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Autore: Oggetto: Categorie cicloamatoriali-elite

Livello Tour




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  postato il 30/08/2006 alle 13:39
Salve a tutti avrei una curiosita' : una volta i cicloamatori fci potevano correre con i dilettanti nelle rispettive fasce di eta'.
Poi so che sono state istituite le categorie under ed elite.
Ad oggi un ciclista di 30 anni puo' ancora correre con gli elite oppure a 26 anni deve per forza smettere ?
Altra domanda un cicloamatore di 30 anni puo' disputare le gare con i rispettivi elite ?
Grazie a chi mi sapra' rispondere

 

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Livello Mondiali




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  postato il 30/08/2006 alle 13:43
in Italia oltre i 26 anni (quest'anno quindi dalla classe 1980 ad andare indietro) si può correre solo nelle gare internazionali, a patto di essere tesserato elite con una squadra che deve schierare comunque al via un minimo di uomini (5 o 6). per un tesserato amatore non credo ci sia la possibilità. Qualcuno sa qualcos'altro?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/08/2006 alle 13:47
Originariamente inviato da josera

in Italia oltre i 26 anni (quest'anno quindi dalla classe 1980 ad andare indietro) si può correre solo nelle gare internazionali, a patto di essere tesserato elite con una squadra che deve schierare comunque al via un minimo di uomini (5 o 6). per un tesserato amatore non credo ci sia la possibilità. Qualcuno sa qualcos'altro?



puoi fare le gare nazionali solo se hai meno di 26 anni invece le internazionali le puoi fare anche se hai piu di 26 anni....comunque penso che anche gli amatori possano correre perche se non riccordo male due o tre anni fa Mondini partecipo alla crono tricolore con il Team Salieri squadra che fa le granfondo

 

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Livello Gastone Nencini




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  postato il 30/08/2006 alle 18:22
Originariamente inviato da omar

Originariamente inviato da josera

in Italia oltre i 26 anni (quest'anno quindi dalla classe 1980 ad andare indietro) si può correre solo nelle gare internazionali, a patto di essere tesserato elite con una squadra che deve schierare comunque al via un minimo di uomini (5 o 6). per un tesserato amatore non credo ci sia la possibilità. Qualcuno sa qualcos'altro?



puoi fare le gare nazionali solo se hai meno di 26 anni invece le internazionali le puoi fare anche se hai piu di 26 anni....comunque penso che anche gli amatori possano correre perche se non riccordo male due o tre anni fa Mondini partecipo alla crono tricolore con il Team Salieri squadra che fa le granfondo


Per la partecipazione degli amatori a corse Elite credo sia una cosa ristretta ai soli Campionati Italiani. Per il resto è corretto quello che dite, il corridore che supera i 25 anni d'età potrà correre solo gare internazionali.. al superamento di quest'età sei considerato Over o fuori quota. Ci sono società specie nel centro italia che tesserano corridori che appartengono a questa categoria, qualcuno anche nel nord Italia che io sappia.

Questo è il regolamento FCI per le categorie amatoriali:

http://www.federciclismo.it/download/attuativeamatoriali.zip

 

[Modificato il 30/08/2006 alle 18:34 by North Wind]


 
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Livello Tour




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  postato il 30/08/2006 alle 19:41
Quindi diciamo la categoria "dilettanti" e' stata cancellata !!!
Se uno volesse partecipare per puro sfizio a gare di ciclismo dilettantistico sarebbe di fatto escluso !!??
Immagino che tutti i dilettanti si saranno riversati in massa a fare gli amatori o alla meo peggio le gran fondo.....
Mi sempra un po' un peccato voglio dire una volta creata la categoria under 23 che senso ha non permettere ad un ciclista di 27 di partecipare a una gara elite ???

 

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Livello Gastone Nencini




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  postato il 30/08/2006 alle 19:56
Originariamente inviato da markustefan
Mi sempra un po' un peccato voglio dire una volta creata la categoria under 23 che senso ha non permettere ad un ciclista di 27 di partecipare a una gara elite ???


Beh il corridore che supera i 25 anni può sempre correre nelle categorie amatoriali.. che non è un ciclismo d'elitè però è sempre competitivo.
Comunque sia il corridore se è tesserato per una società ciclistica dilettantisitca e ha più di 25 anni può correre gare elite a patto che siano internazionali.
Le corse dilettantistiche possono essere aperte ai soli under 23, ci sono anche corse under21 o sia ad Elite che ad Under. Se fai correre un ventisettenne in corse Elite/ under 23 troveresti una differenza di età notevole.. dai 19 anni in poi.. Capisci anche tu che non sarebbe molto corretto e la creazione di un solo circuito Elite per atleti senza contratto mi sembra inopportuno. Già la differenza che si nota tra un ragazzo ai primi anni di dilettantismo rispetto ad uno che è qualche anno che c'è dento è notevole, pensa se la categoria si dovesse estendere ancora..
Le corse a cui questi over 25 possono partecipare ci sono, non sono moltissime ma ci sono comunque. Tieni presente che anche in questo caso potresti trovare un '87 (attualmente primo anno dilettante) che corre con un '80.. sette anni di differenza... Ciao!

 

[Modificato il 30/08/2006 alle 20:02 by North Wind]


 
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Livello Tour




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  postato il 30/08/2006 alle 21:19
Ma c'e' gia' la categoria UNDER 23 con gare loro riservate ....
Mentre nella categoria dilettanti si tratta di competizioni tra "uomini" gia' formati quindi non ci sarebbe molta differenza tra un ragazzo di 24 anni e uno di 27 !!!
Cosi' facendo una persona che corre per puro spirito di passione si ritrova mortificata e andare correre con le categorie cicloamatoriali senza poter correre nella piu' ben prestigiosa categoria dilettanti.
In piu' faccio notare che un ragazzo di 27-28 di discrete capacita' puo' partecipare ad una gara dilettanti e cercare almeno i traguardi volanti a premio che potrebbero offrire anche qualche rimborso spese in denaro , mentre la categoria amatori non offre nessun tipo di premio a parte qualche pacco di pasta ??!!??
Conosco amici calciatori che per giocare nelle serie piu' infinitesimali dei dilettanti portano a casa un secondo stipendio e su questo non ci vedo niente di scandaloso.

 

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  postato il 30/08/2006 alle 21:22
In piu' faccio notare quanto spazio portano via questi ragazzi di 28-30 a veri amatori che magari non hanno nemmeno mai gareggiato nelle categorie giovanili.
Trasformando di fatto gli amatori in categoria dilettanti serie B e di fatto cancellando i veri amatori.
Questo chiaramente a danno del mondo economico ciclistico in quanto vi faccio notare che gli amatori sono gli unici che PAGANO per correre !!!

 

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Livello Gastone Nencini




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  postato il 30/08/2006 alle 21:35
Originariamente inviato da markustefan

Ma c'e' gia' la categoria UNDER 23 con gare loro riservate ....
Mentre nella categoria dilettanti si tratta di competizioni tra "uomini" gia' formati quindi non ci sarebbe molta differenza tra un ragazzo di 24 anni e uno di 27 !!!
Cosi' facendo una persona che corre per puro spirito di passione si ritrova mortificata e andare correre con le categorie cicloamatoriali senza poter correre nella piu' ben prestigiosa categoria dilettanti.
In piu' faccio notare che un ragazzo di 27-28 di discrete capacita' puo' partecipare ad una gara dilettanti e cercare almeno i traguardi volanti a premio che potrebbero offrire anche qualche rimborso spese in denaro , mentre la categoria amatori non offre nessun tipo di premio a parte qualche pacco di pasta ??!!??
Conosco amici calciatori che per giocare nelle serie piu' infinitesimali dei dilettanti portano a casa un secondo stipendio e su questo non ci vedo niente di scandaloso.


Un ragazzo che corre per puro spirito di passione penso che non si senta mortificato nel correre tra gli amatori. Anzi, molto spesso è l'esatto contrario. IN alcuni casi si è arrivato ad una esasperazione tale tra gli amatori che è una cosa esagerata. Stipendi da veri e propri lavoratori, staff e materiale tecnico ultramoderno..
Il ciclismo d'elite dev'essere un ciclismo qualitativamente alto, dove emergono e proseguono i corridori migliori..non a caso il corridore elite vero e proprio per antonomasia è il professionista. Io penso che ci sia un'età per fare tutto e che a una determinata età si possa ancora partecipare a corse ciclistiche, con la consapevolezza dei prorpi mezzi, guardando alla propria storia ed essendo coscienti di cosa si vuole "ottenere" dalla bicicletta. Se si tratta di passione allora penso che ci siano le categorie giuste dove poterlo fare. Inutile costituire un ciclismo d'elite che non ha sbocchi, semmai rinforzare le categorie già presenti dove c'è una differenza notevole tra le diverse realtà sia in positivo che in negativo.

 

[Modificato il 30/08/2006 alle 21:37 by North Wind]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/08/2006 alle 21:37
Originariamente inviato da markustefan

In piu' faccio notare che un ragazzo di 27-28 di discrete capacita' puo' partecipare ad una gara dilettanti e cercare almeno i traguardi volanti a premio che potrebbero offrire anche qualche rimborso spese in denaro , mentre la categoria amatori non offre nessun tipo di premio a parte qualche pacco di pasta ??!!??


Guarda che le gare internazionali non sono tantissime e solo a quelle possono partecipare gli over 25.
Ciau

 

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Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
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Livello Gastone Nencini




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  postato il 30/08/2006 alle 21:47
Originariamente inviato da markustefan

In piu' faccio notare quanto spazio portano via questi ragazzi di 28-30 a veri amatori che magari non hanno nemmeno mai gareggiato nelle categorie giovanili.
Trasformando di fatto gli amatori in categoria dilettanti serie B e di fatto cancellando i veri amatori.
Questo chiaramente a danno del mondo economico ciclistico in quanto vi faccio notare che gli amatori sono gli unici che PAGANO per correre !!!


Cosa si fa allora.. si costituisce una categoria apposita per ex dilettanti ed ex pro? Ripeto.. a mio avviso la categoria Elite (quella senza contratto) deve avere sbocchi, non può essere una categoria di permanenza..

 
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Livello Tour




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  postato il 30/08/2006 alle 22:04
Io forse non sono la persona piu' adatta non avendo gli strumenti .... ma mutuando da altri sport per esempio mi viene in mente na roba tipo ... serie a,b,c etc etc
In fondo quello che sta facendo il pro tour nel mondo professionistico ....

 

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Livello Gastone Nencini




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  postato il 30/08/2006 alle 22:32
Per quanto riguarda la categoria amatoriale si potrebbe anche fare, se ti riferisci a quella Elite non sono d'accordo. Qualche anno fa i dilettanti erano divisi per serie, solo chi otteneva tot. punti passava a quella superiore.
Non penso si debba creare una serie A e B d'Elite.. quella c'è già in quella professionistica. Sarò banale e ripetitivo ma solo chi ha i mezzi è giusto che prosegua per questa strada, dove la passione si tramuta in professione.. se non si hanno i mezzi è meglio vedere la bicicletta sotto un'altra ottica cercando il divertimento e il sano agonismo che le categorie amatoriali possono offrire. Non si può pretendere di avere un trattamento d'Elite quando a tutti gli effetti non lo si è. E' come se una persona che ha sempre lavorato in nero pretendesse la pensione al termine dell'attività lavorativa.. Anche in questo caso non ci sono solamente diritti, ma anche doveri a cui un corridore Elite, considerato professionista e lavoratore deve rispondere.. Non si può restare senza un contratto lavorativo a vita, non si può rimanere dilettanti a vita..

 
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Livello Tour




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  postato il 31/08/2006 alle 06:53
Mi dispiace ma non la penso come te e quest penso sia per una sana discussione anche un bene .
Ti faccio solo un banale esempio .... io ricordo nel Friuli Venezia Giulia un certo Riccardo Tarlao ciclista che corse fino a 40 anni !!! Nella categoria dilettanti e vincendo pure delle gare.
Lui che io sappia lavorava come ferroviere e come "hobby" faceva le gare ciclistiche con i dilettanti, questo sarebbe il tipo di "ciclismo" al quale mi riferisco e al quale e' un peccato rinunciarvi a priori per la salvaguardia dei giovani.
A mio parere gia' la categoria under 23 fa da spartiacque tra il mondo del dilettantismo e il mondo professionistico e non vedo la ragione di obbligare un ragazzo di 27 anni (magari pure lavoratore) a dover praticamente smettere di gareggiare.
In questo momento con tutto il rispetto parlando tu la vedi come o bianco o nero mentre io tenderei a inserire nel mezzo un po' di griogio, come gia' esiste nel calcio e in tutto gli sport di grande partecipazione.
Lo sport del ciclismo deve essere veicolo di promozione e abracciare quante piu' persone possibili e questo credo si possa fare andando a creare delle categorie nuove e piu' ben definite senza che ci siano le sovraposizioni attuali.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/08/2006 alle 09:29
Sono d'accordo con markustefan, secondo me deve esserci la possibilità per coloro che non riescono a entrare nel mondo dei professionisti di continuare a correre da dilettanti, come in tutti gli altri sport. Invece nel ciclismo o passi professionista o finisci a fare granfondo e circuiti UDACE.
Per esempio nel calcio chi non riesce a giocare in una serie professionistica può trovarsi una squadra in Eccellenza o in serie D e continuare a giocare per divertimento facendo nella vita l'idraulico, l'insegnante o il fornaio. Poi magari capita anche che qualcuno di questi riesca a passare fra i professionisti (Zampagna ad esempio ha iniziato in squadre dilettantistiche, e poi è diventato titolare in serie A con il Messina).

Questa ipotetica "Serie B" del ciclismo però dovrebbe essere separata dagli U23, perchè non vedo affinità fra le due categorie.

 
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Livello Gastone Nencini




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  postato il 31/08/2006 alle 11:20
Per carità.. ben venga questa discussione. Infondo sono solamente punti di vista che vengono confrontati.
Permettimi di estrapolare alcuni passaggi del tuo ultimo itervento.


Originariamente inviato da markustefan
.... io ricordo nel Friuli Venezia Giulia un certo Riccardo Tarlao ciclista che corse fino a 40 anni !!! Nella categoria dilettanti e vincendo pure delle gare.
Lui che io sappia lavorava come ferroviere e come "hobby" faceva le gare ciclistiche con i dilettanti..


Beh a tal proposito non vedo nell'amatore competitivo una netta differenza. Infondo anche lui lavora e come grande passione pratica del ciclismo che comunque dev'essere mirato poichè deve portarlo alla competititvità. In alcuni casi, e mi riferisco soprattutto all'ambiente delle granfondo, ci sono corridori ex dilettanti o ex pro che vengono praticamente stipendiati e lo fanno a questo punto per professione.


Originariamente inviato da markustefan
A mio parere gia' la categoria under 23 fa da spartiacque tra il mondo del dilettantismo e il mondo professionistico e non vedo la ragione di obbligare un ragazzo di 27 anni (magari pure lavoratore) a dover praticamente smettere di gareggiare.


La categoria under 23 è uno spartiacque importante ma non sempre può essere preso come punto di riferimento. Un ragazzo può maturare più tardi ed esprimere le proprie potenzialità con il raggiungimento di un'età che lo porta a far parte della categoria elite. In questo ciclismo che valorizza il giovane, come è giusto che sia, va dato spazio anche a questi tipi di corridori valutando la loro storia e il loro progresso.

Non è affatto vero che il ventisettenne deve praticamente smettere di correre, lo fa in modo diverso, consapevole del fatto che non è riuscito a passare profesisonista.


Originariamente inviato da markustefan
In questo momento con tutto il rispetto parlando tu la vedi come o bianco o nero mentre io tenderei a inserire nel mezzo un po' di griogio, come gia' esiste nel calcio e in tutto gli sport di grande partecipazione.
Lo sport del ciclismo deve essere veicolo di promozione e abracciare quante piu' persone possibili e questo credo si possa fare andando a creare delle categorie nuove e piu' ben definite senza che ci siano le sovraposizioni attuali.


Beh, come ti ripeto, poteri anche essere d'accrodo nel creare una categoria amatoriale che comprenda tutti gli ex dilettanti. Quello che non capisco io è perchè un corridore deve appartenere ad una categoria, quella Elite, quella che dovrebbe esprimere il massimo del ciclismo pedalato, quando non lo è affatto. Il tuo discorso lo comprendo benissimo, lo rispetto ma non lo condivido. Quel mezzo grigio io lo andrei ad attuare nella categorie amatoriali anzitutto andando a riformulare quelle attuali e successivamente potenziarle aggiungendone in caso altre "particolari". Solitamente non sono per il bianco o nero ma in questo caso si. Il ciclista che non è riuscito a passare professionista può sempre praticare del ciclismo qualitativamente ottimo, non è giusto che sia rimpiazzato in una serie minore.. che sarebbe praticamente fine a sè stessa e senza sbocchi (magari qualche buon corridore verrebbe fuori e otterrebbe fiducia dalla serie maggiore ma ne dubito..). IL paragone con il calcio non lo trovo giusto, il calciatore firma un contratto che lo lega alla società ed è a tutti gli effetti un calciatore che lavora. Per il ciclista non è così, o sei professionista o non sei riconosciuto. A questo punto mi domando perchè l'Elite debba godere dei privilegi che ha il profesisonista quando non è riuscito ad entrare in quella cerchia ristretta di migliori (tanto ristretta no è... ). Mi viene quindi da pensare che qualsiasi dilettante alla fin finr può colmare il fatto di non essere riuscito a passare con la creazione di una categoria di Elite dove corrono finti professionisti.

Poi per carità.. ognuno la vede a modo suo e va bene così.. Ciao e buone pedalate!

 
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Livello Tour




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  postato il 31/08/2006 alle 11:40
Mi viene in mente la situazione in veneto di qualche anno fa .....
Dilettanti 1 , dilettanti di seconda ( e sono gia' 2 divisioni)
Amtori FCI (ex dilettanti e grande agonismo) amatori UDACE ( un po' inferiori come competitivita' alla FCI)
Di fatto erano 4 classi distinte dove ognuno decideva a quale appartenere bene o male anche al proprio merito.
Adesso c'e' questa situazione
UNDER 23 (ottima idea)
ELITE ( fino a 26 anni !!! Non capisco perche')
AMATORI solo udace con performance iperboliche paragonabili a quelle degli elite
Di fatto cosa abbiamo ottenuto:
1) sono spariti gli amatori intesi come appasionati poco competitivi
2) tutti i 27 si sono buttati su granfondo etc etc ( senza tener presente il giro di denaro nero che sta creando questa situazione!!)
In fine per quanto riguarda Tarlao se fosse oggi probabilmente non avrebbe avuto la soddisfazione a circa 38 anni di vincere il circuito di San Dona' di Piave con relativo premi di mille euro ma avrebbe dovuto accontentarsi del pacco di pasta alle amatoriali !!!!!

 

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Livello Mondiali




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  postato il 31/08/2006 alle 12:26
sono d'accordo con markustefan: attualmente in italia ci sono almeno 100 amatori UDACE che sono al livello degli elite...non vedo perchè impedire loro un confronto al massimo livello (per es. Ludo Dierickxens passò professionista a 30 anni e fece in tempo a vincere un campionato nazionale!, oppure Fertonani è passato da amatore a prof e in salita va), oltre al fatto che nell'Udace di amatoriale è rimasto ben poco, basta vedere il recente Giro del Friuli e le relative medie orarie su distanze quasi da dilettanti.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/08/2006 alle 12:32
A me piace molto il sistema attuale, mi piace lo sbarramento dell'età e mi piace che le corse nazionali siano aperte ad una sola squadra straniera.
Sono per la tutela del vivaio.

 

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Davide

 
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Livello Tour




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  postato il 31/08/2006 alle 14:03
Benissimo la tutela del vivaio questa deve essere priorita' assoluta e benissimo lo sbarramento per eta' ma perche' non permettere a ragazzi di 27 un futuro anche se improbabile riscatto ?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/08/2006 alle 14:44
Originariamente inviato da markustefan

Benissimo la tutela del vivaio questa deve essere priorita' assoluta e benissimo lo sbarramento per eta' ma perche' non permettere a ragazzi di 27 un futuro anche se improbabile riscatto ?


Quello che si potrebbe fare con una certa facilità, a mio avviso, è aprire a più di una categoria alcune corse particolari.
Per esempio nelle corse in linea con arrivo in salita oppure nelle corse a cronometro non sarebbe difficile far disputare la prova prima alla categoria open e successivamente alla categoria under 23, anzi si otterrebbe un doppio vantaggio: la possibilità di disputare più corse per chi ha superato i 25 anni, e la possibilità di avere una competizione più credibile e proporzionata per gli under 23.
Ovviamente la partecipazione sarebbe aperta sempre e solo alle squadre dilettantistiche, nessuno spazio ad isolati e squadre di granfondo.
Tutte le corse a cronometro e alcune corse come la Bologna-Passo della Raticosa o la Trento-Monte Bondone si prestano a questa operazione, secondo me, ed unitamente alle corse internazionali formerebbero un più consistente numero di opportunità per gli over 25.
Operazione che diventa improponibile per le altre corse in linea, per i circuiti e per le corse a tappe.
Sarebbe comunque meglio di niente, credo.

 

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Davide

 
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Livello Giro




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  postato il 31/08/2006 alle 20:12
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

A me piace molto il sistema attuale, mi piace lo sbarramento dell'età e mi piace che le corse nazionali siano aperte ad una sola squadra straniera.
Sono per la tutela del vivaio.


A me non piace il sistema attuale e a mio avviso la storia del vivaio va bene solo con le piante da coltivare

Ho vissuto "in bici" il momento dello "smontaggio" del dilettantismo in italia, per farlo diventare una succursale del professionismo, solo per star dietro alle federazioni dell'est e alle prestazioni da medaglia: era l'epoca della promiscuita' + accentuata fra i "Maghi" e la sfederazione sciclistica itali.iota.
Fino a quando si pensa che la cosa + importante sia "passare professionista" (e di conseguenza guadagnare con la bicicletta, che non e' necessariamente lo sport del ciclismo) e che le squadre non vogliono investire sui corridori anziani, a parer mio, siamo lontani dal provare a combattere.

fino a 20 anni fa c'erano i dilettanti di 1a e 2a serie e di prima serie si passava solo dopo aver fatto punti. Poi, per evitare che i "vecchi" (+ forti nel fisico e nell'esperienza) soffocassero i giovani, li si e' costretti ad una categoria "elite" che era obbligata a partecipare a gare
apposite (nel caso ci fossero, altrimenti potevanop correre quelle aperte ai 1a e 2a). La suddivisione cmq avveniva a livello di punteggio. Poi per passare prof un corridore doveva avere un certo punteggio e aver fatto il dilettante per qualche anno (se non ricordo, almeno 2).

Quando e' passata la politica del "salvaguardare il vivaio" lo Sport del Ciclismo dagli juniores in su e' semplicemente morto, lasciando il posto al ciclismo riservato ai giovani (e qualche volta forti).
Le corse di amatori dovevano rimanere le corse di "Amatori": gare si, ma come attivita' "dopo il sogno": chilometraggi limitati, soldi vietati nei premi, rimborsi spese limitati, insomma corse da "amatori". E le corse agonistiche dei dilettanti rimanere tali.
Certo le categorie e' giusto che ci siano, e che vi siano classifiche per eta', almeno fino ai 18/20 anni, ma dopo le categorie devono essere dettate dai meriti dalla strada (che non e' solo salita). Per i professionisti, il discorso dovrebbe essere analogo: le squadre possono scegliere solo fra quelli con meriti sportivi e punteggi + alti. Si dovrebbe Re-inserire un numero massimo di neoprofessionisti.
Per l'assegnazione dei punti avrei delle idee un po' particolari ma se ne potra' discutere (con Arancia, che e' un esperto) solo se si tornasse "all'antico".

Qualche domanda (non solo per Arancia) per chi non la pensa come me (Tutti? Quasi tutti? Qualcuno?) : ma se un dilettante di 28 (o +) anni vinceva una gara di prima e seconda serie davanti a un seconda di 20 anni, rubava qualcosa o era semplicemente (molto spesso) + forte?
Mi date una ragione pro-ciclismo, per non tornare alla vecchia gestione dilettanti prima e seconda serie (+ un'eventuale "elite", ma mi sembra solo un gioco per ghettizzare le gare)?
Un 20enne che si confronta con un 30enne parte sfavorito? (si o no)Perche'?

Scusate lo sfogo , ma tra regolamenti del ca--o, doping, corse di amatori che non sono + per amatori, allievi che iniziano (ma non da oggi) a gonfiarsi a comando, qualche esordiente che gia' si misura con le anfetamine (non sono per la pena di morte ma i DS e/o i genitori di questi andrebbero veramente esposti in piazza), per me il Ciclismo e' diventato il ciclismo e sta per perdere anche qualche altra lettera.

Da wiki (che non e' la Verita' in terra, pero' la definizione e' semplice)
Il ciclismo è uno sport che consiste nel gareggiare correndo su una bicicletta. Notate il punto alla fine della prima frase, e' importante: un 15enne contro un 40enne e che vinca il migliore, ma senza doping (questo non c'e' nella definizione ma io "faccio finta" che stia nella parola sport, come ci devono stare le parole "lealta'" e "rispetto dell'avversario").

Un'ultima provocazione:
il piu' forte dilettante di oggi? Mha, probabilmente qualche corridore di granfondo (anche se sono quasi solo x scalatori), oppure uno che ha smesso qualche anno fa perche' il regolamento e il sistema surro-ciclismo lo hanno costretto.

Ok per ora basta, vi ho gia' "rubato" troppo spazio e tempo.

x Arancia: o preso spunto dal tuo intervento per rispondere, ma nn ce lo con te ( almeno per adesso ).

Ciao e buona bici a tutti.

PS: non ho il tempo di rileggermi, quindi perdonate se il discorso fila poco , ma quando un argomento mi appassiona i pensieri errivano a cascata e solo qualcuno riesco a trascriverlo.

 

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- ..dai che e' finita...
- Ahe... la gamba

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 31/08/2006 alle 22:54
Originariamente inviato da markustefan
Benissimo la tutela del vivaio questa deve essere priorita' assoluta e benissimo lo sbarramento per eta' ma perche' non permettere a ragazzi di 27 un futuro anche se improbabile riscatto ?


Semplice: a 27 anni se non sei passato prof forse è meglio che incominci a cercarti un'altra strada.
In questa sede non mi metterò a parlare di Ludo Dierckxens, che oltre a rappresentare un caso più unico che raro mi pare sia anche stato coinvolto in storie di doping.
Il problema è che questi personaggi, che cercano di entrare nel ciclismo prof in tarda età, temo siano disposti a tutto pur di farlo.
La mia è solo una supposizione, ma riconoscetemi almeno che è logica.
Uno che a 26-27 anni non è ancora professionista, ma che ha investito le sue risorse per provarci, forse non ha troppe altre possibilità lavorative.
Se vuole continuare con il ciclismo, si dia alle GF e ai circuiti UDACE.
Una volta ero più estremista e pensavo che gli ex prof e dilettanti non dovessero fare queste gare, rubando la scena a chi si allena nei ritagli di tempo.
Ora ho "capito" che è solo una battaglia retrograda.
Basta solo che al termine della gara l'organizzatore, prima di dare al vincitore 1000 € o un telaio di quel valore, faccia un bell'esamino antidoping.
In fondo, nelle corse podistiche i professionisti corrono spesso in gare aperte anche agli amatori.
Baldini, Tergat, Gebrselassie corrono le loro maratone con gente che fa 2h20'-2h30' ma lavora anche (un po' l'analogo dei "veri" amatori ciclisti), e ovviamente con i tapascioni da 3h45' come il sottoscritto.
Perchè pretendere che le GF siano differenti?

Concludo dicendo che i ragazzi di 20 anni non devono correre con gente di 27. Al diavolo le corse dei dilettanti aperte anche alle Continental.
Così facendo i giovani sono costretti a bruciare le tappe.
E poi si lamentano se ci sono i Pozzato o i Capecchi che passano tra i prof a 19 anni... e ti credo!
Per un giovane di talento può essere peggio correre nei dilettanti per emergere che non tra i pro per farsi le ossa!

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 01/09/2006 alle 16:35
Restando nel tema cicloamatoriale esco un po dal seminato di questo 3d, ma non sapevo dove postare il mio messaggio e questo era il 3d che si avvicinava di più: Un mio compagno di squadra mi ha detto di volersi iscrivere al Team Bianchi-Pennelli Cinghiale perchè è una squadra molto più organizzata rispetto alla nostra, e per uno che fa solo Granfondo è l'ideale, ma non riesce a mettersi in contatto con loro e mi ha chiesto una mano, solo che io non ne ho la più pallida idea, ho provato a guardare su google ma non esiste un sito internet, non è che qualcuno di voi sa come fare? Anche perchè l'idea stuzzica anche me! Vi ringrazio in anticipo

 

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Daniele

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Campione italiano 2008 Fantaciclismo di Cicloweb

 
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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 01/09/2006 alle 17:45
Un atleta tesserato come cicloamatore, non puo assolutamente partecipare a gare agonistiche, quindi ne elite/under23 ne juniores.
Nell'eventualità che ci fosse una squadra disposta a tesserarlo come agonista, non è possibile fare il passaggio di categoria nella stessa stagione. Gli amatori possono gareggiare assieme agli agonisti solo nelle gare Open tipo pista dove vengoro raggruppati in un'unica categoria ( amatori, juniores, elite/under23).
Per quanto riguarda competitività e organizzazione, ho visto diverse volte Amatori doppiare elite/under23 nelle gare open e pulman, camper gonfiabili, gazebi, furgoni e ammiraglie super equipaggiate al seguito di squadre amatoriali.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 00:13
Originariamente inviato da lOrso
Si dovrebbe Re-inserire un numero massimo di neoprofessionisti.


Perchè, c'è forse un limite al numero di neo-avvocati o di neo-pizzaioli?
Secondo me ci vorrebbe invece una bella indagine della magistratura che scoperchiasse tutte quelle squadre patacca che si fanno firmare assegni post-datati dai corridori che assumono, ci vorrebbe pure un'altra bella indagine per fare chiarezza su certi stipendi da direttore di banca percepiti da alcuni ragazzetti della categoria juniores.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 03/09/2006 alle 00:54
solo in italia c'è il regolamento che limita i dilettanti nelle gare regionali a 25 anni.

era stata creata la categoria under 23...basterebbe farci un bel calendatio come farne uno per i corridori elite (anche sopra i 25).
l'impostazione delle gare dovre essere seguito dalla federazione e far si che il calendario coprirebbe entrambe le categorie.
adesso capita per esempio che in certe giornate non ci siano gare e nella stessa giornata 5 o 6 tutte under/elite.
quindi oltre a dover star fermi in certi giorni perchè il calendario è fatto male, un under di 19 anni deve correre per forza con uno di 25.
se la federazione si svegliasse non ci sarebbe problema nemmeno se correrebbero dilettanti anche gli ex prof.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 01:02
Originariamente inviato da tobia

solo in italia c'è il regolamento che limita i dilettanti nelle gare regionali a 25 anni.

era stata creata la categoria under 23...basterebbe farci un bel calendatio come farne uno per i corridori elite (anche sopra i 25).
l'impostazione delle gare dovre essere seguito dalla federazione e far si che il calendario coprirebbe entrambe le categorie.
adesso capita per esempio che in certe giornate non ci siano gare e nella stessa giornata 5 o 6 tutte under/elite.
quindi oltre a dover star fermi in certi giorni perchè il calendario è fatto male, un under di 19 anni deve correre per forza con uno di 25.
se la federazione si svegliasse non ci sarebbe problema nemmeno se correrebbero dilettanti anche gli ex prof.


Ci vorrebbe un diverso regime fiscale per squadre e organizzatori a seconda che diano vita a corse per giovani o meno, diversamente si rischia di esasperare la caccia ai cotechini, come accade nelle granfondo e nelle corse 1.2.
Ci sono squadre come il Caneva che si fanno ridere dietro per il loro approccio al ciclismo, figuratevi cosa accadrebbe se fosse fatta scelta anacronistica di riaprire le porte agli over 25.
Ci sarebbe pure il reflusso dei superdopati delle granfondo.
Vade retro satana.

 

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Davide

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 03/09/2006 alle 01:22
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia


Ci vorrebbe un diverso regime fiscale per squadre e organizzatori a seconda che diano vita a corse per giovani o meno


Non si può fare, sarebbe incostituzionale.
Poi non ho capito perchè ce l'hai tanto con le squadre che pagano un pò di più i giovani ciclisti. Non stiamo mica parlando di miliardi.

 

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  postato il 03/09/2006 alle 01:28
Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia


Ci vorrebbe un diverso regime fiscale per squadre e organizzatori a seconda che diano vita a corse per giovani o meno


Non si può fare, sarebbe incostituzionale.


Non credo proprio, dal momento che di fatto si tratta di competizioni professionistiche.

Poi non ho capito perchè ce l'hai tanto con le squadre che pagano un pò di più i giovani ciclisti. Non stiamo mica parlando di miliardi.


Sono illegali, gli juniores (ed i dilettanti) non possono ricevere stipendi ma solo rimborsi spese.
Trentamila euro all'anno sono un po' tanti come rimborso spese.

 

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Davide

 
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  postato il 03/09/2006 alle 01:42
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia


Ci vorrebbe un diverso regime fiscale per squadre e organizzatori a seconda che diano vita a corse per giovani o meno


Non si può fare, sarebbe incostituzionale.


Non credo proprio, dal momento che di fatto si tratta di competizioni professionistiche.


Davide, lascia perdere il diritto. Sarebbero incostituzionali sotto il profilo del principio d'uguaglianza. A comportamenti sostanzialmente uguali, bisogna applicare discipline uguali, anche fiscali.

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Poi non ho capito perchè ce l'hai tanto con le squadre che pagano un pò di più i giovani ciclisti. Non stiamo mica parlando di miliardi.


Sono illegali, gli juniores (ed i dilettanti) non possono ricevere stipendi ma solo rimborsi spese.
Trentamila euro all'anno sono un po' tanti come rimborso spese.


Se sono illegali come fai a sapere che gli danno tutti quei soldi?
Probabilmente vengono erogati a diverso titolo o la quantificazione del rimborso spese comprende non solo il "danno emergente" (spese sostenute) ma anche il "lucro cessante" (quello che avrebbero guadagnato investendo diversamente le proprie energie). E cmq per un ragazzo che inizia ad avere 20 e passa anni 30 mila euro non mi sembra una cifra scandalosa, se consideri che la carriera degli sportivi è breve e che per fare quello rinunciano a studiare o ad avviare un'attività lavorativa.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 01:50
Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

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Originariamente inviato da aranciata_bottecchia


Ci vorrebbe un diverso regime fiscale per squadre e organizzatori a seconda che diano vita a corse per giovani o meno


Non si può fare, sarebbe incostituzionale.


Non credo proprio, dal momento che di fatto si tratta di competizioni professionistiche.


Davide, lascia perdere il diritto. Sarebbero incostituzionali sotto il profilo del principio d'uguaglianza. A comportamenti sostanzialmente uguali, bisogna applicare discipline uguali, anche fiscali.


Non sono discipline uguali. Nel caso dei giovani parliamo di una scuola sportiva formativa, nell'altro caso parliamo di professionismo a tutti gli effetti.

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Poi non ho capito perchè ce l'hai tanto con le squadre che pagano un pò di più i giovani ciclisti. Non stiamo mica parlando di miliardi.


Sono illegali, gli juniores (ed i dilettanti) non possono ricevere stipendi ma solo rimborsi spese.
Trentamila euro all'anno sono un po' tanti come rimborso spese.


Se sono illegali come fai a sapere che gli danno tutti quei soldi?


Lo ammettono i diretti interessati.
Non so, tu che sei del ramo avvocati e don abbondii, potresti informarti e fare un esposto, non so come funziona.
Suvvia, inventati paladino della giustizia per una volta.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 02:01
Originariamente inviato da Claudio82
E cmq per un ragazzo che inizia ad avere 20 e passa anni 30 mila euro non mi sembra una cifra scandalosa,


Chi ha parlato di ventenni? Anche nel dilettantismo sono vietati stipendi di tipo professionale, ma nel caso specifico mi riferivo agli juniores, categoria nella quale entrano i sedicenni, categoria che si conclude quando una parte tra costoro non ha neppure 18 anni.
Parlare di mancato lucro, in questo caso, è solo una pirlata.

 

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Davide

 
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  postato il 03/09/2006 alle 03:26
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Ci vorrebbe un diverso regime fiscale per squadre e organizzatori a seconda che diano vita a corse per giovani o meno


Non si può fare, sarebbe incostituzionale.


Non credo proprio, dal momento che di fatto si tratta di competizioni professionistiche.


Davide, lascia perdere il diritto. Sarebbero incostituzionali sotto il profilo del principio d'uguaglianza. A comportamenti sostanzialmente uguali, bisogna applicare discipline uguali, anche fiscali.


Non sono discipline uguali. Nel caso dei giovani parliamo di una scuola sportiva formativa, nell'altro caso parliamo di professionismo a tutti gli effetti.


Davide, non parlare sempre a vanvera o almeno usa toni meno perentori.
Comportamenti SOSTANZIALMENTE uguali. Se la Corte Costituzionale ragionasse come fai tu, dovrebbe dichiarare incostituzionali tutte le leggi, dato che differenze di fatto tra 2 casi qualsiasi ci sono sempre.
Tieni conto che, semplificando molto, l'esempio di sentenza classica ex art. 3 della costituzione (pr. di uguaglianza) è quella che dice che chi non sapeva una determinata cosa è considerato uguale a chi sapeva ma non poteva farci nulla per cause di forza maggiore. "Chi conosce" viene considerato uguale "a chi non conosce". Figurati se la Consulta non considererebbe uguali i casi che dici tu.

 

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  postato il 03/09/2006 alle 03:50
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da Claudio82
E cmq per un ragazzo che inizia ad avere 20 e passa anni 30 mila euro non mi sembra una cifra scandalosa,


Chi ha parlato di ventenni? Anche nel dilettantismo sono vietati stipendi di tipo professionale, ma nel caso specifico mi riferivo agli juniores, categoria nella quale entrano i sedicenni, categoria che si conclude quando una parte tra costoro non ha neppure 18 anni.
Parlare di mancato lucro, in questo caso, è solo una pirlata.


Ho interpretato nel senso che i 30 mila euro fossero un esempio massimo e quindi riferiti ai dilettanti.
Al fatto che ci siano juniores pagati dalle squadre 30 mila euro non ci credo. Casomai con i premi e altre cose qualcuno a fine anno ci si avvicina pure, ma ipotizzare che una squadra, di per sè, paghi queste cifre mi pare assurdo.
E il mio non è un giudizio sull'opportunità di pagare queste cifre, ma proprio sulla impossibilità di mandare avanti una società che sostenga tali costi. Manco Massimo Moratti sarebbe così fuori di testa da pagare tanto uno juniores.

 

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  postato il 03/09/2006 alle 10:08
Per quanto riguarda gli stipendi, le poche conoscenze che ho io mi assicurano di percepire dei rimborsi che non superano i 1000,00 euro al mese, poi si arrotonda bene con i premi se si è in una squadra che vince piu di 30 gare a stagione, altri arrivano a stento a 500,00 euro percepiti solo da febbraio ad ottobre e se corri con una squadra che vince 8 - 10 gare a stagione anche i premi non ti aiutano molto.
In questi casi sono le famiglie che ci mettono del loro, sopratutto per gli atleti che vivono lontani da casa.
Con questo mi riallaccio al regolamento:
A mio parere va benissimo cosi, se a 25 anni non hai raggiunto la possibilità di entrare tra i Professionisti per guadagnarti da vivere decentemente, mi sembra inutile continuare ad insistere con il ciclismo, mi sembra un'età anche troppo avanzata per entrare nel mondo del lavoro, spesso senza alcun titolo di studio visto che da 16 sino a 25 anni ci si è dedicati quasi completamente alla bicicletta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 10:42
Originariamente inviato da Claudio82
credo. Casomai con i premi e altre cose qualcuno a fine anno ci si avvicina pure, ma ipotizzare che una squadra, di per sè, paghi queste cifre mi pare assurdo.


Bravo, hai aperto gli occhi, sembra assurdo ed è vero.
Sveglia!

 

[Modificato il 03/09/2006 alle 15:24 by Monsieur 40%]

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Davide

 
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  postato il 03/09/2006 alle 10:52
Originariamente inviato da Sardo
Per quanto riguarda gli stipendi, le poche conoscenze che ho io mi assicurano di percepire dei rimborsi che non superano i 1000,00 euro al mese, poi si arrotonda bene con i premi se si è in una squadra che vince piu di 30 gare a stagione, altri arrivano a stento a 500,00 euro percepiti solo da febbraio ad ottobre e se corri con una squadra che vince 8 - 10 gare a stagione anche i premi non ti aiutano molto.
In questi casi sono le famiglie che ci mettono del loro, sopratutto per gli atleti che vivono lontani da casa.
Con questo mi riallaccio al regolamento:
A mio parere va benissimo cosi, se a 25 anni non hai raggiunto la possibilità di entrare tra i Professionisti per guadagnarti da vivere decentemente, mi sembra inutile continuare ad insistere con il ciclismo, mi sembra un'età anche troppo avanzata per entrare nel mondo del lavoro, spesso senza alcun titolo di studio visto che da 16 sino a 25 anni ci si è dedicati quasi completamente alla bicicletta.


Condivido. C'è da dire che la condizione degli under 23 è paragonabile quasi a quella dei professionisti, allo stato attuale delle cose, anche se la federazione impone quel contrattino da dilettanti: sarebbe onesto considerarli dei professionisti apprendisti, qualcosa del genere.
Il vero scandalo è l'andazzo che ha preso piede tra gli juniores, particolarmente in Toscana, dovrebbe essere severamente proibito andare oltre a rimborsi spese di 500 euro mensili, sarebbe più saggio, come ho già scritto, convertire il montepremi in borse di studio e in fondi per il sostegno degli atleti vittime di incidenti, visto che le coperture assicurative sono lente e spesso inadeguate ed umilianti.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 03/09/2006 alle 11:21
Per Mario Casaldi

Caro Mario,

Trovo disgustoso che si arrivi a questi livelli. Non mi stupisco se il forum, tra l'anno scorso e quest'anno ha perso il 50% di partecipazione. Ne perderà ancora, stiamone pur certi: pensa che cosa può provare uno che abbia il malaugurato vizio di votare Forza Italia nel leggere queste eleganti esibizioni di bon ton. Voi di Forza Italia...perciò tutti. Indegni di stare nel consesso dei civili.

Congratulazioni...

E pensare che c'era una magnifica lettera di Orso che meritava ben altra attenzione...

Ciao Mario
Tuo,

Alberto

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 11:57
Originariamente inviato da prof
Ne perderà ancora, stiamone pur certi: pensa che cosa può provare uno che abbia il malaugurato vizio di votare Forza Italia nel leggere queste eleganti esibizioni di bon ton. Voi di Forza Italia...perciò tutti.


Alberto, chi ha parlato di Forza Italia? A parte che già mi immagino uno che si candida a sindaco di Ferrara e mette in piedi un partito che si chiama "Forza Spal", ma tutto ciò è sintomatico di un paese pallonaro dagli alluci alla collottola, e questo il cavalier banana lo sa bene.
Quello di Claudio è opportunismo e null'altro, la politica nulla c'entra.
Forse dovrei spedire anche a te gli insulti che mi ha inviato via messaggio privato, cambieresti opinione.
Sono comunque d'accordo con te, utenti come quello in questione dovrebbero essere bannati immediatamente, corrompono ogni possibilità di dialogo, ma della libertà d'opinione questo forum ha fatto vessillo e credo sia giusto continuare così.
Saluti

 

[Modificato il 03/09/2006 alle 15:28 by Monsieur 40%]

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 12:23
Originariamente inviato da lOrso
Mi date una ragione pro-ciclismo, per non tornare alla vecchia gestione dilettanti prima e seconda serie (+ un'eventuale "elite", ma mi sembra solo un gioco per ghettizzare le gare)?


Caro Orso, non intendo doppiare i contenuti di Cassius, il cui intervento condivido pressochè integralmente, ma voglio così sintetizzare: io preferisco che lo schifo che c'è nelle granfondo rimanga nelle granfondo, non mi piace l'idea che vecchi marpioni vengano a corrompere il dilettantismo, visto che il ciclismo è stato insozzato soprattutto da esponenti della vecchia scuola.
Se vuoi discutere su come regolmantare le granfondo, a me va benissimo (anzi, ci sono dei thread dove l'argomento è già stato affrontato), il dilettantismo va bene così.
Anzi, in verità ci sono tra gli under 23, così come nelle granfondo, delle squadre professionistiche che godono impunemente delle agevolazioni fiscali previste dalla legge a favore dello sport dilettantistico.
É vergognoso.
Ciao

 

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Davide

 
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  postato il 03/09/2006 alle 13:30
Prof, non sommare le pere con le mele, per piacere.

Si è parlato di 50% in meno non riguardo al forum, ma al sito in toto, e non dall'anno scorso a questo, ma in seguito ai fatti dell'Operacion Puerto.

Le discussioni pepate qui ci sono sempre state, e non hanno mai fatto scappare nessuno (vabbè, diciamo "quasi" nessuno).

Detto ciò, prego gli utenti di non trascendere. Grazie.

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 03/09/2006 alle 14:00
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

io preferisco che lo schifo che c'è nelle granfondo rimanga nelle granfondo, non mi piace l'idea che vecchi marpioni vengano a corrompere il dilettantismo, visto che il ciclismo è stato insozzato soprattutto da esponenti della vecchia scuola.



Che lo schifo delle GF debba rimanere là dove si trova, sono solo che d'accordo, anzi, abolirei le GF. Rimane un po' da spiegare come faccia il dilettantismo a non contaminarsi con gli esponenti del ciclismo ex pro o ex u23 dismessi. Non si tratta di "vecchia scuola" ma, se non vado errato, di cultura ancora prevalente e ben dominante: i ds sono gli stessi, come tutti gli altri dirigenti, o forse c'è stato un bagno catartico sfuggito solo a me ? La contiguità poi esiste di fatto: hai mai visto con chi si allenano esordienti, allievi, juniores e u23 ?



Se vuoi discutere su come regolmantare le granfondo, a me va benissimo (anzi, ci sono dei thread dove l'argomento è già stato affrontato), il dilettantismo va bene così.



A me un po' meno, comunque...sui gusti non discuto.

Ciao,
Alberto

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 03/09/2006 alle 14:07
Originariamente inviato da Admin

Prof, non sommare le pere con le mele, per piacere.

Si è parlato di 50% in meno non riguardo al forum, ma al sito in toto, e non dall'anno scorso a questo, ma in seguito ai fatti dell'Operacion Puerto.

Le discussioni pepate qui ci sono sempre state, e non hanno mai fatto scappare nessuno (vabbè, diciamo "quasi" nessuno).

Detto ciò, prego gli utenti di non trascendere. Grazie.


Contento tu, contenti tutti.
Se sono discussioni pepate quelle in cui ci si scambiano insulti a go go, goditele pure, mi girero' all'altra parte.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 14:20
Originariamente inviato da prof

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

io preferisco che lo schifo che c'è nelle granfondo rimanga nelle granfondo, non mi piace l'idea che vecchi marpioni vengano a corrompere il dilettantismo, visto che il ciclismo è stato insozzato soprattutto da esponenti della vecchia scuola.



Che lo schifo delle GF debba rimanere là dove si trova, sono solo che d'accordo, anzi, abolirei le GF. Rimane un po' da spiegare come faccia il dilettantismo a non contaminarsi con gli esponenti del ciclismo ex pro o ex u23 dismessi.


Difatti nel dilettantismo è relativamente facile individuare le squadre che tengono una condotta riprovevole, se contro di esse non si agisce è perchè manca la volontà di farlo.
Tuttavia il sistema attuale (relativamente a questo argomento) mette in risalto il marcio.
Se nelle squadre affluissero vecchie volpi a ruota libera, la componenete individuale diverrebbe più importante, costoro non hanno alcun bisogno del lavaggio del cervello praticato da alcuni ds, massaggiatori, meccanici, dottori etc etc, costoro sono già usi ed adusi al peggio.
Non è un caso che le squadre dilettantistiche più serie, più stimate e più credibili addirittura non iscrivono corridori élite nelle proprie fila, o al massimo si limitano ad un paio di tesserati (a parte quelli "nati" e cresciuti nella squadra stessa).

La contiguità poi esiste di fatto: hai mai visto con chi si allenano esordienti, allievi, juniores e u23 ?


A maggior ragione non mi sembra il caso di esasperarla, i cattivi maestri hanno già così vita facile, perchè aiutarli?

Ciao

 

[Modificato il 03/09/2006 alle 14:23 by aranciata_bottecchia]

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Davide

 
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