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Autore: Oggetto: Doping, le nostre proposte

Livello Greg Lemond




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  postato il 29/08/2006 alle 12:12
Originariamente inviato da miky70

Originariamente inviato da forzainter

Aranciata ti sbagli , i farmaci di origine russa li prendon i meno forti. I Big non han bisogno di andar in America basta andare a Basilea
Di fatti quasi tutti i farmaci sequestrati non hanno le scritte in cirillico ne in cinese ma sono made in suisse.. (di fatti il giro d'affari di quelle due società è sempre in aumento..)
Quelle in cirillico li aveva solo Rumsas o Kobzarenko


Appunto, perchè allora Basso e Ullrich avrebbero dovuto andare in Spagna e non in Svizzera?


Per la verità, Ullrich abita in Svizzera e Basso è (o era) sul punto di trasferirsi anche lui. Molti corridori abitano, chissà perchè, in Svizzera.
Il perchè Ullrich e Basso si rivolgevano alla Spagna l' ha spiegato Forzainter, perchè solo lui faceva le emotrasfusioni "come si deve", con tanto di ematologo ed apparecchiature all' avanguardia (anche se comunque Manzano ha rischiato di lasciarci le penne).

 

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Livello Tour




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  postato il 29/08/2006 alle 12:17
X Yakuza, hai ragione a dire che con il doping libero ci sarebbe chi prende 1500 mg di testo alla settimana come avviene gia' nel body building. Basta mettere dei limiti EQUI e chi va oltre viene squalificato , come gia' avviene, e poi pero' basta controlli. Es. ematocrito 54, emoglobina 18 rapporto testo-epitesto 10, ferritina 500 ecc.
 
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Livello Tour




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  postato il 29/08/2006 alle 12:23
Originariamente inviato da undertaker

X Yakuza, hai ragione a dire che con il doping libero ci sarebbe chi prende 1500 mg di testo alla settimana come avviene gia' nel body building. Basta mettere dei limiti EQUI e chi va oltre viene squalificato , come gia' avviene, e poi pero' basta controlli. Es. ematocrito 54, emoglobina 18 rapporto testo-epitesto 10, ferritina 500 ecc.


si ma undertaker ti ritrovi al punto di partenza per determinare chi prende 500 e chi 1500 devi fare dei controlli, loro per superare i controlli se ne inventano di tutti i tipi... esattamente come avviene adesso

oltretutto adesso beccarli è più facile perchè cerchi i metaboliti, dopo sarebbe ancora più difficile perchè i metaboliti li hanno per forza

insomma ti ritrovi che l'antidoping è necessario quanto prima e i modi per fregarlo maggiori

se possibile la situazione diventa peggiore

 
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  postato il 29/08/2006 alle 12:23
Un'altra cosa importante da fare è RIDURRE le squalifiche per gli atleti. L'obiettivo dell'antidoping non è far fuori un atleta per fare vincere un altro, bensì tutelare la salute degli atleti e garantire la regolarità delle gare. Poi vi è l'esigenza di salvaguardare lo spettacolo e senza gli atleti più bravi lo spettacolo e la popolarità di uno sport tende a diminuire. Quindi chi viene preso dopato può star fuori 1-2 mesi e poi rientra. Anche perchè non abbiamo QUASI MAI la certezza della colpevolezza volontaria dell'atleta. Tutti i piu' recenti casi di doping, Pantani, Garzelli, Simoni , Ullrich, Basso , Landis, tutti dicono di essere innocenti. Nel dubbio , è giusto che il titolo sportivo venga assegnato ad altri,però almeno facciamoli correre ancora.
 
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Livello Tour




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  postato il 29/08/2006 alle 12:27
X yakuza, non ho capito , se esempio il limite per l'ematocrito è 54, uno fa quel che gli pare , poi se è oltre viene fermato, se è sotto corre. Dove sta il problema. Per il TESTO eguale, uno prende cerotti , ZMA, tribulus, quel che gli pare , se supera 10 di rapporto testo-epitesto, va fuori. Se esagera con 100-200 mg di testo in sospensione va fuori immediatemente, o no ?
 
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Livello Tour




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  postato il 29/08/2006 alle 12:29
X Yakuza , secondo te cosa ha fatto Landis per essere beccato , che idea ti sei fatto ?
 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 29/08/2006 alle 12:44
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Svizzera o negli USA o in Sudafrica o in Messico, gli ultimi paradisi del doping


così a naso ci aggiungerei anche la Colombia, e secondo me nemmeno in Australia scherzano, la loro Scuola dello Sport mi fa rabbrividire.
E poi, paesi come il Belgio (ad esempio) hanno una legislazione antidoping? Cosa succede nell' Europa dell' est? In Cina? In Giappone?

 

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  postato il 29/08/2006 alle 12:52
X Gabri 59, leggi sulla gazzetta di oggi cosa succede invece in CINA.
 
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  postato il 29/08/2006 alle 14:16
Originariamente inviato da gabri59

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Svizzera o negli USA o in Sudafrica o in Messico, gli ultimi paradisi del doping


così a naso ci aggiungerei anche la Colombia, e secondo me nemmeno in Australia scherzano, la loro Scuola dello Sport mi fa rabbrividire.
E poi, paesi come il Belgio (ad esempio) hanno una legislazione antidoping? Cosa succede nell' Europa dell' est? In Cina? In Giappone?


In Belgio (vedi i tanti arresti, Museuuw, Bruylandts, Vandenbroucke, etc. etc.) c'è.
E la "Scuola dello Sport" australiana è una scuola dello sport a tutti gli effetti, visto anche che finora nessun australiano pare esser risultato positivo ad alcuno sport - anche se questo fattore è labile - e, soprattutto, Morris in tanti post ha già spiegato che la loro cultura del lavoro e dell'allenamento, e della ricerca, è molto migliore di quella europea. Tieniti i brividi, insomma.
L'Europa dell'est mi sembra fuori dai "lucenti" giri dei ricchi.

In Cina la situazione è preoccupante, da Yao Ming in poi...

 

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  postato il 29/08/2006 alle 14:58
Originariamente inviato da ianni

DOPING - Positivo al Pantalica minorenne del Team Giorgi Sicilia
Roma - lunedì 28 agosto 2006 - La Federazione Medico sportiva Italiana ha ricevuto e trasmesso al Centro Corodinamento Antdoping del Coni, un caso di registrata positività.
Si tratta di S.M. (atleta minorenne) tesserato della Federazione Ciclistica Italiana con la società Team Giorgi Sicilia.
Il laboratorio di Roma ha rilevato, nel primo campione sottoposto ad analisi, la presenza di Norandrosterone e Noreticolanolone, dopo un controllo Coni-Nado senza preavviso, disposto su richiesta Fci, il 9 luglio 2006 a Canicattini Bagni (Siracusa) in occasione del 4. Trofeo Pantalica.

PER FAVORE AVETE UNA PROPOSTA PER QUANTO SOPRA!!!.

Io mi auguro che non sia vero!?!?!

Saluti
Ianni


Ecco queste sono le cose che mi fanno INCAZZARE. Questo qua che avrà 16/17 anni vede che quelli famosi, quelli che vincono le corse importanti si dopano, perciò prende e si dopa pure lui.
In sostanza chi paga il prezzo più alto dell'assunzione di doping da parte dei professionisti, che vogliono solo vincere e guadagnare di più, sono i soggetti più deboli, quelli che non sono ancora maturi per capire e decidere autonomamente.
No Grassi, la Tua proposta di depenalizzare l'uso del doping non va bene per niente. Chi si dopa compie un atto criminale e come tale va trattato.

 

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"I giovani devono credere in noi. Già da qualche anno l’ambiente è migliorato. E se continuiamo a crederci... Bisogna lanciare il messaggio, dobbiamo far capire che abbiamo voglia di cambiare" Damiano Cunego

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  postato il 29/08/2006 alle 15:13
Continua la criminalizzazione dell'atleta.

Nessuno si pone la domanda se 'sto ragazzino possa essere stato dopato, invece che doparsi?

 

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  postato il 29/08/2006 alle 15:16
Originariamente inviato da Claudio82

Ecco queste sono le cose che mi fanno INCAZZARE. Questo qua che avrà 16/17 anni vede che quelli famosi, quelli che vincono le corse importanti si dopano, perciò prende e si dopa pure lui.
In sostanza chi paga il prezzo più alto dell'assunzione di doping da parte dei professionisti, che vogliono solo vincere e guadagnare di più, sono i soggetti più deboli, quelli che non sono ancora maturi per capire e decidere autonomamente.
No Grassi, la Tua proposta di depenalizzare l'uso del doping non va bene per niente. Chi si dopa compie un atto criminale e come tale va trattato.


A me non è sembrato che Grassi intendesse depenalizzare il doping, nell'elenco delle sue proposte...
e comunque non sono d'accordo che i ragazzi giovani si dopino solo per emulazione, si dopano perchè vogliono andare più forte degli altri, vincere le corse, farsi un nome per essere contattati dalle squadre più forti per le categorie future.
Da questo punto di vista, ci sono anche da considerare alcune anomalie, tipo:
1) il mondiale juniores: io lo abolirei, serve solamente a cercare un'esasperazione agonistica esagerata. Per fortuna lo hanno tolto dalla settimana mondiale, con la relativa copertura televisiva.
2) i passaggi al professionismo troppo precoci: ero scandalizzato dal Pozzato passato 18enne alla Mapei, rimango tuttora fortemente critico con certi passaggi troppo precoci (es: Dekker). Ci vorrebbe uno sbarramento minimo, tipo che il passaggio al professionismo non dovrebbe avvenire prima dell'anno in cui si compiono 21 anni.....

 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 29/08/2006 alle 15:19
Originariamente inviato da undertaker

Un'altra cosa importante da fare è RIDURRE le squalifiche per gli atleti. L'obiettivo dell'antidoping non è far fuori un atleta per fare vincere un altro, bensì tutelare la salute degli atleti e garantire la regolarità delle gare. Poi vi è l'esigenza di salvaguardare lo spettacolo e senza gli atleti più bravi lo spettacolo e la popolarità di uno sport tende a diminuire. Quindi chi viene preso dopato può star fuori 1-2 mesi e poi rientra. Anche perchè non abbiamo QUASI MAI la certezza della colpevolezza volontaria dell'atleta. Tutti i piu' recenti casi di doping, Pantani, Garzelli, Simoni , Ullrich, Basso , Landis, tutti dicono di essere innocenti. Nel dubbio , è giusto che il titolo sportivo venga assegnato ad altri,però almeno facciamoli correre ancora.


scusa ma il tuo discorso non regge. Come previsto si parla di doping libero ma in realtà non è libero per niente. Tu innalzi solo il limite a cui beccare i furbi col doppio svantaggio che costringi tutti a prendere sostanze che con lo sport c'entrano poco ma soprattutto ritrovandoti punto a capo nel giro di qualche mese. Poni il limite a 54 e ci sarà chi si riempie d'epo fino alle orecchie per poi abbassre il valore a tale livello con una fregatura aggiuntiva ...se trovi tracce d'epo non puoi far niente dato che ne hai consentito l'uso. L'antidoping serve solo a far rispettare un regolamento. La storia della salute se non sbaglio è stata introdotta ipocritamente con la limitazione a 50 sull'ematocrito. Se ti pescano con 51 di ematocrito non essendo certi che ti sei dopato ti fermano per tutelare la tua salute...una roba senza senso fatta a mio avviso per arginare un fenomeno sfuggito di mano. Sanzioni di breve durata sarebbero accetatbili solo se l'antidoping raggiungesse un grado d'efficienza mostruoso. Allo stato attuale una squalifica di un mese o due sarebbe assurda oltre che inutile. Per la non volontarietà proprio non capisco ...se uno è preso positivo e dico preso ad un controllo ci sono solo due alternative...un'associazione di delinquenti che tarocca gli esami (e allora si va nel penale) oppure l'atleta è effettivamente positivo. Che si dichiarino innocenti dipende solo dal fatto che non è come beccare uno mentre fa una rapina per cui possono accampare mille scuse. Se poi la radiazione al primo colpo pare eccessiva (proposta poi per sostanze come EPO, gh ecc che uno non può aver pigliato per errore) vediamo di trovare un'alternativa che non sia due mesi però, altrimenti non squalifichiamolo nemmeno.
Gli atleti migliori devono correre se son puliti se no non è che perdiamo i migliori ma perdiamo dei bari. Se davvero i fenomeni visti in questi anni son dei dopati doppiamo semplicemente resettare le prestazioni su livelli minori e poi emergera sempre un campione superiore agli altri. Diverso è se ti sbattono fuori senza motivo. La popolarità di uno sport diminuisce non se mancano i campioni perchè quelli ci saranno sempre, magari vanno a cicli ma ci saranno sempre ma diminuisce se diventa poco credibile. In tal caso al + può diventare uno spettacolo e allora va bene tutto anche il taroccamento + evidente come mostarno del resto la maggior parte degli spetatcoli tv che van per la maggiore.

 
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  postato il 29/08/2006 alle 15:36
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Continua la criminalizzazione dell'atleta.

Nessuno si pone la domanda se 'sto ragazzino possa essere stato dopato, invece che doparsi?


Infatti, caro Mario. Stiamo parlando di un minore per cui,
appurando che il doping nuoce alla salute, non si dovrebbe
identificare l'adulto responsabile?
Padre, allenatore o tutore.

Magari i vari utenti avvocato o studenti in legge possono rispondere
alla mia domanda:
la legge non prevede l'azione "d'ufficio" per reati contro i minori ?

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/08/2006 alle 15:42
Originariamente inviato da Reggio Emilia
1) il mondiale juniores: io lo abolirei, serve solamente a cercare un'esasperazione agonistica esagerata. Per fortuna lo hanno tolto dalla settimana mondiale, con la relativa copertura televisiva.


Li hanno spostati per permettere a buona parte di quei minorenni di fare le superiori, considerando che si svolgevano durante il normale anno scolastico. Se togli il mondiale, togli anche le gare internazionali per Juniores e non mi pare il caso.

2) i passaggi al professionismo troppo precoci: ero scandalizzato dal Pozzato passato 18enne alla Mapei, rimango tuttora fortemente critico con certi passaggi troppo precoci (es: Dekker). Ci vorrebbe uno sbarramento minimo, tipo che il passaggio al professionismo non dovrebbe avvenire prima dell'anno in cui si compiono 21 anni.....


Senza andare in Olanda ce ne son un paio anche di recenti qui da noi (Agnoli e anche Santambrogio mi pare).
Il fatto che passino subito è per non farli entrare in quella bolgia che sembra essere diventato il mondo dilettantistico.
Certo che la tua idea di "limite 21 anni" non è male, una cosa simile sembra averla fatta la Quick Step, parcheggiando Malacarne in Zalf sino al 2008.
Ciao

 

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If you don't have the balls to brake late then that is your problem. L.H. to K.R.

 
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  postato il 29/08/2006 alle 15:43
Originariamente inviato da pedalando

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Continua la criminalizzazione dell'atleta.

Nessuno si pone la domanda se 'sto ragazzino possa essere stato dopato, invece che doparsi?


Infatti, caro Mario. Stiamo parlando di un minore per cui,
appurando che il doping nuoce alla salute, non si dovrebbe
identificare l'adulto responsabile?
Padre, allenatore o tutore.

Magari i vari utenti avvocato o studenti in legge possono rispondere
alla mia domanda:
la legge non prevede l'azione "d'ufficio" per reati contro i minori ?


Lando, mario, avete ragione nel tentare di tutelare il corridore, in particolare un minore, ma si sta parlando un 17enne, non di un 12enne.
Verosimilmente, l'assunzione è avvenuta volontariamente......

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 29/08/2006 alle 15:44
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Continua la criminalizzazione dell'atleta.

Nessuno si pone la domanda se 'sto ragazzino possa essere stato dopato, invece che doparsi?


Io criminalizzo il professionista di 30 anni che si dopa non il minorenne, è il ptof che se viene trovato positivo deve andare in galera, non il giovane.
Il mio discorso ha alla base proprio il fatto che i giovani non sono ancora in grado di decidere, non sono maturi. La criminalizzazione presuppone la capacità di discernimento, la cd. "capacità d'intendere e di volere". Anche se questo giovane si fosse dopato da solo non sarebbe certo lui il principale responsabile, proprio perchè non è ancora sufficientemente maturo e formato.
I giovani hanno diritto ad avere un mondo pulito e la pulizia del ciclismo è come quella delle scale: si parte dal gradino più alto e poi a cascata si scende sotto.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/08/2006 alle 15:46
Reggio E. d'accordo con te, ma credo volessero sottolineare il fatto che non si vuole mai far luce sul fornitore, limitandoci a tagliare la testa del "dopato" senza perseguire il "dopatore".

 

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  postato il 29/08/2006 alle 15:47
Il mio post veniva dopo il tuo, Claudio, ma non era diretto specificatamente a te, lo preciso (e difatti non ho quotato il tuo post).

Originariamente inviato da Claudio82

[...]la pulizia del ciclismo è come quella delle scale: si parte dal gradino più alto e poi a cascata si scende sotto.


Il fatto - ed il problema - è che, nel frattempo, lo scalino immediatamente sotto si becca anche la sporcizia di quello appena pulito, prima di essere pulito a sua volta...

 

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  postato il 29/08/2006 alle 15:47
Originariamente inviato da Andrea_Web

Reggio E. d'accordo con te, ma credo volessero sottolineare il fatto che non si vuole mai far luce sul fornitore, limitandoci a tagliare la testa del "dopato" senza perseguire il "dopatore".


 

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  postato il 29/08/2006 alle 15:52
Originariamente inviato da Andrea_Web

Originariamente inviato da Reggio Emilia
1) il mondiale juniores: io lo abolirei, serve solamente a cercare un'esasperazione agonistica esagerata. Per fortuna lo hanno tolto dalla settimana mondiale, con la relativa copertura televisiva.


Li hanno spostati per permettere a buona parte di quei minorenni di fare le superiori, considerando che si svolgevano durante il normale anno scolastico. Se togli il mondiale, togli anche le gare internazionali per Juniores e non mi pare il caso.



mmmmhhh, io abolirei forse anche le intenazionali.....mi pare sufficiente, per un 17-18enne, confrontarsi con i suoi coetanei nazionali, tanto più che il territorio italiano garantisce possibilità per tutti i tipi di percorsi e attitudini.
Le gare internazionali, pur non negando che abbiano il loro fascino e prestigio, in particolare per chi le corre, probabilmente comportano il rischio di alzare il tono agonistico non nel senso "puro" del termine e cercare l'esasperazione della prestazione.

 
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  postato il 29/08/2006 alle 16:26
Ecco, ALCUNI di questi post sono la prova di come una discusione vera e civile sulla liberalizzazione non possa essere fatta.
Ormai ALCUNI dei partecipanti al forum sono entrati nell'ottica della crociata, del delitto gravissimo da perseguire con ogni mezzo ( soprattutto sull'atleta, ma questo, qualche volta, solo per ragioni di tifo opposto ). Mi aspetto di leggere fra un po' che, in fondo, Guantanamo sarebbe una giusta punizione o magari, perché no?, sospendere le garanzie costituzionali per atleti così cattivi ( tanto nel ciclismo sono già sospese, ci sono pene senza provare la colpa).
Il tutto infarcito da luoghicomuni: signora mia, cosa ci toccherà di vedere! Proprio noi che siamo per la vita pulita ( sì respiriamo schifezze, mangiamo non si sa cosa ma fra gli atleti, pulizia! ).
Faccio solo presente che il fatto che Basso sia andato in Spagna da Fuentes deve ancora essere provato ( e non dato per certo come in alcuni post), anzi adesso vado a vedere se ci sono notizie dalla procura Coni.
E faccio anche presente che vincere ( l'anno prossimo) senza avversari o con gli avversari eliminati da regolamenti scandalosi e rivolti solo alla tutela delle squadre, non è esattamente da campioni e anche questo allontanerebbe la gente dal ciclismo.
Ma, ormai, si sa ,lo spirito civile italiano ( quello di beccaria) da tempo è andato a farsi benedire. Piccoli Torquemada crescono ( pensare che il vero Torquemada, Capodacqua, è diventato molto più garantista.......).

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

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IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Marco Pantani
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  postato il 29/08/2006 alle 16:27
Specifico, a scanso di equivoci, che mi riferisco solo ad alcuni interventi in questo thread.

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 29/08/2006 alle 16:28
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Originariamente inviato da Claudio82

[...]la pulizia del ciclismo è come quella delle scale: si parte dal gradino più alto e poi a cascata si scende sotto.


Il fatto - ed il problema - è che, nel frattempo, lo scalino immediatamente sotto si becca anche la sporcizia di quello appena pulito, prima di essere pulito a sua volta...


Basta usare l'aspirapolvere che aspira lo sporco rinchiudendolo nella sacca, eliminando così quella polvere definitivamente.

 

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  postato il 29/08/2006 alle 16:29
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Originariamente inviato da Claudio82

[...]la pulizia del ciclismo è come quella delle scale: si parte dal gradino più alto e poi a cascata si scende sotto.


Il fatto - ed il problema - è che, nel frattempo, lo scalino immediatamente sotto si becca anche la sporcizia di quello appena pulito, prima di essere pulito a sua volta...


Basta usare l'aspirapolvere che aspira lo sporco rinchiudendolo nella sacca, eliminando così quella polvere definitivamente.


...e allora puoi iniziare anche dal basso, e poi salire...

 

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  postato il 29/08/2006 alle 16:35
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1) il mondiale juniores: io lo abolirei, serve solamente a cercare un'esasperazione agonistica esagerata. Per fortuna lo hanno tolto dalla settimana mondiale, con la relativa copertura televisiva.


Li hanno spostati per permettere a buona parte di quei minorenni di fare le superiori, considerando che si svolgevano durante il normale anno scolastico. Se togli il mondiale, togli anche le gare internazionali per Juniores e non mi pare il caso.



mmmmhhh, io abolirei forse anche le intenazionali.....mi pare sufficiente, per un 17-18enne, confrontarsi con i suoi coetanei nazionali, tanto più che il territorio italiano garantisce possibilità per tutti i tipi di percorsi e attitudini.
Le gare internazionali, pur non negando che abbiano il loro fascino e prestigio, in particolare per chi le corre, probabilmente comportano il rischio di alzare il tono agonistico non nel senso "puro" del termine e cercare l'esasperazione della prestazione.


D'accordissimo. Pensa tu che in altro post ho detto che abolirei anche GF e gare amatoriali. E' arcinoto a tutti quanti che queste due categorie raccolgono piu' dopati che corridori. Se pensiamo che tutti i ragazzini delle categorie minori finiranno prima o poi con il frequentare amatori ed/o ex corridori e che, non di rado, guardano a costoro come ad autentici modelli da imitare, ci si rende presto conto del pericolo rappresentato da queste autentiche mine vaganti.

A me parrebbe normalissimo iniziare da qui: abbiamo idea di che cosa significhi per un ragazzino correre il rischio di essere esposto all'influenza di un ex pro, ex u23 o elite che sia, il quale abbia fatto ricorso a pratiche dopanti e le ritenga magari piu' che legittime ? Ponetevi questa semplice domanda: lascereste che vostro figlio corra un rischio del genere ?

Per chi ha corso anche nelle categorie minori; ma vi ricordate come si guardava ai dilettanti ed agli ex pro ? Era un punto di merito averli come amici, Ma avere come amico un ex non significa andarci al cinema assieme una voilta alla settimana; significa passarci anche 6 o 7 ore per 3 o 4 volte alla settimana durante gli allenamenti. Auguri !

Ciao,
Alberto

 
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  postato il 29/08/2006 alle 16:37
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da pedalando

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Continua la criminalizzazione dell'atleta.

Nessuno si pone la domanda se 'sto ragazzino possa essere stato dopato, invece che doparsi?


Infatti, caro Mario. Stiamo parlando di un minore per cui,
appurando che il doping nuoce alla salute, non si dovrebbe
identificare l'adulto responsabile?
Padre, allenatore o tutore.

Magari i vari utenti avvocato o studenti in legge possono rispondere
alla mia domanda:
la legge non prevede l'azione "d'ufficio" per reati contro i minori ?


Lando, mario, avete ragione nel tentare di tutelare il corridore, in particolare un minore, ma si sta parlando un 17enne, non di un 12enne.
Verosimilmente, l'assunzione è avvenuta volontariamente......


Il problema, secondo me, e' che se a 17 prendi quella roba,
"verosimilmente" a 12 anni non ti dicevano "pedala che fa bene",
l'"importante e' partecipare", "lo sport e' bello quando e' onesto".
Questo e' il lato nauseante della faccenda: mancanza di diffusione
della cultura sociale e sportiva
che e' un dovere dei "formatori" (genitori e allenatori);
sempre secondo me.

Poi 17 anni e' minore eta', volenti o nolenti

 

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codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 29/08/2006 alle 16:39
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Claudio82

[...]la pulizia del ciclismo è come quella delle scale: si parte dal gradino più alto e poi a cascata si scende sotto.


Il fatto - ed il problema - è che, nel frattempo, lo scalino immediatamente sotto si becca anche la sporcizia di quello appena pulito, prima di essere pulito a sua volta...


Basta usare l'aspirapolvere che aspira lo sporco rinchiudendolo nella sacca, eliminando così quella polvere definitivamente.


...e allora puoi iniziare anche dal basso, e poi salire...


No, non puoi. Perchè intanto che sali il vento e la gravità spostano lo sporco dai gradini in alto ancora sporchi a quelli in basso già puliti, così quando arrivi in cima sei punto e a capo.

 

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"I giovani devono credere in noi. Già da qualche anno l’ambiente è migliorato. E se continuiamo a crederci... Bisogna lanciare il messaggio, dobbiamo far capire che abbiamo voglia di cambiare" Damiano Cunego

www.dopingfree.org

 
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  postato il 29/08/2006 alle 16:44
Originariamente inviato da Claudio82

No, non puoi. Perchè intanto che sali il vento e la gravità spostano lo sporco dai gradini in alto ancora sporchi a quelli in basso già puliti, così quando arrivi in cima sei punto e a capo.


Tagliamo la testa al toro, dài.
Più che una pulita (sia questa dall'alto o dal basso, sia con la scopa che con l'aspirapolvere), serve una bella lavata.

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 29/08/2006 alle 16:44
Originariamente inviato da Donchisciotte

Ecco, ALCUNI di questi post sono la prova di come una discusione vera e civile sulla liberalizzazione non possa essere fatta.
Ormai ALCUNI dei partecipanti al forum sono entrati nell'ottica della crociata, del delitto gravissimo da perseguire con ogni mezzo ( soprattutto sull'atleta, ma questo, qualche volta, solo per ragioni di tifo opposto ). Mi aspetto di leggere fra un po' che, in fondo, Guantanamo sarebbe una giusta punizione o magari, perché no?, sospendere le garanzie costituzionali per atleti così cattivi ( tanto nel ciclismo sono già sospese, ci sono pene senza provare la colpa).
Il tutto infarcito da luoghicomuni: signora mia, cosa ci toccherà di vedere! Proprio noi che siamo per la vita pulita ( sì respiriamo schifezze, mangiamo non si sa cosa ma fra gli atleti, pulizia! ).
Faccio solo presente che il fatto che Basso sia andato in Spagna da Fuentes deve ancora essere provato ( e non dato per certo come in alcuni post), anzi adesso vado a vedere se ci sono notizie dalla procura Coni.
E faccio anche presente che vincere ( l'anno prossimo) senza avversari o con gli avversari eliminati da regolamenti scandalosi e rivolti solo alla tutela delle squadre, non è esattamente da campioni e anche questo allontanerebbe la gente dal ciclismo.
Ma, ormai, si sa ,lo spirito civile italiano ( quello di beccaria) da tempo è andato a farsi benedire. Piccoli Torquemada crescono ( pensare che il vero Torquemada, Capodacqua, è diventato molto più garantista.......).


Concordo, il tifo a volte rende proprio ciechi e fa perdere di vista anche ovvietà come quelle di tutelare la salute delle persone.

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 29/08/2006 alle 16:45
Specifico, a scanso di equivoci, che mi riferisco solo ad alcuni interventi in questo thread.

 

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  postato il 29/08/2006 alle 16:48
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Tagliamo la testa al toro, dài.
Più che una pulita (sia questa dall'alto o dal basso, sia con la scopa che con l'aspirapolvere), serve una bella lavata.


Al momento sembra che la pulizia vogli essere fatta dal Basso.....

scusate ma non ho resistito a fare la battutaccia

 

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  postato il 29/08/2006 alle 17:10
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da Andrea_Web

Originariamente inviato da Reggio Emilia
1) il mondiale juniores: io lo abolirei, serve solamente a cercare un'esasperazione agonistica esagerata. Per fortuna lo hanno tolto dalla settimana mondiale, con la relativa copertura televisiva.


Li hanno spostati per permettere a buona parte di quei minorenni di fare le superiori, considerando che si svolgevano durante il normale anno scolastico. Se togli il mondiale, togli anche le gare internazionali per Juniores e non mi pare il caso.



mmmmhhh, io abolirei forse anche le intenazionali.....mi pare sufficiente, per un 17-18enne, confrontarsi con i suoi coetanei nazionali, tanto più che il territorio italiano garantisce possibilità per tutti i tipi di percorsi e attitudini.
Le gare internazionali, pur non negando che abbiano il loro fascino e prestigio, in particolare per chi le corre, probabilmente comportano il rischio di alzare il tono agonistico non nel senso "puro" del termine e cercare l'esasperazione della prestazione.


Reggio, non pensare che ce l'abbia con te, ti spiego solo il mio parere...magari alla prossima partita gioco comunque contro e ti spezzo le gambe.
Il ciclismo giovanile odierno vede ormai le società fare anche gare extra-regionali, spesso nazionali, perciò trovo giusto che almeno una gara al mese vi possano partecipare le migliori squadre internazionali contro le nostre rappresentative regionali.
A botto non mi ricordo molte gare internazionali per junior: Solighetto, Lunigiana (a tappe), Toscana (a tappe), Basilicata (a tappe), 3-3 Bresciana (A tappe), la 2 giorni di Vertova, San Rocco, Buffoni.
Sicuramente ne ho tralasciata qualcuna, ma non credo tante. Poi ci sono quelle all'estero, ma il più forte junior non potrà mai prendere parte a tutte...magari Merckx!
Poi per esperienza personale, le gare internazionali hanno veramente qualcosa di magico. Ne ho fatte poche, ma le vivevo proprio già dai giorni prima, pur essendo un corridore mediocre, le affrontavo con il massimo impegno.
Pensa che correvo fianco a fianco (forse è meglio dire 50 bici dietro quando acceleravano) a gente come Schumacher e Cancellara, e questo mi gasava tantissimo...fino a metà corsa.
Quindi immaginati un ragazzino che vede alla partenza un Sokolov o un Bille e pensa a prendergli la ruota, sono sfide anche queste...e la crosta se la fanno con le batoste, non vincendo le garette di paese.
Ovvio che non bisogna esagerare a 18 anni, quindi massimo 2-3 gare internazionali all'anno.
Ciao

 

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Livello Tour




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  postato il 29/08/2006 alle 17:26

Io sono sempre più convinto che con una sana educazione siamo gia a metà dell'opera.
Ancora più convinto che chi sbaglia deve pagare. Sarebbe una cosa giusta che la società farebbe nei confronti degli onesti.
Non capisco poi il rientro del dopato dopo due mesi.
Uno si pianifica per benino e va a finire che lo vediamo due mesi si e due no.
A parte il fatto che qualcuno ci aveva gia abituato a questo, solo che non si è mai fatto beccare.
Un' altra cosa che non capisco è perchè il ciclismo ci debba rimettere con l'uscita di scena dei dopati.
Ma sono solo loro che fanno spettacolo?
Dobbiamo forse brindare al doping?
Saluti
Ianni

 
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  postato il 29/08/2006 alle 17:33
Originariamente inviato da Andrea_Web

Reggio, non pensare che ce l'abbia con te, ti spiego solo il mio parere...magari alla prossima partita gioco comunque contro e ti spezzo le gambe.


Per carità, mi piace discutere serenamente, che gusto c'è a raccontarsela con chi ti dà ragione?

Per lo spezzarmi le gambe prendo nota.........

Originariamente inviato da Andrea_Web
Ovvio che non bisogna esagerare a 18 anni, quindi massimo 2-3 gare internazionali all'anno.
Ciao


Non è che io sia contro le internazionali, per carità, ho anche scritto che riconosco il prestigio e, pur non avendole vissute, posso intuire la "carica" che ci si mette per affrontarle.
Però se il doping è una piaga, a livello professionistico, assume i contorni della scelleratezza criminale a livello giovanile.
Molti pongono l'accento sul fatto che i professionisti "scambiano" la propria salute con lauti guadagni, scegliendo questo male preferendolo ad altri scambi: anche l'impiegato di banca che vuole guadagnare di più puntando a fare carriera si sceglie un lavoro molto più stressante e che in termini di salute mentale e fisica lo logora: posso arrivare a comprenderlo anche se non lo giustifico.

Per i ragazzi, invece, non c'è nulla di tutto questo: non ci sono guadagni (perlomeno non lauti, qualche rimborso ci sarà), c'è una forma di gloria e di rispetto ma sono effimeri, tuttavia le pressioni esterne (società, genitori) sono fortissime. Non ci arrivano i genitori a tutelare la salute dei figli? non lo vogliono, i DS, che pure avranno figli anche loro? questi ragazzi sono disposti a barattare il loro fisico per una gloria effimera?
benissimo. "scarichiamo" di tensione la categoria. rendiamola meno pesante sotto il profilo dei risultati. Teniamo qualche internazionale, ma che sia l'evento dell'anno, non che se ne salti una c'è quella del mese successivo. Potrebbe essere vista, in realtà, come una sorta di McQuaidismo, il mio ("c'è il doping? accorciamo le corse a tappe"), ma se nelle categorie superiori sono tutti maggiorenni, ragion per cui presumo abbiano un minimo di testa, da juniores si presume che i ragazzi siano rimbambiti come solo i 17enni sanno essere, e se non si è in grado di tutelarli con le buone, li si tutela con le cattive. "Liberi" di uccidersi quando saranno maggiorenni e avranno scelto il ciclismo come mestiere, ma a 17 anni solo scuola e sport come divertimento (naturalmente con il dovuto impegno e sacrificio, ma scevro da mentalità professionistiche)


 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 29/08/2006 alle 21:55
Originariamente inviato da Donchisciotte

per i professionisti sarei per la liberalizzazione, mi pare sia anche la posizione maggioritaria nei vari sondaggi che, altri siti, hanno fatto sull'argomento.
Anche se diceva Pasolini, la maggioranza è spregevole, ha sempre torto......In questo caso, però, magari, eccezione alla regola, ha ragione.....


In realtà, i "vari" sondaggi che "altri siti" hanno fatto si sono rivelati poi essere due, e contrariamente a quanto affermato da Donchisciotte in uno dei due la stragrande maggioranza è assolutamente contraria alla liberalizzazione del doping.
E vi dirò anche che seguo una mezza dozzina di forum stranieri, dove in seguito a Operacion Puerto si sono sviluppati dibattiti molto interessanti sul doping, sulla sua natura, le sue ragioni di esistere, le soluzioni del problema.
Ebbene, ogni qualvolta la proposta di liberalizzare il doping è stata sollevata, è stata inesorabilmente cassata dalla stragrande maggioranza degli utenti.
Per cui, sì, mi sentirei di dire anch'io che in questo caso la maggioranza ha ragione...


Non dimentichiamoci di cosa è, o per meglio dire dovrebbe essere, lo sport. Una competizione leale, dove vince il più forte, il più abile, insomma il più meritevole.
La maggioranza degli amanti dello sport si identifica nell' atleta o nella squadra, e non ama chi si dopa o si compra l' arbitro.
Credo che nessuno sia interessato a seguire una gara che dichiaratamente non è tra i migliori atleti, ma tra i migliori dopatori.
Generalmente chi ama lo sport disprezza il wrestling...

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 29/08/2006 alle 22:04
Originariamente inviato da Monsieur 40%

E la "Scuola dello Sport" australiana è una scuola dello sport a tutti gli effetti, visto anche che finora nessun australiano pare esser risultato positivo ad alcuno sport - anche se questo fattore è labile - e, soprattutto, Morris in tanti post ha già spiegato che la loro cultura del lavoro e dell'allenamento, e della ricerca, è molto migliore di quella europea. Tieniti i brividi, insomma.


Mmmm...Morris ha anche elogiato la "cultura del lavoro e dell' allenamento" di Basso...

Mi ricordo che nelle camere di alcuni giovani atleti era stato trovato dell' HGH.
Ma soprattutto mi aveva fatta, appunto, rabbrividire, un reportage da quella Scuola dello Sport, che descriveva giovani atleti ammassati sotto una tenda ipobarica.
Brrr...

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 29/08/2006 alle 22:24
Originariamente inviato da alt-os

Secondo me, l'errore piu grosso che sta facendo l'UCI al momento, è usare valori "assoluti" per definire cosa è doping e cosa no. Mi spiego: è considerata positività avere l'ematocrito oltre il 50%. Cunego ce l'ha sempre piu o meno li, altri, non lo raggiungeranno nemmeno inghiottendo EPO tutto l'anno. Si può considerare un parametro corretto?


Primo: l' atleta non viene considerato positivo, e quindi squalificato per doping, se il suo ematocrito supera la soglia del 50%. Viene considerato "malato" e fermato per pochi giorni "a tutela della sua salute". Dopodichè, viene ritestato e se il valore è sotto il limite può tornare a correre.
Secondo: chiunque può superare e anche di molto la soglia del 50% dell' ematocrito, e senza nessuna fatica, altro che "gli altri non lo raggiungeranno nemmeno inghiottendo EPO tutto l' anno" (tra l' altro, l' EPO non si inghiotte, si inietta).
Il soprannome di Riis non ti dice nulla? Vatti a ripassare la tabella dei tassi di ematocrito degli atleti seguiti da Conconi negli anni '90...

Mi ricordo di quella volta che calcolasti la velocità media di Basso nell' ultimo tratto della crono di Pontedera sulla base di dati completamente falsi...e dire che quelli corretti erano di facilissima consultazione. Documentarsi prima di parlare, no?


La mia proposta, da questo punto di vista, è che ogni ciclista venga sottoposto (oltre che ai controlli a sorpresa ed in gara che già vengono fatti) a controlli costanti (non so, ogni 2 settimane? ogni 3?) con relativa verifica di TUTTI i valori, che verranno raffrontati con quelli precedenti. Risultato? Se un corridore che normalmente ha l'ematocrito al 43%, se lo trova improvvisamente al 49,9%...

Su questa tua proposta sono d' accordo, con qualche distinguo, e ne parlerò tra poco.

 

[Modificato il 30/08/2006 alle 01:32 by Monsieur 40%]

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Livello Marco Pantani
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  postato il 30/08/2006 alle 00:46
Gabri59, se leggi il mio post successivo a quello che hai quotato ti accorgerai che specificava che i siti erano due ( tuttobiciweb e gazzetta) e che l'ultima volta che li avevo visti era una decina di giorni prima.
Non mi pare, come si legge dall'ulteriore specificazione di un altro utente, che il 40% di favorevoli alla liberalizzazione sia una percentuale irrisoria ( nel sondagio della gazzetta).
Tuttavia sono contenta perché, almeno, Pasolini ha ragione anche questa volta: la maggioranza ha sempre torto.
Di questa minoranza ( non irrisoria) fa parte anche il PM Spinosa ( quello del processo a Ferrari)che, in una intervista di qualche tempo fa a Stagi, di cui si è parlato anche qui, diceva di considerare il mondo dei professionisti ormai perduto e, nelle sue indagini sul doping ,ha sempre mantenuto, con coerenza, l'idea che gli atleti fossero testimoni , non imputati ( fino alla legge 2000, ovviamente), esprimendo anche delle peplessità ( quando fu approvata la legge 2000) sulla punibilità dell'atleta.
Come vedi, anche una persona con esperienze molto maggiori della mia e della tua ,in questo campo, considera il mondo professionistico non modificabile.
Infatti come racconta l'intervista di Capodacqua di ieri su Repubblica, chi non accetta certe pratiche deve ritirarsi, dicendo, appunto,: voi siete matti.
Lo sport come competizione leale esiste solo nel mondo dei sogni, nella realtà non è mai esistito,dal doping all'arrivare quasi al traguardo in macchina, alle scommesse, alla vendita delle corse, ai gap creati dai soldi, ai giochi di potere, ai rapporti di forza, lo sport come competizione leale e pulita forse non esiste nemmeno nelle partite di calcetto fra amici.
Quindi, non prendiamoci in giro: lo sport non è un modo fuori dal mondo e se vuoi degli esempi morali non cercarli fra gli atleti, accontentati di quello che ti trasmettono come emozione e come gesto atletico. più di tanto non possono.
Morris ha ovviamente ragione quando dice ciò che hai citato di Basso, il doping, che è pratica comune, non spiega tutto.
C'è sempre qualcosa di molto più profondo di un dopato in un campione.
Il tifo acceca chi vuole perdere.
Claudio82: non sono tifosa di nessuno dal 14 febbraio 2004.
L'unico che mi ispira una fortissima simpatia è quel pazzarello di Rujano il resto è interscambiabilità.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

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IO NON L'HO VOTATO.

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"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/08/2006 alle 00:54
Originariamente inviato da gabri59

Originariamente inviato da Monsieur 40%

E la "Scuola dello Sport" australiana è una scuola dello sport a tutti gli effetti, visto anche che finora nessun australiano pare esser risultato positivo ad alcuno sport - anche se questo fattore è labile - e, soprattutto, Morris in tanti post ha già spiegato che la loro cultura del lavoro e dell'allenamento, e della ricerca, è molto migliore di quella europea. Tieniti i brividi, insomma.


Mmmm...Morris ha anche elogiato la "cultura del lavoro e dell' allenamento" di Basso...

Mi ricordo che nelle camere di alcuni giovani atleti era stato trovato dell' HGH.
Ma soprattutto mi aveva fatta, appunto, rabbrividire, un reportage da quella Scuola dello Sport, che descriveva giovani atleti ammassati sotto una tenda ipobarica.
Brrr...

Ora che mi ricordo, Mc Ewen si portava appresso per le strade del giro un enorme macchinario per simulare l'aria dell'alta quota.
A che diavolo gli serviva?

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 30/08/2006 alle 01:00
Ecco, sono pure riuscita ad usare la funzione "cerca" e copio l'intervista a Spinosa che avevo postato a gennaio 2006. Ovviamente il mio commento di allora rimane intatto.
Questa intervista è apparsa qualche tempo fa su Il Giornale.

Doping libero per i pro linea dura con gli amatori»
di PIER AUGUSTO STAGI

Il pm Spinosa, che ha processato il medico di Armstrong, distingue tra spettacolo e sport
Pier Augusto Stagi

«Bisogna fare un salto culturale e considerare gli sportivi professionisti non atleti, ma uomini di spettacolo. IL VERO SCANDALO E' CHI FINGE DI SCANDALIZZARSI , CHI PENSA CHE IL DOPING SIA UN FENOMENO CIRCOSCRITTO A POCHE PERSONE O A POCHI SPORT MALATI.
L'ex pm di Bologna, Giovanni Spinosa, oggi giudice del Tribunale di Paola, il primo a scoperchiare nel nostro Paese il pentolone del doping, non ha dubbi e invia al mondo sportivo, politico e sociale un messaggio forte e chiaro. Spinosa qualche anno fa fece parlare di sé per un’inchiesta sul doping (giardini Margherita), che culminò nell'ottobre 2004 con la condanna in primo grado per frode sportiva ed esercizio abusivo della professione di farmacista del dottor Michele Ferrari, amico e preparatore di Lance Armstrong.
Oggi Spinosa con il doping ha poco a che fare, ma prosegue a pedalare in sella alla sua bicicletta e a sperare che qualcosa cambi.
Dottor Spinosa, che cosa pensa di Lance Armstrong?
«Anni di indagini che per primi in Europa abbiamo svolto sul doping impongono di non scandalizzarsi per i dati pubblicati dall'Équipe. Il vero rischio è continuare a far finta che i grandi spettacoli agonistici siano sport, così confondendo in un'unica normativa - e in un'unica cultura - la pratica del grande campione con l'attività di milioni di amatori. Se poi nello specifico mi chiedete se mi piace Lance Armstrong, non ho problema a dirvi che il texano non è mai stato il mio campione ideale: uno che corre solo il Tour non è un campione, è uno che si prepara in modo scientifico e con tecniche da uomo di spettacolo».
Lei è per il doping libero?
«L’antidoping fra i professionisti è una battaglia ormai persa, tante e tali sono le tecniche di sofisticazione per mascherare le sostanze dopanti. Ma è giunto il momento di fare queste riflessioni ad alta voce. Bisogna uscire dall'ipocrisia: ogni battaglia per essere vinta deve essere credibile».
Quindi...
«È arrivato il momento di prendere in considerazione la distinzione fra professionismo e il resto dello sport».
Che cosa pensa del doping?
«Il fenomeno è mondiale, NON RIGUARDA POCHE MIGLIAIA DI AGONISTI , ma investe strutture contigue a quelle criminali. Mafia e camorra comprese. Un mercato con fatturato miliardario trae la propria manovalanza dalla malavita organizzata e si dirama in una rete di connivenze che vanno dal farmacista complice, al portantino d’ospedale che trafuga prodotti vietati, al gestore di palestra».
La gente della strada, spesso si chiede: perché la magistratura se l'è presa in modo particolare con il ciclismo e i ciclisti?
«Il calcio vive in un sistema chiuso, per certi versi più omertoso. Il Giro o il Tour sono un baraccone di nomadi in continuo movimento, che devono trovare sempre qualcuno disposto a portare le sostanze proibite e in certi casi anche a venirle a riprendere per provvedere al loro smaltimento. Il ciclismo è sport più esposto».
Contro il ciclismo ci sono accanimento e spettacolarizzazione?
«Sì, secondo me NON BISOGNEREBBE FARE I NOMI DEI CAMPIONI PERCHE' LA PUBBLICITA' E' QUELLO CHE VUOLE IL SISTEMA MALAVITOSO. I campioni trovati positivi finiscono per diventare testimonial involontari della criminalità organizzata che gestisce il doping».
E al presidente del Cio, Jacques Rogge, che cosa raccontiamo?
«I dirigenti del Cio, quelli del Coni e di tutte le Federazioni sportive, devono capire che gli atleti professionisti conducono vite anormali. Bisogna riparametrare le normative: il vero sport lo facciamo noi gente normale. Bastonate i cicloamatori della domenica, fate i controlli a tappeto nelle Gran Fondo, ma gli atleti professionisti trattateli per quello che sono: produttori di spettacolo».
Che cosa pensa del calcio che ha introdotto l'esame incrociato sangue-urine solo quest'anno?
«Meglio tardi che mai».
Che cosa pensa della Wada che non è andata nel mondo del calcio a fare esami a sorpresa?
«Meglio tardi che mai».
Che cosa pensa di Gattuso che non si è sottoposto ai controlli perché non c'erano le condizioni igieniche sanitarie adeguate?
«Posso avvalermi della facoltà di non rispondere?».
Che cosa pensa del professor Francesco Conconi?
«PER ME E' UNO SCIENZIATO , un grande ricercatore».


Quando ho letto questa intervista sono saltata sulla sedia perché ,finalmente, quello che ho sempre pensato lo dice un uomo che sul doping ha indagato, ha contribuito alla condanna di ferrari e che, correttamente, ha sempre considerato gli atleti come TESTIMONI e non alcuni testimoni e uno imputato.
Ha anche espresso, quando uscì la legge sul doping, parere negativo sulla punibilità dell'atleta.
Un uomo coerente e che ha capito del doping soprattutto una cosa: la complessità.
E che se si dice che ,dopandosi ,un ronzinante diventa Pantani, questa è la più grande pubblicità al doping.
Lo ammetto, questa intervista mi ha davvero entusiasmato.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/08/2006 alle 01:28
Originariamente inviato da prof
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Finchè la gente ha avuto l'illusione che l'anti-doping fosse efficace, i fatti di doping hanno suscitato scandalo. Anche il pubblico più distratto sta ora percependo che nel ciclismo il doping è sistemico (lo è? Forse sì, forse no, poco importa, la percezione che ne ha il pubblico è quella), allo stupore seguirà l'indifferenza, l'assuefazione, ed assieme all'indifferenza verso il doping potrebbe arrivare il disinteresse per il ciclismo.


Si' certamente potrebbe arrivare il disinteresse per il ciclismo, ma il primo è piu' importante effetto potrebbe essere il disinteresse per il doping. Lo si sente nell'aria già da tempo: se non lo si puo' combattere allora legalizziamolo.


Attenzione, quello che descrivi non è disinteresse verso il doping, quanto piuttosto un possibile cambiamento nel modo di percepire il doping.
Tu avverti questo cambiamento? Io no, ho sempre la sensazione che sia percepito come truffa.
L'assuefazione al fenomeno doping porta al rifiuto dello sport (ma sottolineo la parola assuefazione, differente da "ignoranza").

... Oppure ci si guardi bene nelle palle degli occhi e ci si dica con chiarezza dove si vuole andare.


Io non credo che il rollerball sarà ciò di cui sentirà bisogno l'Europa negli anni a venire. Sia per lo schifo che suscitano doping e corruzione, nella vita politica come nello sport, sia per quanto sta accadendo nel panorama politico-economico internazionale, ma soprattutto per le sue ripercussioni sul sentire popolare.

La vera ipocrisia è questa: si invocano castighi biblici sui rei o anche solo sospetti di doping, reclamando una odiosa violazione al totem dell'infranto egualitarismo.


Ti capisco, io comunque vorrei la radiazione alla prima infrazione per epo e trasfusione, il doping è un plagio prima ancora che un sistema, un luogo dal quale nessuno torna indietro (ed i recidivi sono tantissimi).
Detto questo, le proposte di Cicloweb sono un gesto d'amore verso il ciclismo, un invito affinchè questi assuma un comportamento che possa difenderlo prima di tutto dalle proprie funeste abitudini, in modo da esporre il fianco quanto meno possibile alla gogna mediatica.

Sulla legalizzazione del doping: non vale nemmeno la pena discuterne, non tanto per le ripercussioni che potrebbe avere sulla salute (alcol e tabacco sono problemi assai più concreti), quanto per il principio che ci spinge a rifiutare il voto clientelare, i concorsi truccati, le caste ereditarie nella pubblica amministrazione etc etc.
Sono truffe diffuse, ma per principio non possono essere accettate, la sete innata di giustizia ed equità non lo permette.
Il doping rientra in questo discorso.
Nessuna coalizione politica potrebbe accettare una sua legalizzazione o anche solo proporre un referendum, perderebbero elettori.
Per fortuna, direi, ma questa è solo la mia opinione.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/08/2006 alle 09:24
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da Andrea_Web

Reggio, non pensare che ce l'abbia con te, ti spiego solo il mio parere...magari alla prossima partita gioco comunque contro e ti spezzo le gambe.


Per carità, mi piace discutere serenamente, che gusto c'è a raccontarsela con chi ti dà ragione?

Per lo spezzarmi le gambe prendo nota.........

Originariamente inviato da Andrea_Web
Ovvio che non bisogna esagerare a 18 anni, quindi massimo 2-3 gare internazionali all'anno.
Ciao


Non è che io sia contro le internazionali, per carità, ho anche scritto che riconosco il prestigio e, pur non avendole vissute, posso intuire la "carica" che ci si mette per affrontarle.
Però se il doping è una piaga, a livello professionistico, assume i contorni della scelleratezza criminale a livello giovanile.
Molti pongono l'accento sul fatto che i professionisti "scambiano" la propria salute con lauti guadagni, scegliendo questo male preferendolo ad altri scambi: anche l'impiegato di banca che vuole guadagnare di più puntando a fare carriera si sceglie un lavoro molto più stressante e che in termini di salute mentale e fisica lo logora: posso arrivare a comprenderlo anche se non lo giustifico.

Per i ragazzi, invece, non c'è nulla di tutto questo: non ci sono guadagni (perlomeno non lauti, qualche rimborso ci sarà), c'è una forma di gloria e di rispetto ma sono effimeri, tuttavia le pressioni esterne (società, genitori) sono fortissime. Non ci arrivano i genitori a tutelare la salute dei figli? non lo vogliono, i DS, che pure avranno figli anche loro? questi ragazzi sono disposti a barattare il loro fisico per una gloria effimera?
benissimo. "scarichiamo" di tensione la categoria. rendiamola meno pesante sotto il profilo dei risultati. Teniamo qualche internazionale, ma che sia l'evento dell'anno, non che se ne salti una c'è quella del mese successivo. Potrebbe essere vista, in realtà, come una sorta di McQuaidismo, il mio ("c'è il doping? accorciamo le corse a tappe"), ma se nelle categorie superiori sono tutti maggiorenni, ragion per cui presumo abbiano un minimo di testa, da juniores si presume che i ragazzi siano rimbambiti come solo i 17enni sanno essere, e se non si è in grado di tutelarli con le buone, li si tutela con le cattive. "Liberi" di uccidersi quando saranno maggiorenni e avranno scelto il ciclismo come mestiere, ma a 17 anni solo scuola e sport come divertimento (naturalmente con il dovuto impegno e sacrificio, ma scevro da mentalità professionistiche)



Uhm!
Faccio un comitato per la difesa delle corse internazionali per juniores?
Porrei un tetto massimo di partecipazione...3 ok? A scelta con il club, più quelle con la rappresentativa nazionale (il Rubiland se non ricordo male) e quelle con le rappresentative regionali.
Poi renderei obbligatorio l'esame anti-doping in tutte le gare nazionali e internazionali, perchè ho seri dubbi che questo avvenga SEMPRE.
Magari a carico della società organizzatrice.
Sono idee firmate dal "Comitato per la salvaguarda della Internazionali per Juniores".

 

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  postato il 30/08/2006 alle 10:08
Prima di parlare del ragazzino di 17 anni dopato informatevi BENE su cosa sono e COME possono venire fuori quei 2 metaboliti che gli hanno trovato addosso .
 
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Livello Tour




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  postato il 30/08/2006 alle 10:11
X BHJ, doping VOLONTARIO o no , intendevo dire che a volte l'atleta assume alcune sostanze vietate involontariamente, es . Merckx 69, Simoni 2002, l'ottocentista Longo, il pesista norvegese Grimseth, il portiere del Bari Gillet 5-6 anni fa ecc. ecc.
 
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