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Intervista al Piccolo Principe
panta2 - 10/09/2006 alle 11:38

Il Piccolo Principe è tornato nel suo regno. Ha smesso di correre il 31 agosto, ultima gara il Trofeo Melinda, e ora, nonostante continui a pedalare, si gode l’affetto della propria famiglia, della moglie Margherita e della piccola Ludovica. Come trascorri il tempo, ora che sei “finalmente” a casa? Beh, non ci crederete ma sto continuando ad uscire in bici. Ma solo due, tre ore al giorno, a ritmi molto blandi, tanto per mantenere il tono muscolare e tenere sotto controllo il peso. Dopo il Melinda ho partecipato anche a qualche circuito, in Belgio, in Danimarca e a Bolzano, e da qui in avanti parteciperò a qualche incontro con gli sponsor. Sabato prossimo, ad esempio, sarò in Fiera a Milano. E le vacanze, hai già programmato qualcosa? Fino a fine ottobre rimarrò a casa, poi i primi di novembre andremo via con Margherita e Ludovica una decina di giorni. Non abbiamo ancora deciso la meta, ci piacerebbe il Messico o le Maldive. In ogni caso, sarà una vacanza al mare e in un posto caldo. Almeno lì, niente bici… No, lì no! Ogni tanto è giusto anche staccare completamente, per ricaricarsi a livello mentale. E poi le vacanze devono essere il periodo da dedicare solo ed esclusivamente alla mia famiglia, visto che durante il resto dell’anno sono sempre in viaggio per alberghi… Infatti quest’anno hai corso tantissimo. Settantuno giorni di gara, da febbraio a fine agosto. Esatto. E senza mai un momento di riposo. Ti è spiaciuto rinunciare al Mondiale e al Lombardia? Finito il Tour, sapevo che sarebbe stato difficile arrivare competitivo al Mondiale, perché avrei dovuto chiedere al mio fisico un terzo picco di forma, sarebbe stato davvero troppo. Fino ai primi di agosto ho provato a correre ancora, ma già al Giro del Lazio ho capito che la forma era in calando e anche mentalmente diventava difficile continuare. Indubbiamente è stato un peccato, ma era anche la soluzione più logica. Tutti i miei colleghi che hanno fatto Giro e Tour, poi hanno mollato. Puoi sempre “consolarti” con la maglia bianca del Tour… Il momento più bello del mio 2006. L’emozione di Parigi è stata così forte che è difficile da descrivere a parole. E poi mi ha fatto conoscere a un sacco di ragazzi, ora miei tifosi. In questi mesi mi sono arrivate decine di lettere o cartoline da tifosi di tutto il mondo, italiani, belgi, danesi, quasi tutti teen-agers. Vuol dire che qualcosa di buono l’ho fatto… E che voto dai al tuo 2006, da zero a dieci? Direi otto, otto più. Perché i nove e i dieci si possono dare solo se si vince una grande corsa a tappe. Un aggettivo e un commento per descrivere il tuo Giro d’Italia. Un Giro “normale”. Forse potevo fare qualcosa di più, ho commesso qualche errore, ma alla fine c’erano avversari molto forti. Al prossimo farò meglio. Ne sono sicuro. E il tuo Tour? Il Tour è stato “superlativo”. Dall’inizio alla fine. Ho chiuso in crescendo e nell’ultima crono sono riuscito a difendere l’obiettivo della maglia bianca. Sai, alla fine di un grande Giro non conta tanto essere specialisti, quanto le energie che riesci ancora ad avere da spendere. Che differenza c’è tra correre un Giro e un Tour? Al Giro la corsa è tranquilla fino alla terza settimana. Poi, è il percorso a fare la selezione vera, un percorso più duro di quello del Tour, almeno sotto il profilo altimetrico. Al Tour, invece, c’è bagarre fin da subito, con le squadre dei velocisti che tengono alte le andature e il caldo afoso, insopportabile. E poi è anche più stressante a livello mentale. Hai già programmato il tuo 2007? L’anno prossimo farò la prima parte di stagione con il Giro d’Italia come primo obiettivo, ma prima correrò anche la Liegi, una corsa che mi piace molto. Salterò il Tour, che invece sarà il mio unico obiettivo nel 2008, e mi concentrerò sul finale di stagione, magari sperando in una maglia azzurra. Quando riprenderai la preparazione? Dopo le vacanze, riprenderò la bici dal 20 di novembre. Prima farò un po’ di palestra. Niente corsa a piedi? Ahimè, con tutti gli impegni che ho, sarò bravo se riuscirò a correre due o tre volte… Quest’anno hai previsto ancora lo stage in Sicilia? No, niente stage. Spero in un inverno un po’ più clemente e un po’ meno freddo rispetto a quello passato. Lo scorso gennaio ho scelto la Sicilia perché a casa mia pioveva spesso e stavo svolgendo una preparazione “a singhiozzo”. Quest’anno sceglierò un posto caldo e mi allenerò sempre lì, con tranquillità. Potrei andare in Toscana, ad esempio. Quanto ti senti “più forte”, fisicamente, rispetto ai primi anni da professionista? Beh, sono ancora molto giovane, nel pieno della maturazione fisica, ed è ovvio che ogni anno che passa miglioro in resistenza e nei cambi di ritmo. È come se il mio motore stesse ancora definendosi. In generale, ho sensazione sempre migliori. Fino ai 27, 28 anni penserò a migliorarmi. Dopo i 28 comincia a contare più l’esperienza. A livello meccanico, invece, è migliorato anche il telaio della tua bici… Sì, questo è stato il primo anno in cui ho corso con un telaio in carbonio. Prima, avevo sempre utilizzato l’alluminio e mi ci trovavo benissimo, non sentivo l’esigenza di cambiarlo. Poi la Wilier mi ha proposto un modello in composito e devo ammettere che ho trovato una bici ancora più leggera e rigida. E anche un po’ più comoda. Cosa ti piace di più del tuo lavoro? La gratificazione che sa darti. Il ciclismo è sacrificio, e attraverso il sacrificio impari ad avere rispetto. Rispetto per te stesso, per il tuo corpo, per l’avversario. Quando fai fatica, capisci e apprezzi anche gli sforzi degli altri. E la cosa che invece ti pesa maggiormente? La lontananza da casa. Amo viaggiare, conoscere, scoprire posti nuovi, ma è difficile quando sei lontano dalla tua famiglia. A proposito di doping, ultimamente qualcuno ha addirittura proposto di “legalizzarlo” tra i professionisti. Sei favorevole? Assolutamente no. Quale pensi sia la soluzione migliore per sconfiggere il problema? Gli organi competenti dovrebbero continuare come stanno facendo, con controlli antidoping sempre maggiori. So che può essere molto oneroso dal punto di vista economico, ma questa è l’unica strada possibile. E l’ipotesi di ridurre l’impegno agonistico dei grandi Giri, diminuendo il numero di tappe o i kilometri giornalieri? Questo penso sia sbagliato, vorrebbe dire snaturare la natura del nostro sport, che è uno sport di resistenza. L’atleta agonista però è sottoposto a sforzi “elevatissimi”. Consentire l’uso di reintegratori di sali e zuccheri, anche per via endovenosa, lo ritieni positivo? Se si tratta delle stesse flebo che vengono prescritte in farmacia o somministrate negli ospedali, non ci vedo nulla di male. Ma serve maggiore chiarezza, un regolamento uguale per tutti. Soprattutto per il discorso dei certificati medici individuali. Tra poco è il tuo compleanno (il 19 settembre, ndr). Quale regalo ti piacerebbe ricevere? Beh, il regalo inteso in senso materiale spetta al gusto di chi lo dona. A livello personale, invece, mi auguro un futuro sereno e tranquillo, per me e per tutta la mia famiglia. NB. Questa intervista è stata realizzata la sera di una giornata che Damiano ha trascorso interamente in Ospedale per un’operazione al naso che aveva previsto da tempo per la chiusura di un paio di arterie più sensibili che, spesso, davano “noia” al corridore zampillando sangue nei momenti di maggiore sforzo agonistico. Al momento dell’intervista Cunego era ancora “incerottato” e faceva fatica a parlare. Per tanto, si ringrazia doppiamente la disponibilità del Piccolo Principe. (fonte: www.ilciclismo.it)


aranciata_bottecchia - 10/09/2006 alle 12:12

Cecchini-pensiero al 100%, ineccepibile.


Subsonico - 10/09/2006 alle 13:35

Non mi sembra così plagiato.


aranciata_bottecchia - 10/09/2006 alle 15:17

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Non mi sembra così plagiato. [/quote] Non ho parlato di plagio. leggi questo: [quote] Finito il Tour, sapevo che sarebbe stato difficile arrivare competitivo al Mondiale, perché avrei dovuto chiedere al mio fisico un terzo picco di forma... L’anno prossimo farò la prima parte di stagione con il Giro d’Italia come primo obiettivo, ma prima correrò anche la Liegi, una corsa che mi piace molto. Salterò il Tour, che invece sarà il mio unico obiettivo nel 2008, e mi concentrerò sul finale di stagione... [/quote] e poi leggi questo: [quote] Divido la stagione in uno o due periodi di allenamento a seconda delle caratteristiche dell’atleta e degli obiettivi che si è prefissato. Per esempio, uno che punta al Tour farà una sola periodizzazione, chi invece punta alle Classiche dovrà fare una doppia periodizzazione, ad inizio e a metà stagione. [/quote] Ciao


Subsonico - 10/09/2006 alle 15:39

Ma se dici cecchini-pensiero al 100%, sembra come se gli avesse il fatto il lavaggio del cervello. Se dici invece che la preparazione è tipica dei clienti di Cecchini (non mi sembra manco così orginale) allora nulla da eccepire. E' logico che un cliente faccia ciò che il preparatore gli dica di fare.


Goodwood - 10/09/2006 alle 20:26

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ma se dici cecchini-pensiero al 100%, sembra come se gli avesse il fatto il lavaggio del cervello. Se dici invece che la preparazione è tipica dei clienti di Cecchini (non mi sembra manco così orginale) allora nulla da eccepire. E' logico che un cliente faccia ciò che il preparatore gli dica di fare. [/quote] quello esposto da Cunego è il programma che Cecchini gli ha imposto... possiamo chiamarlo come vogliamo... o lavaggio del cervello o consigli o imposizioni del preparatore. la sostanza non cambia. Liegi, Giro ed eventualmente mondiale... mah.... perchè invece non puntare alla classiche (non solo Liegi ma pure Sanremo,Freccia e Amstel) saltando il Giro e correndo il Tour? p.s. ciao Davide!


panta2 - 10/09/2006 alle 20:32

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] perchè invece non puntare alla classiche (non solo Liegi ma pure Sanremo,Freccia e Amstel) saltando il Giro e correndo il Tour? [/quote] Come faceva Vino...;) Ps: Bentornato...:gruppo:


Goodwood - 10/09/2006 alle 20:42

[quote][i]Originariamente inviato da panta2 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] perchè invece non puntare alla classiche (non solo Liegi ma pure Sanremo,Freccia e Amstel) saltando il Giro e correndo il Tour? [/quote] Come faceva Vino...;)[/quote]infatti... [quote]Ps: Bentornato...:gruppo: [/quote] ti ringrazio panta;) per mancanza di tempo non posso più postare frequentemente, comunque vi seguo sempre e vi leggo con enorme piacere:)


panta2 - 10/09/2006 alle 20:46

Grazie a te, Good...:hippy:


marco83 - 10/09/2006 alle 22:13

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] Liegi, Giro ed eventualmente mondiale... mah.... perchè invece non puntare alla classiche (non solo Liegi ma pure Sanremo,Freccia e Amstel) saltando il Giro e correndo il Tour?[/quote] Goodwood, con grandissima probabilità quello che hai appena scritto è il programma che Cunego affronterà nel 2008, e lo dice tra le righe dell'intervista di cui sopra. Un po' di pazienza, dunque... :yoga: Ciao!


Reggio Emilia - 10/09/2006 alle 22:42

Io continuo a dire che Cunego deve crescere, e tanto, di testa. Perchè anche in questa intervista leggo delle frasi da viziatello come poche. 8+ per questa annata? Tour "superlativo"? Che Cecchini gli faccia delle trasfusioni di fosforo, subito.....e che non lo facciano mai parlare se non in presenza di un tutor


Goodwood - 10/09/2006 alle 22:44

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] Liegi, Giro ed eventualmente mondiale... mah.... perchè invece non puntare alla classiche (non solo Liegi ma pure Sanremo,Freccia e Amstel) saltando il Giro e correndo il Tour?[/quote] Goodwood, con grandissima probabilità quello che hai appena scritto è il programma che Cunego affronterà nel 2008, e lo dice tra le righe dell'intervista di cui sopra. Un po' di pazienza, dunque... :yoga: Ciao! [/quote] ah sicuro! se è per questo può anche aspettare il 2009, il 2010, il 2011, il 2012 ect... ma perchè lasciare a domani quel che si può fare oggi? comunque puntarà tutta una stagione su Liegi e Giro (il mondiale chiaramente non è una certezza...)... il 2007 sarà una stagione super impegnativa e massacrante per il nostro giovane Damiano!


aranciata_bottecchia - 10/09/2006 alle 23:59

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] p.s. ciao Davide! [/quote] Heylà!


pedalando - 11/09/2006 alle 00:56

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cecchini-pensiero al 100%, ineccepibile. [/quote] Scusa ma come fai ad escludere che sia il pensiero di altri preparatori? Chissa' con quanti altri medici sportivi parlera' ed avra' parlato! :boh: Quelli da te citati sono concetti di base, pensa che io ho un libro firmato da un famoso climber ma scritto in collaborazione con un paio di medici-sportivi. Ebbene parlano molto dei picchi di forma e di come imparare a pianificarli. Con specifico allenamento, ovviamente.


aranciata_bottecchia - 11/09/2006 alle 11:19

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cecchini-pensiero al 100%, ineccepibile. [/quote] Scusa ma come fai ad escludere che sia il pensiero di altri preparatori? [/quote] Pensi davvero che "da Cecco" sia una trattoria? [quote] Chissa' con quanti altri medici sportivi parlera' ed avra' parlato! [/quote] Se è per questo avrà parlato anche con il suo parroco, ma non saprei quantificare la sua influenza. [quote] Quelli da te citati sono concetti di base, pensa che io ho un libro firmato da un famoso climber ma scritto in collaborazione con un paio di medici-sportivi. Ebbene parlano molto dei picchi di forma e di come imparare a pianificarli. [/quote] Non lo metto in dubbio, ma senza la farmacia è fuffa. Con specifico allenamento, ovviamente.

 

[Modificato il 11/09/2006 alle 11:22 by Andrea_Web]


Andrea_Web - 11/09/2006 alle 11:24

Molto interessante questa intervista, oserei dire preoccupante. Che poi qualcuno non torni a dire che è l'unico corridore veramente completo, come i ciclisti di una volta, che corrre tutto l'anno, perchè becca una tranvata in faccia.


falco46 - 11/09/2006 alle 11:43

sono soddiwsfatto della sua stagione, è meglio cosi, nn spremiamolo subito ha ancora 25 anni da compiere...x il mondiale ancora c'è tempo...


pedalando - 11/09/2006 alle 12:19

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cecchini-pensiero al 100%, ineccepibile. [/quote] Scusa ma come fai ad escludere che sia il pensiero di altri preparatori? [/quote] Pensi davvero che "da Cecco" sia una trattoria? [/quote] Assolutamente no pero' credo che quei pensieri li saprei fare anche io che se assaggio la ribollita vomito. [quote] [quote] Quelli da te citati sono concetti di base, pensa che io ho un libro firmato da un famoso climber ma scritto in collaborazione con un paio di medici-sportivi. Ebbene parlano molto dei picchi di forma e di come imparare a pianificarli. [/quote] Non lo metto in dubbio, ma senza la farmacia è fuffa. Con specifico allenamento, ovviamente. [/quote] Si ma, pur pensandolo anche io, non lo leggo nell'intervista.


Frejus - 11/09/2006 alle 12:21

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cecchini-pensiero al 100%, ineccepibile. [/quote] Scusa ma come fai ad escludere che sia il pensiero di altri preparatori? [/quote] Pensi davvero che "da Cecco" sia una trattoria? [quote] Chissa' con quanti altri medici sportivi parlera' ed avra' parlato! [/quote] Se è per questo avrà parlato anche con il suo parroco, ma non saprei quantificare la sua influenza. [quote] Quelli da te citati sono concetti di base, pensa che io ho un libro firmato da un famoso climber ma scritto in collaborazione con un paio di medici-sportivi. Ebbene parlano molto dei picchi di forma e di come imparare a pianificarli. [/quote] Non lo metto in dubbio, ma senza la farmacia è fuffa. Con specifico allenamento, ovviamente. [/quote] Occhio che se passa da 'ste parti gabri....


jerrydrake - 11/09/2006 alle 12:23

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] Molto interessante questa intervista, oserei dire preoccupante. Che poi qualcuno non torni a dire che è l'unico corridore veramente completo, come i ciclisti di una volta, che corrre tutto l'anno, perchè becca una tranvata in faccia. [/quote] Da tifoso di Cunego purtroppo ti quoto. E sì che quest'anno siamo tornati a vedere corridori Veramente Completi (Valverde) e che Veramente corrono Tutto l'anno (Sastre). Liegi+campionato italiano a tappe (leggi giro) mi sembra un po' scarno come programma. Certo che Damiano è giovane ma se si aspetta il 2012...


Andrea_Web - 11/09/2006 alle 12:33

Divago un attimo. Ma chi ha scritto l'articolo è a conoscenza del matrimonio di Cunego? :Od:


aranciata_bottecchia - 11/09/2006 alle 14:42

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Assolutamente no pero' credo che quei pensieri li saprei fare anche io che se assaggio la ribollita vomito. [/quote] ma certo, l'eritropoietina negli anni '90 ha fatto scuola e certe giustificazioni dei guru dell'epo+gh+testosterone, che oggi appaiono inequivocabilmente per quello che erano, un paravento, hanno fatto comunque breccia nell'immaginario popolare, fino ad essere considerate credibili. [quote] Si ma, pur pensandolo anche io, non lo leggo nell'intervista. [/quote] Mah, forse tra le righe lo si può anche leggere. Ciao


pedalando - 11/09/2006 alle 15:21

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Mah, forse tra le righe lo si può anche leggere. [/quote] ma fra le righe si possono leggere tante altre cose. Ad esempio che Margherita ha voglia di farsi una bella vacanza al mare. In un bel posto e lontano dai rompiscatole. E che pensera' lui alla bambina (invece che andare in bici) mentre lei si godra' il sole ed il mare. :bll:


simone89 - 11/09/2006 alle 15:47

basta con questi sospetti.... lasciatemi gustare una corsa senza l'ombra del sospetto... finchè un corridore non viene beccato per me è pulito...


aranciata_bottecchia - 11/09/2006 alle 15:49

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] ma fra le righe si possono leggere tante altre cose. Ad esempio che Margherita ha voglia di farsi una bella vacanza al mare. In un bel posto e lontano dai rompiscatole. E che pensera' lui alla bambina (invece che andare in bici) mentre lei si godra' il sole ed il mare. :bll: [/quote] :D


cassius - 16/09/2006 alle 15:46

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] Molto interessante questa intervista, oserei dire preoccupante. Che poi qualcuno non torni a dire che è l'unico corridore veramente completo, come i ciclisti di una volta, che corrre tutto l'anno, perchè becca una tranvata in faccia. [/quote] Da tifoso di Cunego purtroppo ti quoto. E sì che quest'anno siamo tornati a vedere corridori Veramente Completi (Valverde) e che Veramente corrono Tutto l'anno (Sastre). Liegi+campionato italiano a tappe (leggi giro) mi sembra un po' scarno come programma. Certo che Damiano è giovane ma se si aspetta il 2012... [/quote] Se c'è un errore che avevano fatto Cunego e chi lo segue, era proprio quello di spremersi troppo! Quest'anno Cunego ha fatto 2 corse a tappe finendole entrambe, ha corso una grande Liegi... non gli darei 8 a questa stagione perchè è Cunego e non un giovane sconosciuto, e perchè al Giro ha mostrato pecche tattiche non da poco (perchè mettere sempre la squadra a tirare? E fallo fare a Basso!). Il veramente completo Valverde in questa stagione finirà una sola corsa a tappe (certo, al Tour non si è rotto la clavicola apposta). Sastre sta facendo una grande impresa a concludere (e in che modo!) 3 GT: voglio vedere come reagirà il suo fisico a queste sollecitazioni. Ti cito un esempio: Cipo nel 2002. Forza la preparazione, arrivando alla Sanremo con una forma strepitosa, la vince, fa il Fiandre arrivando 9°, vince la Gand, fa un Giro spettacolare (6 tappe vinte), Leblanc non lo invita al Tour e lui fa la scenata del ritiro (altro che ritiro: chiedete al povero Scirea, 8 ore al giorno solo menare!), fa la Vuelta, vince 3 tappe, e fa il Mondiale. Non contento, l'anno dopo forza ancora di più la preparazione: alla Sanremo tira il gruppo sul Poggio, al disperato inseguimento di Bettini e co., vince 2 tappe al Giro (ma rimedia scoppole da Petacchi), cade e cosa fa? Finisce lì la stagione (tranne la vergognosa comparsata alla Vuelta). Era cotto, nelle gambe e nella testa. Cunego ha già provato cosa vuol dire tirarsi troppo il collo, chiedere troppo al proprio fisico (ricordate il Lombardia 2004? La settimana prima era andato a una fiera a Las Vegas perchè glielo chiedeva la Cannondale! E la settimana dopo aveva ancora fatto la Japan Cup!). Fa bene a concludere la stagione un po' in anticipo, se le gambe non vanno proprio allora gareggiare diventa inutile se non controproducente. Per il 2007 punti bene alla Liegi, che ha dimostrato di poter vincere. Faccia un bel Giro, prepari bene il Mondiale. Se la gamba c'è, non si tirerà indietro a fare altre corse. Smettiamola di chiedere ai corridori di andare oltre ai loro limiti di sopportazione fisica, e poi lamentarci se si dopano.


Goodwood - 16/09/2006 alle 20:29

cassius, ok non spremersi.... nessuno pretende da Cuengo di andar forte da Febbraio a Ottobre senza interruzioni... però incentrare una stagione solo ed esclusivamente su Liegi e Giro mi pare oggettivamente pochino. ù considero Cunego nel complesso potenzialmente più completo (e competitivo) di Valverde. lo spagnolo arriva al top alla Liegi e alla Freccia, al Tour, allla Vuleta e al Mondiale.... non vedo il motivo per cui Cuengo non possa tentare di programmare una stagione di quel tipo. nessuno pretende che sia competitvo in 2 grandi giri, ma le classiche (Sanremo, Freccia, Amstel, Liegi) le dovrebbe correre presentandosi al via in ottime condizioni... non come è accaduto all'ultima Liegi, che è diventata un obbiettivo solo 2 giorni prima della gara, quando Cunego non sapeva ancora se correrla o no.... classiche + Tour (o Giro) + Mondiale (però ci deve credere e deve esserne convinto già a Febbraio di poter essere competitivo al mondiale!) + Lombardia. non mi pare un esagerazione. diversi corridori potenzialmente meno forti di Cunego lo fanno già...


janjanssen - 16/09/2006 alle 20:32

[quote]Smettiamola di chiedere ai corridori di andare oltre ai loro limiti di sopportazione fisica, e poi lamentarci se si dopano. [/quote] nOn sono d'accordo. Una volta si correva molto di più, non meno. Guardati una stagione di V.Looy. O di Hinault. O di Gimondi. Piuttosto chiediamoci come è andata. 3 alla liegi. Benino. Adorni lo è stato 3 volte (anzi una secondo) 4 a 18 minuti al giro. Senza neanche una tappa. Il giro più duro degli ultimi 20 anni. Ah fatto il tour. Neanche una tappa vinta, maglia bianca per pochi secondi contro un certo tedesco famosissimo. Fine della stroria. La maglia bianca? Quando la vincevano altri era snobbata, naturalmente... Stagione accettabile? Per Nibali sarebbe stata buona. Per uno che è stato numero uno UCI è stata disastrosa. Non scherzo. Disastrosa. Non ha vinto niente di importante. Neanche di poco importante. Solo cosine di terza categoria. Quando scelsce di fare il tour, io l'ho criticato, perchè era evidente che finiva così. Stagione da buttare. Per un campione. Valede, per fare un paragone, si è portato a casa classiche . Una clavicola rotta, un podio alla Vuelta e al mondiale bisognerà fare i conti con lui. No. Cunego non ha avuto una stagione da campione. Speriamo cambi strada. Basta puntare solo sulla gare a tappe...............


Goodwood - 16/09/2006 alle 20:47

caro Jan.... ogni tanto ci si trova sulla stessa lunghezza d'onda... ecco perchè dalle mie parti oggi piove ininterrottamente.... :D


stress - 16/09/2006 alle 20:58

Cunego, nel 2007 Giro obiettivo n.1 [foto] 'Il Tour va affrontato come unica corsa a tappe stagionale' (ANSA) -RHO,16 SET- 'Il mio 2007 tornera' a essere imperniato sul Giro come obiettivo principale'. Cosi' Cunego, che quest'anno ha anticipato il suo stop agonistico. 'L'esordio al Tour nel luglio scorso - spiega - mi ha arricchito, ma la Grande Boucle va affrontata come unica corsa a tappe stagionale'. Cunego, che nel consuntivo del 2006 ha messo la maglia bianca di miglior giovane del Tour ai vertici delle soddisfazioni, non trascurera' pero' le classiche delle Ardenne. Fonte ANsa.it Come dice mio friend Arancia questo è proprio tutto succo del Cecchini pensiero!!! Oppure no? Ps: io la penso come JanJansen.


marco83 - 17/09/2006 alle 13:58

Ancora non ho dato un mio giudizio sull’intervista… spicca tra tutto quell’8 che Damiano dà a sé stesso riguardo l’ultima stagione: magari la sua autostima è a 1000, ma anche un suo tifoso come il sottoscritto deve riconoscere che la sua stagione non è stata certamente da 8. In realtà non trovo che sia stata neanche disastrosa, per rifarmi all’aggettivo utilizzato da Janjan con cui, per una volta (e può capitare :)), non mi trovo d’accordo. Direi piuttosto che sia stata deludente, non disastrosa. La prima parte di stagione l’ha visto abbastanza brillante, ha vinto diverse corse – pur non esattamente di primo livello – e il 3° posto alla Liegi, gara decisa e preparata solo all’ultimo istante, non è affatto da disprezzare. Voto 6,5. Il Giro l’ha visto senz’altro sottotono, scoppiato di testa ancor prima che nelle gambe. Onore agli avversari che hanno fatto una grande corsa (anche se potrebbe non essere stata tutta farina del loro sacco, chissà…), ma 18 minuti di distacco non si possono giustificare solo con la loro bravura. Un po’ di autocritica in più non guasterebbe. Voto 4/5. Al Tour secondo me ha dimostrato di saperci stare: male nel tappone pirenaico, dove ha mollato nell’ultima salita e Dio solo sa perché… a posteriori, senza quella sciocchezza, sarebbe anche potuto entrare nei 10 in classifica. Perde la tappa dell’Alpe d’Huez per quella mancanza di acume tattico che è uno degli aspetti su cui deve migliorare, paga lo sforzo della fuga dell’Alpe nella tappa di La Toussuire ma rimane coi migliori nella tappa di Morzine, disputa un’ultima cronometro molto buona e chiude vincendo la classifica riservata ai giovani. Piccola soddisfazione personale, da non esaltare troppo, ma nemmeno da disprezzare, per uno che è alla prima esperienza in Francia. Voto 6,5. Il finale di stagione sembrava poterlo vedere protagonista in alcune corse (S.Sebastian su tutte), ma la benzina era terminata. Continua a correre durante tutto agosto, e non si capisce perché dal momento che è stanco: anche lui lo sa, ma vuol mettersi a disposizione della squadra per far vincere i compagni… lodevole, ma controproducente. Voto 5. Fate voi la media dei quattro giudizi, e avete il mio voto finale sulla stagione di Cunego. Deludente, ma non certo disastrosa, a mio avviso. Ricordiamoci del suo 2005, quella sì che fu un’annata disastrosa (e sfortunata). PS: anche a costo di prendermi una travata in faccia – però occhio che pure il mio montante destro non scherza :D – dico che comunque Cunego è uno dei corridori che gareggia di più durante la stagione. Non so se sia comunque di meno rispetto al ciclismo di qualche tempo fa, mi fido del giudizio di Janjanssen che ha sicuramente più memoria storica di me, però c’è da dire che i tempi sono decisamente cambiati… e in un ciclismo iperspecializzato e programmato fino al midollo, ritengo vada bene anche così.

 

[Modificato il 17/09/2006 alle 14:05 by marco83]


simone89 - 17/09/2006 alle 14:18

al tour cunego non è andato per fare classifica e nella prima tappa pirenaica ha tentato la fuga e nella salita finale ha finito l'energie..... e poi al giro damiano ha pagato molto la crono, infatti sia sul colle san carlo che sul bondone gli mancavano più energie mentali che fisiche..... inoltre volevo riportare un pezzo dell'intervista di eusebio Unzue direttore sportivo della Caisse d'Epargne presa dal numero di settembre di bicisport.... State bene vicini a cunego. quel che ha fatto nella terza settimana non è normale. ha testa e gambe, seguitelo. per il fututo del ciclismo italiano, quel ragazzo è una certezza.... Cunego è molto amato dai spagnoli, francesi e belgi e qui in italia siamo capaci di criticarlo pesantemente....


gabri59 - 18/09/2006 alle 00:06

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cecchini-pensiero al 100%, ineccepibile. [/quote] Ma cosa cavolo dici? :OIO


gabri59 - 18/09/2006 alle 00:12

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Non mi sembra così plagiato. [/quote] Non ho parlato di plagio. leggi questo: [quote] Finito il Tour, sapevo che sarebbe stato difficile arrivare competitivo al Mondiale, perché avrei dovuto chiedere al mio fisico un terzo picco di forma... L’anno prossimo farò la prima parte di stagione con il Giro d’Italia come primo obiettivo, ma prima correrò anche la Liegi, una corsa che mi piace molto. Salterò il Tour, che invece sarà il mio unico obiettivo nel 2008, e mi concentrerò sul finale di stagione... [/quote] e poi leggi questo: [quote] Divido la stagione in uno o due periodi di allenamento a seconda delle caratteristiche dell’atleta e degli obiettivi che si è prefissato. Per esempio, uno che punta al Tour farà una sola periodizzazione, chi invece punta alle Classiche dovrà fare una doppia periodizzazione, ad inizio e a metà stagione. [/quote] Ciao [/quote] Ma che stupidaggine. Tutti ma proprio tutti i preparatori dividono normalmente la stagione in due, non è una prerogativa di Cecchini. Sveglia, Davide, piantala con le tue fissazioni. Tra l' altro, ti faccio notare che quest' anno Damiano non ha diviso la stagione in due, è stato competitivo da fine febbraio ad agosto. E correndo due GT, cosa che pochissimi fanno, nessuno alla sua età.


pedalando - 18/09/2006 alle 00:13

[quote][i]Originariamente inviato da Frejus [/i] Occhio che se passa da 'ste parti gabri.... [/quote] ach! Frejus cassandra.... :doh:


gabri59 - 18/09/2006 alle 00:20

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] quello esposto da Cunego è il programma che Cecchini gli ha imposto... possiamo chiamarlo come vogliamo... o lavaggio del cervello o consigli o imposizioni del preparatore. la sostanza non cambia. Liegi, Giro ed eventualmente mondiale... mah.... perchè invece non puntare alla classiche (non solo Liegi ma pure Sanremo,Freccia e Amstel) saltando il Giro e correndo il Tour?[/quote] Lo farà nel 2008, per la prossima stagione preferisce puntare su Liegi, Giro e finale di stagione con il Mondiale, che è adatto a lui. E questo tipo di programmi sono quelli che fanno TUTTI, ma proprio TUTTI, tranne naturalmente quelli che puntano su di una sola corsa, di solito un GT, a stagione. Solo che Damiano è capace di essere competitivo per molto più tempo e molte più corse, pur spezzando la stagione in due. Per gli smemorati selettivi e fissati alla Davide, che ama sparare su Cunego, ricordo che [b]Damiano ha spezzato in due la stagione anche nel 2004, quando non era seguito da Cecchini[/b].


gabri59 - 18/09/2006 alle 00:26

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] Molto interessante questa intervista, oserei dire preoccupante. Che poi qualcuno non torni a dire che è l'unico corridore veramente completo, come i ciclisti di una volta, che corrre tutto l'anno, perchè becca una tranvata in faccia. [/quote] La tranvata in faccia la meriterebbe qualcun altro. Quest' anno A 24 ANNI Damiano è stato competitivo in primavera (non è andato a spasso come molti altri che puntano al Giro e sono competitivi solo in quello) ed ha corso per la classifica sia il Giro che il Tour (al Tour la classifica non era un obiettivo, ma ci si è ritrovato nella terza settimana ed ha lottato). DIMMI CHI ALLA SUA ETA' E' IN GRADO DI FARLO! Secondo te cosa avrebbe dovuto fare, correre di nuovo fino alla Japan Cup? Ma roba da matti.... :OIO


gabri59 - 18/09/2006 alle 00:37

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] E sì che quest'anno siamo tornati a vedere corridori Veramente Completi (Valverde)[/quote] Che si è visto nelle Ardenne, poi è sparito fino al Tour, dove si è ritirato, per poi fare i miracoli alla Vuelta otto settimane dopo essersi rotto (malamente, visto che è stato operato) la clavicola. [quote]e che Veramente corrono Tutto l'anno (Sastre).[/quote] Uh? Quel Sastre che in primavera non è esistito, vuoi dire? Che al Giro ha aiutato Basso in salita e poi è andato a spasso? Che poi è riscomparso per essere rivisto solo al Tour? Che alla Vuelta non va? Quel Sastre secondo te avrebbe corso tutto l' anno? Non hai vinto, ritenta. [quote]Liegi+campionato italiano a tappe (leggi giro) mi sembra un po' scarno come programma. Certo che Damiano è giovane ma se si aspetta il 2012... [/quote] Certo che se magari non aspettassi il 2012 per imparare a leggere le interviste...A quel programma devi aggiungere il finale di stagione, esattamente come nel 2004. Vai a rileggere.


pedalando - 18/09/2006 alle 00:38

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [b]Damiano ha spezzato in due la stagione anche nel 2004, quando non era seguito da Cecchini[/b]. [/quote] Significa che dal 2005 e'seguito dal Cecco? Da questo Cecco : http://cyclisme.dopage.free.fr/portraits/cecchini.htm ? :xxo


gabri59 - 18/09/2006 alle 00:40

[quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] basta con questi sospetti.... lasciatemi gustare una corsa senza l'ombra del sospetto... finchè un corridore non viene beccato per me è pulito... [/quote] Hai ragione, ma in quetso forum il partito di Basso ha dilagato, e visto che il varesino è stato beccato con le mani nella marmellata ora sparano su tutti, anche su quelli che al contrario di Basso non producono prestazioni stupefacenti.


gabri59 - 18/09/2006 alle 00:42

[quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Se c'è un errore che avevano fatto Cunego e chi lo segue, era proprio quello di spremersi troppo! Quest'anno Cunego ha fatto 2 corse a tappe finendole entrambe, ha corso una grande Liegi... non gli darei 8 a questa stagione perchè è Cunego e non un giovane sconosciuto, e perchè al Giro ha mostrato pecche tattiche non da poco (perchè mettere sempre la squadra a tirare? E fallo fare a Basso!). Il veramente completo Valverde in questa stagione finirà una sola corsa a tappe (certo, al Tour non si è rotto la clavicola apposta). Sastre sta facendo una grande impresa a concludere (e in che modo!) 3 GT: voglio vedere come reagirà il suo fisico a queste sollecitazioni. Ti cito un esempio: Cipo nel 2002. Forza la preparazione, arrivando alla Sanremo con una forma strepitosa, la vince, fa il Fiandre arrivando 9°, vince la Gand, fa un Giro spettacolare (6 tappe vinte), Leblanc non lo invita al Tour e lui fa la scenata del ritiro (altro che ritiro: chiedete al povero Scirea, 8 ore al giorno solo menare!), fa la Vuelta, vince 3 tappe, e fa il Mondiale. Non contento, l'anno dopo forza ancora di più la preparazione: alla Sanremo tira il gruppo sul Poggio, al disperato inseguimento di Bettini e co., vince 2 tappe al Giro (ma rimedia scoppole da Petacchi), cade e cosa fa? Finisce lì la stagione (tranne la vergognosa comparsata alla Vuelta). Era cotto, nelle gambe e nella testa. Cunego ha già provato cosa vuol dire tirarsi troppo il collo, chiedere troppo al proprio fisico (ricordate il Lombardia 2004? La settimana prima era andato a una fiera a Las Vegas perchè glielo chiedeva la Cannondale! E la settimana dopo aveva ancora fatto la Japan Cup!). Fa bene a concludere la stagione un po' in anticipo, se le gambe non vanno proprio allora gareggiare diventa inutile se non controproducente. Per il 2007 punti bene alla Liegi, che ha dimostrato di poter vincere. Faccia un bel Giro, prepari bene il Mondiale. Se la gamba c'è, non si tirerà indietro a fare altre corse. Smettiamola di chiedere ai corridori di andare oltre ai loro limiti di sopportazione fisica, e poi lamentarci se si dopano. [/quote] Finalmente la voce della ragione :clap::clap::clap::clap::clap:


gabri59 - 18/09/2006 alle 01:04

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Una volta si correva molto di più, non meno. Guardati una stagione di V.Looy. O di Hinault. O di Gimondi.[/quote] Hai assolutamente ragione. Il problema è che al giorno d'oggi non lo fa più nessuno. Basso & c. in primis. Non solo, ma quasi nessuno è competitivo a lungo quanto lo è Damiano, guarda ad esempio cosa hanno fatto Basso, Gutierrez e Simoni in primavera. O Simoni al Tour. Damiano ha una continuità che nessuno ha. [quote]3 alla liegi. Benino. Adorni lo è stato 3 volte (anzi una secondo)[/quote] Uh, bene. Vedremo cosa avrà fatto Damiano alla Liegi quando smetterà di correre. [quote]4 a 18 minuti al giro. Senza neanche una tappa. Il giro più duro degli ultimi 20 anni.[/quote] Per me è arrivato secondo al Giro. Contro gli extraterrestri c'è poco da fare, e io sono ben felice che Damiano non produca quel genere di prestazioni. [quote]Ah fatto il tour. Neanche una tappa vinta, maglia bianca per pochi secondi contro un certo tedesco famosissimo. Fine della stroria. La maglia bianca? Quando la vincevano altri era snobbata, naturalmente...[/quote] Secondo all' Alpe d'Huez, dopo avere fatto la corsa. Contro un CSC. Basso ha dovuto aspettare di avere 27 anni e un regalo plateale per vincere una tappa al Tour, nonostante si sia dedicato solo a quello snobbando il Giro. Alla sua prima partecipazione se l' è sognato un secondo posto all' Alpe. E quando ha vinto la maglia bianca, a differenza di Damiano Basso non aveva corso anche il Giro. Una doppietta di maglie bianche è riuscita l' ultima volta ad un certo Marco Pantani, ben 12 anni fa (anche se Marco fece decisamente meglio, podio in entrame le corse). Quanto ai pochi secondi su Fothen, il tedesco non ha corso il Giro e il Tour era il suo obiettivo principale. Non lo era invece per Damiano, che avendo puntato sul Giro ha corso il Tour per imparare e puntare ad una tappa, e solo sulle Alpi nell' ultima settimana ha lottato per quell' obiettivo, una volta vistosi competitivo. [quote]Stagione accettabile? Per Nibali sarebbe stata buona. Per uno che è stato numero uno UCI è stata disastrosa.[/quote] [img]http://www.ten-tenths.com/forum/images/smilies/rofl1.gif[/img] Disastrosa? :bla: Chissà quanti vorrebbero avere avuto la sua "disastrosa" stagione :bla: [quote]Speriamo cambi strada. Basta puntare solo sulla gare a tappe[/quote] Un altro che non sa leggere le interviste :OIO


Monsieur 40% - 18/09/2006 alle 01:13

Gabri, ma hai avuto una soffiata? Ti hanno detto che si stava "parlando" di Cunego e hai sguainato la spada? Perché invece di ribattere - come hai fatto a ripetizione negli ultimi post - non commenti l'intervista di Damiano? Sai leggere solo quello che dicono gli utenti? Quello che dice Damiano non lo commenti? Aranciata e Jerrydrake, una volta, non erano coloro che applaudivi quando parlavano bene di Cunego? Ah, già, vero: ora sono nemici...


gabri59 - 18/09/2006 alle 01:16

[quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] volevo riportare un pezzo dell'intervista di eusebio Unzue direttore sportivo della Caisse d'Epargne presa dal numero di settembre di bicisport.... State bene vicini a cunego. quel che ha fatto nella terza settimana non è normale. ha testa e gambe, seguitelo. per il fututo del ciclismo italiano, quel ragazzo è una certezza.... Cunego è molto amato dai spagnoli, francesi e belgi e qui in italia siamo capaci di criticarlo pesantemente.... [/quote] Eh sì, purtroppo qui in Italia la "parrocchia" di Basso, che è molto potente politicamente, è molto forte. Anche e soprattutto qui su questo sito. :OIO Davvero, a volte penso che Damiano dovrebbe cambiare nazionalità. PS: grazie per avere riportato il brano dell' intervista, non l' avevo letta. :)


gabri59 - 18/09/2006 alle 01:39

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [b]Damiano ha spezzato in due la stagione anche nel 2004, quando non era seguito da Cecchini[/b]. [/quote] Significa che dal 2005 e'seguito dal Cecco?[/quote] Questo non lo so, ma so con certezza che nel 2004 non lo era. [b]Nel 2004 e prima era Basso ad essere seguito da Cecchini[/b], con tutta la [b]CSC[/b] (alcuni di loro erano tuttora seguiti da Cecchini sotto la supervisione di Riis). Ma comunque quello di Cecchini è un argomento pretestuoso: ha seguito o segue moltissimi atleti, e inoltre ad esempio il vero salto di qualità (diciamo così) Basso l' ha fatto con Fuentes, a quanto si è visto. Inoltre, si è anche visto che vecchi e nuovi clienti di Cecchini (Ullrich e Basso) si servivano da Fuentes, mentre moltissimi altri no. Infine, non mi sembra proprio che ci sia differenza tra i preparatori "chiacchierati" e gli altri: chi aveva mai "chiacchierato" Fuentes, perlomeno qui? Eppure mezzo mondo, non solo ciclistico, si rivolgeva a lui per le trasfusioni, che sono il doping più effettivo, l' unico che stravolge i valori. E i dottori che collaboravano con Fuentes? E atleti che producono prestazioni [i]stupefacenti[/i] ma non sono seguiti da preparatori "chiacchierati" (perlomeno non chiacchierati qui)? E che dire degli atleti che si sono trasferiti in Svizzera, paradiso del doping, come Ullrich, Freire e recentemente Basso (e Riis)? PS: Monsieur, se permetti preferisco innanzitutto commentare ciò che scrivono gli altri utenti - i forum sono fatti per questo, suvvia. Utenti con i quali posso essere d' accordo, o posso non esserlo, ed è anche, naturalmente, il caso di Davide e Jerrydrake. Che con uno dei tuoi voli pindarici definisci miei "nemici"...boh, perchè, non mi risulta, te l' hanno forse detto loro? Scusa, ma non hai niente di meglio da fare che intervenire in questo modo? Ooops, dimenticavo la "linea" di questo sito, come non detto...


Monsieur 40% - 18/09/2006 alle 01:44

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Scusa, ma non hai niente di meglio da fare che intervenire in questo modo? Ooops, dimenticavo la "linea" di questo sito, come non detto... [/quote] Io, eh...?! :Od:


marco83 - 18/09/2006 alle 11:51

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote]e che Veramente corrono Tutto l'anno (Sastre).[/quote] Uh? Quel Sastre che in primavera non è esistito, vuoi dire? Che al Giro ha aiutato Basso in salita e poi è andato a spasso? Che poi è riscomparso per essere rivisto solo al Tour? Che alla Vuelta non va? Quel Sastre secondo te avrebbe corso tutto l' anno? Non hai vinto, ritenta. [/quote] Gabri, a volte servirebbe informarsi prima di parlare a sproposito... dai un'occhiata alla scheda di Sastre, relativa alla stagione 2006: http://www.cicloweb.it/viewcic.php?key_prog=269 Forse che la Klasika Primavera e il Giro dei Paesi Baschi si corrono in agosto?!? Forse che finire quarti alla Vuelta significa "non andare"? Mah... :bla:


aranciata_bottecchia - 18/09/2006 alle 15:04

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Non mi sembra così plagiato. [/quote] Non ho parlato di plagio. leggi questo: [quote] Finito il Tour, sapevo che sarebbe stato difficile arrivare competitivo al Mondiale, perché avrei dovuto chiedere al mio fisico un terzo picco di forma... L’anno prossimo farò la prima parte di stagione con il Giro d’Italia come primo obiettivo, ma prima correrò anche la Liegi, una corsa che mi piace molto. Salterò il Tour, che invece sarà il mio unico obiettivo nel 2008, e mi concentrerò sul finale di stagione... [/quote] e poi leggi questo: [quote] Divido la stagione in uno o due periodi di allenamento a seconda delle caratteristiche dell’atleta e degli obiettivi che si è prefissato. Per esempio, uno che punta al Tour farà una sola periodizzazione, chi invece punta alle Classiche dovrà fare una doppia periodizzazione, ad inizio e a metà stagione. [/quote] Ciao [/quote] Ma che stupidaggine. [/quote] Si chiamano "casuali coincidenze". [quote] Tutti ma proprio tutti i preparatori dividono normalmente la stagione in due, non è una prerogativa di Cecchini. Sveglia, Davide, piantala con le tue fissazioni. [/quote] Ma io sono d'accordo, infatti credo che Conconi, Ferrari e Cecchini abbiano fatto scuola. Non capisco perchè dovrei svegliarmi, visto che sei d'accordo con me sull'omogeneità delle abitudini del plotone. [quote] Tra l' altro, ti faccio notare che quest' anno Damiano non ha diviso la stagione in due, è stato competitivo da fine febbraio ad agosto. [/quote] Ma sì, l'ha divisa in due parti: marzo-aprile-maggio (neanche tutto), quindi luglio, con l'appendice del Lazio e alcune presenze trascurabili, prezzemolesche. [quote] E correndo due GT, cosa che pochissimi fanno, nessuno alla sua età. [/quote] Vero, Bartoli glielo ha rimproverato, e Bartoli conosce bene Cecchini. Detto fatto, nei prossimi due anni parteciperà ad un solo GT all'anno, stando alle sue stesse parole.

 

[Modificato il 18/09/2006 alle 15:17 by aranciata_bottecchia]


Lore_88 - 18/09/2006 alle 15:12

Personalmente la prossima stagione di Cunego la imposterei così: 1° parte: Classiche delle Ardenne + Giro; 2° parte: Vuelta + Mondiale + Lombardia. Una mia curiosità (che probabilmente non verrà mai esaudita) sarebbe vedere il veronese alle prese col Fiandre. Gabri, pigliati una camomilla e calmati che mi stai facendo venire il nervoso. Ah, un'altra cosa: il fatto di avere "contro" tutto il mondo, o quasi, non ti fa sorgere il dubbio che ci sia qualcosa di sbagliato nei tuoi interventi? Che sia forse il modo di porgersi nei confronti della gente?


aranciata_bottecchia - 18/09/2006 alle 15:13

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Per gli smemorati selettivi e fissati alla Davide, che ama sparare su Cunego, ricordo che [b]Damiano ha spezzato in due la stagione anche nel 2004, quando non era seguito da Cecchini[/b]. [/quote] Popopò, ne sei proprio proprio sicura? Qualcuno mi ha riferito che nel suo "diario" raccontava che il 3 gennaio 2004 era a Lucca per fare il test Conconi? Perchè proprio a Luccà? Perchè l'è bbona la ribollita? mah... Che c'entra "sparare"? La verità è verità, nessuno spara.


simone89 - 18/09/2006 alle 15:15

cunego al fiandre sarebbe bellissimo vederlo... forse sarà possibile nel 2008 quando farà le classiche di primavera e il tour...


furslide - 19/09/2006 alle 17:31

quando leggo interviste di Cunego c'é solo da scuotere la testa. non parla di ció che pensa (perché é talmente privo di fantasia che pensarci da solo non ce la fa) ma di quello che qualcun altro gli ha messo nella testa. e quando sento la parola "preparatore" mi viene il vomito. che qualcun altro ti dica come e quando correre mi sembra troppo assurdo. Il ciclismo ormai mni sembra diventato come un videogioco "Cycling Manager" dove i preparatori e direttori ci stanno davanti al Pc per dirigere gli atleti.


gabri59 - 19/09/2006 alle 17:36

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Tutti ma proprio tutti i preparatori dividono normalmente la stagione in due, non è una prerogativa di Cecchini. Sveglia, Davide, piantala con le tue fissazioni. [/quote] Ma io sono d'accordo, infatti credo che Conconi, Ferrari e Cecchini abbiano fatto scuola. Non capisco perchè dovrei svegliarmi, visto che sei d'accordo con me sull'omogeneità delle abitudini del plotone.[/quote] Non fare lo gnorri, Davide...Perchè allora non sei coerente con quanto hai appena affermato e non lo chiami "pensiero dei preparatori del ciclismo"? [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Tra l' altro, ti faccio notare che quest' anno Damiano non ha diviso la stagione in due, è stato competitivo da fine febbraio ad agosto. [/quote] Ma sì, l'ha divisa in due parti: marzo-aprile-maggio (neanche tutto), quindi luglio, con l'appendice del Lazio e alcune presenze trascurabili, prezzemolesche.[/quote] "Neanche tutto" maggio? Bof, le tre settimane del Giro non ti sembrano un impegno agonistico sufficiente? E sì, non ha corso in giugno, ma di solito spezzare in due la stagione significa fare una pausa agonistica di due mesi, non di uno. E spesso nella pausa agonistica è compresa anche una pausa vera. [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] E correndo due GT, cosa che pochissimi fanno, nessuno alla sua età. [/quote] Vero, Bartoli glielo ha rimproverato, e Bartoli conosce bene Cecchini. Detto fatto, nei prossimi due anni parteciperà ad un solo GT all'anno, stando alle sue stesse parole.[/quote] Questa è una vera "perla".... Davide, se Damiano vuole puntare al Mondiale e al finale di stagione, e in generale anche alle classiche, deve per forza fare così. E ancora una volta non si vede proprio cosa c’entri Cecchini, e tantomeno Bartoli, dato che tutti fanno esattamente la stessa cosa. Con la differenza, però, che moltissimi non sono competitivi con continuità quanto lo è Damiano. Basso, per fare un esempio a caso, l' anno scorso è stato competitivo esclusivamente al Giro (non in classifica però) e a Tour, con l' appendice della corsa sociale della CSC (pardon, del Giro di Danimarca). Nulla prima, in mezzo e dopo. Ed ha quattro anni più di Damiano. La continuità di Cunego è una delle ragioni che lo rendono "vero". [quote]Qualcuno mi ha riferito che nel suo "diario" raccontava che il 3 gennaio 2004 era a Lucca per fare il test Conconi? Perchè proprio a Luccà? Perchè l'è bbona la ribollita? mah... Che c'entra "sparare"? La verità è verità, nessuno spara[/quote] A Lucca perchè tutta la Saeco faceva lì i test di inizio stagione. E di nuovo, Davide, non fare lo gnorri...tirare in ballo continuamente Cecchini come fai, spesso del tutto sproposito come adesso, o peggio fare insinuazioni anche pesanti come hai fatto su Cunego è esattamente "sparare". A maggior ragione perchè riservi questo simpatico trattamento ad un solo corridore. Che ne diresti ad esempio di martellare allo stesso modo tutti gli altri clienti presenti e passati di Cecchini, a cominciare da Basso? E di riservare lo stesso trattamento a tutti gli altri prof e alla quindicina (leggo) di preparatori che vanno per la maggiore? Poi, per passare ad un altro livello, potresti citare ogni due nanosecondi Funtes e i suoi clienti. Ciao!


gabri59 - 19/09/2006 alle 17:41

[quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] cunego al fiandre sarebbe bellissimo vederlo... forse sarà possibile nel 2008 quando farà le classiche di primavera e il tour... [/quote] Anche a me piacerebbe tanto, e penso anche che potrebbe fare molto bene. Speriamo nel 2008... Intanto, per fortuna, Damiano ha dichiarato amore eterno verso la Liegi, dicendo che gli piace tantissimo e che proverà a vincerla ogni anno fino a quando correrà. Ne sono strafelice perchè è una delle classiche più belle, la mia preferita. :):):)


Monsieur 40% - 19/09/2006 alle 17:41

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [...]Basso, per fare un esempio a caso, l' anno scorso è stato competitivo esclusivamente al Giro (non in classifica però)[...][/quote] Gabri, una pregunta: secondo te Di Luca, Ruggero Marzoli e Brajkovic, nella Vuelta 2006 appena conclusa, sono stati competitivi nella classifica di quella corsa o no?


gabri59 - 19/09/2006 alle 17:50

[quote][i]Originariamente inviato da furslide [/i] quando leggo interviste di Cunego c'é solo da scuotere la testa. non parla di ció che pensa (perché é talmente privo di fantasia che pensarci da solo non ce la fa) ma di quello che qualcun altro gli ha messo nella testa. e quando sento la parola "preparatore" mi viene il vomito. che qualcun altro ti dica come e quando correre mi sembra troppo assurdo. [/quote] Quando leggo interventi come questo c'è solo da scuotere la testa. Perchè naturalmente stai parlando con perfetta cognizione di causa di un ragazzo che conosci molto bene a livello personale, al punto da sapere con certezza cosa pensi o non pensi o quali scelte siano sue o di altri... Ma fammi il piacere! :OIO


BJH* - 19/09/2006 alle 18:28

Per me l'annata di Cunego è da 6-----. l'8 forse lo riferisce alle senzazioni + che alle prestazioni e in relazione al 2005 + che alle sue potenzialità che si presume siano ben superiori. Per le classifiche a giro e Tour tutto sommato non è stato un disastro (non bene ma nemmeno un disastro) mentre effettivamente la mancanza di acuti non può non essere vista come una pecca. Le stesse classifiche ma con una vittoria a giro e Tour avrebbero un altro sapore. Per la faccenda Cecchini non cecchini credo che non sia possibile catalogare l'adesione o meno ad un santone in base a quanto dichiarato (poi che lo segua o no è un'altro discorso) e soprattutto non credo all'equazione inversa, niente picchi = niente santone.


aranciata_bottecchia - 19/09/2006 alle 18:57

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Tutti ma proprio tutti i preparatori dividono normalmente la stagione in due, non è una prerogativa di Cecchini. Sveglia, Davide, piantala con le tue fissazioni. [/quote] Ma io sono d'accordo, infatti credo che Conconi, Ferrari e Cecchini abbiano fatto scuola. Non capisco perchè dovrei svegliarmi, visto che sei d'accordo con me sull'omogeneità delle abitudini del plotone.[/quote] Non fare lo gnorri, Davide...Perchè allora non sei coerente con quanto hai appena affermato e non lo chiami "pensiero dei preparatori del ciclismo"? [/quote] Non fare la gnorri Gabri, sai benissimo che Cecchini è un capofila. [quote] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Tra l' altro, ti faccio notare che quest' anno Damiano non ha diviso la stagione in due, è stato competitivo da fine febbraio ad agosto. [/quote] Ma sì, l'ha divisa in due parti: marzo-aprile-maggio (neanche tutto), quindi luglio, con l'appendice del Lazio e alcune presenze trascurabili, prezzemolesche.[/quote] "Neanche tutto" maggio? Bof, le tre settimane del Giro non ti sembrano un impegno agonistico sufficiente? E sì, non ha corso in giugno, ma di solito spezzare in due la stagione significa fare una pausa agonistica di due mesi, non di uno. E spesso nella pausa agonistica è compresa anche una pausa vera. [/quote] Non mi nasconderei dietro ad un dito come stai facendo: la fase culminante e finale della "periodizzazione" è il picco di forma. Nell'intervista Cunego stesso fa riferimento all'impossibilità di ottenere un terzo picco di forma, ovvero lo stesso Cunego afferma che ha effettuato due periodizzazioni. [quote] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] E correndo due GT, cosa che pochissimi fanno, nessuno alla sua età. [/quote] Vero, Bartoli glielo ha rimproverato, e Bartoli conosce bene Cecchini. Detto fatto, nei prossimi due anni parteciperà ad un solo GT all'anno, stando alle sue stesse parole.[/quote] Questa è una vera "perla".... Davide, se Damiano vuole puntare al Mondiale e al finale di stagione, e in generale anche alle classiche, deve per forza fare così. [/quote] Vero, è un corridore come gli altri e fa tutto quello che fanno gli altri, me ne sono accorto. [quote] E ancora una volta non si vede proprio cosa c’entri Cecchini, e tantomeno Bartoli, dato che tutti fanno esattamente la stessa cosa. [/quote] C'entrano proprio perchè tutti fanno esattamente la stessa cosa, come hai scritto correttamente. [quote] Con la differenza, però, che moltissimi non sono competitivi con continuità quanto lo è Damiano. Basso, per fare un esempio a caso, l' anno scorso... [/quote] Lascerei perdere questi discorsi, Basso, per fare un esempio a caso, nel 2004 fu competitivo dall'inizio di febbraio fino al Lombardia. La patente di corridore "vero" non la darei nemmeno ad uno che si compra le vitamine da solo, figurati se c'è di mezzo la ribollita... [quote] [quote]Qualcuno mi ha riferito che nel suo "diario" raccontava che il 3 gennaio 2004 era a Lucca per fare il test Conconi? Perchè proprio a Luccà? Perchè l'è bbona la ribollita? mah... Che c'entra "sparare"? La verità è verità, nessuno spara[/quote] A Lucca perchè tutta la Saeco faceva lì i test di inizio stagione. [/quote] Interessante...davvero tutta la Saeco? Con continuità dai tempi di Cipollini in poi?


janjanssen - 19/09/2006 alle 20:11

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Una volta si correva molto di più, non meno. Guardati una stagione di V.Looy. O di Hinault. O di Gimondi.[/quote] Hai assolutamente ragione. Il problema è che al giorno d'oggi non lo fa più nessuno. Basso & c. in primis. Non solo, ma quasi nessuno è competitivo a lungo quanto lo è Damiano, guarda ad esempio cosa hanno fatto Basso, Gutierrez e Simoni in primavera. O Simoni al Tour. Damiano ha una continuità che nessuno ha. [quote]3 alla liegi. Benino. Adorni lo è stato 3 volte (anzi una secondo)[/quote] Uh, bene. Vedremo cosa avrà fatto Damiano alla Liegi quando smetterà di correre. [quote]4 a 18 minuti al giro. Senza neanche una tappa. Il giro più duro degli ultimi 20 anni.[/quote] Per me è arrivato secondo al Giro. Contro gli extraterrestri c'è poco da fare, e io sono ben felice che Damiano non produca quel genere di prestazioni. [quote]Ah fatto il tour. Neanche una tappa vinta, maglia bianca per pochi secondi contro un certo tedesco famosissimo. Fine della stroria. La maglia bianca? Quando la vincevano altri era snobbata, naturalmente...[/quote] Secondo all' Alpe d'Huez, dopo avere fatto la corsa. Contro un CSC. Basso ha dovuto aspettare di avere 27 anni e un regalo plateale per vincere una tappa al Tour, nonostante si sia dedicato solo a quello snobbando il Giro. Alla sua prima partecipazione se l' è sognato un secondo posto all' Alpe. E quando ha vinto la maglia bianca, a differenza di Damiano Basso non aveva corso anche il Giro. Una doppietta di maglie bianche è riuscita l' ultima volta ad un certo Marco Pantani, ben 12 anni fa (anche se Marco fece decisamente meglio, podio in entrame le corse). Quanto ai pochi secondi su Fothen, il tedesco non ha corso il Giro e il Tour era il suo obiettivo principale. Non lo era invece per Damiano, che avendo puntato sul Giro ha corso il Tour per imparare e puntare ad una tappa, e solo sulle Alpi nell' ultima settimana ha lottato per quell' obiettivo, una volta vistosi competitivo. [quote]Stagione accettabile? Per Nibali sarebbe stata buona. Per uno che è stato numero uno UCI è stata disastrosa.[/quote] [img]http://www.ten-tenths.com/forum/images/smilies/rofl1.gif[/img] Disastrosa? :bla: Chissà quanti vorrebbero avere avuto la sua "disastrosa" stagione :bla: [quote]Speriamo cambi strada. Basta puntare solo sulla gare a tappe[/quote] Un altro che non sa leggere le interviste :OIO [/quote] Posso avere le mie opinioni Gabri? Se tu da tifosa di Cunego sei contenta della sua annata, ben per te. Mica mi dispiace che gli altri siano contenti. Io dico solo che Cunego in quest'anno NON HA VINTO NIENTE. NIENTE. Se la solfa dei 25 anni è una scusa per tutto, bene. Continuiamo pure così. Cunego è stato COMPETITIVO da FEBBRAIO ad AGOSTO? Interessante. Veramente interessante. Segno che le corse H2 o H3 ti interessano molto. Cosa che denota grande amore per il ciclismo. Io non critico la stagione di Cunego da ora. E non mi interessa di Cecchini o altro. Dico solo che la scelta di fare giro e Tour sarebbe stata disastrosa, impedendogli di essere competitivo in quelle corse, in linea o a tappe brevi, che PURE hanno fatto la storia del ciclismo. Che poi valuti Fothen un avversario dergno di un ex numero UNO della classifica UCI , è sintomatico di come le cotiche servano per cucinare ogni tipo di piatto. Restando cotiche. Non è da oggi che critico le scelte di Cunego. E non l'ho mai fatto nè con spirito malevolo, nè per campo preso. Solo che da due anni, per un motivo (malattia) o l'altro (scelta sbaglatissima degli impegni) non vince una corsa degna della sua classe. NEANCHE UNA. Ripeto, contenti voi...... Ah, io le interviste le so leggere. Senza avere deformazioni della partigianeria più spinta. Ma tanto il ciclismo è il paese dei balocchi ormai. Sembra di ascoltare un dibattito parlamentare. No. a me questo sistema non interessa. Goditi i successi di Cunego quest'anno, Gabri. Ma sforza la fantasia, sennò...........


gabri59 - 19/09/2006 alle 21:41

[quote][i]Originariamente inviato da BJH* [/i] Per me l'annata di Cunego è da 6-----. l'8 forse lo riferisce alle senzazioni + che alle prestazioni e in relazione al 2005 + che alle sue potenzialità che si presume siano ben superiori. Per le classifiche a giro e Tour tutto sommato non è stato un disastro (non bene ma nemmeno un disastro) mentre effettivamente la mancanza di acuti non può non essere vista come una pecca. Le stesse classifiche ma con una vittoria a giro e Tour avrebbero un altro sapore.[/quote] Beh, certo che se Damiano potesse vantare delle vittorie invece dei secondi o terzi posti che ha ottenuto (Liegi, Passo Lanciano, Aprica, Alpe d' Huez, Giro del Lazio sono i primi che mi vengono in mente)la sua stagione avrebbe avuto tutto un altro sapore, ma le cose per svariati motivi sono andate come sono andate. La cosa importante è che Damiano era lì, c'era, ed è importante soprattutto perchè l' anno scorso ha vissuto un inferno ed è ancora tanto giovane. Crescerà, imparerà anche dagli errori che ha commesso e che, cosa importante, ha ammesso di avere fatto. Ciò che ha fatto è importante nonostante l' assenza di vittorie di grandissimo peso: personalmente condivido il giudizio che dà alla sua stagione e aspetto con fiducia il futuro. [quote] non credo all'equazione inversa, niente picchi = niente santone.[/quote] Nemmeno io, per la verità. Il ricorso ad un preparatore è indispensabile, un allenatore c'è in tutti gli sport, a meno che non si voglia affidarsi al proprio DS, che certamente anche nei casi in cui segue la preparazione dei corridori non è un professionista del settore. Poi, bisogna vedere che tipo di lavoro viene impostato, la differenza è tutta qui, e si sa che lo stesso preparatore "lavora" a livelli diversi con i diversi corridori (vedi Fuentes, che peraltro non è nemmeno un preparatore vero e proprio se non sbaglio) Certi "picchi" di forma troppo alti rispetto al rendimento medio di un corridore sono uniformemente distribuiti nel plotone e non corrispondono a un preparatore piuttosto che ad un altro, con la sola vistosa eccezione di uno a quanto ho visto. Diciamo svizzero. Idem per le stagioni "bucate" o la mancanza di "picchi" vistosi.


gabri59 - 19/09/2006 alle 22:17

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cecchini è un capofila.[/quote] UN, appunto, non IL. Quindi non si capisce proprio perchè tu continui a battere quel chiodo. [quote] [i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] la fase culminante e finale della "periodizzazione" è il picco di forma. Nell'intervista Cunego stesso fa riferimento all'impossibilità di ottenere un terzo picco di forma, ovvero lo stesso Cunego afferma che ha effettuato due periodizzazioni.[/quote] E allora? Quello che stavo dicendo e che sottolineavo è che tranne la pausa agonistica di giugno Damiano ha corso con continuità ad alti livelli da fine febbraio a inizio agosto, senza presentare picchi di forma stratosferici e abissi profondi di rendimento. [quote] [i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] E correndo due GT, cosa che pochissimi fanno, nessuno alla sua età. [/quote] Vero, è un corridore come gli altri e fa tutto quello che fanno gli altri, me ne sono accorto.[/quote] Non direi, tra i corridori della sua età Damiano è stato l' unico a correre due GT. E sì, tutti periodizzano, ma ancora una volta sottolineo come all' interno delle periodizzazioni ci sia chi presenta picchi di forma stratosferici preceduti e seguiti da prestazioni normali o spesso fortemente negative, e chi come Damiano invece abbia un rendimento logico e omogeneo. Ed è questa la differenza che, ripeto, mi preme sottolineare, non le periodizzazioni che, peraltro, esistono in tutti gli sport. [quote]Lascerei perdere questi discorsi, Basso, per fare un esempio a caso, nel 2004 fu competitivo dall'inizio di febbraio fino al Lombardia.[/quote] Davide, ho fatto l' esempio di Basso nel 2005 perchè, come Damiano quest' anno, è stato l' unico anno in cui ha corso due GT, e quindi sono due stagioni paragonabili. Se vogliamo parlare di stagioni incentrate su di un solo GT, allora possiamo paragonare a quello di Basso il 2004 di Cunego. Ma stavamo parlando di questa stagione. [quote]Con continuità dai tempi di Cipollini in poi?[/quote] Francamente, non ne ho idea.


gabri59 - 19/09/2006 alle 22:27

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Cunego è stato COMPETITIVO da FEBBRAIO ad AGOSTO? Interessante. Veramente interessante. Segno che le corse H2 o H3 ti interessano molto. Cosa che denota grande amore per il ciclismo. Io non critico la stagione di Cunego da ora. E non mi interessa di Cecchini o altro. Dico solo che la scelta di fare giro e Tour sarebbe stata disastrosa, impedendogli di essere competitivo in quelle corse, in linea o a tappe brevi, che PURE hanno fatto la storia del ciclismo.[/quote] Jan, in parte ti ho già risposto in uno dei post precedenti. Questa stagione di Damiano ha risentito delle scorie dell' inferno dell' anno scorso. Non poteva fare un programma più impegnativo in primavera. Si sapeva che la scelta di correre il Tour era rischiosa e gli avrebbe precluso quasi con certezza il finale di stagione, e io stessa avevo delle grosse perplessità, ma è stata una scelta che alla fine si è rivelata giusta. Io ho fiducia, moltissima, nel futuro. :)


simone89 - 19/09/2006 alle 22:32

cunego è un mostro di questo sport e presto lo dimostrerà.... smettetela di parlare di doping, se verrà beccato allora accusatelo pure....ma per ora non dite cose insulse che magari non sono vere...


Ivan il terribile - 19/09/2006 alle 22:49

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] e visto che il varesino è stato beccato con le mani nella marmellata[/quote] :?


aranciata_bottecchia - 19/09/2006 alle 23:06

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] UN, appunto, non IL. Quindi non si capisce proprio perchè tu continui a battere quel chiodo. [/quote] Veramente nell'ambiente lo chiamano "IL" preparatore, leggiti il suo curriculum. Davvero non capisci? É un tuo problema secondo me, non mi riguarda. [quote] E allora? Quello che stavo dicendo e che sottolineavo è che tranne la pausa agonistica di giugno Damiano ha corso con continuità ad alti livelli da fine febbraio a inizio agosto, senza presentare picchi di forma stratosferici e abissi profondi di rendimento. [/quote] Quattro mesi di corse, due picchi di forma, come del resto conferma Cunego stesso. [quote] E sì, tutti periodizzano, ma ancora una volta sottolineo come all' interno delle periodizzazioni ci sia chi presenta picchi di forma stratosferici preceduti e seguiti da prestazioni normali o spesso fortemente negative, e chi come Damiano invece abbia un rendimento logico e omogeneo. [/quote] Vedi, io penso che Cunego sia un corridore fuori categoria, e siamo d'accordo, e penso che faccia quello che fanno "tutti", e mi pare di capire che siamo d'accordo. A te dà fastidio che io non riesca ad accettare quello che fanno "tutti", e una volta di più è un problema tuo, davvero non mi riguarda. Tra le altre cose ti esprimi come se Cunego non avesse margini di miglioramento: ti dico che le prestazioni di Cunego sono già al limite dell'accettabile, che farai e che dirai se progredirà ulteriormente? [quote]Lascerei perdere questi discorsi, Basso, per fare un esempio a caso, nel 2004 fu competitivo dall'inizio di febbraio fino al Lombardia.[/quote] [quote] Davide, ho fatto l' esempio di Basso nel 2005 perchè, come Damiano quest' anno, è stato l' unico anno in cui ha corso due GT, e quindi sono due stagioni paragonabili. Se vogliamo parlare di stagioni incentrate su di un solo GT, allora possiamo paragonare a quello di Basso il 2004 di Cunego. Ma stavamo parlando di questa stagione. [/quote] Ma certo, io ti ho solo fatto notare che nel 2004 Basso ha corso dall'inizio di febbraio fino al Lombardia, con risultati nei mesi di febbraio (non fine febbraio), marzo, aprile, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre. Otto mesi di corsa, con la pausa di maggio. Per questo dovrei benedire Basso? Lungi da me.


gabri59 - 22/09/2006 alle 00:48

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Vedi, io penso che Cunego sia un corridore fuori categoria, e siamo d'accordo, e penso che faccia quello che fanno "tutti", e mi pare di capire che siamo d'accordo.[/quote] Dipende. Se stai parlando della periodizzazione, allora ok, la fanno tutti, la fanno anche in altri sport, Damiano l' ha sempre fatta e non capisco questa tua improvvisa stigmatizzazione. Se sottintendi altro, come mi pare di capire avendo letto altri tuoi post in altri thread, allora no, non sono affatto d' accordo, perchè non credo affatto che tutti facciano le stesse cose, e per rendersene conto basta guardare le corse. E poi guardare chi c'era e chi non c'era da Fuentes. [quote]Tra le altre cose ti esprimi come se Cunego non avesse margini di miglioramento: ti dico che le prestazioni di Cunego sono già al limite dell'accettabile, che farai e che dirai se progredirà ulteriormente?[/quote] Non mi sembra proprio di esprimermi come se Damiano non avesse margini di miglioramento. Certo che li ha, sta ancora maturando atleticamente dato che ha compiuto 25 anni l' altro ieri. E le sue prestazioni non sono affatto al limite dell' accettabile, anche perchè proprio come dici anche tu è un corridore fuori categoria. Ed ha avuto una carriera estremamente lineare, ad esempio non si è inventato o costruito corridore da corse a tappe, lo è sempre stato. Le vinceva anche da ragazzino, così come vinceva allo sprint o in salita. Non ha cambiato struttura muscolare, le sue cosce sono uguali a 7 anni fa, è solo più magro. Niente acne, niente mentone, niente manone e piedoni, niente tettine d' inverno. Certo, se continuerà a guadagnare wattage anche dopo i 26/27 anni, se partorirà imprese stupefacenti, allora sarà tutto un altro discorso.


aranciata_bottecchia - 22/09/2006 alle 12:29

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Dipende. Se stai parlando della periodizzazione, allora ok, la fanno tutti, la fanno anche in altri sport, [/quote] Vero, mi ricordo che anche la Belmondo si lamentava del fatto che molti atleti dello sci di fondo gareggiassero seguendo le periodizzazioni. Vero, il marcio c'è in tutti gli sport. Del resto le teorie della periodizzazione si sono imposte in piena "era epo+gh+anabolizzanti". [quote] non credo affatto che tutti facciano le stesse cose, e per rendersene conto basta guardare le corse. E poi guardare chi c'era e chi non c'era da Fuentes. [/quote] Credi che basti leggere l'elenco dei fuentini? Per carità, ciascuno può credere a modo suo, io "credo" diversamente. [quote] Non mi sembra proprio di esprimermi come se Damiano non avesse margini di miglioramento. Certo che li ha, [/quote] Il prossimo passo sono wattaggi equini. Se migliorasse sulla continuità e sulla resistenza ai crolli emotivi, ok, su di lui peserebbero i dubbi che pesano su qualsiasi altro professionista di oggi, diversamente no.


gabri59 - 22/09/2006 alle 22:49

Continueremo a pensarla diversamente. Noto però che eviti con puntigliosità il mio discorso sulla "altezza" dei picchi di forma in relazione al rendimento medio, periodizzazioni o meno, stagioni lunghe o corte che siano, che è invece un concetto cardine.


Claudio82 - 23/09/2006 alle 04:19

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Piuttosto chiediamoci come è andata. 3 alla liegi. Benino. Adorni lo è stato 3 volte (anzi una secondo) 4 a 18 minuti al giro. Senza neanche una tappa. Il giro più duro degli ultimi 20 anni. Ah fatto il tour. Neanche una tappa vinta, maglia bianca per pochi secondi contro un certo tedesco famosissimo. Fine della stroria. La maglia bianca? Quando la vincevano altri era snobbata, naturalmente... Stagione accettabile? Per Nibali sarebbe stata buona. Per uno che è stato numero uno UCI è stata disastrosa. Non scherzo. Disastrosa. Non ha vinto niente di importante. Neanche di poco importante. Solo cosine di terza categoria. Quando scelsce di fare il tour, io l'ho criticato, perchè era evidente che finiva così. Stagione da buttare. Per un campione. Valede, per fare un paragone, si è portato a casa classiche . Una clavicola rotta, un podio alla Vuelta e al mondiale bisognerà fare i conti con lui. No. Cunego non ha avuto una stagione da campione. Speriamo cambi strada. Basta puntare solo sulla gare a tappe............... [/quote] Francamente il tuo giudizio mi pare del tutto errato, non solo nel contenuto, ma soprattutto nel metodo. Credo siano pochissimi i corridori di prima fascia che abbiano avuto una stagione migliore di quella di Cunego. Se astrai i risultati ottenuti dal contesto, facendo finta che Cunego non abbia 25 anni e non considerando fattori elementari che spiegano la sua stagione, l'annata di Cunego è ancora migliore di quella che sembra. Se non consideri l'età o il fatto che Cunego è ancora in fase di formazione e che quindi la sua stagione può essere influenzata da scelte (come quella di fare il tour) che, come tutti gli investimenti, oggi tolgono qualcosa ma domani te lo ridanno con gli interessi e quindi ti limiti solamente a giudicare i risultati le cose cambiano parecchio. Cunego non ha vinto un grande giro? Vero, però in questo folle 2006 un grande giro l'ha vinto solo Vino. Perchè se consideriamo i meri risultati ottenuti, senza guardare a ciò che gli sta dietro, nè il giro, nè i tour hanno ancora un vincitore. Ce l'hanno sulla carta, come Cunego ha 25 anni sulla carta. Ma se noi facciamo finta che Cunego non ha 25 anni, dobbiamo pure fare finta che Basso il giro non l'ha vinto dato che non gli hanno ancora pagato il premio. E allora, se ragioniamo come fai tu, mi spieghi chi ha vinto più di Cunego quest'anno? Basso? Ullrich? Simoni? Savoldelli? Landis? Bettini? Leipheimer? Di Luca? L'intera DSC? E ti sto portando il meglio del meglio. Se facciamo un'indagine seria e diamo un giudizio valutando non solo i meri risultati ma anche tutto ciò che gli sta dietro, la stagione di Cunego è sì da 8. Perchè ha vinto qualche corsa, è stato sempre protagonista, è stato il miglior giovane della corsa più importante del mondo e soprattutto ha accumulato tantissima esperienza che gli sarà utilissima nei prossimi anni. Se facciamo un'indagine del cavolo in cui non consideriamo l'età, gli obbiettivi personali che si era prefissato e mille altre cose la stagione di Cunego è stata sicuramente migliore di tanti altri campioni e campionissimi, che ricorderanno la stagione 2006 in maniera sicuramente peggiore di quanto farà Cunego.


Reggio Emilia - 23/09/2006 alle 05:19

Quanta confusione! Se si considera il Giro del 2004 una vittoria casuale, dovuta allo scarso tasso tecnico degli altri partecipanti e a una botta di cu.lo, allora sì, questa annata è stata abbastanza soddisfacente. Se invece si considera la vittoria del Giro 2004 come un risultato strameritato e frutto della classe di questo ragazzo, allora mi chiedo come si possa ritenere questa annata anche semplicemente sufficiente. Senza stare a disquisire in profondità, l'annata di Cunego è stata (quasi) fallimentar, soprattutto per un episodio piuttosto indicativo che la dice lunga, e mi riferisco al primo tappone pirenaico quando, ripreso, ha deciso di staccarsi volutamente per "uscire di classifica", salvo poi fare un'ultima cronometro spaventosa (e qui Gabri ti voglio, visto che Basso è stato preso "con le mani nella marmellata") per rientravi e vincere una maglia inutile se si considera che ha vestito maglie ben più prestigiose. Ritengo Cunego un ciclista con forti potenzialità, ma anche una persona infantile gestita da personaggi mediocri....


aranciata_bottecchia - 23/09/2006 alle 10:22

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Noto però che eviti con puntigliosità il mio discorso sulla "altezza" dei picchi di forma in relazione al rendimento medio, periodizzazioni o meno, stagioni lunghe o corte che siano, che è invece un concetto cardine. [/quote] Puntigliosità? Altezza? Rendimento medio? Io sostengo che le "abitudini" di questi carbonari del ciclismo siano le medesime, ma non mi sognerei mai di affermare che tutti i corridori sono uguali. Cunego: è giunto all'età della maturità atletica, dopo i 24 o 25 anni si migliora solo grazie all'abarthizzazione, mi auguro che Cunego non progredisca ulteriormente, è già al limite dell'umano, varcherebbe la soglia equina. Ciao


Claudio82 - 23/09/2006 alle 17:43

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Se si considera il Giro del 2004 una vittoria casuale, dovuta allo scarso tasso tecnico degli altri partecipanti e a una botta di cu.lo, allora sì, questa annata è stata abbastanza soddisfacente. Se invece si considera la vittoria del Giro 2004 come un risultato strameritato e frutto della classe di questo ragazzo, allora mi chiedo come si possa ritenere questa annata anche semplicemente sufficiente. [/quote] Cunego fino adesso ha vinto MOLTO ma MOLTO di più di quanto avessero vinto campioni del calibro di Armstrong, Pantani, Indurain e di tutti gli altri ciclisti degli ultimi 20 anni (l'unico che ha un palmares ante 25 anni che si avvicina al suo è Ullrich). Quindi ha già fatto una cosa straordinaria vincendo un GT, una classica monumento, la classifica Uci, una maglia al Tour, e un'altra trentina di corse. Pretendere che vinca addirittura un secondo grande giro o non so quante classiche è pura FOLLIA. E' come se chiedeste all'Atalanta che l'anno scorso ha vinto il campionato di B di vincere, quest'anno anche quello di A. O è come se chiedeste a Button che quest'anno ha vinto il suo primo gran premio in carriera di vincere pure il mondiale piloti. Se tutti i grandi campioni esplodo intorno ai 28/29 anni, non è un caso. E' una legge naturale, che si applica a tutti gli esseri viventi Cunego compreso. Cunego è stato bravissimo a farsi trovare pronto in quelle occasioni che gli ha concesso la sorte (cosa che non ha saputo fare nessun altro), e lui è il primo a riconoscerlo. Se volete le vittorie di forza, quelle che faceva Indurain o Armstrong dovete aspettare che cresca e maturi ancora, perchè Cunego può battere i suoi avversari, ma non le leggi della natura. Se dite che questa è una stagione fallimentare, vuol dire che per essere una ottima stagione Cunego avrebbe dovuto vincere cose tipo un altro grande giro o tipo un paio di classiche. Cioè per qualificare come "ottima" la stagione di Cunego, secondo voi Damiano avrebbe dovuto fare una cosa (vincere 2 grandi giri prima dei 25 anni) che non ha fatto nessuno negli ultimi 30 anni, e che in tutta la storia del ciclismo sono riusciti a fare in pochissimi o forse nessuno. Il che, appunto, è FOLLIA. [quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Ritengo Cunego un ciclista con forti potenzialità, ma anche una persona infantile gestita da personaggi mediocri.... [/quote] Per fortuna... ti ho appena dimostrato che alla sua età ha fatto MOLTO ma MOLTO meglio di chiunque altro negli ultimi 20 anni. Pensa che personalità ultra infantile e che razza di allenatori avevano Armstrong, Pantani, Indurain, Ullrich, Basso, e tutti gli altri che a 25 anni non avevano vinto neanche lontanamente tutte le cose che ha vinto Cunego.


janjanssen - 23/09/2006 alle 17:58

[quote] Cunego avrebbe dovuto vincere cose tipo un altro grande giro o tipo un paio di classiche. Cioè per qualificare come "ottima" la stagione di Cunego, secondo voi Damiano avrebbe dovuto fare una cosa (vincere 2 grandi giri prima dei 25 anni) che non ha fatto nessuno negli ultimi 30 anni, e che in tutta la storia del ciclismo sono riusciti a fare in pochissimi o forse nessuno. Il che, appunto, è FOLLIA. [/quote] Farmi dare del folle non mi piace . Ci si confronta, non essere in accordo non significa che altri siano o folli o sciocchi. Cunego quest'anno per me ha fatto un hanno D I S A S T R O S O . Non ha vinto nulla . Fra vincere un grande giro e nulla c'è una notevole differenza. In due grandi giri fatti, poteva ortarsi a casa n paio di tappe? Visto che al tour, parole sue, non faceva classifica, neanche 1 tappina brutta? una corsa di prima categoria non poteva vincerla? Alla sua età Saronni vinceva a Goodwood. Saronni, non Merckx o Hinault. Cunego sta vivendo, per ora, del magico 2004. Anno scorso la malattia e va bene, quest'anno ? Che aveva che non andava? Ci sono talenti precoci (spesso veloci e scattanti) e matirazioni più tardive. A 25 anni Cunego in Francia ha fatto come Basso. Solo che Basso aveva davanti Armstrong ed Ullrich e Cunego Pereiro Sio. Che differenza è? Suvvia. Senza il 2004 , diremmo che tutto va bene. Ma da uno che era stato in vetta, non vincere NIENTE per DUE anni di fila, non è un segnale straordinario. Senza per questo darti del folle. Ma se tu sei contento, da suo tifoso..... Io no. Da suo NON tifoso , ma da amante di tutti i ciclisti. Stagione buttata nel cesso. Per volere fare a tutti i costi il tour da turista (gioco di parole voluto...)....maddai. Uno che si prova fa il tour da tourista. Hinault, un CAMPIONE non venne in Italia a "provare" il giro. Era un campione e venne a vincerlo....... o a provare a farlo. Cunego o è un normale 25 enne in crescita, ed allora ok, o è un campione ed allora occorre correre da tale.


Reggio Emilia - 23/09/2006 alle 19:02

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Senza il 2004 , diremmo che tutto va bene. Ma da uno che era stato in vetta, non vincere NIENTE per DUE anni di fila, non è un segnale straordinario. [/quote] Claudio, ci sarebbero tante di quelle cose da ridire sul tuo post che temo di non farcela per domani. Mi basta accodarmi alla frase sopraquotata, che oltre a dire tutto ha anche il dono della sintesi. Ti ricordo solo una cosa: che Pantani, Giro e Tour li ha vinti a 28 anni causa gatti, inestimenti, gipponi, altrimenti li avrebbe vinti nettamente prima. Ne sono sicuro. E se, per piacere, eviti di dipingere Cunego come uno che ha fatto meglio di Pantani, mi fai un piacere. Se anche anangraficamente lo ha fatto, non è detto che anche qualitativamente lo sia. Sai com'è........


Claudio82 - 23/09/2006 alle 20:18

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Farmi dare del folle non mi piace . Ci si confronta, non essere in accordo non significa che altri siano o folli o sciocchi.[/quote] Ma sai... come tu ti aspetti che Cunego vinca chissà cosa perchè in passato ha fatto cose straordinarie, io mi aspetto che un uomo maturo (che ha una certa esperienza di vita), che di professione fa il medico (e che quindi capisce perfettamente i limiti e le evoluzioni delle prestazioni degli atleti legati all'età) e che scrive spesso, quasi sempre, cose ponderate e serie di ciclismo (e che quindi capisce come si pianificano le stagioni e come ci siano anche fattori incontrollabili che decidono chi alla fine riuscirà a vincere)capisca perfettamente come la stagione di Cunego non è affatto disastrosa. E cmq, come si capisce bene, il mio giudizio non era rivolto a te ma alle conseguenze logiche del tuo giudizio. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Cunego quest'anno per me ha fatto un hanno D I S A S T R O S O . Non ha vinto nulla . Fra vincere un grande giro e nulla c'è una notevole differenza. In due grandi giri fatti, poteva ortarsi a casa n paio di tappe? Visto che al tour, parole sue, non faceva classifica, neanche 1 tappina brutta? [/quote] Non ha vinto nulla? Allora quello che hanno premiato sui campi elisi doveva essere un altro Cunego... Poi, secondo te, se sulla Maiella e sull'Aple d'Huez fosse arrivato secondo invece che primo la sua stagione sarebbe stata così tanto diversa? E' stato uno dei grandi protagonisti, uno dei pochi, nelle due più importanti corse del mondo, ma che pretendi di più? Pure ai più grandi medici muoiono i pazienti, perchè non tutto è controllabile dall'uomo. E se muore un paziente a Veronesi (e gliene muoiono molti ma molti di più di quelli che muoioni normalmente a un comune medico) non per questo diventa una capra di medico. Anzi. Non puoi fermarti al mero risultato ma devi fare lo sforzo di andare un poco oltre e di considerare anche altre cose. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] A 25 anni Cunego in Francia ha fatto come Basso. Solo che Basso aveva davanti Armstrong ed Ullrich e Cunego Pereiro Sio. Che differenza è? Suvvia. [/quote] Peccato che Basso al Tour ci andava considerandolo come il principale obbiettivo della stagione, senza essere arrivato quarto nel giro più duro della storia appena un mese prima... E soprattutto quando Basso andava al Tour e faceva le stesse cose che ha fatto Cunego, nessuno diceva che quella di Basso era stata una stagione disastrosa, anzi lo dipingevano tutti come l'astro nascente del ciclismo italiano e tutti lo esaltavano. Ora sono d'accordo che a parità di età Cunego è più forte di Basso, ma se Damiano è, per dire, da 10, Basso è da 8,5/9 mica da 2 o da 3. Quindi se Basso faceva ottime stagioni ottenendo meno di Cunego, ora quelle stesse prestazioni vanno valutate se non "ottime", quantomeno come "buone", ma non certo disastrose. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Hinault, un CAMPIONE non venne in Italia a "provare" il giro. Era un campione e venne a vincerlo....... o a provare a farlo. Cunego o è un normale 25 enne in crescita, ed allora ok, o è un campione ed allora occorre correre da tale. [/quote] Non puoi fare un paragone tra Cunego e Hinault e tra il ciclismo di allora e quello di oggi. E non faccio torto alla tua intelligenza mettendomi a spiegarti i motivi.


Claudio82 - 23/09/2006 alle 20:27

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Senza il 2004 , diremmo che tutto va bene. Ma da uno che era stato in vetta, non vincere NIENTE per DUE anni di fila, non è un segnale straordinario. [/quote] Mi basta accodarmi alla frase sopraquotata, che oltre a dire tutto ha anche il dono della sintesi. Ti ricordo solo una cosa: che Pantani, Giro e Tour li ha vinti a 28 anni causa gatti, inestimenti, gipponi, altrimenti li avrebbe vinti nettamente prima. Ne sono sicuro. E se, per piacere, eviti di dipingere Cunego come uno che ha fatto meglio di Pantani, mi fai un piacere. Se anche anangraficamente lo ha fatto, non è detto che anche qualitativamente lo sia. Sai com'è........ [/quote] Le contraddizioni nel tuo ragionamento sono evidentissime. Se Cunego non è Pantani, perchè pretendi da lui molto di più di quello che fece Pantani? Poi mi quoti e sottoscrivi una frase in cui non si dice che Cunego non ha vinto niente e non si tiene conto nè della mononucleosi, nè del fatto che ha corso anche per fare esperienza e poi per Pantani invochi gatti e gipponi? Usa la stessa misura. O la mononucleosi di Cunego vale quanto il gatto di Pantani e allora facciamo un'analisi seria di queste due stagioni di Cunego oppure fermiamoci pure ai meri risultati dei pezzi di carta e giungiamo così alla conclusione che Armstrong è il più forte corridore della storia del ciclismo e che Cunego è più forte di Pantani.


janjanssen - 23/09/2006 alle 21:23

[quote] Ma sai... come tu ti aspetti che Cunego vinca chissà cosa perchè in passato ha fatto cose straordinarie, io mi aspetto che un uomo maturo (che ha una certa esperienza di vita), che di professione fa il medico (e che quindi capisce perfettamente i limiti e le evoluzioni delle prestazioni degli atleti legati all'età) e che scrive spesso, quasi sempre, cose ponderate e serie di ciclismo [/quote] dai Claudio, lasciamo perdere cose personali, stiamo parlando di ciclismo... [quote] Non ha vinto nulla? Allora quello che hanno premiato sui campi elisi doveva essere un altro Cunego... Poi, secondo te, se sulla Maiella e sull'Aple d'Huez fosse arrivato secondo invece che primo la sua stagione sarebbe stata così tanto diversa? [/quote] Sinceramente si. ra secondo primo, c'è una inezia. Ma che conta ohhhh se conta. chiedilo a Zoetemelk o Poulidor....... [quote]E soprattutto quando Basso andava al Tour e faceva le stesse cose che ha fatto Cunego, nessuno diceva che quella di Basso era stata una stagione disastrosa, anzi lo dipingevano tutti come l'astro nascente del ciclismo italiano e tutti lo esaltavano. Ora sono d'accordo che a parità di età Cunego è più forte di Basso, ma se Damiano è, per dire, da 10, Basso è da 8,5/9 mica da 2 o da 3. Quindi se Basso faceva ottime stagioni ottenendo meno di Cunego, ora quelle stesse prestazioni vanno valutate se non "ottime", quantomeno come "buone", ma non certo disastrose. [/quote] Partiamo da aspettative diverse evidentemente. quando Basso vinceva la maglia bianca al tour IO (non mi importa ciò che dicevano altri, sai ognuno ragiona con la PROPRIA testa...) dicevo che era un buon PROSPECT. sai , la maglia bianca l'hanno inventata per i prospect, non per i campioni affermati. SE Cunego è un PROSPECT, siamo d'accordo. Ha fatto una stagione promettente. Lo scrivo e sottoscrivo. Se invece E' UN CAMPIONE, no. Ha fatto un anno disastroso. Sai, ti ho fatto l'esempio di Hinault nn per sottovalutare i cambiamenti nel ciclismo (o nella bombatura?) di oggi da quello di 25 anni fa. Ma per capire PERCHE' un CAMPIONE che da TRE ANNI lotta per la classifica al Giro, considerato da molti , più duro del Tour, deve andare al Tour a fare esperienza. Non lo capisco. Che è? dura 21 giorni come il giro, c'è una classifica a tempo come il Giro, bisogna andare forte a cronometro ed in montagna per vincerlo. Capirei un corridore che fino a 24 anni si fosse dedicato alla gare di un giorno o alle piccole corse a tappe....PROVO a correre 21 giorni per vedere come vado. Ma uno che ha già vinto un giro , ha lottato coi migliori in un altro sfiorando il podio....cosa va ad "imparare"? la cucina francese? Non capisco perchè un corridore del TALENTO di Cunego debba buttare via un tot di IMPORTANTI traguardi intermedi (l'estate, il fine stagione col mondiale ed il Lombardia, corse a lui adatte, ma che è , gli fanno schifo?)per "fare esperienza al tour". O per dirsi contento della maglia bianca senza tagliare il traguardo UNA volta primo...PRIMO, capisci? Io considero la stagione di Cunego DISASTROSA perchè per me Cunego è un CAMPIONE OGGI.Ed un campione che non va oltre ad un terzo posto alla Liegi, è un campione che ha deluso. se tu lo consideri un PROSPETTO, fai bene ad essere soddisfatto. I paragoni con Basso non reggono. Basso ha altre caratteristiche ed altra classe. Inferiore se questo ti fa godere. Ma godi così, a secco come dicono dalle mie parti. una tappa al trentino è un risultato ridicolo per un fuoriclasse. Cunego è un corridore che sta buttando anni . Dietro alla chimera delle corse a tappe. E' colpa sua? non lo so. Dai tempi di Bugno non si vedeva un corridore con un talento come Cunego per le corse di un giorno. e lui ne fa una all'anno. Che spreco. Quando poi si faranno i conti, nella bilancia di una carriera metti pure la maglia bianca al tour.... Senza chimere domani sarebbe stato in gara. Dove sono i buoni. Invece è a casa a fare la calza. Ed il lombardia, trivincita del mondiale, che ha già dimostrato di potere fare sua, mettila con la maglia bianca al tour, quella di Popovich anno scorso , per intenderci. Altro talento sputtanato dalla voglia di Giri..... Quando scriviamo che Bugno ha gettato classiche dietro una chimera tour, non vorrei ripetrlo per Cunego. Rinunciare alle corse che hanno fatto la storia del ciclismo per preparare Giro e Tour ....per fare esperienza. Io quando ci penso........ Il mio pensiero credo di averlo esternato compiutamente... [quote] che scrive spesso, quasi sempre, cose ponderate e serie di ciclismo [/quote] Spero la considererai una di quelle volte, sennò, amen. sai, non amo la polemica e non mi interessa avre ragione. Intendo il forum come uno scambio di opinioni, non come una competizione su chi abbia ragione o no..................... Ciao.


antonello64 - 23/09/2006 alle 23:01

sinceramente non capisco come fa Damiano a darsi otto per la sua stagione: se lui merita otto, Valverde quanto merita? e Boonen l'anno scorso? o magari lo stesso Cunego due anni fa? Se quello di quest'anno vale otto, due anni fa valeva almeno tredici o quattordici. Mi preoccupa anche un pò questo suo pensiero: non ha vinto nulla di importante, solo piazzamenti, eppure è soddisfatto. A mio modo di vedere, non è questa la mentalità del campione: un corridore con le sue potenzialità non può accontentarsi di piazzamenti (tra l'altro pochi, e neppure eccezionali). L'ho già detto un pò di tempo fa: mi sembra che stia percorrendo la strada di Gianni Bugno; un Giro vinto alla grande, e non solo (Sanremo, Coppa del Mondo), nel 1990, sembrava avviato a dominare il ciclismo per diversi anni, e invece poi ha avuto solo sprazzi estemporanei di classe, il Giro è rimasto lì come una gemma solitaria e ha vinto molto meno di quanto gli consentiva il suo talento. A questo proposito, anche Bugno era sempre soddisfatto, anche se non vinceva e si piazzava soltanto. Non sono d'accordo invece con chi giudica negativa la sua prestazione al Tour: ha avuto almeno un paio di risposte importanti, che gli potranno tornare molto utili in futuro. La prima è che lui nella terza settimana va veramente forte, al contrario di altri (Valverde in primis) che tendono a calare, e questo a mio parere è un punto di forza non indifferente; la seconda è che a cronometro non è così malvagio come si poteva pensare dopo quella disastrosa del Giro d'Italia, e questo secondo me gli apre nuove importanti prospettive, anche in chiave Tour de France. Il tic-tac per lui non dovrebbe essere più uno spauracchio, anche se dovrà lavorarci su parecchio. Per finire un pensiero sui tifosi del veronese: mi sorprende vedere che alcuni sono totalmente d'accordo con Damiano; se io fossi un suo tifoso non gli darei più di sei, sei e mezzo. Nel 1994, da tifoso di Bugno, giudicavo non più che discreta una stagione che lo aveva visto primo al Giro delle Fiandre, quarto alla Freccia Vallone, ottavo al Giro (a un quarto d'ora dalla maglia rosa, dietro Berzin, Pantani, Indurain, Tonkov e Chiappucci, e dopo essere stato in lotta per la maglia rosa almeno fino alla tappa dell'Aprica) con una vittoria di tappa in solitario, più qualche vittoria in corsette minori: che dire, contenti loro...


Reggio Emilia - 24/09/2006 alle 01:13

Secondo me tu Claudio o non sai leggere o sei solo un flamer. Mi sono espresso molto chiaramente: il 2004 è stato l'inizio di una carriera scintillante o un'annata particolarmente proficua ma dovuta in larga parte a fortuna/grande condizione/scarsità di avversari? Nel primo caso, allora per forza di cose il 2006 non è certo stato all'altezza. Ricordi a JanJansen che sui campi elisi è stato premaito per una maglia, c'è una bella differenza tra la maglia bianca al tour e la maglia rosa al giro. Naturalmente meglio la rosa, forse a questo punto è meglio specificarlo. Nel secondo caso, allora il 2006 può essere visto come buon punto di partenza per il futuro. Siccome mi sembra che vogliate considerare le due cose compatibili (Cunego gran annata 2004 e gran annata 2006), mi chiedo come possa essere possibile anche solo considerarlo. Ti ricordo che la mononucleosi l'ha avuta nel 2005, pertanto teoricamente nel 2006 dovrebbe essere a posto sotto questo punto di vista. O ci rifugiamo in questo problema tutte le volte che qualcosa va storto? [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Usa la stessa misura. O la mononucleosi di Cunego vale quanto il gatto di Pantani e allora facciamo un'analisi seria di queste due stagioni di Cunego oppure fermiamoci pure ai meri risultati dei pezzi di carta e giungiamo così alla conclusione che Armstrong è il più forte corridore della storia del ciclismo e che Cunego è più forte di Pantani. [/quote] Mi sembra di poter affermare con congnizione di causa che gli incidenti di Pantani siano sensinilmente diversi da quelli di Cunego. Questo per quanto attiene alla prima parte del quote. Per la seconda parte invece, spero sia una provocazione: nel caso non lo fosse, beh, mi astengo per non essere bannato. Evita però improbabili paragoni Pantani-Cunego. Mi si rivoltano le budella tutte le volte che leggo certe fesserie.


aranciata_bottecchia - 24/09/2006 alle 01:17

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Cunego quest'anno per me ha fatto un hanno D I S A S T R O S O . Non ha vinto nulla . Fra vincere un grande giro e nulla c'è una notevole differenza. In due grandi giri fatti, poteva ortarsi a casa n paio di tappe? Visto che al tour, parole sue, non faceva classifica, neanche 1 tappina brutta? [/quote] Ciao Jan, ci vai giù pesante, io sono d'accordo con Antonello, gli darei un sei, un sei e mezzo, tenendo conto delle potenzialità (perchè se i suoi risultati li avesse ottenuti Sella, al vicentino avrei dato nove). Una stagione del menga, comunque, una stagione da banana, sono d'accordo su questo. É molto bello che nell'intervista si sbrodoli con i due picchi di forma, sostenendo che un terzo non sarebbe stato ragionevole. Beh, che menga di periodizzazione è stata. La maglia bianca è fuffa, non conta una mazza quando hai già alle spalle un Giro e un Lombardia vinti (e conta poco pure quando non hai vinto l'ombra di una placca di latta dorata, figurati). Se proprio deve fare due periodizzazioni, le faccia bene almeno! A Liegi ha corso alla Valverde, come non mi ha strappato applausi la vittoria di Valverde, non mi ha strappato certo applausi il piazzamento di Cunego. Al Giro era così così, soprattutto è molto grave che sia arrivato dietro a Simoni, un bruttissimo segnale. Però tutto sommato era lì, il 6 glielo darei. Il resto è veramente deludente. Poteva fare una Boucle da turista, tirando fuori il coltello per cercare di vincere una tappa (magari meno ambiziosa che l'Alpe d'Huez), e poi fare un gran finale di stagione (Cecchini gli avrebbe preparato un bel "secondo picco di forma", visto che si riempie la bocca con queste parole). Che delusione. Però il 6 lo merita, ed è questa la delusione, visto che da lui ci si aspetta almeno un otto (quello che trombonescamente si attribuisce). Ciao Carissimo


Claudio82 - 24/09/2006 alle 01:53

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Sai, ti ho fatto l'esempio di Hinault nn per sottovalutare i cambiamenti nel ciclismo (o nella bombatura?) di oggi da quello di 25 anni fa. Ma per capire PERCHE' un CAMPIONE che da TRE ANNI lotta per la classifica al Giro, considerato da molti , più duro del Tour, deve andare al Tour a fare esperienza. Non lo capisco. [/quote] Guarda ti racconto un quadretto della mia vita che racconto spesso, casca a pennello col tuo lavoro :). Io, una volta l'anno, faccio le analisi di sangue e urine e poi porto i risultati al mio medico. Costantemente non ho mai avuto un valore fuori dalla forchetta che indicano i valori medi. Peso 61Kg e sono alto 169 cm. Non ho mai avuto problemi di salute. Raramente mi sono preso influenza. Eppure, ogni volta che vado dal mio medico di famiglia, questo mi fa una cazziata perchè dice che devo andare a correre intorno a un laghetto vicino casa mia. Ora io non capisco perchè. Non sto "bene", sto "benissimo". Non sono assolutamente sovrappeso. Ogni volta che ci vado, quando torno a casa mi sento peggio di come stavo prima che andassi a correre. Spesso il giorno dopo ho dei dolorini. Una volta sono caduto e mi sono fatto male a un ginocchio e una volta ho preso una distorsione e non ho potuto camminare per alcuni giorni e d'inverno sudo, prendo freddo e mi viene il raffreddore. Ora per quanto mi sforzi, non riesco proprio a capire come mi possa far bene andare a correre intorno a questo benedetto lago. E' una cosa che non mi piace e che mi fa sprecare tempo ed energie che potrei tranquillamente utilizzare per fare cose più proficue. Tuttavia, dato che il mio medico ha studiato tanto, fa il medico da anni e ne sa sicuramente più di me in fatto di salute, mi fido di quello che dice lui e due volte a settimana prendo e vado a correre intorno a 'sto lago, ripetendomi (oltre al fatto che devo cambiare medico :D ) che, probabilmente, pur se ai miei occhi non risalta immediatamente, se il mio medico dice che mi fa bene andare a correre, effettivamente è così. Credo che anche Cunego si fidi delle persone che gli stanno intorno e che gli hanno già permesso di fare cose straordinarie nella sua carriera. Per carità ci sta tutto che a te non sembri una scelta corretta quella di aver fatto il Tour, così come a me non sembra una cosa che mi possa far bene andare a correre. Alla fine sono opinioni, Cunego una scelta l'ha fatta, sarà il tempo a dire se ha fatto bene a rinunciare al finale di stagione per fare un'ulteriore esperienza in un grande giro. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Non capisco perchè un corridore del TALENTO di Cunego debba buttare via un tot di IMPORTANTI traguardi intermedi (l'estate, il fine stagione col mondiale ed il Lombardia, corse a lui adatte, ma che è , gli fanno schifo?)per "fare esperienza al tour". O per dirsi contento della maglia bianca senza tagliare il traguardo UNA volta primo...PRIMO, capisci? [/quote] Io, a dire la verità questa scelta la capisco, e avendo 24 anni mi capita spesso di rinunciare all'uovo oggi, per cercare di avere la gallina domani. A maggio ho rifiutato un'offerta di lavoro dal primo gruppo bancario del mondo, che mi voleva far fare l'analista e che mi ha offerto molti soldi in più di quelli che guadagnerò lavorando in uno studio legale. Ora non è che i soldi mi fanno schifo. Però se io voglio fare l'avvocato, devo andare a lavorare in uno studio legale e non a fare l'analista finanziario. Credo che Cunego abbia fatto lo stesso ragionamento. A lui interessano i grandi giri. Perciò cerca di accumulare più esperienza possibile nei grandi giri (5 in tre anni) e nelle corsette a tappe, rinunciando anche a togliersi delle soddisfazioni. Anche alla Liegi, dove si è difeso più che bene, ha deciso di andarci all'ultimo minuto, senza fare preparazioni specifiche. Queste sono cose che nel valutare la sua stagione le devi considerare. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] se tu lo consideri un PROSPETTO, fai bene ad essere soddisfatto. I paragoni con Basso non reggono. Basso ha altre caratteristiche ed altra classe. Inferiore se questo ti fa godere. Ma godi così, a secco come dicono dalle mie parti. una tappa al trentino è un risultato ridicolo per un fuoriclasse. Cunego è un corridore che sta buttando anni . Dietro alla chimera delle corse a tappe. E' colpa sua? non lo so. Dai tempi di Bugno non si vedeva un corridore con un talento come Cunego per le corse di un giorno. e lui ne fa una all'anno. Che spreco. Quando poi si faranno i conti, nella bilancia di una carriera metti pure la maglia bianca al tour.... Senza chimere domani sarebbe stato in gara. Dove sono i buoni. Invece è a casa a fare la calza. Ed il lombardia, trivincita del mondiale, che ha già dimostrato di potere fare sua, mettila con la maglia bianca al tour, quella di Popovich anno scorso , per intenderci. Altro talento sputtanato dalla voglia di Giri..... Quando scriviamo che Bugno ha gettato classiche dietro una chimera tour, non vorrei ripetrlo per Cunego. Rinunciare alle corse che hanno fatto la storia del ciclismo per preparare Giro e Tour ....per fare esperienza. Io quando ci penso........ [/quote] Oddio, mi sembri mio padre, che ogni volta che casca il discorso su banche, cioccolata, montagne e orologi inizia a fare "ah... se andavi a lavorare per quella banca svizzera..." :D Cunego fa le sue scelte. Io, quella di puntare ai grandi giri, la condivido in toto, perchè ti danno una visibilità e un ritorno di affetto del pubblico che non ha nulla a che vedere con le grandi classiche. Se ha fatto una scelta sbagliata ne pagherà le conseguenze, come può averle pagate Bugno. Se invece farà come Armstrong e riuscirà a diventare un corridore da grandi corse a tappe, ne avrà i benefici. Perciò, alla luce di quelli che sono gli obbiettivi di Cunego, la stagione di Cunego non è stata affatto disastrosa.


Claudio82 - 24/09/2006 alle 02:22

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Per finire un pensiero sui tifosi del veronese: mi sorprende vedere che alcuni sono totalmente d'accordo con Damiano; se io fossi un suo tifoso non gli darei più di sei, sei e mezzo. Nel 1994, da tifoso di Bugno, giudicavo non più che discreta una stagione che lo aveva visto primo al Giro delle Fiandre, quarto alla Freccia Vallone, ottavo al Giro (a un quarto d'ora dalla maglia rosa, dietro Berzin, Pantani, Indurain, Tonkov e Chiappucci, e dopo essere stato in lotta per la maglia rosa almeno fino alla tappa dell'Aprica) con una vittoria di tappa in solitario, più qualche vittoria in corsette minori: che dire, contenti loro... [/quote] Alcuni punti, che non ho quotato, del tuo post li condivido. Per quanto riguarda il quotato io le vittorie non le pretendo da me stesso, figurati se le pretendo da Cunego. Come tifoso sono contentissimo di quello che mi ha fatto vedere. Un grande inizio di stagione in cui ha vinto la classifica finale del Giro del Trentino (più una tappa), della Coppi&Bartali (più una tappa), il Giro d'oro e Larciano facendomi essere un pò più contento per un mese e mezzo in cui ha vinto tutte le corse a cui ha partecipato. Alla Liegi è salito sul podio. Al giro d'Italia l'ho visto soffrire tantissimo, ma non l'ho visto mollare, tant'è che è arrivato quarto, almeno per il momento. Al tour ha sfiorato l'impresa di vincere sull'Alpe d'Huez e l'ho visto più di qualche volta con i favoriti e spesso davanti a loro. Alla fine me lo sono ritrovato premiato sui campi Elisi. Dopo il Tour è arrivato secondo dietro un compagno di squadra al Lazio. Per ben sette mesi, quando correva, mi ha fatto pensare che poteva vincere. Sul fatto che abbia dato tutto quello che aveva non ho dubbi. In una stagione in cui sono volate le pentole con tutti i coperchi, di Cunego implicato in vicende poco chiare non si è parlato. Io sono stracontento di averlo visto sempre protagonista nelle due corse più importanti del mondo, nella classica più importante del mondo e in tante altre corse. Poi se ci manca una vittoria di tappa poco male. Per me l'importante è che si batta sempre e che non mi faccia vergognare di tifare per lui. Se volevo tifare per uno che garantiva vittorie avrei tifato per Armstrong, per Moggi o per Shumacher. Mi faccio bastare l'impegno e quello che ha portato a casa.


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Claudio82 - 24/09/2006 alle 02:48

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Secondo me tu Claudio o non sai leggere o sei solo un flamer. Mi sono espresso molto chiaramente: il 2004 è stato l'inizio di una carriera scintillante o un'annata particolarmente proficua ma dovuta in larga parte a fortuna/grande condizione/scarsità di avversari? Nel primo caso, allora per forza di cose il 2006 non è certo stato all'altezza. Ricordi a JanJansen che sui campi elisi è stato premaito per una maglia, c'è una bella differenza tra la maglia bianca al tour e la maglia rosa al giro. Naturalmente meglio la rosa, forse a questo punto è meglio specificarlo. Nel secondo caso, allora il 2006 può essere visto come buon punto di partenza per il futuro. Siccome mi sembra che vogliate considerare le due cose compatibili (Cunego gran annata 2004 e gran annata 2006), mi chiedo come possa essere possibile anche solo considerarlo.[/quote] Ti sembra proprio male. E l'ho anche scritto. Te lo rispiego: la vittoria nel 2004 di Cunego non è stata una vittoria di forza, come quelle che facevano Indurain, Armstrong o come quella di Basso quest'anno. E non lo dico io, ma lo dicono i distacchi. Quello del 2004 è stato un giro in cui Damiano è stato bravissimo a non farsi scappare quel treno che raramente si ferma alla stazione dei 23 anni e sul quale non sono stati in grado di salire tanti altri campioni. Anche al Lombardia2004 ha vinto d'intelligenza più che di potenza. E vincere d'intelligenza a 23 anni è ancora più difficile che vincere di potenza a 30. Cunego ha fatto straordinariamente bene per l'età che aveva. Il fatto che abbia vinto quello che in media si vince a 30 anni non l'ha reso per grazia divina un trentenne. E' rimasto un ciclista ventitrenne, che deve fare il percorso che hanno fatto tutti i campioni prima di lui. Anzi, il fatto di aver vinto subito, ha costituito un peso enorme alla sua maturazione, mettendogli pressione e togliendogli quella libertà che in genere si concede ai giovani ciclisti che non lottano per la classifica. Perciò se tu vuoi far finta che Cunego abbia 30 anni fai pure, però non venirmi a dire che io non posso far finta che Cunego sia più forte di Pantani. [quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Evita però improbabili paragoni Pantani-Cunego. Mi si rivoltano le budella tutte le volte che leggo certe fesserie. [/quote] Quando mi userai la cortesia di evitare di dire, senza argomenti concreti, che Cunego ha una personalità infantile e che chi lo gestisce (che poi è la stessa persona che gestiva Pantani) è mediocre, ti farò il piacere di non farti notare più, palmares alla mano, che Cunego ha vinto molto di più di quello che aveva vinto Pantani alla sua età.

 

[Modificato il 24/09/2006 alle 02:58 by ]


Monsieur 40% - 24/09/2006 alle 03:14

Sai Claudio, a parte il gruppo finanziario più importante del mondo e le banche svizzere, che fanno parte del bagaglio proprio di una persona e che non sto a sindacare, secondo me qui si è toccato uno dei punti focali del discorso, che è appunto quello di dare un voto a Cunego per il 2006. Cunego s'è dato un voto, alcuni tifosi di Cunego sono d'accordo con lui; altri no. Lasciamo anche stare per un attimo gli appassionati neutrali, e prendiamo in considerazione coloro che dichiarano più o meno specificatamente di essere tifosi del Piccolo Principe, e mi soffermo su questa frase: [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Cunego fa le sue scelte. Io, quella di puntare ai grandi giri, la condivido in toto, perchè ti danno una visibilità e un ritorno di affetto del pubblico che non ha nulla a che vedere con le grandi classiche.[/quote] Bingo. Secondo me hai fatto bingo. Cunego fa le sue scelte, ed in queste scelte sono ovviamente interpellati i suoi procuratori, i suoi ds, i suoi uomini di fiducia, ed in ultima analisi - da qualche tempo - la propria famiglia (quella che s'è formato), e magari meno - dallo stesso tempo - la propria famiglia d'origine. Parli di "visibilità" e di "ritorno d'affetto del pubblico", che è certamente un punto focale della carriera di un ciclista. Ovvio che si cercano le squadre che ti diano gli spazi che vuoi e che si cerchi di fidelizzare un pubblico più o meno vasto alle proprie gesta e, semmai, imprese. Però ci dobbiamo ricordare che Cunego è un ciclista, non uno show-man. Insomma, non parliamo di Fiorello che sceglie la Rai piuttosto che Mediaset perché secondo lui (discorso ipotetico) la Rai gli offre più visibilità e ritorno d'affetto di un certo tipo di pubblico (che credo sia più corretta, come dicitura, rispetto alla precedente). Il ciclismo ha una storia. Ha una storia che non permette di considerare il Lombardia come la regina delle classiche (nel 2004) e la Liegi come la classica più importante del mondo (nel 2006). Insomma, non possono sempre essere cambiate le carte in tavola quando si parla di Cunego. Ed è per questo che secondo me hai fatto bingo. Hai fatto l'elenco, in uno dei tuoi precedenti post, del perché tu sei soddisfatto della stagione di Cunego. Perfetto. L'opinione è sacra, non la sindaco, ma la analizzo (tanto io non voglio fare l'avvocato :D). Tu sei soddisfatto della sua stagione perché sei un suo tifoso. Punto. E per carità, non è una posizione meno nobile di quella di un appassionato, ma certamente i due poli non possono entrare in discussione (come giustamente ha fatto notare Janjanssen e come - ahimè :D - ho capito forse soltanto ora, evitandomi quindi decine di post "litiganti" con Gabri). Cunego ha avvicinato molta gente al ciclismo, e di questo gli va dato atto e merito. Ha avvicinato soprattutto un mucchio di adolescenti, sia maschi che femmine, e tanti nostalgici dei "tempi che furono", con attacchi alla berlina, tattiche di corsa magari sconsiderate ma vincenti, con la freschezza di un ragazzino che corre per vincere, e spesso ci riesce. Le classiche, quindi, non danno "quel tipo di visibilità" a Cunego, almeno verso il pubblico che s'è conquistato nel 2004, che si aspetta sempre di vederlo scattare mani basse sul manubrio su qualche ascesa, o magari uccellare il "vegliardo" di turno come fu con Simoni. Per carità, condivisibile, ma secondo me fuorviante. Ti faccio un esempio: se io fossi Cunego (non mi arrogo la possibilità di entrare nella sua testa, per carità) ed avessi in mente nel mio futuro obiettivi seriamente ciclistici, ci rimarrei male a leggere alcuni post di alcuni miei tifosi, contenti della Coppi & Bartali e del Giro del Trentino. Mi sentirei sminuito. Perché io, Cunego, sono stato quello del Giro+Lombardia, una cosa che è riuscito a fare solo Merckx. Eddie Merckx. E leggerei con attenzione, condividendole, le parole di Janjanssen, e mi chiederei: "Dov'ho sbagliato? Cosa posso fare per risalire la china e tornare a quei livelli?". Se invece l'obiettivo sempre mio, sempre di Cunego, fosse quello di continuare ad avere sempre più visibilità e di ottenere sempre un congruo ritorno d'affetto del pubblico, allora sì che sarei contento dei vostri post. Sarei felice di sapere che, nel bene e nel male, i miei tifosi sono contenti di me, e mi hanno visto spesso davanti alle corse, e non gli importa se vinco o perdo (o gli importa poco). E darei del "vecchio crucco" (ovviamente solo pensandolo) a Janjanssen, che non capisce che sono i miei tifosi che devo accontentare, non me. Ecco: alla luce di queste considerazioni, il voto che Cunego s'è auto-attribuito mi preoccupa. Sulle prime l'ho considerata una botta d'autostima. Adesso, ragionandoci su coi vostri post, ho capito che Cunego, secondo Cunego, è da 8 se correrà annate così. Urka, è preoccupante. Quindi, due cose: 1) Cunego (e tutto il suo staff) capisca se vuole continuare ad essere un ciclista oppure diventare uno show-man; 2) I tifosi di Cunego capiscano se vogliono continuare a tifare per un ciclista o iniziare a tifare per uno show-man. Come conciliare le due cose? Beh, innanzitutto i tifosi di Cunego (tra cui, lo ammetto, non ci sono io; ma io posso stare benissimo coi simpatizzanti di Cunego, visto che nel 2004 m'ha riempito d'emozioni) si sforzino di immedesimarsi negli appassionati di ciclismo - se vogliono continuare a tifare un ciclista e non iniziare a tifare uno show-man -, e si calino nella storia di questo sport, guardando tutte le corse, anche quelle dove non c'è Cunego, e "bastonando" il proprio beniamino quando corre il Trentino in luogo delle Ardenne, o quando corre come un comprimario nelle tappe pirenaiche del Tour de France. Una volta iniziato questo step, Cunego e i suoi tifosi non si sognerebbero mai di dare alla stagione di Cunego un voto vicino all'8. Si potrà oscillare tra il 5 e il 7, semmai (ovviamente i punti di discordia ci sarebbero comunque, ma molto più limati), ma certamente non 8. Perché, lo ripeto, che Cunego dia 8 alla sua stagione, alla luce del suo passato, è per me preoccupante. Spero di essermi fatto capire. Perché secondo me è seriamente importante. P.S.: Ah, per inciso, secondo me il tuo medico di famiglia scrive sul forum, e ti manda a correre per farti stancare e per sperare che invece di postare, dopo il giro del lago, te ne vada a letto... :D :D

 

[Modificato il 24/09/2006 alle 03:29 by Monsieur 40%]


antonello64 - 24/09/2006 alle 08:43

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] In una stagione in cui sono volate le pentole con tutti i coperchi, di Cunego implicato in vicende poco chiare non si è parlato. Io sono stracontento di averlo visto sempre protagonista nelle due corse più importanti del mondo, nella classica più importante del mondo e in tante altre corse. Poi se ci manca una vittoria di tappa poco male. Per me l'importante è che si batta sempre e che non mi faccia vergognare di tifare per lui. Se volevo tifare per uno che garantiva vittorie avrei tifato per Armstrong, per Moggi o per Shumacher. Mi faccio bastare l'impegno e quello che ha portato a casa. [/quote] che ti devo dire, contento tu contenti tutti: a questo punto ti auguro che Cunego possa avere diverse stagioni simili a questa, visto che ne sei (non solo tu) completamente soddisfatto. Forse anch'io dovrei essere contento della stagione di Di Luca, perchè sicuramente ha dato il massimo: su questo neanch'io ho dubbi. Se poi ha reso secondo le aspettative, questo è un altro paio di maniche. Il punto è proprio questo: se vogliamo considerare Cunego un corridore "Hors-categorie", non ci si può accontentare di una stagione come quella passata (pur riconoscendogli una ampia sufficienza). Se poi si scende alla prima categoria, allora si che la sua stagione comincia a essere buona, o addirittura ottima se si passa alla seconda. Damiano era partito alla grandissima, e sembrava essere in grado di dominare (o quantomeno rimanere nei top 3) per una decina d'anni: il sottoscritto gli aveva pronosticato un palmares alla Gimondi (non dimenticando mai il diverso spessore degli avversari) e, vista la sua età, è ancora ampiamente in tempo massimo per rispettare la previsione. Però l'idea di aver preso un abbaglio, comincio ad averla sempre più spesso.


Lore_88 - 24/09/2006 alle 09:16

Visto che vengono citati spesso i tifosi di Cunego devo dire pure la mia ma preferisco limitarmi a quotare in toto quel che hanno detto antonello, Monsieur e jan (tranne l'aggettivo "disastroso": suvvia, la sufficienza se la merita).


gabri59 - 24/09/2006 alle 12:14

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Se si considera il Giro del 2004 una vittoria casuale, dovuta allo scarso tasso tecnico degli altri partecipanti e a una botta di cu.lo, allora sì, questa annata è stata abbastanza soddisfacente.[/quote] Ma niente affatto. E' stata una vittoria strameritata nell' unico GT del tutto privo di motociclette (o di prestazioni equine per dirla alla Aranciata) che si sia visto recentemente. [quote]Se invece si considera la vittoria del Giro 2004 come un risultato strameritato e frutto della classe di questo ragazzo, allora mi chiedo come si possa ritenere questa annata anche semplicemente sufficiente.[/quote] Vedi sopra. [quote]l'annata di Cunego è stata (quasi) fallimentar, soprattutto per un episodio piuttosto indicativo che la dice lunga, e mi riferisco al primo tappone pirenaico quando, ripreso, ha deciso di staccarsi volutamente per "uscire di classifica"[/quote] Fammi capire, stai dicendo che l' annata di Cunego è stata fallimentare perchè non è partito con l' idea di fare classifica anche al Tour dopo averla già fatta al Giro? Sono francamente allibita. Ti rendi conto, vero, che non esiste nessun corridore dell' età di Cunego che faccia classifica in due GT, anzi, non esiste proprio nessuno che corra due GT? Evidentemente non ti ricordi che lo stesso Basso l' anno in cui ha fatto un po' peggio di Damiano al Tour (perchè comunque un secondo posto all' Alpe d' Huez se lo era sognato) aveva il Tour come unico GT e obiettivo della sua stagione? E che lo stesso Grandissimo Campione Ivan Basso Erede Di Armstrong ha corso per la prima volta in carriera due GT l' anno scorso, a 27 anni? E che Damiano ne ha quattro in meno? E già che ci siamo vogliamo anche ricordare che l' unica volta che Basso ha corso due GT in primavera non è esistito, è finito fuori classifica al Giro ed ha chiuso la stagione dopo il Tour? Un po' di coerenza, che diamine! [quote]salvo poi fare un'ultima cronometro spaventosa[/quote] Ma fammi il piacere! Ma quale cronometro spaventosa? Tu vaneggi! [quote]per rientravi e vincere una maglia inutile se si considera che ha vestito maglie ben più prestigiose.[/quote] Appunto, vaneggi. Cerca di ricordarti i fatti. Cunego ha vinto la maglia bianca in montagna, recuperando nelle tre tappe alpine poco meno di 13' a Fothen. Nella crono si è limitato a consolidare il vantaggio infliggendogli 31". E visto che è un ragazzo fin troppo modesto, che non si è montato assolutamente la testa, non considerava affatto la maglia bianca del Tour "una maglia inutile", ma si è invece battuto alla grande per conquistarla quando ha visto che poteva diventare un obiettivo. Ed ha fatto non bene ma benissimo. [quote]Ritengo Cunego un ciclista con forti potenzialità, ma anche una persona infantile gestita da personaggi mediocri.... [/quote] Non so in base a che cosa tu lo giudichi infantile. Personalmente ritengo che scegliere di correre anche il Tour dopo il Giro, con tutti i rischi connessi, sia stata una grande assunzione di responsabilità e una dimostrazione di maturità.


gabri59 - 24/09/2006 alle 12:26

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Noto però che eviti con puntigliosità il mio discorso sulla "altezza" dei picchi di forma in relazione al rendimento medio, periodizzazioni o meno, stagioni lunghe o corte che siano, che è invece un concetto cardine. [/quote] Puntigliosità? Altezza? Rendimento medio? Io sostengo che le "abitudini" di questi carbonari del ciclismo siano le medesime, ma non mi sognerei mai di affermare che tutti i corridori sono uguali. Cunego: è giunto all'età della maturità atletica, dopo i 24 o 25 anni si migliora solo grazie all'abarthizzazione, mi auguro che Cunego non progredisca ulteriormente, è già al limite dell'umano, varcherebbe la soglia equina. Ciao [/quote] Continui ad ignorare bellamente (e non mi sorprende) la diversità enorme che intercorre tra un corridore (esempio: Damiano) i cui picchi di forma sono logici, ottenuti progressivamente e coerenti al suo rendimento medio, oltre che non perfettamente "mirati", e un altro (esempio:Basso) i cui picchi di forma sono illogici, arrivano di colpo, sono estremamente al di sopra del rendimento medio, e perfettamente mirati sull' obiettivo. Il che dimostra che le "abitudini" dei corridori (o degli sportivi in generale) non sono affatto le stesse, e basta guardare le corse per rendersene conto. Non so poi in base a cosa tu abbia deciso che Damiano sarebbe "ai limiti dell' umano": devo dedurne che allora gli "equini" sono infinitamente di più di quelli che citi ogni tanto.


gabri59 - 24/09/2006 alle 12:49

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Cunego avrebbe dovuto vincere cose tipo un altro grande giro o tipo un paio di classiche.[/quote] Ah beh, a gioco regolare un altro GT lo avrebbe presumibilmente vinto... è stato anche terzo alla Liegi, ma correndo due GT è un po' dura vincere "un altro paio di classiche". Tu sostieni che ha buttato la stagione decidendo di correre anche il Tour, io la penso diversamente perchè pur correndo il Tour come secondo GT Damiano ha ottenuto di più di quanto avesse fatto alla stessa età Basso che puntava solo sul Tour. E poi, non ha vinto una tappa, però è stato secondo a Passo Lanciano, secondo all' Alpe d' Huez, terzo all' Aprica, quarto a Morzine. Insomma, c'era. E non mi sembra che l' Erede di Armstrong alla sua età abbia ottenuto risultati del genere. Condivido quello che ha scritto Claudio: [i]per qualificare come "ottima" la stagione di Cunego, secondo voi Damiano avrebbe dovuto fare una cosa (vincere 2 grandi giri prima dei 25 anni) che non ha fatto nessuno negli ultimi 30 anni, e che in tutta la storia del ciclismo sono riusciti a fare in pochissimi[/i] Mi sembra una pretesa un po' troppo eccessiva, Jan, non credi? [quote]A 25 anni Cunego in Francia ha fatto come Basso. Solo che Basso aveva davanti Armstrong ed Ullrich e Cunego Pereiro Sio. Che differenza è? Suvvia.[/quote] Che differenza c'è, ti chiedi? Oh bella, c'è l' abissale differenza che Damiano prima del Tour ha provato a vincere il Giro, mentre Basso allora, e fino alla scorsa stagione, ha corso solo il Tour. E nonostante questo non mi risulta che Basso potesse vantare un secondo posto all' Alpe d' Huez nè un quarto a Morzine. Suvvia. [quote]Senza il 2004 , diremmo che tutto va bene. Ma da uno che era stato in vetta, non vincere NIENTE per DUE anni di fila, non è un segnale straordinario.[/quote] Cerchiamo di capirci. Damiano non ha vinto nessuna corsa PT (ha ottenuto una miriade di podi, però) ma ne ha vinte molte altre. Del tutto paragonabili se non migliori di quelle (poche tranne il Giro - e del Giro sappiamo) vinte da Basso. Non puoi usare due pesi e due misure: vorrei sentire lo stesso disprezzo per le corse (poche) vinte da Basso. Lui, che ha peraltro 4 anni più di Damiano.


Reggio Emilia - 24/09/2006 alle 12:58

Io ci rinuncio, non ho nessuna voglia di spiegarmi di nuovo. Una considerazione: ho notato che, implicitamente, ritenete Cunego nettamente superiore a Basso. Perchè continuate a fare paragoni su di lui, allora, sui suoi piazzamenti al Tour prima di diventare "grande", sulla sua carriera, su tutto insomma?


Subsonico - 24/09/2006 alle 13:06

Ti sei fissata con questo Basso...eppure, nessuno lo sta esaltando... Sai che dico? ti rode che Cunego abbia sofferto la presenza di due clienti di Fuentes a questo giro, facendo passare le sue prestazioni in 2° piano. Ed è soprattutto Basso che ti hai particolarmente in odio, perchè ha un suo gruppo di tifosi (catalunia, obiettivamente, non se lo fila nessuno), perchè sostiene di essere arrivato a grandi livelli grazie a un grande lavoro di preparazione quando alla fine ha barato anche lui. E allora, in ogni cosa, usi Basso come termine di paragone: [quote] Hai ragione, ma in quetso forum il partito di Basso ha dilagato, e visto che il varesino è stato beccato con le mani nella marmellata ora sparano su tutti, anche su quelli che al contrario di Basso non producono prestazioni stupefacenti. [/quote] [quote]Originariamente inviato da janjanssen Una volta si correva molto di più, non meno. Guardati una stagione di V.Looy. O di Hinault. O di Gimondi. Hai assolutamente ragione. Il problema è che al giorno d'oggi non lo fa più nessuno. Basso & c. in primis. [/quote] (ma quando mai! Quello era Armstronz) [quote]Secondo all' Alpe d'Huez, dopo avere fatto la corsa. Contro un CSC. Basso ha dovuto aspettare di avere 27 anni e un regalo plateale per vincere una tappa al Tour, nonostante si sia dedicato solo a quello snobbando il Giro. Alla sua prima partecipazione se l' è sognato un secondo posto all' Alpe. E quando ha vinto la maglia bianca, a differenza di Damiano Basso non aveva corso anche il Giro [/quote] [quote] Eh sì, purtroppo qui in Italia la "parrocchia" di Basso, che è molto potente politicamente, è molto forte. Anche e soprattutto qui su questo sito. Davvero, a volte penso che Damiano dovrebbe cambiare nazionalità. [/quote] [quote]Nel 2004 e prima era Basso ad essere seguito da Cecchini, con tutta la CSC (alcuni di loro erano tuttora seguiti da Cecchini sotto la supervisione di Riis). Ma comunque quello di Cecchini è un argomento pretestuoso: ha seguito o segue moltissimi atleti, e inoltre ad esempio il vero salto di qualità (diciamo così) Basso l' ha fatto con Fuentes, a quanto si è visto. Inoltre, si è anche visto che vecchi e nuovi clienti di Cecchini (Ullrich e Basso) si servivano da Fuentes, mentre moltissimi altri no. [/quote] [quote] Basso, per fare un esempio a caso[/quote] (ahahahaha) [quote] Che ne diresti ad esempio di martellare allo stesso modo tutti gli altri clienti presenti e passati di Cecchini, a cominciare da Basso[/quote] [quote] Fammi capire, stai dicendo che l' annata di Cunego è stata fallimentare perchè non è partito con l' idea di fare classifica anche al Tour dopo averla già fatta al Giro? Sono francamente allibita. Ti rendi conto, vero, che non esiste nessun corridore dell' età di Cunego che faccia classifica in due GT, anzi, non esiste proprio nessuno che corra due GT? Evidentemente non ti ricordi che lo stesso Basso l' anno in cui ha fatto un po' peggio di Damiano al Tour (perchè comunque un secondo posto all' Alpe d' Huez se lo era sognato) aveva il Tour come unico GT e obiettivo della sua stagione? E che lo stesso Grandissimo Campione Ivan Basso Erede Di Armstrong ha corso per la prima volta in carriera due GT l' anno scorso, a 27 anni? E che Damiano ne ha quattro in meno? [/quote] Non sarà la sparizione di Basso a far ritornare improvvisamente Cunego un campione...


Subsonico - 24/09/2006 alle 13:07

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Io ci rinuncio, non ho nessuna voglia di spiegarmi di nuovo. Una considerazione: ho notato che, implicitamente, ritenete Cunego nettamente superiore a Basso. Perchè continuate a fare paragoni su di lui, allora, sui suoi piazzamenti al Tour prima di diventare "grande", sulla sua carriera, su tutto insomma? [/quote] :D:D:D Quasi in contemporanea.. Bene, aggiungendo anche i Sigur Ros ho due neuroni in comune con Reggio Emilia :cincin:


gabri59 - 24/09/2006 alle 13:10

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] la maglia bianca l'hanno inventata per i prospect, non per i campioni affermati. SE Cunego è un PROSPECT, siamo d'accordo. Ha fatto una stagione promettente. Lo scrivo e sottoscrivo. Se invece E' UN CAMPIONE, no. Ha fatto un anno disastroso. (...) PERCHE' un CAMPIONE che da TRE ANNI lotta per la classifica al Giro, considerato da molti , più duro del Tour, deve andare al Tour a fare esperienza. Non lo capisco. (....) se tu lo consideri un PROSPETTO, fai bene ad essere soddisfatto.[/quote] Jan, il Tour si corre in modo diverso dal Giro, ha dei percorsi diversi, un clima diverso, corridori diversi. E' DIVERSO. Quanti dei corridori che hanno fatto bene al Giro hanno fatto altrettanto al Tour, e viceversa? E Damiano doveva prima o poi andare a sperimentare sulla sua pelle che corsa sia e capire se avrebbe potuto puntare a vincerla in futuro. Perchè guardare una corsa alla TV non è come correrla. L' ha fatto ed ha fatto non bene ma benissimo a mio parere. Damiano è una realtà per il Giro, ma è un prospect per il Tour. Andarci e vincere la maglia bianca pur essendo al secondo GT stagionale ha dimostrato che il futuro potrebbe essere suo anche in Francia. Ma non poteva saperlo senza provare. [quote]una tappa al trentino è un risultato ridicolo per un fuoriclasse.[/quote] Una tappa e la classifica finale, più altre corse. [quote]Cunego è un corridore che sta buttando anni . Dietro alla chimera delle corse a tappe.[/quote] Jan, fammi il piacere, LEGGI l' intervista. DAMIANO HA DICHIARATO CHE DALLA PROSSIMA STAGIONE CORRERA' UN SOLO GT E SI DEDICHERA' SERIAMENTE ANCHE ALLE CORSE IL LINEA, MONDIALE COMPRESO. [quote]Senza chimere domani sarebbe stato in gara. [/quote] Per fare il gregario a Bettini, presumibilmente, dato che il toscano non tollera altri capitani, e segnatamente Damiano.


Reggio Emilia - 24/09/2006 alle 13:26

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] :D:D:D Quasi in contemporanea.. Bene, aggiungendo anche i Sigur Ros ho due neuroni in comune con Reggio Emilia :cincin: [/quote] :cincin: con una lode per il tuo lavoro da certosino!


Subsonico - 24/09/2006 alle 13:32

eh certo...ce n'è voluto per postarli tutti!! :D


Claudio82 - 24/09/2006 alle 13:33

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Cunego fa le sue scelte. Io, quella di puntare ai grandi giri, la condivido in toto, perchè ti danno una visibilità e un ritorno di affetto del pubblico che non ha nulla a che vedere con le grandi classiche.[/quote] Bingo. Secondo me hai fatto bingo. Cunego fa le sue scelte, ed in queste scelte sono ovviamente interpellati i suoi procuratori, i suoi ds, i suoi uomini di fiducia, ed in ultima analisi - da qualche tempo - la propria famiglia (quella che s'è formato), e magari meno - dallo stesso tempo - la propria famiglia d'origine. Parli di "visibilità" e di "ritorno d'affetto del pubblico", che è certamente un punto focale della carriera di un ciclista. Ovvio che si cercano le squadre che ti diano gli spazi che vuoi e che si cerchi di fidelizzare un pubblico più o meno vasto alle proprie gesta e, semmai, imprese. Però ci dobbiamo ricordare che Cunego è un ciclista, non uno show-man. Insomma, non parliamo di Fiorello che sceglie la Rai piuttosto che Mediaset perché secondo lui (discorso ipotetico) la Rai gli offre più visibilità e ritorno d'affetto di un certo tipo di pubblico (che credo sia più corretta, come dicitura, rispetto alla precedente). Il ciclismo ha una storia. Ha una storia che non permette di considerare il Lombardia come la regina delle classiche (nel 2004) e la Liegi come la classica più importante del mondo (nel 2006). Insomma, non possono sempre essere cambiate le carte in tavola quando si parla di Cunego. Ed è per questo che secondo me hai fatto bingo. [/quote] Io non ho mai detto che il Lombardia è la regina delle classiche. Questa o te la sei inventata di sana pianta o mi riporti il giudizio di un altro tifoso, ma non puoi far notare a me la contraddizione, rispondo solo delle cose che scrivo io. Questa storia dello show-man proprio non l'ho capita. Se Cunego facesse come Armstrong avrebbe un senso. Ma Cunego non fa come Armstrong. E' stato competitivo per 7 mesi quest'anno. L'hanno scorso ha corso da febbraio fino al Lombardia e oltre. Nel 2004 ha vinto dalla primavera fino all'autunno inoltrato. Per il 2007 ha in programma il Giro e il mondiale col finale di stagione e per il 2008 ha in programma classiche di primavera e Tour. Se c'è qualcuno che onora il ciclismo correndo per tutta la stagione è proprio Cunego, anche considerando l'età. Poi non ho capito perchè Cunego non dovrebbe puntare ai grandi giri e fare quello che più gli piace e lo rende felice. Tu vuoi fare il giornalista sportivo? Anch'io ti potrei dire che sbagli. Che nei telegiornali e nei giornali lo sport lo mettono sempre in fondo, che i giornalisti sportivi sono considerati i parenti poveri di quelli che scrivono di economia, di cronaca o di politica. E ti potrei dire di lasciar perdere il ciclismo e almeno di scrivere di calcio. E tu avresti tutto il diritto del mondo di dirmi: "fatti i cazzi tuoi, mi piace scrivere di ciclismo e perciò scrivo di ciclismo". Cunego ha fatto una scelta coraggiosissima, sicuramente più rischiosa di quella dipuntare solo alla classiche. Credo che nessuno gli possa dire cosa fare. Se diventerà il nuovo Armstrong, sarò d'accordo con te a dire che è diventato uno show-man. Finchè rimane uno dei pochi che corre e vince tutti i tipi di corse, non sarò per nulla d'accordo col tuo giudizio. [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Ti faccio un esempio: se io fossi Cunego (non mi arrogo la possibilità di entrare nella sua testa, per carità) ed avessi in mente nel mio futuro obiettivi seriamente ciclistici, ci rimarrei male a leggere alcuni post di alcuni miei tifosi, contenti della Coppi & Bartali e del Giro del Trentino. Mi sentirei sminuito. Perché io, Cunego, sono stato quello del Giro+Lombardia, una cosa che è riuscito a fare solo Merckx. Eddie Merckx. E leggerei con attenzione, condividendole, le parole di Janjanssen, e mi chiederei: "Dov'ho sbagliato? Cosa posso fare per risalire la china e tornare a quei livelli?". Se invece l'obiettivo sempre mio, sempre di Cunego, fosse quello di continuare ad avere sempre più visibilità e di ottenere sempre un congruo ritorno d'affetto del pubblico, allora sì che sarei contento dei vostri post. Sarei felice di sapere che, nel bene e nel male, i miei tifosi sono contenti di me, e mi hanno visto spesso davanti alle corse, e non gli importa se vinco o perdo (o gli importa poco). E darei del "vecchio crucco" (ovviamente solo pensandolo) a Janjanssen, che non capisce che sono i miei tifosi che devo accontentare, non me. [/quote] Vabhè se Cunego leggesse che qualcuno gli dà un 4 e dice che la sua stagione è stata disastrosa e che i suoi tifosi gli danno 10 scoprirebbe che di media siamo a 7, voto vicino alla realtà e a quello che si è autodato. Circa il fatto che Cunego debba fare come Merckx o debba imitare le gesta di chissà quale corridore della storia sei proprio fuori strada secondo me. Mi sono rivisto il palmares di Merckx per vedere a che età aveva vinto giro e lombardia e mi sono messo a ridere. 1966: a 21 anni vince 20 corse tra cui la Milano-Sanremo 1967: a 22 anni rivince subito la Milano-Sanremo, poi due classiche belghe, la Gand-Wevelgem e la Freccia Vallone + il primo di tre mondiali + 2 tapponi al giro 1968: Giro + 32 successi tra cui la Parigi-Roubaix 1969: 43 successi tra cui un'altra Milano-Sanremo + il Giro delle Fiandre (con oltre 5 minuti di vantaggio) e la Liegi-Bastogne-Liegi. Vince il Tour con quasi 20 minuti sul secondo, 6 vittorie di tappa e TUTTE le altre maglie (a punti, scalatore, combattività, la combinata e quella a squadre) 1970: all'età che ha Cunego quest'anno) 52 vittorie: Giro + Tour in cui vince 8 tappe e la cronosquadre + Parigi-Roubaix, Freccia Vallone, Gand-Wevelgem. 1971: 54 vittorie (su 120 corse disputate: quasi il 50%)tra queste: il mondiale, la Milano-Sanremo, la Liegi-Bastogne-Liegi, il Giro di Lombardia, il Giro del Belgio, un altro Tour de France, il Giro del Delfinato e la Parigi-Nizza. 1972: 50 vittorie: altra doppietta Giro-Tour + Milano-Sanremo, Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallone, Giro di Lombardia + Record dell'Ora. 1973: 51 vittorie tra cui doppietta Vuelta-Giro d'Italia, con 12 vittorie di tappa + Gand-Wevelgem, Amstel Gold Race, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi, Parigi-Bruxelles. 1974: vince Giro d'Italia (con 2 tappe), il Giro di Svizzera (3 tappe), il Tour de France (8 tappe) e il mondiale. 1975: 38 vittorie, tra le quali: Milano-Sanremo, Amstel Gold Race, Giro delle Fiandre e Liegi-Bastogne-Liegi. 1976: 15 vittorie, Milano-Sanremo (7 vittorie su 9 disputate) 1977: 17 vittorie Se prendete questo termine di paragone, Cunego a prendere 8 non ci arriva neanche se corrompe la maestra. Ma non arrivava al 6 neanche nel 2004. Oltre a trovarci di fronte a un corridore che non è Merckx, dovete anche considerare che il ciclismo è cambiato. Oggi c'è gente che prepara una sola corsa l'anno. Secondo me se Merckx corresse oggi come faceva negli anni 70 (120 corse l'anno) ne vincerebbe forse il 10% altro che il 50% e probabilmente al Tour si sarebbe preso gli schiaffi da Armstrong anche lui. Purtroppo il ciclismo è cambiato c'è chi si iperspecializza e se vuoi batterlo devi iperspecializzarti anche tu. Cunego già fa tantissimo correndo in media 8 mesi l'anno, disputando la media di 1,5 grandi giri l'anno e vincendo qualche corsa più o meno importante. Se volete che faccia cose che non riuscirebbero neanche a Merckx nel 2006 il problema è vostro e non suo e non può certo disperarsi per questo. [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Quindi, due cose: 1) Cunego (e tutto il suo staff) capisca se vuole continuare ad essere un ciclista oppure diventare uno show-man; 2) I tifosi di Cunego capiscano se vogliono continuare a tifare per un ciclista o iniziare a tifare per uno show-man. Come conciliare le due cose? Beh, innanzitutto i tifosi di Cunego (tra cui, lo ammetto, non ci sono io; ma io posso stare benissimo coi simpatizzanti di Cunego, visto che nel 2004 m'ha riempito d'emozioni) si sforzino di immedesimarsi negli appassionati di ciclismo - se vogliono continuare a tifare un ciclista e non iniziare a tifare uno show-man -, e si calino nella storia di questo sport, guardando tutte le corse, anche quelle dove non c'è Cunego, e "bastonando" il proprio beniamino quando corre il Trentino in luogo delle Ardenne, o quando corre come un comprimario nelle tappe pirenaiche del Tour de France. [/quote] Io posso pure capire gli appassionati di ciclismo, ma gli appassionati di ciclismo devono capire che siamo nell'anno di grazia del Signore 2006 e non 1976. E soprattutto mi devono dimostrare, portandomi esempi concreti, che è possibile fare oggi quello che loro pretendono da Cunego a 25 anni. [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Perché, lo ripeto, che Cunego dia 8 alla sua stagione, alla luce del suo passato, è per me preoccupante. [/quote] Mario, tu ha scritto un post di 1074 parole, senza fare il minimo accenno al fattore età, che oggi è fondamentale. Prendi Simoni: se l'anno prossimo risale sul podio del giro e vince thò un paio di tappe, la sua non sarebbe una stagione deludente perchè ha in palmares 2 giri vinti e non so quanti podi. Sarebbe un'ottima stagione per un 35 enne. Così come la stagione di Cunego a 25 anni non è deludente perchè ha già vinto un Giro. Nel ciclismo di oggi il talento passa in secondo piano e contano molto di più altri fattori tra cui la piena maturazione fisica. Se le vittorie importanti le portano a casa tutti dopo una certa età, un motivo c'è.


Monsieur 40% - 24/09/2006 alle 13:37

Claudio, secondo me non hai capito il mio post. Hai ribattuto su cose che io non mi sono neanche sognato di dire, o di pensare. Ah, una cosa: chi lo dice a Gabri59 che questo thread è stato aperto in merito ad un'intervista rilasciata da Damiano sulla sua stagione e sul voto che si è auto-affibiato, e non su un'intervista di Basso sugli stessi motivi? Secondo me questo punto non le è chiaro.


Reggio Emilia - 24/09/2006 alle 13:41

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Ah, una cosa: chi lo dice a Gabri59 che questo thread è stato aperto in merito ad un'intervista rilasciata da Damiano sulla sua stagione e sul voto che si è auto-affibiato, e non su un'intervista di Basso sugli stessi motivi? Secondo me questo punto non le è chiaro. [/quote] secondo me le è chiarissimo, solo che l'unici argomenti per "giustificare" l'8 di Cunego sono: 1)la carriera al Tour di Basso 2)l'affaire Basso-Fuentes.


gabri59 - 24/09/2006 alle 13:52

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ti sei fissata con questo Basso...eppure, nessuno lo sta esaltando...[/quote] In questo thread, in questo momento, no. Perlomeno non direttamente. Ma in altri threads ed in altri momenti, invece, sì, eccome. E contemporaneamente si "demolisce" Damiano. E anche qui (vedi sopra) c'è chi paragona la stagione di Damiano con quella di Basso alla sua età, dimenticandosi magari che Damiano oltre al Tour ha corso anche il Giro. Ciao!


janjanssen - 24/09/2006 alle 14:12

Cara Gabri e caro Claudio. Mi avete convinto. Cunego è un giovane di belle speranze. Speriamo che prima o poi le speranze diventino realtà, affrontando una stagione non imperniata sullo studio di qualcosa. per me ha il talento per vincere un sacco di corse cui neanche partecipa. Gabri, leggi bene però. Non ho mai, ripeto mai, denigrato le possibilità di Cunego. Ma mi sto stancando di aspettarlo. E una sola cosa. Per favore. che significa competitivo 7 mesi all'anno? Claudio, che risultati ha ottenuto in questi 7 mesi? 3 vittorie? 4? 5? Dai su. Forse esagero nel giudicarlo disastroso. ma esagerate a dichiaralo competitivo 7 mesi all'anno.... A meno che non lo sia A PRIORI. Basta partire..............


aranciata_bottecchia - 24/09/2006 alle 14:36

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Continui ad ignorare bellamente (e non mi sorprende) la diversità enorme che intercorre tra un corridore (esempio: Damiano) i cui picchi di forma sono logici, ottenuti progressivamente e coerenti al suo rendimento medio, [/quote] Ma no, macchè bellamente, macchè rendimento medio, Cunego ha corso quattro mesi, con un picco di forma ed un picchetto, con wattaggi appena dentro al limite dell'accettabile, non c'è altro da aggiungere per ciò che mi riguarda, se non la sottolineatura di quanto sia stata capponesca la pianificazione della sua stagione, assai castrante per le sue potenzialità.


aranciata_bottecchia - 24/09/2006 alle 14:40

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Cara Gabri e caro Claudio. Mi avete convinto. Cunego è un giovane di belle speranze. Speriamo che prima o poi le speranze diventino realtà, affrontando una stagione non imperniata sullo studio di qualcosa. [/quote] La tua è classe, caro Janssen, anche se non tutti avranno colto la finezza. Comunque ha ancora [b] un solo anno di tempo [/b] , dopodichè farà anch'egli parte dei meravigliosi ventisettenni scoppiettanti. Voto: ciao più.


gabri59 - 24/09/2006 alle 15:12

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Cunego s'è dato un voto, alcuni tifosi di Cunego sono d'accordo con lui; altri no. Lasciamo anche stare per un attimo gli appassionati neutrali, e prendiamo in considerazione coloro che dichiarano più o meno specificatamente di essere tifosi del Piccolo Principe[/quote] :nonono: caro Mario, vedo che ti dimentichi (volutamente?) di una terza categoria di utenti che ha espresso giudizi sulla stagione di Damiano: i fans di Basso. Che di sicuro non possono essere definiti "neutrali". [quote]Cunego (e tutto il suo staff) capisca se vuole continuare ad essere un ciclista oppure diventare uno show-man[/quote] Mario e Jan, leggete: [i][b]L’anno prossimo farò la prima parte di stagione con il Giro d’Italia come primo obiettivo, ma prima correrò anche la Liegi, una corsa che mi piace molto. Salterò il Tour, che invece sarà il mio unico obiettivo nel 2008, e mi concentrerò sul finale di stagione, magari sperando in una maglia azzurra.[/i][/b] Sono veramente STUFA di questo martellare negativo basato sul NULLA. Damiano ha concentrato la sua stagione su due GT [u]solo quest' anno[/u]. Questa scelta non si ripeterà, e Damiano lo diceva già durante il Tour. L' anno prossimo punterà a UN GT E LE CLASSICHE. Lo stesso farà tra due anni. NON HA SENSO dire che sta gettando via la sua carriera per rincorrere i GT nè che deve scegliere se vuole essere uno showman o no. Compris? [b]Aranciata, continui imperterrito ad evitare il discorso sulla continuità di rendimento[/b], sulla diversità enorme che intercorre tra un corridore (esempio: Damiano) i cui picchi di forma sono logici, ottenuti progressivamente e coerenti al suo rendimento medio, oltre che non perfettamente "mirati", e un altro (esempio:Basso) i cui picchi di forma sono illogici, arrivano di colpo, sono estremamente al di sopra del rendimento medio, e perfettamente mirati sull' obiettivo. Il che dimostra che le "abitudini" dei corridori (o degli sportivi in generale) non sono affatto le stesse. Ed è proprio per questo, evidentemente, che continui a svicolare.


gabri59 - 24/09/2006 alle 15:49

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Cara Gabri e caro Claudio. Mi avete convinto. Cunego è un giovane di belle speranze.[/quote] Beh, certo, e più di Valverde si direbbe, visti i risultati dello spagnolo l' anno scorso... ;) [quote]Gabri, leggi bene però. Non ho mai, ripeto mai, denigrato le possibilità di Cunego. Ma mi sto stancando di aspettarlo.[/quote] Jan, non ti stavo contestando di denigrare le possibilità di Damiano (tranne ovviamente quando paragonavi la sua stagione a quella di Basso alla sua età), ti stavo contestando il fatto che sei tu a non leggere bene, nella fattispecie l' intervista a Damiano, e ti contestavo quindi di produrti in una filippica sul fatto che sta gettando via la sua carriera per rincorrere i GT (per i quali ha peraltro molta più attitudine di Basso) che non ha fondamento alcuno, dato che non ha intenzione di farlo. [quote]che risultati ha ottenuto in questi 7 mesi?[/quote] 1 Giro del Trentino Settimana Ciclistica Internazionale "Coppi e Bartali" Settimana Ciclistica Internazionale "Coppi e Bartali" - 3a tappa Giro d'Oro Giro del Trentino - 2a tappa: Castello Tesino - Cles GP Industria & Artigianato - Larciano TOUR DE FRANCE - CLASSIFICA DEI GIOVANI 2 Vuelta Ciclista a Murcia - Costa Calida - 4a tappa Klasika Primavera GIRO D'ITALIA - 8a tappa: Civitanova Marche - Maielletta (Passo Lanciano) TOUR DE FRANCE - 15a tappa: Gap - L'Alpe d'Huez Giro del Lazio 3 Giro del Trentino - 1a tappa LIÈGE - BASTOGNE - LIÈGE GIRO D'ITALIA - 20a tappa: Trento - Aprica 4 GIRO D' ITALIA [b]TOUR DE FRANCE - 17a tappa: St-Jean-de-Maurienne - Morzine[/b] 6 Settimana Ciclistica Internazionale "Coppi e Bartali" - 5a tappa: Castellarano - Sassuolo 7 GIRO D'ITALIA - 17a tappa: Termeno/Tramin - Plan de Corones/Kronplatz 8 Vuelta Ciclista a Murcia - Costa Calida Clásica de Almería 9 Settimana Ciclistica Internazionale "Coppi e Bartali" GIRO D'ITALIA - 13a tappa: Alessandria - La Thuile 10 [b]TOUR DE FRANCE - 19A TAPPA: Le Creusot - Montceau-les-Mines (cronometro)[/b] 11 [b]TOUR DE FRANCE[/b] GIRO D'ITALIA - 7a tappa: Cesena - Saltara (i risultati in grassetto sono quelli che mancano nel db di cicloweb, che per quanto riguarda il Tour non è stato aggiornato dopo la tappa dell' Alpe d'Huez). Certo, manca il grande acuto, ma Damiano ci è andato vicino più volte, e soprattutto, dopo una stagione di grande sofferenza per molti motivi, non ultimo la mononucleosi, ha dimostrato di esserci sia alla Liegi che al Giro e al Tour. E proprio tu che dici che i voti non devono essere dati in assoluto ma relativamente al singolo atleta, devi per forza prendere in considerazione questi fattori...o no?


Reggio Emilia - 24/09/2006 alle 16:04

ho già capito come funziona: CUNEGO VINCE LA COPPA DEL NONNO------>CAMPIONE CUNEGO NON VINCE--------------------->MONONUCLEOSI


aranciata_bottecchia - 24/09/2006 alle 16:48

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [b]Aranciata, continui imperterrito ad evitare il discorso sulla continuità di rendimento[/b], sulla diversità enorme che intercorre tra un corridore (esempio: Damiano) i cui picchi di forma sono logici, ottenuti progressivamente e coerenti al suo rendimento medio, oltre che non perfettamente "mirati", e un altro (esempio:Basso) i cui picchi di forma sono illogici, arrivano di colpo, sono estremamente al di sopra del rendimento medio, e perfettamente mirati sull' obiettivo. Il che dimostra che le "abitudini" dei corridori (o degli sportivi in generale) non sono affatto le stesse. Ed è proprio per questo, evidentemente, che continui a svicolare. [/quote] In verità ti sei risposta da sola, non capisco perchè ti rivolgi a me dal momento che il conflitto stà proprio nelle tue parole. I corridori sono differenti, certo, e questo fatto t'inganna, inducendoti a pensare che abbiano abitudini differenti. Basso? Che me ne frega di Basso? Lascio che siano i suoi tifosi ad arrampicarsi sui vetri (nel goffo tentativo di imitarti, impresa titanica), io proprio non ho motivi per giudicarlo in modo differente dagli altri corridori.


Claudio82 - 24/09/2006 alle 16:59

Oh Davide, Hai sentito dal Bulba chi è che ha raccomandato Bettini da ragazzo? Mi aspetto un'altra bella critica enogastronomica....


montblanx - 24/09/2006 alle 17:04

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ti sei fissata con questo Basso...eppure, nessuno lo sta esaltando...[/quote] In questo thread, in questo momento, no. Perlomeno non direttamente. Ma in altri threads ed in altri momenti, invece, sì, eccome. E contemporaneamente si "demolisce" Damiano. E anche qui (vedi sopra) c'è chi paragona la stagione di Damiano con quella di Basso alla sua età, dimenticandosi magari che Damiano oltre al Tour ha corso anche il Giro. Ciao! [/quote] Con tutto il bene del mondo.. ho dato un'occhiata agli ultimi 200 (cioè intendo 200 post, pretendo un premio!!!!) che hai scritto, solo in 8 non compare il nome Basso. Ovviamente nessuno se teniamo conto della tua firma.. Gabri, io ho fatto questo sforzo sovraumano perchè ho del tempo da perdere la domenica e perchè amo la verità.. detto questo... sei sicura di sentirti bene? :D:D:D:D:D Relax:Od:

 

[Modificato il 24/09/2006 alle 17:06 by montblanx]


aranciata_bottecchia - 24/09/2006 alle 17:05

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Oh Davide, Hai sentito dal Bulba chi è che ha raccomandato Bettini da ragazzo? Mi aspetto un'altra bella critica enogastronomica.... [/quote] Raccomandato? Io ho letto che tra i dilettanti il Cecco era il preparatore di Bettini, anche se forse ho letto male. Chissà se Cunego era già seguito da Cecco all'epoca del mondiale juniores (un po' come accade con Ulissi al giorno d'oggi). Cunego sarebbe il terzo corridore, dopo Bartoli e Casagrande, ad essere seguito da Cecco sin dalle categorie minori. Caspita, vedo che apprezzi la ribollita. É una specialita.


Claudio82 - 24/09/2006 alle 17:13

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Caspita, vedo che apprezzi la ribollita. É una specialita. [/quote] Mi fa schifo.


stress - 24/09/2006 alle 17:18

OT. A me la ribollita piace con la carne di Pecora. In Abruzzo la chiamiamo "La pecora alla callara" oppure "la pecora ajo cotturo". E' straultramegabuona!!!!!!!!! :yes: Chiuso OT :D:D:D


aranciata_bottecchia - 24/09/2006 alle 17:19

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Caspita, vedo che apprezzi la ribollita. É una specialita. [/quote] Mi fa schifo. [/quote] A me fa schifo quella della trattoria da Cecco, le altre sono ottime.


aranciata_bottecchia - 24/09/2006 alle 17:22

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] OT. A me la ribollita piace con la carne di Pecora. In Abruzzo la chiamiamo "La pecora alla callara" oppure "la pecora ajo cotturo". E' straultramegabuona!!!!!!!!! :yes: Chiuso OT :D:D:D [/quote] Interessante. Tu che corridori stai "preparando"? :D Grande Maurino!


Claudio82 - 24/09/2006 alle 17:22

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] OT. A me la ribollita piace con la carne di Pecora. In Abruzzo la chiamiamo "La pecora alla callara" oppure "la pecora ajo cotturo". E' straultramegabuona!!!!!!!!! :yes: Chiuso OT :D:D:D [/quote] Ma dai... emana una puzza terribile. E' mortificante per la pecora essere fatta così quando può essere tranquillamente arrosticinata e rendere molto meglio :drink:


Reggio Emilia - 24/09/2006 alle 17:26

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] E' mortificante per la pecora [/quote] su questo non ci piove :Od:


stress - 24/09/2006 alle 17:31

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] E' mortificante per la pecora [/quote] su questo non ci piove :Od: [/quote] :D:D:D:D:D Claudio la ribollita si DEVE fare con un'animale vecchio. L'arrosto buono si fa con la pecora giovane (max 2 anni) oppure con l'agnellone. Per arancia: sto preparando un quarantenne che cerca di fare il salto di qualità a livello fisico e pare funzioni bene.


marco83 - 24/09/2006 alle 19:30

Proporrei di regalare a Gabri una bambolina voodoo a forma di Basso, così almeno ci può sfogare sopra le sue rabbie... :Od::Od: Scherzi a parte, please... più obiettività, e meno tifo da stadio. ;)


gabri59 - 25/09/2006 alle 22:16

accidenti alla fretta, stavo dimenticando queste perle... [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] A Liegi ha corso alla Valverde[/quote] Uh? Non mi ricordo che Valverde abbia allungato sulla Redoute. [quote]Al Giro era così così, soprattutto è molto grave che sia arrivato dietro a Simoni, un bruttissimo segnale.[/quote] Uh, per chi? Per il ciclismo? Per Damiano proprio non direi, dato che è arrivato davanti a Simoni in tutte le altre corse cui hanno partecipato entrambi, a partire dal Tour. E la Liegi, e il Trentino, e anche la prima settimana del Giro in effetti. Bizzarro, no, quello che è accaduto nelle due ultime settimane del Giro? Bizzarro, ma peculiare del ciclismo moderno. Per quanto riguarda il discorso sui picchi di forma, constato che per te non esiste differenza di preparazione tra atleti che hanno picchi di forma stupefacenti e perfettamente centrati sull' obiettivo, e atleti continui i cui picchi di forma sono logici e normali. A me invece la logica suggerisce che ci siano grandi differenze, è evidentemente un' altra cosa su cui non siamo d' accordo.


gabri59 - 25/09/2006 alle 22:29

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Non sarà la sparizione di Basso a far ritornare improvvisamente Cunego un campione... [/quote] Damiano E' un campione. Indipendentemente da Basso. Il quale comunque da bravo Vescovo con ogni probabilità non sparirà affatto. PS: accidenti, vedi cosa hai fatto? Mi hai indotta a scrivere un' altra volta la fatidica parola "Basso". Cosa dirà adesso montblanx? :Od:


montblanx - 26/09/2006 alle 04:14

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Non sarà la sparizione di Basso a far ritornare improvvisamente Cunego un campione... [/quote] Damiano E' un campione. Indipendentemente da Basso. Il quale comunque da bravo Vescovo con ogni probabilità non sparirà affatto. PS: accidenti, vedi cosa hai fatto? Mi hai indotta a scrivere un' altra volta la fatidica parola "Basso". Cosa dirà adesso montblanx? :Od: [/quote] ma niente su.. si scherzava.. cosa vuoi che dica? :D non dico nulla... che parla un mio illustre conterraneo, che a forza de fa ride diceva cose serie, la gente poi rideva e nun capiva.. 'ndo staveno davero le macerie.... Er Vento e la Nuvola Una Nuvola nera disse ar Vento: Damme un appuntamento perché stanotte ho da coprì la Luna. E indove vôi che venga? - Verso l'una dedietro ar campanile der convento. Se tratta de questioni delicate: disse piano la Nuvola - ho scoperto un buggerìo de coppie innammorate che la notte se baceno a l'aperto. È un'immoralità che propio nun me va! Quanto sei scema, Nuvoletta mia! Je fece er vento. - Vôi coprì l'amore, ch'è la cosa più bella che ce sia, e lasci a lo sbarajo tanta gente che s'odia e che se scanna inutirmente! Guarda, infatti, laggiù. Li vedi quelli che stanno a liticà su la piazzetta? J'abbasta l'aria d'una canzonetta pe' faje mette mano a li cortelli, senza manco pensà che so' fratelli e che cianno una madre che l'aspetta! - La Nuvoletta, ner vedé la scena, sbottò in un pianto, fece uno sgrullone e fracicò un filosofo cojone che stava a rimirà la luna piena. So' le stelle che sputeno sur monno! Disse tra sé er filosofo. - So' loro! Hanno raggione, in fonno! Carlo Alberto Salustri -[i] Trilussa [/i]

 

[Modificato il 26/09/2006 alle 04:39 by montblanx]


aranciata_bottecchia - 26/09/2006 alle 09:48

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] A Liegi ha corso alla Valverde[/quote] Uh? Non mi ricordo che Valverde abbia allungato sulla Redoute. [/quote] Caspita, un allungone molto selettivo. L'unica selezione era quella del prefisso internazionale, talmente era telefonato. Ma va là.


aranciata_bottecchia - 26/09/2006 alle 09:51

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Per quanto riguarda il discorso sui picchi di forma, constato che per te non esiste differenza di preparazione tra atleti che hanno picchi di forma stupefacenti e perfettamente centrati sull' obiettivo, e atleti continui i cui picchi di forma sono logici e normali. [/quote] Tutti i picchi di forma sono logici e normali, perchè quella delle periodizzazioni e dei picchi di forma è la logica e la nomralità del ciclismo contemporaneo. Quattro mesi di competizioni. Sei d'accordo con me, tutti hanno le stesse abitudini. É bello saperlo. Ciao


stress - 26/09/2006 alle 09:54

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] A Liegi ha corso alla Valverde[/quote] Uh? Non mi ricordo che Valverde abbia allungato sulla Redoute. [/quote] Caspita, un allungone molto selettivo. L'unica selezione era quella del prefisso internazionale, talmente era telefonato. Ma va là. [/quote] :D:D:D Dai ha fatto un bell'allungo. In compenso i (plurale) CSC hanno fatto un mare di scatti e la corsa l'ha vinta quello che non ha fatto nulla e ha sfruttato il lavoro degli altri.


gabri59 - 26/09/2006 alle 10:08

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] A Liegi ha corso alla Valverde[/quote] Uh? Non mi ricordo che Valverde abbia allungato sulla Redoute. [/quote] Caspita, un allungone molto selettivo. L'unica selezione era quella del prefisso internazionale, talmente era telefonato. Ma va là. [/quote] Ma va là, Aranciata, non ci fai una bella figura continuando ad arrampicarti sui vetri in questo modo. Il nodo non è nella qualità dell' allungo, ma nel fatto che Damiano l' ha fatto e Valverde no, ergo non hanno corso nello stesso modo come invece sostenevi tu. [b]@ Marco83[/b]: fammi capire in cosa consisterebbero la mia "mancanza di obiettività" e soprattutto il mio "tifo da stadio" :?. Nella mia valutazione della stagione di Damiano? Nel fatto che lo considero un corridore credibile?


Andrea_Web - 26/09/2006 alle 10:42

Più che altro non ci fa una bella figura ad alimentare la discussione con te...


marco83 - 26/09/2006 alle 12:07

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [b]@ Marco83[/b]: fammi capire in cosa consisterebbero la mia "mancanza di obiettività" e soprattutto il mio "tifo da stadio" :?. Nella mia valutazione della stagione di Damiano? Nel fatto che lo considero un corridore credibile? [/quote] Secondo me sì. Ammetto di aver usato un termine forse esagerato ("tifo da stadio") nel caso di questo specifico thread, ma mi spiace dire che se Cunego come corridore appare credibile - almeno per me - come comunicatore (e, in questo dò atto e ragione ad Aranciata che lo disse qualche tempo fa) ha una credibilità molto bassa, se dà un giudizio così positivo alla sua stagione. Io, che nel limite delle mie facoltà cerco di essere il più obiettivo possibile anche quando si parla di Cunego, non ce la faccio a dare 8 al suo 2006, ma nemmeno lontanamente. A scanso di equivoci, l'invito all'obiettività era rivolto non solo a te, ma anche ad altri tifosi.


aranciata_bottecchia - 26/09/2006 alle 12:12

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] A Liegi ha corso alla Valverde[/quote] Uh? Non mi ricordo che Valverde abbia allungato sulla Redoute. [/quote] Caspita, un allungone molto selettivo. L'unica selezione era quella del prefisso internazionale, talmente era telefonato. Ma va là. [/quote] :D:D:D Dai ha fatto un bell'allungo. [/quote] Mauro, la Redoute da alcune ere geoliche non è più strettamente determinante per l'esito della corsa. Fare un allungo sulla Redoute è solo ed esclusivamente una scelta tattica (appesantire le gambe degli avversari ritenendo di avere più benzina di essi) oppure un modo per provare la gamba quando non si è sicuri della propria condizione. Valverde, con tutta la disistima che nutro nei suoi confronti, ha fatto un'altra scelta tattica (chissà se ha pagato questa scelta...) ed evidentemente non aveva bisogno di provare la gamba. Stiamo qui a discutere di un allungo? Ne è nata una fuga? No, dunque era una manfrina tattica. Ciao Carissimo


gabri59 - 26/09/2006 alle 22:17

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Per quanto riguarda il discorso sui picchi di forma, constato che per te non esiste differenza di preparazione tra atleti che hanno picchi di forma stupefacenti e perfettamente centrati sull' obiettivo, e atleti continui i cui picchi di forma sono logici e normali.[/quote] Tutti i picchi di forma sono logici e normali, perchè quella delle periodizzazioni e dei picchi di forma è la logica e la nomralità del ciclismo contemporaneo. Quattro mesi di competizioni. Sei d'accordo con me, tutti hanno le stesse abitudini.[/quote] Ma niente affatto. No che non le hanno, le stesse abitudini, e basta guardare le corse per accorgersene. C'è il ciclismo a due velocità. Ci sono corridori che hanno "picchi di forma" illogici, che arrivano di colpo, sono estremamente al di sopra del rendimento medio, e perfettamente mirati sull' obiettivo. Corridori che ad esempio magari alla Liegi sono normali e al Giro sono extraterrestri. O che normalmente vanno piano e per un giorno vanno più forte di Merckx (visti a bizzeffe alla Vuelta 2004). Ci sono invece corridori che hanno un rendimento logico e picchi di forma coerenti con il loro valore medio. E poi, basta vedere i differenti "livelli" di "preparazione" offerti da tipi come Fuentes per sapere che no, anche nell' ambito dello stesso "preparatore" non hanno tutti le stesse "abitudini".


aranciata_bottecchia - 26/09/2006 alle 22:44

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Ci sono corridori che hanno "picchi di forma" illogici, che arrivano di colpo, sono estremamente al di sopra del rendimento medio, e perfettamente mirati sull' obiettivo. [/quote] Non mi interessa, io non sosterrei mai che facendo la medesima "preparazione" i corridori otterrebbero i medesimi risultati. Sono le prestazioni ad essere sbalorditive, alcune sono abbondantemente oltre la soglia equina, altre vi sono tremendamente vicine. Le periodizzazioni sono indissolubilmente legate a questi ragli d'asino. [quote] Ci sono invece corridori che hanno un rendimento logico e picchi di forma coerenti con il loro valore medio. [/quote] Il valore medio di quattro mesi. Del resto anche un valore medio molto alto non può che destare stupore nel ciclismo "periodico". [quote] E poi, basta vedere i differenti "livelli" di "preparazione" offerti da tipi come Fuentes per sapere che no, anche nell' ambito dello stesso "preparatore" non hanno tutti le stesse "abitudini". [/quote] Mah, forse per le trasfusioni, ma la metodica per l'assunzione di gh e testosterone ha raggiunto lo stato dell'arte, almeno per i tre o quattro preparatori di vertice (che da soli si spartiscono i tre quarti del plotone), e penso sia dunque abbastanza standardizzata. É costumanza comune.

 

[Modificato il 26/09/2006 alle 22:46 by aranciata_bottecchia]


aranciata_bottecchia - 26/09/2006 alle 22:50

A proposito, la Liegi di quest'anno è stata la più veloce degli ultimi dieci anni (non ho controllato quelle precedenti). Imprimere alla corsa un ritmo alto è il perfetto stile di scuola ferrariancecchiniana, che evidentemente Valverde conosce bene. E anche Cunego. Cunego probabilmente ha pagato al Giro il precoce picco di forma esibito a Liegi.


simone89 - 26/09/2006 alle 23:03

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cunego probabilmente ha pagato al Giro il precoce picco di forma esibito a Liegi. [/quote] non credo... perchè nell'ultima settimana del giro, cunego era cresciuto....


aranciata_bottecchia - 27/09/2006 alle 00:35

[quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cunego probabilmente ha pagato al Giro il precoce picco di forma esibito a Liegi. [/quote] non credo... perchè nell'ultima settimana del giro, cunego era cresciuto.... [/quote] Quindi secondo te si sarebbe pappato la comida come molti altri? Può essere, però lo dici tu, io mi astengo. Ciao


Claudio82 - 27/09/2006 alle 03:58

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Imprimere alla corsa un ritmo alto è il perfetto stile di scuola ferrariancecchiniana [/quote] Ora siamo al doping tattico... :pomodoro:


Subsonico - 27/09/2006 alle 15:28

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cunego probabilmente ha pagato al Giro il precoce picco di forma esibito a Liegi. [/quote] non credo... perchè nell'ultima settimana del giro, cunego era cresciuto.... [/quote] Quindi secondo te si sarebbe pappato la comida come molti altri? Può essere, però lo dici tu, io mi astengo. Ciao [/quote] Non necessariamente...effettivamente cunego quest'anno è andato in difficoltà soprattutto nella 2° settimana, nella 1° (2° a lanciano) e nella 3° ha fatto cose egregie... e nell'ultima settimana è sempre andato fortissimo: ho pensato che derivi dal fatto di avere un ematocrito più alto del normale e quindi, riesce a tenere meglio quando gli altri vanno in riserva. Mi sbaglio? Poco o nettamente? X Gabri: ho già detto in un altro topic come la penso su tifosi come te.


aranciata_bottecchia - 27/09/2006 alle 17:11

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Non necessariamente...effettivamente cunego quest'anno è andato in difficoltà soprattutto nella 2° settimana, nella 1° (2° a lanciano) e nella 3° ha fatto cose egregie... e nell'ultima settimana è sempre andato fortissimo: ho pensato che derivi dal fatto di avere un ematocrito più alto del normale e quindi, riesce a tenere meglio quando gli altri vanno in riserva. Mi sbaglio? Poco o nettamente? [/quote] Sono d'accordo con te, almeno limitatamente alla curva delle sue prestazioni. I valori sono un altro discorso.


Subsonico - 27/09/2006 alle 18:42

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] I valori sono un altro discorso. [/quote] Cioè?


cassius - 01/10/2006 alle 13:23

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] [quote]Smettiamola di chiedere ai corridori di andare oltre ai loro limiti di sopportazione fisica, e poi lamentarci se si dopano. [/quote] nOn sono d'accordo. Una volta si correva molto di più, non meno. Guardati una stagione di V.Looy. O di Hinault. O di Gimondi. Piuttosto chiediamoci come è andata. 3 alla liegi. Benino. Adorni lo è stato 3 volte (anzi una secondo) 4 a 18 minuti al giro. Senza neanche una tappa. Il giro più duro degli ultimi 20 anni. Ah fatto il tour. Neanche una tappa vinta, maglia bianca per pochi secondi contro un certo tedesco famosissimo. Fine della stroria. La maglia bianca? Quando la vincevano altri era snobbata, naturalmente... Stagione accettabile? Per Nibali sarebbe stata buona. Per uno che è stato numero uno UCI è stata disastrosa. Non scherzo. Disastrosa. Non ha vinto niente di importante. Neanche di poco importante. Solo cosine di terza categoria. Quando scelsce di fare il tour, io l'ho criticato, perchè era evidente che finiva così. Stagione da buttare. Per un campione. Valede, per fare un paragone, si è portato a casa classiche . Una clavicola rotta, un podio alla Vuelta e al mondiale bisognerà fare i conti con lui. No. Cunego non ha avuto una stagione da campione. Speriamo cambi strada. Basta puntare solo sulla gare a tappe............... [/quote] Van Looy, Hinault e co. correvano in un'altra epoca. Van Looy, poi, se non sbaglio era un velocista (chiedo venia, ho solo 22 anni e quando correva dovevo ancora nascere), e i velocisti corrono di più perchè obbiettivamente la loro specialità è meno logorante (un conto è lottare per vincere una tappa di montagna o una crono, è un conto è farla per arrivare nel tempo massimo). Hinault è stato l'ultimo grande campione a fare così, 2 corse a tappe più tutto il resto come se fosse una cosa normale. Cunego non ha fatto una stagione da 8, ma neanche da 5. Diamogli un 7, un 6 e mezzo, fate voi. Non è da 8 perchè non è un pivellino al primo anno, non è da 5 perchè ha 25 anni e deve ancora imparare qualcosa per essere al top (e questo lo ha capito, mentre forse dopo l'accoppiata Giro+Lombardia nel 2004 pensava di essere già arrivato). E' arrivato 4° al Giro, lontanissimo dal podio e non ha mai dato l'impressione di mettere in difficoltà Basso. Ha fatto delle caxxate a livello tattico, mettendo sempre la squadra a tirare per poi non combinare nulla (cosa che può minare la fiducia dei tuoi compagni). A crono deve migliorare tantissimo. Al Tour ci è andato sapendo di non fare classifica. Era il suo primo Tour, è andato un po' di volte in fuga, è arrivato secondo sull'Alpe, tutte buone cose ma è mancato l'acuto. La maglia bianca, al di là della soddisfazione di aver battuto i coetanei, Cunego farebbe meglio a usarla per quando deve far l'orto o pulirsi la bici. Lo dico per il suo bene. Capitolo Liegi: inspiegabile. Mi chiedo come fa uno ad arrivare terzo alla Liegi facendo prima il Giro del Trentino e arrivando in Belgio all'ultimo momento. Bravissimo, per carità, ma il prossimo anno lasci il Trentino (che pure è una corsa bellissima, anche se conta poco) ad altri. Faccia Amstel, Freccia e Liegi. Prima del Giro si è tirato un po' il collo, andando a correre di qua e di là e spesso in corsette di secondo piano (ti piace vincere facile?). Non farlo, Damiano, se Simoni ti sta tanto antipatico comincia a non copiare le cavolate che faceva (fa) lui! Insomma: per Cunego non è una stagione da buttare, ma nemmeno da 8. Parola di un non tifoso.


Monsieur 40% - 01/10/2006 alle 14:21

[quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Van Looy, poi, se non sbaglio era un velocista (chiedo venia, ho solo 22 anni e quando correva dovevo ancora nascere), e i velocisti corrono di più perchè obbiettivamente la loro specialità è meno logorante (un conto è lottare per vincere una tappa di montagna o una crono, è un conto è farla per arrivare nel tempo massimo).[/quote] Era veloce, vero, ma si piazzava nei 10 a Giro e Tour: http://www.memoire-du-cyclisme.net/palmares/van_looy_rik.php


Claudio82 - 01/10/2006 alle 14:36

[quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] Bravissimo, per carità, ma il prossimo anno lasci il Trentino (che pure è una corsa bellissima, anche se conta poco) ad altri. Faccia Amstel, Freccia e Liegi. Prima del Giro si è tirato un po' il collo, andando a correre di qua e di là e spesso in corsette di secondo piano (ti piace vincere facile?). [/quote] Secondo me, se l'anno prossimo il suo obbiettivo principale rimane quello di vincere il Giro, farebbe bene a fare ancora il trentino e altre brevi corse a tappe. Sono sicuramente un allenamento migliore, rispetto a Amstel, Freccia e Liegi, in vista del Giro.


cassius - 01/10/2006 alle 20:11

Da parecchi anni i ciclisti che affrontano il Giro si dividono tra chi va a fare le classiche valloni e chi fa le corse pre-Giro in Italia (Trentino, Appennino, Giro della Toscana, Larciano ecc.). Cunego ha sbagliato a cercare di fare entrambe le cose, tutto qui. Un corridore che aspira a diventare grande deve andare a fare le grandi corse e soprattutto andare all'estero (come diceva Luciano Pezzi: "i bravi corridori si vedono all'estero"). Misurandosi con i migliori si cresce e si acquisiscono nuovi stimoli; continuando a "vincere facile" no. Cunego deve fare un calendario mirato e prestigioso: classiche valloni + Giro + Mondiale è un'ottima programmazione, meglio di quella dissennata degli ultimi anni.


Lore_88 - 01/10/2006 alle 22:36

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Secondo me, se l'anno prossimo il suo obbiettivo principale rimane quello di vincere il Giro, farebbe bene a fare ancora il trentino e altre brevi corse a tappe. Sono sicuramente un allenamento migliore, rispetto a Amstel, Freccia e Liegi, in vista del Giro. [/quote] Il punto è che le classiche delle Ardenne non devono essere un allenamento ma un obiettivo di primissima importanza. Perchè sprecare il talento che questo ragazzo si ritrova? E' uno dei più forti interpreti delle corse di un giorno ma puntualmente le snobba. Sembra gli faccia schifo vincere una Freccia Vallone! Ah, comunque che il Trentino sia un allenamento migliore lo dici te, Di Luca nel 2005 ha dominato in Belgio e pochi giorni dopo ha fatto la sua migliore prestazione di sempre in un GT. Vuol fare una corsa a tappe prima del Giro? Esiste il Romandia, diecimila volte più nobile del Trentino. Cunego è uno dei corridori più forti in circolazione al momento eppure all'estero hanno cominciato a conoscerlo un pò meglio grazie a questo Tour, ci sarà un motivo per questo? Che sia forse perchè non mette quasi mai il naso fuori dall'Italia? Perchè preferire la provincialità quando si può essere competitivi a livello internazionale?

 

[Modificato il 01/10/2006 alle 22:40 by Lore_88]


janjanssen - 02/10/2006 alle 00:22

bella domanda Lore. Perchè? Il Dio grande Giro. A lui, Cunego, un campione, sacrifica corse che sarebbero nelle sue corde. Imita i corridori limitati. Lui che limiti tecnici in linea può averli solo alla Roubaix. Non vuole stare nella storia. Starà nei desideri........ Che se ne fa della volata? la riserva al trofeo Melinda? Cassius. Se è un prospect come Fothen, ha fatto un anno duro e discreto. Se è un ex numero uno, ha fatto sorridere di sarcasmo. 42 tappe senza vincerne una. Saronni si sarebbe sparato. A 25 anni..... (Damiano e Beppe). che volte. sono severo? Se stimi un corridore devi pretendere. Voi che lo tifate, vi accontentate della mediocritas di una stagione transitoria, senza UNA vittoria di prestigio, dopo una stagione Horribilis anche causa malattia. Accontentatevi pure...ma godreste vederlo lottare per la S.Remo? Vi ricordo che provò anche il Pirata, corridore non certo da corse veloci.... Invece neanche la fa. Godreste vederlo scattare sul muro di Huy? Difficile. Non ci va. Si comporta bene sulla redoute, aumentando semmai i rimpianti. Cunego....5 classiche monumento ed il mondiale più 3 grandi giri. Se non si porta a casa 1 classica monumento, è un anno tristo. Se vince un gt o se é competitivo in un gt, può accomodare la stagione, ma non a 20minuti. Vuole saltare Fiandre e Roubaix? storco un pò il naso (saronni faceva uguale, non era forbo..Bettini le corre e non è superiore a Saronni.....), ma le altre tre le deve fare. Per vincerne almeno 1....che cribbio. I campioni, sono campioni perchè vincono, non perchè VINCEVANO. Ah, Baronchelli ha vinto 89 gare. fra le quali 2 lombardia. Cunego ha la volata in più. Pretendete poco? credo vi accontenterà facilmente. Su, oltre all'amore, bisogna saperlo stimolare. Il tour se deve venire, verrà. Giro e classiche monumento. Poi si faranno i conti. Ah...se non vince 10 corse in un anno , c'è da ridere..... Maertens ne vinceva 52.......


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Claudio82 - 02/10/2006 alle 00:52

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Il punto è che le classiche delle Ardenne non devono essere un allenamento ma un obiettivo di primissima importanza. [/quote] Appunto. Se il suo obbiettivo principale è il Giro, si concentrasse su quello e facesse le corse che meglio lo preparano al Giro. Quando, nel 2008, non farà il Giro potrà dedicarsi alle Ardenne e prepararle come si deve. [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Perchè sprecare il talento che questo ragazzo si ritrova? E' uno dei più forti interpreti delle corse di un giorno ma puntualmente le snobba. Sembra gli faccia schifo vincere una Freccia Vallone! [/quote] Mi sembra che sia anche uno dei più forti interpreti dei grandi Giri. Ha deciso, per il momento, di puntare su quelli. Io farei lo stesso. Il Giro d'Italia è la seconda corsa più importante del mondo e la prima del suo paese. Fa bene se punta a vincerla. [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Vuol fare una corsa a tappe prima del Giro? Esiste il Romandia, diecimila volte più nobile del Trentino. [/quote] Mi pare che l'anno scorso l'abbia fatto il Romandia. Se ci saranno le condizioni, credo lo farà anche quest'anno. [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Cunego è uno dei corridori più forti in circolazione al momento eppure all'estero hanno cominciato a conoscerlo un pò meglio grazie a questo Tour, ci sarà un motivo per questo? Che sia forse perchè non mette quasi mai il naso fuori dall'Italia? Perchè preferire la provincialità quando si può essere competitivi a livello internazionale? [/quote] Parafrasandovi... ma che vi fa schifo se vince il Giro d'Italia?

 

[Modificato il 02/10/2006 alle 00:55 by ]


furslide - 02/10/2006 alle 08:43

era proprio vero che con Pantani é morto il ciclismo vero. il ciclismo del Panta e quell di oggi separano anni luce, anzi sembrano due sport separati.


barrylyndon - 02/10/2006 alle 13:37

[quote][i]Originariamente inviato da furslide [/i] era proprio vero che con Pantani é morto il ciclismo vero. il ciclismo del Panta e quell di oggi separano anni luce, anzi sembrano due sport separati. [/quote] beh non esageriamo.anch'io penso che pantani sia stato il piu' grande scalatore che abbia mai avuto modo di ammirare e mi sono commosso alla notizia della sua morte.pero' anche lui aldila' dei grandi giri non e' che abbia poi vinto molto.e' immortale per l'imprese che ha fatto piu' che per le sue vittorie,ma il ciclismo va avanti anche senza di lui,magari con un po' di malinconia in piu'.ma il ciclismo e' sempre uno sport capace di regalare emozioni. :podio:


janjanssen - 02/10/2006 alle 13:53

[quote]Parafrasandovi... ma che vi fa schifo se vince il Giro d'Italia? [/quote] no... mi fa schifo se non vince nulla, come quest'anno. Poi si da un otto tondo..... ma va laaaaaaaaaaa!!!!!


Claudio82 - 02/10/2006 alle 14:04

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] no... mi fa schifo se non vince nulla, come quest'anno. [/quote] Se ti fa schifo solo perchè non vince, credo che Damiano faccia bene a non dar retta alle persone che la pensano come te.


stress - 02/10/2006 alle 14:15

[quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] beh non esageriamo.anch'io penso che pantani sia stato il piu' grande scalatore che abbia mai avuto modo di ammirare e mi sono commosso alla notizia della sua morte.pero' anche lui aldila' dei grandi giri non e' che abbia poi vinto molto.e' immortale per l'imprese che ha fatto piu' che per le sue vittorie,ma il ciclismo va avanti anche senza di lui,magari con un po' di malinconia in piu'.ma il ciclismo e' sempre uno sport capace di regalare emozioni. :podio: [/quote] è certo che il ciclismo va avanti senza di lui, é stata proprio questa la scelta del ciclismo: farlo fuori e andare avanti senza quel folletto tanto scomodo per tutti. e poi permettimi a dire una cosa: Pantani nella sua carriera ha corso solamente due stagioni intere da professionista: il 1994 e 1998 (considerando il periodo Pre-Campiglio), gli altri anni era un continuo stop and go, tra infortuni, sfighe e alla fine pure squalifiche. e quando ha corso ha vinto anche tanto, considerando che era uno scalatore e non un velocista o cronoman.

 

[Modificato il 02/10/2006 alle 15:26 by Monsieur 40%]


Claudio82 - 02/10/2006 alle 14:53

Jan, facciamo un giochino? Sono curioso di conoscere i tuoi parametri di valutazione della stagione 2006 degli altri ciclisti. Guarda, funziona tipo Passaparola (il preserale di Gerry Scotti con le letterine), un ciclista per ogni lettera dell’alfabeto, tu scrivici affianco un numero da 1 a 10, se non sai/vuoi esprimerti dì ”passaparola”. AZEVEDO BETTINI CUNEGO DI LUCA EVANS FLOYD LANDIS GIBO SIMONI HINCAPIE IVAN BASSO LEIPEIMER MENCHOV NOCENTINI OSCAR PEREIRO SIO PETACCHI Q- POPOVICH ROGERS SAVOLDELLI TOM BOONEN ULLRICH VALVERDE WINOKOUROV ZABRISKIE Giocate pure.


Lore_88 - 02/10/2006 alle 15:04

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Appunto. Se il suo obbiettivo principale è il Giro, si concentrasse su quello e facesse le corse che meglio lo preparano al Giro. Quando, nel 2008, non farà il Giro potrà dedicarsi alle Ardenne e prepararle come si deve.[/quote] Si parte da due presupposti diversi: te dai per scontato che per essere competitivi al Giro bisogna saltare le Ardenne, per me no. Damiano può benissimo correre sia le classiche che il Giro ad alto livello. [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82[/i] Mi sembra che sia anche uno dei più forti interpreti dei grandi Giri. Ha deciso, per il momento, di puntare su quelli. Io farei lo stesso. Il Giro d'Italia è la seconda corsa più importante del mondo e la prima del suo paese. Fa bene se punta a vincerla.[/quote] Io non ho detto che non deve correre il Giro. Io ho detto che dovrebbe correre sia il Giro che le classiche. E comunque, per me, in questo momento è più forte come corridore da classiche che come corridore da Grandi Giri: l'handicap che ha a cronometro non si sente se ha di fronte Simoni ma se deve gareggiare contro Basso (o altri passisti scalatori) devi mettere in preventivo di recuperare sulle montagne minimo 5 o 6 minuti. Non è facile a farsi, tutt'altro. [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82[/i] Mi pare che l'anno scorso l'abbia fatto il Romandia. Se ci saranno le condizioni, credo lo farà anche quest'anno.[/quote] Che condizioni? Cosa gli ha impedito quest'anno di fare il Romandia? Nulla. Ha preferito fare il Trentino. [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82[/i] Parafrasandovi... ma che vi fa schifo se vince il Giro d'Italia? [/quote] Si rifinisce sul solito discorso, ripeto: per te deve puntare alle classiche [u]o[/u] al Giro; per me deve puntare alle classiche [u]e[/u] al Giro.


Monsieur 40% - 02/10/2006 alle 15:28

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Giocate pure. [/quote] Claudio, fai esprimere questi voti a Cunego, prima, e poi tu limitati ad essere d'accordo con lui. Facciamo una cosa? Scrivi finalmente un post di ciclismo, e dacci le tue valutazioni sui suscritti ciclisti nell'arco della stagione 2006. P.S.: Vinokourov è con la "V"; avresti dovuto usare l'accortezza usata per Popovych.

 

[Modificato il 02/10/2006 alle 15:30 by Monsieur 40%]


Subsonico - 02/10/2006 alle 15:35

avevo messo i voti, ma poi sono rimasto schifato di "Winokurov"...ed ho cancellato tutto. :Od::Od:


antonello64 - 02/10/2006 alle 16:05

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Jan, facciamo un giochino? Sono curioso di conoscere i tuoi parametri di valutazione della stagione 2006 degli altri ciclisti. Guarda, funziona tipo Passaparola (il preserale di Gerry Scotti con le letterine), un ciclista per ogni lettera dell’alfabeto, tu scrivici affianco un numero da 1 a 10, se non sai/vuoi esprimerti dì ”passaparola”. Giocate pure. [/quote] io li dò i voti: beninteso solo a quelli che, a mio parere, sono della stessa categoria di Cunego BETTINI: 8+ (mezzo punto in più se vince il Lombardia) CUNEGO: 6 - 6 e mezzo DI LUCA: 4 - 4 e mezzo (sufficienza se vince il Lombardia) GIBO SIMONI: 6 IVAN BASSO: 8 (sub judice) TOM BOONEN: 7 - 7 e mezzo (mezzo punto in più se vince la Parigi-Tours) ULLRICH: 6 (vedi Basso) VALVERDE: 9 (mezzo punto in più se vince il Lombardia) VINOKOUROV: 7


agg883 - 02/10/2006 alle 16:15

AZEVEDO 5 BETTINI 8 CUNEGO 6 DI LUCA 5 EVANS 5 FLOYD LANDIS 0 GIBO SIMONI 8 HINCAPIE 5 IVAN BASSO 6 LEIPEIMER 4 MENCHOV 4 NOCENTINI 6 OSCAR PEREIRO SIO 6,5 PETACCHI 5 Q- POPOVICH 4 ROGERS 7 SAVOLDELLI 5 TOM BOONEN 7 ULLRICH 6 VALVERDE 8 VINOKOUROV 8 ZABRISKIE 5


effebi - 02/10/2006 alle 16:46

A giugno ho scritto che Cunego aveva fatto bene a correre il Tour. Mantengo la stessa opinione ora e aggiungo che ha disputato un ottimo Tour, sia pure senza vittorie di tappa. Detto questo, il ragazzo si deve decidere. Ha già anticipato che il prossimo anno non farà la Grande Boucle. Non sono molto d'accordo, ma allora deve dare battaglia nelle Ardenne, deve far vedere quanto vale almeno alla Liegi e alla Freccia. Almeno in queste due corse, deve lottare per la vittoria. La vittoria sua. Non la sconfitta di altri, come probabilmente ha pensato di fare nel 2006. E se non correrà il Tour, allora dovrà correre il Lombardia per vincerlo di nuovo, soprattutto se la campagna delle Ardenne non sarà andata come da programma. Uno come lui, uno con le sue doti, non può stare ben tre stagioni senza vittorie di peso (ossia: una delle cinque grandi classiche o uno dei tre grandi giri). Puntare tutte le carte solo sul Giro è rischioso se non ti chiami Indurain o se non sei Abarthstrong.


janjanssen - 02/10/2006 alle 18:43

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] no... mi fa schifo se non vince nulla, come quest'anno. [/quote] Se ti fa schifo solo perchè non vince, credo che Damiano faccia bene a non dar retta alle persone che la pensano come te. [/quote] Eddai! bisognerebbe non incorrere in incomprensioni simili. SE TU un pelino mi conscessi, SAPRESTI che non mi fa schifo nessun corridore, ci mancherebbe lo facesse Cunego. Il mio scritto era in risposta al tuo, quotato, fatto ad evidente mo di battuta. se cerchi sterile polemica, fra l'altro sgradevole, fammi un favore, ignorami. Detesto una sola cosa in un qualunque forum....fare sterile polemica. se leggi un solo insulto in mille e sbrisga post che ho fatto, ti offro da bere. Finiamola qui. Esplicito solo che al "mi fa solo schifo" era con tutta evidenza sottinteso "la situazione di non vincere nulla". Intendendo come schifo non il concetto letterale, ma, appunto, la semplice rima con "ma ti fa schifo se vince il giro". Chiedo quindi venia e ti prego, d'ora in poi, di ignorarmi, cosa che io farò con te, ovviamente.


Andrea_Web - 02/10/2006 alle 19:07

Post scritto da Morris in un altro thread. [b]Cunego, Basso, stregoni, doping e altro.... [/b] Questo intervento non è stato cancellato nella riconversione totale che il mio computer, purtroppo, ha dovuto subire. Ho perso tanto materiale e sono ancora pieno d’angosce. Lo riporto, anche se probabilmente sorpassato dalla discussione ulteriore (che non ho potuto leggere) sul thread dove, inizialmente, si riferiva. Tra l’altro, dalla battuta iniziale di Gabri59, sulla quale avevo iniziato a scrivere, come al solito ho divagato, anche per rispondere a taluni interventi sparsi sul forum e di cui ho perso traccia. Per questi motivi, lo posto come nuovo intervento. Saranno poi i moderatori a riportarlo, se lo ritengono, sul thread originario. Di quello che segue, da considerarsi pure uno sfogo, non ho riletto nulla, quindi chiedo scusa anticipatamente, per eventuali strafalcioni. [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Davvero, a volte penso che Damiano dovrebbe cambiare nazionalità. [/quote] No, basterebbe che facesse fruttare i suoi 25 anni e cominciasse a ragionare un po' da par suo, anziché seguire dettami e programmi perlomeno (eufemismo) contestabili. Ha un quarto di secolo, non ha il ciuccio e...santa benedetta virtù, un po' d'istinto, di fronte alla fortuna che ha ereditato per essere arrivato al ciclismo dopo la pratica di altri sport, gli farebbe solo bene. Potrebbe riprendersi una parte di quelle qualità che ha gettato al macero nel 2005 e 2006, attraverso trasformazioni fisiche degne di una preparazione che non ci ha capito una mazza di come sia fatto. Fare i robot dei santoni, che spesso lavorano su degli stampi costruiti su fisici da passistoni alti oltre 1,80 metri, non è proprio quello che gli serviva. Sei proprio sicura che nel 2006, sia andato più forte del 2004? Sei proprio convinta che la per te travolgente terza settimana al Tour di Damiano, non abbia fatto vedere delle pecche preoccupanti? Secondo te, il Cunego del 2004, si sarebbe fatto riprendere e staccare in salita da un paracarro come Moreau? Damiano Cunego mi piaceva perché rappresentava la concretizzazione di quello che vorrei nell'avviamento al ciclismo e di cui ho parlato anche qui: era un mio cavallo di battaglia da divulgatore, ma ha buttato al vento gran parte di quelle specificità, per svendersi alle assurde teorie zambottinesce dei "caterpillar" dello sport in camice bianco. Hai mai visto un brevilineo seguito da un santone, diventare un vincente nelle corse a tappe? Non ti sembra strano che un corridore dal fisico tendenzialmente tozzo, coi suoi bei muscolini, diventi l'anno seguente un ramoscello d'ulivo e due anni dopo, un piccolo "uomo michelin"? Non ti sembrano segni di confusione? E poi dove sono questi risultati? Ti sei forse dimenticata che a fine 2004, era il primo del ranking mondiale? In questi due anni, per seguire le corse a tappe, attraverso preparazioni e costruzioni sballate, ha gettato alle ortiche quelle classiche dove era naturalmente un evidente, per non dire il possibile numero uno per anni, e cosa ha raccolto? Neanche una tappa! Hai scritto che al Giro per te è arrivato secondo. Bèh sarebbe meglio che iniziassi a considerare come variabile possibile il quarto posto, anche se i primi due dovessero risultare "totalmente infognati nell’Affare Puerto”, perché non potranno mai essere dimostrate le trasfusioni come avvenute e pur con la giusta squalifica dei due, rimarrebbe sempre la constatazione (se non si possiedono paraocchi) che “dolci euchessine” fra gli sportivi di vertice (quindi non ciclisti solamente), non ne esistono e pare finita, perlomeno mi auguro, la concentrazione su una persona di una storia da fumetti. Comunque, anche escludendo i per te extraterrestri Basso e Gutierrez, resta sempre quel pugno di minuti subiti dal 35enne Simoni: un uomo, mi risulta, battuto da Damiano due anni prima. Una sconfitta grave se si urlano “crescite e grandi prestazioni”, perché il Gilberto, nel frattempo, non è passato dai 27 ai 29 anni, ma dai 33 ai 35! Ed i miglioramenti tattici, o quei segni che un capitano deve dare ai compagni, dove sono stati? Quante volte al Giro ha messo in testa la squadra, per poi non attaccare o non fare nemmeno lo sprint? Sai che botta è questa per un gregario? E che mi dici di quella azione "nella terra di nessuno", durante l'ultima tappa pirenaica (se non ricordo male), per poi andare in crisi e beccarsi 10 minuti? C’è chi dice che sia stato consigliato a lasciarsi andare per non sprecare energie ed uscire dalla classifica, così avrebbe potuto godere di minori controlli per vincere una tappa. Quel che è avvenuto dopo, allora, è ancor più grave, visto che è rimasto al palo di vittorie! Poca esperienza? Può essere, ma questa si fa correndo con una certa continuità anche all’estero, aspetto che Cunego cura troppo poco e, soprattutto, imparando a vedere nelle radioline una variabile poco pertinente col ciclismo di gente con le palle. Un campione si vede anche in questo. Il ciclismo non è solo watt o teoremi, guarda caso prodotti dai santoni per imprimere più forza al loro dominio assoluto sulla disciplina. Fortunatamente è molto di più e, spesso, si dimostra nelle cose a cui meno si da importanza, o non si vedono proprio. Te lo dico bonariamente: Cunego non ha fatto nessun passo in avanti dal 2004, né sul piano della maturazione tecnico tattica, né su quello prettamente atletico, né su quello comportamentale. Nel 2007, sarà al quinto anno di professionismo, ed un potenziale campione, non un fuoriclasse (categoria rara in assoluto, ed inesistente nel ciclismo maschile odierno), è ora che cominci a ragionare, appunto, da campione. Nell'intervista oggetto di questo thread, si mostra un paggio di corte, ed ha perfettamente ragione Davide quando sostiene che si tratta del Cecchini pensiero al 100%. Certo, i picchi di forma sono due in una stagione, ma si parla di picchi, non di media. Quando uno ha doti naturali evidenti, un buon preparatore-allenatore sa come tenere a livelli degni anche i punti bassi, soprattutto sa come insegnare al corridore, correndo, il miglior modo di spendere con intelligenza. In questo frangente l’allenamento è come un pettine, non una prova da sforzo. In sostanza, si deve lasciare il raggiungimento dei picchi ad un’espressione di razionalità, non disdegnando le corse anche come fattore d'allenamento, senza tirarsi indietro di fronte alle possibilità di emergere, proprio anche nelle gare fuori programma, o meglio, senza velleità a monte. Un tempo si correva di più e si giungeva agli inizi di stagione con molti chilometri in meno, le manifestazioni d'inizio anno erano corse a duplice ruolo. Merckx vinceva la Sanremo, altre classiche, il Giro, il Tour e il Lombardia. D’accordo era il più forte corridore d’ogni tempo, ma se sfogliamo gli ordini d’arrivo, dietro di lui si piazzavano certo gli specialisti delle classiche, ma anche i suoi più forti avversari nelle grandi corse a tappe. Insomma, tutta gente che ha avuto la sfortuna di incontrare quel mostro, ma campioni, alcuni addirittura fuoriclasse, in grado di prendere per i fondelli i migliori di oggi. Se conosci la storia del ciclismo e prendi, visto che siamo nel 2006, un’annata distante e col medesimo sei finale, come il 1966, vedrai che nei primi venti di ogni ordine d’arrivo importante, le presenze di corridori, con caratteristiche non pronosticabili come idonee alla gara in esame, sono comunque massive. Vedrai corridori che han vinto Giro o Tour, giungere a piazzamenti o vittorie anche in grandi classiche, all’apparenza impossibili per loro e vedrai dei cacciatori delle importanti gare di un giorno, vincere tappe nei grandi tour e con piazzamenti finali dignitosi, compreso il Van Looy che non era solo un velocista e che ha dato tutto pur di vincere un grande Tour. Anche per questi atleti, esistevano i due picchi di forma annuale, una realtà non certo scoperta dai medici preparatori (la cui vera novità l’hanno portata solamente a livello chimico), eppure andavano forte tutto l’anno per diverse stagioni. Erano corridori superiori a quelli di oggi, per il solo e semplicissimo fatto che il proselitismo al ciclismo di quei tempi, sapeva raccogliere numeri consistenti nell’universo dei migliori percentili, ma è pur vero che, senza il consiglio interessato del loro intorno, sapevano raccogliere tanto di più, onorando le corse, ed allenandosi per le gare, non per modificare prima di tutto i motori. Poi, è arrivata la tragedia: sono apparsi i santoni dall’unico distinguo di darsi compiutamente alla trasformazione delle individualità, per imboccare la massificazione chimica e la necessità di svolgere prove su prove come se i ciclisti fossero delle Ferrari o delle Renault, delle Honda o delle Yamaha, da mettere a punto. Gli zambottini in camice bianco hanno stravolto tutto, soprattutto hanno fatto, appunto, dell'allenamento, l'oggetto ed il fuori oggetto, per preparare gli appuntamenti, ma anche per cambiare i motori umani col nuovo e rivoluzionario doping, nonché evitare i rischi di una positività dell'atleta. Se anziché fare i controlli antidoping durante il Giro o il Tour ecc., li facessero a sorpresa in certe zone del mondo, in periodi d'inattività, o citata preparazione per l'appuntamento "x", sai quanti pizzicati? Decine e decine! L’UCI e le Federazioni lo sanno bene! Okay, i tempi sono cambiati, i santoni continuano a dominare coi loro credi tendenzialmente delinquenziali, creando nei corridori, spesso, i cromosomi dei robot e della siamese fesseria, quindi accettiamo, tortocollo, le "preparazioni scientifiche" degli appuntamenti, ma non diamo a queste “nuove metodologie”, come ho letto qui, la patente di un migliore rapporto integrità fisica-risultanze, perché questa scientificità, è solo un chiasma con il doping così riassumibile: l’allenamento scientifico del doping e il doping dell’allenamento scientifico. Detto questo, è possibile uscire da questa idrovora che ha strozzato il ciclismo, ed un corridore può stravolgere il sistema del correre poco e del doparsi tanto? Il sistema politico (mancanza di leggi uguali in ogni latitudine e reale volontà di combattere il fenomeno) e sportivo (regole ed atteggiamenti comportamentali e repressive uguali in tutti gli sport), così come si impongono oggi, rendono impossibile la permanenza ai vertici di uno sportivo completamente privo di aiuti chimici, ma è possibile farlo limitando le presenze di additivi ergogenici al minimo. Per riuscirci servono atleti che ragionino col loro cervello prima di tutto, indi allenatori non medici (se si ha senso della vita prima ancora che della società e dello stato, i camici bianchi che hanno ben altri doveri deontologici, vanno allontanati dallo sport coi metodi anche repressivi), capaci di allenare nelle medesime misure dei colleghi di altre discipline (nel ciclismo odierno sono figure dai numeri rarefatti, perlomeno fra quelli che vengono definiti tali, purtroppo), ed un atteggiamento dei corridori che sia di rispetto verso la storia del ciclismo. Non essendoci ancora gli allenatori veri, vista la semi-inesistenza della categoria, all’atleta restano comunque due delle tre condizioni citate e la possibilità di scoprire assistenti ed insegnamenti utili, fra i tanti che si sono laureati o diplomati a Scienze Motorie o alla vecchia Isef, molti dei quali aventi, pur senza esperienze dirette sulla bicicletta, conoscenze e criteri di un universo superiori a direttori sportivi che stanno sulle bocche dell’osservatorio. All’atleta, dunque, anche in un’epoca come quella di oggi, resta un minimo margine per consultare ciò che presenta il ciclismo, ma alla fine, soprattutto se sa di possedere talento già emerso con l’oggettività di talune risultanze, deve essere lui a decidere le coordinate della sua vita atletica. E’ il miglior modo per preservarsi ed incidere, dimostrando personalità sui numeri due della caduta del ciclismo: i diesse ed i team-manager. Certo, questi ultimi proveranno a sbottare, mostreranno insofferenza, ma alla fine si adegueranno alle posizioni dell’atleta forte, perché è lui che fa immagine, non certamente loro. Cunego è uno di quelli che potrebbe incidere e godere di spazi per azionare personalità, se non lo fa, significa che non la possiede, oppure condivide, sbagliando, il tran tran che gli passano e che sta al di fuori di quello che serve ad un campione. Sono altri, i gregari o i medi corridori, purtroppo (perché stragrande maggioranza), ad aver meno armi per difendersi in questo ambiente vergognoso. In questi anni però, la crescita delle conoscenze che ogni corridore non cretino ha ereditato, sarebbe sufficiente per far cambiare rotta al gruppo e cominciare ad urlare a livelli ampi, che razza di mortorio robotico si sia installato in questo sport. Ed è anche da loro, che deve venire una voce forte affinché si cambi rotta, si caccino certi modesti e corti di QI collocati a vari livelli e si dia un segno chiaro alla dirigenza vergognosa del ciclismo. Godere degli “infortuni” degli altri, o rimanere indifferenti, è deleterio, perché certe pratiche portatrici di vittorie e qualche soldo, sono niente di fronte alla vita. Credere inoltre che tanti medici a loro vicini, abbiano interessi a tutelare corpi e menti è solamente esercizio di ingenuità colossale, potremmo dire da stupidi. In gruppo sono in molti, come ho scritto sopra, ad averne dimensione, ma nessuno si muove e questo è un dramma che urla quanto il ciclismo abbia bisogno di figure sindacali, tecniche e dirigenziali, che non siano stati corridori. Non c’è uno sport che possa lontanamente essere accostabile al pedale per questa nerissima realtà. Ed allora, tornando a Cunego, che senso ha per lui continuare a seguire l'obiettivo delle corse a tappe, sulle preparazioni dei soliti noti, e poi giungere alla conclusione che il Tour è una corsa da svolgere da sola in un anno? Caz.zo, se questo non è il pensiero di un santone forgiatosi sul culto cancerogeno-armstronghiano, che cavolo è? E che senso ha mettere solo la Liegi nei programmi punta delle classiche, quando Cunego, per caratteristiche sue naturali, escludendo la Roubaix (ricordiamoci che l’han vinta anche dei tappetti non pesanti come il grande Emile Daems), la Parigi-Tours e, forse, la Gand Wevelgem, le altre le può vincere tutte? Altro aspetto: un brevilineo raggiunge prima la forma, ma è pure vero che avendo spesso doti di recupero tendenzialmente migliori rispetto agli atleti armadio, se ben allenato e con condotte di corsa intelligenti, può reggere di più, quindi perché non pensare alle classiche come un obiettivo? Bettini è forse meno campione di Damiano perché non ha vinto il Giro? Suvvia! Altro aspetto-confronto interessante che dovrebbe far riflettere i difensori dei programmi del veronese, si guardi al Di Luca 2005, atleta che mi permetto di giudicare di caratura inferiore. Bene, l‘abruzzese preparò le classiche di primavera, le corse e ne vinse e poi, per poco…..stava per aggiungervi anche il Giro d’Italia. Quest’anno ha seguito una preparazione più in linea coi dettami e la pseudo-cultura dei santoni,ed ha fatto una sonora cilecca. Di Luca, Bettini e Damiano, aldilà dei talenti di partenza,hanno fisici molto simili, ed una riflessione sulle loro carriere, si dovrebbe sempre imporre all’osservatorio…. In poche parole pur tenendo conto dei picchi, i programmi che Cunego beve come adatti a lui, sono miopi, non da campione, privi del benché minimo spazio per la fantasia e per il gusto di svolgere una professione che deve vedere, nella fatica della gara, una gioia e la gratificazione dell’essere, o meglio, sono intendimenti prettamente figli dell’oggi ciclistico, dove il santone tesse la sua tela per incentivare nel corridore e nel mondo del ciclismo, gli spazi lontani dall’agonismo, per modificare i motori e testarli in “giri di prova” senza gruppo e senza numero sulla schiena. Ora si dirà che Damiano ha corso di più di altri, come sempre però, si dimentica l’aspetto sostanziale: che tipo di corse e quali contenuti negli allenamenti? Non sono cosucce, queste, sono essenze che cambiano le sostanze completamente. Bene, per me Cunego è allenato come un passistone, quando di questa figura non ha nulla. Corre le corse sbagliate e vince pochissimo quello che serve, per essere degno del numero uno mondiale che ha ottenuto da giovane. E’ una fotografia più che fedele, purtroppo. Lo dice uno che non è un bassista, o valverdiano, o bettiniano, o booneniano ecc., anzi è un osservatore che si intenerisce, da sempre, di fronte al talento e ai gesti atletico-artistici frutto del sangue blu dello sportivo. E qui, mi dai l’occasione per rispondere ad una tua battuta, quasi di derisione, sull’analisi che feci circa i miglioramenti di Basso. Intanto, ti ribadisco che il varesino andava forte anche da giovane, pur non vincendo caterve di gare, perché privo di spunto veloce. Ti ricordo, perché tu non lo vuoi considerare, che Ivan vinse moralmente un campionato mondiale juniores (2° dietro un compagno, dopo aver fatto la corsa) e vinse quello degli Under 23 con fare superiore, convincendo l’osservatorio al punto, di essere pagato, da dilettante, come nessun italiano nella storia. Che non sia un esplosivo, un brillante nel suo modo di concepire le gare è vero, ma è pur vero che è cambiato il ciclismo e che anche grandi del passato si comportavano in maniera simile, pur avendo molta più classe di lui. E’ cresciuto sempre, magari di poco, ma non ha mai dato segni di calo. Il tutto con punte di talento inferiori o meno appariscenti rispetto al veronese, ma con valori medi alla fine molto simili e, soprattutto, un fisico molto adatto alle visioni totalizzanti degli stregoni sul versante delle corse a tappe. Quanto nella crescita del varesino abbia inciso il doping e quanto il suo modo certosino di affrontare e vivere la professione, è difficile da percentualizzare, ma si possono mettere dei paletti utili, ogni qual volta ci permettiamo di giudicare questo o quello. Proprio da qui, si innestano due riflessioni su aspetti basilari che mi consentono di rispondere anche a chi sostiene che il doping, alteri direttamente i valori in campo. Premetto subito che il ragionamento, le esperienze e le traduzioni che seguono, essendo meramente interne al piano tecnico, non scendono e non vogliono in alcun modo rapportarsi con gli aspetti morali. Sono espressioni ciniche, se vogliamo, ma hanno il pregio di chiarire tanto di quello che siamo costretti a vedere e, magari, superficialmente giudicare come espressioni di solo doping. Una disamina tecnica (come quella che ho svolto su Basso), mantiene inalterato il suo valore, indipendentemente dalla circolazione nelle vene e nel corpo di additivi. Il doping, da solo non fa diventare nessun anatroccolo un cigno e nessun campione un fuoriclasse. Alla base ci sta sempre la capacità di migliorarsi nelle parti, che ci sono, indipendenti dalla chimica, nel capire quale artifizio serva ad un corpo per evolversi con tangibilità e come si possa sfruttare al meglio il nuovo potenziale innaturale. Da ciò si evince, anche per esperienze viste, che sono davvero l’eccezione coloro che hanno “allergie” al dopaggio, ma sono invece tanti quelli che, pur avendo ricevuto i pezzi per un nuovo motore, non sono stati capaci di costruirselo. Bene, il doping ematico di un tempo, alzava a tutti l’ematocrito, consentiva a tutti un miglior recupero, ma non tutti sapevano preparare ed usare il nuovo timone a disposizione, semplicemente perché ognuno era diverso dall’altro nella carrozzeria e necessariamente i lavori di messa a punto erano diversi. La stessa posizione del timone non era uguale, quindi il timone andava collocato diversamente per dare a tutti la possibilità di guidare bene la nave. Un primo esempio per capirci, ed assai pertinente, ci viene da uno dei tanti dualismi a cui solo il ciclismo italiano, pare cosi convinto nell’abbonarsi da sempre: Moser e Saronni. Il trentino, grazie alle “innovazioni” di Conconi, trovò una seconda e decorata giovinezza, mentre il lombardo, con lo stesso scienziato o stregone a dir si voglia, incentivò non poco il suo declino. Erano le innovazioni a fare la differenza, o le diversità fisiche dei due? Non dimentichiamo mai che le incentivazioni allo zambottinismo, acquisirono velocità per un orizzonte come il record dell’ora, ovvero una variabile, da sempre, adatta ai passisti, ovvero atleti nel 95% dei casi di una certa costituzione fisica e dai richiami ritmati adatti a quei tipi che, nel ciclismo ed in altri sport, vengono definiti muli: bestie da soma, insomma. Moser, era nato passista in tutto, Saronni, i primi approcci al ciclismo li aveva spesi nella velocità su pista. Francesco aveva una particolare muscolatura, potremmo dire da ciclista, con polpacci poco pronunciati e molto lunghi, con cosce sottili; Beppe, possedeva la gamba corta e scolpita di uno sprinter, di un esplosivo e un fisico, come dice sempre mio fratello, da torellino. Il motore potente e diesel di Moser, andava dritto nella direzione dell’emodoping, quello di grande esplosività di Saronni non così naturalmente, quindi serviva un aggiustaggio, nello studio delle tabelle degli allenamenti e dei dosaggi, che non ci fu. Altro aspetto: il trentino, aveva iniziato il ciclismo tardissimo, il lombardo, da giovanissimo. Nel DNA dei due, le età ciclistiche e di logorio, forse non erano per niente a svantaggio di Francesco. Altro aspetto da non sottovalutare, per capire lo stampo sul quale il capostipite dei cosiddetti scienziati dell’allenamento, ha pensato e costruito la sua opera, ci viene da un giudizio che il Conconi stesso si permise di esprimere rivolto a Baldini: “Caro Ercole, avessi avuto te anziché Moser, oggi il record dell’ora sarebbe più lungo di due chilometri!”. Sempre per capire la catena di montaggio fondata sui passistoni, che è la vera porcheria del ciclismo delle due ultime decadi, porto un altro caso, visto da vicino, ma stavolta senza nomi. Alla fine degli anni ottanta, un celebre santone dall’agnomen siamese alla velocità, venne a fare dei test, con tanto di pilloline di vari colori e tabelle da zambottino, in un impianto a me caro. Si trattava di un’intera squadra, allo stregone donata con obbligazioni da paggio, da un diesse assai famoso. L’agnomen veloce, non sapeva di esser osservato da vari occhi e orecchie debitamente seminascoste. Bene, il luminare s’appuntava i dati diversi in ognuno di quei dieci pedalatori, ma prescriveva le stesse pilloline da prendere con la solita successione di colori e nei medesimi tempi di gara e d’allenamento. Non contento, per completare la catena di montaggio, formulò praticamente le stesse tabelle, fatte di un mostruoso numero di chilometri complessivi e di ripetute da ammazzare l’Ercole della mitologia. Morale: in quella squadra il miglior talento, uno non certo statuario che s’allenava poco perché gli serviva poco, scomparve dal ciclismo, alcuni altri, s’incrinarono la carriera al punto di appendere, nell’arco di un paio d’anni, la bicicletta al chiodo. I mediocri, divennero corridori vincenti, ed i medi d’origine, cominciarono a far dire a qualcuno che erano dei campioni. C’era un aspetto che balzava agli occhi come lampante: a pagare dazio, esattamente il 50% di quelli visti, furono proprio quelli che non avevano caratteristiche fisiche e mentali riconducibili ai muli (voglio essere buono…in senso ciclistico intendo). Era stato il doping direttamente a fare quelle differenze, o l’uso improprio e da catena di montaggio, dei nuovi motori possibili? La risposta c’è, ma per dare un’altra testimonianza di che razza di porcherie, tecniche e di trasformazione, siamesi all’opera solo chimica dei santoni, fra i tanti esempi possibili, ne voglio portare una che mi giunse direttamente fra le mani. Verso la fine degli anni novanta, quando all’emodoping s’era aggiunta una vasta “giurisprudenza” d’additivi ormonali (su cui ritornerò più avanti), assunsi un’atleta che veniva da un’annata ben poco brillante. Era una mia scommessa e prima di lasciarla alle tabelle e agli allenamenti del direttore sportivo, la feci testare da un amico, grande tecnico e, soprattutto, non medico. Lei, da brava meticolosa, portò con sé tutto l’insieme di diari, analisi e test svolti nell’anno precedente. Quando in auto ci stavamo portando dal professore, mi raccontò tutto il calvario vissuto nell’ultima stagione, fino a spingermi ad un’esclamazione, quando disse che non era riuscita ad allenarsi come le aveva prescritto il dottore. Le chiesi di chiarire quella che subito mi apparve come una corbelleria e lei mi raccontò che il tipo, (uno dei tanti camici bianchi della sfera di uno stregone, ma molto famoso, nonché abitante nella regione più dopata e meno controllata d’Italia), le aveva prescritto tabelle con un numero di chilometri mediamente superiori ad una gara femminile, con frequenti ripetute in salita, da fare col 54 x 13! Bene, il soggetto, non conosceva nemmeno le lunghezze delle corse delle elite, né tanto meno la quasi totale assenza, a quei tempi, del “54” nelle moltipliche delle biciclette delle ragazze. Indi, non s’era curato di capire che le donne non possono avere la potenza di Ullrich, nemmeno col super doping. La cosa che più mi stupì però, era l’aggiunta esternata dal tipo alla ragazza: “Guarda, che se vuoi essere vincente, questi allenamenti li devi fare tutti e se non ci riesci da sola, il modo per aiutarti c’è!” Che caratteristiche fisiche aveva la ciclista in questione? Era una scalatrice, magra, molto femminile e con una certa fragilità alle giunture. In sostanza una che si sarebbe uccisa ciclisticamente, anche con un doping da cavallo. Infatti, ai test risultò distrutta e solo la pazienza reciproca, della squadra e sua, le consentì di raggiungere ancora qualche risultatino, ma erano solo contentini per rendere meno amaro l’abbandono dell’attività. A me è rimasto un dubbio (uno dei tanti): quella atleta, l’anno precedente al nostro incontro, provò quel doping che il santone le aveva praticamente caldeggiato, al fine di rendere ugualmente disumani quegli allenamenti forgiati per i maschi superdopati? Visto come s’era ridotta, penso proprio di sì, ma ciò da un segno di quanto non sia l’aiuto chimico, direttamente, a creare le condizioni delle differenze di risposta, bensì un mix di due fattori indipendenti dalle sostanze assunte, ovvero dosaggi e tipologie da assumere e la messa a punto del potenziale che deriva dalla chimica immessa nel corpo. Ecco perché chi dice che il doping non altera da solo i valori in campo, non ha torto. Sono le abilità nell’uso a crearle. Ed ecco perché il doping è soprattutto un elogio della mediocrità, in quanto, se ben usato, tanto più se proiettato su corpi da “sandroni”, spinge all’insù gente che non vincerebbe mai, soprattutto corse primarie. Anche su questo aspetto, avrei un esempio lampante da portare, ma non lo scrivo, poiché anche il più sordo o miope osservatore, capirebbe a quale corridore nostrano mi riferisco. La geografia del doping però, negli anni s’è arricchita a dismisura, fino a creare un campionario che allarga ancora di più la necessità di prendere la strada giusta. All’epo si è aggiunta un’infinità di ormoni di seconda generazione, di metodi, di sperimentazioni specifiche per lo sport ecc. che hanno aumentato la forbice del miglioramento possibile, ma anche la variabile della saturazione e una sofisticazione nella matassa comportamentale da robot. A tirare le fila e ad essere i propulsori di differenze e sostanzialità, come sempre, i santoni, ovvero la versione sportiva di quei cancri che ritroviamo con altri strumenti nella “moderna” società fondata esclusivamente sul valore del danaro e del futile gusto della fama. In questo quadro, gli errori nell’applicazione dei motori si pagano e le convinzioni di fondo di chi tira le fila, sono ancor più deleterie. Qui si innesta la seconda riflessione che avevo annunciato tante righe fa. Il doping non vieta e non pregiudica, anzi può esaltare, i miglioramenti tecnici che un atleta, naturalmente, deve cercare di ottenere. E qui ritorno a Basso, il quale, certamente favorito da fisico, caratteristiche e mentalità, in questi anni s’è prodotto in una serie di lavori certosini, indipendenti dalla chimica, che non sto a ripetere e che ho descritto nel thread che ti ha suscitato un eufemistico stupore (http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=4392). Lavori utili alla messa a punto e, da soli, portatori di risultanze. La posizione sulla bicicletta, le ginnastiche sincroniche alla correzione, la scelta delle corse per gli obiettivi adatti e raggiungibili, la necessità di raggiungere la sicurezza nei propri mezzi attraverso i rapporti più idonei, sono tutti aspetti non di poco conto, soprattutto se si ha la fortuna di essere naturalmente sincronici ai dettami-dogmi degli stregoni che, tutti i corridori di tendenziale vertice possiedono, come angeli custodi dal camice sudicio… ormai del tutto nero, spesso debitamente nascosti da perfetti appartenenti alla categoria delle code di paglia. Cunego, che non partiva da naturalezza sincronica a queste figure, ha fatto qualcosa per ribellarsi e cercare di modificare, in corso d’opera, l’insieme del suo rapporto col ciclismo? Le diversità nel pedale e nello sport si devono curare, l’omogeneizzazione è sempre deleteria per chi non sta in quello stampo. Un allenatore bravo differenzia tutto, non lavora a catena di montaggio, si adegua al soggetto che ha di fronte, partendo dall’aspetto basilare del distinguo: i suoi punti forti. Cunego ha un talento non da fuoriclasse storico, ma da evidente, sicuramente uno dei più importanti dell’attuale ciclismo. Da lì bisognava partire, iniziando un’opera dove il pettine era più utile del martello e dove la considerazione di avere a che fare con un puledro raro nell’odierno, era la prima nota di base. In queste pagine, ho portato, da stupido (come solo sa essere uno che vede lo sport, non sul versante di un’unica disciplina, bensì come un libro-intreccio di esperienze e conoscenze che si dipanano su una realtà uguale per tutte: l’equazione che regge le dinamiche richieste, ovvero talento, fisico e mente), il ritratto sul coach più grande della storia dello sport: Harry Hopman. Certo uno che lavorava nel tennis, ma che aveva capito più di tutti quanto un allenatore non possa e non debba mai scendere a livello di catena di montaggio. Senza snaturare nessuno, ha forgiato la più grande generazione di tennisti d’ogni epoca, mentre chi ha scimmiottato, con fare da macellaio i suoi credi, tal Nick Bollettieri, ha raccolto tanti soldi, ma un palmares ridicolo. L’esempio è calzante anche per il ciclismo, ed è pertinente all’ellisse di Cunego. Chi su di lui vige e tesse, ha forse visto miglioramenti del veronese sulla bicicletta? Di tutto quel che ho scritto sui lavori certosini di Basso, ed indipendenti dai possibili additivi, cosa si riscontra in termini di utilità alla propria causa, in Damiano? E’ forse più bello e redditizio sul mezzo rispetto al 2004? Di tutta quella potenza che si cerca di costruirgli a monte, quanta ne è finita sul cavallo spinto a motore umano? E dire che per migliorare a cronometro senza perdere in salita, aldilà delle modificazioni del motore tanto care agli illuminati dominanti, di possibilità ne restavano a iosa! Domande, certo domande a cui, nel mio piccolo, trovo risposte e se fossi uno vicino a lui, gli direi, alla Bartali: “E’ tutto sbaiato, è tutto da rifare!” E le gare? Bèh….sinceramente, vedere l’ostinazione con la quale cerca le corse a tappe, senza imitare colui che più di ogni altro dovrebbe essere il suo riferimento, ovvero Paolo Bettini, mette tristezza e obbliga ad un brutto voto. Già, è forse così da disprezzare un palmares come quello del suo compagno nella scuola cecchiniana? Il toscano è entrato nella storia, il veronese, persistendo la confusione, rischia di vederla concreta solo in chi aggiunge alle “monumento” la classica dell’età. Bettini, corre all’estero da sempre, Cunego, quando non farlo sarebbe da ex. Il campione del mondo, osa dove sa di valere, guardando in faccia i più grandi avversari; il principino, lo fa dove se non vince potrebbe candidarsi al tapiro d’oro. Il “Grillo”, guarda al Giro come una variabile semmai da vivere come coronamento di una carriera che potrebbe diventare ancor più tangibile nel romanzo eletto del ciclismo, mentre il panettiere, per non fare la figura del pirla, si appiccica ad una “corsa rosa” che gli ha dato certo una vittoria, ma nel contempo gli ha confuso, non di poco, il rapporto con questo sport. Qualcuno dirà che Cunego vuole correre quello che gli piace, ma se è un campione, è ora che impari a concepire il valore del ruolo. Bernard Hinault odiava la Roubaix: lo manifestò con parole roventi ad una nazione, la sua, dove quella classica è davvero un monumento, ma il bretone era un campione a quattro ante e non poteva esimersi dal correrla per vincerla. E la vinse. Cunego è giovane (quanti guai gli sta creando quel “ciuccio” che i suoi tifosi gli mettono continuamente in bocca!), deve fare esperienza, si dice…Bene, ed allora si metta in testa la Sanremo e vada nelle Ardenne a cercare conquiste; la smetta di correre le gare nostrane ed impari a guardare in faccia i suoi avversari e si incaz.zi come un bufalo se Moreau lo riprende e lo stacca su un terreno dove dovrebbe leggergli il numero con un telescopio. E che caz.zo! Damiano è un ragazzino, si continua a dire…ed allora due anni fa cos’era? A ventitré anni era il numero uno del ranking mondiale, ed oggi è stato così capace di progredire, da divenire un corridore tipicamente nostrano, che deve fare esperienza, che deve imparare ecc…Manco per idea si concepisce la contraddizione e si guarda male chi dice la verità come Janjanssen. Sì, il 2006 del veronese è un disastro, ed il fatto che si sia dato un otto significa che pensa poco a quello che dice, mostrando una preoccupante mancanza di personalità. Una stagione così poteva essere da otto per Celestino, non per lui. Non vincere nemmeno una tappa, fra Giro e Tour, pur possedendo uno spunto di velocità notevole e una squadra pure forte a disposizione, è grave, molto grave! Ahhhh, ma c’è la monocleosi del 2005….E allora? Si guardi chi l’ha avuta pur appartenendo alla stessa “famiglia” e si guardi quanto tempo è passato per il pieno ritorno al pelo delle proprie qualità. Basta con le protezioni o le giustificazioni: a quel ragazzo serve ben altro atteggiamento, soprattutto è necessario toglierlo dal cesto dove s’è ficcato, ovvero a quel suo intorno che pare fatto apposta per relegarlo, magari involontariamente, ad un ruolo contratto. Sì, la sua intervista è un esempio del pensiero di chi lo prepara. Ancora una volta ha ragione chi lo ha scritto, seccamente, come Aranciata Bottecchia. Morris [i]Ho ritenuto utile riproporlo perchè poco visibile e leggibile tra i quote.[/i]


Monsieur 40% - 02/10/2006 alle 19:17

[i]Riposte al post di Morris[/i] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Intervento importante e che condivido pienamente, anche se penso che ormai non ci sia più niente da fare. Lo spirito da crociata ottuso ha vinto ( per ora, ma quello che accadrà fra qualche anno a chi frega?) e il ciclismo è, per tutti e ovunque, lo sport dei dopati in cui il talento non conta più nulla. Rimane la piccola riserva indiana di chi ancora pensa che tizio nitrisca e caio non lo faccia, di chi pensa che un Giro 2007 vinto senza avversari ( a costo di sperare in una squalfia senza prove) sia, comunque, un Giro vinto. Ma è una riserva indiana. La gente se ne va da uno sport che, masochisticamente, ha scelto di farsi soggetto e oggetto della crociata. Il doping non l'hanno neanche scalfito a furia di attaccare il ciclista di turno, solo la nausea è arrivata a livelli stratosferici. Morris, un intervento bellissimo, che dà spunti di discussione importanti ( sempre che si sappia coglierli), ma un intervento donchisciottesco che vorrebbe portare il lume della ragione della laicità dove regna solo l'ottuso furore crociato di chi si sente addosso la croce di combattente contro il doping o, più modestamene, blatera per tifo. Rassegnamoci Morris, la battaglia è perduta e come dice Guccini ( non a caso in Bisanzio) mi copro col mantello il capo e mi addormento..... [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] ehhhhhhhhhh Morris...sai che concordo anche sulle virgole............. La S.remo deve fare proprio schifo. Come la Freccia. Invece il giro del Trentino, come è dolce.......:Old: [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Se un ciclista è da Champions League (parafrasando il calcio) deve correre la champion, altrimenti deve correre la Coppa Italia. Credo anche che nessuno sapesse dove arrivare con Cunego e così hanno cominciato a prendere a riferimento i miglioramenti di Basso. Questo è stato il risultato. Quello che mi fa incavolare di Cunego è il fatto che dà sempre risposte banali, alla Biaggi, è scontato, come se non fosse lui quello in bicicletta. Perchè farsi questo mega-regalo e darsi un 8? Il prossimo anno dovrebbe partire da questa stagione e vincere una tappa al Giro per darsi un 9? Nel 2008 sarà 10 e lode se salirà sul podio! [/quote]


Claudio82 - 02/10/2006 alle 19:50

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Giocate pure. [/quote] Claudio, fai esprimere questi voti a Cunego, prima, e poi tu limitati ad essere d'accordo con lui. Facciamo una cosa? Scrivi finalmente un post di ciclismo, e dacci le tue valutazioni sui suscritti ciclisti nell'arco della stagione 2006. P.S.: Vinokourov è con la "V"; avresti dovuto usare l'accortezza usata per Popovych. [/quote] E' una discussione che ho fatto tante volte se si scriva vino o wino. Ullrich nel suo libro scrive Winokourov. Mi spiegarono una volta che dal cirillico può essere tradotto in entrambi i modi. p.s. Mario ti ho mandato una email


Monsieur 40% - 02/10/2006 alle 19:53

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] p.s. Mario ti ho mandato una email [/quote] Ti risponderò dopo che avrai dato i tuoi voti... :Od:


Claudio82 - 02/10/2006 alle 19:56

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] avevo messo i voti, ma poi sono rimasto schifato di "Winokurov"...ed ho cancellato tutto. :Od::Od: [/quote] La mia versione con la W è accettabile, la tua senza doppia vocale "OU" dopo la K no.


Claudio82 - 02/10/2006 alle 20:28

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Claudio, fai esprimere questi voti a Cunego, prima, e poi tu limitati ad essere d'accordo con lui. [/quote] Ma guarda che io non sono d'accordo con Cunego perchè tifo per lui, ma tifo per lui proprio perchè sono sempre d'accordo con quello che dice. AZEVEDO 5 BETTINI 10 CUNEGO 8 - DI LUCA 5,5 EVANS 5,5 FLOYD LANDIS passaparola GIBO SIMONI 8 HINCAPIE 6 d'incoraggiamento IVAN BASSO passaparola LEIPEIMER 7 MENCHOV 7 - NOCENTINI 7+ OSCAR PEREIRO SIO 10 PETACCHI passaparola Q- POPOVICH 7,5 a me è piaciuto ROGERS 6 SAVOLDELLI 6,5 TOM BOONEN passaparola ULLRICH passaparola VALVERDE 9,5 WINOKOUROV 10 ZABRISKIE 6 Dai, dammi i tuoi


Monsieur 40% - 02/10/2006 alle 20:40

Aspetto il Lombardia, ché i voti si danno a stagione (o corsa, o "lavoro") conclusa... ;)


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Claudio82 - 02/10/2006 alle 21:19

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Eddai! bisognerebbe non incorrere in incomprensioni simili. SE TU un pelino mi conscessi, SAPRESTI che non mi fa schifo nessun corridore, ci mancherebbe lo facesse Cunego. Il mio scritto era in risposta al tuo, quotato, fatto ad evidente mo di battuta. se cerchi sterile polemica, fra l'altro sgradevole, fammi un favore, ignorami. Detesto una sola cosa in un qualunque forum....fare sterile polemica. se leggi un solo insulto in mille e sbrisga post che ho fatto, ti offro da bere. Finiamola qui. Esplicito solo che al "mi fa solo schifo" era con tutta evidenza sottinteso "la situazione di non vincere nulla". Intendendo come schifo non il concetto letterale, ma, appunto, la semplice rima con "ma ti fa schifo se vince il giro". Chiedo quindi venia e ti prego, d'ora in poi, di ignorarmi, cosa che io farò con te, ovviamente. [/quote] Non ti prometto niente. p.s. Mi dispiace di averti frainteso.

 

[Modificato il 02/10/2006 alle 21:28 by ]


cassius - 02/10/2006 alle 21:34

Le pagelle risentono della caratura a inizio stagione. E' logico che da Bettini mi aspetto qualcosa in più che da Nocentini. Non ho messo Ballan, anche perchè per lui dovrei sfoderare l'11... AZEVEDO boh? BETTINI 8 1/2 - 9 se vince il Lombardia CUNEGO 6 1/2 DI LUCA 6 - 7 se vince il Lombardia EVANS come fa a essere secondo nel protour? FLOYD LANDIS inclassificabile GIBO SIMONI 6 1/2 HINCAPIE 5 anche tenendo conto della sfiga avuta alla Roubaix IVAN BASSO sv LEIPEIMER 5 MENCHOV 6-- più di Leipheimer solo perchè ha vinto una tappa pirenaica NOCENTINI 7 1/2 - 10 se vince il Lombardia OSCAR PEREIRO SIO 10 - più che vincere il Tour... PETACCHI 4 per la stronzata del pugno Q- POPOVICH 4 per la manfrina della tappa "vinta" su Ballan e Freire ROGERS non pervenuto SAVOLDELLI 4 TOM BOONEN 7 - ha pur sempre vinto un Fiandre ULLRICH sv - game over, carriera finita VALVERDE 10- il meno lo levo se vince il Lombardia WINOKOUROV 10 se non gli fanno correre il Tour mica è colpa sua ZABRISKIE non pervenuto E passiamo alle valutazioni sul nostro Cunego. Il 6 e 1/2 è generoso e risente dei miei dubbi su quanto avrebbe potuto fare in un Giro più "umano" (anche se so che non dovrei ragionare così). Lo ripeto fino alla nausea, Cunego deve sprovincializzarsi. Correre all'estero, correre corse importanti. Non deve snaturarsi e diventare una specie di passista, ma se non migliora a cronometro nel giro di un paio d'anni può anche mettere una pietra sopra al discorso corse a tappe. Il Giro 2004 - un'unica crono, avversari ai minimi termini - non si ripeterà mai più. Il Giro del Trentino lo lasci a Figueras, che rappresenta ciò che lui rischia di diventare. Un buon corridore IN ITALIA, che una volta o due all'anno imbrocca la corsa buona e si fa rinnovare il contratto. Il Cunego del Lombardia 2004 - per dire una corsa dove ha vinto su avversari veri - era un campione. Se torna a quei livelli, potremo archiviare queste ultime 2 stagioni come un momento di impasse nella carriera che ci può stare. Forza Damiano. Bettini non può durare in eterno e ho bisogno di qualcuno che mi incolli al divano quando c'è una corsa alla tele!


janjanssen - 02/10/2006 alle 22:01

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Eddai! bisognerebbe non incorrere in incomprensioni simili. SE TU un pelino mi conscessi, SAPRESTI che non mi fa schifo nessun corridore, ci mancherebbe lo facesse Cunego. Il mio scritto era in risposta al tuo, quotato, fatto ad evidente mo di battuta. se cerchi sterile polemica, fra l'altro sgradevole, fammi un favore, ignorami. Detesto una sola cosa in un qualunque forum....fare sterile polemica. se leggi un solo insulto in mille e sbrisga post che ho fatto, ti offro da bere. Finiamola qui. Esplicito solo che al "mi fa solo schifo" era con tutta evidenza sottinteso "la situazione di non vincere nulla". Intendendo come schifo non il concetto letterale, ma, appunto, la semplice rima con "ma ti fa schifo se vince il giro". Chiedo quindi venia e ti prego, d'ora in poi, di ignorarmi, cosa che io farò con te, ovviamente. [/quote] Non ti prometto niente. p.s. Mi dispiace di averti frainteso. [/quote] pace fatta. buona serata.


omar - 02/10/2006 alle 22:03

[quote][i]Originariamente inviato da cassius [/i] EVANS come fa a essere secondo nel protour?[/quote] da domenica è terzo nella classifica pro tour,comunque prova a vedere in tutte le corse a tappe pro tour quante volte si è classificato tra i primi dieci


gabri59 - 02/10/2006 alle 22:33

[quote][i]Originariamente inviato da [b]aranciata_bottecchia [/b][/i] ha ancora un solo anno di tempo , dopodichè farà anch'egli parte dei meravigliosi ventisettenni scoppiettanti[/quote] DUE anni, Aranciata, Damiano compirà 27 anni il 19 settembre 2008. [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Cunego ha corso quattro mesi[/quote] Cinque, Aranciata, cinque, la matematica non è un’ opinione, da fine febbraio a fine agosto (che fa sei), con un mese di pausa in giugno. Dovuta, visto che si è sciroppato Giro+Tour oltre alle altre corse in linea e a tappe. [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] I corridori sono differenti, certo, e questo fatto t'inganna, inducendoti a pensare che abbiano abitudini differenti. [/quote] Andiamo Davide, è evidentissimo che fenomeni come i picchi di forma altissimi e perfettamente mirati sull’ obiettivo, a dispetto magari di lunghe assenze dalle corse, le trasformazioni repentine (tipo il Gutierrez che improvvisamente si mette a spianare le montagne), i corridori dal passato scarsino anzichenò che diventano campioni (alla F. Schleck) e last but not least il curioso fenomeno di intere squadre in cui tutti vanno come treni (tipo la Gewiss di 12 anni fa o la CSC di quest’ anno), e in generale miracolosi aumenti del wattaggio da un anno all’ altro e anche ben oltre l’ età della maturazione fisica, non sono dovuti a “differenze” nei corridori ma nella loro preparazione, individuale o di squadra che sia. [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Io ho letto che tra i dilettanti il Cecco era il preparatore di Bettini, anche se forse ho letto male. Chissà se Cunego era già seguito da Cecco all'epoca del mondiale juniores[/quote] Non lo era. E anch’io sapevo che Bettini è stato seguito da Cecchini quando era nelle categorie minori. [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Imprimere alla corsa un ritmo alto è il perfetto stile di scuola ferrariancecchiniana, che evidentemente Valverde conosce bene. E anche Cunego. [/quote] :OIO E anche Bettini, evidentemente, visto che tra i tre saliti sul podio è stato quello che ha reso la corsa più dura. Per non parlare della CSC. Davide, personalmente non so praticamente nulla di preparazione, ma dal poco che so mi sembra che tu stia attribuendo a Cecchini-Ferrari anche cose che non sono farina del loro sacco . Le periodizzazioni esistono nel ciclismo da almeno 25 anni, e come dice Morris più avanti “nel 1966 esistevano i due picchi di forma annuale, una realtà non certo scoperta dai medici preparatori”. In quanto alla tattica, quella di rendere la corsa dura per stancare/staccare gli avversari è usata credo da sempre, non ultimi proprio Bettini e la nostra Nazionale al Mondiale. Certo poi si sono visti esempi estremi di applicazione di questa tattica, come quelli della US postal-DSC e della CSC al Tour (la CSC anche al Giro di quest’ anno) utilizzando gregari in quella circostanza più forti dei capitani avversari, ma alla Liegi non si è visto naturalmente niente di simile. [quote][i]Originariamente inviato da [b]janjanssen[/b] [/i] Se è un ex numero uno, ha fatto sorridere di sarcasmo. 42 tappe senza vincerne una. [/quote] Secondo all’ Alpe d’ Huez, dietro una moto della CSC Secondo a Passo Lanciano, dietro una moto della CSC. PS: Di quelle 42 tappe, quante erano per velocisti? Metti anche quelle tra le occasioni mancate? Non ti sembra di essere un filino troppo cattivo, Jan? E poi, non so, vogliamo fare il contro di quante tappe Basso ha corso nei GT prima di vincerne una? [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Che se ne fa della volata? la riserva al trofeo Melinda? [/quote] Al podio della Liegi, Jan. O al Giro del Lazio, non avesse avuto un compagno che l’ ha praticamente fregato. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] godreste vederlo lottare per la S.Remo? Vi ricordo che provò anche il Pirata, corridore non certo da corse veloci.... Invece neanche la fa. [/quote] L’ ha fatta, Jan, proprio quest’ anno, la memoria ti fa difetto vedo. Basso invece no, non l’ ha fatta. Il Pirata la fece a quando aveva parecchi anni più di Damiano, se non ricordo male. Personalmente godrei a vederlo lottare per la Sanremo se non fosse ormai una corsa per velocisti in cui lui non ha chances: se indurissero il finale mi piacerebbe che ci provasse, naturalmente però dovrebbe poi puntare sul Tour e non sul Giro. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Godreste vederlo scattare sul muro di Huy? Difficile. Non ci va. [/quote] Ci è andato l’ anno scorso, anche qui la memoria ti fa difetto. E sempre per fare il paragone con Bettini, che secondo Morris (con il quale ti sei detto d’ accordo) dovrebbe essere il modello ispiratore di Damiano: il Grillo non solo non ha mai vinto la Freccia, a quanto mi risulta l’ ha corsa solo tre volte, nel 2001, nel 2002 e quest’ anno. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Se vince un gt o se é competitivo in un gt, può accomodare la stagione, ma non a 20minuti. [/quote] Vincere un Gt sarebbe secondo te “accomodare la stagione”? Sono allibita, Jan, davvero. Quanto ai 20 minuti , lui al Giro non si è messo improvvisamente a nitrire come quelli che glieli hanno dati. E sai una cosa? Ne sono felice, meglio perdente che equino. [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Vuole saltare Fiandre e Roubaix? storco un pò il naso (saronni faceva uguale, non era forbo..Bettini le corre e non è superiore a Saronni.....) [/quote] Una curiosità, Jan, innanzitutto: perché non storci pubblicamente il naso nei confronti di Basso che non le corre? Lui di certo ha un fisico molto più adatto di quello di Damiano per quel tipo di corse. E non mi tirare fuori per favore la solita storia che Basso non sarebbe adatto alle classiche, perché non è vero e i suoi piazzamenti, anche nelle categorie minori, lo dimostrano. Quanto a Bettini, ohibò, ma quando mai ha corso la Roubaix? Mai, appunto. Lo farà per la prima volta la prossima stagione…saltando il Fiandre, a quanto dice, perché ritiene che le due corse siano incompatibili. A quanto mi risulta, poi, Bettini ha corso il Fiandre per la prima volta a 28 anni, e solo quattro volte in tutto in carriera: questa e la scorsa stagione, nel 2002 e nel 2001. Posso dirtelo, Jan? Hai davvero esagerato con le bordate. PS: Accidenti, si sono rimessi a sparare ad alzo zero i pezzi da novanta, si vede che il Vescovo sta tornando. Brrrr. Ribadisco, Damiano dovrebbe cambiare nazionalità…


gabri59 - 02/10/2006 alle 22:34

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Secondo me, se l'anno prossimo il suo obbiettivo principale rimane quello di vincere il Giro, farebbe bene a fare ancora il trentino e altre brevi corse a tappe. Sono sicuramente un allenamento migliore, rispetto a Amstel, Freccia e Liegi, in vista del Giro. [/quote] In effetti, nessuno di coloro che puntano a vincere il Giro puntano anche a vincere Amstel, Freccia e Liegi. Di più, nessuno di coloro che puntano a vincere il Giro sono in forma nelle Ardenne. Cercando di farlo, Damiano continuerebbe ad essere una mosca bianca, e non so se gli convenga. Potrebbe essere competitivo al massimo alla Liegi, come quest’ anno, puntando anche al Giro, altrimenti per fare una primavera con i fiocchi deve per forza puntare al Tour come fanno tutti . [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Cunego è uno dei corridori più forti in circolazione al momento eppure all'estero hanno cominciato a conoscerlo un pò meglio grazie a questo Tour, ci sarà un motivo per questo? [/quote] Certo che c ‘è, Lore, è la risonanza mediatica planetaria che ha il Tour. Damiano è anche salito sul podio della Liegi, quest’ anno, ma le classiche, anche le più importanti, non hanno nemmeno un decimo del valore mediatico che ha il Tour, purtroppo; l’ unica eccezione è il Mondiale. Tra l’ altro, non è vero che Damiano non corra all’ estero generalmente, non è per dire un Simoni che ha corso la sua prima Liegi quest’anno. Anzi, le sue prime vittorie da professionista sono state ottenute proprio all’ estero, ha partecipato spesso più volte a Vuelta Murcia, Liegi, Paesi Baschi, San Sebastian, Zurigo, ha già corso tutti e tre i Grandi Giri, l’ anno scorso per dire ha corso tutta la primavera all’ estero, fino al Giro di Romandia. Quest’ anno è stato un po’ un’ eccezione, dopo i problemi della scorsa stagione si è scelta una primavera “soft” e secondo me è stata una scelta giusta (se ne era già parlato mesi fa se non ricordo male) , anche se è vero che Martinelli tende a premere perché Damiano partecipi alle corse italiane – non avrebbe nemmeno voluto che Damiano corresse la Liegi quest’ anno! – e questo è sbagliato. Ciao.

 

[Modificato il 02/10/2006 alle 22:48 by gabri59]


simone89 - 02/10/2006 alle 22:40

a mio avviso cunego vorrebbe fare il tour ma siccome è italiano vuole onorare il giro....


janjanssen - 02/10/2006 alle 22:42

[quote]Una curiosità, Jan, innanzitutto: perché non storci pubblicamente il naso nei confronti di Basso che non le corre? Lui di certo ha un fisico molto più adatto di quello di Damiano per quel tipo di corse. [/quote] Sfondi una porta aperta. Se ti serve una dichiarazione pubblica di sdegno su come corrono oggi basso e soci, non ho problemi. basso è MENO dotato di Cunego. Ovvio che sia più comprensibile corra corse diverse in modo diverso. ero un baronchelliano convinto. ma non certo tale da non vedere come moser fosse superiore nelle corse di un giorno e Saronni sublime nell'arte del velocista di qualità. non serve a nessuno essere ciechi. se mi soffermo su Cunego non è per amore di critica. E' per stima nei suoi mezzi. Baronchelli è riuscito a giungere secondo dietro a Laurent in una freccia, senza fare la volata. Convinto che con Knetemann e Thurau in gruppetto, non avesse chanches. Sai quante gliene dissi? rispetto alle còassiche, essere alla partenza non significa prepararle. su. non scherziamo.


simone89 - 02/10/2006 alle 22:48

qui tutti vogliono che cunego faccia la sanremo, le classiche del nord, il giro, il tour, san sebastian, mondiale e lombardia.... e che fosse sempre competitivo... ma se fa tante corse all'anno la sua carriera finisce a 30 anni piuttosto che a 35-36 anni...


janjanssen - 02/10/2006 alle 22:57

io veramente vorrei che corresse UN PO' più di qualità sulle classiche. Scelga quali. Ma correrne convinto nessuna, mi pare poco. Tutte troppo, nessuna poco. E due gt sono una sciocchezza a 25 anni. SE NON SI E' MERCKX.....(o poco meno....)


mestatore - 02/10/2006 alle 23:35

grazie morris , apro sempre il forum sperando di trovare un tuo post. quello riportato da andrea è interessantissimo e spiega tante cose. secondo me, tutti dovrebbero leggerlo più volte con attenzione e riflettere. caro jan, ti ammiro per come sai discutere pacatamente, oltre per quello che scrivi, che quoto in pieno. io , per parte mia , proprio non ci tento più. ciao grandissime colonne mesty


gabri59 - 03/10/2006 alle 00:20

@MORRIS Vedo che hai deciso di fare quel discorso lasciato in sospeso quattro mesi fa, insieme ad altro, e che il tutto è stato spostato in questo thread dai moderatori. Dici molte cose interessanti, e qui mi limito per ora a risponderti per quanto riguarda nello specifico Damiano o comunque dove lo tiri in ballo, riservandomi di discutere una parte del tuo discorso un’ altra volta e nei thread appropriati vista la mancanza di tempo che ho per farlo in questo momento. Dunque, tu mi chiedi: [quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Sei proprio sicura che nel 2006, sia andato più forte del 2004? [/quote] ed aggiungi: [quote] Cunego non ha fatto nessun passo in avanti dal 2004, né sul piano della maturazione tecnico tattica, né su quello prettamente atletico, né su quello comportamentale[/quote] Non so cosa tu intenda per piano “comportamentale”, sinceramente. Per quanto riguarda il resto, Damiano è senz’ altro maturato, anche sul piano atletico, anche se, e ne sono particolarmente felice, la sua crescita atletica non è stata eclatante come spesso succede nel ciclismo moderno. [quote]Sei proprio convinta che la per te travolgente terza settimana al Tour di Damiano, non abbia fatto vedere delle pecche preoccupanti? Secondo te, il Cunego del 2004, si sarebbe fatto riprendere e staccare in salita da un paracarro come Moreau? [/quote] Pecche preoccupanti? Non direi. Era il suo secondo GT della stagione, ed ha 24 anni. Per quanto riguarda nello specifico Moreau, non lo so, è impossibile fare confronti perché non ne esistono tra di loro nel 2004 e quest’ anno per l’ appunto il Tour era il secondo GT della stagione per Damiano, e l’ unico per il francese. [quote] Hai mai visto un brevilineo seguito da un santone, diventare un vincente nelle corse a tappe? [/quote] Sì, certo, soprattutto al Giro e alla Vuelta, ma anche al Tour. Pantani, Simoni, Heras, Chiappucci (beh, non vincente, ma molto protagonista) Rominger (175 cm, non proprio un armadio) sono i primi che mi vengono in mente. [quote] Non ti sembra strano che un corridore dal fisico tendenzialmente tozzo, coi suoi bei muscolini, diventi l'anno seguente un ramoscello d'ulivo e due anni dopo, un piccolo "uomo michelin"?[/quote] Uh? [img] http://www.lampre-fondital.com/img/home/foto1.jpg[/img] Non lo definirei certo un “uomo michelin”. L’ anno scorso, è vero, era troppo magro, ha pagato anche ammalandosi ed ha imparato la lezione, tanto è vero che ha dichiarato che l’ eccessiva magrezza indebolisce le difese immunitarie e che non aveva la minima intenzione di scendere di nuovo sotto una certa percentuale di grasso. [quote] Hai scritto che al Giro per te è arrivato secondo. Bèh sarebbe meglio che iniziassi a considerare come variabile possibile il quarto posto, anche se i primi due dovessero risultare "totalmente infognati nell’Affare Puerto”, perché non potranno mai essere dimostrate le trasfusioni come avvenute[/quote] Infatti ho scritto “per me”, Morris, proprio perché so da sempre che per gli albi d’oro non cambierà mai nulla. Che tristezza. [quote] i per te extraterrestri Basso e Gutierrez[/quote] perché, per te non sono stati degli extraterrestri? [quote] resta sempre quel pugno di minuti subiti dal 35enne Simoni: un uomo, mi risulta, battuto da Damiano due anni prima. Una sconfitta grave[/quote] Un uomo battuto agevolmente da Damiano anche quest’ anno in tutte le altre corse cui hanno partecipato entrambi, dal Tour alla Liegi al Trentino. Per cui no, non la considero affatto una sconfitta grave, perlomeno non grave per Damiano. [quote] Quante volte al Giro ha messo in testa la squadra, per poi non attaccare o non fare nemmeno lo sprint? [/quote] Guarda che la squadra in testa l’ ha messa Martinelli. E’ lui che fa le tattiche. Per di più, la squadra ha tirato in testa per Damiano una volta. Ti confondi credo con le volte in cui la squadra ha tirato per evitare che succedessero cose come quelle successe al Tour, dove gente capace di stare in classifica ha guadagnato mezz’ore. [quote] (Al Tour sui Pirenei)C’è chi dice che sia stato consigliato a lasciarsi andare per non sprecare energie ed uscire dalla classifica, così avrebbe potuto godere di minori controlli per vincere una tappa. Quel che è avvenuto dopo, allora, è ancor più grave, visto che è rimasto al palo di vittorie![/quote] Beh, perlomeno a differenza di tanti altri che puntavano a quella tappa lui c’è stato ed è stato battuto solo da uno dei soliti supersonici CSC nella tappa regina del Tour. Così è il ciclismo, Morris, così è lo sport, vince uno solo. Non capisco come tu possa trovare grave, o “ancora più grave”, il fatto che un ragazzo di 24 anni al suo primo Tour e al suo secondo GT stagionale arrivi secondo all’ Alpe d’Huez e chiuda 11° in classifica, primo degli italiani e primo dei giovani. [quote] imparando a vedere nelle radioline una variabile poco pertinente col ciclismo di gente con le palle[/quote] Beh, mi spiace di non avere mai letto simili osservazioni da parte tua, e con lo stesso linguaggio, nei confronti di Basso, perché questo dimostra che non sei obiettivo, e mi dispiace. [quote] si deve lasciare il raggiungimento dei picchi ad un’espressione di razionalità, non disdegnando le corse anche come fattore d'allenamento, senza tirarsi indietro di fronte alle possibilità di emergere, proprio anche nelle gare fuori programma[/quote] Difatti è proprio quello che ha fatto Damiano alla Liegi: la Liegi era una gara fuori programma e Damiano vi è emerso, così come ha fatto ad esempio in una tappa della Vuelta Murcia, corsa d’ allenamento. [quote] Ed allora, tornando a Cunego, che senso ha per lui continuare a seguire l'obiettivo delle corse a tappe, sulle preparazioni dei soliti noti, e poi giungere alla conclusione che il Tour è una corsa da svolgere da sola in un anno? Caz.zo, se questo non è il pensiero di un santone forgiatosi sul culto cancerogeno-armstronghiano, che cavolo è? [/quote] Prego? Damiano è giunto alla conclusione di correre per le prossime stagioni un GT e le classiche, non un solo GT e basta. Cosa stai dicendo? O forse volevi dire che dovrebbe correre due GT e le classiche, anche se non lo fa nessuno, tantomeno alla sua età? [quote] E che senso ha mettere solo la Liegi nei programmi punta delle classiche, quando Cunego, per caratteristiche sue naturali, escludendo la Roubaix (ricordiamoci che l’han vinta anche dei tappetti non pesanti come il grande Emile Daems), la Parigi-Tours e, forse, la Gand Wevelgem, le altre le può vincere tutte? [/quote] Beh, mette la Liegi tra i programmi punta di ogni stagione perché è la classica che più gli si adatta insieme al Lombardia e perché è l’ unica che possa provare a vincere anche puntando al Giro, data la relativa vicinanza in calendario. Le altre classiche (primavera o autunno) dipendono dalla scelta tra il Giro e il Tour. E comunque non vedo come la Sanremo possa essere adatta a lui. A meno che non ne sia modificato il finale, e allora FORSE potrebbe esserlo. [quote] Altro aspetto: un brevilineo raggiunge prima la forma, ma è pure vero che avendo spesso doti di recupero tendenzialmente migliori rispetto agli atleti armadio, se ben allenato e con condotte di corsa intelligenti, può reggere di più, quindi perché non pensare alle classiche come un obiettivo? Bettini è forse meno campione di Damiano perché non ha vinto il Giro? [/quote] Vedo che continua a sfuggirti, come del resto a Jan, il fatto che Damiano ha dichiarato che le classiche SONO un obiettivo. Non sono però l’ unico obiettivo come nel caso di Bettini , che è diverso da Damiano non essendo un uomo da Grandi Giri. E visto che Damiano è indubitabilmente il miglior talento per i GT della sua generazione, non vedo proprio perché non dovrebbe averne uno nei suoi programmi, insieme alle classiche – che intende correre, ripeto, anche se vedo che come Jan anche tu sembri ignorare questo dettaglio. [quote] Altro aspetto-confronto interessante che dovrebbe far riflettere i difensori dei programmi del veronese, si guardi al Di Luca 2005, atleta che mi permetto di giudicare di caratura inferiore. Bene, l‘abruzzese preparò le classiche di primavera, le corse e ne vinse e poi, per poco…..stava per aggiungervi anche il Giro d’Italia. Quest’anno ha seguito una preparazione più in linea coi dettami e la pseudo-cultura dei santoni,ed ha fatto una sonora cilecca. [/quote] Ma Di Luca non credo abbia cambiato preparazione quest’ anno, o perlomeno non ha cambiato preparatore, che è sempre Calleri, se non sbaglio. In realtà la sua stagione 2005 è rimasta un’eccezione nella sua carriera. [quote] In poche parole pur tenendo conto dei picchi, i programmi che Cunego beve come adatti a lui, sono miopi, non da campione, privi del benché minimo spazio per la fantasia e per il gusto di svolgere una professione che deve vedere, nella fatica della gara, una gioia e la gratificazione dell’essere. [/quote] Scusa, Morris, ma non ti seguo. Nell’ elogio di Basso hai citato “ la scelta delle corse per gli obiettivi adatti e raggiungibili” come un grande pregio, non vedo perché dovrebbe esserlo solo per Basso (che, tra l’ altro, ha vinto solo quest’ anno il suo primo GT) e non anche per Damiano. [quote] Ora si dirà che Damiano ha corso di più di altri[/quote] Esattamente. Di TANTISSIMI altri, e di tutti i suoi coetanei. [quote] Bene, per me Cunego è allenato come un passistone, quando di questa figura non ha nulla. Corre le corse sbagliate e vince pochissimo quello che serve, per essere degno del numero uno mondiale che ha ottenuto da giovane[/quote] E’ allenato come un passistone? Non lo so, ma non credo proprio a giudicare da quel poco che so dei suoi allenamenti e di quello che fa in salita. Corre le corse sbagliate? No, non sono d’ accordo, corre le corse più dure del calendario, che non sono certo da passistoni e sono le più adatte a lui. Quanto alle vittorie “che servono”, nel 2004 al Lombardia ha battuto allo sprint Boogerd e Basso, alla Liegi quest’ anno è stato battuto allo sprint da Valverde e Bettini. Che vuoi farci, ha sbagliato l’ impostazione della volata, e poi sicuramente Valverde e Bettini sono un filo più veloci di Boogerd e Basso… Ha tutto il tempo per rifarsi. Quanto al resto, il Giro l’ abbiamo visto in tutto il suo fulgore di GT moderno (io avrei volentieri fatto a meno di un simile festival del maturo iperwattato, te lo assicuro) , ben diverso purtroppo dal Giro del 2004, e per il resto in primavera ha vinto le stesse identiche corse di due anni fa. L’ unica differenza con la stagione 2004 è stato il Tour al posto del finale di stagione. [quote] E qui, mi dai l’occasione per rispondere ad una tua battuta, quasi di derisione, sull’analisi che feci circa i miglioramenti di Basso. Intanto, ti ribadisco che il varesino andava forte anche da giovane. (…)E’ cresciuto sempre, magari di poco, ma non ha mai dato segni di calo. Il tutto con punte di talento inferiori o meno appariscenti rispetto al veronese, ma con valori medi alla fine molto simili e, soprattutto, un fisico molto adatto alle visioni totalizzanti degli stregoni sul versante delle corse a tappe. [/quote] Bene, mi fa piacere vedere che quest’ultima cosa adesso l’ hai scritta, perché allora non l’ avevi fatto, mentre ti eri preso la briga di riferirti ai “santoni in camice bianco” addirittura in grassetto e più di una volta per Cunego, spingendo più di un lettore a chiedersi il perché di questa palese difformità nell’ impostazione del discorso. Per quanto riguarda la mia battuta, che definisci “quasi di derisione” a proposito del tuo discorso sul lavoro di Basso, il discorso sul campione che arriva a dominare perché lavora più duro e meglio degli altri: mi dispiace ma te lo dico brutalmente, è un discorso che mi provoca l’ allergia perché l’ ho già sentito fare nei confronti prima di Riis e poi di Armstrong, è (mi perdonerai) proprio il perfetto compendio del ferrari-cecchini pensiero di facciata contro il quale tanto si scaglia Aranciata ultimamente. Dai, a parte il fatto che Basso non è certo l’ unico professionista serio, sappiamo benissimo che non è certo quel tipo di lavoro da solo a farti acquistare tanti watts anno dopo anno, e ben oltre l’età della maturazione fisica e della massima espressione della potenza di un atleta, che non è 28 anni. [quote] Morris 1:Il doping, da solo non fa diventare nessun anatroccolo un cigno e nessun campione un fuoriclasse. Morris 2: il doping (…) spinge all’insù gente che non vincerebbe mai, soprattutto corse primarie. [/quote] Ti sei contraddetto da solo, Morris... E di anatroccoli trasformati in cigni e di campioni trasformati in fuoriclasse (o per meglio dire presunti tali) ne abbiamo visti a bizzeffe negli ultimi 16 anni, troppi, decisamente troppi. [quote]sono invece tanti quelli che, pur avendo ricevuto i pezzi per un nuovo motore, non sono stati capaci di costruirselo[/quote] Di certo questa è una chiave di lettura importante. Però come mi spieghi le esplosioni improvvise e potentissime di atleti come ad esempio Santi Perez o Gutierrez? [quote] Di tutto quel che ho scritto sui lavori certosini di Basso, ed indipendenti dai possibili additivi, cosa si riscontra in termini di utilità alla propria causa, in Damiano? E’ forse più bello e redditizio sul mezzo rispetto al 2004? [/quote] Morris, mi stupisce davvero che tu presenti questo argomento in questo modo. Damiano, proprio a causa della sua specificità atletica (da te più volte sottolineata) dovuta anche al fatto di avere praticato altri sport e di essere arrivato tardi al ciclismo, ha incontrato molte difficoltà nel trovare una posizione in bici per la cronometro che fosse al contempo redditizia sia dal punto di vista aerodinamico che da quello del rendimento, nonostante abbia lavorato molto con gli specialisti, anche a Stoccarda come ha fatto Basso. Quest’ anno aveva adottato un telaio particolare ed una posizione molto sdraiata in avanti, bella ma poco funzionale, con il risultato che ha finito per correre l’ ultima crono del Tour con la sua bici normale, adottando solo piccoli accorgimenti come l’ arretramento della sella. Il mese prossimo volerà a Huston per lavorare sul problema con il miglior specialista del mondo nella migliore galleria del vento. Questo dovrebbe di sicuro aiutarlo a migliorare la posizione: resterà comunque il problema, soprattutto nelle crono da specialisti, del wattage, chiaramente inferiore a quello dei colleghi superhabarth. [quote] vedere l’ostinazione con la quale cerca le corse a tappe, senza imitare colui che più di ogni altro dovrebbe essere il suo riferimento, ovvero Paolo Bettini[/quote] Bettini ha caratteristiche molto diverse da quelle di Damiano, e soprattutto non è un uomo da corse a tappe, mentre Damiano lo è. Non vedo proprio perchè il livornese dovrebbe essere più di ogni altro il riferimento di Damiano. [quote] Bernard Hinault odiava la Roubaix: lo manifestò con parole roventi ad una nazione, la sua, dove quella classica è davvero un monumento, ma il bretone era un campione a quattro ante e non poteva esimersi dal correrla per vincerla. E la vinse[/quote] Suvvia, Morris, Hinault è stato un fuoriclasse assoluto, tu stesso hai detto che Damiano non lo è, perché allora continuare con certi paragoni impossibili? A parte il fatto che il Tasso vinse la Roubaix a 28 anni (proprio nell’81, quando è nato Damiano) e che aveva un fisico un po’ più adatto di quello di Damiano per quella classica. Bettini, poi, quello che dovrebbe secondo te essere un modello per Damiano, correrà per la prima volta la Roubaix l’ anno prossimo, a 33 anni. Ciao, buonanotte!


gabri59 - 03/10/2006 alle 00:27

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] se mi soffermo su Cunego non è per amore di critica. E' per stima nei suoi mezzi.[/quote] Dio salvi allora i corridori che stimi, Jan! Perchè le tue bordate contro Damiano sono diventate davvero pesantissime e spesso del tutto fuori luogo, come ti ho contestato prima.


Monsieur 40% - 03/10/2006 alle 01:25

Gabri59, non t'offendere, ma dalle tue risposte l'unica cosa palese che balza agli occhi è che non hai capito un accidente del post di Morris, se l'hai letto. Buonanotte.


cassius - 03/10/2006 alle 11:34

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Gabri59, non t'offendere, ma dalle tue risposte l'unica cosa palese che balza agli occhi è che non hai capito un accidente del post di Morris, se l'hai letto. Buonanotte. [/quote] Si veramente... il mitico Morris come al solito ci ha preso, per Cunego non può essere considerata una stagione bella, da 8, ma una stagione assolutamente mediocre. Gabri59, ti prego, difendi il tuo Cunego in maniera più obbiettiva e sintetica. Qui nessuno ha sparato "bordate" contro di lui, solo hanno detto che questa stagione è stata deludente. Io che sono più buono dico mediocre. Se nel suo entourage considereranno questa come una stagione da 8, allora non fanno il bene di Damiano. L'ho detto, il rischio è che faccia la fine di un Figueras (con tutto il bene che voglio al napoletano): un inizio di carriera decisamente promettente, con quel secondo posto al Lombardia e quei bei Giri d'Italia (e di più non poteva fare, correndo nella Panaria). Poi, complice un po' di sfortuna e la scelta - sbagliata - di rimanere in una piccola squadra al di fuori dei grandi circuiti internazionali lo hanno ridimensionato. Inoltre smettiamo di considerare Cunego come una promessa che un giorno lontano darà i suoi frutti: ha già dato qualche saggio della sua classe e ora da lui bisogna aspettarsi grandi cose. Magari non arriveranno tutte nel 2007, così come negli ultimi 2 anni non sono arrivate, ma se non sa reggere la pressione allora può anche rinunciare a fare il capitano di una squadra Protour. Dici che ha battuto Simoni in tutte le corse, tranne il Giro: 1.Simoni, rispetto a Cunego, in volata è un paracarro (non lo è in senso assoluto, tutt'altro...). 2.Il Giro era il principale obbiettivo stagionale di entrambi, e lì non ci sono storie, Simoni ha dimostrato una tenuta decisamente migliore. @ Morris,janjassen ecc. Per quanto riguarda Moreau: sarà anche un paracarro di 75 kg, avrà anche 37 anni, ma al Tour è arrivato già nei primi 5. Non ne parlerei con disprezzo, se Cunego fosse arrivato sempre subito a ridosso di Moreau sarebbe stato per lui un Tour quasi da incorniciare. Liberissimi poi di fare paragoni nemmeno troppo arditi (io li faccio già) con un Gutierrez Cataluna, in fondo a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca spesso...


antonello64 - 03/10/2006 alle 13:35

ho l'impressione che i vari ultrà cuneghiani, a furia di esaltarsi per ogni piccolo risultato ottenuto da Damiano, finiscano poi per ottenere il risultato opposto, cioè il ridimensionamento del loro campione. Vogliamo esultare per il terzo posto a Liegi ed il quarto al Giro? benissimo, facciamolo, ma non venitemi poi a parlare di fuoriclasse. Il fuoriclasse non sa che farsene di piazzamenti del genere, neanche se ottenuti a 24 anni: il fuoriclasse quelle corse le vuole vincere, e basta. Facciamo i caroselli per la vittoria al Giro del Trentino e alla Coppi e Bartali? non c'è problema, ma ricordiamoci poi che nel palmares del grande corridore, queste corse ci sono o non ci sono, è la stessa cosa. Quando si parla di Moser, Saronni o Bugno, si ricordano le loro vittorie a Roubaix, a Sanremo, al Giro o al Mondiale: nessuno nomina mai il Giro del Trentino. Il Trentino può andar bene per un Claudio Corti o un Wladimir Belli, ma un vero campione non può vantarsi della vittoria al Giro del Trentino: chiaramente è meglio vincerlo che perderlo, ma non può essere preso come tappa importante di una stagione. Cunego è soddisfatto della sua stagione? tutto ok, continui così, e vedrà che a fine carriera sarà riuscito ad arrivare quasi ai livelli di un Baronchelli, di un Contini o di un Visentini.


furslide - 03/10/2006 alle 16:16

il problema dei corridori giovani di oggi é che in mezzo a quell'ambiente merdoso che é appunto il ciclismo, si perdono fra consigli, bugie etc, e non si rendono nemmeno conto che hanno perso di vista la loro strada. Pensano che basta seguire un certo piano di allenamento e affidarsi a qualche santone per riuscire a vincere magari un grande Giro. Incapaci di ascoltare la propria voce vanno avanti senza riflettere e magari a fine carriera si rendono conto di non aver combinato nulla.


Donchisciotte - 05/10/2006 alle 12:09

Che gabri non abbia capito l'intervento di Morris è palese. Mi dispiace che Morris abbia difficoltà con il suo computer ad entrare in thred con tante pagine , perché mi sarebbe piaciuto leggere la sua risposta. Esilarante il fatto che si auspichi un cambio di nazionalità per Cunego ( perseguitato da chi?), pensare che io la proponevo per Pantani ( perseguitatto sul serio pure dopo la morte). Rispondo solo all'affermazione che Pantani fosse seguito da preparatori. Purtroppo la storia di Marco è scritta negli atti giudiziari delle procure di tutta Italia ed è conoscibile da tutti. Marco aveva il dott. Grazzi alla Carrera che faceva parte dell'équipe Conconi ed era, quindi, seguito da Conconi. Tutto ciò fino al 1995. Dopo , nei momenti del maggiore successo, quando il gruppo viaggiava con un ematocrito più basso che quello di prima del 1997 ( che , come si a, era 60 non solo per Riis)Pantani non era seguito da preparatori. Il che, forse, non gli ha giovato visto il potere di cui i santoni godono.


aranciata_bottecchia - 05/10/2006 alle 14:31

[quote] [i] Originariamente inviato da Morris [/i] [b] Cunego, Basso, stregoni, doping e altro.... [/b] [/quote] Carissimo Morris, il tuo intervento era troppo ricco e corposo perchè venisse liquidato con una lettura frettolosa, meritava grande attenzione perciò mi sono preso il tempo necessario. [quote] basterebbe che facesse fruttare i suoi 25 anni e cominciasse a ragionare un po' da par suo, anziché seguire dettami e programmi perlomeno (eufemismo) contestabili. Ha un quarto di secolo, non ha il ciuccio e...santa benedetta virtù, un po' d'istinto, di fronte alla fortuna che ha ereditato per essere arrivato al ciclismo dopo la pratica di altri sport, gli farebbe solo bene. [/quote] Fai riferimento a dettami e programmi discutibili, riferimenti che condivido, e mi ha colpito molto l’accenno alla fortuna di avere effettuato discipline sportive differenti prima di avviarsi alla pratica del ciclismo. Non discuto questa osservazione, che intuitivamente condivido, sia per i vantaggi che può comportare durante la fase della crescita la pratica di un’attività atletica che sia il più possibile completa, sia per gli svantaggi che comporta la precoce pratica del ciclismo, possibile causa di malformazioni scheletriche e disfunzioni muscolari, più o meno marcate, nonchè foriera di castrazione dell’entusiasmo. Cunego è stato fortunato durante la sua formazione, e anche meritevole di lode, non c’è che dire. Tuttavia, quando si parla di fortuna e di Cunego, non si può tacere il dono conferitogli da mamma natura: un sangue ricco di globuli rossi, dono tanto raro quanto prezioso, inestimabilmente prezioso direi, ed un bagaglio di fibre muscolari di tipo bianco che gli permetterebbe di avere voce in capitolo praticamente in tutte le volate ristrette. Un bel corredo genetico, non c’è che dire. Aggiungiamoci i paragoni scomodi, e per molti versi fuorvianti, con Motta, Hinault o Saronni, e soprattutto il confronto cercato dallo stesso Cunego con Pantani, un confronto sfacciato come sfacciata era l’imitazione del Pirata fatta da Cunego, impugnato in basso il manubrio, pigliandolo per le corna curve, una tauromachia innalzata ad arte da Pantani, ed avremo il quadro di un atleta che veniva giudicato dagli appassionati, dagli addetti ai lavori, e pure da sè medesimo, con un solo termine utile possibile: fuoriclasse. Dopo il 2004 tolse le manine dalle corna, riportandole in alto, non sto a raccontarti la delusione provata quando compresi che il confronto sfacciato con Pantani, imperniato in quel preciso gesto atletico, non era dovuto ad una necessità funzionale esibita con ingenua e sbarazzina birichineria, tipica dei fuoriclasse in erba, era dovuto invece ad una banale operazione di marketing, banale ma anche raggelante, perchè necrofila. Ma quanto ho scritto è semplicemente una lunga premessa, di un tifoso tradito, a quella che in vero è una domanda brevissima: perchè un fuoriclasse naturale deve servirsi di una figura professionale tra le più discusse e sulfuree di tutto il mondo del ciclismo? Basta arzigogolare un po’ nell’internet per comprendere l’angoscia che provai (angoscia trasformatasi progressivamente in disillusione). Le risposte possibili sono due, secondo me: la prima possibilità è che non sia un fuoriclasse, e mi costa anche solo prenderla in considerazione; la seconda possibilità va a cozzare contro quanto tu vai sostenendo nel trafiletto che ho citato, caro Morris: probabilmente ha il ciuccio. [quote] Potrebbe riprendersi una parte di quelle qualità che ha gettato al macero nel 2005 e 2006, attraverso trasformazioni fisiche degne di una preparazione che non ci ha capito una mazza di come sia fatto. Fare i robot dei santoni, che spesso lavorano su degli stampi costruiti su fisici da passistoni alti oltre 1,80 metri, non è proprio quello che gli serviva. [/quote] Ovviamente, caro Morris, in modo politicamente corretto faremo stretto riferimento ai metodi di allenamento contemporanei. Vorrei porti una domanda: per i contemporanei metodi di allenamento quanto è importante la lunghezza del femore? Intendo dire, è corretto pensare che quanto più è grande un telaio tanto più potrà essere sviluppato un motore di cilindrata superiore, con grandi vantaggi in termini di potenza rispetto agli chassis più contenuti, oppure si deve pensare che le versioni "omino Michelin", con la quale hai opportunamente un corridore, costituiscano per i "telai" brevilinei un ostacolo al corretto scorrimento delle fibre muscolari? Oppure è una questione di capacità polmonare? Si può pensare che gli atleti con fisico da corazziere abbiano una riserva di litri d’ossigeno utile per fare fruttare la maggiore potenza garantita loro dai metodi di allenamento contemporanei, mentre gli atleti brevilinei non possono disporre di questa riserva? Comunque, a monte di tutto, comprendo pienamente la tua delusione quando affermi: [quote] Damiano Cunego mi piaceva perché rappresentava la concretizzazione di quello che vorrei nell'avviamento al ciclismo e di cui ho parlato anche qui: era un mio cavallo di battaglia da divulgatore, ma ha buttato al vento gran parte di quelle specificità, per svendersi alle assurde teorie zambottinesche dei "caterpillar" dello sport in camice bianco. [/quote] Passiamo alla stagione del Cünig: [quote] Comunque, anche escludendo i per te extraterrestri Basso e Gutierrez, resta sempre quel pugno di minuti subiti dal 35enne Simoni: un uomo, mi risulta, battuto da Damiano due anni prima. Una sconfitta grave se si urlano "crescite e grandi prestazioni", perché il Gilberto, nel frattempo, non è passato dai 27 ai 29 anni, ma dai 33 ai 35! Ed i miglioramenti tattici, o quei segni che un capitano deve dare ai compagni, dove sono stati? Quante volte al Giro ha messo in testa la squadra, per poi non attaccare o non fare nemmeno lo sprint? Sai che botta è questa per un gregario? [/quote] Mmm, sai che c’hai ragione? Questo è un aspetto che ho colpevolmente trascurato (o forse i miei paraocchi da tifoso non erano ancora caduti). Alla luce di questo catastrofico atteggiamento tattico, il giudizio che darei alla sua stagione scivola dal 6 al 5 e mezzo. [quote] E che mi dici di quella azione "nella terra di nessuno", durante l'ultima tappa pirenaica (se non ricordo male), per poi andare in crisi e beccarsi 10 minuti? C’è chi dice che sia stato consigliato a lasciarsi andare per non sprecare energie ed uscire dalla classifica, così avrebbe potuto godere di minori controlli per vincere una tappa. Quel che è avvenuto dopo, allora, è ancor più grave, visto che è rimasto al palo di vittorie! [/quote] Eppure il Cünig nell’intervista si è espresso chiaramente: ha esibito un secondo picco di forma! Non si è lasciato sfilare, è corretto ritenere che per una crisi di nervi, più che per una crisi atletica, sia poi splafonato nelle retrovie. Però quel che mi rattrista è tutto l’entusiasmo per una maglia bianca che non significa nulla, o anche meno di nulla, per uno che ha vinto Giro e Lombardia. Penso che il mio 5 e mezzo sia diventato un 5. [quote] Poca esperienza? Può essere, ma questa si fa correndo con una certa continuità anche all’estero, aspetto che Cunego cura troppo poco [/quote] Mi sa che il "5" diventa un "4 e mezzo". Lasciamelo dire, Morris: uno dei motivi di cruccio, in questa stagione avara di soddisfazioni, è il decadimento del livello di qualità delle corse italiane. Non mi interessa nemmeno più discutere se sia colpa del pro tour piuttosto che della nefasta risonanza dell’operazione Puerto o di chissà cosa d’altro, la delusione è fortissima. Fatto sta che il Giro del Trentino è diventato una barzelletta, è la meno significativa delle corse a tappe italiane. Che Cunego abbia saltato Amstel e Freccia Vallone, per vincere Giro d’oro e Giro del Trentino, procura nausea. Dove sta il perchè queste scelte imbarazzanti? Forse le scelte del Cünig, e dico tutte le scelte, a parte l’imitazione di Pantani suggerita dal marketing, hanno come comune denominatore la ricerca consolatoria di un rifugio per quella che sembrerebbe un’invincibile sicurezza, di un riparo per quella che sembrerebbe una cronica fragilità emotiva. Pensaci: tutte le sue scelte, dal programma, al modo nel quale viene affrontato, per finire con la preparazione atletica e con le radioline che hai citato, usate come sorta di bussola per trovare la sola via possibile. [quote] Te lo dico bonariamente: Cunego non ha fatto nessun passo in avanti dal 2004, né sul piano della maturazione tecnico tattica, né su quello prettamente atletico, né su quello comportamentale. Nel 2007, sarà al quinto anno di professionismo, ed un potenziale campione, non un fuoriclasse (categoria rara in assoluto, ed inesistente nel ciclismo maschile odierno), è ora che cominci a ragionare, appunto, da campione. [/quote] Sono d’accordissimo sul piano tattico (gestione della corsa, scelta del calendario) e su quello comportamentale (nei confronti di gregari e stampa). Sul piano emotivo forse ha fatto un passo indietro, come dimostrato sia al Giro che al Tour, dove non sono mancate le crisi. Tuttavia se la mononucleosi dell’anno scorso fosse stata solo una fandonia per mascherare un’altra crisi emotiva, allora potremmo dire che nel 2006, sotto questo profilo di giudizio, ha compiuto un buon passo in avanti. Sul piano squisitamente atletico sono un po’ in disaccordo: la seconda crono del Tour l’ha visto sorprendente protagonista e, per quanto nemmeno io prenda i "watt" come Vangelo, va detto che alcune sue prestazioni sarebbero state sotto di una ventina watt al di sotto di quelle più celebri di Pantani. Ovviamente non ti dico cosa penso di Frank Schleck o di Ivan Basso. Per me il Cünig, in termini di potenza atletica, miglioramenti ne ha espressi ed è davvero al limite del ragionevole. L’aspetto preoccupante è la radicale mutilazione del suo calendario, probabilmente un effetto collaterale dei contemporanei metodi di allenamento, definitivamente abbracciati. [quote] Quando uno ha doti naturali evidenti, un buon preparatore-allenatore sa come tenere a livelli degni anche i punti bassi, soprattutto sa come insegnare al corridore, correndo, il miglior modo di spendere con intelligenza. In questo frangente l’allenamento è come un pettine, non una prova da sforzo. In sostanza, si deve lasciare il raggiungimento dei picchi ad un’espressione di razionalità, non disdegnando le corse anche come fattore d'allenamento, senza tirarsi indietro di fronte alle possibilità di emergere, proprio anche nelle gare fuori programma, o meglio, senza velleità a monte. [/quote] Un passaggio paradigmatico. Il suo rendimento medio nei quattro mesi di corse sta ad indicare non certo un approccio diverso ai contemporanei metodi di allenamento (oramai mi domando chi potrebbe pensare con sincerità una cosa del genere e del resto la tua digressione sul ciclismo del 1966 mostra impietosamente quale sia e come sia cambiato il costume comune degli assistiti dai "zambottini"), ma solo un bagaglio di doti naturali evidenti (chi può negarlo). Un’eredità gettata alle ortiche in nome di un dogma, sono d’accordo profondamente con te. [quote] l’allenamento scientifico del doping e il doping dell’allenamento scientifico. [/quote] Espressione d’illuminata sintesi. La parte successiva del tuo intervento è squisitamente didattica, richiede solamente di essere letta ed appresa, anche da chi, come me, ha un’opinione precisa, ed irremovibile, sui passistoni Super Abarth come Basso. I pilastri per il "successo" nel ciclismo sono almeno quattro (senza escludere nulla). Per i maghi della ribollita, il pilastro è uno solo (escludendo tutto il resto). Ciao Morris (e mille grazie!).


magic box - 05/10/2006 alle 15:30

Mah, meglio che non risponda a Morris, perchè ci sono talmente tante castronate nel suo intervento che ci metterei 1 ora, cmq sono come quasi sempre concorde con gabri sempre precisa e puntuale nelle risposte. :yes: Aggiungo solo che è proprio dai brevilinei piccoletti che il ciclismo ha sfornata i suoi campioni + emozionanti per i tifosi quindi w cunego w pantani w gli scalatori che rendono il ciclismo fantastico!!![b] [/b] :OO:


Monsieur 40% - 05/10/2006 alle 15:37

[quote][i]Originariamente inviato da magic box [/i] Mah, meglio che non risponda a Morris, perchè ci sono talmente tante castronate nel suo intervento che ci metterei 1 ora, cmq sono come quasi sempre concorde con gabri sempre precisa e puntuale nelle risposte. :yes:[/quote] "Castronate"... uau, abbiamo un accademico della Crusca tra noi!! Impiega quest'ora a rispondere a Morris, dài, facci fare due risate. (p.s.: Gabri, ogni tanto ti rendi conto che ti leggono anche dei ragazzi?)


aranciata_bottecchia - 05/10/2006 alle 15:38

[quote][i]Originariamente inviato da magic box [/i] Mah, meglio che non risponda a Morris, perchè ci sono talmente tante castronate nel suo intervento che ci metterei 1 ora, [/quote] Caro Matt5 del forum di Cunego su www.ilciclismo.it, io sono dell'idea che tu ci abbia messo un'ora anche per scrivere queste tre righe.


pedalando - 05/10/2006 alle 16:13

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da magic box [/i] Mah, meglio che non risponda a Morris, perchè ci sono talmente tante castronate nel suo intervento che ci metterei 1 ora, [/quote] Caro Matt5 del forum di Cunego su www.ilciclismo.it, io sono dell'idea che tu ci abbia messo un'ora anche per scrivere queste tre righe. [/quote] Davide scusami ma non hai capito. Mo' ti spiego io: 59 minuti e 57 secondi gli servirebbero a leggere e provare a capire quanto detto da Morris. Gli ultimi 3 secondi (supponendo un rate di battitura di tasto a secondo) servirebbero a premere la lettera A seguita dalla H seguita da Enter. :Od: Post che se stampato su carta adesiva lo puoi far comodamente aderire alla fronte :Od:


stress - 05/10/2006 alle 16:24

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da magic box [/i] Mah, meglio che non risponda a Morris, perchè ci sono talmente tante castronate nel suo intervento che ci metterei 1 ora, [/quote] Caro Matt5 del forum di Cunego su www.ilciclismo.it, io sono dell'idea che tu ci abbia messo un'ora anche per scrivere queste tre righe. [/quote] Davide scusami ma non hai capito. Mo' ti spiego io: 59 minuti e 57 secondi gli servirebbero a leggere e provare a capire quanto detto da Morris. Gli ultimi 3 secondi (supponendo un rate di battitura di tasto a secondo) servirebbero a premere la lettera A seguita dalla H seguita da Enter. :Od: Post che se stampato su carta adesiva lo puoi far comodamente aderire alla fronte :Od: [/quote] Mi stupisco sempre dei labirinti della mente umana. :boh::boh: Ps: Se creano il comitato anti quarantenni e oltre noi siamo fritti!!! Ps2: io alla stagione di Daminao do un bel 6 e 1/2. Il voto sarebbe stato superiore se avesse avuto in cascina una classica o una gara a tappe (tipo Romandia, Svizzera, Paesi Baschi, Parigi Nizza, ecc). Peccato corra soprattutto in Italia. Comunque le prospettive per gli anni a seguire sono + che Buone.

 

[Modificato il 05/10/2006 alle 16:29 by stress]


BJH* - 05/10/2006 alle 16:35

L'intervento di Morris è corposo e non è molto corretto estrapolare singole parti messe in un contesto ben preciso però questa non posso non riprenderla perchè vale + di 10 seminari su sport e doping e dovrebbe essere incorniciata e appesa sopra le lauree (in senso fisico osssia in modo da nasconderle) di certi personaggi e sopra i letti di chi vorrebbe consentire il doping lasciando alla libera scelta (libera si fa per dire) degli atleti il suo utilizzo. [quote][i]Originariamente inviato da Morris .....indi allenatori non medici (se si ha senso della vita prima ancora che della società e dello stato, i camici bianchi che hanno ben altri doveri deontologici, vanno allontanati dallo sport coi metodi anche repressivi), Morris [/quote]


Donchisciotte - 05/10/2006 alle 19:31

Davide, risposta veramente interessante. Mi fa piacere che i vecchi di questo forum siano tornati a capirsi e a cercare di ricostituire l'università del ciclismo.


Morris - 05/10/2006 alle 20:42

Ho letto con interesse. Risponderò sicuramente appena avrò un po' di tempo. Saluti.


cassius - 05/10/2006 alle 20:51

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Ho letto con interesse. Risponderò sicuramente appena avrò un po' di tempo. Saluti. [/quote] Mi raccomando non scrivere "castronate" :Od:


janjanssen - 05/10/2006 alle 21:00

Caro Davide, vedo che il mio giudizio tranchant sulla stagione di Damiano non è ora molto lontano dalle valutazioni che fai. Io non sono pessimista su Damiano. Ad una condizione, appunto. La finisca di seguire metodi e criteri di allenamento per cilindrate grosse od ingrossate. E' un campione perchè ha nello scatto multiplo di mezza montagna l'arma naturale. Se vuole "pantanizzarsi" si schianterà e se vuole "indurainizzarsi" semplicemente non vincerà nulla. Ma se cambierà strada, correndo le gare secondo classe, qualcosa più della media ha. I suoi coetanei sono immensamente più deboli. Lui sa attaccare, non fa il succhiaruote come Valverde (ma fra i prof, ha mai fatto un metro in attacco l'ispanico?)..... Ma non può perdere terreno. 25 anni non sono pochi. Lo sono per gli abarthizzati, non per i purosangue. Il ciclismo non è più quello di 30 anni fa, ma i purosangue non hanno età. Il mio voto negativo nasce da qui. Gabri intende stima per un corridore, la giustificazione ad ogni evento. Io seguo i miei criteri. Dai "brocchi" non mi atendo niente e plaudo alla loro fatica, ma dai campioni , mi attendo che si comportino come tali. E 25 anni sono età da risultati. Non da piazzamenti di seconda fila............


janjanssen - 05/10/2006 alle 21:01

p.s. Morris, come sempre, un libro stampato.


gabri59 - 05/10/2006 alle 22:57

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Gabri59, non t'offendere, ma dalle tue risposte l'unica cosa palese che balza agli occhi è che non hai capito un accidente del post di Morris, se l'hai letto. Buonanotte. [/quote] Di solito ignoro le tue provocazioni, Mario, ma stavolta non t’offendere se te lo chiedo: “perle” come questa ti vengono spontanee o te le studi di notte? Non sono d’ accordo con molte delle cose che ha scritto Morris ed ho replicato citando FATTI che smentiscono molte delle cose che ha affermato. Per te ciò vuol dire “non capire”, evidentemente. Non t’offendere se rido. :P


gabri59 - 05/10/2006 alle 23:07

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] 25 anni non sono pochi. Lo sono per gli abarthizzati, non per i purosangue. Il ciclismo non è più quello di 30 anni fa, ma i purosangue non hanno età. Il mio voto negativo nasce da qui. (...) Io seguo i miei criteri. Dai "brocchi" non mi atendo niente e plaudo alla loro fatica, ma dai campioni , mi attendo che si comportino come tali.[/quote] Allora dobbiamo dedurne che per te Basso non è un campione, Jan, perchè non usi lo stesso metro... Eppure, l' erede di Armstrong dovrebbe ben esserlo, no?


simone89 - 05/10/2006 alle 23:15

nessuno ha pazienza... aspettatelo.... ha solo 25 anni....


aranciata_bottecchia - 05/10/2006 alle 23:54

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Caro Davide, vedo che il mio giudizio tranchant sulla stagione di Damiano non è ora molto lontano dalle valutazioni che fai. [/quote] Ilic, in termini assoluti la prestazione di Damiano e da sei e mezzo, forse anche sette, ma in termini relativi (non rispetto alle attese, ma rispetto alle potenzialità), non posso che essere d’accordo con te. Quello dei voti è solo un gioco: che sia sei, che sia cinque o che sia quattro, la stagione di Cunego è deludente per le sue potenzialità. Per il resto mi pare di capire che sei d’accordo con Morris, siamo perciò d’accordo anche noi, anche se in verità, pur rimanendo enorme il mio interesse per il ciclismo, ogni romanticismo residuo è stato spazzato via dagli scandali e dall’onnipresenza della ribollita giù giù fino alla categoria juniores. [quote] Ma non può perdere terreno. 25 anni non sono pochi. Lo sono per gli abarthizzati, non per i purosangue. Il ciclismo non è più quello di 30 anni fa, ma i purosangue non hanno età. Il mio voto negativo nasce da qui. Gabri intende stima per un corridore, la giustificazione ad ogni evento. Io seguo i miei criteri. Dai "brocchi" non mi atendo niente e plaudo alla loro fatica, ma dai campioni , mi attendo che si comportino come tali. E 25 anni sono età da risultati. Non da piazzamenti di seconda fila............[/quote] L’anno dei 25 l’ha già "buttato via", gli rimane l’anno dei 26 prima di splafonare nella categoria dei ventisettenni di successo, o prima di eclissarsi nel firmamento delle meteore. Non sono pessimista nè ottimista, sto invece a guardare e a chiacchierare con piacere con te, con Morris, con Admin, Felice, Mario, Maria Rita, Mesty e tutti gli altri amici di Cicloweb che non sto ad elencare. Noi che la ribollita col cavolo nero non la mangeremo mai sul Serra o sul Ciapino, ma nel verbano a casa di Mauro Stress (che rinuncerà per noi alla ricetta "alla callara"). Ciao!


miky70 - 06/10/2006 alle 00:06

Accipicchia Aranciata, le nomination le hai fatte tutte, però manca la mia:D:D Attento che poi mi offendo e ti tolgo dalla mia lista dei preferiti:Od::Od: Ciao:bll: Qualcuno sa quando scade il contratto di Damiano con la Lampre?


janjanssen - 06/10/2006 alle 00:36

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] 25 anni non sono pochi. Lo sono per gli abarthizzati, non per i purosangue. Il ciclismo non è più quello di 30 anni fa, ma i purosangue non hanno età. Il mio voto negativo nasce da qui. (...) Io seguo i miei criteri. Dai "brocchi" non mi atendo niente e plaudo alla loro fatica, ma dai campioni , mi attendo che si comportino come tali.[/quote] Allora dobbiamo dedurne che per te Basso non è un campione, Jan, perchè non usi lo stesso metro... Eppure, l' erede di Armstrong dovrebbe ben esserlo, no? [/quote] sicuramente la mia idea di campione nasce da corridori più completi di Basso. Campione è un termine impegnativo, che non uso con larghezza. . Basso è il nuovo armstrong per te. Io non l'ho mai scritto. anche perchè io Armstrong l'ho cancellato proprio. Difficilmente mi vedrai fare paragoni con lui o riferimenti a lui.... Se ti vai a rileggere ciò che ho scritto durante il giro, è l'esatto contrario. Mai paragonato nè ad Armstrong, nè ad Indurain , nè ad altri super. anzi. Riguardati i topic.... Ma perchè Gabri, non ti liberi del "complesso Basso"? Stiamo parlando di Cunego, non di Basso. Della sua stagione, non di quella di Basso. Delle sue prospettive, non di quelle di Basso. Mi stupisce il contrasto che c'è fra la tua competenza in campo ciclistico e l'indulgenza assoluta nei confronti di Cunego. Io lo chiamo tifo...non ci vedo niente di male, come non vedo nulla di male ad avere rivalità o franche antipatie sportive. Ma dalla tua mancanza di critica, Cunego esce ridimensionato. Pare un eterno prospect, non un ex numero uno UCI.Non uno che ha in carnet un giro ed una grande classica. Tutto qui.


aranciata_bottecchia - 06/10/2006 alle 00:42

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Accipicchia Aranciata, le nomination le hai fatte tutte, però manca la mia:D:D Attento che poi mi offendo e ti tolgo dalla mia lista dei preferiti:Od::Od: [/quote] Mmmm, sei stata plagiata dai reality-show! :D Ciao!


gabri59 - 06/10/2006 alle 00:56

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Qualcuno sa quando scade il contratto di Damiano con la Lampre? [/quote] Dal poco che ne so scadeva a fine 2007 e l' hanno rinnovato il mese scorso, ma non so dirti in che termini.


gabri59 - 06/10/2006 alle 01:09

Aranciata, non la penso come te su molte delle cose che hai detto, ne abbiamo già parlato sia con te che con altri e non è il caso che mi ripeta stucchevolmente. Quindi ti rispondo solo su alcune cose. [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Tuttavia, quando si parla di fortuna e di Cunego, non si può tacere il dono conferitogli da mamma natura: un sangue ricco di globuli rossi, dono tanto raro quanto prezioso, inestimabilmente prezioso direi[/quote] Infatti, una dote che dà come risultato un’ eccellente Vo2 max, e che è la ragione per la quale non trovo affatto “ai limiti dell’ accettabile” certe sue prestazioni come invece fai tu. E’ però un vantaggio che viene fortemente ridotto o annullato dal doping ematico. [quote]perchè un fuoriclasse naturale deve servirsi di una figura professionale tra le più discusse e sulfuree di tutto il mondo del ciclismo?[/quote] Davide, TUTTI i corridori sono seguiti da uno dei circa 12 (ho letto) allenatori/preparatori sparsi tra l’ europa e l’ america, come del resto tutti gli atleti sono seguiti da un preparatore. L’ alternativa è farsi allenare dai DS, che non sono tecnici e/o medici specializzati ma ex corridori., e non mi sembra un’ alternativa logica. Poi, tra questa dozzina ci sono quelli più o meno chiacchierati tra gli appassionati, che non necessariamente sono i più “sulfurei” . Resta il fatto che io non credo che gli allenamenti siano standardizzati né tantomeno che tutti i corridori ricorrano tutti alle stesse pratiche, pur condividendo il tuo pensiero che su nessuno degli sportivi di vertice si possa mettere la mano sul fuoco. E infatti si è visto ad esempio che da Fuentes, a parte la caterva di spagnoli, si rivolgevano alcuni dei migliori uomini di classifica tra i quali alcuni clienti presenti o passati di Cecchini, ma non tutti gli uomini da GT né tantomeno tutti gli atleti seguiti da Cecchini. [quote]Eppure il Cünig nell’intervista si è espresso chiaramente: ha esibito un secondo picco di forma! Non si è lasciato sfilare, è corretto ritenere che per una crisi di nervi, più che per una crisi atletica, sia poi splafonato nelle retrovie.[/quote] Ti sbagli. Damiano ha raccontato di avere avuto un pessimo impatto con i Pirenei, per il caldo asfissiante, l’ asfalto rugoso che lui definisce “scomodo”, le salite “morbide”. Per di più venivano dai soliti primi 10 giorni del Tour che stroncano le gambe ad un corridore come lui. Quel giorno non aveva tenuto il passo dei migliori sulla penultima salita. Quando è rientrato in discesa, il gruppetto ha rallentato, lui (che al contrario di quanto sostiene Morris è un istintivo) ha deciso di attaccare sperando che lo lasciassero andare. Sbagliando, perché in due sul falsopiano controvento non potevano andare da nessuna parte, tanto più che dietro menavano. Risultato, una volta ripreso si è fatto sfilare per prendere una borraccia (altro errore) e stanco com’era per l’ attacco non è più riuscito a rientrare sul falsopiano controvento e si è lasciato sfilare. A quel punto, non ha tenuto duro e se la è presa relativamente comoda., puntando a una vittoria tappa sulle Alpi, che poi ha effettivamente sfiorato. [quote]Però quel che mi rattrista è tutto l’entusiasmo per una maglia bianca che non significa nulla, o anche meno di nulla, per uno che ha vinto Giro e Lombardia.[/quote] A mio avviso, invece, per un giovane che non aveva mai corso il Tour, corsa molto diversa dal Giro, e al suo secondo GT della stagione, è stata una conquista molto importante e un’ ulteriore conferma del suo valore nei GT, anche al Tour, specialmente per il modo in cui l’ ha ottenuta. [quote]cronica fragilità emotiva. (…) Sul piano emotivo forse ha fatto un passo indietro, come dimostrato sia al Giro che al Tour, dove non sono mancate le crisi.[/quote] Al Tour non ci sono state crisi emotive, al contrario. Al Giro sì, ma tu stesso, Davide, parlavi degli enormi stress che il ragazzo ha vissuto negli ultimi due anni, tra l’ improvviso travolgente successo, i troppi impegni (veleno doppio per un timido come lui), le pressioni, la paternità inaspettata, la malattia e le insicurezze che ha accumulato quando non sapeva di averla, e per finire un avversario supersonico come Basso al Giro. Inevitabile che al Giro, scontrandosi con quel Basso (& c.) qualche crisi l’ abbia avuta. Perfino Boonen, che per carattere è l’ opposto di Damiano, ha patito molto lo stress della maglia iridata, che è nulla in confronto agli stress che ha patito Cunego in due anni. La cosa importante è che ha saputo reagire alla grande. Io lo aspetto l’ anno prossimo, ristorato dalla lunga pausa agonistica, che sono convinta gli servisse come il pane. [quote] Tuttavia se la mononucleosi dell’anno scorso fosse stata solo una fandonia per mascherare un’altra crisi emotiva, allora potremmo dire che nel 2006, sotto questo profilo di giudizio, ha compiuto un buon passo in avanti.[/quote] Ma cosa dici…. E’ stato lo stesso Damiano a parlare con apprezzabile sincerità di crisi emotiva: “La batosta era nell’aria, me lo sentivo….forse anche nei giorni scorsi…non sembra ma tutte le pressioni e lo stress che ho avuto addosso si fanno sentire.” Ed è una tesi che il suo entourage aveva abbracciato, salvo rendersi poi conto con il passare dei giorni che c’era qualcosa che non funzionava a livello fisico e fargli fare una batteria di esami subito alla fine del Giro. [quote]L’aspetto preoccupante è la radicale mutilazione del suo calendario, probabilmente un effetto collaterale dei contemporanei metodi di allenamento, definitivamente abbracciati.[/quote] Più che mutilato, il suo calendario è stato concentrato, con una seconda corsa a tappe di 21 giorni in luglio e altre 6 corse (se non ricordo male) in agosto invece di 27 giorni di corse diluite in due mesi e mezzo. Passo e chiudo, vista l'ora.


Monsieur 40% - 06/10/2006 alle 01:11

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Gabri59, non t'offendere, ma dalle tue risposte l'unica cosa palese che balza agli occhi è che non hai capito un accidente del post di Morris, se l'hai letto. Buonanotte. [/quote] Di solito ignoro le tue provocazioni, Mario, ma stavolta non t’offendere se te lo chiedo: “perle” come questa ti vengono spontanee o te le studi di notte? Non sono d’ accordo con molte delle cose che ha scritto Morris ed ho replicato citando FATTI che smentiscono molte delle cose che ha affermato. Per te ciò vuol dire “non capire”, evidentemente. Non t’offendere se rido. :P [/quote] No, Gabri, nessuna provocazione. Io ho citato un FATTO, che tu evidentemente non hai colto: leggendo il post di Morris, e leggendo la tua successiva risposta, due strade si aprono davanti all'intelletto: 1) non hai capito il post di Morris; 2) ho perso un sacco di tempo, in passato, a cercare di farti capire determinate cose. Era più una speranza che una provocazione.


gabri59 - 06/10/2006 alle 01:33

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] 25 anni non sono pochi. Lo sono per gli abarthizzati, non per i purosangue. Il ciclismo non è più quello di 30 anni fa, ma i purosangue non hanno età. Il mio voto negativo nasce da qui. (...) Io seguo i miei criteri. Dai "brocchi" non mi atendo niente e plaudo alla loro fatica, ma dai campioni , mi attendo che si comportino come tali.[/quote] Allora dobbiamo dedurne che per te Basso non è un campione, Jan, perchè non usi lo stesso metro... Eppure, l' erede di Armstrong dovrebbe ben esserlo, no? [/quote] sicuramente la mia idea di campione nasce da corridori più completi di Basso. Campione è un termine impegnativo, che non uso con larghezza. . Basso è il nuovo armstrong per te. Io non l'ho mai scritto. anche perchè io Armstrong l'ho cancellato proprio. Difficilmente mi vedrai fare paragoni con lui o riferimenti a lui.... Se ti vai a rileggere ciò che ho scritto durante il giro, è l'esatto contrario. Mai paragonato nè ad Armstrong, nè ad Indurain , nè ad altri super. anzi. Riguardati i topic.... Ma perchè Gabri, non ti liberi del "complesso Basso"? Stiamo parlando di Cunego, non di Basso. Della sua stagione, non di quella di Basso. Delle sue prospettive, non di quelle di Basso. Mi stupisce il contrasto che c'è fra la tua competenza in campo ciclistico e l'indulgenza assoluta nei confronti di Cunego. Io lo chiamo tifo...non ci vedo niente di male, come non vedo nulla di male ad avere rivalità o franche antipatie sportive. Ma dalla tua mancanza di critica, Cunego esce ridimensionato. Pare un eterno prospect, non un ex numero uno UCI.Non uno che ha in carnet un giro ed una grande classica. Tutto qui. [/quote] Sono troppo stanca per pasticciare con i quote, lascio tutto com'è stavolta. Jan, parlavo di "erede di Armstrong" in quanto designato come tale sia dall' americano stesso che da una parte degli addetti ai lavori e degli appassionati, non come tipo di corridore naturalmente, che è stato (e speriamo rimanga) unico nella sua specificità. Quello che pensi di lui lo so bene e sai che lo condivido. In quanto a Damiano, non pretendo la perfezione da nessuno, e di certo non pretendo da lui che sia Merckx o Hinault, tantopiù in questo ciclismo. Ha vissuto un paio di stagioni molto complicate e pesanti, troppo per un ragazzo così giovane, sono molto felice di avere visto che ne è uscito bene e proprio perchè gli sono affezionata non ho preteso la luna. Conosco le sue qualità ed ho fiducia nel futuro, anche in quello prossimo. Sperando in una drastica riduzione delle prestazioni extraterrestri e in un ciclismo godibile nei Grandi Giri... Buonanotte...


aranciata_bottecchia - 06/10/2006 alle 19:14

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Cunego esce ridimensionato. Pare un eterno prospect, non un ex numero uno UCI.Non uno che ha in carnet un giro ed una grande classica. Tutto qui. [/quote] Vero, però nel giudizio negativo (giudizio relativo, beninteso), pesa non solo l'assenza di vittorie di un certo peso, ma anche il calendario mozzato (avesse vinto il Giro, non è che tutte le critiche sarebbero scomparse), ed il rapporto conflittuale con la squadra ed i gregari (anche se ufficialmente si baciano le chiappe reciprocamente). Un salutone, carissimo Doc Ilic.


cicquetto - 06/10/2006 alle 19:36

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] Ma perchè Gabri, non ti liberi del "complesso Basso"? [/quote] e e e vuoi troppo ora.


antonello64 - 06/10/2006 alle 19:48

in effetti non si capisce se Gabri è più anti-Basso o pro-Cunego.


forzainter - 06/10/2006 alle 20:14

Son un po controcorrente , non mi pare proprio Cunego l'emblema dei corridori diretti come marionette dai preparatori anzi direi piuttosto l'opposto. Fate caso alle sue ultime tre stagioni , contate il numero di ritiri Confrontate con il resto del gruppo (soprattutto i big) e noterete la differenza Cunego al contrario degli altri non si ritira quasi mai La stessa sua condotta di corsa , tatticamente non certo eccezzionale forse anche scriteriata , non ha nulla di ferrari o cecchini.. anzi fa pensare molto a Pantani Riguardo al Giro di quest'anno , al fatto che ha fatto tirar la squadra varie volte , sono sinonimo secondo me di una responsabilizzazione del corridore (di errori ne fa ancora tanti sicuramente) Cunego comincia a correre solo al secondo anno da allievo , la sua escalation è stata velocissima , normale che non era preparato allo status di campione Non capisco le critiche sulla sua partecipazione alle corse italiane , si vuole ancora l'esistenza di queste corse o no ? se tutti i migliori vanno all'estero e i big nostrani non corrono , gli organizzatori cosa fanno ? Inutile lamentarsi che le corse muoiono


aranciata_bottecchia - 06/10/2006 alle 20:42

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Fate caso alle sue ultime tre stagioni , contate il numero di ritiri Confrontate con il resto del gruppo (soprattutto i big) e noterete la differenza Cunego al contrario degli altri non si ritira quasi mai [/quote] Io non ho mai pensato che Cunego avesse ed abbia bisogno delle trasfusioni. [quote] La stessa sua condotta di corsa , tatticamente non certo eccezzionale forse anche scriteriata , non ha nulla di ferrari o cecchini.. anzi fa pensare molto a Pantani [/quote] Nel senso che Pantani tirava alla morte i compagni per fare lo sprint, e poi non sprintava? Non saprei. [quote] Non capisco le critiche sulla sua partecipazione alle corse italiane , si vuole ancora l'esistenza di queste corse o no ? [/quote] Beh, un conto è disertare il Giro di Polonia o quello di Germania piuttosto che Plouay o il Paesi Baschi, ma Freccia e Amstel sono grandi classiche... Tempo fa criticai gli organizzatori del Trentino: tutte le tappe nei giorni feriali, una collocazione nel calendario sovrapposta a corse ben più importanti... Il Trentino è oramai una corsa per squadre continentali e la colpa, in questo caso, non è del pro-tour.


forzainter - 06/10/2006 alle 20:55

Oltre alle trasfusioni , secondo i dogmi dei preparatori , quando non si lotta per la vittoria inutile finirla quella corsa (parlo delle corse di un giorno).. Riguardo alle tappe del giro , a saltara gli son mancate le gambe , le altre due volte c'e' stato un errore di valutazione sul percorso Davide ricordati del Tour '94 quanti errori fecero Pantani e la Carrera ? Su ogni salita marco volava eppure non vinse alcuna tappa Nonostante un ritardo di 10 minuti , nella tappa dell'Alpe fece tirare la squadra , non era certo lui che lo doveva fare eppure , venne criticato e lo fece Nel tour 2000 , senza l'intervento della squadra di Martinelli si stava ripetendo un altra Portarlier Riguardo alle corse italiane non mi trovi d'accordo, tolta le classiche monumento (e l'amstel nonostante verbruggen non lo è)e i grandi giri, il calendario italiano è sacro. Chi lotta per il giro l ha sempre preparato correndo il trentino (vero c'era un calendario differente) Si diventa campioni prima in italia e poi c'e' la consacrazione all'estero


Subsonico - 06/10/2006 alle 22:58

[quote]"perchè un fuoriclasse naturale deve servirsi di una figura professionale tra le più discusse e sulfuree di tutto il mondo del ciclismo? " "Davide, TUTTI i corridori sono seguiti da uno dei circa 12 (ho letto) allenatori/preparatori sparsi tra l’ europa e l’ america, come del resto tutti gli atleti sono seguiti da un preparatore. L’ alternativa è farsi allenare dai DS, che non sono tecnici e/o medici specializzati ma ex corridori., e non mi sembra un’ alternativa logica. [/quote]" Oh, ecco uno spunto interessante dopo tanti giri di parole. Secondo TUTTI QUANTI, qual'è l"alternativa logica" per Cunego a Cecchini?


aranciata_bottecchia - 07/10/2006 alle 00:12

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Oh, ecco uno spunto interessante dopo tanti giri di parole. Secondo TUTTI QUANTI, qual'è l"alternativa logica" ...[/quote] L'alternativa ai medici abarthizzanti non esiste. Sono per i preparatori atletici, non per i guru della farmaceutica applicata.


janjanssen - 07/10/2006 alle 00:34

[quote]Si diventa campioni prima in italia e poi c'e' la consacrazione all'estero [/quote] un giro ed un lombrdia li ha vinti, infatti. è ora di vincere qualcosa all'estero di sostanzioso. Che diremmo oggi di Cunego se la Liegi l'avesse vinta? Stagione salva alla granda. Questa è la differenza fra un terzo ed un primo posto. Non ci fossero queste differenze, faresti la felicità di Zoetemelk, Poulidor e Boogerd....invece la differenza c'è eccome. Una grande classica , un paio di corse italiane, un buon giro. Ecco una stagione buona per Damiano. Per buon giro, intendo fare una classifica da podio con una tappa vinta , almeno. Su...Baronchelli al giro arrivava secondo o terzo, ma il tappone lo vinceva. E noi tifosi ci risistemavamo la bocca. pur setendo un retrogusto amarognolo............


antonello64 - 07/10/2006 alle 00:38

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Davide ricordati del Tour '94 quanti errori fecero Pantani e la Carrera ? Su ogni salita marco volava eppure non vinse alcuna tappa Nonostante un ritardo di 10 minuti , nella tappa dell'Alpe fece tirare la squadra , non era certo lui che lo doveva fare eppure , venne criticato e lo fece[/quote] se Pantani, al Tour del 1994, avesse avuto la squadra che aveva Cunego quest'anno, avrebbe vinto almeno 3-4 tappe. Purtroppo per lui, ad ogni tappa partiva una fuga che guadagnava minuti su minuti, e la Carrera non aveva la forza non solo di controllare la corsa, ma neanche di tenere la fuga a distanza di sicurezza. Il risultato fu che sulle salite finali, quando Pantani faceva il bello e il cattivo tempo, il romagnolo non era in grado di recuperare il ritardo accumulato in precedenza. Il Pirata non perdeva certo per errori tattici o errori di valutazione: però senza una squadra decente, e con Indurain che faceva di tutto per favorire le fughe di uomini fuori classifica, era quasi impossibile vincere qualche tappa.


gabri59 - 07/10/2006 alle 12:22

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Beh, un conto è disertare il Giro di Polonia o quello di Germania piuttosto che Plouay o il Paesi Baschi, ma Freccia e Amstel sono grandi classiche...[/quote] …Che lo stesso Bettini, 32 anni, specializzato in classiche e punto di riferimento in materia, ha corso pochissimo in carriera: solo 5 volte l’Amstel (miglior risultato il 3° posto del 2004) e addirittura solo tre volte la Freccia (miglior risultato il 12° posto di quest' anno). [quote]Il Trentino è oramai una corsa per squadre continentali[/quote] Beh, c'erano pur sempre 4 squadre PT: Lampre-Fondital, Saunier-Duval, Comunidad Valenciana e Liquigas. PS: Non capisco la polemica sulle corse italiane. Sono d' accordo se si critica Martinelli che avrebbe preferito che Damiano corresse il Giro dell' Appennino invece della Liegi, ma andate a rivedervi le stagioni di Bettini: sono piene di partecipazioni alle corse italiane, sia in linea che a tappe. Per fare il primo esempio che mi viene in mente, anche quest’ anno come d’abitudine ha corso la Coppi&Bartali.


stress - 07/10/2006 alle 12:51

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Il Trentino è oramai una corsa per squadre continentali............... Beh, c'erano pur sempre 4 squadre PT: Lampre-Fondital, Saunier-Duval, [b]Comunidad Valenciana [/b]e Liquigas. [/quote] Da quando la Comundad Valenciana era o è nel pro tour? :boh::boh::boh:

 

[Modificato il 07/10/2006 alle 12:55 by stress]


gabri59 - 07/10/2006 alle 12:56

[quote][i]Originariamente inviato da janjanssen [/i] un giro ed un lombrdia li ha vinti, infatti. è ora di vincere qualcosa all'estero di sostanzioso. Che diremmo oggi di Cunego se la Liegi l'avesse vinta? Stagione salva alla granda. Questa è la differenza fra un terzo ed un primo posto.[/quote] Quindi per te la differenza tra un primo ed un terzo posto (allo sprint, poi...ma non dimentichiamo neanche il secondo all' Alpe d'Huez) è quello tra una stagione "salva alla grande" e una stagione "disastrosa", "da buttare", "buttata nel cesso" (questi i termini da te usati). Immagino che lo stesso discorso, che naturalmente non condivido assolutamente, sia applicabile a tutti, al presente e nel passato...e allora perchè non lo fai, caro Jan? [b]Perchè da Cunego è giusto pretendere ancora di più di quanto già non faccia, ovvero infinitamente meglio di quanto alla sua età hanno fatto quelli che vengono attualmente definiti i due "numeri uno" del ciclismo, Basso e Bettini?[/b] Riprendo un attimo il discorso che l' altra sera causa sonno ho lasciato a metà, Jan. Mi chiedevi perché dovrei tirare sempre in ballo Basso e mi dicevi che dovrei liberarmi del “ complesso”. Ma, caro Jan, non ti accorgi del fatto che sei tu il primo a tirare in ballo Basso (o anche Bettini) quando si parla di Damiano? Come fai ad esempio quando si parla della conquista della maglia bianca al Tour, brontolando che a Basso non era stata riservata la stessa attenzione che a Damiano (però dimenticandoti che Damiano prima del Tour ha corso in classifica anche un Giro d’Italia durissimo). Oppure dicendo che Damiano dovrebbe ispirarsi a Bettini…e continuo a non capire perché secondo te un grandissimo talento per i Grandi Giri come Damiano dovrebbe lasciarli perdere e imitare Bettini, corridore diversissimo da lui. Un’ altra cosa: Basso è chiaramente più naturalmente portato per le gare in linea che per i Grandi Giri, per i quali si è costruito: anche da giovane ha vinto un Mondiale e altre corse in linea, non vinceva le gare a tappe tipo il Giro della Lunigiana juniores. Nei tuoi precedenti interventi dai addosso a Damiano perché non corre Freccia-Liegi-Fiandre-Roubaix-Amstel, magari anche nella stessa stagione, come a tuo dire farebbe Bettini (che invece a 32 anni non solo non ha mai corso la Roubaix, ma ha corso poche o pochissime volte le altre classiche citate, con l' unica eccezione della Liegi). E dici che lo fai perché è un campione e da un campione è giusto pretendere (anche la luna come in questo caso, evidentemente). D’accordo, ma allora devi applicare lo stesso metro di giudizio al tuo Basso, lo ribadisco. Perché va bene che tu non l’hai mai (giustamente) considerato un fuoriclasse, ma un campione ormai sicuramente lo è, no? Come minimo, visto che era “destinato” addirittura a fare la doppietta Giro-Tour. Spiegami allora come per te è possibile che un corridore faccia la doppietta Giro-Tour senza avere mai vinto nulla d’ importante prima? Come fai a non pretendere da Basso ancora di più di quanto pretendi da Damiano? Perché non applichi al Lombardia 2004 di Basso lo stesso metro che applichi alla Liegi 2006 di Cunego, con la doppia aggravante per il Basso del 2004 di avere 26 anni e di non avere vinto nulla d’importante, né prima né in quella stagione? E perché dovrebbe essere il piccoletto ventiquattrenne scalatore Cunego a correre la Roubaix e non il prestante, ventottenne passista (visto come va a cronometro) Basso? No, Jan, Damiano non assomiglia né a Bettini, specializzato in classiche, né a Basso, specializzato in GT. Damiano è un campione universale, un genere ormai raro e prezioso, e fa non bene ma benissimo a volersi cimentare su entrambi i terreni. Tanto più che ha già fatto incomparabilmente meglio di quanto alla sua età avessero fatto Bettini nelle classiche e Basso nei GT. Damiano è una mosca bianca, che il Dio del ciclismo ce lo conservi a beneficio di chi ancora come me si ostina a seguire questo sport malato terminale.


gabri59 - 07/10/2006 alle 13:03

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Beh, c'erano pur sempre 4 squadre PT: Lampre-Fondital, Saunier-Duval, [b]Comunidad Valenciana [/b]e Liquigas. [/quote] Da quando la Comundad Valenciana era o è nel pro tour?[/quote] ooops...hai ragione stress, straniera ma non PT. Faccio confusione a volte con le spagnole, chiedo venia. C'erano TRE squadre PT.


cassius - 07/10/2006 alle 13:21

Al Giro del Trentino c'erano 3 squadre PT, infatti la Comunidad Valenciana è una Professional. Di quelle squadre PT, due erano italiane e un'altra mezza italiana (la Saunier Duval ha un DS e due capitani italiani - Simoni e Piepoli - più Riccò, Pinotti e Mori, e forse dimentico qualcuno). E' una corsa di rilievo nazionale, anche se con un percorso molto bello. Non mi risulta che Valverde vada a mietere successi in quantità alla Vuelta a Burgos o alla Ruta del Sol, per capirci. In questo critico Cunego. Per altri versi apprezzo Cunego: ad esempio perchè porta a termine quasi tutte le corse che fa, dando comunque il massimo e cercando di conquistare la migliore posizione possibile. A me fa venire il nervoso sentire i corridori che si ritirano perchè "tanto non potevo più vincere". La gente al traguardo vuole vederli arrivare, anche se staccati. Quest'anno sono andato a vedere il trofeo Laigueglia. Su 180 partiti sono arrivati in 53, roba che non succede neanche alla Roubaix! Apprezzo come corre all'attacco. Apprezzo, eventualmente tifo (anche se preferisco non tifare per nessuno, il tifo porta alla contrapposizione con altri mentre io apprezzo cmq lo sforzo di tutti i corridori). Anche il tifo, però, non può prescindere da un briciolo di obbiettività, di sincerità e di riconoscimento dei meriti dell'avversario...


gabri59 - 07/10/2006 alle 13:35

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Son un po controcorrente , non mi pare proprio Cunego l'emblema dei corridori diretti come marionette dai preparatori anzi direi piuttosto l'opposto. Fate caso alle sue ultime tre stagioni , contate il numero di ritiri Confrontate con il resto del gruppo (soprattutto i big) e noterete la differenza Cunego al contrario degli altri non si ritira quasi mai La stessa sua condotta di corsa , tatticamente non certo eccezzionale forse anche scriteriata , non ha nulla di ferrari o cecchini.. anzi fa pensare molto a Pantani Riguardo al Giro di quest'anno , al fatto che ha fatto tirar la squadra varie volte , sono sinonimo secondo me di una responsabilizzazione del corridore (di errori ne fa ancora tanti sicuramente) Cunego comincia a correre solo al secondo anno da allievo , la sua escalation è stata velocissima , normale che non era preparato allo status di campione[/quote] Sono molto d' accordo con te, forzainter. In particolare, per quanto riguarda la condotta tattica di un certo tipo, diciamo così, di corridori, loro fanno tirare a morte la squadra in salita, finiscono gli avversari e poi danno la stoccata. Quello che mi ha sempre colpita in questo ultimi anni è la loro assoluta sicurezza di essere i più forti, e un fenomeno così strano me lo spiego solo in un modo. Damiano è diversissimo, fin troppo istintivo e generoso a volte (alla faccia di chi lo dipinge come un robottino teleguidato dall' ammiraglia, uno alla Basso insomma), quest' anno mi ricordo bene quante critiche ha ricevuto da molti per il suo scatto sulla Maielletta, ad esempio. Per non parlare della sua generosità ed istintività nelle tappe del Tour, con i diecimila scatti ed accelerazioni all' Alpe, sullo Joux Plane etc. Altro che robottino...


Claudio82 - 07/10/2006 alle 15:50

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Davide, TUTTI i corridori sono seguiti da uno dei circa 12 (ho letto) allenatori/preparatori sparsi tra l’ europa e l’ america, come del resto tutti gli atleti sono seguiti da un preparatore. L’ alternativa è farsi allenare dai DS, che non sono tecnici e/o medici specializzati ma ex corridori., e non mi sembra un’ alternativa logica. [/quote] (AGI) - Bologna, 22 apr. - ...La corsa in bici per Prodi questa mattina e' durata tre ore: dalla sua casa di via Gerusalemme a Bologna si e' diretto sui colli dell'appennino bolognese, fino a Barbarolo, per far poi ritorno a casa dopo aver percorso 58,8 chilometri ad una media oraria di 24,2. Soddisfatto [b]il preparatore atletico di Prodi, Giorgio Cimurri [/b], visto che il Professore era da tempo che non andava in bicicletta. MA PROPRIO TUTTI...


Morris - 07/10/2006 alle 18:30

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] @MORRIS Vedo che hai deciso di fare quel discorso lasciato in sospeso quattro mesi fa, insieme ad altro, e che il tutto è stato spostato in questo thread dai moderatori. Dici molte cose interessanti, e qui mi limito per ora a risponderti per quanto riguarda nello specifico Damiano o comunque dove lo tiri in ballo, riservandomi di discutere una parte del tuo discorso un’ altra volta e nei thread appropriati vista la mancanza di tempo che ho per farlo in questo momento. [/quote] Il mio post partiva da un tuo quote, ed a te si riferiva per talune parti, ma il mio intento era molto più ampio ed aveva una finalità precisa. Vedo che Aranciata_Bottecchia in particolare l’ha compreso e arricchito, al punto di rendere più ottimista il percorso verso quell’obiettivo che, a mio giudizio, porrà Cicloweb al ruolo di riferimento-palestra, dell’unica vera battaglia al doping interamente autoctona al ciclismo….. I poeti che mi sono piaciuti di più, sono gli ermetici: non dovrebbe sfuggirti il perché, dato che siamo della medesima generazione e viviamo entrambi in questo mondo contraddittorio. Chi ama l’ermetico, spesso eredita una fortuna perlomeno per se stesso, in quanto si abitua a non dare nulla per scontato, ed anche nelle gioie delle visioni cerca sempre tanto l’effetto scatenante che ha generato quello stato, quanto il bisogno di verificarne la possibile rivelazione. In termini pragmatici, si abitua ad unire tasselli apparentemente distanti, perché li crede fermamente capaci di nascondere un filo conduttore in grado di creargli perlomeno un momento di gratificazione. Lo sport è un tassello di questa società, la riflette, non è un corpo a se stante e nel suo interno, fra le discipline che lo compongono, ci sono, appunto, fili conduttori più cospicui del singolo aspetto di cittadinanza. Ecco perché quando salto da Heini Hemmi a Cunego, da Eugenio Monti a Bob Seagren, dal piano-programma per un saltatore con l’asta imberbe, alla riflessione sullo sport e la cultura, dal doping al Coni ecc. mi sento di seguire una linea con delle realtà che, cammin facendo, anche attraverso l’esperienza, scopro più simili rispetto alla bugiarda velocità dell’apparenza. Lo sport va amato e concepito come una forma espressiva, che nasce dal medesimo ceppo e mantiene nell’intera sua ellisse, gli stessi cromosomi: cambiano le grida e le gesta, ma resta il medesimo messaggio. Dunque, mi muovo con la zattera in un oceano che cambia pesci in continuazione, ma mi resta la consapevolezza che sono sempre sul pelo di una costante che si chiama acqua. So che non basterà una vita per spiegarmi e concepirmi nelle sensazioni quanto nelle certezze, oppure nel non rendere irrimediabili i tanti errori commessi nel cammino quotidiano, ma se in tutto questo otre riuscirò ad allargare le mia ricerca ad una sola altra persona, mi sentirò più gratificato ancora. Se un argomento, come codesto, lo dibatto oggi, è perché, aldilà dei comunque sempre presenti incidenti di percorso, solo nell’intorno di questi giorni si sono create quelle condizioni che, partendo dall’onestà del tempo (la periodizzazione delle sostanze e delle rivelazioni), han reso più chiari certi contesti. Dici che l’avevo lasciato in sospeso? Mah ..io direi che avevo lanciato un sasso e, se a questo, è seguito un lungo silenzio, ci sono dei perché. Anzi, proprio il silenzio, spesso, genera come nessuno. Filosofia, pazzia, saccenteria? Può essere tutto, l’importante è sentirsi vivi. Come mi disse un eremita dal sicuro passato di grande cultura, quando ero un ragazzo pieno di linfa: “Guardati le dita e pensa alla vita”….. E veniamo a tuoi interventi quotati, anche se avrei preferito risponderti in modo diverso. [quote] Originariamente inviato da Morris Sei proprio sicura che nel 2006, sia andato più forte del 2004? ed aggiungi: Cunego non ha fatto nessun passo in avanti dal 2004, né sul piano della maturazione tecnico tattica, né su quello prettamente atletico, né su quello comportamentale Non so cosa tu intenda per piano “comportamentale”, sinceramente. Per quanto riguarda il resto, Damiano è senz’ altro maturato, anche sul piano atletico, anche se, e ne sono particolarmente felice, la sua crescita atletica non è stata eclatante come spesso succede nel ciclismo moderno. [/quote] Un atleta è un polipo di comportamenti (te ne accorgi in maniera prorompente se hai la fortuna di vivergli accanto), da quello verso se stesso, a quello in direzione degli altri d’intorno, fino all’osservatorio più complessivo. Dal 2004 non ho visto in Damiano quella maturazione che tu vedi. Come uomo, mi sembra sempre più dipendente dagli altri e sempre meno autonomo. Ne fanno fede anche certe dichiarazioni-interviste…. figlie dirette di chi gli sta addosso e, magari, l’ha voluto creare personaggio senza domandarsi quanto danno poteva creargli e senza sondare o percepire la consistenza effettiva della sua corazza di fronte alle intemperie d’ambiente. Atleticamente poi, dovresti chiederti quei perché che non ti chiedi mai e che in tutto il mio intervento non hai saputo leggere. Le “correnti alternate” a livello fisico si pagano con effetti non solo immediati, ma anche nel medio e lungo periodo. Speriamo dunque che il danno si dimostri contenuto. Dici che succede spesso nel ciclismo moderno? Bèh c’è un perché massivo, a cui evidentemente Damiano non ha saputo sottrarsi. [quote] Sei proprio convinta che la per te travolgente terza settimana al Tour di Damiano, non abbia fatto vedere delle pecche preoccupanti? Secondo te, il Cunego del 2004, si sarebbe fatto riprendere e staccare in salita da un paracarro come Moreau? Pecche preoccupanti? Non direi. Era il suo secondo GT della stagione, ed ha 24 anni. Per quanto riguarda nello specifico Moreau, non lo so, è impossibile fare confronti perché non ne esistono tra di loro nel 2004 e quest’ anno per l’ appunto il Tour era il secondo GT della stagione per Damiano, e l’ unico per il francese. [/quote] Sei una dipendente del doping dell’età. Ognuno ha le sue maturazioni (le tardive ci sono sempre state anche quando non esistevano i santoni, vedi Stan Ockers per citarne uno) e 25 anni (che fai speculi su due mesi?) sono sufficienti per smetterla di consumare il latte in polvere. La storia del ciclismo, è piena di gente che a quella età era in possesso di successi o dimostrazioni primarie. E’ vero che oggi è più raro trovarne, ma è pur vero che nel ciclismo non arrivano atleti super. Se conosci lo sport e lo segui ne hai dimostrazioni a iosa. Guarda in quante discipline ci sono ventenni già ai vertici assoluti, esattamente come è sempre avvenuto nelle rispettive storie. Nel pedale non è così e prova a chiederti il perché. Continuare con la storia degli anni, è il miglior modo per distruggere o deviare la psicologia dell’atleta in questione, in quanto si creano in lui giustificativi che frenano il suo rapporto con lo sport, fino a farlo finire su guanciali diversi rispetto al potenziale. La psicologia nello sport non è un’invenzione per dare lavoro a qualche professionista. Un atleta di vent’anni va motivato come quello di trenta, devono solo cambiare i programmi di allenamento, avendo ben presente cosa effettivamente possa servire alla sua crescita. Anche qui i santoni hanno fatto tragedie e chi prende come vessillo l’età, rende a queste pessime figure un servizio perfettamente funzionale ai loro dogmi. Farsi staccare da Schleck (non un fenomeno, voglio vedere quando dovrà vedersela col fratellino Andy, allora!) che è certamente un CSC (embè, non è mica Pantani) non ci sta, perché i due non sono arrivati all’Alpe d’Huez carichi di fatiche per ruolo e la loro scalata non è stata di sicuro da abarth. Ci sta molto meno quella di farsi riprendere e staccare tangibilmente da un 35enne che, in salita, ha sempre boccheggiato come Moreau. Se tu pensi che non sia preoccupante, sei densa di ottimismo di poca ragione, perché il francese non è mai stato un top ten sulle ascese mentre Damiano è considerato da tanti uno scalatore. Non vale il discorso sul secondo GT, perché poi, qualche giorno dopo, il veronese ha svolto la sua miglior cronometro di sempre. In quanto alla sua scalata allo Joux-Plane, essa è significativa….. e gli occhi si devono usare, proprio come li usa Aranciata_Bottecchia. Il cambio di impugnatura in salita, forse ha significato un passo all’indietro per Damiano, soprattutto evidenzia maggiormente i suoi momenti di difficoltà. Può essere che le mani in fondo al manubrio, alla Pantani, siano nate nel contesto di un’operazione di marketing come dice Davide, ma resta il fatto che la minor produttività in salita si nota. Spiegherò nella risposta che devo al suo capolavoro, il motivo che mi spinge a sostenere questa tesi. Con la nuova posizione, il già non eccelso stile di Cunego, nel momento in cui raggiunge la soglia o la supera, si “accartoccia”, ed il suo movimento sui pedali tende ad assomigliare ad un salto screziato, a cui fa seguito una permanenza sulla sella molto più lunga del suo modus di due anni fa. Nello Joux-Plane ne abbiamo avuta una dimostrazione al punto, che la sua azione è andata progressivamente spegnendosi. Cosa significa? L’ho detto ancora, sono i punti forti che vanno curati in un atleta, perché quelli deboli, nell’esaltazione dei forti si alzano come per un semplice effetto volano. L’angoscia di migliorare a cronometro sulle orbite dei soliti credi stregoneschi, fra i soventi errori con relativo cambio alternato del fisico, ha prodotto una ricerca di potenziamento delle gambe che s’è tradotta certamente in un miglior wattaggio, ma anziché indirizzarlo verso una risultanza uniforme sul complesso del corridore, ha tolto verve alle sue condotte in salita, ed ha alzato quel cronometro dove, comunque, Damiano resta carente, perlomeno per chi vorrebbe (non certo il sottoscritto) da lui una risposta da mezzo passistone. Il crono si migliora prima di tutto con un processo di concentrazione (la mente ed i centri nervosi che si indirizzano come uno stand by sul movimento ritmato più funzionale alla trasmissione) e con una correzione della posizione (la carrozzeria) al fine di scaricare il massimo possibile del potenziale sui pedali e sulla strada. Non basta dunque il cambio di cilindrata per dare risultanze: se questo aspetto rimane solo, non si va da nessuna parte e, soprattutto, si corre un rischio enorme di togliere linfa alle altre variabili del ciclismo. Morale: indipendentemente dai wattaggi, il motore di Cunego, in salita, nel 2004, non si surriscaldava e la sua mente era libera al punto di non costituire un ostacolo alle traduzioni di corsa. Nel 2006, pur con punte di potenza superiori, il surriscaldamento è giunto sovente a incrinare la sua azione, ed ha leso la tenuta nervosa fino a provocare delle cadute di testa (come si dice nel gergo), sia al Giro che al Tour (vedasi la prima tappa pirenaica). Tutto questo va messo in conto, visto che lo staff cuneghiano ha in animo, principalmente, le corse a tappe. Ed i tifosi di Damiano, dovrebbero cominciare a porsi queste riflessioni, spendendo meno risorse sul tema Basso. [quote] Hai mai visto un brevilineo seguito da un santone, diventare un vincente nelle corse a tappe? Sì, certo, soprattutto al Giro e alla Vuelta, ma anche al Tour. Pantani, Simoni, Heras, Chiappucci (beh, non vincente, ma molto protagonista) Rominger (175 cm, non proprio un armadio) sono i primi che mi vengono in mente. [/quote] Nell’altro thread (“Pensieri e perché” mi pare…) che tu hai preso come esempio di mio filobassismo, ero stato ancora più chiaro. La costanza nelle corse a tappe non si rileva solo su di una, ma nel versante complessivo. Oggi le realtà fra Giro, Tour e Vuelta sono molto differenti rispetto ad un tempo. I cast pesano molto verso il casalingo, in particolare sul Giro (purtroppo!) e sulla Vuelta, mentre il Tour, è diventato ben più di un tempo, il vero “mondiale” delle corse a tappe. Non è questo il thread adatto a spiegarne i perché, già lo si è fatto sul forum, tra l’altro. E’ comunque vero, che un corridore che emerge nella “sua” corsa e nelle altre o non partecipa, o è un comprimario, o non raccoglie tangibilità di vertice, non può definirsi corridore da corse a tappe come un tempo. Diciamo che rispetto al passato è un “GT” di serie B o C e questo vale per tutti compreso Mister Lanza, Ullrich ecc. A contribuire a questa caduta di qualità nei “corridori di durata”, la solita tragedia dei santoni armati del vessillo dei beccaccini Robocop. Non credo dunque di mortificare il ciclismo se dichiaro che i campioni adatti ai GT, che non riversano tangibilità su più corse a tappe ne escono dimezzati e sarebbe ora che il pedale nel suo complesso riflettesse su questi riscontri. Tu hai fatto dei nomi ed io ti rispondo, ma ti dico subito che sono ben poco pertinenti al quesito. Pantani era un fuoriclasse di cui si ricorderanno anche fra cento anni contrariamente agli altri, Rominger compreso (uno dei corridori più costruiti della storia). Marco non aveva un preparatore e non potevano nemmeno considerarsi tali i Grazzi figli di Conconi che l’hanno testato fino al ’95. Semmai potevano propinargli della “roba”, ma non gestivano i suoi allenamenti che erano e sono sempre restati un suo specifico patrimonio. Lo dico per conoscenza personale. Il Pantani che ha fatto la grande doppietta Giro Tour, riuscita solo a dieci corridori fra uomini e donne, non era poi seguito da nessuno nemmeno sulle cosiddette robacce. Quindi non aveva santoni e l’esempio da te riportato cade. Simoni, pur considerando i santoni dietro, dimmi cos’ha fatto aldilà del Giro? Ha raccolto solo una tappa al Tour con caterve di quarti d’ora in classifica, mentre nella più abbordabile Vuelta non è mai salito sul podio, ed ha vinto un paio di tappe anche se una fu sul famoso Angliru. Diciamo quanto basta per essere un San Miguel o un Gandarias fiori dal Giro. Definirlo un tangibile da corse a tappe, è un esercizio che si tinge un poco di fantasia. Heras, aldilà della Vuelta s’è segnalato un po’ meglio di Simoni perché ha vinto una tappa al Giro (quella del Mortirolo ’99, che non avrebbe mai vinto se non avessero bidonato Pantani) aggiungendovi un discreto 5° posto finale, mentre al Tour ha svolto come da copione con annessi e connessi il ruolo di apripista per Armstrong. Quando l’ha corso al di fuori della corazza yankee ha sempre rimediato figuracce. Definirlo un tangibile corridore da GT mi sembra sufficiente per far incaz.zare tanti connazionali del passato. Chiappucci, che ha vissuto una stagione dove i santoni avevano ancora meno armi per tessere una tela anti brevilinei, s’è piazzato più volte sul podio di Giro e Tour. Quanto basta per dichiararlo più tangibile degli altri, ma nel suo palmares non c’è nessuno vittoria e non è una mancanza da poco. Lo preferisco comunque a Simoni ed Heras. Rominger, nato per le corse in linea ed a cronometro col suo metro e settantacinque non appartiene a questa categoria, per capirlo basta conoscere che telaio portava rispetto ad un Cunego o Simoni. In fondo cara Gabry, questo non corrono a piedi ma su una bicicletta e non è un particolare da poco…. Su Rominger, inoltre, vale l’altra parte del discorso che ho fatto sui santoni nell’era Chiappucci. Un’ultima nota: fra tutti i menzionati da te, Cunego sarebbe il più piccolo (1,69) e tutti, escluso Rominger, stanno entro il metro e 72. Ti ricordo però, che fra una altezza di 1,69 ed una di 1,72, ci sta una misura abbondante di telaio, che non è un aspetto da poco… E poi, fra i corridori e gli stessi brevilinei, vanno messi nel conto i rapporto posturali ed altri fattori fisici. In ogni caso, non sono distingui che stravolgono il tema d’origine. [quote] Non ti sembra strano che un corridore dal fisico tendenzialmente tozzo, coi suoi bei muscolini, diventi l'anno seguente un ramoscello d'ulivo e due anni dopo, un piccolo "uomo michelin"? Non lo definirei certo un “uomo michelin”. L’ anno scorso, è vero, era troppo magro, ha pagato anche ammalandosi ed ha imparato la lezione, tanto è vero che ha dichiarato che l’ eccessiva magrezza indebolisce le difese immunitarie e che non aveva la minima intenzione di scendere di nuovo sotto una certa percentuale di grasso. [/quote] L’uomo michelin delle gomme è piccolo, potrei dire che per morfologia e peso assomiglia a me ;). Il “piccolo” che ho premesso nel quotato, sta invece a significare un atleta non molto comune fra i ciclisti di oggi, perlomeno in chi fonda il proprio ciclismo sulle corse a tappe. Questo atleta ha aggiunto muscolatura a quella che aveva nel 2004, o meglio i muscoli li ha scolpiti assai, tanto da assomigliare ai brevilinei velocisti pistard. Il tutto dopo un annata distruttiva, dove s’era ridotto ad un osso spento e dove chi l’aveva ridotto così, meritava di essere preso a calci in cu.lo fino alla consumazione totale del piede. Damiano ha detto che l’eccessiva magrezza indebolisce le difese immunitarie? Peccato, lo doveva capire un anno prima e mandare a fan cu.lo la nutrice di sesso maschile che, per professione, doveva saperlo, ed invece lo stava annientando. Ti ripeto, questa corrente alternata l’ha pagata e la pagherà per sempre, a meno che non gli trasferiscano un po’ dei poteri soprannaturali della Lanza…... [quote] Hai scritto che al Giro per te è arrivato secondo. Bèh sarebbe meglio che iniziassi a considerare come variabile possibile il quarto posto, anche se i primi due dovessero risultare "totalmente infognati nell’Affare Puerto”, perché non potranno mai essere dimostrate le trasfusioni come avvenute Infatti ho scritto “per me”, Morris, proprio perché so da sempre che per gli albi d’oro non cambierà mai nulla. Che tristezza. i per te extraterrestri Basso e Gutierrez perché, per te non sono stati degli extraterrestri? [/quote] Io di extraterrestre, o meglio di robot impiantati su un corpo d’apparenza umana, ne ho visto uno solo e non si chiama Eddy Merckx, ma Lance Armstrong. Tutti gli altri, pur con prestazioni stupefacenti o meno, sono dediti al latte della stessa mucca, magari differenziano meglio l’assunzione. E’ la mia opinione. [quote] resta sempre quel pugno di minuti subiti dal 35enne Simoni: un uomo, mi risulta, battuto da Damiano due anni prima. Una sconfitta grave Un uomo battuto agevolmente da Damiano anche quest’ anno in tutte le altre corse cui hanno partecipato entrambi, dal Tour alla Liegi al Trentino. Per cui no, non la considero affatto una sconfitta grave, perlomeno non grave per Damiano. [/quote] Ma guarda un po’ cosa vai a cercare per salvare in corner una preoccupante e significativa evidenza. Simoni correva per il Giro, come ha sempre fatto del resto e quest’anno, come nel 2005, ha dimostrato di essere in calo. Ci sono ragioni d’età che pesano. Morale: con un Simoni inferiore al 2004 (ricorda che a Corno alle Scale fece un’azione che non è riuscito più a ripetere), Damiano ha preso un pugno di minuti. Volevi una dimostrazione chiara di quanto abbiano inciso negativamente le allucinazioni cecchiniane su Cunego? Eccole qua! [quote] Quante volte al Giro ha messo in testa la squadra, per poi non attaccare o non fare nemmeno lo sprint? Guarda che la squadra in testa l’ ha messa Martinelli. E’ lui che fa le tattiche. Per di più, la squadra ha tirato in testa per Damiano una volta. Ti confondi credo con le volte in cui la squadra ha tirato per evitare che succedessero cose come quelle successe al Tour, dove gente capace di stare in classifica ha guadagnato mezz’ore. [/quote] Bèh io non ho visto tutte le tappe, ma ricordo tre occasioni. Non dire sciocchezze: al Giro la CSC aveva incapsulato bene la corsa e non c’è mai stato un rischio, che fosse uno, di vedere azioni alla Pereiro Sio. La Lampre tirava o stava nelle prime posizioni per l’acuto di Damiano, che non è mai arrivato. E’ una verità lapalissiana, fattene una ragione. Martinelli? Devo ridere? Anche il più cretino dei direttori sportivi non si dispone a spremere la squadra, se il capitano non è in grado di emergere. Oggi poi, con le radioline, è ancora più facile avere il polso della situazione. Cunego dava l’ok e poi falliva. Ci sei mai stata dentro un’ammiraglia in corsa? [quote](Al Tour sui Pirenei)C’è chi dice che sia stato consigliato a lasciarsi andare per non sprecare energie ed uscire dalla classifica, così avrebbe potuto godere di minori controlli per vincere una tappa. Quel che è avvenuto dopo, allora, è ancor più grave, visto che è rimasto al palo di vittorie! Beh, perlomeno a differenza di tanti altri che puntavano a quella tappa lui c’è stato ed è stato battuto solo da uno dei soliti supersonici CSC nella tappa regina del Tour. Così è il ciclismo, Morris, così è lo sport, vince uno solo. Non capisco come tu possa trovare grave, o “ancora più grave”, il fatto che un ragazzo di 24 anni al suo primo Tour e al suo secondo GT stagionale arrivi secondo all’ Alpe d’Huez e chiuda 11° in classifica, primo degli italiani e primo dei giovani. [/quote] Che consolazione aver dimostrato un “di più” rispetto a Simoni, vero? E basta con questa CSC, questi 24 anni (che sono 25 nella realtà), questo secondo GT stagionale! Un campione con le palle, non si fa staccare da uno che ha gli stessi anni di militanza fra i prof ed uno solo in più all’anagrafe e che non viene accreditato di medesimo spessore. Ti ricordo che a 23 anni, Damiano, era il numero uno del ranking, mentre a 25, s’è fatto battere da un buon corridore, come lui lasciato libero dall’esasperato controllo fra i meno deboli di una delle più scarse edizioni della storia del Tour. La verità è che Damiano, nel 2006, ha dimostrato di non saper tenere le salite come nel 2004. Ed è ora che anche il tifo ad oltranza per il veronese si fermi un attimo a riflettere per il bene stesso del corridore. A tal proposito medita su quanto ha perfettamente scritto Antonello 64. [quote] imparando a vedere nelle radioline una variabile poco pertinente col ciclismo di gente con le palle Beh, mi spiace di non avere mai letto simili osservazioni da parte tua, e con lo stesso linguaggio, nei confronti di Basso, perché questo dimostra che non sei obiettivo, e mi dispiace. [/quote] Cosa fai la permalosa? Non sono un tifoso di Basso e anche le pietre sanno quanto fossi interessato a Cunego. Qui ci sono riferimenti precisi, basta cercarli. Ivan non aveva il talento brillante e le fortune di nascita di Damiano, ma ha saputo crescere, nonostante la sfiga di passare anni in “casa Ferron”, l’ammazza corridori da corse a tappe per eccellenza. E’ poi andato a prendersi l’unico “vestito” che l’avrebbe reso elegante e campione, e lo ha fatto con l’unico stile a disposizione. Devo disprezzarlo per questo? No, lo applaudo. Cunego, che di “vestiti” possibili ne aveva diversi, s’è incaponito su quello di Basso, dove ci balla ed i pantaloni gli passano sotto le scarpe. Non ha ancora capito che, così, è goffo e continua….. Le radioline sono funzionali all’unico abito di Basso, mentre sono in Cunego una ulteriore dimostrazione della poca personalità che possiede, perché non ha ancora inteso quanto debba e possa cambiare rotta….. Pantani, a cui lo hanno voluto ispirare con la determinante convinzione simpatetica del veronese, le radioline le avrebbe tirate in faccia a Martinelli, mentre Damiano, rispetto al suo staff, è dipendente tanto di più di quel che dovrebbe. Morale: Marco era un fuoriclasse perché pienamente non conformista come gli artisti riconosciuti e l’ha dimostrato, Basso s’è fatto campione usando il conformismo, mentre Cunego, sta ancora sfogliando la margherita e alla fine, anziché i petali… sceglie lo stelo. [quote] si deve lasciare il raggiungimento dei picchi ad un’espressione di razionalità, non disdegnando le corse anche come fattore d'allenamento, senza tirarsi indietro di fronte alle possibilità di emergere, proprio anche nelle gare fuori programma Difatti è proprio quello che ha fatto Damiano alla Liegi: la Liegi era una gara fuori programma e Damiano vi è emerso, così come ha fatto ad esempio in una tappa della Vuelta Murcia, corsa d’ allenamento. [/quote] La Liegi deve essere sempre un obiettivo per chi corre da campione e la possiede nelle proprie caratteristiche, ma non c’è solo quella. Le classiche di primavera, Cunego, le può e le deve correre, perché sono le uniche gare, salvo la Roubaix, che può vincere anche senza essere al 100%, come ha dimostrato nel Lombardia 2004. Queste corse vanno curate, sia che l’obiettivo principe sia il Giro o il Tour. Si collimano benissimo coi tanto decantati due picchi di forma. Il problema è un altro, ma è inutile che lo ripeta. In quanto al loro valore, visto come s’è ridotto il Giro in termini di partecipazione, una doppietta Freccia-Liegi già vale di più della corsa rosa. E se lo dice uno che uno come me, che ha sempre visto con particolare trasporto i grandi Giri…. [quote] Ed allora, tornando a Cunego, che senso ha per lui continuare a seguire l'obiettivo delle corse a tappe, sulle preparazioni dei soliti noti, e poi giungere alla conclusione che il Tour è una corsa da svolgere da sola in un anno? Caz.zo, se questo non è il pensiero di un santone forgiatosi sul culto cancerogeno-armstronghiano, che cavolo è? Prego? Damiano è giunto alla conclusione di correre per le prossime stagioni un GT e le classiche, non un solo GT e basta. Cosa stai dicendo? O forse volevi dire che dovrebbe correre due GT e le classiche, anche se non lo fa nessuno, tantomeno alla sua età? [/quote] Non hai capito minimamente ciò che è evidente in quello che ho scritto. Se l’obiettivo è quello di vincere il Tour o cogliere il podio, la miglior preparazione è quella di correre il Giro. Chi correva solo il Tour? Robocop, ispirato e dipendente da un santone coordinatore di una tela poliforme….. Lo stesso Ullrich, nell’anno in cui ha maggiormente infastidito la Lanza, aveva prima corso il Giro. Basso, il miglior Tour l’ha corso dopo aver fatto il Giro e quest’anno avrei scommesso sulla sua doppietta. Inoltre, non sta scritto da nessuna parte, che le “entrate” nel corpo dei ciclisti che vanno in voga oggi, siano così preclusive per una stagione lunga. Avessero avuto questi motori quelli che dovevano andare avanti con la simpamina, probabilmente la Terra avrebbe aggiunto al satellite naturale e a quelli meccanici imposti dall’uomo, anche una miriade di biciclette azionate da uomini reali. La convinzione che si debba correre sempre una corsa a tappe in un anno, è figlia dei santoni e Damiano si è adeguato…..con l’aggravante di non capire che il suo terreno immediatamente naturale, è proprio fatto di quelle classiche che l’han visto quasi sempre assente. [quote] E che senso ha mettere solo la Liegi nei programmi punta delle classiche, quando Cunego, per caratteristiche sue naturali, escludendo la Roubaix (ricordiamoci che l’han vinta anche dei tappetti non pesanti come il grande Emile Daems), la Parigi-Tours e, forse, la Gand Wevelgem, le altre le può vincere tutte? Beh, mette la Liegi tra i programmi punta di ogni stagione perché è la classica che più gli si adatta insieme al Lombardia e perché è l’ unica che possa provare a vincere anche puntando al Giro, data la relativa vicinanza in calendario. Le altre classiche (primavera o autunno) dipendono dalla scelta tra il Giro e il Tour. E comunque non vedo come la Sanremo possa essere adatta a lui. A meno che non ne sia modificato il finale, e allora FORSE potrebbe esserlo. [/quote] Caspita, Antonello ha perfettamente ragione, per usare le sue parole: “a furia di esaltarsi per ogni piccolo risultato ottenuto da Damiano, finiscano poi per ottenere il risultato opposto, cioè il ridimensionamento del loro campione”. Cunego di classiche ne può vincere tante di più delle sole che vedi tu. Mi spiace, ma secondo me le probabilità che il veronese possa essere il numero uno delle classiche nel futuro sono quadruple rispetto a quelle di medesimo ruolo nelle corse a tappe. [quote] Altro aspetto: un brevilineo raggiunge prima la forma, ma è pure vero che avendo spesso doti di recupero tendenzialmente migliori rispetto agli atleti armadio, se ben allenato e con condotte di corsa intelligenti, può reggere di più, quindi perché non pensare alle classiche come un obiettivo? Bettini è forse meno campione di Damiano perché non ha vinto il Giro? Vedo che continua a sfuggirti, come del resto a Jan, il fatto che Damiano ha dichiarato che le classiche SONO un obiettivo. Non sono però l’ unico obiettivo come nel caso di Bettini , che è diverso da Damiano non essendo un uomo da Grandi Giri. E visto che Damiano è indubitabilmente il miglior talento per i GT della sua generazione, non vedo proprio perché non dovrebbe averne uno nei suoi programmi, insieme alle classiche – che intende correre, ripeto, anche se vedo che come Jan anche tu sembri ignorare questo dettaglio. [/quote] Ti ostini a non capire che nessuno ha mai detto che deve guardare solo alle classiche escludendo i GT. Quello che si vede dei suoi programmi, è una scelta votata ai suoi “meno” rispetto ai “più”. Capisco che a te, come al suo staff, interessino i grandi giri, ma ciò non toglie a chi critica, senza le avversioni che sembri imputarci su Damiano, di rimanere sempre più convinti di non essere in errore. E poi un cacciatore di classiche entra nella storia del ciclismo in maniera più tangibile di un piazzato nei GT. Si guardi Van Looy o, più recentemente, un Musseuw, un Batoli e l’odierno Bettini. [quote] Altro aspetto-confronto interessante che dovrebbe far riflettere i difensori dei programmi del veronese, si guardi al Di Luca 2005, atleta che mi permetto di giudicare di caratura inferiore. Bene, l‘abruzzese preparò le classiche di primavera, le corse e ne vinse e poi, per poco…..stava per aggiungervi anche il Giro d’Italia. Quest’anno ha seguito una preparazione più in linea coi dettami e la pseudo-cultura dei santoni,ed ha fatto una sonora cilecca. Ma Di Luca non credo abbia cambiato preparazione quest’ anno, o perlomeno non ha cambiato preparatore, che è sempre Calleri, se non sbaglio. In realtà la sua stagione 2005 è rimasta un’eccezione nella sua carriera. [/quote] Per carità, mi sembra logico che un fatto che potrebbe far aprire gli occhi a tanti, passi inosservato nei più incalliti difensori dei programmi cuneghiani e dei relativi santoni. Di Luca non ha cambiato il preparatore Callari, ma ha cambiato preparazione, omologandola alla dottrina degli stregoni, ed i risultati si son visti: al Giro che era il suo grande obiettivo di stagione, ha fatto semplicemente schifo. In sostanza, ha portato avanti di quasi un mese il picco calcolato, intingendolo di lavori sul fondo, cercando poco di affinare quella brillantezza che solo le gare ti danno (se non hai le benzine iperesclusive di tal Lanza), ed è arrivato al Giro senza il cambio di ritmo necessario. Ad ogni impennata arrancava, fino a sciogliersi nella fatica che solo i continui inseguimenti comportano. Un errore nella preparazione ha dunque rovinato la sua stagione. Poi, il quasi immediato ritiro dal Tour gli ha consentito un ritorno per il finale di stagione. Per rimettersi a posto, ora dovrebbe vincere il Lombardia, ovvero la più grande vittoria di Cunego….. [quote] In poche parole pur tenendo conto dei picchi, i programmi che Cunego beve come adatti a lui, sono miopi, non da campione, privi del benché minimo spazio per la fantasia e per il gusto di svolgere una professione che deve vedere, nella fatica della gara, una gioia e la gratificazione dell’essere. Scusa, Morris, ma non ti seguo. Nell’ elogio di Basso hai citato “ la scelta delle corse per gli obiettivi adatti e raggiungibili” come un grande pregio, non vedo perché dovrebbe esserlo solo per Basso (che, tra l’ altro, ha vinto solo quest’ anno il suo primo GT) e non anche per Damiano. [/quote] Ti rimando a dove ho usato la metafora dei “vestiti” e ti ricordo che le preparazioni differenziate fra corridori di diverse caratteristiche sono un obbligo, sempre. Se tu credi che gli obiettivi adatti e raggiungibili di Basso, siano identici a quelli di Cunego, bonariamente significa che la “bassite” ti sta affiggendo fino alla cottura delle evidenze. [quote]Ora si dirà che Damiano ha corso di più di altri Esattamente. Di TANTISSIMI altri, e di tutti i suoi coetanei. [/quote] Le corse sono un toccasana in questa era di convinzioni stregonesche. Correre poco è un danno, per un giovane poi, ancor di più. Ma le corse vanno proposte seguendo la qualità delle stesse, nonché di quelle del corridore, nel presente e per il suo futuro. [quote] Bene, per me Cunego è allenato come un passistone, quando di questa figura non ha nulla. Corre le corse sbagliate e vince pochissimo quello che serve, per essere degno del numero uno mondiale che ha ottenuto da giovane E’ allenato come un passistone? Non lo so, ma non credo proprio a giudicare da quel poco che so dei suoi allenamenti e di quello che fa in salita. Corre le corse sbagliate? No, non sono d’ accordo, corre le corse più dure del calendario, che non sono certo da passistoni e sono le più adatte a lui. Quanto alle vittorie “che servono”, nel 2004 al Lombardia ha battuto allo sprint Boogerd e Basso, alla Liegi quest’ anno è stato battuto allo sprint da Valverde e Bettini. Che vuoi farci, ha sbagliato l’ impostazione della volata, e poi sicuramente Valverde e Bettini sono un filo più veloci di Boogerd e Basso… Ha tutto il tempo per rifarsi. Quanto al resto, il Giro l’ abbiamo visto in tutto il suo fulgore di GT moderno (io avrei volentieri fatto a meno di un simile festival del maturo iperwattato, te lo assicuro) , ben diverso purtroppo dal Giro del 2004, e per il resto in primavera ha vinto le stesse identiche corse di due anni fa. L’ unica differenza con la stagione 2004 è stato il Tour al posto del finale di stagione. [/quote] Da più parti hai scritto che non capisci nulla di preparazione, ed allora perché non sei conseguente, ed eviti di sostenere cose che non stanno nel tuo bagaglio di conoscenze? Allenarsi da passistone (do per scontato… allo scopo di fare grandi figure ai GT) non significa non fare delle salite, come non sta scritto da nessuna parte che ai passistoni debbano essere precluse le corse dure. Se vuoi vincere una grande corsa a tappe, devi allenarti su tutte le variabili che stanno in questo sport e che un GT racchiude. Hai scritto una cavolata. Le vittorie che servono per capire, conoscere, ammirare un corridore sono quelle che “dimostrano” per un summa di tradizione, cast e difficoltà del tracciato. Cunego ne ha una che si eleva sulle altre nettamente, ed è proprio il Giro di Lombardia. Poi c’è il Giro d’Italia e quell’Appennino, che non avrà oggi grandi cast, ma possiede una salita, la Bocchetta, che rappresenta uno dei più fedeli termometri o cartine al tornasole della storia del ciclismo. Se ti piace il ciclismo dal versante consistenze, talento, efficacia, dovresti mettere il Lombardia su un piedistallo d’orgoglio per il tuo campione. I motivi? Vinse pur essendo a non più dell’80%, nella corsa commise degli errori, ma capì una volta tanto istintivamente, che non poteva reggere Basso in salita, ed affrontò le asperità col suo passo senza snaturarlo nella ricerca di quello che il suo corpo, quel giorno, non poteva dargli. Si dimostrò in discesa come al Giro 2004 (non è più stato a quei livelli), ed in volata fu perfetto per scelta di tempo e posizione dalla quale partire nell’acuto. Fu un capolavoro ed è grave che i suoi tifosi l’abbiano messo in stand by. Quel giorno doveva significare molto per la sua carriera futura, invece ha insegnato poco al suo staff, ovvero il vero e totale centro decisionale del Cunego corridore. Certo avere a che fare in uno sprint ristretto con l’eterno secondo tulipano ed il varesino senza sprint è assai più facile rispetto ad una volata con Valverde e Bettini, ma nello sport si cresce e niente è più funzionale all’evoluzione di frequenti confronti coi grandi. Dopo quel Lombardia per vedere Cunego al confronto con il top delle grandi corse di un giorno, s’è dovuto attendere appunto la Liegi 2006. Ma santa benedetta virtù, è stata proprio la classicona delle Ardenne a dare, in questa stagione, grandi segni per il futuro di Cunego, non il Tour! Non capirlo è dispregiativo e se fossi il suo manager, farei di tutto per fargli cambiare totalmente aria. [quote] E qui, mi dai l’occasione per rispondere ad una tua battuta, quasi di derisione, sull’analisi che feci circa i miglioramenti di Basso. Intanto, ti ribadisco che il varesino andava forte anche da giovane. (…)E’ cresciuto sempre, magari di poco, ma non ha mai dato segni di calo. Il tutto con punte di talento inferiori o meno appariscenti rispetto al veronese, ma con valori medi alla fine molto simili e, soprattutto, un fisico molto adatto alle visioni totalizzanti degli stregoni sul versante delle corse a tappe. Bene, mi fa piacere vedere che quest’ultima cosa adesso l’ hai scritta, perché allora non l’ avevi fatto, mentre ti eri preso la briga di riferirti ai “santoni in camice bianco” addirittura in grassetto e più di una volta per Cunego, spingendo più di un lettore a chiedersi il perché di questa palese difformità nell’ impostazione del discorso. Per quanto riguarda la mia battuta, che definisci “quasi di derisione” a proposito del tuo discorso sul lavoro di Basso, il discorso sul campione che arriva a dominare perché lavora più duro e meglio degli altri: mi dispiace ma te lo dico brutalmente, è un discorso che mi provoca l’ allergia perché l’ ho già sentito fare nei confronti prima di Riis e poi di Armstrong, è (mi perdonerai) proprio il perfetto compendio del ferrari-cecchini pensiero di facciata contro il quale tanto si scaglia Aranciata ultimamente. Dai, a parte il fatto che Basso non è certo l’ unico professionista serio, sappiamo benissimo che non è certo quel tipo di lavoro da solo a farti acquistare tanti watts anno dopo anno, e ben oltre l’età della maturazione fisica e della massima espressione della potenza di un atleta, che non è 28 anni. [/quote] Vedo che la bassite continua a svilupparti una permalosità prorompente. Ti rimando alla metafora dei “vestiti” e ti ricordo che, per me, uomo che ha vissuto lo sport dal di dentro ed in maniera orizzontale, insistono convinzioni, frutto certo di studi, ma anche di esperienze, che pur non facendo giurisprudenza, valgono come verità molto, molto vicine alla….…verità. Nello sport, non ci sono dolci euchessine, ti basti sapere che il “no doping” di oggi, ovvero la vasta gamma degli integratori o le medicine non ancora inserite nell’elenco nero del doping, sono sufficienti per mettere l’atleta anche più pulito, in condizioni d’additivi tangibilmente superiori alla “bomba” di Coppi. Che poi il “pesante”, sia d’uso parziale, totale, a segmento o solamente occasionale, in chi sta ai vertici e si avvicina a questi, è scontato. Lo sanno tutti ed è sotto gli occhi di tutti. All’osservatore sportivo, restano tre strade: rendersi dipendente alle illusioni, proprio come in un bel sogno; farsi una ragione dell’esistente e darsi la scelta di prendere per “nero” chi, ogni tanto, cade nella rete; smettere di seguire lo sport (ma la vita d’ogni giorno non è certamente migliore….). Qui, si aprirebbe un enorme discorso sulla seconda parte del pianeta doping: la battaglia da intavolare per sconfiggerlo o, più propriamente, per renderlo perlomeno meno devastante. Non l’apro in questa occasione, ma lo farò quanto prima. La tua battuta l’ho presa come una derisione perché le mie osservazioni su Basso non facevano riferimento direttamente al doping, ma sulla messa a punto del motore e della “carrozzeria” di un atleta. Non ho mai detto che questi lavori certosini, siano stati la causa del wattaggio e, tanto meno ho scritto che lui è serio e gli altri non lo sono. Ho fatto delle disquisizioni tecniche su una fotografia finale e se altri non si sono corretti come lui, i motivi non sono da ricercare sul fatto che lui si dopi e gli altri no, oppure che lui si sacrifichi e gli altri no! E’ una questione di contenuti che ho spiegato abbastanza, perlomeno sufficiente per non ritornarci ancora. [quote] Morris 1:Il doping, da solo non fa diventare nessun anatroccolo un cigno e nessun campione un fuoriclasse. Morris 2: il doping (…) spinge all’insù gente che non vincerebbe mai, soprattutto corse primarie. Ti sei contraddetto da solo, Morris... E di anatroccoli trasformati in cigni e di campioni trasformati in fuoriclasse (o per meglio dire presunti tali) ne abbiamo visti a bizzeffe negli ultimi 16 anni, troppi, decisamente troppi. [/quote] Non mi sono per nulla contraddetto, sei tu che quoti quel che ti pare, spinta dal non aver capito un concetto molto chiaro. Mi costringi a ripeterlo. Premesso che il doping incrina fortemente la salute, non è assolutamente vero che non sia utile e spesso determinante al miglioramento delle prestazioni. Il doping ti da la possibilità di aumentare la cilindrata del tuo motore, ma da solo, non cambia direttamente le consistenze. Serve una messa a punto che non sempre si raggiunge, esattamente come quelle Formula Uno che, pur avendo in dotazione lo stesso motore, con la diversità delle carrozzerie e delle ricerche delle evoluzioni, danno risultanze diverse. Ho inoltre sostenuto che sono eccezioni quelli che hanno un’allergia o un rigetto per la chimica che gli viene propinata. Ci sono comunque: uno l’ho conosciuto, ma non dirò mai il suo nome. Il doping consente, salvo i pochissimi “allergici”, di migliorare, con l’allenamento e la messa a punto ideale, di una forte percentuale le proprie prestazioni. Il fatto che dall’assunzione alla prestazione vi sia un segmento che non tutti sanno percorrere al meglio, crea una un rimescolamento che può determinare scombussolamento dei valori. Se tutti fossero capaci, attraverso i santoni o chi per loro (infima minoranza), di fare il massimo del loro possibile, ritroveremmo i risultati in ordine ai talenti di base, salvo gli allergici, ovvero i pochissimi, veramente pochissimi, beffati. L’elogio della mediocrità nasce dalla spinta all’insù che il doping può dare, ed il conseguente percorso nel segmento di messa a punto, crea delle possibilità ai meno talentuosi di emergere, eccezionalmente, anche in gare di peso. Generalmente però, queste figure rimangono rincalzi, in percentuali più basse dei buoni gregari, ma mai diventano campioni. Morale: il doping, DIRETTAMENTE, non fa diventare campioni, c’è sempre un lavoro da fare, ed alla fine per l’altra parte della legge sui grandi numeri, emette risultanze che premiano, con un’amplissima percentuale, i valori in campo. L’entità finale, è molto vicina all’utopia di vedere una corsa con un gruppo totalmente pulito. Altro aspetto importante che mortifica la sportività ed i valori morali ad essa legati: il doping, col suo elogio della mediocrità, spinge i migliori talenti alla chimica, per non vedersi sopraffatti da chi con talune sostanze ha migliorato le proprie entità. E’ un circolo vizioso, ma salvo un siderale e mondiale caso che divide i corti di comprendonio da chi il comprendonio l’ha normale, con un’approssimazione minima, la storia del ciclismo del doping moderno, non ha modificato le realtà dei valori in campo. Con quello che ho detto, mi voglio permettere una battuta sassolino sul “famoso” Capodacqua, visto che ci legge e, magari, ha pure partecipato alle nostre pagine. Nella sua avversione da toro che vede rosso verso Marco Pantani, ebbe a dire che il Pirata era il migliore a miscelare l’epo. Bene, non è mai troppo tardi per ammettere i propri errori di valutazione e di sostanza, ed allora si proponga per l’onesta ammissione che Pantani era un fuoriclasse fra i più limpidi della storia del pedale, oppure cerchi un salvataggio in corner proponendo per Marco una laurea honoris causa in chimica farmaceutica! Già, perché se fosse vero l’acquatico teorema, l’omino venuto dal mare, tutto istinto e sensazioni, con un paio d’anni dopo la terza media, è riuscito a dare paga a gente con tanto di laurea e relativa patente di scienziato. Suvvia, ci provi ad uscire da quel guscio che tanto ha fatto male ad un talento così peculiare, da prendere come esempio-libro illuminato, per le sue conferenze, o i suoi graffi su carta stampata! [quote] sono invece tanti quelli che, pur avendo ricevuto i pezzi per un nuovo motore, non sono stati capaci di costruirselo Di certo questa è una chiave di lettura importante. Però come mi spieghi le esplosioni improvvise e potentissime di atleti come ad esempio Santi Perez o Gutierrez? [/quote] Credo di averlo spiegato sopra. Ogni tanto sono possibili delle congiunzioni i dei filotti (come diciamo in Romagna) che sono in grado di costruire eccezioni. Queste figure però, scompaiono presto, o vengono pizzicate all’antidoping. Santi Perez comunque, non era una siderale schiappa. [quote] Di tutto quel che ho scritto sui lavori certosini di Basso, ed indipendenti dai possibili additivi, cosa si riscontra in termini di utilità alla propria causa, in Damiano? E’ forse più bello e redditizio sul mezzo rispetto al 2004? Morris, mi stupisce davvero che tu presenti questo argomento in questo modo. Damiano, proprio a causa della sua specificità atletica (da te più volte sottolineata) dovuta anche al fatto di avere praticato altri sport e di essere arrivato tardi al ciclismo, ha incontrato molte difficoltà nel trovare una posizione in bici per la cronometro che fosse al contempo redditizia sia dal punto di vista aerodinamico che da quello del rendimento, nonostante abbia lavorato molto con gli specialisti, anche a Stoccarda come ha fatto Basso. Quest’ anno aveva adottato un telaio particolare ed una posizione molto sdraiata in avanti, bella ma poco funzionale, con il risultato che ha finito per correre l’ ultima crono del Tour con la sua bici normale, adottando solo piccoli accorgimenti come l’ arretramento della sella. Il mese prossimo volerà a Huston per lavorare sul problema con il miglior specialista del mondo nella migliore galleria del vento. Questo dovrebbe di sicuro aiutarlo a migliorare la posizione: resterà comunque il problema, soprattutto nelle crono da specialisti, del wattage, chiaramente inferiore a quello dei colleghi superhabarth. [/quote] La sua specificità atletica, la sua natura ed il suo passato, rappresentavano una fortuna, non un handicap come lo spieghi tu. Ed è proprio perché i santoni ragionano come te, che gli hanno mortificato le ali. Nel resto di questo intervento ci sono le spiegazioni e non mi va di ripeterle. Sul telaio a cronometro e sulla trasmissione vale il concetto di allenamento: si deve sempre cercare il massimo ideale per l’atleta, non per la lettura, in questo caso, della aerodinamicità. Se un fisico non sopporta una posizione, bisogna capire se è un problema congenito suo, o se gli mancano lavori ginnici particolari. Ti faccio l’esempio di Grame Obree, un genio schizofrenico, ma pur sempre genio. Inventò la posizione a uovo, la migliore sul piano dell’aerodinamica. Dietro le sue prestazioni di valore mondiale, furono in tanti a muovere processi imitativi. Non tutti però, riuscivano a tenere quella posizione accartocciata sul manubrio: molti non riuscivano a respirare bene per lo schiacciamento dello sterno, non risultando di conseguenza competitivi. Ma anche fra quelli che in qualche modo riuscivano ad essere bravi, nessuno raggiungeva la naturalezza di Grame. Quando finalmente conobbi quel genio (con cui passai una bellissima giornata), mi accorsi dal vivo che possedeva una specificità che lo differenzia da ogni altro. Obree, era un cultore di yoga ed era slegatissimo nei movimenti, al punto di mettere il piede a cavallo della nuca…. e quando lo portai in albergo, approfittando di un corridoio molto stretto, lo ritrovai sospeso a ponte, proprio come i ragni con la loro tela. Rimase in quella posizione per più di un minuto…. per lo stupore mio, del cameriere e di quella interprete che feci lavorare fino a maledirmi…. [quote] vedere l’ostinazione con la quale cerca le corse a tappe, senza imitare colui che più di ogni altro dovrebbe essere il suo riferimento, ovvero Paolo Bettini Bettini ha caratteristiche molto diverse da quelle di Damiano, e soprattutto non è un uomo da corse a tappe, mentre Damiano lo è. Non vedo proprio perchè il livornese dovrebbe essere più di ogni altro il riferimento di Damiano. [/quote] Le caratteristiche fisiche sono simili: entrambi brevilinei ed entrambi in possesso d’esplosività. Bettini, se lo sai osservare, non è uno scattista che fa i buchi, sa sgretolare gli avversari con più scatti ed è lì la sua forza. Non potrebbe correre diversamente, ed il fattore che lo mette sul piedistallo dei campioni, è la sua capacità di recuperale l’effetto lama dello scatto, in un tempo così breve da produrne di più. Non sta scritto da nessuna parte che Cunego, che a mio giudizio ha maggior potenza, non possa usare il modus Bettini per vincere le corse di un giorno e prendersi spazi anche nelle corse a tappe. Bettini, conosce i suoi limiti e s’è concentrato al meglio su ciò che può fare, divenendo campione che ha segnato la tangibilità della storia. Cunego, non ha capito che potrebbe usare al meglio le altre armi che possiede anche per le gare di Bettini e si è concentrato su corse, nelle quali non è ancora sicuro di tangibilità orizzontale. A questo, ha aggiunto errori di percorso che non voglio ripetere. Cunego è una 350 di cilindrata che rischia di finire, sempre, a 250. Bettini è una 300 di cilindrata, che ha saputo correre sempre a 300. Uno è nella storia e l’altro deve ancora capire dove vi può entrare. Bettini sceglie le corse come meglio non si può, Cunego non mi pare. Sono entrambi figli dello stesso santone, eppure uno gioca le carte migliori del suo mentore, l’altro si lascia trasportare sul contestabile. E sono due tappetti, non dimenticarlo. Altro aspetto, prettamente futuribile: Bettini, da vecchietto, potrebbe togliersi lo sfizio di provare un piazzamento al Giro. Perchè? Pensaci. [quote] Bernard Hinault odiava la Roubaix: lo manifestò con parole roventi ad una nazione, la sua, dove quella classica è davvero un monumento, ma il bretone era un campione a quattro ante e non poteva esimersi dal correrla per vincerla. E la vinse Suvvia, Morris, Hinault è stato un fuoriclasse assoluto, tu stesso hai detto che Damiano non lo è, perché allora continuare con certi paragoni impossibili? A parte il fatto che il Tasso vinse la Roubaix a 28 anni (proprio nell’81, quando è nato Damiano) e che aveva un fisico un po’ più adatto di quello di Damiano per quella classica. Bettini, poi, quello che dovrebbe secondo te essere un modello per Damiano, correrà per la prima volta la Roubaix l’ anno prossimo, a 33 anni. [/quote] Come si stravolge un discorso chiaro con un quote. Non ho mai detto che Cunego deve vincere la Roubaix, ho semplicemente voluto dimostrare che i campioni corrono da campioni, andando alle corse che fanno la storia, anche se le odiano. Cunego, che è ancora nessuno, non mi pare l’abbia capito. In quanto al fuoriclasse, confermo: Cunego non lo è. Ma campione può diventarlo. Ciao!


Donchisciotte - 07/10/2006 alle 19:22

Morris, io apprezzo davvero tantissimo le tue lezioni di ciclismo, mi chiedo, però, dopo aver letto una serie di articoli su Bicisport che mi hanno nauseato di dirigenti, istituzioni ecc., ma perché non dovrebbe essere lecito per un tifoso essere cieco e guardare solo all'orizzonte del Giro 2007 da vincere costi quel che costi( avrà 26 anni, se fallisce è finito), perché non dovrebbe essere lecito per un tifoso demonizzare chiunque in qualche modo faccia ombra al suo beniamino ( fino al'anno scorso era Simoni il demonio, poi dal Giro 2005 si è aggiunto Basso e poi Martinelli, ex compagni di squadra o attuali compagni di squadra, domani chissà chi diventerà il demonio di turno)? Perché non dovrebbe essere lecito per un tifoso sparare scempiaggini a ripetizione per creare "il caso Cunego" che non è giustificato dai risultati del corridore né dalla sua personalità? Perché non dovrebbe essere lecito per un tifoso farsi il mito della giovinezza ( forse perché perduta) e attribuire al proprio beniamino il vezzo di diminuirgli gli anni come facciamo noi signore di mezza età che diciamo di avere sempre gli anni del compleanno precedente fino esattamente al giorno del compleanno successivo? Si sa che per tutti gli altri , trascorsi sei mesi dal compleanno si ha l'età di quello successivo, per cui Cunego al Giro 2007 avrà 26 anni. Perchè non dovrebbe essere lecito pensare a Cunego come un perseguitato che deve cambiare nazionalità ( anche se è trattato talmente bene che ancora non si scrive chi sia il suo preparatore)? E' lecito, in fondo un tifoso sfoga solo i suoi bisogni inconsci e le sue esaltazioni esistenziali, quasi mai ci guadagna qualche cosa. Di fronte a certi dirigenti e istituzioni, va bene pure Gabri59 che, in fondo, qualche sorriso, almeno a me, lo strappa.


Claudio82 - 08/10/2006 alle 01:41

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Giro 2007 da vincere costi quel che costi( avrà 26 anni, se fallisce è finito) [/quote] Dal 1991 (anno del mio primo ricordo di ciclismo): TOUR 1991 INDURAIN vince il suo primo tour a 27 anni 1996 RIIS vince il suo unico tour a 32 anni 1997 ULLRICH vince il suo unico tour a 24 anni 1998 PANTANI vince il suo unico tour a 28 anni 1999 ARMSTRONG vince il suo primo tour a 28 anni 2006 PEREIRO SIO vince il suo unico tour a 29 anni età media del vincitore del tour negli ultimi 16 anni: 29,7 anni GIRO 1991 CHIOCCIOLI vince il suo unico giro a 32 anni 1992 INDURAIN vince il suo primo giro a 28 anni 1994 BERZIN vince il suo unico giro a 24 anni 1995 ROMINGER vince il suo unico giro a 34 anni 1996 TONKOV vince il suo unico giro a 27 anni 1997 GOTTI vince il suo primo giro a 28 anni 1998 PANTANI vince il suo unico giro a 28 anni 2000 GARZELLI vince il suo unico giro a 27 anni 2001 SIMONI vince il suo primo giro a 30 anni 2002 SAVOLDELLI vince il suo primo giro a 29 anni 2004 CUNEGO vince il suo unico giro a 23 anni 2006 BASSO vince il suo unico giro a 29 anni età media del vincitore del giro del giro negli ultimi 16 anni: 28,8 anni (29,3 se escludiamo quello di Cunego, che è un caso unico nei 48 gt che ho esaminato) VUELTA 1991 MAURI (CHI è?)vince la sua unica vuelta a 25 anni 1992 ROMINGER vince la sua prima vuelta a 31 anni 1995 JALABERT vince la sua prima vuelta a 27 anni 1996 ZULLE vince la sua prima vuelta a 28 anni 1998 OLANO vince la sua unica vuelta a 28 anni 1999 ULLRICH vince la sua unica vuelta a 26 anni 2000 HERAS vince la sua prima vuelta a 26 anni 2001 CASERO vince la sua unica vuelta a 29 anni 2002 GONZALEZ vince la sua unica vuelta a 27 anni 2005 MENCHOV vince la sua unica vuelta a 27 anni 2006 VINOKOUROV vince la sua unica vuelta a 33 anni età media del vincitore della vuelta negli ultimi 16 anni: 28,8 anni


gabri59 - 08/10/2006 alle 02:32

Già, Claudio, così è diventato il ciclismo dei GT, e c'è chi come la tristemente nota Donchisciotte che blatera che se Cunego non rivince il Giro a 25 anni è finito :OIO Si potrebbe parlare di ignoranza abissale, non fosse arcinoto l'odio ai limiti della psicopatia (tifo contro è un termine troppo blando nel suo caso) che la muove e che la fa straparlare spesso. Ma tornando alla tua interessante statistica, si direbbe che i vincitori più (relativamente s' intende) giovani si siano manifestati alla Vuelta...sarà il caso che Damiano ci faccia un pensierino? :Od: nota: sto scherzando naturalmente! Si ride per non piangere...


Goodwood - 08/10/2006 alle 12:48

perbacco! stacco giusto qualche settimana e al rientro ritrovo quella che inizialmente doveva essere una semplice intervista rilasciata da Cunego circa le sue intenzioni future diventata una gran bella discussione, talvolta aspra ma sempre nei limiti, che analizza a 360° la figura del giovane campione. il mio punto di vista l'ho già espresso ampiamente nelle prime pagine della discussione, ovvero relativamente all'intervista sono stato molto critico nei confronti di Cunego per quanto concerne i suoi programmi relativi al 2007... mi sembra un programma "povero". chiaramente "povero" rapportato al valore di Cunego che, almeno personalmente, credo sia enorme e unico nel panorama ciclistico mondiale. come ho già detto, potenzialmente ritengo Cunego superiore a Valverde... superiore in tutto, o quasi (cronometro....). pertanto puntare la stagione sul Giro con la Liegi "obiettivo facoltativo" (ovvero, se viene bene altrimenti pazienza) mi pare troppo poco. lo ripeto, Sanremo Freccia, Amstel, Liegi, Tour, Mondiale è ampiamente alla sua portata. detto questo, devo constatare però che forse si sta calcando un pò troppo la mano nei suoi confronti... e lo dice uno che è solito spendere più critiche che complimenti nei confronti del nostro giovane campione. stavolta devo ammettere che mi ritrovo in qualche post di Gabri (anche se talvolta la sua difesa per Damiano va oltre la realtà dei fatti)... insomma, Cunego ha ancora dei margini di miglioramento notevoli, però non è che parliamo di un atleta che al momento non ha mai dimostrato nulla! in questi ultimi anni Cunego qualche bel colpo è riuscito a metterlo a segno. non è solo una speranza, è già un gran bel puledro che deve compiere quel piccolissimo salto di qualità per diventare uno stallone... ho criticato aspramente Cuengo durante il Giro... talvolta la voglia e il desiderio di vedere primeggiare un atleta che apprezzi ti porta a criticarlo nel momento in cui non è competitivo: ma il tutto nasce proprio dall'enorme considerazione che il sottoscritto ha nei confronti di Cunego. ora, tirando le somme, credo che in defintiva la stagione di Cunego si possa considerare positiva. non straordinaria (come è nelle sue potenzialità) ma più che sufficiente: 25 anni, Liegi corsa da protagonista, Giro condotto in maniera pessima ma riscattato almeno in parte dimostrando di avere un gran bel carattere, buonissimo Tour corso in prima linea, finale di stagione con più ombre che luci. 6,5. vedi Gabri, chiaramente l'anagrafe è dalla parte di Damiano, però questa non può essere una scusa sempre da tirar fuori quando le cose vanno male. almeno non potrà più esserlo. il 2007 devrà farci capire il reale valore di Cunego: buon corridore che si difende su più campi oppure campione che vince su più campi? io punto senza alcun dubbio sulla seconda, però lo deve dimostrare. deve dimostrare di poter correre la Liegi da favorito assoluto, idem la Sanremo, idem il Giro, il mondiale e le altre classiche. Valverde già lo fa, per quale motivo lui no? però Gabri, c'è da mettere in preventivo un aspetto non trascurabile: e se ci stessimo sbagliando sul potenziale di Cunego? e se non fosse questo campione che io e te riteniamo essere? mi sa che solo il buon Damiano potrà darci risposta tra qualche mese...


Lopi - 08/10/2006 alle 13:05

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Già, Claudio, così è diventato il ciclismo dei GT, e c'è chi come la tristemente nota Donchisciotte che blatera che se Cunego non rivince il Giro a 25 anni è finito :OIO Si potrebbe parlare di ignoranza abissale, non fosse arcinoto l'odio ai limiti della psicopatia (tifo contro è un termine troppo blando nel suo caso) che la muove e che la fa straparlare spesso. Ma tornando alla tua interessante statistica, si direbbe che i vincitori più (relativamente s' intende) giovani si siano manifestati alla Vuelta...sarà il caso che Damiano ci faccia un pensierino? :Od: nota: sto scherzando naturalmente! Si ride per non piangere... [/quote] Perchè stai scherzando? La Vuelta è una corsa che si addice molto a Cunego: poca crono e difficoltà spesso distribuite nelle tre settimane, il che favorisce un corridore come lui, che ha dimostrato di venir fuori alla distanza. Per me prima o poi dovrebbe provare a farla per vincerla, sarebbe un successo importante in più (io consdero molto in un corridore la varietà del palmares, per me 1 giro e 1 vuelta valgono più di due giri).


aranciata_bottecchia - 08/10/2006 alle 14:53

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Giocate pure. [/quote] Claudio, fai esprimere questi voti a Cunego, prima, e poi tu limitati ad essere d'accordo con lui. Facciamo una cosa? Scrivi finalmente un post di ciclismo, e dacci le tue valutazioni sui suscritti ciclisti nell'arco della stagione 2006. P.S.: Vinokourov ¨¨ con la "V"; avresti dovuto usare l'accortezza usata per Popovych. [/quote] Vero, avrebbe dovuto usare la V. La traslitterazione dal cirillico risulta essere "Vinokurov", anche la "O" che scriviamo abitualmente dopo la "K" sembra essere un francesismo.


gabri59 - 08/10/2006 alle 15:43

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] mi sembra un programma "povero". chiaramente "povero" rapportato al valore di Cunego che, almeno personalmente, credo sia enorme e unico nel panorama ciclistico mondiale.[/quote] Caro Goodwood, concordo con la valutazione che dai del valore di Damiano, senza dubbio. Ma, attenzione, questo non vuol certo dire, almeno nel mio caso, che sia da ritenersi la reincarnazione di Hinault, sia in senso assoluto che soprattutto relativo al ciclismo moderno, che è profondamente diverso da quello di 15 anni fa ed è quello nel quale Damiano deve vivere ed operare. Non condivido quindi le assurde, esageratissime pretese che il clan dei filobassiani sta manifestando nei confronti di Damiano (la Roubaix, ma mi facciano il piacere...) Quanto al suo calendario prossimo venturo, è comprensibile che punti al Giro, e quindi la prima parte della sua stagione è per forza di cose condizionata da questa scelta. Questo però non vuol mica dire che lo vedremo spuntare dal nulla al Giro, a parte la Liegi sono sicura che come al solito lo vedremo protagonista (anche se magari non vincente perchè non ancora al top) in altre corse, probabilmente più importanti di quelle che sono state scelte quest' anno per favorire la sua ripresa psicofisica dopo l' annus horribilis 2005. Poi c'è il finale di stagione, e anche qui sono sicura che Damiano correrà molto come ha sempre fatto quando ha corso solo il Giro. Ha sempre corso tutte le classiche italiane e S. Sebastian, Zurigo e Lombardia, anche l'anno scorso pur in condizioni precarie l' ha fatto. Insomma, non vedo motivi per giudicare il suo calendario "povero", almeno finora, anzi Damiano è sempre stato un corridore che corre anche troppo, e spesso gli è stato rimproverato (anche da me). Se Damiano baratterà un po' di quantità con la qualità degli obiettivi non avrò niente da ridire. Certo se però intende trasformarsi in un Valverde [i]new style[/i], che non corre quasi mai, allora sarò la prima ad inca.zzarmi. Ma non credo succederà. [quote] lo ripeto, Sanremo Freccia, Amstel, Liegi, Tour, Mondiale è ampiamente alla sua portata.[/quote] Ci sono dei distinguo da fare, perchè sono corse molto diverse tra loro e anche nella posizione in calendario. La Sanremo: no, non sono assolutamente d' accordo con chi la giudica una corsa adatta a Damiano, sia perchè è indisputabilmente una corsa per velocisti e Damiano non lo è, sia perchè nello specifico fino a quando Damiano avrà tra i suoi obiettivi il Giro non potrà MAI essere competitivo alla Sanremo, che è troppo lontana in calendario. La Freccia non credo sia particolarmente adatta a lui, e infatti anche Bettini che tra gli uomini da classiche è quello che più gli somiglia l' ha corsa solo tre volte in carriera rimediando un 12°, un 19° ed un 20° posto. Credo che Damiano possa fare decisamente meglio di Bettini - in fondo l' ha corsa una volta ed ha fatto 14° nonostante la tendinite che l' affliggeva ed un' ulteriore botta allo stesso ginocchio contro le transenne sul Muro - però non sarà mai il favorito come sarebbe per corse come Liegi o Lombardia, è troppo corta e c'è poca selezione, è più adatta a Valverde che a lui a mio parere. L' Amstel non saprei, tra le classiche di primavera è quella che conosco meno, ma di sicuro non è impegnativa e anche lì Bettini ha sempre fatto male (tranne un terzo posto). La Liegi è invece perfetta e Damiano la adora, quindi mi aspetto altre soddisfazioni a raffica. Per il Tour dipenderà moltissimo dai percorsi; di sicuro il tipo di corsa per passistoni che è ormai diventato non lo favorisce, nè lo fa la giovane età. Non direi che sia "ampiamente" alla sua portata, anche se sono sicura che potrebbe vincerlo in futuro. Quanto al Mondiale, per esservi protagonisti ci sono due condizioni di base, essere convocati ed essere il capitano, cosa che fino a quando durerà l'era di Bettini è impossibile. Anche nell' unica occasione nella quale era impossibile non convocarlo, il magico 2004, ha corso senza la squadra. [quote]vedi Gabri, chiaramente l'anagrafe è dalla parte di Damiano, però questa non può essere una scusa sempre da tirar fuori quando le cose vanno male.[/quote] Beh Goodwood, nel caso dei GT sicuramente sì, e non si tratta di una scusa ma di prendere atto del FATTO che i GT sono vinti da vecchietti iperwattati. [quote]deve dimostrare di poter correre la Liegi da favorito assoluto, idem la Sanremo, idem il Giro, il mondiale e le altre classiche. Valverde già lo fa, per quale motivo lui no?[/quote] Ti ho già detto cosa ne penso...e in ogni caso, ma quando mai Valverde ha combinato qualcosa alla Sanremo? E dire che lui, al contrario di Damiano che ha sempre puntato al Giro, avrebbe ben potuto farlo visto che ha un calendario ben diverso. [quote]però Gabri, c'è da mettere in preventivo un aspetto non trascurabile: e se ci stessimo sbagliando sul potenziale di Cunego? e se non fosse questo campione che io e te riteniamo essere? [/quote] Dipende da cosa tu ritieni sia, Goodwood...Io mi baso su ciò che ha dimostrato finora (ed è tantissimo), sperando magari che alla prossima Liegi non becchi un altro Boogerd che gli fa il buco... E, ma lo so che quest' ultima è quasi sicuramente una pia illusione, si rivedano dei GT senza fenomeni extraterrestri. Ciao!


Donchisciotte - 08/10/2006 alle 16:37

Dunque, l'ossimoro della maturazione tardiva/precoce è piuttosto strano. La normalità delle cose vuole che un ciclista inizi ad essere quello che è dopo un paio di anni di professionismo, si paga lo scotto del passaggio e poi si comincia davvero. Ricordo solo Gimondi che , a 23 anni, neoprofessionista, vinse il Tour, gli altri, in genere, hanno un paio d'anni di apprendistato ( per fare due esempi, come Pantani , passato professionista a 22 anni, c'era allora il blocco olimpico , come Cunego, passato, credo, a 20 o 21 anni). Poi ci sono le maturazioni tardive che, come spiega Morris, ci sono sempre state anche se negli ultimi anni di più. Quando si comincia, però, non si torna indietro come il gambero. Ci possono essere infortuni o accidenti vari a rallentare ma una volta cominciato se si sta bene si è protagonisti e basta. Pantani , fra incidenti vari, dopo il 1994 ( inizio, appunto) se andava al Tour almeno vinceva due tappe e facva il record dell'alpe d'Huez ( poi ci fu l'incidente Casartelli e il Tour, per lui, finì), nel 1997, fra incidenti e bronchiti, arrivò terzo e vinse due tappe ( fra cui Alpe d'Huez con record). Cioè, se si inizia, poi non si fanno esperienze, si segue una maturazione costante fino all'acme dei 27/31 anni. Cunego, invece, ha vinto la lotteria del Giro 2004 senza avversari pompato dai media, poi un anno con la mononucleosi (................) e con il fisico da scheletrino, quest'anno al Giro si fa staccare da Simoni ( 35 anni e non un fuoriclasse,quello che fino all'anno scorso era il demonio), fa un Tour di mezzecalzette dopatissime e non riesce a brillare più di tanto.La maglia bianca è bella per uno che non ha ancora vinto niente, non per uno che ha già iniziato a vincere grandi corse. Ora questo ha una causa. e la causa è la sopravvalutazione del 2004 e il ricorso a certi preparatori. Chi ha iniziato a vincere a 23 anni , non fa anni di mediocrità e poi matura a 28. Non è normale. Perciò dico che se non vince il Giro 2007 ( quando avrà 26 anni, essendo passati 8 mesi dal venticinquesimo compleanno) sarà un corridore fortemente ridimensionato, da classiche e basta , non da GT come vuole l'ambizione sua, degli sponsor e dei tifosi. Ovviamente un corridore da classiche può anche essere un campione, ma non è questa la sua ambizione e di chi lo circonda. Poi se dovesse davvero essere l'ossimoro umano dalla maturazione precoce/tardiva, beh..... sarebbe interessante, quasi stupefacente..... Quanto alla psicopatia che mi affliggerebbe, Gabri, ti assicuro che ne avrei di motivi per diventarlo sul serio ( magari lo sono già, chi può dirlo?), ma fra i motivi Cunego non c'è. magari fosse un motivo così piccolo, ci metterei la firma. Poi vorrei anche dire, non so chi l'ha detto e a proposito di che, ma io, sinceramente non credo, facendo un discorso generale, che quei cinque/ sei preparatori che dominano il mercato che poi, come pare mostrare l'inchiesta su Fuentes, si servono magari di laboratori sparsi nel mondo, ecco, non credo siano tanto pagati per preparare tabelline di allenamento. Altrimenti posso pure credere a Armtrong che diceva di pagare un miliardo e mezzo ferrari per farsi preparare le diete. Detto tutto ciò, ribadisco che nella schfezza generale dei dirigenti ciclistici mi pare legittimo che un tifoso farnetichi per giustificare il suo idolo.


THE DOCTOR - 08/10/2006 alle 19:43

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] La Freccia non credo sia particolarmente adatta a lui, e infatti anche Bettini che tra gli uomini da classiche è quello che più gli somiglia l' ha corsa solo tre volte in carriera rimediando un 12°, un 19° ed un 20° posto. Credo che Damiano possa fare decisamente meglio di Bettini - in fondo l' ha corsa una volta ed ha fatto 14° nonostante [u]la tendinite che l' affliggeva ed un' ulteriore botta allo stesso ginocchio contro le transenne sul Muro [/u]- però non sarà mai il favorito come sarebbe per corse come Liegi o Lombardia, è troppo corta e c'è poca selezione, è più adatta a Valverde che a lui a mio parere. [/quote] Chi è Ken il Guerriero...:Od:


aranciata_bottecchia - 08/10/2006 alle 23:14

Carissimo Morris, ho letto con immenso piacere il tuo intervento in risposta a Gabri: forse un paio di passaggi devo ancora elaborarli bene prima di assimilarli, ma vi ho trovato numerose risposte, con grande soddisfazione. Se ho capito bene dovresti aggiungere altre considerazioni, dopodichè ti rivolgerò una domanda sulla "magrezza" degli atleti. Ciao! (e grazie).


aranciata_bottecchia - 08/10/2006 alle 23:26

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Chi ha iniziato a vincere a 23 anni , non fa anni di mediocrità e poi matura a 28. Non è normale. Perciò dico che se non vince il Giro 2007 ( quando avrà 26 anni, essendo passati 8 mesi dal venticinquesimo compleanno) sarà un corridore fortemente ridimensionato, da classiche e basta , non da GT come vuole l'ambizione sua, degli sponsor e dei tifosi. Ovviamente un corridore da classiche può anche essere un campione, ma non è questa la sua ambizione e di chi lo circonda. Poi se dovesse davvero essere l'ossimoro umano dalla maturazione precoce/tardiva, beh..... sarebbe interessante, quasi stupefacente..... [/quote] Esatto. Non condivido alcuni passaggi del tuo intervento (ma ti assicuro che non intendo dare vita ad un ping pong), però questo che ho citato fotografa bene l'attimo, l'istante che precede la stagione che comincerà nel 2007. Se l'anno prossimo non sfonderà come spera nei GT, sarà come avere tracciato una linea netta che separa due epoche, sarà come partire da zero e la sua sarà l'avventura di quelli che, a torto o ragione, vengono giudicati protagonisti di maturazioni tardive. maturazioni che certamente ci sono sempre state (Anquetil dovette aspettare quattro anni prima di vincere il suo secondo Tour de France, per esempio), ma gli "zambottini", come li chiama Morris, quelli no, quelli sono precipuamente un segno dei tempi moderni. In verità mi auguro davvero che Cunego l'anno prossimo vinca un paio di classiche pesanti, solo così sopirebbe le mie preoccupazioni, perchè delle corse a tappe mi sono nauseato parecchio. Ciao!


Claudio82 - 09/10/2006 alle 01:09

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Giocate pure. [/quote] Claudio, fai esprimere questi voti a Cunego, prima, e poi tu limitati ad essere d'accordo con lui. Facciamo una cosa? Scrivi finalmente un post di ciclismo, e dacci le tue valutazioni sui suscritti ciclisti nell'arco della stagione 2006. P.S.: Vinokourov ¨¨ con la "V"; avresti dovuto usare l'accortezza usata per Popovych. [/quote] Vero, avrebbe dovuto usare la V. La traslitterazione dal cirillico risulta essere "Vinokurov", anche la "O" che scriviamo abitualmente dopo la "K" sembra essere un francesismo. [/quote] Fossi in te mi concentrerei sull'italiano.


Goodwood - 09/10/2006 alle 13:54

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] Caro Goodwood, concordo con la valutazione che dai del valore di Damiano, senza dubbio. Ma, attenzione, questo non vuol certo dire, almeno nel mio caso, che sia da ritenersi la reincarnazione di Hinault, sia in senso assoluto che soprattutto relativo al ciclismo moderno, che è profondamente diverso da quello di 15 anni fa ed è quello nel quale Damiano deve vivere ed operare. Non condivido quindi le assurde, esageratissime pretese che il clan dei filobassiani sta manifestando nei confronti di Damiano (la Roubaix, ma mi facciano il piacere...)[/quote] si si, concordo in pieno. per quanto mi riguarda ogni valutazione, ogni aggettivo che utilizzo in riferimento a Cunego deve essere rapportato al contesto attuale e non, come hai giustamente puntualizzato, in senso assoluto. quindi Hinault e Roubaix non hanno alcun senso. parliamo di un giovane atleta che può vantare già un ottimo palmares e non solo... nel senso che oltre ai trofei messi in bacheca ha dato dimostrazione di essere potenzialmente un gran campione capace di dettar legge su più terreni. [quote]Questo però non vuol mica dire che lo vedremo spuntare dal nulla al Giro, a parte la Liegi sono sicura che come al solito lo vedremo protagonista (anche se magari non vincente perchè non ancora al top)[/quote] vedi, è proprio questo a mio avviso un errore nella gestione del Cunego corridore! una corsa come la Liegi, ovvero una classica monumento ritagliata su misura per Cunego, non può essere considerata un obbiettivo non fondamentale. quello che voglio dire è che vorrei vedere Cunego parteciapre alla Liegi per vincerla, quindi arrivarci al top della condizione. certo, poi oggettivamente sarebbe problematico (ma non impossibile) arrivare a fine Giro in condizione, ma proprio per questo credo che si potrebbe provare a lasciar perdere il Giro e puntare al Tour: classiche, Tour, Mondiale. non mi pare impossibile. [quote]Insomma, non vedo motivi per giudicare il suo calendario "povero", almeno finora, anzi Damiano è sempre stato un corridore che corre anche troppo, e spesso gli è stato rimproverato (anche da me). Se Damiano baratterà un po' di quantità con la qualità degli obiettivi non avrò niente da ridire. Certo se però intende trasformarsi in un Valverde [i]new style[/i], che non corre quasi mai, allora sarò la prima ad inca.zzarmi. Ma non credo succederà.[/quote] ecco, perfetto. deve barattare quantità con qualità. non serve che vada a vincere corse di seconda fascia, un atleta con un motore come il suo deve puntare in alto, alle corse monumento. non serve che corra 6 mesi, ne bastano 3 fatti bene (Marzo-Aprile, Luglio, Ottobre). [quote]Ci sono dei distinguo da fare, perchè sono corse molto diverse tra loro e anche nella posizione in calendario. La Sanremo: no, non sono assolutamente d' accordo con chi la giudica una corsa adatta a Damiano, sia perchè è indisputabilmente una corsa per velocisti e Damiano non lo è, sia perchè nello specifico fino a quando Damiano avrà tra i suoi obiettivi il Giro non potrà MAI essere competitivo alla Sanremo, che è troppo lontana in calendario.[/quote] beh Gabri, la Sanremo non è propriamente una corsa per velocisti. è sempre una classica lunga che arriva ad inizio stagione. diventa per velocisti nel momento in cui nessuno fa la differenza negli strappi. in ogni caso Zabel e Freire sono certamente uomini veloci, ma sono soprattutto grandissimi campioni capaci di vincere classiche e mondiali. sai bene quanto hanno faticato Cipo e Petacchi per vincerne una. alla Sanremo è ancora possibile far la differenza, un Bettini o un DiLuca o un Cunego in codizione possono far la differenza sul Poggio e arrivare soli o in gruppetto ristretto al traguardo. perchè Gabri, Cunego la "sparata" ce l'ha nel DNA. [quote]La Freccia non credo sia particolarmente adatta a lui, e infatti anche Bettini che tra gli uomini da classiche è quello che più gli somiglia l' ha corsa solo tre volte in carriera rimediando un 12°, un 19° ed un 20° posto. Credo che Damiano possa fare decisamente meglio di Bettini - in fondo l' ha corsa una volta ed ha fatto 14° nonostante la tendinite che l' affliggeva ed un' ulteriore botta allo stesso ginocchio contro le transenne sul Muro - però non sarà mai il favorito come sarebbe per corse come Liegi o Lombardia, è troppo corta e c'è poca selezione, è più adatta a Valverde che a lui a mio parere.[/quote] beh, il Muro di Huy è un muro particolare. è lungo circa 1km, pendenze impossibili senza pausa: sui muri sali di potenza ( e non a caso il Fiandre è adatto a passisti veloci e non a scalatori), sul muro di Huy invece lo scalatore in condizione fa la differenza. Bettini non è mai arrivato brillantissimo alla Freccia, e spesso non l'ha corsa a tutta in funzione della Liegi. chiaramente è una mia semplice considerazione, ma un Cunego alla Freccia lo vedo alla grandissima. [quote]Per il Tour dipenderà moltissimo dai percorsi; di sicuro il tipo di corsa per passistoni che è ormai diventato non lo favorisce, nè lo fa la giovane età. Non direi che sia "ampiamente" alla sua portata, anche se sono sicura che potrebbe vincerlo in futuro.[/quote] Gabri, se Cunego ritrova una certa continuità in salite lunghe credo che il Tour sia alla sua portata. è vero, c'è tanta pianura e cronometro, ma il Tour si può ancora vincere in salita. [quote]Quanto al Mondiale, per esservi protagonisti ci sono due condizioni di base, essere convocati ed essere il capitano, cosa che fino a quando durerà l'era di Bettini è impossibile.[/quote] comunque Bettini non è un tiranno che vuole sempre essere il capitano unico: mi pare che il mondiale appena concluso sia stata la prima occasione in cui Bettini lo sia stato. e comunque anche in questa occasione gli altri hanno avuto lle loro possibilità di ben figurare, su tutti Rebellin che nel finale di corsa si è giocato le sua carte. piuttosto l'aspetto fondamentale è il percorso... chiaramente percorsi come Salisburgo o Zolder difficilemnte sono adatti ad un corridore come Cunego. [quote][quote]vedi Gabri, chiaramente l'anagrafe è dalla parte di Damiano, però questa non può essere una scusa sempre da tirar fuori quando le cose vanno male.[/quote] Beh Goodwood, nel caso dei GT sicuramente sì, e non si tratta di una scusa ma di prendere atto del FATTO che i GT sono vinti da vecchietti iperwattati.[/quote] come sempre sorvolo sulla questioni doping... [quote]Ti ho già detto cosa ne penso...e in ogni caso, ma quando mai Valverde ha combinato qualcosa alla Sanremo? E dire che lui, al contrario di Damiano che ha sempre puntato al Giro, avrebbe ben potuto farlo visto che ha un calendario ben diverso.[/quote] si, al momento Valverde alla Sanremo non ha fatto grossi numeri, però classiche, Tour, Vuelta e mondiale..... ti pare poco? e comunque vedrai che prima o poi Valverde farà sua la Sanremo.... [quote]Dipende da cosa tu ritieni sia, Goodwood...Io mi baso su ciò che ha dimostrato finora (ed è tantissimo), sperando magari che alla prossima Liegi non becchi un altro Boogerd che gli fa il buco... E, ma lo so che quest' ultima è quasi sicuramente una pia illusione, si rivedano dei GT senza fenomeni extraterrestri.[/quote] abbi fede Gabri... gli extraterrestri non esitono;)


magic box - 09/10/2006 alle 14:29

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] mi sembra un programma "povero". chiaramente "povero" rapportato al valore di Cunego che, almeno personalmente, credo sia enorme e unico nel panorama ciclistico mondiale.[/quote] Caro Goodwood, concordo con la valutazione che dai del valore di Damiano, senza dubbio. Ma, attenzione, questo non vuol certo dire, almeno nel mio caso, che sia da ritenersi la reincarnazione di Hinault, sia in senso assoluto che soprattutto relativo al ciclismo moderno, che è profondamente diverso da quello di 15 anni fa ed è quello nel quale Damiano deve vivere ed operare. Non condivido quindi le assurde, esageratissime pretese che il clan dei filobassiani sta manifestando nei confronti di Damiano (la Roubaix, ma mi facciano il piacere...) Quanto al suo calendario prossimo venturo, è comprensibile che punti al Giro, e quindi la prima parte della sua stagione è per forza di cose condizionata da questa scelta. Questo però non vuol mica dire che lo vedremo spuntare dal nulla al Giro, a parte la Liegi sono sicura che come al solito lo vedremo protagonista (anche se magari non vincente perchè non ancora al top) in altre corse, probabilmente più importanti di quelle che sono state scelte quest' anno per favorire la sua ripresa psicofisica dopo l' annus horribilis 2005. Poi c'è il finale di stagione, e anche qui sono sicura che Damiano correrà molto come ha sempre fatto quando ha corso solo il Giro. Ha sempre corso tutte le classiche italiane e S. Sebastian, Zurigo e Lombardia, anche l'anno scorso pur in condizioni precarie l' ha fatto. Insomma, non vedo motivi per giudicare il suo calendario "povero", almeno finora, anzi Damiano è sempre stato un corridore che corre anche troppo, e spesso gli è stato rimproverato (anche da me). Se Damiano baratterà un po' di quantità con la qualità degli obiettivi non avrò niente da ridire. Certo se però intende trasformarsi in un Valverde [i]new style[/i], che non corre quasi mai, allora sarò la prima ad inca.zzarmi. Ma non credo succederà. [quote] lo ripeto, Sanremo Freccia, Amstel, Liegi, Tour, Mondiale è ampiamente alla sua portata.[/quote] Ci sono dei distinguo da fare, perchè sono corse molto diverse tra loro e anche nella posizione in calendario. La Sanremo: no, non sono assolutamente d' accordo con chi la giudica una corsa adatta a Damiano, sia perchè è indisputabilmente una corsa per velocisti e Damiano non lo è, sia perchè nello specifico fino a quando Damiano avrà tra i suoi obiettivi il Giro non potrà MAI essere competitivo alla Sanremo, che è troppo lontana in calendario. La Freccia non credo sia particolarmente adatta a lui, e infatti anche Bettini che tra gli uomini da classiche è quello che più gli somiglia l' ha corsa solo tre volte in carriera rimediando un 12°, un 19° ed un 20° posto. Credo che Damiano possa fare decisamente meglio di Bettini - in fondo l' ha corsa una volta ed ha fatto 14° nonostante la tendinite che l' affliggeva ed un' ulteriore botta allo stesso ginocchio contro le transenne sul Muro - però non sarà mai il favorito come sarebbe per corse come Liegi o Lombardia, è troppo corta e c'è poca selezione, è più adatta a Valverde che a lui a mio parere. L' Amstel non saprei, tra le classiche di primavera è quella che conosco meno, ma di sicuro non è impegnativa e anche lì Bettini ha sempre fatto male (tranne un terzo posto). La Liegi è invece perfetta e Damiano la adora, quindi mi aspetto altre soddisfazioni a raffica. Per il Tour dipenderà moltissimo dai percorsi; di sicuro il tipo di corsa per passistoni che è ormai diventato non lo favorisce, nè lo fa la giovane età. Non direi che sia "ampiamente" alla sua portata, anche se sono sicura che potrebbe vincerlo in futuro. Quanto al Mondiale, per esservi protagonisti ci sono due condizioni di base, essere convocati ed essere il capitano, cosa che fino a quando durerà l'era di Bettini è impossibile. Anche nell' unica occasione nella quale era impossibile non convocarlo, il magico 2004, ha corso senza la squadra. [quote]vedi Gabri, chiaramente l'anagrafe è dalla parte di Damiano, però questa non può essere una scusa sempre da tirar fuori quando le cose vanno male.[/quote] Beh Goodwood, nel caso dei GT sicuramente sì, e non si tratta di una scusa ma di prendere atto del FATTO che i GT sono vinti da vecchietti iperwattati. [quote]deve dimostrare di poter correre la Liegi da favorito assoluto, idem la Sanremo, idem il Giro, il mondiale e le altre classiche. Valverde già lo fa, per quale motivo lui no?[/quote] Ti ho già detto cosa ne penso...e in ogni caso, ma quando mai Valverde ha combinato qualcosa alla Sanremo? E dire che lui, al contrario di Damiano che ha sempre puntato al Giro, avrebbe ben potuto farlo visto che ha un calendario ben diverso. [quote]però Gabri, c'è da mettere in preventivo un aspetto non trascurabile: e se ci stessimo sbagliando sul potenziale di Cunego? e se non fosse questo campione che io e te riteniamo essere? [/quote] Dipende da cosa tu ritieni sia, Goodwood...Io mi baso su ciò che ha dimostrato finora (ed è tantissimo), sperando magari che alla prossima Liegi non becchi un altro Boogerd che gli fa il buco... E, ma lo so che quest' ultima è quasi sicuramente una pia illusione, si rivedano dei GT senza fenomeni extraterrestri. Ciao! [/quote] Come al solito, gabri sono d'accordo con te!!! :cool: Mi meraviglio che ci sia certa gente che pensa che se cunego non vinca il prossimo anno sia un fallito. Ma stiamo scherzando? Ma un po di equilibrio ogni tanto nelle valutazioni? Cmq sia, credo che questa ipotesi non esista in quanto credo che il 2007 sarà l'anno di Damiano!!! Viva gli atleti puliti:gruppo:


BJH* - 10/10/2006 alle 09:26

2005 disastroso, 2006 come già detto da 6-- ma lasciamogli almeno i meriti per il 2004. Se al giro non c'erano avversari è perchè quello era il meglio che si poteva reperire. Se uno fa sette Tour può dominarli da capo a piedi ma quando non si presenta mai a quella che rimane comunque una delle + importanti corse al mondo vuol dire che non è certo di vincere se no ci va di corsa. Idem per Basso e gli altri che quell'anno non c'erano. Gli assenti hanno sempre torto (a meno che come al tour 2006 non li abbiano fatti partire).


ciclgian - 10/10/2006 alle 10:52

[quote][i]Originariamente inviato da BJH* [/i] 2005 disastroso, 2006 come già detto da 6-- ma lasciamogli almeno i meriti per il 2004. Se al giro non c'erano avversari è perchè quello era il meglio che si poteva reperire. Se uno fa sette Tour può dominarli da capo a piedi ma quando non si presenta mai a quella che rimane comunque una delle + importanti corse al mondo vuol dire che non è certo di vincere se no ci va di corsa. Idem per Basso e gli altri che quell'anno non c'erano. Gli assenti hanno sempre torto (a meno che come al tour 2006 non li abbiano fatti partire). [/quote] Quello del 2004 rimane comunque un Giretto.


BJH* - 10/10/2006 alle 11:38

ribadisco è una delle corse + importanti al mondo giretto o non giretto, se non ci vai è perchè o te la fai sotto, o temendo di non reggere a lungo preferisci puntare al Tour, il resto son chiacchere. Se poi vogliamo guardare i primi dieci in classifica di tutti i GT pure qualche tour ha personaggi che non sono certo fenomeni nei dieci. Discorso ben diverso è dire che per essere un campione con la C maiuscola uno debba vincere anche fuori dall'italia e al di là del giro e che non debba avere quel giro come perla isolata nella sua carriera ma da qui a parlare di lotteria e di giretto ce ne passa perchè quel giretto non è il giro del lago d'iseo (che magari in omaggio alla Verbruggenite potrebbe un giorno diventare gara protour che lo sostituisce) e non è stato vinto con fughe bidone da mezz'ora.


aranciata_bottecchia - 10/10/2006 alle 11:43

Mah, il Touretto di quest'anno è stato inferiore al Giretto del 2004, ragione per la quale non condivido lo sbrodolarsi per la maglietta bianca. Però, detto tra noi, meglio un Giretto che una farsa come il Tour degli ultimi sette/otto anni.


gabri59 - 17/10/2006 alle 01:24

[b]@Morris[/b]: ti stai arrampicando sui vetri cercando scuse per non dover definire extraterrestre la prestazione di Basso al Giro, e oltre ad affermare gigantesche corbellerie come quelle che il doping non modificherebbe le realtà dei valori in campo e che Basso al Giro non sarebbe stato un extraterrestre, ti lanci (tu ed i tuoi accoliti) in un’ opera di “demolizione” di Cunego nel patetico (e naturalmente fallimentare) tentativo di dimostrare che sarebbe stato lui ad andare piano e non Basso ad andare troppo forte. Patetico naturalmente perché la realtà dei fatti continua a smentirvi impietosamente. D’ altronde, la frase con cui chiudi il tuo logorroico e spesso confuso e contradditorio post : [quote]In quanto al fuoriclasse, confermo: Cunego non lo è. Ma campione può diventarlo. [/quote] definisce chiaramente sia te che il tuo intervento. Ohibò. In altra parte del tuo post hai definito Basso un campione. Ma come può Cunego, che ha vinto più di Basso, non essere un campione se per te il varesino lo è? Chi è che soffre di “Bassite” qui, Morris? Questa mancanza di logica da parte tua è davvero sconcertante :Od: tanto più che in altre parti del tuo post ti contraddici pure e definisci anche Cunego un campione. L’ ennesima delle tue contraddizioni, che si sommano alle tante stupidaggini che “sputi” a dispetto della realtà dei fatti. Quello che mi irrita veramente è la faccia tosta con cui osi scrivere [quote]Non sono un tifoso di Basso e anche le pietre sanno quanto fossi interessato a Cunego[/quote] Che ipocrisia, Morris. Non sei un tifoso di Basso come non lo eri di Cunego, sei semplicemente una delle tante persone qui su Cicloweb che va dove gli conviene andare. I tuoi commenti in evidente malafede (perché non me la sento di insultare la tua intelligenza pensando che ci creda davvero) lo dimostrano. Come lo ha dimostrato il pistolotto celebrativo che scrivesti per celebrare le performances al Giro dell’Erede di Armstrong (erede anche nel tipo di PR sembrerebbe) A proposito del qual pistolotto tu affermi: [quote] le mie osservazioni su Basso non facevano riferimento direttamente al doping, ma sulla messa a punto del motore e della “carrozzeria” di un atleta. Non ho mai detto che questi lavori certosini, siano stati la causa del wattaggio e, tanto meno ho scritto che lui è serio e gli altri non lo sono. Ho fatto delle disquisizioni tecniche su una fotografia finale e se altri non si sono corretti come lui, i motivi non sono da ricercare sul fatto che lui si dopi e gli altri no, oppure che lui si sacrifichi e gli altri no![/quote] Eh, appunto Morris, [b]non l’ hai detto e quindi hai sottinteso il contrario[/b], soprattutto perché poi hai aggiunto una “provocazione” su Damiano citando invece i “camici bianchi , e spingendo Felice, se non ricordo male, a chiederti cosa volessi dire partendo da questa premessa, dato che tutti sono seguiti da un “santone”. Né tantomeno hai poi precisato quanto precisi solo ora, messo alle strette. Non cercare di prenderci per i fondelli, please. Sarebbe anche utile che tu riuscissi ad essere meno logorroico e contradditorio e più logico, perché nei tuoi interventi fiume, e segnatamente in questo, affastelli alla rinfusa osservazioni e relative teorie spesso in contraddizione tra loro in tutto o in parte, rendendo davvero arduo risponderti. A meno che naturalmente anche questo non sia un comportamento voluto, una cortina di fumo nella quale sparare a casaccio di tutto di più, sperando che le contraddizioni vengano seppellite dalla tonnellata di parole e che, sparando negatività a raffica, “qualcosa rimanga attaccato”, come direbbe un anglofono. E passiamo alla “teoria” che hai partorito, invano tesa a dimostrare che non è stato Basso ad andare innaturalmente forte al Giro ma Damiano ad andare piano. Tu scrivi: [quote]Atleticamente poi, dovresti chiederti quei perché che non ti chiedi mai e che in tutto il mio intervento non hai saputo leggere[/quote] No caro il mio Morris, non ho “letto” quello che avresti voluto tu, ma ho [i]letto[/i] eccome quello che hai scritto, ed infatti ti avevo quotato sbugiardando le affermazioni sulle quali si basava la tua singolare teoria. Cosa che peraltro non ho problemi a fare di nuovo, visto che devo constatare che insisti a dispetto dei fatti che ti ho sbattuto in faccia. Dunque, tu avevi scritto ( e tra l’ altro questo è un perfetto esempio di quanto stavo dicendo) [quote]Non ti sembra strano che un corridore dal fisico tendenzialmente tozzo, coi suoi bei muscolini, diventi l'anno seguente un ramoscello d'ulivo e due anni dopo, un piccolo "uomo michelin"?[/quote] Di fronte ad una foto che dimostrava chiaramente quale cazzata avessi detto, non hai potuto che fare marcia indietro, ripiegando stavolta su un [quote]Questo atleta ha aggiunto muscolatura a quella che aveva nel 2004[/quote] Ma poi, avendo evidentemente paura di un’ altra foto che avrebbe dimostrato che Damiano ha aggiunto nessuna muscolatura a quella del 2004, precisi: [quote]o meglio i muscoli li ha scolpiti assai[/quote] Ma pensa un po’. Damiano ha i muscoli scolpiti. Raro in un atleta, eh? E com’erano nel 2004? E come sono quelli dei suoi colleghi? Come? Scolpiti? Ma pensa un po’. Quindi la tua teoria delle “correnti alternate a livello fisico” perde la sua base, caro Morris. Rimane un atleta che l’ anno scorso si era presentato già in peso forma a inizio stagione e perciò è dimagrito troppo dopo, esponendosi tra magrezza e troppo stress alla malattia, errore che naturalmente non ha ripetuto . Ma se questi dimagrimenti eccessivi ti preoccupano, caro Morris, dovresti allarmarti e disquisire a lungo su quei corridori che dell’ eccessiva, impressionante magrezza hanno fatto una pratica costante, in primis proprio il tuo Basso o ad esempio Rasmussen, che sembrano anoressici tanto sono magri! Ma questo, che se non ricordo male per Jan rappresenta un “plus” in Basso, non ti interessa, perché ecco dove vuoi arrivare: [quote] questa corrente alternata l’ha pagata e la pagherà per sempre[/quote] E allora comincia la parte più spettacolare della tua arrampicata sui vetri, perché cerchi di far passare l’ idea che quest’ anno Damiano sia andato più piano che nel 2004, collezionando un’ impressionante raffica di inesattezze e bugie, anche stavolta platealmente contraddette dai fatti. Innanzitutto, continui imperterrito nell’ affermare che anche Simoni è andato più piano che due anni fa, affermando che non avrebbe ripetuto una performance come quella di Corno alle Scale, e dimenticandoti opportunamente del Finestre e del Bondone. Riguardo a Damiano, dimentichi che quest’ anno sulla Maielletta ha prodotto la migliore VAM della sua carriera, ad esempio. Sostieni che al Tour è stato grave che si sia fatto staccare da Moreau, e non citi invece allora, alla stressa stregua, Buffalo Gutierrez (e la sua comida), proprio perché riporterebbe il discorso sulla “comida”. Infine, Damiano quest’ anno ha sempre battuto/staccato gli avversari che batteva/staccava due anni fa. Già, ma i fatti non ti interessano, anzi glissi opportunamente proprio sui fatti, sputando sentenze del tutto prive di fondamento. In aggiunta, fai un discorso abbastanza confuso sulla preparazione per le corse a tappe, che nel marasma del tuo intervento sembra essere quella (e non la preparazione in generale) che tu chiami “teorie dei santoni” E già contraddici la tua teoria del danno permanente, affermando che la preparazione di Cunego [quote]s’è tradotta certamente in un miglior wattaggio[/quote] Ma cosa dici, Morris? Ohibò, ne ha subito un danno ma è cresciuto atleticamente? E’ evidente che quest’ ultima cosa è vera, ed è cosa peraltro normale, visto che, al contrario di Basso, Damiano è ancora un atleta in crescita. Peccato però che contraddica la tua teoria! E prosegui: [quote]ma anziché indirizzarlo verso una risultanza uniforme sul complesso del corridore, ha tolto verve alle sue condotte in salita, ed ha alzato quel cronometro [/quote] Cerchiamo di capirci. Questo è vero per la scorsa stagione, quando effettivamente Damiano ha lavorato parecchio sulla crono, migliorando anche molto, ma perdendo la sua agilità in salita. Non ne aveva comunque risentito a livello fisico, perché prima di ammalarsi andava forte, nulla di paragonabile al Di Luca che quest’ anno non va nemmeno a spingerlo e che hai tirato perciò in ballo del tutto a sproposito. Paragone più calzante sarebbe stato invece quello con il tuo Basso, che l’ anno scorso a cronometro era una vera e propria moto ma che ha incontrato difficoltà molto grosse in salita. Per questa stagione invece la preparazione di Damiano è stata diversa e quello che affermi, se riferito a quest’ anno, è una balla colossale. I FATTI, caro Morris smentiscono platealmente la tua bizzarra teoria che Damiano avrebbe perso le sue caratteristiche. Vediamo un po’. Sprint: se non avesse preso la ruota di Boogerd alla Liegi avrebbe sicuramente battuto Bettini e molto probabilmente Valverde . Per non parlare poi delle altre volate che ha vinto esattamente nello stesso modo in cui le vinceva due anni fa se non meglio, con una bici e più di vantaggio. Salita: Vedi sopra. Aggiungo solo che persino ad uno scalatore eccelso come Pantani è capitato di essere staccato in salita da gente che teoricamente non avrebbe potuto né dovuto farlo. Crono: Damiano sarebbe migliorato a cronometro? Ma va là. Damiano era migliorato parecchio a cronometro l’ anno scorso. Per quanto riguarda questa stagione, Damiano è tornato sui suoi passi ed a cronometro, rispetto all’ anno scorso, è sicuramente peggiorato (ma è migliorato in salita), e rispetto al 2004 forse in assoluto è migliorato un po’ ma non molto, paragonando il distacco praticamente identico preso da Gonchar nell’ ultima crono del Tour con quella del Giro di due anni fa, di lunghezza molto simile. Ma nelle altre crono dei GT è stato un disastro, dovuto a mio (e suo) avviso sia ad una posizione sbagliata (per lui) in bici - ed infatti ha corso l’ ultima crono del Tour sulla sua bici normale – sia ad una specie di complesso della cronometro che aveva sviluppato che lo faceva partire sconfitto in partenza molto di più di quanto nelle sue capacità, ed infine a percorsi i più sfavorevoli possibile. Per fortuna Damiano tutte queste cose le ha capite, ed infatti a fine mese andrà ad Huston per lavorare nella più avanzata galleria del vento con il miglior specialista dell’ ottimizzazione della posizione in bici, sperando di trovarne finalmente una redditizia. Ma soprattutto al Tour ha capito, toccato con mano direi, quanto conti la motivazione, la determinazione e la concentrazione, e non solo nell’ esercizio della cronometro ma nella corsa di tutti i giorni, nel tenere duro quando le condizioni della corsa sono proibitive. [quote]difensori dei programmi cuneghiani e dei relativi santoni. [/quote] Che faccia tosta hai Morris, che ipocrisia! IL DIFENSORE DEI PROGRAMMI DEI SANTONI SEI TU MORRIS, con gli elogi che fai a Basso e alla costruzione che ha fatto di se stesso mediante proprio quei santoni! E adesso passiamo alla terza parte della tua bislacca teoria. Dici che Damiano è un “atleta non molto comune fra i ciclisti di oggi, perlomeno in chi fonda il proprio ciclismo sulle corse a tappe” e che “le probabilità che il veronese possa essere il numero uno delle classiche nel futuro sono quadruple rispetto a quelle di medesimo ruolo nelle corse a tappe”, insomma gli dici (o gli intimi?) di lasciare il palcoscenico a Basso e di dedicarsi alle classiche come "Batoli". Insomma dici che Damiano, nonostante abbia già ottenuto infinitamente di più nei GT alla sua età rispetto al Cocco Del Palazzo Ivan Basso, dovrebbe lasciarli perdere perché è un brevilineo e darsi esclusivamente alle classiche. Ergo, vedendo che i GT sono monopolizzati da vecchietti costruiti, ne desumo che ritieni che Damiano non possa costruirsi con la stessa efficacia essendo un brevilineo, dato che inoltre il suo vantaggio naturale viene eliminato dall’ emodoping? E come mi spieghi i brevilinei (compreso lo stesso Damiano) che hanno vinto dei GT? E immagino che Damiano dovrebbe farsi da parte e lasciare il palcoscenico a Basso, il campione costruito dai santoni e a tavolino ancor più di Armstrong? Poi, nella tua ansia di propagandare l' inesistente peggioramento di Cunego, onde contrabbandare la legittimità di Basso, tiri in ballo anche la nuova posizione in bici di Damiano, dicendo che [quote]Il cambio di impugnatura in salita, forse ha significato un passo all’indietro per Damiano (...) la minor produttività in salita si nota. nel momento in cui raggiunge la soglia o la supera, si “accartoccia”, ed il suo movimento sui pedali tende ad assomigliare ad un salto screziato, a cui fa seguito una permanenza sulla sella molto più lunga del suo modus di due anni fa.[/quote] Quest’ultima osservazione è falsa, al contrario quest’ anno ho visto Damiano “en danseuse” molto di più del solito, e molto di più più di qualsiasi altro corridore. Ho pensato anche che fosse in parte a causa della nuova posizione in bici, decisamente troppo sdraiata in avanti per i miei gusti. Comunque, il suo rendimento in salita non è stato diminuito, perlomeno non rispetto al passato, anche se può darsi che lo sia stato rispetto alle sue potenzialità attuali …ma questo non possiamo saperlo. E prosegui con le panzane: [quote] indipendentemente dai wattaggi, il motore di Cunego, in salita, nel 2004, non si surriscaldava e la sua mente era libera al punto di non costituire un ostacolo alle traduzioni di corsa. Nel 2006, pur con punte di potenza superiori, il surriscaldamento è giunto sovente a incrinare la sua azione, ed ha leso la tenuta nervosa fino a provocare delle cadute di testa (come si dice nel gergo), sia al Giro che al Tour (vedasi la prima tappa pirenaica). [/quote] Balle, Morris. L’ unica grossa crisi al Giro Damiano l’ ha avuta sul Bondone, dove si è staccato nei primissimi km, segno che il surriscaldamento non c’entrava nulla. Dei Pirenei abbiamo già detto, ma evidentemente non sai leggere, e tra l' altro ti ricordo che si trattava di un falsopiano, non di una salita. Per il resto Damiano è sempre stato con i migliori o a ridosso dei migliori in salita: vaneggi. Poi a proposito del Giro ammetti: [quote]Bèh io non ho visto tutte le tappe[/quote] quindi probabilmente stai pontificando a vanvera su cose che nemmeno hai visto. Cosa che d’ altronde fai quando dici: [quote]Non dire sciocchezze: al Giro la CSC aveva incapsulato bene la corsa e non c’è mai stato un rischio, che fosse uno, di vedere azioni alla Pereiro Sio. La Lampre tirava o stava nelle prime posizioni per l’acuto di Damiano, che non è mai arrivato.[/quote] Dovresti essere tu ad evitare di dire sesquipedali sciocchezze come questa. Magari se ti fossi premurato di guardare la corsa prima di pontificare avresti evitato di fare pessime figure come questa . C’è stata ad esempio un’ occasione in cui una fuga con dentro Garate era a quasi 10 minuti e nessuno lavorava, CSC compresa. Inoltre, altri ti hanno già fatto notare come solo in un’ occasione la squadra abbia tirato per l’ acuto di Damiano che non c’è stato, altre due volte c’è stato un errore di valutazione del percorso fatta da Martinelli. Ma già, tu e i tuoi accoliti continuate come dischi rotti a ripetere le vostre bislacche teorie a dispetto dei fatti che vi vengono presentati e che le smentiscono. E continui a sparare ad alzo zero: [quote]Come uomo, mi sembra sempre più dipendente dagli altri e sempre meno autonomo. [/quote] No. Al contrario, è sempre più autonomo, anche se non ancora abbastanza per i miei gusti. Ma d’ altronde il tuo Basso è infinitamente più dipendente, quindi, fammi un piacere Morris: o si discute seriamente della dipendenza dei ciclisti dai DS, e quindi si parla di tutti; ma se deve diventare come è evidentissimo in questo caso nient’ altro che l’ ennesima scusa per il tiro al singolo piccione da parte tua e dei tuoi accoliti, allora non mi interessa e vi rido pure in faccia, perchè la vostra sesquipedale malafede è palese. Poi, ecco che cerchi di giustificare le famigerate maturazioni tardive, orrido frutto del ciclismo moderno, con un [quote]Ognuno ha le sue maturazioni, le tardive ci sono sempre state anche quando non esistevano i santoni, [/quote] Ma fammi il piacere, Morris. Erano rare (e lo sai benissimo…), non la norma come oggi quando si vedono atleti ben oltre l’ età del picco fisiologico della potenza aumentare per miracolo e di tanto il loro wattaggio. Sia di anno in anno (come Basso) che di colpo (come Gutierrez). Suvvia, sappiamo benissimo come questo genere di miracolo sia possibile, stai forse cercando di negarlo? [quote]Continuare con la storia degli anni, è il miglior modo per distruggere o deviare la psicologia dell’atleta in questione, in quanto si creano in lui giustificativi che frenano il suo rapporto con lo sport[/quote] Cerchiamo di capirci: oggi che i campioni del pedale sono costruiti in laboratorio ed emergono a tarda età, tranne rarissime eccezioni, in che modo prendere atto di questa realtà diventa “creare dei giustificativi” (suppongo volessi usare il sostantivo “giustificazioni”, giustificativi è un aggettivo)? Poi, continuando a cercare di "normalizzare" la prestazione di Basso, affermi: [quote]Io di extraterrestre, o meglio di robot impiantati su un corpo d’apparenza umana, ne ho visto uno solo e non si chiama Eddy Merckx, ma Lance Armstrong. Tutti gli altri, pur con prestazioni stupefacenti o meno, sono dediti al latte della stessa mucca, magari differenziano meglio l’assunzione. E’ la mia opinione. [/quote] Che non condivido e che i fatti smentiscono clamorosamente. Se non vedi gli extraterrestri che tutto il mondo vede, hai bisogno di buoni occhiali. D' altronde, sulla stessa falsariga affermi anche che il doping non altera i rapporti di forza... Roba da matti! E poi inizi il delirio: [quote]basta con questa CSC, [/quote] che mi ricorda la Gewiss del 2004, e non solo a me a quanto sembra, visto che sui forum mondiali è presa di mira per le prestazioni stupefacenti del collettivo ed i grandi salti di qualità di chi ci va a correre [quote]questi 24 anni (che sono 25 nella realtà)[/quote] che sono 25 dal 19 settembre nella realtà. Fino a quando qualcuno non compie 25 anni non li ha, a dispetto della bizzarra teoria che condividi con i tuoi accoliti. [quote]Un campione con le palle, non si fa staccare[/quote] DILLO A BASSO ALLORA che non ha avuto le palle per essersi fatto staccare da Armstrong!. Ma come puoi scrivere una simile scempiaggine? Uno non si deve fare staccare da uno che produce molti ma molti più watt? Deliri forse? Da quando in qua “le palle” suppliscono alla mancanza di watts? [quote]La verità è che Damiano, nel 2006, ha dimostrato di non saper tenere le salite come nel 2004. [/quote] BALLE MORRIS, [b]BALLE COLOSSALI[/b], come già ampiamente dimostrato, è inutile che provi a rifilarcele. Cunego è andato PIU’ FORTE quest’ anno in salita rispetto al 2004, la differenza è che due anni fa al Giro non c’erano extraterrestri. [quote]Ivan non aveva il talento brillante e le fortune di nascita di Damiano, ma ha saputo crescere (…)E’ poi andato a prendersi l’unico “vestito” che l’avrebbe reso elegante e campione, e lo ha fatto con l’unico stile a disposizione. Devo disprezzarlo per questo? No, lo applaudo. [/quote] Ed ecco l’ ennesima contraddizione. Con questo difendi ed applaudi proprio quei santoni in camice bianco sui quali lanci strali, ma solo se si parla di altri corridori. Se si parla di Basso sono ok. Predichi bene e razzoli male, Morris, come si suol dire… [quote]Cunego, che di “vestiti” possibili ne aveva diversi, s’è incaponito su quello di Basso[/quote] I risultati e la naturale predisposizione mostrata indicano che è vero l’ esatto contrario, è Basso che, esattamente come Armstrong, si è costruito mediante i camici bianchi, trasformandosi da corridore da classiche in corridore da GT, ed entrando a far parte dell’ormai enorme e tristissima casistica dei corridori maturi dalla tardiva esplosione. [quote]Le radioline sono funzionali all’unico abito di Basso, mentre sono in Cunego una ulteriore dimostrazione della poca personalità che possiede[/quote] [img] http://www.ten-tenths.com/forum/images/smilies/rofl1.gif[/img] Ma non ti accorgi di quanto questa tua palese parzialità ti renda assolutamente ridicolo, oltre che totalmente non credibile? [quote]La Liegi deve essere sempre un obiettivo per chi corre da campione e la possiede nelle proprie caratteristiche[/quote] Parli di Damiano come spesso ti accade (a te ed ai tuoi accoliti) completamente a vanvera, vedo che il concetto non ti entra nella zucca: [i] Damiano ha corso la Liegi negli ultimi due anni, ha detto che adora quella corsa e che sarà un obiettivo fino a quando correrà.[/i] Ti spiacerebbe prenderne atto e piantarla con questo martellamento che non ha alcun senso, se non quello ormai estremamente evidente da parte tua e dei tuoi accoliti di spalare m…? Aspetto ancora, tra l’ altro, di sentirti fare questo discorso per Basso. Anche lui ha la Liegi nelle sue caratteristiche, o te ne sei dimenticato? Sì, te ne sei VOLUTAMENTE dimenticato, ma già, non possiamo certo aspettarci imparzialità da parte tua e dei tuoi accoliti! [quote]Le classiche di primavera, Cunego, le può e le deve correre, perché sono le uniche gare, salvo la Roubaix, che può vincere anche senza essere al 100%, come ha dimostrato nel Lombardia 2004[/quote] Niente affatto, al Lombardia Damiano era al 100%, era nel suo secondo picco di forma. Piuttosto, era stanco perché quei geni che lo gestiscono l’ avevano spedito negli USA all’ Interbike la settimana prima, ma d’ altronde quest’ anno Damiano ha vinto il Trentino, è corso all’ aeroporto per Liegi e per poco non vinceva. E’ assolutamente straordinario. [quote]Queste corse vanno curate, sia che l’obiettivo principe sia il Giro o il Tour. Si collimano benissimo coi tanto decantati due picchi di forma. [/quote] Stupidaggini. Le classiche di primavera si sposano benissimo con il Tour, non con il Giro, e lo sanno anche i sassi tranne che te, evidentemente. [quote] Se l’obiettivo è quello di vincere il Tour o cogliere il podio, la miglior preparazione è quella di correre il Giro. Chi correva solo il Tour? Robocop, ispirato e dipendente da un santone coordinatore di una tela poliforme….. [/quote] [b]Anche Basso[/b] fino all’ anno scorso…. E un’ infinità di altri corridori. Quest’ anno al Tour di corridori che avevano corso il Giro in classifica c’era il solo Damiano. [quote]La convinzione che si debba correre sempre una corsa a tappe in un anno, è figlia dei santoni e Damiano si è adeguato…..con l’aggravante di non capire che il suo terreno immediatamente naturale, è proprio fatto di quelle classiche che l’han visto quasi sempre assente. [/quote] STUPIDAGGINI. A parte il fatto, Morris, che è una sesquipedale stupidaggine affermare che Damiano sia stato “quasi sempre assente” nelle classiche, te lo richiedo allora, visto che continui a non rispondermi e a non spiegarti: secondo te Damiano dovrebbe correre due GT e le classiche al top? Ohibò, santoni o non santoni, nessuno è in grado di farlo. O dovrebbe correre solo due GT? O un GT e le classiche come vuol fare? Inoltre, sono costretta per l’ ennesima volta a farti notare che la realtà dei fatti contraddice platealmente le tue affermazioni: a 24 anni Damiano ha già corso ben 6 GT (4 Giri, 1 Tour ed 1 Vuelta), senza mai ritirarsi ed ottenendo come peggior risultato il 32? posto del suo primo GT a 21 anni, più un tot di classiche. Alla faccia dei dettami dei santoni che impongono di correre poco (e pochissimo da giovani) e che tu gli imputi, in evidente malafede, di seguire. Dici corbellerie, Morris, [b]quello che ha sempre seguito i dettami dei santoni è invece Basso[/b], che all’età di Damiano poteva vantare solo 3 GT (con due ritiri) e che ha corso per la prima volta in carriera due GT l’ anno scorso, a 27 anni. E Damiano ha tra l’ altro ottenuto risultati molto ma molto migliori di quanto avessero fatto Bettini e Basso alla sua età nei rispettivi campi. E tutto questo sono fatti, caro Morris, non ciance. [quote]Se tu credi che gli obiettivi adatti e raggiungibili di Basso, siano identici a quelli di Cunego, bonariamente significa che la “bassite” ti sta affiggendo fino alla cottura delle evidenze[/quote] Corbellerie, falsità, Morris. Damiano è molto più portato di Basso per i GT. Basso era un corridore da corse in linea che con l’ aiuto dei santoni in camice bianco si è trasformato poco alla volta in corridore da GT, proprio come Armstrong. [quote]nella corsa (il Lombardia) commise degli errori, ma capì una volta tanto istintivamente, che non poteva reggere Basso in salita, ed affrontò le asperità col suo passo senza snaturarlo [/quote] passo che quel giorno era superiore a quello di Basso, Boogerd ed Evans: si piantò sull’ accelerazione di Basso, ma poi ripartì e li riprese in cima (aveva solo più 4” allo scollinamento) [quote]Certo avere a che fare in uno sprint ristretto con l’eterno secondo tulipano ed il varesino senza sprint è assai più facile rispetto ad una volata con Valverde e Bettini[/quote] Appunto, come ti avevo detto è ben diverso, e tra l’ altro se Damiano non avesse preso la ruota di Boogerd che si è piantato avrebbe probabilmente vinto. Quindi non puoi parlare di stagione fallimentare come facevi. [quote]ma nello sport si cresce e niente è più funzionale all’evoluzione di frequenti confronti coi grandi. Dopo quel Lombardia per vedere Cunego al confronto con il top delle grandi corse di un giorno, s’è dovuto attendere appunto la Liegi 2006[/quote] E continui con le cavolate! Niente affatto, ha corso Freccia, Liegi, San Sebastian, Zurigo e Lombardia l’ anno scorso, e la Sanremo prima della Liegi quest’ anno. Ma naturalmente non era al top in nessuna di queste per svariati motivi. Alla tua ineffabile teoria sul doping rispondo nell' apposito thread. Saluti.


gabri59 - 17/10/2006 alle 01:42

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] parliamo di un giovane atleta che può vantare già un ottimo palmares e non solo... nel senso che oltre ai trofei messi in bacheca ha dato dimostrazione di essere potenzialmente un gran campione capace di dettar legge su più terreni.[/quote] Sì. infatti :) [quote]vorrei vedere Cunego parteciapre alla Liegi per vincerla, quindi arrivarci al top della condizione. certo, poi oggettivamente sarebbe problematico (ma non impossibile) arrivare a fine Giro in condizione, ma proprio per questo credo che si potrebbe provare a lasciar perdere il Giro e puntare al Tour: classiche, Tour, Mondiale. non mi pare impossibile.[/quote] Sfondi una porta aperta, anzi, spalancata, Goodwood. Anch'io penso che sia questo il programma ideale per Damiano e vorrei che lo seguisse fin dalla prossima stagione, soprattutto poi con l' aria che tira... [quote]il Tour si può ancora vincere in salita.[/quote] Beh, da quando sono comparsi gli armadi iperwattati è un po' dura... persino Pantani, scalatore eccelso, ha vinto per una serie di circostanze... Però voglio essere ottimista :) [quote]si, al momento Valverde alla Sanremo non ha fatto grossi numeri, però classiche, Tour, Vuelta e mondiale..... ti pare poco?[/quote] Beh, ha vinto finora due classiche, nessuna Vuelta, il Tour non l' ha mai nemmeno finito ed ha fatto collezione di secondi posti al Mondiale (lui che è sempre convocato, al contrario di Cunego). Non esageriamo... ;) Buonanotte! PS: sono sempre più convinta che Damiano dovrebbe cambiare nazionalità.


Morris - 17/10/2006 alle 03:00

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [b]@Morris[/b]: [/quote] Di questo tuo intervento si evidenziano due aspetti. Il primo, è un delirio da ricovero coatto che porterebbe i migliori analisti a farsi pizze di Pinel. Il secondo, direttamente collegato al primo, dimostra, lasciando a miglior sorte l’intrinseca comicità, una presunzione e un narcisismo tali, da fare di Gabry59, il miglior tecnico mai esistito nel ciclismo. Se fossi Cunego, mi palperei dove non arrivo e se fossi il suo manager, scriverei a Cicloweb, affinché un simile dannoso tifoso venga bannato. Tifare non significa indossare l’elmetto e difendere ogni aspetto del proprio idolo, come del resto è aberrante trasformare la passione del tifo, nella creazione di un nemico da impostare come il sacco per i pugili, aggiungendovi un relativo atteggiamento fanciullesco d’invidia. Tu sei uno stereotipo inavvicinabile di quello che non deve essere un tifoso e lo dimostri in ogni occasione. Nelle tradizioni popolari delle mie parti, atteggiamenti simili vengono accostati, sempre, alle vecchie zitelle. Che tu sia o meno zitella nella vita, non me ne può fregar di meno, ma che il tuo comportamento non giovi al tuo beniamino è palese e mi dispiace per lui. Detto questo, dopo essermi preso una vagonata di insulti come mai nella mia vita pubblica, mi aggiungo alla lista di chi con una come te non vuole avere più nulla a che fare. Come gli altri, finalmente, mi sono reso conto che il delirio non si corregge attraverso i mezzi del dialogo, poiché trattasi di malattia. Ed io non sono nemmeno uno di quelli, che ama prendere per il fondoschiena i fuori di senno. Prima però, voglio ricordarti che il vagone di dispregiativi chiamato Morris, contrariamente a te (per ora s’intende), qualcosa nello sport ha fatto, perlomeno quanto basta per quadruplicare ciò che può essere nelle tue intenzioni massimali, tanto personali quanto per l’idolo. Abbastanza per poterti dire, che di panini ne dovrai mangiare talmente tanti, da portare il tuo peso oltre i 120 chili. Ovviamente ti auguro di riuscirci, perché contrariamente a te, quando arrivo secondo, non dico di essere il primo dei puliti. Come vedi, se voglio, scrivo anche poco, mia cara signora con sindrome da zitella. Stia bene! Con ossequi. Morris


montblanx - 17/10/2006 alle 03:40

Caro Morris.. Gabri lo sa, e quindi non se la prenderà più di tanto.. è che lei ha il potere di stimolare la mia vena statistica (e per questo prima o poi mi banneranno :)) Ed anche stavolta non ho resistito.. volevo solo informarti che in un solo post la bilancia della tua gloria, fortemente pendente causa i complimenti e ringraziamenti che quotidianamente ricevi da tutti noi, si è pesantemente riportata in posizione di equilibrio. Così abbiamo scoperto, grazie a Gabri59, che [i]pontificando a vanvera, [/i] ci hai rifilato: [i] scempiaggine, inesattezze e bugie, Balle (duplice), una balla colossale, BALLE COLOSSALI ed è inutile che provi a rifilarcele,[/i] una sola [i] contraddizione, una bislacca teoria,[/i] non numericamente definite [i] gigantesche corbellerie, panzane, una provocazione, pistolotti (duplice), una sesquipedale stupidaggine, [/i] e non numericamente definite [i] sesquipedali sciocchezze, [/i] fino ad arrivare alle[i] stupidaggini e stupidaggini che sputi, [/i] Dopodichè il faro ha fatto luce su qualità a noi non note… siamo riusciti finalemente ad intuire che sei: [i] patetico (duplice), sconcertante, confuso (duplice), IL DIFENSORE DEI PROGRAMMI DEI SANTONI, faccia tosta, logorroico (duplice), contradditorio, in evidente malafede [/i] e poi anche, come se non bastasse [i] in sesquipedale malafede. Tu e i tuoi accoliti[/i]. Aggiunge. Ti invito a riflettere sul fatto che esiste anche [i] una una foto che dimostra quale cazzata avessi detto[/i] Possibile dunque che: [i] non ti accorgi di quanto questa tua palese parzialità ti renda assolutamente ridicolo, oltre che totalmente non credibile[/i] ? e poi che: [i]parli a vanvera, vaneggi, e non sai leggere ?[/i] Insomma: [i]non cercare di prenderci per i fondelli, le classiche di primavera si sposano benissimo con il Tour, non con il Giro, e lo sanno anche i sassi tranne che te, evidentemente.[/i] [i]Roba da matti! E tutto questo sono fatti, caro Morris, non ciance..[/i] Nonostante questo.. Non temere Morris... rimarrò sempre un tuo affezionatissimo sesquipedale accolito. :D Note linguistiche _____________________________________ Dal Dizionario della Lingua Italiana edizione 2004-2005 [i] Devoto Oli – Le Monnier [/i] [b] sesquipedale [/b]: (se-squi-pe-dà-le) agg. Corrispondente a un piede e mezzo; [i]laterizi s.[/i]: mattoni usati dagli antichi Romani, con lato di un piede e mezzo * fig. lett. Esageratamente lungo: [i]discorso s. , parole s.[/i]; * scherz.: naso. # Dal latino [i]Sequipedalis[/i] “di un piede e mezzo”|| Sec. XVI.

 

[Modificato il 17/10/2006 alle 04:05 by montblanx]


jerrydrake - 17/10/2006 alle 09:09

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] [quote]il Tour si può ancora vincere in salita.[/quote] Beh, da quando sono comparsi gli armadi iperwattati è un po' dura... persino Pantani, scalatore eccelso, ha vinto per una serie di circostanze... Però voglio essere ottimista :) [/quote] [/quote] L'essere talmente più forte degli altri in salita, tanto da provocare il crollo psicologico di Ullrich andandosene a 70 km dall'arrivo, non è una circostanza. Le circostanze, al limite, gli sono state avverse! Non dimentichiamoci che anche se Ullrich avesse limitato i danni sarebbero rimaste 2 tappe alpine (una cancellata dallo sciopero e quindi sicuramente una situazione sfavorevole a Marco). Pantani ha vinto meritatamente e senza nessun aiuto della fortuna un Tour in salita. Che Damiano abbia la forza per farlo è un altro discorso, ma se Pereiro è arrivato primo in Francia...


Subsonico - 17/10/2006 alle 14:36

A Gabry voglio dedicare un film di Tony Scott del '96. con Robert De Niro e Wesley Snipes. Si chiama "The Fan" Three-times MVP baseball player Bobby Rayburn (Snipes) joins San Fransisco Giants, and obsessive fan, whose profession is selling hunting knives, Gil Renard (De Niro) is excited over that. But Rayburn plays the worst season of his career and Renard tries to do everything to help him, but goes too far.


marco83 - 17/10/2006 alle 17:48

Possiamo dire di tutto e di più di Gabri, ma non si può certo dire che non sappia parlare (e scrivere) bene l'italiano. In università abbiamo un profe di Lingua Italiana che è semplicemente soporifero... vuoi tu dunque Gabri59 venire a sostituirlo, così se nn altro ci svegliamo un po' fuori? Almeno ti sfoghi con noi studenti a parlare di Basso e maturazioni tardive, salvaguardando Cicloweb! :Od: :Od:


zon - 17/10/2006 alle 18:00

[quote][i]Originariamente inviato da jerrydrake [/i] [quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] [quote]il Tour si può ancora vincere in salita.[/quote] Beh, da quando sono comparsi gli armadi iperwattati è un po' dura... persino Pantani, scalatore eccelso, ha vinto per una serie di circostanze... Però voglio essere ottimista :) [/quote] [/quote] L'essere talmente più forte degli altri in salita, tanto da provocare il crollo psicologico di Ullrich andandosene a 70 km dall'arrivo, non è una circostanza. Le circostanze, al limite, gli sono state avverse! Non dimentichiamoci che anche se Ullrich avesse limitato i danni sarebbero rimaste 2 tappe alpine (una cancellata dallo sciopero e quindi sicuramente una situazione sfavorevole a Marco). Pantani ha vinto meritatamente e senza nessun aiuto della fortuna un Tour in salita. Che Damiano abbia la forza per farlo è un altro discorso, ma se Pereiro è arrivato primo in Francia... [/quote] quelle sono state davvero circostanze e null'altro. Credo che a Cunego il tour piacerebbe possibilmente vincerlo in un'altro modo!


janjanssen - 17/10/2006 alle 18:04

[quote]Ma questo, che se non ricordo male per Jan rappresenta un “plus” in Basso, [/quote] ricordi male. gli eccessivi dimagrimenti sono sempre fonte (per me...) di preoccupazione. Indeboliscono l'atleta e lo rendono più sensibile agli insulti esterni...fredo, caldo, malattie infettive... Quindi non citarmi a sproposito...:D;) Non sono l'avvocato difensore di nessuno, ma credo che il linguaggio usato contro Morris , sia immeritato. Non è obbligatorio pensarla in modo eguale. Ciò era tipico solo dei regimi. Non puoi contrabbandare il tuo pensiero (e spesso i tuoi desideri..) per dati obiettivi. Cunego al giro 2004 è andato più piano del Cunego del giro 2006? Può darsi. So solo che nel giro più ricco di salite el ventennio, il 35 enne Simoni gli è arrivato DAVANTI, mentre il 33 enne Simoni nel 2004 gli era arrivato dietro. Extraterrestre anche Gibo? Su dai.....:bla: Morris conosce il loglio dal grano. E in Cunego ha visto grano, non loglio. Da qui a volere sostenere che ha avuto una stagione buona o ottima ce ne passa. Non è il primo talento che getta alle ortiche talenti. E non sarà l'ultimo. Se poi diventa anche vietato scriverlo, siamo messi bene. Tu sei ammalata di bassite. Vedi basso e scorgi il rosso della muleta. Parli di accoliti, di visionari, di malafede, di pazzia. Non hai capito nulla di questo forum. e di Morris in particolare. Morris E' basso, non tiene PER Basso. Sa che Ivan ha limiti che in un campione non devono esserci. Apprezza la sua maniacale voglia di preparazione, non certo le sue scelte. Ivan ha fatto il gregario in gioventù, non era "predestinato" a vincere. Ceccarini e Fuentes lo hanno forgiato? E' così difficile capire (io ho dovuto sbatterci il naso, Davide mi è testimone, ma è lecito sbagliare, diabolico perseverare..)quale sia COMUNQUE il ruolo di certa gente? ed è difficile capire che CHIUNQUE si rivolga a loro, non lo fa per sapere la percentuale di verdura nella dieta? Certe pratiche e certi allenamenti, in alcunie tipologie fisiche, hanno portato al disastro, non al miglioramento delle prestazioni. Morris lo ha scritto chiaro e non solo in questo topic (che sbadato...tu leggi solo i topic intestati a Cunego e forse quelli intestati a Basso....). Saronni, con la preparazione ed il preparatore di Moser è andato in pensione, non è maturato tardivamente. Parli di combriccola di bassiani come se si tratti di un reato e chi habbia mai osato tifare per Basso sia poco meno che un delinquente per di più stupido. Non è così, semplicemente. Uno può amare la bicicletta, il ciclismo, più di ogni attore. Morris lo vedo sopra ogni forma di tifo. Ma forse questo, non lo concepisci proprio. Si. Il tuo protezionismo è deleterio. Tifo cieco. E nel post contro Morris, inutilmente aggressivo. Si può discutere senza offendere, se interessa il confronto. se non interessa nessun confronto, cosa si vuole ottenere? Un "sano" litigio? Una scazzottata alla John Wayne? O solo fumo. Perchè si preferisce la rottura anche sul piano personale alla critica. Sono convinto che "a freddo" ti renderai conto che non stai facendo neanche gli interessi delle panetterie unite. Anzi. Stimoli a pretendere da Damiano più di quanto dia. Come l'alunno più bravo ed intelligente che se prende un sei , scontenta tutti. Insegnanti e genitori. Ciao, va. Morris è adultissimo. Tu adulta lo sei senza dubbio. Dirti che certi attacchi portano solo sconcerto, mi pare superfluo. Ma è così..... :boh:


Donchisciotte - 18/10/2006 alle 00:21

Condivido pienamente la risposta di janjanssen, sulla risposta insultante a Morris non posso dire nulla perché non ho letto tutta la filippica di gabri mi diverte se è breve, se si allunga lascio stare, penso sempre che ancora non ho letto tutto Tolstoi, perché leggere un delirio di cui hai capito tutto dopo due righe? Però non sono d'accordo che questo modo di fare di Gabri ( e di alcuni tifosi di Cunego) sia controproducente. Irrita in modo tale che poi tutti si sentono in dovere di intervenire per cui pare che quando si parla di Cunego si scateni il dibattito e l'interesse. Dibattito e interesse che non susciterebbe certamente la mediocre annata di Cunego. Dato che questo l'ho visto fare nel forum di Pantani, quando interveniva un tifoso di Cunego ( diciamo così), tifoso di lui quando una come me, che non si interessa di dilettanti o di corridori neoprofessionisti, nemmeno lo conosceva. Già allora veniva presentato come l'essenza del campionissimo, il Pantani pulito, già allora su un corridore neoprofessionista si scatenava l'incavolatura del forum di Pantani ( allora molto numeroso). E' una tecnica di comunicazione, grezza ma efficace. Spararle sempre più grosse ( nel 2004 era meglio di Hinault, era l'erede pulito di Pantani, poi torturato dalla squadra, dalla malattia, dalla cattiveria dei DS e di Simoni, poi umiliato da basso essenza dell'impero del male, poi un perseguitato dalla stampa, poi che deve cambiare nazionalità per sfuggire al massacro, poi che anche i suoi compagni non sono leali,poi che le salite del Giro 2006 sono collinette perchè gli organizzatori ce l'hanno con lui e vogliono far vincere dei vecchiacci immondi, poi va da un santone ma solo perchè così fan tutti, ma lui è uguale ma diverso, poi basso è sommerso da prove schiaccianti ma certo i tifosi sfegatati di Basso non se ne accorgono perché non sono obiettivi :o e via farneticando), spararle sempre più grosse, irritare, sollecitare la tigna di chi vuole ragionare ( come Janjanssen o Bottecchia o Morris) e creare dal quasi nulla un interesse su Cunego sproporzionato al valore mostrato fino a oggi . E' una rozza ma efficace tecnica comunicativa. Bisognerebbe divenire buddhisti, osservarla , sorridere e dimenticarla senza rispondere. Ci proverò.:^o^


pedalando - 18/10/2006 alle 00:55

Donchisciotte, a volte non mi trovo in sintonia con quanto scrivi. Ma questa volta meriti un :clap: Massimo rispetto (sempre).


magic box - 18/10/2006 alle 12:14

Beh Gabri, come al solito c'ha una pazienza e una puntualità nel rispondere a tutti che è fantastica :clap:. I tifosi di Basso come al solito sono poco obiettivi, e non tengono conto del fatto che all'età di Cunego, Basso non aveva ancora vinto niente se non la maglia bianca al Tour, mentre Damiano ha già vinto un Giro, un Lombardia e svariate altre corse, quindi prima di lanciarsi in affannosi pronostici meglio pensare fino a 10:nonono:. Considerando anche che bisognerà vedere come uscirà Basso da questa faccenda, e vogliamo tutti chiarezza, per il bene del ciclismo!!! Cmq per l'anno prossimo credo che a giugno ne sapremo di + sulle potenzialità di Damiano che secondo me sono immense:cool:


Reggio Emilia - 18/10/2006 alle 12:19

[quote][i]Originariamente inviato da magic box [/i] Beh Gabri, come al solito c'ha una pazienza e una puntualità nel rispondere a tutti che è fantastica :clap:. I tifosi di Basso come al solito sono poco obiettivi, e non tengono conto del fatto che all'età di Cunego, Basso non aveva ancora vinto niente se non la maglia bianca al Tour, mentre Damiano ha già vinto un Giro, un Lombardia e svariate altre corse, quindi prima di lanciarsi in affannosi pronostici meglio pensare fino a 10:nonono:. Considerando anche che bisognerà vedere come uscirà Basso da questa faccenda, e vogliamo tutti chiarezza, per il bene del ciclismo!!! Cmq per l'anno prossimo credo che a giugno ne sapremo di + sulle potenzialità di Damiano che secondo me sono immense:cool: [/quote] anche tu, comunque, come Gabri, non sapete minimamente affrontare un discorso senza metterci dentro la parola "Basso". Chemmifrega di quello che aveva vinto Basso a 23 anni? Qui l'argomento principale, e che ha infiammato un pò tutti, è il fatto che Cunego si sia dato un 8 come voto alla sua stagione. Siccome a 23 anni ha vinto Giro e Lombardia e quest'anno non ha vinto nulla di quel prestigio, l'8 mi sembra una votazione quantomeno eccessivo, se non ridicola.


janjanssen - 18/10/2006 alle 12:26

[quote][i]Originariamente inviato da magic box [/i] Beh Gabri, come al solito c'ha una pazienza e una puntualità nel rispondere a tutti che è fantastica :clap:. I tifosi di Basso come al solito sono poco obiettivi, e non tengono conto del fatto che all'età di Cunego, Basso non aveva ancora vinto niente se non la maglia bianca al Tour, mentre Damiano ha già vinto un Giro, un Lombardia e svariate altre corse, quindi prima di lanciarsi in affannosi pronostici meglio pensare fino a 10:nonono:. Considerando anche che bisognerà vedere come uscirà Basso da questa faccenda, e vogliamo tutti chiarezza, per il bene del ciclismo!!! Cmq per l'anno prossimo credo che a giugno ne sapremo di + sulle potenzialità di Damiano che secondo me sono immense:cool: [/quote] Tutti ammalati di bassite. E' un treat dedicato a Cunego, Basso che c'entra? Perchè lo tirate sempre in mezzo? Valutare la stagione di CUNEGO riguarda CUNEGO , non impropri confronti con altri. Se vogliamo dirla tutta, all'età di Cunego anche Ercole Gualazzini aveva vinto di meno. E che significa? Ha fatto una annata buona o no? e perchè? questo è il succo di sei (sei) pagine di commenti, sfociati in un inutile post pieno di insulti verso chi giudicava la stagione di Damiano inferiore alle attese. (per me addirittura negativa). Se i suoi tifosi si esaltano col duello vinto sul filo dei secondi con tale Fothen, direi si accontentano di poco. L'anno scorso Popovich ha vinto le stesse cose che ha vinto Cunego quest'anno. Perchè i giudizi su Popovich erano stroncature e quelli su Cunego devono essere per forza positivi? Fregatevene di Basso 25 enne e concentratevi su un ex numero uno al mondo che da due anni non vince una classica o una semiclassica o un giro breve prestigioso o un gt. Giro del trentino rules evidentemente....


Monsieur 40% - 18/10/2006 alle 12:35

...anzi, l'anno scorso Popovych vinse la Vuelta a Catalunya...


Frejus - 18/10/2006 alle 13:11

Facendo le debite proporzioni, che voto si sarebbe dato Cunego se avesse vinto quanto Bettini quest'anno?


antonello64 - 18/10/2006 alle 13:44

[quote][i]Originariamente inviato da Frejus [/i] Facendo le debite proporzioni, che voto si sarebbe dato Cunego se avesse vinto quanto Bettini quest'anno? [/quote] facendo le debite proporzioni, se quest'anno Cunego si è dato un bel 8, che voto si sarebbe dato nel 2004: 13, 14, o forse 15.


Frejus - 18/10/2006 alle 14:05

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Frejus [/i] Facendo le debite proporzioni, che voto si sarebbe dato Cunego se avesse vinto quanto Bettini quest'anno? [/quote] facendo le debite proporzioni, se quest'anno Cunego si è dato un bel 8, che voto si sarebbe dato nel 2004: 13, 14, o forse 15. [/quote] ...mi sa che ti stai tenendo un po' Basso :Od::Od:


magic box - 18/10/2006 alle 14:48

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Frejus [/i] Facendo le debite proporzioni, che voto si sarebbe dato Cunego se avesse vinto quanto Bettini quest'anno? [/quote] facendo le debite proporzioni, se quest'anno Cunego si è dato un bel 8, che voto si sarebbe dato nel 2004: 13, 14, o forse 15. [/quote] Mazza che simpatia che aleggia!! :OO: La stagione di Cunego, di un ragazzo di 25 anni che al 1° tour conquista la maglia bianca, arriva 4° al Giro, vince Trentino, Coppi e Bartali e altre corse e senz'altro almeno da 7!!! Ora se lui si è sopravvalutato di 1 punto non mi sembra nè scandaloso e nè bisogna farne dell'ironia! E' il 2004 che è un anno da 10 per lui, quest'anno senz'altro da 7, è andato un po al di sotto delle attese ma per il resto la stagione è stata buona!!! :nonono:


Frejus - 18/10/2006 alle 15:15

[quote][i]Originariamente inviato da magic box [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Frejus [/i] Facendo le debite proporzioni, che voto si sarebbe dato Cunego se avesse vinto quanto Bettini quest'anno? [/quote] facendo le debite proporzioni, se quest'anno Cunego si è dato un bel 8, che voto si sarebbe dato nel 2004: 13, 14, o forse 15. [/quote] Mazza che simpatia che aleggia!! :OO: La stagione di Cunego, di un ragazzo di 25 anni che al 1° tour conquista la maglia bianca, arriva 4° al Giro, vince Trentino, Coppi e Bartali e altre corse e senz'altro almeno da 7!!! Ora se lui si è sopravvalutato di 1 punto non mi sembra nè scandaloso e nè bisogna farne dell'ironia! E' il 2004 che è un anno da 10 per lui, quest'anno senz'altro da 7, è andato un po al di sotto delle attese ma per il resto la stagione è stata buona!!! :nonono: [/quote] ...andiamo proprio bene se si censura anche l'ironia... Take it easy Magic!! :cincin:


antonello64 - 18/10/2006 alle 15:17

[quote][i]Originariamente inviato da magic box [/i] Mazza che simpatia che aleggia!! :OO: La stagione di Cunego, di un ragazzo di 25 anni che al 1° tour conquista la maglia bianca, arriva 4° al Giro, vince Trentino, Coppi e Bartali e altre corse e senz'altro almeno da 7!!! Ora se lui si è sopravvalutato di 1 punto non mi sembra nè scandaloso e nè bisogna farne dell'ironia! E' il 2004 che è un anno da 10 per lui, quest'anno senz'altro da 7, è andato un po al di sotto delle attese ma per il resto la stagione è stata buona!!! :nonono: [/quote] forse il 2004 era da 10 per te, che sei suo tifoso: allora al 1990 di Bugno che voto diamo? Ma ammesso e non concesso il 10, rispetto al 2004 a Cunego mancano un Giro d'Italia, un Giro di Lombardia, 4 tappe al Giro e la testa della classifica UCI: tirando le somme, la stagione di Cunego non vale più di 6 / 6 e mezzo. Non è scandaloso che lui sopravvaluti la sua stagione, ma è sorprendente che alcuni suoi tifosi gli diano ragione: evidentemente si accontentano di poco. E a queste persone che fanno i salti mortali per convincerti che la stagione di Cunego è stata ottima, come vuoi rispondere se non con l'ironia.


marco83 - 18/10/2006 alle 15:30

Donchisciotte, non sono quasi mai d'accordo con quello che scrivi, ma stavolta condivido il tuo pensiero. Del resto, non condividere una posizione del genere significherebbe passare per deliranti, o giù di lì. Solo una cosa mi lascia perplesso: [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Però non sono d'accordo che questo modo di fare di Gabri ( e di alcuni tifosi di Cunego) sia controproducente. Irrita in modo tale che poi tutti si sentono in dovere di intervenire per cui pare che quando si parla di Cunego si scateni il dibattito e l'interesse. Dibattito e interesse che non susciterebbe certamente la mediocre annata di Cunego. [/quote] Sarà anche una rozza tecnica comunicativa, e di fatto lo è perchè nel delirio questo thread è stato ripreso da più utenti dopo essere finito inevitabilmente nel dimenticatoio, però... il fatto è che qui si parla di Damiano Cunego, uno dei più forti corridori italiani (a detta di alcuni, me compreso, il più talentuoso): è assolutamente normale che si parli di lui anche dopo un'annata, diciamo così... deludente (non disastrosa, già in altri posts ho spiegato a cosa mi riferisco quando parlo di disastro, in relazione a Cunego). E, visto che in questo forum ci sono anche alcuni tifosi del Piccolo Principe, è chiaro che sulla bocca del popolo ci sia colui o coloro che ci piacciono di più. Funziona così: se non sei interessata, come non lo sono io di molti altri thread, semplicemente... non aprire questo thread, e il gioco è fatto. E, visto che sei donna di indubbia intelligenza, non ti dovrebbe essere difficile capirlo. In quanto all'increscioso attacco a Morris - veramente, Gabri... tu un giorno nella vita potresti anche avere ragione, ammesso che qui si cerchi la ragione, ma finchè utilizzi questi toni nel confronto dialettico con le persone, partendo da una posizione di presunta superiorità morale e conoscitiva, non avrai MAI ragione - credo che lo stesso Maurizio abbia saputo rispondere nel migliore dei modi, ragion per cui ha dimostrato per l'ennesima volta di sapersi difendere bene da solo. Tra l'altro, mi fa strano vedere questi attacchi perchè abbiamo parlato con Morris di Cunego lo scorso 7/10, e di fronte a tante opinioni critiche sull'andamento della sua stagione vi erano anche belle parole, e speranze per il suo futuro. Ragion per cui credo che ridurre Morris, uno che per lo sport ha dato la sua stessa esistenza, ad un semplice capotribù sia innanzitutto offensivo per lui, e poi fuori luogo: le opinioni, su questo forum, non vanno condivise a tutti i costi... ma senz'altro rispettate. Senza questa semplice e basilare regola della convivenza civile, tutto va a putt.ane. E' davvero controproducente un comportamento del genere da parte di persone che credono di essere tifosi di Damiano, ma che comportandosi così in realtà sono ben lungi dall'esserlo. Che ritorno di immagine ha un ragazzo i cui (alcuni) tifosi si comportano da pecoroni, dove ogni qual volta compare un avversario (oggi Basso, ieri Simoni... avanti il prossimo, siore e siori, chi sarà lo sfortunato?!?) degno di questo nome (perchè Basso, sia egli implicato o meno in vicende doping, lo è eccome) la corrida si fa a dir poco infuocata? Le somme si tirano alla fine, almeno su questa questione... ma quando sarà arrivato il momento di capirlo, sarà sempre troppo tardi. Scusate per il sermone a tratti paternalistico, non era mia intenzione essere così prolisso... ma lo sono stato. Un tifoso (frustrato di fronte a certi comportamenti a dir poco infantili) di Damiano Cunego.


Frejus - 18/10/2006 alle 15:47

Il tuo non è un sermone ma sono parole giuste nel momento giusto. Mi auguro, e credo, che la maggior parte degli appassionati di ciclismo e tifosi di Cunego, sono come te. Ci si deve confrontare serenamente senza far salire troppo i toni delle discussioni. Poi ognuno faccia il tifo x chi vuole.


Subsonico - 18/10/2006 alle 15:55

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Donchisciotte, non sono quasi mai d'accordo con quello che scrivi, ma stavolta condivido il tuo pensiero. Del resto, non condividere una posizione del genere significherebbe passare per deliranti, o giù di lì. Solo una cosa mi lascia perplesso: [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Però non sono d'accordo che questo modo di fare di Gabri ( e di alcuni tifosi di Cunego) sia controproducente. Irrita in modo tale che poi tutti si sentono in dovere di intervenire per cui pare che quando si parla di Cunego si scateni il dibattito e l'interesse. Dibattito e interesse che non susciterebbe certamente la mediocre annata di Cunego. [/quote] Sarà anche una rozza tecnica comunicativa, e di fatto lo è perchè nel delirio questo thread è stato ripreso da più utenti dopo essere finito inevitabilmente nel dimenticatoio, però... il fatto è che qui si parla di Damiano Cunego, uno dei più forti corridori italiani (a detta di alcuni, me compreso, il più talentuoso): è assolutamente normale che si parli di lui anche dopo un'annata, diciamo così... deludente (non disastrosa, già in altri posts ho spiegato a cosa mi riferisco quando parlo di disastro, in relazione a Cunego). E, visto che in questo forum ci sono anche alcuni tifosi del Piccolo Principe, è chiaro che sulla bocca del popolo ci sia colui o coloro che ci piacciono di più. Funziona così: se non sei interessata, come non lo sono io di molti altri thread, semplicemente... non aprire questo thread, e il gioco è fatto. E, visto che sei donna di indubbia intelligenza, non ti dovrebbe essere difficile capirlo. In quanto all'increscioso attacco a Morris - veramente, Gabri... tu un giorno nella vita potresti anche avere ragione, ammesso che qui si cerchi la ragione, ma finchè utilizzi questi toni nel confronto dialettico con le persone, partendo da una posizione di presunta superiorità morale e conoscitiva, non avrai MAI ragione - credo che lo stesso Maurizio abbia saputo rispondere nel migliore dei modi, ragion per cui ha dimostrato per l'ennesima volta di sapersi difendere bene da solo. Tra l'altro, mi fa strano vedere questi attacchi perchè abbiamo parlato con Morris di Cunego lo scorso 7/10, e di fronte a tante opinioni critiche sull'andamento della sua stagione vi erano anche belle parole, e speranze per il suo futuro. Ragion per cui credo che ridurre Morris, uno che per lo sport ha dato la sua stessa esistenza, ad un semplice capotribù sia innanzitutto offensivo per lui, e poi fuori luogo: le opinioni, su questo forum, non vanno condivise a tutti i costi... ma senz'altro rispettate. Senza questa semplice e basilare regola della convivenza civile, tutto va a putt.ane. E' davvero controproducente un comportamento del genere da parte di persone che credono di essere tifosi di Damiano, ma che comportandosi così in realtà sono ben lungi dall'esserlo. Che ritorno di immagine ha un ragazzo i cui (alcuni) tifosi si comportano da pecoroni, dove ogni qual volta compare un avversario (oggi Basso, ieri Simoni... avanti il prossimo, siore e siori, chi sarà lo sfortunato?!?) degno di questo nome (perchè Basso, sia egli implicato o meno in vicende doping, lo è eccome) la corrida si fa a dir poco infuocata? Le somme si tirano alla fine, almeno su questa questione... ma quando sarà arrivato il momento di capirlo, sarà sempre troppo tardi. Scusate per il sermone a tratti paternalistico, non era mia intenzione essere così prolisso... ma lo sono stato. Un tifoso (frustrato di fronte a certi comportamenti a dir poco infantili) di Damiano Cunego. [/quote] Hai fatto benissimo a dirlo.


mestatore - 18/10/2006 alle 23:07

miiiiiiii, sono stato un precursore morris e ian alla mia ruota. altra classe però... io mi sono fossilizzato sul tuonata. ah, sti vecchi ragazzi mesty


Donchisciotte - 19/10/2006 alle 01:09

Infatti Marco, ho detto annata mediocre che, mi pare, possa equipararsi a deludente, come tu la definisci. Né ho mai deto che Cunego non sia un buon corridore e con talento. Ma quella tecnica comunicativa rozza ma efficace con lui è stata usata fino allo sfinimento, nel 2004 da tutti i media per cui una vittoria senza avversari veri e in un Giro piccolo è diventata come la carriera di merckx: per tutti. Per i media, per i tifosi ( basta andare a leggere quello che scrivevano allora), per lui stesso. Poi ha avute due brutte annate e i media lo avevano mollato, lo hanno ripreso ( in parte, perché il ciclismo è ormai in camera di rianimazione e tutto è molto tiepido) quando si sono visti privi di basso. Su internet la tecnica rozza ma efficace di alcuni suoi tifosi funziona, certi deliri irritano in modo tale che si sta dietro a Cunego più che a Bettini che vince. Cosa che senza questa tecnica non avverrebbe ( non avendo Cunego una personalità o un carisma che provochino tanta passione, infatti se leggi i post , l'intensità della partecipazione è tutta sui contenuti dei deliri, non su cunego). Senza questa tecnica si sarebbe commentata un'intervista in cui un ciclista parla come Cecchini, giudica buona una stagione deludente per uno che ha già avuto una maturazione vincente e che doveva solo confermarsi e migliorarsi, ci si poteva chiedere al massimo il perché di questo tornare indietro come i gamberi, ma insomma la discussione finiva là. I deliri provocano una passione e una partecipazione davvero sproporzionata all'oggetto ( e infatti passione e partecipazione sono verso i deliri come ho detto). E adesso chiudo su questo argomento: una volta svelato il gioco continuare a giocarlo è noioso ( anche perché per chi ha frequentato il forum di Pantani va avanti da quattro o cinque anni, come già detto).


aranciata_bottecchia - 19/10/2006 alle 01:42

Intervengo solo per ribadire che sono sostanzialmente d'accordo con Donchisciotte, Morris, Ilic Janssen, ma non intendo dare fiato ad un argomento che è stato sviscerato clinicamente e sul quale non c'è più niente di originale da dire. Piuttosto aspetto che Morris riprenda gli accenni a muscoli e tendini fatti nel thread sul centenario del Lombardia (bellissimo e pure utilissimo), relativamente a tale Cyril ed i suoi discepoli Bernard e Laurent (se ho capito bene), magari per domandare qualcosa sul rapporto tra nutrizionisti, diete, magrezza e assunzione di testosterone. Ne approfitto per salutare quella vecchia lenza di Gianni Mesty e per dire bravo a Markuzzo83.


Paz&Caz - 19/10/2006 alle 10:13

Marco83 è il simobolo positivo dei tifosi di Cunego. Gabri il simbolo negativo dei tifosi di Cunego. :Old:


Monsieur 40% - 19/10/2006 alle 13:24

[quote][i]Originariamente inviato da Paz&Caz [/i] Marco83 è il simobolo positivo dei tifosi di Cunego. Gabri il simbolo negativo dei tifosi di Cunego. :Old: [/quote] Che facciamo, ci fidiamo o attendiamo l'esito delle controanalisi? :Od:


marco83 - 19/10/2006 alle 14:28

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Paz&Caz [/i] Marco83 è il simobolo positivo dei tifosi di Cunego. Gabri il simbolo negativo dei tifosi di Cunego. :Old: [/quote] Che facciamo, ci fidiamo o attendiamo l'esito delle controanalisi? :Od: [/quote] :D:D:D Scherzi a parte, sinceramente non me ne frega una cippa di essere simbolo di questo o di quello... semplicemente credo nel valore dell'obiettività, sia quando si parli di cose o persone che ci stanno a cuore, sia nel caso opposto. Una volta che manca questa, beh... giudicate voi! ;)


Morris - 19/10/2006 alle 14:39

Markuzzo, ha un solo difetto, è juventino ;):D! Per il resto, cresce che è un gran piacere leggerlo!


Reggio Emilia - 19/10/2006 alle 14:42

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Paz&Caz [/i] Marco83 è il simobolo positivo dei tifosi di Cunego. Gabri il simbolo negativo dei tifosi di Cunego. :Old: [/quote] Che facciamo, ci fidiamo o attendiamo l'esito delle controanalisi? :Od: [/quote] ha il certificato.......:D


marco83 - 19/10/2006 alle 14:42

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Markuzzo, ha un solo difetto, è juventino ;):D! [/quote] Dai che questo è l'anno dell'Inter! :Old: [img]http://www.vocinelweb.it/faccine/cool/18.gif[/img] Sarà che oggi ho visto il Papa, che sono così effervescente... :Od:


Monsieur 40% - 19/10/2006 alle 14:48

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Sarà che oggi ho visto il Papa, che sono così effervescente... :Od: [/quote] Dopo aver sentito alla radio quello che ha detto, io mi sono intristito...


nino58 - 19/10/2006 alle 15:15

Apriamo un OT teologico ? La stagione è finita.


Monsieur 40% - 19/10/2006 alle 15:34

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Apriamo un OT teologico ? La stagione è finita. [/quote] C'è quello sulla politica che è perfetto.


nino58 - 19/10/2006 alle 15:38

Ma è troppo ingolfato. E poi l'argomento non è lo stesso.


Monsieur 40% - 19/10/2006 alle 15:41

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] E poi l'argomento non è lo stesso. [/quote] Non ne sarei così sicuro.


nino58 - 19/10/2006 alle 15:49

Comprendo la direttiva editoriale di raggruppare, quanto più possibile, gli argomenti, ma i due in questione non sono la stessa cosa. Ciononostante, mi atterrò scrupolosamente alla direttiva inoltrata rinunciando a quanto insinuatomi nella mente. Ossequiosamente. Nino58


Monsieur 40% - 19/10/2006 alle 15:52

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Comprendo la direttiva editoriale di raggruppare, quanto più possibile, gli argomenti, ma i due in questione non sono la stessa cosa. Ciononostante, mi atterrò scrupolosamente alla direttiva inoltrata rinunciando a quanto insinuatomi nella mente. Ossequiosamente. Nino58 [/quote] E "baciamm' 'e mmani" do' lo lasci? :D Apri l'O.T. teologico, Nino58; il fatto che per me teologia e politica siano riconducibili allo stesso ceppo (leggi=potere), non vuol dire che sia una scelta editoriale di Cicloweb.it.


nino58 - 19/10/2006 alle 16:06

Ma scherzavo. No, non lo apro io, agnostico miscredente.


Monsieur 40% - 24/10/2006 alle 15:57

[b]Cunego e Wilier nella galleria del vento di Houston [/b] Dopo aver ricevuto dal Coni il prestigioso riconoscimento del Collare d'Oro, Cunego è atteso nei prossimi giorni a Houston (Stati Uniti) per effettuare delle prove nella galleria del vento della città texana. Per raggiungere il più alto livello di penetrazione nell'aria, Damiano Cunego e Wilier Triestina avranno a disposizione una fra le più evolute gallerie del vento e uno dei migliori tecnici in materia. L'appuntamento è per il prossimo 28 ottobre a Houston, dove il capitano della Lampre Fondital incontrerà John Cobb, ritenuto uno dei più grandi esperti al mondo di aerodinamica in campo ciclistico. Della delegazione italiana faranno parte anche il direttore sportivo della Lampre Giuseppe Martinelli, il meccanico Enrico Pengo e, a nome della Wilier Triestina, i fratelli Andrea e Michele Gastaldello. "Abbiamo scelto questa galleria perché offre la possibilità di co mpiere test dinamici, cioè sull'atleta in azione, in modo del tutto verosimile all'atto agonistico" ha spiegato Andrea Gastaldello, amministratore delegato di Wilier Triestina. Scopo della trasferta è adottare tutti gli accorgimenti, nel mezzo meccanico e nell'equipaggiamento di Cunego, utili a migliorare le sue prestazioni nelle gare a cronometro. Cunego effettuerà alcuni test con il telaio tradizionale da strada Le Roi, per poi passare alla ultima nata in casa Wilier, Cento, in versione strada e cronometro. Durante le varie prove saranno sperimentati differenti modelli e posizioni di manubrio, sella e borraccia. "Vado a Houston con entusiasmo, visto che ritengo possa essere un'utile occasione per trovare importanti accorgimenti" ha commentato Damiano Cunego. (fonte: Comunicato Stampa Lampre)


violetta - 24/10/2006 alle 16:11

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Markuzzo, ha un solo difetto, è juventino ;):D! [/quote] parlando di squadre o atleti puliti o meno puliti...ecco povera Juve..l'unica punita per nulla del calcio italiano!!!:D


pedalando - 24/10/2006 alle 17:41

ahaahahah scusate ma mi scompiscio.... [quote] "Abbiamo scelto questa galleria perché offre la possibilità di co mpiere test dinamici, cioè sull'atleta in azione, in modo del tutto verosimile all'atto agonistico" ha spiegato Andrea Gastaldello, amministratore delegato di Wilier Triestina. [/quote] In pratica una galleria del vento con i rulli. Mizziga sti americani :o [quote] Durante le varie prove saranno sperimentati differenti modelli e posizioni di manubrio, sella e borraccia. [/quote] Anche sui contenuti di quest'ultima ? :Od: [quote] "Vado a Houston con entusiasmo, visto che ritengo possa essere un'utile occasione per trovare importanti accorgimenti" ha commentato Damiano Cunego. [/quote] Ma va'? ed io che mi aspettavo frasi tipo "non ci volevo andare, il vento mi spettina tutta la pettinatura, e mi prendo anche il mal di gola". ahahaah


gabri59 - 01/11/2006 alle 11:52

Avevo già visto Morris sbarellare quando si era trovato a corto di argomenti con un altro utente, quindi in fondo non è sorprendente che stavolta lo abbia fatto in modo così spettacolare. MORRIS, TI RIDO IN FACCIA. Fai una figura patetica. E rido in faccia anche agli altrettanto patetici accoliti che ogni volta come cagnolini di Pavlov intervengono a darti manforte. Ribadisco tutto quanto ho scritto, d’ altronde si tratta di FATTI che, in quanto tali, sono difficilmente contestabili. E non è certo un violento (perlomeno nelle intenzioni) attacco personale a chi li ha esposti, da parte di chi si ritrova, come è successo a Morris, in difficoltà nel sostenere le proprie posizioni, a cambiare le cose, né ovviamente aiuta il succitato Morris ad essere credibile. Che delusione da parte di una delle cosiddette "colonne" di Cicloweb! @ janjanssen Mi sono limitata a rispondere a Morris sui suoi stessi toni, e lo sai benissimo. Inoltre, sai anche benissimo che una contestazione, tra l' altro basata su fatti inoppugnabili, di alcuni argomenti di Morris non può essere fatta passare come un "divieto di parlare" di certi argomenti. Mi deludi. [quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Possiamo dire di tutto e di più di Gabri, ma non si può certo dire che non sappia parlare (e scrivere) bene l'italiano. In università abbiamo un profe di Lingua Italiana che è semplicemente soporifero... vuoi tu dunque Gabri59 venire a sostituirlo[/quote] No, grazie, Marco83, ho già un lavoro che mi soddisfa pienamente e mi impegna parecchio, tra l' altro. Tuttavia offrirò una breve lezione a te e a montblanx: [i][b]sesquipedale[/b]: vc. dotta, dal lat. sesquipedale(m) 'di un piede e mezzo' agg. *lett. [b]grande, enorme[/b].[/i] (da Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana) Studia ragazzo, studia.... [quote][i]Originariamente inviato da Magic box[/i] Beh Gabri, come al solito c'ha una pazienza e una puntualità nel rispondere a tutti che è fantastica[/quote] Già, ci vuole davvero la pazienza di Giobbe nei confronti di questa "lobby", chiamiamola così, che tra l' altro comprende l' esilarante caso di Donchisciotte, accesissima tifosa CONTRO Cunego che pretende di intervenire più o meno imparzialmente... :P


marco83 - 01/11/2006 alle 13:42

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] E rido in faccia anche agli altrettanto patetici accoliti che ogni volta come cagnolini di Pavlov intervengono a darti manforte. [/quote] Ti ringrazio molto per il complimento che mi hai fatto. Il cane è il mio animale preferito, che sia di Pavlov (ammetto l'ignoranza sul fatto di non sapere minimamente chi sia, e non vado a cercare su Google come fanno altri altrimenti non è lo stesso :boh: ) o di Pincopallino. Spero di averne uno tutto mio quanto prima. Il resto del tuo intervento, beh... si commenta da solo per quanto è trash. Nemmeno Pappalardo e Zequila messi assieme avrebbero saputo fare altrettanto. Complimenti. E in quanto a studiare italiano, aspetto impaziente qualche tua ripetizione. Ciao!

 

[Modificato il 01/11/2006 alle 13:48 by marco83]


W00DST0CK76 - 01/11/2006 alle 15:01

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] E rido in faccia anche agli altrettanto patetici accoliti che ogni volta come cagnolini di Pavlov intervengono a darti manforte. [/quote] Non entro nel merito delle discussione, voglio solo evidenziare il fatto che se una persona gode di un tale credito di stima e affetto da parte di numerosi utenti del forum, probabilmente avrà fatto qualcosa per meritarselo, non mi risulta che il buon Morris stacchi un assegno per tutti coloro che si mostrano in sintonia coi suoi interventi, anche perchè in questo caso sarebbe già sul lastrico e i suoi creditori gli avrebbero portato via anche il pc :D

 

[Modificato il 01/11/2006 alle 15:05 by W00DST0CK76]


Monsieur 40% - 01/11/2006 alle 15:32

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] MORRIS, TI RIDO IN FACCIA. Fai una figura patetica. E rido in faccia anche agli altrettanto patetici accoliti che ogni volta come cagnolini di Pavlov intervengono a darti manforte.[/quote] A parte il fatto che credo che l'utente in questione, faccia a faccia, non sia in grado neanche di presentarsi, né al cospetto di Morris, né al cospetto di altri, vorrei semplicemente ricordare a Gabri59 che, trovando patetica una colonna di Cicloweb.it, e trovando patetici i presunti accoliti (saranno valorosi i tuoi, mi verrebbe da dire, ma vabbè...), è liberissima di non entrare più nel forum di Cicloweb.it. Le bottiglie di spumante sono già in fresco...


annasci - 01/11/2006 alle 20:39

Intenzionalmente alquanto offensiva, nel definire gli amici del forum, "cagnolini di Pavlov", credo anche che Gabri59 non conosca sufficientemente il condizionamento classico (psicologia dell'apprendimento) e usi questa pesante frase decisamente a sproposito. Il fisiologo russo Ivan Petrovic Pavlov, nello studio di un riflesso nei cani, la salivazione, arrivò a capire un fenomeno che venne chiamato apprendimento per condizionamento classico: è l'apprendimento a comportarsi in un certo modo come risposta ad uno stimolo che in passato era stato associato ad una determinata esperienza. I cani del suo laboratorio producevano una notevole quantità di saliva alla vista dell'inserviente che gli portava il cibo. Tale riflesso, la salivazione, veniva anche provocato dal suono di una campanella , senza la presenza dell'inserviente. Perchè questo fenomeno si verificasse occorreva che, per un certo periodo di tempo, all'azione dell'inserviente di portare cibo, fosse associato anche il suono di una campanella. Per dirla con un linguaggio specialistico, il condizionamento classico si basa sull'associazione tra due stimoli: - il primo è uno stimolo incondizionato (inserviente che porta la ciotola con il cibo)e produce una risposta automatica o riflessa (la salivazione); - il secondo, che inizialmente è neutro (il suono di un campanello), associato al primo, diviene capace di produrre la medesima risposta e diventa perciò uno stimolo condizionato. Il condizionamento classico è una forma di apprendimento molto semplice, ma ha un ruolo importante in molti comportamenti nella vita quotidiana ed è anche alla base di alcune risposte emotive. I partecipanti al thread non sono cagnolini di Pavlov. Posso aggiungere che chi ha usato l'espressione "cagnolini pavloviani" avrebbe dovuto, in base al vezzo di usare frasi fatte prese dal campo psicologico che fanno tendenza, secondo una correttezza terminologica e concettuale, s'intende, e non di merito verso coloro a cui ci si rivolge, orientarsi verso altri meccanismi psicologici quali per esempio l'imitazione, o l'obbedienza cieca, o il conformismo. Personalmente leggo i dibattiti con interesse ed esprimo una sentita riconoscenza a Morris e company. [i] [/i][u] [/u]


janjanssen - 01/11/2006 alle 21:50

[quote]@ janjanssen Mi sono limitata a rispondere a Morris sui suoi stessi toni, e lo sai benissimo. Inoltre, sai anche benissimo che una contestazione, tra l' altro basata su fatti inoppugnabili, di alcuni argomenti di Morris non può essere fatta passare come un "divieto di parlare" di certi argomenti. Mi deludi. [/quote] Su, non facciamo un dramma di tutto. Morris o io possiamo avere opinioni diverse senza che il mondo caschi o senza che "l'inoppugnabile realtà" se ne abbia a male. Lo stesso Pavlov non avrebbe nulla da ridire. In fondo a lui, delle opinioni dei suoi cani, importava poco. Ah. Passata l'arrabbiatura (tutta tua), se vuoi ridiscutere............


Morris - 02/11/2006 alle 01:51

[quote][i]Originariamente inviato da gabri59 [/i] [/quote] Capisco che una candidata al Nobel, venuta in questi lidi per donare l'immensa sapienza di cui dispone, possa perdere la pazienza di fronte ad un tonto come me, ma trovo vergognoso quanto sostenuto da cotanta illustre personalità, nei confronti di molti forumisti. Sono perciò a chiedere all'insigne signora, dopo averci lanciato anche questo diamante della sua infinita collezione, di ritirarsi nel suo habitat naturale: un luogo che ha reso così prezioso e stupendo, da far partire tutti, per il timore di sfregiarlo. Se poi sarà così gentile di portare con sè, anche quella "magica scatola" all'interno della quale di magie non vi son tracce, ma solo donnole, alla gratitudine seguirà il sicuro sostegno di Cicloweb, affinchè un Nobel a scelta, fra letteratura, fisica, medicina e tuttologia, venga assegnato alla sua illuminata persona. Grazie! Firmato con tanto di ossequi. La Faccia che aumenta il suo buon umore, in arte "Il Patetico".