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I succhiaruote - un racconto
claudiodance - 21/05/2007 alle 20:40

ciao belli, ritorno al forum dopo una lunga assenza. La scusa buona è questo raccontino da sottoporvi. Spero vi piaccia. Una precisazione: il racconto è ispirato alle mie attuali passeggiate domenicali coi “manetta” mantovani, ma nulla di quanto descritto è mai accaduto e non c’è nessuna squadra di succhiaruote malvoluti dagli altri ciclisti. Oltretutto le maglie della squadra di Formigosa sono bellissime e i ragazzi di quel gruppo sono amabilissimi compagni di allenamento. Insomma, il solito, tutta roba inventata per il mio e, spero, il vostro divertimento. Ciao cari claudio


stress - 21/05/2007 alle 20:41

mi stavo preoccupando. che bello, tu esisti ..................... :D:D:D Ps: azz, ti stai allenando!!!!!!!!!!!!!


claudiodance - 21/05/2007 alle 20:46

[b]I succhiaruote[/b] Non li sopportate davvero quei rossi là. Daccordo, avete deciso di non dargli soddisfazione, e così li ignorate e fate i superiori. Però non è mica una roba facile. Motivi per smadonnare ve ne danno troppi. Io lo capisco. Delle volte siete lì, tranquilli. Quelli di Formigosa non li state neanche calcolando. State bene, vi sembra. E però, [i]Zio Cane[/i], quelle loro maglie rosse trovano sempre il modo di rompere i vostri cog.lioni. Io lo so, ho visto. Ogni santo sabato e ogni santa domenica li vedete arrivare. E li vedete da lontano, rossi come sono. Arrivano a uno a uno che sembra che lo facciano per dare più fastidio. È mattina presto e non ne avete voglia di incazzarvi. Ma loro arrivano, sono tanti, fanno casino e [i]Zio Cane[/i], già lo sapete che vi succhieranno le ruote tutto il giorno. Eccoli là. Rossi come le bandiere rosse di un corteo e invece sono ciclisti. Proprio come voi. Sembra impossibile eppure hanno la stessa vostra passione per la bici. Eppure è così, [i]Zio cane[/i]. Siete uguali. Cioè, diversi, daccordo, ma mica poi tanto. Questa cosa vi manda in bestia. Si vede. Anche oggi sono il gruppo più folto. Saranno venti o trenta ciclisti su una cinquantina. Troppi. Cioè troppi, un momento. Diventano troppi quando sono tutti dei succhiaruote del caz.zo come loro. È questo, a guardare bene, quello che ve li ha resi insopportabili fin dall’inizio. Comunque, stamattina, aspettate come sempre l’ora stabilita per la partenza. Eccoli, stessa musica. Voi da un lato della strada e loro dall’altra parte. Ingrossati attorno alle pompe del benzinaio. Sembrano pomodori maturi. Solo che fanno già del casino, mentre i pomodori non dicono mai niente. Sono venute le otto e partite. E loro dietro di voi. Il gruppo si mette in movimento lentamente, si formano le coppie della fila doppia. Ognuno si sceglie il compagno per chiacchierare di bici e di fi.ga. Uscite da Mantova, voltate verso Marmirolo e poi il lago di Garda. Solito giro da tre ore e mezza Voi davanti, con la faccia al vento e loro dietro a fare del ghetto. Al bivio per Peschiera succede una cosa nuova. I primi rallentano per decidere la strada e, vai a sapere come mai, due di Formigosa si ritrovano davanti. [i]Zio cane![/i] Non era mai successo. I succhiauruote che tirano. L’andatura è calata di brutto, perchè loro, che stanno a ruota da una vita, la forma buona non l’hanno potuta trovare mai. Ve la godete. Piano come tartarughe ma ve la godete [i]Zio cane[/i]. [i]I rossi al comando[/i], che titolo per la Gazzetta di domani. Siete lì a pedalicchiare e a ridere come i matti quando succede il casino: E’ un pezzo di strada in discesa. Il ciccione rosso sulla sinistra non segnala una buca profonda e tu, Gianni, la prendi in pieno. [i]Diobono[/i], a momenti ti smalti per terra. Eri in seconda fila e non l’hai proprio vista. Le mani sono scivolate giù dalle leve dei freni e fortuna che la destra ha riagganciato la piega bassa del manubrio con il pollice. Silenzio. - Oh, vuoi farmi ammazzare? É la tua voce, ma sembri un castrato. Hai visto la morte in faccia e in gola ti trema tutto. Il timbro della tua voce è un’umiliazione che non puoi subire senza reagire e ripeti la frase ringhiando. - Oh, vuoi farmi ammazzare? Il tipo volta mezza testa e fa spallucce. Non risponde. - Oh, mi ascolti o no? Vuoi farmi ammazzare? Si volta un pò di più. Non parla. Le dita della mano destra si uniscono a conchetta. Ti fa il gesto che significa [i] “ma cosa vuoi?” [/i] - Porc.ozzio, vuoi farmi ammazzare? - Caz.zo de problema ghet? Ma varda ndu te vè, piùtost! Stavolta si è voltato e rallenta al centro della strada. - Problema? Tu se il problema, impara ad andare in bici. Imparate tutti, voialtri, ad andarci. – gli fai. - Caz.zo diset! Che caz.zo diset! - Che avete rotto le palle, Formigosa, avete rotto le palle. Hai capito!? - Eh, cusa ghè!? Aumenti la velocità. Tiri quattro pedalate rabbiose. Lo affianchi e gli stai urlando nel muso. Quel muso grasso da maiale. Da maiale comunista. Lo odi. [i]Zio cane[/i], lo odi. - Alura, cusa ghè!? – ripete il ciccione. - C’è che talmente non siete abituati a tirare, a stare davanti, che non sapete nemmeno segnalare una buca! - Ma va a cagher! - Ma vacci te, scemo. Finiscila. Finitela. Siete in mezzo alla strada, anche gli altri urlano. Tutta la carreggiata è intasata dalle bici. Si sentono dei clacson da dietro. C’è casino. C’è casino. Tu sei finito tutto sulla sinistra. - Non ti rispondo neanche, va a cagher. Vai a cag.are! – Fa il maiale. - Bravo. Bravi. Se spacco una ruota per colpa tua, me li dai tu cinquecento euro? Li hai da darmeli. Silenzio. Il maiale non risponde. - Li hai? – lo incalzi. – Li hai? - Li ho, ma non te li do, facia de me.rda. Non ve li diamo. Vai dum mia. É la risposta che lo inchioda alla sua stessa mediocrità. Lui e gli altri. Stacchi una mano e ruoti il busto all’indietro. Verso i tuoi con la maglia bianca e blu. Quella risposta è il tuo trionfo. Lo capiscono tutti. Allarghi un sorriso soddisfatto e sbandi oltre la riga bianca. Stai ammiccando a Luigi, quando la voce del maiale ti sorprende. - Macchina, macchina!!! [i]Rumore di qualcosa che aggancia e tira su. Forza centrifuga. Il mondo gira centottanta gradi sull’asse verticale strisciando, le une sulle altre, bande colorate di asfalto, erba, cielo e biciclette rosse. È una bella giornata senza nuvole e non vedi nessuna fascia bianca ruotare nel tuo campo visivo. Peccato, pensi, oggi il lago doveva essere uno spettacolo. [/i]

 

[Modificato il 21/05/2007 alle 22:20 by claudiodance]


stress - 21/05/2007 alle 20:55

Bello, ma il finale m'ha fatto venire la pelle d'oca. Architetto non si fa così.


W00DST0CK76 - 21/05/2007 alle 21:47

Redivivo Claudione, bentornato! La tua misteriosa assenza mi fa pensare che ti rivedremo alla Kobram bello tirato a lucido! Bel recconto, mentre leggevo mi sembrava di sentire i clacson degli automobilisti inc.zzati :D


pedalando - 21/05/2007 alle 21:59

yuk! Finalaccio a sorpresa :D :clap: e chi ce l'ha il fiato per litigare.......


bartolina - 29/05/2007 alle 23:12

Bello! :cincin: Non vengo molto sul forum ultimamente ma cerco sempre se ci sono racconti sul ciclismo. Un po' agghiacciante il finale però... :boh: Adesso cerco se ce ne sono altri.