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Autore: Oggetto: Un ricordo: 1991, il primo giallo di Indurain

Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 10/11/2006 alle 00:29
Fu il Tour della definitiva rinascita di Grand’Italia e della esplosione di un campione. Se la Grand Boucle del 1990 ci rimise sul podio dopo anni grazie alla fuga di Chiappucci a Futuroscope quella del 1991 fu l’edizione nella quale l’Italia del ciclismo dimostrò di valere la maglia gialla. Ahi noi proprio in quell’anno inizierà l’era del navarro. L’era del più forte cronoman che abbia mai visto. L’era di Miguel Indurain; che durerà poi per 5 anni. Il Tour 1991 si annuncia duro ma non proibitivo. Il nuovo canovaccio della Grand Boucle che da due anni è targata Jean Marie Leblanc non piace. Il patron leva qualche tappa mossa e toglie la cronoscalata degli anni precedenti. Un avvio senza difficoltà, subito la cronosquadre, una lunghissima crono prima delle montagne. I pirenei con un arrivo inedito, le alpi e la crono finale prima dei Campi Elisi. La fantasia scarseggiava già allora.
La corsa parte a Lione, con un prologo disputato al Parco della Tete d’Or. L’Italia parte con sole 3 squadre: La Carrera Vagabond, la Gatorade Chateau d’Ax e la Ariostea. Tanti sono i favoriti: su tutti Greg Lemond, vincitore delle due precedenti edizioni, poi gli italiani con il Chiappucci secondo al Giro ed il Bugno campione d’Italia, i francesi con i soliti Mottet e Fignon, gli spagnoli con Pedro Delgado ed il suo gregario parigrado Miguel Indurain. Tra gli outsiders si segnalano Breukink, Mauri, dominatore della Vuelta, Hampsten e Parra.
La prima breve crono va allo specialista francese Thierry Marie che precede Breukink e Lemond. Gli altri perdono qualche secondo ma nulla più. Il secondo giorno di gara è suddiviso in due semitappe. La mattina da Lione a Lione scappa una fuga interessante composta da Abdujaparov, Kelly, Lemond, Dhaenens, Vermote, Sorensen, Delion, Jearmann, Cornillet, Alcala e Breukink. Vanno all’arrivo con 1’44’’ sul gruppo. Vince Abdujaparov e Lemond è subito giallo.
Nella cronosquadre del pomeriggio da Bron a Chassieu (36 km) vince la Ceramiche Ariostea di Ferretti, nonostante una caduta all’ultimo Km. Il team giallorosso veste Sorensen in giallo e precede la Castorama di 8’’. Totalmente piatta la frazione da Villeurbane a Digione vinta da Etienne De Wilde su Van Poppel. Da Dijon a Reims stesso noiosissimo copione ma almeno c’è pathos in volata. Djamolidine Abdujaparov si lancia ondeggiando, porta Museeuw in rimonta contro le transenne. Vince senza accorrere in una giusta sanzione davanti a Ludwig e Kelly. Sorensen è sempre capofila. Da Reims a Valenciennes Jelle Nijdam riesce ad anticipare il volatone ma c’è il dramma di Rolf Sorensen che cade e deve lasciare la corsa in maglia gialla. Il giorno dopo verso Le Havre Lemond rifiuta le insegne del primato. Dopo 234 km in solitaria vince Thierry Marie (che percorre parecchi km cantando a squarciagola) che si riveste di giallo. E’ una delle fughe più lunghe della storia del Tour. Il gruppo è a 1.34’’.
Gli italiani intanto restano nella pancia del gruppo. Le tappe sono tutte molto pianeggianti e non ci sono gli spazi per tentare qualcosa. Nulle cambia da Le Havre ad Argentan. Spettacolare la volata di Jean Paul Van Poppel. Siamo alla prima lunghissima crono. Argentan - Alencon di 73 km. Sembra debba andare a Breukink che parte forte ma crolla sulla distanza. Vince Miguel Indurain che mette in chiaro le gerarchie al Tour. Eh si. Sarà lui il capitano della Banesto e non Delgado. Lemond è secondo a 8’’ e riprende la maglia gialla, terzo è Bernard (altro gregario di lusso della Banesto). Bugno perde 1’31’’, forse un po’ troppo. La sua non è una disfatta ma nemmeno una crono da ricordare. Chiappucci perde 4 minuti.
Da Alencon a Rennes con uno scatto nel finale arriva la prima vittoria brasiliana della storia del Tour con Mauro Ribeiro che precede un acerbo Jalabert. Nella frazione che va a Quimper scappa una fuga a 4 con Anderson, Emonds, Holm e Dernies che anticipano il gruppo. Da Quimper a S. Herblain l’arrivo è su un lieve strappetto. Allunga e vince Charly Mottet che anticipa Museeuw e Abdu. Scoppia però il caso Pdm. Tutti gli atleti del team olandese stanno male e si ritirano. Tutti nello stesso giorno. Si parlò di cibo avariato ma anche di doping di squadra. Un altro dei misteri della storia gialla.
Il giorno di riposo vede Lemond in giallo. Indurain è li e gli italiani devono recuperare. La tappa che sconfina in Spagna a Jaca propone il Somport nel finale. Alla partenza c’è sciopero. Zimmermann non ha volato con gli altri corridori ed ha effettuato il trasferimento in auto. Lo mettono fuori, il gruppo protesta e la giuria lo riammette. Lungo le prime rampe pirenaiche scappa una fuga con il nostro Maurizio Fondriest. Il Somport però lo respinge e all’arrivo giungono in due; Pascal Richard e Charly Mottet. Lo sprint è serratissimo ed a far doppietta è Mottet. Terzo è Leblanc che in virtù del ritardo del gruppo è la nuova maglia gialla. La prima tappa pirenaica è finita con una fuga ma il giorno dopo si fa sul serio.
Jaca - Val Louron con Pourtalet, Aubisque, Tourmalet , Aspin e l’inedito finale a Val Louron, sull’Azet. Mentre l’ammiraglia della Gatorade abbatte Lemond (casualmente) la corsa esplode. Lungo la discesa dal Tourmalet attacca lo spagnolo Miguel Indurain e resta solo, guadagna parecchio . Lo insegue Chiappucci e lo spagnolo, sorretto dal ds Echavarry lo aspetta.Bugno resta nel gruppetto dei migliori che insegue a oltre 2 minuti. Lungo la salita finale Gianni staccherà gli altri e ridurra drasticamente lo svantaggio. Vince Chiappucci ( col famoso gesto di stizza di Miguel), il Navarro indossa la sua prima maglia gialla e Bugno arriva terzo col rimpianto di essere stato, visto quel che si è visto sull’ultima salita, decisamente forte. Gianni si iazza terzo in classifica dietro il Navarro e Mottet.
Ancora Italia da S. Gaudens a Castres poiché a vincere è Cenghialta. Gli italiani sono protagonisti. Brunone batte Colotti, Giovanetti, Kappes e Cassani. Tutto azzurro anche da Albi ad Ales. Vince Moreno Argentin dopo una lunga fuga. La tappa che avrebbe potuto ribaltare il Tour si corre da Ales a Gap. In un momento di stanca della corsa si forma una maxifuga con Bugno, Chiappucci, Mottet (ad un certo punto maglia gialla virtuale), Fignon ed altri. Davanti c’è una certa collaborazione ma non tutti Bugno e Mottet in primis non credono alla riuscita della cosa. La Banesto è fortissima. Ruè, Delgado, Bernard e soci chiudono sulla sortita. In contropiede se ne va Lemond che si porta dietro Marco Lietti ed è proprio l’azzurro a vincere la quarta tappa consecutiva per l’Italia. Prima della Gap - Alpe d’Huez c’è un dramma. Lietti, vincitore il giorno prima, per evitare un ragazzino centra una vettura durante il riscaldamento fratturandosi seriamente. La salita finale è percorsa a grande velocità. Da subito la Banesto fa l’andatura ma Bugno è indiavolato. Scatta e riscatta. Mottet salta subito (ecco il rimpianto di Gap), idem Fignon. Restano davanti Bugno, Indurain e Chiappucci ma la maglia a pois si stacca. Il forcing di Bugno è impressionante, violento. Torna sotto Leblanc. Bugno capisce che quel Miguel non si stacca. In vetta la volata non ha storia. Gianni non forza, vince la tappa senza alzare le mani. Da Bourg d’Oisans a Morzine (si arriva tra il paese ed Avoriaz). Bugno è letteralmente accerchiato dalla Banesto. Sul Colombiere e lo Joux Plane Gianni è praticamente scortato dal clan del Navarro. Vince Claveyrolat. Ad Aix Les Bains vince Konishev mentre a Macon la tappa è di Ekimov. La crono finale da Lugny a Macon va sempre ad Indurain ma Bugno si comporta alla grande cedendo solo 27’’. I Campi Elisi celebrano il campione spagnolo e lo faranno altre 4 volte. Bugno è secondo con qualche rimpianto (Val Louron e Gap) e Chiappucci sale anche su podio del Tour. La tappa va ancora a Konyshev, Abdujaparov sprint a testa bassa e finisce contro le transenne. La caduta è paurosa ma per fortuna non letale. Si parlava delle gare gettate al vento da Bugno.. Questo Tour più che perso da Bugno è stato vinto da Indurain... ma quel giorno...a Gap.....

1. Miguel Indurain Spagna 101h 01' 20"
2. Gianni Bugno Italia a 3' 36"
3. Claudio Chiappucci Italia a 5' 56"
4. Charly Mottet Francia a 7' 37"
5. Luc Leblanc Francia a 10' 10"
6. Laurent Fignon Francia a 11' 27"
7. Greg LeMond Stati Uniti a 13' 13"
8. Andrew Hampsten Stati Uniti a 13' 40"
9. Pedro Delgado Spagna a 20' 10"
10. Gérard Rué Francia a 20' 13"
Maglia a pois gpm: Claudio Chiappucci
Maglia verde sprint: Djamolidin Abdujaparov
Giovani: Alvaro Mejia
Squadre: Banesto

Il percorso (Memoire du cyclisme)

Monsieur le prologue Marie in giallo con Platini ed Hinault

Indurain e Delgado, suo gregario di lusso

Bugno nella morsa Banesto

Chiappucci vince a Val Louron e Indurain 'ce lo manda'

Il trio

 

[Modificato il 10/11/2006 alle 00:59 by Cascata del Toce]

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 01:01
secondo me il più forte era Bugno, che perse il Tour per una lunga serie di errori.

1) tappa di Lione: si fa sorprendere da avversari importanti come Lemond e Breukink, che gli portano via quasi due minuti.
Si dirà: anche Indurain ha fatto lo stesso errore; certo, ma ciò non toglie che Gianni in quella fuga avrebbe dovuto esserci.

2) cronometro di Alencon: Gianni esagera con i lunghi rapporti. A 5 km dalla fine raggiunge Bontempi e...non lo stacca.
Praticamente fa gli ultimi km alla stessa velocità di Guidone (che in classifica non sarà certo tra i primi) per essersi intestardito con rapporti troppo duri.

3) tappa di Val Louron: in fondo alla discesa del Tourmalet va via Indurain, e Gianni lo guarda; dopo qualche km, prima che inizi la salita dell'Aspin, va via anche Chiappucci, e Gianni lo guarda ma non si muove.
Sull'Aspin Bugno forza: Lemond e la maglia gialla Leblanc cedono di brutto.
Con Gianni rimangono solo Mottet e Fignon, ma ormai Miguelon e Chiappucci hanno due minuti e mezzo di vantaggio; appena inizia l'ascesa a Val Louron, Bugno stacca anche i due francesi, col suo solito passo che sembra non far fatica.
In 5 km recupera un minuto alla coppia di testa, ma ormai la frittata è fatta: il navarro è maglia gialla.

4) tappa di Gap: riesce ad andar via una fuga con Bugno, Chiappucci, Fignon e Mottet. Ad un certo punto, ad una trentina di km dall'arrivo, hanno oltre un minuto di vantaggio: dietro non solo la Banesto, ma tutte le squadre spagnole si coalizzano per aiutare la maglia gialla.
Appena saputo ciò Bugno si rialza: getta subito la spugna senza nemmeno provarci e condanna la fuga al fallimento, nonostante l'insistenza di Fignon e Chiappucci.

5) tappa dell'Alpe d'Huez: Bugno va fortissimo, scatta più volte ma non è mai convinto. Dopo ogni scatto si volta a guardare indietro, e come vede Indurain ben protetto dalla Banesto si fa riassorbire.
Fa diversi tentativi ed ognuno di questi finisce allo stesso modo, perchè la convinzione non è quella giusta.

Gianni perderà quel Tour per 3 minuti e mezzo: tirando le somme sono ancora oggi convinto che senza tutti quegli errori la maglia gialla sarebbe stata di Bugno.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 01:08
dopo la tappa di Morzine, corsa a basso ritmo dal gruppo dei migliori per via del cattivo tempo, ci fu un giornalista italiano (mi pare di Tuttosport, ma non ricordo bene) che imprecò alla sfortuna perchè secondo lui, col bel tempo, Indurain sarebbe stato attaccato e avrebbe pagato lo sforzo del giorno prima (Alpe d'Huez), perchè a suo dire il navarro non aveva assolutamente capacità di recupero.

E per fortuna: Indurain dotato di scarse capacità di recupero...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 01:12
Intanto mi scuso per aver postao un ricordo in fila all'altro ... ma dato che si parlava delle occasioni buttate da Gianni questo è una conseguenza...dico che nel 1992 Indurain era imbattibile..ma forse nel 91..sfruttando le pieghe della corsa...no

 

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(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 10/11/2006 alle 09:36
Nel 91 Gianni gettò al vento la grande possibilità,sul Joux Plane fu l effetto psicologico(e gli spagnoli l avevan capito eccome) dell' accerchiamento che incise.Chiappucci avrebbe dovuto sapere anche chinar la testa ogni tanto..un piacere tira l' altro...

 

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W Bartali!voglio tornare al ciclismo fatto di polvere, di mangiate, bevute di vin rosso ,respiri di sofferenza vera e viaggi di avventura e di sana follia

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Livello Tour




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  postato il 10/11/2006 alle 11:04
ricordo anche io il vizio di Bugno di girarsi ad ogni scatto, un limite.

Faceva uno scatto e si girava, quando era in fuga si girava ogni 3 secondi. Ma perchè?

Con le qualità che aveva, avrebbe potuto vincere molto di più.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Dec 2003

  postato il 10/11/2006 alle 11:33
Originariamente inviato da Cascata del Toce

Il secondo giorno di gara è suddiviso in due semitappe. La mattina da Lione a Lione scappa una fuga interessante composta da Abdujaparov, Kelly, Lemond, Dhaenens, Vermote, Sorensen, Delion, Jearmann, Cornillet, Alcala e Breukink. Vanno all’arrivo con 1’44’’ sul gruppo. Vince Abdujaparov e Lemond è subito giallo.


Quell'acquila di Giacomo Santini passò tutto il pomeriggio a dire che il Tour degli italiani era già finito perchè nessuno di loro era in quella fuga. Celebrò un autentico quanto inopportuno funerale, visti i risultati finali. Nel 1994 Santini diventerà con soddisfazione di tutti parlamentare europeo e ci risparmierà queste uscite.


Alla partenza c’è sciopero. Zimmermann non ha volato con gli altri corridori ed ha effettuato il trasferimento in auto. Lo mettono fuori, il gruppo protesta e la giuria lo riammette.


Le Tour est le Tour... già nel 1991... un bell'antipastino del Leblanc che elimina i Pirenei, che lascia a casa il vincitore di un Tour dopo averlo invitato alla presentazione (Pantani) o che rifiuta la presenza di Cipollini che certamente non ha mai onorato il Tour, preferendo Forte dei Marmi ai Campi Elisi, ma che nel 2003 aveva la maglia iridata. Per non parlare del Tour dei giorni nostri...


Jaca - Val Louron con Pourtalet, Aubisque, Tourmalet , Aspin e l’inedito finale a Val Louron, sull’Azet. Mentre l’ammiraglia della Gatorade abbatte Lemond (casualmente) la corsa esplode. Lungo la discesa dal Tourmalet attacca lo spagnolo Miguel Indurain e resta solo, guadagna parecchio . Lo insegue Chiappucci e lo spagnolo, sorretto dal ds Echavarry lo aspetta.Bugno resta nel gruppetto dei migliori che insegue a oltre 2 minuti. Lungo la salita finale Gianni staccherà gli altri e ridurra drasticamente lo svantaggio. Vince Chiappucci ( col famoso gesto di stizza di Miguel), il Navarro indossa la sua prima maglia gialla e Bugno arriva terzo col rimpianto di essere stato, visto quel che si è visto sull’ultima salita, decisamente forte. Gianni si iazza terzo in classifica dietro il Navarro e Mottet.


Con un altro DS Bugno avrebbe preso lui tappa e maglia... ma Stanga è Stanga... ho già parlato altre volte del DS bergamasco, di Val Louron, delle parole di Guimard... non vado oltre.


In un momento di stanca della corsa si forma una maxifuga con Bugno, Chiappucci, Mottet (ad un certo punto maglia gialla virtuale), Fignon ed altri. Davanti c’è una certa collaborazione ma non tutti Bugno e Mottet in primis non credono alla riuscita della cosa. La Banesto è fortissima.


come sopra


La salita finale è percorsa a grande velocità. Da subito la Banesto fa l’andatura ma Bugno è indiavolato. Scatta e riscatta. Mottet salta subito (ecco il rimpianto di Gap), idem Fignon. Restano davanti Bugno, Indurain e Chiappucci ma la maglia a pois si stacca. Il forcing di Bugno è impressionante, violento. Torna sotto Leblanc. Bugno capisce che quel Miguel non si stacca. In vetta la volata non ha storia. Gianni non forza, vince la tappa senza alzare le mani.


Anche perchè la giuria si rifiuta di comunicargli se ci sono altri fuggitivi della prim'ora ancora davanti. I giornali registreranno un pungo rabbioso di Bugno al cofano della macchina del direttore di corsa. Uno dei pochi scatti di incaz.zatura del monzese. Se ne avesse avuti di più in carriera...


La crono finale da Lugny a Macon va sempre ad Indurain ma Bugno si comporta alla grande cedendo solo 27’’.


La più grande crono di sempre di Bugno, a mio parere

Grandissimo Cascata

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 13:25
secondo voi era piu' forte il Bugno del giro 90 o il bugno del tour 91?comunque Bugno fece un'altra grandissima crono nel tour 92,quando scalzo' hampsten dal podio.A pochi km dall'arrivo mi sembra avesse lo stesso tempo di Miguelon.poi il Navarro dette un'ultima sgasata e Gianni perse la tappa.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 13:30
Mi spiace ma il titolo è sbagliato...
dico il mio titolo: Un ricordo: 1991, le minxxxate di Gianni Bugno...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 13:35
Per quanto riguarda la prima crono: Breukink ricordo che la perse gli ultimi 5 km. o giù di lì, una cosa a dir poco incredibile quando oramai aveva la vittoria in tasca...
Bugno secondo me pagò il fatto di partire parecchio prima dei presunti favoriti (ossia Breukink e Lemond) perchè tra il prologo e la prima tappa era già in notevole ritardo, ritardo che si accumulò anche nella crono, e quasi gettò la spugna...

 

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  postato il 10/11/2006 alle 13:42
Ancora mi mangio le mani pensando a quel Tour, credo sia il più grande rimpianto nella carriera di Bugno. Anch'io credo che nel 1991 Indurain fosse battibile e con una condotta di gara più oculata lo si poteva mettere in difficoltà. Con una vittoria al Tour la carriera di Gianni avrebbe davvero rasentato la perfezione e sono convinto che la maglia gialla gli avrebbe conferito anche quella fiducia che troppe volte gli è mancata.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 13:54
Originariamente inviato da W00DST0CK76

Ancora mi mangio le mani pensando a quel Tour, credo sia il più grande rimpianto nella carriera di Bugno. Anch'io credo che nel 1991 Indurain fosse battibile e con una condotta di gara più oculata lo si poteva mettere in difficoltà. Con una vittoria al Tour la carriera di Gianni avrebbe davvero rasentato la perfezione e sono convinto che la maglia gialla gli avrebbe conferito anche quella fiducia che troppe volte gli è mancata.


anche se ero piccolo e ho pochi ricordi grazie anche a questo racconto non posso far altro che quotarti

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Esordiente




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  postato il 10/11/2006 alle 14:47
Credo che Gianni si é sbagliato al Tourmalet, quando ha aspettato Lemond. Dopo, a Val Louron abbiamo visto che era il piu forte. Questa tappa ha pottuto cambiare la storia del ciclismo
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 18:47
Originariamente inviato da riddler

Mi spiace ma il titolo è sbagliato...
dico il mio titolo: Un ricordo: 1991, le minxxxate di Gianni Bugno...

Si vince, si perde, si fanno errori... non min...ate...
Certo che le occasioni che ha citato Antonello sono estremamente vere... Gap poteva rimescolare tutto ma... Val Louron forse è il più grande rimpianto di Gianni.. Li anche i tecnici Stanga e Corti fecero errori... Perchè Bugno certamente non brillò in tattica..ma sull'ammiraglia hanno decisamente dormito senza leggere la situazione...

 

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(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Non registrato



  postato il 10/11/2006 alle 20:10
Grazie a cascata per il bel resoconto e anche agli altri per i commenti.
Ho ricordi vaghi di quel tour, complice anche una vacanza con i miei genitori porprio in quel periodo......

Conosco bene l'episodio di Val Louron, molto meno tutto il resto.
Thanx

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 20:58

 

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(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 22:34
Vi voglio porre allora una domanda: quanti di voi, come me - lo ametto - hanno pensato che dopo Val Louron (col conseguente crollo di Lemond) Bugno avesse il tour nelle mani?
Indurain dopo quella tappa era diventato il favorito?

 

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Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 22:49
Che se lo potesse giocare si..che fosse il favorito no

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
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  postato il 10/11/2006 alle 22:58
Di chi parli? Di Bugno o di Indurain? Chi era il favorito dopo la tappa?

 

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  postato il 10/11/2006 alle 23:01
Originariamente inviato da Cascata del Toce

Intanto mi scuso per aver postao un ricordo in fila all'altro ... ma dato che si parlava delle occasioni buttate da Gianni questo è una conseguenza...dico che nel 1992 Indurain era imbattibile..ma forse nel 91..sfruttando le pieghe della corsa...no


Innanzitutto ti ringrazio infinitamente per il post in onore di uno dei miei corridori preferiti, almeno tra quelli che ho potuto vedere dal vivo.

Ma veniamo alla questione se Bugno era più forte e/o poteva vincere il tour del 1991.

Probabilmente se la corsa fosse stata diversa (più dura) e soprattutto non ci fosse stato Indurain (sebbene non ancora a livelli extra come negli anni a seguire) Bugno aveva le carte in regola per vincere il Tour che avrebbe meritato.

Nel fatto specifico del confronto Indurain-Bugno, secondo me Bugno non era affatto il più forte ... a cronometro non penso proprio, già allora sebbene Indurain non fosse ai livelli raggiunti successivamente in questa specialità era già una spanna sopra gli altri, e in salita perlomeno si equivalevano, visto che Bugno all'arrivo non è mai riuscito a staccare Indurain in modo significativo. Mancata convinzione, errori tattici e quant'altro purtroppo fanno parte delle corse e sono una componente essenziale ai fini del risultato e che molte questo aspetto fa la differenza a parità di valori atletici ... quel Tour Bugno ha commesso si errori, ma anche senza questi avrebbe comunque avuto poche possibilità di rimanere davanti ad Indurain nella classifica finale.

 
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  postato il 10/11/2006 alle 23:11
Originariamente inviato da Federico Martin

Originariamente inviato da Cascata del Toce

Intanto mi scuso per aver postao un ricordo in fila all'altro ... ma dato che si parlava delle occasioni buttate da Gianni questo è una conseguenza...dico che nel 1992 Indurain era imbattibile..ma forse nel 91..sfruttando le pieghe della corsa...no


Innanzitutto ti ringrazio infinitamente per il post in onore di uno dei miei corridori preferiti, almeno tra quelli che ho potuto vedere dal vivo.

Ma veniamo alla questione se Bugno era più forte e/o poteva vincere il tour del 1991.

Probabilmente se la corsa fosse stata diversa (più dura) e soprattutto non ci fosse stato Indurain (sebbene non ancora a livelli extra come negli anni a seguire) Bugno aveva le carte in regola per vincere il Tour che avrebbe meritato.

Nel fatto specifico del confronto Indurain-Bugno, secondo me Bugno non era affatto il più forte ... a cronometro non penso proprio, già allora sebbene Indurain non fosse ai livelli raggiunti successivamente in questa specialità era già una spanna sopra gli altri, e in salita perlomeno si equivalevano, visto che Bugno all'arrivo non è mai riuscito a staccare Indurain in modo significativo. Mancata convinzione, errori tattici e quant'altro purtroppo fanno parte delle corse e sono una componente essenziale ai fini del risultato e che molte questo aspetto fa la differenza a parità di valori atletici ... quel Tour Bugno ha commesso si errori, ma anche senza questi avrebbe comunque avuto poche possibilità di rimanere davanti ad Indurain nella classifica finale.


Beh ma staccare ..quell'Indurain..(per me nel 91 e 92 il migliore)era qualcosa di durissimo anche per uno scalatore... Negli anni successivi Miguel era forse un pelino meno forte in salita. Nei primi anni il Navarro rispondeva agevolmente agli scatti... più avanti ha preferito non rispondere... salendo col suo passo comunque potente...

 

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  postato il 10/11/2006 alle 23:46
Bugno nel 91 fu un bel secondo. Indurain meritò di vincere, per la completezza, la forza a cronometro e l'intelligenza tattica. Le altre sono storie... direi tifo.
ah, io tifavo Bugno. E per un pò , mi lambiccavo coi..se...se. Se niente. Indurain non rubò nulla. E diede 3 minuti e sbrisga a gianni. Ciao.

 

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pedala che fa bene.....

 
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  postato il 10/11/2006 alle 23:57
Originariamente inviato da Cascata del Toce
Beh ma staccare ..quell'Indurain..(per me nel 91 e 92 il migliore)era qualcosa di durissimo anche per uno scalatore... Negli anni successivi Miguel era forse un pelino meno forte in salita. Nei primi anni il Navarro rispondeva agevolmente agli scatti... più avanti ha preferito non rispondere... salendo col suo passo comunque potente...


In questo concordo, staccare Indurain in salita non era cosa semplice per nessuno neanche per Pantani, comunque stiamo sempre parlando di un corrdiore alto 1,88 e che pesava oltre 80kg ... riuscire ad andare in salita come andava indurain nonostante la sua stazza è indice di qualità fisiche fuori dal normale in termini assoluti.

Per me gli anni in cui Indurain ha espresso le cose migliori, sia in salita che a cronometro sono stati gli anni 92 e 93, nel 1991 era ancora un incognita e per certi versi acerbo nessuna sapeva con certezza le sue qualità e fino a dove poteva spingersi, d'altronde fino a poco prima era uno che faceva da "gregario" a Delgado. Certo è che con la Vittoria del Tour del 1991 ha acquisito quella consapevolezza che poi ci ha permesso di vedere all'opera uno dei migliori ciclisti dell'era moderna, corridore assai simile nel modo di correre ad un altro grandissimo del passato che risponde al nome di Jacques Anquetil, dominatori assoluti nelle prove contro il tempo e corridori poco avezzi alle grandi imprese sulle grandi montagne dove in pratica gestivano al meglio la situazione acquisita dominando le cronometro.
Già dal 1994, si sono cominciati a vedere qualche segno di cedimento ... vedi giro d'italia dove ricorderò per sempre la bellisima e densa di emozioni tappa con il Mortirolo e arrivo all'Aprica, dove un altro immenso campione cominciava la sua ascesa leggendaria.

Concludendo sia nel 1994 che nel 1995, sebbene Indurain ha continuato a vincere era già entrato in fase calante rispetto all'Indurain visto nl 1992 e 1993 ... nel 1996 il suo ultimo anno sappiamo tutti come è andata a finire, il tramonto di uno dei migliori corridori di sempre nelle corse a tappe, nonché ciclista che ho sempre apprezzatto moltissimo, non solo per le sue qualità atletiche ma anche per la sua grandissima signorilità.

In poche parole ...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/11/2006 alle 00:07
Ma certo che non ha rubato nulla...ma scherziamo... Gianni lo dice ancora oggi.."Non l'ho perso io..l'ha vinto lui". Lasciamo stare Val Louron dove a dormito.. Ma se la fuga di Gap va all'arrivo Mottet va in maglia, bugno gli era a pochi secondi e sulle montagne... Indurain comunque non lo staccava Gianni... Ma queste sono fantasie..Il Tour lo ha vinto Indurain con merito..anche perchè..ripeto..quello del 91 e 92 non lo staccava nessuno...

 

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  postato il 11/11/2006 alle 08:01
Originariamente inviato da Cascata del Toce
Il Tour lo ha vinto Indurain con merito


e certo che lo ha vinto con merito, chi lo discute?

Se Indurain approfitta delle occasioni che la corsa gli presenta, e Bugno no, è un suo merito.
Nelle corse non sempre vince il più forte, ma anche chi sbaglia di meno.
Bugno, a mio parere, era il più forte, ma i suoi errori sono sotto gli occhi di tutti.

P.S. il più forte Indurain che ho visto è stato a Liegi, al Tour del 1995: una delle più grandi imprese in assoluto degli ultimi 30 anni.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/11/2006 alle 12:02
Si ma rivolgo la domanda: dopo il crollo di Lemond, Bugno pensava di poter avere il tour in tasca? Sottovalutò Indurain?

 

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  postato il 11/11/2006 alle 12:26
Assolutamente no... non credo proprio... e perchè Bugno non sottovalutava nessuno, anzi..forse era il contrario..e perchè Indurain era molto cresciuto e si era capitoche Echavarry puntava su di lui...

 

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  postato il 11/11/2006 alle 13:44
Mah io qui ho dei dubbi, o cmq ancora non s'era capita la portata del Navarro...
Mi pare che De Zan quando crollò Lemond, non dico che esultò però quasi come se pensasse che Bugno poteva vincerlo il tour, anche perchè a parte Indurain, c'erano Mottet (strabattuto l'anno prima al giro) e Chiappucci... e poi ricordo che quasi fu una sorpresa (almeno la gazzetta titolava Indurain si conferma il + forte nella crono) quando Indurain vinse anche l'ultima crono, si pensava che Bugno poteva limare qualcosa...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/11/2006 alle 13:46
Ah ripeto, sono tutte sensazioni che ricordo di 15 anni fa a memoria, quindi vanno prese con le pinze...

 

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Elite




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  postato il 11/11/2006 alle 15:35
Grazie a Cascata del Toce per avere riproposto dei ricordi bellissimi di momenti in cui il ciclismo era ancora un "sogno" (quantomeno non era ancora ufficialmente "inquinato").
In merito al tour '91, non ricordo molto di quella edizione (all'epoca ero ancora un ciclofilo molto acerbo, ma è proprio a partire da quegli anni che mi sono appassionato a questo sport). Quindi non sono in grado di dare il mio contributo "tecnico" sull'argomento in questione, e me scuso, però mi sento di dire che quell'anno ha vinto senza dubbio il più forte (per me in assoluto fra i corridori che ho visto con i miei occhi).
Quanto a Bugno, ha sempre avuto una classe estrema ma gli mancava quel pizzico di cattiveria in più che serviva per le grandi imprese (a parte un paio di mondiali, un giro e qualche classica ... e non è poco!).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/11/2006 alle 16:30
Originariamente inviato da riddler

Si ma rivolgo la domanda: dopo il crollo di Lemond, Bugno pensava di poter avere il tour in tasca? Sottovalutò Indurain?


secondo me Bugno non sottovalutò Indurain, ma sottovalutò se stesso, vizietto che ha sempre avuto in carriera (al contrario di Chiappucci, che teneva a sopravvalutarsi ed ha ottenuto risultati molto superiori a quello che poteva consentirgli il proprio talento).

Sia a Val Louron, che a Gap o all'Alpe d'Huez, se Bugno avesse avuto più fiducia nei propri mezzi probabilmente il risultato sarebbe cambiato.

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 12/11/2006 alle 01:38
Indurain semplicemente aveva una squadra a lui devota mentre Gianni avrebbe dovuto colmare dissidi e il vuoto(anche carismatico) che stava in ammiraglia.vabbè è satto il corridore copn il minor distacco da indurain nella calssifica generale e che rivincita il mondiale!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/11/2006 alle 14:21
Originariamente inviato da mattewhawk23

Indurain semplicemente aveva una squadra a lui devota mentre Gianni avrebbe dovuto colmare dissidi e il vuoto(anche carismatico) che stava in ammiraglia.vabbè è satto il corridore copn il minor distacco da indurain nella calssifica generale e che rivincita il mondiale!!!


Bugno non aveva una squadra all'altezza della Banesto, che tanto per gradire aveva come gregari Delgado e Bernard, gente che era stata sul podio del Tour.

Di dissidi o vuoto carismatico in ammiraglia non ne ho ma sentito parlare.

 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 12/11/2006 alle 23:22
eh beh il metodo stanga(e la persona in se) lascia il tempo che trova...e sicuramente di carisma non ne ha mai avuto....

 

[Modificato il 12/11/2006 alle 23:27 by mattewhawk23]

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  postato il 12/11/2006 alle 23:37
Chi non ne ha mai avuto ... Stanga?? Perchè se dici a Bugno ti dico che avrà avuto tanti difetti..ma di carisma ne aveva tanto e lo ha ancora....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/11/2006 alle 23:42
ne sono piu'che convinto anch'io.magari un carisma"silenzioso",ma molto efficace.va da se' che in gruppo era molto amato e stimato.almeno,questo e' quello che sembrava dall'esterno.
 
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Livello Tirreno-Adriatico




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  postato il 14/11/2006 alle 15:52
Non credo che Indurain abbia mandato a quel paese Chiappucci all'arrivo in Val Louron (non ne avrebbe avuto motivo di farlo). Credo che si sia limitato ad esultare, in maniera piuttosto scomposta, per la conquista della maglia gialla.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2006 alle 16:31
Ma certo... era un gesto di esultanza e rabbia... Ma ha cmq dichiarato anche lui che teneva alla vittoria...

 

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Livello Tirreno-Adriatico




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  postato il 14/11/2006 alle 23:24
Se ci fate caso, ricorda vagamente l'"esultanza" di Duitama.....
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2006 alle 23:58
E non credo che li fosse felice... Cmq..un grande Miguel

 

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