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Un ricordo: Laurent Fignon
Cascata del Toce - 16/10/2006 alle 21:49

Dopo quello di Dhaenens ecco un altro ricordo di un grande del ciclismo. Laurent Fignon il professore... Uno che è passato dall'altare alla polvere per poi ricrescere... Classe 1960 passa professionista nel 1982 nella Renault Elf di Guimard, che aveva Hinault come leader ma che aveva giovani interessanti da far crescere. Con Laurent, che si fa notare per i capelli a caschetto biondissimi e gli occhialetti da intellettuale, c'erano anche Lemond, Madiot e Jules. Fignon si fa vedere da subito ed al Giro veste pure la maglia rosa dopo che la Renault Elf vince il prologo a squadre di Milano. Nell'83 vince il Criterium Internazionale, la Bordeaux Parigi ed il suo primo Tour. Laurent sfrutta anche il ritiro della maglia gialla Simon e va in testa alla classifica sull'Alpe D'Huez. Vince la crono di Digione e si celebra a Parigi. L'84 è l'anno d'oro. Con Hinault passato da Tapie, Laurent è il capitano della Renault e per zittire i critici che sostengono che la sua vittoria al Tour sia dovuta al ritiro di Simon punterà alla doppietta Giro - Tour. Si prepara vincendo il Romandia ed il Criterium International. Al Giro le cose si mettono bene per lui. Vince la cronosquadre in Versilia e mette la maglia rosa. La perde al Blockhaus. E' sconfitto da Moser nella crono di Milano ma nel tappone di Arabba stacca tutti, lascia Moser a 2'19'' e veste la maglia rosa. Sembra fatta ma nella crono di Verona prende la prima bastonata della carriera. Moser vola, Laurent arranca e l'arena regala il rosa a Francesco. Fignon perde il Giro all'atto conclusivo per 1'03'' con la storica polemica dell'elicottero. La sconfitta allontana Fignon dall'Italia. Il taglio dello Stelvio, alcune decisioni dell'organizzazione lo fanno arrabbiare. Domina il campionato francese a Plouay e al Tour raddoppia zittendo i critici. Vince oltre alla cronosquadre di Valeciennes la crono di Le Mans, la cronoscalata di La Ruchere, il tappone di La Plagne, la tappa di Crans Montana e la crono finale di Villefranche en Beaujolais. Il tutto lo porta a dominare il Tour vinto con 10'32'' su Hinault. Dall'altare alla polvere.. Fignon si infortuna e lo rivedremo vincente solo nell'86 con la Renault che diventa Systeme U. Vince la Freccia Vallone ed è in quei giorni che compare il famoso codino. Nell'87 torna a farsi vedere al Tour vincendo a La Plagne ma il ritorno è nel 1988 con la vittoria in volata su Fondriest alla Milano Sanremo. L'89 lo riporta sull'altare. Rivince la Sanremo staccando Maassen sul Poggio. Torna al Giro e lo vince. Prende la maglia rosa a Corvara strappandola a Breukink poi controlla la situazione sulle Tre Cime di Lavaredo. Il taglio del Gavia lo aiuta. Vince a La Spezia e nella crono finale di Firenze si aggiudica la corsa rosa. Vuole il terzo Tour ma anche li sarà la beffa..Vince la cronosquadre di Lussemburgo, si rimpalla il giallo col redivivo Lemond. La prende a Superbagneres ma la perde nella cronoscalata di Orcieres Merlette, la riprende all'Alpe D'Huez. Con la vittoria per distacco a Villar de Lans/Cote 2000 sembra fatta. La crono finale da Versailles a Parigi lo vede partire con 50'' su Lemond. Riecco i fantasmi del 1984. Allora Moser con le lenticolari, ora Greg con il manubrio da Triathlon. Insomma Laurent è terzo a 58'' e perde il Tour per soli 8 secondi!! Anche il mondiale di Chambery non gli sorride. Attacca nel finale..anche li sembra fatta ma anche li sarà la beffa. Viene ripreso a 400 metri dall'arrivo. Ancora da Lemond. Due mazzate ravvicinate che si sommano a quella del 1984. Non si riprenderà più moralmente. Ricercherà invano la gloria in maglia Castorama. Vincerà la tappa di Mulhouse al Tour 92 e nel 1993 si ritirà. Tenterà la carriera di organizzatore con la Parigi Nizza ma la venderà all'Aso. Oggi è uno stimato cronista. Laurent Fignon, un gran corridore, passato alla storia più, per i suoi clamorosi rovesci che per le sue grandi vittorie. [img] http://www.grahamwatson.com/dublin/misc/images/image80.jpg[/img] Le lacrime dopo la beffa di Parigi [img] http://www.cinekouiz.com/culturel/images/IN/FIGNON.jpg[/img] Il dominio al Tour 84 [img] http://www.milansanremo.co.uk/1989/1989b.jpg[/img] Sanremo 89 [img] http://www.cyclingnews.com/photos/2002/mar02/parisnice/stage1/AFPfignon.jpg[/img] In ammiraglia alla Parigi Nizza

 

[Modificato il 17/10/2006 alle 12:16 by Monsieur 40%]


nino58 - 16/10/2006 alle 22:14

Era comunque un generoso. Un ricordo personale: nel 1992 era capitano della Gatorade al Giro (Bugno corse solo il Tour quell'anno)e l'ultima tappa era una cronometro che passava per il mio paese (alle porte di Milano ). Quel giorno vinse Indurain su di un immenso Bontempi; Fignon era fuori classifica . Ma solo due corridori misero giù la testa e centuplicarono lo sforzo sentendo urlare per incitamento il loro nome dal pubblico: Laurent ed Oliverio (Rincon)


Cascata del Toce - 17/10/2006 alle 00:19

Si..davvero... ricordo bene la crono di Parigi..ero davanti alla Tv. Si decantò l'impresa di Greg, redivivo, ma l'espressione di Fignon mi rimase impressa.


antonello64 - 17/10/2006 alle 00:57

l'ho già detto più volte: il Fignon del Tour 1984 è stato, a mio parere, il più forte corridore visto in una corsa a tappe negli ultimi 30 anni. Dava l'impressione di poter vincere tutte le tappe che voleva, tranne quelle per velocisti puri. In salita scherzava con gli avversari: gli faceva guadagnare 1 o 2 minuti e poi li raggiungeva nell'arco di qualche km. E i suoi avversari non erano certo scartine: c'era Hinault (non al massimo perchè appena guarito da una operazione ai tendini), c'era Lemond in maglia iridata (che però era suo compagno di squadra), c'era Kelly e c'era anche Luis Herrera, ancora dilettante, che è stato il più forte scalatore puro che ho visto dopo Pantani, e che fu l'unico in quel Tour a battere Fignon in salita, nella tappa dell'Alpe d'Huez. Per fortuna di noi moseriani, il Fignon del Giro non era neanche lontano parente di quello del Tour: sarebbe bastato che in Italia fosse venuto con una forma al 70% di quella espressa in Francia, e avrebbe vinto il Giro con una gamba sola. Invece la sua forma era così approssimativa che sul Block Haus, dove avrebbe dovuto guadagnare almeno un minuto su Moser, accadde il contrario e fu il trentino a rifilargli un bel distacco. Andò forte solo nell'ultima settimana, e nella tappa di Arabba si vide il vero Fignon: purtroppo per lui, però, quell'anno Francesco a cronometro volava, e Verona ribaltò la situazione. Fignon tirò fuori la storia dell'elicottero, e ai giornali francesi non parve vero di sfruttare questa storia per parlar male dei soliti italiani: fatto sta che a distanza di anni nessuno ha mai visto immagini che comprovassero la tesi di Fignon. Parlò di corsa falsata quando fu tolto lo Stelvio dal percorso, ma si guardò bene dal farlo quando Torriani (nel 1989, con Giupponi in piena rimonta) gli tolse il Gavia per lo stesso motivo del 1984. Era un gran furbacchione, consapevole che dietro a ogni sua teoria ci sarebbe stata gran parte della stampa del suo paese a sostenerlo, soprattutto contro gli italiani. Perse il Tour del 1989, più che nella tappa di Parigi, nella 18° tappa Bourg d'Oisans-Cote 2000, quando attaccò e fece il vuoto sull'ultima salita: in vantaggio di quasi un minuto a 3/4 km dal traguardo, si piantò quasi nel finale, perdendo 30" negli ultimi due km. E' stato la besta nera di Fondriest, da lui battuto allo sprint in diverse occasioni importanti (Sanremo, Giro d'Italia) nonostante si possa dire tranquillamente che Fondriest fosse un velocista superiore al francese.


Cascata del Toce - 17/10/2006 alle 01:33

Vero...il 1984 fu per lui strepitoso..ebbe solo una giornataccia ai mondiali di Barcellona, circuito che gli si addiceva... Fu vinto dal caldo e si fermò


urgnanese - 17/10/2006 alle 08:28

Se non erro è stato anche il c.t. della Francia, vero?


robby - 17/10/2006 alle 08:52

Fignon rappresenta la linea di confine del ciclismo da me vissuto e conosciuto....ero troppo piccolo per ricordarmi le sue grandissime vittorie e le batoste e questi ricordi (oltri ai racconti del mio solito babbo che ha grandissima stima per Laurent) mi arricchiscono sempre più. Grazie Gianlu


W00DST0CK76 - 17/10/2006 alle 09:02

E'sempre stato un corridore un po sui generis, uno che nel suo modo di fare un po antipatico alla fine risultava pure simpatico per la sua capacità di non essere mai banale. Corridore di grande classe e generosità, la storia è stata ingenerosa con lui facendolo spesso ricordare più per le sue sconfitte che per le vittorie. Ricordo benisimo il Giro del 1984, all'epoca ero tifoso di Moser ma credo che oggi, potendo tornare indietro a quel giorno di Verona, avrei tifato per lui.


galibier98 - 17/10/2006 alle 12:02

grande corridore generoso e spettacolare. sarebbe comunque giusto dire quando se ne ripercorre la carriera che è stato pescato positivo all'antidoping


Cascata del Toce - 17/10/2006 alle 12:21

e chi non lo è stato in quei periodi?


galibier98 - 17/10/2006 alle 12:29

certo,posso anche dire però che c'è chi non è mai stato pizzicato dall'antidoping, il che non vuol dire che sia pulito. dicevo solo che sarebbe giusto dire quando si parla della carriera di fignon che è stato trovato positivo, fermo restando, come ho già detto, che è stato un grande


Cascata del Toce - 17/10/2006 alle 23:42

quello riconosciglielo..anche perchè si è molto chiacchierato anche su chi lo batteva,,,


JackyDurand - 18/10/2006 alle 08:33

Ciao Cascate del Toce, ma lo sai che questi "ritratti-ricordi" di campioni che stai facendo (prima Dhaenens ora Fignon) sono veramente piacevoli da leggere? Spero che diventino un appuntamento del forum!! Riguardo Fignon, volevo anche io dire che (avevo 15 anni e forse potrei essere scusato) l'anno del giro, alla crono decisiva gli "gufai" da matti. Quello su cui non posso essere scusato (avevo 20 anni!) è che fui contento quando perse il Tour per i famosi 8 secondi nel 1989. Immaturo campanilismo giovanile il mio ? Però, mi pare (è solo un vago ricordo perchè sono passati tanti anni), che la stampa non fosse tenera: insomma, appariva come antipatico. Poteva essere ? Ovviamente con il passare del tempo mi sono pentito dei miei giudizi giovanili!!! Un saluto


Cascata del Toce - 18/10/2006 alle 12:20

Grazie dei complimenti...ok..ne farò altri se vi piacciono... Eh si Laurent era molto antipatico.. basti pensare che attorno al 1984 chiedeva ingaggi spaventosi per partecipare alle corse e voleva soldi anche per rilasciare interviste


marco83 - 18/10/2006 alle 16:09

Sarà perchè porta gli occhiali come il sottoscritto, fatto sta che Fignon è uno dei pochi sportivi francesi a non risultarmi del tutto antipatico. Non che abbia grandi conoscenze sul suo conto di corridore, causa la mia anagrafe... ma probabilmente è così per alcune delle sue sconfitte più dure da digerire, che magari hanno fatto venire una sorta di tenerezza a me, e magari a molta altra gente appassionata. Se non sbaglio, il distacco minimo tra due corridori al Tour è ancora a pannaggio di Lemond e Fignon... sbaglio? E complimenti a Gianluca per il ritratto del [i]professore[/i] francese, molto ben fatto. :)


nino58 - 19/10/2006 alle 08:44

E comunque la sua gran dote era quella di dare tutto in corsa, e non solo quando era in ballo per vincere.