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Autore: Oggetto: Paragoni tra ciclisti: è corretto, ed utile, farne?

Livello Hugo Koblet




Posts: 405
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  postato il 18/05/2006 alle 21:38
Dato che non so dove scrivere questa mia osservazione, in quanto sarebbe da metterla in 800 threads diversi, ne apro uno a parte così è pure più facile da eliminare.

L'oggetto è questo: non capisco perchè bisogna sempre e comunque fare accostamenti tra un corridore in attività e uno che non lo è più per dimostrare le proprie tesi.
Allora: Damiano Cunego è Damiano Cunego, non l'erede di Pantani, l'erede di Saronni o di altri 3800 nominativi che gli date.
Ivan Basso è Ivan Basso e non c'è bisogno di connotarlo dicendo che è simile a Indurain, Merckx e altri nomi che gli accostate.
E così per gli altri.
Ma sappiamo parlare di questi corridori in attività per quello che sono e per le cose che fanno invece di “nasconderli” dietro personaggi ingombranti del passato che, inevitabilmente, li adombrano?!? C’è tutto questo rimpianto, in voi, per le epoche passate che non sapete guardare a questa, serenamente, senza pensare alle trascorse?
Il fatto è questo: i paragoni si possono fare a fine carriera non mentre il curriculum è ancora tutto da scrivere…si perde in partenza: la storia contro l’attualità; epoche diverse, avversari diversi, uomini diversi, ricordi diversi…
Pensate ai corridori stessi, ad esempio, ad un Cunego del 2004, ventiduenne, che si sente dire di essere l’erede di Pantani; cosa può aver pensato? Forse:
1. Pantani è un mito: ora come faccio ad essere degno di questo paragone?!?
2. Cavolo mi dicono che sono come Pantani! Non ho bisogno più di migliorare perché sono già al top!
3. …
In realtà non so cosa possa aver pensato, le mie sono solo ipotesi.Resta il fatto che un paragone del genere, sicuramente, gli avrà messo una pressione grandissima data la sua età (22 anni) e la sua esperienza nel mondo del ciclismo (appena di 2 anni) nel 2004.
E la pressione va ad incidere sulle prestazioni, sui rapporti con gli altri (perché ci si sente in gabbia, non si sa più come uscirne e si finisce per trovare insopportabile tutto) e sui risultati andandoli a falsare rispetto a quelli che dovevano essere.
Capisco che, ad esempio, molti di voi cerchino la persona che trasmetta le stesse emozioni di Pantani ma è una lotta contro i mulini a vento perché Marco Pantani era Marco Pantani, unico nella sua persona. Come d’altronde lo è Cunego…ma è una persona diversa, un corridore diverso…per quanto non lo si voglia ammettere.

Ho anche un appunto da fare riguardo al sostenere le proprie tesi (quali poi?!) paragonando tra loro corridori per poi trovare e creare (il bello è che poi si creano seriamente) rivalità che non stanno né in cielo né in terra.
Esempio, invece che dire “Ivan Basso è da anni che si migliora costantemente, si allena, fatica, ha vinto questo e ha perso quest’altro…” si dice “Ivan Basso è peggio di Cunego, meglio di Simoni, simile a Savoldelli, in salita va più di Jan Ullrich, in discesa è come Zulle…” ?????
Queste, da me, si chiamano frasi senza senso: che vuol dire?!? Io per parlare di Ivan Basso devo allargare il discorso a Cunego, Simoni e Savoldelli?!? Non si può parlare di Ivan Basso e basta??? Anche perché sono corridori diversi e con caratteristiche diverse (mettiamo Cunego e Basso – sono due gocce d’acqua,eh?!?)…che si vuole paragonare?!?
Al massimo potrò dire che: mi piace Tizio perché è scalatore e mi piacciono gli scalatori, mi piace Caio perché è un velocista e adoro le volate; “A” mi sta sulle balls per motivi miei, “B” mi fa provare delle emozioni quando corre e lo tifo sfegatatamente, “C” ha un carattere che mi piace…
Cosa c’entra sottovalutare o sopravvalutare un altro corridore per dimostrare che il proprio beniamino è il migliore?!?
Poi si finisce, inevitabilmente, per sottovalutare lo stesso beniamino perché, invece di incentrare il discorso su di lui, c’è sempre bisogno di un paragone, come se non si reggesse da solo…

Concludo dicendo : se un testo si riempie di troppe subordinate si finisce per non trovare più il succo del discorso. Se un corridore viene descritto solo attraverso paragoni si rischia di non ritrovarlo più in mezzo alla moltitudine di figure mediatiche che lo sovrastano… quindi non si capisce più di chi si stia parlando!

 

[Modificato il 21/05/2006 alle 03:18 by Monsieur 40%]


 
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  postato il 18/05/2006 alle 21:51
Sono d'accordissimo con te, dalla prima all'ultima riga.....
Se una volta avevamo avuto screzi su Cunego-Valverde, ora mi trovi perfettamente in sintoniI ciclisti vanno presi per quelli che sono....i paragoni ingombranti col passato fanno male soprattutto a loro stessi....questo sporco lavoro di paragoni ecc. facciamolo fare a quei giornalisti che non sanno fare altro!!!

PS Cmq ho notato che io ho simpatie per Valverde e tu per Cunego

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 18/05/2006 alle 22:06
Originariamente inviato da pepp

PS Cmq ho notato che io ho simpatie per Valverde e tu per Cunego

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/05/2006 alle 22:11
Ma sappiamo parlare di questi corridori in attività per quello che sono e per le cose che fanno invece di “nasconderli” dietro personaggi ingombranti del passato che, inevitabilmente, li adombrano?!? C’è tutto questo rimpianto, in voi, per le epoche passate che non sapete guardare a questa, serenamente, senza pensare alle trascorse?
Il fatto è questo: i paragoni si possono fare a fine carriera non mentre il curriculum è ancora tutto da scrivere…si perde in partenza: la storia contro l’attualità; epoche diverse, avversari diversi, uomini diversi, ricordi diversi…


Sono d'accordo su un punto:i confronti si fanno a fine carriera, a bocce ferme, insomma.
Per quanto riguarda il confronto con il passato, credo sia inevitabile, nel ciclismo come negli altri sport e, più in generale, nei diversi aspetti della vita.
Negli anni 60 (e non vado più indietro) si facevano i confronti con Coppi:"Motta come Coppi", recitava il titolo di copertina di una Domenica del Corriere del 65, che ho conservato. Negli anni 70 il confronto era tra Merckx e Coppi(più forte l'uno o l'altro?), e, via via, si sono confrontati scalatori, velocisti , cronoman, gregari e via discorrendo.
E si continuerà a farlo, ma non per sminuire l'atleta del proprio tempo o per nostalgia del passato(anche se, in verità, per alcuni campioni ESISTE, ECCOME!). Certamente va fatto con uno spirito critico, ma il confronto con il passato è un esercizio che credo insopprimibile.
Dirò di più: mi pare che, con il passare degli anni, venga addirittura acuito.
Nostalgia della giovinezza che non c'è più? Chissà!
sono certo, caro Joj, che se avessi visto correre certi campioni del passato, forse un pizzico di nostalgia la proveresti anche tu.
Ciao!

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 18/05/2006 alle 22:15
Originariamente inviato da cancel58

[sono certo, caro Joj, che se avessi visto correre certi campioni del passato, forse un pizzico di nostalgia la proveresti anche tu.


Precisazione: Joy è una ragazza!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/05/2006 alle 22:17
Originariamente inviato da KILLER

Originariamente inviato da cancel58

[sono certo, caro Joj, che se avessi visto correre certi campioni del passato, forse un pizzico di nostalgia la proveresti anche tu.


Precisazione: Joy è una ragazza!


Chiedo scusa, CARA Joy!
Che ti dicevo? L'età.......

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/05/2006 alle 22:21
Mah.
Hai posto due problemi. su uno concordo.
Dopo Coppi, ogni corridore italiano è stato paragonato al campionissimo.Anche corridori dotati, ma lontani alle caratteristiche del mitico fausto. Baldini... ad esempio... Così corridori in grado di vincere giro e tour, sono passati quasi inosservati . Gastone Nencini ad esempio.
Una generazione di corridori belgi po si è bruciata nel confronto col cannibale. Maertens, De wolf, vanderaerden... sembrava finito il ciclismo, in belgio. Per gli scalatori italiani, Pantani sarà sempre una pietra di paragone dietro ogni tornante. Almeno per un pò. E ne soffriranno i corridori. Indurain in spagna farà le sue vittime.....
Dviene però naturale, non è cattiveria. i media dovrebbero fare cultura sportiva, ma il paragone caldo li stimola. i tifosi sono il pane dei giornali, delle trasmissioni..... e si bruciano talenti.

Sul secondo problema, non concordo assolutamente. Confrontare J.M.Jimenez con il sagrestano quasi omonimo Julio Jimenez, è un modo per ricordare ai giovani le caratteristiche tecniche di corridori che non si sono mai visti correre , ma che non devono essere dimanticati. Un pò di storia fa bene al ciclismo.
A me Cunego, ad esempio, ricorda Motta. Me lo ricorda, non significa ne sia una copia. Mi ricorda il brianzolo per come scatta in salita, per il coraggio da lontano...per la volata impertinente, pur sena essere un velocista. Ma non ho intenzione di sminuire Cunego o Gianni. Solo di ricordare certe caratteristiche di un campione troppo presto scordato.
Poi ovviamente so che ogni corridore è imparagonabile ad altri per mille motivi, tecnici, caratteriali, umani. Ma lo scatto sul mortirolo di Pantani 94 , non ricordava un certo Tarango sulle tre cime di lavaredo 20 anni prima? quell'ondeggiare sui pedali, quell'oscillare della bicicletta....
Assomigliare non è sminuire o plagiare. é entrare nei ricordi, nella storia. nella grande storia dello sport degli sport. la biciclèta.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/05/2006 alle 22:23
Assomigliare non è sminuire o plagiare. é entrare nei ricordi, nella storia. nella grande storia dello sport degli sport. la biciclèta.


 
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  postato il 18/05/2006 alle 23:30
Originariamente inviato da cancel58

Assomigliare non è sminuire o plagiare. é entrare nei ricordi, nella storia. nella grande storia dello sport degli sport. la biciclèta.



mi associo:

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/05/2006 alle 00:36
a me il gioco dei paragoni piace, così come mi piacciono i confronti per stabilire chi è più forte.

Chiaramente tutti i discorsi sono ipotetici, ma se allo sport togliamo le ipotesi, gli togliamo buona parte del suo fascino.

Il paragone, poi, serve anche a semplificare il discorso: io potrei dire "Tizio può diventare un nuovo Pantani" oppure "può diventare un atleta in grado di dettare legge in salita contro chiunque", e praticamente ho detto la stessa cosa, ma la prima frase è di più immediata comprensione.

Se poi c'è qualche corridore che questi paragoni li soffre, e rende meno del dovuto per queste chiacchiere, io non so che farci: evidentemente gli manca qualcosa per essere realmente un campione; non mi pare che Saronni abbia sofferto i paragoni con Girardengo, che Indurain abbia patito l'accostamento con Anquetil o Pantani quello con Gaul, anzi direi che li hanno anche superati

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/05/2006 alle 00:41
Originariamente inviato da antonello64

a me il gioco dei paragoni piace, così come mi piacciono i confronti per stabilire chi è più forte.

Chiaramente tutti i discorsi sono ipotetici, ma se allo sport togliamo le ipotesi, gli togliamo buona parte del suo fascino.

Il paragone, poi, serve anche a semplificare il discorso: io potrei dire "Tizio può diventare un nuovo Pantani" oppure "può diventare un atleta in grado di dettare legge in salita contro chiunque", e praticamente ho detto la stessa cosa, ma la prima frase è di più immediata comprensione.

Se poi c'è qualche corridore che questi paragoni li soffre, e rende meno del dovuto per queste chiacchiere, io non so che farci: evidentemente gli manca qualcosa per essere realmente un campione; non mi pare che Saronni abbia sofferto i paragoni con Girardengo, che Indurain abbia patito l'accostamento con Anquetil o Pantani quello con Gaul, anzi direi che li hanno anche superati

esempi giusti. Paragoni non deleteri, perchè lontani. Baldini paragonato a Coppi, ancora in giro per le corse, significava fargli tremare le gambe.
Maertens era ossessionato da Merckx. e la sindrome del cannibale due, che lo ha portato ad oltre 50 successi del 76 e del 77, lo ha bruciato in pochi anni.
Il paragone col corridore lontano, èinvece un complimento che non riempie di ansia e di fregola di emulazione. almeno per me, ovvio.

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 19/05/2006 alle 00:46
Io sono d'accordo con Joy.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/05/2006 alle 09:18
il gioco dei paragoni secondo me è un tipico gioco "all'italian" (adesso magari sto dicendo na strunzata). credo che negli altri paesi questo "gioco" sia meno importante che qua da noi....a me è un "gioco" che sinceramente non piace fare (anche se in effetti ieri Basso mi sembrava Indurain solo un po + forte in salita), ma che purtroppo sento troppo spesso fare da chi magari di ciclismo non capisce na mazza. da bambino anche io facevo i paragoni, ma crescendo e capendo cos'è questo sport mi limito a guardare i campioni che si susseguono e a dire (come detto da stress in altro 3D) W TUTTI (a parte l'ammeregano!!!!! )

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/05/2006 alle 11:13
Minkia Gioia, che pistolotto...
Comunque in linea di massima sono d'accordo con quanto tu hai scritto. Il problema è che i media di questi paragoni ci campano abbastanza, quindi chiedere di non fare riferimenti al passato ovviamente va contro il loro interesse mediatico.
In realtà, a priori non sono totalmente contrario ai paragoni tra i ciclisti che in un determinato momento vanno per la maggiore e quelli che li hanno preceduti, solo che, come tutte le cose al mondo, il troppo stroppia: sentirsi quasi tutti i giorni di Cunego che somiglia a Pantani o Basso che fa il verso a Indurain e Anquetil (o addirittura Coppi, come ho sentito ieri ), non dico che mi fa arrivare al voltastomaco, ma ci va vicino.
Se poi è un modo per ricordare gli atleti vincenti del passato e insegnare ai più giovani la storia del ciclismo, ben venga: ma questo dev'essere uno spunto, una spinta che dà il là all'interesse di coloro che non hanno potuto vivere questi atleti... non addirittura una costrizione!

Originariamente inviato da janjanssen

Assomigliare non è sminuire o plagiare. é entrare nei ricordi, nella storia. nella grande storia dello sport degli sport. la biciclèta.

Splendida frase, Jan... complimenti!

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 19/05/2006 alle 19:24
Originariamente inviato da marco83

In realtà, a priori non sono totalmente contrario ai paragoni tra i ciclisti che in un determinato momento vanno per la maggiore e quelli che li hanno preceduti, solo che, come tutte le cose al mondo, il troppo stroppia: sentirsi quasi tutti i giorni di Cunego che somiglia a Pantani o Basso che fa il verso a Indurain e Anquetil (o addirittura Coppi, come ho sentito ieri ), non dico che mi fa arrivare al voltastomaco, ma ci va vicino.


Ecco: è proprio questo che volevo dire; il fatto che mi sembra esagerato il ricorso che si fa ai paragoni.
Ti faccio un esempio: in questi giorni si è detto che Ivan Basso ricorda Coppi (???), Indurain e Anquetil (questa non l’avevo sentita, per fortuna) ma non si è mai detto che è professionista dal 1999, che è arrivato 2° e 3° al Tour, che è stato maglia bianca al Tour, che è arrivato secondo alla Classica di San Sebastian 2003 (davanti a gente come Di Luca o Rebellin)…come se fare un paragone con Tizio o Caio fosse più importante che parlare della carriera di Basso in sé.

Originariamente inviato da robby

il gioco dei paragoni secondo me è un tipico gioco "all'italian" (adesso magari sto dicendo na strunzata). credo che negli altri paesi questo "gioco" sia meno importante che qua da noi....a me è un "gioco" che sinceramente non piace fare (anche se in effetti ieri Basso mi sembrava Indurain solo un po + forte in salita), ma che purtroppo sento troppo spesso fare da chi magari di ciclismo non capisce na mazza. da bambino anche io facevo i paragoni, ma crescendo e capendo cos'è questo sport mi limito a guardare i campioni che si susseguono e a dire (come detto da stress in altro 3D) W TUTTI (a parte l'ammeregano!!!!! )




Originariamente inviato da janjanssen

esempi giusti. Paragoni non deleteri, perchè lontani.
Il paragone col corridore lontano, è invece un complimento che non riempie di ansia e di fregola di emulazione. almeno per me, ovvio.


Infatti: ma quando si inizia a paragonare un corridore attuale con uno vicino nella storia iniziano i guai.
Io penso che bisognerebbe vedere i corridori prima come uomini e poi come ciclisti.
Allora, pensate ad un ragazzo di ventidue anni che si sente dire, a poco dalla sua scomparsa, di essere simile a Pantani…quando ancora nella gente è vivo il sentimento verso il Pirata…non è un onere troppo grande??? Non dico come ciclista, ma come uomo (anzi, come ragazzo ventidue anni) che, al di là delle gare, ha una sua vita privata fatta di mille cose, esattamente come noi…
Io dicevo questo.
Dirò pure: se dite ad un Ivan Basso (27 anni, una vita privata ben assestata, sereno, con certezze sia sulla sua carriera professionale che sui suoi limiti dovute a 7 anni di professionismo) che è l’erede d’Indurain vi ci fa 2 risate (magari pensando che quello che ha davanti è un cretino) e finisce lì…
Per un ragazzo di ventidue anni è diverso solo per il fatto che, ancora, deve crescere e non ha certezze (sì, un Giro d’Italia; ma a ventidue anni si può dire di conoscere, con certezza, tutti i propri limiti e potenzialità?)

Originariamente inviato da KILLER

Originariamente inviato da cancel58

[sono certo, caro Joj, che se avessi visto correre certi campioni del passato, forse un pizzico di nostalgia la proveresti anche tu.


Precisazione: Joy è una ragazza!


No Killer…in realtà, come ti dicevo ieri, hai parlato con un ragazzo per tutto questo tempo senza accorgertene
Sono donna e felice di esserlo!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Originariamente inviato da pepp

Sono d'accordissimo con te, dalla prima all'ultima riga.....
Se una volta avevamo avuto screzi su Cunego-Valverde, ora mi trovi perfettamente in sintoniI ciclisti vanno presi per quelli che sono....i paragoni ingombranti col passato fanno male soprattutto a loro stessi....questo sporco lavoro di paragoni ecc. facciamolo fare a quei giornalisti che non sanno fare altro!!!

PS Cmq ho notato che io ho simpatie per Valverde e tu per Cunego


Infatti mi sto scoprendo più tifosa di Cunego io che certi suoi fans…
In realtà ho 4 preferenze (e mezzo ) nel mondo del ciclismo; però non riesco a tifare contro nessuno…
Cunego non è tra i quattro che adoro, però:
1. riconosco tutti i suoi meriti;
2. devo ammettere che al Giro 2004 l’ho tifato e mi ha fatto divertire con il suo modo di correre (curiosità: è il primo corridore a cui ho chiesto un autografo – Spoleto 2004 -, chi se lo sarebbe mai aspettato?!? );
3. mi dispiace tanto per l’anno scorso e per le pressioni che gli sono piovute addosso.
Posso capire ciò che prova: a) perché ho 20 anni e comprendo cosa può passare in testa ad un ragazzo della mia età (all’epoca ne aveva 22) b) dopo 5 anni passati a studiare materie come sociologia e psicologia mi rendo conto che le pressioni, le aspettative, le vittorie seguite dai fallimenti incidono tantissimo a livello psicologico, molto di più di quello che molti credono (e il cervello poi comanda il corpo...).
E mi dispiace, se lo avessero lasciato più in pace staremmo a parlare di altre cose ora…

 
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Livello Marco Pantani




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Registrato: Nov 2004

  postato il 19/05/2006 alle 20:30
Joy, sei una delle persone più sensate del forum. Veramente.
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3579
Registrato: May 2005

  postato il 19/05/2006 alle 20:32
Oggi in compenso Basso ricorda Hugo Koblet...
Questo secondo quell'ex corridore genovese, di cui mi è sfuggito il nome, che per un attimo ha commentato la corsa...

 

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Livello Fausto Coppi




Posts: 3166
Registrato: Feb 2006

  postato il 19/05/2006 alle 20:43
Originariamente inviato da Joy

Dato che non so dove scrivere questa mia osservazione, in quanto sarebbe da metterla in 800 threads diversi, ne apro uno a parte così è pure più facile da eliminare.

L'oggetto è questo: non capisco perchè bisogna sempre e comunque fare accostamenti tra un corridore in attività e uno che non lo è più per dimostrare le proprie tesi.
Allora: Damiano Cunego è Damiano Cunego, non l'erede di Pantani, l'erede di Saronni o di altri 3800 nominativi che gli date.
Ivan Basso è Ivan Basso e non c'è bisogno di connotarlo dicendo che è simile a Indurain, Merckx e altri nomi che gli accostate.
E così per gli altri.
Ma sappiamo parlare di questi corridori in attività per quello che sono e per le cose che fanno invece di “nasconderli” dietro personaggi ingombranti del passato che, inevitabilmente, li adombrano?!? C’è tutto questo rimpianto, in voi, per le epoche passate che non sapete guardare a questa, serenamente, senza pensare alle trascorse?
Il fatto è questo: i paragoni si possono fare a fine carriera non mentre il curriculum è ancora tutto da scrivere…si perde in partenza: la storia contro l’attualità; epoche diverse, avversari diversi, uomini diversi, ricordi diversi…
Pensate ai corridori stessi, ad esempio, ad un Cunego del 2004, ventiduenne, che si sente dire di essere l’erede di Pantani; cosa può aver pensato? Forse:
1. Pantani è un mito: ora come faccio ad essere degno di questo paragone?!?
2. Cavolo mi dicono che sono come Pantani! Non ho bisogno più di migliorare perché sono già al top!
3. …
In realtà non so cosa possa aver pensato, le mie sono solo ipotesi.Resta il fatto che un paragone del genere, sicuramente, gli avrà messo una pressione grandissima data la sua età (22 anni) e la sua esperienza nel mondo del ciclismo (appena di 2 anni) nel 2004.
E la pressione va ad incidere sulle prestazioni, sui rapporti con gli altri (perché ci si sente in gabbia, non si sa più come uscirne e si finisce per trovare insopportabile tutto) e sui risultati andandoli a falsare rispetto a quelli che dovevano essere.
Capisco che, ad esempio, molti di voi cerchino la persona che trasmetta le stesse emozioni di Pantani ma è una lotta contro i mulini a vento perché Marco Pantani era Marco Pantani, unico nella sua persona. Come d’altronde lo è Cunego…ma è una persona diversa, un corridore diverso…per quanto non lo si voglia ammettere.

Ho anche un appunto da fare riguardo al sostenere le proprie tesi (quali poi?!) paragonando tra loro corridori per poi trovare e creare (il bello è che poi si creano seriamente) rivalità che non stanno né in cielo né in terra.
Esempio, invece che dire “Ivan Basso è da anni che si migliora costantemente, si allena, fatica, ha vinto questo e ha perso quest’altro…” si dice “Ivan Basso è peggio di Cunego, meglio di Simoni, simile a Savoldelli, in salita va più di Jan Ullrich, in discesa è come Zulle…” ?????
Queste, da me, si chiamano frasi senza senso: che vuol dire?!? Io per parlare di Ivan Basso devo allargare il discorso a Cunego, Simoni e Savoldelli?!? Non si può parlare di Ivan Basso e basta??? Anche perché sono corridori diversi e con caratteristiche diverse (mettiamo Cunego e Basso – sono due gocce d’acqua,eh?!?)…che si vuole paragonare?!?
Al massimo potrò dire che: mi piace Tizio perché è scalatore e mi piacciono gli scalatori, mi piace Caio perché è un velocista e adoro le volate; “A” mi sta sulle balls per motivi miei, “B” mi fa provare delle emozioni quando corre e lo tifo sfegatatamente, “C” ha un carattere che mi piace…
Cosa c’entra sottovalutare o sopravvalutare un altro corridore per dimostrare che il proprio beniamino è il migliore?!?
Poi si finisce, inevitabilmente, per sottovalutare lo stesso beniamino perché, invece di incentrare il discorso su di lui, c’è sempre bisogno di un paragone, come se non si reggesse da solo…

Concludo dicendo : se un testo si riempie di troppe subordinate si finisce per non trovare più il succo del discorso. Se un corridore viene descritto solo attraverso paragoni si rischia di non ritrovarlo più in mezzo alla moltitudine di figure mediatiche che lo sovrastano… quindi non si capisce più di chi si stia parlando!


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Livello Hugo Koblet




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Registrato: Apr 2006

  postato il 19/05/2006 alle 23:43
Originariamente inviato da Felice

Joy, sei una delle persone più sensate del forum. Veramente.


Grazie del complimento, spero di meritarmelo ora e in futuro e, soprattutto, di non decadere negli interventi durante il Tour

Originariamente inviato da marco83

Oggi in compenso Basso ricorda Hugo Koblet...
Questo secondo quell'ex corridore genovese, di cui mi è sfuggito il nome, che per un attimo ha commentato la corsa...


continuo a ripetere, ancora non ho sentito commenti sulla carriera di Basso in tv...

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3579
Registrato: May 2005

  postato il 20/05/2006 alle 17:26
Oggi Basso è simil-Armstrong. Non credo si tratti di un complimento... ma chi glielo dice a Sgarbozza (autore dell'assudo paragone)?

 

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Livello Freddy Maertens




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  postato il 20/05/2006 alle 17:29
Sgarbozza sta dicendo che vede già Basso in maglia gialla...
Ma perchè non tace? :/

 

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  postato il 21/05/2006 alle 03:15
PANTANI..!! Una pesante eredità..!!

Originariamente inviato da Stef88 in un thread mono-dedicato

...l'indimentacato e indimenticabile Campionissimo di cesanatico ha lasciato a tutti un vuoto enrome con la sua scomparsa..!!
...in un primo tempo avevamo trovato nel Cunego 2004 una figura su cui rucercare il Pirata..!! ma siamo convinti ke Cunego abbia tutte le caratteristiche x diventare l'erede del Pirata..??
...analizziamo una x una le caratteristiche ke resero celebre Marco Pantani e compariamole con quelle di Damiano Cunego..!!

1) SCATTO..!! niente da dire forse Cunego ha addirittura uno scatto maggiore..!!

2) CARATTERE..!! molto simili i due caratteri entrambi dannati..!!

3) LA CRONO..!! e qui arriva la prima incongruenza infatti il miglior Pantani si divendava egregiamente anke nelle crono..!!

4) IL PUBBLICO..!! Ma la cosa ke rende veramente diversi questi due corridori è la loro breccia sul grande pubblico, Pantani riusciva a muovere le masse ed era amato da tutta italia Cunego no..!!

Io credo ke non dovremmo cercare un erede x Pantani visto ke questo non può esistere ma credo ke l'eredità più importante di Marco, quella del successo sul pubblico, sia stata racconta da un corridore ke è completamente diverso dal Pirata x le caratteristiche fisiche me ke riesce a suscitare nei tifosi emozioni a non finire (lo dimostrano i numerosi striscioni solo x lui) e questo corridore è IVEN BASSO..!!

...smettiamo di criticare questo campione ke è diventato tale grazie alla buona volontà e allo spirito di sacrificio..!! dite ke corre come INDURAIN..?? e ke male c'è..!! ce ne fossero di corridori come MIGUELON..!!



Originariamente inviato da Knightlake98

Originariamente inviato da Stef88

1) SCATTO..!! niente da dire forse Cunego ha addirittura uno scatto maggiore..!!


Ma quando mai??
Pantani gli era nettamente superiore nello scatto, altrochè!!

2) CARATTERE..!! molto simili i due caratteri entrambi dannati..!!

Mah...per adesso Cunego mi sembra tanto fumo e poco arrosto.
Onestamente ha vinto 1 Giro e non sa nemmeno lui come c'è riuscito.

3) LA CRONO..!! e qui arriva la prima incongruenza infatti il miglior Pantani si divendava egregiamente anke nelle crono..!!

Il miglior Pantani a crono prendeva un'eternità.
Si difendeva solo nell'ultima crono , perchè le montagne facevano uscire
sfiancati i passisti-cronoman, e lui aveva molte più energie.
Cunego se facesse una crescita STUDIATA (alla Basso)
potrebbe fare meglio, molto meglio.

4) IL PUBBLICO..!! Ma la cosa ke rende veramente diversi questi due corridori è la loro breccia sul grande pubblico, Pantani riusciva a muovere le masse ed era amato da tutta italia Cunego no..!!


diamogli tempo. Cunego ha cmq molti tifosi.
Per entrare nell'immaginario collettivo come Pantani, deve fare imprese
alla Pantani, e non le ha ancora fatte.
Ha vinto 1 giro, ma non basta. Gotti ne ha vinti 2 e per strada non lo riconosce nemmeno la mamma...



...smettiamo di criticare questo campione ke è diventato tale grazie alla buona volontà e allo spirito di sacrificio..!! dite ke corre come INDURAIN..?? e ke male c'è..!! ce ne fossero di corridori come MIGUELON..!!


Concordo. Miguelon non correva certo 1 mese l'anno.
Magari arrivava fuori peso alla Sanremo (ma la correva!), era in discrete condizioni già in primavera e per 2 anni ha fatto l'accoppiata Giro-Tour.
Ha fatto CINQUINA in Francia e sfiorato la Vuelta. Correva sempre da protagonista i MONDIALI.
Vinse a San Sebastiano.
Grandissimo Miguel.
Il paragone con IVAN è assolutamente calzante.
Io l'ho sempre fatto e son contento che recentemente anche un
esperto di ciclismo come Franco Ballerini l'abbia fatto.
E' un onore per Ivan questo paragone.


Originariamente inviato da Stef88

...il Pantani del 1999 andava forte anke nelle crono ad inizio Giro..!!


Originariamente inviato da Joy

Originariamente inviato da Stef88

...l'indimentacato e indimenticabile Campionissimo di cesanatico ha lasciato a tutti un vuoto enrome con la sua scomparsa..!!
...in un primo tempo avevamo trovato nel Cunego 2004 una figura su cui rucercare il Pirata..!! ma siamo convinti ke Cunego abbia tutte le caratteristiche x diventare l'erede del Pirata..??
...analizziamo una x una le caratteristiche ke resero celebre Marco Pantani e compariamole con quelle di Damiano Cunego..!!

1) SCATTO..!! niente da dire forse Cunego ha addirittura uno scatto maggiore..!!

2) CARATTERE..!! molto simili i due caratteri entrambi dannati..!!

3) LA CRONO..!! e qui arriva la prima incongruenza infatti il miglior Pantani si divendava egregiamente anke nelle crono..!!

4) IL PUBBLICO..!! Ma la cosa ke rende veramente diversi questi due corridori è la loro breccia sul grande pubblico, Pantani riusciva a muovere le masse ed era amato da tutta italia Cunego no..!!

Io credo ke non dovremmo cercare un erede x Pantani visto ke questo non può esistere ma credo ke l'eredità più importante di Marco, quella del successo sul pubblico, sia stata racconta da un corridore ke è completamente diverso dal Pirata x le caratteristiche fisiche me ke riesce a suscitare nei tifosi emozioni a non finire (lo dimostrano i numerosi striscioni solo x lui) e questo corridore è IVEN BASSO..!!

...smettiamo di criticare questo campione ke è diventato tale grazie alla buona volontà e allo spirito di sacrificio..!! dite ke corre come INDURAIN..?? e ke male c'è..!! ce ne fossero di corridori come MIGUELON..!!




Leggiti cosa ho scritto sul "Per carità" è la mia risposta migliore...
Povero Cunego, povero Basso, povero Pantani e povero Indurain...


Originariamente inviato da Knightlake98

Originariamente inviato da Stef88

...il Pantani del 1999 andava forte anke nelle crono ad inizio Giro..!!


sarà stata la sola eccezione in tutta una carriera.
La crono era questa: fonte: http://www.tour-giro-vuelta.com/


Originariamente inviato da Knightlake98

Comunque la tappa precedente fu quella del Gran Sasso
vinta da Pantani su Jimenez , Zulle e Gotti.

Cmq un Pantani che batte Zulle a cronometro fa scalpore.
Nella tappa del Gran Sasso si ritirò un giovane neopro' di neanche 22 anni.
Trattasi di Basso Ivan.
Come passa il tempo...


Originariamente inviato da Frank_VDB

io penso che basso possa essere paragonato a indurain solo nell'ambito di questo giro, al tour non credo che possa permettersi di correre così visto che vino e ulle gli sono superiori a crono... Però miguelon andava meglio a crono, era molto bravo in discesa e non era fermo in volata...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Registrato: Apr 2006

  postato il 21/05/2006 alle 23:42
Prima che mi dimentichi; oggi sulla Gazzetta c'era un bellissimo articolo di Pier Bergonzi, ne riporto alcuni tratti:
" Più Armstrong che Indurain, o forse solo Ivan Basso... La parrocchia del ciclismo è abituata a guardarsi alle spalle cercando riferimenti che rassicurano e danno l'idea della continuità. Di un filo mai spezzato....Per una volta la parrocchia del ciclismo dovrebbe giocare ad un gioco nuovo. Dovrebbe andare oltre ogni paragone per cercare di capire l'unicità di questo atleta che sta muovendo, finalmente, i primi passi verso obiettivi che gli competono. Un campione che sta un passo indietro nelle dichiarazioni e un passo avanti nei fatti. Un campione che pensa, corre e vince alla Basso."

Nell'articolo non mancano accostamenti tra Basso, Lance e Indurain, però, sono fatti in modo da dimostrare che Ivan Basso, alla fine, è un corridore unico (come tutti gli altri - aggiungo io ).
Bell'articolo, complimenti a Bergonzi

 

[Modificato il 05/06/2006 alle 03:39 by Admin]


 
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