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Autore: Oggetto: Bardonecchia, Jafferau: il vento e i leoni (4 giugno 1972)

Livello Fausto Coppi




Posts: 2142
Registrato: Jun 2005

  postato il 03/06/2007 alle 00:06
La prima volta che vidi le montagne (quelle vere, con la neve e il ghiaccio) fu a Bardonecchia, nell’agosto del 70. Una gita lunga un giorno per una visita al cugino Giovanni, maresciallo della polizia di frontiera. Che si preoccupò di chiedermi se ero stato al Moncenisio, a vedere le orme degli elefanti di Annibale. E mi spiegò che al Forte di Exilles era stato girato un film di cappa e spada : “La maschera di ferro”.
Il forte l’avevo visto, ma dalla statale della valle Susa . Quando non c’era ancora l’autostrada e la TAV una sigla non ancora inventata.
E poi quella carne acquistata in una macelleria di Chiomonte, e le acque della Dora. E le montagne, finalmente.
Sì, mi era piaciuta Bardonecchia: Italia, ma quasi Francia. Con quella toponomastica che aveva un sapore di terra straniera: Millaures, Melezet, Les Arnaud…
Proprio di fronte alla casa di Giovanni , poi, c’era un cartello che indicava un’altra località. Ci si arrivava in salita, una salita che sembrava anche dura.
Jafferau, c’era scritto.

Il Giro del 72 doveva partire da Venezia. Da Piazza San Marco a Piazza del Duomo: era questo l’intendimento di Torriani. Il progetto del patron non si potè realizzare e la corsa rosa ebbe come scenario, anziché il Canal Grande, la città di Mestre.
Era una primavera inquieta, quella del 72. C’erano state le prime elezioni politiche anticipate , Feltrinelli dilaniato a Segrate,. l’omicidio Calabresi.
In quel clima partiva il Giro d’Italia, che salutava il ritorno di Merckx. L’anno prima non era stata un’edizione memorabile. Assente il belga, la vittoria finale era andata allo svedese Gosta Pettersson. Il migliore dei nostri era stato Ugo Colombo, un gregario di Bitossi.
C’era bisogno di ritornare a volare alto, insomma.

Le premesse c’erano.
Eddy , reduce dal quinto successo nella Milano- Sanremo e dalle vittorie nella Freccia Vallone e nella Gand-Wevelgen, puntava al gradino più alto del podio.
I nostri sarebbero stati in grado di contrastarlo? L’esperienza dell’anno precedente non lasciava spazio a troppe speranze. Però c’erano gli spagnoli, che preannunciavano battaglia. Quelli della Kas sembravano destinati a fare i guastatori: Galdos, Lopez Carrill e , soprattutto, Fuente.
L’iberico l’anno prima aveva sì indossato la maglia di miglior scalatore ma, pur vincendo una tappa, non era mai stato in gioco per la classifica.. In quella primavera, però, le cose sembravano ben diverse. Fuente ( che l’anno prima aveva vinto due tappe pirenaiche al Tour) aveva conquistato la Vuelta e, insieme ai suoi compagni , avrebbe dato filo da torcere sulle montagne. E di montagne ce n’erano. Il Blockhaus, lo Stelvio e una salita inedita per il Giro:lo Jafferau.
Si, proprio quella di fronte alla casa di Giovanni! Magari sarei riuscito pure a vedere la salita dal vivo…..

Lo svolgimento del Giro sembra rispecchiare le aspettative della vigilia.
Fuente attacca sul Blockhaus: è una frazione cortissima (48 chilometri appena, poco più di una cronoscalata).
Vince lo spagnolo, Merckx è a due minuti. La maglia rosa, la prima della carriera, è sulle spalle di Tarangu, deciso a conservarla. Ma il belga risponde con una fuga a lunga gittata nella tappa di Catanzaro: solo Pettersson gli resiste sulle montagne della Sila e Fuente scivola al terzo posto in classifica. Il distacco non è granchè -1’37”- ma dopo la cronometro di Forte dei Marmi, disputata in due manches , la forbice si è allargata.
Alla vigilia dello Jafferau (è la quattordicesima tappa) lo spagnolo ha poco meno di quattro minuti di distacco da Merckx

Fa caldo , nel ponente ligure. E’ un sabato sera animato dai turisti delle seconde case , scesi in Riviera a godersi il ponte della festa della Repubblica. Fuente ha preannunciato battaglia per il giorno dopo e c’è da credergli. Guarda e riguarda l’altimetria della tappa : è lunga , quasi 260 chilometri, e quella salita finale lo stimola. Ma per la classifica potrebbe non bastare scattare a Bardonecchia. Bisognerebbe farlo prima, sul Sestriere, in fondo non c’è molto per arrivare ad Oulx, e poi la strada- guardando la cartina- comincia a salire già da lì.

L’indomani si parte da Savona.
Il gruppo lascia le spiagge della Riviera e si incammina pigramente verso il Colle di Cadibona. L’andatura tranquilla , una salita (il Sestriere) non impossibile da scalare, il caldo della pianura piemontese : tutto lascia pensare che , se ci sarà battaglia, questa sarà combattuta sullo Jafferau.
Si assisterà ad una recita che ormai conosciamo:scatterà Fuente e Merckx cercherà di non perdere troppo terreno. E’ dura l’ascesa finale , ma la tappa ha sonnecchiato e i proclami della vigilia di Fuente sembrano velleitari: magari i giornalisti li avranno ingigantiti, come al solito.
Per 180 chilometri sembra di assistere ad una tappa di trasferimento
Improvvisamente , invece, gli spagnoli accendono la miccia, stimolati dai primi contrafforti della Val Chisone. A Fenestrelle, Lopez Carril e Galdos (ai quali si aggiunge il belga De Schoemacker) allungano , guadagnando in breve mezzo minuto.
Fuente, a 6 chilometri dal Sestriere, si scuote: scatta una prima volta, ma viene riagganciato da Merckx. Ci riprova due chilometri dopo: il belga lascia fare e lo spagnolo si riporta sui due compagni di squadra, mentre De Schoemacker ritorna nei ranghi.
Fanno sul serio, quelli della Kas!
Prima del Gpm Lopez Carril cede e in vetta i due iberici transitano con un vantaggio di 50” su un gruppetto che comprende, oltre alla maglia rosa, Pettersson, Panizza, Bergamo, Motta, Gimondi, Lazcano e Lopez Carrill.
A quasi due minuti inseguono Bitossi, Fuchs, Lasa, Zilioli, Ritter e DeVlaeminck.
Il vantaggio dei fuggitivi in discesa aumenta: a Cesana hanno 1’35” sugli inseguitori.
La strategia della Kas sembra destinata ad avere successo: attacco in salita e aumento(forse insperato) del vantaggio in discesa, quasi che Fuente voglia ripagare della stessa moneta l’attacco di Merckx sulla Croce di Agnara, nella tappa silana.
In fondo al Sestriere,invece, le cose cambiano. Perché i due , superata Cesana, si trovano a dover fronteggiare un nuovo avversario. Il vento soffia nella valle della Dora: dalla Valle Stretta, dai monti che circondano Bardonecchia e Oulx, dai ghiacciai del Rochemolles.
Eolo sembra essersi indispettito per l’azione di Fuente che, come Ulisse, pare debba battersi con gli dei per dimostrare la sua superiorità in montagna.

E’ un falsopiano la strada che dal bivio di Oulx porta a Bardonecchia. Per Fuente e Galdos sembra peggio di una salita. E poi non finisce mai: ma quando arriva lo Jafferau?.Lo spagnolo guarda la cartina : gli basta un’occhiata per capire che ha fatto male i conti. E quel vento in faccia che non cambia direzione : perché Zefiro non lo aiuta nell’impresa? Non sa , lo spagnolo, che l’otre dei venti è stato aperto, ma nella direzione sbagliata.
All’imbocco della salita il vantaggio dei due è sceso a 1’10. Venti miseri secondi in più rispetto allo scollinamento del Sestriere, ma Fuente ci spera ancora.
La salita è dura , sterrata, ci sono strappi al 16%, di quelli che piacciono a lui. Lascia Galdos, ma la sua azione non è brillante come ci si potrebbe aspettare.
Ciò nonostante, quando mancano quattro chilometri alla conclusione, il vantaggio su Merckx (che è in compagnia di Lopez Carrill e di un ottimo Panizza) è quasi immutato: in duemila metri Fuente ha perso solo cinque secondi dalla maglia rosa e, a tre chilometri, lo spagnolo ha ancora un minuto di vantaggio.
Per la classifica servirà ben poco, ma sarà un’altra vittoria prestigiosa, ottenuta dopo una fatica superiore alle aspettative e servirà a ribadire a tutti che lui, Tarangu, in montagna non ha avversari.
E’ un leone ferito, lo spagnolo, che fa appello alle forze che gli sono rimaste.

Ai due km , però, il vantaggio cala a 40”. Fuente si pianta,le gambe non girano più: quel maledetto vento del fondovalle ha lasciato il segno .
Eolo sogghigna : Merckx rinviene fortissimo da dietro e, quando mancano mille metri al traguardo, supera Fuente senza neanche degnarlo di uno sguardo. E’ il belga il leone, quello vero, che si è avventato sulla preda ormai stremata.
Lo spagnolo non riesce a reagire , non ne ha più,neppure prova a stare a ruota dello scatenato belga. Merckx si invola verso la cima mentre Fuente è superato anche da Panizza. Conserva il terzo posto al traguardo,ma è una ricompensa ben misera.
Colpa del vento, certo. Tarangu confessa che non immaginava che da Cesana a Bardonecchia il nastro d’asfalto fosse cosi lungo.”Sarà inferno, per Merckx” aveva dichiarato prima del via. Le folate di vento, in una giornata calda, si sono trasformate per lui in vapori di zolfo che gli hanno tolto il respiro.
Un chilometro in meno e lo Jafferau sarebbe stato suo.A Galdos, suo compagno di fuga, è andata anche peggio: arriva ventesimo, a oltre tre minuti dal vincitore: Caronte , lui, deve averlo visto per davvero su quella salita.
Piange, Albani, per la vittoria del belga. Eppure ne ha viste di corse , ma la stoccata di Eddy gli fa versare lacrime di gioia.
E qualche lacrima la versa anche l’indomani quando Merckx, approfittando del giorno di riposo, porterà i fiori della vittoria sulla tomba di Giacottto.

E gli altri ? Panizza è stato grande , solo Merckx davanti a lui. Primo degli italiani sullo Jafferau, sarà primo dei nostri anche a Milano.
Lopez Carrill è arrivato a 2” da Fuente: non male. Il sesto posto di Gimondi, a 1’29” da Eddy, non suona come un disonore. Ritter, il cronoman: c’è anche lui tra i primi.
Ultimo è Giancarlo Bellini,gregario di Eddy, ma gli applausi che riceve sullo Jafferau da una signora con pelliccia e tacchi a spillo ( è la signora Molteni, ma questo lo scoprirà solo in serata) valgono quasi quanto una vittoria.
Ad altri è andata peggio. Ci manca poco che la tappa venga annullata per le spinte e i traini lungo la salita finale. Bitossi, Motta , Zilioli, oltre a Varini e De Geest, vengono espulsi dal Giro per slancio da mezzi motorizzati. Protestano, propongono reclamo: è respinto e devono tornare a casa.
Altri 68 corridori sono puniti con multe o penalizzati in classifica. Una giornata nera per gli azzurri. Feriti nell’onore , come il Mimì Metallurgico interpretato da Giannini che, proprio quell’anno, riscuote grande successo sugli schermi.

Fuente, terzo in classifica dopo Bardonecchia,(secondo era Gosta Petterson) scalerà una posizione grazie alla vittoria sulla Cima Coppi. Lo Stelvio sarà suo, e sua sarà la piazza d’onore finale.
Ci saranno altre sfide con Merckx, altre vittorie e altre sconfitte. Ma quella di Bardonecchia rappresenta la sintesi dell’esito di una tenzone appassionante , il cui esito non cambierà : Merckx sempre davanti al grande Tarangu, alla fine dei Giri. E nell’immaginario collettivo quella tappa (corsa di domenica e seguita da un gran pubblico televisivo) resterà un evento.

Tifammo tutti per Fuente, quel giorno. Per quello spagnolo che aveva osato lanciare la sfida a Merckx , che ci aveva provato. Perchè in quel gesto c’era il cuore e la forza, il coraggio e l’incoscienza:c’era l’anima del ciclismo, insomma, anche se a Bardonecchia, in quella sfida biblica, Davide non riuscì nel suo intento.Eppure eravamo con lui e più le sue spalle si muovevano, più noi soffrivamo
Quel giorno lo adottammo e restò per sempre nel nostro cuore.

Quando, tre anni dopo, ritornai a Bardonecchia, andai sullo Jafferau. Rividi Tarangu, nel suo disperato attacco, Italo attaccato all’ammiraglia, Schiavon e Lazcano. C’era anche Balmamion, al suo ultimo Giro.
In cima, in uno spiazzo che sembrava minuscolo, proprio lassù dove c’era l’arrivo, rividi Eddy in maglia Rosa.
“La prossima volta ci sarò anch’io”, pensai.

Aspetto una replica da trentacinque anni. ,come quelle opere liriche che non vengono rappresentate da più tempo. Ma sono fiducioso perché si sussurra che il direttore artistico voglia inserirla nel cartellone della prossima stagione.
C’è qualche difficoltà per il tenore e il baritono: gli altri ruoli – almeno quelli- dovrebbero essere coperti.



Fuente all\'attacco, in compagnia di Galdos


Merckx insegue rabbioso, seguito da Lopez Carrill


Il belga piomba su Fuente, ormai esausto


Lo affianca


e lo supera


Merckx in cima allo Jafferau


Eddy taglia il traguardo

 
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Moderatore




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  postato il 03/06/2007 alle 01:32
Bel racconto,qualcosa su quella tappa avevo già sentito ma molti particolari proprio non li conoscevo.Per esempio quello dei corridori squalificati.

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 03/06/2007 alle 11:45
è sempre piacevole ed interessante leggere cancel che, oltre ad essere una grande memoria storica, ha pure il dono della semplicità nei suoi racconti.
Conoscevo a grandi linee lo svolgimento della tappa di Bardonecchia, ma alcuni aneddoti e particolari gli ho colti proprio ora.

Domanda secca: se Fuente avesse attaccato non sul Sestriere (quindi non prendendo il vento nel falsopiano) ma direttamente sull'ultima salita, sarebbe stato in grado di staccare quel Merckx del 72, oppure anche nella salita secca il belga gli era superiore?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/06/2007 alle 13:50
Bravo poeta Cancel 58...Non so se sarà nel prossimo cartellone.. Ma il direttore artistico ritiene lo Jafferau uno di quei luoghi mitici per il Giro..nei quali temporaneamente il Giro deve ritornare.. Quest'anno sono tornate le Tre Cime dopo quasi 20 anni... poi un domani..chi lo sa...

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/06/2007 alle 13:54
Buon suggerimento.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/06/2007 alle 14:33
Domanda secca: se Fuente avesse attaccato non sul Sestriere (quindi non prendendo il vento nel falsopiano) ma direttamente sull'ultima salita, sarebbe stato in grado di staccare quel Merckx del 72, oppure anche nella salita secca il belga gli era superiore?

Nella salita secca Fuente ha SEMPRE battuto Merckx. Con solo un problema. Non era in grado di guadagnare quanto perdeva a cronometro e nelle tappe vallonate.
Per vincere era necessario osare. Ed osare contro Merckx significava fare un'impresa. Solo Ocana ad Orcieres Merlette ce la fece.
Fuente è stato all'altezza dei migliori scalatori puri. Il fondo era il suo punto debole. E quello l'ha costretto, contro Merckx al giro ed Ocana al tour (nel 73), alla sconfitta

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 04/06/2007 alle 20:20
Originariamente inviato da janjanssen

Domanda secca: se Fuente avesse attaccato non sul Sestriere (quindi non prendendo il vento nel falsopiano) ma direttamente sull'ultima salita, sarebbe stato in grado di staccare quel Merckx del 72, oppure anche nella salita secca il belga gli era superiore?

Nella salita secca Fuente ha SEMPRE battuto Merckx. Con solo un problema. Non era in grado di guadagnare quanto perdeva a cronometro e nelle tappe vallonate.
Per vincere era necessario osare. Ed osare contro Merckx significava fare un'impresa. Solo Ocana ad Orcieres Merlette ce la fece.
Fuente è stato all'altezza dei migliori scalatori puri. Il fondo era il suo punto debole. E quello l'ha costretto, contro Merckx al giro ed Ocana al tour (nel 73), alla sconfitta


ciao jan!
beh, mi pare quindi di capire che l'azione di Fuente in quella tappa fu un tantino azzardata... in ogni caso forse fu l'unico modo per tantare di far "saltare" Merckx.
non penso che sul solo Jafferau lo spagnolo avrebbe potuto distanziare Merckx di oltre 2 minuti...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/06/2007 alle 20:40
Originariamente inviato da Goodwood

Originariamente inviato da janjanssen

Domanda secca: se Fuente avesse attaccato non sul Sestriere (quindi non prendendo il vento nel falsopiano) ma direttamente sull'ultima salita, sarebbe stato in grado di staccare quel Merckx del 72, oppure anche nella salita secca il belga gli era superiore?

Nella salita secca Fuente ha SEMPRE battuto Merckx. Con solo un problema. Non era in grado di guadagnare quanto perdeva a cronometro e nelle tappe vallonate.
Per vincere era necessario osare. Ed osare contro Merckx significava fare un'impresa. Solo Ocana ad Orcieres Merlette ce la fece.
Fuente è stato all'altezza dei migliori scalatori puri. Il fondo era il suo punto debole. E quello l'ha costretto, contro Merckx al giro ed Ocana al tour (nel 73), alla sconfitta


ciao jan!
beh, mi pare quindi di capire che l'azione di Fuente in quella tappa fu un tantino azzardata... in ogni caso forse fu l'unico modo per tantare di far "saltare" Merckx.
non penso che sul solo Jafferau lo spagnolo avrebbe potuto distanziare Merckx di oltre 2 minuti...


Ciao Goodwood!
Il Merckx del 72 è fra i meno battibili del suo periodo d'oro. Era imbufalito per la scoppola presa ad Orcieres nel tour precedente e cercava di dimostrare che la discesa del mentè non aveva ribaltato i veri valori. Ed il 72 nel giro e nel Tour ritroviamo il Merckx feroce del 69....(a proposito. Il Merckx del tour 69 e della doppietta 72 ricordano molto un grandissimo che fece numeri da circo nel 49 e nel 52... 9 e 2 numeri buoi, si direbbe). Fuente era orgoglioso. Gli interessava vincere ed al giro ci provò seriamente. Non poteva riuscirci. Sarebbe stato necessario un giro più per scattisti e meno per fondisti. Tarangu era a livello dei migliori in salita. Ma come fondo non valeva i grandi di Spagna. E neanche Gaul o Pantani.Ma sullo Zoncolan (ad esempio) avrebbe staccato Merckx senza dubbio. A meno che Merckx non ci avesse pensato prima. Con la sua supersquadra usava massacrare la KAS menando la danza dalla partenza e togliendo agli spagnoli (non solo Tarangu, ma anche Lazcano, Lopez Carill, Galdos, Uribezubia ecc)fiato e brillantezza.
Per Fuente , se avesse puntato alla vittoria di tappa, lo Jafferau sarebbe stato sufficiente. Per vincere il giro, non credo proprio.
Ah, quella tappa la ricordo benissimo. Fuente si inchiodò veramente. Non riusciva neanche a stare ritto in bicicletta. Si piegava verso destra come un giunco spezzato. Un grande nella sofferenza, Tarangu. Io amo i corridori capaci di soffrire. Tarangu lo era.

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 04/06/2007 alle 23:51
Merckx, prima di cedere, sputava sangue.
Il dottor Cavalli, qualcosa di molto diverso e tanto migliore rispetto ai santoni di soffocante attualità, diceva alla più bella generazione mai avuta dal ciclismo italiano, ovvero ai vari Adorni, Motta, Gimondi, Zilioli, Bitossi, Dancelli, Balmamion ecc.., che Eddy non era superiore a loro fisicamente, ma li schiacciava con la testa....
Eddy, alle Tre Cime di Lavaredo del '74 (dopo una tribolata primavera), quando ebbe la chiara sensazione di perdere, percorse l'ultimo chilometro della salita con la forza di qualcosa che aveva poco a che fare con le facoltà fisiche e recuperò almeno venti secondi a Baronchelli e allo stesso Fuente.
Sullo Jafferau, nel 1972, andava troppo forte per rischiare di perdere tempo prezioso. Avrebbe perso la tappa, ma con un distacco contenuto nel minuto, non di più. Forse lo aveva pure messo in conto, ma fu Tarangu ad offrirgli la sponda, attaccando prima.
Su quella tappa, così ben ricordata da Cancel, resta la squalifica ai vari Bitossi, Motta, Zilioli, De Geest e Varini, come atto stonato e particolare, ma pure il sospetto che a pagare, siano stati solo alcuni...

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 05/06/2007 alle 10:26
Originariamente inviato da cancel58 Aspetto una replica da trentacinque anni. ,come quelle opere liriche che non vengono rappresentate da più tempo. Ma sono fiducioso perché si sussurra che il direttore artistico voglia inserirla nel cartellone della prossima stagione.

Qualcuno può confermare questa notizia o indiscrezione che dir si voglia? Sarebbe bellissimO!

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 05/06/2007 alle 11:11
complimenti, bellissima lettura..

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 05/06/2007 alle 12:12
Originariamente inviato da strongale

Originariamente inviato da cancel58 Aspetto una replica da trentacinque anni. ,come quelle opere liriche che non vengono rappresentate da più tempo. Ma sono fiducioso perché si sussurra che il direttore artistico voglia inserirla nel cartellone della prossima stagione.

Qualcuno può confermare questa notizia o indiscrezione che dir si voglia? Sarebbe bellissimO!


Non ho nessuna informazione a riguardo, ma facendo tutte l'estati più e più volte in MTB quella salita potrei dirvi alcune cose.
1. lo sterrato necessità di un lavoro notevole;
2. dubito in cima alla salita ci sia lo spazio per accogliere le carovana attuale del giro;
3. sicuramente sarebbe una salita stupenda!

Ma nelle 1972 mi sapete dire dov'era il traguardo?

 
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Livello Franco Ballerini




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  postato il 16/10/2007 alle 09:33
altimetria di tappa di bardonechia


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/10/2010 alle 18:16
Per chi volesse rivivere le emozioni di quella tappa, ecco il filmato

http://www.youtube.com/watch?v=M_HndqBm7Pc


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/11/2010 alle 15:34
bellissimo Racconto.
Bellissimo video. ma che rapporti spingeva Eddy Merckx in salita??

qualcuno potrebbe postare qualche video relativo alla tappa con arrivo a Catanzaro dove Eddy e Gosta Petterson scattarono sul Monte Scuro in Sila?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/11/2010 alle 17:57
Originariamente inviato da roberto79


qualcuno potrebbe postare qualche video relativo alla tappa con arrivo a Catanzaro dove Eddy e Gosta Petterson scattarono sul Monte Scuro in Sila?


basta chiedere.....

http://www.youtube.com/watch?v=e-b8BJ1hMWc

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2010 alle 11:13
Ottimo. molte grazie mi piacerebbe poter vedere altre immagini di quella tappa....

 

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