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Incostanti sudamericani
W00DST0CK76 - 21/05/2006 alle 17:42

Anche se esiste già un thread dedicato a Rujano ho deciso di aprirne uno più generico per riflettere sulle prestazioni dei tanti corridori sudamericani che nella storia del ciclismo si sono sempre distinti per l'abilità in salita ma anche per dalle personalità non facili da gestire e spesso causa di inattesi rovesci. Tra i vari sudamericani ricordo Lucio Herrera (forse il più forte di tutti), Fabio Parra, il messicano Raul Alcalà, il venezuelano Leonardo Sierra, Nelson "cacaito" Rodriguez, Chepe Gonzalez, e quelli ancora in attività, Perez Cuapio, Santiago Botero, Ivan Parra e il già citato Rujano. Tutti corridori che hanno avuto momenti di gloria ma che non hanno mai saputo dare continuità al loro rendimento. Secondo voi quali sono le cause? La classica "saudade"? l'incapacità di continuare a fare la vita dei corridori dopo aver guadagnato un po di soldi, o cos'altro?


violetta - 21/05/2006 alle 17:52

Non penso sia una cosa data dal fatto di non riuscire a continuare con la vita da corridori, dopo aver guadagnato qualche soldino. Ce ne sono stati anche di italiani e di qualsiasi altra nazionalità a fare una fine simile. Penso sia purtroppo dato dal fatto che tali ciclisti, penso soprattutto a Parra e Rujano, abbiano avuto delle grosse grosse offerte, vedi Cofidis e Quick step e quindi dopo aver firmato il contratto si adagino sul pensiero: "ma tanto che mi frega, tra un mese sono via di qui" Io la penso così...


faxnico - 21/05/2006 alle 18:32

Ma bene o male i corridori sopra citati, almeno per un pò di tempo, sono rimasti ad alto livello. Chepe González, ad esempio, è stato per diversi anni una costante nella lotta per la maglia verde al Giro d'Italia. Il caso veramente più clamoroso (e significativo) è stato secondo me quello di Carlos Contreras. Ve lo ricordate nel 2001? Concluse coi primi in classifica generale (6° o 7° mi pare) e vinse pure la tappa col Santa Barbara nel finale. Sembrava lecito aspettarsi grandissime cose negli anni seguenti. Invece dal giorno dopo è scomparso e, di fatto, ritirato ancora giovane a "vita privata". Questi ragazzi nascono e crescono in paesi poveri, insicuri e senza speranze per il loro futuro. Molti vedono quindi nel ciclismo solo una possibilità di riscatto personale ed economico. Una volta raggiunta la popolarità, quelli non veramente animati da passione (Buenahora docet), non reggono questo cambiamento enorme. Nel proprio paese vengono accolti come trionfatori e saltano. Detto questo in Colombia la situazione negli ultimi anni stà progressivamente migliorando e questi fenomeni tendono a ridursi. La generazione dei Soler, Duque, Laverde, Serpa, ecc... mi sembra proprio di un'altro stampo (anche socio-culturale).


W00DST0CK76 - 21/05/2006 alle 18:35

[quote][i]Originariamente inviato da faxnico [/i] La generazione dei Soler, Duque, Laverde, Serpa, ecc... mi sembra proprio di un'altro stampo (anche socio-culturale). [/quote] forse perchè questi non vengono dal Pueblo, tanto caro a quell'alter ego di Gianni Minà che risponde al nome di Gianni Savio :D


nino58 - 21/05/2006 alle 18:38

Savio alter-ego di Minà ?


W00DST0CK76 - 21/05/2006 alle 18:41

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Savio alter-ego di Minà ? [/quote] tutti e due hanno il pallino del sudamerica


nino58 - 21/05/2006 alle 19:32

Ah, in quel senso !!! Che è il più evidente, ma io pensavo ad aspetti più "cerebrali".


tobia - 22/05/2006 alle 02:04

ehi faxnico...che hai con Buenahora???


lapis - 22/05/2006 alle 08:09

Per me è semplicemente mancanza di professionalita', se fossi in quelli della Quickstep avrei un po' di timore. Rujano e' apparso subito ingrassato e a detta dei piu' si ' allenato pochissimo o non e' stato seguito coe si deve. Travolto dagli eventi forse ma mi si e' spezzato il cuore quando ho sentito un suo compagno di sqadra (credo Belli) dire che se ne era andato senza neanche salutare e se ti ritiri a 3 km dal traguardo lo fai apposta per attirare l'attenzione o far fare una brutta figura alla tua squadra. E cosi' non si fa'!


robby - 22/05/2006 alle 09:09

...e poi certe volte hanno dei cambiamenti!!!! ve lo ricordate Botero al Tour del 2000 quanto andava in salita!!!! faceva impressione, era fortissimo e ha vinot pure la maglia a poies e la tappa Briancon (ero sull'izoard quel giorno e lui veniva su molto più forte del Panta e di Armstronz!!!:o , e poi dopo un annetto mi diventa uno dei più forti cronoman del mondo!!!!:boh:


Frank VDB - 22/05/2006 alle 09:20

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Savio alter-ego di Minà ? [/quote] tutti e due hanno il pallino del sudamerica [/quote] Si, entrambi hanno la passione per il Sudamarica. Ma mentre il giornalista ha una passione vera, sembrerebbe che il DS abbia una passione simile a quella di certi imprenditori che "delocalizzano" per risparmiare sui costi. Più in generale, le squadre di Savio hanno tante volte tirato fuori dal cilindro ciclisti in grado di fare grandi cose per una stagione, anzi no, per tre settimane al Giro e poi scomparire: Rujano, Parra, Contreras, Sierra... Quanti dei campioncini di Savio hanno poi fatto una buona figura in squadre maggiori? Quanti si sono persi chissà dove? Che vita conducono in Italia? E' vero che molti vengono piazzati per un anno soli in un albergo e gli allenamenti e "la vita" sono lasciati alla loro buona volontà e alla loro completa solitudine? Sarebbe il momento di finirla di tessere le lodi del romantico Bolivar "Che" Savio, eroe dei due mondi, sarebbe ora di firmargli ogni anno un assegno in bianco con la wild card al Giro quando poi si lascia a casa la Naturino di Vincenzo Santoni (che qualche talento più "costante" lo ha scoperto) con Francesco Casagrande o si esclude la LPR...


Knightlake98 - 22/05/2006 alle 09:29

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Savio alter-ego di Minà ? [/quote] tutti e due hanno il pallino del sudamerica [/quote] Si, entrambi hanno la passione per il Sudamarica. Ma mentre il giornalista ha una passione vera, sembrerebbe che il DS abbia una passione simile a quella di certi imprenditori che "delocalizzano" per risparmiare sui costi. Più in generale, le squadre di Savio hanno tante volte tirato fuori dal cilindro ciclisti in grado di fare grandi cose per una stagione, anzi no, per tre settimane al Giro e poi scomparire: Rujano, Parra, Contreras, Sierra... Quanti dei campioncini di Savio hanno poi fatto una buona figura in squadre maggiori? Quanti si sono persi chissà dove? Che vita conducono in Italia? E' vero che molti vengono piazzati per un anno soli in un albergo e gli allenamenti e "la vita" sono lasciati alla loro buona volontà e alla loro completa solitudine? Sarebbe il momento di finirla di tessere le lodi del romantico Bolivar "Che" Savio, eroe dei due mondi, sarebbe ora di firmargli ogni anno un assegno in bianco con la wild card al Giro quando poi si lascia a casa la Naturino di Vincenzo Santoni (che qualche talento più "costante" lo ha scoperto) con Francesco Casagrande o si esclude la LPR... [/quote] Non dimentichiamo però che l'anno scorso (quando fu escluso il team di Casagrande), è proprio l'unico anno in cui NON SI PUO' dir nulla alla squadra di Savio! Han perso il GIRO per 45"!!! Casagrande nemmeno quando è arrivato secondo , molti anni fa, è arrivato così vicino alla vittoria...:cup:


nino58 - 22/05/2006 alle 10:15

Però all'arrivo del Sestriere Rujano dovette azzannare due panini offerti da un'anima buona per non svenire. Qualche "colpa" il team ce l'ha. Come (forse) per la mantellina dell'altro ieri.


W00DST0CK76 - 22/05/2006 alle 11:21

Un'altro colombiano che ricordo è Álvaro Mejía, capace di arrivare 4° al mondiale di Stoccarda nel 1991 e ancora 4° al Tour del 1993. Un corridore abbastanza completo capace di difendersi anche a cronometro, altra carriera atipica la sua, due lampi e poi più nulla. Al giro di quest'anno è presente anche Victor Hugo Peña, uno dei pochi cronoman colombiani, vincitore di una crono al giro del 2000 e poi interprete di tante stagioni...miserabili! (l'occasione era troppo ghiotta per non sfoderare la battuta! :Od: )


super cunego - 24/05/2006 alle 18:29

E oggi anche Cuapio si sveglia, ma la sveglia era suonata da un po' peccato.


Lopi - 24/05/2006 alle 20:10

Perez Cuapio è vero che non ha proseguito sui livelli del 2002, ma va comunque ricordato che l'anno scorso ha vinto il Trentino, e non ha mai chiuso un anno a 0 vittorie. Non era del tutto scomparso.