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Non hai fatto il login | Login Pagina principale > Dite la vostra sul ciclismo! > 2 gennaio 2007: 47 anni fa moriva Fausto Coppi
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Autore: Oggetto: 2 gennaio 2007: 47 anni fa moriva Fausto Coppi

Livello Tour




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  postato il 01/01/2007 alle 17:36
Domattina a Castellania si rinnova il ricordo di Fausto Coppi che moriva all'Ospedale di Tortona proprio il 2 gennaio 1960 alle ore 8 e 45. Come al solito una marea di tifosi di Fausto e di appassionati delle due ruote saliranno sino al Mausoleo situato nella parte più alta di Castellania dove sono sepolti i due fratelli Fausto e Serse. Alle 10,30 verrà celebrata una S. Messa da Don Giuseppe De Lorenzi ed il vice-Sindaco Piero Coppi, cugino dei due sfortunati atleti della Bianchi, farà gli onori di casa delegato, come al solito, dal nuovo sindaco di Castellania (da quattro anni) Dr. Gallano impegnato altrove.
Saranno presenti come sempre Ettore Milano, Sandrino Carrea, Stefano Gaggero, Franco Giacchero, Mario Gervasoni, Valeriano Falsini, Luciano Parodi, Pippo Fallarini, Mario Lanzafame, Gianni Motta, Nino Defilippis, Mino De Rossi, Luigi Zaimbro ed altri ex corridori e poi tanti giornalisti che hanno stimato il Campionissimo più ancora come uomo che come campione. Sicuramente incontreremo Giampaolo Ormezzano (un giorno disse: i miei miti sono il "Toro" e Fausto Coppi) e Beppe Conti.
Verranno tifosi da tante città d'Italia e non importa se sarà freddo e ci sarà una nebbia tanto fitta da tagliarla con il coltello. Quello che conta per tutti è ricordare con la presenza il Grande Fausto, il più grande di tutti ed essere accanto ai suoi figli Marina e Faustino.
Sono trascorsi 47 anni da quella morte assurda e nessuno ha dimenticato il Campione biancoceleste. Chi può salga a Castellania per un saluto ai due fratelli Coppi perchè, come si sa, non muore chi vive nel ricordo di chi resta. E per noi Fausto e Serse vivono e vivranno per sempre nei nostri cuori. W Fausto! W Serse!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/01/2007 alle 22:59
Fausto e Serse Coppi hanno scritto pagine indelebili nella storia del ciclismo. Il loro ricordo rimarrà per sempre.

 

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FANTACICLISMO CICLOWEB: il più forte.
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/01/2007 alle 23:43
che morte incredibile.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 02/01/2007 alle 00:00
Quel maledetto 2 gennaio 1960....

da Graffiti...

Alle 8.45, sei rantoli sordi e poi il nulla. Come un filo di lana si spezza con un lieve soffio di vento, se ne andava quella vita che aveva portato leggera l'orgoglio d'un popolo, fino a raggiungere lassù, dove le aquile depongono le uova e guardano i burroni, la lunga mano che l'aveva immortalato padrone d'un originale teismo. Era il 2 gennaio 1960, i primi respiri degli anni dei sogni chiudevano le ali all'autore di milioni di voli, oltre i ricordi ancor freschi, degli orrori della stupidità umana.
Giovannino, che per lui avrebbe donato quanto di più caro gli stava vicino, si sentì percorrere da un'invisibile lama che richiamò un soffocante dolore: quell'amico, il suo dio se ne era andato e non era nemmeno riuscito a salutarlo. Un fiotto di lacrime improvvise e pure aspettate, bagnarono le sue guance, mentre il suo petto gonfiandosi s'incontrò con un dolore ancor più inusitato. Giovannino si piegò sul letto dello spirato amico scoppiando a piangere e Giuseppe, che dalla stanza s'era per qualche attimo allontanato, rientrando, capì quanto l'irreparabile lungamente pensato nelle ore precedenti, fosse arrivato a portare quelle vestigia che mai nessuno vorrebbe.
Quei rantoli erano stati l'ultimo messaggio terreno di Fausto Coppi, l'uomo che più di ogni altro è tutt'oggi presente, magari in un angolo come un penate, in ogni famiglia italiana. Giovannino era l'amico fraterno del campione, un fratello acquisito come se Coppi stesso se lo fosse costruito con le sue mani. Giuseppe era quello zio che, come tanti di quel grado di parentela, aveva svolto a segmento i tratti del padre e del fratello maggiore. Furono loro gli ultimi a vedere quel che restava dell'airone, ed i primi a capire che il suo volo terreno aveva lasciato completamente spazio a quello del mito immortale. Le 8.45 segnarono un tempo d'orologio ed un semplice quanto struggente cambio di consegne fra l'uomo e il messaggero voluto dal creatore o dal destino, affinché avesse portato al genere umano il perenne ricordo d'una scultura indelebile, d'un vento che soffia e ci avvolge tutti senza sentire che c'è. Era spirato un uomo reso pallido e sudato da una febbre intensa, come intenso era stato il solco che aveva scavato nelle menti fino a raggiungere il permeante. L'orario era solo il tenue punto per far posto al racconto e alla leggenda eletta depositaria del chiarore d'irraggiungibile.
Fausto Coppi è stato tutto questo, un uomo che anche nella morte ha impreziosito le penne e tolto ulteriori lacrime ai tanti pianti di quelle genti di allora. Era stato troppo divino per morire senza ricami e troppo importante e breve per non lasciare un inalienabile rammarico e forse proprio perché lo si sentiva immortale, mai nessuno ha voluto accettare quella morte. D'altronde morire a soli quarant'anni, non per incidente o infarto, o tumore, ma per una malattia già allora curabilissima, lascia effettivamente perplessi, eppure una spiegazione ed una verità ci stanno anche se crude e dure da considerare come possibili.
Fausto Coppi morì di malaria, aldilà dei dubbi che qualcuno sollevò qualche anno fa. A confermarlo, inequivocabilmente, quel bacillo che fu isolato e dimostrato nei vetrini. Quel che è duro accettare, ed è il motivo sul quale ancora oggi e per sempre rimarrà perenne rammarico, è come dei medici, alcuni pure famosi, non siano stati capaci di capire nei tempi utili quella malaria. Coppi l'aveva già avuta durante la guerra, quando era sul fronte africano e lì, privi di macchinari e grandi dottori, gliela curarono col chinino senza soverchi problemi.

Fausto tornò il 18 dicembre dall'Alto Volta, dove aveva corso un criterium per festeggiare il primo anniversario dell'indipendenza di quel paese africano. Assieme a lui tanti altri campioni come Anquetil, Riviere, Anglade, Geminiani. Fu proprio Raphael, verace romagnolo trapiantato in Francia, che di Coppi era amicissimo, a dormire con lui nel misero albergo dove alloggiarono nei giorni di permanenza in quello stato.
"Fummo presi d'assalto dai Moustiques - dirà Geminiani - i letti non avevano le zanzariere. Fummo martoriati. Appena dopo Natale ci telefonammo. Fausto voleva gli combinassi una squadra di corridori francesi per la sua bici, la bici Coppi. Gli dissi che stavo male, che avevo una strana febbre. Mi rispose che anche lui si sentiva addosso l'influenza e che si sarebbe messo a letto".
La sera del 27 dicembre Fausto Coppi, esausto e giallo come un limone, si infilò sotto le coperte: aveva 40 di febbre. Chiamarono Ettore Allegri, il suo medico. Diagnosi: influenza asiatica. Antibiotici. In Francia Raphael Geminiani andò in coma. Il suo sangue fu portato all'Istituto Pasteur. Responso: malaria perniciosa plasmodium falciparum. Lo bombardarono col chinino e lo salvarono. La moglie di Raphael allora telefonò a Villa Carla (casa Coppi) e disse che il marito aveva la malaria e che anche Fausto, nel frattempo fortemente peggiorato, era sicuramente malato della stessa. Un medico le disse che non si impicciasse e che Coppi l'avrebbero curato loro.
Ed infatti al capezzale del Campionissimo arrivarono diversi dottori che formularono un'altra diagnosi: broncopolmonite emorragica da virus. Agli antibiotici venne aggiunto il cortisone che per la malaria era come concime. Il fratello di Geminiani telefonò per sincerarsi delle condizioni di Fausto e ribadì di andare dritti sul chinino. Niente da fare, i medici non ne volevano sapere. Coppi era già morto il 31 dicembre, anche il chinino, sul suo fisico bombardato di antibiotici e cortisone, non avrebbe potuto evitargli la morte. Il primo gennaio i medici si decisero a ricoverarlo in ospedale. Arrivarono i barellieri e Fausto, raccogliendo le ultime forze, quasi a presagire la morte imminente, volle per la prima volta che il figlio Faustino lo vedesse in quello stato. Lo chiamò vicino alla barella e gli disse: "Fai il bravo, Papo!".
Fausto Coppi fu ricoverato a Tortona dove nel frattempo erano arrivati gli esiti degli esami: era malaria.
Troppo tardi per evitare che l'Airone chiudesse per sempre le ali. Il due gennaio 1960, alle 8,45, il suo volo solitario, in mezzo alle nebbie e alla polvere, sullo sfondo della sua leggenda, iniziò una nuova dimensione nei cuori e nelle menti. Oggi, a 44 anni di distanza da quel giorno, sentiamo con immutata intensità l'immortalità del suo mito.


Morris

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Elite




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  postato il 02/01/2007 alle 01:12


Come non ricordare quel tragico 2 gennaio del 1960 dove moriva' uno degli uomini che l'italia nn dimentichera' mai, Il Campionissimo, Angelo Fausto Coppi l'uomo che conquisto' gli animi degli italiani e con i suoi duelli con l'intramontabile bartali, ha segnato l'italia del dopoguerra e tanta gente lo ricorda ancora ora, su tanti giornali quando si chiede quale sia il Mito che piu' ha fatto sognare l'italia e l'ha rappresentata al primo posto c'e Fausto Coppi colui che si merito Il Soprannome Di CAMPIONISSIMO colui che fece la doppietta giro-tour per 2 volte di seguito nel '49 e ne '52, l'unico a riuscirci dopo di lui fu Eddie Merckx detto il cannibale che fece addirittura 3 doppiette
nel '70 nel '72 e nel '74.
Sono stati scritti tanti libri sn stati fatti anche dei film su quest'uomo timido nella vita di tutti i giorni che quando saliva in bicicletta poteva diventare un killer professionista, con la sua pedalata cosi naturale e le sue gambe infinite e per come stava bene sopra la bici fu'chiamato : Il Grande airone, cosi sgraziato qnd e' fermo sulla terra ma bellissimo quando e' in volo, con le sue imprese e l'eterna lotta con il rivale/amico Gino bartali ha risvegliato l'italia del dopoguerra. Non Sono mai stato un grande scrittore e nn lo saro' mai ma quello che provo e provai la prima volta che vidi in un video ql omino pedalare fu' un emozione che nn ho mai provato guardando nessun altro in tv se nn forse guardando DEI CAMPIONi come Bartali e Pantani ,persone normalissime ma che con le loro imprese e con fatiche alle volte disumane hanno saputo emozionare la gente a tal punto da diventare dei MITI campioni che ancora oggi la gente ricorda e che anche fra 100 anni la gente ricordera' , persone che mi hanno fatto scoprire questo sport Fatto di Grandi Fatiche e Grandissime Emozioni che nn ho provato in nessun altro' sport, persone che mi hanno cambiato e che per sembre ringraziero' e ricordero' nel mio cuore come Campioni quali sono e resteranno per sempre.




Per Sempre Nei Nostri ricordi Grande Campione
Con Affetto

Davide

 

[Modificato il 02/01/2007 alle 01:32 by Rosso25]


 
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Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 02/01/2007 alle 01:30
Riposa in pace Fausto.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 02/01/2007 alle 09:01
Pur essendo Coppiano per tradizione familiare e abitando ad un centinaio di km da Castellania, non ci sono mai stato. Vale la pena di andare?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/01/2007 alle 10:10
inutile dire quanto quella morte abbia contribuito a proiettare Fausto in un mondo di MITI; non c'era bisogno lo era già ma la sua scoparsa tragica e repentina è stato uno dei tanti eventi dello scorso secolo che non si possono dimenticare.
e pensare che una semplice dose di chinino avrebbe potuto salvarlo...

Ciao Fausto
"penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi d'improvviso venivo dal vento rapito, e cominciavo a volare nel cielo infinito...Volare, ohoh, VOLA FAUSTO!"

 

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http://ilmiociclismo.blog.excite.it

"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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Livello Tour




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  postato il 02/01/2007 alle 16:23
Stamane alle 7 ero a Castellania (sono partito da Genova alle 6). Ho voluto filmare l'alba sulle colline tortonesi proprio mentre il campanile della Chiesa di San Biagio rintoccava le ore 7. Poi mi sono recato al Mausoleo dove ho incontrato Piero Coppi (vice sindaco) che puliva le scale e sistemava una corona di alloro portata di buon'ora dalla "Città di Novi Ligure". Poi è iniziata la solita infinita processione: è arrivato Carrea, quindi Giacchero con Gervasoni. E' stata la volta di Almaviva con Cassano Colombo, poi Pierino Zanelli e Pippo Fallarini con Renato Giusti. E' arrivato Gianni Motta e subito dopo Nino Defilippis e Luigi Zaimbro con Imerio Massignan. Ho salutato Luciano Parodi, Vittorio Seghezzi, Vito Favero, Renzo Soldani e Giovanni Corrieri immortalati da Emanuele Sirotti e da Bettini. Sono sopraggiunti Arrigo Padoan con Beppe Conti e nelle vicinanze un ciarliero Valeriano Falsini subito intervistato da Pierpaolo Cattani di "Ciclismo Illustrato". Poi è arrivato Tarcisio Persegona con l'On. Mario Lovelli già sindaco di Novi Ligure.
Alle ore 10,30 Don Giuseppe De Lorenzi ha celebrato la Messa alla presenza di Marina e Faustino Coppi e dei cugini di Fausto Vittorio, Rita e Piero.
Dopo la Messa tutti in visita a "Casa Coppi" (dove ho incontrato Armando Baselica compagno di classe di Fausto) ed a sorseggiare un buon caffè caldo al ristorante "Il Grande Airone". Giancarlo Armano esponeva le foto dei due fratelli di Castellania come ormai fa da anni nei locali di Vittorio Coppi.
Ho incontrato il presidente della "Ciclistica Serse Coppi" Signor Montecucco ed il presidente dell' "Associazione Fausto e Serse Coppi a Castellania" Dr. Fausto Balduzzi. Il pittore novese Teresio Ferrari esponeva nei locali del Muinicipio i suoi "gioielli" fra cui due quadri recentissimi del Pirata Marco Pantani.
Ci saranno state duemila persone a Castellania e tutte per Lui, per quel Campionissimo che nonostante siano trascorsi 47 ani da quella morte assurda nessuno dimentica. In Chiesa il celebrante ha ricordato anche Luigi "Luisin" Malabrocca scomparso il 1° ottobre scorso: era un tortonese e nel 1951 e nel 1953 si era laureato Campione Italiano di Ciclocross (in carriera ben 138 vittorie, altro che Maglia Nera!).
E' stata una giornata intensa di sport e di ricordi che fanno bene a tutti, che fanno meditare gli appassioanti di ieri ma soprattutto di oggi.

 
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  postato il 02/01/2007 alle 16:51
"Un omino con le ruote
contro tutto il mondo
un omino con le ruote
contro l'Izoard
e va su, ancora
e va su [...]"

L'Airone vola ancora alto nel cielo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/01/2007 alle 17:20
non so che dire...sena parole, è stato proprio un grande Fausto!La morte è proprio strana, da leone insormontabile qul'era, se n'è andato via presto, prestissimo, senza potersi neanche godere i suoi onori...Coppi e Bartali per sempre nei nosri cuori...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/01/2007 alle 17:37
Coppi era un uomo molto fragile..almeno da quello che ho saputo e sentito dire da alcuni suoi gregari.... la morte lo ha strappato ad una vita che forse per lui era diventata difficoltosa... Ma che sia stato forse il più grande di tutti, questo credo sia pacifico.

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 02/01/2007 alle 17:55
Penso che la grandezza di Coppi vada oltre le vittorie sportive, la sua e quella di Bartali è stata un'epopea fatta di momenti tragici ed esaltanti legati in modo indissolubile con la storia del nostro paese.
Fausto è un patrimonio non solo sportivo ma anche culturale del nostro paese, esploso all'alba della seconda guerra mondiale, ha attraversato con la sua bici gli anni del conflitto e quelli di un paese uscitone in ginocchio, con le sue imprese ha saputo risvegliare l'orgoglio di essere italiani. Purtroppo però ha anche dovuto subire sulla sua pelle uno degli aspetti più deleteri di una cultura bigotta che, in nome di un bieco moralismo ha subito dimenticato il debito di gratitudine che aveva verso il campionissimo.
Resta ancora difficile da accettare il fatto che ce lo abbia portato via un male curabilissimo ma anche ciò ne ha alimenatto la leggenda, consegnandoci l'immagine di un campione eternamente giovane.
Qualche giorno fa leggevo di una classifica in cui, tra i migliori corridori di sempre, Fausto figurava al 9° posto, preceduto anche da Kelly e Zoetemelk, probabilmente chi l'ha redatta dovrebbe farsi una bella chiacchierata coi nostri Morris o Janjanssen e capire che la grandezza di un corridore non si vede dagli albi d'oro!

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/01/2007 alle 18:37
Sono più drastico...chi ha redatto quella classifica è meglio che si occupi di cavalli da monta....

 

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un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/01/2007 alle 00:33
Originariamente inviato da Cascata del Toce

Sono più drastico...chi ha redatto quella classifica è meglio che si occupi di cavalli da monta....
concordo a pieno con Cascata!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/01/2007 alle 01:28

 

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(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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  postato il 03/01/2007 alle 12:32
Ecco l'omaggio di Marco Pastonesi al grande Fausto (da gazzetta.it)

Coppi e quel regalo speciale

A 47 anni dalla morte, viaggio nel Burkina Faso per ricordare coi protagonisti l'ultima corsa del Campionissimo quando lasciò vincere il beniamino di casa che si aggiudicò un'auto
Coppi il 13 dicembre 1959 nell'allora Alto Volta: fu la sua ultima corsa

OUAGADOUGOU (Burkina Faso), 2 gennaio 2007 - Quella domenica 13 dicembre 1959. I vecchi ne parlano a forza di aggettivi e participi, di mani e sopracciglia. Soulemane Sore aveva 14 anni: "Ouagadougou aveva 230 mila abitanti, adesso saremo 2 milioni. Allora il Paese si chiamava Alto Volta, la parte superiore del fiume Volta. Dal 1984 è il Burkina Faso, che significa 'la terra delle persone integre'. Ogni domenica c’era una corsa, quelle organizzate dai commercianti francesi e quelle allestite dai bar dello sport. La passione per il ciclismo l’avevamo ereditata da loro, dai francesi". Zabre Kouka aveva 18 anni: "Partecipavano più bianchi che neri. I bianchi lavoravano qui, e avevano una bicicletta, i neri no, non avevano la bici e spesso neanche il lavoro, e guardavano. Poi anche noi abbiamo cominciato ad avere qualche bici. La prima corsa ufficiale, a 'Ouaga', si disputò il 18 settembre 1955. Una ventina di corridori. Vinse Vincent Azaud, della Costa d’Avorio".
CAMPIONI - Ma quel 13 dicembre 1959 era una giornata speciale. Soulemane: "Erano venuti i campioni, i grandi campioni, dall’Europa. Jacques Anquetil, Raphael Geminiani, Roger Rivière, Henri Anglade, Roger Hassenforder e, soprattutto, Fausto Coppi. La gara era stata voluta dal presidente della Citroen". Kouka: "Noi conoscevamo i nomi dei corridori, ma non le facce. Fu una scoperta. Coppi aveva una faccia che non si poteva più dimenticare: quel naso, proteso in avanti, aveva un che di antico e zoologico. Degli occhi non saprei dire: aveva sempre su gli occhiali da sole". Soulemane: "Coppi sorrideva. Non si poteva parlargli, o forse si poteva, ma non osavamo. Era come un re".
Una corsa, quel 13 dicembre 1959, anzi due. Soulemane: "Due kermesse. La prima vinta da Anquetil. Subito dopo partiva la seconda. A questa partecipava anche Coppi. E con lui Sanu Mussa, il più forte corridore dell’Alto Volta". Questa è una novità: i libri riportano un solo circuito, vinto da Anquetil davanti a Coppi. Kouka: "Mussa era forte, ma niente rispetto agli europei. Mussa andava in bicicletta, Coppi correva". Soulemane: "Il circuito era stato disegnato nella zona vicina al Palazzo presidenziale. Al punto di partenza e arrivo c’era, in bella mostra, una Idem, la DS africana della Citroen. L’importatore della Citroen, che accompagnava i corridori, mostrò le chiavi della macchina, giurò: 'Se batti Fausto Coppi, la macchina sarà tua' rivolgendosi a Moussa". Kouka: "I corridori si schierarono alla partenza. Maurice Yameogo, ex presidente della Repubblica, caricò Mussa: 'Hai l’onore del Paese'. E dette il via".
CAREZZE - Faceva caldo, quel 13 dicembre 1959. Dicembre è estate, e l’estate dura tutto l’anno, la differenza la fa solo il periodo delle piogge. Ma non pioveva. Soulemane: "Presto rimasero solo Coppi e Mussa. Coppi pedalava un po’ ingobbito ma leggero, accarezzava i pedali. Mussa era più rigido, prendeva il doppio dell’aria, e spingeva con tutto il corpo, come uno stantuffo". Kouka: "Poi la volata. Coppi avrebbe vinto con una gamba sola. Eppure Mussa lo affiancò, poi lo superò e vinse". Soulemane: "Subito si disse che Coppi l’aveva lasciato vincere". Kouka: "Mussa non l’avrebbe mai battuto". Soulemane: "Comunque, come promesso, Mussa ottenne la macchina". Kouka: "Poi andò in Francia, con loro".
CASA-MUSEO - Soulemane è il Monsieur Velo del Burkina Faso: ha 61 anni, e per il ciclismo ha fatto tutto, dal corridore (senza vittorie) al responsabile economico della Federazione, adesso è fra i commissari di corsa del Tour du Faso. Kouka lo chiamano ancora "Long Man", il lungagnone: 65 anni, alto, grande e grosso, atletico, è stato un passistone, 58 vittorie in carriera, poi saldatore. Nella casa di "Ouaga" protegge i suoi cimeli: coppe, ritagli di giornali, fotografie. E due grandi ritratti: quello del presidente comunista Thomas Sankara, il Che Guevara africano, e quello del dittatore Blaise Compaorè, che prima era il braccio destro di Sankara, e poi ne fu, facendolo assassinare, il braccio della morte. "Ero amico di Sankara - racconta Long Man - però Compaorè mi ha chiamato per allenare la squadra di ciclismo della città di Ziniarè". Sì, ma fra i due? Long Man sorride. Per sopravvivere, in Africa, bisogna saper sorridere.
dal nostro inviato Marco Pastonesi

 

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Livello Fausto Coppi




Posts: 1795
Registrato: Sep 2005

  postato il 03/01/2007 alle 13:06
Originariamente inviato da W00DST0CK76

Penso che la grandezza di Coppi vada oltre le vittorie sportive, la sua e quella di Bartali è stata un'epopea fatta di momenti tragici ed esaltanti legati in modo indissolubile con la storia del nostro paese.
Fausto è un patrimonio non solo sportivo ma anche culturale del nostro paese, esploso all'alba della seconda guerra mondiale, ha attraversato con la sua bici gli anni del conflitto e quelli di un paese uscitone in ginocchio, con le sue imprese ha saputo risvegliare l'orgoglio di essere italiani. Purtroppo però ha anche dovuto subire sulla sua pelle uno degli aspetti più deleteri di una cultura bigotta che, in nome di un bieco moralismo ha subito dimenticato il debito di gratitudine che aveva verso il campionissimo.
Resta ancora difficile da accettare il fatto che ce lo abbia portato via un male curabilissimo ma anche ciò ne ha alimenatto la leggenda, consegnandoci l'immagine di un campione eternamente giovane.
Qualche giorno fa leggevo di una classifica in cui, tra i migliori corridori di sempre, Fausto figurava al 9° posto, preceduto anche da Kelly e Zoetemelk, probabilmente chi l'ha redatta dovrebbe farsi una bella chiacchierata coi nostri Morris o Janjanssen e capire che la grandezza di un corridore non si vede dagli albi d'oro!


A me sembra che anche il palmares di Coppi valga circa il triplo di quelli di Kelly e Zoetemelk messi insieme.

 
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  postato il 27/08/2007 alle 00:35
Scrivo in questo 3d anche se ne ho trovato altri simili.

Oggi domenica "cultural-ciclistica" infatti abbiamo portato landino
a visitare il museo dei Campionissimi a Novi Ligure.
Il museo e' bello, anche per un bambino di quasi 6 anni. Commoventi
le maglie e le bici di tanti campioni che non ci sono piu'.
I filmati sarebbero da vedere tutti....torneremo.
Poi, gia' che si era in zona, siamo saliti a Castellania a vedere
la casa natale ed il mausoleo di Fausto e Serse Coppi.
Anche qui ricordi commoventi dedicati al Campionissimo,
specialmente una "certa" maglia gialla....
Consiglio a coloro che non ci sono gia'venuti una visita, appena
possibile ci tornero'in bici.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 27/08/2007 alle 14:44
« Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi »
...così il grande Mario Ferretti nella celebre Cuneo-Pinerolo, terzultima tappa del Giro '49...che fu di Fausto...
...

Per sempre il più grande...

 

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(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


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Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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  postato il 27/08/2007 alle 15:01
Originariamente inviato da W00DST0CK76

Qualche giorno fa leggevo di una classifica in cui, tra i migliori corridori di sempre, Fausto figurava al 9° posto, preceduto anche da Kelly e Zoetemelk, probabilmente chi l'ha redatta dovrebbe farsi una bella chiacchierata coi nostri Morris o Janjanssen e capire che la grandezza di un corridore non si vede dagli albi d'oro!

Aspetta a trarre conclusioni affrettate...

Conosco la classifica di cui parli: si tratta della classifica pesata di Daniel Marszalek

Quella classifica non è soggettiva, ma stilata in base ai risultati ottenuti...una specie di classifica Pro Tour che si basa sui risultati dell'intera carriera

Zoetemelk risulta ottavo principalmente perché è stato 12 volte fra i primi 10 al Tour de France...ha vinto anche una Vuelta e tante altre corse impportanti (3 Parigi-Nizza, 2 Parigi-Tours, Freccia, Tirreno, Amstel, Romandia, Giro d'Olanda, ecc...)

Sappiamo tutti che il palmares dell'olandese non è all'altezza di quello del Campionissimo, ma la classifica è a livello puramente statistico, non soggettivo...
Infatti è questo il motivo per cui Pantani occupa una posizione di rincalzo!

 

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  postato il 27/08/2007 alle 23:09
Classifica già commentata e ridicola.. per me davanti a tutti... Coppi, Merckx, Hinault, Anquetil, Indurain... poi a pari merito gli altri grandi... Pantani compreso...

 

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www.vcoazzurratv.it
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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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  postato il 27/08/2007 alle 23:19
Originariamente inviato da Cascata del Toce

Classifica già commentata e ridicola.. per me davanti a tutti... Coppi, Merckx, Hinault, Anquetil, Indurain... poi a pari merito gli altri grandi... Pantani compreso...

Infatti io non ho detto che la classifica è giusta...difatti pure io sono rimasto "shockato" quando (parecchio tempo fa) mi imbattei nel sito di Marszalek...

Più che questa classifica, c'è una frase di Gianpaolo Ormezzano che rende bene l'idea della grandezza di Fausto...<>

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/08/2007 alle 00:58
Aby..ho scritto la mia..dicendo quello che pensavo senza minimamente preoccuparmi di quello che hai scritto tu.. ma per che cavolo di motivo devi chiosare con il classico ..."infatti io ho detto" e che roba oh... daaaaaaaaaai...

 

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