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Frank Vandenbroucke, tragedia sfiorata
barrylyndon - 07/06/2007 alle 11:30

F.VANDENBROUKE ha tentato il suicidio.e' tuttora in gravi condizioni all'ospedale di Magenta.Forza Frank.Siamo tutti con te.tieni duro..

 

[Modificato il 08/06/2007 alle 13:07 by Admin]


Laura Idril - 07/06/2007 alle 11:32

Oh mio Dio! Forza Frank!


Delfino - 07/06/2007 alle 11:36

Pensavo avesse risolto tutti i suoi problemi, avevo letto un'intervista a Masciarelli e mi sembravano contentissimi sia lui che Frank, speriamo si possa risolvere al meglio la situazione. In bocca al lupo Frank


Monsieur 40% - 07/06/2007 alle 11:36

La depressione è proprio una brutta, bruttissima bestia. Speriamo che Frank abbia buoni consiglieri/amici e possa farsi seguire come si deve, una volta ristabiltosi (perché ti ristabilrai, vero Frank?) dal tentato suicidio. In bocca al lupo al belga e a tutti coloro che gli sono vicini, anche per loro non dev'essere affatto facile.


miky70 - 07/06/2007 alle 11:38

Noooooooooooooooo!! Mio Dio!!! :(:(:(:(


Frank VDB - 07/06/2007 alle 11:39

:( senza parole


magic box - 07/06/2007 alle 11:46

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] La depressione è proprio una brutta, bruttissima bestia. Speriamo che Frank abbia buoni consiglieri/amici e possa farsi seguire come si deve, una volta ristabiltosi (perché ti ristabilrai, vero Frank?) dal tentato suicidio. In bocca al lupo al belga e a tutti coloro che gli sono vicini, anche per loro non dev'essere affatto facile. [/quote] Quoto in toto le tue parole, FORZA FRANK!


Il Pirata - 07/06/2007 alle 11:49

in bocca al lupo......


urgnanese - 07/06/2007 alle 11:56

Non mollare..


mex51151 - 07/06/2007 alle 11:57

Caz.zo, io domani mattina sarò all'ospedale di Magenta, ma non credo di poterlo nemmeno andare a cercare, mi terrebero lontano. A parte che se è in gravi condizioni, non sarà nemmeno cosciente. La depressione è una malattia complicatissima, lo so per esperienza diretta.


robby - 07/06/2007 alle 12:04

a vederla da fuori la depressione sembra facile da combattere ma è una patologia (perchè secondo me si può tranquillamente parlare di patologia) veramente bastarda e complicata che cambia da soggetto a soggetto... Forza Frank!!!!


Donchisciotte - 07/06/2007 alle 12:35

Bruttissima notizia, mi associo a quanto dice Monsieur 40%. La depressione è una malattia subdola, spero che il mondo del ciclismo e dei media LO RISPETTI e non spari diagnosi e cause a vanvera.


nino58 - 07/06/2007 alle 13:10

Speriamo che il danno non sia irreparabile. Il danno è stato da lesione o da avvelenamento ? In bocca al lupo Frank.


Subsonico - 07/06/2007 alle 13:12

no...


galibier2006 - 07/06/2007 alle 13:17

Frank non mollare!!!!!!


cunego - 07/06/2007 alle 13:19

[quote]Ancora un dramma nel ciclismo anche questa volta, forse, legato al doping [/quote] fonte tuttobiciweb no comment:bla:


simociclo - 07/06/2007 alle 14:14

Tieni duro Frank, dire addio non è mai una soluzione


bauschan - 07/06/2007 alle 14:21

Coraggio... siamo con te :gruppo:


stress - 07/06/2007 alle 14:22

VDB hai sofferto abbastanza perchè continui a farti del male? sono triste


josera - 07/06/2007 alle 14:29

Non mollare Frank, non lasciarci anche tu


Kristian - 07/06/2007 alle 14:45

Che tristezza..Lo ricordo a Verona '99,senza quella caduta in cui si è fratturato il polso avrebbe potuto vincere..In bocca al lupo Frank,non mollare!


panzer_division_gibo - 07/06/2007 alle 15:00

Ma "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura", qualcuno si deve accorgere che i corridori non son abbastanza tutelati, credo che la depressione anche per lui sia cominciata con l'allontanamento forzato dalle corse...


Lance7 - 07/06/2007 alle 15:00

Forza Frank!


dietzen - 07/06/2007 alle 15:31

coraggio frank, ti siamo vicini.


cimacoppi - 07/06/2007 alle 15:36

Mi associo, spero che ce la faccia a venirne fuori!


Abruzzese - 07/06/2007 alle 15:41

Spero che possa riprendersi e uscire da questo maledetto tunnel di depressione. Forza Frank!


Admin - 07/06/2007 alle 15:43

Dài Frank, non vogliamo piangere ancora per questo disgraziato sport. Coraggio, ne verrai fuori.


Che - 07/06/2007 alle 15:44

La situation avec son genou l'a entièrement dévoré Le psychologue sportif Jef Brouwers a eu beaucoup de contact avec Frank Vandenbroucke aussi les jours passés encore. "Ça allait terrriblement mal avec Frank, je ne savais plus l'aider", a dit Brouwers au teletexte. "Les problèmes avec son genou ont sérieusement joué une partie dans l'esprit de Frank. Ce genou est ce qui depuis toujours l'a incommodé . Il n'a pas pu rouler comme il l'entendait après l'opération. Les docteurs n'ont pas pu non plus déterminer ce qu'était le problème." "Les derniers jours c'est devenu véritablement terrible. Il avait terriblement difficile. Les gens que j'ai appelés en Italie n'ont pu non plus l'aider." Frank Vandenbroucke est parti mentalement vers l'enfer et cela l'a donc mené mercredi à une tentative de suicide. "il avait tout examiné, tout était perdu", a dit Jef Brouwers. "La situation avec son genou l'a entièrement dévoré. Au plan privé ça n'allait pas fort bien non plus. Depuis un moment sa situation familliale avait des hauts et des bas. Il habitait seul dans une maison à Milan." "Quand quelqu'un veut se priver de la vie, c'est toujours une triste affaire. Je n'ai pas pu prévenir qu'il voulait se suicider, et je trouve cela bien entendu dommage ", termine-t-il. fonte http://www.frankvdbroucke.be e tt één


galliano - 07/06/2007 alle 16:01

Non conosco bene Frank, ma mi ha sempre ispirato simpatia e comprensione per le sue traversie. speriamo abbia + fortuna da oggi in poi. forza frank gall


Manuel - 07/06/2007 alle 16:04

[quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] a vederla da fuori la depressione sembra facile da combattere ma è una patologia (perchè secondo me si può tranquillamente parlare di patologia) veramente bastarda e complicata che cambia da soggetto a soggetto... Forza Frank!!!! [/quote] Hai ragione, dal difuori sembra facile, e gesti come quello di Franck vengono presi come pazzie, e a volte oltre alla depressione si aggiunge il fatto che le persone a cui vuoi bene non ti capiscono e molto spesso ti ritrovi solo, mi dispiace per Frank e spero che si rimetta al più presto, e non parlo solamente della sua salute...:gluglu:


super cunego - 07/06/2007 alle 16:09

Avevo letto una sua intervista, sembrava essersi ripreso dopo il primo tentato suicidio :gluglu: Mi dispiace moltissimo. AUGURI


super cunego - 07/06/2007 alle 16:12

Avevo letto una sua intervista, sembrava essersi ripreso dopo il primo tentato suicidio :gluglu: Mi dispiace moltissimo. AUGURI


Raf Benson - 07/06/2007 alle 16:15

Ricordo che circa un anno fa, quando fu scoperto correre corse di amatori nel basso Pavese dove risiedeva, gli fu fatta una bella intervista sul quotidiano locale ("la Provincia Pavese") nella quale sembrava veramente felice nella sua nuova dimensione, nel nuovo ambiente, accanto alla sua (splendida!!!) moglie. Spero che tanto che trovi la forza di uscire da tutto questo e di voltare completamente pagina. In bocca al lupo Frank!


Morris - 07/06/2007 alle 17:49

Frank, uno dei talenti più belli che abbia mai visto, uno che, come ho scritto ancora, avrei voluto fisso in un mio team. Un giovane segnato dalla sfortuna già all'età di quattro anni, che è oggi a lottare su un lettino, al cospetto dei graffi di un mare di ombre e la debolezza di soli 54 chili. Ma c'è ancora la vita, caro Frank, la vedi lontana, impercettibile, ma c'è! E la puoi raggiungere. In bocca al lupo!


rizz23 - 07/06/2007 alle 18:48

Forza...


barrylyndon - 07/06/2007 alle 18:54

per fortuna,dalle ultime notizie sembra che sia fuori pericolo. dai che tra un po' ti rivedremo sulla strada...in bici..


prof - 07/06/2007 alle 19:56

E' una tragedia annunciata da tanto tempo. Vorrei soltanto che i piu' giovani si fermassero un attimo a riflettere: dietro ogni corridore c'è sempre una storia, degli affetti, dei sogni di bambino e spesso, molto spesso, tanta impreparazione alla vita. Non giudichiamo, non condanniamo; questi purtroppo ci pensano da soli a farsi del male.


janjanssen - 07/06/2007 alle 20:51

............già. forza. la vita è un gp che dura ben più di tre settimane.


luke - 07/06/2007 alle 21:04

Notizie così ti stracciano il morale. Anche io l'avevo letta, l'intervista (mi pare su Sportweek) e ne avevo tratto un'ottima impressione, ho pensato che il peggio fosse passato. Purtroppo non è così. Nessun giudizio penso si possa esprimere, ma solo un enorme augurio: che il ragazzo ce la faccia e che ritrovi il gusto di vivere ed il suo equilibrio. Mi fa ridere chi associa la depressione al doping, è una malattia in crescente diffusione e gli atleti, essendo esseri umani, non ne sono immuni. Sottoscrivo al 100% le splendide parole di prof, non c'è nulla da aggiungere. Dai Frank, tieni duro, devi farcela!!


omar - 07/06/2007 alle 21:21

Pensavo che ormai i periodi brutti per Frank erano finiti e invece............che peccato, forza VdB


Zpaolo - 07/06/2007 alle 22:42

forza Frank... Speriamo possa uscire da questo tunnel!


Marco C. - 07/06/2007 alle 22:48

Forza Frank non mollare!!!


Andrea Innsbruck - 07/06/2007 alle 23:00

Forza Frank reagisci e non mollare!!!!


gianfri - 07/06/2007 alle 23:30

Coraggio FRANK, NON MOLLARE!!!!!


Delfino - 08/06/2007 alle 09:52

Vandenbroucke fuori pericolo Il ciclista belga, da tempo residente nel milanese, era stato ricoverato al Fornaroli di Magenta dopo aver tentato di togliersi la vita. Il team: "E' un uomo abbandonato, ha solo la squadra" MILANO, 7 giugno 2007 - Frank Vandenbroucke è "fuori pericolo e perfettamente cosciente", ha dichiarato Ivan de Paolis, addetto stampa della Acqua&Sapone-Caffè Mokambo. Anche Palmiro Masciarelli, patron della squadra che ha sotto contratto il corridore belga, ha parlato al telefono con il corridore che è ricoverato all'ospedale Fornarolì di Magenta dopo che ieri aveva tentato il suicidio. "Frank attualmente è abbandonato - ha proseguito de Paolis -. Non ha più una donna e vive da solo. Non c'è che la squadra al suo fianco". LA CADUTA - Vandenboucke, da anni residente in provincia di Milano (a Vermezzo) era stato ricoverato ieri pomeriggio al pronto soccorso del "Fornaroli" di Magenta. Già nel 2000, a pochi mesi di distanza dal successo alla Liegi-Bastogne-Liegi, il 32enne di Mouscron era stato colto da crisi depressive che lo avevano costretto al ricovero in una struttura specializzata. Nel 2002, invece, la polizia belga gli aveva trovato in casa alcune sostanze dopanti. Di recente, dopo la ripresa dell'attività agonistica, aveva dato forfait al Giro d'Italia per un infortunio al ginocchio mai recuperato. LO PSICOLOGO - "Andava terribilmente male con Frank, non sapevo più come aiutarlo". A parlare è Jef Brouwers, psicologo sportivo, che ha avuto molti contatti con Frank Vandenbroucke anche nei giorni scorsi, prima che il ciclista belga tentasse il suicidio. "I problemi con il suo ginocchio hanno giocato un ruolo importante nello spirito di Frank- ha detto lo psicologo in una intervista riportata sul sito ufficiale di Vandenbroucke -. Il ginocchio è quello che l'ha sempre infastidito. Dopo l'operazione non ha potuto più correre come avrebbe voluto. I dottori non hanno potuto determinare quale fosse il problema. Gli ultimi giorni questo problema era diventato veramente terribile- ha proseguito Brouwers -. Le persone che ho chiamato in Italia non hanno potuto aiutarlo: Frank aveva analizzato tutto, secondo lui tutto era perso. La situazione del suo ginocchio lo ha interamente divorato. Sul piano personale non andava molto bene, la sua situazione familiare aveva degli alti e bassi. Abitava da solo a Milano". Nel 2000, Vandenbroucke aveva lasciato la prima moglie Chlothilde, che lo aveva reso papà di una bambina, Cameron, e si era fidanzato e poi sposato con Sara. Per i problemi legati alla depressione, Palmiro Masciarelli, patron dell'Acqua&Sapone-Caffè Mokambo con cui il belga è sotto contratto, lo scorso inverno aveva fatto in modo che Vandenbroucke si trasferisse in Abruzzo. "Quando qualcuno vuole privarsi della vita, è sempre un fatto triste - ha concluso Brouwers -. Non ho potuto prevenire il tentativo di suicidio e questo è un rimorso". Fonte: www.gazzetta.it


fosco - 08/06/2007 alle 09:54

Un ciclista che poteva vincere tutto. Me lo ricordo nel 99, un mostro, mai visto (sono relativamente giovane :D) uno andare così forte. Poi gli infortuni e la depressione. Forza Frank, reagisci!!!


omar - 08/06/2007 alle 12:11

[b]Parla Vandenbroucke: «Sono rimasto solo e sono crollato»[/b] Ha provato a farla finita l’altro ieri mattina Frank Vandenbroucke, il belga trentaduenne talento del ciclismo ora con la squadra professionistica Acqua&Sapone-Mokambo. Ieri mattina si è saputo del fatto e già ieri pomeriggio Frank aveva voglia di parlare dall’ospedale di Magenta, dov’è ricoverato, dimostrando la forza di carattere che lo ha fatto diventare un grande sulle due ruote con 52 vittorie nel palmarès. Il biondino dalle volate facili ha scelto di aprire il cuore spiegando, sinceramente: «Quando si perde una famiglia è davvero difficile andare avanti - facendo intendere, così, di star male per aver troncato definitivamente il rapporto con la moglie, già tormentato da alcuni mesi -. Queste ultime settimane, per me, sono state davvero dure sul piano sentimentale. Sono un uomo e anche per me ci sono gli alti e i bassi. Un periodo nero può capitare a tutti, ma io tenevo veramente alla mia famiglia: così ho visto tutto buio per un attimo. Tra l’altro, quest'anno ho dovuto subire anche un’operazione al ginocchio». L’intervento, assieme a tutto il resto, lo ha tagliato fuori dal grande giro delle due ruote. «Ma - continua il vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi del ’99 - il mio intento è assolutamente quello di rassicurare tutti. Non sto così male come hanno descritto. Mi alzo, posso pranzare, cenare tranquillamente. Fisicamente non mi sento male. È l’anima che soffre veramente». Si è parlato anche negli anni scorsi di depressione per lui. Ma questo concetto, isolato da motivazioni e contesti, gli va stretto. Non ci si lascia andare fino in fondo, solitamente, quando è presente la famiglia che si capisce di amare quanto la propria vita o quando tutto il resto scorre entro i binari della serenità. Ma il ciclista dal cuore grande avrebbe anche tanta voglia di tornare ad essere un atleta, avrebbe voglia di dimenticare e di far dimenticare i tanti, troppi, incidenti di percorso degli scorsi anni. Dice: «So che ci sono tante persone che mi vogliono bene. È per loro che desidero tornare in sella». Parla al telefono Frank, al cellulare di un amico. Ma, lo stesso, si sente che mentre dice questo sorride: ci crede davvero. Con lui, dieci giorni fa, c’era Eugeni Berzin ad allenarsi nel Pavese. Attualmente Berzin collabora con rubriche ciclistiche televisive. Ed è anche proprietario di una concessionaria di automobili a Broni, centro in cui vive. Da qui è partito due settimane fa con Vandenbroucke per un giro sulle colline, allenamenti che Frank amava. Ma Eugeni ieri ha spiegato: «Già allora avevo capito che qualcosa non andava. Siamo usciti il primo giorno in cui è arrivato in zona. Poi ci eravamo dati appuntamento per due giorni dopo. Ma niente da fare: ha preso una scusa banale e non ci siamo visti. E mi è sembrato che fosse molto triste». Sollevato, invece, ieri l’altro amico pavese, il medico Davide Posca. Dopo aver saputo del suo miglioramento. Nel Pavese tutti lo attendono di nuovo in forma. da «Il Giornale» dell'8 giugno 2007 a firma Flavia Mazza (fonte:tuttobiciweb.it)


laperla - 08/06/2007 alle 12:19

Non ho parole.....come mai nel mondo di ciclismo sta succedendo tutto questo??? Di chi la colpa?? Mi dispiacea davvero tanto!!!!


itammb - 08/06/2007 alle 12:50

Che tristezza !....


bency - 08/06/2007 alle 14:36

PROF - VDB: senza freni tra doping e depressione. L’ultimo di tanti casi Giovedì 7 giugno 2007 - Vandenbroucke una vita al limite, senza freni, sempre a un passo della follia. La depressione come risultato malefico di una vita sportiva di alto livello, inquinata da notorietà e abuso frequente di sostanze pericolose. I depressi dello sport sono tanti: una ricerca della Fondazione Phoenix di Ginevra ha dimostrato come la depressione sia tra gli sportivi di alto livello in proporzione superiore rispetto alle altre classi sociali. Era depresso Agostino Di Bartolomei, non sono ben chiari i motivi che spinsero Pessotto l'anno scorso a cercare una tragica via d'uscita dalla vita. Dalla depressione sono stati travolti Pantani e Chaba Jimenez. VDB: l'acronimo più famoso del Belgio sportivo negli ultimi 10 anni, ossia Frankie Vandenbroucke, è stato però sempre accompagnato da una fama di “irregolare”. Chi lo ha conosciuto non si stupisce troppo di saperlo a lottare in un letto d'ospedale per la vita. La sua storia con il doping è quella di un matrimonio di ferro, l'unico che gli è riuscito di mantenere in piedi, visto che neanche negli affetti familiari è mai stato un tipo stabile. Salutato come il nuovo Merckx, vincitore di una Liegi a soli 22 anni, pochi mesi dopo il suo primo successo fu fermato dalla polizia francese che gli sequestrò epo e altri prodotti dopanti. Era il maggio del 1999, la data d'inizio di tutti i guai di VDB. Ma non era depresso Frankie VDB quando lasci. la prima moglie Clotidile e la piccola Cameron. Perse la testa per la milanese Sara e abbandonò Clotilde al punto che fu “adottata” in casa dai genitori di VDB. O quando al mondiale del 1999 a Verona fu trovato con l'ematocrito a 49,9, e il limite massimo per la squalifica era 50. Il nuovo Merckx ha avuto sempre rapporti burrascosi con le società per le quali correva: in seguito ai fatti di Parigi '99 fu licenziato dalla Cofidis, ammise i suoi rapporti con lo stregone Sainz (arrestato nel 1999). Sesso, alcool, doping: VDB non si è mai fatto mancare niente. Nel 2002 in una perquisizione a casa a Mouscron (al confine tra Belgio e Francia) gli fu trovato un vero arsenale dopante: epo, ormoni, morfina... Si giustifiò. dicendo che erano per il suo cane. In seguito a questi fatti fu licenziato dalla Domo-Farm Frites e squalificato per sei mesi e condannato a 200 ore di lavori sociali. Arrivò allora in Italia alla corte di Giancarlo Ferretti con la Fassa Bortolo, ma nel 2004 ritornò agli onori della cronaca nera: con Sara aveva messo di nuovo su famiglia ma i litigi erano così frequenti che un giorno prese il fucile e sparò in aria. Ferretti lo licenziò a metà stagione. Come corridore era finito. L'ultimo tentativo di recuperare prima l'uomo e poi il corridore l'ha fatto Palmiro Masciarelli con l'Acqua&Sapone, ma il rapporto conflittuale non è durato ed è arrivata la rescissione consensuale. Le ultime notizie lo davano per malato: la depressione è una delle malattie sociali del ciclismo, anche per l'alto uso storico di stimolanti, anfetamine, antidepressivi, sostanze proibite. L'iridato Ottenbroos finì in una clinica psichiatrica, lo spagnolo Ocana si suicidò quando seppe che era malato di tumore, si sparò un colpo di fucile il francese Claveyrolat. Depressione e cocaina hanno portato alla deriva Marco Pantani. E' a rischio depressione anche Giuliano Figueras, talento vero del ciclismo italiano, che ha smesso in primavera di correre per la Panaria. Fonte (www.Ciclonews.it )


bency - 08/06/2007 alle 14:37

Ma a Giuliano Frigueras cosa sta succedendo???


simociclo - 08/06/2007 alle 14:48

[quote][i]Originariamente inviato da bency [/i] ..... Come corridore era finito. L'ultimo tentativo di recuperare prima l'uomo e poi il corridore l'ha fatto Palmiro Masciarelli con l'Acqua&Sapone, ma il rapporto conflittuale non è durato ed è arrivata la rescissione consensuale. ..... E' a rischio depressione anche Giuliano Figueras, talento vero del ciclismo italiano, che ha smesso in primavera di correre per la Panaria. Fonte (www.Ciclonews.it ) [/quote] 1) non mi risulta che sia stato risolto il contratto con l'acqua e sapone 2) figueras non è sotto contratto con la panaria, ma non la lampre. In ogni caso figueras ha problemi di depressione, se ne è parlato in un thread prima del giro.


Subsonico - 08/06/2007 alle 14:52

3) Sainz è una storpiatura di manolo Saiz o è un medico che non conosco?


rizz23 - 08/06/2007 alle 15:03

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] 3) Sainz è una storpiatura di manolo Saiz o è un medico che non conosco? [/quote] Saiz non credo lo denominerebbero stregone... E comunque sia... non è che finiremo di parlare di doping anche qui vero? Se volete parliamo della sensazione che il mondo non voglia più i tuoi piedi (o le tue ruote) sopra il suo suolo, perché è questo che dev'essere successo a Frank


faxnico - 08/06/2007 alle 15:24

[b]Vandenbroucke denies suicide attempt[/b] [i]Team Manager Masciarelli gives details[/i] Frank Vandenbroucke has denied trying to commit suicide. "What they are saying about me is not true," he told the Belgian website sporza. "Yes, I am very depressed. Sarah [his wife - ed.] wants a divorce and now I am paying the price for that. "But I did not want to commit suicide. Wednesday, I checked myself into the hospital," said Vandenbroucke, apparently seeking help for his depression. The rider's story contradicts that of his team manager, Palmiro Masciarelli of Acqua & Sapone, who had signed the Belgian last fall. Masciarelli took him under his wing and had him come and live with his family in Pescara, Abruzzo. "He asked to return to Vermezzo [Milan], and I gave him 1000 euro and he departed in his car from Pescara," recalled Masciarelli to La Gazzetta dello Sport. Because of Vandenbroucke's unstable mental state he asked that his nephew travel to Milan to visit his adopted son. "When I understood the situation, I asked that my nephew Mimmo go and visit him. He told me that Tuesday night Frank had asked for the credit card, saying that he wanted to go and buy some gas and then he returned in a wretched condition, after spending 450 euro. 'Uncle, it is not as if he put it in the car,' he told me." The situation worsened and Vandenbroucke was found by Mimmo on Wednesday after he had tried to commit suicide. "It was Mimmo who found him passed out at home. Frank had tried to cut his veins, without success, and he took sleeping pills. Mimmo called the police. If it was not for my nephew then we would have had found him ten days later and we would have been talking of another Pantani." Masciarelli continues to reach out to the cyclist, and he wishes that he returns soon to his home in southern Italy. "I have told him that if he wants to he can continue to ride for Acqua & Sapone or work for me as a representative. Frank does not have any money. His entire earnings end up with is wife. We have tried to contact her and she always gives a cold response. Freddy Maertens [ex-teammate of Masciarelli - ed.] has tried to talk with his mom, in Belgium, but it is also like she does not want to see him anymore." Vandenbroucke is recovering at the Red Cross hospital in Fornaroli di Magenta. Masciarelli concluded, "When he is discharged, I am ready to go and pick him up, and to take him to Pescara." Fonte: cyclingnews.com Che dramma ragazzi. Sono senza parole. :(


luke - 08/06/2007 alle 19:04

08/06/2007 Frank Vandenbroucke smentisce: «Non ho tentato il suicidio» Frank Vandenbroucke ha smentito di avere tentato il suicidio. Il 32enne corridore belga della Acqua e Sapone, vincitore nel 1999 della Liegi-Bastogne-Liegi, ha affermato al quotidiano belga Het Laatste Nieuws che le notizie di mercoledì «non sono assolutamente vere». Vandenbroucke, contattando di sua iniziativa la redazione del giornale, ha ammesso di essere «molto depresso» per una crisi matrimoniale: «E' vero, Sarah mi vuole lasciare e ora ne pago le conseguenze». «Non ho mai tentato il suicidio», ha aggiunto il corridore, «mercoledì sono andato io stesso in ospedale». Secondo l'agenzia France Presse il resto delle dichiarazioni rese da Vandenbroucke è in totale contraddizione con le versioni dei testimoni che hanno raccontato di avere chiamato i soccorsi dopo avere trovato il ciclista privo di sensi. In base alla notizia diffusa dal sito ufficiale del ciclista - che aveva inizialmente citato proprio il nostro sito - Vandenbroucke avrebbe tentato il suicidio ingerendo barbiturici. Vandenbroucke era stato ricoverato più volte in passato per crisi depressive. In carriera ha vinto la Parigi-Nizza e la Gand-Wevelgem nel 1998 e la Liegi- Bastogne-Liegi nel 1999. Nello stesso anno era stato coinvolto nella vicenda doping Sainz-Lavelot e per questo sospeso. La magistratura belga lo ha incolpato nei mesi scorsi di «detenzione di testosterone», uno steroide anabolizzante, negli anni fra il 1999 e il 2000. Nel 2002 la polizia sequestrò nell'abitazione del talento belga una notevole quantità di prodotti dopanti, che il corridore attribuì all'epoca al suo cane. Ad inizio anno, in un'anticipazione del suo libro, Vandenbroucke parlò apertamente del diffuso ricorso all'eritropoietina. «Tutto il mondo ha fatto uso di Epo, me compreso», ha scritto nel libro intitolato «Non sono Dio». P.S. Crediamo che il momento che stia vivendo Frank Vandenbroucke sia davvero delicato. Lui smentisce ciò che le autorità e chi gli vuole bene ha confermato, ad incominciare da Palmiro Masciarelli, all'addetto stampa della Acqua&Sapone Ivan De Paolis, per finire con Domenico "Mimmo" Vernamonte, il nipote di Masciarelli, che in pratica ha salvato il corridore belga. www.tuttobiciweb.it


Donchisciotte - 09/06/2007 alle 00:08

Mi chiedo che senso abbiano certi articoli. Mi riferisco a quelli di Capodacqua e Emanuela Audisio su repubblica sul caso VDB. I due hanno già chiaro il mistero piùinsondabile: quello dell’uomo. VDB è depresso in quanto dopato, come del resto, secondo i due, provano i casi di Jimenez , di Pantani , Maradona e fine dei casi. A parte il fatto che se dal doping si passasse alla depressione il mondo dello sport professionistico sarebbe un mondo di depressi, a parte il fatto che si tratta di casi diversissimi di cui, almeno di alcuni, sappiamo pochissimo, a parte questo mi dà veramente fastidio la spocchia. La spocchia di chi pensa di spiegare tutto con un solo elemento. La complessità della gente non è che un precipitato del doping. La Audisio, in un articolo pieno di retorica ripetitiva sulla gloria che esalta e abbatte, si avventura in spiegazioni scientifiche. Una ricerca dice che la depressione fra gli sportivi professionisti è molto frequente, soprattutto al momento del ritiro dallo sport. Naturalmente a nessuno viene in mente che il momento di lasciare il lavoro è un momento delicatissimo per tanti, figuriamoci quando avviene a 30 circa, quando è un lavoro che piace e appaga, quando si fa un lavoro così emotivamente coinvolgente. No, si tratta di doping. Perché il doping, spiega la Audisio, esalta, porta in alto e poi la caduta è rovinosa, ovviamente, a meno che tu non abbia delle ancore di salvezza ( la donna, la famiglia ecc.).. Scusate, ma se è un fatto fisico, organico, di stimolo potente che richiede di essere sempre ripetuto o si muore, allora non servono le ancore di salvezza, è automatico che accada. Ma siccome accade raramente rispetto al numero di dopati lo specchio diventa scivoloso. Però la depressione colpisce solo ora, prima che si imbottivano di anfetamine era un doping da ridere, senza conseguenze. Veramente articoli inutili e fuorvianti, che riducono la complessità di un uomo alla loro teoria, la teoria che spiega tutto. Un dopato, per questi giornalisti, non è altro che un dopato, solo il doping spiega queste esistenze. Milioni di persone che non conoscono il doping si ammalano di depressione perché magari perdono il lavoro o perdono l’amore o non lo trovano o si ammalano o per motivi misteriosi, ma se sei un atleta muori o ti disperi solo per il doping. E con questo credono di combattere il doping. Contenti loro. Leggo adesso , in un altro post la citazione di Ocana da parte di ciclonews. Cioè uno che si spara perché scopre di essere gravemente malato, è colpa del doping? Io penso che si stia perdendo il senso del reale.


Wario - 09/06/2007 alle 01:25

geniale il fatto che certi articoli vengano fatti a caso....figueras alla panaria....mah


megalon - 09/06/2007 alle 05:46

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Io penso che si stia perdendo il senso del reale. [/quote] Sono d'accordo sul fatto che sia azzardato collegare un determinato caso di depressione con il doping, ma sarebbe dimostrato che l'utilizzo di certe sostanze dopanti (come gli steroidi anabolizzanti, riguardo l'articolo che riporto) POSSA essere una causa della depressione. (non so se sia il caso di spostarlo in un altro thread...) Riporto da: http://www.abodybuilding.com/sfuncia13.htm [i] E' stato dimostrato che gli steroidi anabolizzanti hanno effetti importanti sulla funzione del sistema nervoso centrale, interagendo con i sistemi oppioidi, dopaminergici, colinergici e GABAergici, determinando: turbe dell'umore, psicosi, depressione, maggior tendenza al suicidio, comportamenti aggressivi e violenti, alterata percezione della propria immagine corporea, maggiore tendenza all'abuso di altre sostanze (droghe, fumo, alcool), dipendenza. I cambiamenti psicologici che avvengono, possono essere divisi in tre gruppi: effetti precoci: euforia ed altri cambiamenti dell'umore; si nota un aumento della fiducia in se stessi, dell'energia, dell'autostima, ed un incremento dell'entusiasmo e della motivazione. Diminuisce la stanchezza, migliora la capacità di sopportazione del dolore e compare insonnia. La libido spesso è aumentata, qualche volta marcatamente; collera, agitazione ed irritabilità sono sempre presenti. dopo alte dosi: si nota una perdita dell'inibizione e una mancanza di giudizio, con umore instabile e maniacale. dopo un periodo prolungato: si diventa sospettosi, polemici, impulsivi e molto aggressivi. effetti severi: si manifestano quando i comportamenti aggressivi aumentano fino a sfociare nella violenza, ostilità, comportamento antisociale, la cosiddetta "roid rage" (rabbia da steroidi). Questa rabbia può portare ad azioni molto pericolose quali tentati suicidi od omicidi. Questi effetti sembrano essere dose-dipendente e quindi frequenti in individui che utilizzano l'equivalente di 1000 mg di testosterone a settimana. Un altro problema relativo all'uso degli steroidi è la dipendenza. Brower e coll. riportano una casistica di 24 giovani maschi sollevatori di pesi non agonisti, che risultarono dipendenti, manifestando sintomi di astinenza (depressione e stanchezza) alleviati dall'uso di steroidi. Un uso incontrollato di steroidi diede luogo a parecchi disturbi, come irritabilità, euforia, ansia, depressione, conflitti matrimoniali e cambiamenti negli obiettivi da raggiungere. Nello studio di Brower la dipendenza fu evidenziata tramite questionari basati sui criteri del "Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali" (DSM-IV). La dipendenza da sostanze è in generale definibile come insieme di sintomi cognitivi, comportamentali e fisiologici indicativi che il soggetto continua a fare uso della sostanza nonostante la presenza di problemi significativi correlati all'uso della sostanza stessa. Il DSM-IV inserisce gli steroidi anabolizzanti nel capitolo: "Disturbi correlati a sostanze diverse o sconosciute" definendoli come "sostanze che a volte producono un senso iniziale di benessere (o anche di euforia), cui si sostituisce, dopo l'uso ripetuto, carenza di energia, irritabilità ed altre forme di disforia. L'uso continuativo di queste sostanze può condurre a sintomi più gravi (es: sintomatologia depressiva) e a condizioni mediche generali (malattie del fegato)". Tali sintomi , che determinano la dipendenza da sostanze, possono essere elencati conformemente ai criteri del DSM-IV: assunzione più elevata di quella progettata; desiderio di diminuire o controllare la dose di steroidi, nonostante l'incapacità di farlo; frequenti intossicazioni o sintomi da astinenza in situazioni fisicamente pericolose; gran parte di tempo speso in attività correlate agli steroidi anabolizzanti; l'uso continuato di steroidi nasconde problemi causati o peggiorati dall'uso degli stessi; aumenta la tolleranza e quindi sono richieste dosi sovraterapeutiche sempre crescenti; si sviluppano sintomi d'astinenza quali depressione, stanchezza, cefalea e ritardi psicomotori. gli steroidi sono usati per alleviare o evitare i sintomi d'astinenza. I meccanismi di dipendenza discussi si dividono in due categorie: biologici basati sulla possibile interazione con i siti degli oppioidi endogeni e su quelli del sistema monoaminergico; psicologici basati sul rafforzamento sociale e il piacere di avere un corpo muscoloso (rinforzo negativo dovuto alla paura di diventare magri). Deve essere riconsiderata la pericolosità di queste sostanze, erroneamente ritenute da molti utilizzatori come innocue e utilizzate in modo del tutto folle in megadosi, sia alla luce degli effetti collaterali di tipo fisico (ormai ben noti) sia di quelli psichici, che possono essere particolarmente gravi, insorgere in modo imprevedibile ed essere in certi casi irreversibili. [/i]


megalon - 09/06/2007 alle 08:51

http://www.frankvdbroucke.be/phpbb/viewtopic.php?p=6874


all_i_need_is_bike - 09/06/2007 alle 09:12

[quote][i]Originariamente inviato da megalon [/i] http://www.frankvdbroucke.be/phpbb/viewtopic.php?p=6874 [/quote] Molto interessante, non l'avevo mai letto. Mi permetto di estrarre alcune frasi: [i][...] La Liegi del '99. "Ero sicuro di vencere. Sentivo il fuoco nelle gambe e il ghiaccio nella testa [...][/i] [i][...] Sono stato un superdotado del ciclismo che non è stato educato a perdere [...][/i] [i][...] finii nell'inchiesta della magistratura francese sul doping... Fu un massacro al quale seppi reagire in un modo: annullandimi [...][/i] [i][...] E ho imparato ad affrontare le mie paure. Ho capito che, prima o poi, la vita ti presenta il conto. E tu devi pagare, senza per questo spezzarti dentro [...][/i] Forza, Frank


Che - 09/06/2007 alle 09:57

Belgium journalist did a [b]video interview[/b], yesterday with Frank at the hospital here is the video and the translation in french over what Frank said : http://www.vtm.be/asx/vtmnieuws/index_opgeknipt.php?20070608_195626_vandenbrouckeA Voici en gros la traduction de l'interview : Frank Vandenbroucke a voulu s'exprimer lui-même, il est pâle et maigre mais très ouvert. C'est la vérité qu'il veut raconter. C'est de nouveau regrettable que tant de récits fassent le tour. J'aurais voulu m'ouvrir les veines, etc. - Ce n'était pas vrai ? Non, ce n'est pas vrai - Qu'as-tu voulu faire alors ? Mercredi j'ai eu peur pour ma vie. J'ai alors pris des pilules et mon ami m'a trouvé. Il est aller chercher de l'aide et alors j'ai été emmené ici pour deux jours. La raison de la dépression est connue. La douleur continue du genou et les problèmes relationnel avec Sarah. J'ai eu autrefois beaucoup de problèmes : des problèmes de drogue, tout... mais maintenant je suis un homme normal, Je suis en train de m'occuper de mon avenir. Et soudainement tout déçoit une nouvelle fois. Le genou, la famille... et à cause de ça j'ai craqué. Maintenant Frank veut sortir au plus vite de l'aile psychiatrique, son avenir, l'attend même si celui-ci est incertain. Dans ma tête, tout n'est tout pas encore clair. J'aimerai volontiers savoir de quoi mon avenir aura l'air. Peut-être que c'est une solution de revenir en Belgique , chez Lieven Maesschalck ou chez le docteur De Clercq. En Italie, je suis allé partout, mais personne n'a pu trouver de solution pour mes problèmes de genou. Ainsi je ne peux plus rouler. Pour Frank Vandenbroucke le chemin vers un retour est encore bien long mais il veut absolument revenir comme coureur, l'amour pour son sport demeure mais il a eu aussi pour cela payer un très gros prix à payer. Tout le monde commence maintenant soudainement à admettre avoir utilisé de l'epo. Regarde Bjarne Riis, et d'autres. Mais ces gens ont vécu de 1996 jusqu'à maintenant dans la liberté totale. Pantani et moi sommes peut-être bien les deux seuls à avoir vraiment été pris. Je me suis retrouvé cinq ans sous pression. Ma famille aussi. Sarah a dû payer le prix pour ça. Ma famille a dû payer le prix pour ça, mes parents, mes enfants. Et cela m'a profondément touché.

 

[Modificato il 09/06/2007 alle 10:39 by Che]


Donchisciotte - 09/06/2007 alle 09:57

Megalon, questi sono, appunto, studi. Anche quando leggi il bigliettino che accompagna i farmaci ,leggi effetti possibili terrificanti che, per fortuna, non si verificano spesso. Anche se leggi gli studi sugli effetti possibili delle canne ti impressioni, poi la quasi totalità degli studenti se le fa e non mi pare che abbiano effetti devastanti. Con questo non voglio dire , OVVIAMENTE, che prendere certa roba fa bene alla salute, voglio solo dire che sugli effetti andrei cauta. Anche perché se uno pensa alla diffusione del doping nello sport professionistico ( io dico tutti, tu magari dirai molti, altri diranno tutti meno uno) non mi pare che i casi di depressione siano così numericamente distanti da quelli che ognuno di noi può verificare in sé e attorno a sé nella propria vita di non dopati. E, comunque, uno che deve scrivere un articolo su un caso di depressione nello sport ( VDB, per esempio) e , senza sapere un caz.... della sua vita ( perché chi di noi conosce davvero la vita interiore di un altro?) scrive articoli dove la causa è senza ombra di dubbio il doping, scrive una caz........ ( quella della Audisio anche retorica, inutile, noiosa). E non fa la lotta al doping. Sulle frasi di VDB, si potrebbe scrivere un trattato sull'anima dell'uomo nella società della tecnica, ma anche sulle frasi di una studentessa che Marco Lodoli, scrittore e professore, ha riportato su Repubblica. Cioè, VDB e la studentessa non stanno in mondi separati, in uno dei quali l'unico movente è il doping, e le cause delle loro inquietudini possono non essere così distanti, anche se immerse in realtà apparentemente distantissime.


Federico Martin - 09/06/2007 alle 12:21

A Frank va tutto il mio incoraggiamento affinché possa risolvere tutti i problemi che lo affliggono, ma permettetemi di fare un piccolo appunto, che sia stato uno dei massimi talenti del ciclismo moderno è innegabile e il talento non è frutto soltanto di pratiche dopanti ma è una cosa innata, ma il fatto che sia stato un talento non lo deve esentare dalle proprie responsabilità DI UOMO, ed è evidente che di errori ne ha commessi parecchi. In fin dei conti ognuno è arteficie della propria vita, sia nel bene che nel male e Frank non si può dire che l'ha gestita nel migliore dei modi, concludo con una piccola speranza che riesca a trovare la forza dentro di sè per riuscire ad uscire dal tunnel in cui si è cacciato, e a recuperarsi prima di tutto come uomo, forza Frank ... questa è la corsa più importante della tua vita cerca di farla nel migliore dei modi.


omar - 09/06/2007 alle 12:22

[b]Parla Sarah: «La mia vita impossibile con Frank»[/b] "Certe frasi mi hanno fatto molto male. E, scusatemi per lo sfogo, io non ci sto. Non accetto che adesso Frank passi per vittima. Semmai la vittima sono io. E mia figlia Margaux". Sono quasi le 11 di mattina e la telefonata di Sarah alla Gazzetta comincia così, con la voce tremante per l’emozione. Sarah è la giovane moglie italiana di Frank Vandenbroucke, l’ex enfant prodige del ciclismo belga che mercoledì, nella sua abitazione di Vermezzo, non lontano da Milano, ha tentato di suicidarsi. L’ennesimo capitolo triste di una vita difficile, quella di un corridore che, fuoriclasse precoce, era stato salutato giovanissimo come il nuovo Eddy Merckx, e invece ha buttato via una carriera da predestinato. L'INTERVISTA - Sarah ieri ha letto i giornali e alcune dichiarazioni l’hanno ferita molto. "Palmiro Masciarelli (team manager dell’Acqua&Sapone, ndr) mi ha fatto passare per una persona fredda, senza cuore e approfittatrice. Forse non immagina quello che io ho dovuto sopportare negli ultimi anni al fianco di Frank". Sarah, ce lo vuole raccontare lei? "Tutti ora parlano della depressione di Frank, dicono che era solo e abbandonato. Ma nessuno pensa a quello che abbiamo subìto io e nostra figlia. Margaux ha assistito a scene che una bambina di 5 anni non dovrebbe assolutamente vedere; io ho avuto un esaurimento nervoso da cui sto uscendo faticosamente solo adesso. Sono stati sette anni d’inferno. E se sono arrivata sino ad avviare le pratiche per la separazione, è perché non ne potevo davvero più. Mi creda, ero sfinita". È vero che Frank assumeva sostanze stupefacenti? "Negli ultimi anni, a fasi alterne, lo ha fatto sistematicamente. Amfetamine, cocaina. E sonniferi in grandi quantità, alcuni con effetti allucinogeni. Poi diventava violento, cattivo, aggressivo. Mi ha picchiato più volte. Io allora scappavo di casa e andavo dai miei genitori. Lui non lo accettava: mi ha minacciato anche di morte, lo stesso ha fatto con la mia famiglia". Ma lei non ha mai denunciato questi episodi? "No. E, col senno di poi, me ne pento. Ma avevo paura, per me e per mia figlia". Singhiozza, il ricordo le fa male. "Tornavo a casa da lui perché temevo le sue reazioni. Prima cercava di convincermi con le buone, poi passava alle minacce. Quando tornavo, mi prometteva che si sarebbe impegnato a cambiare: lo faceva per due-tre mesi, poi ci ricascava". Si sarebbe mai immaginata che Frank potesse arrivare a un gesto come quello di mercoledì? "Lunedì lui si è presentato davanti all’abitazione dei miei genitori, dove io mi sono trasferita tre settimane fa. Era in uno stato pazzesco, cercava me. Voleva lanciare anche dei sassi contro la casa, i miei hanno chiamato i carabinieri, ma lui è riuscito a scappare. Poi mi ha mandato un sms fingendosi di essere Mimmo (il nipote di Masciarelli che mercoledì lo ha trovato svenuto in casa, ndr): c’era scritto che Frank si trovava in ospedale, io ho capito subito, dall’italiano approssimativo, che era mio marito e che voleva farmi venire un’altra volta i sensi di colpa. Frank è un grande manipolatore. L’ho detto anche a Mimmo di tornarsene a casa, perché era diventato pericoloso". Ha rischiato di fare la fine di Pantani... "Sì. Ma Pantani non aveva una moglie e una figlia a cui aggrapparsi e che potevano aiutarlo a uscire da quel tunnel". Frank era in cura da uno psicologo? "Nel 2002 l’ho portato io, in Belgio, da uno specialista (Jef Brouwers, ndr). Il primo anno, tra alti e bassi, è andata bene. Poi la situazione è precipitata. Anche lo psicologo si è arreso, non sapeva più come aiutarlo. Frank pensa di non avere problemi, invece è malato. E non ha mai voluto curarsi seriamente, anche se me l’ha promesso mille volte". È vero che Frank non ha più un soldo? "Ha buttato via tutti i suoi guadagni. E del suo stipendio, sul conto che abbiamo in comune finiscono 1000-1200 euro al mese, che bastano giusto per coprire il mutuo della casa e poco più. Al sostentamento mio e di Margaux ci pensano soprattutto i miei genitori, che mi hanno accolto a casa loro". Ma che tipo di padre è Frank? "Quando è sano e cosciente, è un buon padre. Lo è sempre stato. Anche negli ultimi tempi non gli ho mai negato la possibilità di vedere la bambina. Gli ho solo chiesto di non farsi più vedere da me". Quando vi siete conosciuti (alla Vuelta ’99, dove lei era hostess per la Saeco; si sono sposati il 22 ottobre 2000; ndr), Frank era sulla cresta dell’onda. Ma pochi mesi dopo cominciò la sua parabola discendente. Che ricordo ha di quei tempi? "Vede, voi avete conosciuto il Vandenbroucke dal talento immenso, che vinceva le grandi corse. Io, purtroppo, ho vissuto solo la parte più triste della sua carriera e della sua vita". Il ciclismo può essere la sua ancora di salvezza? "Non so, negli ultimi anni ci ha provato tante volte. Si allenava, si preparava bene per certi periodi, ma quando era il momento delle gare c’era sempre una scusa". Che cosa chiede adesso? "Solo di poter vivere una vita serena. Credo che io e Margaux ne abbiamo tutto il diritto". E la vita di Frank? "Non vogliatemene: adesso non riesco più a provare pena per Frank". da «La Gazzetta dello Sport» del 9 giugno 2007 a firma Paolo Marabini (fonte:tuttobiciweb.it)


DeLorean - 09/06/2007 alle 12:35

Penso che Frank debba essere curato seriamente,qui non ci troviamo davanti ad una semplice depressione,ma a qualcosa di più grave!! Alcune settimane fa ho conosciuto una persona che mi ha raccontato alcune vicende accadute a suo marito,che l'anno poratta dopo 10 anni di sofferenze a chiedere la separazione! La vicenda mis embra molto simile,la morte del padre di lui lo aveva fatto entrare in una profonda depressione(cmq i medici dicevano che era qualcosa di latenteche prima o poi nopn essendo stata curata in giovane età sarebbe venuta fuori),da lì entrò in un circolo che lo portò ad assumere psicofarmaci sempre più potenti,passare da momenti di euforia in cui non si poneva nemmeno il problema,pensava di essere sano,era arrogante,presuntuoso,a momenti di disperazione,di schizzofrenia,di aggressività etc....una parabola che di anno in anno peggiorava,alla fine l'unica soluzione è stata l'internamento in un centro,prima per brevi periodi,poi per periodi sempre più lunghi...... Mentre leggo queste righe sui fatto di VDB,mi accorgo come siano simili queste storie,simili a migliaia di altre famiglie che in tutto il mondo soffrono per una vicenda simile!! Ormai penso che VDB debba ritrovare se stesso,ma che l'unico vero aiuto possa arrivare da se stesso,probabilmente andrebbe ricoverato in un centro specializzato,ma senza la presa di coscienza del suo problema non ci sarebbe cmq nulla da fare!! Le ultime parole di sua moglie mi sembrano le più indicate,non bisogna provare ne pena ne compassione,e forse è stato prorpio questo che l'ha fatto sprofondare ancora di più nel baratro,come molti altri prima di lui! Forse l'unica cosa che potrebe salvarlo sarebbe l'umiltà...........


desmoblu - 09/06/2007 alle 12:44

Certo, ci sono le ragioni di uno e quelle dell'altra. Come diceva Benigni (prima di rincoglionirsi) "noi abbiamo il monumento a Toti che ha lanciato la stampella...ma pensa a chi l'ha ricevuta in testa! Era un eroe...". Però mi sembra un po' brutto quest'intervento, un bel gamba tesissima. E' come dire, davanti a un morto: eh, aveva la forfora e gli spuntano i peli dal naso. Insomma, mi sembra come minimo di cattivo gusto, poteva evitare di spiattellare certe cose e in un certo modo.


Dax - 09/06/2007 alle 12:57

La depressione, a volte è dietro l'angolo per TUTTI. Chi l'ha provata capisce. Parlare e giudicare dall'esterno è facile. Personalmente sono vicino a Frank anche se le dichiarazioni della moglie sono credibili e inquietanti... Aveva raggiunto veramente il limite. Gli auguro di ritrovare equilibrio e serenità.


Che - 11/06/2007 alle 11:44

Has somebody news???


Serpa - 11/06/2007 alle 11:48

Intervista alla moglie su gazzetta.it -- "La mia vita impossibile con un uomo malato" Parla Sarah, la moglie di Vandenbroucke, il campione del ciclismo che ha tentato il suicidio: "Assumeva anfetamine, cocaina, sonniferi. Diventava violento, cattivo, aggressivo. Mi ha picchiato più volte. Io allora scappavo di casa e andavo dai miei genitori" MILANO, 9 giugno 2007 - "Certe frasi mi hanno fatto molto male. E, scusatemi per lo sfogo, io non ci sto. Non accetto che adesso Frank passi per vittima. Semmai la vittima sono io. E mia figlia Margaux". Sono quasi le 11 di mattina e la telefonata di Sarah alla Gazzetta comincia così, con la voce tremante per l’emozione. Sarah è la giovane moglie italiana di Frank Vandenbroucke, l’ex enfant prodige del ciclismo belga che mercoledì, nella sua abitazione di Vermezzo, non lontano da Milano, ha tentato di suicidarsi. L’ennesimo capitolo triste di una vita difficile, quella di un corridore che, fuoriclasse precoce, era stato salutato giovanissimo come il nuovo Eddy Merckx, e invece ha buttato via una carriera da predestinato. L'INTERVISTA - Sarah ieri ha letto i giornali e alcune dichiarazioni l’hanno ferita molto. "Palmiro Masciarelli (team manager dell’Acqua&Sapone, ndr) mi ha fatto passare per una persona fredda, senza cuore e approfittatrice. Forse non immagina quello che io ho dovuto sopportare negli ultimi anni al fianco di Frank". Sarah, ce lo vuole raccontare lei? "Tutti ora parlano della depressione di Frank, dicono che era solo e abbandonato. Ma nessuno pensa a quello che abbiamo subìto io e nostra figlia. Margaux ha assistito a scene che una bambina di 5 anni non dovrebbe assolutamente vedere; io ho avuto un esaurimento nervoso da cui sto uscendo faticosamente solo adesso. Sono stati sette anni d’inferno. E se sono arrivata sino ad avviare le pratiche per la separazione, è perché non ne potevo davvero più. Mi creda, ero sfinita". È vero che Frank assumeva sostanze stupefacenti? "Negli ultimi anni, a fasi alterne, lo ha fatto sistematicamente. Amfetamine, cocaina. E sonniferi in grandi quantità, alcuni con effetti allucinogeni. Poi diventava violento, cattivo, aggressivo. Mi ha picchiato più volte. Io allora scappavo di casa e andavo dai miei genitori. Lui non lo accettava: mi ha minacciato anche di morte, lo stesso ha fatto con la mia famiglia". Ma lei non ha mai denunciato questi episodi? "No. E, col senno di poi, me ne pento. Ma avevo paura, per me e per mia figlia". Singhiozza, il ricordo le fa male. "Tornavo a casa da lui perché temevo le sue reazioni. Prima cercava di convincermi con le buone, poi passava alle minacce. Quando tornavo, mi prometteva che si sarebbe impegnato a cambiare: lo faceva per due-tre mesi, poi ci ricascava". Si sarebbe mai immaginata che Frank potesse arrivare a un gesto come quello di mercoledì? "Lunedì lui si è presentato davanti all’abitazione dei miei genitori, dove io mi sono trasferita tre settimane fa. Era in uno stato pazzesco, cercava me. Voleva lanciare anche dei sassi contro la casa, i miei hanno chiamato i carabinieri, ma lui è riuscito a scappare. Poi mi ha mandato un sms fingendosi di essere Mimmo (il nipote di Masciarelli che mercoledì lo ha trovato svenuto in casa, ndr): c’era scritto che Frank si trovava in ospedale, io ho capito subito, dall’italiano approssimativo, che era mio marito e che voleva farmi venire un’altra volta i sensi di colpa. Frank è un grande manipolatore. L’ho detto anche a Mimmo di tornarsene a casa, perché era diventato pericoloso". Ha rischiato di fare la fine di Pantani... "Sì. Ma Pantani non aveva una moglie e una figlia a cui aggrapparsi e che potevano aiutarlo a uscire da quel tunnel". Frank era in cura da uno psicologo? "Nel 2002 l’ho portato io, in Belgio, da uno specialista (Jef Brouwers, ndr). Il primo anno, tra alti e bassi, è andata bene. Poi la situazione è precipitata. Anche lo psicologo si è arreso, non sapeva più come aiutarlo. Frank pensa di non avere problemi, invece è malato. E non ha mai voluto curarsi seriamente, anche se me l’ha promesso mille volte". È vero che Frank non ha più un soldo? "Ha buttato via tutti i suoi guadagni. E del suo stipendio, sul conto che abbiamo in comune finiscono 1000-1200 euro al mese, che bastano giusto per coprire il mutuo della casa e poco più. Al sostentamento mio e di Margaux ci pensano soprattutto i miei genitori, che mi hanno accolto a casa loro". Ma che tipo di padre è Frank? "Quando è sano e cosciente, è un buon padre. Lo è sempre stato. Anche negli ultimi tempi non gli ho mai negato la possibilità di vedere la bambina. Gli ho solo chiesto di non farsi più vedere da me". Quando vi siete conosciuti (alla Vuelta ’99, dove lei era hostess per la Saeco; si sono sposati il 22 ottobre 2000; ndr), Frank era sulla cresta dell’onda. Ma pochi mesi dopo cominciò la sua parabola discendente. Che ricordo ha di quei tempi? "Vede, voi avete conosciuto il Vandenbroucke dal talento immenso, che vinceva le grandi corse. Io, purtroppo, ho vissuto solo la parte più triste della sua carriera e della sua vita". Il ciclismo può essere la sua ancora di salvezza? "Non so, negli ultimi anni ci ha provato tante volte. Si allenava, si preparava bene per certi periodi, ma quando era il momento delle gare c’era sempre una scusa". Che cosa chiede adesso? "Solo di poter vivere una vita serena. Credo che io e Margaux ne abbiamo tutto il diritto". E la vita di Frank? "Non vogliatemene: adesso non riesco più a provare pena per Frank". Paolo Marabini


Che - 11/06/2007 alle 13:43

Omar had already posted this article, it's not new. In Belgium, Newspapers said that Palmiro Masciarelli wanted to transfer Frank in a Hospital near his home (in Pescara), where they'll be able to be treat him there.


Serpa - 11/06/2007 alle 15:24

Frank Vandenbroucke parla per la prima volta dopo il tentato suicidio e accusa: "Vengo perseguitato ingiustamente da anni, come accadde a Marco. La mia famiglia ha pagato tanto, ora voglio solo tornare a correre" MILANO, 11 giugno 2007 - "Oggi sono il Pantani della situazione, che viene perseguitato ingiustamente da anni e che ha già pagato con la famiglia un prezzo tanto, troppo caro. Comunque tornerò, perché finché c'è vita, c'è speranza: il ciclismo è e sarà la prima ragione di vita e presto mi rimetterò a posto. Voglio curarmi e tornare ad allenarmi, per raggiungere i livelli che dovrebbero essere ancora miei". Per la prima volta da quando (mercoledì scorso) ha tentato di togliersi la vita, Frank Vandenbroucke racconta le proprie sensazioni, e lo fa in un'intervista andata in onda su La7. Il belga ex presunto "erede di Merckx", dopo essersi paragonato a Pantani, risponde anche alle accuse della seconda moglie, l'italiana Sarah, che lo aveva accusato di drogarsi e di picchiarla. "Ho voglia di rispondere a mia moglie - dice VDB -. Lei è eccezionale e quello che ha rilasciato lo ha fatto solo perchè anche lei sta vivendo un momento di disperazione. È difficile separarsi, è vero che c'è tantissimo rancore ma essendo io profondamente cattolico riesco a dimenticare il rancore. Dio ha chiesto a tutti di perdonare, quindi tutti devono perdonare. Io devo soltanto provare a mia moglie ed alle mie bambine che non sono l'uomo che lei ha descritto in questi ultimi giorni". DISPERAZIONE - "Per tanti anni ho pagato un prezzo grosso nel ciclismo - continua il belga dell'Acqua e Sapone -. Adesso non capisco tutte queste persone che, in questo sport, prima si lamentano poi dichiarano di aver usato sostanze e poi si pentono". Ma perché ha fatto un gesto del genere? "È successo per disperazione. La mia famiglia era tutto - risponde Vandenbroucke -. Io mi sono sposato e la mia famiglia, mia moglie e le mie figlie, erano la cosa più importante del mondo. Voglio ritornare in sella e dimostrare a loro, e a tutti, che sono una persona per bene".


Che - 11/06/2007 alle 15:41

Grazie Mille Serpa fonte ???


Che - 11/06/2007 alle 16:51

In Belgium we already had a VDB's interview, It was on the first day at the hospital...when he denied the suicide... but I don't know how to put the link, it doesn't work here here is the adress : http://www.vtm.be/asx/vtmnieuws/index_opgeknipt.php?20070608_195626_vandenbrouckeA traduction en français de ce que Frank dit : Frank Vandenbroucke a voulu s'exprimer lui-même, il est pâle et maigre mais très ouvert. C'est la vérité qu'il veut raconter. C'est de nouveau regrettable que tant de récits fassent le tour. J'aurais voulu m'ouvrir les veines, de tout. - Ce n'était pas vrai ? Non, ce n'est pas vrai - Qu'as-tu voulu faire alors ? Mercredi j'ai eu peur pour ma vie. J'ai alors pris des pilules et mon ami m'a trouvé. Il est aller chercher de l'aide et alors j'ai été emmené ici pour deux jours. La raison de la dépression est connue. La douleur continue du genou et les problèmes relationnel avec Sarah. J'ai eu autrefois beaucoup de problèmes : des problèmes de drogue, tout... mais maintenant je suis un homme normal, Je suis en train de m'occuper de mon avenir. Et soudainement tout déçoit une nouvelle fois. Le genou, la famille... et à cause de ça j'ai craqué. Maintenant Frank veut sortir au plus vite de l'aile psychiatrique, son avenir, l'attend même si celui-ci est incertain. Dans ma tête, tout n'est tout pas encore clair. J'aimerai volontiers savoir de quoi mon avenir aura l'air. Peut-être que c'est une solution de revenir en Belgique , chez Lieven Maesschalck ou chez le docteur De Clercq. En Italie, je suis allé partout, mais personne n'a pu trouver de solution pour mes problèmes de genou. Ainsi je ne peux plus rouler. Pour Frank Vandenbroucke le chemin vers un retour est encore bien long mais il veut absolument revenir comme coureur, l'amour pour son sport demeure mais il a eu aussi pour cela payer un très gros prix à payer. Tout le monde commence maintenant soudainement à admettre avoir utilisé de l'epo. Regarde Bjarne Riis, et d'autres. Mais ces gens ont vécu de 1996 jusqu'à maintenant dans la liberté totale. Pantani et moi sommes peut-être bien les deux seuls à avoir vraiment été pris. Je me suis retrouvé cinq ans sous pression. Ma famille aussi. Sarah a dû payer le prix pour ça. Ma famille a dû payer le prix pour ça, mes parents, mes enfants. Et cela m'a profondément touché.

 

[Modificato il 11/06/2007 alle 17:12 by Che]


Serpa - 11/06/2007 alle 16:54

[quote][i]Originariamente inviato da Che [/i] Grazie Mille Serpa fonte ??? [/quote] Di niente Che. fonte gazzetta.it


omar - 12/06/2007 alle 11:57

[b]Vandenbroucke confessa "Volevo uccidermi, mi curerò"[/b] Il belga, dimesso dall'ospedale di Magenta, ammette: "Non vedevo più futuro, ho capito di avere sbagliato. Ho ritrovato l'affetto dei genitori, torno in Belgio" [img]http://www.gazzetta.it/Hermes%20Foto/2007/06/12/0JJH4Q0M--346x212.jpg [/img] Vandenbroucke, 32 anni, all'uscita dell'ospedale di Magenta. Bettini MAGENTA (Milano), 12 giugno 2007 - Esce dal pronto soccorso dell’ospedale Fornaroli intorno alle 13.15 di lunedì. Ha la barba incolta, i capelli biondi arruffati e l’aria dimessa di chi ha toccato il fondo e non trova più nemmeno il pudore per difendersi. Quelli di Frank Vandenbroucke, l’ex ragazzo prodigio che doveva diventare il nuovo Merckx, sono gli occhi smarriti e tristi di un uomo che ha bisogno di aiuto. Viene a stringere la mano al cronista come fosse un amico, abbozzando un sorriso perso. Poi racconta la sua verità. Frank, che cosa l’ha spinta a tentare il suicidio? "Per chi non conosce la depressione è difficile capire quello che ho vissuto nelle ultime settimane e in particolare negli ultimi giorni prima di mercoledì. Non vedevo più futuro, volevo farla finita con questa vita". Ricorda cos’è successo? "Ricordo veramente poco di quello che ho fatto. So solo di essere arrivato all’ospedale di Magenta in uno stato di forte ipoglicemia, ma per fortuna la sera stessa mi sono riavuto grazie alle prime cure". Altre volte ha detto di aver assunto farmaci e droga per dimenticare. "L’ho fatto anche stavolta". È vero che ha cercato di tagliarsi le vene? "Sì, ho provato a tagliarmi i polsi, perché volevo morire. E di questo mi pento, perché sono cristiano e ho capito di avere sbagliato". Come sono stati i giorni in ospedale? "Non è stato certo piacevole, ma mi hanno curato benissimo. E il grande Palmiro (il team manager Masciarelli, che ieri è partito da Chieti per prenderlo e portarlo in Belgio; ndr) mi ha telefonato continuamente. Devo ringraziare lui, suo nipote Mimmo e il mio amico Mario per quanto mi hanno aiutato". Che cosa farà adesso Vandenbroucke? "In ospedale ho riflettuto molto e ho pensato che la cosa più giusta sia tornare in Belgio per farmi curare. Ero qui in Italia solo per mia moglie Sarah e mia figlia Margaux, ma ormai le ho perse. Mia moglie non mi vuole più e io ho un’altra figlia in Belgio che mi manca molto (Cameron, nata dalla precedente relazione con Clotilde; ndr)". Sua madre Chantal e suo padre Jan Jacques sono pronti a riaccoglierla. "Aver ritrovato in questi giorni l’affetto dei miei genitori, con cui i rapporti si erano degradati, mi ha riempito di gioia. All’inizio andrò a casa loro, a Ploegsteert". Si affiderà a una clinica specializzata nella cura delle dipendenze? "Non lo so. Mi affiderò a Jef Brouwers, lo stesso psicologo che mi curò nel 2002, e alla dottoressa Sophie Mulaert. Devo ritrovarmi prima come uomo e poi, forse, come corridore. Non so quanto tempo ci vorrà, immagino molto, ma sogno ancora di poter tornare un giorno a correre in bici". Qualcuno in Belgio si è detto disposto a offrirle un posto di lavoro e un futuro lontano dal ciclismo. "Mi hanno fatto piacere le tante testimonianze di solidarietà che ho ricevuto dal mio Paese. Ma non mi arrendo: io voglio correre". Ha rimpianti per quello che ha fatto? "Non ho fatto male a nessuno, solo a me stesso. Ora voglio guarire e dimostrare a tutti che sono una persona perbene". Sua moglie Sarah ha confessato alla Gazzetta che lei la picchiava e l’ha minacciata. "Mia moglie è la persona che amo di più al mondo - dice Frank con la voce tremante -. Se ha rilasciato certe dichiarazioni è perché anche lei è disperata. Per questo la perdono. È vero, lei ha sofferto con me per 7 anni. Ma desidero che si ricostruisca una vita come donna". Spera che un giorno possa perdonarla? "Non so se succederà mai. Sei mesi fa abbiamo cercato di avere un altro figlio, ma non ci siamo riusciti. Ricordo ancora le sue lacrime. Poi io sono andato in Abruzzo da Masciarelli e lei è rimasta a Vermezzo. Parlavamo anche di prendere una casa assieme sul lungomare di Pescara. All’improvviso, però, tutto è cambiato, non so perché". Crede di aver pagato un prezzo troppo alto? "Mi fa ridere chi, come Riis, sta confessando di aver preso Epo dieci anni fa, restando impunito. Sono ipocriti. Io, per molto meno, sono stato perseguitato dalla giustizia belga per 7 anni e ho perso la mia famiglia". Quindi sale sull’auto di Masciarelli e si mette in viaggio. Torna a casa, forse verso una nuova vita. (fonte:gazzeta.it)

 

[Modificato il 12/06/2007 alle 12:27 by omar]


Laura Idril - 12/06/2007 alle 13:05

Permettetemi di dire che quelli della Gazzetta sono patetici. Ormai si mettono a fare i servizi da cronaca rosa/nera. Ma non era meglio stare zitti di fronte a questa situazione?


omar - 12/06/2007 alle 13:23

Perchè stare zitti? Se Frank rilascia l'intervista perchè non pubblicarla


DeLorean - 12/06/2007 alle 13:23

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Permettetemi di dire che quelli della Gazzetta sono patetici. Ormai si mettono a fare i servizi da cronaca rosa/nera. Ma non era meglio stare zitti di fronte a questa situazione? [/quote] Hai ragione,sarebbe bastato un piccolo articoletto,nulla di più...


Donchisciotte - 12/06/2007 alle 14:21

Mi viene un sospetto, dopo che VDB ha paragonato la sua condizione a quella di Pantani. E se a uccidere fosse la gogna e la persecuzione? Anche lui dice che lo perseguitano da sette anni e che per questo ha perso la famiglia. mah.... quante sono le persone che si uccidono o tentano di suicidarsi quando sono stritolate da processi e gogne ( anche se non dopati)? ne uccide più la spada che il doping?


rizz23 - 12/06/2007 alle 15:16

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Permettetemi di dire che quelli della Gazzetta sono patetici. Ormai si mettono a fare i servizi da cronaca rosa/nera. Ma non era meglio stare zitti di fronte a questa situazione? [/quote] A me l'intervista sembra ben fatta, con discrezione, tatto, ma senza tacere. Non è ne cronaca rosa nè cronaca nera: è cronaca e basta, e a me pare fatta bene pure. Detto questo, ora per Frank, passato il peggio, viene comunque una fase difficilissima. Sarebbe bello poter far qualcosa, anche solo scrivergli una mail (e questo lo dovrebbe fare uno che ci sa fare col francese) e firmarla uno per uno quelli del forum che vogliano farlo, come in quelle petizioni che alle volte circolano per la posta elettronica. Ma forse è un'idea stupida... boh Comunque sempre forza Frank!


Monsieur 40% - 12/06/2007 alle 15:34

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] Sarebbe bello poter far qualcosa, anche solo scrivergli una mail (e questo lo dovrebbe fare uno che ci sa fare col francese) e firmarla uno per uno quelli del forum che vogliano farlo, come in quelle petizioni che alle volte circolano per la posta elettronica. Ma forse è un'idea stupida... boh[/quote] Io mi sono già permesso di segnalare il thread all'addetto stampa dell'Acqua&Sapone, che spero vorrà passare i messaggi direttamente a Frank. ;)


Delfino - 12/06/2007 alle 17:52

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] Sarebbe bello poter far qualcosa, anche solo scrivergli una mail (e questo lo dovrebbe fare uno che ci sa fare col francese) e firmarla uno per uno quelli del forum che vogliano farlo, come in quelle petizioni che alle volte circolano per la posta elettronica. Ma forse è un'idea stupida... boh[/quote] Io mi sono già permesso di segnalare il thread all'addetto stampa dell'Acqua&Sapone, che spero vorrà passare i messaggi direttamente a Frank. ;) [/quote] Bella idea, comunque mi sembra che Frank capisca l'italiano perfettamente, quindi basterebbe fargli dare un'occhiata al forum


DeLorean - 13/06/2007 alle 22:15

Tra l'altro mi ero dimenticato di dirvi una cosa che mi ha riferito una mia carissima amica,fa la volontaria in ambulanza e abita da quelle parti,mi ha raccontato che sono andati loro a prenderlo Frank,ma mi ha anche detto che quello che c'è scritto sui giornali non corrisponde esattamente alla realtà.Non ha tentato di tagliarsi le vene,si era fatto una puntura di insulina e poi aveva chiamato il 118.Mi ha anche raccontato che era veramente in un brutto stato,di semiincoscienza! Veramente una brutta storia!