Board logo

Un ricordo: Giro 1994, è romagnolo e si chiama Pantani
Cascata del Toce - 25/11/2006 alle 00:40

Fu li che nacque una delle storie più tristi. La storia di un ragazzo tra i più forti ma anche tra i più fragili Il Giro 1994, che fece al grande pubblico conoscere Marco Pantani C’è attesa per il Giro in quell'anno. La corsa rosa parte da Bologna piena di significati. Chi batterà Indurain che la domina da due anni? Miguelon è li. Più convinto che mai. L’Italia però non demorde. Un immenso Furlan ha ucciso la Sanremo, Bugno è risorto al Fiandre, Argentin ha fatto sua la Freccia. Ci manca la Liegi, vinta da un giovane russo abbastanza cicciotto e sgraziato che si chiama Bjerzijne....anzi Berzin..Si si Eugeni Berzin. Oltre ad Indurain il pronostico sorride a Chiappucci, ci si aspetta il numero da un Bugno pimpante fino ad allora, Ugrumov punta forte sul Tour ma vuole far bene anche al Giro. Jaskula terzo al Tour e Hampsten sono outsiders. Occhio ai giovani azzurri guidati da Bartoli e Casagrande. Non c’è Cipollini, convalescente e miracolato dopo Salamanca. Castellano è rimasto solo alla guida del Giro. Torriani ormai è vinto dalla malattia che lo ha colpito, Moser è uscito dalla Rcs. Ci sono Albani, Fini e solo dal 1995 arriverà Vegni. Ha dovuto rivoluzionare il percorso il patron ma lo ha fatto alla grande. Beppe Conti aveva praticamente svelato tutto costringendo l’avvocato a rivoluzionare. Via da Bologna, primo arrivo in salita a Campitello, la crono di Follonica e invece delle alpi Piemontesi (si doveva arrivare al Tenda) si va prima in Slovenia ed Austria, poi a Merano e sullo Stelvio nel tappone di Aprica che comprende il Mortirolo. Bella cronoscalata al Bocco (doveva esserci al Bondone) l’inedito Colle dell’Agnello con l’Izoard ed il giorno dopo il Sestriere col Lautaret. A Bologna ci sono due semitappa. La prima è di 86 km e totalmente pianeggiante. Rettilineo finale in pavè e vittoria di Endrio Leonisu Lombardi e Baffi. Brutta caduta nel finale con ritiro di Weseman. Nel pomeriggio c’ è la solita breve crono di 7 km. Vince De Las Cuevas sulla sorpresa Berzin. Terzo Indurain a 5’’ poi Casagrande a 12 e Bugno a 14. Ad Osimo c’è già movimento. Dapprima attacca Gianni Bugno, poi Fontanelli ma la Gewiss di Berzin chiude. Nel finale c’è una arrivo su uno strappo; parte il giovane Rebellin ma Moreno Argentin è un fulmine. Attacca, lo riprende e vince con 6’’ su Ferrigato e 8 su Rebellin. La maglia rosa è sua. Tappa simile verso Loreto Aprutino ma strappo finale più lungo. Chiappucci se ne va ma la Gewiss chiude ancora. Appena abbozza la salita finale Bugno allunga, la Gewiss chiude ma Gianni scappa ancora e prende vantaggio. Si gira 20 volte in 2 km Gianni. Argentin esce di persona per salvare la maglia. Gianni è scatenato, vince ma Moreno salva la maglia. Ora Gianni ha 7’’ di ritrdo ed in molti lo vedono rosa a Campitello Matese. Davanti c’è Pelliccioli con 1’30’’ (tattica del c..o di Stanga) mentre i migliori sono ad inseguire. Chiappucci crolla mentre a 5 km attacca Berzin. Il russo va forte e riprende Pelliccioli che batte al traguardo. Vince e prende la maglia. Nel gruppo degli inseguitori tirato da Bugno ed Indurain si segnala un romagnolo stempiato. Tale Pantani. Ah si ..il vincitore del Giro dilettanti 92. Beh fino ad ora tra i prof per lui niente da segnalare. Che bel Giro; giovani e vecchi a confronto. Da Campobasso a Melfi Bugno fa il regista del treno per Abdujaparov; da quanto va forte riesce a farsi il buco da solo. Sul rettilineo dello stabilimento Fiat vince Leoni su Baldato con Abdu che perde il cappellino e gli finisce in mezzo alle ruote. Da Potenza a Caserta parte il fugone di Saligari, Imboden, Ghirotto, Gotti e Faresin. Vince il primoche nel finale riesce a staccare tutti. Bel circuito a Fiuggi vinto da Cubino su Coppolillo e Jeker ma è il momentodei 44 km a cronometro da Grosseto a Follonica. Bugno anticipa un Indurain in difficoltà (qui lo spagnolo capì che non avrebbe più potuto centrare la doppietta Giro Tour) ma Berzin ormai dimostra di poter provare a vincere il Giro. Serve capire chi potrebbe spodestarlo. Indurain ora deve attaccare in salita. Bugno reggerà altre 2 settimane di corsa?. E tra i giovani chi si farà vedere? A Pontedera Svorada sfrutta una maxicaduta e anticipa Leoni mentre il gran lavoro (inutile ai fini della classifica) di Bugno è coronato da Abdujaparov a Marostica in un altro arrivo con una caduta drammatica. A Kranj si arriva in cima ad uno strappetto. Ancora elevatissima l’andatura fatta da Bugno per Abdu. Ma l’arrivo si addiceva più a Gianni che al velocista che infatti le busca da Ferrigato e Baldato. Verso Lienz viene cancellato il passaggio sul Monte Pramollo. Se ne va un altro dei giovani talenti azzurri; Michele Bartoli che spiana il Bannberg e raggiunge il Tirolo con 2’31’’ su Fontanelli. Finalmente le montagne. Dapprima la Lienz - Merano di 235 km. C’è in fuga Pascal Richar che si prende 112 km di fuga. Sul Monte Giovo esce a pallottola il giovane romagnolo Marco Pantani. 24 anni, di Cesenatico e scalatore puro. I suoi scatti riprendono Richard e planano su Merano dove vince con 40 secondo su Bugno. Parrebbe essere un exploit di giornata. Il giorno dopo la tappa è da leggenda. Cominciò li una storia senza lieto fine. Stelvio, Mortirolo, Aprica, Santa Cristina ed ancora Aprica. Vona prende la Cima Coppi sullo Stelvio (mancava dal 1980 visto che nell’84 e nell’ 88 fu annullato). All’attacco del Mortirolo riecco il graffio di Pantani. Lo segue solo Berzin che capisce le difficoltà di Bugno ed Indurain. Bugno perde il passo, Pantani se ne va e Indurain raggiunge e stacca Berzin. Il russo rischia il tracollo. Pantani aspetta Indurain lungo la discesa della salita che ha ribaltato tutto. Bugno è in difficoltà e con colpevole ritardo Stanga si accorge di avere Gotti davanti. Il bergamasco si ferma. Gianni si riprende ma è fuori dai giochi. Pantani ristacca Indurain sul Santa Cristina. Miguel è raggiunto da Chiappucci, Belli e Rodriguez. Pantani conclude un impresa che lo porta al secondo posto in classifica. Chappucci è secondo, Berzin arriva a 4’06, Bugno a 5 minuti. Si profila uno spettacolo nell’ultima settimana. L’Italia ciclistica ha scoperto un talento. A Strabella Sciandri anticipa tutti mentre a Lavagna Svorada, velocista, va in fuga e batte Lombardi. E ‘ il momento della cronoscalata del Passo del Bocco. Berzin si riprende e vince si un ottimo Indurain che perde 20’’ Terzo è Pantani a 1’37. Sorprende il tricolore Podenzana che chiude quinto. Ora Pantani paga 2’88 e il Giro sembra finito. A Bra Ghirotto batte Sorensen. Nella tappa di Les Deux Alpes ( che solo 4 anni dopo farà storia) Pantani prova il tutto per tutto attaccando sul Colle dell’Agnello. Con lui c’è Buenahora che non collabora. Ha rischiato ma non c’è nulla da fare. La Gewiss guidata da uno splendido Argentin chiude. Berzin avrebbe voluto rispondere, ma Argentin gli ha ordinato di aspettare. Sull’Izoard la fuga è assorbita. Indurain non ha ancora le gambe ( le avrà al Tour, eccome) e non attacca. Bugno crolla di testa e termina a 10 minuti. La tappa di Sestriere (la stazione piemontese in 4 anni ha ospitato 3 volte il Giro ed una volta il Tour) si corre sotto la neve. Tra i grandi c’è un tacito patto di non aggressione. C’è la fuga della maglia verde Richard, di Coppolillo, di Ruè, Madouas e Chiurlato. Ai meno sei Richard va e trionfa. Manca solo la passerella di Milano. Solito copione Bugno in maglia ciclamino (è di Berzin ma Gianni è secondo e la indossa) tira ma Abdù è battuto da Zanini salvo conquistarsi la maglia ciclamino. Berzin vince il Giro, Pantani chiude a 2’51’’ Miguel va sul podio e saluta il Giro per sempre. Tonkov è ottimo quarto. Davanti a Chiappucci, Rodriguez, Podenzana e Bugno. Un Giro di quelli indimenticabili. Quello del cambio generazionale. Quello che fece nascere una storia che poi purtroppo 10 anni dopo finì in tragedia. Classifica finale 1 Eugeni Berzin 100h41'21" 2 Marco Pantani a 2'51" 3 Miguel Indurain a 3'23" 4 Pavel Tonkov a 11'16" 5 Claudio Chiappucci a 11'56" 6 Nelson Rodríguez a 13'17" 7 Massimo Podenzana a 14'35" 8 Gianni Bugno a 15'26" 9 Armand De Las Cuevas a 15'35" 10 Andrew Hampsten a 17'21" Maglia ciclamino: Djamolidin Abdujaparov Maglia azzurra: Djamolidin Abdujaparov Maglia verde: Pascal Richard Maglia Bianca: Eugeni Berzin classifica a squadre: Team Polti Presentazione dei team a Bologna; la Mg [img] http://www.cs.unibo.it/babaoglu/cycling/mg-technogym-94.jpg[/img] Miguel Indurain a Bologna [img] http://www.cs.unibo.it/babaoglu/cycling/indurain94.jpg[/img] Bugno vestì la maglia ciclamino fino a Milano cone secondo in classifica [img]http://www.gardella72.it/bugno/img/bugno_santa_maria_versa1.jpg [/img] Bugno nella crono del Bocco [img height=640 width=480] http://www.gardella72.it/bugno/img/bugno_polti.jpg[/img] Pantani all'Aprica [img] http://www.cicloweb.it/cicloweb.it.data/Designs/pantanicarr01.jpg[/img] Pantani In fuga verso il Colle dell'Agnello [img]http://grahamwatson.com/gw/imagedocs.nsf/images/mpantani/$file/1.jpg [/img] Il cicciotto Berzin [img] http://members.jcom.home.ne.jp/my_bianchi/1994%20GEWISS%20BALLAN%20BERZIN%20BJARNE%20RIIS1.jpg[/img] Jan Svorada fu velocista principe [img] http://img.radio.cz/pictures/sport/svorada_janx.jpg[/img] Dopo 14 anni i tornanti dello Stelvio [img] http://static.flickr.com/69/188113901_caf41f3de6_m.jpg[/img]

 

[Modificato il 25/11/2006 alle 13:19 by Monsieur 40%]


Lester - 25/11/2006 alle 01:32

Bellissimo giro diegnato ottimamente per due terzi, ma con un ultima settimana che poteva essere disegnata meglio, con la tappa del sestriere breve e facilissima indipendentemente dal maltempo, la cronoscalata del bocco che poi tanto cronoscalata non era visto che i primi 20 km erano interamente pianeggianti, e con la novità colle dell'agnello lontanissimo dal traguardo e seguito dalla infinita valle del lautaret. Peccato perchè per come si era messo il giro l'ultima settimana sarebbe stata spettacolare.


Pirata x sempre - 25/11/2006 alle 03:05

Ogni volta li leggo sempre con passione e curiosità questi ricordi, davvero ricchi di storia, storie che talvolta non ho avuto, data l'età, la fortuna di vivere in diretta. Il ricordo invece della mia prima volta col ciclismo è nitidissimo, nonostante lontano ormai più di dodici anni. Era proprio il Giro del '94 ed io, che fino a quel momento avevo sempre sentito parlare del dualismo Bugno_Chiappucci, vidi subito nel diablo il corridore che poteva trasmettermi forti emozioni. Un ricordo in particolare mi commuove ancora, tanto che anche nell'ultima serata del reality che ha visto Claudio grande protagonista mi è tornato alla mente: la corsa rosa che deve ancora entrare nella fase calda, sulle Alpi, e come ogni volta a fine tappa vado a vedere la posizione in classifica del mio preferito, del capitano della Carrera, del Diablo: dodicesimo, ancora in gioco ma di certo con parecchi avversari davanti, più o meno noti. Ma è soprattutto uno quello che più mi incuriosisce, anche con un certo fastidio, quel fastidio infantile di chi non sa ancora le mille sfumature di uno sport tanto fanstastico, e si chiede il perchè un suo compagno di squadra, un suo gregario quindi, possa essergli davanti in classifica, anche se solo di una posizione. Ci ho pensato altre mille volte negli anni a seguire, e ancora adesso mi viene la pelle d'oca a pensare che quel ragazzo che leggevo scorrendo la classifica e che mi infastidiva perchè temevo non fosse totalmente dedito alla causa del proprio capitano, nei giorni a seguire avrebbe cominciato ad incantare il mondo, me compreso...a diventare insomma, Marco Pantani! Grande Giro, non c'è che dire...:clap: (e grazie Gianluca :) )

 

[Modificato il 25/11/2006 alle 03:18 by Pirata x sempre]


antonello64 - 25/11/2006 alle 08:53

uno dei giri più belli di sempre, con tre grandi protagonisti a giocarsi la maglia rosa finale, ed un quarto (Bugno) che è stato in lizza fino alle ultime tappe. Naturalmente il clou è stata la tappa dell'Aprica, trasmessa integralmente da Mediaset (e mi pare fosse la prima volta), che ancor oggi ha i record di ascolto per quanto riguarda il ciclismo (superata, mi pare, solo dalla tappa di Courchevel al Tour 2000). E' stata la prima ed unica volta (almeno a mia memoria) in cui un fuoriclasse si è annunciato in modo così fragoroso; più o meno tutti i grandi campioni avevano dato delle avvisaglie prima di esplodere definitivamente, Pantani no: era un semisconosciuto all'inizio del Giro, diventato un giovane di belle speranze dopo la tappa di Merano, fuoriclasse assoluto dopo l'Aprica, addirittura paragonato ai vari Gaul e Bahamontes, perchè non c'erano dubbi (dopo quello che aveva fatto sul Mortirolo e sul Santa Cristina) che si era di fronte ad uno scalatore epocale, di quelli che ne nasce uno ogni 20 anni. Nel Giro di 24 ore era passato dal ruolo di promessa a quello di scalatore più forte del mondo, addirittura uno dei migliori di sempre.


Cascata del Toce - 25/11/2006 alle 11:47

Lester doveva essere diverso quel Giro... Il Bocco non doveva esserci.. ma dopo la risalita si doveva fare un arrivo al Colle di Tenda, poi la Francia, la cronoscalata al Bondone ed i tapponi finali..Poi invece Castellano si incazzò per gli articoli di Conti e rivoluzionò il tutto..Sai che ti dico? Che per me invece fu comunque ottimamente disegnato ;)


Lester - 25/11/2006 alle 11:51

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] Lester doveva essere diverso quel Giro... Il Bocco non doveva esserci.. ma dopo la risalita si doveva fare un arrivo al Colle di Tenda, poi la Francia, la cronoscalata al Bondone ed i tapponi finali..Poi invece Castellano si incazzò per gli articoli di Conti e rivoluzionò il tutto..Sai che ti dico? Che per me invece fu comunque ottimamente disegnato ;) [/quote] Come ho già detto per due terzi disegnato non bene, benissimo. Solo l'ultima settimana mi ha deluso tutto qui!;)


WilGRILLO! - 25/11/2006 alle 12:25

Gran bel Giro. Un tuffo al cuore! I due giorni da Merano all'Aprica sono ricordi così vivi che mi sembrano accaduti appena ieri e ieri l'altro. Invece sono passati 12 anni e Marco non c'è più da oltre 2. Incredibile. La Gazzetta: "Pantani sei un Mito!" come la canzone degli 883. Indimenticabile


marco83 - 25/11/2006 alle 12:38

Nel 1994 oservavo il ciclismo, da ragazzino, più con curiosità che per passione vera e propria... e quel Giro fu la corsa che mi folgorò (sulla via di Damasco :D) in maniera definitiva. E per questo non smetterò mai di ringraziare quel campione che porta il mio stesso nome, che si fece notare al grande pubblico [i]in pompa magna[/i], con quello che sarebbe divenuto il suo stile e il suo cavallo di battaglia: l'attacco in salita. Complimenti a Gianluca per il racconto, come sempre ben scritto: certo siamo fortunati noi utenti di Cicloweb a poter godere della gran cultura e capacità di scrittura dei vari Morris, Cascata del Toce, Claudiodance, Pedalando e-chi-più-ne-ha-più-ne-metta! :D :clap: PS: Antonello, se non mi sbaglio (vado a memoria) la tappa di un GT che ha avuto più ascolti è stata la crono Mendrisio-Lugano del '98. Il famoso duello finale tra Pantani e Tonkov... vedi che, gira e rigira, il Pirata torna sempre in ballo! :)


simone89 - 25/11/2006 alle 12:42

mi sembra che il record di ascolti televisivi di una tappa di un GT, fosse il tour del 2000 in una delle tappe vinte da pantani..... però potrei sbagliarmi......... cmq grazie cascata....:clap::clap::clap:

 

[Modificato il 25/11/2006 alle 12:45 by simone89]


antonello64 - 25/11/2006 alle 15:11

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] PS: Antonello, se non mi sbaglio (vado a memoria) la tappa di un GT che ha avuto più ascolti è stata la crono Mendrisio-Lugano del '98. Il famoso duello finale tra Pantani e Tonkov... vedi che, gira e rigira, il Pirata torna sempre in ballo! :) [/quote] se qualcuno ha dati ufficiali e aggiornati, mi piacerebbe che venissero postati: li ho cercati qualche volta su internet, ma non ho trovato nulla.


forzainter - 25/11/2006 alle 15:35

Tappa piu' vista 1) 7m e qualcosa La vittoria di Marco a Courchevel 2000 2) 5,4m Mortirolo '94 La nascita di un mito 3) 5,2 la crono del 98


antonello64 - 25/11/2006 alle 17:56

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Tappa piu' vista 1) 7m e qualcosa La vittoria di Marco a Courchevel 2000 2) 5,4m Mortirolo '94 La nascita di un mito 3) 5,2 la crono del 98 [/quote] sono leggermente differenti dai dati che ricordavo io: 6 milioni per Courchevel e 5,7 milioni per l'Aprica. ma su internet dove si possono trovare?


marcomln83 - 25/11/2006 alle 19:36

io qnd vedo pantani sul mortirolo ke fa il forcing mi emoziono...


Cascata del Toce - 25/11/2006 alle 20:57

Nel 94 sul Mortirolo Pantani ha attaccato subito senza mai mettersi a fare l'andatura.. E' rimasto con Berzin ma poi lo ha staccato subito facendo tutta la salita da solo... Dove lo ha visto il forcing??


Lester - 25/11/2006 alle 23:57

berzin rimase con lui per 3 km...e lo pagò carissimo poi...


Luha - 26/11/2006 alle 22:53

ma non sarebbe il caso che la Rai o Eurosport o chi vi pare cominciassero a far uscire dei Dvd con le classiche, tappe più belli degli ultimi anni? sinceramente se me la devo scaricare in spagnolo o tedesco preferisco niente, si perde parecchio :(


Cascata del Toce - 27/11/2006 alle 01:20

Torniamo a parlare di quel Giro... Si, ok Pantani... certo ma quel giro annunciò anche Casagrande nell'avvio, Bartoli e Svorada. Mise in mostra un buon Bugno, un buon Chiappucci, un buon Argentin....e poi Berzin..fu o no una meteora??


robby - 27/11/2006 alle 08:42

ho un ricordo nitido di quella giornata dove esplose definitivamente Marco al mortirolo: ero lì col mio babbo a vedere la tappa a 1.5 km dal GPM del Mortirolo quando vedo arrivare le moto e mi dico "stanno arrivando" e mi emoziono...passano 40 secondi circa e mi vedo passare davanti il ragazzo stempiato in maglia carrera e io e mio padre ci guardiamo e senza ricordarci il nome "ma è quello di ieri!!!!!" GRande Marco!!!!! Grazie Gianlu


Cascata del Toce - 27/11/2006 alle 13:26

Ragazzi vi prego..ok..è esploso un grande Pantani ma sono partiti in 200..parliamo di un Giro che non può essere limitato a due tappe...


WilGRILLO! - 27/11/2006 alle 13:38

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] Ragazzi vi prego..ok..è esploso un grande Pantani ma sono partiti in 200..parliamo di un Giro che non può essere limitato a due tappe... [/quote] Si, hai ragione. Fu bella la tappa di Lienz, con la vittoria di Bartoli. Una vittoria che tende a passare in secondo piano per via della due giorni di pantani che venne subito dopo. Fu il giro dei giovani del 1970, Bartoli, Berzin e...Pantani. La vecchia guardia fu difesa da Bugno e Argentin, però fu un Giro fresco, una boccata d'aria nuova. Mancava il Cipolla a rendere spettacolari le tappe da volata


Cascata del Toce - 27/11/2006 alle 13:59

:clap: Bravo Grillo!!!


Reggio Emilia - 27/11/2006 alle 14:06

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] Il cicciotto Berzin [img] http://members.jcom.home.ne.jp/my_bianchi/1994%20GEWISS%20BALLAN%20BERZIN%20BJARNE%20RIIS1.jpg[/img] [/quote] ho un dubbio un pò OT: la Gewiss non aveva le biciclette De Rosa?


robby - 27/11/2006 alle 14:17

Sai cos' è Gianlu, io al Giro del 94 avevo solo 10 anni e quindi i miei ricodi personali si limitano alle imprese di Marco...è per questo che pure io ho sottolineato le sue imprese...Voglio dire, del Giro del 1998 ho molti più ricordi e non starei a parlare solo di Marco ;) sai com'è a 10 anni non è che ero tanto tecnico a livello di ciclismo..capivo già che era un'amore, ma era un amore non supportato da "perizie tecniche" :D


marcomln83 - 27/11/2006 alle 19:13

x cascata del toce hai ragione ho sbagliato vocabolo.era un attacco bello e buono


Cascata del Toce - 27/11/2006 alle 19:26

[quote][i]Originariamente inviato da marcomln83 [/i] x cascata del toce hai ragione ho sbagliato vocabolo.era un attacco bello e buono [/quote] ;)


fagot - 27/11/2006 alle 19:58

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] Ragazzi vi prego..ok..è esploso un grande Pantani ma sono partiti in 200..parliamo di un Giro che non può essere limitato a due tappe... [/quote] Rispondo volentieri all'invito di Cascata del Toce, dal momento che ricordo quel Giro con particolare piacere. Fu, infatti, il primo che seguii dall'inizio alla fine, con al fianco la guida alle tappe della Gazzetta, che conservo gelosamente tuttora. Andiamo con ordine. Splendide le prime tappe, con l'emozionante scatto di Argentin ad Osimo sul pavé ed il gran numero di Bugno a Loreto. Due tappe disegnate in maniera perfetta, con due strappi sistemati nel finale in ciascuna tappa per movimentare la corsa e l'arrivo in leggera salita. Poi la tappa di Campitello e l'esplosione di Berzin: ricordo Vianello che ironizzava sulla "vestizione" cui si sottopose in varie tappe essendo titolare di 3 (o 4, non ricordo più) maglie contemporaneamente. Una parola la merita anche De Las Cuevas, che fece un ottimo giro terminando nei 10, e vicendo la semitappa a cronometro di Bologna. La tappa di Lienz rivelò Bartoli, con un numero strepitoso: 2'30" sul secondo, ma da allora sono curioso di vedere che salita è questo Pramollo, che venne eliminato per una frana. Ricordo personale per la tappa Lavagna-Bra, vinta da Ghirotti su Sorensen, dal momento che sullo strappo di Castagnito assistetti per la seconda volta al passaggio della corsa (la prima due anni prima, sullo strappo di Bardassano): il punto in cui ero garntiva la visuale su numerose curve, quindi ricordo perfettamente l'emozione nel vedere i 4 fuggitivi prima e poi il gruppo salire tra gli incitamenti fino a incrociarne gli occhi. Buon giro anche di Poulnikov, che arrivò 11mo e vinse la tappa dell'Agnello. Fu inoltre il primo giro a livelli alti di Tonkov, nonostante gli 11' e rotti da Berzin, che gli valsero comunque il quarto posto Infine ricordo con piacere Vona che conquista lo Stelvio: sole a valle e nevischio sulla cima. Su Pantani s'è detto di tutto e di più: ma in quel giro Berzin fu veramente grande. Era giovane e resse la pressione per tutta la corsa, certo con l'aiuto di Argentin sull'Agnello, ma ebbe il piglio del campione. Poi, però, non fu vera gloria. Chapeau, anche per la cortesia che mi dimostrò 2 anni dopo quando lo incontrai su un aereo per l'America (andava alle Olimpiadi) e si fermò a chiacchierare con me a lungo. Di sicuro in quel Giro non tifavo per Indurain: i due anni precedenti aveva vinto tutto, battendo il mito del bambino di allora, Chiappucci ovviamente. Ma mi dispiacque vederlo sconfitto, anche per l'impressione regale che mi fece in occasione del passaggio a Castagnito: composto e più grande degli altri, spiccava nella parte alta del gruppo, facendosi riconoscere dal primo momento. Un vero signore.


Federico Martin - 27/11/2006 alle 21:04

Io in quegli anni ero un giovane ciclista e il mio idolo di allora era Miguelon ... era la raffigurazione del corridore che avrei voluto essere, nel 1994 ho assistito ad una delle tappe più emozionanti che ho potuto vedere in diretta, mi riferisco alla tappa del Mortirolo, dove un altro corridore in erba fece vedere tutta la sua immensa classe, quel corridore era Marco Pantani. Il ricordo di quella tappa sarà impossibile da dimenticare, emozioni indimenticabili di una delle più belle pagine del ciclismo moderno, quello che posso fare è solo ringraziare i protagonisti di allora ed in particolare Marco per tutte le emozioni che mi ha fatto vivere negli anni a seguire.


cancel58 - 27/11/2006 alle 23:18

Il giro del 94, per me, vuol dire soprattutto la cronoscalata del Bocco. "Incollo" un ricordo che è già apparso in un altro 3D Da almeno un anno si parlava della cronoscalata del Passo del Bocco. In un primo tempo era stato prospettato anche l’inserimento della salita del Bocco di Leivi, per rendere più selettiva la prova contro le lancette . Prevalse, invece, la soluzione che venne ufficializzata: arrivo al Passo dal Bocco, ma dopo l’inedita salita del durissimo Passo del Griffi. Quei tre giorni di giugno furono mitici. Dapprima la tappa appenninica con arrivo a Lavagna. Ero con mia moglie sul passo di Cento Croci, quel giorno. La nostra Moto Guzzi, compagna di tanti viaggi, ci portò sulle ultime rampe della salita. Si percepiva un’ atmosfera come non si ricordava da tempo: Berzin in rosa, il Navarro alla ricerca del terzo sigillo e Marco Pantani, che pochi giorni prima ci aveva regalato l’impresa all’Aprica. Quando passò il gruppetto dei fuggitivi (Abdujaparov, Perini , Lombardi, Svorada e Pagnin), Rosa non riuscì a trattenere le lacrime . L’atmosfera incredibile del Giro, un’ emozione contagiosa! Nella città dei Fieschi vinse Svorada, tra un mare di folla. Quella vittoria restò nel cuore al campione Ceco che, quando abbandonò la carriera di corridore per diventare costruttore di biciclette, chiamò proprio “Lavagna” una delle sue creazioni . Poi, l’indomani, la cronoscalata. Salimmo in tanti, quel giorno, e con ogni mezzo: appassionati e semplici curiosi, cicloamatori e pantofolai, bambini che mai avevano assistito ad una corsa, signore attempate, anziani che ritrovavano misteriose energie. Si parlò di centoventimila persone, e la cifra fu stimata per difetto. Mio padre venne da Genova, e fu l’ultima tappa della sua vita . Vecchio “suiveur”, era solito assistere alle corse portando con sé una vecchia tromba, recuperata chissà dove, che suonava al passaggio dei ciclisti. Quel giorno squillò ancora una volta sul Ghiffi ed i corridori la sentirono, come i campioni del Grande Torino sentivano suonare la carica al Filadelfia. Poco prima della vetta c’era un punto strategico, sopra la sede stradale, dal quale si potevano vedere i corridori al passaggio di Prato Sopralacroce, proprio dove cominciavano le rampe più impegnative. Si poteva seguire, poi, un ulteriore tratto di salita prima che gli atleti passassero sotto di noi: la montagna era diventata una vera e propria gradinata . Quando passò Pantani, l’entusiasmo fu indescrivibile. A ricordare quei momenti, vengono i brividi. L’indomani il Tigullio salutò la partenza del Giro con una giornata di pioggia, che rese più malinconico il ricordo di momenti straordinari. Restavano negli occhi il volto grondante di sudore di Perini, la freschezza di Berzin, la pelata dell’Elefantino. I nostri visi coloriti e le spellature sulle braccia erano la testimonianza di due giorni trascorsi sotto il caldo sole della Riviera.


Abruzzese - 28/11/2006 alle 02:22

In tema di velocisti quello se non erro fu il secondo Giro consecutivo che non vide ai nastri di partenza Mario Cipollini,in quel caso a causa della tremenda caduta alla Vuelta di Spagna(l'ultima edizione disputatasi in Primavera).Come si è già detto quel Giro rivelò il ceco Jan Svorada,che conquistò 3 successi di tappa.Tra gli italiani erano attesi come protagonisti i giovani Endrio Leoni e Fabio Baldato,che già l'anno precedente si erano messi in bella evidenza al Giro:se l'anno precedente aveva prevalso Baldato con 3 vittorie di tappa(e che negli anni immediatamente successivi fu protagonista anche alle classiche del Nord),questa volta non riuscì a ripetersi e dovette accontentarsi dei piazzamenti mentre Leoni vinse la prima semitappa che gli fece indossare per mezza giornata la maglia rosa e anche la frazione di Melfi.Negli sprint faceva capolino anche Abdujaparov che però,nonostante il gran lavoro di Bugno già descritto,vinse solo a Marostica ma in compenso portò a casa sia la maglia ciclamino che quella blu dell'Intergiro. In quel Giro inoltre si vide per la prima volta Ivan Gotti,in fuga e 4° classificato nella tappa con arrivo a Caserta e che finì 16° in classifica generale.


davideoggionni - 28/11/2006 alle 09:52

La Merano-Aprica del 94 è stata la prima tappa che ho visto in televisione. Da quel momento non ne ho mancata nemmeno una. Qualche anno dopo ho comprato la bici e una casa a Solda e adesso faccio lo Stelvio tutti gli anni.


53.11 - 28/11/2006 alle 13:27

[quote][i]Originariamente inviato da davideoggionni [/i] La Merano-Aprica del 94 è stata la prima tappa che ho visto in televisione. Da quel momento non ne ho mancata nemmeno una. Qualche anno dopo ho comprato la bici e una casa a Solda e adesso faccio lo Stelvio tutti gli anni. [/quote] Tutto questo grazie a Berzin, Bartoli e Bugno immagino!!


Cascata del Toce - 28/11/2006 alle 16:50

E' polemico 53.11 ???


davideoggionni - 28/11/2006 alle 18:19

Sinceramente non ricordo nemmeno la presenza di Bartoli e Bugno al giro 94. Una parte del merito però va data anche a Berzin, anche se io ovviamente tifavo per Pantani e Chiappucci


omar - 28/11/2006 alle 18:49

Io riccordo specialmente questo giro per il gran lavoro di Moreno Argentin, formidabile nel guidare Berzin


barrylyndon - 28/11/2006 alle 19:16

[quote][i]Originariamente inviato da omar [/i] Io riccordo specialmente questo giro per il gran lavoro di Moreno Argentin, formidabile nel guidare Berzin [/quote] sull'izoard fece un gran numero.anch'io ho un ricordo nitido di quella tappa.in un giro,che c'e' poco da fare,visto con il senno del poi,fu soprattutto il giro che fece conoscere Marco.fu il primo che mise seriamente in crisi indurain in un gt.lo fece andare letteralmente fuori giri sul mortirolo,per tramortirlo definitivamente sul S.Cristina.certo ci fu un certo ugrumov ad oropa l'anno prima che mise in difficolta' miguelon,ma Pantani lo mando ' proprio ko.Di fronte a cio',di fronte all'abdicazione di un re fino allora considerato inattaccabile,perfino la vittoria di berzin(lampo di gloria sfolgorante quanto effimero) ,il giro discreto e nulla piu' di chiappucci e bugno, assumono significati decisamente di secondo piano.


simone89 - 28/11/2006 alle 19:34

se non sbaglio indurain in quel giro ha deluso perchè era allergico al polline.....


barrylyndon - 28/11/2006 alle 20:07

[quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] se non sbaglio indurain in quel giro ha deluso perchè era allergico al polline..... [/quote] non ricordo.quello che e' certo che e'stata la prima volta che torno' con la coda tra le gambe da un gt


cancel58 - 28/11/2006 alle 20:45

[quote]la cronoscalata del bocco che poi tanto cronoscalata non era visto che i primi 20 km erano interamente pianeggianti [/quote] Beh, diciamo 15, da Chiavari a Borzonasca. da lì cominciava la salita del Monte ghiffi, che è salita vera. 13 chilometri di salita, e la seconda parte(da Sopralacroce in vetta) veramente tosta. Piuttosto bisognerebbe chiamarla cronoscalata del Ghiffi e non del Bocco. Anche perchè non si arrivò in cima a quest'ultimo , ma nel tratto immediatamente successivo:quello che porta al Passo di Malanotte. Fu la salita del Ghiffi a cartterizzare quella tappa.


53.11 - 28/11/2006 alle 23:36

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] E' polemico 53.11 ??? [/quote] NO.. perchè?


Cascata del Toce - 29/11/2006 alle 00:17

x Davideoggionni... e allora leggi no... io ste cose le sxrivo apposta per voi giovani... X Simone.. Anche..ma Miguel quell'anno capì che non avrebbe più potuto correre come nel 91/92/93 Vuelta o Giro prima del Tour...


davideoggionni - 30/11/2006 alle 18:18

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] x Davideoggionni... e allora leggi no... io ste cose le sxrivo apposta per voi giovani...[/quote] Più giovani? Mi sembra di avere 344 giorni meno di te. Non drammatizzerei


forzainter - 30/11/2006 alle 19:29

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Tappa piu' vista 1) 7m e qualcosa La vittoria di Marco a Courchevel 2000 2) 5,4m Mortirolo '94 La nascita di un mito 3) 5,2 la crono del 98 [/quote] sono leggermente differenti dai dati che ricordavo io: 6 milioni per Courchevel e 5,7 milioni per l'Aprica. ma su internet dove si possono trovare? [/quote] No non son su internet me li sono annotati io Su Courchevel la Gazzetta fece anche un grosso titolo


Cascata del Toce - 30/11/2006 alle 21:22

[quote][i]Originariamente inviato da davideoggionni [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] x Davideoggionni... e allora leggi no... io ste cose le sxrivo apposta per voi giovani...[/quote] Più giovani? Mi sembra di avere 344 giorni meno di te. Non drammatizzerei [/quote] Beh oh... un anno.... :):):).. Comunque il motore di Miguel non poteva più sostenere due gare a tappe.. infatti non fece mai più il Giro, ne la Vuelta (eccetto nel 1996, ma la sua storia li era già finita)


magic box - 01/12/2006 alle 11:25

Eh, si, quanto ci manca lo spettacolo che faceva quel giovanotto stempiato!!! Marco ci manchi! Un sacco![b] [/b] :IoI:IoI:gluglu::gluglu:


Guglielmo Tell - 28/06/2007 alle 10:57

in quel Giro ci fu anche la lite tra Bugno e Stanga,quando nella tappa dell'Agnello Bugno che era 5° in classifica ando' in crisi appunto sull'Agnello,venne atteso da Pellicioli e Ouschakov e arrivo' in cima con 10 minuti,mentre i suoi compagni Gotti,Totschnig e addirittura Abdujaparov erano rimasti davanti,poi Bugno si incazzo' come una bestia per questo e si mise a tirare come un forsennato tanto che da li' al traguardo ando' piu' forte dei primi e arrivo' a 9 minuti,e dopo il traguardo mando' a quel paese Stanga che per tutta risposta lo caccio' di squadra per la stagione successiva


Cascata del Toce - 28/06/2007 alle 17:58

No al tempo caro... Stanga non cacciò nessuno... Bugno avrebbe dovuto già cambiare squadra a fine 1993 tanto che aveva una mega offertona dalla Mecair Ballan, divenuta poi Gewiss Ballan, ed anche da alcune squadra straniere tra cui Banesto, Festina ed altre che non ricordo.. Sbagliò e rimase con Stanga alla nuova Polti ma già dalle classiche del Nord ebbe i primi contatti con la MG Technogym di Ferretti... il passaggio fu certo proprio ad inizio giro... Bugno se ne sarebbe andato comunque ... Stanga non cacciò proprio nessuno... Ricordo il tappone di Les Deux Alpes... Bugno arriva staccato... "Dov'è Stanga... Dove ca..o è Stanga?? Grida Bugno... qualcuno risponde qualcosa... e Gianni sbotta... "Mandatelo a fare in c..o...lui e tutti gli altri... :Od: Bel cinema...


Guglielmo Tell - 28/06/2007 alle 20:05

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] Bugno se ne sarebbe andato comunque ... Stanga non cacciò proprio nessuno... Ricordo il tappone di Les Deux Alpes... Bugno arriva staccato... "Dov'è Stanga... Dove ca..o è Stanga?? Grida Bugno... qualcuno risponde qualcosa... e Gianni sbotta... "Mandatelo a fare in c..o...lui e tutti gli altri... :Od: Bel cinema... [/quote] beh appunto,mi riferivo proprio a quella tappa,non ricordavo le parole esatte di Bugno che erano proprio quelle che hai detto,ricordo comunque che Stanga disse che il rapporto tra Bugno e la Polti finiva li'


Cascata del Toce - 28/06/2007 alle 20:22

Classico da Stanga... fidati..Bugno era d'accordo con Ferretti già da tempo...


Giangi - 28/06/2007 alle 22:38

in questo stupendo giro del 94 mi inserisco anche io per dire la mia.A molti forse sarà passato inosservato,tanto è vero che anche l'ottimo cascata l'ha omesso nel suo bel commento,ma in quel giro anche un altro giovane ciclista mise il naso davanti.Anche lui aveva qualche capello in più rispetto ad ora,ed anche se non può essere assolutmanete paragonato al Pirata,è pur sempre l'atleta per cui tifo da ormai otto anni.Sto parlando di Wladimir Belli che arrivò terzo nelle tappe di campitello matese e dell'aprica,prima di avere un forte calo nell'ultima settimana.Per questo ricorderò sempre con piacere quel giro,e come ha detto qualcuno di voi se un giorno la rai o qualche altra emittente televisiva dovesse pubblicare dei dv su quel giro,penso che sarò fra i primi a catapultarmi dinnanzi all'edicola:D Aggiungo anche un'altra cosa su Pantani.Un piccolo aneddoto,nn ricordo bene se sia successo davvero quindi chiedo conferma al buon gianluca che è sicuramente più ferrato sull'argomento di me.Nella strada che precedette il colle santa cristina,indurain,il grande campione indurain,chiede al giovane e sconosciuto pantani una mano per aumentare il divario fra lo spagnolo e berzin.la risposta del pirata?lo scatto sul santa cristina e tanti saluti all'indurain.Se tutto ciò è vero,si può capire a quale distanza siderale siano i nostri attuali campioni in erba rispetto a marco,e quanto azzardato sia paragonare qualcuno di loro a lui.


Cascata del Toce - 28/06/2007 alle 23:14

Può anche essere...


Maìno della Spinetta - 18/06/2009 alle 00:38

Dovevo finire alcune mails stasera, e come sottofondo mi son messo una 15 tappa, Merano-Aprica, 1994, con commento in spagnolo. Eccezionale. Eccezionale il pubblico, eccezionale Pantani. Mi ricordo ancora quel giorno, perché ero via, con amici, e la TV accesa dava con clamore notizie dello Stelvio; poi la pausa, e il collegamento che ricominciava. Era una tappa non solo lunga per i corridori, ma anche per noi spettatori. Dallo Stelvio in poi non finivano più i colpi di scena. In questa serata mogia una botta di vita.