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Coppi, Bartali, Magni: miti, ma...
Admin - 15/01/2008 alle 14:13

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. [quote] Giro di Lombardia 1946, in fuga tre corridori: Coppi, Casola e Motta, (non il Gianni). In prossimità del traguardo, Coppi si mise in tasca la vittoria, offrendo a Casola un contratto con la squadra Bianchi e a Motta centocinquantamila lire. Questo aneddoto, riferitomi da chi portò i soldi a Motta, mi ha portato a riflettere su quel ciclismo e su certe vittorie definite Epiche dai commentatori d'allora. Coppi, Bartali e Magni erano i più forti non solo in bicicletta ma anche in relazioni con i compagni "d'avventura" condizionando, come e chi vinceva la gara. Ora, non voglio affermare che i tre ciclisti furono corridori normali; Essi furono dei veri Campioni, ma, l'impresa epica di certe loro vittorie era più nella fantasia dei commentatori del tempo. Un Saluto Damiano Cucchetti. [/quote]


violetta - 15/01/2008 alle 14:29

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Riceviamo e volentieri pubblichiamo. [quote] Giro di Lombardia 1946, in fuga tre corridori: Coppi, Casola e Motta, (non il Gianni). In prossimità del traguardo, Coppi si mise in tasca la vittoria, offrendo a Casola un contratto con la squadra Bianchi e a Motta centocinquantamila lire. Questo aneddoto, riferitomi da chi portò i soldi a Motta, mi ha portato a riflettere su quel ciclismo e su certe vittorie definite Epiche dai commentatori d'allora. Coppi, Bartali e Magni erano i più forti non solo in bicicletta ma anche in relazioni con i compagni "d'avventura" condizionando, come e chi vinceva la gara. Ora, non voglio affermare che i tre ciclisti furono corridori normali; Essi furono dei veri Campioni, ma, l'impresa epica di certe loro vittorie era più nella fantasia dei commentatori del tempo. Un Saluto Damiano Cucchetti. [/quote] [/quote] sicuramente, rispondendo all autore della segnalazione, i commentatori del tempo dovevano rendere visibile agli occhi ciò che visibile non era. La cronaca, non era come ai nostri giorni una telecronaca, bensì una Radiocronaca, e i commentatori davano quell'aura di epica alle gesta degli atleti. Con moltissima probabilità gli stessi paesaggi che venivano attraversati e percorsi davano lo spunto ai commentatori che rendevano il tutto come in un quadro, dove si sa, talvolta l'immagine non è esattamente quella che si vede in realtà. Consiglio, a tal riguardo, di leggere "quando spararono al giro d'Italia" diPaolo Facchinetti in coda a tale libro (storia del ciclismo) si possono leggere gli editoriali del tempo scritti e pubblicati sulla Gazzetta, vi renderete conto della grossa differenza di stile e poetica tra gli editoriali di allora (dove si rendeva un pò tutto più poetico) agli editoriali di oggi dove, anche grazie all'arrivo della televisione e delle trasmissioni in diretta, c'è meno spazio per il lato romantico delle corse.


Maracaibo - 15/01/2008 alle 14:49

Mi sembra che succeda anche oggi....


josera - 16/01/2008 alle 14:02

infatti. vogliamo parlare di murro all'italiano o ardila cano sul finestre?


Grammont63 - 16/01/2008 alle 15:07

Prima non c'era la televisione ed allora certe storie di "aggiustamenti" ci possono venire raccontate solo da testimoni diretti. Oggi invece con le immagini televisive non sfugge niente, non tanto perché si interpreta un labiale ma per il fatto che certi atteggiamenti in corsa non hanno altra spiegazione che qualche "aggiustamento" del tipo di quelli raccontati ad inizio del thread. Non so quanti di voi hanno avuto la possibilità di vedere, anche registrata, la tappa Blagnac-Luz Ardiden del Tour de France del 1990, quello dell'avventura di Chiappucci in maglia gialla fino a poche ore dal termine della corsa. In quella tappa ricorderete senz'altro la fuga del corridore varesino nelle prime salite e poi il ricongiugimento ad opera del gruppo di Lemond e dei migliori. Ad un certo punto, all'inizio della salita che portava al traguardo, si vede chiaramente lo scatto di un colombiano, Lemond che si accoda subito con i migliori (fra cui Indurain che riuscì a vincere poi la tappa)e Chiappucci che rimane staccato anche perché non ne aveva più dopo la fuga e che conservò la maglia gialla (poi persa definitivamente nella crono di pochi giorni dopo) per pochissimi secondi. Quel colombiano non è che scattò per andare a vincere la tappa (infatti dopo un po' perse le ruote quando gli altri andarono di progressione), ma solo per il gusto di farlo. Ho sempre avuto l'impressione che "qualcuno" gli avesse "consigliato" di fare quello scatto per mettere in difficoltà Chiappucci che andava di progressione e non scattava certo come poi, anni dopo, faceva Marco Pantani. A voi, se ricordate quella tappa, vi ha fatto la stessa mia impressione???


Maracaibo - 16/01/2008 alle 15:15

perchè, Lombardi in maglia Telekom al Giro d'Italia che "casualmente" si ritrovava a ruota nelle volate Cipollini e l'anno successivo "casualmente" si sono ritrovati nella stessa squadra?


passeggiatore - 16/01/2008 alle 16:43

un altro caso lampante fu la tappa di courchevel del tour de france 97...in kuell'occasione virenque ritrovatosi da solo con ullrich a pochi kilometri dal traguardo, vista l'impossibilità di staccare il kaiser, lo pagò e vinse la tappa!


Maracaibo - 16/01/2008 alle 16:54

[quote][i]Originariamente inviato da passeggiatore [/i] un altro caso lampante fu la tappa di courchevel del tour de france 97...in kuell'occasione virenque ritrovatosi da solo con ullrich a pochi kilometri dal traguardo, vista l'impossibilità di staccare il kaiser, lo pagò e vinse la tappa! [/quote] una bella accusa la tua....


violetta - 16/01/2008 alle 17:10

[quote][i]Originariamente inviato da Maracaibo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da passeggiatore [/i] un altro caso lampante fu la tappa di courchevel del tour de france 97...in kuell'occasione virenque ritrovatosi da solo con ullrich a pochi kilometri dal traguardo, vista l'impossibilità di staccare il kaiser, lo pagò e vinse la tappa! [/quote] una bella accusa la tua.... [/quote] ...insomma...il ciclismo è pieno zeppo, in tutta la storia di intrighi di questo genere, ma nessuno può dire che quella che ci viene raccontata sia la verità...dare per certo che uno paga l'altro...questo è tutto da vedere...ricordi Basso-Simoni?come andò a finire?...:boh:


passeggiatore - 16/01/2008 alle 19:34

mi sembra di averlo letto su un libro di un ex dopato pentito...su cui c'erano anke i retroscena della vittoria di vinokourov alla parigi nizza in occasione della morte di kiviliev!...ho letto kuesti brani tratti dai libri sul sito di eugenio capodacqua...(non me ne vogliate)!


ProfRoubaix - 16/01/2008 alle 19:57

Queste cose sono sempre esistite (molto interessante anche la storia del mancato accordo fra Coppi e Van Steenbergen al mondiale del 1949). Ed esistono. Ma certamente la televisione ha imposto (salvo non rare eccezioni) di farne un po' meno, e di farle in modo almeno un po' più accorto. E (rispetto ai tempi di Coppi) il maggiore benessere ha almeno in parte diminuito la "necessità" che muoveva alcuni corridori.


annasci - 16/01/2008 alle 20:38

Sì, accordi o intrighi sone sempre esistiti. Va considerato anche il fatto che i corridori, un tempo, venivano dai cronisti avvicinati con più rispetto e venerazione. Adriano De Zan, in "Gentili signore e signori buongiorno", osserva che lo stile del cronista non prevedeva di diffondere un'immagine di un atleta sofferente, in crisi o piangente, per fatica o per stress psicologico. Il modello di atleta trasmesso dai media era quello di un personaggio composto. Questo contribuiva a rendere ancora di più l'idea del corridore come un mito. Ora, alcuni giornalisti, fanno a gara a cogliere un'atleta nonappena é in difficoltà, ad amplificare le sue difficoltà e a diffondere questi momenti con tutte le possibili diavolerie tecnologiche. Come esempio riporto le innumerevoli foto e filmati del grandissimo Petacchi piangente nel momento in cui ha rotto il ghiaccio e sono riesplose le sue vittorie all'ultimo giro. Un tempo il suo pianto sarebbe stato più rispettato.


Frejus - 17/01/2008 alle 13:55

...e non dimentichiamo gli accordi non riusciti per richieste troppo esose..... Chiedete un po' a Simoni. :nonono:


Alex05 - 17/01/2008 alle 21:17

Cia a tutti. Sono belga e vorrei avere spiegazioni su questi grandi campioni del passato su alcuni fatti storici, che non conosca perfettamente. Per Bartali, si parla spesso per il fatto che ha salvato molte persone ebree durante la guerra. Le conseguenze della sua vittoria al Tour del 1948 sono anche spesso ricordate. Il suo trionfo avrebbe deviato gli italiani dei problemi interne del paese, in preda ad una guerra civile dopo l'assassinio di un comunista. Per Coppi, avrebbe funto da messaggero in occasione della guerra sul colle di tende per le sue qualità di scalatore. Per Magni, si dice che aveva aderire al fascismo. Vorrei sapere dove si situa la verità in tutto quello, grazie.


violetta - 17/01/2008 alle 21:23

[quote][i]Originariamente inviato da Alex05 [/i] Cia a tutti. Sono belga e vorrei avere spiegazioni su questi grandi campioni del passato su alcuni fatti storici, che non conosca perfettamente. Per Bartali, si parla spesso per il fatto che ha salvato molte persone ebree durante la guerra. Le conseguenze della sua vittoria al Tour del 1948 sono anche spesso ricordate. Il suo trionfo avrebbe deviato gli italiani dei problemi interne del paese, in preda ad una guerra civile dopo l'assassinio di un comunista. Per Coppi, avrebbe funto da messaggero in occasione della guerra sul colle di tende per le sue qualità di scalatore. Per Magni, si dice che aveva aderire al fascismo. Vorrei sapere dove si situa la verità in tutto quello, grazie. [/quote] per quanto riguarda Bartali, si, durante la seconda guerra Mondiale fece la spola, spesso di notte, portando passaporti e visti falsi agli ebrei che avrebbero rischiato le pene dei campi di concentramento causa la persecuzione nazista.nascondeva i passaporti e i visti nel canotto sotto la sella arrotolati e li srotolava all arrivo. per quanto riguarda l'estate del 1948 un giovane di nome Pallante sparò a Togliatti mentre usciva da Montecitorio accompagnato da Nilde Iotti, in Italia (un Italia sull orlo di una crisi politico-sociale) le organizzazioni sindacali ( dell epoca) e i cittadini scesero in piazza protestando contro quel gesto, il colpo di pistola a Togliatti, che sembrava essere un attacco diretto alla sinistra. Bartali passava il giorno di riposo in Italia, ricevette una telefonata, credeva fosse la moglie, ma era il capo del Governo Alcide De Gasperi (rappresentate della Dc democrazia cristiana), sembra che De Gasperi avesse chiesto a Bartali di vincere e conquistare la maglia gialla al Tour per far puntare l'attenzione degli Italiani sulla vittoria di Bartali al Tour. Così fu, Bartali vinse e anche in senato i politici interruppero la loro interrogazione per ascoltare i risultati della tappa, Togliatti si riprese dallo sparo e tutto ritornò, lentamente,alla normalità. ti so dire solo questo...spero ti sia sufficiente.;)


Alex05 - 17/01/2008 alle 21:29

Grazie mille, violetta.;)


violetta - 17/01/2008 alle 21:31

[quote][i]Originariamente inviato da Alex05 [/i] Grazie mille, violetta.;) [/quote] di niente, mi dispiace non poterti aiutare con le altre richieste...


enrico.buri@tiscali.it - 22/03/2008 alle 11:51

Secondo me Coppi e Bartali hanno ottenuto vittorie epiche e il loro valore non può essere messo in dubbio. Il medico sportivo Luigi lincei ha visitato tanti campioni (Motta,Baldini,Gimondi Anquetil,Bartali;Coppi,Magni e Merckx) e ritiene che Coppi e Bartali erano i corridori con le migliori qualità atletiche, addirittura più di Anquetil e Merckx, e nettamente migliori rispetto a Gimondi. Quindi Coppi e Bartali erano oggettivamente dei fenomeni,nella storia del ciclismo si sono verificate delle combines anche peggiori rispetto a quella del Lombardia 46' ad esempio la santa allenza a favore di Gimondi nel giro del 67', è stata a mio parere vergognosa.


gru-nt - 22/03/2008 alle 19:28

Coppi, mon cher ami de la Belgique, non avrebbe potuto fare quel che dici, perche' fatto prigioniero dagli inglesi in Libia, credo..