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Armand De Las Cuevas
Admin - 19/03/2007 alle 03:05

Questo bizzarro corridore francese fu attivo per un decennio tra la fine degli anni '80 e la fine dei '90. [img]http://www.cycling4fans.de/uploads/pics/delascuevas.jpg[/img] L'immagine più nota che abbiamo di lui è in maglia Banesto, fidato gregario di Indurain nel biennio d'oro di Miguelon, '92 e '93, quando el Villavés vinse Giro e Tour. De Las Cuevas, che si era rivelato al GP Plouay del '91, nel 1992 si piazzò secondo proprio alle spalle di Indurain nella crono di San Sepolcro al Giro. E più in generale, era uno di quelli che scortavano sempre il campione spagnolo in gara. Ma nel 1993 l'idillio si ruppe, e a quanto posso ricordare, la fine dei rapporti intercorse proprio al Giro, nella tappa che arrivava ad Asiago, quando Chiappucci, primo rivale di Indurain (che era in maglia rosa), provò un attacco verso l'Altopiano, e De Las Cuevas gli si mise alle calcagna, ma anziché stopparlo gli diede una mano (l'attacco comunque non sortì effetti sulla classifica e la tappa la vinse poi Konyshev). Chiaro che Indurain di un gregario "così" fidato non seppe più che farsene, e la Banesto si sbarazzò di Armand. Dal canto suo De Las Cuevas era un ambizioso, e in ogni caso nel 1993 non aveva che 25 anni, e rappresentava - ben prima che Jalabert esplodesse a livelli di eccellenza, e pure ben prima che Virenque divenisse un nome anche solo noto ai più - una bella speranza per il ciclismo francese, che faceva i conti con l'irresistibile declino di Laurent Fignon, e la mai compiuta sbocciatura dei vari Simon, Leblanc, Lino (che l'anno prima si era fatto un bel po' di Tour in maglia gialla, un po' "à la Voeckler", se vogliamo). Così De Las Cuevas, col suo bel cognome spagnolo (che significa letteralmente "delle tane"), si trasferì armi e bagagli nel più importante team francese, la Castorama. [img]http://www.cyclingstars.dk/delascuevas.jpg[/img] E in effetti il 1994 fu un anno ricco di prospettive per Armandino, che figurò bene prima al Critérium International e poi al Romandia (una vittoria di tappa e il secondo posto finale) prima di presentarsi ai nastri di partenza del Giro d'Italia che cambierà la storia del ciclismo recente. La corsa rosa partiva con due semitappe a Bologna, la prima la vinse Endrio Leoni in volata, poi al pomeriggio la breve crono di 7 km vide l'affermazione - indovinate un po' - proprio del francesino De Las Cuevas, che era un discreto cronoman e che estrasse dal cilindro la prestazione della vita, prendendosi l'impagabile soddisfazione di lasciarsi alle spalle il suo vecchio capitano Indurain (che poi avrà ben altri grattacapi nel corso di quel Giro per curarsi del suo vecchio gregario...). De Las Cuevas prese la maglia rosa, ma la sua non fu vera gloria, visto che cedette il primato già il giorno dopo a un Argentin che stava vivendo nella Gewiss-Ferrari un luminoso finale di carriera. Ma voglio tornare a quella crono di Bologna. Alla fine della quale, ai microfoni dei giornalisti, De Las Cuevas spiazzò tutti ringraziando - con fare misterioso - "la Lumière". Ecco, a distanza di 12 anni, non ho ancora risolto il mistero della Lumière di De Las Cuevas. C'è chi ha parlato di una certa qual spiritualità del folletto francese, tesi che probabilmente ebbe anche l'avallo dello stesso Armand. Ma io non ci ho mai creduto. Secondo me De Las Cuevas si riferiva a qualcos'altro, e mi piacerebbe avere delle conferme. Quelli erano gli anni in cui Riis non si faceva problemi a telefonare pubblicamente al suo cuoco personale dopo la vittoria al Tour, ringraziandolo per la ribollita; quindi - andando in questa direzione - sarei curioso di togliermi questo dubbietto che mi porto dietro da oltre due lustri. Tornando a De Las Cuevas, quel Giro lo finì in nona posizione, sua miglior prestazione in un grande giro, anche se non si accorsero in troppi di lui, visti i fuochi d'artificio che Pantani (e in second'ordine Berzin) proposero, mettendo per la prima volta in croce Miguelon, che infatti - scottato - non tornerà più al Giro. Poi quell'anno - dopo un Tour così così - si portò pure a casa una bella San Sebastián, ma successivamente bucò in maniera clamorosa il triennio '95-'97 (fu coinvolto in qualche caso di doping? Non ricordo). Nel '98 parve tornare a buoni livelli, conquistando il Delfinato, ma fu il suo canto del cigno. Purtroppo in questa ultima fase della sua carriera avevo smesso di pedinarlo, quindi non ricordo assolutamente più niente di lui. Per questo sarò grato a chiunque voglia completare questo ritratto con le parti mancanti, possibilmente arricchendolo di particolari e correggendo le imprecisioni. Ah, e non dimenticate la "Lumière", sulla quale offro una taglia: una bella bionda media a chiunque porti informazioni utili a rintracciare questa benedetta luce, illuminazione, luccicanza, "che me vie' da ride'". (Una bionda piccola a chi indovina quest'ultima citazione :D) Edit Orpo, dimenticavo di citare le fonti delle due foto. :pomodoro: La prima è tratta da http://www.cycling4fans.de/ La seconda è tratta da http://www.cyclingstars.dk/

 

[Modificato il 19/03/2007 alle 03:13 by Admin]


prof - 19/03/2007 alle 03:22

Era senz'altro una donna, Marco: quelle cose li', in quel modo complice, si dicono solo delle donne... Ciao Marchino, io sono già in ufficio da almeno un paio d'ore...


dietzen - 19/03/2007 alle 03:49

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Così De Las Cuevas, col suo bel cognome spagnolo (che significa letteralmente "delle tane"), [/quote] de zan mi pare lo traducesse come "delle caverne"... :) de las cuevas è un corridore che mi è sempre stato simpatico, in quanto mattocchio e imprevedibile, sia in bici sia -a quanto si sentiva dire- nel privato. portava i capelli lunghi anche se non ne aveva moltissimi, ogni tanto li tingeva biondi o nero corvino. si sposò più o meno all'improvviso con la madre di un suo compagno di squadra, ma non ricordo se quando era alla castorama o alla casino. ricordo anche che indurain se la doveva essere presa non poco, per quella tappa del '93 in cui collaborò con chiappucci, perchè nel tour del '95, in una tappa di mezza montagna, con miguelon in giallo e de las cuevas lontanissimo in classifica e quindi di nessun pericolo per la generale, fu lo spagnolo in prima persona ad andare a riprendere l'ex gregario che era scattato su un falsopiano. e di momenti del genere di indurain non credo ce ne siano stati molti... :) per quanto riguarda la carriera di armand, aggiungo che nel '91 è stato anche campione di francia. nel '94 però, al tour stava andando molto bene: era quarto dopo l'alpe huez, ma nella tappa di val thorens (vinta da cacaito rodriguez) perse parecchio tempo e il giorno dopo non partì, se non ricordo male per via di un problema al ginocchio. nel '95 era uno dei più attesi comunque, ma poco prima del giro, alla 4 giorni di dunckerque, si ruppe la clavicola. rimesso in bici in tempo record, al giro si ritira, va al delfinato dove va bene a crono, e poi al tour dove non si vede mai. nel '96 fa fatica a trovare una squadra, perchè comunque è considerato troppo difficile da gestire, alla fine lo prende la casino che ancora è una piccola squadra, tanto che non viene invitata nemmeno al tour. nel '97 torna alla banesto a fare il gregario a olano, fa qualche buon risultato (galizia, valenciana), alla vuelta va forte, è nei primi 10 in classifica quando cade e si ritira. nel '98 vince il delfinato e la route du sud e sembra ritornato ad alti livelli, invece sono gli ultimi acuti. è nella squadra che scorta olano a vincere la vuelta, ma tira solo in pianura. nel '99 passa all'amica chips, ma non fa nessun risultato, non parte nemmeno al giro, e da allora non se ne hanno più tracce. probabilmente, come si dice, non aveva la testa per fare il corridore.


dietzen - 19/03/2007 alle 03:55

aggiungo solo che non so cosa sia questa lumiere... e che al giro del '91, se la memoria non mi inganna, fu cacciato per essersi preso a pugni con un colombiano (arias acosta?). questo tanto per dire il personaggio... :)


Admin - 19/03/2007 alle 04:08

[quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Era senz'altro una donna, Marco: quelle cose li', in quel modo complice, si dicono solo delle donne... Ciao Marchino, io sono già in ufficio da almeno un paio d'ore... [/quote] Uhm, non so, sai?... (Io sono in "ufficio" da 16 ore... e me ne toccano un altro paio :D)


Admin - 19/03/2007 alle 04:14

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] ricordo anche che indurain se la doveva essere presa non poco, per quella tappa del '93 in cui collaborò con chiappucci, perchè nel tour del '95, in una tappa di mezza montagna, con miguelon in giallo e de las cuevas lontanissimo in classifica e quindi di nessun pericolo per la generale, fu lo spagnolo in prima persona ad andare a riprendere l'ex gregario che era scattato su un falsopiano. e di momenti del genere di indurain non credo ce ne siano stati molti... :) [/quote] Un altro momento show di Indurain: una volta quella zanzara di Virenque gli sta attaccato al mozzo per tutta la salita, e non dà un cambio manco a pregarlo. Arrivati al Gpm, il pirla a pois (allora - credo fosse il '95 - era esattamente questo; poi è molto maturato) esce dalla ruota e fa per scattare e andare a prendere i punti. "TU ADESSO MI SCATTI IN FACCIA???" Indurain fa tre pedalate in progressione e se magna in un boccone Virenque e punti Gpm. :D Non ricordo che Virenque abbia più fatto una cosa del genere, né al navarro né ad altri :Od: (Che poi tra l'altro, se gliel'avesse chiesto con gentilezza, quel gran signore di Miguel l'avrebbe fatto passare. Fu la sfacciataggine immotivata, per di più sommata al parassitismo precedente, a infastidire il campione di Pamplona)


Carrefour de l arbre - 19/03/2007 alle 08:18

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ma nel 1993 l'idillio si ruppe, e a quanto posso ricordare, la fine dei rapporti intercorse proprio al Giro, nella tappa che arrivava ad Asiago, quando Chiappucci, primo rivale di Indurain (che era in maglia rosa), provò un attacco verso l'Altopiano, e De Las Cuevas gli si mise alle calcagna, ma anziché stopparlo gli diede una mano (l'attacco comunque non sortì effetti sulla classifica e la tappa la vinse poi Konyshev). [/quote] Per tutti coloro che adorano Davidino De Zan, quella fu la tappa in cui lo stesso Davide segnò il punto più basso della carriera di telecronista: Leali (Mercatone) era in maglia rosa e nella fuga verso Asiago Chiappucci spedì Zaina. Con i Mercatone dietro a tirare come dannati, impose a Di Benedetto di avvicinarsi all'ammiraglia e di chiedere se "potevano rallentare" perchè la fuga era favorevole a Chiappucci, e allo stesso tempo stava danneggiando Miguelon. Roba da pazzi, ricordo che dall'ammiraglia gli risposero molto pacatamente che loro avevano la maglia e che avevano intenzione di tenerla, ma tra le righe si poteva leggere un "ma sto qui viene da Marte?!" [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ah, e non dimenticate la "Lumière", sulla quale offro una taglia: una bella bionda media a chiunque porti informazioni utili a rintracciare questa benedetta luce, illuminazione, luccicanza, [/quote] Ho capito: la sera prima aveva visto "Shining". La bella bionda media la preferisco anche prosperosa, grazie..... .....come dici? Parlavi di birra?!;)


nino58 - 19/03/2007 alle 08:24

Se non ricordo male la traduzione che usava Adriano era "delle grotte".


robby - 19/03/2007 alle 08:27

ve lo ricordate sul mortirolo del 94 che provò per 2 km circa a stare dietro a Pantani e a Berzin???? beh lì mi sa che perse 5 anni della sua vita il povero Armand...poi si ingobbì sulla bici in maniera tale da sembrare un "dead man cycling" :Od:


Ottavio - 19/03/2007 alle 09:10

De Las Cuevas mi sembra un ottimo esempio di una certa categoria di ciclisti degli anni '90. Penso ai vari Berzin, Bobrik, Gontchenkov ecc. Corridori che sono andati forte 1 anno, sei mesi, un paio di corse. Armand ogni tanto dava dei segnali straordinari (la San Sebastian vinta e una crono terminata subito dietro Miguelon) e poi spariva. Credo che abbia avuto anche dei grossi problemi psicologici (anche questo purtroppo una caratteristica comune a molti ciclisti degli anni '90) che non l'hanno aiutato ad ottenenre i risultati sperati.


Frank VDB - 19/03/2007 alle 11:12

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Per tutti coloro che adorano Davidino De Zan, quella fu la tappa in cui lo stesso Davide segnò il punto più basso della carriera di telecronista: Leali (Mercatone) era in maglia rosa e nella fuga verso Asiago Chiappucci spedì Zaina. Con i Mercatone dietro a tirare come dannati, impose a Di Benedetto di avvicinarsi all'ammiraglia e di chiedere se "potevano rallentare" perchè la fuga era favorevole a Chiappucci, e allo stesso tempo stava danneggiando Miguelon. Roba da pazzi, ricordo che dall'ammiraglia gli risposero molto pacatamente che loro avevano la maglia e che avevano intenzione di tenerla, ma tra le righe si poteva leggere un "ma sto qui viene da Marte?!" [/quote] La ricordo bene anch'io quella tappa (infrasettimanale, con Bugno già annegato nella bassa classifica dopo la crono di Senigallia). Sì De Zan Jr. toccò davvero il fondo... così come i tanti tifosi a bordo strada che facevano segno a quelli della Mercatone Uno (sbaglio o in quell'anno c'era mezza Toscana dentro a questo team? Bartoli, Casagrande F. e F. , Cipo, Biasci...) di rallentare per non favorire Indurain. OT: in quel Giro un'altra perla di De Zan fu la crono di Senigallia: al primo intermedio, mi sembra dopo 9 km, Bugno perdeva già 28" da Indurain. Con voce tranquilla De Zan Jr. disse che era sicuramente un errore del cronomentro in sovraimpressione :OIO La "lumière". Non mi interessa di vincere la birretta. Al limite un Vov o una fetta di dolce al semolino almeno buona come quello che ho fatto nel week end. Ma la sfrontatezza del personaggio mi fa pensare che la lumiere era esattamente la ribollita di Rijs o anche la ragione dello sfavillante finale di carriera di un veneto già citato da Marco nel primo post. Sì insomma, anche i citati Leoni, Bobrik, Berzin avevano qualcosa che li accomunava al basco-francese de las Cuevas e al danese Rijs anche se i nomi che usavano erano diversi. Hai ragione Marco, quel giro del 1994 cambiò in maniera radicale il ciclismo dei nostri tempi. E non solo per le gesta della maglia bianca di quel Giro, ma per le performance impressionanti di tante, troppe persone: campioni in erba, vecchi campioni sulla via del tramonto, onesti carneadi miei conterranei che passarono dall'anonimato a due maglie tricolori + ottavi nella classifica finale del Giro 94 + scudieri fedelissmi della maglia gialla e rosa del 1998...


antonello64 - 19/03/2007 alle 11:14

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [img]http://www.cycling4fans.de/uploads/pics/delascuevas.jpg[/img][/quote] somiglia o no a Bettini?


W00DST0CK76 - 19/03/2007 alle 12:13

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] ...fu coinvolto in qualche caso di doping? ... [/quote] Il suo nome venne fuori nel processo di Bologna che vide come principale imputato il Dott. Ferrari. A questo link potete trovare un bel "quadretto" sul ciclismo degli anni '90 :gluglu: http://www.sportpro.it/doping/inchieste/ProcBolo.htm Se non ricordo male De Las Cuevas ad inizio carriera fu anche un buon pistard nella specialità dell'inseguimento, da qui le sue ottiem doti di cronoman. Ricordo che spesso alle crono di Giro e Tour i suoi tempi erano un prezioso riferimento per Indurain, in particolare nella mostruosa crono di Lussemburgo al Tour 1992 arrivò secondo a 3 minuti dal Navarro facendo meglio anche di Bugno per 41".


W00DST0CK76 - 19/03/2007 alle 12:20

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ma voglio tornare a quella crono di Bologna. Alla fine della quale, ai microfoni dei giornalisti, De Las Cuevas spiazzò tutti ringraziando - con fare misterioso - "la Lumière". Ecco, a distanza di 12 anni, non ho ancora risolto il mistero della Lumière di De Las Cuevas. [/quote] Magari era uno pseudonimo, uno di quelli tanto in voga oggi, con cui era chiamato il dott Ferrari :Od:


Laura Idril - 19/03/2007 alle 12:30

Purtroppo di De las Cuevas ricordo solo il mondo improponibile di come teneva i capelli... Però mi stava anche simpatico, anzi, più a mia sorella che a me.


maglianera - 19/03/2007 alle 22:37

il particolare che ricordo di lui risale ad una partenza di tappa del giro d'Italia nei primi anni 90, non ricordo di preciso l'anno. L'ho visto in coda a tutti che stava rimontando le seconde ammiraglie: evidentemente si era distratto ed era partito in ritardo...:cool:


rinco-nito - 20/03/2007 alle 21:07

Cosa fa ora De Las Cuevas? Mi sembra che se ne parlava già in un'altro post, ma non lo trovo Magari c'è la soluzione della lumiere


DeLorean - 20/03/2007 alle 23:28

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [img]http://www.cycling4fans.de/uploads/pics/delascuevas.jpg[/img][/quote] somiglia o no a Bettini? [/quote] Anche a me la prima cosa che è venuta in mente è: MA è UGUALE A BETTINI!! EHEHEHEH


Bitossi - 21/03/2007 alle 12:46

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] ...onesti carneadi miei conterranei che passarono dall'anonimato a due maglie tricolori + [b]ottavi nella classifica finale del Giro 94[/b] + scudieri fedelissmi della maglia gialla e rosa del 1998... [/quote] Addirittura meglio, Frank... finì 7°... (8° fu Bugno) ;););) PS: Confermo che la traduzione più esatta del cognome di Armand dovrebbe essere "Delle (o Dalle) Grotte"


superandyweb - 21/03/2007 alle 22:36

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] ..... La corsa rosa partiva con due semitappe a Bologna, la prima la vinse Endrio Leoni in volata, poi al pomeriggio la breve crono di 7 km vide l'affermazione - indovinate un po' - proprio del francesino De Las Cuevas, che era un discreto cronoman e che estrasse dal cilindro la prestazione della vita, prendendosi l'impagabile soddisfazione di lasciarsi alle spalle il suo vecchio capitano Indurain (che poi avrà ben altri grattacapi nel corso di quel Giro per curarsi del suo vecchio gregario...[/quote] Io c'erà quel giorno a Bologna ed ho delle belle foto, solo che dovrei scansionarle per postarle, se trovo tempo le riporto qua.