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Autore: Oggetto: I dirigenti di ciclismo - Chi governa il nostro sport?

Livello Giro di Romandia




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  postato il 02/08/2006 alle 22:59
per informazione mai stao consigliere federale, quindi mai votato una decisione di politica sportiva

sono stato dirigente in campo organizzativo e operativo

quindi ....

jean claude claudio santi

 
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  postato il 10/08/2006 alle 02:16
Vi prego, fermate o fermiamo McQuaid:

GIRO E TOUR PIÙ BREVI
Meno tappe e percorsi meno impegnativi: l'Uci valuterà l'ipotesi di ridurre lunghezza e "peso" delle grandi corse a tappe. Le eventuali modifiche sarebbero destinate a cambiare il volto di Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta di Spagna. L'Uci ha intenzione di creare un'apposita commissione che esamini l'argomento, come ha detto il presidente Pat McQuaid.
«È necessario riflettere sulla riduzione della durata e della difficoltà di grandi Giri», ha detto sempre a Karlsruhe. Tour, Giro e Vuelta durano 23 giorni e si snodano attraverso 21 frazioni.
Eventuali tagli sono stati già bocciati da Christian Prudhomme, direttore del Tour: «Chi si dopa, non lo fa perché il Tour è troppo lungo. Lo fa per avere un vantaggio rispetto agli altri». Per McQuaid, però, la priorità al momento è una sola. «Dobbiamo ridare credibilità a questo sport», ha detto il presidente dell'Uci.

(fonte: ciclonews.it)

Ma che gli dice il cervello a questo???!!!!

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 10/08/2006 alle 02:48
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Vi prego, fermate o fermiamo McQuaid:

GIRO E TOUR PIÙ BREVI
Meno tappe e percorsi meno impegnativi: l'Uci valuterà l'ipotesi di ridurre lunghezza e "peso" delle grandi corse a tappe. Le eventuali modifiche sarebbero destinate a cambiare il volto di Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta di Spagna. L'Uci ha intenzione di creare un'apposita commissione che esamini l'argomento, come ha detto il presidente Pat McQuaid.
«È necessario riflettere sulla riduzione della durata e della difficoltà di grandi Giri», ha detto sempre a Karlsruhe. Tour, Giro e Vuelta durano 23 giorni e si snodano attraverso 21 frazioni.
Eventuali tagli sono stati già bocciati da Christian Prudhomme, direttore del Tour: «Chi si dopa, non lo fa perché il Tour è troppo lungo. Lo fa per avere un vantaggio rispetto agli altri». Per McQuaid, però, la priorità al momento è una sola. «Dobbiamo ridare credibilità a questo sport», ha detto il presidente dell'Uci.

(fonte: ciclonews.it)

Ma che gli dice il cervello a questo???!!!!


Nooooo, la cosa si fa drammaticamente seria: questa è veramente la comica finale. La WADA che fa la guerra all'UCI, l'UCI che fa la guerra agli organizzatori, gli organizzatori che sparano sulle squadre ed infine le squadre che accoppano i corridori. Per chiudere, questo miracolato che ha le visioni...
Enough is enough, per dirla alla Mc Quaid, uomo dalla profonda cultura ciclistica...
Mannaggia, mi manca sempre il tempo per dire quello che avrei da dire: devo purtroppo scappare.

Ciao,
Alberto

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/08/2006 alle 09:59
siamo impazziti???ridurre i grandi giri???nn ho parole, nn si può fare 1 cosa del genere rovinerebbero la storia e la tradizione di questo sport!!!Giro ,Tour e Vuelta diventerebbero paragonabili al giro di svizzera o di germania!Poi quella della riduzione della tappe impegnative è 1 biskerata, tanto già ci pensa il tour con le sue infinite tappe pianeggianti!cmq già negli anni 40 facevano i tapponi prke nn dovremmo farli ora?x il doping?ma combattiamolo diversamente il doping nn cosi...
 
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  postato il 02/09/2006 alle 03:59
Il ciclismo europeo si è dato appuntamento a Milano

L'appuntamento è stato fissato per le 14 di sabato, domani, in un noto albergo di Milano (zona stazione Centrale). Tutte le Federazioni ciclistiche d'Europa si ritroveranno per discutere del momento delicato che sta vivendo il ciclismo: dall'Operacion Puerto, alla positività di Floyd Landis, passando per la riforma - necessaria per non dire obbligatoria - del Pro Tour e di tutto ciò che ne consegue. Un meeting voluto fortemente dalla Federazione Ciclistia Italiana, con in testa il presidente federale Renato Di Rocco e il presidente del Consiglio del ciclismo professionistico italiano Alcide Cerato (nella foto), e appoggiato con grande vigore e forza dalla Federazione francese, belga e spagnola.

(fonte: tuttobiciweb.it)

 

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  postato il 02/09/2006 alle 19:02
La Uec a MIlanoi: «Le Federazioni chiediono all'Uci più spazio»

Su proposta del Congresso della UEC e delle federazioni di ciclismo belga, spagnola, francese e italiana, l’Unione Europa di Ciclismo (UEC) ha organizzato a Milano una tavola rotonda riunendo i dirigenti delle federazioni europee.
I temi affrontati sono stati i seguenti:

- migliorare le relazioni tra le federazioni nazionali e l’UCI
sviluppare il ruolo e le azioni dell’UEC
- fare il punto sulla riforma del ciclismo professionistico
- migliorare la lotta contro il doping

Gli scambi porteranno l’UEC a fare delle proposte all’UCI su un certo numero di argomenti.
In generale, le federazioni europee sottolineano il peso primordiale del ciclismo europeo nel ciclismo mondiale e chiedono fermamente che gli interessi europei siano maggiormente presi in considerazione.
Le federazioni auspicano di essere realmente unite nelle decisioni prese per tutte le istanze internazionali. Questa reale collaborazione permetterà una implicazione costante e reciproca per riformare il ciclismo e costruire il suo avvenire.
Per la questione fondamentale del doping, le federazioni europee presenti riaffermano fortemente la loro volontà di lotta e il loro impegno a mettere sempre in opera il massimo dei mezzi.

Questo quanto emerge dall'ufficialità dell'incontro. Tra le righe si può dire che l'incontro avuto a Milano, alla presenza di Pat Mcx Quaid, il numero uno del ciclismo mondiale, si è rivelato franco e costruttivo. Mc Quaid da una parte ha riconosciuto il ruolo strategico delle varie federazioni, in particolare quella italiana, ma non ha mancato di bacchettare la nostra Federciclismo sulla posizione assunta in merito all'«Operacion Puerto». «Fate come sta facendo una federazione all'avanguardia e moderna come quella tedesca» avrebbe detto Mc Quaid. «Nulla da ridire, ma la pulizia bisogna farla nell'ambito di regole e regolamenti riconosciuti. E soprattutto, guai a criminalizzare solo e soltanto i corridori: bisogna arrivare a punire anche i dirigenti, che non possono non sapere».
Ha fatto sorridere l'scita di Mc Quaid quando ha richiamato la FEderazione ciclistica Italiana per l'uscita di Moser in merito alla liberalizzazione del doping. «Moser è un vostro componente, con noi non ha nulla a che fare», ha ribadito Di Rocco.
Sul fronte Pro Tour tante idee, tante parole e la promessa di rivedersi a breve con delle proposte concrete da sottoporre in visione all'Uci.

(fonte: tuttobiciweb.it)

Da notare la solita insipienza di McQuaid...

 

[Modificato il 02/09/2006 alle 19:08 by Monsieur 40%]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/09/2006 alle 02:36
Io non mi illudo che dietro ai buoni propositi delle quattro federazioni storiche non manchino opportunismo e lotte di potere, però è consolante vedere che finalmente ci si è accorti che l'UCI sta reggendo le sorti coi voti di Gibuti, Zimbabwe, Burkina Faso e Centro Katanga assortiti, ben ripagati.
La Federazione Spagnola aveva denunciato quest'andazzo e poco dopo Heras fu trovato positivo all'epo.

 

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Davide

 
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  postato il 06/09/2006 alle 00:52
Ciclismo, sindacato corridori precisa dichiarazioni di Moser

MILANO - ''Il presidente Moser ha espresso un parere personale ma la sua intenzione non e' quella di abbassare la guardia nella lotta al doping''. Lo fa sepere il CPA, il sindacato internazionale dei corridori, precisando le dichiarazioni rilasciate una settimana fa da Francesco Moser in merito al doping. ''Le affermazioni di Moser - si legge nel comunicato - devono essere considerate all'interno del contesto di una discussione molto piu' approfondita e strutturata rispetto alla singola frase ripresa dai media. Il presidente ha rassicurato tutti i membri CPA che il senso generale delle sue dichiarazioni e' da leggersi come conferma che la battaglia contro il doping sara' sempre una delle priorita' della nostra struttura''. (Agr)

(fonte: gazzetta.it)

 

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Livello Tour




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  postato il 06/09/2006 alle 05:08
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ciclismo, sindacato corridori precisa dichiarazioni di Moser

MILANO - ''Il presidente Moser ha espresso un parere personale ma la sua intenzione non e' quella di abbassare la guardia nella lotta al doping''. Lo fa sepere il CPA, il sindacato internazionale dei corridori, precisando le dichiarazioni rilasciate una settimana fa da Francesco Moser in merito al doping. ''Le affermazioni di Moser - si legge nel comunicato - devono essere considerate all'interno del contesto di una discussione molto piu' approfondita e strutturata rispetto alla singola frase ripresa dai media. Il presidente ha rassicurato tutti i membri CPA che il senso generale delle sue dichiarazioni e' da leggersi come conferma che la battaglia contro il doping sara' sempre una delle priorita' della nostra struttura''. (Agr)

(fonte: gazzetta.it)


Io provo a crederci e ha pensare che i nostri dirigenti non siano proprio una "feccia".
A volte ci si lascia trascinare da quello che succede e dall'incombere degli eventi.
Quando si ricoprono delle cariche si hanno le dita di tutti puntate addosso ed è facile lasciarsi andare alle conclusioni veloci.
Non credo ci sia, almeno nel caso di Moser,della premeditazione.
Saluti
Gianni

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 06/09/2006 alle 09:12
Penso che i dirigenti che hanno in mano il ciclismo siano quanto di più pericoloso ci sia al mondo, per il futuro del ciclismo... parlo ovviamente dell' Uci, mentre direi che mi piace molto il Presidente della Fci Di Rocco, magari ci fosse stato lui sette anni fa... penso che il Panta sarebbe ancora vivo. Personalmente credo che chi, in questi giorni, ha definito l'Uci 'un organismo dittatoriale' non abbia affatto torto: pensiamo a come queste persone gestiscono il movimento. Pensiamo al Pro Tour, progetto fallimentare e soprattutto dannoso al ciclismo, pensiamo a come pretendano l'applicazione del 'codice etico' che venne scritto, pensa un pò, da Saìz. Pensiamo alla gran quantità di corse inserite nel calendario anche a discapito di corse prestigiose come quelle del calendario italiano, spesso relegate in secondo piano.. chissenefrega del Tour of Malaysya o di Langkawi, chissenefrega del Giro della Georgia? Eppure vediamo come stanno le cose... il mio augurio è che la Fci, assieme alle fedrazioni belga, francese e spagnola, riescano a dare un pedatone nel retro all'Uci e che magari fondassero una nuova federazione europea, estromettendo questi politicanti da uno sport che stanno conducendo verso un tuffo nel vuoto. Avete letto le dichiarazioni di McQuaid su Basso (ma come, di solito con quei cognomi col Mc si intendono molto più di whisky che non di ciclismo...)? Ci ha già detto come andrà... se Basso verrà prosciolto, l'Uci impugnerà l'assoluzione rivolgendosi al Tas (evidente ripicca nei confronti della Fci), il che significa altri mesi di inattività per Ivan. Comunque vada a finire, anche con il proscioglimento definitivo, Ivan a tutti gli effetti ha scontato una squalifica.. sulla base di illazioni!! Ed i ciclisti si tengono questi dirigenti e firmano il codice etico? Ma etica cos'è, esiste per quella gente? Nooo!! Quella gente va mandata a casa, prima che distrugga tutto, ed i corridori devono fare la loro parte come tutto il movimento, del resto.

 

[Modificato il 06/09/2006 alle 09:15 by luke]

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L'opzione antifascista resistenziale è l'unica via maestra.
Ovunque. (nino58)

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Verità e giustizia per Marco Pantani

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 06/09/2006 alle 10:18
Dimenticavo: come si spiegherebbe altrimenti la frase attribuita a Verbruggen 'Abbiamo modo di far risultare positivo chiunque'? Ed ora che quelle quattro federazioni sono in guerra con l'Uci, cosa rischiano i corridori tesserati per quelle federazioni? Esiste un'altro sport costretto a sopravvivere in queste condizioni?

 

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  postato il 20/09/2006 alle 17:34
McQuaid: il 2006 è stato un anno horribilis

''E' stato un annus horribilis''. Niente scuse, il 2006 del ciclismo e' stato un anno nero, macchiato dall'ennesimo scandalo doping esploso alla vigilia dell'ultimo Tour de France. Lo ammette Pat McQuaid, presidente dell'Unione ciclistica internazionale (Uci), e lo fa nella giornata d'apertura dei Mondiali di Salisburgo. ''E' un anno difficile per noi'', dice l'irlandese. ''La situazione e' problematica ma dobbiamo rimboccarci le maniche e affrontarla''. Ieri il presidente dell'agenzia mondiale antidoping, Dick Pound, ha accusato i vertici del ciclismo mondiale, rei di non combattere il doping in maniera adeguata. ''Stiamo lavorando sodo -dice oggi McQuaid- e stiamo cercando di capire in che modo si possa migliorare l'efficacia dei controlli''. Le novita' legate all'Operacion Puerto, l'inchiesta avviata dalla magistratura spagnola, arrivano praticamente con cadenza quotidiana. ''La speranza -dice McQuaid- e' che in questi giorni prevalga lo spirito sportivo. Questa settimana e' particolarmente importante per noi''.
Nella rete creata dall'ormai celeberrimo dottor Eufemiano Fuentes sarebbero coinvolti 58 corridori. ''Noi abbiamo inviato i documenti alle federazioni, sta a loro cominciare ad indagare. Entro qualche settimana, dovremmo ricevere altro materiale''. I nomi coinvolti nell'inchiesta non sono risultati positivi a nessun test. ''Si tratta evidentemente di una forma di doping estremamente avanzata, ideata da gente che non appartiene al nostro ambiente''. Piu' evoluto e' il reato, piu' difficile e' l'opera dei controllori. ''Per questo e' fondamentale l'aiuto della polizia. Solo in questo modo e' possibile condurre indagini che non sono alla nostra portata. Lo sport ha, nel suo piccolo, gli stessi problemi di tutta la societa'. Anche li' ci sono bugiardi e truffatori: non e' realistico pensare di eliminare completamente la piaga del doping. Il nostro obiettivo deve essere quello di ridare credibilita' al ciclismo''.

(fonte: tuttobiciweb.it)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/09/2006 alle 17:37
Forse l'UCI non è tanto un organismo dittatoriale quanto un organismo confusionale.

 

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  postato il 20/09/2006 alle 17:41
In effetti a volte sembrano più "incapaci" piuttosto che in malafede, ma ricordo sempre che McQuaid è il delfino (se non il portavoce) di Hein Verbruggen, l'uomo in grado di pronunciare la frase riportata tra virgolette da Luke in un precedente post:

Originariamente inviato da luke

Dimenticavo: come si spiegherebbe altrimenti la frase attribuita a Verbruggen 'Abbiamo modo di far risultare positivo chiunque'? Ed ora che quelle quattro federazioni sono in guerra con l'Uci, cosa rischiano i corridori tesserati per quelle federazioni? Esiste un'altro sport costretto a sopravvivere in queste condizioni?


Ieri la priorità era la lotta al doping.
Dopo il colpo inferto da Pound della WADA, la priorità diventa la credibilità del ciclismo.

Continuo a fidarmi zero.

 

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  postato il 08/11/2006 alle 19:48
Di Rocco: preoccupanti i tagli allo Sport nella Finanziaria

“Sono molto sorpreso che nella Finanziaria si prospetti un taglio dei fondi destinati allo Sport, e doppiamente deluso in quanto il Presidente del Consiglio Romano Prodi, è anche sportivo praticante e grande appassionato di ciclismo; conosce molto bene i problemi che le Federazioni e le società sportive devono affrontare. Una scelta del genere, a due anni dai Giochi di Pechino, rischia di compromettere i nostri programmi. Tra l’altro, contraddice le dichiarazioni di sostegno e di apprezzamento rilasciate dallo stesso Prodi e dalla Melandri soltanto pochi giorni fa nel premiare gli atleti che hanno tenuto alto il prestigio dell’Italia nel mondo. Stento a credere che si pensi di togliere risorse a un settore vitale per l’educazione e l’aggregazione dei giovani e per la crescita del nostro Paese. Sarebbe una decisione ingiusta, che rischia di penalizzare pesantemente milioni di volontari, dirigenti, atleti, tecnici e giudici di gara”.

(fonte: tuttobiciweb.com)

 

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  postato il 10/11/2006 alle 03:56
Finanziaria, niente tagli allo sport
Il ministro Melandri: "Non ho mai avuto alcun dubbio che i patti e gli impegni assunti dal Governo nei confronti del movimento sportivo italiano sarebbero stati rispettati e onorati"

MILANO, 9 novembre 2006 - "Lo sport italiano non sarà in alcun modo penalizzato da questa legge Finanziaria. Grazie alla disponibilità ed all'intervento del ministro Padoa Schioppa il Governo oggi ha provveduto a neutralizzare i rischi e gli effetti derivanti dalla formulazione dell'art. 53 della Finanziaria". È quanto afferma il ministro per le Politiche giovanili Giovanna Melandri, a proposito dello stanziamento di 33 milioni da destinare agli eventi sportivi di rilevanza internazionale ed alla preparazione dei Giochi olimpici di Pechino nel 2008. "Ringrazio anche il Presidente del Coni - prosegue il ministro - le Federazioni, gli enti di promozione sportiva, le forze politiche di maggioranza, gli atleti e tutti coloro che in queste ore hanno fornito una straordinaria prova di coesione e serenità attorno al comune obiettivo di sostenere e promuovere lo sport italiano. Non ho mai avuto alcun dubbio in questi giorni: i patti e gli impegni assunti collegialmente dal Governo nei confronti del movimento sportivo nazionale sarebbero stati rispettati e onorati. Il ministero delle Politiche giovanili e delle attività sportive, del resto, è stato istituito con l'obiettivo di rafforzare il sostegno tanto alla pratica sportiva agonistica dei campioni quanto alla pratica diffusa di milioni di cittadini di tutte le età. In questi primissimi mesi di attività, grazie a una collaborazione intensissima avviata con il Coni, le Federazioni, le Regioni, gli enti locali, la scuola, il movimento Paralimpico e gli enti di promozione abbiamo cominciato a costruire una politica di concreto sostegno, in particolar modo della dimensione sociale della pratica sportiva".
"Tale intenso lavoro ha per presupposto il mantenimento di un adeguato flusso di risorse pubbliche destinate a questo aspetto importante della vita sociale italiana. Con il risultato di oggi - conclude la Melandri - possiamo continuare sul cammino avviato e, anzi, proseguire con maggiore slancio grazie alla costituzione di un apposito Fondo destinato agli eventi sportivi di rilevanza internazionale ed alla preparazione dei Giochi olimpici di Pechino 2008, con una prima dotazione di 33 milioni di euro per il 2007 grazie ai quali il Coni potrà disporre di 18 milioni di euro destinati alla preparazione olimpica e all'attività sportiva ad alto livello".

(fonte: gazzetta.it)

 

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  postato il 21/11/2006 alle 16:23
New vice president announced at WADA

France's Minister of Youth, Sport and Voluntary Work, Jean-François Lamour, has been unanimously voted in as the World Anti-Doping Agency's vice president for 2007 at the organisation's annual meeting.

"Jean-François is immensely respected for his work on behalf of clean sport, both in his country and as European representative on WADA's Executive Committee," said WADA president Richard Pound. "He will play a significant role in advancing the goals and initiatives of WADA."

Following his unanimous appointment, the two-time Olympic fencing champion is first in line to succeed Pound when the Canadian's term comes to an end in November 2007. "I believe that WADA has made great strides in the global fight against doping sport, and that we have an important duty now to ensure success in meeting our current and future challenges," said 50-year-old Lamour, who will replace Brian Mikkelsen after two years in the position. "I look forward to intensifying my contribution to the initiatives and mission of the Agency to protect the integrity of sport and the health of athletes world-wide."

Among other changes to the executive committee for next year is the replacement of France by Denmark as the European representative and New Zealand taking over from Australia as the Oceania representative.

During the meeting, held on Monday in Montreal, Canada, the WADA Executive Committee carried out the first of three consultations regarding the revision of the World Anti-Doping Code. "The Code represents a unique and unprecedented triumph of sport and government joining forces to address a critical problem threatening public health and the integrity of sport," said Pound. "Now, with several years of practical implementation and experience, we are working with stakeholders in the enhancement of its provisions for an even more robust anti-doping system world-wide."

In addition to announcing its US$23 million budget for 2007, the organisation also pledged US$178,000 to be shared among six applicants who will carry out social behavioural research, in an attempt to uncover the motivations behind doping. "Understanding the behavioural aspects and value judgement behind doping will help us to develop and disseminate strong values-based anti-doping education programs," concluded WADA director general David Howman.

(fonte: cyclingnews.com)

 

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  postato il 29/11/2006 alle 01:21
L'Uci vuole accorciare la Vuelta

MADRID - L'Unione Ciclistica Internazionale starebbe meditando di spostare a settembre il Giro di Germania, accorciando lo spazio a disposizione in calendario per la Vuelta di Spagna. Il quotidiano spagnolo El Pais pubblica oggi stralci di una lettera inviata dal Coordinatore del Comitato Esecutivo dell'Uci Pro Tour Alan Rumpf, a Victor Cordero direttore generale di Unipublic, societa' che organizza la Vuelta, nella quale scrive tra l'altro: "'Sai bene, caro Victor, che una commissione sta riflettendo sulle modifiche da apportare al calendario. Conosci anche - scrive Rumpf - l'interesse del Giro di Germania ad aver luogo a settembre, come la Vuelta'. Il dirigente dell'Uci prosegue con lo stesso tono: 'Sai anche, Victor, che le tre settimane di corsa della Vuelta sono attualmente sottoposte a dibattito'. Per parte sua Cordero ha detto che l'Uci non ha interesse a mettere in pericolo la Vuelta, definita "un patrimonio del ciclismo e di un paese intero". (Agr)

(fonte: gazzetta.it)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/11/2006 alle 11:14
29/11/2006 Ecco la lettera dell'UCI che mette pressioni alla Vuelta
L'UCI sta affondando i suoi attacchi cnei confronti degli organizzatori della Vuelta di Spagna, probabilmente ritenuti i più deboli fra quelli dei tre grandi giri. Victor Cordero, patron della Vuelta, ha confidato al quotidiano El Pais di aver ricevuto una lettera dall’UCI a firma di Alain Rumpf, che lui stesso ha definito sorprendente. Rumpf scrive che l’UCI sta pensando, in caso di mancato ingresso della Vuelta nel ProTour, di far coincidere le date della corsa spagnola con il Giro di Germania e di accorciare la lunghezza della Vuelta stessa.
Scrive Rumpf: «Tu sai, caro Victor, che una commissione sta lavorando sulle modifiche del calendario a partire dalla stagione 2009 e non ti sfuggirà che questi cambiamenti potrebbero essere addirittura anticipati al 2008. E conosci altrettanto bene l’interesse del Giro di Germania per sostarsi a settembre, proprio nel periodo della Vuelta, e questa soluzione sarebbe particolarmente gradita per le squadre che poi devono partecipare al Giro di Polonia.
Tu sai anche, caro Victor, che le tre settimane della Vuelta sono sottoposte ad una discussione proprio in questi giorni. E ti ricordo che già alcune squadre di ProTour hanno fatto sapere che è loro desiderio essere liberate dall’obbligo di partecipare alla Vuelta».

Fonte tuttobiciweb.it

Il complottone da me teorizzato mesi fa man mano viene alla luce.
Qui è solo una guerra di potere e soldi.
I + deboli erano le corse mionori "ELIMINATI";
Dopo vengono i ciclisti con Operazione porto, DNA, ecc. ecc, "AVVERTITI";
Adesso tocca al meno nobile e + debole dei GT "QUASI MINACCIATI".

Il comportamento dell'UCI e il linguaggio del dirigente Rumpf sono tipicamente MAFIOSO!!!!!!!

Ma le federazioni che fanno?

 

[Modificato il 29/11/2006 alle 11:39 by stress]

____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/11/2006 alle 12:47
E' evidente che Victor Cordero e la Unipublic siano considerati l'anello debole della 'triplice alleanza' formata appunto da loro, dalla Aso e da Rcs... Certo che davvero.. sembra di leggere un passo del Padrino... Come dire.."o state con noi o altrimenti vi facciamo la guerra"... Mamma mia..che stampo luparesco... Si saranno accorti che magari gli Unipublic sono un po più concilianti e allora hanno piazzato l'attacco... Penoso davvero...A questo punto però quelli del Tour e i nostri hanno dimostrato di avere le palle...

 

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www.vcoazzurratv.it
...- --- .-.. .-
.--. ..- .--. .. .-.. .-.. .-
...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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  postato il 29/11/2006 alle 12:54
Non mi aspetto certo che siano le federazioni ad intervenire.
Gli unici che teoricamente potrebbero fare qualcosa sono gli organizzatori,ma RCS mi sembra considerata zero. Alla fine credo che si salverà solo il tour. Come sempre...

 
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  postato il 29/11/2006 alle 13:52
Scusa ma non mi sembra che Rcs sia considerata zero.. magari lo era ma adesso non lo è ... Giovanotto eh... dai su su informatevi... Rcs è cosi tanto considerata zero da aver fatto saltare la premiazione al Lombardia della maglia bianca proprio per protesta contro l'Uci ed il suo Pro Tour.. Alla fine ci ha perso lo spettacolo..ma il messaggio è stato forte... Poi che il Tour siam il Tour lo sappiamo... ma l'organizzazione italiana ha fatto passi da gigante...

 

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Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

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e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
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(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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  postato il 29/11/2006 alle 15:01
McQuaid scrive a Lissavetsky: ministro, ci aiuti lei...

Per cercare di sbloccare la situazione relativa all’Operacion Puerto, l'UCI ha chiesto l’intervento del ministro spagnolo dello sport, Jaime Lissavetzky. Il presidente della federazione internazionale Pat McQuaid ha scritto una lettera al ministro Lissavetzky, inviandone copia al CIO e alla Federazione Ciclistica spagnola.
«Abbiamo la necessità di accedere alle prove - scrive Mc Quaid - per completare i procedimenti nei confronti di alcuni corridori, ma al momento queste prove ci sono negate. Siamo perfettameente consapevoli dell’indipendenza del sistema giudiziario spagnolo, ma le chiediamo di fare tutto quanto che è in suo potere per fare comprendere al giudice istruttore la gravità della situazione».

(fonte: tuttobiciweb.it)

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Attenzione: la lettera continua a non essere scritta né da Pound (Wada), né da Rogge (Cio), ma da Pat McQuaid... presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale...

 

[Modificato il 29/11/2006 alle 15:04 by Monsieur 40%]

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  postato il 29/11/2006 alle 15:06
Originariamente inviato da stress

Il comportamento dell'UCI e il linguaggio del dirigente Rumpf sono tipicamente MAFIOSO!!!!!!!

Ma le federazioni che fanno?


Concordo. Anche se mi sembra quella mafia un pò stupidotta che pensa di fare i soldi con il Giro di Polonia e il Giro di Germania, facendo a meno di (nell'ordine): Parigi-Nizza, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallone, Giro d'Italia, Tour de France, Paris-Tour, Giro di Lombardia.

Oh, se pensano di fare soldi con il Tour du Faso (con rispetto parlando), facciano pure. Ma penso che le grandi corse non moriranno, a costo anche di uno scisma in seno all'UCI.

 

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  postato il 29/11/2006 alle 15:17
Comincio a pensare che lo scisma dall'UCI sia una buona alternativa. Penso però che non succederà mai perchè il giro ha bisogno dell'UCI altrimenti non viene più nessuno (non che adesso vengano in molti).

Quanto all'autorevolezza di RCS mi sembra che le due semitappe dello scorso anno (Ghisallo e Milano) non si sono potute fare per l'opposizione dell'uci e non c'erano nemmeno in ballo interessi economici.

 

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  postato il 29/11/2006 alle 15:27
Originariamente inviato da davideoggionni

Comincio a pensare che lo scisma dall'UCI sia una buona alternativa. Penso però che non succederà mai perchè il giro ha bisogno dell'UCI altrimenti non viene più nessuno (non che adesso vengano in molti).


Io dico più che altro perché le Federazioni nazionali hanno bisogno dell'UCI per essere considerate all'interno del Coni, e dunque del CIO, al fine di poter disputare le Olimpiadi...

Quanto all'autorevolezza di RCS mi sembra che le due semitappe dello scorso anno (Ghisallo e Milano) non si sono potute fare per l'opposizione dell'uci e non c'erano nemmeno in ballo interessi economici.


Le due semi-tappe del Giro 2006 non si sono potute fare perché il regolamento del ProTour (e solo del ProTour) impedisce alle corse facenti parte (o affiliate) al circuito di disputare due semi-tappe nell'ultimo giorno di corsa.

Dunque anche il Giro dei Paesi Baschi e il Giro di Polonia (che nel 2005 avevano le semi-tappe nell'ultimo giorno di gara) hanno dovuto far disputare un'unica tappa in linea.

Non è stata, dunque, una questione di "mancata autorevolezza".

 

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  postato il 29/11/2006 alle 15:31
Beh, il fatto che sia il pro-tour che è nato due anni fa ad imporre le regole a corse secolari, già di per se da l'idea di come l'uci tenga in considerazioni le tradizioni del ciclismo.

 

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Davide Oggionni

 
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  postato il 29/11/2006 alle 15:37
Originariamente inviato da davideoggionni

Beh, il fatto che sia il pro-tour che è nato due anni fa ad imporre le regole a corse secolari, già di per se da l'idea di come l'uci tenga in considerazioni le tradizioni del ciclismo.


Siamo d'accordissimo.
Però, ecco, il focus è sulla scarsa considerazione "sportiva" (e grande considerazione "economica") dell'UCI verso le corse storiche (che non hanno bisogno del ProTour, diciamocela tutta), non sulla scarsa autorevolezza di RCS Sport (che ha dovuto rinunciare alle semi-tappe) o ASO (che ha dovuto/voluto mandare a casa gli "appestati" di O.P. anche in assenza di prove e/o vere e proprie indagini).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/11/2006 alle 16:50
Davide scusa ma quoto pienamente Mario... Scarsa autorevolezza di Aso ed Rcs?? Pr carità ... La semitappa era una autentica provocazione. Zomegnan sapeva che sarebbe finita così... Scusa sai ma io fossi parte in causa mi schiereri con gli organizzatori... Come..Mi sbatto per disegnare corse al top, per dare visibilità al mio evento in Italia ed all'estro, per trovarmi sponsor degni e devo cedere i proventi ed i diritti (o parte di questi)..all'Uci?? Eh no... La corsa è mia e me la gestisco o in tutto... Ma gli spazi per una trattativa ci sarebbero... è che ad Aigle non vogliono...

 

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  postato il 29/11/2006 alle 17:30
Guarda che anch'io mi schiero dalla parte degli organizzatori. E' per questo infatti che non sarei contrario ad una uscita dal pro-tour.

 

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  postato il 30/11/2006 alle 13:43
Coni: la Finanziaria ha ascoltato i bisogni dello sport

Il Coni si ritiene soddisfatto delle decisioni prese dal governo relative ai contributi per lo sport italiano e "confermate" dalla finanziaria 2007. Il Consiglio nazionale del Coni, riunito sotto la presidenza di Gianni Petrucci, dopo aver approvato alcuni capitoli di carattere amministrativo e di bilancio, ha condiviso la soddisfazione di Petrucci. "Aveva suscitato viva preoccupazione - ha detto Petrucci - la notizia dell'approvazione da parte della Camera di un emendamento del governo con il quale si prevedeva, per quanto riguarda il Coni, l'accantonamento di 57 mln di euro per il 2007, e di 64 mln di euro per il 2008 rispetto ai 450 mln di euro annui previsti dalla legge Finanziaria 2004". Secondo il presidente del Coni, "tagli di questo genere" per tutto lo sport italiano avrebbero significato un danno gravissimo che avrebbe portato seri problemi anche e non solo al bilancio preventivo del 2007. Petrucci ha reso quindi noto che grazie all'interessamento dello stesso presidente del Consiglio Romano Prodi e dei ministri Melandri e Padoa Schioppa, "il grido d'allarme e' stato prontamente accolto dal governo". "Il ministro Padoa Schioppa ha convenuto sulla necessita' di assicurare al Coni le risorse necessarie per il regolare svolgimento dell'attivita' sportiva ed in particolare - ha sottolineato Petrucci - per la preparazione dei Giochi Olimpici del 2008".

(fonte: tuttobiciweb.com)

 

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  postato il 30/11/2006 alle 14:01
Originariamente inviato da Monsieur 40%

McQuaid scrive a Lissavetsky: ministro, ci aiuti lei...

Per cercare di sbloccare la situazione relativa all’Operacion Puerto, l'UCI ha chiesto l’intervento del ministro spagnolo dello sport, Jaime Lissavetzky. Il presidente della federazione internazionale Pat McQuaid ha scritto una lettera al ministro Lissavetzky, inviandone copia al CIO e alla Federazione Ciclistica spagnola.
«Abbiamo la necessità di accedere alle prove - scrive Mc Quaid - per completare i procedimenti nei confronti di alcuni corridori, ma al momento queste prove ci sono negate. Siamo perfettameente consapevoli dell’indipendenza del sistema giudiziario spagnolo, ma le chiediamo di fare tutto quanto che è in suo potere per fare comprendere al giudice istruttore la gravità della situazione».

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Attenzione: la lettera continua a non essere scritta né da Pound (Wada), né da Rogge (Cio), ma da Pat McQuaid... presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale...


Non l'ho capita questa tua postilla. Che c'entrano Rogge e Pound? La lettera tratta argomenti di competenza dell'Uci.

 

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  postato il 30/11/2006 alle 14:09
Sì, certo... I presunti dopati di O.P. sono competenza della sola Uci...

 

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  postato il 30/11/2006 alle 14:14
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Sì, certo... I presunti dopati di O.P. sono competenza della sola Uci...


I dopati non saranno competenza della sola Uci, ma il fare pressioni su un'autorità politica per permettere lo svolgimento dei procedimenti di giustizia sportiva è competenza prima di tutto dell'Uci.
Poi mi sembra anche una cosa buona che sta facendo lo zio Pat.

 

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  postato il 30/11/2006 alle 16:18
No, Claudio.

L'Uci fa parte del Cio, e l'ente antidoping mondiale è la Wada.
Se qualcuno deve fare pressioni sulle autorità politiche quelli sono il Cio e la Wada.

 

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  postato il 30/11/2006 alle 16:32
Una domanda stupida ma a me no piace il discorso che ci siano antidoping di federazioni, io non capiosco, perchè se Cannavaro si dopa davanti alle telecamere, se gattuso rifiuta l'antidoping, se la juventus fà doping di squadra non gli succede nulla mentre se si scopre un fax con il nome di Basso deve succedere il pandemonio e al povero Cristo gli viene proibito di lavorare per mesi? poi perchè non viene fatto l'antodoping anche nella formula 1 e nel moto gp ma pensiamo davvero che i piloti non prendono nulla per avere dei riflessi più pronti e per stare svegli e concentrati al massimo e per stare li per ore a guidare?
Regole si, ma uguali per tutti, chi sbaglia paga, sia esso ciclista, calciatore o pilota......

 

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  postato il 01/12/2006 alle 00:44
Federazioni nazionali contro UCI

Originariamente inviato da antonello64

non so dove metterlo: avrei potuto inserirlo in almeno un paio di 3d.
Lascio questo compito ai moderatori, che sicuramente sapranno dove inserirlo, oppure lasciarlo qui.

E' un ultimora di Gazzetta.it delle ore 22.13

ROSNY SOUS BOIS (Francia) - Riunite oggi a Rosny-sous-Bois, alla periferia di Parigi, le federazioni ciclistiche di Francia, Italia, Spagna, Austria, Belgio e Lussemburgo hanno elaborato un documento di forte critica all'Unione ciclistica internazionale. Questi i passaggi salienti del testo: "Si e' ormai creato un fossato tra l'Uci e le differenti componenti del ciclismo, in particolare le federazioni nazionali, il cui ruolo fondamentale viene perso di vista spesso. Le nostre federazioni si oppongono formalmente all'Uci Pro Tour nella sua forma attuale e domandano, prima possibile, che si tenga una tavola rotonda con tutti gli attori del ciclismo (organizzatori, federazioni, gruppi sportivi e corridori) per giungere a una soluzione difesa da tutti e non solo da una ristretta elite in seno all'Uci. Se l'Uci si opporra' le Federazioni chiedono che la riunione si svolga senza la sua partecipazione". Il documento e' firmato dai presidenti delle sei federazioni suddette, compreso l'italiano Renato Di Rocco.


Originariamente inviato da davideoggionni

E' il primo passo verso lo sciscma di cui si diceva in altri thread?


Originariamente inviato da Cascata del Toce

..Ecco il testo del comunicato che mi è arrivato...

COMUNICATO STAMPA
Riunite oggi a Parigi, le federazioni di Austria, Belgio, Spagna, Francia, Italia e Lussemburgo

- stimano che una grande frattura si sia venuta a creare tra l’UCI e le diverse componenti del ciclismo, in particolare le federazioni nazionali, il cui ruolo fondamentale è spesso trascurato;
- si oppongono formalmente all’UCI-Pro-Tour nella sua forma attuale e chiedono con insistenza l’istituzione di una tavola rotonda tra i loro rappresentanti e tutti le altre parti attive del ciclismo (UCI, AIOCC, CPA, AIGCP) per giungere ad una soluzione che sia gradita a tutti e non solamente ad un nocciolo ristretto in seno all’UCI (se questa continuerà ad opporsi, le federazioni si augurano che la riunione sia organizzata senza l’UCI stessa);
- sosterranno la AIOCC nella sua procedura aperta davanti alla Commissione Europea;
- deplorano il modo in cui l’UCI tratta il circuito continentale nel suo tentativo di privilegiare unicamente l’UCI ProTour e stimano che il circuito continentale europeo debba essere rilevato nelle competenze dalla UEC, l’Unione Europea del Ciclismo;
- considerano che uno sport mondiale come il ciclismo abbia bisogno di una EUC forte e autonoma che possa difendere le federazioni europee e fornire i mezzi necessari al loro sviluppo;
- esprimono il loro profondo disaccordo con i metodi di lavoro adottati dall’UCI (in particolare riguardo alla partecipazione a certe prove ufficiali, al rapporto Vrijman, al progetto il cui obiettivo è probabilmente quello di intaccare il prestigio dei grandi monumenti del ciclismo);
- si augurano che venga al più presto creata una fondazione “mondiale”.

Rosny-sous-Bois, le 30 novembre 2006

Rudolf MASSAK
Segretario della Federazione austriaca

Laurent DE BACKER
Presidente della Federazione belga

José GRINAN LOPEZ
Direttore generale della Federazione spagnola

Jean PITALLIER
Presidente della Federazione francese

Renato DI ROCCO
Presidente della Federazione italiana

Jean REGENWETTER
Presidente della Federazione lussemburghese»

Era ora...



 

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  postato il 01/12/2006 alle 01:06
Originariamente inviato da Monsieur 40%

No, Claudio.

L'Uci fa parte del Cio, e l'ente antidoping mondiale è la Wada.
Se qualcuno deve fare pressioni sulle autorità politiche quelli sono il Cio e la Wada.


Vatti a leggere gli statuti di Cio, Uci e Wada. Scoprirai che il problema di accesso alle prove lamentato da Pat è di competenza dell'Uci e non della Wada. Quanto al Cio, non si muove, perchè si applica il principio di sussidiarietà.
Studiateli bene che confondi spesso le competenze di Wada e Uci.

 

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  postato il 01/12/2006 alle 01:13
Unisco ache i mie applausi alle federazioni nazionali
 
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  postato il 01/12/2006 alle 01:46
Originariamente inviato da Claudio82

Originariamente inviato da Monsieur 40%

No, Claudio.

L'Uci fa parte del Cio, e l'ente antidoping mondiale è la Wada.
Se qualcuno deve fare pressioni sulle autorità politiche quelli sono il Cio e la Wada.


Vatti a leggere gli statuti di Cio, Uci e Wada. Scoprirai che il problema di accesso alle prove lamentato da Pat è di competenza dell'Uci e non della Wada. Quanto al Cio, non si muove, perchè si applica il principio di sussidiarietà.
Studiateli bene che confondi spesso le competenze di Wada e Uci.


Lo faccio solo se prometti di guardare una corsa, ogni tanto.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/12/2006 alle 10:57
Finalmente a una mia domanda (Ma le federazioni che fanno?) arriva subito la risposta.
Condivido pienamente quanto hanno detto e fatto le 6 Federazioni + importanti.
ERA ORA!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2006 alle 19:03
Questo qui è un po fuorigiri...
(Da Tuttobiciweb)
04/12/2006 McQuaid: federazioni asservite ai grandi organizzatori

Pat McQuaid insiste sull’importanza di una visione globale per il futuro del ciclismo e per rispondere alla iniziativa firmata nei giorni scorsi dalle Federazioni nazionali di Austria, Belgio, Spagna, Francia, Italia e Lussemburgo che hanno espresso "il profondo disaccordo con i metodi di lavoro dell'UCI, proponendo anche una tavola rotonda che coinvolga tutte le componenti del ciclismo".
McQuaid ha minimizzato il significato della loro azione nel corso di una intervista concessa a Cyclingnews. "Sono consapevole di ciò che hanno detto, ma il ciclismo è uno sport globale e come tale va affrontato, non più come uno sport dipendente da poche federazioni forti. L'UCI deve trattare tutte le federazioni con la stessa importanza".
E ancora: "È chiaro l’intento politico di questa azione, dietro alla quale ci sono gli organizzatori dei tre grandi giri, lo si vede nell’appoggio che le federazioni hanno dato all’azione intentata dall'AIOCC presso la Comunità Europea. Non dimenticando che il presidente dell’AIOCC è l’organizzatore della Vuelta e i suoi vici sono gli organizzatori di Tour e Giro. Ho l’impressione che ognuno voglia salvaguardare esclusivamente i propri interessi, mentre l’UCI deve fare gli interessi di tutti".
"Recentemente all’Uci abbiamo ricevuto la visita di Bob Stapleton, il nuovo manager della T-Mobile, un uomo che ha esperienza in molti campi, che ha una visione diversa da chi vive solo di ciclismo e lui ha capito perfettamente dove vogliamo arrivare con il ProTour e ci appoggia".

 

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Livello Giro di Romandia




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  postato il 04/12/2006 alle 19:16
a mio avviso la presentazione del Giro aveva un giusto numero di preziosi e prestigiosi anziani, ma che è ora che facciano gli aiutanti non i dirigenti. Troppo esiguo il numero di giovani e di donne, senza queste due componenti non si ha futuro. Certo con i giovani si fatica e con le donne ci si arrabbia, ma senza non c'è gioventù, dinamicità, classe, qualità.

claudio santi

 
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  postato il 04/12/2006 alle 19:48
..condivido con quanto scritto da Marco Grassi e Claudio..cmq, donne cominciano ad essercene..vedi in consiglio federale..
forse..bisogna imparare a sceglierle...

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 04/12/2006 alle 20:09
non discuto quelle in consiglio federale, fra l'altro Fusarpoli e Cappellotto mi sono simpatiche e credo abbiano capacità non indifferenti pero' ragazzi i giovani e le donne devono essere il 60 x cento non il 6 per cento (se va bene) o ci diamo da fare x organizzare squadre e gare o senno' i soliti gestiscono i soliti e i problemi diventano sempre più problemi, corridori e corse sempre meno. Non ce l'ho con chi c'è ma bisogna avere il coraggio di guardare oltre e creare.

claudio

 
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