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Autore: Oggetto: Piemonte escluso dal grande ciclismo(italiano)??

Esordiente




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  postato il 08/02/2008 alle 18:32
ditemi perchè l'anno scorso ci hanno privato dello storico Giro del Piemonte, quest'anno hanno spostato la Milano-Torino il 16 ottobreee(due giorni prima del Lombardia, ma chi verrà mi chiedo), giro neanche a parlarne!!se il problema è quello i soldi ce li metto io

un grazie al mitico Tour almeno..

 
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  postato il 08/02/2008 alle 18:36
Ne abbiamo parlato già altrove, comunque molti piemontesi (me compreso) sono abbastanza sull'incredulo, altri forumisti sono solidali.
Si parla di soldi, si parla di "ripicche", si parla di....vabbè, è un peccato per gli appassionati, ci gusteremo il Tour e spereremo per un migliore 2009..

 
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Esordiente




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  postato il 08/02/2008 alle 18:43
i'm sorry non ho letto i threads precedenti..

gustiamoci il tour va..che è meglio

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 08/02/2008 alle 19:20
La Milano-Torino è tornata alle origini, dunque non ci vedo nulla di male nello spostamento. Anzi.
Il mancato passaggio del Giro non mi pare un dramma. E' vero che in Piemonte ci sono tante belle salite però è stato trattato molto bene negli anni passati, essere snobbati per una volta ci sta. E poi, sinceramente non è che il Piemonte abbia tutta questa cultura ciclistica. Sono altre le regioni che in Italia fanno da pilastri al movimento.

 

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  postato il 08/02/2008 alle 19:32
Beh, intanto il Giro del Piemonte è (era) una corsa con una storia più che centenaria. E' stata eliminata per motivi economici, per far spazio all'Eroica. Per carità, nulla contro quest'ultima, per di più paesaggisticamente è molto interessante. Però ammetterai che cancellare una corsa storica a quel modo è quantomeno spiazzante.
Poi, ancora: sul fatto che il Piemonte non sia significativo sul piano ciclistico avrei qualcosa da ridire. Storicamente ti ricordo decine di corridori, alcuni dei quali capaci di vincere Giro, Tour, tappe storiche. Uno di questi è il Campionissimo, e il suo nome è ancora legato alla cima più alta del Giro, ogni anno.
Per il resto...forse il luogo comune dice che in Piemonte ci sono pochi appassionati...in parte è plausibile, soprattutto per ragioni climatiche..ma ti consiglierei di fare un giro su queste strade, e vedere gente che fatica anche in pieno inverno, anche sotto zero, col ghiaccio, con la pioggia e la neve. E questa io la chiamo passione. Poi so anch'io che in Toscana o Veneto il ciclismo è centrale, ma non sminuiamo le migliaia di appassionati che ogni giorno pedalano o che si arrampicano ovunque per seguire una tappa.
Io ripeto: per le salite e i paesaggi che ha, il Piemonte è stato abbondantemente snobbato: quando ci passano due tappe è grasso che cola, mentre altre regioni ne hanno il doppio o il triplo. E non dimentichiamo che due tappe per una regione del genere non significano una tappa di montagna o con dei gpm e una di trasferimento...

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 08/02/2008 alle 20:00
E chi ha detto il contrario? So che nel Piemonte è importante il ciclismo, solo che ci sono regioni (Veneto, Lombardia, Toscana, Em-Ro) molto più centrali nel movimento ciclistico italiano. Ad esempio, se ora dovessi dirti il nome di un professionista piemontese non me ne viene in mente manco uno. C'era DeMatteis... poi?

Per quanto riguarda la questione Giro, molto semplicemente, ricordavo che anche nell'altro thread furono lanciati strali per l'esclusione del Piemonte e io invece non ci trovo nulla di scandaloso. Nel 2005 il Giro avete avuto le tre tappe decisive, nel 2006 2 tappe, l'anno scorso 3 tappe. Quest'anno avrete il Tour. Se per una volta non viene il Giro sopravviverete lo stesso...

 

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  postato il 08/02/2008 alle 21:00
Aspetta...le tappe "decisive" sono state tali quasi per caso. Penso che ad esempio lo Stelvio sia stato molto più decisivo..per il resto le tappe belle sono state Superga, Finestre, Briançon. Oropa una parentesi. Il resto trasferimento, e qui è il vecchio discorso: sarebbe come passare in Trentino per fare una tappa pianeggiante, di trasferimento. In pratica un pretesto per dire "si, siamo passati anche da lì".
Il Piemonte è la regione italiana con lo "spicchio" più vasto di Alpi, ha una varietà di salite e di passi davvero ampia (Marittime, Cozie, Graie, Pennine), dal Cuneese fino alla Valle D'Aosta e al Verbano. Il bello è che ogni volta dicono "ma che bella tappa" (Agnello, Briançon, crono di Superga, Finestre, solo per citare gli ultimi casi) e "ma quanto pubblico" (e ti confermo che sulle strade ho vsto gente che arrivava da ogni parte d'Europa), poi però al momento di eliminare la corsa non ci sono problemi.
Insomma, viste le premesse il Piemonte potrebbe essere sede fissa di almeno un tappone in ogni edizione, e invece se ne capita uno ogni 4 anni c'è già da ringraziare, se invece proprio tutto il nord-ovest è escluso (ma anche la Toscana, se per questo) allora "non è grave". Oltretutto ricordo che gli accordi (vedi Biella/Oropa) prevedevano un passaggio, ma tant'è.
Per quanto riguarda il Giro del Piemonte...che dire? Nacque nel 1906, prima della Milano-Sanremo, della Parigi-Tours, della Gand-Wevelgem. Per carità, magari non ha il fascino di altre corse, ma tutti i grandi hanno partecipato, e (quasi) sempre vinto: è il caso di Fausto Coppi, che non riuscì mai a vincerlo ma vide il fratello Serse morirci nel 1951.
Insomma: secondo me non era il caso di cancellarla in questo modo, ma si sa che i soldi possono molto. E allora spazio ad altro, va bene.
Ma non parliamo di "trattamento di favore".

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 08/02/2008 alle 21:36
Desmo, in Toscana fanno una tappa interessante per la classifica ogni dieci anni. Allora noi dovremmo spararci!
E poi, scusa, il Giro è fatto da 20 tappe: non si può sempre accontentare tutti! Quando si parte dal Sud è normale che non si può percorrere tutto il Nord in lungo e in largo, devono essere fatte delle scelte. E, se permetti, il Piemonte sarà bellissimo ma io preferisco tenermi il tappone dolomitico.

 

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  postato il 08/02/2008 alle 22:06
Va bene, il tappone dolomitico. I due tapponi. I tre tapponi dolomitici. E poi i passaggi in Lombardia, con il percorso che si accavalla, s'incrocia, ritorna indietro. Alcuni commentatori vedendolo hanno detto: "è accartocciato, sembra quasi che abbiano schiacciato tutto di 2-300 km verso est". E che abbiano voluto evitare il Piemonte.
Sul fatto della Toscana...è una cosa che critico da tempo.. la lottizzazione puramente economica, con una regione o una provincia che se ha i soldi si prenota due, tre, quattro, cinque tappe..come ciliegie. Intendiamoci: i soldi ci sono sempre stati, però in passato c'erano anche altri criteri. Ora ci stiamo abituando agli spezzatini, a un Giro d'Italia che taglia fuori metà dell'Italia, con trasferimenti continui. A politiche e giochetti.
Quando mi sono iscritto al Forum, parlando proprio di questo, sono rimasto invischiato in una polemica con altri forumisti (fortunatamente e felicimente superata): avevo paura che la partenza dalla Sardegna (il percorso ancora non si conosceva, c'erano le indiscrezioni per il Giro 'a venire', come ora può essere il 3d sul Giro 2009) avrebbe creato l'ennesimo spezzatino, come con la partenza dal Belgio. E citavo proprio la partenza dal Belgio per dire che spesso (purtroppo) i criteri ciclistici non c'entrano nulla con le corse ciclistiche- e i tracciati. Dicevo che, visto che è normale che chi può pagare per 5 tappe si compri 5 tappe, allora ben venga l'emiro dal Dubai, pieno di soldi, che vuole la partenza e 6 tappe nel suo Paese. Era un paradosso, è vero, ma se vuoi lo ripeto ancora adesso.
(parentesi: poi fortunatamente il Giro è andato benissimo, nonostante le mie fosche previsioni..e io sono stato più che felice di fare mea culpa..)

Ripeto però che certe cose hanno poco a che fare con lo spirito del ciclismo...come anche cancellare una classica storica di punto in bianco, o esumare probabili possibili "ripicche" nazionalistiche...

 
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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 08/02/2008 alle 22:28
Il sogno di un Giro "italiano"...un bell'arrivo in salita sull'Appennino del centro-sud (Gran Sasso, Terminillo, Campitello, Etna,...), un simil-tappone sull'arco tosco-romagnolo (di salite dure ce ne sono quante ne volete!), e 3 tapponi ben distribuiti tra Dolomiti, Alpi "lombarde" e Piemonte/Valle d'Aosta...

Solo un sogno appunto...con la logica del "vado dove cacciano più quattrini" ci si trova davanti un percorso ogni anno più contorto, fino all'assurdo labirinto di quest'anno...

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 08/02/2008 alle 22:42
per il giro d'Italia penso che l'assenza sia solo temporanea.

p.s. (domanda anche per i moderatori): la maglia nera ovviamente non l'ho inventata io, ma i nuovi iscritti non dovrebbero scegliersi un nick diverso da quelli già esistenti?

 

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  postato il 08/02/2008 alle 23:00
Ma si, certo che è un'assenza temporanea...tantopiù che se per il 2009 la linea è quella di ritoccare le città del primo Giro, Torino è una di queste. Però è comunque un'assenza triste, pesante, soprattutto dopo la cancellazione del Giro del Piemonte e dopo le varie promesse e rassicurazioni..
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/02/2008 alle 21:47
Anche io credo che il Piemonte è un po' mortificato per quanto riguarda il movimento ciclistico professionistico. Percorsi, appassionati, prestigio e tradizione non mancano anzi, sono di assoluto rispetto ma purtroppo non bastano per avere tappe chiave del giro e neanche per continuare la tradizione delle classiche di cui parlate nei post precedenti.
Secondo me la componente principale di tutto ciò sta nel fatto che non vengono investiti grossi capitali da parte degli enti locali/comuni. In trentino si sbattono e sborsano molto di + e gli effetti sul Giro sono evidenti. E' un vero peccato ma è così, noi delle regioni del nord ovest, non sempre abbiamo la volontà, l'entusiasmo per gettarci in grandi "imprese" che riescano a promuovere e valorizzare il nostro territorio. Io sono ligure e da noi è ancora peggio. Cerchi di organizzare qualcosa e raccogli solo mugugni e mortificazioni. Vengono solo messi in evidenza i disagi e le proteste degli scontenti di turno che sono sempre numerosissimi. In pochi provano ad esporsi economicamente perchè sanno che i primi ad essere "contro" sono aimè, le persone del posto.

 

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  postato il 10/02/2008 alle 08:41
Tutto questo è vero, ma considera che il Trentino è una regione a statuto speciale, ed è una regione ricca. La Lombardia è una regione ricca. Il Veneto anche. Qui verso ovest purtroppo le cose sono un po' diverse, tranne per i vicini Valdostani, che però hanno la (sfortuna (ciclisticamente) di essere profondamente legati al Piemonte: e se il Giro non passa dal Piemonte, difficilmente arriverà nella Vallée. Quest'anno poi si sono aggiuste delle motivazioni strane, e abbiamo visto Liguria, Piemonte, Toscana (beh, metà Toscana) completamente ignorati dall'organizzazione, nonostante gli accordi economici che pure c'erano (Genova, Biella,...).
E' un peccato perché ci rimettono gli appassionati in bici e in poltrona, e probabilmente per motivi che con il ciclismo (inteso come salita, gruppo, manubrio, ruote, fughe) hanno poco a che fare.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 10/02/2008 alle 09:45
Originariamente inviato da Pincoletto

Il sogno di un Giro "italiano"...un bell'arrivo in salita sull'Appennino del centro-sud (Gran Sasso, Terminillo, Campitello, Etna,...), un simil-tappone sull'arco tosco-romagnolo (di salite dure ce ne sono quante ne volete!), e 3 tapponi ben distribuiti tra Dolomiti, Alpi "lombarde" e Piemonte/Valle d'Aosta...


condivido in pieno (la tappe di montagna al nord meglio se 4, e ancora meglio se non consecutive, così da permettere di progettare attacchi in tutte e quattro). Non c'è bisogno di andare indietro di molti anni per trovare Giri disegnati così. E' già stato detto: è proprio quando la partenza è già al sud che si ha la possibilità di percorrere nelle 20 tappe tutta la penisola senza continui o lunghi trasferimenti.
Visto che l'arrivo è a Milano, molto più complicato diventa quando anche la partenza è al nord, perchè per toccare anche il sud occorre percorrere la penisola nei due sensi (da nord a sud e ritorno) e non solo verso nord, con inclusa necessità di trasferimenti vari.
Le tappe disegnate sui colli tosco-emiliani o romagnoli o liguri sono sempre risultate combattute, anche per gli uomini di classifica, senza però creare distacchi eccessivi e lasciando inalterato l'interesse per i tapponi.
L'arrivo in salita al centro sud, poi, è una delle cose che differenzia in positivo il Giro dal Tour, vivacizzando anche la prima settimana (insieme alle tappe non difficili ma mosse nel finale).

Il Giro di quest'anno invece non è evidentemente disegnato nel solco tradizionale espresso da Pincoletto. Come ho già espresso nell'altro 3d, ha però una sua bellezza nella ricchezza e difficoltà delle tappe intermedie, che speriamo non vengano ridotte o tagliate.
L'esclusione del nord-ovest è un buco troppo evidente per non essere evidenziato. Posso pensare anche alla scarsa intraprendenza di alcune amministrazioni, o uno sforzo economico già molto forte per garantirsi tre giorni di Tour de France. Però tenendo la tappa del Monte Pora come ponte tra est e ovest, rendendola magari meno impegnativa (salendo da Angolo Terme o per la Croce di Salven) e facendola seguire da un paio di tappe meno impegnative ( gli arrivi di Varese e Locarno) si sarebbe potuto inserire un'altra tappa di montagna nel nord del Piemonte ( il preannunciato biellese) al posto di quella ormai molte volte riproposta di Gavia e Mortirolo (che per le ragioni che spiego nel 3d sul Giro sarebbero secondo me più spettacolari se invertiti, con il Gavia come ultimo GPM).

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 10/02/2008 alle 12:02
Io sono ossolano, e il giro ci ha messo una decina d'anni almeno per ripassare dalle nostre parti(parto da quando seguo il ciclismo io,'96, prima non so), trovando migliaia di appassionati sulle strade come per la tappa della Cascata del Toce nel 2003, quella degli ultimi scatti del pirata. Poi sono ripassati quasi subito dal Sempione. Ora spero non ci rivogliano dieci anni per rivederlo...

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 10/02/2008 alle 13:43
in piemonte nel ciclismo girano troppo pochi soldi purtroppo, il problema a mio vedere è tutto qua... si comincia con le squadre giovanili che non danno le bicicletta, arrivando alle corse che non vengono organizzate e via discorrendo... questo è quello che ho sempre visto in dieci anni di corse giovanili: tanta buona volontà, tanta passione, ma forse poco spirito "imprenditoriale" e poca voglia di modernizzarsi, che unite alla carenza economica, mandano il ciclismo piemontese in rovina, giusto o sbagliato che sia, non giudico certo io i meriti ciclistici di una regione.
ci sono comunque mosche bianche, come il team Progettociclismo di massimo subbrero, che fa miracoli e tiene (da solo) in piedi il ciclismo alessandrino che conta... per il resto, ripeto, pochi soldi, poca voglia di migliorarsi e scarsa professionalità, la voglia non manca, è lodabilissima, ma non basta

 

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  postato il 11/02/2008 alle 21:59
Si, questo è vero...però il movimento giovanile c'entra poco con il percorso. Non credo che sia il criterio che usano per disegnare il Giro, anche perchè sarebbe poco logico.
Altro discorso è quello dei soldi stanziati dalle pubbliche amministrazioni e daglie nti locali....ma anche lì è una faccenda complicata (vedi Biella, dove i soldi già c'erano...)

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 11/02/2008 alle 22:31
si si certo, il ciclismo giovanile c'entra zero col giro d'italia... era solo per dare un'idea della situazione

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/02/2008 alle 08:55
Originariamente inviato da Lore_88
Ad esempio, se ora dovessi dirti il nome di un professionista piemontese non me ne viene in mente manco uno. C'era DeMatteis... poi?


che hanno il contratto in questo momento ci sono Cheula (Barloworld), Bruson (a-style), Osella (preti mangimi), Camussa (ngc mediacal)
incerti ci sono Dematteis, Boggia, Piemontesi
hai ragione, sono pochi per una regione grande e di grande tradizione ma togliendo le corse importanti nn si aiuta il movimento a crescere, i bambini non possono andare a vedere le corse e guardarle alle tele...se fosse solo per la rai con i suoi servizi fatti col c**o(vedi costa etruschi) gli appassionati sarebbero davvero pochi...
più togli le gare e meno possibilità ci sono per poter far rinascere il movimento

 
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  postato il 12/02/2008 alle 09:21
Si, comunque anche il numero di Pro da una regione non dovrebbe essere vincolante per disegnare il tracciato.. dovrebbero invece essere determinanti la bellezza e la difficoltà, le possibilità logistiche, lo scenario..e per stare con i piedi per terra i SOLDI.

Ps: la butto lì, non conosco assolutamente le cifre, ma quanti ciclisti altoatesini ci sono?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/02/2008 alle 09:57
in trentino sono molti i prof,e quasi tutti nella squadra di Savio che tra gli sponsor ha anche quella regione...
in piemonte i soldi ci sono ma non si ha la voglia di metterli nel ciclismo,il grosso problema è quello

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/02/2008 alle 10:11
Originariamente inviato da gigio83

in trentino sono molti i prof,e quasi tutti nella squadra di Savio che tra gli sponsor ha anche quella regione...
in piemonte i soldi ci sono ma non si ha la voglia di metterli nel ciclismo,il grosso problema è quello


Certo, ma non si capisce bene se Desmo intenda trentini o altoatesini, che un po' fa differenza..

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 12/02/2008 alle 10:59
Beh, non è detto: ospitare due tappe (+ riposo) del Tour costa. Ospitare una tappa come quella di Briançon anche...senza contare quella di Superga (logisticamente non semplice, mezza città è rimasta bloccata per due giorni) o quella del Finestre (ad esempio il trattamento dello sterrato, le strade rifatte etc etc).
Quindi i soldi li spendono anche, quando ne hanno la possibilità. MAgari male, poco intelligentemente, però li spendono..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/02/2008 alle 11:13
Originariamente inviato da Subsonico



Certo, ma non si capisce bene se Desmo intenda trentini o altoatesini, che un po' fa differenza..


io credo intendesse trentini anche perchè non so se ci sono altoatesini in gruppo, gli altoatesini sono quelli con nomi "impronunciabili" come gli sciatori(sultzembaker, sthaudaker,...)

 
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  postato il 12/02/2008 alle 12:28
No no, intendevo altoatesini. In Alto-Adige ci sono il Furcia, il Plan de Corones...
Era un esempio paradossale, e anche una mezza bestemmia, per dire che non ha senso far pasare una corsa in una regione piuttosto che in un'altra semplicemente guardando il numero dei corridori professionisti della zona presenti nella corsa in questione.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 12/02/2008 alle 17:53
Purtroppo gli arrivi di tappa si fanno dove ci sono i soldi...
questa è una logica che mi dispiace, perchè se è vero che le Dolomiti sono stupende, mi piacerebbe far sapere agli stranieri che non sono le uniche catene montuose in Italia...

X il 2008 non ci possiamo assolutamente lamentare: ragazzi, c'è il Tour, cosa volete di più? Non è per provincialismo, per me il Giro è pure più bello, però la Grand Boucle raramente sconfina in Italia e sicuramente sarà un grande spettacolo.
A voler essere pignoli, anche nella scelta dell'arrivo di tappa c'è un neo: Pratonevoso è forse una delle più brutte stazioni sciistiche mai concepita da mente umana! La provincia di Cuneo ha tali e tante bellezze paesaggistiche, con salite ben più interessanti di Pratonevoso (che non farà sfracelli in classifica)..però lì c'hanno i soldi!
E - aggiungo - anche lo spazio per l'enorme carovana del Tour.

Sul ciclismo in Piemonte: semplicemente mancano i soldi, le squadre, la cultura del ciclismo agonistico.
Coppi e Girardengo, che qualche mio corregionale cita a ogni piè sospinto per parlare di ciclismo in Piemonte, sono morti qualche decennio fa e i loro epigoni sono via via scesi di livello, dai Balmamion e Zilioli ai - si parva licet - Osella e Camussa.
Pazienza, la passione rimane, i soldi un po' meno ed è con quelli che si organizzano le gare.
Mi dispiace per il Giro del Piemonte (anche se dobbiamo ammettere che, come percorso, valeva quanto Donoratico), mi dispiace che la Milano-Torino sia DUE miseri giorni prima del Lombardia (ma 3 o 4 giorni prima vi faceva tanto schifo? mah!).

Sulla tanto vituperata eroica: è STUPENDA!
E' un'idea bellissima e innovatrice, datele tempo qualche anno e diventerà una classica!

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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  postato il 12/02/2008 alle 18:21
Preciso che ho parlato di Coppi & c semplicemente perchè si diceva che ciclisticamente il Piemonte non rappresenta qualcosa di importante. Ok, grande passato, presente molto sottotono. Ok, pochi soldi e poco peso. Poche squadre, pochi pro. MA non mi si dica che il Piemonte non abbia dato (e non possa dare) molto al ciclismo.
Questo per precisare.

Per l'Eroica.. per carità, è bellissima, davvero. Diventerà una classica, se il meccanismo del ciclismo non collassa prima. Quello che critico è il modo in cui è stata forzata la sostituzione (e morte) di una classica tra le più antiche in Italia e in Europa.

Per la tappa del Tour hai ragione, però io non critico questo: io critico il modo in cui è stato snobbato il Piemonte dai capoccia italiani. Certo, sarà bellissimo vedere il Tour: ma il merito non è dell'rcs e dell'organizzazione, il merito è dei francesi e di chi ha messo i soldi. I vertici italiani hanno in un colpo solo cancellato il Giro del Piemonte, spostato la Mi-To in una data più classica ma molto meno visibile e appetibile, accartocciato il percorso del Giro nonostante i soldi e gli accordi (v. Biella) ci fossero, eccome.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/02/2008 alle 21:18
non togliamo tutti i meriti agli italiani, il col cuneo ha lavorato molto per far arrivare il giro in provincia, i francesi hanno accettato ma non sono loro che hanno voluto a tutti i costi il tour in italia
 
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  postato il 12/02/2008 alle 21:29
Certo, ma i francesi hanno dato due tappe (passaggio) più il riposo: le amministrazioni locali hanno fatto tanto, anzi tantissimo, ma comunque una certa apertura c'è stata. L'rcs ha escluso tutto il nord-ovest, anche se gli accordi con Genova e Biella erano diversi.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/02/2008 alle 21:46
la rcs, in particolare da quando c'è Zomegnan sta facendo scelte particolari (discutibili dal mio punto di vista, ma è opinione mia) e quest'anno ne ha fatto spese il nord ovest, che a zomegnan non sembra piacere molto
 
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  postato il 12/02/2008 alle 23:32
Beh, comunque questo abbiamo e questo dobbiamo farci piacere. Il Giro negli ultimi anni è sempre stato bello, anche senza il nord-ovest (non me ne vogliate, ma una tappa Alessandria-La Thuile per me non è una tappa da Piemonte o VAl d'Aosta, è un semplice alibi). Mi spiace molto per l'[i[altro Giro, quello del Piemonte. Mi garba poco il 16 ottobre. Aspetterò il 2009.
Ben, credo che sia tutto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/02/2008 alle 08:46
il giro del piemonte e` stato cancellato gia` dallo scorso anno,
la corsa che sara` ad ottobre e` la milano-torino

 
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  postato il 13/02/2008 alle 08:51
Si, lo so. In una frase parlavo del Giro del Piemonte, in quella successiva dicevo che non mi garba invece il 16 ottobre [per la Mi-To, ndr], forse sottintendendo un po' troppo.
 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 13/02/2008 alle 16:04
Originariamente inviato da desmoblu

Preciso che ho parlato di Coppi & c semplicemente perchè si diceva che ciclisticamente il Piemonte non rappresenta qualcosa di importante. Ok, grande passato, presente molto sottotono. Ok, pochi soldi e poco peso. Poche squadre, pochi pro. MA non mi si dica che il Piemonte non abbia dato (e non possa dare) molto al ciclismo.
Questo per precisare.

Per l'Eroica.. per carità, è bellissima, davvero. Diventerà una classica, se il meccanismo del ciclismo non collassa prima. Quello che critico è il modo in cui è stata forzata la sostituzione (e morte) di una classica tra le più antiche in Italia e in Europa.

Per la tappa del Tour hai ragione, però io non critico questo: io critico il modo in cui è stato snobbato il Piemonte dai capoccia italiani. Certo, sarà bellissimo vedere il Tour: ma il merito non è dell'rcs e dell'organizzazione, il merito è dei francesi e di chi ha messo i soldi. I vertici italiani hanno in un colpo solo cancellato il Giro del Piemonte, spostato la Mi-To in una data più classica ma molto meno visibile e appetibile, accartocciato il percorso del Giro nonostante i soldi e gli accordi (v. Biella) ci fossero, eccome.


Purtroppo anche le classiche più antiche talvolta "muoiono", o "restano sepolte" per qualche anno, o decennio.
Fa parte del processo di rinnovamento.
Ribadisco il mio punto, lo so che il Giro del Piemonte l'hanno vinto in passato corridori gloriosi () e l'Eroica per ora l'ha vinta il pur ottimo Kolobnev, però la scelta mi sembra giusta nell'ottica di un rinnovamento.
La Gazzetta ha fatto le sue scelte: il Giro del Piemonte negli ultimi anni ha visto una partecipazione sempre più ridotta dei grandi personaggi (anche se gli ultimi vincitori sono corridori degnissimi); mi ricordo ancora l'edizione del 2001 vinta da Mattan, dove arrivarono al traguardo solo 17 corridori! E non pioveva nè nevicava!
Chiaro che, dovendo scegliere qualche corsa da tagliare, si è scelta una corsa in declino.
Corsa in una terra che magari a parole ha una grande passione per il ciclismo, ma dove mancano i soldi.
E i soldi servono per organizzare le corse...

Si pensi al Belgio: lì un ciclocross fa 10mila spettatori paganti, figuriamoci la strada..è lo sport nazionale e girano i soldi.
Ovvio che quasi tutti gli anni il Tour faccia due-tre tappe, oltre al fatto che nel raggio di 200 km si fanno Fiandre, Liegi, Freccia, Roubaix, Gand, Harelbeke, Amstel...

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 14/02/2008 alle 21:24
Originariamente inviato da gigio83



che hanno il contratto in questo momento ci sono Cheula (Barloworld), Bruson (a-style), Osella (preti mangimi), Camussa (ngc mediacal)
incerti ci sono Dematteis, Boggia, Piemontesi
hai ragione, sono pochi per una regione grande e di grande tradizione ma togliendo le corse importanti nn si aiuta il movimento a crescere, i bambini non possono andare a vedere le corse e guardarle alle tele...se fosse solo per la rai con i suoi servizi fatti col c**o(vedi costa etruschi) gli appassionati sarebbero davvero pochi...
più togli le gare e meno possibilità ci sono per poter far rinascere il movimento


C'è anche l'altro ossolano della Barloworld: Paolo Longo Borghini!

 

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La bùca l'è mea straca
se la sà mea ad vaca(detto Ornavassese)
...ecco il pirata che getta via la bandana e scatta...(A.De Zan)
Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole...(full metal jacket)

 
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Livello Marco Pantani




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Registrato: Jun 2005

  postato il 16/02/2008 alle 15:31
Capisco che sia il denaro che fa muovere le varie organizzazione di grandi corse ciclistiche e quindi comprendo le scelte su Milano-Torino e Giro del Piemonte.
Una cosa non capisco: la Ferrero, con il marchio Estathe, sponsorizza la maglia rosa e non pretende nulla per la sua sede storica, la città di Alba ???? L'ho già detto in un altro thread, un Giro del Piemonte ad ottobre, in piena Fiera del Tartufo, con partenza ed arrivo ad Alba, con un percorso che si snoderebbe tra le colline delle Langhe non mi sembrerebbe proprio una brutta azione di marketing ...

Mi auguro invece che sia solo un caso isolato ignorare l'Italia nord occidentale nel percorso del Giro d'Italia, gli anni scorsi infatti non è stato MAI così:
2007 Novi-Pinerolo, Scalenghe-Briancon e cronoscalata Biella-Oropa
2006 Alessandria-La Thuile, Aosta-Domodossola, partenza a Mergozzo
2005 arrivo al Passo di Tenda, Cronometro Chieri-Torino, tappa con il Colle delle Finestre ed arrivo al Sestriere.
Tappe molto interessanti e spettacolari, sarebbe un peccato proprio per le caratteristiche della Corsa Rosa.

 
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