Cascata del Toce
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postato il 29/12/2006 alle 20:13 |
E quando ‘Le Bleireau’ scese di sella? Chi avrebbe preso la sua pesante eredità. Chi dopo di lui. Un altro francese illustre disse che dopo di lui ci sarebbe stato il diluvio; in effetti non fu proprio un diluvio ma ..piovve... La ghiotta torta del ciclismo francese cercarono di spartirsela alcuni ottimi corridori ma non certamente dei fenomeni. Jean Francois Bernard e Charly Mottet. I più credibili. C’erano anche personaggi come Madiot, Marie ed altri ma furono i primi due che avrebbero dovuto tentare di rinverdire i fasti del Tasso. Pur con qualche bella giornata non ci riuscirono.
Jean Francois Bernard nacque a Luzy nel 1962. Dopo un buon settore giovanile passò professionista nel 1985, voluto dallo stesso Hinault alla Vie Claire. Si mette subito in mostra come un ottimo atleta che sa tenere la salita senza problemi e che ha il suo punto forte nelle gare a cronometri individuale. Chiuso da Hinault e Lemond nel team di Koechli ‘Jeff’ vince la sua prima gara da professionista nell’anno del debutto facendo sua una tappa del Tour de Suisse a Solothurn ed una frazione del Tour de Limousin. Nel 1986 si vede tutto il suo talento, vince parecchio.
Fa suo il Tour Mediterranee vincendo la cronoscalata del Mont Faron, due tappe dle Giro di Romandia (il prologo di Lugano e la crono di Neuchatel), due al Delfinato (ancora il prologo di Annecy e la crono finale di Nyons), la tappa di Gap al Tour de France, dove è fondamentale nell’appoggio a Hinault e Lemond. Chiude la stagione con una bella vittoria a Piccioli, quando fa sua la Coppa Sabatini. Il 1987 deve essere il suo anno di grazia. Punta forte sul Tour ma prima fa suoi il GP Rennes e la tappa di Mont Faron alla Parigi Nizza (secondo dietro Kelly). Al Giro ha alti e bassi. Vince la tappa in salita di Medesimo ma si capisce che è il Tour che gli interessa. Alla corsa rosa è più che altro spettatore ma correre in Italia gli piace ed al Giro verrà spesso. Al Tour sembra essere padrone quando fa sua la cronoscalata del Mont Ventoux rifilando 1’39’’ ad Herrera e vestendo la maglia gialla con 2’34’’ su Roche. I francesi sono convinti che la Grand Boucle sarà sua ed invece già il giorno dopo verso Villar de Lans risente dello sforzo effettuato per domare il monte calvo. E’ anche sfortunato; in dificootà fora e viene attaccato da tutti gli avversari.
Arriva con oltre 4 minuti di ritardo da Delgado che gli soffia definitivamente il giallo. Sfruttando le sue grandi diti da cronoman vince a Digione e sale sul terzo gradino del podio con la maglia della combinata. Ci riproverà nel 1988 ma gli andrà male. Al Giro parte alla grande. Vince il prologo di Urbino e veste la maglia rosa. La porta fino a Rodi Garganico ma resta sempre attivo vincendo a Chianciano ed in salita a Merano 2000, nella tappa successiva alla bufera del Gavia (la leggenda narra che si fece mettere grappa nella borraccia da alcuni tifosi) nella quale si dovette annullare la scalata allo Stelvio. Una caduta lo costringerà al ritiro. Batte il ginocchio e dovrà ritirarsi anche il Tour. Il problema gli provocherà un brusco calo alle ambizioni della carriera.
L’89 è praticamente nullo, il ginocchio lo ferma, sarà operato. Nel 1990 ancora poco con una bella vittoria nella crono del Col d’Eze alla Parigi Nizza e sempre a cronometro alla Vuelta di Spagna a Valdezcarey. Nel 1991 accetta di passare alla Banesto come spalla di Delgado e del emergente Indurain. Al Giro Bugno lo batte a Langhirano nella crono. Non è mai in lotta per la classifica ma al Tour sarà il gregario numero uno di Miguelon. Rimane alla Banesto fino al 1994 vincendo nel 1992 la Parigi Nizza (con la tappa del Mont Faron) ed il Criterium International. Nel 1995 va alla Chazal e chiude nel 1996 con la Agrigel. Era un ottimo corridore, gran cronoman, senza il ginocchio problematico avrebbe certamente fatto di più. Mottet invece è di Valence, classe 1962. Passa però alla Renault, nella nidiata di Guimard è delfino di Fignon. Forse non fu mai direttamente un uomo da corse a tappe ma aveva grinta da vedere. Passa pro nel 1983 con la Renault vincendo una tappa al Giro di Lussemburgo ed al Giro dei Medi Pirenei. Nel 1984 al Giro finisce in maglia bianca come scudiero di Fignon ed al Tour, sempre chiuso dal biondino finisce senza sussulti. Si mette in mostra come buon cronoman nel 1985 vince a Cannes il Gp des Nations e regala agli italiani un altro squillo vincendo a Novara il Giro del Piemonte. Charly pare essere un atleta da classiche ma il suo tenere in salita e la sua avvezzosità a cronometro lasciano ben sperare. Alla Vuelta 86 vince a San Isidro e fa sua la crono di Valladolid, Ci si aspetta una esplosione che però tarda ad arrivare. Ai mondiali di Colorado Springs sfrutta la rivalità tra Hinault e Fignon che spacca in due la nazionale francese e si prende il secondo posto dietro Argentin. L’87, anno della ripartenza francese, lo aspetta al Tour con Bernard per decidere a chi andrà la nomina di erede di Hinault.
Vince il Delfinato grazie al secondo posto di Val Frejus ed al Tour, dove ha vestito la maglia gialla, è quarto. Chiude l’anno col suo secondo Gp delle Nazioni. E’ sempre più uomo da classiche e da piccole gare a tappe. Nel 1988 (la Renault intanto è diventata Systeme U) c’è la bella vittoria al Giro di Lombardia preceduta dalla vittoria al Lazio. Nella classica autunnale stacca tutti e nel finale, verso Corso Venezia a Milano resiste al ritorno di un gruppetto guidato da Bugno. Nel 1989 passa alla RMO ma ormai in pochi lo vedono come uomo da Tour. Vince ancora il Delfinato, gara che sentiva molto, facendo sua la tappa di Carpentras. Vince anche la Quattro giorni di Dunkerque ma al Tour ancora nulla da segnalare. Nel 1990 decide di puntare forte sul Giro. Arriva alla corsa rosa vincendo il Romandia (con le vittorie nel prologo di Moutier e nella crono di Nyon). Al Giro nulla può contro Gianni Bugno che lo batte sempre nel sue terreno congeniale. Vince, per gentile intercessione, la tappa del Pordoi. Al Tour riesce a vincere la tappa di Revel con una bella fuga. A fine stagione vince anche il Campionato di Zurigo. Nel 1991 si prende la quattro giorni di Dunkerque ed è protagonista al Tour, un Tour che conclude quarto. Vince due tappe consecutive a S. Herblain con un bello scatto sullo strappetto finale ed a Jaca quando batte Richard dopo una fuga a due che lo rimette in classifica. Tra le tappe di montagna e la crono finale si allontana dalla maglia gialla (con la fuga di Gap è stato giallo virtuale). Nel 1992 vince la Coppa Bernocchi ed il suo terzo Giro del Delfinato. La sua corsa, quella che sente di più. La fa sua grazie alla crono di Villar de Lans. A fine carriera passa alla Novemail Histor. La sua ultima vittoria è nel 1994 alla Parigi Nizza, nella tappa di Mandelieau La Napoule. Dopo essere stato Ct della nazionale Francese nel 1997 (due titoli, quello a cronometro di Jalabert e quello in linea di Brochard) e direttore tecnico del Giro del Delfinato oggi Mottet è consigliere tecnico dell’Uci.
Insomma, per capirci, i sopraluoghi sui circuiti candidati ad ospitare mondiali ed europei li fa lui. Non sarà stato un possibile erede di Hinault ma ha ottenuto tante vittorie soprattutto a cronometro, quindi un breve ricordo lo merita. Un’ ira di Dio nei prologhi e nelle crono brevi: “Monsieur le Prologue” Thierry Marie. Classe 1963, 67 vittorie da prof di cui più della metà contro il tempo. Tra i suoi prologhi vinti (con rispettive maglie di leader indossate), ricordiamo quelli del Tour 1986, 1990 e 1991, quello del Giro 1992, quello della Vuelta 1986, quelli del Midi Libre/Tour de l’Aude 1986 e 91, quelli della Parigi Nizza 1989 e 1991, Quello del Giro del Delfinato del 1991. Per non parlare di tutte le altre vittorie. Era uno che sapeva anche andare in fuga come verso Le Havre al Tour 1991, quando arrivò da solo dopo 234 km di fuga. Giusto rammentare anche Marc Madiot,se non altro per le due Roubaix vinte. Insomma; chi per sfortuna come Bernard, chi per capacità come Mottet. Nessuno riuscì a rinverdire i fasti di Hinault.
Foto Ouest France, l'Equipe, Le Dauphine, Graham Watson
Marie con la maglia gialla, insieme a Platini ed Hinault (Ouest France)
1992: Bernard gregario di Indurain alla Banesto
1987: Al Tour domina la crono del Ventoux, il suo momento più alto
Chiude alla Chazal
1987: Al Giro
Il podio del Tour 1987 con Roche, Delgado e Jeannie Longo Ciprelli
Mottet al Tour 87 con Roche, Delgado, Herrera e Lejarreta
Neoprò alla Renault
Ottimo cronoman
Tour 1991 la vittoria di S. Herblain
Sull'ammiraglia al Delfinato
Madiot con la pietra di Roubaix 1991
 [Modificato il 29/12/2006 alle 20:17 by Cascata del Toce]
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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!
"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"
"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...
"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")
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lapis
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postato il 29/12/2006 alle 20:51 |
grazie .. come sempre
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omar
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postato il 29/12/2006 alle 21:02 |
| Gran bel racconto, Mottet era uno dei miei idoli infatti in suo onore chiamai il mio gatto con il nome di Charly ____________________
"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
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Cascata del Toce
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postato il 30/12/2006 alle 00:02 |
| Un gran corridore certamente ma non uno da Tour,,, Più sfortunato Bernard invece... ____________________
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(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")
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Cascata del Toce
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postato il 30/12/2006 alle 01:43 |
L'ho trovata solo adesso...Bernard in giallo dopo la crono del Ventoux
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Abruzzese
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postato il 30/12/2006 alle 03:03 |
Bel ricordo
Il post a mio avviso è ancora una volta sintomatico di come nel tempo sono venuti sempre meno corridori di un certo peso dalla Francia,nel senso che se,comunque,nel periodo post Hinault e in cui correva Fignon ci sono stati corridori come Mottet e Bernard che facevano bene sia in piccole corse a tappe,corse di un giorno e si piazzavano anche bene in qualche GT ,andando negli anni Novanta il solo Laurent Jalabert è riuscito a farsi valere su tutti i terreni.A parte gli exploit di Virenque e Brochard(che hanno anche avuto i loro guai...)c'è stata quella fase di crisi di cui si aspetta ancora la piena uscita dal tunnel,se non altro con un atleta che sappia essere competitivo nel corso degli anni nelle brevi corse a tappe più importanti (Delfinato,Parigi-Nizza,Romandia),dove proprio i citati Mottet e Bernard ad esempio si comportavano molto bene.
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Cascata del Toce
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postato il 30/12/2006 alle 12:32 |
| Credo però che Jalabert appartenza ad una generazione successiva..ovvero quella posto Bernard e Mottet..Quando Jalabert esplose infatti Charly e Jean Francois erano già prossimi al ritiro. Comunque è vero... Di una cosa però non sono sicuro... Forse senza i problemi al ginocchio Bernard avrebbe potuto fare di più... ____________________
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janjanssen
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postato il 30/12/2006 alle 13:47 |
Jeff si smontò un ginocchio per usare i rapportoni. Errore fatto spesso dai francesi. da Bernard Guyot (che Bernard porti male?) in poi, passando per Cyrille Guymard..
Peccato, la classe era da numero uno. il ginocchio no.
Mottet? era di una cilindrata inferiore. Argentin e Bugno avrebbero vissuto di prepotenza, se i loro avversari avessero avuto la caratura fisica del buon Charly...
mi atendevo di più da Marc Madiot e dal più vecchio Pascal Simon.
Ma anche questi due, oggi, farebbero la gioia dei derelitti galletti...........
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pedala che fa bene.....
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Cascata del Toce
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postato il 30/12/2006 alle 14:29 |
| Vero...a loro è mancato il colpo grosso... hanno vinto gerosse cose tutti..ma forse è mancato il graguardone... Poteva prenderselo Bernard ma gli infortuni lo frenarono... ____________________
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Abruzzese
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postato il 30/12/2006 alle 17:51 |
| Visto che si parla di atleti francesi mi pare che si parlasse molto bene anche di Pascal Jules,purtroppo scomparso molto giovane.Che cosa potete dirmi di lui? [Modificato il 30/12/2006 alle 18:14 by Abruzzese]
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mestatore
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postato il 30/12/2006 alle 20:17 |
bernard a me piaceva molto e credo che sia stato anche sfortunato.
a questo proposito vorrei ricordare il thread che gli dedicò alex grimpeur 55x11, suo grandissimo tifoso.
se qualche moderatore può postare il link,(io non sono capace), credo che faccia cosa gradita.
una leggenda metropolitana , riportata da grimpeur , dice che bernard, oltre che per il ginocchio, sia passato a posizioni di rincalzo per il rifiuto alla pratica del doping ematico, comparso agli inizi degli anni 90.
a questo proposito va anche ricordato che nel libro-denuncia di erwan mentheour, mottet sia ricordato come un corridore pulito, anche egli restio al doping e proprio per questo incapace di prevalere nei gt.
a me piaceva molto, lo trovavo simpatico e corretto e ricordo molto bella la sua vittoria al lombardia.
ciao
mesty
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pedalando
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postato il 30/12/2006 alle 22:22 |
Mesty lo sai ogni tuo desiderio
e' un ordine 
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=2684
e buon anno ____________________
"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri
"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.
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Cascata del Toce
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postato il 31/12/2006 alle 01:31 |
| Jeff al Giro 88 avrebbe potuto vincere.. portò la maglia rosa ma anche per lui la bufera del Gavia fu indigesta... ____________________
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nino58
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postato il 02/01/2007 alle 13:14 |
Mottet ha fatto un'onestissima carriera, anche con vittorie importanti (Lombardia) e podi nei GT (Giro '90)abbastanza in linea con il suo valore.
Bernard era di un altro livello, però troppo generoso nel dispendio, cosa che gli costò più di un GT. ____________________
nino58
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Cascata del Toce
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postato il 02/01/2007 alle 17:33 |
Pascal Jules deceduto nel 1987
(Cyclingstars) ____________________
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