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Un altro campanello d'allarme per il ciclismo
ciclgian - 17/01/2005 alle 10:41

Leggevo in un sito di ciclismo conversazioni tra giovani appassionati. Ecco uno stralcio dei loro dialoghi : "Ho quasi 18 anni ma dei miei coetanei che seguono il ciclismo ce ne sono davvero pochi .... gli appassionati sono per lo più persone mature" "Oh non dirlo a me ... qui al sud la cultura del ciclismo è pari a zero..." "Guarda che nel mio paese che si interessano di ciclismo della mia età sono pochi ... Invece gli adulti tutti ti sanno fare discorsi sul ciclismo..." "Anche nella mia zona ... se parlo di ciclismo mi guardano malissimo per dirmi ma da dove vieni?" "Qui nessuno se ne interessa. Siamo in pochissimi" "Credo sia la normalità anche nella mia regione per esempio ogni 10 amici 8 sono fissati per il calcio..." "Sono d'accordo ... ormai è la normalità ...Anche da me, pur essendo patria di Cunego, il ciclismo è seguito abbastanza con distacco dai giovani... "Anche qui a Venezia la situazione è la stessa.." "E' difficile che un giovane si interessi di ciclismo anche se non impossibile ...... Un ruolo importante in questo senso ce l'hanno gli adulti o i nostri nonni. Il ciclismo per loro è stato lo sport per eccellenza...." Tutte queste conversazioni fra i giovani amanti del ciclismo sono decisamente allarmanti. Qui non si possono chiudere gli occhi e le orecchie e far finta di niente. Questo è un problema enorme perchè è a rischio la sopravvivenza stessa del nostro amato sport. Significa che fra qualche anno quando le ultime generazioni di anziani saranno scomparse il ciclismo sarà costretto a chiudere bottega.


mario82 - 17/01/2005 alle 16:04

Di certo ciclgian ha sottolineato uno spaccato dell'Italia tipicamente "pallonara", seppur con tutte le contraddizioni ed i problemi che il mondo del calcio sta vivendo in questo periodo. Proprio perchè ventenne, e quindi non facente parte della "generazione di vecchietti", mi sento di dire la mia, ed unirmi all'appello del nostro grande forumista. Dei miei amici soltanto uno, e sottolineo uno, è appassionato di ciclismo. Poi ne ho trovato un altro all'Università, uno di quei ragazzi innamorati di Pantani e stregati dal Cunego di quest'anno. Altri ragazzi sono stati coinvolti da noi tre a partecipare a dei giochi di FantaCiclismo presenti sulla rete. Io stesso, dopo aver seguito per un decennio solamente il Giro d'Italia, mi sono accorto della bellezza e della varietà delle corse proposte dal calendario grazie alla partecipazione al suddetto gioco che, per quanto lontano dalla realtà, mi ha comunque permesso di notare curriculum, corse e percorsi che mai nel decennio precedente mi sarei mai sognato di guardare e studiare. Poi il Forum di Cicloweb.it, scoperto quasi per caso, per votare al sondaggio di Emiliano, mi ha "invitato" alla partecipazione con la voglia di crescere, anche soltanto leggendo i Vostri illuminatissimi pensieri (post). Però, per gli altri, esiste solo il Giro... al massimo il Tour. Per qualcuno Armstrong è più forte di tutti, per altri <>, confondendo la Maglia Rosa con quella Ciclamino (almeno nei ragionamenti). Per tanti altri il ciclismo in TV è noioso, non attacca, magari gli piace più praticarlo che non seguirlo. Altri credono che la Milano-Sanremo sia una corsa a tappe, e così via. In questo Forum, però, vista anche la tecnologia di internet che avvicina i ragazzi, ho trovato molti coetanei appassionati, seppur di diverse provenienze. Ecco, questo non me lo aspettavo! Certo che sarebbe un dramma se uno sport popolare ed epico come il ciclismo non trovasse la continuità generazionale che hanno avuto altri sport, ma non credo. Tanti investitori che si troveranno le porte incatenate da altri sport più "esigenti" economicamente dirotteranno le loro attenzioni, anche se all'inizio soltanto per ripiego, su quel ciclismo così vituperato dagli organi di stampa solo perchè, come ha detto qualche forumista, <> e quindi può permettersi di venire accettato per come è. La mia speranza è che da questi dirottamenti "forzati", il ciclismo riesca a far innamorare di sè anche i più scettici, ponendo però come fondamentale tappa di inizio e di avvicinamento un rinnovamento della classe dirigenziale e una lotta contro il doping che esuli dai discorsi commerciali e di immagine. Ciao a tutti, W il CICLISMO!! Mario


Cascata del Toce - 17/01/2005 alle 18:35

Ma allora tutta la gente giovane che va a vedere le corse in strada (che si paghi o no) viene obbligata a bastonate??????????


mario82 - 17/01/2005 alle 19:09

Cascata, tutta la gente (anche giovane) che si ritrova sulle strade delle corse, l'80% delle volte non sa neanche di che corsa si tratta. Non sono certo io a doverti dire che in Italia (soprattutto, ma non solo) basta che c'è l'evento per richiamare gente. Ho visto gente guardare per intero concerti (gratuiti), anche osceni, offerti dai Comuni, pensa se non guardano una carovana di ciclisti. Te lo posso confermare perchè nei 3 anni in cui il Giro del Lazio è arrivato a Nettuno (dal 2001 al 2004), moltissima gente credeva fosse una tappa del Giro d'Italia (ignoranza di massa, okkei, ma pur sempre disinformazione) e coloro che sapevano che il Giro d'Italia era finito da un pezzo non si riuscivano a capacitare il perchè di tale corsa. Lavorando per un giornale locale ho intervistato parecchie persone del luogo, anche tra i 45-50enni che credevo più affini al ciclismo: niente! Ho collezionato soltanto risposte a metà, solo pochissimi sapevano chi aveva vinto la scorsa edizione e chi poteva essere un pretendente alla vittoria finale. Ciao Cascata!


fagot - 17/01/2005 alle 20:03

L'ignoranza generale in materia di ciclismo mi è stata confermata dai sondaggi che la rai proponeva l'anno scorso durante le tappe e dalle pazze risposte che i telespettatori davano. Mi sono chiesto a lungo come sia possibile che c'è gente che risponde a sondaggi in tv senza guardare il programma che li propone e senza sapere nulla della materia in cui vuol dare pareri... lo fanno solo per il gusto di spendere soldi??? Ai posteri l'ardua sentenza E speriamo che la rai abolisca quei sondaggi.


Pirata x sempre - 17/01/2005 alle 20:10

dobbiamo ricordare pero'che il ciclismo presenta una complessita'ed una vastita'di corse imparagonabile alla gran parte degli altri sport(in modo esponenzialmente minore forse solo lo sci con le sue sei discipline ed i numerosi appuntamenti nelle piu'belle localita'scistiche del mondo,o ancora meglio il tennis,dove pero'cmq i campi son quei tre-quattro e stop)e nn e'mai facile per un neofita magari appassionato ma ancora allo stato primordiale,nn riuscira'mai a riconoscere! per seguire il motociclismo,il calcio(che come gia'scritto merita un discorso a parte)o la formula uno e sapere che corsa si sta facendo e'facile:il mondiale,il campionato,la coppa campioni! anche a me che cmq raramente perdo una corsa motoristica di entrambe le specialita'mi puo'capitare di nn sapere in che localita'si sta svolgendo una gara,ma di certo son sicuro che si tratta del mondiale! persino il calcio,sport sulla bocca e nel cervello di tutti spesso piu'della politica e degli interessi del paese,presenta della gare che a molti sono di conoscenza oscura...per esempio spesso si confonde una partita di coppa italia da una di campionato,a maggior ragione ora che si gioca sempre,togliendoci anche il gioioso rito della domenica,e si sta parlando di uno sport straparlato e straconosciuto per di piu'dove le competizioni di ogni nazione sono al massimo 4-5! e secondo me e'proprio questa sporporzionata varieta di corse,quest'infinita'frammentazione,che rende questo sport terribilmente affascinante ma allo stesso tempo altrettanto privo di un ritorno di massa che purtroppo spesso gli preferisce altri sport,ma piu'in generale avvenimenti di maggir impatto visivo e di una piu'facile e rapida comprensione,cosa per'altro compresibile data la vita frenetica e stressante di oggi! poi il pantani,il cunego o il bugno di turno potranno avvicinare il pubblico in quel determinato periodo,ed in questo credo marco dai tempi della rivalita'saronni-moser o addirittura dal dopo coppi&bartali e'stato motore d'intensita'imparagonabile,ma penso,purtroppo e fortunatamente,che rimarra',nella sua popolarita',sempre e cmq uno sport d'elite',inteso nn economicamente ma in senso esclusivamente numerico!

 

[Modificato il 17/01/2005 alle 20:13 by Pirata x sempre]


spartaco - 18/01/2005 alle 04:49

pultropp il ciclismo viene associato sempre al dopping parli di ciclismo e a tutti i neofiti viene in mente pantani il doping:(


mario82 - 18/01/2005 alle 17:42

[quote][i]Originariamente inviato da mario82 [/i] La mia speranza è che da questi dirottamenti "forzati", il ciclismo riesca a far innamorare di sè anche i più scettici, ponendo però come fondamentale tappa di inizio e di avvicinamento un rinnovamento della classe dirigenziale e una lotta contro il doping che esuli dai discorsi commerciali e di immagine. [/quote] Ciao Spartaco, d'accordissimo con te!!! Purtroppo, però, pare che questo faccia comodo a qualcuno...


ciclgian - 13/10/2005 alle 09:38

Penso che sia opportuno rispolverare l'argomento.


WebmasterNSFC - 13/10/2005 alle 09:42

Purtroppo far praticare il ciclismo ai bambini diventerà sempre più un problema, anche per colpa delle ns. strade. Pensate quanto più comodo è per un genitore portare il bambino al campo da calcio all'ora X e andarlo a riprendere all'ora Y... Il calcio è logisticamente + semplice. Ciao


marco83 - 13/10/2005 alle 11:15

[quote] "Sono d'accordo ... ormai è la normalità ...Anche da me, pur essendo patria di Cunego, il ciclismo è seguito abbastanza con distacco dai giovani... [/quote] Questa potrei anche averla scritta io... :D:D Scherzi a parte, qui in Veneto il problema è forse meno grave rispetto ad altre zone e regioni d'Italia, ma esiste comunque. Non credo che, come dice Andrea, il calcio sia logisticamente più semplice, specie quando si parla di calcio giovanile (ho vissuto per nove mesi l'esperienza di allenare la scuola calcio e i pulcini di un'importante squadra del Veronese, e vi assicuro che i problemi per portare i ragazzini c'erano eccome)... semplicemente oggi, e molto più di un tempo, la cultura del calcio ha superato ogni argine, schiacciando ogni possibile alternativa. Se si sente parlare solo di calcio, non spaventiamoci se i genitori preferiscono iscrivere i figli allo sport di cui tanto sentono parlare e che tanto spesso viene pubblicizzato... :cool: PS: complimenti a ciclgian che ha rispolverato questo vecchio thread, da cui secondo me potremmo trarre un'ottima discussione! :)


itammb - 13/10/2005 alle 11:59

- Ci si fà male in bici come a pallone.... (Quì il focus è la prudenza) - Un pallone non costa nulla... una bici anche solo per iniziare una cifra... (Quì è il genitore il focus) - Le società ciclistiche non sono numerose... (Quì è la federazione il focus) - L'età media in una squadra amatoriale (dove si inizia a pedalare) si aggira sugli "anta" ... e un ragazzino si riconosce poco... (Quì è la passione individuale il focus) - L'organizzazione (dove troppo eccessiva, dove inesistente) non consiste nel tesseramento....e siamo tutti contenti xchè abbiamo fatto il budget per l'anno (Quì è la federazione il focus) -E' un fatto di cultura sportiva. Chi non è paccatore..scagli la pietra :sasso: ...


ciclgian - 13/10/2005 alle 12:25

Ragazzi non si tratta solo di pedalare, si tratta di destare interesse verso questo sport anche senza praticarlo, si tratta di farlo amare specialmente attraverso il dialogo, i giornali, le tv. La primissima colpa comunque è l'assenza proprio della televisione e delle trasmissioni delle corse. Se le corse non vengono trasmesse il ciclismo muore.


lubat - 13/10/2005 alle 12:45

Sarà che Roma è una delle città dove il ciclismo è seguito meno, ma in classe mia uno solo dei miei ventuno compagni, oltre al sottoscritto, segue il ciclismo... 'na vergogna!:grr:


Mao73 - 13/10/2005 alle 14:08

Sicuramente l'aspetto più importante che determina un sempre minor numero di appassionati di ciclismo è la grande visibilità mediatica affibiata al calcio che ci bombarda e tempesta da mattina a sera su qualsiasi frequenza nazionale e regionale. Si assistono così ad interi notiziari sportivi in cui si parla solo di calcio e altri sport zero assoluto. E lo dice uno che ha praticato calcio per 15 anni e insegnato calcio per 10 anni.(forse ora ne sono anche un po nauseato) Confesso che le emozioni che mi regala il ciclismo in una sola stagione forse non le ho mai vissute in 25 anni di calcio. E nonostante abbia + di 30 anni faccio fatica anche io a trovare coetanei appassionati di ciclismo se non in questo bellissimo forum. Un saluto a tutti e viva il ciclismo


Petacchi - 13/10/2005 alle 14:34

[quote][i]Originariamente inviato da itammb [/i] - L'età media in una squadra amatoriale (dove si inizia a pedalare) si aggira sugli "anta" ... e un ragazzino si riconosce poco... (Quì è la passione individuale il focus) ... [/quote] ho 16 anni e sono in una squadra amatoriale, l'età media si aggira intorno a 50, della mia età nell'intera provincia simo in 2, gli altri sono over 30...:(


itammb - 13/10/2005 alle 14:42

Io penso che per saltare su una bici e praticare questo Sport ci vogliono delle "motivazioni"....che forse non si hanno a 18 anni... Comunque... la prima volta che ho sentito piacere con le due ruote avevo 14 anni andavo a ripetizioni... e con una graziella arruginita dovevo fare 3 km di salita.... passione fù.... Oggi a 29 anni la bici è mia amica... un pò amante... è il mio mondo la sera dopo il lavoro. Insomma è uno sport che ha una dimensione, una profondità e un tempo.... che aggrega il nonno di 70 anni che in discesa si sente un bambino al bambino che in salita dà la ruota al nonno.... un mondo a 360 gradi... Ma come si fà a spiegare questo al cronista o al giornalista CAZZ.ONE che conosce solo il termine MEDIATICO uguale dopping, uguale il primo è stato, la tappa è dura, quello è alla frutta ?


Mao73 - 13/10/2005 alle 15:01

Adesso vi racconto un aneddoto da pelle d'oca. I primi tempi che uscivo assiduamente in bici la domenica mattina (avevo 23/24 anni) uscivo con un gruppo di ultra cinquantenni. Un giorno uno di questi, mio vicino di casa, mentre salivamo il ghisallo mi si affianca e mi dice: "Sai sono contento che tu sia in mezzo a noi, non ho potuto trasmettere l'amore per il ciclismo a mio figlio morto prematuramente e ora lo voglio fare con te!" Non so come ho fatto a raggiungere la cima, avevo le lacrime agli occhi anche perchè suo figlio lo conoscevo molto bene. Anche questo spiega cosa è la pasisone per il ciclismo. Meditate gente meditate!!!!!!


Tour de Berghem - 13/10/2005 alle 15:33

L'anno scorso, al Liceo, io e un mio amico di un'altra classe decidemmo di organizzare un gioco di pronostici collegato al giro. Tra la sua e la mia classe in totale contattammo circa 55 persone a cui fu chiesto di partecipare. Alla fine a partecipare fummo io, il mio amico e.... un altro ragazzo conosciuto all'oratorio! Questo vuol dire che nonostante abito in provincia di Bergamo, famosissima per la sua tradizione con le due ruote ( con in tasca Giro e 2 tappe al Tour quest'anno :D ) non ho trovato 1 (una) persona su 55 con non dico la passione ma soltanto un minimo di interesse per il ciclismo :(:(:( Penso che tutto sia riconducibile soprttutto alla pessima pubblicità che si fa del ciclismo in Italia, sarebbe sufficiente 1)che i TG parlassero almeno delle corse del Pro Tour, 2)che la RAI le trasmetta 3)che ne faccia pubblicità (magari durante le partite di calcio :Od: ) In questo modo si comincerebbe a guadagnare qualche appassionato in più.A questo punto potrebbe entrare in gioco il passaparola. Guardate solo a cosa successe alcuni anni fa con la vela e Luna Rossa. Era diventata quasi una moda, ma ci vollero mesi perchè accadesse...il merito di tutto ciò fu soprattutto la pubblicità diretta da persona a persona che a "domino" si diffuse in tutta Italia. Ciao ! :OO:

 

[Modificato il 13/10/2005 alle 15:38 by Tour de Berghem]


FantaAlby - 13/10/2005 alle 19:43

Faccio anchio la mia confessione e il mio sfogo... Io fino a questo Giro D'Italia amavo il ciclismo ma purtroppo non lo "vedevo", non riuscivo a seguirlo continuamente tutta la stagione, e qui è grande mancanza dei media o cmq di chi ama il ciclismo che non rende visibile questo sport. Esiste solo il calcio e gli altri sport soccombono e ora di cambiare questa cosa. Ma prima davvero il ciclismo era parallelo al calcio??? C'è stata una crisi col passare del tempo?? Dicevo che io ho sempre seguito il Giro e il Tour e i Mondiali(non sempre) ma poi basta. per me il ciclismo era solo Pantani Giro e Tour. Certo conoscevo la storia del ciclismo tutti i suoi eroi i suoi miti e le leggende conoscevo le classiche ma non seguivo mai tutta la stagione. Seguivo il ciclismo solo nel Giro e Tour. Ora grazie a questo sito e ad un sito di fantaciclismo sono stato contagiato. Ho ripreso in mano una bici da corsa che i miei genitori mi avevano regalato e ora sono un patito della bici.


FantaAlby - 13/10/2005 alle 19:47

W IL CICLISMO ! Anchio conosco poca gente che segue il ciclismo , alcuni seguono Giro e Tour, ma pochi conoscono tutti i corridori ( invece tutti conoscono tt i calciatori) e pochi seguono il ciclismo con passione e amore x tt la stagione.


Frank VDB - 13/10/2005 alle 20:31

[quote][i]Originariamente inviato da FantaAlby [/i] Ma prima davvero il ciclismo era parallelo al calcio??? C'è stata una crisi col passare del tempo?? [/quote] Se hai la fortuna di potere rispolverare in qualche biblioteche le Gazzette dello Sport degli anni '50 te ne puoi rendere conto: 8-9 pagine di ciclismo e solo a pagina 10 la cronaca della vigilia... del derby di Milano!!! La morte di Coppi, mi dicono, fermò l'Italia come il giorno del ritrovamento di Aldo Moro. Oggi, per la morte di Pantani si vede solo una lunga teoria di tuttologhi, scabrosi curiosoni e intellettuali dalla battuta facile. A livello di esperienza, io ho comprato la mia prima MTB a 17 anni, del 1992, ora vado in bici da corsa. Nella mia zona il ciclismo ha avuto una forte espansione di praticanti, negozi, corse. Ma allora come oggi, risulto uno dei più giovani del movimento... in cinque-sei squadre sotto i trenta ci saranno in tutto 4 o 5 persone... che pena! Le colpe? Non torno sulle responsabilità delle tv (ci sono altri forum), e dico che oltre a ciò influisce la pericolosità di praticare sport su strada, che aumenta di anno in anno, la comodità per i genitori di portare il bimbo in palestra o al campo che poi ci pensa la squadra, ma soprattutto questo mito dell'immagine e del successo, predominante nella società di oggi, di cui il ciclista non è davvero l'incarnazione. Il vero uomo immagine è oggi il calciatore o al limite il pallavolista, bello, alto, capellone, con tanto tempo per andare per locali in, alla tv, in Costa Smeralda e al Twiga fino alle 5. Il ciclista invece indossa un casco che lo rende ridicolo, spesso è spelacchiato, tipo il primo Pantani o Bettini oggi, se cade si vede il sangue, in spiaggia è ridicolo, fatica come una bestia sotto il sole, la neve, il vento, e poi non vince nemmeno! E alla sera invece che andare da Briatore deve regolarsi anche ad andare a fare la passeggiata del pensionato perchè camminare troppo fa male alla gamba. Personalmente ritengo che la società dell'immagine e del successo ha già fatto tanti danni in questa società merdosa e anche al ciclismo (il doping non è un modo per arrivare al successo facile?)...


Lore_88 - 13/10/2005 alle 20:36

verissimo... il ciclismo è bisfrattato dai giovani... fra i miei amici sono tutti strafissati con il calcio... è un miracolo se hanno dato un'occhiata quest'anno al giro d'italia... ma è stato proprio un incidente di percorso! ineffetti è una passione più diffusa tra i "vecchietti" per esempio è grazie al mio nonno che mi sono appassionato di questo sport! lui era fissatissimo con marco...


Monsieur 40% - 13/10/2005 alle 20:55

La poca rapportabilità del ciclismo con il mondo dei videogiochi può essere, dal punto di vista giovanile, un deterrente!? Secondo me sì, visto che i giovani, oltre alla televisione passano molte ore non solo davanti al Pc (anzi, direi poco i giovanissimi) ma più ore davanti le consolle, che di sicuro non editano video-giochi sul ciclismo (ce ne sono pochissimi anche per il Pc, figuriamoci...)! E poi, anche sul Pc, ai pochi video-giochi che ci sono, l'UCI (o i team?) non dà(nno?) neanche i diritti per utilizzare i nomi reali... P.S.: Frank, dici sempre ottime cose mai banali... complimenti!


Alben - 13/10/2005 alle 20:57

Posso dirvi che a scuola tra i miei compagni di classe non c'è un solo vero appassionato di ciclismo. Solo 2-3 che seguono giro, tour e poco altro.


WebmasterNSFC - 13/10/2005 alle 20:59

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] E poi, anche sul Pc, ai pochi video-giochi che ci sono, l'UCI (o i team?) non dà(nno?) neanche i diritti per utilizzare i nomi reali... [/quote] Non è l'UCI che no dà i nomi...è che la Software House sgancia meno soldi della richiesta...


Vuelta Espana - 13/10/2005 alle 22:11

Un argomento molto interessante, che tocca credo quasi tutti noi. Anche io ho problemi a conoscere qui dalle mie parti appassionati di ciclismo: quando esco in bici mi sembra tanto se incontro altri due o tre cicloamatori, mentre per quando riguarda il tifo, ho vissuto 21 anni per incontrare un'altra patita di ciclismo come me, una sola, e quando ci siamo conosciute non ci pareva neanche vero!! Mentre il mondo che ci guarda ci dice: "Ma siete sceme??"...bello, no?? :doh: Vorrei solo aggiungere che ormai il ciclismo tra i giovani è tramandato soprattutto da genitori o nonni tifosi, che accendono la tv quando la rai mostra qualche corsa, o quando i tg mandano in onda qualche raro servizio sul ciclismo, oppure portano i figli sul bordo della strada quando qualche gara tocca le loro zone. Così è nata la mia passione (grazie, mamma), e credo quella di moltissimi di voi...e so per certo che non si esaurirà con la generazione dei nostri "vecchi", perchè noi provvederemo a tramandarla ai nostri figli e nipoti...


mbuffon - 13/10/2005 alle 22:22

Anchio penso che il fascino del ciclismo non finirà Mai. E comunque si apprezza con l'età, quando cioè i piaceri della vita fanno capolino nella nostra quotidianità. Per questo ci vogliono almeno 30 anni;). Cmq sono da ammirare tutti i giovanissimi, e qui sono parecchi, che sono moooolto più esperti e appassionati dei "veci". Loro sono il futuro su cui puntare, in tutti i campi, culturali e sportivi!!


W00DST0CK76 - 13/10/2005 alle 22:30

io abito a salerno e uno che va in bici viene preso x scemo! mi sa che uno di questi giorni vengono a prendermi con la camicia di forza :hammer:


FantaAlby - 13/10/2005 alle 23:00

Frank il mio pensiero coincide con il tuo, musica per le mie orecchie le cose che hai scritto. Il parallelo tra crisi del ciclismo e crisi della società calza a pennello. Forse è meglio che il ciclismo rimanga un po' in disparte così da non essere immischiato nel merdume generale. Mia Nonno e mia Nonna facevano Milano-Como in bicicletta e facevano la gara , mio Nonno faceva il bartali mentre mia Nonna el faseva il Coppi. Un po' come Don Camillo e Peppone... Rimpiango quei tempi fino alla fine degli anni 70 quando il mondo era migliore... :clap: :clap:


FantaAlby - 13/10/2005 alle 23:09

Mio papà quando ero piccolo mi portava sempre a vedere il Giro quando arrivava a Milano... Dalla periferia raggiungevamo Corso Sempione in bicicletta e lui mi proteggeva dalla macchine standomi a fianco...Lui era ai tempi un grandissimo tifoso di Bugno...Io di chiappucci... Non so ma queste domeniche per me hanno un sapore particolare di vero, di profondo , un sapore che mi viene in mente ogni volta che penso al Ciclismo.


pedalando - 14/10/2005 alle 00:07

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] ...ormai il ciclismo tra i giovani è tramandato soprattutto da genitori o nonni tifosi, che accendono la tv quando la rai mostra qualche corsa, o quando i tg mandano in onda qualche raro servizio sul ciclismo, oppure portano i figli sul bordo della strada quando qualche gara tocca le loro zone. Così è nata la mia passione (grazie, mamma), e credo quella di moltissimi di voi...e so per certo che non si esaurirà con la generazione dei nostri "vecchi", perchè noi provvederemo a tramandarla ai nostri figli e nipoti... [/quote] Esatto abbiamo un dovere da compiere! :clap:


ciclgian - 14/10/2005 alle 08:31

Ragazzi la parola "tramandare" non mi piace per nulla, mi sa di qualcosa che viene per lo più dimenticato e che riesce a sopravvivere con fatica, come certe credenze, certe memorie , certi ricordi. Il ciclismo non deve essere un ricordo che sopravvive perchè esiste ancora qualche tramandatore. Il ciclismo deve espandersi nella cultura sportiva come sport di eccellenza perchè pieno di umanità, perchè è intriso di fatica, sudore, sacrificio, perchè è utile alla formazione della persona col suo carico di altruismo e dedizione, perchè sovrabbondante di dignità. Il ciclismo è uno sport che ti "entra" nel profondo dell'anima e chi lo pratica se ne rende conto. Ma perchè è così difficile tenere desta la passione per questo bellissimo sport?


27luglio - 14/10/2005 alle 11:55

Abito in piemonte, personalmente devo dire che conosco un buon numero di persone appassionate di ciclismo, magari non molto interessate alle gare dei pro ma tutti praticanti, magari è casuale. Sulla numerosa gente giovane sui tracciati, bisogna innanzitutto dire che molti italiani starebbero ore a veder passere camion carichi di letame, se fosse gratis, pero' almeno per le tappe di montagna va detto che e' piuttosto scomodo arrivare sui percorsi per quello che ne so io, le strade vengono chiuse molto prima, bisogna accamparsi o salire in bici, insomma chi ci va dovra' pur essere almeno un po' interessato. Sui genitori che non avvicinano i figli a questo sport, penso che influisca la cultura distorta secondo la quale il ciclismo e' lo sport dei dopati, il fatto che le bici costano, il timore che il rischio cadute sia elevato. Pero' cerchiamo anche il lato positivo, il martellamento dei mass media fa si che il popolo bue che va negli stadi a fare casino e' dirottato sul calcio, pensate se certi personaggi fossero a bordo strada cosa potrebbe accadere...


pedalando - 14/10/2005 alle 17:24

[quote][i]Originariamente inviato da 27luglio [/i] Sui genitori che non avvicinano i figli a questo sport, penso che influisca la cultura distorta secondo la quale il ciclismo e' lo sport dei dopati, il fatto che le bici costano, il timore che il rischio cadute sia elevato. [/quote] Parlo da padre e non penso che, a parte il discorso costi, la scelta sia ponderata dalla paura doping o cadute. Il calcio e' violenza, sopratutto violenza a tradimento perche` fatta da gruppi che tendono veri e propri agguati ai tifosi dell`altra squadra. Forse anche questa e` una visione distorta, ma io mi guardo bene dal frequentare la zona stadio e la stazione limitrofa quando c`e` un incontro....


mont ventoux - 14/10/2005 alle 19:12

Ci sono parti di verità in tutti gli interventi che ho letto, ma non condivido il pessimismo di fondo che li lega. Le 2 questioni più rilevanti a mio avviso sono l'immagine del ciclismo sporcata dal doping e il fatto che il nostro sport è uno sport che è per sua natura e sempre più sarà col passare del tempo, anacronistico in confronto alle comodità che la vita nella moderna società mette a disposizione dell'uomo. Il primo punto, è secondo me quello fondamentale. Il ciclismo per il doping ha pagato non solo le sue colpe ma anche quelle degli altri sport, per la sua genuinità innanzitutto, e per la mancanza di dirigenti degni pure. La gente comune ha dei gravi pregiudizi nei confronti di tutte le persone che vanno in bici, perchè i media hanno criminalizzato il fenomeno doping, e in particolare i ciclisti, non sforzandosi minimamente di capirne le ragioni sociali. Ma non mi sembra che gli altri sport siano esenti da scandali o problemi. Il calcio ne ha di tutti i tipi. Doping e finanziari. Certo è sempre molto protetto, ma l'indigestione che i media ne somministrano a tutti gli orari ha già da tempo stufato molte persone. Per me questo sport, almeno in Italia, si sta scavando da tempo la tomba da solo, e muorirà per la sua ingordigia. La Formula 1 appena non vince più la Ferrari dimezza gli spazi in TV e sui giornali, e anche qui leggo sui giornali di crisi economiche e a livello di interesse. Le moto sono al 100% legate a Valentino Rossi e per di più è un fenomeno solamente italiano. Guardate solamente a come in quell'ambiente tutti guardino atterriti alla possibilità che Rossi possa cambiare sport portando via gran parte dell'interesse. Mi devo preoccupare del wrestling, che non è neanche uno sport? Tutti gli altri sport non mi sembra che godano popolarità pari al ciclismo, a meno che uno sport come il ciclismo possa preoccuparsi del bello di turno, tipo Montano, Rosolino o di qualche comparsata degli sport che vengono seguiti solo dopo qualche exploit olimpico. Tutti sport degnissimi, per carità. Tutti sport che pagano purtroppo per l'ingordigia del calcio e dell'accozzaglia di servi che in TV ne garantiscono il potere e quindi l'enorme spazio. Come il mio amato tennis che viene snobbato da decenni ormai in televisione. Per quanto riguarda la seconda questione, credo che il ciclismo ha il suo punto di forza proprio nel suo anacronismo, e sarà questa caratteristica a renderne impossibile la fine. A me non importa che i campioni di questo sport, non siano dei vip o non si atteggino a tali. Non credo sia il tasso di apparizioni nei programmi di Simona Ventura a decretare la salute di uno sport, fortunatamente. Che siano gli altri sport "telegenici" del cavolo, a bruciare i loro protagonisti sull'altare dello sfrenato consumismo del quale si nutre la comunicazione della moderna società. Io sono per natura, e per militanza, un oppositore di tutte le mode e di tutto ciò che piace alle masse. Ma il ciclismo non è uno sport elitario, come qui ha detto qualcuno. Tutto il contrario. Perfino il calcio, che è l'altre grande sport popolare, si è allontanato moltissimo dalla sua essenza di sport di popolo e di strada. Rimane solo il ciclismo. Io ho 23 anni, vado in bici da parecchio tempo, faccio le mie gare e le mie granfondo e questo mi fa sentire molto più fortunato rispetto ad una massa di coetanei che si lascia vivere, che si scanna per tifare per la propria squadra, mentre i loro idoli vanno in cerca solamente del migliore contratto al quale vendersi. Se amiamo il ciclismo, dobbiamo innanzitutto ritenerci fortunati, perchè ne conosciamo la straordinaria natura di sport assolutamente unico (e per questo ripeto, IMMORTALE) rispetto agli altri confezionati apposta per far felice chi considera il mondo delimitato dal proprio ombellico, dal quale penzola il telefonino di ultimissima generazione col quale seguire la partitina o il sorriso da ebete di qualche sportivo alla moda.


Vuelta Espana - 17/10/2005 alle 00:18

[quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] Se amiamo il ciclismo, dobbiamo innanzitutto ritenerci fortunati, perchè ne conosciamo la straordinaria natura di sport assolutamente unico (e per questo ripeto, IMMORTALE) rispetto agli altri confezionati apposta per far felice chi considera il mondo delimitato dal proprio ombellico, dal quale penzola il telefonino di ultimissima generazione col quale seguire la partitina o il sorriso da ebete di qualche sportivo alla moda. [/quote] Quello che hai detto è bellissimo. Il ciclismo è uno sport speciale. Per questo sarebbe stupendo che sempre più gente (soprattutto giovane) impari ad apprezzarlo...non è uno sport comodo, non è uno sport facile, ma è il più bello che conosco. :clap:


Jens Fiedler - 17/10/2005 alle 07:45

Qualche settimana fa ho conosciuto dei ragazzi spagnoli,e parlando un pò di tutto abbiamo iniziato a parlar di sport. allora per curiosità ho fatto i nomi di alcuni campioni di ciclismo spagnoli tra cui Oscar Freire... Nessuno gli aveva mai nemmeno sentiti nominare,conoscevano solo Indurain. Come vedete la realta è simile dappertutto e non c'è niente di strano,in fonto sono solo delle corse ciclistiche.. Io ho praticato ciclismo per 16 anni,e sono appassionato e lo sarò sempre,ma se in futuro diventerò padre non spingerei mai mia figlia o mio figlio ad iniziare con il ciclismo. Ciao Andrea


Petacchi - 17/10/2005 alle 17:27

un mio amico ciclista di 72 anni mi ha mostrato una foto di quando ha vinto una gara juniores, era il foto-finish, non si vedeva la fine degli stettatori...centinaia e centinaia tutti sui lati, una cosa spettacolare...:podio:


Frank VDB - 17/10/2005 alle 17:45

Il Manifesto di ieri ha dedicato metà delle sue pagine sportive (cioè metà pagina, ma in propozione più di ogni altro blasonato giornale "Moderato") al Giro di Lombardia. Secondo lo stile del giornale l'articolo ha fatto poca cronaca e tanta poesia e richiamo socio-culturale. Ebbè, nell'elencare i cambiamenti di 100 anni di Lombardia, l'articolista denunciava come il Ghisallo è sempre lo stesso ma la gente che aspetta la corsa è la metà dei tempi di Coppi e Bartali piuttosto che di quelli di Gimondi e Motta. Un altro campanello d'allarme, che si commenta da solo.


FantaAlby - 17/10/2005 alle 18:21

Sul Ghisallo IO C'ERO, è stato bello, frequentando entrambi gli ambienti ciclismo e calcio posso dire che il ciclismo è una mbiente MOOOOLTO MOOOLTO + sano del calcio. Invece la persona media comune pensa che i ciclisti son tutti dei dopati. Ho letto su un giornale stupidissimo milanese ...Leggo..che in televisione CIPOLLINI alla trasmissione "Ballando con le stelle" sebra abbia fatto uno sfogo , poi con scuse, perchè dopo aver eseguito il suo balletto con la bici era stato valutato a suo parere tr poco (7) mentre Maradona che aveva fatto un esibizione palleggiando col pallone aveva preso (9). Cipo si sarebbe sfogato dicendo che lui ha preso un voto più basso perchè il ciclismo è poco considerato rispetto al Dio Calcio, sua santità. Qualcuno ne sa di +? Che ne pensate?


FantaAlby - 17/10/2005 alle 18:28

Bello il tuo intervento mont ventoux , è una delizia leggere interventi come il tuo e come quelli che ho letto qui di Frank VDB.


ciclgian - 26/04/2006 alle 16:19

Dopo i dati Auditel riguardanti la Liegi/Ba/Liegi di domenica (Rai3) è opportuno riportare in prima pagina questo thread. Che dispiacere leggere questi pessimi dati che segnalano un disinteresse ed una disaffezione preoccupanti. In Italia purtroppo il ciclismo regredisce, d'altra parte se continua a scemare l'interesse dei giovani, una volta scomporsi gli anziani sarà la fine o quasi. Che tristezza!


Pays Basque - 26/04/2006 alle 16:36

Inoltre, ho notato che chi tra i giovani segue con interesse il ciclismo (me compreso), venga considerato malissimo. i pochi appassionati rimasti sono pure derisi...


Monsieur 40% - 26/04/2006 alle 16:43

[quote][i]Originariamente inviato da Pays Basque [/i] Inoltre, ho notato che chi tra i giovani segue con interesse il ciclismo (me compreso), venga considerato malissimo. i pochi appassionati rimasti sono pure derisi... [/quote] Essere derisi dagli ignoranti deve essere solo un motivo di vanto. Qui siamo tanti giovani, e facciamo spesso i salti mortali per vederci le corse più varie. E a tanti "vecchi" del ciclismo fa piacere vedere dei giovani così interessati.


Abruzzese - 26/04/2006 alle 16:47

[quote][i]Originariamente inviato da ciclgian [/i] Dopo i dati Auditel riguardanti la Liegi/Ba/Liegi di domenica (Rai3) è opportuno riportare in prima pagina questo thread. Che dispiacere leggere questi pessimi dati che segnalano un disinteresse ed una disaffezione preoccupanti. In Italia purtroppo il ciclismo regredisce, d'altra parte se continua a scemare l'interesse dei giovani, una volta scomporsi gli anziani sarà la fine o quasi. Che tristezza! [/quote] Non vorrei che sia questo uno dei motivi per cui alcune gare vengono trasmesse sul satellite invece che in chiaro:mi ricordo infatti che in passato del Giro del Trentino c'era una sintesi su Raitre delle tappe,non ricordo se addirittura c'era il finale della tappa in diretta.La Freccia Vallone pure mi pare che fosse trasmessa in chiaro mentre oggi tutte queste gare(compresa la Gand-Wevelgem)sono state trasmesse tutte sul satellite,rendendo quindi gli ascolti limitati a queste gare ristretti solo a chi possiede la parabola e puo' quindi seguirli,per cui mi dispiace se gli ascolti inferiori alle previsioni di gare assai importanti e ricche di tradizione come nel caso dell'ultima Doyenne avessero influenzato altre corse ugualmente belle da seguire a cui non e' stato trovato posto sul palinsesto in chiaro.Se poi molti giovani e molte altre persone preferiscono guardare altri programmi,alcuni dei quali veramente diseducativi,i veri appassionati purtroppo possono farci ben poco.


Lopi - 26/04/2006 alle 17:24

Secondo me il ciclismo è sfavorito dalla complessità dei suoi meccanismi, che lo rende difficile da capire per i profani (es. molti non capiscono perchè Petacchi che ha vinto tantissime tappe al giro non sia un dei favoriti per un tappone dolomitico), e la gente non comprendendo le gare che guarda in TV non si appassiona. Io ho 15 anni, nella mia classe nessuno segue il ciclismo, ma va detto che siamo 3 maschi e 21 femmine, e i miei amici considerano la mia passione per il ciclismo qualcosa di piuttosto stravagante.

 

[Modificato il 26/04/2006 alle 17:26 by Lopi]


Raf Benson - 26/04/2006 alle 17:45

Un giorno un mio amico calciofilo, esterefatto per la mia passione per il ciclismo e per il fatto che arrivavo addirittura a registrare le corse in TV, mi disse (testuale): "Ma come fai a guardare uno sport così? Vabbè la volata, ma quando pedalano!" :xxo Forse per fargli comprendere la sua ignoranza avrei dovuto rispondergli: "E tu come fai a guardare il calcio? Vabbè i gol, ma quando corrono e calciano la palla!" :boh:


Vuelta Espana - 26/04/2006 alle 18:44

[quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] Secondo me il ciclismo è sfavorito dalla complessità dei suoi meccanismi, che lo rende difficile da capire per i profani (es. molti non capiscono perchè Petacchi che ha vinto tantissime tappe al giro non sia un dei favoriti per un tappone dolomitico), e la gente non comprendendo le gare che guarda in TV non si appassiona. [/quote] Non penso che sia questo...ogni sport ha le sue regole, e quelle del ciclismo non sono più complesse di altre. Certo, mi ci son volute un bel po' di gare in diretta per capire certi meccanismi di squadra (come il capire che se un gregario va in fuga in un tappone, è spesso per agevolare il capitano), ma ci ho messo tanto anche a capire cosa fosse il fuori gioco, perchè a basket certi punti valgono 2 e altri 3, e ad esempio non ho ancora capito con che astruso ordine si saltino gli ostacoli nell'equitazione o come funzioni lo short track di squadra... @ Raf Benson: ti quoto e ti applaudo!!


gabri59 - 27/04/2006 alle 00:13

Mah... non dobbiamo dimenticare che però il Giro d' Italia negli ultimi due anni ha avuto degli ascolti altissimi. Ma il Giro d'Italia è un AVVENIMENTO,che ci passa sotto casa, molto pubblicizzato, così come lo sono ad esempio le Olimpiadi che, estive o invernali che siano, ottengono sempre ottimi ascolti con la gente che si appassiona a sport che normalmente sono "di nicchia". Il problema secondo me è che sono i media che creano in gran parte l' avvenimento: quando la competizione è appassionante, beninteso, la differenza viene fatta dalla pubblicità che l' evento ottiene. E purtroppo non possiamo certo dire che il ciclismo venga pubblicizzato come meriterebbe! Provare ad esempio a fare sparire dai quotidiani e dai servizi TV il moto GP e a relegarlo sul satellite, trasmettendo solo una corsa ogni tanto sul terrestre...provate a immaginare cosa sarebbe successo, nonostante Valentino Rossi & c, se fosse andata così... Io mi ricordo una situazione del ciclismo ben diversa una quindicina d' anni fa. Certo, poi i continui scandali ne hanno minato la credibilità, e a questo si è unita la voracità del calcio che ha fagocitato sempre di più gli spazi di tutti gli altri sport...e a giudicare dalle prime pagine di tutti i quotidiani sportivi, Gazzetta compresa (alla Tafazzi :OIO ), temo che la situazione non sia destinata a migliorare. :(


Reggio Emilia - 27/04/2006 alle 00:34

Non condivido il pessismismo di fondo di molti degli interventi, pur apprezzandone non solo il contenuto, ma anche l'enfasi con cui sono stati scritti. Sicuramente il ciclismo, rispetto ad altri sport come il calcio (di cui mi sto disamorando, ma su cui non condivido alcuni eccessi nel denigrarlo), è molto meno "guardabile", tanto più se a vedere una corsa in TV è il profano che sta facendo zapping. Calcio, basket, tennis, sono sport in cui bisogna essere dotati di grandissima tecnica, oltrechè avere ottime doti fisiche. Nel ciclismo, invece, la tecnica è quasi zero. L'aspetto fondamentale sta nelle strategie di squadra, nella tattica, nel cuore e nel coraggio del ciclista, tutti "argomenti" apprezzabili da chi ha dimestichezza con la bicicletta. Detto in parole povere, una partita di calcio, o di basket, o di tennis, pur nel rispetto della gradualità delle conoscenza dello sport in questione, è guardabile da tutti, mentre il ciclismo no. Posso riportare la mia esperienza: io ho 28 anni, e sono rimasto folgorato dalla vittoria di Bugno a Benidorm. ciononostante ho continuato a giocare a calcio, anche a discreti livelli, fino ai 20 anni, quando gli impegni lavorativi e di studio si sono fatti più gravosi, dopodichè mi sono gettato, nel tempo libero, anima e corpo nel ciclismo. Per la mia passione ero visto come una mosca bianca. Molti dei miei amici si stanno appassionando ora al ciclismo professionistico, ma solo dopo aver apprezzato il ciclismo praticato: tutti quelli che conosco che hanno smesso con i loro sport (calcio, basket), per mantenersi in forma hanno comprato una bicicletta da corsa, inizialmente da poco, poi hanno iniziato a migliorarla quando non a cambiarla con qualcosa di meglio. hanno imparato, praticandolo, prima nelle uscite di pochi chilometri giusto per fare due chiacchere, poi in quelle più lunghe per darsi una meta (e secondo me questa è la vera essenza non solo del ciclismo, ma della vita stessa), che senza lo sforzo, senza sapere soffrire in silenzio lungo una salita, non si va da nel punto dove ci era prefissato alla "partenza", oppure si soffre nel vedere che quello grasso o poco prestante fisicamente arriva a destinazione perchè motivato a farlo, mentre io che magari avrei i mezzi non ci arrivo per scarsa motivazione o scarsa capaicità di sacrificio . C'è chi mi ha detto che, in conseguenza delle uscite in bici, ha modificato il suo modo di rapportarsi al lavoro e agli altri colleghi (come il sottoscritto, del resto). Solo successivamente questi miei amici si sono aggregati al sottoscritto e ad alcuni amici appassionati per fare le trasferte e seguire le corse anche lontano da Reggio. In effetti si potrebbe discutere anche di questo, cioè di come anche chi pratica in modo amatoriale il ciclismo rimanga un pò distaccato, almeno all'inizio, rispetto al ciclismo professionistico, ma non credo che sia per l'immagine di sport "dopato" con cui (spesso) cercano di dipingerlo..... penso più al fatto che bisogna aver una certa esperienza per saper valutare se una fuga può essere buona o se la pedalata del tizio è più fluida di quella di caio, e questo lo si impara dopo aver anche preso delle cantonate, mentre per altri sport il gesto tecnico è visibile a prima vista da (quasi) tutti. In definitiva ritengo che il ciclismo sia sì meno "pompato" a livello pubblicitario, ma che quando uno lo scopre, anche solo per fare una sgambata per non prendere peso, difficilmente non si lascia coinvolgere dalla sua bellezza.....poi da lì da cosa nasce cosa, e nasce anche la passione per il ciclismo professionistico....... il ciclismo non morirà mai: come può uno sport così popolare e "capillare" finire a ramengo?


galliano - 27/04/2006 alle 10:16

[quote][i]Originariamente inviato da Pays Basque [/i] Inoltre, ho notato che chi tra i giovani segue con interesse il ciclismo (me compreso), venga considerato malissimo. i pochi appassionati rimasti sono pure derisi... [/quote] Miiihhh allora ho avuto un infanzia felice. Hai tempi del liceo e dell'università trovavo spesso degli appassionati di ciclismo. anche persone insospettabili!! Io comunque ho l'impressione che il ciclismo come sport praticato sia parecchio diffuso, almeno qui al nord. Diciamo che forse la passione arriva non proprio in giovanissima età. conosco molti che hanno cominciato dopo i 25/30 anni. Il ciclismo è uno sport salutare ma molto faticoso, molti iniziano + che altro per migliorare la salute e solo dopo se ne appassionano completamente. Ecco perchè mi sembra le persone over 30 siano comunque molto + informate dei giovanissimi. Quindi non sarei così preoccupato. Preferisco uno zoccolo duro di appassionati ad un branco di pecoroni che seguono il gp oppure la vela senza la minima capacità d'analisi. saluti gall


galliano - 27/04/2006 alle 10:25

Un aneddoto Qualche hanno fa ho dovuto spiegare ad un mio amico, ottimo tennista, ma scadentissimo ciclista (mai visto uno andare così piano in bici, un miracolo riuscisse a tenere l'equilibrio tanto andava piano in salita) come funziona la classifica del giro d'italia, l'importanza dei secondi di distacco e la non importanza della posizione nell'ordine d'arrivo a parità di tempo. Devo dire che rimasi allibito. In tutta la mia esistenza avevo dato per scontato questa cosa come fosse automatica, come conoscere l'alfabeto, i numeri, ecc. gall


Frank VDB - 27/04/2006 alle 12:08

Il problema dei scarsi ascolti è sempre il solito: se non c'è un buon battage pubblicitario per la corsa nei giorni precedenti, gli ascolti non si fanno. Che senso ha inviare tre giornalisti per 20 giorni in Belgio senza che facciano neanche un servizio per il tg (non per pigrizia, ma perchè il tg non glielo chiede)? Io ripeto sempre la mia tesi: 5 milioni di ascolto per Luna Rossa in piena notte sono stato il frutto di una propaganda martellante per uno sport di cui nessuno sa niente di niente. Gli ascolti del pattinaggio di questo ultimo periodo sono frutto dello stesso lavoro. Più che altro si è negli ultimi anni tentato di fare convergere sul solo ciclismo tutti gli scandali sportivi, anche perchè basta fare un giretto per le strade il sabato pomeriggio o la domenica mattina ora che è primavera e vi accorgete di quanta gente va in bici più che dieci o quindici anni fa. Sulla LBL: attenzione, i bassi ascolti sono dovuti anche al bel tempo e al ponte, che hanno sottratto molta gente al salotto e alla tv. La Roubaix o il Fiandre sono andati molto meglio.


ciclgian - 04/09/2006 alle 07:35

Vedo che in un'altra discussione si parla di rilancio del Ciclismo. Colgo l'occasione per riproporre questo vecchio thread e manifestare ancora una volta il mio pessimismo.


Giangi - 04/09/2006 alle 08:39

Io nel mio piccolo ho cercato di fare qualcosa.nella mia classe(4°liceo scientifico) sono riuscito a far appassionare a questo sport 5 miei compagni,ke prima nn seguivano assolutamente nulla.Sono arrivato a kiamarli a casa per avvisarli dell'inizio delle corse in tv!.Nel periodo del giro abbiamo anke appeso sulla lavagne foto di ivan basso ritagliate dalla gazzetta.più di così però nn si può fare,la maggior parte dei giovani continuano a ritinere il ciclismo uno sport stupido,dove si fa tanta fatica per nulla.Il commento più cumune è"mo ke balle questi qui ke pedalano per ore,ma kome fai a seguirli?":OIO


Vuelta Espana - 04/09/2006 alle 12:46

[quote][i]Originariamente inviato da Giangi [/i] Il commento più cumune è"mo ke balle questi qui ke pedalano per ore,ma kome fai a seguirli?":OIO [/quote] Purtroppo hai colto nel segno. Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di scambiare qualche parola in merito con uno dei produttori di Sfide, chiedendogli secondo lui quale fosse il motivo di un tale crollo mediatico del ciclismo dagli anni '50 in poi. La sua risposta? Esattamente quella che hai detto tu: cioè che "per la gente è molto più spettacolare vedere 90 minuti di calciatori che corrono dietro una palla piuttosto che tre ore di gente che pedala, e che a parte qualche rara azione, non fanno altro". Ovviamente ci ha poi tenuto a specificare che quello non è il suo pensiero, essendo un grande appassionato di ciclismo, ma la gente "comune" che di ciclismo capisce poco, purtroppo la vede proprio così.


giapom - 04/09/2006 alle 13:30

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Giangi [/i] Il commento più cumune è"mo ke balle questi qui ke pedalano per ore,ma kome fai a seguirli?":OIO [/quote] Purtroppo hai colto nel segno. Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di scambiare qualche parola in merito con uno dei produttori di Sfide, chiedendogli secondo lui quale fosse il motivo di un tale crollo mediatico del ciclismo dagli anni '50 in poi. La sua risposta? Esattamente quella che hai detto tu: cioè che "per la gente è molto più spettacolare vedere 90 minuti di calciatori che corrono dietro una palla piuttosto che tre ore di gente che pedala, e che a parte qualche rara azione, non fanno altro". Ovviamente ci ha poi tenuto a specificare che quello non è il suo pensiero, essendo un grande appassionato di ciclismo, ma la gente "comune" che di ciclismo capisce poco, purtroppo la vede proprio così. [/quote] Vero è difficile seguire una corsa che passa in un punto una sola volta.... ma non vedo molta differenza con motociclismo, automobilismo anche qui, normalmete uno spettatore non vede tutto il percorso e quindi può essere più o meno fortunato nel riuscire a vedere un sorpasso o qualcosa di spettacolare. Chi può fare pubblicotà al ciclismo è la TV con le proprie riprese televisive; qui in Toscana ci sono due emittenti televisive che per un'ora dal lunedì al giovedì trasmettono gare ciclistiche dai giovanissimi agli under 23 e quanche volta Amatori. Il problema della mancanza di giovani che praticano il ciclismo (parlo in qualità di genitore che ha il figlio che corre dall'età di 8 ammi, ora ne ha 13)è dovuta da tre fattori: - è uno sport molto faticoso, è facilissomo cadere e quando si cade...... ci si fa sempre molto male; - le società se vinci tutte le domeniche al massimo 2° ti seguono, il restanti ....... ci vuole tanta volontà; - molti genitori pretendo prestazioni dal figlio senza mai essere salito in bicicletta. Per quanto riguardano i costi che una famiglia sostiene penso che sia molto inferiore al calcio e altri sport: io ho speso al massimo 120 euro per tutta una stagione per il noleggio della bicicletta; per l'altro figlio che fa calcio ne spendo 325. Posso dire che mio figlio piccolo è "cresciuto" nel ciclimo ma non ha mai voluto provare, penso per le cadute e loro conseguenze. Concludo dicendo che, da quello che sono riuscito a capire da questi forum, io sono uno dei più "vecchietti" :Old:, e vi posso dire che sono veramente contento di leggere con che grinta e lungimiranza sono molti i giovani che amano il ciclismo. Ragazzi vi posso dire che, partecipando a varie conferenze a livello CONI e UISP, anchi nel gioco degli scacchi c'è il dopping (per migliorare la concentrazione e la memoria). E qui ho detto tutto.


giapom - 04/09/2006 alle 13:32

Caspita quanti errori di scrittura ho fatto!!!! :doh::doh::doh::doh: Spero però di essere riuscito a farmi capire!:)