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Riccò: corridore per grandi giri o per classiche?
Carrefour de l arbre - 20/03/2007 alle 21:14

Apro questo mini-sondaggio perchè leggo, con parecchia curiosità, che Riccò potrebbe essere non solo un protagonista, ma addirittura un'insidia per Simoni al prossimo Giro d'Italia. Mi incuriosisce perchè io non ce lo vedo per niente come possibile vincitore di un grande giro, non per sfiducia ma perchè a mio avviso non ne possiede le caratteristiche necessarie. Non si conosce la sua tenuta sulle tre settimane, e la - obiettivamente - pessima crono di domenica, nonostante un'ottima gamba e una condizione mentale sfavillante (al di là delle due vittorie consecutive, non mi sembra certo un corridore indeciso e timoroso, tutt'altro), fanno propendere per un'idiosincrasia verso questo tipo di prova; migliorabile, certo, ma le basi sono sconfortanti. Viceversa, le sparate nei chilometri finali nelle due tappe vinte alla T-A, la capacità di azzeccare il momento giusto, una buona (troppa?) dose di sfrontatezza e - a mio avviso - buone doti di fondo, seppur da migliorare (lo ricordo protagonista anche al Giro di Lombardia fin quasi alla fine, poi si accese la spia della riserva ma fu comunque un'ottima prestazione per un "esordiente"), me lo fanno immaginare più come un potenziale cacciatore di classiche. Voi cosa ne dite?


simone89 - 20/03/2007 alle 21:18

Per me entrambe le cose.... è ancora molto giovane e può migliorare sia in salita che a crono.... Speriamo bene......


MDL - 20/03/2007 alle 21:19

magari è ancora presto ... e difficilmente reggerà le tre settimane...ma per il futuro riccò è un corridore da grandi giri


antonello64 - 20/03/2007 alle 21:38

per le classiche secondo me è molto competitivo già da adesso, incognita sulle lunghe distanze permettendo. Per i giri deve dimostrare ancora tutto: se ne potrà parlare solo dopo il Giro d'Italia.


21marco21 - 20/03/2007 alle 21:54

Io Riccò lo vedo un corridore alla Cunego sia per le une che per le altre e chissà che al Giro non faccio un bello scherzo a Simoni come fece Damiano!


W00DST0CK76 - 20/03/2007 alle 21:57

Credo che il ragazzo possa essere adatto sia alle corse a tappe (Giro e Vuelta, non Tour) che alle classiche, inizialmente sarebbe meglio che si concentrasse sulle corse in linea affrontando invece quelle a tappe per fare esperienza e imparare a gestirsi nel corso delle 3 settimane. Come corridore è abbastanza completo, forte in salita e con un'ottimo spunto veloce, unica lacuna la crono, col pasare degli anni e con la piena maturazione fisica potrebbe comunque acquisire quell'esperienza in grado di limitare i distacchi senza snaturare le sue caratteristiche, per i test in galleria del vento c'è ancora tempo.


teo 88 - 20/03/2007 alle 22:50

per me ricco assomiglia molto anzi moltissimo a cunego..entrambi veloci entrambi forti scalatori e scattisti...ma forse tra i due c'e una differenza..cunego ha un recupero formidabile;anzi conta molto su quel recupero;che non si sa ancora se ricco abbia..se non sbaglio ricco e del 84 e alla sua eta cunego vinceva il giro..ma forse difficilente riccardo terra la condizione attuale fino al giro..credo puntera forte su baschi;classiche ardenne


mestatore - 20/03/2007 alle 23:06

premetto, a me non è simpatico. non mi piace. non mi piace il corridore che ariva , è irresisitibile per 10 giorni e poi scompare per mesi. poi riappare ed è di nuovo irresistibile per pochi giorni. mi ricorda certi tipi degli anni novanta.. comunque, visto quello che ha fatto al lombardia all' esordio, nelle classiche ha i numeri per farsi vedere. per la distanza si vedrà. alla prima esperienza ha finito il tour, pur senza distinguersi. non è poco in ogni modo. sarà per il passato cha sa di solfatara, sarà per le interviste , non da guascone ma da "assolutamente convinto", ma io resto prevenuto. non tutti ci possono piacere... ma alla tirreno ha fatto sfracelli. ciao mestatore


sceriffo - 20/03/2007 alle 23:06

ho sentito un paio di sue dichiarazioni.. habla mucho, e qs , per un corridore vuol dire inimicarsi molta gente. e quando hai molti nemici , c'è il rischio che qualche corsa te la faccian pure perdere. altro particolare: nel ciclismo si prendono e si danno. Il giorno che, presto o tardi le prenderà , ormai convinto di essere un campione, per lui l'effetto sarà ancor più devastante


mont ventoux - 20/03/2007 alle 23:36

I miei sospetti sono più legati agli stop ripetuti subiti tra i dilettanti. D'accordo che si può sospettare di tutti e di nessuno, però tutti quei controlli sballati che ha subito credo siano in qualche modo indicativi, il certificato, che pure hanno diversi corridori, per il valore naturalmente alto di ematocrito, non so quanto sia attendibile. Tra i professionisti mi sembra che abbia mostrato finora una buona continuità, nel senso che è stato presente più o meno sempre presente. Potenzialmente può diventare un personaggio anche giù dalla bici, perchè sembra molto sfacciato e diretto, però c'è il rischio che lo mettano in mezzo e gliela facciano pagare alla prima occasione, non perchè alla Tirreno li ha battuti tutti, ma perchè è stato un pò irriguardoso con l'uso delle parole. Credo che per le corse in linea sia al top già adesso, e per le gare a tappe bisognerà vedere più che altro con quali energie arriverà al Giro, ma credo che potenzialmente sia un corridore polivalente. C'è anche da dire che una cosa è fare lo scatto nel finale di corsa è staccare tutti, mostrando una condizione sicuramente superba, e ben altra è il logorio di una corsa di 3 settimane, quando lo vedremo al Giro potremo capirne di più. Se anche vincesse la Sanremo, comunque, sarebbe sin troppo presto per dire che abbiamo scoperto il nuovo COPPI-SARONNI-PANTANI, come già troppi si sono affrettati a dire, dal momento che lo stesso Cunego del 2004 pareva un fenomeno, e che poi così forte non è più andato. Come novità è positiva, certamente, anzi direi che senza di lui questa Tirreno non avrebbe lasciato quasi nulla, però è molto meglio essere cauti, e valutarlo con assoluto equilbrio facendo passare almeno un paio di anni. Diciamo che mi stimolano più fiducia, per il momento, corridori come Pozzovivo e Nibali, per quanto riguarda le gare a tappe, credo stiano crescendo in maniera più regolare.

 

[Modificato il 20/03/2007 alle 23:40 by mont ventoux]


janjanssen - 20/03/2007 alle 23:52

riccò? Chi è? :D:D:D:D:DPortate pazienza. se è grande, crescerà.


ianni - 20/03/2007 alle 23:55

[quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] I miei sospetti sono più legati agli stop ripetuti subiti tra i dilettanti. D'accordo che si può sospettare di tutti e di nessuno, però tutti quei controlli sballati che ha subito credo siano in qualche modo indicativi, il certificato, che pure hanno diversi corridori, per il valore naturalmente alto di ematocrito, non so quanto sia attendibile. Tra i professionisti mi sembra che abbia mostrato finora una buona continuità, nel senso che è stato presente più o meno sempre presente. Potenzialmente può diventare un personaggio anche giù dalla bici, perchè sembra molto sfacciato e diretto, però c'è il rischio che lo mettano in mezzo e gliela facciano pagare alla prima occasione, non perchè alla Tirreno li ha battuti tutti, ma perchè è stato un pò irriguardoso con l'uso delle parole. Credo che per le corse in linea sia al top già adesso, e per le gare a tappe bisognerà vedere più che altro con quali energie arriverà al Giro, ma credo che potenzialmente sia un corridore polivalente. C'è anche da dire che una cosa è fare lo scatto nel finale di corsa è staccare tutti, mostrando una condizione sicuramente superba, e ben altra è il logorio di una corsa di 3 settimane, quando lo vedremo al Giro potremo capirne di più. Se anche vincesse la Sanremo, comunque, sarebbe sin troppo presto per dire che abbiamo scoperto il nuovo COPPI-SARONNI-PANTANI, come già troppi si sono affrettati a dire, dal momento che lo stesso Cunego del 2004 pareva un fenomeno, e che poi così forte non è più andato. Come novità è positiva, certamente, anzi direi che senza di lui questa Tirreno non avrebbe lasciato quasi nulla, però è molto meglio essere cauti, e valutarlo con assoluto equilbrio facendo passare almeno un paio di anni. Diciamo che mi stimolano più fiducia, per il momento, corridori come Pozzovivo e Nibali, per quanto riguarda le gare a tappe, credo stiano crescendo in maniera più regolare. [/quote] Condivido quanto detto sopra. Aggiungo che non mi è mai piaciuto e che il tempo sarà giudice di quanto ha fatto e di quanto farà. Ciao Ianni


dietzen - 21/03/2007 alle 00:28

secondo me per le classiche può essere già competitivo ad alti livelli, tipo sulle ardenne. il suo scatto potrebbe andar bene per il muro di huy o anche per l'arrivo dell'amstel sul cauberg. per i grandi giri è ancora presto per dirlo, bisogna vederlo sulle salite lunghe, sulle 3 settimane, sulle crono.


Zpaolo - 21/03/2007 alle 00:28

lo ritengo, come del resto anche altri sul forum, abbastanza simile a cunego come caratterristiche, percui molto piu da classiche che da grandi giri. Il problema è nn caricare d aspettative un giovanissimo come lui, altrimenti si rischia d bruciarlo!


rizz23 - 21/03/2007 alle 01:05

Personalmente credo che ci troviamo di fronte alla solita questione: se il ragazzo fosse nato belga, olandese, sovietico, forse anche tedesco, con le sue doti lo si sarebbe senza meno indirizzato verso le classiche. Invece da buon italiano, in un team che privilegia senza esitazioni le (grandi) corse a tappe, si prospetta per lui un futuro come vincitore del Giro d'Italia e lo si manda a far classifica (almeno quella per la maglia bianca) e in appoggio a Simoni, all'edizione 2007. Per me si tratta di un errore che fa parte di un panorama italiano di cui Bettini è una fortunata eccezione; mi riferisco alla tendenza a orientare verso i grandi giri corridori con ottimo spunto in volata, ma capaci di tenere e all'occorrenza attaccare su percorsi più duri. Parliamo di gente come Di Luca, Pellizotti, Cunego e Garzelli: gli ultimi due un Giro lo hanno vinto, ma a mio parere avrebbero potuto essere valorizzati maggiormente con un menu a base di grandi classiche condite eventualmente dal Tour; per Di Luca mi riferisco al 2006, l'anno dell'Equivoco, per così dire, quando decise di puntare tutto sulla corsa rosa, finendo la stagione con una vittoria di tappa alla Vuelta... Per i detrattori di Riccò, divisi tra chi dice apertamente che trova sospetta la questione-certificato e chi dice di trovarlo antipatico ma in realtà basa tale antipatia proprio sulla questione-certificato (e sull'invidia, in alcuni casi): vi faccio notare che non si può fare i garantisti a targhe alterne ed applicare l'innocenza fino a prova contraria solo nei casi o nei giorni in cui fa comodo...


Admin - 21/03/2007 alle 01:44

Forse un giorno riusciremo ad affrontare una discussione su Riccò, qui sul forum, senza che nessuno tiri per forza fuori quella storia. Che è il discorso valido un po' per tutti, quindi non capisco perché bisogna farlo sempre per Riccò. E non capisco perché siamo così condizionati mentalmente da finire a parlare sempre di doping. E' una cosa insostenibile, io veramente sto iniziando a non farcela più. Perdonate lo sfogo.


prof - 21/03/2007 alle 03:41

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Forse un giorno riusciremo ad affrontare una discussione su Riccò, qui sul forum, senza che nessuno tiri per forza fuori quella storia. Che è il discorso valido un po' per tutti, quindi non capisco perché bisogna farlo sempre per Riccò. E non capisco perché siamo così condizionati mentalmente da finire a parlare sempre di doping. E' una cosa insostenibile, io veramente sto iniziando a non farcela più. Perdonate lo sfogo. [/quote] Come si fa a non darti ragione, Marco. Lo sai bene, sono stra-d'accordo con te, non se ne può proprio piu'. Sul ragazzo sai già come la penso; il suo caratteraccio - chiamiamolo caratteraccio anche se, a mio avviso, di pura e semplice maleducazione si tratta - gli renderà la vita molto difficile, se non impossibile. Ha un bisogno disperato di una guida solida e non lo sa; non riesco ancora a capire se nella sua squadra se ne rendano conto o no. Alla sua età è richiesta maggior maturazione e intelligenza. Detto questo, Riccò può essere capace di tutto e, anche questo lo sai, lo dico da tempi non sospetti. Per quello che conosco io il recupero c'è ed è formidabile. L'unico punto debole è questo caratteraccio che, nell'ambiente in cui si trova, potrebbe schiantarlo. D'altra parte lo conosciamo bene quell'ambiente li', ne ha distrutti di molto forti, molto forti... Ai discorsi sulle maturazioni piu' o meno lente io credo fino ad un certo punto: il fuoriclasse, quando c'è, lo si vede da subito o quasi. Se vincerà per un anno o due solamente non sarà il primo e sapremo anche il perchè, diversamente ben venga, ce n'è bisogno... Ciao


ciclgian - 21/03/2007 alle 08:15

Voglio dire anch'io la mia. Per le corse in linea non dovrebbero esserci dubbi. Presto lo vedremo sulle grandi distanze, nelle classiche,a fianco dei più forti e, spero, fugheremo ogni dubbio. Per le grandi corse a tappe si vedrà. Qualcuno dice che ha un grosso recupero, quello che non avevano altri forti corridori in linea tipo Argentin, il recupero è indispensabile. Poi ci sono le cronometro. Credo che a cronometro possa solo difendersi ed è un handicap. Anche come passista può esserci qualche dubbio. Al Tour, dove, in pianura, si marcia a 50 all'ora, le andature troppo alte possono stroncarti. Ripeto, vedremo. E' stupendo e intrigante scoprire la nascita di un campione. Speriamo! Io, intanto, la prima cosa che ho osservato attentamente è la sua posizione in bici : mi piace, "è bello" come si dice nell'ambiente. Cunego in bici è bruttino, Riccò "è messo bene", si guarda con piacere e godimento.


robby - 21/03/2007 alle 08:19

non ho ancora votato per il sondaggio perchè sono molto indeciso e perchè secondo me è ancora motlo presto...molto bello e completo il post di rizz che dovrebbe far riflettere molti ds sulla gestione dei prorpri gioiellini che crescono nelle varie squadre.. cmq come detto da altri il tempo farà da giudice, cmq sia secondo me già quest'anno potrà dire la sua in qualche corsa da un giorno importante


david 724 - 21/03/2007 alle 08:31

io dico per le classiche anche se per i grandi giri magari deve solo fare un po di esperienza


Admin - 21/03/2007 alle 09:53

(Segnalo che da stamattina in questo thread verranno cancellati tutti i post di un certo tipo).


miky70 - 21/03/2007 alle 09:54

Io dico per le classiche. Se comincia a lavorare per fare entrambe, secondo me fa la fine di Di Luca che ha perso molte opportunità. Lo capisco, l'affetto dei tifosi che raggiungi correndo il Giro d'Italia è grandissimo in confronto a quello che ottieni facendo bene una Milano-Sanremo o un Lombardia, ancora meno poi quello che ottieni correndo le classiche del Nord, grazie alla "grande" attenzione della TV. Comunque Riccò mi sembra un tipo che sa già il fatto suo. Quanto a carattere credo che non debba migliorare tanto, una puntina di ironia magari... ahi, ahi finisco sempre per paragonare tutti a Marco Pantani!! :P


Frank VDB - 21/03/2007 alle 11:18

Una rondine non fa primavera. Due forse sì, ma sempre con il forse. In altre parole, aspettiamo prima di dire se sarà un campione e - se sì - se più adatto a certe corse o ad altre. Badate che anche Pozzato nella settimana prima della Sanremo 2003 sembrava l'astro nascente del ciclismo azzurro... ma ha passato tempi abbastanza bui e solo tre anni dopo ha rifatto vedere cose da campione, di cui peraltro aspettiamo conferma quest'anno. Quindi io aspetterei prima di cantare inni a Riccò... Infine, non tiro fuori i soliti discorsi sugli ematocriti, però posso esprimermi sulla personalità. Il reggiano parla troppo. Ed è troppo convinto. Non depone a suo favore, almeno per quel che riguarda un potenziale tifoso come me.


desmoblu - 21/03/2007 alle 11:26

Per me non è ne' da classiche ne' da grandi giri...è semplicemente giovane e promettente. Quindi eviterei di bruciarlo in paragoni e disquisizioni, caricandolo di aspettative e pressioni, come già avvenne con Cunego. Chi vivrà vedrà, ecco.


mont ventoux - 21/03/2007 alle 12:10

Sul fatto che l'abbiano indirizzato o lo vogliano indirizzare imediatamente sui grandi Giri non mi sembra, anche perchè Riccò stesso si è proposto sin da quest'anno per essere protagonista alle classiche. Altra cosa è dire che in Italia la gente comune segue il ciclismo solo in occasione del Giro e del Tour, le altre corse sono seguite solo dagli appassionati stretti. E' così da sempre, anche se vinci tutte le classiche del mondo fai fatica ad importi all'attenzione fuori dal ciclismo, ed è quindi normale che i corridori talentuosi spostino le loro attenzioni soprattutto sulle gare a tappe. Su altre questioni,l'ho detto anch'io che non è giusto che ogni discussione ciclistica che viene aperta porti al doping, l'ho scritto pochi giorni fa anche se non ricordo in quale topic. Faccio anche notare che di topic sul doping o che comunque riguardavano questo problema, ne sono stati aperti moltissimi in questo forum, almeno da quando lo frequento io, cioè meno di 2 anni, e che forse almeno in alcuni casi se ne poteva fare a meno, tranquillamente, dal momento che il discorso era sempre lo stesso, le cose dette pure, e al massimo si scatenavano battibecchi che non servivano per nulla a capire meglio il problema. E anche molti topic aperti su questioni che inizialmente non avevano nulla a che fare col doping sono degenerati e sconfinati. Per me si potrebbe tranquillamente vietare di parlare di doping, le discussioni su questo argomento le ho lette sempre con molta fatica e sono intervenuto anche di rado, non ho mai capito perchè dovremmo azzannarci su come si gestisce un atleta professionista, al massimo si può discutere degli sforzi che questo sport impone, sulla fatica e sulle modalità di recupero, lecite o illecite, ma appunto discuterne in maniera disinteressata, non con acrimonia e rabbia come è successo tante volte. Tanto non sono cose che dipendono da noi, nè noi abbiamo alcun potere per cambiare le cose. Ognuno ama e segue il ciclismo come vuole, io sono molto più interessato a correre in bici che a litigare sul doping presunto o effettivo dei professionisti, il mio riferimento a Riccò si limitava a ricordare che è stato molto chiacchierato nel suo passato dilettantistico, poi ho aggiunto che mi sembra un bel tipo, nel senso che ha personalità e sicuramente delle grandi qualità. Tutto qua, non mi sembra di aver detto cose non vere. Non ne faccio una questione privata, nè ho elemento alcuno per giudicare Riccò o altri atleti da altri punti di vista. E questo vale per qualsiasi atleta, ciclista e no.


omar - 21/03/2007 alle 12:57

Possiamo dire che è sulla buona strada però deve ancora crescere, ho sentito Bulbarelli che lo paragonava a metà Saronni e a metà Pantani, ma io dico come si può paragonere Riccò per aver vinto due tappe alla Tirreno a due campioni di quel calibro, penso abbia esagerato troppo. Prima di fare quello che hanno fatto quei due ne deve fare di strada :boh:

 

[Modificato il 21/03/2007 alle 13:07 by omar]


rizz23 - 21/03/2007 alle 13:03

[quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] Sul fatto che l'abbiano indirizzato o lo vogliano indirizzare imediatamente sui grandi Giri non mi sembra, anche perchè Riccò stesso si è proposto sin da quest'anno per essere protagonista alle classiche. [/quote] Non voglio sembrare autoreferenziale, però: [quote][i]http://www.cicloweb.it/art705.html[/i] A proposito di palmares: dovessi pensare alla corsa che ti darebbe più soddisfazione vincere nella tua carriera, cosa sceglieresti? «Sicuramente mi piacerebbe vincere un Giro d'Italia e, a parte quello, una Liegi». Per il 2007? «L'intenzione è fare un buon Giro, visto che è stata reintrodotta la maglia bianca, mentre prima andrò a far esperienza ad Amstel, Freccia e Liegi, dove pure vorrei essere protgonista. Per quanto riguarda il resto della stagione, si valuterà dopo la corsa rosa». [/quote] Insomma, le priorità mi sembrano evidenti: il Giro davanti a tutto, poi eventualmente il resto.


prof - 21/03/2007 alle 16:14

A me francamente pare un magnifico programma: Sanremo, Amstel, Freccia, Liegi e poi Giro, senza contare che è da gennaio che corre dall'uno all'altro continente. Questo non ha il braccino corto e non si lesina ai suoi tifosi; questo ama il suo lavoro e lo vuole fare bene. Alla faccia di tutti quelli che - a 24 anni, si badi bene, non a 60 - misurano gli sforzi col bilancino e si arrovellano con dubbi esistenziali su cosa sia meglio fare da grandi, se il corridore da giro o quello da classiche o, meglio ancora, da esposizione. Senza rendersi conto che nel mentre il tempo vola. Alla faccia di quelli che spariscono per piu' di mezza stagione, poi magari gli viene la febbre e via che si passa alla stagione successiva, nella quale la manfrina sarà piu' o meno la stessa. No ragazzi, non foss'altro che per i motivi di cui sopra questo ragazzo va elogiato e piu' di qualcosina lo ha già fatto vedere. Mi piace. Sarò di parte, ma mi piace. Costui non ha paura di misurarsi nè di battersi e fa onore al suo mestiere, interpretandolo come un vero corridore deve. De Vlaeminck, tanto per citarne uno, era certo un grande corridore da classiche: benissimo, De Vlaeminck partecipava anche a Giro e Tour (sovente nello stesso anno) e si batteva come un leone in entrambi, onorando sè stesso e dando ancor maggior lustro alle vittorie di Merckx. In una parola rendeva onore al ciclismo, al suo mestiere, ai tifosi ed ai suoi colleghi e avversari. Perchè ? fa schifo a qualcuno ? Marco faceva le volate alla Vuelta, piazzandosi nei 5 con grande scandalo del suo contabile e, se soltanto avesse potuto, avrebbe partecipato alle classiche dove, statene pur certi, non avrebbe fatto la comparsa, no di certo. Che nessuno osi affermare o anche solo insinuare che ho fatto accostamenti impropri, eh ? E poi, non è reggiano...


rizz23 - 21/03/2007 alle 17:53

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] A me francamente pare un magnifico programma: Sanremo, Amstel, Freccia, Liegi e poi Giro, senza contare che è da gennaio che corre dall'uno all'altro continente. Questo non ha il braccino corto e non si lesina ai suoi tifosi; questo ama il suo lavoro e lo vuole fare bene. ... No ragazzi, non foss'altro che per i motivi di cui sopra questo ragazzo va elogiato e piu' di qualcosina lo ha già fatto vedere. [/quote] prof, mi trovi d'accordo quando dici che qualcosa lo ha fatto vedere Riccò: insomma, ovvio che è presto per parlare di un grande campione, ma se osserviamo cos'ha fatto nel primo anno e tot da professionista ci rendiamo conto che ha doti notevolissime. D'accordo - con qualche riserva, perchè se un corridore ha delle doti è giusto anche che vengano gestite bene - anche sul discorso del non risparmiarsi. Quello che faccio io è un discorso di priorità: se imposti una stagione per fare maglia bianca al Giro e hai certe caratteristiche "da classica vallone" secondo me qualcosa non quadra; sarei stato d'accordo su un programma con Amstel-Freccia-Liegi per fare esperienza e provare a giocarsela e con il Giro da correre per le tappe. Ma anteporre la classifica del Giro... mah, non mi convince. Fermo restando che chi lo gestisce è 20mila volte più competente di me e si tratta di chiacchiere e di valutazioni un po' da bar... o da forum :D


antonello64 - 21/03/2007 alle 18:22

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Sul ragazzo sai già come la penso; il suo caratteraccio - chiamiamolo caratteraccio anche se, a mio avviso, di pura e semplice maleducazione si tratta - gli renderà la vita molto difficile, se non impossibile. [/quote] visto che non ho seguito le sue dichiarazioni sulla stampa e in tv, a questo punto sono curioso di sapere cosa ha detto dal momento che tutto il forum è d'accordo nel dire che parla troppo.


prof - 21/03/2007 alle 18:33

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] Fermo restando che chi lo gestisce è 20mila volte più competente di me e si tratta di chiacchiere e di valutazioni un po' da bar... o da forum :D [/quote] Mi associo nella tua annotazione, che vale anche per il sottoscritto: in ogni caso me lo auguro nell'interesse di Riccò stesso. Cosa di piu' bello nella vita che due chiacchiere da bar. Magnifico rizz, è proprio lo spirito giusto. E allora, finchè siamo al bar, chiediamo una bottiglia di champagne. Se poi dovessimo accorgerci di non avere abbastanza soldi, ci accontenteremo anche di un paio di birrette. Se Riccò non potrà fare classifica, pazienza: ci farà almeno divertire e discutere in pace. Si', sono d'accordo con te. Detto tra di noi, sai te il casino che verrà fuori qui sul forum su Cunego, Riccò e Basso ? Non resta che sperare. Ciao


Carrefour de l arbre - 21/03/2007 alle 18:34

Qualche considerazione: non era mia intenzione definire Riccò un campione: due tappe alla Tirreno- Adriatico non vogliono dire nulla. Ero però curioso di conoscere la vostra opinione sulle sue caratteristiche : io, almeno, dopo la crono di domenica ci andrei cauto a puntare alla maglia bianca del giro. Ha dimostrato ottime doti di scattista, di acume tattico nel partire al momento giusto, e una piacevole cattiveria agonistica. Mi è piaciuto perchè ha promesso l'attacco nella penultima tappa, e l'ha fatto (anche se nel finale secondo me non ne aveva). Viceversa, ha deluso nella crono di domenica (e su una distanza relativamente breve), fondamentale per tutti i gt. Inoltre non si conosce la sua tenuta sulle tre settimane. in poche parole, io punterei per almeno un paio di anni sulle classiche, per poi mettermi alla prova nei gt. non da ultimo, cercherei di tenere a freno la lingua, visto che il carattere è al peperoncino. [quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Il reggiano parla troppo [/quote] ma chi, io?:D


antonello64 - 21/03/2007 alle 18:36

beninteso, il parlar troppo non è una cosa di per sè negativa: dipende da chi lo fa. Un conto se lo fanno Muhammad Alì, Ayrton Senna o Alberto Tomba, un altro se lo fanno Nino La Rocca, Jacques Villeneuve o Antonio Cassano. Se alle parole seguono i fatti, ben vengano le chiacchiere e anche le sbruffonate: altrimenti è una cosa ridicola.


Subsonico - 21/03/2007 alle 18:41

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Sul ragazzo sai già come la penso; il suo caratteraccio - chiamiamolo caratteraccio anche se, a mio avviso, di pura e semplice maleducazione si tratta - gli renderà la vita molto difficile, se non impossibile. [/quote] visto che non ho seguito le sue dichiarazioni sulla stampa e in tv, a questo punto sono curioso di sapere cosa ha detto dal momento che tutto il forum è d'accordo nel dire che parla troppo. [/quote] In questi giorni è balzato spesso agli onori della cronaca l'accostamento caratteriale più che fisico, fatto da molti giornalisti (Conti di tuttosport su tutti) tra Pantani e Riccò (che tra l'altro è un fan sfegatato di Pantani). Che ne dite? Io penso che tra i due c'è una sottile ma importante differenza: Pantani era spavaldo,cannibale, imprevedibile e anche un po' egocentrico, ma non demoliva mai gli avversari quando parlava, Riccò è arrogante, presuntuoso e talvolta sleale. Oddio, pronto a essere smentito, ma andatevi a rileggere qualche post nel topic 'Riccò fans club' o qlc del genere...


antonello64 - 21/03/2007 alle 18:49

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Qualche considerazione: non era mia intenzione definire Riccò un campione: due tappe alla Tirreno- Adriatico non vogliono dire nulla. Ero però curioso di conoscere la vostra opinione sulle sue caratteristiche [/quote] penso sia giusto, quando si affaccia alla ribalta qualche nome nuovo, discuterne le potenzialità e le caratteristiche (e anche sbilanciarsi con i paragoni, perchè no?). Poi è chiaro che le somme si tireranno a fine carriera: si sono visti fin troppi corridori che avevano le potenzialità del fuoriclasse e che hanno reso meno di un gregario medio. I risultati della Tirreno sono ancora poca cosa, però a mio parere se Riccò corresse i prossimi 10 anni con la condizione di questi giorni di soddisfazioni se ne toglierebbe parecchie e anche in corse molto importanti. Per quanto riguarda le grandi corse a tappe, ancora non ha fatto vedere niente: un giudizio si può dare solo sulla fiducia.


rizz23 - 21/03/2007 alle 18:50

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Riccò è arrogante, presuntuoso e talvolta sleale. Oddio, pronto a essere smentito, ma andatevi a rileggere qualche post nel topic 'Riccò fans club' o qlc del genere... [/quote] io dico che si parla un po' troppo per sentito dire... e se poi il sentito dire parte da gente invidiosa, peggio ancora... Io l'ho incontrato di persona e seguito in allenamento: mi è sembrato timido, sicuro di sè ma non arrogante e disponibile... Mi accontento di questa impressione salvo essere smentito: certo non do ascolto a chi dice di aver sentito da un amico che un suo amico dilettante ha detto che è successo tal e tal altro... :no:


pippo6161 - 21/03/2007 alle 18:52

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] (Segnalo che da stamattina in questo thread verranno cancellati tutti i post di un certo tipo). [/quote] decisione saggia....è molto fastidioso fare sempre delle insinuazioni sulla solita persona...ricordo che non è mai stato trovato positivo ad un solo controllo antidoping..a differenza aimè di molti altri corridori educati e corretti...grazie Admin...eliminare le maldicenze non solo quelle per Riccò ma anche per tutti gli altri ciclisti rende le discussioni più godibili...almeno per me..


janjanssen - 21/03/2007 alle 19:00

Alberto è uno che ne ha visti (di campioni). se lui dice che c'è stoffa, è un bel segno. Poi uno come Fondriest, troppo "arrogante", si trovò il gruppone contro un sacco di volte..... Ah. Con Nibali, lo batto al giro......:D


Pirateattack - 21/03/2007 alle 19:04

Nemmeno Riccò stesso ha ancora capito se in futuro intenderà puntare sui grandi giri, sulle classiche o su entrambe. Quando lo scorso anno non ha potuto disputare la corsa rosa era molto dispiaciuto. <>. Allo stesso tempo però ha in testa il chiodo fisso della Liegi e spera in un futuro di potersela giocare con i migliori. Il ciclista a cui si ispira è Valverde, dello spagnolo ammira la classe e la versatilità (competitivo sia in alcune classiche che in grandi giri). Il suo idolo era Pantani e l'orecchino al lobo sinistro credo che sia proprio in onore del Pirata, anche se in realtà non gliel'ho mai chiesto. Comunque il ragazzo ha già indossato la maglia rosa da dilettante, nelle salite lunghe tiene bene ed ha un recupero molto buono. La cronometro è il suo tallone d'Achille, ma già alla prima crono del tour de France fece meglio sia di Cunego che di Simoni e credo che potrà migliorarsi notevolmente negli anni a seguire. Lo scatto secco che può fare selezione lo avete notato tutti nella Tirreno-Adriatico e se lo si porta in volata non è facile metterselo dietro (chiedere a Bettini). Le caratteristiche gli permettono dunque di svariare su più fronti e di non focalizzarsi solamente in un certo tipo di gare. Dopo il Giro che si potranno tirare le prime somme e capire qualcosa in più, per ora di certezze ci sono solo le 3 vittorie stagionali e una condizione fisica eccellente.

 

[Modificato il 21/03/2007 alle 19:08 by Pirateattack]


Monsieur 40% - 21/03/2007 alle 19:05

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] visto che non ho seguito le sue dichiarazioni sulla stampa e in tv, a questo punto sono curioso di sapere cosa ha detto dal momento che tutto il forum è d'accordo nel dire che parla troppo. [/quote] http://www.cicloweb.it/art737.html ...occhio ai virgolettati... ;)


Subsonico - 21/03/2007 alle 19:14

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Riccò è arrogante, presuntuoso e talvolta sleale. Oddio, pronto a essere smentito, ma andatevi a rileggere qualche post nel topic 'Riccò fans club' o qlc del genere... [/quote] io dico che si parla un po' troppo per sentito dire... e se poi il sentito dire parte da gente invidiosa, peggio ancora... Io l'ho incontrato di persona e seguito in allenamento: mi è sembrato timido, sicuro di sè ma non arrogante e disponibile... Mi accontento di questa impressione salvo essere smentito: certo non do ascolto a chi dice di aver sentito da un amico che un suo amico dilettante ha detto che è successo tal e tal altro... :no: [/quote] 1 post è invidia 2 post è invidia e cattiveria 3 post significa che qualcosa, sotto sotto, c'è... Chiedilo a Mestatore, o a Bauschan. In effetti avrei dovuto dire che 'appare' arrogante, presuntuoso, sleale. Oh, magari è cambiato dai tempi dei dilettanti. Uno che dice che la salita del San Giacomo non gli piace perchè è troppo facile un po' arrogante lo è, ne convieni? Detto ciò, il tempo ci dirà come è. E se è come appare, tutto il meglio, ed il peggio, usciranno fuori, ne sono certo. Speriamo che da Bisontino non diventi Bufalino :D


antonello64 - 21/03/2007 alle 19:23

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] visto che non ho seguito le sue dichiarazioni sulla stampa e in tv, a questo punto sono curioso di sapere cosa ha detto dal momento che tutto il forum è d'accordo nel dire che parla troppo. [/quote] http://www.cicloweb.it/art737.html ...occhio ai virgolettati... ;) [/quote] beh, che dire? qualche sberleffo verso i colleghi potrebbe anche risparmiarselo. Per il resto, se alle parole fa seguire i fatti ben vengano le chiacchiere: di sicuro non ci farà annoiare. E penso che un atleta spavaldo e vincente (più o meno come era Cipollini) non può che far del bene a tutto il movimento.


Monsieur 40% - 21/03/2007 alle 19:26

Io sono dell'idea che finché verranno i risultati, l'arroganza (vogliamo chiamarla sfrontatezza? consapevolezza dei propri mezzi?) possa essere un plus incredibile, anche per creare un personaggio. Mi sembra che Valentino Rossi non sia stato umile, soprattutto nei confronti di Max Biaggi, ma i risultati gli han dato ragione e giù il cappello dinnanzi a Vale il pesarese. Farei lo stesso discorso per Riccò: finché la "sboronaggine" avviene dopo dei successi di tappa, dopo una classica vinta o dopo una grande corsa a tappe conquistata, ben venga. Meglio la non-diplomazia piuttosto che le frasi abbottonate, scontate e banali. Ovvio, si farà dei nemici, ma anche dei sostenitori. Ecco, se continua a vincere la sfrontatezza con cui corre e con cui affronta le interviste sarà un bel vantaggio per Richie Rich. E poi non mi sembra uno che si nasconde, se le cose van male. Quel "non mi giravano proprio le gambe" detto alla De Stefano appena finita la crono di Civitanova è segno di sincerità, come era sincero (seppur sfrontato) quel "ho dimostrato di essere più forte su arrivi simili" dopo la seconda tappa vinta in 24 ore quasi in fotocopia (sia per percorso, sia per tipologia di corsa). Insomma, un arrogante è uno che le sue qualità te le fa pesare e te le fa diventare antipatiche. Ma se Riccò ci fa(rà) divertire, perché preoccuparci di quanto sarà simpatico al gruppo? Anche Simeoni è(ra?) antipatico al gruppo del Tour 2003...


prof - 21/03/2007 alle 19:31

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Alberto è uno che ne ha visti (di campioni). se lui dice che c'è stoffa, è un bel segno. Poi uno come Fondriest, troppo "arrogante", si trovò il gruppone contro un sacco di volte..... Ah. Con Nibali, lo batto al giro......:D [/quote] Ciao, Dottore. E' una vera gioia risentirti. Riccò l'ho visto due sole volte in gara: la prima da dilettante, allorquando era in una piccola squadra gestita dall'ottimo Paletti, bravo dilettante dei miei tempi e bravo ds, nonchè altrettanto bravo costruttore di biciclette. Corse, ancora giovanissimo, con un'autorità ed una sicurezza per me stupefacenti, disponendo a suo piacimento di u23 del giro della nazionale. La seconda volta fu alla Coppi & Bartali dello scorso anno, nella tappa che vinse a Sassuolo. La forza, la sicurezza, la grinta e la naturalezza con cui faceva il passo sulla salita di Montegibbio, con Cunego in grande sofferenza, mi sbalordirono letteralmente, perchè immediatamente mi rimandarono a quella gara di dilettanti. Allora non è finto, ricordo che pensai. In tutti e due i casi era praticamente all'esordio nella categoria. E, ti assicuro, non sono facile ai sbilanciarmi, specialmente quando si tratta di corridori... Ciao carissimo, spero di leggerti piu' spesso. Ti abbraccio.


rizz23 - 21/03/2007 alle 19:33

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Io sono dell'idea che finché verranno i risultati, l'arroganza (vogliamo chiamarla sfrontatezza? consapevolezza dei propri mezzi?) possa essere un plus incredibile, anche per creare un personaggio. Mi sembra che Valentino Rossi non sia stato umile, soprattutto nei confronti di Max Biaggi, ma i risultati gli han dato ragione e giù il cappello dinnanzi a Vale il pesarese. Farei lo stesso discorso per Riccò: finché la "sboronaggine" avviene dopo dei successi di tappa, dopo una classica vinta o dopo una grande corsa a tappe conquistata, ben venga. Meglio la non-diplomazia piuttosto che le frasi abbottonate, scontate e banali. Ovvio, si farà dei nemici, ma anche dei sostenitori. Ecco, se continua a vincere la sfrontatezza con cui corre e con cui affronta le interviste sarà un bel vantaggio per Richie Rich. E poi non mi sembra uno che si nasconde, se le cose van male. Quel "non mi giravano proprio le gambe" detto alla De Stefano appena finita la crono di Civitanova è segno di sincerità, come era sincero (seppur sfrontato) quel "ho dimostrato di essere più forte su arrivi simili" dopo la seconda tappa vinta in 24 ore quasi in fotocopia (sia per percorso, sia per tipologia di corsa). Insomma, un arrogante è uno che le sue qualità te le fa pesare e te le fa diventare antipatiche. Ma se Riccò ci fa(rà) divertire, perché preoccuparci di quanto sarà simpatico al gruppo? Anche Simeoni è(ra?) antipatico al gruppo del Tour 2003... [/quote] quoto al cciento e per cciento :D


DeEjAy_FlAtBeAt - 21/03/2007 alle 19:37

Mumble...:boh:mah secondo me potrebbe andare per i grandi giri..


mestatore - 21/03/2007 alle 19:45

caro admin, non capisco il tuo atteggiamento in questo caso. non si può parlare di riccò, con tutte le cautele e le garanzie del caso, facendo finta che sia arrivato bello bello tra i pro, senza un passato e senza una storia. questo vale per richie rich, come ami chiamarlo,ma vale per basso, vale per cunego, vale per tutti. come hanno osservato i saggi, i risultati che verranno ci diranno tutto o quasi... a me resta antipatico, per il modo di fare, e sì lo dico, anche per la sua storia nei dilettanti. sono diffidente e di parte, che ci posso fare. non credo di avere offeso nessuno e spero che riccò si dimostri un grande, si azzuffi per decenni con contador, sanchez gil. , nibali, kai reus, lokvist e chi vuoi tu, per fare tornare più popolare il nostro malridotto amore di sport. mi erano antipatici pure moser e saronni, tifavo battaglin e tista... sono chiacchere da bar, è un forum, non buttiamoci giù per così poco. non parliamo sempre di doping, siamo consapevoli ma non scemi fanatici integralisti, ma neppure dobbiamo essere struzzi mi sento un po sciocco a scrivere queste cose a chi ha scritto per primo dell' ipocrisia nel ciclismo pardon mestatore


Admin - 21/03/2007 alle 21:42

Caro MontVentoux, hai ragione che in passato sono stati aperti molti dibattiti in tema di doping, e alcuni a sproposito. Ciò non toglie che si possa decidere, da un certo momento in avanti, di comportarsi diversamente, vero? Caro Mestatore, ma figurati, i "post di un certo tipo" a cui mi riferivo non sono certo i tuoi, ma quelli di utenti che - senza argomentare ma col tono tronfio di chi la sa lunga (magari proprio per sentito dire, poi) - fanno la battutina che vorrebbe essere sapida, e così facendo alimentano le maldicenze. Ben vengano gli approfondimenti, invece. Però, fatto salvo ciò, mi sia consentito dire che non è che dobbiamo fare gli struzzi. Riccò ha questo benedetto ematocrito alto, ce ne sono molti altri come lui, solo che hanno avuto la fortuna di avere meno problemi per il riconoscimento del certificato. Non mi pare che in ogni discussione in cui si parla (tanto per fare un nome) di Cunego, venga ricordato il suo ematocrito a 52. Non facciamo gli struzzi, va bene, e allora parliamo di tutti questi ematocriti alti, oppure non ci rompiamo la testa solo nei confronti di uno - come sempre in questi casi, il più sfortunato. Non facciamo gli struzzi, va bene, e allora non mettiamo all'indice del sospetto sempre Riccò, come se - se pure fosse dopato - fosse più dopato di altri. Insomma, la legge è uguale per tutti ma per qualcuno è più uguale? Se abbiamo deciso di intraprendere un cammino per smascherare certe meschinità del ciclismo, non possiamo pedalare all'indietro quando incappiamo in uno che ci sta antipatico. O che È antipatico. E va bene, Riccò è antipatico, ma possiamo essere tutti simpatici (o paraculi, che è diverso, ma spesso fa premio)? C'è anche il diritto di essere antipatici, e c'è beninteso il diritto di detestare chi è antipatico, ma bisogna essere leali e non farsi influenzare nel giudizio di un certo tipo dalla suddetta antipatia. Cioè, non stiamo a calcare la mano sull'ematocrito di Riccò solo perché non è una simpatica faccia da schiaffi, ma è un antipatico. Sin da quando era dilettante, leggo torrenziali thread su questo benedetto Riccò, e che sarà! Siccome l'informazione nelle categorie inferiori è quella che è, ci mette poco una voce a trasformarsi in una cascata. E sinceramente, vox populi vox dei non è mai stato il mio motto preferito. Anzi, lo aborro, detesto l'omologazione intellettuale che sottende alla maldicenza, come dice Subsonico "se lo dicono in tanti qualcosa di vero ci sarà", sì, certo, però Subsonico trascura che questo è proprio il concetto che è alla base dell'ingiusta distruzione morale di tante persone incappate appunto nel vortice della maldicenza. Anche nel ciclismo: dopo quel che è successo a Pantani dovremmo essere vaccinati per 50 anni, e invece eccoci qui a puntare il dito, come se nulla fosse accaduto. Che memoria labile abbiamo, ragazzi. Sul Riccò personaggio, giornalisticamente non posso che essere entusiasta di uno che arriva e porta scompiglio, anzi lo scompiglio se lo porta appresso, ovunque vada. Questo è uno che fa discutere, e allora viva Riccò, discutetene, discutiamone insieme, riempiamo mille pagine di forum su di lui (ovviamente se si confermerà a certi livelli, cosa non scontata vista l'età, ma anche non improbabile, anzi), e "scanniamoci", col sorriso sulle labbra e l'ironia, e anche con qualche incazzatura, come sempre succede quando ci si appassiona a un argomento. Vi chiedo solo una cosa: siate intellettualmente onesti.


zon - 21/03/2007 alle 21:48

Ho votato grandi giri, ma sarebbe stao meglio avere l'opzione "giro d'Italia". Non quest'anno, ma tra un paio chissà...


Subsonico - 21/03/2007 alle 22:20

Pensatela come volete: ma uno che fa quello che ha raccontato Bauschan tempo fa non è un faro per qualsiasi movimento, è solo un :grr: Può avere pure l'ematocrito a 60, non me ne può fregar di meno: se riccò è tutto natura starà bene ed avrà una bellissima carriera, se ha fatto al suo corpo più di quanto madre natura ne permettesse, ne pagherà le conseguenze dopo i 40 anni, ma ho già detto che non me ne frega niente. La mia personale idea è che se Riccò diventasse popolare si rivelerà poi per quello che è. E poi ci saranno gli utenti che si iscriveranno come Riccò82, supericcò, richie rich ecc, apriranno topic-copia a profusione e spenderemo decine e decine di pagine a dare importanza a questo qua, perchè si sarà rivelato per quello che è. E cmq, nessuno ha risposto alla mia domanda.


zon - 21/03/2007 alle 22:24

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] uno che fa quello che ha raccontato Bauschan tempo fa [/quote] ... cioè?:?


maglianera - 21/03/2007 alle 22:38

a me ricorda molto Gianni Motta, anche nell'essere piuttosto spaccone. Un corridore quasi completo, sia da classiche che da giri. Speriamo non si bruci troppo presto


Subsonico - 21/03/2007 alle 22:39

http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?fid=4&tid=3925&page=5 Continuo a dire: Pensatela come vi pare.


superandyweb - 21/03/2007 alle 22:42

Spero che Riccò continui a puntare alle gare che piu gli si addicono, ovvero le classiche. Prima che conquisti 5-6 classiche importanti poi se vuole puo provare a vincere un Grande Giro, ma che faccia attenzione a non fare come Di Luca che ha perso un anno di vittorie nel 2006.


antonello64 - 21/03/2007 alle 22:44

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Sul Riccò personaggio, giornalisticamente non posso che essere entusiasta di uno che arriva e porta scompiglio, anzi lo scompiglio se lo porta appresso, ovunque vada. Questo è uno che fa discutere, e allora viva Riccò, discutetene, discutiamone insieme, riempiamo mille pagine di forum su di lui (ovviamente se si confermerà a certi livelli, cosa non scontata vista l'età, ma anche non improbabile, anzi), e "scanniamoci", col sorriso sulle labbra e l'ironia, e anche con qualche incazzatura, come sempre succede quando ci si appassiona a un argomento.[/quote] hai perfettamente ragione. Sai quanta gente non sopportava Alì e il suo modo di fare! Lo definivano sbruffone, montato e cose di questo genere: però dopo il suo ritiro la boxe ha perso una bella fetta di interesse, di pubblico e di appassionati. Oggi i dirigenti delle varie sigle pugilistiche probabilmente si taglierebbero le vene pur di avere un personaggio che avesse il 30% del carisma di Alì. E Tomba? A quante persone era antipatico? Anche perchè talvolta i suoi atteggiamenti sono sfociati nella maleducazione vera e propria. Però, da quando non c'è più lui, lo sci italiano ha perso almeno l'80% di interesse Ormai è provato e riprovato: il personaggio fuori dalle righe, se è forte e fa risultati da campione, è una vera e propria manna per il suo sport. Riccò, con i suoi attegiamenti spavaldi e il suo caratteraccio, se manterrà le promesse anche a livello sportivo, darà al ciclismo una lunga serie di prime pagine, ascolti record e benefici vari.


zon - 21/03/2007 alle 23:02

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Ormai è provato e riprovato: il personaggio fuori dalle righe, se è forte e fa risultati da campione, è una vera e propria manna per il suo sport. Riccò, con i suoi attegiamenti spavaldi e il suo caratteraccio, se manterrà le promesse anche a livello sportivo, darà al ciclismo una lunga serie di prime pagine, ascolti record e benefici vari. [/quote] e questo è il principale motivo della debolezza della nostra società, che invece di appassionarsi o preoccuparsi di cose vere, perde la maggior parte del proprio tempo a seguire le "bizzarrie" dei "personaggi" che le vengomo date in pasto dai media. Vale per lo sport come per qualsiasi altro ambito :(


W00DST0CK76 - 21/03/2007 alle 23:08

Mi chiedo quanto abbiano influito sul suo atteggiamente le sue precedenti disavventure, poi risoltesi con un certificato che attesta la naturalezza dei suoi valori, mi sembra che non sia l'unico corridore ad aver ottenuto tale attestazione. Magari è abituato a sentirsi chiacchierato e così si sente sempre nella condizione di chi deve dimostrare qualcosa prendendosi delle rivincite, naturalmente la mia è solo una supposizione, in ogni caso, simpatico o antipatico, come sostiene giustamente Admin, Riccò suscita interesse e il ciclismo ha bisogno anche di questi personaggi.


antonello64 - 21/03/2007 alle 23:42

[quote][i]Originariamente inviato da zon [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Ormai è provato e riprovato: il personaggio fuori dalle righe, se è forte e fa risultati da campione, è una vera e propria manna per il suo sport. Riccò, con i suoi attegiamenti spavaldi e il suo caratteraccio, se manterrà le promesse anche a livello sportivo, darà al ciclismo una lunga serie di prime pagine, ascolti record e benefici vari. [/quote] e questo è il principale motivo della debolezza della nostra società, che invece di appassionarsi o preoccuparsi di cose vere, perde la maggior parte del proprio tempo a seguire le "bizzarrie" dei "personaggi" che le vengomo date in pasto dai media. Vale per lo sport come per qualsiasi altro ambito :( [/quote] scusa ma in questo caso quali sarebbero le bizzarrie? Se Riccò parla male di un collega, al limite è un comportamento poco educato; se invece fa lo spavaldo, ben venga purchè la sua spavalderia sia supporata dai fatti, anche perchè in caso contrario la figura di m... è assicurata. Qui non stiamo parlando di un atleta che indossa gli slip della moglie, o cambia pettinatura ogni settimana, o fa a botte in discoteca. Ci stiamo soltanto riferendo ad un corridore che non ha paura di esporsi, che dice che a Sanremo sarà protagonista e darà spettacolo, insomma che non dà risposte banali. Ce ne fossero di sportivi così, altro i soliti stereotipi "aiuterò la squadra", "darò il massimo", "la corsa è difficile", "gli avversari sono forti", "ci vuole fortuna" e via discorrendo. Mi piacerebbe da impazzire uno che, come Alberto Tomba prima maniera, facesse il pronostico il giorno prima (tipo "a Sanremo conto di staccare tutti sul Poggio e arrivare da solo") e poi lo realizzasse per davvero.


zon - 22/03/2007 alle 14:57

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da zon [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Ormai è provato e riprovato: il personaggio fuori dalle righe, se è forte e fa risultati da campione, è una vera e propria manna per il suo sport. Riccò, con i suoi attegiamenti spavaldi e il suo caratteraccio, se manterrà le promesse anche a livello sportivo, darà al ciclismo una lunga serie di prime pagine, ascolti record e benefici vari. [/quote] e questo è il principale motivo della debolezza della nostra società, che invece di appassionarsi o preoccuparsi di cose vere, perde la maggior parte del proprio tempo a seguire le "bizzarrie" dei "personaggi" che le vengomo date in pasto dai media. Vale per lo sport come per qualsiasi altro ambito :( [/quote] scusa ma in questo caso quali sarebbero le bizzarrie? Se Riccò parla male di un collega, al limite è un comportamento poco educato; se invece fa lo spavaldo, ben venga purchè la sua spavalderia sia supporata dai fatti, anche perchè in caso contrario la figura di m... è assicurata. Qui non stiamo parlando di un atleta che indossa gli slip della moglie, o cambia pettinatura ogni settimana, o fa a botte in discoteca. Ci stiamo soltanto riferendo ad un corridore che non ha paura di esporsi, che dice che a Sanremo sarà protagonista e darà spettacolo, insomma che non dà risposte banali. Ce ne fossero di sportivi così, altro i soliti stereotipi "aiuterò la squadra", "darò il massimo", "la corsa è difficile", "gli avversari sono forti", "ci vuole fortuna" e via discorrendo. Mi piacerebbe da impazzire uno che, come Alberto Tomba prima maniera, facesse il pronostico il giorno prima (tipo "a Sanremo conto di staccare tutti sul Poggio e arrivare da solo") e poi lo realizzasse per davvero. [/quote] Antonello, il mio era un discorso generale( e ammetto: del tutto gratuito) con cui non mi riferivo a Riccò. Tra l'altro un paio di miei amici che l'hanno avvicinato - tra cui un forumista - durante la tirreno adriatico me lo hanno descritto come un ragazzo simpatico e disponibile.


me67 - 22/03/2007 alle 15:31

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] caro admin, non capisco il tuo atteggiamento in questo caso. non si può parlare di riccò, con tutte le cautele e le garanzie del caso, facendo finta che sia arrivato bello bello tra i pro, senza un passato e senza una storia. questo vale per richie rich, come ami chiamarlo,ma vale per basso, vale per cunego, vale per tutti. come hanno osservato i saggi, i risultati che verranno ci diranno tutto o quasi... a me resta antipatico, per il modo di fare, e sì lo dico, anche per la sua storia nei dilettanti. sono diffidente e di parte, che ci posso fare. non credo di avere offeso nessuno e spero che riccò si dimostri un grande, si azzuffi per decenni con contador, sanchez gil. , nibali, kai reus, lokvist e chi vuoi tu, per fare tornare più popolare il nostro malridotto amore di sport. mi erano antipatici pure moser e saronni, tifavo battaglin e tista... sono chiacchere da bar, è un forum, non buttiamoci giù per così poco. non parliamo sempre di doping, siamo consapevoli ma non scemi fanatici integralisti, ma neppure dobbiamo essere struzzi mi sento un po sciocco a scrivere queste cose a chi ha scritto per primo dell' ipocrisia nel ciclismo pardon mestatore [/quote] ....caro mestatore sono daccordissimo con te...:-)


Carrefour de l arbre - 22/03/2007 alle 17:26

oggi c'è una sua intervista sulla rosea. Gli chiedono se non teme di attirarsi antipatie e lui risponde che vuole semplicemente essere se stesso. Ribadisce che proverà ad attaccare a Sanremo: al di là delle legittime opinioni su come interpretare certe risposte (dallo sborone alla semplice conoscenza dei propri mezzi), dovrebbe tenere un profilo più basso perchè probabilmente qualcuno lo considera già una ruota da segnarsi sul taccuino.....


Frank VDB - 22/03/2007 alle 17:32

oh, e se lo dice un reggiano di un altro reggiano c'è da crederci!


Carrefour de l arbre - 22/03/2007 alle 20:31

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] oh, e se lo dice un reggiano di un altro reggiano c'è da crederci! [/quote] ma riccò è modenese! ;)


Morris - 23/03/2007 alle 01:36

Non voglio giudicare Riccò in base alle chiacchiere o ai dubbi, nati quando era ancora uno juniores di vaglia. Se prendessi codesto aspetto come pomo di giudizio, dovrei esternare forti perplessità su tutti, e palparmi particolarmente i coglio.ni di fronte a quegli juniores che vincono come delle belve, quando ciclisticamente sono ancora dei “nessuno”. Chi si ricorda di Palumbo e dei suoi due mondiali? Tra parentesi: sarebbe meglio “radiare” quelle società che pagano certi rampolli di questa categoria, con cifre che il 40% dei professionisti si sogna! Un atteggiamento, questo, che flagella il ciclismo, ben di più del doping! Non voglio giudicare Riccò per quel certificato che, se preso in esame come distinguo, mi metterebbe nelle condizioni di azzerare il 70% del gruppo, fino ad urlare la tenue credibilità del ciclismo e dello sport (già, perché quei foglietti di semi carta igienica, esistono anche altrove). D’altronde, con un CIO che ha ancora il coraggio di colpire a suon di pedate gli atleti che vengono pizzicati per sostanze inserite nella tabella A, che se ne frega di spendere soldi, anche se sostiene il contrario, per la ricerca sul GH, (la benzina di quasi tutte le discipline, ed autentica costante nel nuoto) e che sceglie la via dell’ipocrisia, accettando che le federazioni diffondano certificati lasciapassare come fossero montagne di volantini, troveremmo un motivo basilare, per fare della famosa frase di Bartali, “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”, un motto di dottrina sociologica. Voglio giudicare Riccò per quel che ho visto e per il talento che mi sento di riconoscergli. Bene, per me, pur non trovandoci di fronte ad uno che possiede qualità per entrare fra i più grandi della storia (per intenderci quelli capaci di fare doppietta Giro-Tour o vincere caterve di classiche doppiandole o triplicandole per anno), in considerazione di quel che c’è in giro, il modenese è uno dei migliori. Sicuramente è quello che dimostra, fra gli italiani, più di ogni altro, la tempra per guardare in faccia, senza fronzoli o genuflessioni, gli avversari. E’ una dote, questa, anche se poco riconosciuta per quell’Italia del pedale che è cresciuta, in troppe sue parti, sul solco gimondiano di forte pecora inseguitrice. Qualche scavezzacollo che urla il suo talento e le sue convinzioni, non fa male, anzi. Soprattutto se vogliamo iniziare a fare piazza pulita di un ambiente, che ha costretto i corridori ad essere gli zimbelli-cavie, o i fantocci dello sport intero. Il primo dato tecnico che balza agli occhi su Riccardo Riccò è la sua anomalia, o meglio, la sua appartenenza ad una rarità: è forte in salita, ed è veloce. Specificità dimostrata sempre, fin da quando era un ragazzino, anche se in continua crescita nei suoi massimali. Altro dato che fa di Riccardo uno in vista (anche qui fin da tempi lontani): quando vuole fare bella figura e sa di avere le gambe sufficienti, corre nelle prime posizioni e vede la corsa come pochi. In dettaglio. Ha un fisico da scalatore per altezza (1,73), peso (59kg) e conformazione muscolare. La sua esplosività è naturale e non s’è lesa, anche perché, fortuna sua, non ha corso moltissimo. Le sue fibre bianche sono dunque sufficienti, per dimostrare uno spunto adattissimo alle volate da gruppetto, dove alla potenza è necessario aggiungere una ancor più spiccata scelta di tempo. Nelle volatone di gruppo, infatti, oggi si corre a treni e, salvo McEwen, il più bravo di tutti per completezza velocistica, gli altri svolgono sprint in progressione monotoni, dove la costante è l’andatura pazzesca e la potenza determina un peso enorme, lasciando alla scelta di tempo per l’acuto, una percentuale assai bassa rispetto ad un tempo. Se poi vogliamo divertirci a fare delle comparazioni sui segni e sui distinguo dei velocisti per conformazione, scopriamo su Riccò, un accostamento che ha il sapore di certe conferme significative. Proviamo infatti a sovrapporre alle gambe di Cipollini quelle del modenese e scopriamo che Riccardo possiede la versione mini di Re Leone, ma la conformazione di cosce e polpacci nelle tendenze di linea è la stessa. Non sono certo le fibre bianche però, il prodromo sul quale appoggiare in Riccò, la sua auspicabile grande carriera. La pedalata del modenese non è bellissima, ma buona, e quando si parla di questa variabile si deve necessariamente evitare di collocarla nel novero dello stilismo fine a se stesso, perché pedalare bene, significa sostanza. Trasmettere quello che si possiede a livelli altissimi sul mezzo, significa redditività e, trasmetterlo bene, significa fare meno fatica e cogliere qualche traguardo in più e. Trattasi di uno di quei tanti aspetti che si sottostimano o non si vedono proprio, che partono quando il ragazzino viene messo sulla bicicletta cercando l’impostazione migliore e si sviluppano insegnando allo stesso, il miglior modo di spingere i pedali senza disperdere risorse attraverso una costante cura fra allenatore e biomeccanico, fino a non finire mai di “limare”, anche se progressivamente a percentuali sempre più infime. Non tutti nascono naturalmente belli, altri si possono correggere a buoni livelli, ed altri ancora, dei Pollentier per intenderci, vanno sgrezzati al massimo del possibile, perché la loro perdita nella trasmissione, spesso viene poco scalfita anche dal doping incipiente. Riccardo Riccò scatta bene e pedala bene, possiede “occhio” e facoltà istintive nel vedere i punti e gli attimi fuggenti di gara. Pur non avendo un motore di “800cc” di cilindrata, riesce a superare gente con 900. Anche da qui si capisce il talento. Dirlo ai santoni è difficile: loro si immaginano prima di tutto le fuoriserie, i caproni, le gambe lunghe e, da quei presupposti, tessono la loro tela ideale. Quando poi si trovano di fronte a gente che scende in morfologia, spesso sbagliano e distruggono o confondono, perché, salvo rarissimi casi, non sono in possesso della cultura dell’osservazione e della piena comprensione delle varie sfaccettature del talento. Ne consegue, il loro essere monocordi e pericolosi di fronte ai veri cavalli di razza e la piena adesione verso i “robot”. Mi sono dilungato su questo aspetto perché Riccò, per come è fatto, è un ragazzo (come Cunego del resto) a rischio di spremitura, o di evoluzione rattrappita, se non farà quello che era nella mente totale del suo idolo: Marco Pantani. Riccardo, deve mandare a fondo di pollaio, certe voci e fidarsi delle sue, perché pur non essendo mostruoso come Marco, possiede comunque tanto per fare una gran bella carriera e vincere copiosamente. Ora, andando avanti sulla disamina, è giunto il momento di inquadrare quel crono, di cui, con una bella dose di fesseria, siamo sempre pronti a considerarlo come un elemento determinante e precipuo. Riccò è giovane, a cronometro non va forte e non ne ha però corse molte. Può migliorare tantissimo, se non si farà, di queste benedette lancette, un problema sommo. Ribadisco, la gara contro il tempo, per chi non è naturalmente portato per quell’esercizio, si migliora prima di tutto nella testa, con la concentrazione che viene dall’esperienza e poi con gli accorgimenti tecnici. Se per migliorare a crono, uno deve perdere sul resto, gli conviene restare al livello di un mediocre. Ed è proprio chi non si fa un cruccio di questa stentata variabile, a trovare le fila per migliorarla. Spero per Riccò che la sua sfrontatezza, lo porti a bypassare la pressione che, inevitabilmente, qualcuno cercherà di creargli sul cronometro.. E qui si va al punto cardine del thread: Riccò è corridore da classiche o può essere illustre anche nel grandi GT? Sulle corse di un giorno, come del resto sulle singole tappe dei GT, credo che la risposta ci sia già. A parlare per lui i comportamenti dello scorso anno e quelli ancor più convincenti di quest’anno. Riccardo può far bene su tutte le classiche escluse quelle sul pavé, forse. Mi aspetto, infatti, che il teorema dell’impossibilità della leggerezza, prima o poi, trovi anche nel moderno, qualcuno che lo sfati, o che crei l’eccezione che conferma una regola. Ha scatto, è furbo, è veloce e non sono le salite delle classiche, che possono intimorire la sua verve. Diverso il discorso su quelle lunghe, ma vi arriverò dopo. Sulla tenuta…beh io mi aspetto una certezza anche da lì, cominciando da domani alla Sanremo, soprattutto se l’andatura fino al Poggio, non sarà fortissima e se saprà coprirsi bene, nel tratto spacca-gambe, che sta fra la Cipressa e l’ultima asperità. Sui GT, Riccò va valutato partendo, come sempre, dai punti forti: per lui, dalle asperità. Lo scorso anno ha finito il Tour acquisendo esperienza, ma Riccardo resta ancora da verificare sulle lunghe salite, da percorrere al massimo e non col fare di chi non ha impegni di classifica, come nel 2006 alla Grande Boucle. Si può essere scalatori anche bravissimi sulle pendenze pure di nota, ma non di lunghissimo chilometraggio, diciamo sui sette-ottomila metri e divenire solo dei discreti o poco più, quando si superano i 10 km. E poi, che tipo di recupero possiede il modenese, di fronte ad un GT? Ancora non lo possiamo sapere, ma il Giro di quest’anno ci potrà dare delle risposte. Le caratteristiche paiono esserci, ma se proprio mi devo sbilanciare, propendo per un Riccò più da corse di un giorno e medie corse a tappe. I motivi sono teorici e si basano su una molto parziale conoscenza dei suoi valori. I 43 battiti cardiaci a riposo, ad esempio, non sono da super, ma va pur detto che Simoni, con solo uno in meno, ha vinto due Giri. Mi fermo qui, perché la parzialità dei dati ed il sempre forte rischio di stecche quando si formulano teorie, nate da teorie, è troppo forte. Sul suo carattere. D’accordo, Riccardo non è la simpatia, e mostra una chiave di lettura che non è un pass-partout. Capisco pure che si voglia i ciclisti, perlomeno il larga diffusione, come dei genuflessi o “insaccati di ovvio”, con la cordialità degli ignavi e la disponibilità dei ruffiani. Ma sono uomini, spesso vittime oltre che per loro demeriti, anche per quel sinistro ambiente che li circonda, fatto di acculturazioni sui generis e di operatori che potrebbero essere scelti come testimonial, a bocca aperta, delle merendine “Hurrà”. Ma porca la miseria, si abbia una buona volta il buon senso di rispettare le loro fatiche e, soprattutto, quei sotterranei rilanci verso l’autoconvinzione o l’espulsione delle tossine che avvolgono i loro centri nervosi. Sono uomini, e di perfetto non c’è nessuno. Sta proprio in questa sottomissione al ruolo di eletti a masochismo comportamentale, uno dei lasciapassare principali che han portato i corridori in bicicletta, ad essere gli zimbelli, senza diritto di dignità, del mondo dello sport. Trovare uno che è sfrontato, si tinge di se stesso per caricarsi e, magari, è sincero, è raro. Quando c’è, come nel caso di Riccò, il rischio di giudicarlo un maleducato, diviene forte all’ennesima potenza. Anche i giornalisti devono capire, se conoscono lo sport come sostengono, a non sentirsi al centro del mondo, perchè quel ruolo spetta a gli atleti, ed è per questo che sono proprio penne, tastiere e microfoni, i primi a dover portare rispetto ai veri protagonisti. Okay dunque, Riccò è antipatico, ma quanti atleti antipatici ci sono nello sport? Tanti! E quanti nel ciclismo, come altrove, sono diventati grandi? Tanti. E’ forse il primo Riccò ad apparire magari sbruffone? No! Ed allora, non è forse il caso di prenderlo per quello che è? Se poi ci vogliamo divertire a scavare, di stron.zi, moooooooolto peggio di Riccò, venduti come delle arpe dalla musica soave, ne abbiamo a iosa, vicini e lontani nel tempo. Taluni, sono pure riveriti nonostante il cervello divenuto rarefatto, dopo aver speso i pochi neuroni d’origine, sulla bicicletta, sulle piste, sulle moto ecc. Gravissimo sarebbe che stampa e ambiente si comportassero con astio verso uno come il modenese, solo perché è diverso dalla noia del risaputo. Ciò significherebbe che siamo veramente messi malissimo. E sarebbe altrettanto grave, se anche solo una delle componenti citate, gli fosse avversa. Marco Pantani, non vedeva i giornalisti come l’oasi dei sogni, ma con loro è sempre stato cordiale (salvo le polpet.te di ster.co ammuffito che stanno nei bassifondi della TV, come le “Jene”), anche l’ambiente ciclistico lo giudicava al ruolo di nobiltà, eppure lo ha difeso fino alla fine, in particolare i suoi colleghi-Giuda. Ciononostante, lo hanno crocifisso entrambi. Spero che la sua vicenda abbia insegnato qualcosa. Perlomeno abbia avviato una riflessione. Il ciclismo non è perfetto, è più vicino al contrario, ed il doping di cui ci cospargiamo la faccia e le natiche, è uno dei distingui negativi più tenui. Il più forte, sta proprio nel vivere questo sport come fosse una setta, dove gli atleti devono essere l’ultima ruota: tutti vestiti come i cinesi della rivoluzione culturale, o i balilla. Chi non ci sta, perché è diverso, spesso semplicemente perché ha palle, deve finire come il “dagli all’untore”. Beh….un esercizio che, sinceramente, mi pare oggettivamente mefitico. Sui confronti. Quando un corridore si mette in mostra, subito fioccano i paragoni. Un conto è dire: “mi ricorda Tizio”, oppure “è simile nelle caratteristiche a Sempronio”. Ed un conto, è sostenere di essere di fronte al nuovo “Caio” o “Cesare”. A volte, rarissimamente, si può arrivare con legittimità al secondo accostamento, ma è bene non dimenticare che è quasi sempre una caz.zata. Riccò, per ora e relativamente all’oggi, è un misto di similitudini con Bettini e Cunego. Non scomodiamo confronti o investiture coi grandi del passato. Prima di tutto perché è ancora prestissimo per andare in queste direzioni e poi perché, tecnicamente, Riccardo non ha ancora vinto nulla di roboante, ed al cospetto di uno start ugualmente roboante. Il confronto spinto con Pantani, lo può fare Bulbarelli, per motivi che non sfuggono, ma non allarghiamolo, perché sarebbe patetico. Quando Riccò scatterà in faccia a Basso e giocherà con lui come al gatto col topo, esattamente come fece Marco con Indurain, fra Mortirolo e Santa Cristina, oppure quando staccherà tutti con costanza su quelle salite che ancor non ha percorso, nei modi simili al Pirata, allora potremmo dire qualcosa di Riccardo…. sul viale che fu di Pantani. Per ora, Riccò è Riccò, com’è giusto che sia. Resta comunque importante, perché ha già partorito quella vivacità, di cui il ciclismo, ha un enorme bisogno. Morris


Admin - 23/03/2007 alle 02:55

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Il più forte, sta proprio nel vivere questo sport come fosse una setta, dove gli atleti devono essere l’ultima ruota: tutti vestiti come i cinesi della rivoluzione culturale, o i balilla. Chi non ci sta, perché è diverso, spesso semplicemente perché ha palle, deve finire come il “dagli all’untore”. [/quote] Un'ovazione per Morris, grande, grande, grande. :clap::clap::clap:


ciclgian - 23/03/2007 alle 08:02

Da quando mi sono alzato leggo e rileggo questa disamina di Morris su Riccò. Che piacere per un appassionato di ciclismo! Morris è veramente un grande!


Frank VDB - 23/03/2007 alle 08:53

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] oh, e se lo dice un reggiano di un altro reggiano c'è da crederci! [/quote] ma riccò è modenese! ;) [/quote] E' vero! Formigine! Mi confondevo con la gloriosissima Campegine, ben più a Ovest. Chiedo venia. Beh, almeno Riccò tra i suoi difetti non ha quello di essere un "testa quadra" :Od: Lo sai che scherzo ;)


Carrefour de l arbre - 23/03/2007 alle 09:13

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Beh, almeno Riccò tra i suoi difetti non ha quello di essere un "testa quadra" :Od: Lo sai che scherzo ;) [/quote] ;) guarda, Modena a mio avviso è due spanne sopra a Reggio: e non lo dico per finto snobbismo alternativo, la verità è che sono più dinamici economicamente e più cordiali a livello umano


ispanico - 25/03/2007 alle 19:18

Ho votato per le tappe in quanto mi è parso molto forte in salita, certo deve migliorare a cronometro. A me, però, vien da dire che può essere da classiche, specie le più dure. Ma come va però in volata? Parteciperà alle classiche delle Ardenne e all'Amstel Gold Race?:?


rizz23 - 25/03/2007 alle 19:49

[quote][i]Originariamente inviato da ispanico [/i] Ho votato per le tappe in quanto mi è parso molto forte in salita, certo deve migliorare a cronometro. A me, però, vien da dire che può essere da classiche, specie le più dure. Ma come va però in volata? Parteciperà alle classiche delle Ardenne e all'Amstel Gold Race?:? [/quote] [quote]in [u]http://www.cicloweb.it/art705.html[/u] andrò a far esperienza ad Amstel, Freccia e Liegi, dove pure vorrei essere protgonista. Per quanto riguarda il resto della stagione, si valuterà dopo la corsa rosa [/quote] ;)


pippo6161 - 25/03/2007 alle 20:02

[quote] Sul suo carattere. D’accordo, Riccardo non è la simpatia, e mostra una chiave di lettura che non è un pass-partout. Capisco pure che si voglia i ciclisti, perlomeno il larga diffusione, come dei genuflessi o “insaccati di ovvio”, con la cordialità degli ignavi e la disponibilità dei ruffiani. Ma sono uomini, spesso vittime oltre che per loro demeriti, anche per quel sinistro ambiente che li circonda, fatto di acculturazioni sui generis e di operatori che potrebbero essere scelti come testimonial, a bocca aperta, delle merendine “Hurrà”. Ma porca la miseria, si abbia una buona volta il buon senso di rispettare le loro fatiche e, soprattutto, quei sotterranei rilanci verso l’autoconvinzione o l’espulsione delle tossine che avvolgono i loro centri nervosi. Sono uomini, e di perfetto non c’è nessuno. Sta proprio in questa sottomissione al ruolo di eletti a masochismo comportamentale, uno dei lasciapassare principali che han portato i corridori in bicicletta, ad essere gli zimbelli, senza diritto di dignità, del mondo dello sport. Trovare uno che è sfrontato, si tinge di se stesso per caricarsi e, magari, è sincero, è raro. Quando c’è, come nel caso di Riccò, il rischio di giudicarlo un maleducato, diviene forte all’ennesima potenza. Anche i giornalisti devono capire, se conoscono lo sport come sostengono, a non sentirsi al centro del mondo, perchè quel ruolo spetta a gli atleti, ed è per questo che sono proprio penne, tastiere e microfoni, i primi a dover portare rispetto ai veri protagonisti. Okay dunque, Riccò è antipatico, ma quanti atleti antipatici ci sono nello sport? Tanti! E quanti nel ciclismo, come altrove, sono diventati grandi? Tanti. E’ forse il primo Riccò ad apparire magari sbruffone? No! Ed allora, non è forse il caso di prenderlo per quello che è? Se poi ci vogliamo divertire a scavare, di stron.zi, moooooooolto peggio di Riccò, venduti come delle arpe dalla musica soave, ne abbiamo a iosa, vicini e lontani nel tempo. Taluni, sono pure riveriti nonostante il cervello divenuto rarefatto, dopo aver speso i pochi neuroni d’origine, sulla bicicletta, sulle piste, sulle moto ecc. Gravissimo sarebbe che stampa e ambiente si comportassero con astio verso uno come il modenese, solo perché è diverso dalla noia del risaputo. Ciò significherebbe che siamo veramente messi malissimo. E sarebbe altrettanto grave, se anche solo una delle componenti citate, gli fosse avversa. Marco Pantani, non vedeva i giornalisti come l’oasi dei sogni, ma con loro è sempre stato cordiale (salvo le polpet.te di ster.co ammuffito che stanno nei bassifondi della TV, come le “Jene”), anche l’ambiente ciclistico lo giudicava al ruolo di nobiltà, eppure lo ha difeso fino alla fine, in particolare i suoi colleghi-Giuda. Ciononostante, lo hanno crocifisso entrambi. Spero che la sua vicenda abbia insegnato qualcosa. Perlomeno abbia avviato una riflessione. Il ciclismo non è perfetto, è più vicino al contrario, ed il doping di cui ci cospargiamo la faccia e le natiche, è uno dei distingui negativi più tenui. Il più forte, sta proprio nel vivere questo sport come fosse una setta, dove gli atleti devono essere l’ultima ruota: tutti vestiti come i cinesi della rivoluzione culturale, o i balilla. Chi non ci sta, perché è diverso, spesso semplicemente perché ha palle, deve finire come il “dagli all’untore”. Beh….un esercizio che, sinceramente, mi pare oggettivamente mefitico. Sui confronti. Quando un corridore si mette in mostra, subito fioccano i paragoni. Un conto è dire: “mi ricorda Tizio”, oppure “è simile nelle caratteristiche a Sempronio”. Ed un conto, è sostenere di essere di fronte al nuovo “Caio” o “Cesare”. A volte, rarissimamente, si può arrivare con legittimità al secondo accostamento, ma è bene non dimenticare che è quasi sempre una caz.zata. Morris [/quote] Sono veramente stupito da un'analisi così obiettiva e serena.. Posso solo aggiungere che conosco personalmente Riccò da tanti anni quando faceva d'inverno il ciclocross..personalmente lo trovo un simpatico "sbruffoncello" ,non maleducato,ma sopratutto è ancora un ragazzo e accidenti...avrà tutto il tempo per imparare la "saggezza" , la "simpatia", e le emozionanti dichiarazioni dopo corsa di campioni quali Basso e Petacchi.. Per la cronaca ricordo che ha sempre avuto fin da allievo il problema dell'ematocrito alto ..e mai..dico mai è stato trovato positivo a test antidoping...e lui ne ha fatti molti di test avendo vinto molto..

 

[Modificato il 25/03/2007 alle 20:30 by Admin]


cassius - 04/04/2007 alle 19:38

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] Personalmente credo che ci troviamo di fronte alla solita questione: se il ragazzo fosse nato belga, olandese, sovietico, forse anche tedesco, con le sue doti lo si sarebbe senza meno indirizzato verso le classiche. Invece da buon italiano, in un team che privilegia senza esitazioni le (grandi) corse a tappe, si prospetta per lui un futuro come vincitore del Giro d'Italia e lo si manda a far classifica (almeno quella per la maglia bianca) e in appoggio a Simoni, all'edizione 2007. Per me si tratta di un errore che fa parte di un panorama italiano di cui Bettini è una fortunata eccezione; mi riferisco alla tendenza a orientare verso i grandi giri corridori con ottimo spunto in volata, ma capaci di tenere e all'occorrenza attaccare su percorsi più duri. Parliamo di gente come Di Luca, Pellizotti, Cunego e Garzelli: gli ultimi due un Giro lo hanno vinto, ma a mio parere avrebbero potuto essere valorizzati maggiormente con un menu a base di grandi classiche condite eventualmente dal Tour; per Di Luca mi riferisco al 2006, l'anno dell'Equivoco, per così dire, quando decise di puntare tutto sulla corsa rosa, finendo la stagione con una vittoria di tappa alla Vuelta... Per i detrattori di Riccò, divisi tra chi dice apertamente che trova sospetta la questione-certificato e chi dice di trovarlo antipatico ma in realtà basa tale antipatia proprio sulla questione-certificato (e sull'invidia, in alcuni casi): vi faccio notare che non si può fare i garantisti a targhe alterne ed applicare l'innocenza fino a prova contraria solo nei casi o nei giorni in cui fa comodo... [/quote] Al momento non conosciamo le doti di Riccò nelle corse a tappe, ma solo quelle nelle classiche. Potrebbe avere una evoluzione alla Valverde, o alla Vinokourov: grande corridore da classiche che maturando diventa anche corridore da corse a tappe. Lo spero perchè mi piacciono i corridori completi, che possono dire la loro su tutti i terreni, soprattutto se a ciò aggiungono una grande generosità come nel caso del kazako, o anche di questo giovane emiliano che non guarda in faccia a nessuno, come quando è scattato sul Poggio. Mi dispiace leggere certi commenti su di lui. Fino a prova contraria, dobbiamo considerarlo pulito o almeno non guardarlo peggio di come guardiamo gli altri corridori, tutti potenzialmente dopati e tutti innocenti fino a prova contraria. Per quanto riguarda i picchi di forma, quello di Riccò non dura da 10 giorni. Confido in una buona campagna delle Ardenne, spero ripeta sulla Redoute ciò che ha fatto sul Monte Gribbio, una rampaccia al 15% che ha divorato nell'ultima tappa della Coppi e Bartali. Al Giro forse arriverà un po' stanco, forse stavolta Simoni può stare più tranquillo. Cmq per concludere: (forse, non diciamolo troppo forte) è nata una stella, non facciamo subito i disincantati e i cinici. Magari corressero tutti come lui, generoso ma tatticamente non sprovveduto!


ciclgian - 09/04/2007 alle 21:05

Quale sarà la prossima corsa di Riccò?


Monsieur 40% - 09/04/2007 alle 21:09

[quote][i]Originariamente inviato da ciclgian [/i] Quale sarà la prossima corsa di Riccò? [/quote] Forse prima dell'Amstel correrà in Francia a La Sarthe.


ciclgian - 09/04/2007 alle 21:33

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da ciclgian [/i] Quale sarà la prossima corsa di Riccò? [/quote] Forse prima dell'Amstel correrà in Francia a La Sarthe. [/quote] Ma le Circuit Cycliste Sarthe parte domani 10/04 e la Saunier Duval-Prodir non è iscritta. Forse ti sbagli con qualche altra corsa. Grazie comunque.


Pirateattack - 10/04/2007 alle 09:08

[quote][i]Originariamente inviato da ciclgian [/i] Quale sarà la prossima corsa di Riccò? [/quote] Riccò ora si sta allenando in Romagna e proverà a giocarsi le sue carte nell'ultima settimana di aprile correndo Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi...poi disputerà il Giro ;)


galibier98 - 12/04/2007 alle 16:01

ieri mattina verso le 9.30 ho visto riccò allenarsi tra quarrata e pistoia. qualcuno mi sa spiegare perchè fosse qui in toscana?


21marco21 - 12/04/2007 alle 22:04

Ma Riccò è figlio d'arte??Su tuttobiciweb ho trovato questo ex corridore. SILVANO RICCO' E' nato a Modena il 24 settembre 1959, salì sorprendentemente alla ribalta nella Sanremo del 1985 dove fu l'unico a seguire l'attacco decisivo di Kuiper e Van Vliet, conseguendo un brillante quanto inaspettato terzo posto. Una settimana dopo confermò la sua grande condizione aggiudicandosi il Giro della Provincia di Reggio Calabria, rimontando negli ultimi metri Masciarelli. Professionista dal 1982 al 1987, fra le sue vittorie anche il circuito di Vittoria nel 1985.


antonello64 - 12/04/2007 alle 22:07

[quote][i]Originariamente inviato da 21marco21 [/i] Ma Riccò è figlio d'arte??Su tuttobiciweb ho trovato questo ex corridore. SILVANO RICCO' E' nato a Modena il 24 settembre 1959, salì sorprendentemente alla ribalta nella Sanremo del 1985 dove fu l'unico a seguire l'attacco decisivo di Kuiper e Van Vliet, conseguendo un brillante quanto inaspettato terzo posto. Una settimana dopo confermò la sua grande condizione aggiudicandosi il Giro della Provincia di Reggio Calabria, rimontando negli ultimi metri Masciarelli. Professionista dal 1982 al 1987, fra le sue vittorie anche il circuito di Vittoria nel 1985. [/quote] non credo siano parenti


Carrefour de l arbre - 12/04/2007 alle 22:34

[quote][i]Originariamente inviato da 21marco21 [/i] Ma Riccò è figlio d'arte??Su tuttobiciweb ho trovato questo ex corridore. SILVANO RICCO' E' nato a Modena il 24 settembre 1959, salì sorprendentemente alla ribalta nella Sanremo del 1985 dove fu l'unico a seguire l'attacco decisivo di Kuiper e Van Vliet, conseguendo un brillante quanto inaspettato terzo posto. Una settimana dopo confermò la sua grande condizione aggiudicandosi il Giro della Provincia di Reggio Calabria, rimontando negli ultimi metri Masciarelli. Professionista dal 1982 al 1987, fra le sue vittorie anche il circuito di Vittoria nel 1985. [/quote] dev'essere di Vignola ma non credo siano parenti


Bahamut - 13/04/2007 alle 15:57

Orco cane...


cedro82 - 14/04/2007 alle 01:32

Io per ora voto che Riccò sia corridore da "classiche"... poi magari con il tempo potrà diventare ottimo corridore da grandi giri!!!


vaitkus - 14/04/2007 alle 12:07

Chi ha pensato quel postagiro di Cunego di ganaria al 2004? Penso che Ricco possa guadagnare il postagiro in un momento, questo anno, il dubbio sono in quanto il estara di circostanze, noi non sa se affinchè il postagiro di volvera prenda la forma adatta.


21marco21 - 31/05/2007 alle 11:15

Quali saranno i programmi di Riccò dopo il Giro??Staccherà un po' per poi puntare alla Vuelta e magari al Mondiale??


cunego - 31/05/2007 alle 11:23

La vuelta forse è meglio che non la fa:D


REX y2r - 31/05/2007 alle 11:30

secondo me ha il fisico per le classiche, un nuovo bettini insomma anche se sarà difficile superarlo in talento e soprattutto cuore


Monsieur 40% - 31/05/2007 alle 11:30

[quote][i]Originariamente inviato da 21marco21 [/i] Quali saranno i programmi di Riccò dopo il Giro??Staccherà un po' per poi puntare alla Vuelta e magari al Mondiale?? [/quote] Che staccherà un po' mi pare certo: è da gennaio (vinse in Argentina) che corre. Penso tornerà a correre tra Benelux e Polonia, per preparare il finale di stagione (l'anno scorso al Lombardia fece molto bene, anche se saltò nel finale più per inesperienza che per mancanza di gambe).


FilippoS - 31/05/2007 alle 11:55

Spero che Ricco' stacchi...e per qualche mese ..non puo' andare avanti cosi' rischia di rovinarsi...potrebbe quasi quasi chiudere qui la stagione...cmq nn credo possa sostituire Bettini...non ha uno spunto tanto veloce...ma e' anche vero che tiene di piu' su salite lunghe e dure...penso che cmq una Liegi potrebbe vincerla in futuro..chissa'!


Carrefour de l arbre - 20/05/2008 alle 19:48

ehi, Ghisalberti, passa almeno a ringraziare! :D


plata - 20/05/2008 alle 21:03

Va bene dire le cose schiette, ma sta esagerando... se continua così in futuro (anche molto prossimo) gli correranno contro.. (vedi tappa di fiorano..)


Salvatore77 - 20/05/2008 alle 21:08

Riccò è molto forte ma per andare bene nei grandi giri occorre saper risparmiare energie, non cearsi inimicizie, andare forte a cronometro. Riccò su questi aspetti ci deve lavorare. Per me deve crescere ancora molto.


Abajia - 21/05/2008 alle 18:13

Tornando all'argomento del thread, credo in un Riccò capace di esprimersi al meglio sia nei GT sia nelle classiche. La mia è anche una speranza, la speranza che almeno Riccardo sia capace di sottrarsi alla specializzazione esasperata del tipo "o l'uno o l'altro, non tutt'e due".


babeuf - 21/05/2008 alle 18:28

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] Tornando all'argomento del thread, credo in un Riccò capace di esprimersi al meglio sia nei GT sia nelle classiche. La mia è anche una speranza, la speranza che almeno Riccardo sia capace di sottrarsi alla specializzazione esasperata del tipo "o l'uno o l'altro, non tutt'e due". [/quote] Concordo in pieno, perchè i corridori devono essere AUT da classiche AUT da grandi giri (o, come alcuni, da Tour)? Io penso che gli esempi ideali a cui il campioncino modenese debba ispirarsi sono Damiano Cunego, vincitore di un grande giro, due classiche monumento e un'altra grande classica (la Amstel) e, soprattutto, Danilo Di Luca, forse il più simile a lui come caratteristiche, vincitore di un Grande giro, due classiche monumento e altre due grandi classiche.


miky70 - 21/05/2008 alle 21:33

Ieri sera Gianetti a cena ha elencato quelli che per lui sono i pregi di Riccardo Riccò: E' capace di reggere e gestire l'enorme pressione che gli è piombata addosso, per questo si fa scivolare tutto, ha messo una barriera tra lui e gli altri. E' molto determinato e coraggioso, non ha paura di dire quello che vuole fare e non ha paura di perdere. E' più forte dello scorso anno e si carica giorno dopo giorno, non piange se sbaglia o se cade ma cerca sempre il modo per recuperare.


pedalando - 22/05/2008 alle 10:57

up!


Carrefour de l arbre - 07/06/2008 alle 12:52

Alla luce del secondo posto al Giro, Riccò è veramente un corridore da corse a tappe? A mio avviso, dopo aver notato il totale black out tattico nella tappa di Tirano, farebbe meglio a puntare a qualche classica: il Lombardia gli è sfuggito per un soffio e, per come è andato sul Mortirolo, direi che anche la Freccia e l'Amstel sono ampiamente alla sua portata. Sulla Liegi non mi sbilancio. Nei gt invece potrà dimostrarsi, a mio avviso, un piazzato di lusso ma (quasi) mai un vincente: se quest'anno anche il buon Bruseghin è arrivato terzo vuol dire che il Giro era di qualità bassa. Scarso a cronometro, ottimo passista scalatore, ha pagato il fatto di essere in una squadra scarsa, ma, come ho detto, il "buio" tattico nella penultima tappa, unita a scarse doti di ruffianeria (dote umana apprezzabile ma necessaria a livello ciclistico, in particolare in un gt), sono un aspetto da considerare obiettivamente e non sull'onda dell'emotività del piazzamento.


Tetzuo - 07/06/2008 alle 13:15

Riccò rappresenta il corridore "moderno". Forte in salita (e a mio avviso con ampi margini di miglioramento) e con spunto veloce nelle volate ristrette. Doti di fondo (lo dimostrano sanremo 2007, tappa delle tre cime al giro 2007 e lombardia dello stesso anno), carattere da agonista e da "vincente" e doti di recupero. A mio avviso è già pronto per vincere classiche monumento e grandi giri. Deve solo usare meglio la testa e saper dosare le energie.


Mr.Blonde - 07/06/2008 alle 14:11

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Alla luce del secondo posto al Giro, Riccò è veramente un corridore da corse a tappe? A mio avviso, dopo aver notato il totale black out tattico nella tappa di Tirano, farebbe meglio a puntare a qualche classica: il Lombardia gli è sfuggito per un soffio e, per come è andato sul Mortirolo, direi che anche la Freccia e l'Amstel sono ampiamente alla sua portata. Sulla Liegi non mi sbilancio. Nei gt invece potrà dimostrarsi, a mio avviso, un piazzato di lusso ma (quasi) mai un vincente: se quest'anno anche il buon Bruseghin è arrivato terzo vuol dire che il Giro era di qualità bassa. Scarso a cronometro, ottimo passista scalatore, ha pagato il fatto di essere in una squadra scarsa, ma, come ho detto, il "buio" tattico nella penultima tappa, unita a scarse doti di ruffianeria (dote umana apprezzabile ma necessaria a livello ciclistico, in particolare in un gt), sono un aspetto da considerare obiettivamente e non sull'onda dell'emotività del piazzamento. [/quote] sono anni che non vedevo un corridore scattare ripetutamente in salita con il rapportone e fare il vuoto. quella sul monte pora è stata la più bella azione degli ultimi anni al giro, anche a livello di "momento storico". se riccò migliorerà fisiologicamente in salita come è nelle sue corde, penso che nei prossimi 6-7 anni sarà in grado di bastonare chiunque gli capiti davanti, perchè è l'unico nel panorama ciclistico internazionale a salire con quei rapporti ed essere in grado di fare il vuoto e questo significa che il motore è ottimo, a soli 24 anni. le sue doti di scattista e il fatto di essere in grado di battere bettini lo fanno un sicuro protagonista anche nelle corse di un giorno, però se dovessi scegliere per lui mi concentrerei molto di più sul giro, sul tour, perchè una tappa di montagna vinta con distacchi importanti all'occhio della gente vale come se non più di una liegi.


babeuf - 07/06/2008 alle 16:22

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Alla luce del secondo posto al Giro, Riccò è veramente un corridore da corse a tappe? A mio avviso, dopo aver notato il totale black out tattico nella tappa di Tirano, farebbe meglio a puntare a qualche classica: il Lombardia gli è sfuggito per un soffio e, per come è andato sul Mortirolo, direi che anche la Freccia e l'Amstel sono ampiamente alla sua portata. Sulla Liegi non mi sbilancio. Nei gt invece potrà dimostrarsi, a mio avviso, un piazzato di lusso ma (quasi) mai un vincente: [b]se quest'anno anche il buon Bruseghin è arrivato terzo vuol dire che il Giro era di qualità bassa.[/b] Scarso a cronometro, ottimo passista scalatore, ha pagato il fatto di essere in una squadra scarsa, ma, come ho detto, [b]il "buio" tattico nella penultima tappa, unita a scarse doti di ruffianeria (dote umana apprezzabile ma necessaria a livello ciclistico, in particolare in un gt), sono un aspetto da considerare obiettivamente e non sull'onda dell'emotività del piazzamento.[/b] [/quote] Non concordo affatto! Se il buon Bruseghin è arrivato terzo non è che il Giro è stato di scarsa qualità, ma Marzio è stato veramente eccellente, e si è dimostrato uno dei più forti al mondo per le corse a tappe. Punto numero due: quello di Tirano non è stato un "buio" tattico, ma fisico, in quanto Ricky non ha avuto le gambe per attaccare Albertone, probabilmente stanco dopo gli sforzi sul monte Pora. Ma non è un qualcosa di insormontabile, nel ciclismo SI MIGLIORA ANNO DOPO ANNO, e soprattutto nei GT con l'età, l'esperienza e il fondo si riesce a fare la differenza. Detto questo, Riccò non deve tralasciare affatto le Grandi Classiche, in quanto ha le potenzialità per vincere in diversi terreni: l'ideale sarebbe che programmasse una stagione come fece Di Luca l'anno scorso, puntando CONTEMPORANEAMENTE alle grandi classiche e a un GT.


Lopi - 07/06/2008 alle 17:48

Il terzo posto di Burseghin è dovuto principalmente al fatto che non è quasi mai stata fatta corsa dura da inizio tappa, se ricordate l'anno scorso nell'unica tappa in cui i big si mossero da lontano (Tre Cime) Bruseghin saltò. Quest'anno lo hanno sempre portato in carrozza e lui, che non è stupido, ha saputo gestirsi bene sulle salite finali delle varie tappe, e recuperare quel poco che perdeva a cronometro.


babeuf - 07/06/2008 alle 17:58

[quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] Il terzo posto di Burseghin è dovuto principalmente al fatto che non è quasi mai stata fatta corsa dura da inizio tappa, se ricordate l'anno scorso nell'unica tappa in cui i big si mossero da lontano (Tre Cime) Bruseghin saltò. Quest'anno lo hanno sempre portato in carrozza e lui, che non è stupido, ha saputo gestirsi bene sulle salite finali delle varie tappe, e recuperare quel poco che perdeva a cronometro. [/quote] Si, è vero, c'è stato un po' di attendismo e questo ha favorito Marzio, ma questo non toglie assolutamente nulla al valore della sua prestazione e del Giro d'Italia, mai come quest'anno ricco di protagonisti.


Carrefour de l arbre - 07/06/2008 alle 17:58

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] Non concordo affatto! Se il buon Bruseghin è arrivato terzo non è che il Giro è stato di scarsa qualità, ma Marzio è stato veramente eccellente, e si è dimostrato uno dei più forti al mondo per le corse a tappe. Punto numero due: quello di Tirano non è stato un "buio" tattico, ma fisico, in quanto Ricky non ha avuto le gambe per attaccare Albertone, probabilmente stanco dopo gli sforzi sul monte Pora. Ma non è un qualcosa di insormontabile, nel ciclismo SI MIGLIORA ANNO DOPO ANNO, e soprattutto nei GT con l'età, l'esperienza e il fondo si riesce a fare la differenza. Detto questo, Riccò non deve tralasciare affatto le Grandi Classiche, in quanto ha le potenzialità per vincere in diversi terreni: l'ideale sarebbe che programmasse una stagione come fece Di Luca l'anno scorso, puntando CONTEMPORANEAMENTE alle grandi classiche e a un GT. [/quote] Marzio è stato certamente eccellente, ma solo ai tempi del "turbo" si sono visti gregari fare classifica: con questo non sto certamente ingiuriando Bruseghin, ma pane al pane e vino al vino: il Brus non è certo un corridore in grado di fare classifica (men che meno il podio) in un gt con veri corridori da gt. Su Riccò, invece, non ho ancora capito quegli scatti sul Mortirolo per andare a prendere Sella e Simoni, non ho capito per quale motivo abbia dormito quando gli stessi sono partiti, visto che in ballo c'erano ancora gli abbuoni e aveva tutto l'interesse a prenderli (se non altro per indossare la maglia rosa un giorno), e la ciliegina sulla torta si è avuta lasciando andare pure Rodriguez per il terzo posto. Non parlerei di calo atletico, visto che Riccò ha un gran recupero e che nella crono finale ha preso un distacco peraltro ipotizzabile: in poche parole non è crollato e non si è nemmeno difeso, gli scatti(ni) sul Mortirolo lo dimostrano.


babeuf - 07/06/2008 alle 18:08

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] Non concordo affatto! Se il buon Bruseghin è arrivato terzo non è che il Giro è stato di scarsa qualità, ma Marzio è stato veramente eccellente, e si è dimostrato uno dei più forti al mondo per le corse a tappe. Punto numero due: quello di Tirano non è stato un "buio" tattico, ma fisico, in quanto Ricky non ha avuto le gambe per attaccare Albertone, probabilmente stanco dopo gli sforzi sul monte Pora. Ma non è un qualcosa di insormontabile, nel ciclismo SI MIGLIORA ANNO DOPO ANNO, e soprattutto nei GT con l'età, l'esperienza e il fondo si riesce a fare la differenza. Detto questo, Riccò non deve tralasciare affatto le Grandi Classiche, in quanto ha le potenzialità per vincere in diversi terreni: l'ideale sarebbe che programmasse una stagione come fece Di Luca l'anno scorso, puntando CONTEMPORANEAMENTE alle grandi classiche e a un GT. [/quote] Marzio è stato certamente eccellente, ma solo ai tempi del "turbo" si sono visti gregari fare classifica: con questo non sto certamente ingiuriando Bruseghin, ma pane al pane e vino al vino: il Brus non è certo un corridore in grado di fare classifica (men che meno il podio) in un gt con veri corridori da gt. [/quote] Caro Carrefour de l arbre, il Giro d'Italia è un GT, ed è forse il più bello e il più importante, anche se qui le varie opinioni sono quanto mai diverse. La classifica finale del Giro dice 1° Contador 2° Riccò 3° Bruseghin 4° Pellizotti 5° Menchov Ergo, questi sono inequivocabilmente i più forti corridori per GT al momento, insieme a quelli che saranno i migliori al Tour e alla Vuelta. Non lo dico io, ma i dati oggettivi. Chi entra nei 5 in un GT è necessariamente un corridore da GT, a meno di fughe bidone, e non mi pare che ce ne siano state. Che poi tu vuoi dire che l'attendismo ha favorito Bruse, questo è verissimo, ma il risultato finale è quello che conta. E poi, quando dici "solo ai tempi del "turbo" si sono visti gregari fare classifica" commetti un errore: Bruseghin è stato sempre un gregario fino al 2007, ma quest'anno ha corso da CAPITANO a tutti gli effetti. :)


Carrefour de l arbre - 07/06/2008 alle 18:11

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] La classifica finale del Giro dice 1° Contador 2° Riccò 3° Bruseghin 4° Pellizotti 5° Menchov Ergo, questi sono inequivocabilmente i più forti corridori per GT al momento, insieme a quelli che saranno i migliori al Tour e alla Vuelta. Non lo dico io, ma i dati oggettivi. Chi entra nei 5 in un GT è necessariamente un corridore da GT, a meno di fughe bidone, e non mi pare che ce ne siano state. [/quote] premettimi di dissentire da questa affermazione, un pò affettata a dir la verità.


babeuf - 07/06/2008 alle 18:14

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] La classifica finale del Giro dice 1° Contador 2° Riccò 3° Bruseghin 4° Pellizotti 5° Menchov Ergo, questi sono inequivocabilmente i più forti corridori per GT al momento, insieme a quelli che saranno i migliori al Tour e alla Vuelta. Non lo dico io, ma i dati oggettivi. Chi entra nei 5 in un GT è necessariamente un corridore da GT, a meno di fughe bidone, e non mi pare che ce ne siano state. [/quote] premettimi di dissentire da questa affermazione, un pò affettata a dir la verità. [/quote] Non mi pare tanto affrettata, mi baso sulla classifica finale: i primi sono i migliori, o sbaglio?


GiGi111 - 07/06/2008 alle 18:20

non si può leggere la classifica del giro d'italia come la serie A per esempio, il piazzamento di Di Luca vale molto di più di quelli di Menchov e van den Broeck, dato che Danilo ha rischiato, anche se ha fallito, a differenza degli altri due (niente contro di loro, che hanno meritato la classifica)


babeuf - 07/06/2008 alle 18:24

[quote][i]Originariamente inviato da GiGi111 [/i] non si può leggere la classifica del giro d'italia come la serie A per esempio, il piazzamento di Di Luca vale molto di più di quelli di Menchov e van den Broeck, dato che Danilo ha rischiato, anche se ha fallito, a differenza degli altri due (niente contro di loro, che hanno meritato la classifica) [/quote] Ovvio, non c'è niente di matematico. Però il valore di un podio in un GT come il Giro è inequivocabile, soprattutto considerando il percorso e il campo partenti.


Guglielmo Tell - 07/06/2008 alle 19:38

mah,in una grande corsa a tappe ci sono sempre delle circostanze che influiscono sulla classifica,se Di Luca avesse perso 15'' in meno sul Mortirolo sarebbe rientrato in discesa e invece che 8° sarebbe finito sul podio o comunque vicino,per quanto riguarda Ricco' non gli manca niente per vincere dei grandi Giri a parte un miglior rendimento a cronometro


Lore_88 - 08/06/2008 alle 10:33

Riccò deve migliorare in salita. E' quello il terreno dove deve cercare di vincere i GT. Cercare disperatamente di migliorare a cronometro sarebbe un errore, diventerebbe un corridore nè carne nè pesce. Continuerebbe a buscarle nelle prove contro il tempo ma perderebbe d'efficacia la sua azione in salita.


prof - 08/06/2008 alle 11:03

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Riccò deve migliorare in salita. E' quello il terreno dove deve cercare di vincere i GT. Cercare disperatamente di migliorare a cronometro sarebbe un errore, diventerebbe un corridore nè carne nè pesce. Continuerebbe a buscarle nelle prove contro il tempo ma perderebbe d'efficacia la sua azione in salita. [/quote] A denti stretti devo ammettere di essre d'accordo con Lorenzo anche se sono certo che Riccò abbia amplissimi margini di miglioramento a crono, pur senza perseguire preparazioni specifiche. Insomma, non credo che il Riccò a cronometo sia quello visto al giro.

 

[Modificato il 08/06/2008 alle 11:07 by prof]


jonoliva82 - 08/06/2008 alle 11:15

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Riccò deve migliorare in salita. E' quello il terreno dove deve cercare di vincere i GT. Cercare disperatamente di migliorare a cronometro sarebbe un errore, diventerebbe un corridore nè carne nè pesce. Continuerebbe a buscarle nelle prove contro il tempo ma perderebbe d'efficacia la sua azione in salita. [/quote] Sono d'accordo, la potenzialità di Riccò è notevole in salita, anche se qualche allenamento in più a cronometro non guasterebbe: In futuro poi deve avere più coraggio:quest'anno ha telefonato due scattini sul mortirolo, non incisivi come sul Pora, vuoi perchè non ne aveva di più vuoi perchè (soprattutto) ha avuto paura di saltare esagerando e si è accontentato del secondo posto.Per uno di 24 anni ci può ampiamente stare, per gli anni venturi voglio sperare che, comprese le sue potenzialità e con un podio al giro in banca, sarà più coraggioso coi fatti, come lo è con le parole.


Lore_88 - 08/06/2008 alle 11:35

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] non credo che il Riccò a cronometo sia quello visto al giro.[/quote] A me Riccò non è parso così scandaloso a cronometro. Ha preso solo 4' in quasi 70 km da uno come Contador che a cronometro è sempre stato molto forte. Già rispetto allo scorso anno ha fatto un grande passo avanti. Lui deve "soltanto" imparare a fare la differenza in salita, cosa che quest'anno non è riuscito a fare nonostante qualche bella azione. Punto. Il resto vien da sè.


prof - 08/06/2008 alle 11:46

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] non credo che il Riccò a cronometo sia quello visto al giro.[/quote] A me Riccò non è parso così scandaloso a cronometro. Ha preso solo 4' in quasi 70 km da uno come Contador che a cronometro è sempre stato molto forte. Già rispetto allo scorso anno ha fatto un grande passo avanti. Lui deve "soltanto" imparare a fare la differenza in salita, cosa che quest'anno non è riuscito a fare nonostante qualche bella azione. Punto. Il resto vien da sè. [/quote] Non dico che sia stato scandaloso, ci mancherebbem , ma quei 4 minuti li' per me non ci dovrebbero stare e si possono togliere o ridurre di molto. Per farla breve; non sono convinto che quella debba essere la differenza tra Riccò e Contador. Io rimango convinto che aumentando un po' la potenza in salita, aumenterebbe del pari il rendimento a cronometro.


Mr.Blonde - 08/06/2008 alle 11:56

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] non credo che il Riccò a cronometo sia quello visto al giro.[/quote] A me Riccò non è parso così scandaloso a cronometro. Ha preso solo 4' in quasi 70 km da uno come Contador che a cronometro è sempre stato molto forte. Già rispetto allo scorso anno ha fatto un grande passo avanti. Lui deve "soltanto" imparare a fare la differenza in salita, cosa che quest'anno non è riuscito a fare nonostante qualche bella azione. Punto. Il resto vien da sè. [/quote] Non dico che sia stato scandaloso, ci mancherebbem , ma quei 4 minuti li' per me non ci dovrebbero stare e si possono togliere o ridurre di molto. Per farla breve; non sono convinto che quella debba essere la differenza tra Riccò e Contador. Io rimango convinto che aumentando un po' la potenza in salita, aumenterebbe del pari il rendimento a cronometro. [/quote] secondo me riccò in salita è potenzialmente il miglior corridore del mondo, poi mi sbaglierò, ma come ho detto è l'unico in grado di spingere quei rapporti, lui al contrario della "ricerca dell'agilità", sale di potenza, alla pantani [non che lo voglia paragonare, ovvio], e se fisiologicamente migliorerà [3° anno da prof questo] il rischio che possa fare grandi distacchi quando la strada si inerpica è tanto. considerando che ivan basso ha iniziato a scattare a 28 anni, riccardo sta già un pezzo avanti


Lore_88 - 08/06/2008 alle 12:16

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Non dico che sia stato scandaloso, ci mancherebbem , ma quei 4 minuti li' per me non ci dovrebbero stare e si possono togliere o ridurre di molto. Per farla breve; non sono convinto che quella debba essere la differenza tra Riccò e Contador. Io rimango convinto che aumentando un po' la potenza in salita, aumenterebbe del pari il rendimento a cronometro.[/quote] Può darsi ma a cronometro mica conta solo la potenza. Contador non è uno specialista della crono ma poco ci manca. A 19 anni ha vinto il Campionato Nazionale a crono under 23, a 20 la prima crono da professionista, insomma, che uno scalatore come Riccò si becchi 3" al km da lui è normale. Comunque per rispondere al thread, questo Giro ci ha detto che Riccò al momento è un pochino più forte nelle corse di un giorno rispetto che nei GT, dunque il prossimo anno che faccia una campagna delle Ardenne come si deve. E poi, stile Di Luca, venga al Giro per provare a vincerlo (Basso permettendo).


Subsonico - 08/06/2008 alle 12:20

Anche secondo me Riccò può aumentare, e di parecchio, a cronometro, allenandosi a dovere. La Potenza non gli manca.


prof - 08/06/2008 alle 12:28

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Non dico che sia stato scandaloso, ci mancherebbem , ma quei 4 minuti li' per me non ci dovrebbero stare e si possono togliere o ridurre di molto. Per farla breve; non sono convinto che quella debba essere la differenza tra Riccò e Contador. Io rimango convinto che aumentando un po' la potenza in salita, aumenterebbe del pari il rendimento a cronometro.[/quote] Può darsi ma a cronometro mica conta solo la potenza. Contador non è uno specialista della crono ma poco ci manca. A 19 anni ha vinto il Campionato Nazionale a crono under 23, a 20 la prima crono da professionista, insomma, che uno scalatore come Riccò si becchi 3" al km da lui è normale. Comunque per rispondere al thread, questo Giro ci ha detto che Riccò al momento è un pochino più forte nelle corse di un giorno rispetto che nei GT, dunque il prossimo anno che faccia una campagna delle Ardenne come si deve. E poi, stile Di Luca, venga al Giro per provare a vincerlo (Basso permettendo). [/quote] La potenza è produzione di energia nell'unità di tempo. Senza di quella non ci si muove nemmeno. E' una precondizione; il resto, tipo "ci vuole capacità di concentrazione" etc. va tutto bene ma viene dopo, o subito dopo.


Carrefour de l arbre - 08/06/2008 alle 12:45

A ben pensarci, l'agilità è stata anche la causa della sua sconfitta in volata al Lombardia dello scorso anno. Partì talmente morbido che Cunego lo superò a velocità doppia e non lo prese più.


magico Danilo - 08/06/2008 alle 14:41

Sia gare a tappe che classiche. Non ho votato perché manca una terza opzione: entrambe.


elisamorbidona - 08/06/2008 alle 14:44

al Giro di Lombardia dell'anno scorso io penso che abbia avuto un pò di paura del venticello contrario e abbia iniziato lo sprint con due denti in meno del dovuto. Un errore di inesperienza, ma la forza mi pare che ce l'abbia. Riguardo alla tappa di Tirano, ne sparo una, potrebbe anche non essere, lui non lo ammetterà mai, ma la cosa andrebbe a rinforzare la tesi espressa da prof nell'altro 3d, riguardo al fatto che in fondo sia un timido. Perchè all'inizio della discesa dell'Aprica, quando erano via solo in due, lui si è lasciato sfilare all'ultimo, dico ultimo posto del gruppetto. E' logico che da quella posizione non avrebbe mai potuto chiudere su eventuali allunghi, anzi davanti c'erano Contador e Colom che hanno logicamente fatto il "buco" al primo allungo, così se ne andava anche il terzo abbuono... potrebbe anche essere che pensava di non poter affatto difendere la maglia per 4" il giorno dopo a cronometro, e piuttosto che partire con la prevedibile pressione che gli sarebbe piombata addosso e perdere il Giro all'ultima tappa, si è defilato e ha quasi sperato che gli portassero via l'abbuono. Ha preferito affronare la crono senza aver nulla da perdere.E' solo un'ipotesi di natura "psicologica", che metterebbe in evidenza una debolezza del personaggio, può darsi che sia del tutto sballata. Me lo fa pensare soltanto quella stranissima posizione infondo al gruppetto... Per quanto riguarda strettamente l'argomento del 3d, corridore da GT tutta la vita... deve allenarsi sulle salite lunghe, a cronometro non so se potrà mai fare molto meglio, in salita è già al top ora che ha 24 anni, di solito a 30 nei tapponi si va ancora più forte... E poi preparando il Giro si possono tranquillamente fare le corse sulle Ardenne (magari si ha un pò di esplosività in meno, ma alla distanza si viene fuori ugualmente), uscendo dal Tour fare bene a San Sebastian e escendo dalla Vuelta, Mondiale e Lombardia, senza nessuna preparazine specifica per quelle corse. Il viceversa invece è molto più difficile, perchè se uno punta deciso alle Ardenne non deve fare salite lunghe in allenamento e poi è complicato mantenere la condizione ottimale fino all'ultima settimana del Giro. E per il corridore che punta alle grandi classiche di inizio e fine anno il Tour è del tutto fuori stagione. Riccò dovrebbe rinunciare al Tour per preparare, poniamo, la Sanremo dove si riesce fare selezione sul Poggio una volta ogni cinque anni quando si verificano particolarissime condizioni meteo o scendono le frane sull'Aurelia?


gru-nt - 08/06/2008 alle 19:43

Quoto in pieno Elisa..e aggiungo che basterebbe un po' piu' di compostezza e aerodinamicita' in sella per perdere un po' meno nelle Crono..Senza per questo dover ricorrere per forza ad allenamenti da passista.


Ottavio - 08/06/2008 alle 21:34

Credo che Riccò sarà il principale protagonista dei prossimi Giri d'Italia. Devono costruirgli una forte squadra intorno e deve prendere maggior confidenza con la crono, ma se continueranno a disegnare Giri smaccatamente favorevoli per gli scalatori non potrà non vincere.


GiboSimoni - 08/06/2008 alle 21:53

riccò me lo vedo come Simoni sempre protagonista in Italia al giro....al tour difficilmente otterrà grossissimi risultati...emgari rispetto a gibo riuscirà a ottenere molti risultati nelle classiche..


Bartoli - 08/06/2008 alle 22:37

Non esiste piu il corridore da classiche o da giri, uno come Riccò puo far bene in entrambi


mestatore - 10/02/2009 alle 22:47

ecco alcuni commenti sulla presenza di richie rich all' ultima gf laigueglia, riportati dal forum www.bdc-forum.it : "Un'altra cosa sulla GF di ieri, nel gruppo subito dietro la fuga ha pedalato quasi tutta la corsa riccardo riccò insieme ad un suo amico dilettante (che si è messo a tirare senza numero...), al solito non ha potuto esimersi dal fare il cretino becerando e facendo finta di essere a tutta su una salita, non è cambiato nulla da come era 4-5 anni fa... poverino..." "No, non faceva fatica sul serio, dicamo che un paio di volte si è messo a dire qualcosa sul fatto che fosse a tutta ridendo e in maniera srafottente (premetto che o per principio ce l'ho con riccò fin da quando era under, quindi magari sono io che sono prevenuto)... In effetti c'erano diversi senza numero (Riccò però era l'unico anche senza casco) e la cosa penso capiti abbastanza spesso alle GF, la cosa che mi è piaciuta un pò di meno ..." un mio amico che era presente in quel gruppo, ragazzo sobrio dii cui mi fido, mi ha detto che riccò a capo mele ha girato e se ne ha andato e che comunque ha avuto un comportamento fastidioso e poco intelligente. si divertiva a prendere per il culo gente che cercava di fare al meglio la sua corsa, nel limite delle proprie possibilità,che nel caso di un gruppo tra i migliori di una gf sono comunque notevoli e al di sopra della media il livello comunque non è rilevante, per me in bici è rilevante il rispetto per chi fa comunque fatica.. quindi , tanto per accendere qualche polemica fine a se' stessa, direi che per capire perchè il personaggio è detestato da molti non bisogna fare fatica. sarà anche un ragazzo d'oro in privato, ma nelle uscite pubbliche continua a comportarsi come l' ho visto fare da under, con arroganza e inutile presupponenza. non è che bisogna sempre per forza essere spiritosi. inoltre , nella sua posizione, in bici , cercherei di non essere spiritoso con chi non conosco. sarà anche un vescovo, ma basso ha reagito in modo diverso alla squalifica. ciao mestatore ps; che i mods spostino dove ritengono


elisamorbidona - 11/02/2009 alle 08:56

1) non capisco perchè un vescovo dovrebbe reagire male alla squalifica o dovrebbe comportarsi male... abbiamo gente che uccide per fame e malattie indotte i disperati dimenticati da tutti nel terzo mondo (ma in modo meno evidente anche da noi) - giusto perchè nel mondo siamo troppe bocche da sfamare - o indirettamente attraverso associazioni a delinquere e ce la prendiamo con i vescovi...(chiuso OT); 2) da che pulpito viene la predica! non mi riferisco a mestatore che ha riportato la cosa, ma agli "amatori" del primo gruppetto della gf. Vogliamo parlare della gentilezza media di queste persone quando le si incontra per strada in allenamento? a momenti ti devi scusare che gli ingombri la strada e devono superarti, sembrano tutti vincitori mancati del Tour. Nemmeno con il gentil sesso (a meno che tu sia una top model che va in bici) ... un mio amico ha fatto la stessa gf domenica, erano circa 1200-1300 metri di dislivello con due salite medie e tante curve in discesa, all'arrivo il contakm. segnava 32,5 di media: calcolando che quest'anno dovunque ha fatto un inverno freddissimo, piovoso e nevoso dovrebbe essere un gran risultato...invece... oltre la 500esima posizione. Il gruppetto di Riccò ha viaggiato ai 38 di media il 7 di febbraio con l'inverno che ha fatto e con un percorso non piatto...:OIO:OIO:OIO 3)effettivamente Riccò queste "uscite" che aumentano la sua impopolarità potrebbe risparmiarsele

 

[Modificato il 11/02/2009 alle 09:10 by elisamorbidona]


Tranchée d’Arenberg - 11/02/2009 alle 13:14

Premetto che Riccò non mi è mai piaciuto, al di là della questione doping. Il ragazzo dopo lo scandalo che l'ha coinvolto quest'estate sembrava che si fosse calmato un pochettino, ma evidentemente la sua indole questa è e questa rimane.. Ma se prima della vicenda-doping in tanti giustificavano le sue continue sparate spavalde e irrispettose nei confronti dei colleghi, penso che quando la squalifica terminerà se il suo modo di relazionarsi continuerà ad essere lo stesso inizierà a trovare molti più ostacoli. A mio modo di vedere avrà già seri problemi a trovare una grande squadra pronta a rischiare su di lui.


Salvatore77 - 11/02/2009 alle 13:27

[quote][i]Originariamente inviato da Bartoli [/i] Non esiste piu il corridore da classiche o da giri, uno come Riccò puo far bene in entrambi [/quote] Io la penso in maniera diametralmente opposta. Negli ultimi anni la specializzazione si è a dir poco esasperata e la scelta di pochi obiettivi stagionali e mirati, porta i corridori a scegliere se puntare su corse in linea o corse a tappe. Di corridori che nello stesso anno hanno vinto un grande giro e un corsa in linea sono molto pochi, Cunego, Di Luca ma per loro è stato evidente (non si offenda nessuno) che hanno vinto grandi giri senza grossi specialisti. Altri non mi vengono in mente ma credo che siano pochi altri. Riccò ha le doti per primeggiare all'amstel, freccia, liegi, lombardia, per queste gare ci sono avversari notevoli, quindi secondo me farebbe meglio a puntare al giro e vuelta dove gli scalatori puri hanno più possibilità di vincere perchè i percorsi sono più adatti. Dopo tutto non c'è paragone fra la visibilità che può avere uno scalatore italiano che fa terzo al giro rispetto a un eventuale vittoria di Riccò ad una Liegi.


pacho - 11/02/2009 alle 13:48

non siamo troppe bocche da sfamare. E' che alcuni hanno un cucchiaio molto grosso, mentre altre non ce l'hanno nemmeno. A meno di non resuscitare l'ultra-reazionario Malthus.chiuso Ot. E poi: perche spari nel mucchio? E se avesse preso per il culo l'amatore che pedala con le gambe larghe, che usa shimano 105 ed il ha casco storto che vuole fare la granfondo solo per divertirsi e stare con gli amici? Che vuoi dimostrare con la media? A 17 anni alla prima gara a marzo abbiamo fatto 44 di media. Significa che eravamo tutti drogati? Cos'è, spariamo sul doping a corrente alternata? Però vedo che adesso Riccò è diventato pure il giustiziere antiamatori praticani ed arroganti. uau! Tempo fa girava un bellissimo post, non mi ricordo di chi, che mostrava come ogni cosa facesse Riccardo , c'era gente pronta a sbraitare che fosse quella giusta. Ecco, continuiamo cosi.


elisamorbidona - 11/02/2009 alle 14:02

hai ragione ho sparato nel mucchio, però dubito molto che il cicloamatore che descrivi tu che pedala con il cancello e che si allena due volte alla settimana si trovi a fare quel percorso ai 38 di media, ma nemmeno ai 30, a meno che appunto sia un vincitore mancato di Tour de France. Per il resto parlo solo ed esclusivamente per esperienza personale, di quando andavo in bici pure io. aggiungo: uno juniores è uno che (se va a anche a scuola) al massimo ha il ciclismo come seconda attività, non mi stupisco affatto dei 44 di media a marzo (come era il percorso, c'erano due salite da 7-10 km. e discese tortuose?), ma se permetti non dico i 38 ma i 35 di media su quel percorso da parte di 500 "amatori" a febbraio di un anno dove chi è stato fortunato ha potuto pedalare uno-due giorni alla settimana con temperatura comunque prossima allo 0, sono decisamente troppo. Non volevo minimamente alludere al doping, ma solo ad una esasperazione delle cose che forse Riccò nella sua antipatia ha involontariamente evidenziato. (Mi sembra un pò iniquo questo fenomeno: i professionisti hanno controlli 365 giorni all'anno e bisogna dire che comunque il doping è sempre più avanti e loro sono pieni fino all'orlo ecc.ecc., invece guai a fare insinuazioni sulle corse amatoriali, dove il controllo praticamente non esiste, ma c'è sempre più gente che va forte come tra i prof.)

 

[Modificato il 11/02/2009 alle 15:08 by elisamorbidona]


pedalando - 11/02/2009 alle 20:42

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] E se avesse preso per il culo l'amatore che pedala con le gambe larghe, che usa shimano 105 ed il ha casco storto che vuole fare la granfondo solo per divertirsi e stare con gli amici? [/quote] non capisco, un amatore "sfigato" merita di essere preso per il culo? io che voglio "solo" divertirmi con gli amici merito di essere preso per il culo ? E lui invece non merita di essere additato come un baro disonesto ? mah, che continui pure a prenderci per i fondelli ma poi non si stupisca se non ci inteneriamo alle sue (false) lacrime quando lo beccano con le mani nella marmellata....


pacho - 11/02/2009 alle 22:35

Pedalando, ho detto l'esatto contrario!! l'intervento che mi ha preceduto ha sostenuto che in fin dei conti, gli amatori meritano di essere di presi per il culo, in quanto arroganti e drogati (non son per niente d'accordo, ed infatti nel punto 3 l'ho fatto presente). Descrivendo l'amatore "fantozziano" ho detto, (ho riletto il post e si capisce abbastanza chiaramente) che non è corretto generalizzare dato che le gran fondo non sono partecipate solo dagli amatori-professionisti ma anche da (molta) gente che ha voglia di divertirsi e passare del tempo con gli amici e con la sua bici. E prendere in giro questi amatori, che per me sono il bello del ciclismo, è un'ulteriore (patetica) aggravante. salud.


pedalando - 12/02/2009 alle 14:06

Pacho, la mia critica era rivolta all'atteggiamento del Cobra non certo alla tua frase ironica. :cincin:


elisamorbidona - 12/02/2009 alle 15:16

l'atteggiamento antipatico rimane, ma Riccò non stava affatto pedalando accanto al tipo di ciclista a cui ti riferivi tu. Stava nel primo (o forse secondo) gruppetto che ha finito la gf ai 38 km/h di media con 1300 metri di dislivello, cioè con "cicloamatori" che pedalano più o meno come i prof. e dispongono di mezzi forse anche più all'avanguardia.


Subsonico - 12/02/2009 alle 15:32

[quote][i]Originariamente inviato da elisamorbidona [/i] l'atteggiamento antipatico rimane, ma Riccò non stava affatto pedalando accanto al tipo di ciclista a cui ti riferivi tu. Stava nel primo (o forse secondo) gruppetto che ha finito la gf ai 38 km/h di media con 1300 metri di dislivello, cioè con "cicloamatori" che pedalano più o meno come i prof. e dispongono di mezzi forse anche più all'avanguardia. [/quote] Elisa, rivoltare la frittata (come faceva l'avvocato Messina nella cara imitazione di Fiorello) non cambia granchè. Riccò continua a dimostrare di essere tanto grande come atleta quanto piccolo come uomo. E questo non lo farà MAI diventare un fuoriclasse amato e apprezzato dal pubblico. Farà la fine di Visentini o peggio, dato che Visentini per quanto fosse poco diplomatico non ha mai dato soddisfazioni ai suoi detrattori.


Tranchée d’Arenberg - 12/02/2009 alle 18:24

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] E se avesse preso per il culo l'amatore che pedala con le gambe larghe, che usa shimano 105 ed il ha casco storto che vuole fare la granfondo solo per divertirsi e stare con gli amici? [/quote] non capisco, un amatore "sfigato" merita di essere preso per il culo? io che voglio "solo" divertirmi con gli amici merito di essere preso per il culo ? E lui invece non merita di essere additato come un baro disonesto ? mah, che continui pure a prenderci per i fondelli ma poi non si stupisca se non ci inteneriamo alle sue (false) lacrime quando lo beccano con le mani nella marmellata.... [/quote] solo applausi per questo intervento!:clap:


gru-nt - 12/02/2009 alle 18:45

Sinceramente, di quello che fa ricco' alle gran fondo, o anche in gara, dopo quest'estate, nun me ne po' frega' di meno. E un PESANTE SILENZIO dovrebbe cadere su di lui.:mad::mad:


Dreams - 12/02/2009 alle 19:54

Riccò è adatto ai grandi giri, il fisico è quello di uno scalatore di tapponi. Ha dimostrato di tenere le tre settiamne, quindi è da considerarsi prevalentemente uomo da corse a tappe. Se poi ha uno spunto anche nelle corse in linea, buon per lui, ce l'avevano anche altri corridori del passato che hanno impostato la carriera prevalentemente sul Giro o il Tour. Quando tornerà sicuramente si riproporrà uomo di classifica nelle corse a tappe. Ho sentito che ha preso la stagione 2009 con allegria, credo sia la filosofia giusta (sorvolando le prese per il culo). Se vuole far passare veloci questi due anni di squalifica, deve cercare di viverli al meglio. Quando tornerà ci divertiremo tutti un pò di più di ora. ;)


W00DST0CK76 - 12/02/2009 alle 20:01

In questo thread non avremo chiarito se Riccò è uomo da classiche o da corse a tappe, però almeno adesso sappiamo bene che le GF non sono il suo forte.


gru-nt - 12/02/2009 alle 22:21

:D


Salvatore77 - 13/02/2009 alle 08:34

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] In questo thread non avremo chiarito se Riccò è uomo da classiche o da corse a tappe, però almeno adesso sappiamo bene che le GF non sono il suo forte. [/quote] ...e visto che le gran fondo sono gare di un giorno...


W00DST0CK76 - 13/02/2009 alle 12:38

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] In questo thread non avremo chiarito se Riccò è uomo da classiche o da corse a tappe, però almeno adesso sappiamo bene che le GF non sono il suo forte. [/quote] ...e visto che le gran fondo sono gare di un giorno... [/quote] Per quelli che vanno piano come me possono durare anche più di un giorno :D


babeuf - 13/02/2009 alle 18:11

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] si divertiva a prendere per il culo gente che cercava di fare al meglio la sua corsa, nel limite delle proprie possibilità,che nel caso di un gruppo tra i migliori di una gf sono comunque notevoli e al di sopra della media il livello comunque non è rilevante, per me in bici è rilevante il rispetto per chi fa comunque fatica.. [/quote] allora, premesso che ritengo il comportamento tenuto da Riccò durante questa gran fondo deprecabile, al di là di tutte le considerazioni etico-morali che si possono fare una cosa la devo per forza dire: se fossi un cicloamatore e venissi sfottuto durante una gara da Riccardo Riccò, ne andrei fiero e lo andrei a raccontare ai miei amici! :D


peteribbetson - 13/02/2009 alle 18:58

questo mezzo ciclista non merita neanche di venir nominato come tale.


W00DST0CK76 - 14/02/2009 alle 02:02

@ peteribbetson: un conto è esprimere il proprio motivato disappunto verso il comportamento di Riccò, un altro è invece intervenire per il semplice gusto di offendere. Ritengo questo tipo di commenti assolutamente inutili in quanto non aggiungono nulla alla discussione ma anzi, la portano su un livello più basso e non adatto al contesto di questo forum.


Raf Benson - 14/02/2009 alle 10:06

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] se fossi un cicloamatore e venissi sfottuto durante una gara da Riccardo Riccò, ne andrei fiero e lo andrei a raccontare ai miei amici! :D [/quote] Questa è proprio bella! Quasi quasi la metto in firma... :OIO :hammer:


peteribbetson - 14/02/2009 alle 12:20

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] @ peteribbetson: un conto è esprimere il proprio motivato disappunto verso il comportamento di Riccò, un altro è invece intervenire per il semplice gusto di offendere. Ritengo questo tipo di commenti assolutamente inutili in quanto non aggiungono nulla alla discussione ma anzi, la portano su un livello più basso e non adatto al contesto di questo forum. [/quote] Intendevo dire che Riccò non è adatto nè per grandi giri, nè per corse in linea; in quanto fino ad ora non ha dimostrato alcuna caratteristica rilevante: non è un buon passista, non è un buon scalatore, non è un buon velocista, non è un buon cronoman. Fuori luogo aprire un thread e sprecare parole su un ciclista che fino ad ora non ha dimostrato proprio niente. Forse potremmo riparlarne tra 5-6 anni, ma ne dubito proprio.


W00DST0CK76 - 14/02/2009 alle 22:37

Almeno adesso sappiamo cosa pensi di Riccò e perchè non lo stimi, è già qualcosa. Se poi questo 3D conta quasi 150 interventi e oltre 3800 visite, evidentemente l'argomento Riccò, nel bene e nel male, suscita più interesse di quanto tu possa pensare.


Greg Lemond - 15/02/2009 alle 00:00

Non sapevo che Riccò avesse fatto queste cose.... Riccò adesso è adatto sicuramente a stare fermo 2 anni, speriamo che gli servano per riflettere sui suoi errori e per tornare più maturo


Salvatore77 - 15/02/2009 alle 09:27

Riccò ha un carattere molto particolare, esuberante, scontroso e altro ancora. A me il suo carattere non piace. Non mi piaceva 11 mesi fà quando alla Tirreno-Adriatico cadde in una volata ristretta e all'intervista del dopo gara ha affermato con aria arrogante e sicura di sè che avrebbe vinto lui sicuramente se non fosse caduto. Oggi naturalmente con tutto quello che è successo, siuramente non mi è più simpatico di prima, anzi... ma preoccuparsi del Riccò fuori dalle corse credo che sia inutile. Almeno per me che focalizzo l'attenzione sui corridori solo per gli aspetti sportivi. Se fra due anni sarà cambiato, forse potrò apprezzarlo di più, ma per ora resta solo una promessa del ciclismo italiano per le gare a tappe. Riassumendo un pò la sua carriera fin'ora che ha fatto?


Dreams - 15/02/2009 alle 13:49

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Riccò ha un carattere molto particolare, esuberante, scontroso e altro ancora. A me il suo carattere non piace. Non mi piaceva 11 mesi fà quando alla Tirreno-Adriatico cadde in una volata ristretta e all'intervista del dopo gara ha affermato con aria arrogante e sicura di sè che avrebbe vinto lui sicuramente se non fosse caduto. Oggi naturalmente con tutto quello che è successo, siuramente non mi è più simpatico di prima, anzi... ma preoccuparsi del Riccò fuori dalle corse credo che sia inutile. Almeno per me che focalizzo l'attenzione sui corridori solo per gli aspetti sportivi. Se fra due anni sarà cambiato, forse potrò apprezzarlo di più, ma per ora resta solo una promessa del ciclismo italiano per le gare a tappe. Riassumendo un pò la sua carriera fin'ora che ha fatto? [/quote] Ognuno ha il proprio carattere, Riccò o si ama o si odia perchè esce dagli schemi (mi piace proprio per questo, a prescindere che sia arrogante o meno). Secondo me non è poi così malvagio come la gente va dicendo, usa questo suo modo di fare come corazza, cosa che però può portare molte antipatie (oltre alle simpatie). Riassumento invece la carriera, Riccò ha ha già fatto molto. 25 anni, 2 vittorie di tappa alla Tirreno, 3 vittorie di tappa al Giro d'Italia (di cui una alle Tre Cime di Lavaredo [e scusate se è poco]), la classifica giovani + un secondo posto nella classifica finale (dietro uno come Contador), sempre al Giro. Ed ho escluso quello che ha fatto al Tour de France. Qualcuno pagherebbe oro per arrivare a 25 anni con questo palmares. E non dimentichiamoci che dal 2011 avrà davanti a sè almeno sei/sette stagioni dove potrà recuperare il tempo perduto (tutto ciò se avrà testa e carattere).


mestatore - 15/02/2009 alle 18:07

cara elisa morbidona, il mio amico che era in quel gruppo ha un lavoro che gli consente di avere molto tempo libero e di allenarsi ogni giorno. lo fa con passione e divertimento. quando incontra un ciclista lo saluta e quando esce com me e i miei amici è molto gentile e fa le cose che fanno tutti i ciclisti: scherza , prende per il culo quando è il caso, ci stacca ma ci rispetta. conosce un valore che si chiama educazione. in gara da tutto. merita di essere preso per il culo da un arrogante che pure piangeva quando lo hanno beccato e diceva che non aveva preso nulla? merita di essere preso per il culo perchè ha molta passione e va pure forte, certo non come ricco' ? lo merita perchè va piu' forte di me e di te? io credo che il comportamento di ricco' debba essere nella circostanza giudicato per quello che appare e risulta dai fatti. aggiungo che a me, che un poco ho avuto modo di osservarlo nei comportamenti quando era under,purtroppo questo modo di agire pare plausibile e non mi stupisce. credo anche che giustificarlo con l' antipatia per un gruppetto di persone(i migliori cicloamatori)che è molto eterogeneo e che comunque nella circostanza non faceva nulla di illecito non sia da te, cara elisa, che generalmente spicchi per acutezza e misura. aggiungo che il fatto che in quel gruppo fossero presenti dei personagi discutibili (tendono a prendersi un po' troppo sul serio..)e probabilmente pure dei potenziali dopati ( cosa di cui non dubito personalmente) appare del tutto irrilevante al fine di valutare il comportamento di richie rich. quando uno ha sbagliato ed è stato beccato come il cobra, aldilà del carattere, credo che la discrezione e l' educazione siano una strada per riconquistare il rispetto degli appassionati. e, tra l' altro, quei cicloamatori, dopati o meno, fanatici o meno, appassionati di ciclismo lo sono tutti. fosse solo anche per questo, il loro impegno non mi pare giustifichi la derisione. un abbraccio mestatore ps: non so se lo sapevi, ma vescovo era il soprannome affibbiato a basso dall' amico forumnista aranciata. generamente, per esperienza personale e per quanto si racconta in giro, i campioni del ciclismo si distinguono generalmente per disponibilità e amabilità nei confronti egli appassionati, più o meno evoluti.


babeuf - 15/02/2009 alle 18:22

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] aggiungo che a me, che un poco ho avuto modo di osservarlo nei comportamenti quando era under,purtroppo questo modo di agire pare plausibile e non mi stupisce. [/quote] una richiesta: leggo spesso nel forum delle allusioni ai comportamenti di Riccò da under. qualcuno che ne è a conoscenza potrebbe raccontarli, magari facendo riferimento a qualche episodio specifico? (fermo restando che non cambierò opinione su di lui come valore sportivo, è solo una curiosità)


Tranchée d’Arenberg - 15/02/2009 alle 18:33

[quote][i]Originariamente inviato da Dreams [/i] E non dimentichiamoci che dal 2011 avrà davanti a sè almeno sei/sette stagioni dove potrà recuperare il tempo perduto (tutto ciò se avrà testa e carattere). [/quote] Io non ne sarei così sicuro. Non sono così sicuro che troverà da subito una grande squadra disposta a rischiare così tanto da ingaggiare un corridore come Riccò, che era il più chiacchierato di tutti per questioni di doping, già prima di essere beccato al Tour. Voglio cercare di spiegarmi meglio con qualche esempio: prendiamo Basso, dopo la giusta squalifica ha da subito trovato una grande squadra, sia perchè le sue doti non si discutono, ma soprattutto perchè evidentemente i dirigenti ripongono in lui così tanta fiducia da pensare che non potrà ricadere in errore. Evidentemente è un ragazzo che ispira fiducia, nonostante l'OP. Ma tanti altri big del recente passato hanno visto ls loro carriera ridotta a pezzi a seguito delle note vicende doping, basti pensare a come Mancebo. Secondo me per Riccò sarà quindi molto difficile trovare un Team Manager di una grande squadra che abbia abbastanza fegato da rischiare la faccia e la carriera ingaggiandolo.....


Subsonico - 15/02/2009 alle 19:17

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] aggiungo che a me, che un poco ho avuto modo di osservarlo nei comportamenti quando era under,purtroppo questo modo di agire pare plausibile e non mi stupisce. [/quote] una richiesta: leggo spesso nel forum delle allusioni ai comportamenti di Riccò da under. qualcuno che ne è a conoscenza potrebbe raccontarli, magari facendo riferimento a qualche episodio specifico? (fermo restando che non cambierò opinione su di lui come valore sportivo, è solo una curiosità) [/quote] http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?fid=4&tid=3925&page=5 Interventi di Bauschan e Prof


Dreams - 15/02/2009 alle 20:16

[quote][i]Originariamente inviato da Tranchée d’Arenberg [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Dreams [/i] E non dimentichiamoci che dal 2011 avrà davanti a sè almeno sei/sette stagioni dove potrà recuperare il tempo perduto (tutto ciò se avrà testa e carattere). [/quote] Io non ne sarei così sicuro. Non sono così sicuro che troverà da subito una grande squadra disposta a rischiare così tanto da ingaggiare un corridore come Riccò, che era il più chiacchierato di tutti per questioni di doping, già prima di essere beccato al Tour. Voglio cercare di spiegarmi meglio con qualche esempio: prendiamo Basso, dopo la giusta squalifica ha da subito trovato una grande squadra, sia perchè le sue doti non si discutono, ma soprattutto perchè evidentemente i dirigenti ripongono in lui così tanta fiducia da pensare che non potrà ricadere in errore. Evidentemente è un ragazzo che ispira fiducia, nonostante l'OP. Ma tanti altri big del recente passato hanno visto ls loro carriera ridotta a pezzi a seguito delle note vicende doping, basti pensare a come Mancebo. Secondo me per Riccò sarà quindi molto difficile trovare un Team Manager di una grande squadra che abbia abbastanza fegato da rischiare la faccia e la carriera ingaggiandolo..... [/quote] Questo è vero. Ma se avrà testa e carattere, riuscirà a ricostruirsi una carriera, anche ricominciando con una piccola squadra (mica deve correre subito il Tour). Basso ha avuto la fortuna di ricominciare con uno squadrone, quindi può ritenersi più che fortunato. Se poi Riccò ricomincerà con un piccolo team, se ne farà una ragione, cercando di risalire la china lentamente.


mestatore - 15/02/2009 alle 20:27

forse, subsonico, dovresti fare riferimento nella citazione anche alle annate forumnistiche 2004-2005, quando su cicloweb scrivevano molti under. aldilà dell' invidia per i risultati di riccardo e delle facili ironie a causa dei numerosi stop per tutela della salute, è facile percepire nei post dei corridori un certo disagio rispetto al modo in cui il ragazzo si poneva nei confronti dei colleghi e dell' ambiente in generale. aggiungo questo perchè è noto che a me ricco' non sta simpatico e quindi le mie affermazioni vanno ricondotte alla dimensione di valutazioni personali e non sono certamente giudizi inconfutabili cordialmente mestatore


elisamorbidona - 16/02/2009 alle 12:11

@mestatore: "prende per il culo quando è il caso, ci stacca ma ci rispetta". Io penso che in bici quando non si sta gareggiando, il rispetto consiste proprio nel rimanere insieme a chi ha poco tempo per allenarsi, e nonostante ciò riesce lo stesso ad uscire in bici. Non nel "fare il professionista mancato", imporre un ritmo infernale e staccare tutti anche nelle passeggiate, altrimenti va sempre a finire in una gara e la bici diventa solo uno strumento di fatica invece che di socializzazione. E poi ci si lamenta se in gara c'è Riccò o Rumsas che professionisti lo sono veramente. Comunque hai ragione anche tu ho generalizzato in maniera del tutto ingiustificata. Ma l'intento non era certo di giustificare Riccò, piuttosto di manifestare un certo disappunto per il fatto che le lamentele venivano da gente che (per quelli che conosco io) non farebbero molto diversamente se incontrassero un gruppo di pedalatori della domenica. Concludo con una personalissima opinione. Io non l'ho mai incontrato, forse è per quello che Riccò non mi sta affatto antipatico. Di "dopati d'Italia" ne abbiamo già avuto uno e sappiamo come sono andate le cose...mi stanno bene l'antipatia e le opinioni tecniche negative su Riccò, ma le esagerazioni fanno solo del male al ciclismo. Non capisco: stigmatizziamo il fatto che pagano solo i corridori e ds medici e squadre no , tranne quando c'è di mezzo Riccò. Lì invece sono le squadre ad aver ragione se lo isolano a vita...:OIO


mestatore - 16/02/2009 alle 21:01

cara elisa, di solito ci aspetta, qualche volta va su e torna giu' il problema nell' episodio da me citato sta nella mancanza di educazione e di furbizia , anche. poi, magari io lo racconto perchè mi conferma certe valutazioni del personaggio, punto. non capisco al proposito cosa centrano i ds e altre valutazioni si può pure dire riccò ha fatto bene i pedalatori della domenica sono delle mer..de oppure si può dire ricco si è dimostrato ancora una volta o solo questa volta un arrogante punto ciao mesty


Admin - 16/02/2009 alle 21:11

[quote][i]Originariamente inviato da Tranchée d’Arenberg [/i] Io non ne sarei così sicuro. Non sono così sicuro che troverà da subito una grande squadra disposta a rischiare così tanto da ingaggiare un corridore come Riccò, che era il più chiacchierato di tutti per questioni di doping, già prima di essere beccato al Tour.[/quote] Non ne saresti così sicuro? E saresti sicuro, invece, che Riccò non avesse già da ora trovato una grande squadra disposta a...? (Il puntinismo di lemond è contagioso :D)