Ferrara. Lui in genere fa le interviste ( articolo, in genere, minore rispetto alla cronaca, e parla di doping quando c'è l'occasione. Al Tour non ci va proprio, nel 1998 mandavano schiere di inviati e avevano molti commentatori adesso va solo Mura. Il lunedì hanno poco spazio per il Giro e, quindi, l'articolo di Capodacqua è saltato e c'era solo la cronaca di Ferrara ( livello assolutamente medio).


sceriffo - 16/05/2008 alle 12:43

Anche se non mancano le sbavature. Priamo dedica la vittoria al compagno Richeze, di recente incappato nella rete dei controlli antidoping. “E’ un amico, gli voglio bene, ci alleniamo sempre insieme”. E via con i soliti alibi triti e ritriti dell’integratore inquinato (con un anabolizzante come lo stanozololo, che è addirittura di uso veterinario???), dell’ignoranza, dell’errore. Scuse che non reggono la minima obiezione, perché un giovane professionista deve sapere che leggi e regolamenti non ammettono ignoranza, che il mondo è pieno di integratori inquinati e che - leggerezza o meno - così danneggia non solo se stesso, ma tutto il movimento. Una mozione degli affetti, lo si è capito, ma poco opportuna (sportpro.it) ---- anche oggi, dando una rapida sfogliata a repubblica , nn mi è parso di vedere l'articolo a firma capodacqua. era già successo lunedì


sceriffo - 17/05/2008 alle 10:34

Riccardino ha dalla sua una carta in più: si può avvalere di un gregario nobilissimo, del calibro di Leonardo Piepoli. Lo svizzero-pugliese sarà pure asmatico da "puff" (numero di inalazioni) libero («secondo necessità» recita la sua esenzione al salbutamolo il che vuol dire che se ne può fare quante ne vuole, mentre Petacchi ha pagato con la rottura del rapporto con la Milram, la sua positività al Giro 2007; l´ennesima incongruenza dei ragolamenti antidoping) ma quando c´è da bastonare in salita non ha rivali. ( repubblica 17 maggio )


Abajia - 17/05/2008 alle 22:26

Allusioni da quattro soldi, non c'è che dire.


sceriffo - 18/05/2008 alle 10:13

( di riccò ) Che affronta a viso aperto ogni circostanza. Anche le voci imbarazzanti della vicinanza con un preparatore molto discusso, già sanzionato per fatti di doping. Un tecnico che avrebbe abbandonato quest´anno, secondo fonti vicine alla squadra. C´è anche un passato non limpidissimo con un paio di stop per via di valori ematici elevati, che lui definisce naturali: «Sono andato a Losanna, dai medici dell´Uci - spiega sulla rivista Cyclingpro - e mi hanno controllato una settimana, rivoltandomi come un calzino. Test al cicloergometro, prelievi ematici e di urine, mattina e sera, in condizioni diverse. Alla fine mi hanno dato il permesso di correre». Con l´ematocrito al 51%. Una storia già vista. ( EC Repubblica 18 maggio )


micpre - 18/05/2008 alle 10:38

Mi piacerebbe sapere a cosa o a chi si riferisce Capodacqua quando scrive di storia già vista. Che ambiguità.....


peek - 18/05/2008 alle 12:02

Nell'articolo di oggi su Repubblica, Capodacqua ha superato davvero sè stesso. Non potendo portare dei dati per screditare Riccò, utilizza una costruzione retorica che scredita i dati stessi, e poi conclude con una frase allusiva che gli permette di gettare un'ombra sull'atleta, strizzando l'occhiolino al lettore già un po' diffidente nei confronti del ciclismo. "Una storia già vista", come dire: "caro lettore, non ti illudere, e soprattutto non ti entusiasmare per il ciclismo, anche questo nuovo campioncino è un dopato come gli altri".


Donchisciotte - 18/05/2008 alle 12:22

Questo è il metodo Capodacqua. Di ogni corridore fa la storia/ doping anche quando non c’entra. Anche quando uno sconta la pena ( mi ricordo il caso di Virenque) è sempre ricordato il passato, il campione è sempre fra virgolette. Fine pena mai. L’espiazione della pena non cancella mai il peccato ( si fa per dire peccato, ovviamente). Su Riccò: non mi sembra sia l’unico a girare con un certificato che gli consenta di avere l’ematocrito oltre 50. Sono tanti. Come non è l’unico ad aver frequentato un preparatore chiacchierato e averlo abbandonato proprio quest’anno ( toh…….a febbraio o gennaio, non ricordo, è uscito fuori che c’è un’inchiestina in corso…….). Forse era meglio correre le corse all’estero quest’anno. :^o^


Admin - 18/05/2008 alle 12:46

Spero che anche Riccò si iscriva al club Di Luca. E poi spero che lo facciano tutti gli altri.


Subsonico - 18/05/2008 alle 15:28

Si potrebbe evitare di dare importanza a questo cialtrone non pubblicando i suoi scritti qui? Grazie mille (non è un rimprovero a chi l'ha fatto, eh..)


peek - 18/05/2008 alle 15:35

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Si potrebbe evitare di dare importanza a questo cialtrone non pubblicando i suoi scritti qui? Grazie mille (non è un rimprovero a chi l'ha fatto, eh..) [/quote] Beh, l'importanza ce l'ha perché scrive su un grande quotidiano nazionale, anche se a noi non piace. Non credo che oscurarlo qui cambi molto...


Subsonico - 18/05/2008 alle 15:48

[quote][i]Originariamente inviato da peek [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Si potrebbe evitare di dare importanza a questo cialtrone non pubblicando i suoi scritti qui? Grazie mille (non è un rimprovero a chi l'ha fatto, eh..) [/quote] Beh, l'importanza ce l'ha perché scrive su un grande quotidiano nazionale, anche se a noi non piace. Non credo che oscurarlo qui cambi molto... [/quote] No, ma aiuta. Perchè il tizio ci legge, come molti degli addetti ai lavori, e gode come un riccio a essere al centro dell'attenzione.


sceriffo - 18/05/2008 alle 20:20

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da peek [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Si potrebbe evitare di dare importanza a questo cialtrone non pubblicando i suoi scritti qui? Grazie mille (non è un rimprovero a chi l'ha fatto, eh..) [/quote] Beh, l'importanza ce l'ha perché scrive su un grande quotidiano nazionale, anche se a noi non piace. Non credo che oscurarlo qui cambi molto... [/quote] No, ma aiuta. Perchè il tizio ci legge, come molti degli addetti ai lavori, e gode come un riccio a essere al centro dell'attenzione. [/quote] in verità nn ho letto una parola di stima nei suoi confronti. se gode come un riccio x la disistima, se gode come un riccio perchè i corridori si rifiutano di rispondere alle sue domande , cosa dovrebbe fare quando le cose gli van bene?


Subsonico - 18/05/2008 alle 20:49

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da peek [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Si potrebbe evitare di dare importanza a questo cialtrone non pubblicando i suoi scritti qui? Grazie mille (non è un rimprovero a chi l'ha fatto, eh..) [/quote] Beh, l'importanza ce l'ha perché scrive su un grande quotidiano nazionale, anche se a noi non piace. Non credo che oscurarlo qui cambi molto... [/quote] No, ma aiuta. Perchè il tizio ci legge, come molti degli addetti ai lavori, e gode come un riccio a essere al centro dell'attenzione. [/quote] in verità nn ho letto una parola di stima nei suoi confronti. se gode come un riccio x la disistima, se gode come un riccio perchè i corridori si rifiutano di rispondere alle sue domande , cosa dovrebbe fare quando le cose gli van bene? [/quote] Scrive sulla repubblica e viene stipendiato più perchè riesce a far parlare di sè che per come scrive, mentre giovani dalla buona penna son costretti a far la fame perchè non hanno il giusto appoggio nel settore! Non vedo perchè le cose non gli vadano già bene! Poi sospetto sia anche quel tipo di persona che ama esser fatta martire, essere una nicchia...perciò perchè dargli soddisfazione?


miky70 - 19/05/2008 alle 17:10

Mio padre era alla conferenza stampa della Saunier e mi ha riferito che un giornalista de La Repubblica :?:? "Scusa Babbo, hai detto de "La Repubblica??" [i] Sarà Capodacqua??[/i] ha chiesto a Piepoli perchè lui non sia stato squalificato.... [i]Sì, sì, è proprio Capodacqua! [/i]:OIO Piepoli gli ha mitragliato contro tutta una serie di spiegazioni sul perchè Petacchi non devesse essere squalificato per la storia dello scorso anno e ha aggiunto che il prossimo anno non sarà riconosciuto come valore fuori norma e già tutti lo sanno. Il suo caso poi era diverso perchè il livello di medicinale era inferiore. Ma anche nella mia città viene a rompere....!!:mad::mad:


pedalando - 19/05/2008 alle 18:06

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Mio padre era alla conferenza stampa della Saunier e mi ha riferito che un giornalista de La Repubblica :?:? "Scusa Babbo, hai detto de "La Repubblica??" [i] Sarà Capodacqua??[/i] ha chiesto a Piepoli perchè lui non sia stato squalificato.... [i]Sì, sì, è proprio Capodacqua! [/i]:OIO Piepoli gli ha mitragliato contro tutta una serie di spiegazioni sul perchè Petacchi non devesse essere squalificato per la storia dello scorso anno e ha aggiunto che il prossimo anno non sarà riconosciuto come valore fuori norma e già tutti lo sanno. Il suo caso poi era diverso perchè il livello di medicinale era inferiore. Ma anche nella mia città viene a rompere....!!:mad::mad: [/quote] Se vedi Mister Starnuto chiedigli di Luisella.... :Od:


ProfRoubaix - 19/05/2008 alle 20:44

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Mio padre era alla conferenza stampa della Saunier e mi ha riferito che un giornalista de La Repubblica :?:? "Scusa Babbo, hai detto de "La Repubblica??" [i] Sarà Capodacqua??[/i] ha chiesto a Piepoli perchè lui non sia stato squalificato.... [i]Sì, sì, è proprio Capodacqua! [/i]:OIO Piepoli gli ha mitragliato contro tutta una serie di spiegazioni sul perchè Petacchi non devesse essere squalificato per la storia dello scorso anno e ha aggiunto che il prossimo anno non sarà riconosciuto come valore fuori norma e già tutti lo sanno. Il suo caso poi era diverso perchè il livello di medicinale era inferiore. Ma anche nella mia città viene a rompere....!!:mad::mad: [/quote] Se vedi Mister Starnuto chiedigli di Luisella.... :Od: [/quote] Ma è ancora aperto il concorso per "il post più enigmatico nella storia del forum"? :pomodoro:


pedalando - 19/05/2008 alle 23:27

leggere le cronache rosa no eh??? :D


sceriffo - 20/05/2008 alle 08:25

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Mio padre era alla conferenza stampa della Saunier e mi ha riferito che un giornalista de La Repubblica :?:? "Scusa Babbo, hai detto de "La Repubblica??" [i] Sarà Capodacqua??[/i] ha chiesto a Piepoli perchè lui non sia stato squalificato.... [i]Sì, sì, è proprio Capodacqua! [/i]:OIO Piepoli gli ha mitragliato contro tutta una serie di spiegazioni sul perchè Petacchi non devesse essere squalificato per la storia dello scorso anno e ha aggiunto che il prossimo anno non sarà riconosciuto come valore fuori norma e già tutti lo sanno. Il suo caso poi era diverso perchè il livello di medicinale era inferiore. Ma anche nella mia città viene a rompere....!!:mad::mad: [/quote] Ieri, nella conferenza stampa, Piepoli è ritornato sulla vicenda della sua positività al salbutamolo al Giro 2007, come il velocista Petacchi. L´arrampicatore svizzero-pugliese ha spiegato di avere un certificato che gli consente di inalarsi la sostanza (considerata doping oltre una soglia di 1.000 ng/ml) «secondo necessità» e non in quantità limitata come lo sprinter spezzino. E per questo di essere stato assolto dalla federazione monegasca, per la quale è tesserato. Una regola definita «quasi demenziale» perfino dai suoi stessi difensori. Testimonianza dell´assurda disparità e della grande confusione nel settore. In realtà il velocista spezzino ha dovuto far fronte ad un processo sportivo culminato al Tas con la condanna ad un anno; per il "trullo volante" invece non c´è stato appello non avendo l´Uci, la federazione internazionale, comunicato al Foro Italico nulla della vicenda. repubblica 20 maggio --- è ritornato???????????????????? lui, il piepoli, di sua spontanea volontà

 

[Modificato il 20/05/2008 alle 08:27 by sceriffo]


sceriffo - 20/05/2008 alle 17:14

quante volte avrà già chiesto a petacchi della frequentazione con un medico chiacchierato?l'ha fatto anche ora al processo. peta replica: ti ho già risposto! ps: altra domanda nn c'era?


babeuf - 20/05/2008 alle 17:25

Che bastardo questo giornalista, poco fa al processo ha tentato vanamente di mettere in difficoltà Petacchi con una domanda assolutamente fuori luogo. Dovrebbero impedirgli di partecipare a trasmissioni di ciclismo, lui che di ciclismo non è nè appassionato nè competente, e i corridori, come ha fatto il grande Di Luca qualche giorno fa, dovrebbero rifiutarsi di rispondere alle sue pietose provocazioni..:bla::bla::bla::bla:


roberto79 - 20/05/2008 alle 17:50

Piu' che un giornalista sportivo intenditore e amante di Ciclismo mi pare un provocatore certe volte.... Va al processo alla tappa e che fa, cerca di mettere (senza successo) in crisi un partecipante al processo stesso??? Ma poi che c'entra parlare di Petacchi??? Perchè non fa domande sulla crono di Bruseghin invece di fare illazioni, secondo me , fuori luogo???? :doh:


babeuf - 20/05/2008 alle 17:59

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Piu' che un giornalista sportivo intenditore e amante di Ciclismo mi pare un provocatore [b]certe volte....[/b] Va al processo alla tappa e che fa, cerca di mettere (senza successo) in crisi un partecipante al processo stesso??? Ma poi che c'entra parlare di Petacchi??? Perchè non fa domande sulla crono di Bruseghin invece di fare illazioni, secondo me , fuori luogo???? :doh: [/quote] Certe volte?!? Ma quanto sei soft con l'uso delle parole... la tua diplomazia è apprezzabile, ma qui si sta parlando di un provocatore [b]di professione[/b], altro che intenditore di ciclismo! L'unica cosa che ha saputo dire è stata: "C'è stata una violazione al regolamento antidoping", come se Petacchi non lo sapesse, tanto che poi lo spezzino ha risposto: " Si, d'accordo, c'è stata una violazione, vogliamo discuterne fino a domani?". Cioè, il concetto è che non è che "certe volte" "sembra" un provocatore... [b]E'[/b] un provocatore. :):):)


Gomez1982 - 20/05/2008 alle 18:18

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Piu' che un giornalista sportivo intenditore e amante di Ciclismo mi pare un provocatore [b]certe volte....[/b] Va al processo alla tappa e che fa, cerca di mettere (senza successo) in crisi un partecipante al processo stesso??? Ma poi che c'entra parlare di Petacchi??? Perchè non fa domande sulla crono di Bruseghin invece di fare illazioni, secondo me , fuori luogo???? :doh: [/quote] Certe volte?!? Ma quanto sei soft con l'uso delle parole... la tua diplomazia è apprezzabile, ma qui si sta parlando di un provocatore [b]di professione[/b], altro che intenditore di ciclismo! L'unica cosa che ha saputo dire è stata: "C'è stata una violazione al regolamento antidoping", come se Petacchi non lo sapesse, tanto che poi lo spezzino ha risposto: " Si, d'accordo, c'è stata una violazione, vogliamo discuterne fino a domani?". Cioè, il concetto è che non è che "certe volte" "sembra" un provocatore... [b]E'[/b] un provocatore. :):):) [/quote] Non capisco perchè invitino certi personaggi alle trasmissioni di ciclismo! Qualche giorno fa si era reso protagonista di uno spiacevole (a dir poco) episodio con Di Luca, ora lo invitano a provocare Petacchi, ma perchè?! Cosa si aspettavano che facesse? Petacchi è stato cordiale a non mandarlo al diavolo


pedalando - 20/05/2008 alle 18:20

non arrabbiatevi con lui ma con Luisella che gli ha fatto passare anni di mal di pancia... :D


Donchisciotte - 20/05/2008 alle 22:42

Ho visto adesso la registrazione su internet del processo. A me è piaciuto Petacchi nelle risposte, Capodacqua ha fatto la solita parte, il solito vittimismo ( scusate se non partecipo alla santificazione, ha detto. Non c'era nessuna santificazione solo che per lui se ci si interessa anche all'aspetto umano del ciclista condannato, lo si santifica). Petacchi mi è piaciuto, è stato anche ferzante con Capodacqua, considerato l'umore che aveva.


roberto79 - 21/05/2008 alle 12:01

parla solo di doping o anche dello sport? :?


Abajia - 21/05/2008 alle 17:31

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] parla solo di doping o anche dello sport? :? [/quote] Per lui le due cose sono strettamente collegate, praticamente inscindibili se si parla di ciclismo.


sceriffo - 22/05/2008 alle 11:14

Il Giro ieri è stato sfiorato dall’ennesimo caso inquietante. In mattinata non aveva preso il via da Urbania Andrea Moletta, scudiero di Rebellin nella Gerolsteiner. A metà pomeriggio un comunicato di Mathias Wieland, responsabile della comunicazione nella società, ha precisato come il corridore di Cittadella, al secondo anno da prof, avesse informato la squadra che il padre era incappato in un controllo della Guardia di Finanza mentre in automobile si stava recando al Giro d’Italia. I finanzieri che seguono la pista di due medici dopatori, avrebbero sequestrato farmaci sospetti. Fra questi, una siringa nascosta in una confezione di dentifricio ed altre sostanze che debbono ancora essere analizzate. Ad uno dei passeggeri nella vettura sarebbero state sequestrate 80 confezioni di Viagra, il farmaco dell’amore che sembra venga usato come efficiente vasodilatatore.“Il corridore – spiega il direttore generale Hans Michale Holczer – nega ogni coinvolgimento, ma in accordo con il codice etico, abbiamo agito senza aspettare, anche se non sappiamo se la presenza del padre di Moletta fosse casuale oppure no”. Il corridore ha accettato di essere sospeso. L’ennesima bruttissima storia alla faccia del ciclismo che cambia. ( sportpro.it )


roberto79 - 22/05/2008 alle 11:34

NON POTEVA LASCIARSI SFUGGIRE UNA SIMILE GHIOTTONERIA... in ogni caso, la cosa tragica è la conclusione dell' articolo: "alla faccia del ciclismo che cambia"


miky70 - 22/05/2008 alle 15:30

Sentite, se tutti, ma proprio tutti, provassimo ad ignorare Capodacqua, potremmo ottenere un risultato, anche se piccolo, che fosse di conforto ai professionisti che "magari" oserebbero ignorarlo anche loro? :yoga::yoga:


Donchisciotte - 22/05/2008 alle 16:58

Il ciclismo, come tutti gli sport, non cambia. E allora perché Capodacqua non aggiunge che la lotta basata sulla caccia all'untore ( solo l'atleta, solo il ciclista) che è la cosiddetta lotta al doping che si porta avanti da un decennio, è stata un fallimento totale e ha solo distrutto alcune persone?


roberto79 - 22/05/2008 alle 17:02

mi da fastidio che questo signore passi il suo tempo a tirare merda su tutto l'ambiente.... poi si professa un amante del ciclismo! :hammer:


babeuf - 22/05/2008 alle 18:21

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Sentite, se tutti, ma proprio tutti, provassimo ad ignorare Capodacqua, potremmo ottenere un risultato, anche se piccolo, che fosse di conforto ai professionisti che "magari" oserebbero ignorarlo anche loro? :yoga::yoga: [/quote] E' vero, un forum rispettabilissimo di ciclismo non merita proprio un thread su questo cialtrone. L'ideale sarebbe cancellarlo, ma in democrazia c'è libertà di espressione....:)


roberto79 - 26/05/2008 alle 14:19

io non capisco.... oggi mi è sembrato di leggere sull'articolo di Capodacqua che avanzasse dei dubbi su Emanuele Sella e sulla CSF passaporto biologico etc.... :(


Subsonico - 26/05/2008 alle 14:20

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] io non capisco.... oggi mi è sembrato di leggere sull'articolo di Capodacqua che avanzasse dei dubbi su Emanuele Sella e sulla CSF passaporto biologico etc.... :( [/quote] No, non ti è sembrato. Quel BRA avanza dubbi perchè prove non ne ha.


megalon - 26/05/2008 alle 14:33

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] No, non ti è sembrato. Quel BRA avanza dubbi perchè prove non ne ha. [/quote] Però si è dimenticato di ricordare che Richeze è stato beccato positivo ed escluso poco prima dell'inizio del Giro. Normalmente non si dimentica di queste cose.


Subsonico - 26/05/2008 alle 14:39

[quote][i]Originariamente inviato da megalon [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] No, non ti è sembrato. Quel BRA avanza dubbi perchè prove non ne ha. [/quote] Però si è dimenticato di ricordare che Richeze è stato beccato positivo ed escluso poco prima dell'inizio del Giro. Normalmente non si dimentica di queste cose. [/quote] Secondo te merita un gelatino per non averlo scritto?


roberto79 - 26/05/2008 alle 14:47

mi sembra uno che stia cercando ogni modo per ATTACCARE lo sport Ciclismo... :doh:


sceriffo - 26/05/2008 alle 17:06

In tanto equilibrio spicca la Csf Navigare, che capeggia quasi tutte le classifiche. Vanno fortissimo i ragazzi di Reverberi. Tutti: “Al Giro abbiamo sempre fatto bene e poi i miei sono tutti scalatori – spiega l’esperto ds emiliano – Queste sono le nostre tappe”. E non c’è motivo per non dargli ragione. Ma, anche per tirar via i dubbi che aleggiano nel plotone, non guasterebbe che gli organizzatori del Giro pesassero meglio i criteri di selezione. Le squadre Professional (ovvero la serie B del ciclismo, di cui fa parte la Csf di Reverberi) non hanno subito quasi nessun controllo del nuovo passaporto biologico. Reverberi ammette perfino di non aver pagato ancora la quota che spetta alle società. Per un contenzioso sul contratto. Sarà solo una coincidenza, ovviamente, ma c’è da riflettere se su 15 tappe, 6 si sono concluse con una fuga andata in porto e vittorie di formazioni “Professional” e non “Pro Tour”, obbligate, quest’ultime, alla “revisione” del passaporto. Tolte le 5 volate (tre di Bennati e due di Cavendish) e la cronosquadre di Palermo, la percentuale sale veritiginosamente. Se l’obbiettivo è la credibilità, le condizioni devono essere uguali per tutti. da Repubblica del 26 maggio a firma di Eugenio Capodacqua


cunego - 26/05/2008 alle 17:13

La buonafede di Capodacqua è a livelli bassissimi: se a me sta sugli zebedei una persona, non la frequento, la cancello dalla mia mente. Perchè continua ancora a scrivere di ciclismo?Cambi sport,non lo capisce di essere una macchietta?


Carrefour de l arbre - 26/05/2008 alle 18:57

Capodacqua mi ricorda Walter ne "Il grande Lebosky". Non sapendo cosa dire, scrive di doping: aldilà della malafede, mi spiegate come è riuscito ad attaccare il solito mantra anche oggi? Sto provando a leggere e rileggere il pezzo, ma obiettivamente suona stonato, del tutto avulso dall'incipit dell'articolo.


barrylyndon - 26/05/2008 alle 19:08

che le condizioni,almeno in apparenza, debbano essere uguali per tutti. ha ragione.sarebbe come far partire le macchine di formula 1 con quelle di formula indy,che hanno altre regole. perche' a me personalmente, e non son di certo di quelli della caccia all'untore,i dubbi son venuti. almeno si eviterebbe questo..


luke - 26/05/2008 alle 19:23

[quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] che le condizioni,almeno in apparenza, debbano essere uguali per tutti. ha ragione.sarebbe come far partire le macchine di formula 1 con quelle di formula indy,che hanno altre regole. perche' a me personalmente, e non son di certo di quelli della caccia all'untore,i dubbi son venuti. almeno si eviterebbe questo.. [/quote] Non so perchè, forse è più forte di me, ma non riesco a non sorprendermi del fatto che siano proprio gli appassionati di ciclismo a nutrire tanti dubbi sulle prestazioni degli atleti.... per carità, rispetto le idee di tutti, ma credo che così facendo ci diamo le botte sui maroni, proprio come Tafazzi. Ci può anche stare che, invece, sia ridotto il gap tra squadroni ProTour e squadre Continental proprio per il cambio di rotta di tutti, o no? Io non ci vedo per forza il 'trucco': credo che la CSF si sia preparata alla grande per il Giro, anche perchè è il fulcro della sua stagione. Hanno preso il posto della Selle Italia di qualche anno fa: non hanno l'uomo che punta al Giro, per cui si buttano all'attacco ed osano. sarà un caso, ma la Selle Italia, ora che ha Simoni come capitano, fa un terzo dello spettacolo che solitamente offriva... ricordate il Giro 2005? Ecco, invece ora stanno vicini al capitano e lavorano per lui, ogni stilla di energia potrebbe essere preziosa. Per quanto riguarda Lele Sella, nessuno lo considerava pericoloso, lui ha dimostrato il contrario: oggi secondo me fa poco testo, ma sia a Pampeago che sulla Marmolada ha tenuto benissimo, perdendo quasi nulla nonostante la stanchezza. Potremmo aver assistito alla crescita di un corridore, che da buon corridore è diventato un corridore importante, io mi godo questa gioia e nulla più. Per quanto riguarda Capodacqua, nulla di nuovo: d'altronde, non tutti sanno narrare il ciclismo come fanno altri suoi colleghi (Vicennati su tutti), per cui cerca di sfruttare al massimo i suoi 'talenti'...:Od:


barrylyndon - 26/05/2008 alle 19:35

mi dispiace per chi vuole dare sempre e comunque torto al giornalista ma questa volta ha detto cose sacrosante. vi faccio un esempio.per ipotesi la FIA decide che per autovetture non di prima fascia ci siano controlli minori sulle benzine.mettiamo che in 2 gp,che ne so, la Williams con ROsberg domini la gara dall'inizio alla fine e che la williams sia una di quelle auto sottoposte a controlli meno certosini.voi cosa pensereste? non e' colpa della csf ma di chi organizza il sistema antidoping.se fai parte del ciclismo professionista e puoi partecipare a tutt le gare del calendario i controlli antidoping devono essere uguali che ti chiami Bettini o Baliani.e' una questione di trasparenza.e non alimenterebbe illazioni.e, ripeto non son mai stato uno che si e' accanito contro nessuno.in questo campo.


Admin - 26/05/2008 alle 19:36

Quoto BarryLyndon.


luke - 26/05/2008 alle 19:59

Barrylyndon, il tuo esempio è molto calzante ed il ragionamento non fa una grinza. Quello che invece vorrei sottolineare è che non deve essere la vittoria di Sella o di chiunque altro corra in squadre cossiddette 'minori', a dare lo spunto a questo ragionamento. Le condizioni devono essere uguali per tutti, nel ciclismo e negli altri sport e soprattutto le stesse in tutti gli sport. Quello che mi sorprende è che il buon Capodacqua faccia presa su qualcuno, giacchè dovremmo ormai conoscerlo: all'inizio del suo 'pezzo', quel suo sottolineare che Sella ha ancora il fiato di girarsi verso l'ammiraglia, quasi non fosse stanco, cozza terribilmente con la realtà: era davvero stanco e si vedeva, cos' come il giorno prima. Mi ritornano alla mente tutti i suoi riferimenti al ciclismo 'sulfureo', a Di Luca e Petacchi l'anno scorso, per esempio. I riferimenti al doping, ai sospetti ed a tutto quello che Capodacqua sistematicamente tira in ballo, gli consentono anche di evitare di raccontare ciò che è accaduto in corsa: questo, sicuramente, a suo totale vantaggio. Se poi vogliamo approfondire, diciamo pure che non è certo signorile tirare in ballo i corridori, per far notare la disparità di trattamento tra squadre ProTour (ma esiste ancora?) e Continental/Professional etc. etc.: se la situazione è questa, la responsabilità è di chi sta al timone della barca-ciclismo. Sono loro che vanno legnati, non i corridori. Io, intanto, spero che anche Sella si iscriva al club Di Luca....


barrylyndon - 26/05/2008 alle 20:07

sull'ossessione di capodacqua sull'argomento doping non discuto.ti confesso, che di fronte ai 330 km di fuga di Sella,che a mio modo di vedere son un'impresa straordinaria,rara nel ciclismo,le parole di Kloden mi hanno martellato la testa tutto il pomeriggio.ma rsto coerente con il mio motto "bravi fino a prova contraria".pero' se avessero parificato le modalita' antidoping su tutte le squadre , sarei stato piu' sereno.colpa dell'uci, wada, wwf, onu,.. non lo so.pero'sarebbe ora che si mettessero d'accordo.


luke - 26/05/2008 alle 20:12

[quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] pero'sarebbe ora che si mettessero d'accordo. [/quote] Altrochè, se sarebbe ora... ma non mi pare ci sia ancora la volontà. 'E intanto... io pago', direbbe il ciclismo.


Cimospa - 26/05/2008 alle 21:16

[quote][i]Originariamente inviato da luke [/i] [quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] che le condizioni,almeno in apparenza, debbano essere uguali per tutti. ha ragione.sarebbe come far partire le macchine di formula 1 con quelle di formula indy,che hanno altre regole. perche' a me personalmente, e non son di certo di quelli della caccia all'untore,i dubbi son venuti. almeno si eviterebbe questo.. [/quote] Non so perchè, forse è più forte di me, ma non riesco a non sorprendermi del fatto che siano proprio gli appassionati di ciclismo a nutrire tanti dubbi sulle prestazioni degli atleti.... per carità, rispetto le idee di tutti, ma credo che così facendo ci diamo le botte sui maroni, proprio come Tafazzi. Ci può anche stare che, invece, sia ridotto il gap tra squadroni ProTour e squadre Continental proprio per il cambio di rotta di tutti, o no? Io non ci vedo per forza il 'trucco': credo che la CSF si sia preparata alla grande per il Giro, anche perchè è il fulcro della sua stagione. Hanno preso il posto della Selle Italia di qualche anno fa: non hanno l'uomo che punta al Giro, per cui si buttano all'attacco ed osano. sarà un caso, ma la Selle Italia, ora che ha Simoni come capitano, fa un terzo dello spettacolo che solitamente offriva... ricordate il Giro 2005? Ecco, invece ora stanno vicini al capitano e lavorano per lui, ogni stilla di energia potrebbe essere preziosa. Per quanto riguarda Lele Sella, nessuno lo considerava pericoloso, lui ha dimostrato il contrario: oggi secondo me fa poco testo, ma sia a Pampeago che sulla Marmolada ha tenuto benissimo, perdendo quasi nulla nonostante la stanchezza. Potremmo aver assistito alla crescita di un corridore, che da buon corridore è diventato un corridore importante, io mi godo questa gioia e nulla più. Per quanto riguarda Capodacqua, nulla di nuovo: d'altronde, non tutti sanno narrare il ciclismo come fanno altri suoi colleghi (Vicennati su tutti), per cui cerca di sfruttare al massimo i suoi 'talenti'...:Od: [/quote] Finalmente un'analisi lucida e capace di non essere prevenuta nei confronti di un personaggio decisamente oltre le righe. Condivido tutti i tuoi interventi a riguardo.


Monsieur 40% - 26/05/2008 alle 21:31

[quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] non e' colpa della csf ma di chi organizza il sistema antidoping.se fai parte del ciclismo professionista e puoi partecipare a tutt le gare del calendario i controlli antidoping devono essere uguali che ti chiami Bettini o Baliani.e' una questione di trasparenza.e non alimenterebbe illazioni.e, ripeto non son mai stato uno che si e' accanito contro nessuno.in questo campo. [/quote] Chi è che conosce le differenze tra Bettini e Baliani nei confronti dell'antidoping? Chi è che ce le spiega? Diciamo le cose chiaramente: quali sarebbero i controlli che Bettini (uno Pro Tour) fa e Baliani (uno non Pro Tour con la wild card per le Professional) non fa?


mestatore - 26/05/2008 alle 22:25

caro mario, sarebbe per me sufficiente sapere, ad esempio, se un baliani ha un passaporto biologico, inteso come suivi medical longitudinale, come dovrebbero avere gli atleti pro tour. questo detto senza polemica e per chiarezza. io credo sia così e non vedo quindi differenza tra atleti protour e wild card. che poi gli atleti di certe protour subiscano un numero maggiori di controlli, soprattutto quelli appartenenti a team con un programma di controllo privato, è possibile, ma , a mio parere , non determinante. io preferisco le squadre che fanno controlli , ma chi è negativo a quelli necessari è, de facto e fino a prova contraria, in regola come chi ne fa di più. l' importante è che tutti i team partecipanti siano sottoposti ad un numero di controlli sufficienti, in particolare nella fase di preparazione, perchè non credo che ci sia ormai nessuno così scemo da doparsi durante un gt. penso che i casi vino, moreni etc qualche paura abbiano messo. mario caro, credo che sarebbe bene che tu precisassi senza acrimonia e sindromi da accerchiamento la questione , perchè il ragionamento di barry lindon purtroppo fila. fila sul piano del ragionamento , ma non corrisponde a mio parere alla realtà, perchè i corridori di reverberi sono controllati come gli altri. ragionamento quind giusto, ma non aderente alla realtà, intesa come effettivo svolgersi dei fatti. questa precisazione mario è necessaria proprio per la plausibilità del ragionamento di barry un abbraccio e complimenti mesty


Monsieur 40% - 26/05/2008 alle 23:47

Credo di averlo scritto già in un altro thread proprio in risposta a Barry, ma la CSF Group-Navigare, in quanto team Professional con la "wild card" dell'Uci (data a gennaio scorso), ha il suivi medical e aderisce al programma Adams. Passaporto biologico, dunque; ma anche reperibilità e "libertà vigilata". Lo ripeto: Andrea Pagoto ha subito un controllo a sorpresa dell'Uci qualche giorno fa, a casa (Pagoto non corre il Giro). Che poi certe squadre sbandierino ai quattro venti i propri controlli interni (guardandosi bene però dallo sbandierare quei risultati; tipo Milan Lab), mentre altre fanno dei controlli interni (magari senza pagare fior di quattrini scienziati vari) senza andarlo a dire al mondo è un altro paio di maniche. Detto questo, mi godo il giorno di riposo... :D


barrylyndon - 27/05/2008 alle 10:04

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Credo di averlo scritto già in un altro thread proprio in risposta a Barry, ma la CSF Group-Navigare, in quanto team Professional con la "wild card" dell'Uci (data a gennaio scorso), ha il suivi medical e aderisce al programma Adams. Passaporto biologico, dunque; ma anche reperibilità e "libertà vigilata". Lo ripeto: Andrea Pagoto ha subito un controllo a sorpresa dell'Uci qualche giorno fa, a casa (Pagoto non corre il Giro). Che poi certe squadre sbandierino ai quattro venti i propri controlli interni (guardandosi bene però dallo sbandierare quei risultati; tipo Milan Lab), mentre altre fanno dei controlli interni (magari senza pagare fior di quattrini scienziati vari) senza andarlo a dire al mondo è un altro paio di maniche. Detto questo, mi godo il giorno di riposo... :D [/quote] scusa l'ignoranza,tu ne sai certamente piu' di me.mi stai dicendo che la csf ha osservato le stesse regole in tutto e per tutto delle le squadre protour o nonostante tutto ci sono dei distinguo? perche' il punto focale e' questo.che tutti debbano ossevare le stesse regole ed essere sottoposti quantititavimente e qualitativamente ai medesimi controlli.lo so anch'io che questo e' solo un primissimo passo verso il raggiungimento della credibilita' del risultato.e' un primo passo,ma quello necessario.altrimenti cade tutto. con regole uguali le polemiche maliziose non avrebbero modo di venir create.tutto qua.


nino58 - 27/05/2008 alle 10:09

Eh, le regole uguali per tutti.


barrylyndon - 27/05/2008 alle 10:17

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Eh, le regole uguali per tutti. [/quote] immagino dove vuoi arrivare..e non hai tutti i torti.parli di valverde contador e compagnia rispetto a basso,ciccio ian ecc.ecc.,vero?


nino58 - 27/05/2008 alle 10:55

Esattamente.


barrylyndon - 27/05/2008 alle 11:03

questo puo' dipendere da tante cose.dalla diversa,diciamo gestione,che ha la federazione spagnola nei confronti di certi temi,e del menefreghismo dell'uci riguardo a cio'..


nino58 - 27/05/2008 alle 11:06

Dalla supinaggine delle autorità sportive italiane, che non pretendono, a livello internazionale, trattamenti uguali a situazioni uguali .


barrylyndon - 27/05/2008 alle 11:12

qui andiamo su temi arcigni..la volonta' di farsi belli per mostrarsi che vogliamo essere puri.un sistema di facciata che ha fatto le sue vittime.in primis nel ciclismo


roberto79 - 27/05/2008 alle 13:13

scusa ma cosa c'entra ora Contador??? :OIO


barrylyndon - 27/05/2008 alle 13:20

beh certi spifferi dicevano che fosse presente in certe liste presso un certo ginecologo..ma non essendo nulla di definito ed ufficiale teniamoci la squalifica di Basso e degli altri dannati.


roberto79 - 27/05/2008 alle 13:36

Scusami tanto ma se ci sono le prove ok, ma se non ci sono queste prove allora mi pare un discorso che avrai sentito dal solito che vuole screditare il mondo del ciclismo: "la calunnia è un venticello..." :doh:


barrylyndon - 27/05/2008 alle 13:43

le prove non ci sono semplicemente perche' non sono state cercate.per il resto , figurati,per me potrebbe correre questo Giro anche Basso e ciccio ian . capisco,per contro il disappunto dei tifosi di Basso di fronte ad una tale disparita' d'indagine che stando ai giornali c'e' stata, eccome.. questo non scredita il ciclismo,ma chi lo comanda.


Leone delle Fiandre - 27/05/2008 alle 13:55

La cosa secondo me più divertente è che ci si riempie tanto la bocca di "giustizia a orologeria", poi, appena uno spagnolo si veste di rosa, si tira fuori a.c. che va dal ginecologo. Non si può sentire. E allora, tiriamo fuori anche l'ex massaggiatore di Riccò? Questa difesa dell'italianità mi ricorda le scalate bancarie e la cordata italiana per Alitalia. Ma la coerenza dov'è?


barrylyndon - 27/05/2008 alle 14:01

ma guarda ti diro' che se vincesse Contador sarei contento eccome.e non ho alcun tipo di pregiudizio nei suoi confronti.se fossi un tifoso di Basso pero' le balotas forse un po' mi girerebbero.tutto qua.


Leone delle Fiandre - 27/05/2008 alle 14:07

Guarda io sono il Gran Visir dei sospettosi e dei dietrologi e su Contador non ho più sospetti di altri big del Giro. Io non tifo nessuno, per cui, se dovesse vincere Contador, penserei che ha vinto un corridore che dà lustro all'albo d'oro del Giro, e, se fossi un tifoso di Basso, le balotas mi girebbero in primis con Basso.


barrylyndon - 27/05/2008 alle 14:19

[quote][i]Originariamente inviato da Leone delle Fiandre [/i] , se dovesse vincere Contador, penserei che ha vinto un corridore che dà lustro all'albo d'oro del Giro, [/quote] la penso come te in questo


miky70 - 27/05/2008 alle 14:27

Guardate ormai è storia vecchia, a me non tocca minimamente più! Mi incacchio per le opportunità che Ivan ha perso, questo sì, ma la frittata è fatta. Da una parte penso "idiota! non ha saputo essere furbo" dall'altra penso che gli spagnoli pagano e pagheranno qualcosa comunque, sono additati esclusi e non è facile reggere in corsa, Valverde l'anno scorso ha fatto schifo al Tour! Poi in Italia è stato il caos, in Germania pure, arriverà anche in Spagna il momento di piangere ed io riderò di gusto! :yes: Per me sarà il massimo quando potrò criticare chi non ha pagato, chi è scappato, chi ha mentito, nessuno potrà farmi stare zitta! :bll::bll: Immaginate poi se Ivan dovesse andare forte cosa potrò diventare.... :Od::Od:


Lore_88 - 27/05/2008 alle 14:35

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] arriverà anche in Spagna il momento di piangere ed io riderò di gusto! :yes:[/quote] Miky, fossi in te non coltiverei false speranze... :Od:


pepp - 27/05/2008 alle 14:46

Ragazzi, cerchiamo di rimanere in tema...;)


Roberto - 27/05/2008 alle 19:56

CONTADOR, LE OMBRE SULLA ROSA SONDRIO - Contador in rosa è accolto dal Giro come il grande salvatore capace col suo carisma di vincitore del Tour di dare lustro e nobiltà alla corsa rosa. Osservazione corretta, e anche appetibile dal punto di vista dello spettacolo. L’equazione è chiara: grande vincitore e grandi avversari, uguale: grande Giro. Ma se si sposta l’attenzione sulla credibilità, se poco poco si riflette sul lato etico, e sulla linea di “pulizia” e fermezza che il Giro intenderebbe propagandare, beh, i dubbi vengono a grappoli. Contador, infatti è uno dei tanti ciclisti coinvolti nella famigerata operazione della Guardia Civil spagnola “Operacion Puerto”. Non è mai stato accusato direttamente, perché per la legge spagnola i corridori nell’inchiesta sono considerati parti lese (all’epoca dei fatti non esisteva ancora la legge antidoping spagnola); per di più il giudice 31, Serrano, ha detto chiaramente che i dati presenti nelle 6.000 pagine - che sono in possesso di Uci e Wada, costituite parti civili nel processo, ma senza strumenti per istruire processi sportivi se non la facoltà di appellarsi alle sentenze dei vari organismi antidoping nazionali (Nado) - non possono essere usati per impostare provvedimenti disciplinari sportivi. Ma la vicenda non è chiusa. E ci potrebbe essere anche un risvolto penale; addirittura in Italia. Dalle carte dell’inchiesta, infatti, risultano chiaramente alcune cose. Si sa che esiste il registro dei due medici Eufemiano Fuentes e Merino Batres nel quale compaiono i nomi degli atleti della ex Liberty Seguros “trattati”. Si sa che fra questi nomi c’è anche quello di Contador. Non risulta che al suo riguardo ci siano provvedimenti formali di assoluzione. Si sa inoltre che per alcuni di questi atleti figurano precise prescrizioni di prodotti dopanti e per altri c’è il richiamo alle indicazioni (sempre dopanti) di altri atleti. Si sa che nell’inchiesta ci sono pusher e trasportatori di sostanze vietate, medici, atleti e fiancheggiatori. Tutto questo basta e avanza perché si configuri il reato di associazione a delinquere e violazione della legge 376/2000. Lo stesso che ha portato la Procura di Roma a rinviare a giudizio 28 personaggi variamente coinvolti nell’inchiesta dei Nas “Oil for drug”. La Procura di Roma ha tutto in mano dal momento che, per obbligo di legge, il Coni ha dovuto denunciare l’intera vicenda che riguardava i casi degli italiani Basso e Scarponi. Dunque il Giro potrebbe venirsi a trovare sconsolatamente con un vincitore (qualora vinca Contador) pesantemente inquisito. Sia da punto di vista sportivo (la Procura antidoping del Coni potrebbe chiamarlo a testimoniare), sia da quello strettamente giudiziario. Detto questo, si può anche dire che la lotta al doping qualche risultato lo sta ottenendo. E’ un Giro certamente più a dimensione d’uomo. Il colpo di freno (fatte le debite eccezioni) è palpabile. Lo dicono le facce stravolte in salita (specie degli ultimi) e gli attacchi spuntati e mai reiterati dei big. Segnali da interpretare in senso positivo. Cioè nel senso di un ciclismo che cerca di cambiare. La strada imboccata potrebbe essere quella giusta. Ma, su questo concorda lo stesso presidente del Coni Petrucci, occorre non abbassare la guardia, e continuare. “Adesso – dice il numero uno del Foro Italico - siamo portati ad esempio in tutto il mondo per come stiamo conducendo la lotta al doping”. Vero, anche se siamo ancora lontanissimi dalla meta. Basti pensare al continuo affiorare di sostanze “nuove” che circolano senza che nessuno muova paglia. A parte la nuovissima epo proveniente – guarda caso – dal mercato svizzero, un farmaco che resta in circolo quasi un mese, dunque è irrintracciabile ai test attuali perché non finisce nelle urine (il che spiegherebbe i frequenti pellegrinaggi di taluni corridori in terra elvetica). A parte gli ormoni tiroidei, di libero uso, che fanno dimagrire e migliorare sensibilmente il rapporto peso-potenza, uno dei punti critici delle prestazioni ciclistiche, specie in salita; a parte gli antidiabetici orali (non proibiti) che intervengono nel meccanismo dell’insulina favorendo l’anabolismo, l’ultima moda è l’impensabile viagra, sequestrato (82 confezioni...) nel corso dell’indagine della Finanza di Padova che ha riguardato il padre di Andrea Moletta, il corridore spedito urgentemente a casa dalla Gerolsteiner, il giorno della tappa di Cittadella. Una sostanza non vietata ma che dovrebbe essere inserita prontamente nei prodotti proibiti. Secondo studi recentissimi, altererebbe e non di poco la prestazione sportiva, oltre che essere pericolosa per la salute. Il suo uso “off label”, inoltre, costituisce un evidente violazione ai principi etici dello sport. Come dire che i tre criteri secondo i quali per la Wada un prodotto dovrebbe entrare nella lista proibita sono tutti presenti. Il viagra, nella sua azione di “coadiuvante” sessuale, infatti funziona come un vasodilatatore e, spiegano i tecnici, se i vasi sono dilatati il sangue circola più velocemente, dunque può trasportare più ossigeno ai muscoli. Dunque migliora in VO2max, il massimo consumo di ossigeno. Unico problema è l’effetto “primario” ricercato dal farmaco. Non deve essere agevole correre in quelle condizioni. Ma per un risultato sportivo si sopporta questo ed altro. Sono passati dieci anni dal momento in cui nello sport, nei primi anni ’90, cominciò a diffondersi l’epo, al momento in cui fu trovato il primo test per individuarla nelle urine (peraltro non efficacissimo). Quanto occorrerà perché la lista dei prodotti vietati, bucata come un colabrodo, venga aggiornata? Il passaporto biologico è una eccellente soluzione, ma da solo non basta in uno sport in cui si parla di etica e credibilità e si pensa ai soldi e allo spettacolo. Infine due parole sulle motivazioni della sentenza di assoluzione del Gui nei confronti di Di Luca per il caso dei valori anomali nelle urine del secondo controllo allo Zoncolan, nel Giro 2007. I giudici stabiliscono che fra il primo e il secondo controllo è successo qualcosa che l'interessato non ha saputo spiegare; che le tesi scientifiche proposte dalla difesa non spiegano l'anomalia, così come quelle dell'accusa e che l'assoluzione è venuta per mancanza di una prova concreta: il medico prelevatore avrebbe omesso di fare un controllo più accurato. Tutt'altro che un'assoluzione piena fonte:sportpro.it ------------------- Forse gli sta dando fastidio l'ottima audience del Giro,forse gli da fastidio la partecipazione piu bella degli ultimi anni Per lui chi vince è dopato(prima Di Luca,poi Contador),anche se non ci sono prove l'equazione è quella. Di ciclismo pedalato non ne caspisce niente Tipico esempio di giornalismo spazzatura


greennic80 - 27/05/2008 alle 20:27

Mah, corridori che pedalano con tutto l'ambarandan "sull'attenti" per via del viagra io davvero non riesco ad immaginarmeli. Cioè dai che assurdità, come si fa a pedalare? :xxo


sceriffo - 27/05/2008 alle 22:42

Il colpo di freno (fatte le debite eccezioni) è palpabile. --- e quali sarebbero, a suo dire, le debite eccezioni? o sa oppure insinua


antonello64 - 28/05/2008 alle 00:03

[quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Leone delle Fiandre [/i] , se dovesse vincere Contador, penserei che ha vinto un corridore che dà lustro all'albo d'oro del Giro, [/quote] la penso come te in questo [/quote] se dovesse vincere Contador penserei che il livello qualitativo di partecipazione è piuttosto basso (checchè ne dica Simoni, che da giorni sostiene che qui siamo di fronte ad un livello altissimo), visto che lo vince un atleta che non ha certo preparato la corsa in maniera specifica. A dir la verità questo lo penserò anche se non dovesse vincere Contador, perchè se lo spagnolo e Menchov (che non avevano il Giro come obiettivo primario del 2008) son qui a lottare per la maglia rosa, vuol dire che il resto della truppa è alquanto scadente.


barrylyndon - 28/05/2008 alle 09:21

e' difficile valutare cio'.Contador ha vinto un tour,che nonostante i percorsi piu' facili rispetto al Giro,considero ancora molto piu' probante,per una serie di ragioni,che non la corsa rosa.i tempi delle scalate delle principali salite non sono tanto scadenti.non saprei cosa rispondere. certo che non vedere uno che riesce a far la differenza porta a dire che il livello e' basso.ma non so se e' prorprio cosi..


roberto79 - 28/05/2008 alle 09:35

Dopo Di Luca (ASSOLTO) ora butta fango anche su Contador...... Poi passerà a Ricco, Pellizzotti, Menchov e Nibali??? CHE VERGOGNA, CHE SCHIFO , CHE INFAMITA'...


megalon - 28/05/2008 alle 09:47

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Dopo Di Luca (ASSOLTO) ora butta fango anche su Contador...... Poi passerà a Ricco, Pellizzotti, Menchov e Nibali??? [/quote] Potrebbe prendere spunto da questa lista (che forse contiene alcune imprecisioni...): http://www.cyclisme-dopage.com/chiffres/giro2008.htm


pony - 28/05/2008 alle 09:50

[quote][i]Originariamente inviato da Roberto [/i] Unico problema è l’effetto “primario” ricercato dal farmaco. Non deve essere agevole correre in quelle condizioni. Ma per un risultato sportivo si sopporta questo ed altro. [/quote] ma c'è mai andato in bici questo? ma non lo sa che i corridori hanno pantaloncini aderenti? ma non lo sa che quando si pedala "il tutto" si riduce ai minimi termini e per un po' non lo si trova più? altro che sopportare stoicamente infiniti turgori per arrivare alla vittoria! ah no, ecco... forse capodacqua non riesce ad avere quello che lui chiama "effetto primario"... sarebbe la spiegazione a tutte le sue frustrazioni:Od:


babeuf - 28/05/2008 alle 16:26

[quote][i]Originariamente inviato da Roberto [/i] CONTADOR, LE OMBRE SULLA ROSA SONDRIO - Contador in rosa è accolto dal Giro come il grande salvatore capace col suo carisma di vincitore del Tour di dare lustro e nobiltà alla corsa rosa. Osservazione corretta, e anche appetibile dal punto di vista dello spettacolo. L’equazione è chiara: grande vincitore e grandi avversari, uguale: grande Giro. Ma se si sposta l’attenzione sulla credibilità, se poco poco si riflette sul lato etico, e sulla linea di “pulizia” e fermezza che il Giro intenderebbe propagandare, beh, i dubbi vengono a grappoli. Contador, infatti è uno dei tanti ciclisti coinvolti nella famigerata operazione della Guardia Civil spagnola “Operacion Puerto”. Non è mai stato accusato direttamente, perché per la legge spagnola i corridori nell’inchiesta sono considerati parti lese (all’epoca dei fatti non esisteva ancora la legge antidoping spagnola); per di più il giudice 31, Serrano, ha detto chiaramente che i dati presenti nelle 6.000 pagine - che sono in possesso di Uci e Wada, costituite parti civili nel processo, ma senza strumenti per istruire processi sportivi se non la facoltà di appellarsi alle sentenze dei vari organismi antidoping nazionali (Nado) - non possono essere usati per impostare provvedimenti disciplinari sportivi. Ma la vicenda non è chiusa. E ci potrebbe essere anche un risvolto penale; addirittura in Italia. Dalle carte dell’inchiesta, infatti, risultano chiaramente alcune cose. Si sa che esiste il registro dei due medici Eufemiano Fuentes e Merino Batres nel quale compaiono i nomi degli atleti della ex Liberty Seguros “trattati”. Si sa che fra questi nomi c’è anche quello di Contador. Non risulta che al suo riguardo ci siano provvedimenti formali di assoluzione. Si sa inoltre che per alcuni di questi atleti figurano precise prescrizioni di prodotti dopanti e per altri c’è il richiamo alle indicazioni (sempre dopanti) di altri atleti. Si sa che nell’inchiesta ci sono pusher e trasportatori di sostanze vietate, medici, atleti e fiancheggiatori. Tutto questo basta e avanza perché si configuri il reato di associazione a delinquere e violazione della legge 376/2000. Lo stesso che ha portato la Procura di Roma a rinviare a giudizio 28 personaggi variamente coinvolti nell’inchiesta dei Nas “Oil for drug”. La Procura di Roma ha tutto in mano dal momento che, per obbligo di legge, il Coni ha dovuto denunciare l’intera vicenda che riguardava i casi degli italiani Basso e Scarponi. Dunque il Giro potrebbe venirsi a trovare sconsolatamente con un vincitore (qualora vinca Contador) pesantemente inquisito. Sia da punto di vista sportivo (la Procura antidoping del Coni potrebbe chiamarlo a testimoniare), sia da quello strettamente giudiziario. Detto questo, si può anche dire che la lotta al doping qualche risultato lo sta ottenendo. E’ un Giro certamente più a dimensione d’uomo. Il colpo di freno (fatte le debite eccezioni) è palpabile. Lo dicono le facce stravolte in salita (specie degli ultimi) e gli attacchi spuntati e mai reiterati dei big. Segnali da interpretare in senso positivo. Cioè nel senso di un ciclismo che cerca di cambiare. La strada imboccata potrebbe essere quella giusta. Ma, su questo concorda lo stesso presidente del Coni Petrucci, occorre non abbassare la guardia, e continuare. “Adesso – dice il numero uno del Foro Italico - siamo portati ad esempio in tutto il mondo per come stiamo conducendo la lotta al doping”. Vero, anche se siamo ancora lontanissimi dalla meta. Basti pensare al continuo affiorare di sostanze “nuove” che circolano senza che nessuno muova paglia. A parte la nuovissima epo proveniente – guarda caso – dal mercato svizzero, un farmaco che resta in circolo quasi un mese, dunque è irrintracciabile ai test attuali perché non finisce nelle urine (il che spiegherebbe i frequenti pellegrinaggi di taluni corridori in terra elvetica). A parte gli ormoni tiroidei, di libero uso, che fanno dimagrire e migliorare sensibilmente il rapporto peso-potenza, uno dei punti critici delle prestazioni ciclistiche, specie in salita; a parte gli antidiabetici orali (non proibiti) che intervengono nel meccanismo dell’insulina favorendo l’anabolismo, l’ultima moda è l’impensabile viagra, sequestrato (82 confezioni...) nel corso dell’indagine della Finanza di Padova che ha riguardato il padre di Andrea Moletta, il corridore spedito urgentemente a casa dalla Gerolsteiner, il giorno della tappa di Cittadella. Una sostanza non vietata ma che dovrebbe essere inserita prontamente nei prodotti proibiti. Secondo studi recentissimi, altererebbe e non di poco la prestazione sportiva, oltre che essere pericolosa per la salute. Il suo uso “off label”, inoltre, costituisce un evidente violazione ai principi etici dello sport. Come dire che i tre criteri secondo i quali per la Wada un prodotto dovrebbe entrare nella lista proibita sono tutti presenti. Il viagra, nella sua azione di “coadiuvante” sessuale, infatti funziona come un vasodilatatore e, spiegano i tecnici, se i vasi sono dilatati il sangue circola più velocemente, dunque può trasportare più ossigeno ai muscoli. Dunque migliora in VO2max, il massimo consumo di ossigeno. Unico problema è l’effetto “primario” ricercato dal farmaco. Non deve essere agevole correre in quelle condizioni. Ma per un risultato sportivo si sopporta questo ed altro. Sono passati dieci anni dal momento in cui nello sport, nei primi anni ’90, cominciò a diffondersi l’epo, al momento in cui fu trovato il primo test per individuarla nelle urine (peraltro non efficacissimo). Quanto occorrerà perché la lista dei prodotti vietati, bucata come un colabrodo, venga aggiornata? Il passaporto biologico è una eccellente soluzione, ma da solo non basta in uno sport in cui si parla di etica e credibilità e si pensa ai soldi e allo spettacolo. Infine due parole sulle motivazioni della sentenza di assoluzione del Gui nei confronti di Di Luca per il caso dei valori anomali nelle urine del secondo controllo allo Zoncolan, nel Giro 2007. I giudici stabiliscono che fra il primo e il secondo controllo è successo qualcosa che l'interessato non ha saputo spiegare; che le tesi scientifiche proposte dalla difesa non spiegano l'anomalia, così come quelle dell'accusa e che l'assoluzione è venuta per mancanza di una prova concreta: il medico prelevatore avrebbe omesso di fare un controllo più accurato. Tutt'altro che un'assoluzione piena fonte:sportpro.it ------------------- Forse gli sta dando fastidio l'ottima audience del Giro,forse gli da fastidio la partecipazione piu bella degli ultimi anni Per lui chi vince è dopato(prima Di Luca,poi Contador),anche se non ci sono prove l'equazione è quella. Di ciclismo pedalato non ne caspisce niente Tipico esempio di giornalismo spazzatura [/quote] Ma basta, perchè non ignoriamo tutti insieme questo individuo? :grr:


luke - 28/05/2008 alle 18:33

[quote][i]Originariamente inviato da greennic80 [/i] Mah, corridori che pedalano con tutto l'ambarandan "sull'attenti" per via del viagra io davvero non riesco ad immaginarmeli. Cioè dai che assurdità, come si fa a pedalare? :xxo [/quote] Gira voce che, a seguito della notizia diffusa da Capodacqua, i costruttori di biciclette stiano pensando di adeguarsi: dal prossimo anno produrranno telai senza il tubo orizzontale....:P Mo io ho un'altra preoccupazione: se all'arrivo quei corridori trovano quelle splendide miss che vediamo nella fotogallery (gioia per gli occhi), chi riuscirà più a tenerli buoni? Vedremo i diesse poratrli in giro con il guinzaglio? Battute a parte, purtroppo non c'è solo il signore al quale è intitolato il thread, ci sono anche altri a contendergli la palma di 'Torquemada': sulla rosea di oggi, ad esempio, ho letto la pagella di lele Sella. Chi l'ha redatta fa notare che 'è molto meno stanco degli altri, guardatelo bene in faccia', questo è il senso della frase. Se il ciclismo se la passa male, bisogna ringraziarli tutti, sti signori:bla:


danilodiluca87 - 28/05/2008 alle 19:13

ehh ragazzi a lui fa queso effetto, il nuovo Rocco....le ultime righe dimostrano [b]il teorema di Capodacqua[/b] ciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo


Donchisciotte - 28/05/2008 alle 19:55

Capodacqua in questo Giro d'Italia sta seguendo un metodo, cioè sempre il suo stesso metodo ma ormai esasperato fino all'ossessione. Ormai basta dire un nome e lui spara sospetti, certezze, fatti. Su tutti, qualsiasi nome si faccia esce la storia doping o sospetto doping. Gli è sfuggito solo, parlando di Simoni e riferendo delle accuse per la cocaina, che Simoni era stato fermato a tutela della sua salute al Giro del Portogallo 1998 per ematocrito alto. Per il resto basta dire un nome. A me , però, dà anche un senso di soluzione del problema. Se basta fare un nome ,vuol dire che c'è la legge dell'uguaglianza ( tranne gli ultimi, dice lui, quelli stramazzano al suolo per mancanza di possibilità di accesso al companatico da accompagnare al pane e all'acqua) e allora posso riprendere, quell'immortale espressione di Admin, l'espressione che meglio esprime il mio pensiero sul doping ( sulle stesse pagime di repubblica si parla di allarme doping per gli studenti che preparano gli esami,). A ogni nome, un sereno, pacato: ' sti caz...!!!!!:yes:


roberto79 - 29/05/2008 alle 12:14

che intendi dire? :?


Leone delle Fiandre - 29/05/2008 alle 19:24

Capodacqua sul Viagra la sa lunga, ecco le prove... [b]A VARESE VOIGT BEFFA BETTINI & C [/b] [i]VARESE – Una botta sulla spalla di Bennati a suggellare il quinto posto dello sprinter aretino. La prende con cavalleria, Paolo Bettini. E con sportività. Com’è suo carattere. Però è dura da mandar giù questa maledizione della maglia iridata. Anche l’ultima occasione, il traguardo iridato di Varese, sfuma con un anonima sesta piazza, giusto alle spalle del nuovo re delle volate nostrano. Eppure era stato proprio lui, l’inesauribile “grillo” a lanciare la fuga di giornata che tutti si aspettavano. A soli 12 chilometri dal via ancora sul circuito di Mendrisio, che ospiterà i mondiali 2009, è proprio il campione del mondo che lancia l’offensiva. Lo seguono in varie fasi undici avventurieri: Bosisio, Nocentini, gli spagnol Cardenas e Rodriguez, Perez, Spilak, Bennati, Visconti, Ardila Cano, il tedescone Voigt, il russo Trussov della Tinkov la squadra onnipresente nelle [b]fighe[/b] di questo Giro, che, secondo indiscrezioni sarebbe molto vicina a Petacchi per la prossima stagione. Il gruppo della maglia rosa lascia fare e la fuga conquista in breve un vantaggio che arriva fino agli 8 minuti. Ai meno 36, proprio quando la fuga arriva per la prima volta sul cricuito dei prossimi mondiali, ecco l’episodio decisivo. Scatta il tedesco Voigt, che, come preciserà in seguito Visconti, ha fatto il “cane morto” per tutta la fuga: “Si lamentava, ci ha detto che stava male, ci ha preso in giro tutti”. Il berlinese, 36 anni suonati, di cui 11 da corridore professionista, è uno che alle grandi fughe è abituato. E non è tipo da sottovalutare quando comincia a pistare sui pedali. Bettini, che a questo traguardo teneva in modo particolare, non è il Bettini di sempre. Il freddo, la pioggia di questi giorni, la bronchite hanno appannato la consueta verve. Così perde l’attimo decisivo. Forse è anche mancato un attimo di lucidità per lanciare sulle ruote del tedesco il compagno Visconti. Ma non avrebbe cambiato di molto la sotuazione, perché sicuramente il tedesco ci avrebbe riprovato.“Sapevo che avrebbe attaccato – spiegherà dopo il campione del mondo - ma in una situazione di salute normale non mi avrebbe fregato”. Per il passistone Voigt mani affusolate, dita lunghissime e mascella squadrata, è il primo successo nella corsa rosa. La vecchia guardia che ancora non molla. E’ stato l’ultimo giorno di calma prima della annunciata tempesta. Ecco i due tapponi di montagna che dovrebbero dare il volto definitivo alla classifica. Da Legnano al monte Pora, 228 chilometri con l’ultimo arrivo in quota, dopo la lunga scalata al Vivione e alla durissima Presolana; quindi da Rovetta a Tirano in 224 chilometri con Gavia, il mitico Mortirolo e l’Aprica. Poi toccherà a lui stupire, ad Albertino Contador, nella crono finale (28,5 km), domenica. Chances di rovesciare lo spagnolo da trono? Poche. Per non dire nulle. “So che mi attaccheranno – dice con grandissima sicurezza lo spagnolo – so che sarà una tappa dura, ma io ci sarà. Sarò là. Attaccare io? Ho già detto che sono arrivato al Giro con una condizione approssimativa. Non posso dire che attaccherò di sicuro, ma cercherò non solo di non perdere nulla da Riccò e Simoni, ma, se possibile guadagnare su loro”. Più chiaro di così… Per gli italiani occorrerà ben più di una “alleanza di strada” per metterlo al tappeto. Contador, che ha già vinto una corsa come il Tour de France, è in grado di dare distacchi abissali a tutti nella cronon finale. Dal minuto ai due minuti. Ciò vuol dire che per batterlo tra il monte Pora, il Gavia e il terribile Mortirolo, i nostri dovranno guadagnare su di lui almeno un paio di minuti. Impresa difficile. Difficilissima, per non dire impossibile, se non sarà lo spagnolo ad accusare problemi particolari. A Varese si è permesso perfino di precedere il gruppo a 7’51 dal vincitore. “Stavo bene, sentivo la gamba buona e non si sa mai che in questi arrivi riesci a guadagnare qualche secondo sugli avversari”. Dagli avversari, per adesso solo promesse. “Sulle salite ci saranno botte da orbi”, dice Riccò il meglio messo in classifica (41” da Contador); ma è l’ennesima buona intenzione. E finora, oltre a qualche innocua puntura di spillo sulla Marmolada, il “cobra” di Formigine non ha fatto vedere. Peraltro, in quella occasione, immediatamente contrato dallo spagnolo, nonostante una ruota danneggiata. Per cercare di mettere in difficoltà lo spagnolo sarà necessario attaccarlo da lontano: “I distacchi non si fanno all’ultimo chilometro. Lì si giocano i secondi. Per i minuti bisogna attaccare dalla distanza”, dice un ex di vaglia come Saronni. Ma per attaccare dalla distanza ci vuole il coraggio e la consapevolezza che si può saltare come su una mina, se non si calibrano bene le forze. E il giovane Riccò, sul secondo gradino del podio nonchè soddisfattissima maglia bianca di miglior giovane, qualche conto deve esserselo già fatto. “Ce la metterò tutta, ma soffro da qualche giorno di bronchite. Speriamo che non peggiori”. Pretattica o meno, si vedrà. Resta Simoni, lui si la vera mina vagante, perché il “vecchiaccio” ha la forza e l’esperienza di due Giri già vinti. Non a caso Contador lo teme più di tutti. [/i] fonte: http://www.sportpro.it


dietzen - 29/05/2008 alle 19:54

viste le miss, provo una notevole invidia per quelli della tinkoff... :Od:


megalon - 01/06/2008 alle 05:36

[quote][i]Originariamente inviato da megalon [/i] Però si è dimenticato di ricordare che Richeze è stato beccato positivo ed escluso poco prima dell'inizio del Giro. Normalmente non si dimentica di queste cose. [/quote] :) da http://www.sportpro.it Sella, ancora una fuga solitaria. Terzo successo del minuscolo arrampicatore vicentino, quarto per la Csf Navigare di Bruno Reverberi. E sarebbero stati cinque se nella tappa di Cesena, Fortunato Baliani, un uomo perennemente in fuga e in tutte o quasi le azioni importanti della corsa rosa non fosse inciampato in un sampietrino compromettendo un successo scontato. Un quarto di tutte le tappe disputate senza contare l’ultima, la crono di Milano. Non fosse stato rispedito a casa il velocista Richeze, capace di duettare alla pari con Bennati e Cavendish, per la positività allo stanozololo (anabolizzante) alla vigilia della partenza di Palermo, forse sarebbero state anche di più. Tutti fortissimi i "Navigare", dal primo all'ultimo. Anche nell'ultimo tappone alpino hanno menato la danza con PerEz Cuapio sul Gavia e poi con Sella sul Mortirolo. Fremeva il piccolo vicentino e a stento l'ammiraglia lo ha tenuto a freno finche non è esploso salendo verso l'Aprica. Ancora trenta chilometri da solo con tutti gli altri dietro vanamente ad inseguire. Tanto, davvero per una formazione che alla vigilia era accreditata di un ruolo modesto e invece ha dominato quasi tutte le classifiche. Troppo secondo le voci di carovana che sottolineavano come la squadra (italianissima, ma con sede in Irlanda, per le solite convenienze fiscali), fosse una di quelle meno controllate dai test del nuovo passaporto biologico, con tutta la ridda di sospetti che in uno sport sempre fortemente a rischio sono quasi automatici. Una polemica emersa anche davanti alle telecamere della tv. Sella, un minuscolo folletto che a 26 anni scopre una nuova straordinaria dimensione. Commovente nella sua commozione, e nelle lacrime sgorgate sincere per l’ennesima volta dopo il traguardo. Meraviglia delle meraviglie di una squadra che ha stradominato il Giro. Il vicentino era già in fuga nella tappa di Peschici, ha dialogato a tu per tu con gli aspiranti alla rosa: Riccò, Di Luca, Contador; e non fosse per la caduta di Cesena che lo ha spedito al 40° posto in classifica con un ritardo letale, sarebbe stato certamente lì a lottare quanto meno per il podio. Una volta sul suo terreno, ha scalato Pampeago, Manghen, Marmolada, Gavia e Mortirolo ai ritmi del miglior Pantani. Dunque, se non è il solito fuoco di paglia, si candida come uomo del futuro. Il tempo sarà, come sempre, galantuomo. Per adesso c’è da registrare che l’ultimo tappone alpino ha emesso una sentenza definitiva solo per Di Luca. Dopo la straordinaria gara del giorno prima (secondo in cima al monte Pora), sul terribile Mortirolo ha pagato il conto. Un segnale da interpretare in senso positivo: forse (il dubbio è d'obbligo con i precedenti del mondo delle due ruote a pedali) il ciclismo nostrano sta entrando in una dimensione più umana e meno da “marziani”. Vuoi per i controlli, vuoi per il messaggio che sta passando (finalmente) dalla dirigenza sportiva: tolleranza zero. Vuoi per altre circostanze. Questa è la vera faccia del ciclismo: un giorno dai tutto e il giorno dopo non ne hai per reggere la concorrenza: la fisiologia del recupero e della distribuzione delle forze ha una sua logica e una sua ritmica ferrea. Tutto ciò che esula è sospetto. Viva la faccia, dunque, di Di Luca che cede. Dovremo cominciare a pensare diversamente il ciclismo che siamo abituati a vedere in anni di farmacia sfrenata. Bello ugualmente quando la sconfitta è figlia del limite umano e rivela comunque una lotta generosa...


sceriffo - 10/06/2008 alle 21:50

BRUXELLES - Sempre lei, la polvere bianca. Sempre più usata ed abusata nello sport e nel ciclismo in particolare. Non bastassero i casi clamorosi passati (Pantani) e recenti (Fois), ecco l'ultimo allarme. L'ex campione del mondo Toom Boonen, vincitore dell'ultima Parigi-Roubaix e candidato alla maglia verde nel prossimo Tour de France è stato trovato positivo alla cocaina in un test di fine maggio. La notizia, trapelata dagli ambienti giudiziari belgi, ha trovato rapida conferma: "Un controllo fuori competizione il 26 maggio scorso, effettuato dal ministero della Comunità fiamminga, ha rivelato la presenza di un metabolita della cocaina", così il parquet di Turnoi. Che aggiunge: "Lunedì scorso sono state effettuate alcune perquisizioni a casa di alcuni parenti del corridore, a Postel(in merito all'indagine aperta dalla giustizia fiamminga, n.d.r.) ma hanno avuto tutte esito negativo. Tom Boonen non è stato arrestato, ma è stato interrogato". La vicenda è adesso nelle mani della giustizia belga: l'uso della cocaina è illegale in Belgio. Diversa la situazione dal punto di vista sportivo. La Comunità fiamminga che ha l'incarico di curare la politica antidoping nel nord del paese, non ha intenzione di aprire una procedura, trattandosi di un test fuori competizione non ricade nei regolamenti della Wada, che recentemente ha anche liberalizzato l'uso della cocaina, ricercata solo nei test in competizione. Dunque Boonen non rischia al momento alcuna sospensione sportiva. In ogni caso la Wada è stata ufficialmente informata. Per il futuro del corridore, atteso al via del prossimo Tour, bisognerà vedere come reagiranno gli organizzatori francesi che stanno facendo di tutto perchè nulla macchi con l'immagine del doping la prossima edizione della "grande boucle". Il controllo a sorpresa su Boonen si è svolto tre giorni prima della partenza del Giro del Belgio, ma circa il "vizietto" di Boonen era tempo che circolavano voci. Non solo. Il suo nome era comparso già in una vicenda di cocaina del dicembre scorso che aveva coinvolto il ciclocrossista Torm Vanoppen, anche lui controllato e trovato positivo alla stessa sostanza. Vanoppen, collega e amico di Boonen, aveva citato l'ex iridato come suo fornitore. Non sono questi i primi guai con la giustizia di Tom Boonen. Il belga si era visto ritirare l apatente di recente per aver violato in auto un limite di velocità, passando a 180 kmh in una strada che consentiva solo i 90 kmh. Tom Boonen rischia la sua partecipazione al Tour, dunque, ma anche che salti la trattativa per il contratto del prossimo anno. Dal momento che è incerto il futuro della Quick Step (lo sponsor), l'ex iridato sarebbe dovuto passare alla francese Boygues Telecom. (sportpro.it) -- anche voi eravate a conocenza del "vizzietto"? io no ma a leggere qua pare fosse di dominio pubblico


roberto79 - 11/06/2008 alle 09:00

è Capodacqua..... :doh:


sceriffo - 18/07/2008 alle 00:28

"Io la penso come Di Luca", cosi Riccardo Riccò mi apostrofò appena mi vide al tavolo della conferenza stampa, il giorno del riposo al Giro. Non reagii per rispetto dei colleghi. Ma capii molte cose. La solidarietà in certi casi puzza. Quella di Riccò aveva il pelo. Come la coscienza di chi mettendosi dietro l'immagine fin troppo forzata dell'aggressivo e dell'istintivo pensa di prendere in giro il mondo e farla franca. Riccò alludeva alla posizione del sulfureo abruzzese che, senza motivi che non fossero legati al fastidio di parlare con chi da anni lotta contro il doping (e perché mai se si ha la coscienza a posto?), aveva detto pubblicamente di non voler rispondere alle mie domande, anche le più banali. Dentro di me pensai: questo Riccò non va lontano. Da quel giorno, dopo il secondo posto al Giro (dove con i tanti controlli "made in Uci" nessuno si è accorto di nulla) c'erano stati i trionfi nella tappa di Super Besse e, ancora più strabiliante, in quella di Bagneres di Bigorre, dove sull'Aspin ha letteralmente scherzato gli avversari salendo ai ritmi dei corridori dopati del Tour di due anni fa. Poi la prudenza nella frazione dell'Hautacam dove sembrava avere il freno a mano tirato: aveva i controllori sul collo. "Le gambe non erano quelle del giorno prima sull'Aspin", aveva spiegato. Ma la sua freschezza evidente era un segnale chiaro, che oggi si può leggere diversamente. Positivo all'epo, nella crono di Cholet, positivo alla (relativamente) nuova C.E.R.A, la eritropoietina sintetica a lento rilascio che in teoria non si individua nei test normali, perché la quantità che viene rilasciata nelle urine non è sufficiente a far reagire lo strumento di controllo (immunoelettrofocousing). Ma questa volta le guardie sarebbero state, secondo quanto riferiscono le agenzie, più veloci dei ladri. E per l'ex "cobra" di Formigine che vede svanire d'improvviso tutti i sogni e le illusioni è addirittura l'arresto. La legge francese non fa sconti. Oltre al lungo interrogatorio fino a tarda notte. Sarà perseguito dalla giustizia francese per "uso e possesso di materiale nocivo", accusa che espone il corridore emiliano al rischio di una pena a due anni di reclusione e 3.750 Euro di ammenda. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa Antoine Leroy, procuratore della repubblica della città francese di Foix. Leroy ha spiegato che Riccò è in stato di fermo dalle 14 nella gendarmeria di Mirepoix, nel dipartimento pirenaico di Ariege, e domani dovrebbe essere trasferito in procura. Il ciclista della Saunier Duval è stato ascoltato solamente alle 17, dopo l'arrivo di un interprete. Secondo le agenzie di stampa avrebbe negato ogni addebito. E fino alle controanalisi (se verranno richieste dal corridore) va dato il beneficio del dubbio. Anche se molto difficilmente il secondo test può confutare il primo e, trattandosi di un atleta di vertice, è immaginabile che prima di dichiararlo positivo i tecnici del laboratorio abbiano valutato bene la questione. Leroy ha poi fatto sapere che il pullman della squadra di Riccò, ritiratasi oggi spontaneamente dal Tour, è stato fermato da agenti di polizia attorno alle 17.30 Nel dipartimento di Ariege. Il procuratore della Repubblica francese ha inoltre precisato che l'agenzia antidoping transalpina ha notificato a Riccardo Riccò la presenza di "epo di terza generazione" nel test effettuato dopo la quarta tappa della "grande boucle". Leroy ha definito "nociva" la sostanza che ha causato la positività del corridore, ex astro nascente del ciclismo italiano. Una positività che potrebbe dare il colpo di grazia a tutto il ciclismo già colpito negli ultimi anni - in circostanze e misure differenti - dai casi di doping relativi a nomi di primissimo piano del pedale azzurro (Basso Di luca, Petacchi, ecc. ). L'hotel della Saunier Duval, a Ussat-les-Bains, è intanto stato perquisito. La società ha fatto sapere di aver sospeso ogni attività. "Abbiamo parlato con i dirigenti della Saunier Duval - dice, durissimo, il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme - Ci sono due modi di vedere il loro addio, o sono responsabili o hanno ottenuto una confessione. Il futuro ce lo dirà". La voce che circola è che fra i 10 sotto tiro dell'Agenzia antidoping francese ci fossero anche altri nomi eccellenti della squadra italo - spagnola. "Non si possono mettere in dubbio tutte le vittorie, ma secondo me a Hautacam la superiorità di due corridori della Saunier Duval è stata eclatante", ha aggiunto Prudhomme, riferendosi probabilmente alla vittoria di Piepoli e al secondo posto di Cobo nella tappa pirenaica di lunedì. "Il nemico - conclude - è il doping. Non si può picchiare sul Tour che è un monumento della Francia, una virtù". Il Tour sopravvivrà anche a questa battaglia, perché ha imboccato, non senza qualche aspetto contraddittorio, la strada giusta. Non si può picchiare - aggiungiamo - indiscriminatamente sul ciclismo, su questo ciclismo che fra mille contraddizioni sta mostrando in qualche modo di voler uscire dalla palude nella quale lo hanno cacciato dirigenti inetti e collusi, nazionali e internazionali. Uscire dal guado ha un prezzo. Cacciare mercanti e venditori dal tempio, come dice il Vangelo. Probabilmente la carriera di Riccò è finita qui. E' questo il segnale che deve passare. E' questo il messaggio da porgere alle nuove generazioni. Nel ciclismo non c'è più tolleranza. Non si passa se i controlli sono fatti nel modo giusto, come sta accadendo in Francia. Ed è chiaro che i controlli fatti dal ciclismo al suo interno funzionano poco. Ci vuole una struttura "terza", come in Francia, fuori dagli interessi economici. La fermezza costa cara in termini di immagine, ma è l'unica strada da percorrere per agguantare un minimo di credibilità. Tre casi in pochi giorni (Duenas ha confessato davanti ai poliziotti) tengono comunque alto l'allarme. I controlli a caso al Tour toccherebbero solo la parte emergente dell'iceberg, secondo Rasmus Damsgaard, uno dei massimi esperti antidoping danese: "Sono stati trovati positivi all'Epo tre corridori ma se fosse testato l'intero gruppo i valori fuori norma riguarderebbero tra il 10% e il 20% degli atleti. Mi amareggia fornire queste valutazioni ma soltanto la raccolta degli esiti di più controlli effettuati su ciascun corridore in gara, può fornire il quadro esatto del reale ricorso all'eritropoietina di terza generazione (Cera) per poter agire di conseguenza. I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato". "Non abbiamo bisogno di vincere, facciamo una bella figura, facciamo spettacolo. Qui nessuno pretende niente", risponde Mauro Gianetti, direttore sportivo del team. Riccò, secondo il racconto dello stesso dirigente, aveva giurato ai vertici della squadra di non voler pedalare sulla scorciatoia del doping. "Anche quando abbiamo discusso con Riccardo del suo rinnovo di contratto gli ho detto che anche se non avesse vinto una corsa non sarebbe stato importante. Gli ho detto - ha raccontato Gianetti - di non fare cavolate e lui mi promise su sua madre che non avrebbe fatto nulla. C'era anche il suo procuratore quando disse questo, mi sono fidato".Strana storia, quella del "cobra". Ha stentato a passare fra i prof. I sospetti che già qualcosa non fosse nelle norme da dilettante circolavano nel plotone. Aveva valori di ematocrito alti (51% circa). La soluzione è venuta anch'essa dall'alto: una settimana presso i laboratori di Losanna sotto l'occhio dell'Uci, la federazione internazionale, ed ecco arrivare la certificazione di "ematocrito alto naturale". Un documento da rileggere interamente alla luce dei fatti recenti: possibile che in un laboratorio così sofisticato e all'avanguardia come quello di Losanna non si siano accorti di nulla? In una settimana di test cosa hanno fatto? Già, come hanno fatto ad inchiodarlo i francesi? "Riccò - è la tesi di Dario D'Ottavio, ex membro della Commissione di vigilanza sul doping e illustre collaboratore in passato proprio del laboratorio di Cahtenay Malabry, che ha smascherato i tre casi di epo fin qui rivelati (Beltran, Duenas e Riccò) - è stato sottoposto ad una serie di controlli ravvicinati (cinque, n.d.r.) in modo da raccogliere la quantità di urina sufficiente perché, una volta concentrata lo strumento potesse individuare la molecola dell'epo sintetica". Non hanno fatto in tempo i soliti "chanteurs des gestes" a crogiolarsi nei soprannomi amichevoli e ammiccanti: "cobra", "furetto", "pantanino" e via dicendo; hanno dovuto subito fare i conti con la realtà. Sono come taluni i corridori: duri a capire che certe strategie non pagano e che alla fine la voce del plotone un fondo di ragione lo ha. Quasi sempre. Riccò era chiacchierato. Ma era troppo facile il paragone con Pantani solo perché quando scattava impugnava il manubrio sui corni bassi. E la corsa ai paragoni con il povero Pantani (la cui storia non è come la stanno mistificando da anni ormai media, tv, giornali, siti internet, blog e compagnia) si ferma, purtroppo ad una sola cosa in comune: lo stesso diabolico massaggiatore, già condannato per fatti di doping. E, come dice il proverbio: chi va con lo zoppo... Per concludere la tappa: vittoria scontata di Cavendhish allo sprint. Ma conta più qualcosa? sportpro.it


yashin1917 - 18/07/2008 alle 00:57

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] "Io la penso come Di Luca", cosi Riccardo Riccò mi apostrofò appena mi vide al tavolo della conferenza stampa, il giorno del riposo al Giro. Non reagii per rispetto dei colleghi. Ma capii molte cose. La solidarietà in certi casi puzza. Quella di Riccò aveva il pelo. Come la coscienza di chi mettendosi dietro l'immagine fin troppo forzata dell'aggressivo e dell'istintivo pensa di prendere in giro il mondo e farla franca. Riccò alludeva alla posizione del sulfureo abruzzese che, senza motivi che non fossero legati al fastidio di parlare con chi da anni lotta contro il doping (e perché mai se si ha la coscienza a posto?), aveva detto pubblicamente di non voler rispondere alle mie domande, anche le più banali. Dentro di me pensai: questo Riccò non va lontano. Da quel giorno, dopo il secondo posto al Giro (dove con i tanti controlli "made in Uci" nessuno si è accorto di nulla) c'erano stati i trionfi nella tappa di Super Besse e, ancora più strabiliante, in quella di Bagneres di Bigorre, dove sull'Aspin ha letteralmente scherzato gli avversari salendo ai ritmi dei corridori dopati del Tour di due anni fa. Poi la prudenza nella frazione dell'Hautacam dove sembrava avere il freno a mano tirato: aveva i controllori sul collo. "Le gambe non erano quelle del giorno prima sull'Aspin", aveva spiegato. Ma la sua freschezza evidente era un segnale chiaro, che oggi si può leggere diversamente. Positivo all'epo, nella crono di Cholet, positivo alla (relativamente) nuova C.E.R.A, la eritropoietina sintetica a lento rilascio che in teoria non si individua nei test normali, perché la quantità che viene rilasciata nelle urine non è sufficiente a far reagire lo strumento di controllo (immunoelettrofocousing). Ma questa volta le guardie sarebbero state, secondo quanto riferiscono le agenzie, più veloci dei ladri. E per l'ex "cobra" di Formigine che vede svanire d'improvviso tutti i sogni e le illusioni è addirittura l'arresto. La legge francese non fa sconti. Oltre al lungo interrogatorio fino a tarda notte. Sarà perseguito dalla giustizia francese per "uso e possesso di materiale nocivo", accusa che espone il corridore emiliano al rischio di una pena a due anni di reclusione e 3.750 Euro di ammenda. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa Antoine Leroy, procuratore della repubblica della città francese di Foix. Leroy ha spiegato che Riccò è in stato di fermo dalle 14 nella gendarmeria di Mirepoix, nel dipartimento pirenaico di Ariege, e domani dovrebbe essere trasferito in procura. Il ciclista della Saunier Duval è stato ascoltato solamente alle 17, dopo l'arrivo di un interprete. Secondo le agenzie di stampa avrebbe negato ogni addebito. E fino alle controanalisi (se verranno richieste dal corridore) va dato il beneficio del dubbio. Anche se molto difficilmente il secondo test può confutare il primo e, trattandosi di un atleta di vertice, è immaginabile che prima di dichiararlo positivo i tecnici del laboratorio abbiano valutato bene la questione. Leroy ha poi fatto sapere che il pullman della squadra di Riccò, ritiratasi oggi spontaneamente dal Tour, è stato fermato da agenti di polizia attorno alle 17.30 Nel dipartimento di Ariege. Il procuratore della Repubblica francese ha inoltre precisato che l'agenzia antidoping transalpina ha notificato a Riccardo Riccò la presenza di "epo di terza generazione" nel test effettuato dopo la quarta tappa della "grande boucle". Leroy ha definito "nociva" la sostanza che ha causato la positività del corridore, ex astro nascente del ciclismo italiano. Una positività che potrebbe dare il colpo di grazia a tutto il ciclismo già colpito negli ultimi anni - in circostanze e misure differenti - dai casi di doping relativi a nomi di primissimo piano del pedale azzurro (Basso Di luca, Petacchi, ecc. ). L'hotel della Saunier Duval, a Ussat-les-Bains, è intanto stato perquisito. La società ha fatto sapere di aver sospeso ogni attività. "Abbiamo parlato con i dirigenti della Saunier Duval - dice, durissimo, il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme - Ci sono due modi di vedere il loro addio, o sono responsabili o hanno ottenuto una confessione. Il futuro ce lo dirà". La voce che circola è che fra i 10 sotto tiro dell'Agenzia antidoping francese ci fossero anche altri nomi eccellenti della squadra italo - spagnola. "Non si possono mettere in dubbio tutte le vittorie, ma secondo me a Hautacam la superiorità di due corridori della Saunier Duval è stata eclatante", ha aggiunto Prudhomme, riferendosi probabilmente alla vittoria di Piepoli e al secondo posto di Cobo nella tappa pirenaica di lunedì. "Il nemico - conclude - è il doping. Non si può picchiare sul Tour che è un monumento della Francia, una virtù". Il Tour sopravvivrà anche a questa battaglia, perché ha imboccato, non senza qualche aspetto contraddittorio, la strada giusta. Non si può picchiare - aggiungiamo - indiscriminatamente sul ciclismo, su questo ciclismo che fra mille contraddizioni sta mostrando in qualche modo di voler uscire dalla palude nella quale lo hanno cacciato dirigenti inetti e collusi, nazionali e internazionali. Uscire dal guado ha un prezzo. Cacciare mercanti e venditori dal tempio, come dice il Vangelo. Probabilmente la carriera di Riccò è finita qui. E' questo il segnale che deve passare. E' questo il messaggio da porgere alle nuove generazioni. Nel ciclismo non c'è più tolleranza. Non si passa se i controlli sono fatti nel modo giusto, come sta accadendo in Francia. Ed è chiaro che i controlli fatti dal ciclismo al suo interno funzionano poco. Ci vuole una struttura "terza", come in Francia, fuori dagli interessi economici. La fermezza costa cara in termini di immagine, ma è l'unica strada da percorrere per agguantare un minimo di credibilità. Tre casi in pochi giorni (Duenas ha confessato davanti ai poliziotti) tengono comunque alto l'allarme. I controlli a caso al Tour toccherebbero solo la parte emergente dell'iceberg, secondo Rasmus Damsgaard, uno dei massimi esperti antidoping danese: "Sono stati trovati positivi all'Epo tre corridori ma se fosse testato l'intero gruppo i valori fuori norma riguarderebbero tra il 10% e il 20% degli atleti. Mi amareggia fornire queste valutazioni ma soltanto la raccolta degli esiti di più controlli effettuati su ciascun corridore in gara, può fornire il quadro esatto del reale ricorso all'eritropoietina di terza generazione (Cera) per poter agire di conseguenza. I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato". "Non abbiamo bisogno di vincere, facciamo una bella figura, facciamo spettacolo. Qui nessuno pretende niente", risponde Mauro Gianetti, direttore sportivo del team. Riccò, secondo il racconto dello stesso dirigente, aveva giurato ai vertici della squadra di non voler pedalare sulla scorciatoia del doping. "Anche quando abbiamo discusso con Riccardo del suo rinnovo di contratto gli ho detto che anche se non avesse vinto una corsa non sarebbe stato importante. Gli ho detto - ha raccontato Gianetti - di non fare cavolate e lui mi promise su sua madre che non avrebbe fatto nulla. C'era anche il suo procuratore quando disse questo, mi sono fidato".Strana storia, quella del "cobra". Ha stentato a passare fra i prof. I sospetti che già qualcosa non fosse nelle norme da dilettante circolavano nel plotone. Aveva valori di ematocrito alti (51% circa). La soluzione è venuta anch'essa dall'alto: una settimana presso i laboratori di Losanna sotto l'occhio dell'Uci, la federazione internazionale, ed ecco arrivare la certificazione di "ematocrito alto naturale". Un documento da rileggere interamente alla luce dei fatti recenti: possibile che in un laboratorio così sofisticato e all'avanguardia come quello di Losanna non si siano accorti di nulla? In una settimana di test cosa hanno fatto? Già, come hanno fatto ad inchiodarlo i francesi? "Riccò - è la tesi di Dario D'Ottavio, ex membro della Commissione di vigilanza sul doping e illustre collaboratore in passato proprio del laboratorio di Cahtenay Malabry, che ha smascherato i tre casi di epo fin qui rivelati (Beltran, Duenas e Riccò) - è stato sottoposto ad una serie di controlli ravvicinati (cinque, n.d.r.) in modo da raccogliere la quantità di urina sufficiente perché, una volta concentrata lo strumento potesse individuare la molecola dell'epo sintetica". Non hanno fatto in tempo i soliti "chanteurs des gestes" a crogiolarsi nei soprannomi amichevoli e ammiccanti: "cobra", "furetto", "pantanino" e via dicendo; hanno dovuto subito fare i conti con la realtà. Sono come taluni i corridori: duri a capire che certe strategie non pagano e che alla fine la voce del plotone un fondo di ragione lo ha. Quasi sempre. Riccò era chiacchierato. Ma era troppo facile il paragone con Pantani solo perché quando scattava impugnava il manubrio sui corni bassi. E la corsa ai paragoni con il povero Pantani (la cui storia non è come la stanno mistificando da anni ormai media, tv, giornali, siti internet, blog e compagnia) si ferma, purtroppo ad una sola cosa in comune: lo stesso diabolico massaggiatore, già condannato per fatti di doping. E, come dice il proverbio: chi va con lo zoppo... Per concludere la tappa: vittoria scontata di Cavendhish allo sprint. Ma conta più qualcosa? sportpro.it [/quote] è chiaro che questo ci gode...prova dei veri e propri orgasmi in questi casi.. mi è meno chiaro l'attacco frontale al suo collega dello stesso giornale, gianni mura (furetto era il termine usato da mura)..probabilmente lo vuole fare fuori.


EugeRambler - 18/07/2008 alle 01:02

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Per concludere la tappa: vittoria scontata di Cavendhish allo sprint. Ma conta più qualcosa? sportpro.it [/quote] Mavà! Domani infatti il Tour non partirà. Direzione di corsa e squadre si siederanno intorno ad un tavolo e stileranno una lista di tutte le chiacchiere e i precedenti di ogni corridore ancora in gara. A quello che avrà meno note sul registro verrà consegnata la maglia gialla a Parigi.


Junio77 - 18/07/2008 alle 01:04

Beh Capodacqua si è ritagliato la nicchia di "professionista dell'antidoping", occupa quella casella e fa il suo lavoro. Va detto però che un tempo era l'unico a dire certe cose, ricordo una volta che venne aggredito da Argentin in un "Processo alla tappa" mentre i pavidi alla Cannavò tacevano...adesso i moralizzatori sono tanti e deve comunque distinguersi.


marcomln83 - 18/07/2008 alle 08:12

stavolta ha ragione.sto rivalutando capodacqua perchè è l'unico che ha il coraggio di dire la verità.purtroppo nel ciclismo è sempre esistito questo tacito lascia fare arrivando all'apice tra il 95 ed il 97.ora tutto viene trovato e questo è un ottimo segnale da parte dell'antidoping perchè vuol dire che ha recuperato tutta l'arretratezza che aveva.capodacqua (come me) aveva visto giusto.tutti sapevano di riccò delle sue pratiche anche quando era dilettante


babeuf - 18/07/2008 alle 09:27

[quote][i]Originariamente inviato da marcomln83 [/i] stavolta ha ragione.sto rivalutando capodacqua perchè è l'unico che ha il coraggio di dire la verità.purtroppo [/quote] Ma quale verità? Sono buoni tutti a sparare a zero su tutto il ciclismo, quali verità dice questo Capodacqua? [quote] nel ciclismo è sempre esistito questo tacito lascia fare [/quote] Siamo precisi, nello SPORT [quote] arrivando all'apice tra il 95 ed il 97.ora tutto viene trovato e questo è un ottimo segnale da parte dell'antidoping perchè vuol dire che ha recuperato tutta l'arretratezza che aveva.[/quote] Invece in altri sport, dei quali Capodacqua non parla, chissà perchè, l'antidoping è rimasto ai livelli dell'età della pietra. Questo non interessa a questo simpatico "giornalista"? [quote] capodacqua (come me) aveva visto giusto.tutti sapevano di riccò delle sue pratiche anche quando era dilettante [/quote] Certo, sparando a zero su TUTTI, prima o poi si becca quello giusto. Vogliamo parlare un po' anche di Di Luca, assolto da periti SUPER-PARTES nominati dal CONI, e bollato come dopato da questa sottospecie di "giornalista"?


rizz23 - 18/07/2008 alle 10:07

Su, ragazzi, questo non è giornalismo...


Donchisciotte - 18/07/2008 alle 10:21

Dunque, intanto colpisce l’atteggiamento psicologico di chi si ritiene misura di tutte le cose. Se Riccò , come Di Luca, decide di non parlare con un giornalista che nei suoi articoli verso i ciclisti ha toni durissimi che sarebbero meglio adatti a reati quali la pedofilia o l’assassinio di bambini ( ma per i giustizialisti ogni reato è criminalità pesante), con uno che legge il mondo complesso del campione solo alla luce univoca del doping, non va lontano. Perché non arrivare davvero alla maledizione per le prossime sette generazioni, all’uccisione del primogenito di ogni dopato, al taglio della mano destra che lo segni a vita? Nel forum di Cunego già lo fanno, Riccò è chiamato allegramente pezzo di m….. e merdina. Di Luca e Riccò hanno fatto benissimo a non fare i baciapile e rifiutarsi di parlare con chi non gradiscono ( come Capodacqua è libero di scrivere quello che vuole), se poi Di Luca ( nonostante assoluzioni sia penali che sportive) continua ad essere un dopato, secondo lui che non ha letto nelle perizie la piena negazione del doping, o se Riccò risulterà positivo alle controanalisi, beh…… vuol dire solo che nessuno è perfetto. E che anche i dopati possono scegliere con chi parlare. Quanto alle sue affermazioni su Pantani: Capodacqua non scrive da una catacomba mediatica. Scrive sul maggiore giornale italiano, da quel pulpito ha diffuso, dal 5 giugno 1999 ( dopo averlo esaltato come tutti), l’immagine di Pantani per anni trionfante nei media: il dopato che aveva rubato talento e carriera sportiva ( o ,almeno, il sospetto poteva investire tutta la vita sportiva di Pantani). Se oggi quella versione non è più trionfante vuol dire che la gente ha capito che era falsa e l’ha capito perché in tanti hanno cominciato a sollevare dubbi su quel controllo senza testimoni, se uno che scrive su Repubblica soffre l’impatto mediatico di siti internet come quello di Pantani, ci si dovrebbe riflettere. Augurarsi che la famiglia Pantani sappia trovare quella verità che sappiamo, ormai, quale sia, ma anche riflettere su quale fosse la funzione di un forum come quello di Pantani. E’ chiaro che Capodacqua, quando parla di siti internet da cui viene diffusa un’immagine di Pantani diversa da quella data da lui ( anzi mistificata ), si riferisce anche al sito di pantani, cioè al forum, Un forum sgangherato, da tempo,sempre trascurato da chi negli anni ha curato l’immagine e la memoria di Marco, ma che la sua parte, evidentemente, l’ha fatta. Non avere capito che seguendo il forum, curandolo, credendoci si poteva avere una bella tribunetta mediatica, credibile, efficace per l’immagine di Marco, è uno dei tanti errori che sono stati commessi in questi anni. Ha invece ragione a dire che ha sbagliato Riccò ad avere intorno personaggi chiacchierati, ce ne sono altri però che fino a poco fa frequentavano altri personaggi chiacchierati e che adesso magari girano con il braccialetto di regime..............


babeuf - 18/07/2008 alle 10:38

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Ha invece ragione a dire che ha sbagliato Riccò ad avere intorno personaggi chiacchierati, ce ne sono altri però che fino a poco fa frequentavano altri personaggi chiacchierati e che adesso magari girano con il braccialetto di regime.............. [/quote] Non sono d'accordo su quest'ultima affermazione... frequentare gente chiacchierata NON SIGNIFICA AFFATTO FARE USO DI DOPING. Visto che ho ricevuto questo spunto, ecco qui qualche lista tratta da Wikipedia in inglese, su tutti i ciclisti clienti di medici chiacchierati: -------------------------------------------------------------------------- [b]Athletes associated with Michele Ferrari[/b] All of the Team Gewiss that took the entire podium in the 1994 edition of La Flèche Wallonne with Moreno Argentin, Giorgio Furlan and Eugeni Berzin Lance Armstrong Paolo Savoldelli Mario Cipollini Gianni Bugno Pavel Tonkov Tony Rominger: former cyclist, manager of Contador, Vinokourov, Evans and Kessler, amongst others Abraham Olano Ivan Gotti Claudio Chiappucci Filippo Simeoni: admitted the use of doping Patrik Sinkewitz: had a positive out-of-competition test while preparing for the 2007 Tour de France Eddy Mazzoleni Levi Leipheimer Floyd Landis: tested positive on testosterone during the 2006 Tour de France George Hincapie Axel Merckx Alexandre Vinokourov: positive doping test at the 2007 Tour de France [b]List of racers (Santuccione)[/b] Alessio Galletti Mario Scirea Fabio Sacchi Eddy Mazzoleni Danilo Di Luca Alessandro Spezialetti Ruggero Marzoli Giuseppe Muraglia Simone Masciarelli [b]Clients (Luigi Cecchini)[/b] Michele Bartoli two time winner of the Giro di Lombardia and Liege-Bastogne-Liege Ivan Basso, winner of the Giro d’Italia of 2006 Paolo Bettini, Olympic road race champion 2004, world champion in 2006 & 2007 Fabian Cancellara Time trial champion 2006 & 2007 Francesco Casagrande runner up at the Giro d’Italia 2001 Angel Casero, winner Vuelta a Espana 2001 Mario Cipollini, world champion 2002 Damiano Cunego, winner of Giro d’Italia of 2004 Thomas Dekker Juan Antonio Flecha Tyler Hamilton, Olympic time trial champion 2004 Jörg Jaksche Kim Kirchen Alessandro Petacchi winner Milan-Sanremo 2005 and Paris-Tours 2007 Pascal Richard Olympic road race champion 1996 Andrea Tafi winner Paris-Roubaix 1999 Gianni Bugno, winner of Giro d’Italia 1990, world champion in 1991 and 1992 Bjarne Riis, winner 1996 Tour de France Maximilian Sciandri, bronze medal Olympic road race 1996 Rolf Sörensen winner Ronde van Vlaanderen 1997 Jan Ullrich, winner 1997 Tour de France, 1999 Vuelta a Espana, World champion time trial 1999, 2001 and Olympic road race champion 2000 [b]Clients of Conconi, Casoni, and Grazzi[/b] Guido Bontempi Maurizio Fondriest, 1988 World Champion [b] Clients of Conconi and Casoni[/b] Marco Albarello Eugeni Berzin, winner 1994 Giro d'Italia Vladislav Bobrik Bruno Cenghialta Maurilio De Zolt Manuela Di Centa Silvio Fauner Francesco Frattini Giorgio Furlan, winner of 1994 Milan-Sanremo Ivan Gotti, winner of 1997 Giro d'Italia Nicola Minali Gianfranco Polvara Antonio Santaromita Piotr Ugrumov Giorgio Vanzetta Alberto Volpi [b]Clients of Conconi and Grazzi[/b] Stefano Checchin Claudio Chiappucci Mario Chiesa Massimo Ghirotto Marco Pantani, winner of 1998 Tour de France Wladimir Poulnikov Stephen Roche, winner of 1987 Tour de France Fabio Roscioli Marcello Siboni Rolf Sørensen Enrico Zaina [b] Clients of Conconi[/b] Gianni Bugno, former World Champion & winner Giro d'Italia Maurizio Damilano Luigi Della Bianc Emma Scaunich Mario Cipollini, former world champion Laurent Fignon Miguel Indurain, Tour de France winner Francesco Moser Denis Zanette, died suspiciously at the dentist's -------------------------------------------------------------------------- Secondo te sono tutti dopati perchè frequentatori di medici chiacchierati?


Donchisciotte - 18/07/2008 alle 10:46

Ecco bravo, adesso vatti pure a trovare per ognuno comparsate in inchieste, guai con la giustizia, ematocriti alle stelle o positività e vedi quanti ne rimangono puliti. Non si va dai medici chiacchierati, ce ne sono tanti non chiacchierati, se ci si va......... Ah, Pantani era cliente di Conconi e Grazzi fino al 1996 ( ultimo anno alla Carrera). Quando vinse il Tour non era cliente di nessuno, come diceva lui " faceva il vaso di coccio fra i vasi di ferro, l'artigiano ". Ovviamente,secondo la legge del'uguaglianza. L'ipocrisia era un difetto che Marco non aveva.


Subsonico - 18/07/2008 alle 10:58

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Ecco bravo, adesso vatti pure a trovare per ognuno comparsate in inchieste, guai con la giustizia, ematocriti alle stelle o positività e vedi quanti ne rimangono puliti. Non si va dai medici chiacchierati, ce ne sono tanti non chiacchierati, se ci si va......... Ah, Pantani era cliente di Conconi e Grazzi fino al 1996 ( ultimo anno alla Carrera). Quando vinse il Tour non era cliente di nessuno, come diceva lui " faceva il vaso di coccio fra i vasi di ferro, l'artigiano ". Ovviamente,secondo la legge del'uguaglianza. L'ipocrisia era un difetto che Marco non aveva. [/quote] Stavo giusto per chiedere...non capivo come mai Pantani figurava nella lista.


marcomln83 - 18/07/2008 alle 10:58

se io dico certe cose è perchè le ho sentite. per quanto riguarda gli altri sport dico che non me ne frega nulla,anche se sono infastidito dal modo di fare che c'è nel calcio soprattutto.un giocatore può rifiutarsi di sottoporsi ai controlli,nel ciclismo no perchè sennò vieni squalificato 2 anni e poi vi immaginate la finanza a milanello o ad appiano gentile che fa perquisizioni per trovare sostanza dopanti?detto questo tornando a riccò l'ho sempre detto non mi è mai piaciuto e io non sono come quelli che prima osannano il corridore e poi dopo lo scaricano( vedi Pantani vedi Basso).Capodacqua è conosciuto nel ciclismo amatoriale e se dice certe cose vuol dire che è vero anche se esagera spesso.Lui ai villaggi di partenza non è persona gradita e su questo i prof hanno ragione perchè non può star sempre a sparare su tutti i professionisti.


alexmer - 18/07/2008 alle 16:19

Capodacqua, nel 2004: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/06/23/allarme-doping-ecco-la-super-epo.html alessandro


albe89 - 18/07/2008 alle 16:48

[quote][i]Originariamente inviato da alexmer [/i] Capodacqua, nel 2004: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/06/23/allarme-doping-ecco-la-super-epo.html alessandro [/quote] Forse chi lo critica gratuitamente dovrebbe leggersi l'articolo. 4 anni di anticipo, più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia. Io trovo molto peggio chi scrive che "che la differenza tra un dopato e un corridore pulito (tutti quelli del gruppo, per dire) è che il dopato ha avuto la sfiga (...) di farsi beccare". Significa mancare di rispetto nei confronti di quei corridori, fosse anche uno solo, che vanno a pane e acqua. Significa avallare le dichiarazioni di chi dice che i ciclisti son tutti dopati; non è vero, almeno uno pulito c'è, fino a prova contraria.


babeuf - 18/07/2008 alle 20:46

[quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.[/quote] Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio? Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo.


gregorio - 18/07/2008 alle 20:53

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.[/quote] Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio? Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo. [/quote] Ha scritto tanto sul calcio. Se cerchi materiale sul processo alla Juve, via sul suo sito. C'è anche la perizia integrale dell'accusa.


Monsieur 40% - 18/07/2008 alle 20:55

C'è da dire che Repubblica ha un editore ed un direttore, e tutti i vari caporedattori e caposervizi che, conoscendolo, lo lasciano molto volentieri nel ciclismo. Il "problema" è che il ciclismo è ben più popolare di altri sport dove trovano i dopati (atletica, etc.) ed al contempo non ha gli agganci politici che ha il calcio all'interno delle redazioni. E quindi se il Capodacqua di turno è appassionato di ciclismo, se ne stia pure al ciclismo; se avesse scritto di calcio, sarebbe finito - se non in un altro giornale - a scrivere le brevi di Tennis tavolo e Calcio a 5.


Monsieur 40% - 18/07/2008 alle 20:57

[quote][i]Originariamente inviato da gregorio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.[/quote] Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio? Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo. [/quote] Ha scritto tanto sul calcio. Se cerchi materiale sul processo alla Juve, via sul suo sito. C'è anche la perizia integrale dell'accusa. [/quote] Il sito lo leggono il 2% (forse) dei lettori di Repubblica. E dubito che su Repubblica gli abbiano fatto scrivere qualcosa sul caso-Juventus.


babeuf - 18/07/2008 alle 20:57

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] C'è da dire che Repubblica ha un editore ed un direttore, e tutti i vari caporedattori e caposervizi che, conoscendolo, lo lasciano molto volentieri nel ciclismo. Il "problema" è che il ciclismo è ben più popolare di altri sport dove trovano i dopati (atletica, etc.) ed al contempo non ha gli agganci politici che ha il calcio all'interno delle redazioni. E quindi se il Capodacqua di turno è appassionato di ciclismo, se ne stia pure al ciclismo; se avesse scritto di calcio, sarebbe finito - se non in un altro giornale - a scrivere le brevi di Tennis tavolo e Calcio a 5. [/quote] :clap::clap::clap: Hai centrato il punto!


albe89 - 18/07/2008 alle 21:00

[quote][i]Originariamente inviato da gregorio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.[/quote] Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio? Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo. [/quote] Ha scritto tanto sul calcio. Se cerchi materiale sul processo alla Juve, via sul suo sito. C'è anche la perizia integrale dell'accusa. [/quote] Non solo. Se vai sul suo sito Sportpro.it, ci sono, nell'ordine: articolo su Riccò, articolo sulla fine del Pro Tour, articolo su Chambers, sprinter squalificato per doping, articolo sulla denuncia di Mennea sul Cio, articolo sul doping nel sollevamento pesi, articolo sul doping nel nuoto.


gregorio - 18/07/2008 alle 21:02

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gregorio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.[/quote] Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio? Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo. [/quote] Ha scritto tanto sul calcio. Se cerchi materiale sul processo alla Juve, via sul suo sito. C'è anche la perizia integrale dell'accusa. [/quote] Il sito lo leggono il 2% (forse) dei lettori di Repubblica. E dubito che su Repubblica gli abbiano fatto scrivere qualcosa sul caso-Juventus. [/quote] Dai vaghi ricordi che ho, mi pare che effettivamente se ne occuppasse qualcun altro, su Repubblica, non lui. Però potrei sbagliarmi.


Junio77 - 18/07/2008 alle 21:10

Di calcio e doping se ne occupava soprattutto Crosetti, colui che venne minacciato da Moggi in una trasmissione televisiva...ma qualcosa l'ha scritta anche Capodacqua, ricordo un suo articolo anche sul nuoto.


MDL - 18/07/2008 alle 21:20

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] C'è da dire che Repubblica ha un editore ed un direttore, e tutti i vari caporedattori e caposervizi che, conoscendolo, lo lasciano molto volentieri nel ciclismo. Il "problema" è che il ciclismo è ben più popolare di altri sport dove trovano i dopati (atletica, etc.) ed al contempo non ha gli agganci politici che ha il calcio all'interno delle redazioni. E quindi se il Capodacqua di turno è appassionato di ciclismo, se ne stia pure al ciclismo; se avesse scritto di calcio, sarebbe finito - se non in un altro giornale - a scrivere le brevi di Tennis tavolo e Calcio a 5. [/quote] piccola parentesi la qualità di "la repubblica" è in caduta libera da anni ormai (e da loro lettore me ne dispiace) ho avuto l'occasione di fare un piccolo stage da loro e ho trovato un ambiente in cui più che voler fare informazione si tende al sensazionalismo e al gossip (basta guardare il loro sito)


danilodiluca87 - 18/07/2008 alle 21:25

IL SULFUREO.... parla proprio lui che puzza di capra.... ciaooooooooooooooooooooooooooooooooo


albe89 - 18/07/2008 alle 21:50

[quote][i]Originariamente inviato da MDL [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] C'è da dire che Repubblica ha un editore ed un direttore, e tutti i vari caporedattori e caposervizi che, conoscendolo, lo lasciano molto volentieri nel ciclismo. Il "problema" è che il ciclismo è ben più popolare di altri sport dove trovano i dopati (atletica, etc.) ed al contempo non ha gli agganci politici che ha il calcio all'interno delle redazioni. E quindi se il Capodacqua di turno è appassionato di ciclismo, se ne stia pure al ciclismo; se avesse scritto di calcio, sarebbe finito - se non in un altro giornale - a scrivere le brevi di Tennis tavolo e Calcio a 5. [/quote] piccola parentesi la qualità di "la repubblica" è in caduta libera da anni ormai (e da loro lettore me ne dispiace) ho avuto l'occasione di fare un piccolo stage da loro e ho trovato un ambiente in cui più che voler fare informazione si tende al sensazionalismo e al gossip (basta guardare il loro sito) [/quote] La qualità di un giornale da cosa la giudichi? Da una tua personale esperienza o da quello che leggi giorno dopo giorno? Dimmi quali sono i giornalisti che non ti convincono, oltre a Capodacqua, e se ne può parlare. Se mi dici che la Gazzetta è ormai un giornale di gossip ti seguo, su Repubblica permettimi di dissentire. Il sito internet conta poco, è chiaro che per avere più clic si cerca di rendere più "facili" i contenuti. Lo stesso su corriere.it e in maniera clamorosa sul sito della Gazzetta. Leggetevi l'editoriale di Capodacqua sulla Repubblica di oggi (c'è anche sul sito). Sono affermazioni condivisibili: parla, più che del caso specifico, dell'andamento generale del ciclismo; parla di EpoGianetti, non come Auro Bulbarelli che lo difende a spada tratta quando è palese che dice balle; parla delle connivenze dei dirigenti Uci. E mai, dico mai, si azzarda a dire che ogni singolo ciclista si dopa. Come invece fa l'articolo nell'homepage di Cicloweb. Come si fa a dire che la differenza fra Riccò e un qualsiasi altro corridore del gruppo è che lui è stato beccato e gli altri no? Mi si può dire che Valverde ha le stesse colpe e non ha pagato nè pagherà mai, ma così si manca di rispetto nei confronti di chi corre onestamente. Andatelo a dire ai Miculà De Matteis, al movimento ciclistico francese che negli ultimi anni ha espresso un solo corridore decente (Moreau, e poi si è capito il perchè) pagando un prezzo altissimo ad una lotta al doping che non è di sola facciata. A Capodacqua non contestiamo il fatto che parla di doping solo nel ciclismo e non nello sport in generale (cosa palesemente non vera, basta guardare l'homepage di SportPro). E' come contestare ad un giornalista che fa un'inchiesta sulla mafia in Sicilia il fatto che non parli anche della ndrangheta calabrese o della camorra a Napoli. Piuttosto contestiamogli eventuali inesattezze in ciò che scrive. Mi sembra che tutti noi abbiamo chiaro che nel ciclismo c'è qualcosa che non va con sostanze illecite e affini. Abbiamo idee diverse sulla portata del fenomeno, ma non è così importante. Tuttavia evitare di parlare del problema doping non convincerà nessuno che il ciclismo è pulito. Dire le cose sottovoce, stando attenti a non farci sentire non serve a nessuno. Forse non è Capodacqua il vero nemico del ciclismo...

 

[Modificato il 18/07/2008 alle 21:52 by albe89]


rizz23 - 18/07/2008 alle 22:52

Mah, definire Repubblica un giornale di gossip è quantomeno discutibile. A me sembra uno dei pochissimi quotidiani di livello in Italia. Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango. E ovvio che poi ci becca, alle volte. Con l'aria che tira nel ciclismo, ci vuole poco a pronosticare il prossimo "beccato". Oddio, ci vuole una gran faccia tosta e tutto il contrario dell'amore nei confronti di questo sport. Il doping nello sport è come la cronaca nera nel resto della realtà. In Italia viviamo un'epoca di morbosa attenzione nei confronti della cronaca nera. Perché? Perché le cose vanno male e servono capri espiatori, servono i mostri cui imputare tutto il nero e lo sporco dell'umanità, sentendosi di rimbalzo più puliti. Allo stesso modo nello sport si cerca - e parlo a livello di informazione (a livello di antidoping è legittimo e doveroso) - il marcio, si cercano i mostri su cui scaricare l'umana e universale tendenza alla slealtà. Ci incu.liamo - scusate la volgarità - l'un l'altro tutto il giorno e il fatto che nello sport, ovvero in un ambito che irragionevolmente desidereremmo un'isola felice e depurata dai mali che affliggono la società nel suo complesso, il fatto che nello sport ci sia qualcuno che bara ci rassicura, ci permette di trovare una volta di più un capro espiatorio, di sentirci migliori per il solo fatto che c'è qualcuno che possiamo giudicare e che i media ci aiutano a giudicare peggiore, la feccia dell'umanità. Capodacqua è questo, a mio parere: c'è l'invidia di partenza, la morbosità e l'ossessione nella ricerca di un nuovo capro espiatorio, la demonizzazione poi. E' quello che molti cercano, qualcosa che a molti piace, soprattutto a chi è privo di una vera mentalità sportiva. Capodacqua dà in pasto a costoro questo degenere tipo d'informazione. Che non è giornalismo. PS: per la cronaca, oggi non c'era un "editoriale" di EC su Repubblica, ma un superbo editoriale di Gianni Mura - un Giornalista in grado di dire cose con un tale stile e con una tale intelligenza che tutti fanno a gara per fargli dire ciò che vogliono -, un resoconto dello stesso Mura sull'accaduto e un doppio trafiletto di EC sull'aspetto scientifico della vicenda. Un articoletto in cui non emerge nessuna convinzione da parte dello stesso EC, segno che su Repubblica si sono resi conto con chi hanno a che fare.


albe89 - 18/07/2008 alle 23:25

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] Mah, definire Repubblica un giornale di gossip è quantomeno discutibile. A me sembra uno dei pochissimi quotidiani di livello in Italia. Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango. E ovvio che poi ci becca, alle volte. Con l'aria che tira nel ciclismo, ci vuole poco a pronosticare il prossimo "beccato". Oddio, ci vuole una gran faccia tosta e tutto il contrario dell'amore nei confronti di questo sport. Il doping nello sport è come la cronaca nera nel resto della realtà. In Italia viviamo un'epoca di morbosa attenzione nei confronti della cronaca nera. Perché? Perché le cose vanno male e servono capri espiatori, servono i mostri cui imputare tutto il nero e lo sporco dell'umanità, sentendosi di rimbalzo più puliti. Allo stesso modo nello sport si cerca - e parlo a livello di informazione (a livello di antidoping è legittimo e doveroso) - il marcio, si cercano i mostri su cui scaricare l'umana e universale tendenza alla slealtà. Ci incu.liamo - scusate la volgarità - l'un l'altro tutto il giorno e il fatto che nello sport, ovvero in un ambito che irragionevolmente desidereremmo un'isola felice e depurata dai mali che affliggono la società nel suo complesso, il fatto che nello sport ci sia qualcuno che bara ci rassicura, ci permette di trovare una volta di più un capro espiatorio, di sentirci migliori per il solo fatto che c'è qualcuno che possiamo giudicare e che i media ci aiutano a giudicare peggiore, la feccia dell'umanità. Capodacqua è questo, a mio parere: c'è l'invidia di partenza, la morbosità e l'ossessione nella ricerca di un nuovo capro espiatorio, la demonizzazione poi. E' quello che molti cercano, qualcosa che a molti piace, soprattutto a chi è privo di una vera mentalità sportiva. Capodacqua dà in pasto a costoro questo degenere tipo d'informazione. Che non è giornalismo. PS: per la cronaca, oggi non c'era un "editoriale" di EC su Repubblica, ma un superbo editoriale di Gianni Mura - un Giornalista in grado di dire cose con un tale stile e con una tale intelligenza che tutti fanno a gara per fargli dire ciò che vogliono -, un resoconto dello stesso Mura sull'accaduto e un doppio trafiletto di EC sull'aspetto scientifico della vicenda. Un articoletto in cui non emerge nessuna convinzione da parte dello stesso EC, segno che su Repubblica si sono resi conto con chi hanno a che fare. [/quote] http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/sport/tour-2008/capodacqua/capodacqua.html Ecco il link all'editoriale. Secondo me bisogna distinguere. O Capodacqua dice cose false, e allora va contestato, oppure se dice la verità cosa gli devo rinfacciare? Che Capodacqua scriva di doping perchè è invidioso dei corridori è un'idea non dimostrabile e del tutto soggettiva, e comunque non vanifica la correttezza di ciò che scrive nei suoi articoli. Che abbia parlato della C.E.R.A con quattro anni di anticipo rispetto a Pastonesi della Gazzetta è un dato di fatto. Chi prende Riccò come capro espiatorio è Cannavò, che alla sua positività cade dalle nuvole, dicendosi sorpreso e convinto che sia la mela marcia finalmente allontanata dall'idilliaco mondo del ciclismo. O ancora Auro Bulbarelli, che con ipocrisia assoluta si mette a difendere Gianetti, ultimo arrivato del ciclismo. Non Capodacqua, che sul doping non chiude gli occhi e sa che oltre a Riccò ci sono altri corridori che troppo puliti non sono, che Gianetti non è nuovo a certe pratiche. Cito testualmente dall'articolo di oggi: "Gianetti, lo svizzero, già a suo tempo coinvolto nella vicenda doping del Pfc (per fluorocarburo, un "enhancer" del trasporto di ossigeno) durante la quale avrebbe addirittura rischiato la vita, secondo le cronache dell'epoca", "Ora come Riccò ci sono anche altri corridori: Fothen (...), il sulfureo Schumacher, (...) Cobo e Piepoli", e ancora "I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato. Non sarà il caso di fare pulizia completa o ci fermiano come sempre alla prima stazione?". Sarà un invidioso, un sensazionalista, un giornalista da quattro soldi, ma veramente mi vuoi dire che preferisci i finti tonti Bulbarelli e Cannavò? Contento te...


Subsonico - 18/07/2008 alle 23:45

[quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] Mah, definire Repubblica un giornale di gossip è quantomeno discutibile. A me sembra uno dei pochissimi quotidiani di livello in Italia. Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango. E ovvio che poi ci becca, alle volte. Con l'aria che tira nel ciclismo, ci vuole poco a pronosticare il prossimo "beccato". Oddio, ci vuole una gran faccia tosta e tutto il contrario dell'amore nei confronti di questo sport. Il doping nello sport è come la cronaca nera nel resto della realtà. In Italia viviamo un'epoca di morbosa attenzione nei confronti della cronaca nera. Perché? Perché le cose vanno male e servono capri espiatori, servono i mostri cui imputare tutto il nero e lo sporco dell'umanità, sentendosi di rimbalzo più puliti. Allo stesso modo nello sport si cerca - e parlo a livello di informazione (a livello di antidoping è legittimo e doveroso) - il marcio, si cercano i mostri su cui scaricare l'umana e universale tendenza alla slealtà. Ci incu.liamo - scusate la volgarità - l'un l'altro tutto il giorno e il fatto che nello sport, ovvero in un ambito che irragionevolmente desidereremmo un'isola felice e depurata dai mali che affliggono la società nel suo complesso, il fatto che nello sport ci sia qualcuno che bara ci rassicura, ci permette di trovare una volta di più un capro espiatorio, di sentirci migliori per il solo fatto che c'è qualcuno che possiamo giudicare e che i media ci aiutano a giudicare peggiore, la feccia dell'umanità. Capodacqua è questo, a mio parere: c'è l'invidia di partenza, la morbosità e l'ossessione nella ricerca di un nuovo capro espiatorio, la demonizzazione poi. E' quello che molti cercano, qualcosa che a molti piace, soprattutto a chi è privo di una vera mentalità sportiva. Capodacqua dà in pasto a costoro questo degenere tipo d'informazione. Che non è giornalismo. PS: per la cronaca, oggi non c'era un "editoriale" di EC su Repubblica, ma un superbo editoriale di Gianni Mura - un Giornalista in grado di dire cose con un tale stile e con una tale intelligenza che tutti fanno a gara per fargli dire ciò che vogliono -, un resoconto dello stesso Mura sull'accaduto e un doppio trafiletto di EC sull'aspetto scientifico della vicenda. Un articoletto in cui non emerge nessuna convinzione da parte dello stesso EC, segno che su Repubblica si sono resi conto con chi hanno a che fare. [/quote] http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/sport/tour-2008/capodacqua/capodacqua.html Ecco il link all'editoriale. Secondo me bisogna distinguere. O Capodacqua dice cose false, e allora va contestato, oppure se dice la verità cosa gli devo rinfacciare? Che Capodacqua scriva di doping perchè è invidioso dei corridori è un'idea non dimostrabile e del tutto soggettiva, e comunque non vanifica la correttezza di ciò che scrive nei suoi articoli. Che abbia parlato della C.E.R.A con quattro anni di anticipo rispetto a Pastonesi della Gazzetta è un dato di fatto. Chi prende Riccò come capro espiatorio è Cannavò, che alla sua positività cade dalle nuvole, dicendosi sorpreso e convinto che sia la mela marcia finalmente allontanata dall'idilliaco mondo del ciclismo. O ancora Auro Bulbarelli, che con ipocrisia assoluta si mette a difendere Gianetti, ultimo arrivato del ciclismo. Non Capodacqua, che sul doping non chiude gli occhi e sa che oltre a Riccò ci sono altri corridori che troppo puliti non sono, che Gianetti non è nuovo a certe pratiche. Cito testualmente dall'articolo di oggi: "Gianetti, lo svizzero, già a suo tempo coinvolto nella vicenda doping del Pfc (per fluorocarburo, un "enhancer" del trasporto di ossigeno) durante la quale avrebbe addirittura rischiato la vita, secondo le cronache dell'epoca", "Ora come Riccò ci sono anche altri corridori: Fothen (...), il sulfureo Schumacher, (...) Cobo e Piepoli", e ancora "I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato. Non sarà il caso di fare pulizia completa o ci fermiano come sempre alla prima stazione?". Sarà un invidioso, un sensazionalista, un giornalista da quattro soldi, ma veramente mi vuoi dire che preferisci i finti tonti Bulbarelli e Cannavò? Contento te... [/quote] Guarda, il dottor Donati è dal '94 che parla di doping, quando chiunque lo avrebbe preso a pesci in faccia (anche cicloweb, fosse allora esistita), con precisione e imparzialità. Dice come stanno le cose, e si ferma là. Non è un giornalista, ma è molto più apprezzabile.


albe89 - 19/07/2008 alle 00:08

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] Mah, definire Repubblica un giornale di gossip è quantomeno discutibile. A me sembra uno dei pochissimi quotidiani di livello in Italia. Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango. E ovvio che poi ci becca, alle volte. Con l'aria che tira nel ciclismo, ci vuole poco a pronosticare il prossimo "beccato". Oddio, ci vuole una gran faccia tosta e tutto il contrario dell'amore nei confronti di questo sport. Il doping nello sport è come la cronaca nera nel resto della realtà. In Italia viviamo un'epoca di morbosa attenzione nei confronti della cronaca nera. Perché? Perché le cose vanno male e servono capri espiatori, servono i mostri cui imputare tutto il nero e lo sporco dell'umanità, sentendosi di rimbalzo più puliti. Allo stesso modo nello sport si cerca - e parlo a livello di informazione (a livello di antidoping è legittimo e doveroso) - il marcio, si cercano i mostri su cui scaricare l'umana e universale tendenza alla slealtà. Ci incu.liamo - scusate la volgarità - l'un l'altro tutto il giorno e il fatto che nello sport, ovvero in un ambito che irragionevolmente desidereremmo un'isola felice e depurata dai mali che affliggono la società nel suo complesso, il fatto che nello sport ci sia qualcuno che bara ci rassicura, ci permette di trovare una volta di più un capro espiatorio, di sentirci migliori per il solo fatto che c'è qualcuno che possiamo giudicare e che i media ci aiutano a giudicare peggiore, la feccia dell'umanità. Capodacqua è questo, a mio parere: c'è l'invidia di partenza, la morbosità e l'ossessione nella ricerca di un nuovo capro espiatorio, la demonizzazione poi. E' quello che molti cercano, qualcosa che a molti piace, soprattutto a chi è privo di una vera mentalità sportiva. Capodacqua dà in pasto a costoro questo degenere tipo d'informazione. Che non è giornalismo. PS: per la cronaca, oggi non c'era un "editoriale" di EC su Repubblica, ma un superbo editoriale di Gianni Mura - un Giornalista in grado di dire cose con un tale stile e con una tale intelligenza che tutti fanno a gara per fargli dire ciò che vogliono -, un resoconto dello stesso Mura sull'accaduto e un doppio trafiletto di EC sull'aspetto scientifico della vicenda. Un articoletto in cui non emerge nessuna convinzione da parte dello stesso EC, segno che su Repubblica si sono resi conto con chi hanno a che fare. [/quote] http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/sport/tour-2008/capodacqua/capodacqua.html Ecco il link all'editoriale. Secondo me bisogna distinguere. O Capodacqua dice cose false, e allora va contestato, oppure se dice la verità cosa gli devo rinfacciare? Che Capodacqua scriva di doping perchè è invidioso dei corridori è un'idea non dimostrabile e del tutto soggettiva, e comunque non vanifica la correttezza di ciò che scrive nei suoi articoli. Che abbia parlato della C.E.R.A con quattro anni di anticipo rispetto a Pastonesi della Gazzetta è un dato di fatto. Chi prende Riccò come capro espiatorio è Cannavò, che alla sua positività cade dalle nuvole, dicendosi sorpreso e convinto che sia la mela marcia finalmente allontanata dall'idilliaco mondo del ciclismo. O ancora Auro Bulbarelli, che con ipocrisia assoluta si mette a difendere Gianetti, ultimo arrivato del ciclismo. Non Capodacqua, che sul doping non chiude gli occhi e sa che oltre a Riccò ci sono altri corridori che troppo puliti non sono, che Gianetti non è nuovo a certe pratiche. Cito testualmente dall'articolo di oggi: "Gianetti, lo svizzero, già a suo tempo coinvolto nella vicenda doping del Pfc (per fluorocarburo, un "enhancer" del trasporto di ossigeno) durante la quale avrebbe addirittura rischiato la vita, secondo le cronache dell'epoca", "Ora come Riccò ci sono anche altri corridori: Fothen (...), il sulfureo Schumacher, (...) Cobo e Piepoli", e ancora "I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato. Non sarà il caso di fare pulizia completa o ci fermiano come sempre alla prima stazione?". Sarà un invidioso, un sensazionalista, un giornalista da quattro soldi, ma veramente mi vuoi dire che preferisci i finti tonti Bulbarelli e Cannavò? Contento te... [/quote] Guarda, il dottor Donati è dal '94 che parla di doping, quando chiunque lo avrebbe preso a pesci in faccia (anche cicloweb, fosse allora esistita), con precisione e imparzialità. Dice come stanno le cose, e si ferma là. Non è un giornalista, ma è molto più apprezzabile. [/quote] Penso che su Donati non ci siano dubbi, è veramente da apprezzare quello che ha fatto in materia di doping.


rizz23 - 19/07/2008 alle 00:22

[quote][i]Originariamente inviato da albe89 [/i] http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/sport/tour-2008/capodacqua/capodacqua.html Ecco il link all'editoriale. Secondo me bisogna distinguere. O Capodacqua dice cose false, e allora va contestato, oppure se dice la verità cosa gli devo rinfacciare? Che Capodacqua scriva di doping perchè è invidioso dei corridori è un'idea non dimostrabile e del tutto soggettiva, e comunque non vanifica la correttezza di ciò che scrive nei suoi articoli. Che abbia parlato della C.E.R.A con quattro anni di anticipo rispetto a Pastonesi della Gazzetta è un dato di fatto. Chi prende Riccò come capro espiatorio è Cannavò, che alla sua positività cade dalle nuvole, dicendosi sorpreso e convinto che sia la mela marcia finalmente allontanata dall'idilliaco mondo del ciclismo. O ancora Auro Bulbarelli, che con ipocrisia assoluta si mette a difendere Gianetti, ultimo arrivato del ciclismo. Non Capodacqua, che sul doping non chiude gli occhi e sa che oltre a Riccò ci sono altri corridori che troppo puliti non sono, che Gianetti non è nuovo a certe pratiche. Cito testualmente dall'articolo di oggi: "Gianetti, lo svizzero, già a suo tempo coinvolto nella vicenda doping del Pfc (per fluorocarburo, un "enhancer" del trasporto di ossigeno) durante la quale avrebbe addirittura rischiato la vita, secondo le cronache dell'epoca", "Ora come Riccò ci sono anche altri corridori: Fothen (...), il sulfureo Schumacher, (...) Cobo e Piepoli", e ancora "I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato. Non sarà il caso di fare pulizia completa o ci fermiano come sempre alla prima stazione?". Sarà un invidioso, un sensazionalista, un giornalista da quattro soldi, ma veramente mi vuoi dire che preferisci i finti tonti Bulbarelli e Cannavò? Contento te... [/quote] L'editoriale era sul sito di Repubblica, non sul giornale. Guarda, non si tratta di fare una graduatoria dei giornalisti che si occupano di ciclismo, sui quali normalmente preferisco non pronunciarmi (il caso fa eccezione perché non giudico Capodacqua un giornalista, meglio reputo che non si occupi di ciclismo e faccia qualcosa di diverso dal giornalismo). Fothen. Nella stessa situazione di Cioni. Ma lui va a parare sul tedesco. E' più comodo, si possono lanciare sospetti a vanvera (non comprovate da nulla) senza che nessuno o quasi s'indigni più di tanto, visto che il ragazzo è poco conosciuto, poco dotato e straniero. Schumacher. Definito "sulfureo". Per quale ragione? Perché s'è fatto di anfetamine? Qualcuno crede che EC non sappia che farsi di anfetamine non ha nulla a che vedere con il doping? Perché ha vinto la crono? A questo punto Cancellara come andrebbe definito, visto che di cronometro ne ha vinte a iosa? E' più comodo apostrofare malamente Schumacher, perché è tedesco e brutto, perché c'è già uno stuolo di ridicoli moralisti che vedono in lui un mostro per aver fatto uso di droghe in passato (l'emarginazione del drogato, altro esempio della tendenzan generalizzata a individuare ed isolare "i mostri della società" sentendosi così migliori e in diritto di essere autoindulgenti nei confronti di altri tipi di dipendenze che abbiamo). Caro albe, sei fuori strada. Quello che tu giudichi un segno di preveggenza e di onestà intellettuale del personaggio, per me è illazionismo, dietrologia pelosissima e strategicamente meditata. Nella comunicazione giornalistica ci sono dinamiche che non tutti sanno leggere, ho provato a spiegare quelle legate a EC, che altri già avevano segnalato. Ovviamente è solo la mia opinione, in ogni caso.


luke - 19/07/2008 alle 10:45

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango.[/quote] Qui ci vuole la standing ovation!!! Difficile sintetizzare così bene. Ma le sue non sono denunce, perchè quelle si fanno ai massimi organismi competenti e non mir isulta che EC non ne abbia mai fatta una: magari non ha le prove per farne neppure una, per cui i suoi restano 'spetteguless'. Bravi quelli che si rifutano di rilasciargli interviste. Bravissimi.


sceriffo - 20/07/2008 alle 11:44

Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro) -- Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!:clap::clap::clap:


MDL - 20/07/2008 alle 12:31

chissa se chi si dopa danneggia anche il medico compiacente che procura i farmaci sottobanco...


sceriffo - 20/07/2008 alle 12:53

[quote][i]Originariamente inviato da MDL [/i] chissa se chi si dopa danneggia anche il medico compiacente che procura i farmaci sottobanco... [/quote] nn credo proprio che il medico compiacente sia tesserato x qlc squadra


Admin - 20/07/2008 alle 12:57

Albe, ti può pure piacere Capodacqua (del resto c'è chi mangia le formiche, l'umanità è bella perché è varia), incasso le critiche che mi fai e non replico, se non puntualizzando una cosa che mi ha dato molto fastidio: il riferimento che fai su Moreau è di un pretestuoso incredibile. Subsonico, Donati lo conosco personalmente e ci ho parlato varie volte, e fidati, non credo che Cicloweb gli avrebbe fatto la guerra. A quei tempi, ovviamente, oggi niente di tutto ciò ha più senso. Eugenio (Capodacqua), mi stupisci ogni volta, penso che non potresti scendere più in basso e invece mi sai sorprendere, sei un grande. Il riferimento a Mura - nella sostanza ma anche nella forma - è di una bassezza incredibile, e dice tutto di quanto l'invidia sia uno dei sentimenti peggiori. "Chanteurs de geste", ma che cos'è, ma si sciacqua mai la bocca quest'uomo?


Donchisciotte - 20/07/2008 alle 13:15

Fenomenologia di Capodacqua. Sì, mi sono montata la testa, scimmiotto Umberto Eco che scrisse una ben più ponderosa, interessante, colta fenomenologia di Mike Buongiorno. Io, nel mio piccolissimo, mi attengo alla epoché fenomenologica. Faccio parlare i fatti, cercherò di sospendere il giudizio ( non sempre ci riuscirò, specie sull’ultimo articolo sul suo sito, quello di ieri, d’altronde, io scimmiotto Umberto Eco, mica sono Umberto Eco, magari!). Dunque, quando scoppia il caso Riccò, Capodacqua scrive: Non hanno fatto in tempo i soliti "chanteurs des gestes" a crogiolarsi nei soprannomi amichevoli e ammiccanti: "cobra", "furetto", "pantanino" e via dicendo; hanno dovuto subito fare i conti con la realtà. Sono come taluni i corridori: duri a capire che certe strategie non pagano e che alla fine la voce del plotone un fondo di ragione lo ha. Quasi sempre. Ovviamente “furetto” è una botta al suo collega Mura che, appunto, chiamava Riccò così. Dopo la vittoria di Bagneres de Bigorre di Riccò, Capodacqua, con minore fantasia e capacità di metaforizzare il reale di Mura, aveva , però, scritto ( DA NOTARE CHE LE VOCI SU RICCO’ GIRAVANO AMPIAMENTE DA GIORNI, RIPORTATE DAL SUO GIORNALE, PROVATE DAI CONTINUI CONTROLLI CHE STAVANO FACENDO A RICCO’, SI SAPEVA DELLA FREQUENTAZIONE DEL MASSAGGIATORE CHIACCHIERATO E GIA’ ERA SUCCESSO CHE RICCO’ SI RIFIUTASSE DI PARLARE CON LUI): BAGNERES DE BIGORRE - Niente da dire: questo qui in salita va. Eccome se va. "Che classe", esclama tagliando il traguardo di Bagneres de Bigorre, nona tappa della "grande boucle". "Mi sono impressionato da solo per quello che ho fatto. Ho fatto una grande tappa". Se la fa e se la canta, Riccardino Riccò e ne ha ben donde. Seconda vittoria al Tour in quattro giorni. In un Tour che non lo avrebbe dovuto neppure vedere ai nastri. Ma più che la vittoria, impressiona quello scatto bruciante con cui a cinque chilometri dalla vetta dell'Aspin ha lasciato il gruppo degli avversari più noti e quotati. E tutti in palla, a parte un acciaccatissimo Evans, ………E' presto per gridare già al fenomeno (e la prudenza è d'obbligo in un ambiente dove come minimo ci si muove sulle sabbie mobili e, oltretutto , il passato dell'emiliano di Formigine non aiuta), ma se quella dovesse essere la qualità "portante" dell'atleta nel futuro, ci sarebbe davvero da sorridere per il ciclismo nostrano.. Insomma, per essere Capodacqua, per essere a conoscenza, come tutti, delle voci che giravano, per il fatto di non omettere di parlare del passato e del presente di Riccardino ( così lo chiama lui), non si può negare che si sia lasciato andare. Certo non si arriva a quanto scriveva su Pantani fino al 5 giugno 1999, ma per essere passata tanta acqua sotto i ponti e non possedendo la capacità di narrazione di altri colleghi, si è lasciato andare ,eccome. Ieri, invece, scrive un commovente articolo sui poveri massaggiatori, meccanici, componenti delle squadre che perdono il posto.La solita litania sulle mele marce. Ora, mi pare ( non ne sono sicura, leggo troppe cose in questi giorni) sia stato lui a ricordare il passato non proprio limpidissimo di Gianetti. Su Gianetti ecco cosa riporta Tuttobiciweb, notizia che, sicuramente anche Capodacqua conosce: Arrivano anche dall'interno della sua stessa squadra le accuse contro Mauro Gianetti, team manager della Saunier Duval. Stéphane Heulot, ex professionista e addetto stampa della squadra spagnola dal 2005 al 2007, ha spiegato in una intervista al quotidiano Ouest-France come «certi tecnici della squadra, come Gianetti, non riescano a pensare ad un ciclismo senza doping, un ciclismo diverso da quello che loro hanno sempre praticato. Io penso che loro facciano doping di squadra e l'ho detto anche a Thierry Leroy, presidente del gruppo Saunier-Duval. Tre giorni fa Leroy mi ha chiamato per chiedermi cosa pensassi di queste vittorie in serie. Lui voleva pensare che fossero arrivate perché gli avversari non si dopavano più come in passato. Gli ho detto che non era così, l'ho avvisato di non farsi illusioni...». Doping di squadra! E allora di cosa stiamo parlando? Ancora ciclisti bastardi e povere squadre? A Duenas hanno trovato sacche per trasfusioni e sostanze varie. Non aveva visto niente nessuno nella squadra? Il Prof. Donati, tanto stimato da Capodacqua, parla di colpe enormi di medici, sponsor, organizzatori, medici di laboratorio, media e chi più ne ha più ne metta. Eppure da giorni in televisione si parla solo di ciclisti stupidi e bastardi che non hanno ancora capito, di mele marce e di poveri tecnici, medici delle squadre e sponsor che cadono dall’Iperuranio e scoprono che quel ciclista che aveva quello strano ematocrito, quelle strane sacche, quelle strane sostanze… toh… era dopato e anche laureato in medicina, faceva tutto da solo,dosi, prodotti,tempi di somministrazione , tutto. Persino Millar dice che non si deve credere alle grandi imprese. Boh….. Merckx le faceva le grandi imprese, tanti ciclisti , prima del doping ematico, hanno fatto grandi imprese, campionissimi o eroi di un giorno, mentre le grandi imprese di Manzano e di Duenas dove stanno? E di Beltran? Almeno una cosa Capodacqua ce l’aveva risparmiato fino a adesso, la commiserazione dell’ambiente intorno al corridore… no, pure questa no! Possibile che , da quando è successa la vicenda di Riccò, solo Donati, Grassi e Tonina Pantani abbiano parlato delle colpe enormi dell’ambiente?


Carrefour de l arbre - 20/07/2008 alle 13:15

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro) -- Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!:clap::clap::clap: [/quote] ma per piacere, Scerifo: secondo te e secondo Capodacqua gli sponsor se ne vanno per colpa di casi di doping? Questi anche quando entrano sanno cosa trovano, e aspettano solo l'occasione giusta per uscire da un investimento che non reputano più tanto redditizio: e quale miglior occasione quella di fare i puri nei confronti di una bestia feroce di dopato? Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank.


Subsonico - 20/07/2008 alle 14:34

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Subsonico, Donati lo conosco personalmente e ci ho parlato varie volte, e fidati, non credo che Cicloweb gli avrebbe fatto la guerra. A quei tempi, ovviamente, oggi niente di tutto ciò ha più senso. [/quote] Era una provocazione per dire che allora era veramente troppo 'avanti'


sceriffo - 20/07/2008 alle 15:47

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro) -- Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!:clap::clap::clap: [/quote] ma per piacere, Scerifo: secondo te e secondo Capodacqua gli sponsor se ne vanno per colpa di casi di doping? Questi anche quando entrano sanno cosa trovano, e aspettano solo l'occasione giusta per uscire da un investimento che non reputano più tanto redditizio: e quale miglior occasione quella di fare i puri nei confronti di una bestia feroce di dopato? Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank. [/quote] Leggi il comuic della Barloworld: l'han scritto loro, non io. E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping. Qs è inconfutabile


Carrefour de l arbre - 20/07/2008 alle 16:38

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro) -- Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!:clap::clap::clap: [/quote] ma per piacere, Scerifo: secondo te e secondo Capodacqua gli sponsor se ne vanno per colpa di casi di doping? Questi anche quando entrano sanno cosa trovano, e aspettano solo l'occasione giusta per uscire da un investimento che non reputano più tanto redditizio: e quale miglior occasione quella di fare i puri nei confronti di una bestia feroce di dopato? Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank. [/quote] Leggi il comuic della Barloworld: l'han scritto loro, non io. E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping. Qs è inconfutabile [/quote] scrivono così perchè credono di promuoversi meglio, ma in realtà è una decisione che avevano già preso e che era ferma nel cassetto! Dai, ci sono in mezzo anche delle multinazionali che fanno le peggio schifezze e per una positività escono dal gruppo? Non ci credo neanche se lo vedo


MDL - 20/07/2008 alle 16:39

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro) -- Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!:clap::clap::clap: [/quote] ma per piacere, Scerifo: secondo te e secondo Capodacqua gli sponsor se ne vanno per colpa di casi di doping? Questi anche quando entrano sanno cosa trovano, e aspettano solo l'occasione giusta per uscire da un investimento che non reputano più tanto redditizio: e quale miglior occasione quella di fare i puri nei confronti di una bestia feroce di dopato? Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank. [/quote] Leggi il comuic della Barloworld: l'han scritto loro, non io. E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping. Qs è inconfutabile [/quote] scrivono così perchè credono di promuoversi meglio, ma in realtà è una decisione che avevano già preso e che era ferma nel cassetto! Dai, ci sono in mezzo anche delle multinazionali che fanno le peggio schifezze e per una positività escono dal gruppo? Non ci credo neanche se lo vedo [/quote] le multinazionali fanno le peggio schifezze ma le fanno di nascosto per loro un danno di immagine è una perdita colossale


sceriffo - 20/07/2008 alle 16:47

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro) -- Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!:clap::clap::clap: [/quote] ma per piacere, Scerifo: secondo te e secondo Capodacqua gli sponsor se ne vanno per colpa di casi di doping? Questi anche quando entrano sanno cosa trovano, e aspettano solo l'occasione giusta per uscire da un investimento che non reputano più tanto redditizio: e quale miglior occasione quella di fare i puri nei confronti di una bestia feroce di dopato? Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank. [/quote] Leggi il comuic della Barloworld: l'han scritto loro, non io. E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping. Qs è inconfutabile [/quote] scrivono così perchè credono di promuoversi meglio, ma in realtà è una decisione che avevano già preso e che era ferma nel cassetto! Dai, ci sono in mezzo anche delle multinazionali che fanno le peggio schifezze e per una positività escono dal gruppo? Non ci credo neanche se lo vedo [/quote] se avessero già preso la decisione non avrebbero onorato ancora x il 2008 e sopratt x il 2009


albe89 - 20/07/2008 alle 18:35

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro) -- Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!:clap::clap::clap: [/quote] ma per piacere, Scerifo: secondo te e secondo Capodacqua gli sponsor se ne vanno per colpa di casi di doping? Questi anche quando entrano sanno cosa trovano, e aspettano solo l'occasione giusta per uscire da un investimento che non reputano più tanto redditizio: e quale miglior occasione quella di fare i puri nei confronti di una bestia feroce di dopato? Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank. [/quote] Leggi il comuic della Barloworld: l'han scritto loro, non io. E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping. Qs è inconfutabile [/quote] scrivono così perchè credono di promuoversi meglio, ma in realtà è una decisione che avevano già preso e che era ferma nel cassetto! Dai, ci sono in mezzo anche delle multinazionali che fanno le peggio schifezze e per una positività escono dal gruppo? Non ci credo neanche se lo vedo [/quote] se avessero già preso la decisione non avrebbero onorato ancora x il 2008 e sopratt x il 2009 [/quote] La cosa incredibile è che scelgono di continuare a finanziare la squadra senza metterci più il nome, un po' come ha fatto la ex T-Mobile, ex High Road, ora Columbia. Le considerazioni degli sponsor non sono etiche, ci mancherebbe, ma considerano semplicemente l'impatto pubblicitario e d'immagine. L'azienda Barloword non ha intenzione di rovinare la sua più di quanto abbia già fatto la positività di Duenas. E, aggiungo io, non le conviene più finanziare una squadra che l'anno prossimo con ogni probabilità il Tour lo vedrà alla televisione.


sceriffo - 30/07/2008 alle 23:03

"....Trovarsi ad un passo dalle Olimpiadi con un caso scottante come questo (Riccò figurava fra i convocati ai Giochi) e risolverlo brillantemente in pochi giorni sarebbe un ottimo biglietto di presentazione per lo sport nostrano a differenza di altre nazioni che sui casi doping hanno fatto solo fumo..." sportpro.it --- non mi è chiara qs frase: uno la potrebbe interpretare in diversi modi , x es. che il "ns sport" si serve delle positività (o presunte tali==>piepoli ) nel ciclismo x dare un'idea di pulizia. avrebbe dovuto scrivere in maniera più lineare


Monsieur 40% - 02/08/2008 alle 03:19

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] "....Trovarsi ad un passo dalle Olimpiadi con un caso scottante come questo (Riccò figurava fra i convocati ai Giochi) e risolverlo brillantemente in pochi giorni sarebbe un ottimo biglietto di presentazione per lo sport nostrano a differenza di altre nazioni che sui casi doping hanno fatto solo fumo..." sportpro.it --- non mi è chiara qs frase: uno la potrebbe interpretare in diversi modi , x es. che il "ns sport" si serve delle positività (o presunte tali==>piepoli ) nel ciclismo x dare un'idea di pulizia. avrebbe dovuto scrivere in maniera più lineare [/quote] Beh, cari i miei forcaioli, lo sta capendo anche Capodacqua che i rapporti FCI-CONI (e il larga scala UCI-CIO) sono strutturati così; e da tempo...


sceriffo - 07/08/2008 alle 19:44

E’ chiaro che un’assunzione a ridosso della gara non avrebbe alcuna logica come prodotto dopante, risultando la furosemide addirittura dannosa per la prestazione. Questo farebbe propendere per un’assunzione involontaria. Il giallo, dunque, resta, alimentato anche dal clima teso con gli ospiti ucraini. Bucare con una siringa le bottigliette d’acqua e iniettare una buona dose di furosemide non è impresa impossibile. Liberarsi del numero uno del fioretto mondiale per le Olimpiadi sarebbe stato una valido movente per avversari internazionali. Movente che manca per un eventuale doping “intenzionale” alla furosemide per una gara ininfluente ai fini del futuro dell’atleta che era già il numero uno del ranking mondiale, dunque non avrebbe dovuto dimostrare nulla. Specie in vista dei Giochi di Pechino. Ma al momento non c’è alcuna prova decisiva.( sportpro, rif audizione coni baldini ) --- a seconda dello sport si concede il beneficio del dubbio o si affossa inesorabilmente


sceriffo - 10/09/2008 alle 18:22

"Ma non mancano altri dubbi e punti interrogativi. Legati non solo alla sua nota frequentazione di un medico già coinvolto in vicende doping, Michele Ferrari, ma anche a storie passate, mai chiarite del tutto, che riguardano il texano di Dallas. Come quella dei test, sia pure solo sperimentali, cioè non ufficialmente antidoping, ma positivi all’epo già nel ’99, l’anno della sua prima vittoria al Tour. Una storia emersa subito dopo l'annuncio del suo ritiro ufficiale, rivelata dal laboratorio francese di Chatenay Malabry. Nove analisi tutte positive all'epo di fronte alle quali Armstrong ha fatto spallucce senza contestare nel merito. Il che lancia un'ombra sottile lungo tutta la sua strabiliante carriera in terra di Francia. Ora si tratta di vedere come si comporteranno gli organizzatori, che da tempo brandiscono il vessillo della tolleranza zero. Prevarrà ancora una volta l’aspetto dello sport business rispetto all’etica tanto sbandierata? Nel frattempo sono successi fatti e fattacci nel ciclismo e nel Tour de France in particolare, che non ammetterebbero più ambiguità. Ed è tutto da vedere come uno sport (e i suoi protagonisti) ridotto ai minimi termini dagli scandali doping possa essere un efficace "testimonial" contro la malattia del secolo. Oppure come lo possa essere lo stesso Armstrong sulla cui persona nel corso della carriera passata si sono appuntati numerosi e insistenti sospetti " sportpro.it --- tlà


yashin1917 - 10/09/2008 alle 18:55

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] "Ma non mancano altri dubbi e punti interrogativi. Legati non solo alla sua nota frequentazione di un medico già coinvolto in vicende doping, Michele Ferrari, ma anche a storie passate, mai chiarite del tutto, che riguardano il texano di Dallas. Come quella dei test, sia pure solo sperimentali, cioè non ufficialmente antidoping, ma positivi all’epo già nel ’99, l’anno della sua prima vittoria al Tour. Una storia emersa subito dopo l'annuncio del suo ritiro ufficiale, rivelata dal laboratorio francese di Chatenay Malabry. Nove analisi tutte positive all'epo di fronte alle quali Armstrong ha fatto spallucce senza contestare nel merito. Il che lancia un'ombra sottile lungo tutta la sua strabiliante carriera in terra di Francia. Ora si tratta di vedere come si comporteranno gli organizzatori, che da tempo brandiscono il vessillo della tolleranza zero. Prevarrà ancora una volta l’aspetto dello sport business rispetto all’etica tanto sbandierata? Nel frattempo sono successi fatti e fattacci nel ciclismo e nel Tour de France in particolare, che non ammetterebbero più ambiguità. Ed è tutto da vedere come uno sport (e i suoi protagonisti) ridotto ai minimi termini dagli scandali doping possa essere un efficace "testimonial" contro la malattia del secolo. Oppure come lo possa essere lo stesso Armstrong sulla cui persona nel corso della carriera passata si sono appuntati numerosi e insistenti sospetti " sportpro.it --- tlà [/quote] invece sulla repubblica cartacea il riferimento del capodacqua al doping era stranamente cortissimo rispetto alle sue abitudini. Chissà perchè..


alfiso - 23/09/2008 alle 15:19

[quote][i]Originariamente inviato da pepp [/i] Visto che il thread è aperto... Per sdrammatizzare un po' (ché, se no,....), andate ad ascoltare la domanda "molto tecnica" che Capodacqua pone a Cancellara durante la conferenza stampa della Sanremo. Il video, uploadato dall'infaticabile Rizz, è questo, http://it.youtube.com/watch?v=MjxTjzSYgi8 Il punto è il minuto 4:25 circa. Da notare la faccia con cui lo svizzero accoglie la domanda... :Od::Od: [/quote] Errore grossolano o errore freudiano? Da Repubblica di stamane: "Può essere la sorpresa. I tedeschi hanno Stefan Schumacher, e ai lussemburghesi resta pur sempre Andy Schleck, vincitore di un Giro, anche se, ripeto preferirei ci fossero tutti e due" http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/sport/ciclismo/mondiali-varese/mondiali-varese.html Andy Schleck vincitore di un giro?! Sigh... Sob O forse il primo classificato è stato depennato per presunto dop... da quel burlone di Eugenio? :sasso: Nel caso mi aggiornate l'Albo d'oro?


nino58 - 23/09/2008 alle 18:09

Evidentemente il suo desiderio recondito è che nessun italiano vinca mai più un Giro. Così comincia dall'ultimo vinto da un italiano.


sceriffo - 25/09/2008 alle 19:25

E a proposito di crono c'è da registrare la presenza al via (15° al traguardo) dell'ucraino Honchar. Una storia emblematica la sua della confusione che ancora regna nelle regole internazionali quando si parla di doping, valori ematici anomali, sospensionik, sanzioni e dintorni. L'ucraino, infatti, cacciato dalla T-Mobile perchè i controlli della squadra appurarono valori ematici sospetti, [B]trova subito casa in una formazione "continental", quella diretta da Martinelli e poi chiusa dalla federazione internazionale per problemi economici[/B]. "Sospetto" per la squadra ProTour, "abile" per una "continental" e per la federazione internazionale il cui multiforme regolamento consente, in tutta serenità, questi ignobili salti della "quaglia" o della "cavallina", se preferite. Identica situazione per il russo Gusev che arriva addirittura davanti ai due azzurri: 11°. Insomma quello che esce dalla porta rientra dalla finestra. Se non è ipocrisia questa... ( sportpro.it ) ---- Giuseppe Martinelli detto Martino non ha mai condotto una squadra "continental". Trattasi forse di un altro caso di omonimia?


Abruzzese - 26/09/2008 alle 00:53

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] E a proposito di crono c'è da registrare la presenza al via (15° al traguardo) dell'ucraino Honchar. Una storia emblematica la sua della confusione che ancora regna nelle regole internazionali quando si parla di doping, valori ematici anomali, sospensionik, sanzioni e dintorni. L'ucraino, infatti, cacciato dalla T-Mobile perchè i controlli della squadra appurarono valori ematici sospetti, [B]trova subito casa in una formazione "continental", quella diretta da Martinelli e poi chiusa dalla federazione internazionale per problemi economici[/B]. "Sospetto" per la squadra ProTour, "abile" per una "continental" e per la federazione internazionale il cui multiforme regolamento consente, in tutta serenità, questi ignobili salti della "quaglia" o della "cavallina", se preferite. Identica situazione per il russo Gusev che arriva addirittura davanti ai due azzurri: 11°. Insomma quello che esce dalla porta rientra dalla finestra. Se non è ipocrisia questa... ( sportpro.it ) ---- Giuseppe Martinelli detto Martino non ha mai condotto una squadra "continental". Trattasi forse di un altro caso di omonimia? [/quote] No no,io credo che sia stato proprio un errore grossolano in quanto Gonchar milita nella Preti Mangimi di Marino Basso.Insomma oltre alla solita solfa si fa anche disinformazione.


sceriffo - 05/10/2008 alle 22:57

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] E a proposito di crono c'è da registrare la presenza al via (15° al traguardo) dell'ucraino Honchar. Una storia emblematica la sua della confusione che ancora regna nelle regole internazionali quando si parla di doping, valori ematici anomali, sospensionik, sanzioni e dintorni. L'ucraino, infatti, cacciato dalla T-Mobile perchè i controlli della squadra appurarono valori ematici sospetti, [b]trova subito casa in una formazione "continental", quella diretta da Martinelli e poi chiusa dalla federazione internazionale per problemi economici[/b]. "Sospetto" per la squadra ProTour, "abile" per una "continental" e per la federazione internazionale il cui multiforme regolamento consente, in tutta serenità, questi ignobili salti della "quaglia" o della "cavallina", se preferite. Identica situazione per il russo Gusev che arriva addirittura davanti ai due azzurri: 11°. Insomma quello che esce dalla porta rientra dalla finestra. Se non è ipocrisia questa... ( sportpro.it ) ---- Giuseppe Martinelli detto Martino non ha mai condotto una squadra "continental". Trattasi forse di un altro caso di omonimia? [/quote] Bettini a domanda precisa ha risposto senza entrare nel merito: "Considero Fanini uno zero assoluto". Eppure è lo stesso corridore che l'anno scorso in Germania, di fronte ad atteggiamenti molto meno ostili e compromettenti per lui (le vaghe accuse, subito rimangiate, [b]dell'ex compagno nella Quick Step Jorg Jaksche[/b] ) si presentò con tanto di avvocato ai giornalisti, promettendo querele a raffica. Querele, di cui, peraltro, non si ha più notizia. Qui, oltretutto, c'è un'accusa precisa e circostanziata e, francamente, cavarsela con lo "zero assoluto", sembra davvero poco. (sportpro.it) a) era p. sinkewitz b) erano stati compagni di squadra alla mapei


Monsieur 40% - 06/10/2008 alle 00:27

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] b) erano stati compagni di squadra alla mapei [/quote] Direi che era Quick Step... (dal 2003 al 2005) ;)


meriadoc - 06/10/2008 alle 10:51

veramente Bettini le querele le ha fatte? cosa intende Capodacqua per "non se ne sa piu' nulla"? aggiungo pure che Capodacqua aggiusta, come suo solito, le notizie a suo piacimento. Sinkewitz non si e' mai rimangiato alcuna accusa verso Bettini, non ne ha mai fatti una, infatti la querela era contro un'emittente tedesca che si era inventata la bufala secondo la quale Sinkewitz aveva accusato negli interrogatori che aveva sostenuto sia Bettini che Bramati. Quindi, nel caso, l'accusa non era vaga ma era assai pesante e circostanziata. Questa accusa non e' mai esistita e infatti lo scoop, fatto ad arte dai tedeschi per pressare Bettini al ritiro dal mondiale evidentemente, si e' subito sgonfiato. Infatti nei verbali si e' potuto leggere anche che Sinkewitz ha detto di non essersi mai dopato ne' di aver mai sentito niente riguardo al doping fin quando ha corso in Quinck Step e che tutto per lui e' iniziato quando e' andato alla Deutsche Telekom. Capodacqua come al solito omette questi dettagli, difficile immaginare che uno come lui non ne fosse al corrente

 

[Modificato il 06/10/2008 alle 10:56 by meriadoc]


giapom - 06/10/2008 alle 16:56

Ho letto anche io l'articolo di Capodacqua e ho tratto queste riflessioni: lo scorso anno Fanini accusava e faceva la "voce del perbenista" solo contro coloroche venivano trovati positivi ai controlli anti dopping. Non faceva altro che parlare anzi i faceva portavalori del ciclismo pulito. Per a stagione 2008 ha cercato di inserire la sua squadra prof. nei circuiti e classiche che contano, ma gli è stato detto "picche". Purtroppo conosco di vista il "Sig. Fanini" in quanto, molte volte, lo incontro a gare ciclistiche per Giovanissimi che,con il suo modo spavaldo, trasgredisce spesso alcune regole di sicurezza durante le gare di questa categoria. Per me sembra che sia uno che non ha niente da perdere, e più si parla di lui e più gli diamo importanza e immagine. La dichiarazione che chi vince il mondiale è un doppato, beh se su 150 ne usciva uno la previsione sarebbe stata azzeccata!!! Conosco anche persone che hanno corso con lui da dilettante, beh ...... Concludendo gli direi: se sei o sei stato "senza peccato" scaglia la prima pietra!


Admin - 06/10/2008 alle 17:48

[quote][i]Originariamente inviato da giapom [/i] Purtroppo conosco di vista il "Sig. Fanini" in quanto, molte volte, lo incontro a gare ciclistiche per Giovanissimi che,con il suo modo spavaldo, trasgredisce spesso alcune regole di sicurezza durante le gare di questa categoria.[/quote] Giapom, vorrei che tu approfondissi questa questione. Non qui (che andiamo OT), ma nel thread su Fanini: http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=2084 Grazie per la collaborazione! :cincin:


sceriffo - 06/01/2009 alle 08:41

http://www.cicloweb.it/art1232.html 100% con Marco Grassi


pedalando - 06/01/2009 alle 10:31

Ciao Sceriffo, se ti interessano commenti all'articolo di Marco su EC li puoi trovare in questo 3D: http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=1507 intitolato piu' che al personaggio alle sue doti. (non avevo trovato questo 3D, forse perche' lo ritengo superfluo)


mattewhawk23 - 06/01/2009 alle 18:41

Fois è morto per polmonite.Non per altre assurde congetture.Capodacqua scrive mediocrità per mediocri


Donchisciotte - 20/02/2009 alle 12:06

Sono,evidentemente, afflitta da complottiamo, e, penso, pure in modo grave se ricevo una tale lezione di limpidezza di sguardo da un giornalista, dentro all’ambiente ciclistico e pure con più età di me. Sì, perché io penso all’OP e sento puzza di soliti giochi e, invece, Capodacqua termina il suo articolo sul suo sito, su Valverde, con una considerazione piccata ma limpida. Dunque, tento di capire. Leggo ieri su repubblica ( articolo non di capodacqua ma non mi ricordo di chi) che il Coni ha ottenuto campioni della famosa sacca dalla magistratura spagnola in un periodo in cui il titolare dell’inchiesta era in ferie, sostituito da un altro magistrato, Valverde (omonimo)). Adesso la magistratura spagnola pensa di invocare la nullità delle prove in quanto acquisite in modo da giustificare la richiesta di nullità La preoccupazione della magistratura è, scrive il giornale, che possano uscire i nomi di atleti diversi dai ciclisti ( calciatori?). Ora Capodacqua fa una lunga disquisizione su Valverde, l’imbroglio, il furto ecc. poi, nel finale, si rammarica, però, di questa fretta di Torri di incastrare Valverde. Sì perché c’è un’ampia inchiesta della magistratura italiana che potrebbe avere futuri sviluppi, in cui è implicato anche Valverde e, l’uscita di queste notizie, naturalmente, non è un fatto che favorisce l’inchiesta. Lo stesso Torri parla di decine di sacche. Quindi, si chiede con limpidezza di sguardo Capodacqua ( cioè per lui, ci si può al massimo rammaricare, non sospettare se si tratta di antidoping), non si poteva spettare un altro po’? Che fretta c’era? Ora, a me la cosa puzzò sin dal 2006, quando, appunto, le indagini si stavano allargando ai preparatori italiani che inviano i clienti a Fuentes, la fretta di cacciare Basso dal Tour ( dettata, senza dubbio, da enfasi morale e indignazione etica non differibile) causò, come effetto collaterale, il blocco di quelle indagini. Capodacqua si chiede che fretta c’era? Non so, magari che escano nomi che non devono uscire? Magari non dei soliti sfigati ciclisti dopati? Magari che si esca dal cerchio abruzzese dei ruspanti che , per le loro frequentazioni, non possono correre dove li pare e si allarghi ad altri, magari un po’ meno ruspanti? O altri motivi a me ignoti? Sì, sono complottista ma a me questa gestione dell’OP puzza parecchio, cercherò di imparare da Torquemada: semplicemente rammaricarsi, perché tanta fretta, caro Coni? Comitato ( di cui sono unica componente) per la fine delle squalifiche ai ciclisti fino alla realizzazione del principio: leggi uguali ,in tutti gli sport e in tutti i paesi.


Ottavio - 20/02/2009 alle 15:29

Noto (con vivo piacere) che Capodacqua non scrive su Repubblica da qualche giorno. Sapete che fine ha fatto? L'affaire di Valverde lo avrebbe esaltato.


roberto79 - 20/02/2009 alle 15:41

forse si è licenziato?


sceriffo - 28/04/2009 alle 23:51

Ci sarebbe da rilfettere. Viene da chiedersi se abbia senso continuare in questa disciplina dal momento che all'interno del movimento molti fra atleti, dirigenti sportivi e tecnici sono quelli del ciclismo anni '90, quello delle formazioni fatte in base al valore (più elevato) dell'ematocrito, quello della filosofia che "tutto quello che non si becca si puo' fare" e del risultato ad ogni costo (sportpro.it ) http://www.sportpro.it/doping/news/2009/04.htm#REBELLIN --- quindi cosa facciamo eugenio, chiudiamo il ciclismo???


Morris - 29/04/2009 alle 03:44

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Ci sarebbe da rilfettere. Viene da chiedersi se abbia senso continuare in questa disciplina dal momento che all'interno del movimento molti fra atleti, dirigenti sportivi e tecnici sono quelli del ciclismo anni '90, quello delle formazioni fatte in base al valore (più elevato) dell'ematocrito, quello della filosofia che "tutto quello che non si becca si puo' fare" e del risultato ad ogni costo (sportpro.it ) http://www.sportpro.it/doping/news/2009/04.htm#REBELLIN --- quindi cosa facciamo eugenio, chiudiamo il ciclismo??? [/quote] Se capisce di doping, come sostiene, o come qualcuno gli da atto, sarebbe ora che la smettesse di spegare il negativo del mondo del ciclismo, con gli anni novanta. Primo, perchè le alchimie più feroci fra le sempre presenti nello sport, non sono nate negli anni '90, ma nell'era del celebre dualismo italico Mo-Sa. Secondo, perchè non avendo menzionato fra i responsabili i veri protagonisti del massacro, ovvero i medici, è gravissimo per uno che vuole combattere il doping. Terzo, perchè se ha occhi, conoscenza ed acume, non può non vedere nell'epoca odierna, sostanze ben peggiori rispetto agli anni '90. Sicuramente oggi, contrariamente a quel periodo, alla totalità di una base di alchimie, s'è aggiunta nelle sfere di chi può e che ci spende centinaia di migliaia di euro, una disparità di possibilità e motori che, negli anni per lui famigerati, non c'era. Anzi, se conosce il ciclismo e lo sport, non tarderà a considerare quella decade, nella sporciazia di sempre, come la più onesta nelle risultanze agonistiche. E' poi venuto al mondo uno scalino irraggiungibile, per un insiene feroce di motivi, ma è un caso unico, tra l'altro trasferitosi in altri lustri. Per quanto ruguarda poi il pollame e l'acculturazione sui generis, di tecnici, dirigenti, procuratori e, perbacco, atleti e relativo tragicomico sindacato, operanti sul ciclismo, dire che hanno il loro grigio retroterra negli anni '90, significa non conoscere per nulla la storia di questo sport.


roberto79 - 29/04/2009 alle 09:13

quindi secondo il sig. Eugenio Capodacqua dovremmo "chiudere" il ciclismo, ma anche l'atletica visti i 4 positivi, il nuoto, il calcio viste le recenti positività di cocaina, o gli scandali sulle partite truccate....Ma perfavore un po' meno ipocrisia! Il doping c'è e non è bello, ma è pur vero che laddove ci sono interessi, gli sportivi spesso ci provano. E' l'ambiente dello sport mondiale che è marcio, quindi non mettiamo sulla graticola il singolo atleta perfavore!


Donchisciotte - 29/04/2009 alle 15:36

Delle due pagine che Repubblica dedica all'argomento del doping alle Olimpiadi, quasi tutte hanno al centro il ciclismo. Ma Capodacqua ( che ci va leggerino, lontani i tempi in cui usava ben altri toni con Pantani) fa un articolo che è la smentita dell'articolo post Freccia Vallone e non sente il bisogno di dire: ho sbagliato. Dopo la Freccia aveva scritto che Rebellin nei primi tempi non aveva potuto sottrarsi a certi richiami, poi aveva saputo staccarsene. Ho scritto giorni fa: ma nel 2001 ( epoca delle intercettazioni) aveva 30 anni, che primi tempi sono? Oggi scrive che nei primi tempi aveva talento ma non vinceva nulla perché gli altri, i cattivi, usavano epo, poi anche lui si è adeguato e tira fuori la storia del medico. Mettiti d'accordo con te stesso, quello di oggi e quello dopo la Freccia. E poi sempre questa cosa che è fisiologicamente inspiegabile vincere tanto come Rebellin dopo il 2001. ma tutti i grandi campioni hanno sempre vinto tanto, Merckx lo chiamavano il cannibale e mica prendeva l'epo ( non c'era). Lo sport pulito non l'abbiamo mai visto né conosciuto ma non è che ogni impresa ha come unico motivo il doping. Staremmo freschi. E se si desse il doping allo spettatore? Almeno sta sveglio davanti alla televisione.


Donchisciotte - 30/04/2009 alle 10:31

Lo stesso giornalista che oggi commenta i video del 2001 sul sito di repubblica, celebrava così la vittoria di rebellin alla Freccia Vallone. Notare il finale, nel 2001 rebellin aveva 30 anni, non erano i primi tempi. I filmati sono del 2001. A ognuno il suo giudizio. Repubblica — 23 aprile 2009 pagina 55 sezione: SPORT Uno scatto all' asfissia, proprio davanti all' ultima edicoletta della «via crucis» che segna i punti più duri del muro di Huy, quasi a sottolineare e dar corpo alla sofferenza dei ciclisti. Le gambe dell' australiano Cadel Evans, il primo ad allungare sull' ultima curva assassina, che si impastano come nella melassa. Il giovane lussemburghese Schleck che fallisce la rimonta e lui che se ne va via - una leggera smorfia sul viso - a vincere la prestigiosa Freccia Vallone. E' di Davide Rebellin, veneto di San Bonifacio, trentotto anni da compiere il prossimo 9 agosto, la prima vittoria italiana in una grande classica di questa stagione. Lo chiamano il «chierichetto» per quella sua aria mite e dimessa, il tono di voce e lo sguardo basso, l' atteggiamento mai invadente. Ma sui pedali è ben altra persona: forza, esperienza, furbizia e determinazione. Lo ha fatto ben vedere ieri sull' aspra impennata verso il traguardo, che con il suo 23% di pendenza massima ben rappresenta l' agonia del ciclista. Vince chi muore un attimo dopo. E ieri Rebellin l' ha fatto per la terza volta in carriera ad Huy. Come lo stupefacente Argentin degli anni ' 90. «Il mio segreto? E' che mi piace ancora fare la vita del corridore», dice ai suoi fans. Tradotto: ama ancora allenarsi e fare sacrifici, chiave di volta indispensabile in uno sport chiacchierato, ma comunque di fatica e sofferenza. «Ho avuto la tosse negli ultimi giorni - spiega all' arrivo - volevo provarci nel finale, solo per verificare la condizione in vista della Liegi-Bastogne-Liegi di domenica. Ma che soddisfazione essere lì sul podio accanto a due giovani come Schleck e Cunego che hanno dieci-quindici anni meno di me!». Orgoglioe promessa. C' è da dargli fiducia: nel 2004 ha centrato un trittico che dire stupefacente è poco. Vittoria in Amstel Gold Race, Frecciae Liegi-Bastogne nell' arco di soli otto giorni. Impresa mai riuscita a nessuno. Davide è uno che non si spegne mai. Lo davano per pensionato quando, quest' anno, è approdato alla corte del sulfureo Gianni Savio nella Diquigiovanni, dopo che la tedesca Gerolsteiner, che lo aveva accolto nelle ultime sette stagioni, aveva chiuso i battenti per i troppi casi doping. Ma quando arriva il momento Rebellin, vero atleta da grandi classiche (nove vinte finora, fra cui Zurigo, San Sebastian, Francoforte, Parigi-Tours), c' è sempre. «E ci sarò ancora per almeno un' altra stagione», promette sorridendo. Nel 2004, escluso dalla rosa azzurra perché il suo nome era stato fatto in una inchiesta doping (2001) della Guardia di Finanza, aveva chiesto la cittadinanza argentina per correre ai mondiali di Verona. Ma ha tenuto duro e alla fine il solito ciclismo, a caccia di risultati ad ogni costo, ha avuto di nuovo bisogno di lui. E lui, puntuale, a Pechino ha salvato la baracca con un argento preziosissimo. Gambe e testa, dunque. Furbiziae talento. Allievo di Giosuè Zenoni, uno dei tecnici più preparati usciti dalla storica fucina della Scuola dello sport del Coni, Davide aveva mostrato subito le sue qualità. Ma, come tanti, nei primi anni, ha dovuto fare i conti con la dura realtà di uno sport profondamente condizionato dalla farmacia. Ed è stato sfiorato anche lui da torbide vicende, per la frequentazione del dottor Lazzaro, dopatore recentemente radiato dal Coni. Bene o male è stato capace di mettersi tutto alle spalle: forse la vittoria più bella. - EUGENIO CAPODACQUA


sceriffo - 30/04/2009 alle 11:18

cosa significa "sulfureo Gianni Savio " ?


Laura Idril - 30/04/2009 alle 11:22

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] cosa significa "sulfureo Gianni Savio " ? [/quote] Che è nato in una località termale? ?_? :?


MDL - 30/04/2009 alle 11:28

diabolico?


Admin - 30/04/2009 alle 11:30

[quote][i]Originariamente inviato da MDL [/i] diabolico? [/quote] "Sulfureo" e "stupefacente" sono gli aggettivi più usati da EC (salute!).


UribeZubia - 30/04/2009 alle 13:16

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] cosa significa "sulfureo Gianni Savio " ? [/quote] Che emana gas mefitici ? :Od:


roberto79 - 30/04/2009 alle 14:43

a me di sulfureo sembra che ci sia già lo stesso Capodacqua quando scrive certe panzane....


sceriffo - 28/05/2009 alle 11:40

Un´inchiesta doping turba la maglia rosa Impresa di Pellizotti, i tifosi fischiano Garzelli e Menchov che resta leader EUGENIO CAPODACQUA dal nostro inviato blockhaus Denis Menchov ha il suo bel da fare per contenere gli attacchi forsennati di Di Luca sulle rampe non impossibili del Blockhaus, ed ecco piombare in carovana una notizia che allunga la solita inquietante ombra grigia. La maglia rosa, il probabile vincitore del Giro dei cento anni, sarebbe stato convocato dalla magistratura austriaca nelle more dell´inchiesta sul famigerato laboratorio viennese Humanplasma, sospettato di essere stato per anni una vera e propria centrale del doping ematico, cui si rivolgevano corridori, sciatori di fondo e altri atleti. Circostanza che il corridore non nega decisamente in conferenza stampa. «Convocato da un magistrato? Può darsi, ma se qualcuno vuole ascoltarmi non ho problemi. Non mi piace parlare di queste cose in corsa, ma sull´argomento ho già dato spiegazioni. Non ho nulla a che vedere con questa vicenda». Ma a chiamarlo in causa, secondo indiscrezioni, ci sarebbe una denuncia anonima che lo accusa di essere stato frequentatore di quel laboratorio. Un´ombra non da poco sul Giro. Il caso si innesta sulle recenti clamorose confessioni di Bernard Kohl, l´austriaco terzo al Tour 2008, squalificato due anni per la positività al Cera e recentemente ritiratosi dalle gare. Avrebbe confermato di aver ricevuto il famigerato Cera da un compagno, ma anche di essersi sottoposto ad intense pratiche di doping ematico. Il quadro dipinto è davvero inquietante perché coinvolge non solo il passato, ma anche il presente, i nuovi test del "passaporto biologico", non ancora messo perfettamente a punto dall´Uci e già perfettamente aggirabile, secondo Kohl, che ha confermato pubblicamente di aver cominciato a doparsi a 19 anni e di averlo fatto continuativamente fino al Tour 2008. «Mi sono sottoposto a quei controlli per un anno e mezzo. Mi hanno classificato addirittura di categoria A1, la più elevata, la più insospettabile, così sono riuscito a spuntare un contratto più ricco con la Lotto. Ero, pensate, il più affidabile». Affidabile per l´Uci, e dopato dichiarato: «Ho fatto 200 test e sono risultato positivo solo a 2. Ma avrei dovuto risultare positivo almeno 100 volte. I test non funzionano ti beccano solo se ti fai un´iniezione mezz´ora prima che arrivino i medici prelevatori». Accuse gravi e circostanziate. Dall´Uci si attende ora una risposta. ( La Repubblica ) -- era qualche giorno che il surfureo nn scriveva sull'ed cartacea. oggi , come x incanto torna a scrivere dello spagnolo di pamplona .nn di corse però


Camoscio Madonita - 28/05/2009 alle 11:41

Il ritorno in grande stile del "Buco con la mente intorno"


roberto79 - 28/05/2009 alle 11:46

ARTICOLO SULFUREO :OIO


Donchisciotte - 28/05/2009 alle 13:02

S', però se, ogni tanto, proprio quando si ha tempo, si guardasse un po' oltre l'ombelico del bastardo dopato, magari si potrebbe chiedersi qualcosa su un antidoping che funziona così, sul miracoloso passaporto biologico che funziona così, sulle dichiarazioni di Kohl su manager ( suo) e medici di squadra ecc. ecc. Sì, l'Uci ho visto che ha già detto ( tuttobiciweb) che Kohl non ha titolo per parlare, che ancora si deve perfezionare il procedimento ecc. Però, ' sto antidoping puzza alla grande. Poi ci si chiede da dove viene la " stupidità" del ciclista che ancora si dopa: forse dal fatto che su 100 volte che si dopa lo beccano due? Forse, oltre a quei bastardi stupidi c'è altro marcio da cui nasce poi il marcio dei bastardi ,stupidi dopati?:boh:


manociao - 28/05/2009 alle 16:12

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] S', però se, ogni tanto, proprio quando si ha tempo, si guardasse un po' oltre l'ombelico del bastardo dopato, magari si potrebbe chiedersi qualcosa su un antidoping che funziona così, sul miracoloso passaporto biologico che funziona così, sulle dichiarazioni di Kohl su manager ( suo) e medici di squadra ecc. ecc. Sì, l'Uci ho visto che ha già detto ( tuttobiciweb) che Kohl non ha titolo per parlare, che ancora si deve perfezionare il procedimento ecc. Però, ' sto antidoping puzza alla grande. Poi ci si chiede da dove viene la " stupidità" del ciclista che ancora si dopa: forse dal fatto che su 100 volte che si dopa lo beccano due? Forse, oltre a quei bastardi stupidi c'è altro marcio da cui nasce poi il marcio dei bastardi ,stupidi dopati?:boh: [/quote] quanto è vero. qualcuno scrive"non sono per il doping,sono contro l'antidoping" è il caso di sottoscrivere:clap:


sceriffo - 29/05/2009 alle 10:21

anche oggi su repubblica, commentando la vittoria di scarponi , ci ricorda che il marchegiano venne squalificato x il coinvolgimento in o.p. grazie per la precisazione


Abajia - 29/05/2009 alle 15:42

Credo che a Capodacqua interessi principalmente il fatto che si parli di lui, non importa in che termini. Finché continuiamo a discutere dei suoi articoli "sulfurei", lui continuerà a scrivere suonando costantemente la stessa campana.


roberto79 - 29/05/2009 alle 15:45

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] anche oggi su repubblica, commentando la vittoria di scarponi , ci ricorda che il marchegiano venne squalificato x il coinvolgimento in o.p. grazie per la precisazione [/quote] io invece preciso che Capodacqua mi fa antipatia....:OIO


Frank VDB - 29/05/2009 alle 17:54

Ma stiamo ancora parlando di questo soggetto qui? Dai, andiamo oltre.


sceriffo - 31/05/2009 alle 16:18

Un Giro bello, ma che appare piccolo. Forse anche perché negli occhi della gente ci sono ancora le «imprese» stupefacenti dei finti «eroi» del passato, quelli che andavano a pane ed eritropoietina. Oggi gli scatti di un Di Luca sembrano punture d´insetto. Un segnale che potrebbe perfino essere confortante, non avessimo la sensazione di pedalare ancora sulle sabbie mobili. ( Repubblica 31 maggio ) --- ma xè sempre il solito disco??


Carrefour de l arbre - 31/05/2009 alle 16:44

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] ma xè sempre il solito disco?? [/quote] è l'unico che sa suonare. Finito quello deve andare ad asfaltare le strade, con tutto il rispetto per chi fa questo mestiere


Donchisciotte - 31/05/2009 alle 17:52

Nel timore, l'altro giorno diceva che le medie stratosferiche, i recuperi repentini e tanti altri segnali fanno pensare male, oggi si compiace che non ci siano più i finti eroi dell'epo. O forse non ci sono più grandi campioni, o forse adesso il doping li livella molto più dell'epo, o forse, dopo la mattanza, rimangono corridori troppo vecchi per fare imprese e percorsi troppo scemi per , eventualmente, ci fossero campioni, suggerirle. Penso che anche un grande campione degli anni novanta, su un percorso come questo ( le salite quando iniziano? domani?), l'impresa non l'avrebbe fatta. Epo o non epo. Ma quando l'unica chiave di spiegazione del mondo che si possiede è il doping e i suoi devastanti e stupefacenti effetti, il rischio è l'angustia della visione. Rischio che mi pare ampiamente realizzato. O, forse, è più rassicurante, allargando il discorso fuori dal ciclismo, pensare al mondo intero, metafisicamente, come un semplice effetto devastante di dei dopati, soprattutto in Italia, forse è l'unica spiegazione.


hipergrass - 31/05/2009 alle 23:26

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Nel timore, l'altro giorno diceva che le medie stratosferiche, i recuperi repentini e tanti altri segnali fanno pensare male, oggi si compiace che non ci siano più i finti eroi dell'epo. O forse non ci sono più grandi campioni, o forse adesso il doping li livella molto più dell'epo, o forse, dopo la mattanza, rimangono corridori troppo vecchi per fare imprese e percorsi troppo scemi per , eventualmente, ci fossero campioni, suggerirle. Penso che anche un grande campione degli anni novanta, su un percorso come questo ( le salite quando iniziano? domani?), l'impresa non l'avrebbe fatta. Epo o non epo. Ma quando l'unica chiave di spiegazione del mondo che si possiede è il doping e i suoi devastanti e stupefacenti effetti, il rischio è l'angustia della visione. Rischio che mi pare ampiamente realizzato. O, forse, è più rassicurante, allargando il discorso fuori dal ciclismo, pensare al mondo intero, metafisicamente, come un semplice effetto devastante di dei dopati, soprattutto in Italia, forse è l'unica spiegazione. [/quote] :clap: la tua analisi, maria rita, come sempre è lucida e precissima


Donchisciotte - 27/07/2009 alle 01:09

Dopo aver spento il televisore dopo un po' di telecronaca per impossibilità di sopportare la De Stefano, ho visto poi solo poco fa il telegiornale e le notizie sui mondiali di nuoto. Va bene tutto ( costumi miracolosi, piscina con acqua fluida, mi pare di aver capito così) ma è dall'anno delle olimpiadi che si stracciano record come fossero niente, continuo a vedere fisici che , fino a pochi anni fa, avevano solo gli atleti dell'est. Allora ripensavo a un articolo dell'ineffabile Torquemada che, come ogni per ogni impresa si verifichi nel ciclismo, riconduce al sospetto anche lo scatto di Contador.. Pochi giorni fa scriveva sul suo sito: " ...la strabiliante prova di Contador a Verbier offre un altro elemento di valutazione. Lo spagnolo ha percorso gli 8,400 chilometri dell’ultima ascesa alla bella media di 24,400 chilometri l’ora. A conti fatti (formula Di Prampero) equivale ad una spesa energetica media di circa 6,9 watt per chilo di peso corporeo. Se si pensa che gli esperti considerano nell’ambito fisiologico valori che oscillano fra i 6,4 e i 6,6 watt/chilo (non inganni la cifra pochi decimali fanno una grande differenza), c’è da chiedersi come faccia lo spagnolo ad andare così forte in salita. Specie se si considera l’accelerazione iniziale...". Mi chiedo, da profana: esiste una formula di Di Prampero ( o di qualsiasi altro) che possa dire se certe prestazioni che si verificano fuori dal ciclismo siano fisiologicamente spiegabili? Gli atleti del nuoto sono sottoposti allo stesso regime di controlli ( comprese intercettazioni ambientali, indagini presso medici chiacchierati, Coni che smobilita l'inerte magistratura spagnola ecc.) cui sono sottoposti i ciclisti? Proprio uguale , uguale, tutti i giorni dell'anno?. Così, domande , forse senza senso, di una che si è rotta le palle da tempo di vedere un bel gesto atletico nel ciclismo e vedersi scatenare contro la formula di Di Prampero e poi doversi sorbettare elogi entusiastici e senza domande per tutte le imprese che avvengono fuori dal ciclismo.


danilodiluca87 - 27/07/2009 alle 01:22

Cara Don Chisciotte....ma quando un Petrucci dice che la Pellegrini è insieme a Valentino Rossi il simbolo dello sport italiano.....chi andrebbe a metterci mano:Od::Od::Od::Od:


rizz23 - 27/07/2009 alle 01:50

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Così, domande , forse senza senso, di una che si è rotta le palle da tempo di vedere un bel gesto atletico nel ciclismo e vedersi scatenare contro la formula di Di Prampero e poi doversi sorbettare elogi entusiastici e senza domande per tutte le imprese che avvengono fuori dal ciclismo. [/quote] Ora attendiamo quelli che ci dicono che non ci dobbiamo curare degli altri sport e che il doping è il male da estirpare nel ciclismo, a prescindere dal panorama dello sport professionistico nel suo complesso.


Garzelli - 27/07/2009 alle 02:05

Io non mi stupirei se i costumi nuovi siano un diversivo per evitare sospetti, ma che in realtà i miglioramenti continui (solo oggi 5 WR, se non sbaglio) siano dovuti alla farmacia.


Admin - 27/07/2009 alle 08:49

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Così, domande , forse senza senso, di una che si è rotta le palle da tempo di vedere un bel gesto atletico nel ciclismo e vedersi scatenare contro la formula di Di Prampero e poi doversi sorbettare elogi entusiastici e senza domande per tutte le imprese che avvengono fuori dal ciclismo. [/quote] Ora attendiamo quelli che ci dicono che non ci dobbiamo curare degli altri sport e che il doping è il male da estirpare nel ciclismo, a prescindere dal panorama dello sport professionistico nel suo complesso. [/quote] L'altro giorno mi era venuto in mente un paragone bellissimo su questo punto, ma me lo so' scordato :(:OIO


jerrydrake - 27/07/2009 alle 09:18

Io non so se esista una formula e quanto effettivamente contino i nuovi costumi, ma ieri guardando il nuoto mi sono posto una piccola domanda ed ho fatto una piccolissima ricerca. Guardo le semi dei 100 rana maschili, vedo che alcuni non indossano il costume intero, ma nonostante ciò il peggiore dei semifinalisti ha un tempo incredibile (1'00"05) a quelli che ricordavo fossero buoni tempi nella rana. In effetti Domenico Fioravanti vinse l'oro a Sydney con 1'00"46 tempo che lo avrebbe proiettato al 23° :o:o:o posto delle batterie di questo mondiale. Ma forse anche negli altri sport è così, mi domando. Faccio un controllino e scopro che nell'atletica Maurice Greene vinse i 100 m in 9'87" tempo che a Pechino 2008 l'avrebbe comodamente (si fa per dire) piazzato subito dietro a Bolt. Facendola breve, ok i fenomeni, i costumi, le nuove tecniche di allenamento, l'acqua, ma l'avanzamento tecnologico c'è solo nel nuoto? Ma anche gli atleti di medio livello fanno tempi incredibili? A me sembrano tanto le stesse giustificazioni che davano quando nell'atletica si vedevano 3 record mondiali al giorno (la pista, le scarpe, le tecniche d'allenamento, il brodo di tartaruga, ecc. ecc.)


yashin1917 - 27/07/2009 alle 09:20

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Così, domande , forse senza senso, di una che si è rotta le palle da tempo di vedere un bel gesto atletico nel ciclismo e vedersi scatenare contro la formula di Di Prampero e poi doversi sorbettare elogi entusiastici e senza domande per tutte le imprese che avvengono fuori dal ciclismo. [/quote] Ora attendiamo quelli che ci dicono che non ci dobbiamo curare degli altri sport e che il doping è il male da estirpare nel ciclismo, a prescindere dal panorama dello sport professionistico nel suo complesso. [/quote] Invece li dovremmo copiare, basterebbe che i ciclisti usassero gli stessi costumi dei nuotatori e qualsiasi polemica sul doping magicamente scomparirebbe.


superalvi - 27/07/2009 alle 09:50

e in più hanno beccato il medico dell'australia con una valigia zeppa di prodotti sospetti


babeuf - 27/07/2009 alle 10:59

il doping nel nuoto c'è esattamente come negli altri sport. magari sostanze diverse rispetto al ciclismo, vista la diversità degli sforzi, ma sempre doping si prende. chiaritò ciò, è inequivocabile (e questa non è una mia opinione, è un fatto oggettivo) che i costumoni supertecnologici facciano migliorare praticamente a chiunque li indossi circa un secondo ogni 100 metri. è stato provato scientificamente, c'è continua ricerca in questo settore. un po' come, per fare un esempio, quando nel record dell'ora si usarono biciclette nuove e si migliorarono tantissimo le prestazioni (tipo da 49km a 56 se non sbaglio)... poi si tornò indietro con la tecnologia e si ritornò a 49... nel nuoto lo stesso discorso, i record non hanno più significato.


babeuf - 27/07/2009 alle 11:03

[quote][i]Originariamente inviato da superalvi [/i] e in più hanno beccato il medico dell'australia con una valigia zeppa di prodotti sospetti [/quote] non prodotti sospetti, ma prodotti dopanti. ma del resto nelle altre nazionali avvengono cose identiche


babeuf - 27/07/2009 alle 11:06

[quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] Cara Don Chisciotte....ma quando un Petrucci dice che la Pellegrini è insieme a Valentino Rossi il simbolo dello sport italiano.....chi andrebbe a metterci mano:Od::Od::Od::Od: [/quote] la pellegrini è protetta esattamente come i campioni degli altri sport, niente di più niente di meno. pertanto al momento è l'atleta più rappresentativa al femminile insieme alla vezzali questa dichiarazione di petrucci comunque me l'ero persa, perché quando parlava lui ho messo la tv su muto


MDL - 27/07/2009 alle 11:09

secondo me ha ragione da vendere....rossi che evade le tasse è davvero l'emblema dello sport italiano! :cool:


babeuf - 27/07/2009 alle 11:10

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] Guardo le semi dei 100 rana maschili, vedo che alcuni non indossano il costume intero, ma nonostante ciò il peggiore dei semifinalisti ha un tempo incredibile (1'00"05) a quelli che ricordavo fossero buoni tempi nella rana. In effetti Domenico Fioravanti vinse l'oro a Sydney con 1'00"46 tempo che lo avrebbe proiettato al 23° :o:o:o posto delle batterie di questo mondiale.[/quote] anche il pezzo sotto è fatto con i nuovi materiali che aiutano il galleggiamento [quote] Facendola breve, ok i fenomeni, i costumi, le nuove tecniche di allenamento, l'acqua, ma l'avanzamento tecnologico c'è solo nel nuoto? Ma anche gli atleti di medio livello fanno tempi incredibili? [/quote] sì, anche gli atleti di medio livello fanno tempi incredibili. qualunque atleta di quel livello appena indossa i costumi di nuova generazione abbassa clamorosamente i propri tempi, chi più chi meno. con questo chiaramente non nego la presenza massiccia di doping nel nuoto come negli altri sport


roberto79 - 05/08/2009 alle 09:50

(forse sta meglio in questo topic , è piu' appropriato e diretto) l'accoppiata Eugenio Capodacqua Fanini oggi da il meglio di se su Repubblica. Fanini lo conosciamo bene per le sue dichiarazioni al vetriolo per il suo modo di sparare a zero su tutti quelli che non fanno parte della sua squadra... Capodacqua fa un servizio scandalistico degno di EVA3000, infatti da Voce a Fanini riguardo al fatto che avrebbe saputo che Pellizzotti e Nibali si sarebbero allenati a Livigno con il dott. Ferrari che li seguiva in scooter col cronometro in mano... robe da pazzi! Inoltre mi chiedo come mai Eugenio Capodacqua non abbia dato la possibilità di replica a Nibali e Pellizzotti visto che li ha tirati in ballo. Ora se è realmente un uomo deve contattarli e chiedere la controreplica e pubblicarla con lo stesso spazio su repubblica.


sceriffo - 05/08/2009 alle 10:19

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] (forse sta meglio in questo topic , è piu' appropriato e diretto) l'accoppiata Eugenio Capodacqua Fanini oggi da il meglio di se su Repubblica. Fanini lo conosciamo bene per le sue dichiarazioni al vetriolo per il suo modo di sparare a zero su tutti quelli che non fanno parte della sua squadra... Capodacqua fa un servizio scandalistico degno di EVA3000, infatti da Voce a Fanini riguardo al fatto che avrebbe saputo che Pellizzotti e Nibali si sarebbero allenati a Livigno con il dott. Ferrari che li seguiva in scooter col cronometro in mano... robe da pazzi! Inoltre mi chiedo come mai Eugenio Capodacqua non abbia dato la possibilità di replica a Nibali e Pellizzotti visto che li ha tirati in ballo. Ora se è realmente un uomo deve contattarli e chiedere la controreplica e pubblicarla con lo stesso spazio su repubblica. [/quote] potresti postare l'articolo, per favore?


roberto79 - 05/08/2009 alle 10:33

è sulla repubblica Cartacea di oggi 5/Agosto/2009. non posso scannerizzarlo purtroppo comunque il ti cito qualche passo: TITOLO: "LE ACCUSE DI FANINI NIBALI E PELLIZZOTTI PRIMA DEL TOUR COL DOTTOR FERRARI". Ecco qualche passo sparso: "Franco Pellizzotti e Vincenzo Nibali (...) sarebbero ancora frequentatori del famigerato dottor Ferrari. L'accusa clamorosa viene da Ivano Fanini" poi ancora "Ci sono le prove-Dice il manager toscano- che il dottor FFerrari nelle settimane che precedevano il Tour de France girava tra Livigno e Saint Morritz seguendo a bordo di uno scooter alcuni corridori tra cui Nibali e Pellizzotti con tanto di cronometro in mano". infine la contraddizione: "Non ci sarebbe prove"(errore testuale) :boh:


babeuf - 05/08/2009 alle 10:55

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] è sulla repubblica Cartacea di oggi 5/Agosto/2009. non posso scannerizzarlo purtroppo comunque il ti cito qualche passo: TITOLO: "LE ACCUSE DI FANINI NIBALI E PELLIZZOTTI PRIMA DEL TOUR COL DOTTOR FERRARI". Ecco qualche passo sparso: "Franco Pellizzotti e Vincenzo Nibali (...) sarebbero ancora frequentatori del famigerato dottor Ferrari. L'[b]accusa clamorosa[/b] viene da Ivano Fanini" [/quote] non capisco dov'è l'accusa clamorosa...


Fanta1959 - 05/08/2009 alle 11:51

Dell'attivismo del dottor Ferrari si parla molto e la sua frequentazione da parte di molti corridori italiani famosi di chiacchera un sacco, temo a ragione. Il "reato" è che Ferrari è inbito a vita e chi lo frequenta rischia la squalifica e il licenziamento.Ma perchè questa gente deve giocarsi la carriera così?


Donchisciotte - 05/08/2009 alle 11:58

Infatti, dove sta il problema? vanno, SE ci vanno, a farsi fare le tabelle per gli allenamenti. Non c'è anche un ciclista pulito per definizione che andava a farsi fare le tabelle da un preparatore altrettanto chiacchierato? E allora? Sì ,ferrari ha pure una condanna ma ci si va per le tabelle.


Donchisciotte - 05/08/2009 alle 12:02

Aggiungo: ma sul nuoto Fanini e capodacqua non sanno niente? Perché ho appena letto un bel servizio sulle donne nuotatrici, proprio su repubblica ( non un accenno a cose meno nobili di costumi, evoluzione femminile, dedizione all'allenamento ecc.) e poi il marchio di fabbrica che mi ha aperto gli occhi del tutto. Pagnozzi:o, del Coni ( bastava darmi un nome e avrei capito prima), che annunciava che le donne adesso sono il vero fiore da tutelare del Coni, portano e porteranno sempre più, medaglia, sponsor, copertine e eco mediatica. pagnozzi già prepara un convegno. Ho capito tutto.


Donchisciotte - 05/08/2009 alle 12:35

Purtroppo non mi fa già modificare il precedente post, mi sono già pentita del cinismo di quello che avevo scritto a commento di Fanini e capodacqua. perché notizie così, a prescidendere da tutto ( sono vere? significano per forza doping, se fossero vere?), comunque, sporcano per sempre le persone. E non hanno rispetto alcuno per questi due ragazzi,buttati in pasto alla gogna senza prove, senza nulla. Espressione di un cinismo che mi nausea, che nulla ha a che fare con la lotta al doping che non è buttare sempre nella spazzatura i ciclisti. Sempre forti con i deboli.

 

[Modificato il 05/08/2009 alle 12:38 by Donchisciotte]


roberto79 - 05/08/2009 alle 12:41

[quote][i]Originariamente inviato da Fanta1959 [/i] Dell'attivismo del dottor Ferrari si parla molto e la sua frequentazione da parte di molti corridori italiani famosi di chiacchera un sacco, temo a ragione. Il "reato" è che Ferrari è inbito a vita e chi lo frequenta rischia la squalifica e il licenziamento.Ma perchè questa gente deve giocarsi la carriera così? [/quote] no ma qua il discorso è che queste sono chiacchiere da bettola. Il fatto che un giornalista, solo per il potere che ha, possa permettersi di scrivere un articolo con determinati contenuti, senza prove, e con notevoli contraddizioni nell' articolo stesso, è una cosa per me grave. Se ci sono le prove è bene che lo faccia, in caso contrario mi puzzano di calunnie di fagnini e sue. è fondamentale che il sulfureo dia la possibilità di replica ai due diretti interessati. spero che pellizzotti e nibali possano replicare a queste accuse.


babeuf - 05/08/2009 alle 13:36

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] le donne adesso sono il vero fiore da tutelare del Coni[/quote] adesso sì, quando la bastianelli dominava un mondiale no...


Frank VDB - 05/08/2009 alle 14:29

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] ... Espressione di un cinismo che mi nausea, che nulla ha a che fare con la lotta al doping che non è buttare sempre nella spazzatura i ciclisti. Sempre forti con i deboli. [/quote] Sempre forti con i deboli o con chi debole vuole essere? Voglio dire... hai perfettamente ragione DonChi: se fai il dietro motori con Ferrari sullo scooter o se segui le tabelle che lui ti ha dato, questo non significa che tu ti dopi e lui sia lo spacciatore. Ovvio. Così come un conto è la frequentazione nello studio medico (sanzionabile) e un conto è fuori. Perchè se non ci fosse questa distinzione, un ciclista dovrebbe avere paura di incontrare Ferrari in spiaggia o al supermercato o alla messa di Natale due panche avanti... Ciò detto, questi non sono deboli, vogliono esserlo. Perchè se alla Liquigas (parlo di loro non perchè ultimamente li reputo un team non all'altezza, ma perchè sono implicati in questo episodio), se alla Liquigas, dicevo, ci fossero persone con i controcaxxi, da stamani alle 6 che Repubblica era in edicola, non sarebbero passati più di tre ore che questi avrebbero diffuso un comunicato stampa in cui annunciavano querela e richiesta risarcimento danni nei confronti di Capodacqua e Fanini. Invece, mi pare, per ora silenzio assoluto. Si risolverà forse tutto con un'intervista lagnosa di Amadio su qualche rivista di terza fascia e con una chiaccherata tra i procuratori di Nibali e Pellizzotti e Capodacqua. Poi un "ci si vede" e tutto a posto. Ecco, fanno bene a massacrarli. Perchè vogliono essere massacrati. E io devo difendere gente così? Ma per piacere! Se qualcuno avesse scritto cose analoghe a queste non dico sul calcio, ma su un qualsiasi altro sport di squadra, beh, questo giornalista sarebbe stato messo il giorno dopo alla cronanca locale ad aspettare i comunicati della Stradale sugli incidenti d'auto...


roberto79 - 05/08/2009 alle 14:44

questo non è giornalismo ma gossip da ubriaconi, QUESTA NON E' SERIETA'!


sceriffo - 05/08/2009 alle 14:46

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Aggiungo: ma sul nuoto Fanini e capodacqua non sanno niente? Perché ho appena letto un bel servizio sulle donne nuotatrici, proprio su repubblica ( non un accenno a cose meno nobili di costumi, evoluzione femminile, dedizione all'allenamento ecc.) e poi il marchio di fabbrica che mi ha aperto gli occhi del tutto. Pagnozzi:o, del Coni ( bastava darmi un nome e avrei capito prima), che annunciava che le donne adesso sono il vero fiore da tutelare del Coni, portano e porteranno sempre più, medaglia, sponsor, copertine e eco mediatica. pagnozzi già prepara un convegno. Ho capito tutto. [/quote] colui che è sempre rieletto? il capodelegazione x antonomasia?


Fabioilpazzo - 05/08/2009 alle 14:53

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Aggiungo: ma sul nuoto Fanini e capodacqua non sanno niente? Perché ho appena letto un bel servizio sulle donne nuotatrici, proprio su repubblica ( non un accenno a cose meno nobili di costumi, evoluzione femminile, dedizione all'allenamento ecc.) e poi il marchio di fabbrica che mi ha aperto gli occhi del tutto. Pagnozzi:o, del Coni ( bastava darmi un nome e avrei capito prima), che annunciava che le donne adesso sono il vero fiore da tutelare del Coni, portano e porteranno sempre più, medaglia, sponsor, copertine e eco mediatica. pagnozzi già prepara un convegno. Ho capito tutto. [/quote] colui che è sempre rieletto? il capodelegazione x antonomasia? [/quote] Lui lui...


sceriffo - 05/08/2009 alle 14:53

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] ... Espressione di un cinismo che mi nausea, che nulla ha a che fare con la lotta al doping che non è buttare sempre nella spazzatura i ciclisti. Sempre forti con i deboli. [/quote] Sempre forti con i deboli o con chi debole vuole essere? Voglio dire... hai perfettamente ragione DonChi: se fai il dietro motori con Ferrari sullo scooter o se segui le tabelle che lui ti ha dato, questo non significa che tu ti dopi e lui sia lo spacciatore. Ovvio. Così come un conto è la frequentazione nello studio medico (sanzionabile) e un conto è fuori. Perchè se non ci fosse questa distinzione, un ciclista dovrebbe avere paura di incontrare Ferrari in spiaggia o al supermercato o alla messa di Natale due panche avanti... Ciò detto, questi non sono deboli, vogliono esserlo. Perchè se alla Liquigas (parlo di loro non perchè ultimamente li reputo un team non all'altezza, ma perchè sono implicati in questo episodio), se alla Liquigas, dicevo, ci fossero persone con i controcaxxi, da stamani alle 6 che Repubblica era in edicola, non sarebbero passati più di tre ore che questi avrebbero diffuso un comunicato stampa in cui annunciavano querela e richiesta risarcimento danni nei confronti di Capodacqua e Fanini. Invece, mi pare, per ora silenzio assoluto. Si risolverà forse tutto con un'intervista lagnosa di Amadio su qualche rivista di terza fascia e con una chiaccherata tra i procuratori di Nibali e Pellizzotti e Capodacqua. Poi un "ci si vede" e tutto a posto. Ecco, fanno bene a massacrarli. Perchè vogliono essere massacrati. E io devo difendere gente così? Ma per piacere! Se qualcuno avesse scritto cose analoghe a queste non dico sul calcio, ma su un qualsiasi altro sport di squadra, beh, questo giornalista sarebbe stato messo il giorno dopo alla cronanca locale ad aspettare i comunicati della Stradale sugli incidenti d'auto... [/quote] frank, lo vado dicendo da una vita. e ancora: la federazione ed il suo presidente, dove sono?


roberto79 - 05/08/2009 alle 15:37

è da querele!


Donchisciotte - 05/08/2009 alle 15:39

Vdb,allora a me non è mai piaciuto prendermi in giro da sola. Per cui è chiaro che non ci sarà mai un ciclista che ricorra davvero al giudice per denunciare di essere derubato di qualcosa dai dopati, di essere impedito a vincere dal fatto che i cattivi si dopano, né che ricorra al giudice contro Fanini. Per il semplice motivo che TUTTI sono, in qualche modo, ricattabili. Per cui si può frignare, si può mezzo tornare indietro se ti chiedono conto in tv del tuo frignare , si può fare tutto ma dal giudice non ci va nessuno. Perché nessuno ci può andare. Detto questo e senza addentrarsi nelle solite discussioni, non è che il problema si risolve con la spiata. Sono tutti scemi che “ancora, dopo tutto quello che è successo" ecc. ecc. o tutti, oggi come ieri e domani, costretti ad adeguarsi alle regole? Che queste cose siano fatte unicamente a gloria e visibilità per se stessi lo dimostra la precedente analoga denuncia di Fanini ( sempre a Livigno) , su Bertagnolli. Come è andata a finire? Sentito da Torri che prove ha portato? Io l’ultima notizia che ho è quella che lessi su BS che di prove non ne aveva ( se ce ne sono di successive mi fa piacere saperle). Se fosse vero che Nibali e Pellizzotti vanno da questo preparatore, mi chiedo, molto umilmente, ma ancora con la storia delle mele marce? E quante sono ‘ste mele marce? Forse il cesto è marcio e si dovrebbe cominciare a curare il meleto ( si dice così?) invece che continuare a buttare la mela marcia. Discorso troppo complesso per Fanini, lui preferisce accanirsi e fare la spia su Bertagnolli, tanto sa che non rischia. Questa è l’unica cosa che sa con certezza. Faccia la prova: si faccia venire voglia di portare pulizia in uno sport tanto caro al Coni ( nuoto, calcio, quello che vuole) e provi a lanciare un po’ di merda col ventilatore. Poi vede che succede. E non perché in altri sport sono più puliti, solo perché là non cercano e si guardano bene dal cercare. Oppure provi a tirare fuori una certa intercettazione di Calciopoli dove si sente una conversazione con un noto dirigente Coni, spari m…. da là, poi vedi che succede. Altro che Bertagnolli. Sì, forte con i deboli. e a me non sono mai piaciuti i forti con i deboli. De gustibus...


Monsieur 40% - 05/08/2009 alle 16:14

Maria Rita ha ragione, ed ha ragione anche Sceriffo. Facile querelare quando si è coperti, quando si sa bene che gli organismi superiori alle squadre non andranno mai più a fondo di quanto "denunciato" su un giornale. Mi pare che fu il Barcellona, dopo Operacion Puerto, a querelare Le Monde (o era L'Equipe?) ed ottenere anche un po' di soldi dopo un mini-dibattimento giudidiziario. Perché l'ha fatto il Barcellona e non lo fa la Liquigas? Perché il Barcellona sa che né la Federcalcio spagnola, né l'UEFA, né la FIFA, né il Comitato Olimpico spagnolo, né la WADA, né il Governo spagnolo andrà a cercare qualcosa di più. Come si fa a vincere una "guerra" con l'esterno se l'ambiente è pieno di grandi e piccole "guerre" civili al proprio interno?


roberto79 - 05/08/2009 alle 17:28

ma infatti mi sa che dopo questo articolo dovranno mettere mano al portafoglio! VAI VINCENZO VAI FRANCO FATELI PIANGERE!


forzainter - 05/08/2009 alle 17:37

[quote][i]Originariamente inviato da Fanta1959 [/i] Dell'attivismo del dottor Ferrari si parla molto e la sua frequentazione da parte di molti corridori italiani famosi di chiacchera un sacco, temo a ragione. Il "reato" è che Ferrari è inbito a vita e chi lo frequenta rischia la squalifica e il licenziamento.Ma perchè questa gente deve giocarsi la carriera così? [/quote] Ferrari non è inibito a vita Ha subito una squalifica (mi pare di 2 anni ) per l'inchiesta di Ferrara ma la squalifica è terminata da tempo.. E' malvisto dall'UCI da Aso ecc ma non rischi nulla dal punto di vista sportivo (Diverso è il caso di Santuccione) Difatti Armstrong , Leipheimer , Contador ecc non mi pare siano stati squalificati..


Monsieur 40% - 05/08/2009 alle 18:03

[b]Nibali si difende[/b] Con riferimento all’articolo di stampa riportato nell’edizione di mercoledì 5 agosto 2009 ed in particolare nella pagina sportiva, a firma Eugenio Capodacqua e dal titolo: Le accuse di Fanini “Nibali e Pellizzotti prima del Tour col dottor Ferrari” il ciclista Vincenzo Nibali rappresenta di non aver mai conosciuto e di non sapere di che cosa si occupi il Fanini citato nell’articolo e di non aver mai conosciuto e men che meno aver mai intrattenuto rapporti con il dottor Ferrari. Nel ribadire la propria estraneità a qualsiasi attività anche semplicemente antisportiva ed a maggior ragione a quelle di natura illegittima, ricorda il proprio impegno nella lotta contro il doping che costituisce una priorità assoluta per tutti coloro che amano il ciclismo. Ritenendo che l’articolo in questione rappresenti proprio per la sua assoluta genericità ed infondatezza, non il frutto di un mero errore bensì un vero e proprio attacco a chi ha fatto della lotta contro il doping un principio fondamentale della propria vita, Vincenzo Nibali dichiara di aver dato immediatamente mandato allo studio legale Malucchi&Baldi di presentare atto di querela contro tutti gli autori dell’atto diffamatorio posto in essere contro la sua persona e di intraprendere ogni altra azione nelle competenti sedi affinché il proprio nome e la propria onorabilità siano tutelate. A&J Sport as Image [b]Pellizotti si difende[/b] Con riferimento all’articolo di stampa riportato nell’edizione di mercoledì 5 agosto 2009 ed in particolare nella pagina sportiva, alla sezione “Ciclismo” a firma Eugenio Capodacqua e dal titolo: Le accuse di Fanini “Nibali e Pellizotti prima del Tour col dottor Ferrari”, il ciclista Franco Pellizotti dichiara espressamente di non aver intrattenuto alcun tipo di rapporto né con il Signor Ivano Fanini, autore delle dichiarazioni di cui all’articolo di cui sopra, né con il dottor Ferrari, in particolare di non essere “stato seguito dal dott. Ferrari a bordo di uno scooter con tanto di cronometro in mano”. Precisa, all’uopo, di aver preso cognizione del ruolo rivestito dai predetti all’interno del settore del ciclismo professionistico, solo in quanto più volte nominati dai media e dagli esponenti del mondo sportivo, e dichiara di essere totalmente estraneo ai fatti così come esposti dal giornalista de “La Repubblica”. Nel ribadire la propria professionalità, ricorda di far parte di un Team, qual è quello della Liquigas, che da anni si adopera alla lotta al doping con l’utilizzo di ogni mezzo legittimo e rispettoso oltre che delle norme giuridiche in materia, anche della salute degli appartenenti alla propria squadra, politica dal sottoscritto avvallata e sostenuta (vedi tanto per citarne alcuni passaporto biologico, controlli ADAMS, etc.). Ritenendo che l’articolo in questione rappresenti, proprio per la sua assoluta genericità e infondatezza non il frutto di un mero errore bensì un vero e proprio attacco all’immagine, alla professionalità nonché alla moralità di un ciclista serio e dedito alla propria attività sportiva, Franco Pellizotti dichiara di aver dato pronto mandato al proprio legale, avv. Alessandra Rech del Foro di Treviso, di intraprendere ogni opportuna azione giudiziaria idonea a tutelare il proprio nome e la propria onorabilità nonché tutti gli interessi violati con l’atto diffamatorio posto in essere contro la propria persona. A&J Sport as Image (ufficio stampa)


Ottavio - 05/08/2009 alle 18:10

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [b]Nibali si difende[/b] Con riferimento all’articolo di stampa riportato nell’edizione di mercoledì 5 agosto 2009 ed in particolare nella pagina sportiva, a firma Eugenio Capodacqua e dal titolo: Le accuse di Fanini “Nibali e Pellizzotti prima del Tour col dottor Ferrari” il ciclista Vincenzo Nibali rappresenta di non aver mai conosciuto e di non sapere di che cosa si occupi il Fanini citato nell’articolo e di non aver mai conosciuto e men che meno aver mai intrattenuto rapporti con il dottor Ferrari. Nel ribadire la propria estraneità a qualsiasi attività anche semplicemente antisportiva ed a maggior ragione a quelle di natura illegittima, ricorda il proprio impegno nella lotta contro il doping che costituisce una priorità assoluta per tutti coloro che amano il ciclismo. Ritenendo che l’articolo in questione rappresenti proprio per la sua assoluta genericità ed infondatezza, non il frutto di un mero errore bensì un vero e proprio attacco a chi ha fatto della lotta contro il doping un principio fondamentale della propria vita, Vincenzo Nibali dichiara di aver dato immediatamente mandato allo studio legale Malucchi&Baldi di presentare atto di querela contro tutti gli autori dell’atto diffamatorio posto in essere contro la sua persona e di intraprendere ogni altra azione nelle competenti sedi affinché il proprio nome e la propria onorabilità siano tutelate. A&J Sport as Image [b]Pellizotti si difende[/b] Con riferimento all’articolo di stampa riportato nell’edizione di mercoledì 5 agosto 2009 ed in particolare nella pagina sportiva, alla sezione “Ciclismo” a firma Eugenio Capodacqua e dal titolo: Le accuse di Fanini “Nibali e Pellizotti prima del Tour col dottor Ferrari”, il ciclista Franco Pellizotti dichiara espressamente di non aver intrattenuto alcun tipo di rapporto né con il Signor Ivano Fanini, autore delle dichiarazioni di cui all’articolo di cui sopra, né con il dottor Ferrari, in particolare di non essere “stato seguito dal dott. Ferrari a bordo di uno scooter con tanto di cronometro in mano”. Precisa, all’uopo, di aver preso cognizione del ruolo rivestito dai predetti all’interno del settore del ciclismo professionistico, solo in quanto più volte nominati dai media e dagli esponenti del mondo sportivo, e dichiara di essere totalmente estraneo ai fatti così come esposti dal giornalista de “La Repubblica”. Nel ribadire la propria professionalità, ricorda di far parte di un Team, qual è quello della Liquigas, che da anni si adopera alla lotta al doping con l’utilizzo di ogni mezzo legittimo e rispettoso oltre che delle norme giuridiche in materia, anche della salute degli appartenenti alla propria squadra, politica dal sottoscritto avvallata e sostenuta (vedi tanto per citarne alcuni passaporto biologico, controlli ADAMS, etc.). Ritenendo che l’articolo in questione rappresenti, proprio per la sua assoluta genericità e infondatezza non il frutto di un mero errore bensì un vero e proprio attacco all’immagine, alla professionalità nonché alla moralità di un ciclista serio e dedito alla propria attività sportiva, Franco Pellizotti dichiara di aver dato pronto mandato al proprio legale, avv. Alessandra Rech del Foro di Treviso, di intraprendere ogni opportuna azione giudiziaria idonea a tutelare il proprio nome e la propria onorabilità nonché tutti gli interessi violati con l’atto diffamatorio posto in essere contro la propria persona. A&J Sport as Image (ufficio stampa) [/quote] Così si fa!


meriadoc - 05/08/2009 alle 18:24

ormai Capodacqua e Fanini fanno coppia, scrivono gli articoli a quattro mani, dovrebbero firamrli in due. Ogni volta che Fanini dà aria alla bocca mi sono sempre domandato, contrariato, perchè non venisse querelato. almeno quaesta volta questa soddisfazione l'ho avuta. (solo Nibali, Pellizotti non ha detto che querelerà con certezza)


sceriffo - 05/08/2009 alle 20:15

finalmente e dico finalmente! ma che ora vadano avanti , anche se domani dovessero ritrattare o smentire. mi aspetto che anche la federazione ed il suo presidente si faccian sentire. ma qua, temo, diverrò vecchio


sceriffo - 05/08/2009 alle 20:26

domanda da uomo della strada: ma se il giudice dovesse pronunciarsi a favore degli atleti, repubblica continuerà a lasciar penna libera al sulfureo?


MDL - 05/08/2009 alle 20:49

godo


luke - 05/08/2009 alle 22:45

Viva Nibali, viva Pellizzotti !!!!!!!!!!!!!!!!:clap::clap::clap:


babeuf - 05/08/2009 alle 23:45

se dovessero accertare che nibali e pellizotti hanno ragione, la soluzione è presto fatta: radiazione subito


jerrydrake - 06/08/2009 alle 08:30

Pare che Fanini sia stato visto in compagnia di se stesso! Se la notizia fosse confermata non potrebbe che scattare la radiazione:Od:


prof - 06/08/2009 alle 08:44

Che nibali e pellizotti querelino i due ? Non ci credo neanche se vedo !!!


roberto79 - 06/08/2009 alle 08:50

ora lo posso dire. ieri dopo avere letto quell' articolo ho contattato Vincenzo Nibali su facebook in privato e gli ho segnalato l'articolo di Capodacqua su Repubblica. Mi ha risposto: no problem, già querelato non ho sceletri nell' armadio io. GRANDE VINCENZO ! COSI' SI FA!!


Donchisciotte - 06/08/2009 alle 11:43

Speriamo sulla querela, che dall'annuncio si passi all'azione. Intanto posto anche qua il post che ho messo nel calderone del doping, su quello che scrive l'intestatario del titolo di questo thread sul caso di Luca. Sul metodo i dubbi sono grandi come una casa e persino Capodacqua, che non mi pare uno che coltiva i dubbi sui metodi, deve tenerne conto. La comunità scientifica non lo ritiene validato e può dar luogo a falsi positivi. Se andasse male ( spero di no per Di Luca) lui avrà la possibilità di far valere le sue ragioni attraverso la giustizia ordinaria, se andasse male non più vincolato dalla clausola compromissoria. Ecco quello che scrive Capodacqua nel suo sito ( a parte la domanda: i periti dei dopati o presunti dopati chi dovrebbero essere secondo Capodacqua? A me pare che, appunto, debbano essere istituti o professori universitari a Capodacqua pare un mezzo scandalo. Forse chi è accusato di doping come perito dovrebbe avere il primo che passa per la strada). "...E, come sempre in questi casi, viene evocato il fantasma del ricorso alla giustizia ordinaria. Ma non sarebbe la prima volta che le sentenze dello sport vadano in senso inverso a quelle della giustizia ordinaria. La cosiddetta giustizia sportiva si basa su regole proprie e auto referenti spesso in netto contrasto con i più elementari canoni giuridici. Basti pensare all’inversione dell’onere della prova nei processi sportivi, un assurdo giuridico ma accettato e controfirmato da tutti gli sportivi. Dunque IL TERRENO FAVOREVOLE PER RICORSI LEGALI C'E'. Ma c’è anche l’accettazione incondizionata, nel momento in cui si entra nell’organizzazione sportiva firmando un cartellino, delle regole sportive quali che esse siano. Un problema che genera confusione in una situazione già di per se confusa. "Sul caso specifico non posso dir nulla – spiega il professor Santo Davide Ferrara, ex membro della Cvd, la commissione di controllo sulla legge antidoping 376/2000 – ma sul metodo adottato dal laboratorio francese ho le mie idee”. Ferrara coinvolto indirettamente nella vicenda Di Luca? “Non sono io il perito di parte. l corridore si è rivolto alla struttura universitaria che io dirigo, è diverso, ci tengo a precisare”, spiega. Resta, un po’ stridente, il fatto che una importante sezione di un’importante università italiana (l’Istituto di Medicina Legale), chiamata in altre occasioni ad appoggiare la lotta al doping (addirittura con una convenzione con la Procura di Padova), si impegni poi per difendere atleti accusati di doping. Tutto legittimo, per carità: forse solo un tantino inopportuno. Ferrara si dice “uomo di scienza” ed è convinto che il metodo per il Cera adottato oggi dal laboratorio francese non abbia tutti i crismi della comunità scientifica. ”I francesi definiscono quello sul Cera come un test derivato da quello sull’epo – afferma – Quello sull’epo ha seguito correttamente tutta la trafila per essere validato dalla comunità scientifica dunque, secondo loro, il test derivato sul Cera non avrebbe bisogno di ulteriore validazione. Ma c’è una differenza sostanziale. Il test sull’epo viene fatto sull’urina, quello sul cera sul sangue. Si tratta di due matrici profondamente diverse. Nell’urina ci possono essere molte meno sostanze, in particolare proteine, dunque il rischio di falsi positivi è minore. Nel sangue proprio per l’abbondanza di proteine il rischio potrebbe essere maggiore. Inoltre si seguono step di procedura diversi e fasi diverse, vengono usati anticorpi di confronto diversi rispetto al metodo dell’epo”. Insomma, secondo Ferrara, ci sarebbero gli estremi per considerare questo un metodo nuovo vero e proprio, necessitante, dunque di nuova validazione. Procedura che allungherebbe all’infinito le attuali pendenze della giustizia sportiva. ....... “Si desume che il metodo funzioni, ma non è certo che il metodo funzioni. Un metodo che non è del tutto validato dalla comunità scientifica, che deve essere revisionato. L’unica pubblicazione che lo riguarda è una lettera all’editorie di Hematologica (autorevole rivista scientifica, n.d.r.). UN METODO CHE NON REGGEREBBE DAVANTI ALLA GIUSTIZIA ORDINARIA che per condannare chiede la certezza o quanto meno l’elevata probabilità”........


Frank VDB - 06/08/2009 alle 17:25

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] ora lo posso dire. ieri dopo avere letto quell' articolo ho contattato Vincenzo Nibali su facebook in privato e gli ho segnalato l'articolo di Capodacqua su Repubblica. Mi ha risposto: no problem, già querelato non ho sceletri nell' armadio io. GRANDE VINCENZO ! COSI' SI FA!! [/quote] Ecco, allora digli che quando ci sarà la sentenza, se favorevole a lui e Pellizotti, la divulghino a 360°, perchè vedrai che nè Repubblica nè altri ne daranno notizia e loro due rimarranno sempre con un ombra... Speriamo vada bene. LI FACCIANO PIANGERE!


forzainter - 06/08/2009 alle 17:25

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Che nibali e pellizotti querelino i due ? Non ci credo neanche se vedo !!! [/quote] Siamo in due..


Donchisciotte - 06/08/2009 alle 19:10

Comunque l'articolo di ieri su repubblica va letto perché c'è da restare interdetti ( io l'ho letto oggi e sul giornale di oggi non ho visto i comunicati di Nibali e Pellizotti). Intanto Fanini dice: ci sono le prove. Capodacqua: Non ci sarebbero prove ma Fanini insiste: Ferrari era, COMUNQUE, riconoscibile che guidava lo scooter fra Livigno e Sain Moritz con dietro vari corridori fra cui i due. Poi si apprende che Ferrari non è stato condannato, cioè condannato in primo grado a Bologna e poi assolto nel 2006 in appello per insufficienza di indizi e prescrizione ( mi pareva strano che un preparatore di questi fosse stato condannato).Però ha l'inibizione a vita per cui si viene squalificati anche per frequentazione. Ma il meglio:OIO, sempre se Fanini riferisce la verità su questa telefonata, è Amadio. Fanini dice di avergli telefonato per avvertirlo. Amadio avrebbe detto: sì, sono a Livigno ma non da Ferrari, io do delle indicazioni, poi se non le seguono... Allora: se non è vero ,querelino e non se ne parla più . Se è vero ,propongo: 1) per i ciclisti non la squalifica ma due ore al giorno di lavoro sociale perché troppo stupidi, dietro scooter non puoi andare con qualche altro preparatore che se ti vedono sei nei guai? Come si diceva ieri:professionali. 2 ) per Amadio imito Cassani ( che, però, la chiede per i ciclisti, ovviamente): radiazione. Perché se è vero che tu sai che sono a Livigno non ti puoi limitare a dire che hai detto di seguire una certa condotta. A Livigno non ci devono andare perché troppo vicino alla tentazione, e siccome solo a frequentarlo sei squalificato io ti obbligo ad andare in altri posti ad allenarti. Se non fa questo il DS va radiato. Onde evitare che poi cadano tutti dal pero e si dicano traditi e inveiscano contro i ciclisti. Però, dato il nulla del caso Bertagnolli su cui Torri non ha avuto, a quanto sembra, alcuna prova, io credo che Nibali e Pellizotti possano prendere le loro misure di tutela.


sceriffo - 07/08/2009 alle 00:38

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Comunque l'articolo di ieri su repubblica va letto perché c'è da restare interdetti ( io l'ho letto oggi e sul giornale di oggi non ho visto i comunicati di Nibali e Pellizotti). Intanto Fanini dice: ci sono le prove. Capodacqua: Non ci sarebbero prove ma Fanini insiste: Ferrari era, COMUNQUE, riconoscibile che guidava lo scooter fra Livigno e Sain Moritz con dietro vari corridori fra cui i due. Poi si apprende che Ferrari non è stato condannato, cioè condannato in primo grado a Bologna e poi assolto nel 2006 in appello per insufficienza di indizi e prescrizione ( mi pareva strano che un preparatore di questi fosse stato condannato).Però ha l'inibizione a vita per cui si viene squalificati anche per frequentazione. Ma il meglio:OIO, sempre se Fanini riferisce la verità su questa telefonata, è Amadio. Fanini dice di avergli telefonato per avvertirlo. Amadio avrebbe detto: sì, sono a Livigno ma non da Ferrari, io do delle indicazioni, poi se non le seguono... Allora: se non è vero ,querelino e non se ne parla più . Se è vero ,propongo: 1) per i ciclisti non la squalifica ma due ore al giorno di lavoro sociale perché troppo stupidi, dietro scooter non puoi andare con qualche altro preparatore che se ti vedono sei nei guai? Come si diceva ieri:professionali. 2 ) per Amadio imito Cassani ( che, però, la chiede per i ciclisti, ovviamente): radiazione. Perché se è vero che tu sai che sono a Livigno non ti puoi limitare a dire che hai detto di seguire una certa condotta. A Livigno non ci devono andare perché troppo vicino alla tentazione, e siccome solo a frequentarlo sei squalificato io ti obbligo ad andare in altri posti ad allenarti. Se non fa questo il DS va radiato. Onde evitare che poi cadano tutti dal pero e si dicano traditi e inveiscano contro i ciclisti. Però, dato il nulla del caso Bertagnolli su cui Torri non ha avuto, a quanto sembra, alcuna prova, io credo che Nibali e Pellizotti possano prendere le loro misure di tutela. [/quote] a qs punto mi aspetto e spero anche la querela ad opera di amadio


dietzen - 07/08/2009 alle 01:27

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Comunque l'articolo di ieri su repubblica va letto perché c'è da restare interdetti ( io l'ho letto oggi e sul giornale di oggi non ho visto i comunicati di Nibali e Pellizotti). Intanto Fanini dice: ci sono le prove. Capodacqua: Non ci sarebbero prove ma Fanini insiste: Ferrari era, COMUNQUE, riconoscibile che guidava lo scooter fra Livigno e Sain Moritz con dietro vari corridori fra cui i due. Poi si apprende che Ferrari non è stato condannato, cioè condannato in primo grado a Bologna e poi assolto nel 2006 in appello per insufficienza di indizi e prescrizione ( mi pareva strano che un preparatore di questi fosse stato condannato).Però ha l'inibizione a vita per cui si viene squalificati anche per frequentazione. Ma il meglio:OIO, sempre se Fanini riferisce la verità su questa telefonata, è Amadio. Fanini dice di avergli telefonato per avvertirlo. Amadio avrebbe detto: sì, sono a Livigno ma non da Ferrari, io do delle indicazioni, poi se non le seguono... Allora: se non è vero ,querelino e non se ne parla più . Se è vero ,propongo: 1) per i ciclisti non la squalifica ma due ore al giorno di lavoro sociale perché troppo stupidi, dietro scooter non puoi andare con qualche altro preparatore che se ti vedono sei nei guai? Come si diceva ieri:professionali. 2 ) per Amadio imito Cassani ( che, però, la chiede per i ciclisti, ovviamente): radiazione. Perché se è vero che tu sai che sono a Livigno non ti puoi limitare a dire che hai detto di seguire una certa condotta. A Livigno non ci devono andare perché troppo vicino alla tentazione, e siccome solo a frequentarlo sei squalificato io ti obbligo ad andare in altri posti ad allenarti. Se non fa questo il DS va radiato. Onde evitare che poi cadano tutti dal pero e si dicano traditi e inveiscano contro i ciclisti. Però, dato il nulla del caso Bertagnolli su cui Torri non ha avuto, a quanto sembra, alcuna prova, io credo che Nibali e Pellizotti possano prendere le loro misure di tutela. [/quote] a qs punto mi aspetto e spero anche la querela ad opera di amadio [/quote] comunque che nibali e pellizotti fossero a livigno a preparare in altura il tour lo sapevano tutti, nel senso che su BS di luglio ci sta un articolo (mi pare di junior) dove pellizotti viene intervistato proprio a livigno, e ci sono anche le foto tipo lui nel cortile dell'albergo in bicicletta, lui che fa la valigia, ecc.


grilloparlante - 07/08/2009 alle 08:21

Bè, cose strane se ne vedono, ma non per questo significa che quel che sostiene Capodacqua (comunque ormai prossimo alla pensione) sia vero. Sempre parlando di Bs, ricordo un'intervista in cui il medico Corsetti disse che i suoi corridori della Liquigas non sarebbero mai e poi mai andati in ritiro a Tenerife per evitare si pensasse che frequentassero Ferrari. Posizione ferma e intransigente, un po' bacchettona, ma apprezzabile. Infatti tutta la Liquigas, Nibali e Pellizotti in testa, hanno fatto due o tre ritiri sul Teide... Ma il problema non è che vadano o non vadano con Ferrari, la cosa non mi cambia la vita. Il problema è che siano o non siano posto ai centomila controlli antidping che fanno. Se sono a posto, che si allenino dove e con chi vogliono. Basterebbe guardare cosa hanno scritto nell'Adams. Se c'è scritto che erano regolarmente a Livigno e sul Teide, vuol dire che si rendevano disponibili anche ad essere fermati in mezzo alla strada, a Livigno o sul Teide, magari proprio mentre seguivano il fantomatico scooter. Se così è, allora non c'è problema. Diverso fu il caso Rasmussen, che dichiarò di essere in Messico e invece era sulle Dolomiti. Capodacqua insegue il fantasma, ma non lo prende. E nella sua testa non scatta la molla di andare a cercarlo nelle piscine o nei campi da tennis, anche perché - ammise tempo fa - da quelle parti non lo fanno neanche entrare. Eppure nelle immagini del dottor Lazzaro c'era un nuotatrice di sedici anni, dopata davanti agli occhi del padre. Fosse stato un allievo ciclista, volete scommettere che sapremmo già il nome e il cognome, la società, i risultati e tutto il resto? Fare il giornalista è un'arte antica, tropo facile esercitarla così, gettando veleno senza prove e avendo l'ombrello per quando il veleno cade giù...


Donchisciotte - 07/08/2009 alle 10:47

Il problema è vedere se Ferrari è veramente inibito a vita come dice Capodacqua. Io ho cercato un po’ su google: non mi pare. La prima inibizione, con la condanna in primo grado, era di 11 mesi e sospesa . Poi è stato assolto, altro non ho trovato. Se fosse inibito a vita la frequentazione esporrebbe a sanzioni e Capodacqua, nello stesso articolo, pensa che ci sarà un inevitabile intervento della Procura Coni. Ma è inibito? Se non è inibito e se loro hanno detto dove erano , pure se erano dietro quello scooter le accuse di Fanini sono acqua fresca, ma sempre sputtananti. Quanto a Capodacqua speriamo vada presto in pensione, cesseranno le cronache delle corse in cui si parla all’80% di doping . Cesseranno i commenti come quello che ha fatto quando si seppe di Di Luca: al Giro l'aveva incontrato e gli aveva detto: Stai attento, perché muori. Di Luca, un grande, l'ha guardato e gli ha detto: sì, di fatica muoio. Cesseranno anche le attribuzioni sgradevoli di ogni morte ciclistica al doping. Non un rigo, ovviamente, nelle cronache del nuoto, dove nemmeno i controlli ematici si fanno. Sì, il due pesi e due misure è palese , ci sono sport cari al Coni e sport che non lo sono, c’è un modo di fare giornalismo che è applicabile solo al ciclismo. E, domanda, perché nel suo sito non c'è una riga di queste ultime dichiarazioni di Fanini? :D

 

[Modificato il 07/08/2009 alle 10:51 by Donchisciotte]


sceriffo - 07/08/2009 alle 10:56

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Il problema è vedere se Ferrari è veramente inibito a vita come dice Capodacqua. Io ho cercato un po’ su google: non mi pare. La prima inibizione, con la condanna in primo grado, era di 11 mesi e sospesa . Poi è stato assolto, altro non ho trovato. Se fosse inibito a vita la frequentazione esporrebbe a sanzioni e Capodacqua, nello stesso articolo, pensa che ci sarà un inevitabile intervento della Procura Coni. Ma è inibito? Se non è inibito e se loro hanno detto dove erano , pure se erano dietro quello scooter le accuse di Fanini sono acqua fresca, ma sempre sputtananti. Quanto a Capodacqua speriamo vada presto in pensione, cesseranno le cronache delle corse in cui si parla all’80% di doping . Cesseranno i commenti come quello che ha fatto quando si seppe di Di Luca: al Giro l'aveva incontrato e gli aveva detto: Stai attento, perché muori. Di Luca, un grande, l'ha guardato e gli ha detto: sì, di fatica muoio. Cesseranno anche le attribuzioni sgradevoli di ogni morte ciclistica al doping. Non un rigo, ovviamente, nelle cronache del nuoto, dove nemmeno i controlli ematici si fanno. Sì, il due pesi e due misure è palese , ci sono sport cari al Coni e sport che non lo sono, c’è un modo di fare giornalismo che è applicabile solo al ciclismo. E, domanda, perché nel suo sito non c'è una riga di queste ultime dichiarazioni di Fanini? :D [/quote] attraverso il suo sito scriviamo tutti all'eugenio chiedendo come mai: 1) gli organi di governo, peraltro comuni a tutti gli sport ( quindi coni e piu in alto il cio ) non hanno reso uniformi i protocolli di controllo 2) perchè non ha proseguito con la fanini spy


roberto79 - 07/08/2009 alle 11:15

Ragazzi qualcuno di voi sta cadendo nel tranello CAPODACQUA-FANINI. si sta discutendo di Aria Fritta visto che la querela è stata fatta ed è stato anche inviato un comunicato stampa con il nome dello studio legale che la sta seguendo. Ripeto ARIA FRITTA. il punto non è se è giusto o meno allenarsi qui o li, il punto è che Nibali e Pellizzotti hanno smentito. hanno dichiarato che seguirà una bella querela per quell'articolo con contenuti non veri. Questo basta. Poi la ciliegina sulla torta sarà verere il risultato della causa. tutto il resto sono chiacchiere.


forzainter - 07/08/2009 alle 17:18

[quote][i]Originariamente inviato da grilloparlante [/i] Eppure nelle immagini del dottor Lazzaro c'era un nuotatrice di sedici anni, dopata davanti agli occhi del padre. Fosse stato un allievo ciclista, volete scommettere che sapremmo già il nome e il cognome, la società, i risultati e tutto il resto? Fare il giornalista è un'arte antica, tropo facile esercitarla così, gettando veleno senza prove e avendo l'ombrello per quando il veleno cade giù... [/quote] Essendo minorenne il suo nome non puo' essere divulgato. Massimo si possono mettere le iniziali Sulla Gazzetta hanno scritto che aveva partecipato al campionato veneto di categoria


danilodiluca87 - 09/08/2009 alle 18:04

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] ....Cesseranno i commenti come quello che ha fatto quando si seppe di Di Luca: al Giro l'aveva incontrato e gli aveva detto: Stai attento, perché muori. Di Luca, un grande, l'ha guardato e gli ha detto: sì, di fatica muoio[/quote] cara Don Chisciotte ma dove l'hai retta questa roba????


babeuf - 09/08/2009 alle 18:16

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Quanto a Capodacqua speriamo vada presto in pensione, cesseranno le cronache delle corse in cui si parla all’80% di doping . Cesseranno i commenti come quello che ha fatto quando si seppe di Di Luca: al Giro l'aveva incontrato e gli aveva detto: Stai attento, perché muori. Di Luca, un grande, l'ha guardato e gli ha detto: sì, di fatica muoio. Cesseranno anche le attribuzioni sgradevoli di ogni morte ciclistica al doping. [/quote] grande danilo. purtroppo chi difende la linea politica voluta dai vertici del coni e la agevola, ad esempio gettando merda sullo sport che è stato deciso dai vertici di abbattere, difficilmente sarà rimosso dal suo incarico. i bulbarelli e i capodacqua ce li teniamo per anni e anni, l'unica è la pensione ma manca tanto ancora


roberto79 - 10/08/2009 alle 09:55

sul sito sport pro Capodacqua ci "regala" una "chicca" incredibile... racconta che di primo mattino, prima della partenza della Maratona delle Dolomiti c'era chi si aggirava in albergo cercandop [b]"qualcuno che gli facesse una flebo".... [/b] Ora , nessuno può negare che nello sport amatoriale, nel ciclismo , ma anche nell'atletica e nel nuoto esistano persone disposte a questo genere di stratagemmi , ma leggere una cronaca della gara scritta da un giornalista che mette in risalto questi aneddoti per parlare della gara mi sembra assurdo...

 

[Modificato il 10/08/2009 alle 09:58 by roberto79]


Admin - 11/08/2009 alle 18:45

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Che nibali e pellizotti querelino i due ? Non ci credo neanche se vedo !!! [/quote] Siamo in due.. [/quote] E invece dobbiamo dare atto a Nibali di aver dato prontamente seguito all'annuncio di querela: me l'ha confermato pochi minuti fa un battagliero avvocato Malucchi. Di Pellizotti non so. Edit: la notizia assume rilevanza in quanto Fanini aveva dichiarato in questi giorni di non essere - come al solito - stato querelato in realtà.

 

[Modificato il 11/08/2009 alle 18:47 by Admin]


roberto79 - 12/08/2009 alle 10:20

giusto e confermo che Vincenzo Nibali stesso, contattato in privato su FB il giorno stesso della comparsa dell' articolo su Repubblica, mi ha scritto "GIA' QUERELATO" riferito a chi ha messo in giro quella voce.


prof - 12/08/2009 alle 10:32

vedremo, vedremo ...


me67 - 13/08/2009 alle 10:19

...credo che ci sia poco da vedere: la querela non è stata fatta dopo cinque minuti perchè l'avvocato era in vacanza e stava facendo il bagno....è stata fatta dopo 90 minuti..:-)....Nibali è andato forte anche lì....


prof - 13/08/2009 alle 11:02

quando vedremo la querela ci crederemo. Ora ancora no. Mi pare che i tribunali siano in feria estiva ... :bla:


Admin - 13/08/2009 alle 12:20

Beh prof, la querela è stata depositata, ci vorrà il suo tempo perché venga notificata a Fanini. Di sicuro staremo sulla vicenda, ma non vedo perché l'avvocato Malucchi debba aver voluto prendermi in giro (con quella convinzione, poi: "Stia tranquillo Fanini, dice che finora non è mai stato querelato, stia tranquillo che la querela stavolta gli è stata fatta"). Certo, nell'assurdità di questo mese (che detesto) di letargo estivo, bisogna rinviare ogni attività umana di qualche settimana... aspetteremo. :OIO


roberto79 - 13/08/2009 alle 15:23

ADMIN anche io detesto agosto. tutto si ferma. tutto si rinvia "a dopo le ferie" ma i pochi che possono permettersi di stare fuori città ad agosto sono di solito i dipendenti pubblici e chi ha talmente tanto tempo a disposizione che non ha necessità di lavorare durante questo dannato mese... ah quanto erano belli i 17 anni! :D


jerrydrake - 13/08/2009 alle 17:11

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] ADMIN anche io detesto agosto. tutto si ferma. tutto si rinvia "a dopo le ferie" ma i pochi che possono permettersi di stare fuori città ad agosto sono di solito i dipendenti pubblici e chi ha talmente tanto tempo a disposizione che non ha necessità di lavorare durante questo dannato mese... ah quanto erano belli i 17 anni! :D [/quote] Io sono dipendente pubblico e, oltre a lavorare in agosto, sarò di turno il 15. Sparare caxxate e generalizzare sul pubblico impiego è facile quanto infangare il ciclismo e dire che i ciclisti son tutti dopati mentre nel nuoto e nel calcio di doping non c'è nemmeno l'ombra.


me67 - 13/08/2009 alle 18:24

....ognuno è libero di pensare quello che vuole....continuo a dire che il mondo è bello perchè vario....:-)...ma la querela è stata depositata e questo è un fatto. Il tempo dirà a chi non sa e non vuol credere...come stanno le cose.....ci sono persone..anche nel mondo del ciclismo che sono oneste e non amano che si raccontino stronzate su di loro per quanto vi possa apparire strano.... Ci sono dei tempi tecnici nella giustizia che hanno il loro corso..e non ho voglia di dilungarmi nella spiegazione di un procedimento del genere....ma l'avvocato Malucchi è una persona seria.....e le cazzate non le dice e su questo sono arciconvinta....mi ci gioco la mia vita tranquillamente..:-)


lemond - 14/08/2009 alle 08:16

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] Io sono dipendente pubblico e, oltre a lavorare in agosto, sarò di turno il 15. Sparare caxxate e generalizzare sul pubblico impiego è facile quanto infangare il ciclismo e dire che i ciclisti son tutti dopati mentre nel nuoto e nel calcio di doping non c'è nemmeno l'ombra. [/quote] E' vero: non c'è peggior cosa delle frasi fatte e consolidate nel tempo. :mad: Però devi ammettere che una parte di colpa ce l'ànno avuta in passato i tuoi (ed ex miei) colleghi che ... Ti racconto un caso che ho conosciuto: un insegnante per alcuni anni veniva a scuola fino ai primi di ottobre, poi, con un certificatino, tornava a maggio quando il supplente ormai aveva diritto a finire l'anno e quindi lui stava a guardare :Od:


roberto79 - 14/08/2009 alle 09:20

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] [quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] ADMIN anche io detesto agosto. tutto si ferma. tutto si rinvia "a dopo le ferie" ma i pochi che possono permettersi di stare fuori città ad agosto sono di solito i dipendenti pubblici e chi ha talmente tanto tempo a disposizione che non ha necessità di lavorare durante questo dannato mese... ah quanto erano belli i 17 anni! :D [/quote] Io sono dipendente pubblico e, oltre a lavorare in agosto, sarò di turno il 15. Sparare caxxate e generalizzare sul pubblico impiego è facile quanto infangare il ciclismo e dire che i ciclisti son tutti dopati mentre nel nuoto e nel calcio di doping non c'è nemmeno l'ombra. [/quote] non ti offendere, so bene che non tutti i dipendenti pubblici vanno in ferie ad agosto, ma non puoi negare che molti servizi, soprattutto quelli di ufficio si paralizzano ad agosto, così come i dipendenti di grandi fabbriche che magari chiudono i battenti ad Agosto (non tutte). Ministeri, Assessorati, Tribunali (funzionano solo per processi urgenti)e tanti alti uffici o chiudono o riducono drasticamente le loro attività... Poi è chiaro che il poliziotto lavorerà anche a Ferragosto, e così tanti altri. Non era per generalizzare ma per dire che l'Italia ad Agosto si paralizza e questo non è un luogo comune....


sceriffo - 18/08/2009 alle 00:18

Il valore dei watt medi per chilo di peso espressi in salita da Contador è addirittura superiore a quello di corridori vincenti al Tour e dichiaratamente dopati. Come il Riis del ’96 si attestava su una prova analoga (anche se leggermente più lunga) attorno ai 6,48 watt/chilo. Contador, quanto a potenza espressa, fa meglio di tutti esprimendo un valore in watt comunque superiore al massimo “credibile”, che la scienza ufficiale fissa tra i 6 e i 6,2 w/kg. Con una Vam (velocità ascensionale media) strabiliante: attorno ai 1920 metri/ora. Vayer può essere criticato (i paragoni sono sempre difficili), ma non è un visionario. I suoi dati corrispondono nella sostanza a quelli forniti dalla formula di Di Prampero che, applicando tutti i parametri più favorevoli al corridore, arriva a calcolare 461 watt medi per la salita di Verbier. La cifra comprende anche la percentuale di calo relativa ai minuti di salita, ma non tiene conto del possibile calo per via dell’energia già spesa nei chilometri di tappa che hanno preceduto l’ascesa finale). Insomma per Di Prampero saremmo attorno ai: 6,6 watt/chilo. Una cifra comunque esagerata. A questo punto, lasciando perdere per un attimo i sospetti, sarebbe davvero interessante per la scienza capire come si possano produrre queste prestazioni. In altri termini sarebbe bello che atleti dalle prestazioni così “marziane”, come accade anche nell’atletica del campione e recordman del mondo giamaicano Usain Bolt (9”58 sui 100), si mettessero a disposizione per capire meglio cosa effettivamente succede nel fisico umano quando si arriva a questi stupefacenti risultati. Ma, interrogato sulla base di questi dati tecnici, Contador si è arroccato in un secco “No comment”. ( sportpro.it ) --- ancora con la formula di Di Prampero ,per dimostrare o voler dimostrare cosa poi?


Abajia - 18/08/2009 alle 01:06

6,6 watt/chilo? Sì, sono doti comunque fuori del comune, ma qui si tratta del tipico caso di "sensazionalismo a tutti i costi". A memoria, ricordo i 6,7 di Riccò, e ricordo prestazioni di Simoni e Rujano da 7,1 e 7,4 watt/chilo. Nota a margine (la marginalizzo solo perché molti potrebbero rispondere: "Eccerto! Aveva il sangue trasfuso!"; per inciso, io non mi farei problemi ad annoverare quanto segue tra le prestazioni "credibili"): il Basso del 2006, sul Bondone, pedalò alla velocità media di 22,7 km/h per 17,5 km, il che, in termini di potenza media, equivale a 445 watt per 46 minuti netti, per di più con una frequenza di pedalata elevatissima, intorno alle 90-96 pedalate al minuto. Una prestazione senz'altro "meno credibile" del Contador di Verbier. O no?

 

[Modificato il 18/08/2009 alle 01:13 by Abajia]


Donchisciotte - 18/08/2009 alle 01:26

Va letto tutto l’articolo, la formula di Di Prampero ( vi è piaciuta per l’occhio del ciclope eh?) trova conferma nella tabella Vayer ( che tristezza seguire le corse come Capodacqua! Specifico che io mi rifiuto di capire qualcosa della formula di Di Prampero): “….sulla salita di Verbier nella tappa vinta il 17 luglio scorso: 8,5 chilometri percorsi in 20’55”; ovvero: una potenza media sviluppata di circa 491 watt continui; siamo oltre i 7 watt/chilo, il che richiederebbe un consumo di ossigeno mai registrato in letteratura per nessuno sport (non solo nel ciclismo): 99,5 ml/kg/mn quando le oscillazioni riferite dalla “normale” fisiologia parlano di una variabilità tra 73 e 85 ml/kg/mn. Dunque valori da “marziano” ben al di sopra di quanto finora ammesso dalla fisiologia tradizionale. Valori che si avvicinano molto se non addirittura superano quelli degli anni d’oro dell’epo, gli anni ’90…”. Il risultato pratico è, ovviamente,solo quello di sputtanare Contador , perché se si arrivasse a squalificare qualcuno per la formula di Di Prampero saremmo nel mondo dell’incredibile ( ma può darsi che Capodacqua senta nell’aria…). Le ipotesi sono tre, se veramente è anche l’uso del doping a permettere queste prestazioni vuol dire,secondo me, che oggi è disponibile qualcosa che è più potente dell’epo ( e non credo il cera o solo il cera, non credo proprio), a disposizione di pochi ( il resto è talento, ovvio, Contador è un campione). Se veramente una prestazione così non si è mai verificata in alcuno sport vuol dire, secondo me, che nel ciclismo, la mattanza ha fatto sì che si è fatta di necessità virtù, si è andati parecchio avanti nella ricerca e nella sperimentazione delle sostanze che devono essere introvabili. E questo produce un gap fra chi può e chi non può che negli anni novanta non c’era ( tutti avevano l’epo). Seconda ipotesi: non è vero nulla, la prestazione di Contador è spiegabile in altro modo. Fatico a pensare che la prestazione di Contador sia superiore a quella di Bolt di ieri, per esempio. Ma, non capendo nulla di formule posso sbagliare io. Terza ipotesi: Contador è il più grande campione mai apparso nella storia dell’umanità in ogni sport.. Di certo c’è che non si sposta lo sguardo dall’atleta ( solo lui viene sputtanato e coperto di sospetto).


robby153 - 18/08/2009 alle 08:13

A me questo tipo di intervento fa nascere molte perplessita`. Quando si analizzano dei dati e` indispensabile stabilirne anche il contesto. In altre parole che senso ha confrontare la VAM di una salita come Verbier (circa 8 Km e dislivello di 680 metri ) con l'Alp D`Huez (13 Km con 1100 metri di dislivello) ? Si dice spesso che non ha senso confrontare le VAM tra salite diverse , allora perche` in questo caso a questi scienziati non interessa ? Ho messo l'Alp D'Huez come confronto perche` sia per Armstrong che per Pantani si prendono le loro prestazioni su quella salita. Tanto per statistica perche` allora quando Piepoli vinse nel 2007 alla Madonna della Guardia a Genova la sua prestazione non suscito` scalpore ? Questa salita e` molto piu` paragonabile a Verbier di quanto non lo sia l'Alp d`Huez sia per dislivello (sono 680 metri) che per lunghezza (sono 8 Km). Eppure anche lui fece oltre 1900 di Vam ! (Se non ricordo male il suo tempo di scalata fu 21.20) Lo ricordo bene perche` mi colpi` ancora di piu` una cosa...il decimo arrivato fu Noe` (non certo uno scalatore) che fece 1700 di Vam. Nel 2008 ad esempio le Vam piu` alte furono intorno ai 1700 , non ai 1900 !!! Senza considerare che quel giorno a Genova era caldissimo con una umidita` micidiale e ne venivano da 250 Km e 3000 metri di dislivello (non avevano fatto pianura per arrivare all'ultima salita). Perche` allora nessuno si chiese come mai Piepoli va piu` forte di Basso in salita (che l'anno prima scalava ogni salita a 1800 di Vam) ? Inoltre perche` nessuno considera se il vento era a favore o contro ? Qui si che ci sono tanti Watt in piu` e in meno visto che la velocita` del vento incide al cubo sulla potenza !!! Capodacqua mi rispondi tu ?????????????????????/


prof - 18/08/2009 alle 10:29

Sono segreti di Pulcinella ... Per capire Contador sarà sufficiente vedere il prosieguo della sua carriera. Fin qui, per motivi che esulano da questa discussione, la sua carriera lo ha visto impegnato una sola volta all'anno. Un poco come Armstrong, per capirci. Vediamo come si comporterà quest'anno. Farà la Vuelta ? Non la farà ? Se la farà, come la correrà ? Insomma, vedremo ... :cool:


Admin - 18/08/2009 alle 11:12

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Sono segreti di Pulcinella ... Per capire Contador sarà sufficiente vedere il prosieguo della sua carriera. Fin qui, per motivi che esulano da questa discussione, la sua carriera lo ha visto impegnato una sola volta all'anno. Un poco come Armstrong, per capirci. Vediamo come si comporterà quest'anno. Farà la Vuelta ? Non la farà ? Se la farà, come la correrà ? Insomma, vedremo ... :cool: [/quote] Beh, l'anno scorso due gt li ha pur vinti...


meriadoc - 18/08/2009 alle 11:55

mi pare fossero gia' usciti degli articoli di smentita dove si correggevano i dati di scalata di contador e se concludeva che la sua prestazione era in linea con quelle di tanti altri atleti di prim'ordine prima di lui. alla faccia di capoecc. e del suo amato pappappero


prof - 18/08/2009 alle 12:16

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Sono segreti di Pulcinella ... Per capire Contador sarà sufficiente vedere il prosieguo della sua carriera. Fin qui, per motivi che esulano da questa discussione, la sua carriera lo ha visto impegnato una sola volta all'anno. Un poco come Armstrong, per capirci. Vediamo come si comporterà quest'anno. Farà la Vuelta ? Non la farà ? Se la farà, come la correrà ? Insomma, vedremo ... :cool: [/quote] Beh, l'anno scorso due gt li ha pur vinti... [/quote] Si', vero ma, a detta dell'interessato, al giro non s'era preparato :Od: La sua vittoria è stata un po' sofferta, a differenza del tour di quest'anno (aveva già vinto ad Arcalis, come qualcuno avanzò già da quella tappa). Insomma, credo sia meglio aspettare e sospendere ogni giudizio. Certo è strano il fatto che non partecipi alla Vuelta ... Perchè ? Già, perchè ? No, Marco, ti prego, non sparare anche tu su questo magnifico periodo dell'anno. Io sono a casa e sono due settimane impagabili. Tutti fuori dalle palle ... aaaah ... un godimento unico :P


Donchisciotte - 18/08/2009 alle 17:43

Insomma, magari l'ipotesi più probabile è la seconda e Capodacqua diventa sempre più parossistico nell'idea che l'uomo sia misurabile, che tutto si spiega col doping, le formule, i valori di ematocrito e che ti sei messo in corpo. Una forma di riduzionismo parecchio miope. In effetti mi sembrava paradossale: la più potente prestazione del mondo da che mondo è mondo, basta applicare la formula. Ma dai! Resta solo un tarlo, che sta prendendo troppo di mira Contador... E a me tutto puzza dal 1999 in poi.


danilodiluca87 - 18/08/2009 alle 17:51

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Resta solo un tarlo, che sta prendendo troppo di mira Contador... E a me tutto puzza dal 1999 in poi. [/quote] Questo che dici tu "mi crea 3 problemi" come disse quell'ignorante di Pastonesi: - rivelino a Capodacqua quelli che devono essere beccati, quindi fa parte integrante del sistema, - è un vero intenditore, - se dobbiamo temere delle "puttana*e" che scrive il classico uomo "difendi sistema" siamo alla frutta, saluti don chisciotteee:D:D:D:D


Federco - 18/08/2009 alle 20:41

[quote]A questo punto, lasciando perdere per un attimo i sospetti, sarebbe davvero interessante per la scienza capire come si possano produrre queste prestazioni. In altri termini sarebbe bello che atleti dalle prestazioni così “marziane”, come accade anche nell’atletica del campione e recordman del mondo giamaicano Usain Bolt (9”58 sui 100), si mettessero a disposizione per capire meglio cosa effettivamente succede nel fisico umano quando si arriva a questi stupefacenti risultati. Ma, interrogato sulla base di questi dati tecnici, Contador si è arroccato in un secco “No comment”. ( sportpro.it ) [/quote] Penso succeda esattamente quello che succede a una qualsiasi altra persona, del resto sono esseri umani. Soltanto le loro Capacità atletiche non sono quelle di una persona normale. Per esempio ho letto che Alex Schwazer ha una f.c. a riposo di 28 e immagino che la f.c. max. sia elevata quindi ha una capacità cardiaca inarrivabile per la media della popolazione. Enrico Fermi diceva che in una distribuzione normale standardizzata la probabilità che un valore si trovi al di sopra di 4 e al di sotto di -4 era un miracolo. Penso che anche le capacità atletiche delle persone possono essere rappresentate con una distribuzione Gaussiana :D

 

[Modificato il 18/08/2009 alle 20:46 by Federco]


Federco - 18/08/2009 alle 21:09

Mi sembra un sito comunque molto interessante sportpro, lo avevo notato ma non l'avevo mai consultato con attenzione :)


pony - 18/08/2009 alle 23:33

[quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Resta solo un tarlo, che sta prendendo troppo di mira Contador... E a me tutto puzza dal 1999 in poi. [/quote] Questo che dici tu "mi crea 3 problemi" come disse quell'ignorante di Pastonesi: - rivelino a Capodacqua quelli che devono essere beccati, quindi fa parte integrante del sistema, - è un vero intenditore, - se dobbiamo temere delle "puttana*e" che scrive il classico uomo "difendi sistema" siamo alla frutta, saluti don chisciotteee:D:D:D:D [/quote] ehi ehi... calma... indipendentemente da chi sia l'oggetto della discussione, non si indica una persona come "quell'ignorante". :nonono:


danilodiluca87 - 19/08/2009 alle 16:43

[quote][i]Originariamente inviato da pony [/i] [quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Resta solo un tarlo, che sta prendendo troppo di mira Contador... E a me tutto puzza dal 1999 in poi. [/quote] Questo che dici tu "mi crea 3 problemi" come disse quell'ignorante di Pastonesi: - rivelino a Capodacqua quelli che devono essere beccati, quindi fa parte integrante del sistema, - è un vero intenditore, - se dobbiamo temere delle "puttana*e" che scrive il classico uomo "difendi sistema" siamo alla frutta, saluti don chisciotteee:D:D:D:D [/quote] ehi ehi... calma... indipendentemente da chi sia l'oggetto della discussione, non si indica una persona come "quell'ignorante". :nonono: [/quote] secondo me è un parere personale, e non c'è nulla di male nella parola IGNIRANTE.... anche se il mio intento è quello di offendere Capodacqua, la parola "ignorante" non ci sta bene per uno come lui, perchè purtroppo lui conosce il ciclismo, ma ci racconta solo cavolate....


pony - 19/08/2009 alle 20:15

[quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pony [/i] [quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Resta solo un tarlo, che sta prendendo troppo di mira Contador... E a me tutto puzza dal 1999 in poi. [/quote] Questo che dici tu "mi crea 3 problemi" come disse quell'ignorante di Pastonesi: - rivelino a Capodacqua quelli che devono essere beccati, quindi fa parte integrante del sistema, - è un vero intenditore, - se dobbiamo temere delle "puttana*e" che scrive il classico uomo "difendi sistema" siamo alla frutta, saluti don chisciotteee:D:D:D:D [/quote] ehi ehi... calma... indipendentemente da chi sia l'oggetto della discussione, non si indica una persona come "quell'ignorante". :nonono: [/quote] secondo me è un parere personale, e non c'è nulla di male nella parola IGNIRANTE.... anche se il mio intento è quello di offendere Capodacqua, la parola "ignorante" non ci sta bene per uno come lui, perchè purtroppo lui conosce il ciclismo, ma ci racconta solo cavolate.... [/quote] a parte che prima vorrei capire se dai dell'ignorante a capodacqua o a pastonesi... perchè scrivi una cosa e poi ne affermi un altra... cmq boh, non mi trovo d'accordo coi modi. punto. :no:


danilodiluca87 - 19/08/2009 alle 21:13

caro pony hai ragione.....modi sbagliati, ma non sopporto nessuno dei due e puoi aggiungerci anche Mura e qualche altra "mezza cucchiaia" che non mi viene in mente....a loro modo "stuzzicadenti diversi" ma appartenti al sistema ciclismo.... invece degni di nota e interesse Viberti e Claudio Di Benedetto....questi due mi sono sempre piaciuti:D:D:D:D


Tetzuo - 20/08/2009 alle 09:47

si peccato che l '80% di quello che dice Viberti è frutto della sua fantasia


grilloparlante - 21/08/2009 alle 17:12

Mi è giunta una notizia ferale... Pare che a fine anno o negli immediati dintorni, Capodacqua andrà in pensione! ...così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale...


sceriffo - 21/08/2009 alle 21:03

[quote][i]Originariamente inviato da grilloparlante [/i] Mi è giunta una notizia ferale... Pare che a fine anno o negli immediati dintorni, Capodacqua andrà in pensione! ...così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale... [/quote] farà il consulente :D :D :D


forzainter - 22/08/2009 alle 16:07

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Che nibali e pellizotti querelino i due ? Non ci credo neanche se vedo !!! [/quote] Siamo in due.. [/quote] E invece dobbiamo dare atto a Nibali di aver dato prontamente seguito all'annuncio di querela: me l'ha confermato pochi minuti fa un battagliero avvocato Malucchi. Di Pellizotti non so. Edit: la notizia assume rilevanza in quanto Fanini aveva dichiarato in questi giorni di non essere - come al solito - stato querelato in realtà. [/quote] Anche Di Luca aveva sporto querela contro il tour poi l'ha ritirata E cosi' altri corridori Magari per Nibali è diverso


danilodiluca87 - 22/08/2009 alle 18:52

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Che nibali e pellizotti querelino i due ? Non ci credo neanche se vedo !!! [/quote] Siamo in due.. [/quote] E invece dobbiamo dare atto a Nibali di aver dato prontamente seguito all'annuncio di querela: me l'ha confermato pochi minuti fa un battagliero avvocato Malucchi. Di Pellizotti non so. Edit: la notizia assume rilevanza in quanto Fanini aveva dichiarato in questi giorni di non essere - come al solito - stato querelato in realtà. [/quote] Anche Di Luca aveva sporto querela contro il tour poi l'ha ritirata E cosi' altri corridori Magari per Nibali è diverso [/quote] Di Luca fino al 2006 mi pare ci fosse ancora una causa con il Tour....mi pare che lo lessi proprio in un intervista su cicloweb....


forzainter - 22/08/2009 alle 20:06

Ho citato Di Luca non per far polemica (anzi la sua causa era stra giusta) per portar un esempio di un dei tanti corridori che sporgono querela e poi non vanno in fondo Credo abbia ritirato la querela nel 2008


sceriffo - 13/09/2009 alle 17:17

Mondiali giornalisti: Eugenio Capodacqua campione del mondo Bottino soddisfacente per la Nazionale Italiana Giornalisti aiCampionati del Mondo di Kranj in Slovenia. Nella prova a cronometro individualesulla distanza di 16 Km vittoria tra gli M3 di Maurizio Marogna, che riconfermacosi' la sua attitudine alle prove contro il tempo. Sul podio tra i M4 EugenioCapodacqua (2´) e Nino Villa (3´) con Ilenia Lazzaro che nella femminile chiudeva 5.a pochi secondi dal podio e Giovanni Fantozzi sempre 5. tra i M3.La prova su strada ha regalato all'Italia maggiori soddisfazioni con le maglieiridate di Eugenio Capodacqua tra i M4 e Eros Maccioni tra gli M2. Percorso nervosocon una cote al 15% da ripetere dalle 7 alle 10 volte a seconda delle categorie, chenon ha fatto pero´ la selezione sperata. Infatti tutti i titoli iridati si sonodecisi allo sprint. Allo sprint e¨ arrivata anche la biker Ilenia Lazzaro, medagliad'argento al fotofinish, ripresa a 500 mt dall'arrivo dopo aver provato un¨attaccoin solitaria sull'ultima cote.Cosi'gli altri italiani: M4: Villa (4.); M3 Marogna (4.), Del Fabbro (12.),Giorgiutti (13.), Ronchi (16.); M2: Conti (7.), Manusia (13.), Grossi (18.),Pizzorni (19.)Buoni risultati anche su strada per la biker padovana Ilenia Lazzaro, impegnata conla nazionale italiana questo week end ai Campionati del Mondo Giornalisti in corso aKranj (Slovenia). Dopo aver perso il podio sabato nella prova a cronometroindividuale per una manciata di secondi, finendo 5., Ilenia ha lottato per la magliairidata sul difficile percorso cittadino di Kranj, che prevedeva una ripida cote al15% da ripetere ben 7 volte. Forse troppo poche per la biker in forza al team ADVCorratec, visibilmente la piu´ forte in salita, ma svantaggiata dal vantaggionumerico della Nazionale Slovena che ha favorito, all'ultimo giro mentre la Lazzarosi involava solitaria al traguardo, il rientro della campionessa uscente BrigitteKrebs (Austria). Sprint finale avvincente sul pave´ che vedeva la Krebs riconfermareil titolo con l'italiana Lazzaro medaglia d'argento come 3 anni fa ai Mondiali diDeutschlandsberg. Terza, piu´ staccata, la slovena Marjetka Conradi."Sono comunque soddisfatta della mia prova, visto che la convocazione per questoCampionato del Mondo e´ arrivata tardi e senza una reale preparazione specificaall'evento. Ho vinto il mondiale nel 2005, percio´ ogni anno che torno a disputarloparto per dare il massimo. Erano 2 anni che non vi partecipavo e devo dire che illivello continua ad alzarsi anno dopo anno, un bene questo, perche` ci spinge a nonsottovalutare l´evento e preparalo meglio. Il prossimo anno si disputeranno nelleFiandre, in Belgio, e li´ provero´ a riprendermi la maglia persa oggi."La Nazionale Italiana Giornalisti e´ stata sponsorizzata quest´anno dalle aziendepadovane Keit e Workservice Group. ( tuttobiciweb ) -- nnaaaaaaa


Ottavio - 13/09/2009 alle 17:30

Stupefacente prestazione del sulfureo Capodacqua!


Viscera - 13/09/2009 alle 18:14

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Stupefacente prestazione del sulfureo Capodacqua! [/quote] La news finità sul Ciclope di domani, quota 1.01. :Od:


roberto79 - 14/09/2009 alle 11:23

sicuro che fosse tutta farina del suo sacco?!? ah no, la farina non la prende, non è prevista nella "metodo del Dr. Atkins"... :Od:


sceriffo - 14/09/2009 alle 12:16

qualcuno se la sente di applicare la formula depampero?


sceriffo - 14/09/2009 alle 18:31

13 settembre - DOMINIO AZZURRO AI MONDIALI DI CICLISMO PER GIORNALISTI DI KRANJ KRANJ – Dominio azzurro ai mondiali di ciclismo riservati ai giornalisti. Tre titoli iridiati, due medaglie d’argento e una di bronzo costituiscono il bottino della spedizione azzurra a Kranj (Slovenia). Gli ori sono venuti da Murizio Marogna che ha vinto sabato la cronometro individuale (cat. M3), mentre Eugenio Capodacqua ha dominato la prova su strada nella categoria “over 60”, battendo il forte tedesco Rupp; l’altra maglia iridata è venuta da Eros Maccioni nella categoria M2. Al termine di una gara dura e molto selettiva l’azzurro ha battuto il compagno di fuga, l’austriaco Gengleberger, con il quale si era involato a quattro giri dall’arrivo. Sul toboga di Kranj, Ylenia Lazzaro ha centrato l’argento fra le donne, dietro l’austriaca (e intoccabile) Brigitte Krebs. Anche Capodacqua aveva vinto l’argento nella crono individuale di sabato (M4), battuto per 22” dal tedesco Rupp. Nella stessa prova ottimo il terzo posto (e medaglia di bronzo) di Nino Villa. La gara dei veterani è stat molto lineare. Subito dopo il via è scattato all’attacco lo sloveno Razborsek Herman, trascinando alla ruota Rupp e Capodacqua. Tornata dopo tornata lo strappo di Koraki Breg, un centinaio di metri con punte di pendenza attorno al 15%, ha fatto ulteriore selezione. In avanti sono rimasti solo Capodacqua e Rupp. Il tedesco ha cercato un più occasioni di staccare l’azzurro, che però ha resistito benissimo, rispondendo con padronanza della situazione. Poi, in volata, non c’è stata storia. Nella corsa vinta da Maccioni c’è stata subito una forte selezione, ad opera di Emanuele Conti, che, attaccando a più riprese sullo strappo di Koraki Breg ha scremato il gruppo raccogliendo in avanti i più forti. Ma quando Maccioni e Genglebergber hanno attaccato, non ha potuto rispondere. Nella categoria M3 vittoria del tedesco Hack, davanti al padrone di casa, lo sloveno Baumann, impeccabile ospite con un'organizzazione all'altezza della miglior gara professionistica. ( sportpro.it ) così scrive di se stesso


nino58 - 14/09/2009 alle 18:37

Occorrerebbe sfidarlo alla Kobram. Secondo me non viene.


meriadoc - 14/09/2009 alle 20:34

sono prestazioni che destano sospetti. Chi può credere a questo ciclismo?


pitoro - 14/09/2009 alle 20:39

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Occorrerebbe sfidarlo alla Kobram. Secondo me non viene. [/quote] Se si porta dietro quelli della Wada, io resto a casa. Il problema è che ora del prossimo giugno l'avranno messo in pensione, e avrà più tempo per cesellare le sue storie.


sceriffo - 14/09/2009 alle 23:49

Per capire il perché e tentare di risolvere un problema che goccia dopo goccia sta dissanguando l'intero ciclismo (fuga degli sponsor) c'è un intero sistema sportivo da analizzare e rifondare dalla base. ( sportpro.it - relativamente alla positività di biondo ) -- su questo eugenio capodacqua ha ragione da vendere


meriadoc - 15/09/2009 alle 00:36

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Per capire il perché e tentare di risolvere un problema che goccia dopo goccia sta dissanguando l'intero ciclismo (fuga degli sponsor) c'è un intero sistema sportivo da analizzare e rifondare dalla base. ( sportpro.it - relativamente alla positività di biondo ) -- su questo eugenio capodacqua ha ragione da vendere [/quote] eh meno male che ce l'ha fornita lui questa analisi così lucida e approfondita. Senza, nessuno avrebbe mai aperto gli occhi


sceriffo - 15/09/2009 alle 09:40

[quote][i]Originariamente inviato da meriadoc [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Per capire il perché e tentare di risolvere un problema che goccia dopo goccia sta dissanguando l'intero ciclismo (fuga degli sponsor) c'è un intero sistema sportivo da analizzare e rifondare dalla base. ( sportpro.it - relativamente alla positività di biondo ) -- su questo eugenio capodacqua ha ragione da vendere [/quote] eh meno male che ce l'ha fornita lui questa analisi così lucida e approfondita. Senza, nessuno avrebbe mai aperto gli occhi [/quote] nn è qs il punto. qua spesso lo si critica. almeno quando scrive qualcosa di condivisibile , perchè non sottolinearlo?


Ottavio - 21/09/2009 alle 17:59

Su La Repubblica di oggi, c'è un articolo del nostro eroe sulla vittoria di Valverde alla Vuelta. In realtà è, come al solito, un articolo sul doping. In ogni caso lo "stupefacente" attibuisce a Valverde un secondo (2007) ed un primo (2008) posto alla Liegi, dimenticandosi la vittoria del 2006. Capisco la malafede, ma almeno un pò più di precisione....


forzainter - 21/09/2009 alle 18:35

[quote][i]Originariamente inviato da meriadoc [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Per capire il perché e tentare di risolvere un problema che goccia dopo goccia sta dissanguando l'intero ciclismo (fuga degli sponsor) c'è un intero sistema sportivo da analizzare e rifondare dalla base. ( sportpro.it - relativamente alla positività di biondo ) -- su questo eugenio capodacqua ha ragione da vendere [/quote] eh meno male che ce l'ha fornita lui questa analisi così lucida e approfondita. Senza, nessuno avrebbe mai aperto gli occhi [/quote] Tu te ne sei accorto ma tanti altri no Basta vedere quanti difendevano Biondo o gli altri bombati E in tanto gli sponsor se ne vanno


dietzen - 21/09/2009 alle 18:48

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Su La Repubblica di oggi, c'è un articolo del nostro eroe sulla vittoria di Valverde alla Vuelta. In realtà è, come al solito, un articolo sul doping. In ogni caso lo "stupefacente" attibuisce a Valverde un secondo (2007) ed un primo (2008) posto alla Liegi, dimenticandosi la vittoria del 2006. Capisco la malafede, ma almeno un pò più di precisione.... [/quote] del resto mica puoi pretendere che uno che scrive di ciclismo conosca i vincitori della liegi degli ultimi anni... :Od:


Frank VDB - 21/09/2009 alle 22:50

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Su La Repubblica di oggi, c'è un articolo del nostro eroe sulla vittoria di Valverde alla Vuelta. In realtà è, come al solito, un articolo sul doping. In ogni caso lo "stupefacente" attibuisce a Valverde un secondo (2007) ed un primo (2008) posto alla Liegi, dimenticandosi la vittoria del 2006. Capisco la malafede, ma almeno un pò più di precisione.... [/quote] del resto mica puoi pretendere che uno che scrive di ciclismo conosca i vincitori della liegi degli ultimi anni... :Od: [/quote] Rimane il fatto che per una volta l'articolo di Capodacqua è da sottoscrivere riga per riga: Birillo 2 anni e rotti lontano dalle gare, Zapatero pure, Caruso del quale nemmeno si accetta il Dna spontaneamente offerto e Piti che sebbene smascherato presso il medesimo dottore dei tre sopra corre e vince in lungo e in largo per l'Europa. Capodacqua conclude dicendo che i livelli di credibilità del ciclismo sono ai minimi storici. Ha forse torto?


barrylyndon - 21/09/2009 alle 22:56

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] e Piti che sebbene smascherato presso il medesimo dottore dei tre sopra corre e vince in lungo e in largo per l'Europa. [/quote] avra' qualche santo poco,molto poco, piu sotto del Paradiso? qualcuno dice di si'.:boh:


sceriffo - 21/09/2009 alle 22:59

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Su La Repubblica di oggi, c'è un articolo del nostro eroe sulla vittoria di Valverde alla Vuelta. In realtà è, come al solito, un articolo sul doping. In ogni caso lo "stupefacente" attibuisce a Valverde un secondo (2007) ed un primo (2008) posto alla Liegi, dimenticandosi la vittoria del 2006. Capisco la malafede, ma almeno un pò più di precisione.... [/quote] del resto mica puoi pretendere che uno che scrive di ciclismo conosca i vincitori della liegi degli ultimi anni... :Od: [/quote] Rimane il fatto che per una volta l'articolo di Capodacqua è da sottoscrivere riga per riga: Birillo 2 anni e rotti lontano dalle gare, Zapatero pure, Caruso del quale nemmeno si accetta il Dna spontaneamente offerto e Piti che sebbene smascherato presso il medesimo dottore dei tre sopra corre e vince in lungo e in largo per l'Europa. Capodacqua conclude dicendo che i livelli di credibilità del ciclismo sono ai minimi storici. Ha forse torto? [/quote] il problema è che aggiunge nulla di nuovo a quanto detto e stradetto in ormai 4 stagioni ciclistiche. mettiamoci una pietra sopra perchè tanto nn cambia nulla. e poi balaverde ha avuto anche lui il suo: x transito sul territorio italiano si è dovuto chiamare fuori dal tour, probabilmente il vero obbiettivo di stagione


Donchisciotte - 22/09/2009 alle 01:20

Non avrebbe torto se, anche brevemente, avesse aggiunto che anche calciatori e sportivi vari non sono stati colpiti, anzi di loro non si sa nemmeno il nome, a differenza di Valverde che, comunque, non ha potuto correre il Tour. E se aggiungesse, di conseguenza, che la credibilità dello sport è ai limiti storici. Non avrebbe torto se la mira, qualche volta, si alzasse un po’ più in alto dell’atleta, la sua e quella di Fanini. Altrimenti è solo il solito coro che canta.


dietzen - 22/09/2009 alle 01:52

e in ogni caso prodursi in errori marchiani certo non aiuta la credibilità, in nessun campo, da alcuna parte.


nino58 - 22/09/2009 alle 08:24

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da meriadoc [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Per capire il perché e tentare di risolvere un problema che goccia dopo goccia sta dissanguando l'intero ciclismo (fuga degli sponsor) c'è un intero sistema sportivo da analizzare e rifondare dalla base. ( sportpro.it - relativamente alla positività di biondo ) -- su questo eugenio capodacqua ha ragione da vendere [/quote] eh meno male che ce l'ha fornita lui questa analisi così lucida e approfondita. Senza, nessuno avrebbe mai aperto gli occhi [/quote] Tu te ne sei accorto ma tanti altri no Basta vedere quanti difendevano Biondo o gli altri bombati E in tanto gli sponsor se ne vanno [/quote] gli sponsor se ne vanno anche perchè vengono cancellate le corse storiche del calendario (giro del lazio e milano-torino docent).


Lore_88 - 22/09/2009 alle 09:06

Credo che tenere un thread aperto su EC non faccia altro che aumentare il suo smisurato ego. Stiamo parlando di un uomo convinto che l'unica ragione per cui lui non è diventato professionista siano i dopati brutti e cattivi. Il delirante articolo in cui parla in terza persona descrivendo le proprie "imprese" è una delle tante prove a riguardo. Repubblica, oltre a domandare al premier se sta bene dal punto di vista della salute mentale, credo che dovrebbe chiederlo pure a questo suo dipendente. [quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Ha forse torto? [/quote] Ovviamente sì. Il livello di credibilità del ciclismo è ai minimi storici ma non certo per i motivi che adduce lui. Se poi voi siete convinti che con la squalifica di Valverde, il ciclismo sarebbe più credibile, beh, quello è un problema vostro. Fortunatamente quella fase l'ho superata 3-4 anni fa. [quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] avra' qualche santo poco,molto poco, piu sotto del Paradiso? qualcuno dice di si'.:boh: [/quote] Chi? A quanto mi risulta (e magari sbaglio) i santi che contano nel ciclismo stanno ad Aigle e non mi pare che l'Uci sia stata benevola nei confronti di Valverde. Tutt'altro: è già la seconda volta che va dal Tas per fare squalificare lo spagnolo. La prima volta la risposta è stata una pernacchia, ora si spera che arrivi il bis.


barrylyndon - 22/09/2009 alle 14:19

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Credo che tenere un thread aperto su EC non faccia altro che aumentare il suo smisurato ego. Stiamo parlando di un uomo convinto che l'unica ragione per cui lui non è diventato professionista siano i dopati brutti e cattivi. Il delirante articolo in cui parla in terza persona descrivendo le proprie "imprese" è una delle tante prove a riguardo. Repubblica, oltre a domandare al premier se sta bene dal punto di vista della salute mentale, credo che dovrebbe chiederlo pure a questo suo dipendente. [quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Ha forse torto? [/quote] Ovviamente sì. Il livello di credibilità del ciclismo è ai minimi storici ma non certo per i motivi che adduce lui. Se poi voi siete convinti che con la squalifica di Valverde, il ciclismo sarebbe più credibile, beh, quello è un problema vostro. Fortunatamente quella fase l'ho superata 3-4 anni fa. [quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] avra' qualche santo poco,molto poco, piu sotto del Paradiso? qualcuno dice di si'.:boh: [/quote] Chi? A quanto mi risulta (e magari sbaglio) i santi che contano nel ciclismo stanno ad Aigle e non mi pare che l'Uci sia stata benevola nei confronti di Valverde. Tutt'altro: è già la seconda volta che va dal Tas per fare squalificare lo spagnolo. La prima volta la risposta è stata una pernacchia, ora si spera che arrivi il bis. [/quote] Mi riferivo ironicamente ad uno che in un forum ha scritto che Ballaverde avrebbe degli agganci importanti addirittura in seno all'Opus Dei:o. poi non sono d'accordo con te.il fatto che Valverde corra nonostante un'acclarata colpevolezza non aiuta certo il ciclismo ad acquisire rinnovata credibilita'.non ho niente contro di lui,lasciamo perdere le solite tiritere perche' i ciclisti si e gli altri no,ma Valverde andava fermato non appena si e' scoperto che il sangue trovato da Fuentes era il suo.poi non lamentiamoci degli spazi sui giornali esigui,di canale 5,di Capodacqua ecc.ecc..queste contraddizioni affondano ancor di piu' la voglia di parlare di ciclismo per i mass media. io sono appassionato,seguo,mi incazzo,mi emoziono..pero' dobbiamo ammettere che tutta la questione e' stata trattata in modo molto ingiusto..


Lore_88 - 22/09/2009 alle 16:07

[quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] poi non sono d'accordo con te.il fatto che Valverde corra nonostante un'acclarata colpevolezza non aiuta certo il ciclismo ad acquisire rinnovata credibilita'.non ho niente contro di lui,lasciamo perdere le solite tiritere perche' i ciclisti si e gli altri no,ma Valverde andava fermato non appena si e' scoperto che il sangue trovato da Fuentes era il suo.poi non lamentiamoci degli spazi sui giornali esigui,di canale 5,di Capodacqua ecc.ecc..queste contraddizioni affondano ancor di piu' la voglia di parlare di ciclismo per i mass media. io sono appassionato,seguo,mi incazzo,mi emoziono..pero' dobbiamo ammettere che tutta la questione e' stata trattata in modo molto ingiusto.. [/quote] Vogliamo guardare la sostanza o l'apparenza? Perchè, se uno si ferma all'aspetto del problema, allora hai pienamente ragione: la mancata squalifica di Valverde è un colpo alla credibilità del ciclismo. Perchè Alejandro viene identificato come dopato e allora vederlo vincere causa forte disturbo alle boccucce delicate. Mentre magari le stesse boccucce applaudono Contador, Cunego, Cancellara, Evans, Basso, Schleck etc etc potrei continuare fino a domattina. Il nocciolo della questione (e qui dall'apparenza si passa alla sostanza) è che fra Valverde e tutti gli altri non c'è alcuna differenza. Se viene squalificato Alejandro, invece che 1000 ciclisti dopati, te ne ritrovi 999 (e sono stato stretto, considerando che i professionisti sono ben più di mille). Cambia qualcosa? Assolutamente no. L'unica grossa differenza è che hai fatto fuori un altro campione ma il ciclismo continuerebbe ad essere assolutamente non credibile come prima. Come d'altronde non è credibile nessuno sport, se si guarda solo ed esclusivamente da quest'ottica. Detto ciò, se a voi interessa che Valverde venga squalificato per dare una parvenza di maggiore pulizia quando in realtà non cambierebbe assolutamente niente, beh, è una vostra scelta (che io trovo inaccettabile). Io preferisco tenermi un campione in più, tanto la sostanza non cambia.


forzainter - 22/09/2009 alle 17:34

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da meriadoc [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] Per capire il perché e tentare di risolvere un problema che goccia dopo goccia sta dissanguando l'intero ciclismo (fuga degli sponsor) c'è un intero sistema sportivo da analizzare e rifondare dalla base. ( sportpro.it - relativamente alla positività di biondo ) -- su questo eugenio capodacqua ha ragione da vendere [/quote] eh meno male che ce l'ha fornita lui questa analisi così lucida e approfondita. Senza, nessuno avrebbe mai aperto gli occhi [/quote] Tu te ne sei accorto ma tanti altri no Basta vedere quanti difendevano Biondo o gli altri bombati E in tanto gli sponsor se ne vanno [/quote] gli sponsor se ne vanno anche perchè vengono cancellate le corse storiche del calendario (giro del lazio e milano-torino docent). [/quote] In realta' le corse se ne vanno proprio perche' mancano gli sponsor.. Se uno sport ha poca credibilità e le regole non vengono rispettate (vedi il caso Biondo )è normale Basta vedere la Vuelta.. il vincitore non da certo una bella immagine del ciclismo


Monsieur 40% - 22/09/2009 alle 17:41

Mah, a parer mio le corse muoiono e il pubblico langue (vedi l'ultima Vuelta) perché la stagione è troppo lunga e soprattutto non si ha un quadro preciso di quali siano le corse importanti, di chi siano i corridori più forti, ed un sacco di altre confusioni a cui incappiamo noi stessi (che lo seguiamo 24/24), figuriamoci gli altri. Qui il doping non c'entra proprio niente, né può essere preso d'esempio il caso Biondo, che tutti hanno già dimenticato. Gli sponsor abbandonano perché non ci sono certezze, se non quella di sborsare tanti soldi per fare le corse importanti. Non c'è merito sportivo, non vengono premiati progetti a lungo termine, non c'è la possibilità di fare investimenti su società, su luoghi, su entità fisiche e territoriali riconoscibili. Gli sponsor si stancano, a breve o lungo periodo, di manager improvvisati - soprattutto in Italia, pare - e di uno sport che non fa nulla per autopromuoversi, anzi; il ciclismo è l'unico sport che si dà continuamente la zappa sui piedi da sé, nonostante il pubblico sia spesso (almeno fino a luglio) dalla sua parte.


Lore_88 - 22/09/2009 alle 21:23

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Basta vedere la Vuelta.. il vincitore non da certo una bella immagine del ciclismo [/quote] Uno dei maggiori talenti degli ultimi 10 anni, non è una bella immagine del ciclismo? Mmmh, forse hai ragione. Molto meglio Le Boulanger...


sceriffo - 22/09/2009 alle 21:36

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Mah, a parer mio le corse muoiono e il pubblico langue (vedi l'ultima Vuelta) perché la stagione è troppo lunga e soprattutto non si ha un quadro preciso di quali siano le corse importanti, di chi siano i corridori più forti, ed un sacco di altre confusioni a cui incappiamo noi stessi (che lo seguiamo 24/24), figuriamoci gli altri. Qui il doping non c'entra proprio niente, né può essere preso d'esempio il caso Biondo, che tutti hanno già dimenticato. Gli sponsor abbandonano perché non ci sono certezze, se non quella di sborsare tanti soldi per fare le corse importanti. Non c'è merito sportivo, non vengono premiati progetti a lungo termine, non c'è la possibilità di fare investimenti su società, su luoghi, su entità fisiche e territoriali riconoscibili. Gli sponsor si stancano, a breve o lungo periodo, di manager improvvisati - soprattutto in Italia, pare - e di uno sport che non fa nulla per autopromuoversi, anzi; il ciclismo è l'unico sport che si dà continuamente la zappa sui piedi da sé, nonostante il pubblico sia spesso (almeno fino a luglio) dalla sua parte. [/quote] caro Mario hai ragione da vendere.Vogliamo parlare della classe dirigente federale e più in alto degli organi di comando dell'uci?


sceriffo - 22/09/2009 alle 21:43

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Credo che tenere un thread aperto su EC non faccia altro che aumentare il suo smisurato ego. Stiamo parlando di un uomo convinto che l'unica ragione per cui lui non è diventato professionista siano i dopati brutti e cattivi. Il delirante articolo in cui parla in terza persona descrivendo le proprie "imprese" è una delle tante prove a riguardo. Repubblica, oltre a domandare al premier se sta bene dal punto di vista della salute mentale, credo che dovrebbe chiederlo pure a questo suo dipendente. [/quote] in questo thread nn si celebra il sulfureo, anzi a me pare sia continuamente esposto a critiche. delle tutte le più sadiche sono senz'altro i grossolani errori rispetto a risultati e riferimenti storici della corse. e per uno che scrive di sport, l'essere sbugiardato sullo storico , è abbastanza imbarazzante. altro che smisurato ego :cool:


forzainter - 23/09/2009 alle 17:47

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Basta vedere la Vuelta.. il vincitore non da certo una bella immagine del ciclismo [/quote] Uno dei maggiori talenti degli ultimi 10 anni, non è una bella immagine del ciclismo? Mmmh, forse hai ragione. Molto meglio Le Boulanger... [/quote] Vero grande talento pero' Devo essermi perso un capitolo (o magari fai finta di non vederlo..) Valvpiti non è stato riconosciuto colpevole di doping ematico e squalificato 2 anni in Italia.. Le Boulanger non ha i guadagni milionari di Valverde ne i suoi preparatori , pero' nelle storie di doping , per ora , non è mai stato immischiato Probabilmente il suo contratto è inferiore a quello che Valvpiti dava a Fuentes per prepararsi , pero' non per questo è da disprezzare A volte è difficile capirvi


forzainter - 23/09/2009 alle 17:57

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Mah, a parer mio le corse muoiono e il pubblico langue (vedi l'ultima Vuelta) perché la stagione è troppo lunga e soprattutto non si ha un quadro preciso di quali siano le corse importanti, di chi siano i corridori più forti, ed un sacco di altre confusioni a cui incappiamo noi stessi (che lo seguiamo 24/24), figuriamoci gli altri. Qui il doping non c'entra proprio niente, né può essere preso d'esempio il caso Biondo, che tutti hanno già dimenticato. Gli sponsor abbandonano perché non ci sono certezze, se non quella di sborsare tanti soldi per fare le corse importanti. Non c'è merito sportivo, non vengono premiati progetti a lungo termine, non c'è la possibilità di fare investimenti su società, su luoghi, su entità fisiche e territoriali riconoscibili. Gli sponsor si stancano, a breve o lungo periodo, di manager improvvisati - soprattutto in Italia, pare - e di uno sport che non fa nulla per autopromuoversi, anzi; il ciclismo è l'unico sport che si dà continuamente la zappa sui piedi da sé, nonostante il pubblico sia spesso (almeno fino a luglio) dalla sua parte. [/quote] In parte posso esser d'accordo su quello che dici (Promozioni , assenza di manager capaci , uci) Sulla stagione non direi per me comincia dal Laigueglia e finisce al Lombardia (da 30 anni è cosi) Secondo me sottovaluti il doping Come gia' sottolineato da altri , difficilmente il ciclismo passa ai tg o sui titoli dei giornali Quando beccano qualcuno.. c'e' sempre l'articolo in tv o sul giornale Lo sponsor sarà anche piu' nominato ma dopo è solo pubblicità negativa Altra cosa importante la certezza del risultato Quando finisce un giro non si puo' aspettare 2-3-4 mesi per saper la classifica Mandi in giro (Feste , criterium , aziende) il tuo corridore come emblema della tua marca e poi dopo un mese viene beccato.. Meglio una vittoria in meno


dietzen - 24/09/2009 alle 01:29

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Quando beccano qualcuno.. c'e' sempre l'articolo in tv o sul giornale Lo sponsor sarà anche piu' nominato ma dopo è solo pubblicità negativa [/quote] come mi è capitato di dire in un altro thread, la regola nel campo è che ovviamente la buona pubblicità è buona pubblicità, la cattiva pubblicità è anch'essa buona pubblicità, e solo nessuna pubblicità è cattiva pubblicità. :D per esempio festina, nell'immediato periodo del dopo scandalo del 98, incrementò in maniera consistente vendite e conoscenza del marchio.


lemond - 24/09/2009 alle 08:02

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Vero grande talento pero' Devo essermi perso un capitolo (o magari fai finta di non vederlo..) Valvpiti non è stato riconosciuto colpevole di doping ematico e squalificato 2 anni in Italia.. Le Boulanger non ha i guadagni milionari di Valverde ne i suoi preparatori , pero' nelle storie di doping , per ora , non è mai stato immischiato Probabilmente il suo contratto è inferiore a quello che Valvpiti dava a Fuentes per prepararsi , pero' non per questo è da disprezzare A volte è difficile capirvi [/quote] No caro Forzainter, non sarebbe difficile, basterebbe mettersi d'accordo su di un semplice postilla *lasciamo perdere sempre il doping dalle nostre discussioni*. Ad es. nel rugby tu ed io ci comprendiamo facilmente pur essendo su campi opposti ed il motivo è appunto che non ci interessano tutti gli anabolizzanti, ormoni e quanto di altro assumono i protagonisti del "tri nation". :cincin:


yashin1917 - 24/09/2009 alle 15:27

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Su La Repubblica di oggi, c'è un articolo del nostro eroe sulla vittoria di Valverde alla Vuelta. In realtà è, come al solito, un articolo sul doping. In ogni caso lo "stupefacente" attibuisce a Valverde un secondo (2007) ed un primo (2008) posto alla Liegi, dimenticandosi la vittoria del 2006. Capisco la malafede, ma almeno un pò più di precisione.... [/quote] del resto mica puoi pretendere che uno che scrive di ciclismo conosca i vincitori della liegi degli ultimi anni... :Od: [/quote] ma che pretendi? un giornalismo non umano? per un giornalista normale è impossibile ricordarsi tutti i risultati delle corse più importanti degli ultimi anni. chiaramente i colleghi che se lo ricordano chissà con quali sostanze si aiutano, sacche di fosforo, anfetamine, trasfusioni di sangue di pesce azzurro. Fanini dovrebbe denunciare il marcio che c'è nel mondo del giornalismo.


Donchisciotte - 24/09/2009 alle 16:10

O magari Fanini potrebbe occuparsi di chi, prima di scrivere un articolo in cui parla di corse vinte nel passato da un corridore, non ritiene opportuno rinfrescare la memoria con un semplice, "pulito", non dopato, doping free... motore di ricerca.


sceriffo - 24/09/2009 alle 20:16

Un marziano, appunto. Della famiglia del sulfureo Bjarne Riis, l'ex corridore che ha confessato di avere vinto un Tour dopandosi e per questo ha dovuto restituire perfino la maglia gialla. Che Cancellara si è affrettato a ringraziare pubblicamente. A tenere il ritmo della "locomotiva di Berna" ci ha provato solo un attimo lo svedese Larsson, che pure è un ottimo specialista delle gare contro il tempo (2° a Pechino, come in questa crono di Mendrisio, battuto dallo stesso fenomeno "di un altro pianeta") nel momento in cui, annullato il gap di partenza (un minuto) lo svizzerotto lo ha superato che neppure era finito il primo dei tre giri. Ma ha capito subito che sarebbe scoppiato come su una mina. E ha desistito. Si è dovuto subito arrendere. E anche il buon Fabian deve essersi accorto di avere esagerato se subito dopo ha dato l'impressione di togliere il piede dall'acceleratore, di andare sul ritmo senza forzare al massimo. Pedalare a 55 all'ora in scioltezza: è questo il ciclismo del futuro? Ovvio, lo svizzero si è anche risparmiato: ha in testa la gara di domenica, ma la superiorità dimostrata ha davvero dell'incredibile ( sportpro.it ) --- nn perde proprio occasione


Monsieur 40% - 24/09/2009 alle 20:33

Tra l'altro l'ha superato col 2° giro già iniziato (Larsson a 47" da Cancellara al 2° rilevamento... era partito 1' prima...), e non prima della fine del 1°. Sempre per la precisione di cui parlavamo.


dietzen - 24/09/2009 alle 20:36

fra l'altro rijs non ha mica dovuto restituire la maglia gialla.


roberto79 - 25/09/2009 alle 09:20

vergognoso ancora una volta il sulfureo capodacqua.:pomodoro:


forzainter - 25/09/2009 alle 17:13

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Quando beccano qualcuno.. c'e' sempre l'articolo in tv o sul giornale Lo sponsor sarà anche piu' nominato ma dopo è solo pubblicità negativa [/quote] come mi è capitato di dire in un altro thread, la regola nel campo è che ovviamente la buona pubblicità è buona pubblicità, la cattiva pubblicità è anch'essa buona pubblicità, e solo nessuna pubblicità è cattiva pubblicità. :D per esempio festina, nell'immediato periodo del dopo scandalo del 98, incrementò in maniera consistente vendite e conoscenza del marchio. [/quote] Nell'immediato eccome , poi nel lungo l'identificazione Festina-Doping fu troppo forte.. Il proprietario stratifoso di ciclismo scelse di non far piu' la squadra


forzainter - 25/09/2009 alle 17:28

[quote][i]Originariamente inviato da lemond [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Vero grande talento pero' Devo essermi perso un capitolo (o magari fai finta di non vederlo..) Valvpiti non è stato riconosciuto colpevole di doping ematico e squalificato 2 anni in Italia.. Le Boulanger non ha i guadagni milionari di Valverde ne i suoi preparatori , pero' nelle storie di doping , per ora , non è mai stato immischiato Probabilmente il suo contratto è inferiore a quello che Valvpiti dava a Fuentes per prepararsi , pero' non per questo è da disprezzare A volte è difficile capirvi [/quote] No caro Forzainter, non sarebbe difficile, basterebbe mettersi d'accordo su di un semplice postilla *lasciamo perdere sempre il doping dalle nostre discussioni*. Ad es. nel rugby tu ed io ci comprendiamo facilmente pur essendo su campi opposti ed il motivo è appunto che non ci interessano tutti gli anabolizzanti, ormoni e quanto di altro assumono i protagonisti del "tri nation". :cincin: [/quote] Sul Rugby o il Football americano ce la faccio Sul ciclismo no Fino a 3-4 anni fa la pensavo come voi , tanto il doping non cambia nulla.. chi è il piu' forte vince ecc ecc Mi dispiace Tutte balle se fosse come dite voi Armstrong non pagherebbe un preparatore 1ml di euro per averlo in esclusiva , non avrei visto il Buffalo 2° al Giro ne Franck Schleck vincere sull'Alpe.Una volta esisteva una scala di valori , ormai la bomba giusta la sconvolge Nonostante questo , per fortuna , ci son ancora corridori che non vanno avanti a Cera , Epo , Trasfusioni , Preparatori ecc io non li disprezzerei Nella Festina , nonostante il doping di squadra) cmq 3 corridori che non prendevano nulla c'erano.. (Bassons , Lefevre e Halgand) Halgand il prox anno farà una squadra u23 in Savoia , be io preferirei farmi allenare da lui che da Piepoli , Baccin e co


lemond - 26/09/2009 alle 07:52

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Sul Rugby o il Football americano ce la faccio Sul ciclismo no Fino a 3-4 anni fa la pensavo come voi , tanto il doping non cambia nulla.. chi è il piu' forte vince ecc ecc Mi dispiace Tutte balle se fosse come dite voi Armstrong non pagherebbe un preparatore 1ml di euro per averlo in esclusiva , non avrei visto il Buffalo 2° al Giro ne Franck Schleck vincere sull'Alpe.Una volta esisteva una scala di valori , ormai la bomba giusta la sconvolge Nonostante questo , per fortuna , ci son ancora corridori che non vanno avanti a Cera , Epo , Trasfusioni , Preparatori ecc io non li disprezzerei Nella Festina , nonostante il doping di squadra) cmq 3 corridori che non prendevano nulla c'erano.. (Bassons , Lefevre e Halgand) Halgand il prox anno farà una squadra u23 in Savoia , be io preferirei farmi allenare da lui che da Piepoli , Baccin e co [/quote] Ho guardato per curiosità Halgand e nel 1998 ha fatto risultati solo ne ciclocross. Secondo me, in tempi di epo, come disse il mia "nick" Greg Lemond se ... non può arrivare nei primi cinquanta. :Od: In ogni modo il mio era un invito a non parlarne per provare le proprie argomentazioni, mica a cambiare le tue opinioni. :cincin:


jerrydrake - 26/09/2009 alle 13:21

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] poi non sono d'accordo con te.il fatto che Valverde corra nonostante un'acclarata colpevolezza non aiuta certo il ciclismo ad acquisire rinnovata credibilita'.non ho niente contro di lui,lasciamo perdere le solite tiritere perche' i ciclisti si e gli altri no,ma Valverde andava fermato non appena si e' scoperto che il sangue trovato da Fuentes era il suo.poi non lamentiamoci degli spazi sui giornali esigui,di canale 5,di Capodacqua ecc.ecc..queste contraddizioni affondano ancor di piu' la voglia di parlare di ciclismo per i mass media. io sono appassionato,seguo,mi incazzo,mi emoziono..pero' dobbiamo ammettere che tutta la questione e' stata trattata in modo molto ingiusto.. [/quote] Vogliamo guardare la sostanza o l'apparenza? Perchè, se uno si ferma all'aspetto del problema, allora hai pienamente ragione: la mancata squalifica di Valverde è un colpo alla credibilità del ciclismo. Perchè Alejandro viene identificato come dopato e allora vederlo vincere causa forte disturbo alle boccucce delicate. Mentre magari le stesse boccucce applaudono Contador, Cunego, Cancellara, Evans, Basso, Schleck etc etc potrei continuare fino a domattina. Il nocciolo della questione (e qui dall'apparenza si passa alla sostanza) è che fra Valverde e tutti gli altri non c'è alcuna differenza. Se viene squalificato Alejandro, invece che 1000 ciclisti dopati, te ne ritrovi 999 (e sono stato stretto, considerando che i professionisti sono ben più di mille). Cambia qualcosa? Assolutamente no. L'unica grossa differenza è che hai fatto fuori un altro campione ma il ciclismo continuerebbe ad essere assolutamente non credibile come prima. Come d'altronde non è credibile nessuno sport, se si guarda solo ed esclusivamente da quest'ottica. Detto ciò, se a voi interessa che Valverde venga squalificato per dare una parvenza di maggiore pulizia quando in realtà non cambierebbe assolutamente niente, beh, è una vostra scelta (che io trovo inaccettabile). Io preferisco tenermi un campione in più, tanto la sostanza non cambia. [/quote] La credibilità del ciclismo non cambierebbe certamente con la squalifica di Valverde, l'equità sì. Il ciclismo ha delle regole sul doping terrificanti, che di fatto intaccano il problema marginalmente, tuttavia non può essere che se beccano noi due, tu rimani fuori 2 anni e nel frattempo io mi vinco di tutto di più. E' ridicolo. Preferisci tenerti un campione? Avrei preferito tenerne anch'io uno, Pantani. Ma questa enorme mancanza di equità ce l'ha tolto. Non il doping, non l'antidoping, ma l'ingiustizia che regna sovrana nel ciclismo, più che in qualunque altro sport.


sceriffo - 07/10/2009 alle 10:21

ora ce l'ha pure con chi difende i corridori Il corridore ribatte la propria innocenza, anche se difficilmente il test in questione sbaglia. "Sono estraneo all'assunzione di Epo; in carriera ho sempre agito correttamente e voglio andare fino in fondo per chiarire la mia posizione". La solita premessa che fa gongolare il perito (di parte) di turno, prontissimo ad arrampicarsi anche sugli specchi per 20 o 30 mila euro (ne esistono di varie specie con caratteristiche comuni: spesso poca competenza e grande avidità). ( sportpro.it - a proposito della positività di bosisio )


barrylyndon - 09/10/2009 alle 13:48

non solociclismo negli strali di E.C.[b] [/b] Capodacqua e il caso Cannavaro: meditate gente, meditate Quando si tratta del calcio la spiegazione c'è sempre. In questo caso, l'assunzione (dichiarata, ma priva, a quanto si sa, di un documento indispensabile) di un farmaco a base di cortisone (betametasone) in condizioni di emergenza. Fabio Cannavaro è risultato positivo ad un "antiallergico", assunto in emergenza per la puntura di una vespa. L'azzurro, uno degli protagonisti dei mondiali vinti dall'Italia in Germania, avrebbe chiesto l'esenzione, come si fa in questi casi che riguardano sostanze non vietate, ma "a restrizione d'uso". Nella richiesta, però, sarebbe mancato un documento e, in attesa di chiarimenti, il giocatore è risultato positivo ad un controllo del 30 agosto scorso, in occasione di Roma-Juventus. Una puntura di vespa dunque e poi il sorteggio con la immancabile positività, perché il betametasone resta nel fisico a lungo. Ma nella vicenda c'è una lunga lista di punti oscuri e di comportamenti irrituali, per spiegare la quale basterebbero tre sole parole: calcio, nazionale, Juventus. Cioè lo sport numero uno nel Bel Paese, un atleta di peso, che è anche capitano della nazionale campione del mondo e la squadra da sempre in cima agli interessi dei tifosi italiani. I conti non tornano e quel poco che si riesce a sapere pone forti dubbi sul fatto che di fronte all’antidoping tutti (atleti e società) siano uguali. Innanzitutto la positività al betametasone (cortisone). La data sarebbe quella del 30 agosto. Cannavaro fu sorteggiato nel match fra Roma e Juve. Secondo alcune fonti la notizia della positività sarebbe arrivata mercoledì 7. Ma nel pomeriggio è circolata una imbarazzante girandola di date. Segno che non era ancora arrivata la versione "ufficiale". In ogni caso 40 giorni, cioè più di un mese e mezzo dal prelievo non sono pochi. Anche questo un particolare non usuale, trattandosi non di ormoni difficili da analizzare, ma di cortisone, un test di rapida esecuzione. Ma, ovviamente c’è da fare i conti con gli impegni (spesso onerosi) del laboratorio. Ciò che è più allarmante, però, è che a tutto ieri non risultava alcuna posizione ufficiale del Coni e della sua Procura, che, in questi casi hanno l’obbligo di sospendere immediatamente l’atleta positivo. Si sarebbe ancora in una fase di accertamento, di verifica delle carte; solo se la documentazione richiesta non risulterà adeguata la positività verrà dichiarata. Non basta: c’è qualcosa di particolare che sottolinea la “disuguaglianza” di questo caso rispetto alla normalità. Appresa la notizia della positività di Cannavaro, la Procura Coni cosa fa? Spedisce il suo capo, Ettore Torri, a Torino per sentire il giocatore. Una prassi davvero inusuale e tutta da spiegare, perché solitamente sono gli atleti trovati positivi a doversi recare a Roma alla Procura. E’ capitato a tanti personaggi di nome, specie nel ciclismo (Di Luca, Basso, Sella, ecc,), ma pochi nel calcio e sempre tenuti “coperti” dall’interesse dei media. Perché questa diversità? Di un ritardo (giustificato) a presentarsi ai test di Totti, ad esempio, si è saputo solo dopo che la vicenda si era conclusa. Cioè: per il calcio c’è sempre un occhio di riguardo. Altro punto da chiarire è la richiesta della documentazione giustificativa alla società dell’atleta da parte del Ceft, la commissione per le esenzioni terapeutiche del Coni. La commissione avrebbe inviato la richiesta, avrebbe ricevuto il contrassegno di avvenuta consegna (ricevuta di ritorno), ma alla società dicono di non aver visto nulla, salvo poi far rispuntare la raccomandata ancora con i sigilli del Coni davanti a Torri. Cannavaro non rischia nulla: e Torri potrebbe archiviare direttamente il caso. Diversa la posizione del medico della società dalla cui incuria nello spedire la documentazione, nella migliore delle ipotesi, è nato il caso. La società ribadisce di aver svolto tutte le pratiche nel rispetto delle norme. Intanto alla Procura di Torino stanno valutando la possibilità di accertamenti sul caso. da www.sportpro.it, a firma Eugenio Capodacqua


Monsieur 40% - 09/10/2009 alle 14:05

Su Repubblica.it l'argomento è trattato da Gianluca Moresco (ieri) e da un redazionale stamattina.


dietzen - 09/10/2009 alle 14:51

su repubblica cartaceo c'è un pezzo di EC all'incirca identico a quello leggibile su sportpro.


ProfRoubaix - 09/10/2009 alle 16:16

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] su repubblica cartaceo c'è un pezzo di EC all'incirca identico a quello leggibile su sportpro. [/quote] e che (quello cartaceo) mi sembra impeccabile.


luke - 09/10/2009 alle 16:23

Questo è un articolo di un'ovvietà unica: non fa male a nessuno. Il caso Cannavaro è già risolto, probabilmente perchè la gente che gravita nel mondo del calcio ci tiene a tutelare i suoi atleti e non ha mire su altre poltrone, come invece si potrebbe pensare di alcuni dirigenti del nostro sport. Ma dire che il calcio in Italia è protetto è fin troppo ovvio e facile, ci vuol ben altro. Da uno con la capacità di approfondimento :D che ha il giornalista oggetto del thread mi aspetto ben altro: così come ha dato spazio alle 'denunce' di Fanini relativamente a corridori che si allenavano in Engadina o altrove seguiti da preparatori 'discussi', altrettanto potrebbe, ad esempio, denunciare pubblicamente i nomi degli atleti del Real Madrid che giravano intorno ad OP, oppure in occasione di Roma-Real di tempo fa, poteva invitare il solerte Torri ad interrogare il Real stesso, magari inibendo a giocare in Italia quella squadra come ha fatto con Valverde. Sì, perchè se dare spazio a Fanini o ai vari pentiti del doping, nel ciclismo, non porta conseguenze tangibili all'autore dell'articolo, sono convinto che andando a toccare il Real, sarebbero ca..voli amari per giornalista e pure per il procuratore. Per questo, un articolo come questo lascia il tempo che trova e scivola addosso ai protagonisti come acqua fresca. Proprio come le dichiarazioni del Fanini. Mr Capodacqua, lei sa fare di meglio...

 

[Modificato il 09/10/2009 alle 16:46 by luke]


Donchisciotte - 10/10/2009 alle 12:05

L'ho già scritto nel thread del doping, ma l'articolo di Capodacqua su Cannavaro, anche se non eccezionale, onestamente lo condivido. Nella grande farsa dell'antidoping pure Capodacqua, dopo decenni, è riuscito a dire cose giuste. Non sul ciclismo ma su Cannavaro. Perché va bene bersi di tutto, ma c'è un limite. L'andata dell'integerrimo Torri a Torino, in treno, in ossequioso pellegrinaggio allo sport principe, alla squadra potente e al nostro ragazzo campione del mondo, risolve un caso che limpido non è per nulla ( dai tempi alla misterosa sparizione di una raccomandata del Coni a una squadra organizzatissima come la Juve, raccomandata, dice Capodacqua, miracolosamente ricomparsa con Torri presente, ai modi di comunicazione e di risoluzione indolore del caso nell'assoluta e prioritaria assoluta tutela della necessità di evitare turbamenti all'atleta). E questo non è il manga, il wrestling? Qua sta la moralità e l'argine he si dovrebbe porre al doping? Da parte dello stesso organismo ( e spesso dirigenti) che l'hanno finanziato fino a poco fa? Solo mi viene una domanda: Capodacqua parla di gogna mediatica evitata ( più o meno, non ho il giornale qua). Allora esiste la gogna mediatica del dopato? Capodacqua sa cos'è? Perché in alcuni anni di corrispondenza ( non solo pubblica) con lui, mi pareva di aver capito che la gogna mediatica era un'invenzione di Pantani e pantaniani. Ma magari non capivo.

 

[Modificato il 10/10/2009 alle 12:25 by Donchisciotte]


roberto79 - 13/10/2009 alle 11:07

anche se l'accostamento è un po' scontato... [b] "In quegli occhi ho rivisto Pantani"[/b] All'ultimo campionato del mondo a Mendrisio, l'incontro del nostro Eugenio Capodacqua con Franck Vandenbroucke, morto ieri notte in Senegal per cause ancora misteriose di EUGENIO CAPODACQUA ROMA - A Mendrisio, ultima edizione dei mondiali di ciclismo, era lì a due passi, diligentemente in fila al self service della sala stampa. Bello, elegante, sorridente, che quasi non sembrava quello che aveva già da anni sulle spalle la terribile "scimmia". La realtà spesso inganna e mai come questa volta ha tratto in inganno chi ha avuto occasione di vedere e parlare con Franck Vandenbroucke. Uno dei più grandi talenti inespressi del ciclismo belga e mondiale è stato trovato morto in un albergo del Senegal e le cause della sua morte sono ancora sconosciute. Secondo i "media" belgi si tratterebbe din embolia polmonare, ma tutto è ancora nebuloso. Una persona del suo entourage ha dato l'annuncio nella tarda serata di ieri: "Franck è stato trovato morto in una camera di albergo in Senegal, dove era in vacanza. Le circostanze del decesso non sono note" Aveva 34 anni, la stessa età di Marco Pantani, il popolare "Pirata" del ciclismo nostrano, finito miseramente in uno squallido residence di Cesenatico a causa di una overdose di cocaina. Talento e disperazione per entrambi. Forza e qualità fisiche da vendere sui pedali; fragilità e debolezza assoluta come carattere. Entrambi erano dentro la terribile spirale della droga. Amavano entrambi il ciclismo, ma in modo diverso. Per Franck era probabilmente il miglior momento di evasione dal peso della quotidianità. Per Pantani un modo per affermarsi di cui probabilmente avvertiva il peso. Di Franck si erano perse le tracce da tempo, sommerso dai problemi di doping prima e droga poi, quando fu sorpreso nel lombardo a correre una gara di cicloamatori sotto falso nome. Accadeva tre anni e sembra un secolo. Fu quell'episodio che convinse Palmiro Masciarelli, ex gregario di lusso ai tempi di Moser e oggi alla guida dell'Acqua & Sapone Mokambo, a prendersene cura. Lo chiamò a casa sua, lo trattò come un figlio, lo mise accanto ai suoi figli (tutti corridori). Ma non servì a nulla. Un brutto giorno fu chiamato al telefono: Franck aveva tentato il suicidio. Per l'ennesima volta. Era il 2005 l'anno drammatico della separazione dalla moglie Sabrina e dalla figlia: "Sono andato a cercare la bottiglia di vino più cara della mia cantina, un Chateau Petrus 1961, ed ho brindato alla mia vita. Avevo chiesto consiglio ad un medico: con l'insulina doveva essere finita", aveva scritto nella sua autobiografia, pubblicata un anno fa. Nel 2004 fu salvato dalla madre; si era messo a letto con la maglia iridata, un obbiettivo che aveva nel cuore e che probabilmente avrebbe raggiunto se non fosse stato travolto dalle tempeste del suo carattere debole e vulnerabile. La classe c'era tutta: nel 1999 a Verona finì 7° nonostante avesse i polsi fratturati! Vincitore della Parigi-Bruxelles a soli 21 anni e della mitica Liegi-Bastogne-Liegi nel 1999 a 24 (oltre ad altre 53 gare), aveva conosciuta una rapida ascesa prima di essere bloccato da casi di doping e poi da problemi esistenziali. Lo esso anno dalla "Liegi" era stato sospeso dalla sua squadra, la Cofidis, per il coinvolgimento nella vicenda del dottor. Saiz, il tristemente noto Dottor Mabuse. Poi fu sospeso sei mesi per uso di prodotti dopanti. Una triste altalena fra gloria e disonore. E in mezzo, l'immancabile depressione. In Belgio lo ritenevano l'erede del grande Eddy Merckx. Poi era piombato nella più nera crisi autodistruttiva. A Mendrisio, compagno di colazione, aveva ammesso di sentirsi meglio. Ma gli occhi avevano quel languido sottofondo di chi sa di non dire tutta la verità. Lo stesso atteggiamento dolce e disperato di Pantani in quell'albergo del Piemonte al Giro 2003, l'ultimo della sua carriera ciclistica, quando fissò il sottoscritto e il collega Coen con sguardo disperato. Fu un attimo, una palese richiesta di comunicare, di uscire di prigionia. Anche di fronte a chi ne aveva dipinto con pari energia la gloria e i tormenti di sport e di vita. Ma non ci fu tempo per andare avanti, fu portato via dai suoi, travolto ancora una volta dal quotidiano. Con Franck era diverso. Più aperto e sociale in superficie, il talento belga recentemente era alla ricerca di una squadra per la prossima stagione. Aveva detto di voler tornare alle gare, voleva tornare a vincere. Sapeva di averne le qualità. La corsa lo aiutava a vivere. A Mendrisio, dove aveva seguito i mondiali come consulente del giornale Het Newsblad, aveva chiesto all'italiano Aldo Sassi, l'allenatore di Ivan Basso e dell'iridato Cadel Evans, di rimetterlo in forma. "Franck è in buona forma fisica e si sente bene anche mentalmente" aveva ddetto Sassi alla Gazzetta dello sport. "A 34 anni, non sarà semplice trovare una nuova squadra perché tutti penseranno che i vecchi demoni risorgeranno per me" aveva risposto Franck Vandenbroucke. "Vado presto in vacanza in Senegal. Entro la fine di ottobre, spero di inserirmi in una nuova formazione"."Sapevamo che Frank non stava bene - ha detto all'Equipe Jean Luc Vandenbroucke, lo zio ex corridore e direttore sportivo - era soggett o ad alti e bassi di umore. Temevo un tale epilogo, ma non ho ancora particolari per quanto riguarda la causa della morte". 13 ottobre 2009


Donchisciotte - 13/10/2009 alle 14:25

Ma a Capodacqua che gli è successo? Fulminato sulla via di Damasco?


roberto79 - 13/10/2009 alle 14:35

fulminato e basta! no comunque apparte gli scherzi ci sono delle cose condivisibili..


meriadoc - 13/10/2009 alle 14:50

gli articoli di Capodacqua sono sempre di una mediocrita' disarmante


Donchisciotte - 13/10/2009 alle 18:55

Va beh, ma che gli è successo? Parla di fragilità, non dice che è morto di doping,si avventura a parlare di talento ( mi pareva che chiunque avesse avuto a che fare col doping fosse "un campione" o fu vera gloria? o mozzarella di bufala). Il suo ultimo incontro con Pantani l'aveva descritto già anni fa sul forum di Pantani. Con Torri non è stato tenero nella vicenda Cannavaro. Che è successo, è stato a Damasco e è rimasto folgorato?


sceriffo - 13/10/2009 alle 20:13

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Va beh, ma che gli è successo? Che è successo, è stato a Damasco e è rimasto folgorato? [/quote] forse legge il thread e.c. su cicloweb? :cool:


meriadoc - 13/10/2009 alle 20:37

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Che è successo, è rimasto folgorato? [/quote] ma magari...


Ottavio - 14/10/2009 alle 16:59

Ennesimo errore di Capodacqua nel suo articolo odierno su VDB ne "La Repubblica". Il corridore belga avrebbe vinto una Paris-Tours. Probabilmente il sulfureo intendeva Paris-Nice. Vabbè.... L'articolo è il solito pistolotto banale.


meriadoc - 14/10/2009 alle 17:12

o magari Paris-Bruxelles


Donchisciotte - 14/10/2009 alle 20:54

Va beh... pistolotto, banalino, quello che volete. Ma oggi scrive che Ocana, VDB e Pantani sono morti SOPRATTUTTO del male di vivere. Cinque anni fa, in morte di Pantani, faceva due paginate di morti per doping,il rapporto causale univoco fra doping e qualsiasi morte di un ciclista era senza possibilità di dubbio. Un riduzionismo allucinante ( tutto ridotto a effetto devastante del doping). Adesso scrive altre cose, certo proprio non ce la fa a non parlare dei trascorsi doping di VDB ma poi dice : ma soprattutto sono morti del male di vivere. A me incuriosisce sapere che è successo. Non è da capodacqua.:boh:


sceriffo - 09/11/2009 alle 23:12

ha ricordato uno degli eventi più forti della modernità.... a modo suo 9 novembre - LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO SVELO' IL PRIMO DOPING DI STATO ROMA - Diciassette milioni di abitanti e un ruolo di primissimo piano nel ranking mondiale dello sport. Terza dietro Usa e Urss, la Germania dell'est (DDR) aveva fatto del risultato sportivo di vertice un simbolo del proprio sistema di governo. Efficiente, dunque anche emergente in quel particolare settore, lo sport, che in tanti da sempre consideravano palestra di valori. Non era già più così allora, quando la DDR spadroneggiava nelle varie discipline, ma lo si è scoperto solo tanto tempo dopo. La Ddr, la Repubblica Democratica Tedesca, in quattro edizioni dei Giochi olimpici (salto' solo Los Angeles '84, insieme a quasi tutti gli altri Paesi del blocco comunista) riusci' a conquistare ben 384 medaglie. A Monaco '72, gli atleti della Germania dell'Est vinsero infatti 66 titoli (di cui 20 ori), 90 a Montreal '76 (40 ori), 126 a Mosca '80 (47 ori), 102 a Seul '88 (37 ori). Merito, dicevano i dirigenti del partito comunista, ''dell'uomo nuovo socialista'', forgiato dalla dottrina marxista-leninista. D'altronde, la Costituzione della Repubblica Democratica Tedesca era la prima al mondo a proclamare il diritto dei cittadini all'esercizio della cultura fisica. Per questo, l'educazione sportiva era affidata alle scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione alle donne, vere protagoniste dello sport della Germania dell'Est: la DTSB, la Confederazione sportiva e ginnica tedesca, nata nel 1957, era una fabbrica di campioni e soprattutto campionesse, che dovevano essere l'esempio da seguire per tutti. In quest'ottica, la Ddr aveva un occhio di riguardo per gli sport individuali più che per quelli di squadra. Negli anni '60 i primi successi nel nuoto con il dorsista Roland Matthes, mentre nella ginnastica primeggiava con Erika Zuchold. Poi, negli anni '70, il boom: saltatrici come Rosemarie Witschas-Ackermann (sul trono dell'alto giusto prima di Sara Simeoni), la pattinatrice Katarina Witt e la velocista Katrin Krabbe, solo per citarne alcune, dominavano la scena internazionale. Gli sport di squadra e in particolare il calcio, soprattutto verso gli ultimi anni del regime, furono quasi completamente abbandonati a se stessi: la Sed, il partito comunista tedesco, preferiva infatti discipline che portavano medaglie olimpiche e successi internazionali. Tuttavia e' negli annali il ''derby'' tra la nazionale dell'Ovest e quella dell'Est durante i Mondiali che si tennero proprio in Germania nel 1974. Una partita non particolarmente importante ai fini della competizione, ma carica di significato. Alla fine trionfano 1-0 i tedeschi dell'est, grazie alla storica rete segnata dal centravanti Jurgen Sparwasser. Una vittoria da molti paragonata a quella di Davide contro Golia e che, almeno per una notte, ha fatto esplodere nei cittadini della Ddr l'orgoglio nazionale. Subito dopo il crollo del Muro, quel 9 novembre del 1989 e di cui oggi si festeggia il ventennale, i sospetti trovarono conferma: la Ddr obbligava gli atleti ad assumere sostanze per migliorare le proprie prestazioni. Si trattava di un vero e proprio 'doping di Stato', con l'obiettivo di trasformare i successi sportivi in propaganda. Per questo, la casa farmaceutica della Ddr era chiamata a sviluppare nuovi tipi di sostanze che migliorassero sempre di piu' le performance. Uno di questi era l'Oral-Turinabol, uno steroide anabolizzante che oggi e' causa delle gravi patologie di cui soffrono molti atleti di allora. Negli anni passati, cinque allenatori di atletica leggera hanno ammesso di aver fatto abitualmente ricorso a questa pratica, con l'avallo dello Stato, nella preparazione dei loro atleti: ''Sappiamo di aver violato le regole dello sport ma ci sentivamo legittimati dagli ordini di stato - hanno spiegato i cinque tecnici -. Rifiutarsi di somministrare doping agli atleti comportava l'estromissione dallo sport e considerevoli svantaggi professionali''. Oggi lo sport tedesco non e' sicuramente ai livelli di 20 anni fa, anche se riesce ancora a tenere testa alle strapotenze mondiali come Cina, Stati Uniti e Russia. Alle ultime Olimpiadi, quelle di Pechino del 2008, la delegazione tedesca ha chiuso i Giochi piazzandosi quinta nel medagliere con ben 41 medaglie. ( Sportpro.it )


Donchisciotte - 15/11/2009 alle 20:37

Ci sono tanti modi di leggere le cose. Marco Grassi legge l’editoriale di Stagi in un certo modo ( come si legge nella home page ), Capodacqua in un altro ( come si legge nell’editoriale del suo sito, sportpro). Capodacqua vede un unanime accorrere di tutti alle sue tesi. Stagi vuol dire, secondo lui, che, non credendo più a Babbo Natale, non crede più nell’atleta “ anello debole”. E se, invece, Stagi volesse dire che non crede più in un modo di condurre la lotta al doping che, attraverso la mattanza dei ciclisti,non ha ottenuto i risultati che si millantano? Capodacqua dice che ormai tutti, da Stagi a Bicisport, riconoscono che aveva ragione lui, il Torquemada che ha condotto la lotta a tutti i livelli ( ma dice, ancora, che il pesce puzza dalla coda, cioè dalla base) e verso tutti gli sport ( avessi tempo conterei gli articoli). Però, va bene, è vero che alla corte degli incrementalisti ormai accorrono tutti. E’ più facile. Anche se su Bicisport, nonostante "tolleranza zero" il discorso è più complicato. Solo due cose sull’editoriale di Capodacqua: 1) Coloro che si sono schierati con Di Luca ai tempi della pipì degli angeli. Lo sappiamo tutti che gli atleti professionisti sono dopati, solo che nello stato di diritto per condannare e squalificare ci vogliono PROVE. E la storia della pipì degli angeli non aveva prove, non aveva capo d’accusa ( di quale sostanza era imputato? di quali metodi dopanti), era in violazione della necessità dell’uguaglianza ( perché solo lui? E gli altri con la pipì degli angeli?). Per questo è stato assolto e per questo chi si è schierato dalla sua parte deve essere orgoglioso di averlo fatto, perché dovremmo stare nello stato di diritto, non nella giungla. 2) Capodacqua afferma di battersi, ugualmente, contro l’atleta e contro i dirigenti e il vertice. Ora, nel suo editoriale c’è la consueta requisitoria contro gli atleti. E il vertice? Giorni fa Pescante ha ottenuto l’ennesima carica ( all’ONU mi pare). Qualcuno si ricorda che i vertici Coni sono stati assolti per prescrizione dalle accuse di doping di Stato nel processo a Conconi? Hanno rinunciato alla prescrizione o, come dice Di Pietro, non si rinuncia mai alla prescrizione? E se la lotta è sia ai vertici che alla base, perché se si parla di Basso, Vinokourov, Sella ecc. ecc., SEMPRE, si aggiunge un richiamo al passato dopato anche se hanno scontato la pena prevista dagli ordinamenti? Perché non si fa lo stesso, soprattutto giornalisti come Capodacqua i cui articoli sono al 90% monotematici, quando si cita un dirigente Coni ( sono gli stessi da 30 anni), un Guardiola ecc. ?Cioè, perché non si fa lo stesso per i vertici e per altri sport? E con la nuova carica all’ONU che è stata appena data io dovrei considerare Priamo il maggiore dei mali, l’esempio sbagliato per i pargoletti e dovrei dire che Capodacqua , effettivamente, è equo nella sua battaglia e nei suoi bersagli? Mi pare che “ campione di improntitudine, mozzarella di bufala ecc.ecc. ecc. ecc. ecc.”, per ora, li ha riservati solo alla coda del pesce. Anche se era Marco Pantani.

 

[Modificato il 15/11/2009 alle 20:47 by Donchisciotte]


Lupo - 15/11/2009 alle 21:21

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] ha ricordato uno degli eventi più forti della modernità.... a modo suo 9 novembre - LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO SVELO' IL PRIMO DOPING DI STATO [/quote] Come se il doping di Stato ci fosse solo in DDR, ed oggi non ci sia più da nessuna parte...


Donchisciotte - 16/11/2009 alle 00:56

Ma perché dare a Capodacqua la grande soddisfazione di poter dire di essere insultato perché non si hanno argomenti? Perché fare il suo gioco? No, non solo nei paesi dell'Est. Lo dicono le motivazioni delle sentenze: anche in Italia , per esempio, c'è stato doping di Stato.


Donchisciotte - 16/11/2009 alle 01:11

Purtroppo la fretta non mi aveva,prima, fatto leggere l'editoriale di Torquemada fino in fondo. Così mi ero persa la dedica di Bettini ( tralascio commenti per carità di patria e per non mettermi nei guai), la resipiscenza di Beppe Conti, tutti a rendere omaggio all'uomo che, coraggiosamente, dalle catacombe del giornale più potente d'Italia ,combatte il doping a proprio rischio e pericolo. E mi ero persa la dedica finale. Che credo di capire bene, anche in quanto è sottinteso:yes: Ebbene mi onoro di restare fra quei falliti che non rendono omaggio. Che continuano a pensare che i Torquemada non hanno mai avuto ragione nella storia e neanche nella cronaca del doping. Che continuano a ritenere che nulla è stato spiegato dai Torquemada che bruciano l'eretico e lasciano intatto il sistema. Sì, continuo a stare fra quei falliti che camminano in direzione ostinata e contraria, contro gli inquisitori, i semplificatori,i moralisti. Te lo prometto, Torquemada che sono sicura leggi , "proverò di nuovo, fallirò ancora, fallirò meglio" ( S. Beckett).

 

[Modificato il 16/11/2009 alle 01:24 by Donchisciotte]


prof - 16/11/2009 alle 06:35

Felicissimo di essere un fallito ... Va pur detto però che la ragione non fallisce mai e prima o poi ribalterà le posizioni in questo contendere.


Donchisciotte - 16/11/2009 alle 09:37

Come sempre sei un grande prof! Fra falliti ci facciamo compagnia, in attesa della vittoria finale...


pedalando - 16/11/2009 alle 11:36

danilodiluca87, immagino che ti siano chiare le conseguenze di cio' che hai scritto...... non trovo giusto che sfrutti questi spazi per lanciare offese. non va proprio bene :no:


Laura Idril - 16/11/2009 alle 18:15

ho cancellato il messaggio di ddl87


Paz&Caz - 17/11/2009 alle 09:49

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] ho cancellato il messaggio di ddl87 [/quote] Scelta intelligente per il bene di questo forum e di ddl87:clap:


W00DST0CK76 - 17/11/2009 alle 10:12

Ok, questa storia si chiude quì, i commenti (sia positivi che negativi) all'operato dei moderatori riportiamoli però nell'apposito 3D, grazie.


sceriffo - 27/11/2009 alle 23:38

24 novembre - CONTADOR: L'UCI CHIEDE ALL'ASTANA 15 MILIONI DI FIDEIUSSIONE ENTRO DOMANI. LO SPAGNOLO TORNA SUL MERCATO? "Ho l'impressione che l'Uci preferisca non avere una squadra asiatica nel Pro Tour". Queste le amare parole di Nikolai Prosukurin, dirigente della Federciclismo kazaka dopo l'ennesima puntata della telenovela Contador-Astana-licenza Pro Tour. La federazione ciclistica internazionale, infatti ha chiesto alla squadra kazaka di depositare fidejussioni per l'intera somma del budget 2010, ovvero: 15 milioni di euro. Decisione severa, ma forse ben motivata. In passato, infatti la squadra del vincitore del Tour 2009 ha avuto numerosi problemi economici. Si ricorda anche la protesta dei corridori (Armstrong compreso) all'ultima edizione del Giro, quando per segnalare l'insolvenza dei dirigenti Astana indossarono maglie di un tessuto particolare, che nascondeva il marchio. Prosukourin va oltre e dice che i rapporti fra Uci e federazione kazaka sono ottimi, ma lui teme che l'ex manager della formazione, Johan Bruyneel, dopo avergli soffiato quasi tutti i corridori (tranne Contador) stia facendo di tutto perché il team kazako perda la licenza Pro Tour. Non sono un segreto i forti attriti fra l'Astana e Bruyneel, attualmente dirigente della neonata Radioshack, la formazione che Armstrong ha lanciato proprio in questi giorni (avrà al suo fianco anche il tedesco Kloden e lo spagnolo Zulbeldia, amico di Contador) costruita in pratica soffiando numerosi corridori proprio alla formazione kazaka. Ma il manager belga ribatte fermo: "Non so quali problemi abbia l'Astana, ma spero che riesca ad avere la licenza Pr Tour. Più tema forti ci sono nel ciclismo maggiore meglio è". Prosukourin non è sicuro che la squadra sia in grado di soddisfare le richieste dell'Uci entro mercoledì (cioè domani) e allora la presenza di Contador nell'Astana per la prossima stagione torna in dubbio. E torna forte la candidatura della Quick Step, che riuscirebbe a coprire l'ingente ingaggio dello spagnolo, numero uno al mondo nelle corse a tappe, grazie all'appoggio della Specialized, l'azienda Usa di bici in forte espansione. C'è solo un piccolo ostacolo: Patrick Lefevere, manager della squadra belga, ha firmato un contratto triennale con l'azienda di Eddy Merckx. Dovesse fallire anche questa soluzione per Contador si aprirebbero le porte della Caisse d'Epargne. ( sportpro.it 24-11-09 ) ----- un paio di giorni dopo l'astana ha avuto la licenza protour:D


roberto79 - 02/12/2009 alle 13:56

[b] IN PRIMA PAGINA SUL SITO WEB DI REPUBBLICA.IT IN EVIDENZA...SCONCERTANTE, PERCHE' UN ARTICOLO COSì DOVREBBE ESSERE CIRCOSTANZIATO, VOGLIAMO NOMI E COGNOMI, NON COSE DEL GENERE..[/b] Il sogno infranto dal doping "Abbandona, senza non fai nulla" Il drammatico racconto di un giovane ciclista veneto arrivato all'esordio in una competizione importante. Il ds lo esorta a doparsi come i compagni: lui lascia il ciclismo dopo anni di allenamenti e sacrifici di EUGENIO CAPODACQUA Il dramma doping nel ciclismo ha radici profonde, che arrivano addirittura ai giovani diciottenni. La storia è da brivido e rappresenta la cartina di tornasole di un mondo che fatica a scomparire: quello in cui un giovane è messo bruscamente di fronte ad una tragica "necessità", quella di aiutarsi farmacologicamente in qualche modo, attraverso la solita deprecabile farmacopea al primo apppuntamento importante. Un giovane veneto (una delle regioni "patria" del ciclismo nostrano) dopo mesi di preparazione, sacrifici e sudore, alla vigilia della prima gara importante si trova davanti il compagno di stanza che si sta facendo una iniezione, chiede lumi al direttore sportivo e da questi, invece di essere ascoltato e apprezzato, viene addirittura redarguito malamente. "Ma tu non lo hai mai fatto da junior?". Evidentemente no se lo shock per il giovane è tale da spingerlo ad abbandonare i pedali. Anche se sente di avere le qualità per fare bene. Abbandonerà per sempre. Una storia che chissà quante volte si è ripetuta (e chissà quanti talenti sono andati perduti...) e che rappresenta meglio di altre la tragedia del ciclismo nostrano, perché rivela il marcio alla base; un ciclismo abbandonato a se stesso nelle categorie giovanili, pressoché prive di controlli o, peggio, in mano a praticoni che fanno delle sbandierate "esigenze di visibilità dello sponsor" un credo disastroso. Ecco il drammatico racconto di un sogno infranto per colpa del doping. "Finalmente è arrivato. Mesi di preparazione, a sputare sangue, uscite di ore a diversi gradi sottozero e adesso finalmente l'epilogo del mio sogno la mia prima corsa da under 23. Finalmente. Grande squadra, grandi aspettative, ottime sensazioni, ottimo lavoro svolto. Ed eccomi al raduno pre gara: mancano due giorni all'evento. Soprazocco (il trofeo di Soprazocco, importante gare Under 23 n. d. r.) mi sta aspettando. Parto da casa alla mattina presto, così sarò con gli altri in tempo per l'ultima uscita con i compagni. Ottime sensazioni: malgrado la nebbia, ci sono. Mi alleno, mangio, cerco di entrare nell'ambiente. Il tempo scorre. E' sera: il mio sogno continua. E si avvicina. Entro in stanza: vedo un compagno seduto con una siringa in vena. Boom boom boom..... il cervello mi scoppia. Ma cosa sta facendo? Ma... il mio sogno e gli insegnamenti dei miei tecnici, "non hai bisogna di nulla: preparazione, serietà e cuore bastano per fare un campione", mi dicevano. Tutto finito. Forse. Corro dal ds. Sono sgomento. Mi tratta come una merda. Mi calpesta, non mi ascolta. E poi mi dice: 'Ma come? Tu non lo hai mai fatto? Neanche da junior ? Impossibile correre senza. Non si recupera'. Ma senza cosa ??? Ma cosa si deve prendere??? Ma come? Sono seguito da due anni da un centro ricerche che mi ha insegnato ad usare l'SRM (lo strumento di allenamento che registra la potenza sui pedali), che mi ha insegnato ad alimentarmi, a capire anche cosa sono i macronutrienti, la massa grassa, il muscolo; un centro dove monitorizzano il mio metabolismo, mi preparano i piani alimentari, gli allenamenti. Mi dicono tutto sulla mia composizione corporea, e adesso mi dicono che la mia performance deve passare per la farmacia. Mi hanno insegnato che in natura trovo tutto ciò che mi serve; ho imparato a demonizzare gli integratori, gli aminoacidi, mi hanno insegnato a vivere da atleta e adesso tu... mi parli di farmacia... mi dici di andare a fare la bmx ... E allora? Ho abbandonato tutto. Sono scappato. Scappato dalle tue parole dai tuoi discorsi di sponsor, di aspettative degli stessi. Sono passato come un rullo compressore sopra me stesso. Il mio lavoro. Il mio credo. Il mio sogno. (...) Sai così tanto di farmacologia e l'unica cosa che hai saputo dire è che sono grasso, e sai perché? Perché forse non riconosci il muscolo dalla "ciccia". Il giorno dopo mi scrivi che mi ammiri, mi dici che troverò una squadra con meno pressioni e aspettative. Bèh, io non ti ammiro, anzi. Ti odio. Ti odio. Ti odio. Era il mio sogno e la tua "merda" l'ha cancellato. Parli di vittorie. Sappilo: ogni volta che un tuo atleta vince il ciclismo ha perso". 2 dicembre 2009


leo - 02/12/2009 alle 14:09

No scusa, ma nomi e cognomi di cosa? dov'e la notizia? che aveva un ago in vena? nell'articolo mica che sostanza si stava iniettando e se si stava iniettando qualcosa... Cioe', se entrava e lo vedeva prendere una pasticca di celestone allora tutto ok, perche la pastiglia va bene, ma l'ago fa impressione? Per me ha valenza zero un articolo del genere, la stessa delle intervista al pentito con passamontagna e voce metallizzata intervistato da Striscia la notizia..


luke - 02/12/2009 alle 14:10

Roberto, la tua osservazione è giustissima, ma va detto che questa lettera non è una novità: l'avevo già letta e gira in rete già dall'estate, mi pare fosse sul sito dopingfree.... quindi nessuna novità, per lo meno per chi come noi si tiene aggiornato. Come mai Capodacqua ne parla solo oggi?


roberto79 - 02/12/2009 alle 14:20

allora perchè Repubblica schiaffa come terza notizia in homepage con grande risalto questo pseudo articolo pergiunta vecchio? niente nomi, niente cognomi, niente fatti! ...appunto, dov'è la notizia? dove finisce la serietà del giornale LA REPUBBLICA?


Carrefour de l arbre - 02/12/2009 alle 14:35

[quote][i]Originariamente inviato da luke [/i] Roberto, la tua osservazione è giustissima, ma va detto che questa lettera non è una novità: l'avevo già letta e gira in rete già dall'estate, mi pare fosse sul sito dopingfree.... quindi nessuna novità, per lo meno per chi come noi si tiene aggiornato. Come mai Capodacqua ne parla solo oggi? [/quote] esatto, stavo giusto pensando di averla già letta da qualche parte. Probabilmente Capodacqua se l'è tenuta in fresco per momenti meno "impegnativi"...


roberto79 - 02/12/2009 alle 14:41

in quella redazione si sentono soddisfatti dopo aver tirato cannonate contro il nostro sport.


charlieparker - 02/12/2009 alle 17:05

Avrei da dire due o tre cose sulla vicenda. Primo: intanto Capodacqua, appena una settimana fa, ha scritto un articolo abbastanza duro sulla decisione del CONI di deferire i medici della Juventus coinvolti nel caso Cannavaro, attaccando esplicitamente il mondo del calcio e difendendo il ciclismo e la serietà dell'antidoping nel ciclismo; sicché non è vero che Capodacqua e repubblica tirano cannonate solo sul nostro sport. Cito testualmente dall'articolo in questione: "...Dunque a Cannavaro o è stata iniettata una grande quantità del farmaco, o gli è stato fatto un "richiamo" il giorno dopo la puntura, oppure il suo fisico smaltisce il cortisone molto lentamente. Per saperne di più e allontanare ogni dubbio sarebbero occorsi test longitudinali che nessuno si è preso la briga di fare, e che adesso nessuno può più fare a quasi due mesi di distanza dal fatto. Test del tipo di quelli cui è stato sottoposto - tanto per sottolineare la differenza di metodi applicati - Danilo Di Luca prima e dopo la tappa dello Zoncolan, al Giro del 2007, per cercare di spiegare il caso della cosiddetta "pipì dell'angelo". Nel calcio l'antidoping è visto come un fastidio, quasi una inutile e scomoda incombenza da espletare il più rapidamente possibile..." Secondo: non vi è venuto il dubbio che forse in quest'articolo di oggi non si fanno nomi e cognomi per questioni legate alla privacy? Considerato anche che se la testimonianza del giovane cilista sarà presa in esame da chi di competenza potrebbe partire un'inchiesta sui fatti riportati. Terzo: oltre ad attaccare Capodacqua, non sarebbe forse anche il caso di discutere nel merito dell'articolo? Oppure pensate che si tratti di una bella storia? e che un direttore sportivo che incita un giovane atleta ad assumere sostanze illecite sia da elogiare e portare come esempio? Se preferite però continuiamo pure a nascondere la testa sotto la sabbia, o a soffermarci sul dito invece di osservare la luna.

 

[Modificato il 02/12/2009 alle 17:10 by charlieparker]


leo - 02/12/2009 alle 17:25

Infatti io non critico il fatto che non si facciano nomi di persone, ma che non si faccia il nome della sostanza! Quindi entro nel merito dell'articolo, non critico a priori chi lo ha scritto. Dimmi dall'articolo dove dovrei capire che c'e' un illecito? Ripeto l'ago in vena a me non desta questo stupore, dall' articolo se non faccio ipotesi, potrebbe abnche essere che era con l'ago in vena chiuso e una flebo vuota... contano le sostanze non le modalita...


forzainter - 02/12/2009 alle 18:12

[quote][i]Originariamente inviato da leo [/i] Infatti io non critico il fatto che non si facciano nomi di persone, ma che non si faccia il nome della sostanza! Quindi entro nel merito dell'articolo, non critico a priori chi lo ha scritto. Dimmi dall'articolo dove dovrei capire che c'e' un illecito? Ripeto l'ago in vena a me non desta questo stupore, dall' articolo se non faccio ipotesi, potrebbe abnche essere che era con l'ago in vena chiuso e una flebo vuota... contano le sostanze non le modalita... [/quote] Mi sbagliero' ma , se non lo dichiari prima e previa autorizzazione, le flebo (indipendentemente dalla sostanza) sono vietate.. Quindi la sostanza ha poca importanza Un ciclista delle mie parti ha avuto la stessa avventura con un altro noto team dilettantistico lombardo .. Solo che non alla prima corsa ma al raduno. Anche lui ha lasciato la bici il giorno stesso E ha fatto bene , i suoi compagni di squadra son quasi tutti passati pro (quasi tutti poi beccati per doping..)


Carrefour de l arbre - 02/12/2009 alle 18:32

[quote][i]Originariamente inviato da charlieparker [/i] Terzo: oltre ad attaccare Capodacqua, non sarebbe forse anche il caso di discutere nel merito dell'articolo? Oppure pensate che si tratti di una bella storia? e che un direttore sportivo che incita un giovane atleta ad assumere sostanze illecite sia da elogiare e portare come esempio? [/quote] Ciao Eugenio, intanto io sono uno di quelli che pensa che la storiella sia un pò zoppicante sotto diversi punti di vista. Lo dico perchè un giovane che proviene da una realtà juniores dove si lavora con l'SRM, in cui ti preparano le tabelle e ti dicono cosa, quanto e quando mangiare, in cui monitorizzano il tuo metabolismo, è una realtà molto organizzata, sono quelle squadre schiacciasassi che dominano in lungo e in largo e che in ragione di questo fanno sorgere alcuni sospetti....gli atleti sono sottoposti a fortissime pressioni per il raggiungimento di importanti risultati, visti i mezzi che hanno a disposizione. Oltretutto in queste realtà si partecipano a gare importanti, anche extraregionali, con ritiri e trasferte in albergo. Per quanto tontolone a potenza possa essere, immagino che qualcosa abbia visto o respirato, o semplicemente colto tra le righe. Vabbè, ammettiamo che il tontolone esista realmente e che non si sia mai accorto che anche nella realtà juniores esistano certe perniciose pratiche: stando a quello che si legge in questa lettera, il ds non l'ha certo indotto o forzato ad assumere sostanze. Si è semplicemente meravigliato che questo ragazzo non abbia mai visto, sentito o intuito qualcosa in una categoria in cui purtroppo già si fa uso di dopanti. Fa molto strano anche a me e probabilmente a un bel pò di persone. Tutto qua.


Carrefour de l arbre - 02/12/2009 alle 18:33

Ogni tanto vorrei essere un moderatore: non so cosa darei per controllare gli IP di Charlie Parker e del buon vecchio utente PREBOIS


charlieparker - 02/12/2009 alle 18:52

caro carrefour, controlla pure il mio ip guarda, do io l'autorizzazione al moderatore. così farai una bella figura di merda. io sono semplicemente un comune cittadino, un appassionato di ciclismo, che ragiona con la sua testa, e i miei rapporti con "la repubblica" consistono nel fatto che la mattina passo in edicola a comprarlo. ma per te evidentemente chi non ha le tue stesse opinioni deve essere per forza in malafede, o addirittura uno che fa finta di essere qualcun altro. cmq tu continua così, che il ciclismo ne uscirà senz'altro vincitore.


forzainter - 02/12/2009 alle 18:54

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Vabbè, ammettiamo che il tontolone esista realmente e che non si sia mai accorto che anche nella realtà juniores esistano certe perniciose pratiche: stando a quello che si legge in questa lettera, il ds non l'ha certo indotto o forzato ad assumere sostanze. Si è semplicemente meravigliato che questo ragazzo non abbia mai visto, sentito o intuito qualcosa in una categoria in cui purtroppo già si fa uso di dopanti. Fa molto strano anche a me e probabilmente a un bel pò di persone. Tutto qua. [/quote] Io non lo definirei " Tontolone " , magari è piu' furbo degli altri. Che qualsiasi cosa il DS gli da la prendono.. Magari è un po' romanzato (molto probabilmente al posto della prima gara è nel primo ritiro , come il mio conoscente , che ha scoperto l'andazzo) pero' il problema del doping fra i dilettanti (e non) esiste


Carrefour de l arbre - 02/12/2009 alle 19:08

[quote][i]Originariamente inviato da charlieparker [/i] ma per te evidentemente chi non ha le tue stesse opinioni deve essere per forza in malafede, o addirittura uno che fa finta di essere qualcun altro. cmq tu continua così, che il ciclismo ne uscirà senz'altro vincitore. [/quote] Per me Capodacqua è in malafede ergo, tu che lo difendi, sei in malafede. Questo scritto (peraltro non nuovo) è a mio parere un raccontino poco credibile. Come se avessimo bisogno di queste cose per scoprire l'acqua calda e, soprattutto, come se invece, seguendo il ciclismo come lo segui tu, il ciclismo ne uscirà vincitore (vincitore de che?)


Carrefour de l arbre - 02/12/2009 alle 19:10

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Vabbè, ammettiamo che il tontolone esista realmente e che non si sia mai accorto che anche nella realtà juniores esistano certe perniciose pratiche: stando a quello che si legge in questa lettera, il ds non l'ha certo indotto o forzato ad assumere sostanze. Si è semplicemente meravigliato che questo ragazzo non abbia mai visto, sentito o intuito qualcosa in una categoria in cui purtroppo già si fa uso di dopanti. Fa molto strano anche a me e probabilmente a un bel pò di persone. Tutto qua. [/quote] Io non lo definirei " Tontolone " , magari è piu' furbo degli altri. Che qualsiasi cosa il DS gli da la prendono.. Magari è un po' romanzato (molto probabilmente al posto della prima gara è nel primo ritiro , come il mio conoscente , che ha scoperto l'andazzo) pero' il problema del doping fra i dilettanti (e non) esiste [/quote] certo che esiste e tu mi insegni che esiste anche negli juniores...questo, invece, che lo viveva, non si accorge di nulla? Per me è un pò tonto (ammesso che questa storiella sia vera)


forzainter - 02/12/2009 alle 19:23

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] certo che esiste e tu mi insegni che esiste anche negli juniores...questo, invece, che lo viveva, non si accorge di nulla? Per me è un pò tonto (ammesso che questa storiella sia vera) [/quote] Magari non pensava fosse cosi' esteso , cioe' un doping di squadra Il mio conterraneo , due anni in una piccola squadra piemontese (top 10 al Valle d'Aosta.. a 20 anni) poi il passaggio al Top Team (felicissimo) Primo raduno , il ds (uno dei piu' noti , nell'ombra l'amico di Quadranti , Grillo ecc) : ecco cosa devi prendere.. Tutti gli altri han seguito il guru lui il giorno dopo si è ritirato (a 20 anni..) Tutti i risultati li aveva ottenuti senza prendere niente Un Utente del Forum (in un'altra discussione riguardante il doping ) ha scritto che ha vissuto la stessa identica storia con lo stesso personaggio , e pure lui ha smesso


Subsonico - 02/12/2009 alle 21:00

A me sembra di averla già letta quella lettera pubblicata da Capodacqua, roba dell'anno scorso che aveva anche un autore...non sia che...


megalon - 03/12/2009 alle 06:07

http://www.dopingfree.org/journal-container/il-manager


leo - 03/12/2009 alle 12:25

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] [quote][i]Originariamente inviato da leo [/i] Infatti io non critico il fatto che non si facciano nomi di persone, ma che non si faccia il nome della sostanza! Quindi entro nel merito dell'articolo, non critico a priori chi lo ha scritto. Dimmi dall'articolo dove dovrei capire che c'e' un illecito? Ripeto l'ago in vena a me non desta questo stupore, dall' articolo se non faccio ipotesi, potrebbe abnche essere che era con l'ago in vena chiuso e una flebo vuota... contano le sostanze non le modalita... [/quote] Mi sbagliero' ma , se non lo dichiari prima e previa autorizzazione, le flebo (indipendentemente dalla sostanza) sono vietate.. Quindi la sostanza ha poca importanza Un ciclista delle mie parti ha avuto la stessa avventura con un altro noto team dilettantistico lombardo .. Solo che non alla prima corsa ma al raduno. Anche lui ha lasciato la bici il giorno stesso E ha fatto bene , i suoi compagni di squadra son quasi tutti passati pro (quasi tutti poi beccati per doping..) [/quote] Caro ForzaInter, e' proprio questo il punto. A quanto ne so, io lettore che mi attengo a quanto scritto, il corridore con l'ago in vena poteva avere benissimo una prescrizione medica per una sostanza non dopante. Non dico che penso che i fatti siano cosi,ovviamente, ma dall'articolo non si capisce dove sarebbe l'illecito..giusto o no? Per quanto rigurda il corridore della lettera, e il tuo compaesano, ti posso dire che anche io sono stato un under, le cose le ho viste ecc ecc.. Ma personalmente nessuno mi ha mai obbligato a fare niente. Io ho smesso per n fattori, quello del doping e' uno degli n, ma non copre l'interezza delle motivazioni di una cessata attivita. Penso che il corridore della lettera abbia smesso anche perche la passione in lui si era affievolita, l'allenamento sotto la pioggia a 5 gradi gli pesava, la vita di corridore la faceva sentendo di fare dei grossi sacrifici.. Anche il tuo compaesano, se aveva ottenuto buoni risultati nella squadretta piccola, non puo essere che un Bacettino di turno lo tronchi cosi dall'oggi al domani per le sue affermazioni.. Io penso che se avesse avuto una grande motivazione, a maggior ragione avendo fatto risultati da dopingfree nella squadretta, avrebbe potuto ritornarsene nella squadretta e cercare di migliorarsi limando da tutte le parti tranne che in farmacia..Poi magari avrebbe abbandonato 1 anno dopo perche consapevole che non si poteva andare avanti. Ma ripeto, se un giovane a 19-20-21 anni rinuncia a una sua ambizione, dall'oggi al domani,solo per una frase o un fatto detto o visto in ritiro, vuol dire che covava gia la decisione di un abbandono.


forzainter - 04/12/2009 alle 17:54

[quote][i]Originariamente inviato da leo [/i] Per quanto rigurda il corridore della lettera, e il tuo compaesano, ti posso dire che anche io sono stato un under, le cose le ho viste ecc ecc.. Ma personalmente nessuno mi ha mai obbligato a fare niente. Io ho smesso per n fattori, quello del doping e' uno degli n, ma non copre l'interezza delle motivazioni di una cessata attivita. Penso che il corridore della lettera abbia smesso anche perche la passione in lui si era affievolita, l'allenamento sotto la pioggia a 5 gradi gli pesava, la vita di corridore la faceva sentendo di fare dei grossi sacrifici.. Anche il tuo compaesano, se aveva ottenuto buoni risultati nella squadretta piccola, non puo essere che un Bacettino di turno lo tronchi cosi dall'oggi al domani per le sue affermazioni.. Io penso che se avesse avuto una grande motivazione, a maggior ragione avendo fatto risultati da dopingfree nella squadretta, avrebbe potuto ritornarsene nella squadretta e cercare di migliorarsi limando da tutte le parti tranne che in farmacia..Poi magari avrebbe abbandonato 1 anno dopo perche consapevole che non si poteva andare avanti. Ma ripeto, se un giovane a 19-20-21 anni rinuncia a una sua ambizione, dall'oggi al domani,solo per una frase o un fatto detto o visto in ritiro, vuol dire che covava gia la decisione di un abbandono. [/quote] Ma come faceca a covare la decisione di abbandonare , se lascia la piccola squadra per passare al top team proprio in funzione di passar pro? (l'ultimo pro valdostano è Garin..)


Ottavio - 20/03/2010 alle 12:30

Con mia enorme sorpresa devo fare i miei complimenti a Capodacqua (è la prima e probabilmente l'ultima volta che lo faccio). Certo il suo articolo odierno di presentazione della Sanremo su La Repubblica è come al solito banale, superficiale ed interessante ed originale quanto un intervento di Capezzone, ma scrive un ritratto fulminante dell'attuale Armstrong: "Lance Armstrong, il sette volte vincitore del Tour de France, ormai usato dagli organizzatori come ostensorio da offrire all'adorazione e all'illusione dei tifosi". Non credo si possa dare un definizione migliore.


sceriffo - 10/04/2010 alle 01:13

BALLAN E SANTAMBROGIO FERMATI DALLA BMC PER IL COINVOLGIMENTO NELL'INCHIESTA DOPING DI MODENA http://www.sportpro.it/cichist/altre10/roubaix10/parouhome.htm


roberto79 - 14/04/2010 alle 12:58

[b]adesso secondo Capodacqua il bicarbonato di sodio sarebbe dopante (roba che si trova anche al supermecato!!):[/b] http://www.sportpro.it/doping/ricerche/bicarbonato130410.htm E se un atleta ha acidità cosa deve prendere???? :o:pomodoro: SULFUREO!


Admin - 14/04/2010 alle 14:07

È la lotta al doping, bellezza.


dietzen - 14/04/2010 alle 14:09

più che sulfureo, acido... :Od:


roberto79 - 14/04/2010 alle 14:12

parlerà Capodacqua nel suo sito del doping di squadra della nazionale di calcio inglese che si sta attrezzando con le tende iperbariche per produrre globuli rossi in vista del mondiale sudafricano????


Monsieur 40% - 14/04/2010 alle 14:36

Bè, con Messi e la sua cura di ormoni aveva già parecchio materiale...


uffa - 14/04/2010 alle 16:01

Forte! DOmenica provo anche io il bicarbonato!! :D


pedalando - 14/04/2010 alle 19:14

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Forte! DOmenica provo anche io il bicarbonato!! :D [/quote] ricordati di ruttare indietro....:D


annasci - 14/04/2010 alle 21:31

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Forte! DOmenica provo anche io il bicarbonato!! :D [/quote] ricordati di ruttare indietro....:D [/quote] Certo, il secondo (non inteso come secondario) effetto sulla prestazione sportiva, se si rutta all'indietro, è quello propulsivo!:D


pedalando - 14/04/2010 alle 21:38

a pensarci bene anche leggere molti degli articoli del capocefalo può avere un effetto dopante. A meno che io non sia l'unico che riesce a spingere di più se durante la pedalata pensa a qualche cosa che fa incaxxare.


Morris - 14/04/2010 alle 22:18

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] [b]adesso secondo Capodacqua il bicarbonato di sodio sarebbe dopante (roba che si trova anche al supermecato!!):[/b] http://www.sportpro.it/doping/ricerche/bicarbonato130410.htm E se un atleta ha acidità cosa deve prendere???? :o:pomodoro: SULFUREO! [/quote] Strano e paradossale che il sottoscritto si trovi d’accordo, anche solo per un breve segmento, con Eugenio Capodacqua. Sia chiaro, trattasi solamente di una lettura di verità sulla sostanza oggetto del suo intervento, che non può in alcun modo modificare l’opinione che ho su questo giornalista e manco sposta i giudizi sull’impianto, i metodi e i contenuti della sua “estremistica” battaglia al doping. Di questo argomento non voglio scrivere nel thread adatto, che non leggo più da tanto tempo ormai, e nemmeno voglio ritornarci sopra qui, in quanto trattasi di perdita di tempo e rogne a capo e fegato, di cui faccio volentieri a meno. E poi, in estrema sintesi, contano un celeberrimo nulla. Il corso di questo “argomento”, sempre esistito anche quando non era il flagello di oggi, non lo cambia più nessuno: è semplicemente inevitabile, anche se è ancora possibile, scansando oceani di ipocrisia, nonché favole di circostanza, attenuarne l’imperiosità. Ed in questo senso mi sto battendo, nell’unico modo che conosco, perlomeno verso i migliori, cioè i giovani: fare in modo che gli allenatori siano tali, che i medici facciano i medici e non i preparatori e che l’ambiente sportivo divenga il più professionale possibile. Sta di fatto però che ho scritto molto, qui, sul doping, ed affinché le fatiche, o le “coglio-nerie” profuse, non vadano a farsi completamente un amplesso con l’aria fritta, succintamente dico la mia. Capodacqua sul bicarbonato di sodio dice delle verità scientifiche, ne descrive pure molto bene gli utilizzi, ed una parte di trucchi. Che poi si lanci, anche da qui, per dimostrare quel che sappiamo di lui, è un altro discorso, ma sul segmento ha ragione. Come aggiunta, posso dire che molte di queste cose sul bicarbonato si sanno da 20 anni! Il giornalista poi, omette, perché magari lo considera ininfluente, o non lo sa, che la sostanza, aldilà degli effetti negativi che si porta presso, ha il potere di aggiungere all’ergogenico autoctono, la funzione di “corroborante a….” e di “cancellante o confondente a….”. In altre parole: una bella alchimia…. ...segue


Morris - 14/04/2010 alle 22:18

L’Eugenio ha poi ragione anche sul Viagra, ed è pure vero che nella classificazione e conseguenti tabelle del CIO e nell’azione della Wada, ci sono incongruenze macroscopiche. Detto questo, ribadendo che nell’articolo, ci sono le solite collocazioni alla Capodacqua, voglio rispondere all’utente Roberto79. Aldilà del far male o far bene, in questo caso nell’esempio da lui riportato dell’acidità, il bicarbonato non è che una delle numerose sostanze con poteri ergogenici o in qualche modo collegabili o usabili nel doping, normalmente vendute al supermercato. Come ho sempre sostenuto, nella tabella “A” del CIO, ci sono sostanze assai meno dopanti, cancellanti e/o performanti, di ciò che è acquistabile anche da un ragazzino, in un normalissimo negozio di generi alimentari. Non parliamo poi del mondo degli integratori. L’estremismo non fa bene per nulla, ma è vero che le famose tabelle, sono state codificate per una buona fetta con la mannaia o il tiro a casaccio. Comunque, taluni passaggi per chi sa di doping, nonché un accenno sul bicarbonato, anche se camuffato dalla parzialità di un solo elemento chimico, lo scrissi qui nel 2004, ma riferito al 2001. Ecco il link. http://forum.cicloweb.it/viewthread.php?tid=423


Morris - 14/04/2010 alle 22:21

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] parlerà Capodacqua nel suo sito del doping di squadra della nazionale di calcio inglese che si sta attrezzando con le tende iperbariche per produrre globuli rossi in vista del mondiale sudafricano???? [/quote] Ne parlerà. Sarebbe grave non lo facesse. Tra l’altro i giornali sul “caso del giorno”, stanno costruendo la solita pessima figura degli ignoranti, solo perché si parla di calcio, di un potente come Capello e di una “divinità” come l’Inghilterra…. Sulle tende (o camere) ipobariche, ne parlai qui, nel 2005, prima ancora che i Nas, nel corso del Giro d’Italia di quell’anno, esattamente il 18 maggio, ne sequestrassero una alla Davitamon-Lotto di Robbie McEwen, proprio quel giorno vincitore di tappa. Trattasi di un “metodo” che ha almeno dieci anni, ed in questo link, racconto di come ne venni a conoscenza…. http://forum.cicloweb.it/viewthread.php?tid=1402 Ne parlo anche qui, dove c’è pure il solito accenno al metodo-trucco del bicarbonato, attraverso il solito accenno ad un solo elemento chimico….;) http://forum.cicloweb.it/viewthread.php?tid=6512


roberto79 - 15/04/2010 alle 17:15

interessante questa sul bicarbonato di sodio, ma secondo queste teorie lo sportivo che si trovasse ad avere acidità di stomaco, cosa dovrebbe assumere ? In pratica dico, ok in quantità eccessive magari darà benefici alla prestazione in atto (ma danni alla salute!), ma non rischiamo sospensioni per doping a gogo anche per chi ha avuto un po' di acidià di stomaco? ;) Ps. Mi aspetterei un suo intervento, ma al momento Capodacqua tace sulle camere iperbariche di Capello e dei calciatori Inglesi, altri siti già ne stanno parlando... E' una cosa da Scandalo!


roberto79 - 26/04/2010 alle 12:54

il simpaticone giornalista oggi ci delizia con appellativi ormai scontati e ripetuti: Vinokurov sarebbe da considerare Sulfureo ovviamente , mentre Kolobnev sarebbe NEBULOSO.... incredibile. [b]Nell' articolo che riguarda la Liegi utilizza oltre metà dello spazio per dare addosso a questi corridori ed a questo sport. Mentre in maniera del tutto "complice" tace riguardo Capello e le tende iperbariche della nazionale di calcio Inglese. Secondo voi si trattà di atteggiamento "omertoso" riguardo il doping nel calcio? [/b] :Od:


Donchisciotte - 26/04/2010 alle 14:23

Sì, tutto scontato, appunto aspetto Bicisport, ma come mai chiamarli proprio " pirati"?:?


roberto79 - 27/04/2010 alle 09:13

vero li ha anche chiamati "pirati"... io li preferisco ai pirati del giornalismo sportivo.


pitoro - 13/05/2010 alle 03:08

non so se lo avete notato: http://www.repubblica.it/sport/ciclismo/2010/05/12/news/capodacqua_borracce_trasparenti-4022156/ Che cosa succede al ragazzo? Parla quasi come un qualunque tifoso a bordostrada


Donchisciotte - 16/05/2010 alle 14:04

Questo è veramente uno dei peggiori articoli di Capodacqua. Si era capito da quando ha salutato la vittoria alla Liegi di Vinokourov come " metodi da vecchi pirati", chi fosse il nuovo bersaglio dell'Eugenio furioso e con quali metodi intendeva colpire. http://www.sportpro.it/cichist/giro10/home.htm Ovviamente Vinokourov in una tappa come quella di ieri finge di fare fatica, la butta sul patetico ( se c'è uno antitetico al patetico è Vino), quel freddo, arido calcolatore che recupera subito la fatica ( non mi sembrava che,finita la corsa, fosse più fresco di altri intervistati da Cunego a Evans a Pozzato, come gli altri) è uno scandalo al Giro vivente. Beh... è anche ignorante, non si interessa a quello che accade fuori del ciclismo, conosce Perugia per la cioccolata e non per la marcia della pace. Allora adesso il furioso Eugenio deve andare da TUTTI i ciclisti del Giro e chiedere per quale motivo conoscono Perugia ( se la conoscono). Leggerò con particolare interesse la risposta di doping free e,tra un po' lo sarà, borraccia trasparente. Però, questo scandalo ambulante ,infido kazako ,ieri è arrivato terzo dopo due doping free borracce trasparenti ( per l'arguto, benché furioso, Eugenio è stato un calcolo micidiale: risparmiare energie. Ma perché deve risparmiare energie? Se il postulato di capodacqua è giusto gli basterà fare ciò "di cui non si è mai pentito"). Se è talmente pieno che non fa fatica manco sotto la pioggia, sullo sterrato, in mezzo al fango, se finge, calcola, lavora nelle retrovie, se ne frega dei ciclisti caduti, perché deve far vincere due borracce trasparenti ? ( Borracce trasparenti,due onesti lavoratori no? che non fingono, faticano, si fermano ad aspettare i caduti e poi, A LORO INSAPUTA, si trovano davanti a lui e non insieme ai caduti a prestare soccorso). Vinokourov magari sarà pure pieno ( non credo più di altri), stava sul Teide in numerosa compagnia e non si è pentito ( se il doping è reato vale per lui la legge penale: non è obbligatorio pentirsi, poi forse sa di non essere una mela marcia), però quando corre è un bel vedere e se è diventato il bersaglio delle rabbie dell'Eugenio furioso vuol dire che non è, mai, atleta di regime. La giustizia disse "bandito" ma un poeta gli avrebbe detto che era come l'Ebreo errante, come il Batavo maledetto...

 

[Modificato il 16/05/2010 alle 14:08 by Donchisciotte]


dietzen - 16/05/2010 alle 14:25

sembra una cronaca di un cronista americano ai tempi della guerra fredda, col sovietico brutto e cattivo e il puro eroe yankee... anzi, sembra quasi la trama di quel film sul ciclismo con kevin kostner (the flyer mi pare si chiamasse)... :Od: comunque va dato atto dello sforzo per variare la lingua: su repubblica cartacea oggi vino non è mai sulfureo, ma sia "tetro" che "tenebroso".


Ottavio - 08/07/2010 alle 16:12

Scricchiolii nel fondamentalismo del nostro eroe: "Il tempo ha maturato anche lui [Petacchi] che è passato, come tanti, attraverso esperienze difficili. Come una positività al Giro 2007 per una sostanza (il salbutamolo, un antiasmatico dal potere anabolizzante) che oggi il regolamento consente in quantità ben superiore a quella che gli è costata una anno di squalifica. [u]Sono le contraddizioni di un sistema antidoping tanto ondivago da risultare alla fine ingiusto." [/u] Da "La Repubblica" di oggi. Non dovrà mica riscrivere tutti i suoi articoli sul doping?!?!?

 

[Modificato il 08/07/2010 alle 16:15 by Ottavio]


Donchisciotte - 08/07/2010 alle 19:24

Secondo me dovrà rivedere quelli sull'antidoping adesso che si accorge, pare, secondo i giorni, che a furia di mille pesi e mille misure, di leggi disuguali e controlli disuguali, forse qualcosa di ingiusto nell'antidoping c'è. E poi, magari, rivedere ( ma a questo non ci credo, dovrebbe mettere troppo in discussione se stesso) l'atteggiamento verso il colpevole. Come dire? Condannare il peccato ma rispettare sempre il reo e la sua dignità.


Donchisciotte - 18/07/2010 alle 02:56

L'altro giorno, commentando malignamente le opinioni dell'ospite giornalista della telecronaca, aveva anche annunciato che il doping non c'è più. No, contrordine, compagni, si è sbagliato, oggi dice che c'è. Perché Vinokourov gli manda il sangue alla testa e gli richiama Pantani ( che infatti insulta sempre quando parla di Vino). E anche per questo, Vinokourov merita un monumento. Grande, campione, indomito, selvaggio e fa uscire di testa Capodacqua. Praticamente perfetto. Ecco qualche pezzo dell'articolo di Torquemada tratto dal suo sito ( mi tocca battermi contro la legge berlusconiana anche perché questo possa scrivere ' sta roba? Difficle campare in Italia, decisamente): ( segue l'articolo).


Donchisciotte - 18/07/2010 alle 02:57

Segue. Ecco un riassunto dell'articolo di Capodacqua: Per gli amanti del tenero è una giornata trionfale. Il ritorno del reprobo che, sulla soglia del ritiro (chiuderà con questo Tour) si riscatta con una grande vittoria. Alexandre Vinokourov, il reietto del plotone, cacciato per due anni dalla corsa più importante del mondo per aver commesso il peccato dei peccati, cioè per essersi macchiato del doping più subdolo e traditore, non solo rientra, ma alla bella età di 37 anni (da compiere a settembre) mette in fila la concorrenza più giovane ed agguerrita, scattando sull’ultimo colle, resistendo a denti stretti ad un inseguimento forsennato dei velocisti (per i quali la tappa era stata pensata) fino a tagliare in solitaria il traguardo. Il trionfo della vendetta per qualcuno. Del mercato cui ormai questo ciclismo è interamente votato, per altri. In ogni caso un trionfo discusso. A Vinokourov non si può dire di no, perché – come dice lui stesso – lui non corre per l’Astana, ma per il Kazakistan: è un affare di stato. Dietro la sua squadra c’è il presidente della repubblica Nazarbayev. I........ Ve lo immaginate il presidente della repubblica italiana che interviene perché gli organizzatori francesi non vogliono Pantani al Tour dopo le note vicende ematiche? Ad Ans, dopo la Liegi erano visibilmente contrariati per via dell’immagine che non era certo quella desiderata con un ex dopato sul gradino più alto del podio. Oggi la scena si ripete se possibile su un palcoscenico di maggior risonanza. Chi è causa del suo mal... Infatti, anche se nessun regolamento può impedire al kazako di correre, l’ultima parola spetta sempre ai padroni di casa. Che, per fatti molto meno gravi, in passato non si sono certamente preoccupati di stoppare corridori di vari paesi, italiani sopratutto. Un anno “sabatico” ad esempio è toccato a Basso, la scorsa stagione. Ma “Vino” no. Con lui non si può. Vinokourov, si dice giustamente nell’ambiente , ha pagato con la squalifica (due anni) il suo conto. Dunque perché non concedere anche a lui come ad altri – tornati vittoriosi nel plotone - una seconda chance? Basta a condannarlo l’antipatia che spesso solleva perché non ha mai fatto un atto di umiltà, non ha mai chiesto scusa? Certamente no. Basta ad alimentare sospetti mai spenti il fatto che in tempi recenti è stato visto in allenamento assieme ad uno dei medici più chiacchierati del firmamento ciclistico mondiale? Probabilmente si. Per questo lo si guarda con distacco. Anche perché agli attuali controlli – vuoi o non vuoi – sfuggono tantissime sostanze e altre (potentissime quasi come l’epo), pur essendo proibite, addirittura non risulta vengano cercate in test specifici. Quest’anno, prima di questa tappa al Tour, in soli sei giorni ha centrato tappa e classifica finale nel Giro del Trentino e la prestigiosissima Liegi-Bastogne-Liegi, dominata per la seconda volta (la prima nel 2005) quasi a dimostrare che doping o non doping lui è sempre un protagonista di primo livello, a dispetto di tutti, della critica e perfino del pubblico, che sul traguardo di Ans, in primavera, lo ha sonoramente fischiato. E’ perfetta la sua storia, la sua azione in corsa, il suo volto squadrato, i lineamenti stravolti dalla fatica, la bocca aperta a caccia di ossigeno, per i cantori dell’epica. Ma quale epica in questo ciclismo ancora ampiamente in mezzo al guado?


lemond - 18/07/2010 alle 07:42

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Segue. Ecco un riassunto dell'articolo di Capodacqua: Per gli amanti del tenero è una giornata trionfale. Il ritorno del reprobo che, sulla soglia del ritiro (chiuderà con questo Tour) si riscatta con una grande vittoria. [b]Un vero e proprio trionfo, magari no, propenderei più per "l'ovazione" :D, quanto al riscatto, ammesso e non concesso che lo dovesse a qualcuno, c'era già stata la Liegi :Od: [/b] Alexandre Vinokourov, il reietto del plotone, cacciato per due anni dalla corsa più importante del mondo per aver commesso il peccato dei peccati, cioè per essersi macchiato del doping più subdolo e traditore, [b]La locuzione cattolica che con il ciclismo e con la vita normale non ci deve entrare, perché il concetto di peccato è lo strumento usato in genere per distruggere l'io di molti già da piccoli (c'è una sterminata letteratura sull'argomento, ma mi basta citare la confusione fra peccato e reato che vogliono certi figuri come la Binetti, Butiglione e compagni di merende. :OIO Oppure Luigi Lombardi Vallauri che è fermamente convinto "... doversi la religione, come un tempo il sesso, vietare ai minori di 18 anni. L’imposizione degli engrammi della credenza soprannaturale sul cervello-mente bambino rischia di rimanere indelebile quando si abbina al sentimento del dovere di dono totale, al sentimento di vocazione. Bisogna prima irrobustire - attraverso l’esercizio pieno, mondano, dei sensi e dell’intelletto - gli affetti e le emozioni naturali, e quell’organo cognitivo complesso che ho chiamato realismo; sarà, così, a un vero adulto modernamente evoluto che si potranno proporre a credere oggetti quali la Provvidenza divina, il paradiso, l’inferno, la Trinità, la cristologia, la mariologia, l’ecclesiologia pontificia, i sacramenti, i santi, gli angeli e tutto il soprannaturale, come scenario entro cui ambientare l’esistenziale umano della vocazione. Imprimere acriticamente il soprannaturale eroico sul bambino significa per me una violentazione che può compromettere il suo sviluppo intellettuale e umano per sempre." Ma poi esiste un prontuario dei vari tipi di doping:? :D[/b] [/quote] segue


lemond - 18/07/2010 alle 07:57

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] ... non solo rientra, ma alla bella età di 37 anni (da compiere a settembre) mette in fila la concorrenza più giovane ed agguerrita, scattando sull’ultimo colle, resistendo a denti stretti ad un inseguimento forsennato dei velocisti (per i quali la tappa era stata pensata) fino a tagliare in solitaria il traguardo. [b]Qui si vede che questo signore conosce il ciclismo, quanto io il Golf, perché, a parte l'età (che non c'entra un tubo: non è sempre vero che i campioni sono sempre giovani e belli :Od: ), in quanto l'ultimo colle era stato messo proprio per dare una possibilità ai c.d. "finisseurs". Vino è riuscito a resistere proprio perché le squadre dei velocisti non sono riuscite a riorganizzarsi in tempo per l'inseguimento, anche grazie a Ballan che, con la sua azione precedente, aveva messo "tutti in fila". :clap:[/b] Il trionfo della vendetta per qualcuno. Del mercato cui ormai questo ciclismo è interamente votato, per altri. In ogni caso un trionfo discusso. [b]Se qualcuno mi spiega questo passaggio, grazie. [/b] A Vinokourov non si può dire di no, perché – come dice lui stesso – lui non corre per l’Astana, ma per il Kazakistan: è un affare di stato. Dietro la sua squadra c’è il presidente della repubblica Nazarbayev. I........ Ve lo immaginate il presidente della repubblica italiana che interviene perché gli organizzatori francesi non vogliono Pantani al Tour dopo le note vicende ematiche? [b]Sul Presidente della Repubblica non mi esprimo, anche perché nella nostra costituzione i suoi poteri sono di altro tipo rispetto al K. ma del presidente del consiglio non mi meraviglierei di nulla :D :Od: :D [/b] [/quote] [b] [/b] segue


lemond - 18/07/2010 alle 08:11

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Ad Ans, dopo la Liegi erano visibilmente contrariati per via dell’immagine che non era certo quella desiderata con un ex dopato sul gradino più alto del podio. Oggi la scena si ripete se possibile su un palcoscenico di maggior risonanza. Chi è causa del suo mal... Infatti, anche se nessun regolamento può impedire al kazako di correre, l’ultima parola spetta sempre ai padroni di casa. Che, per fatti molto meno gravi, in passato non si sono certamente preoccupati di stoppare corridori di vari paesi, italiani sopratutto. Un anno “sabatico” ad esempio è toccato a Basso, la scorsa stagione. Ma “Vino” no. Con lui non si può. [b]Ma che persona è costui? Mi fa venire in mente il concetto che per i nemici le leggi si applicano e per gli amici si interpretano, ma quanto sostiene il nostro è ancora peggio :OIO :grr: :OIO [/b] Vinokourov, si dice giustamente nell’ambiente , ha pagato con la squalifica (due anni) il suo conto. Dunque perché non concedere anche a lui come ad altri – tornati vittoriosi nel plotone - una seconda chance? Basta a condannarlo l’antipatia che spesso solleva perché non ha mai fatto un atto di umiltà, non ha mai chiesto scusa? [b]Non c'è nulla da fare, siamo sempre lì: costui interpreta al meglio (o peggio, secondo i gusti) il moralismo cattolico: "mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa" e di fronte all'inquisizione ci si deve solo mettere in ginocchio e proporre "l'auto da fè" :OIO :grr: :OIO [/b] Certamente no. Basta ad alimentare sospetti mai spenti il fatto che in tempi recenti è stato visto in allenamento assieme ad uno dei medici più chiacchierati del firmamento ciclistico mondiale? Probabilmente si. Per questo lo si guarda con distacco. Anche perché agli attuali controlli – vuoi o non vuoi – sfuggono tantissime sostanze e altre (potentissime quasi come l’epo), pur essendo proibite, addirittura non risulta vengano cercate in test specifici. [b]Ecco un altro coposaldo della cultura del nostro: si aggiunge al cattolicesimo, il comunismo reale degli anni trenta o, se vogliamo tornare ancora più indietro: "la moglie di Cesare" :OIO :grr: :OIO [/b] Quest’anno, prima di questa tappa al Tour, in soli sei giorni ha centrato tappa e classifica finale nel Giro del Trentino e la prestigiosissima Liegi-Bastogne-Liegi, dominata per la seconda volta (la prima nel 2005) quasi a dimostrare che doping o non doping lui è sempre un protagonista di primo livello, a dispetto di tutti, della critica e perfino del pubblico, che sul traguardo di Ans, in primavera, lo ha sonoramente fischiato. E’ perfetta la sua storia, la sua azione in corsa, il suo volto squadrato, i lineamenti stravolti dalla fatica, la bocca aperta a caccia di ossigeno, per i cantori dell’epica. Ma quale epica in questo ciclismo ancora ampiamente in mezzo al guado? [b]Ma che bravo a compiacersi per i fischi degli idioti, come coloro che nel calcio applaudono i picchiatori, per il resto lasciamo perdere.:no::no::no: [/b] [/quote]


toro - 18/07/2010 alle 09:37

Mi è venuto il voltastomaco a leggere questo pezzo (articolo mi sembra troppo). :mad:


Slegar - 19/07/2010 alle 10:27

[quote] Ma quale epica in questo ciclismo ancora ampiamente in mezzo al [b]guado[/b]? [/quote] Ma quanto gli sarà costato non battere sulla tastiera la lettera [b]n [/b]?


megalon - 18/10/2010 alle 18:41

Il campione italiano giornalisti 2010 - categoria gentlemen [img]http://img177.imageshack.us/img177/2649/idrocefalo1.jpg[/img] [img]http://img229.imageshack.us/img229/171/idrocefalo2.jpg[/img]


sceriffo - 18/10/2010 alle 19:30

[quote][i]Originariamente inviato da megalon [/i] Il campione italiano giornalisti 2010 - categoria gentlemen [img]http://img177.imageshack.us/img177/2649/idrocefalo1.jpg[/img] [img]http://img229.imageshack.us/img229/171/idrocefalo2.jpg[/img] [/quote] giuro, è la prima volta che vedo uno sul podio con la giacca:D:D:D non oso immaginare quanto siano andati forte


megalon - 18/10/2010 alle 19:35

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] giuro, è la prima volta che vedo uno sul podio con la giacca:D:D:D non oso immaginare quanto siano andati forte [/quote] Era passato un bel po' dalla gara, quindi hanno fatto la doccia... comunque Eugenio era molto attivo. Davanti c'era una fuga a due, e lui lui li inseguiva da solo, con ancora più dietro il gruppo principale.


sceriffo - 18/10/2010 alle 21:37

[quote][i]Originariamente inviato da megalon [/i] [quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] giuro, è la prima volta che vedo uno sul podio con la giacca:D:D:D non oso immaginare quanto siano andati forte [/quote] Era passato un bel po' dalla gara, quindi hanno fatto la doccia... comunque Eugenio era molto attivo. Davanti c'era una fuga a due, e lui lui li inseguiva da solo, con ancora più dietro il gruppo principale. [/quote] media della gara? km? e soprattutto numero di partecipanti? ma più di tutto : c'era il controllo antidoping?


nino58 - 18/10/2010 alle 21:49

Ma chi è quello che ha vinto ? Tiziano Crudeli ?


megalon - 19/10/2010 alle 05:55

[quote][i]Originariamente inviato da sceriffo [/i] media della gara? km? e soprattutto numero di partecipanti? ma più di tutto : c'era il controllo antidoping? [/quote] Non ho il tempo, quindi non ho la media...penso sui 40 km o giù di lì, visto che la loro corsa è durata sull'oretta, o poco più. 28 partecipanti, Eugenio 3° assoluto. Non penso ci fosse l'antidoping ;)


roberto79 - 19/10/2010 alle 09:06

Media sui 40Km/h: a questo punto parlerei di medie orarie Sulfuree... :doh:


roberto79 - 22/10/2010 alle 09:11

Per chi se lo fosse perso, Martedì scorso Repubblica dava notizia della Vittoria di Eugenio Capodacqua nella pag. sportiva.... Ridicolo il fatto che il quotidiano presso cui lavora dia una notizia effimera nel panorama dello sport nazionale....


dietzen - 22/10/2010 alle 10:54

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Per chi se lo fosse perso, Martedì scorso Repubblica dava notizia della Vittoria di Eugenio Capodacqua nella pag. sportiva.... Ridicolo il fatto che il quotidiano presso cui lavora dia una notizia effimera nel panorama dello sport nazionale.... [/quote] repubblica ha dato la notizia per due giorni di seguito, casomai a qualcuno fosse sfuggita.


roberto79 - 22/10/2010 alle 11:49

CHE NOTIZIONA DI PRIMARIA IMPORTANZA! ma Torri cosa dice a riguardo? E' stata una vittoria Sulfurea ? :grr:


sceriffo - 22/10/2010 alle 15:54

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] Per chi se lo fosse perso, Martedì scorso Repubblica dava notizia della Vittoria di Eugenio Capodacqua nella pag. sportiva.... Ridicolo il fatto che il quotidiano presso cui lavora dia una notizia effimera nel panorama dello sport nazionale.... [/quote] repubblica ha dato la notizia per due giorni di seguito, casomai a qualcuno fosse sfuggita. [/quote] ho già scritto al direttore ;)