Board logo

Un ricordo: La Vuelta a Espana (dedicato ad Eli)
Cascata del Toce - 04/12/2006 alle 00:54

Qualcuno la vuole cambiare, ridurre, spostare. Fatto sta che è un 'GT' ed ha una bella e travagliata storia. La Vuelta a Espana. Eccone a grandi linee la vita dagli albori ad oggi.. So che adora questa corsa.. questo ricordo è dedicato a colei che ha scelto di chiamarsicome questa corsa ;) La Vuelta a Spagna nasce nel 1935, grazie alla intuizione di Clemente Lopez, in collaborazione con Juan Puyol, direttore del giornale ‘El Diario informaciones’. La corsa misurò ben 3431 km su 14 tappe ed a vincere fu il belga Gustave Deloor davanti a Mariano Canardo. Nel 36 si corse la seconda edizione della gara vinta ancora da Deloor per poi arrivare alla sospensione dovuta alla Guerra Civile. Con la salita al potere del ‘Caudillo’ Francisco Franco la corsa rinasce nel 1941, quando si corre la prima crono della storia della Vuelta. Vince Berrendero e la corsa è soprattutto questione tra spagnoli. Berrendero vince anche nel 1942 ma la corsa rischia di morire ancora. La guerra non tocca la Spagna ma la situazione economica del paese è grigia. La Vuelta rinasce nel 1945, organizzata dal giornale ‘Diario Ya’ . Nasce la classifica a punti anche in Spagna e la vittoria va a Delio Rodriguez. Il giornale organizza la corsa fino al 1948 quando vince Ruiz, salvo poi cedere. Altra sosta per una corsa soprattutto tra spagnoli, senza grandi campioni esteri. Nel 1955 l’organizzazione vede finalmente continuità. Prende carico della creazione della corsa il giornale El Correo Espanol/El Pueblo Vasco che da davvero continuità, anche a livello di date. Da qui la corsa si correrà sempre tra aprile e maggio. Non solo, arrivano anche le stelle internazionali e nel 55 Jean Dotto vince la prima Vuelta extra Spagnola. Nel 1956 primo successo azzurro con Angelino Conterno che vince davanti a Lorono ed Impanis. La corsa cresce sempre più e diventa il terzo grande Giro, la vincono campioni di livello come Stablinski o Altig. A metà anni 60 l’organizzazione passa qualche momento di crisi economica ma la corsa si disputa tra tanti sacrifici. Nel 1963 Anquetil diventa il primo atleta a vincere almeno una edizione dei tre grandi giri. Nel 1968 vince Felice Gimondi che segue Anquetil e si prende Tour (65) Giro (67) e Vuelta in soli 4 anni. E’ l’anno in cui un attentato dei separatisti baschi colpisce la corsa a Vitoria, fortunatamente senza vittime. Negli anni 70 la Vuelta si stabilizza come gran corsa. Percorsi belli e montagnosi grazie all’orografia della Spagna di Franco, partecipazioni degnissime. Nel 70 la vittoria va ad un giovane scalatore di casa che sta crescendo Luis Ocana. Nel 1973 Merckx domina vincendo 6 tappe. Due edizioni (72 e 74) vanno a Fuente (72-74). Altro dominio esagerato nel 1977 quando Freddie Maertens, iridato, vince 13 tappe e la classifica finale. Al Giro stava combinando praticamente la stessa cosa, salvo poi cadere al Mugello e ritirarsi. Nel 1978 Hinault vince la sua prima grande corsa a tappe. Nell’ultima tappa di quella edizione una protesta che portò al posizionamento di barricate sulla strada. Nel 1979 la corsa rischia la sparizione. El pueblo Vasco non organizzerà più la corsa e solo dopo alcune peripezie questa viene ceduta ad una agenzia pubblicitaria; la Unipublic (grazie anche al lavoro del futuro presidente Uci Luis Puig), che fondata nel 1975 gestiva il palinsesto sportivo di TVE salvo poi cederla negli anni 80. Con l’arrivo della nuova agenzia la corsa oscura addirittura il Giro (almeno al livello di organizzazione). Inizia ad essere teletrasmesso anche all’estero e ad avere sempre più interesse attorno a se. Nel 1982 arriva il primo caso doping. Sul ‘campo’ vince Angel Arrojo della Reynolds ma viene pizzicato positivo e la maglia di leader (dapprima arancione poi nel classico giallo amarillo, salvo poi diventare maglia oro e ridiventare amarillo negli ultimi anni) passa a Marino Lejarreta. Nell’83 Saronni vince tappe e nel 1984 Moser vince il prologo portando la maglia amarillo per una settimana. Il canovaccio dei percorsi si stabilizza. Tappe pianeggianti, e frazioni di salita non lunghissime. In Spagna si vedono anche 5, 6 arrivi in salita ma lo spettacolo è garantito. La terza vittoria Italiana arriva nel 1981 con Giovanni Battaglin che pochi giorni dopo vincerà anche il Giro. Prende la maglia nella cronoscalata di Sierra Nevada e la porta a Madrid. A dispetto di partecipazioni spesso poco mirabili l’organizzazione cresce. Nel 1987 vince Lucho Herrera, nell’88 Sean Kelly che si dimostra non solo classicomane. Nel 1989 il russo Ivanov vince la prima corsa di un atleta sovietico professionista; la tappa è con arrivo in salita a Branillin. Delgado fa doppietta nel 85 e 89 mentre Miguel Indurain dopo aver indossato la maglia amarillo nel 1987 salirà solo una volta sul podio, secondo dietro Mauri nel 1991. Giovannetti nel 1990 è l'ultimo amarillo italiano. La tripletta di Rominger dal 1992 al 1994 (bella l’edizione del 93 combattutissima contro il giovane Zulle) chiude un epoca. Unipublic accetta lo spostamento a settembre e ad una organizzazione fresca ed agile arrivano i campioni. La Vuelta è appannaggio di Jalabert, due volte di Zulle (nel 1996 Miguel Indurain si ritira proprio alla Vuelta) di Olano, dopo lotte con lo sfortunato Jimenez (nel 1998 ultima vittoria da professionista di Bugno) di Ullrich. Negli ultimi anni gli spagnoli l’hanno fatta da padrone con Heras che ne vince 3 (2000,2003,2004) salvo cedere a Menchov quella del 2005. L’ultimo successo va a Vinokourov che batte un predestinato al successo. Valverde. Oggi la Vuelta ( a inutile rischio di rimpicciolimento) è ancora una corsa ben organizzata ma il Giro, con al timone Castellano prima e Zomegnan con Vegni poi l’ha nuovamente distanziata. Luoghi miti della corsa spagnola sono i Lagos de Covadonga, il proibitivo Alto de Angliru, scoperto nel 99, ma anche Sierra Nevada, il Puerto de Navacerrada, la zona della Demanda con la salita a Valdezcarey, l’Alto de Abantos, il Naranco ed il recente Calar Alto tanto per citarne alcuni. Non sarà il Tour e nemmeno il Giro, ma da qui a paragonarla al Giro di Germania ne passa. Ad Aigle ci pensino. La corsa è oggi retta benissimo da Unipublic, con Victor Cordero quale direttore generale ed Abraham Olano quale direttore tecnico. Gli sponsor storici sono stati Caja Postal, Xacobeo, Cerveza Aguila e Telefonica. Gimondi nel 1968 in 'arancione' [img] http://www.sportec.com/www/ciclismo01/vuelta2001/gifs/historia/ganadores/1968.jpg[/img] Angelino Conterno nel 1956 [img] http://www.sportec.com/www/ciclismo01/vuelta2001/gifs/historia/ganadores/1956.jpg[/img] Giovannetti nel 1990 [img]http://www.sportec.com/www/ciclismo01/vuelta2001/gifs/historia/ganadores/1990%20.jpg [/img] Battaglin nel 1981 [img] http://www.sportec.com/www/ciclismo01/vuelta2001/gifs/historia/ganadores/1981.jpg[/img] Tony Rominger, tripletta Svizzera, qui nel 1994 al Cruz de la Demanda [img] http://www.mapeicycling.it/img/1994/3_big.jpg[/img] Alex Zulle 96 e 97 [img] http://www.sportec.com/www/vuelta97/gifs/album/zulle.jpg[/img] Jalabert in amarillo [img] http://www.sportec.com/www/vuelta97/gifs/album/escalada.jpg[/img] Heras ne ha vinte 4, ma l'ultima non vale.. [img] http://www.geocities.com/lancearmstrongenfrancais/V5/Heras18sept5w384H364.jpg[/img] L'ultimo è stato 'Vino' [img] http://images.tsn.ca/images/stories/20060917/vino_39777.jpg[/img] Il direttore generale Victor Cordero..Il PreudhommeZomegnan di Spagna [img] http://www.cyclingnews.com/photos/2005/vuelta05/features/victor_cordera05/img_1140alt.jpg[/img] Il direttore tecnico Abraham Olano, vincitore del 1998 [img] http://external.cache.el-mundo.net/especiales/2005/03/espana/elecciones_pv/img/abraham_olano_inigo_ibanez.jpg[/img] (foto Sportec e Cyclingnews)

 

[Modificato il 04/12/2006 alle 00:58 by Cascata del Toce]


Abruzzese - 04/12/2006 alle 01:26

Un bel excursus storico,non c'è che dire :clap::clap:. Tra l'altro vorrei sottolineare il fatto che la gara a tappe nacque proprio nel momento in cui alcuni atleti iberici riuscivano ad affacciarsi da protagonisti nei GT.Nei primi anni Trenta si era fatto molto apprezzare per le sue doti non comuni in salita Vicente Trueba,la leggendaria "Pulce dei Pirenei",capace di piazzarsi nei primi 10 al Tour(e se non fosse stato refrattario alla discesa forse avrebbe ottenuto risultati migliori).


Cascata del Toce - 04/12/2006 alle 01:33

:yes: Famoso Trueba..Una cosa è certa... Delle corse a tappe, per percorsi e storia solo il Girodi Svizzera potrebbe avviciniarsi alla Vuelta


antonello64 - 04/12/2006 alle 11:30

Victor Cordero nella foto somiglia a Davide DeZan


Cascata del Toce - 04/12/2006 alle 11:46

:):D:yes:


Reggio Emilia - 04/12/2006 alle 12:03

fino alla nuova collocazione temporale la vuelta era un pò la sorella povera dei gt, quella nuova (pur avendo "limitato" l'importanza del mondiale, spostandolo a fine settembre - e adesso va anche di lusso, considerando certi mondiali in ottobre) ha decisamente più valore. Anche perchè i tracciati sono all'altezza di un gt. non sapevo di olano direttore tecnico della vuelta, grazie dell'informazione!


Cascata del Toce - 04/12/2006 alle 12:05

Dallo scorso anno... è lui... Vero che la Vuelta era la sorella povera..ma sono convintoche se il Giro non avesse avuto negli ultimi anni una crescita a livello organizzativo la corsa spagnola rischiava di soppiantarlo...


antonello64 - 04/12/2006 alle 12:13

lo spostamento a settembre, che sembrava dover rilanciare la Vuelta a scapito del Giro, secondo me si è rivelato un boomerang. Si pensava che la Vuelta prima dei Mondiali avrebbe attirato chissà quali campioni: i campioni spesso ci sono stati, ma hanno partecipato solo per rifinire la preparazione per la gara iridata, e spesso se ne sono andati a metà corsa. Al di là degli spagnoli (o di chi corre per una squadra spagnola, vedi Rominger, Jalabert e Zulle), sono anni che i grandi protagonisti delle corse a tappe non vanno più alla Vuelta per vincerla, eccezion fatta per Ullrich nel 1999. Se vogliamo anche la situazione del Giro non è molto differente: oltre i corridori italiani (o che corrono in squadre italiane), non c'è granchè. Quantomeno, però, ha conservate intatte le sue tradizioni. Inoltre, sempre a vantaggio del Giro, vengono visti con occhio diverso (almeno in Italia) i vari fallimenti dei corridori al Tour de France: un Simoni che vince o si piazza al Giro e poi va male al Tour dà un'impressione differente rispetto a un Heras che va altrettanto male in Francia e poi vince la Vuelta. Nel primo caso si tende a giustificare l'atleta, appagato e stanco dopo il Giro: nel secondo si parla subito di qualità scadente del cast di partecipazione alla Vuelta.


Cascata del Toce - 04/12/2006 alle 12:30

Sono d'accordo, la Vuelta almeno a livello di favoriti per la maglia finale è un discorso tra Spagnoli, nel quale si è inserito Vinokurov lo scorso anno. Di certo però l'organizzaione non dispiace... il mio era un discorso organizzativo più che di partecipazione perchè comunque, storicamente, la Vuelta non ha mai avuto più di due, tre grossi nomi al via..


Reggio Emilia - 04/12/2006 alle 13:12

concordo con l'analisi di antonello sui "protagonisti" della vuelta, che spesso la sfruttano per rifinire la preparazione, anche se comunque la vuelta ne ha beneficiato in visibilità e in spettacolarità: le tappe di Di Luca e Paolini (ma anche quella di Bettini) di quest'anno lo dimostrano. Ricordo quand'ero un ragazzotto che BS non dedicava più di una paginetta di foto per le vuelte di rominger, e sul televideo le notizie comparivano sulle "brevi sport"....in un'era pre-internet la vuelta era decisamente abbandonata a se stessa.


Cascata del Toce - 04/12/2006 alle 13:16

Pensa che prima dell'ingresso di Unipublic non era nemmeno trasmessa in Sapgna....


lolloso - 04/12/2006 alle 13:45

un'altro fattore che mi dispiace sottolineare è la scarsa presenza del pubblico sulle strade in confronto al Giro e al Tour dove la gente si riversa sulle strade per vedere passare i propri beniamini, sotto questo aspetto la Spagna è ancora troppo provinciale infatti la maggior parte delle volte c'è più gente che segue il catalogna i paesi baschi ecc.


Cascata del Toce - 04/12/2006 alle 14:15

Vero.. c'è poca gente su i percorsi...ma tanta agli arrivi...


Cascata del Toce - 04/12/2006 alle 17:23

E sopratutto deve fare ancora oggi a meno di certi territori...per esempio nei Paesi Baschi la Vuelta non la vogliono...


Cascata del Toce - 05/12/2006 alle 00:05

...per i noti problemi indipendentisti....


Vuelta Espana - 05/12/2006 alle 21:27

Grazie Cascatuccio, thread davvero interessante, come d'altra parte tutti quelli "storici" che abbiamo la fortuna di leggere qui :)


Cascata del Toce - 05/12/2006 alle 21:42

Di nulla Vueltina... ma se cambi il nick in Deuschland Tour non te lo faccio il ricordo---:Od: bacione ;)


vocelibera - 05/12/2006 alle 21:50

Thread interessante e certamente di livello, notizie storiche di rilievo...grazie cascata!:cincin:


Eddino - 05/12/2006 alle 22:25

Secondo voi perchè Indurain non ha mai fatto bene alla Vuelta? Eppure non era un corridorino da poco! Gran corsa la Vuelta, mi piace un sacco. Da un paio d'anni a questa parte quando riesco mi guardo qualche tappa in streaming; quest'anno c'era anche il pathos che ho nel giro, dal momento che tifavo per Vino!


vocelibera - 05/12/2006 alle 22:30

eddino secondo me indurain puntava giro e tour...solo per quello.


Eddino - 05/12/2006 alle 22:35

Si, senz'altro è quello. Ma la sua carriera sarebbe stata ancora più grande con una Vuelta nel palmares, lui spagnolo, e unico corridore dell'era moderna a vincere tutti e tre i grandi giri


Cascata del Toce - 05/12/2006 alle 22:54

Semplicemente perchè Echavarry lo convinse a fare il Giro prima del Tour come preparazione (salvo che poi lui si preparava vincendo).. Dopo il 1994 capirono che forse Miguel non aveva più il motore x due grandi corse a tappe... e preferirono prepararlo con corse brevi (Delfinato, Catalonia...). L'Ultima sua corsa fu comunque la Vuelta del 1996..e da giovanissimo nel 1987 vestì l'amarillo


Reggio Emilia - 05/12/2006 alle 23:03

ragionando extraciclisticamente, però, gli anni d'oro di indurain al giro coincisero con quelli rominger (clas-cajastur) alla vuelta....non fu una gran promozione di immagine per la banesto, proprio nella "sua" Spagna....


Cascata del Toce - 06/12/2006 alle 00:16

Beh sai ...Giro e Tour...valgono una Vuelta..a cui Miguel comunque teneva molto... Il direttore di quei tempi; Gadea non è che facesse tracciati che favorissero lo Spagnolo eh...


antonello64 - 06/12/2006 alle 03:53

[quote][i]Originariamente inviato da Eddino [/i] Secondo voi perchè Indurain non ha mai fatto bene alla Vuelta? Eppure non era un corridorino da poco! [/quote] perchè il suo obiettivo principale era il Tour, e in ottica Tour era meglio fare il Giro perchè più vicino nel calendario. Se avesse fatto la Vuelta, per lui sarebbe stato molto più complicato arrivare in perfetta forma ad inizio Tour.


Cascata del Toce - 06/12/2006 alle 11:37

Esatto