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Autore: Oggetto: Paolo Fornaciari

Livello Bernard Hinault




Posts: 1161
Registrato: Jan 2005

  postato il 27/11/2006 alle 15:18
Moto perpetuo Fornaciari
Ha chiuso la stagione l'8 ottobre, ma ha già ripreso ad allenarsi e a quasi 36 anni non vuole saperne di scendere di sella: "Nel 2007 vorrei fare Giro e Tour e non rinunciare al Belgio"
Grazia NeriMILANO, 27 novembre 2006 - Ha smesso l’8 ottobre, dopo la Parigi-Tours, ma da allora non è rimasto un minuto fermo. Conoscendolo, dev’essere proprio così: dà l’impressione di non stare fermo neanche quando dorme. Paolo Fornaciari, 35 anni e 10 mesi, è il ciclismo arcaico, ovvero eroico e romantico allo stesso tempo, trapiantato nel Duemila.
- Ma il 2006 non doveva essere il suo ultimo anno da corridore?
"Semmai: poteva, non doveva. Comunque, invece no. Il campanello d’allarme è come il postino: suona sempre due volte. E invece non ha suonato neanche una volta. E dire che stavo attento, drizzavo le orecchie, quasi lo aspettavo".
- E la squadra?
"Siccome nessuno dà niente per niente, o tutto per tutto, ma neanche tutto per niente e niente per tutto — dov’eravamo rimasti? — ah sì, la squadra dev’essere stata contenta del mio rendimento se mi ha rinnovato il contratto per un altro anno".
- Perché?
"Perché abbiamo creato un bel gruppo. Perché sento di avere fiducia. Perché io, con il mio lavoro, valorizzo quello dei capitani, e poi i capitani, con le loro vittorie, valorizzano il mio. Se continua così, il prossimo anno andiamo in Borsa".
- Non è rimasto un minuto fermo. Cioè?
"Palestra, corsa e tennis. Palestra: solo stretching, addominali e un po’ di gambe. Corsa: mezz’ora. Tennis: il mio avversario si chiama Sergio, e si allena tutto l’anno, invece io solo il mese in cui scendo di bici".
- E allora?
"Terra rossa, due set su tre, lui pallettaro e io colpitore. Si comincia che me le dà di santa ragione. Si prosegue che lo porto prima al tie-break e poi al terzo set. E si finisce che a vincere sono io. Quest’anno ho cominciato a vincere quasi subito".
- E la bici?
"Già ricominciato: subito tutti i giorni. La bici mi è sempre amica. All’inizio avevo perduto la coordinazione della pedalata: e non mi sembrava neanche più lei! Adesso ci siamo riconosciuti, riparlati, ritrovati".
- Neanche un po’ di vacanza?
"La mia vacanza ideale sarebbe a casa, ma sa, con moglie e figlia, bisogna pur scendere a qualche compromesso. Perciò: una settimana in Kenya".
- E sua moglie?
"Ci siamo conosciuti nel febbraio 1996 a una cena organizzata da un’amica comune. Mi sono presentato con i capelli phonati e lei, Magda, ha pensato: "Questo neanche mi conosce e già si è montato la testa". Io le ho parlato della mia vita da corridore: le vertebre fratturate, le ginocchia piagate, i gomiti martoriati, i chilometri pedalati. E lei ha pensato: 'Ma che noia'".
- Poi?
"Le ho telefonato altre due volte, ma lei si negava. Un anno dopo, nel febbraio 1997, la comune amica ha riproposto l’incontro. Stavolta mi sono presentato con i capelli al naturale e ho parlato di viaggi, avventure e vacanze. E l’ho conquistata".
- Viaggi, avventure e vacanze di lavoro nel 2007?
"Vorrei tanto fare l’accoppiata Giro e Tour, ma senza rinunciare alle classiche del Belgio. Dice che è troppo?".
diMarco Pastonesi

Da www.gazzetta.it

 

[Modificato il 06/12/2007 alle 22:55 by bauschan]

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Daniele

Maglia Nera CKC 2007

Campione italiano 2008 Fantaciclismo di Cicloweb

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/11/2006 alle 15:26
Originariamente inviato da Delfino

"Siccome nessuno dà niente per niente, o tutto per tutto, ma neanche tutto per niente e niente per tutto — dov’eravamo rimasti? — ah sì


Ma hanno diviso una canna durnte l'intervista???

 
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Livello Bernard Hinault




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Registrato: Jan 2005

  postato il 27/11/2006 alle 16:28
Originariamente inviato da Zillo

Originariamente inviato da Delfino

"Siccome nessuno dà niente per niente, o tutto per tutto, ma neanche tutto per niente e niente per tutto — dov’eravamo rimasti? — ah sì


Ma hanno diviso una canna durnte l'intervista???


No il Forna è pazzo di suo, ma è un grande

 

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Daniele

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/11/2006 alle 20:03
AH BENE, pensavo che a 36 anni tirasse avanti a cannoni...
Ma è un ciclista, non un comunistaccio come matteo...

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Juniores




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  postato il 29/01/2007 alle 11:08
è simpaticissimo io lo vedo spessoo e mi fa mori da ride

 

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corri piu veloce del vento e nn arrenderti mai

 
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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 29/01/2007 alle 12:37
...per le poche volte che l'ho incontrato ....Quante risate un grande passistone(anche salite) ma dopo gara ci si sbarellava dalle risate....
 
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Juniores




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  postato il 31/01/2007 alle 09:27
è unico e pensare che il prossimo anno smette anche quando corre ho ride o chiacchera è uno che quando sei triste ti fa tornare il sorriso come adess ame mi ci vorebbe proprio lasciamo da parte i miei problemi

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/09/2007 alle 22:15
su 3 grandi giri ne ha corso nemmeno 1 qs anno, lui che almeno un paio +belgio se li metteva in saccoccia ogni stagione. credo che il forna a fine stagione, passa e chiude....
 
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Moderatore




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  postato il 06/12/2007 alle 22:54
Intervista a Paolo Fornaciari

Originariamente inviato da galeax

Abbiamo fatto una chiaccherata col simpaticissimo Paolo Fornaciari e l'abbiamo beccato in uno dei suoi hobby invernali: la cucina. Ci ha raccontanto dei suoi esordi, dei suoi piani futuri e della vittoria al Mondiale di Bettini.


Paolo, la tua carriera da professionista è iniziata nel '92, alla Mercatone Uno; sono passati 15 anni dal tuo esordio, cosa hai progettato per l'anno prossimo? Hai in mente di rimanere nel mondo del ciclismo dopo un eventuale ritiro da corridore?



Sicuramente correrò ancora un anno ad alti livelli, mi sento bene. Per quando mi ritirerò ho in mente qualche idea certamente, ma preferisco non dirle..sai, per scaramanzia! Poi si vedrà dopo il prossimo anno…


Dopo 15 anni di carriera, ti ritieni soddisfatto di te stesso? Qual è stata la tua giornata più bella?

Assolutamente sì, sono contento perché grazie al ciclismo ho conosciuto un mondo bellissimo, che mi ha dato tante soddisfazioni e dove mi sono sempre trovato bene sia coi dirigenti sportivi sia con i compagni, e poi, proprio grazie al ciclismo, ho conosciuto mia moglie! I momenti più belli li ho vissuto quando nel 1997 ho vinto il Giro d’Italia con Gotti, ma anche le vittorie con Simoni e Cunego; penso invece che la giornata più bella sia stata la Parigi-Roubaixvinta da Tafi. (nel 1999 n.d.r).

In tutti questi anni hai corso in varie squadre, accanto a ottimi ciclisti; parlaci dei tuoi primi anni da professionita e dei tuoi colleghi.

Ti ripeto, io mi sono sempre trovato bene con tutti, dai compagni ai dirigenti, magari con Cipollini meno bene; comunque penso che se ti comporti bene sei ripagato, come quando sono venuto via dalla Saeco con contratto già firmato per andare alla Mapei, dopo poco ci sono ritornato senza problemi.

Passiamo ora al presente, come hai visto la tua squadra quest anno? Cosa pensi della Lampre e di Damiano Cunego, ciclista che hai visto crescere? Cosa pensi per il futuro? Qual è stato il vostro rapporto, come quello per gli altri colleghi, durante questi anni?

Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti; con Damiano poi siamo stati compagni di camera diverse volte.. Secondo me nell’ultimo anno e mezzo si è dimostrato migliore nella gare da un giorno ( come la vittoria al Lombardia ), e penso che il suo futuro sarà lì, dove lo vedo più competitivo. Ciò non toglie che secondo me può vincere ancora un altro grande Giro. Ho sempre cercato, visto che sono un po’ più grande, di dargli consigli veramente dal cuore e disinteressati, anche se ovviamente le decisioni ultime le deve prendere da sé.

Cambiamo argomento. Non sappiamo se oltre al ciclismo ti interessi anche di altri sport, ma sicuramente avrai sentito di recente il casino che accade nel calcio nostrano. Cosa pensi di tutto ciò? Perchè il ciclismo è uno sport così unito, dove tifosi di diversi ciclisti urlano insieme davanti a veri campioni e scambiano grida di gioia?
Insomma, il ciclismo è uno degli sport più belli, anche per il rapporto fra tifosi!


Innanzitutto penso non si debbano nemmeno fare paragoni col mondo del calcio e quello del ciclismo: sono gestiti da persone diverse, con interessi diversi; gli stessi calciatori conducono una vita molto diversa dalla nostra, sembrano quasi degli...attori! Il ciclismo è uno sport povero, che si vive sulla strada, su due ruote. Secondo me il tifoso ideale è proprio quello del ciclismo, che magari passa due giorni in una tenda in montagna per veder passare magari il proprio campione per 30 secondi; forse anche perché non si paga per assistere ad una gara, chissà.. ma la sua è una passione vera, che non pensa a fare scandali o che.

Lo scorso 30 Settembre il nostro Paolo Bettini come tutti sappiamo si è laureato campione del Mondo, che rapporto hai con lui al di fuori dalle gare e soprattutto che sensazioni ti ha fatto provare la sua grande vittoria?

Per Paolo provo grande rispetto, è un grande atleta, con una forte determinazione che lo porta a trasformare le situazioni e gli attacchi negativi in positivo, ha una forza morale che va oltre e che lo aiuta a superare tante difficoltà, come la morte di suo fratello l’anno scorso. Quando ha vinto beh.. mi è venuta la ciccia di gallina! ( pelle d’oca ndr ) Nonostante sia stata una trasferta difficile la sua concentrazione lo ha aiutato, come sempre!

Si sa che una carriera professionistica in uno sport importante come il Ciclismo chiede tante rinunce, a quali cose e/o quali passioni hai dovuto rinunciare durante la tua carriera? E soprattutto hai mai rimpianto questa tua scelta di dedicarti interamente al Mondo del Ciclismo?

Rimpianto, mai. I sacrifici ci sono stati un po’ all’inizio, quando da dilettante ho lasciato la mia città Viareggio, gli amici, per trasferirmi 5 anni in provincia di Pistoia, per allenarmi e prepararmi, e magari adesso, da cinque anni a questa parte, lasciare la mia famiglia per tanti giorni è difficile. Ma ho sempre visto questo sport innanzitutto come divertimento, ed è quello che mi spinge anche oggi a pedalare ogni giorno per centinaia di chilometri, io, prima di tutto, mi diverto! Ho dei ricordi bellissimi dei primi anni e dei consigli che mi hanno saputo dare i miei dirigenti sportivi.

Sappiamo che ti piace cimentarti nel restauro di moto d’epoca e in cucina..ma dove lo trovi il tempo?

Principalmente in inverno, quando sono a casa. Poi mi piace anche curare il giardino, vivo in campagna. In cucina poi, beh dai, diciamo che sono anche bravo, mi piace cucinare il pesce!

Siamo alla fine della nostra intervista, prima di lasciarti e di ringraziarti vivamente della disponibilità e del tempo che ci hai concesso per intervistarti, che messaggio ti senti di mandare ai giovani che si avvicinano al Mondo del Ciclismo professionistico?

Il ciclismo è uno sport bellissimo, che va fatto innanzitutto come divertimento ed è importante non trascurare lo studio; se potessi tornare indietro non lo abbandonerei. E comunque entrare in questo mondo ti dà tante soddisfazioni, ti fa viaggiare e conoscere tante persone.


Eva Visentin, http://www.ciclismolive.com

 

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Enula.
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