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Autore: Oggetto: Il direttore vede rosa (intervista a Zomegnan)

Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/05/2006 alle 22:53
Gabry ricordati anche il San Pellegrino...che non è per niente pedalabile...fidati, ci andavo in ritiro quando correvo.

 

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http://www.nicolascattolin.com
Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
If you don't have the balls to brake late then that is your problem. L.H. to K.R.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/05/2006 alle 23:15
Boh, a me il tracciato piace parecchio, come mi è piaciuta l'intervista del Diretùr Marco Grassi, come mi sono piaciute le risposte di Zomegnan, che possono anche essere non condivise integralmente ma non mi sembra affatto che racchiudano la volontà di prendere in giro chicchessia, neppure involontariamente, semmai sono le parole del direttore di un progetto che, assieme agli interessi economici, come è sacrosanto che sia, cerca di tutelare anche i contenuti sportivi della manifestazione, circostanza diametralmente opposta rispetto a quanto accade nel Tour de France.

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/05/2006 alle 23:16
aranciata,
ma sei sicuro che il bisontino sia meglio di terminaitor, recentemente scagionato?
o che guidi sia un gran personaggio?
teniamoco i nostri scotto d' abusco, prima di sbeffeggiare gli altri.
non siamo molto meglio degli altri , credi..
w claudio
ricordati che lo zome è amico di lance

ciao
mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/05/2006 alle 23:21
Originariamente inviato da mestatore
aranciata,
ma sei sicuro che il bisontino sia meglio di terminaitor, recentemente scagionato?
o che guidi sia un gran personaggio?
teniamoco i nostri scotto d' abusco, prima di sbeffeggiare gli altri.
non siamo molto meglio degli altri , credi..
w claudio
ricordati che lo zome è amico di lance
ciao
mesty


Carissimo, io sono sicuro solo della polenta con le lumache, fidati.
Teniamoci i nostri? Tieniteli tu, e io sbeffeggio chi mi pare (del resto quelli che io ho citato erano stati vincitori di tappe del Giro, giusto per fare presente la ragione d'essere della citazione).
Ciao bello.

 

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Davide

 
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  postato il 03/05/2006 alle 23:35
se, come ci si aspetta, il Giro sara' molto spettacolare
ed il tour ancor piu' noioso
vogliamo scommettere dove gli sponsor delle squadre
manderanno i loro big il prossimo anno ?

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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  postato il 03/05/2006 alle 23:43
Originariamente inviato da gabri59
-Fedaia (o Marmolada che dir si voglia): 88 km all' arrivo

Meno salita quindi, ma contano i versanti che vengono affrontati: la Marmolada la si può prendere da una parte o dall'altra, e il dislivello è sempre quello. Ma noi abbiamo scelto il versante più duro
Già, peccato però che sia a 88 km dall' arrivo, e con in mezzo il facilissimo Pordoi a ben 62 km dall' arrivo, dei quali 45 km sono di discesa e pianura!

Gabri,
solo una doppia precisazione:
la tappa che include il Fedaia termina con un arrivo in salita
al Passo san Pellegrino. E ti assicuro che quella salita finale
non e' molto pedalabile....

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 03/05/2006 alle 23:52
Originariamente inviato da Andrea_Web

Gabry ricordati anche il San Pellegrino...che non è per niente pedalabile...fidati, ci andavo in ritiro quando correvo.


Bene, mi fa molto piacere sentirtelo dire, ma le cartine indicano una pendenza media del 6,2% (con un tratto al 15% a due terzi della salita)... sono sbagliate per caso?
In ogni caso, il vero peccato mortale di quella tappa è avere completamente vanificato una salita magnifica come il Fedaia dal versante veneto...l'ho fatta l' estate scorsa (in macchina naturalmente) e sognavo un arrivo lì in cima (c'è tutto lo spazio che serve e anche di più, volendo). Invece, piazzata a ben 88 km dall' arrivo, non servirà a nulla, peggio dello Stelvio

 
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  postato il 03/05/2006 alle 23:58
Originariamente inviato da gabri59

Originariamente inviato da Andrea_Web

Gabry ricordati anche il San Pellegrino...che non è per niente pedalabile...fidati, ci andavo in ritiro quando correvo.


Bene, mi fa molto piacere sentirtelo dire, ma le cartine indicano una pendenza media del 6,2% (con un tratto al 15% a due terzi della salita)... sono sbagliate per caso?

puo' darsi, il tratto duro e' al
18% (esperienza personale ) e la salita e' molto lunga,
non molla neanche per un metro e ha molti cambi di pendenza.
Insomma non e' una salita regolare da passisti....


In ogni caso, il vero peccato mortale di quella tappa è avere completamente vanificato una salita magnifica come il Fedaia dal versante veneto...l'ho fatta l' estate scorsa (in macchina naturalmente) e sognavo un arrivo lì in cima (c'è tutto lo spazio che serve e anche di più, volendo). Invece, piazzata a ben 88 km dall' arrivo, non servirà a nulla, peggio dello Stelvio

ti straquoto!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/05/2006 alle 23:59
fa sempre dispiacere vedere una salita mitica come il fedaia un pò mortificata all'interno di una tappa stupenda, però se vogliamo una tappa con 4 salite è ovvio che non possono essere tutte decisive e qualcuna sarà più distante di altre dal traguardo. il san pellegrino è un degno arrivo di tappa.

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 00:03
Gli ultimi 6,2 Km del San Pellegrino hanno una pendenza media del 9,7% (11,4% la media nella prima metà di questo tratto, dove si raggiunge la pendenza massima, che io sapevo essere del 18%, non del 15%).
Qui verrà fuori la fatica di un Giro già durissimo.

Il Mortirolo a 32 Km dall'Aprica non è uno scandalo: il Mortirolo è un'ascesa che non scherza e pure i 15 Km finali sono all'insù, sebbene con pendenze non durissime. D'altronde non c'erano alternative x arrivare all'Aprica: o mettevano il Padrio (ma sarebbe stato un Giro supermicidiale) o facevano il Santa Cristina, come quando vinse Pantani (in questo caso sarebbero stati ben più di 32 Km)

Infine, non butterei via la tappa di Saltara. Non è disegnata male, per nulla. Mi stuzzica molto anche la frazione di Gemona: molti potrebbero sottovalutarla. Attenzione!!!!

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Greg Lemond




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  postato il 04/05/2006 alle 00:07
Ho fatto un po' di casino con i post, sorry...
La tua descrizione del San Pellegrino mi risolleva un po' il morale, anche se è davvero triste pensare che una tappa che avrebbe potuto essere leggendaria sarà invece molto probabilmente ridotta a una tappa "da ultima salita".
E' estremamente possibile (anzi, direi quasi matematico) che sia Basso che soprattutto Savoldelli soffrano tantissimo il Fedaia ed i suoi numerosi tratti al 18%. Però poi avranno ben 88 km facili per recuperare eventualmente...ammesso e non concesso che i vari Simoni, Cunego e Rujano facciano la pazzia di provare ad andarsene così da lontano con quel percorso...


 

[Modificato il 04/05/2006 alle 00:21 by gabri59]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 00:09
gabri,
ma perchè sei uscita dal sarcofago del tifoso ottuso?
Il san pellegrino è una signora salita, un bellisimo arrivo in una tappa molto dura che si presta a molti disegni tattici.
web ha ragione, è bella dura, un bellissimo spartito per bravi suonatori, speriamo che ce ne siano.

hai da ridire anche sul s.carlo: una salita di 10 km al 10%: hai mai provato a farne una?
vai e pedala, poi la racconti a me e a web.
dopo ci sono 6 km di discesa quasi ininfluenti, se non che qualche colombiano vecchia maniera ed il tuo amico ivan basso ci possono perdere qualche secondo.
guarda che c'è la stessa discesa tra joux plane e morzine.... è un arrivo difficilissimo.
ah, ma tu preferisci le tappe di salita di 120km come al giro 2004....
concepisci solo l' arrivo sul cocuzzolo irraggiungibile?
maddai , studia la storia del ciclismo.
ti saluto cordialmente con il solito invito.... snebbiati.
ciao
mestatore

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 00:15
ah, cara gabri,
volev solo chiarirti un aspetto fondamentale del ciclismo : un fedaia ti resta comunque nelle gambe, non è che si recupera facendo il pordoi.
i metri di dislivello mentre pedali, alla terza settimana, si accumulano, non si recuperano.
non si smaltiscono come il vino come quando hai bevuto.
le cotte si pigliano in quei tapponi lì, non nelle medie fondo da 120 km.
ti ricordi la tappa di passo coe?
ciao
mestatore

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 04/05/2006 alle 00:32
Ed ecco l' immancabile mestatore con gli immancabili, usuali insulti.
Ti rigiro l' invito a snebbiarti, vedo che ne hai bisogno più che mai.
Se poi magari ti riuscisse di portare argomentazioni invece di invettive, sarebbe meglio per tutti, ma temo che le discussioni civili - o addirittura le discussioni tout court - proprio non siano nelle tue corde.
Ciao.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 00:42
cara gabri,
non vogliono essere insulti.
non ti sto affatto insultando.non mi permetterei mai.
nè mi sembra che sia il caso o ne valga la pena.

al bar, quando si dicono fregnaccie, o si spiegano o si paga dazio.
tu prova a salire il s, carlo o il fedaia, studiati un po' di tappe con più di 200 km e 3000m di dislivello, poi forse capisci che gli argomenti ci sono.
snebbiati
forza cunego
mestatore

ps: ah ,dimenticavo, forza basso, pure....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 00:59
Fate i bravi!
Mesti non offendere + la Gabry...e tu Gabry ammetti di averle sparate grosse su un paio di salite.
Faccio il giudice di pace

 

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  postato il 04/05/2006 alle 01:00
Originariamente inviato da gabri59

Se poi magari ti riuscisse di portare argomentazioni invece di invettive, sarebbe meglio per tutti

Belin Gabri!
guarda che Mesty ha portato un sacco di argomentazioni intelligenti.
guarda la luna non il dito.....e snebbiati

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 01:02
Originariamente inviato da Andrea_Web
Faccio il giudice di pace


ragazzi, mestatore, gabri...vergogna!
tutta la testa nella cenere...come si può far diventare il buon andre un pacifista. puffh, lui che è il più guerrafondaio della compagnia.
andre, che ti succede? non sei più tu

 

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  postato il 04/05/2006 alle 01:04
Originariamente inviato da EugeRambler

Originariamente inviato da Andrea_Web
Faccio il giudice di pace


ragazzi, mestatore, gabri...vergogna!
tutta la testa nella cenere...come si può far diventare il buon andre un pacifista. puffh, lui che è il più guerrafondaio della compagnia.
andre, che ti succede? non sei più tu

a meno due dal Giro stanno avvenendo mutazioni piu' che assurde,
speriamo che passino in fretta sti 2 giorni o finisce che mi depilo

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 04/05/2006 alle 01:44
Originariamente inviato da pedalando

Originariamente inviato da gabri59

Se poi magari ti riuscisse di portare argomentazioni invece di invettive, sarebbe meglio per tutti

Belin Gabri!
guarda che Mesty ha portato un sacco di argomentazioni intelligenti


Sarà che è difficile discernerli in mezzo agli insulti, e che anche se lo facessi non avrei proprio voglia di ripondere civilmente ad uno che non fa altro che aggredire ed insultare. Ne ho piene le scatole, francamente.

E poi, il San Carlo rimane come prima alla fine di una tappa piatta.
E certo che il Fedaia rimane nelle gambe, e allora? Ciò non elimina purtroppo gli 88 km che esistono prima del traguardo, nè il fatto che circa 58 di questi km sono in discesa o pianura. Nè che solo un tratto di circa 3 km della salita finale ha pendenze che superano il 10% (sempre secondo la cartina). Non vedo proprio quali "molti disegni tattici" potrebbero applicarsi ad una tappa così se non una specie di Falzes con molta più gente in fuga. E aggiungo che una "cotta" eventuale con un percorso così sarebbe estremamente minimizzata.
Buonanotte!

 
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  postato il 04/05/2006 alle 02:33
Altro che Zomegnan, ragazzi!!!

Questa di Gabri è una vera e propria strategia comunicativa!!!! E io che pensavo fosse davvero convinta di ciò che scriveva!

Tantissimi corridori dicono che il Giro è durissimo: Basso dice che non si sente il favorito e guarda Simoni e Cunego, Di Luca dice che i favoriti sono Basso e Simoni, Simoni dice che vorrà lottare ma ci sarà Basso da tenere d'occhio, Cunego dice di star bene ma che il Plan de Corones è impressionante, Savoldelli parla poco e mai a sproposito e lui dice che i Giri son più o meno tutti uguali perché a pedalare in salita si fa sempre la stessa fatica, Rujano dice che non farà il Giro e poi lo fa "si ma come?" e intanto lo fa, Ullrich non parla perché è educato e con la bocca piena non si azzarda a spiccicar parola.

E allora ci pensa Gabri.
San Pellegrino? pedalabile.
San Carlo? Bah, si scollina a 7 km (4,5 minuti di discesa, più o meno) dal traguardo. Non è vicina all'arrivo. E prima è tutta pianura.
Mortirolo? Lontanissimo. Gavia e Aprica spazzati via chissà perché.
Le cronometro? Urka, tostissime e decisive.

Ergo: il Giro è disegnato apposta per Basso. E magari Savoldelli.
Ma sicuramente non per Simoni e Di Luca. E sfavorisce terribilmente Cunego.

Conclusione:
se Basso vincerà - dice Gabri - non sarà da applaudire perché il Giro è stato disegnato su di lui. Sarebbe come stupirsi di un vestito che gli sta a pennello, visto che il sarto gliel'ha cucito addosso.

Chiave di lettura successiva (dalle mie parti si dice "mettere le mani avanti per non cadere dietro"):
se Cunego non vincerà - dice sempre Gabri - non sarebbe un guaio (e difatti non lo sarebbe, dice Mario). Perché il Giro non era fatto per lui.

Chiave di lettura "maxima":
se Cunego vincerà - questo Gabri non lo dice a priori, sennò che strategia comunicativa sarebbe? - il Giro d'Italia 2006 compirebbe un'impresa epica. Zittirebbe gli RCS che lo snobbano per Basso, zittirebbe i sondaggisti che risposero fosse un bluff, ma soprattutto sarebbe stato in grado di battere Basso (e tutti gli altri, ma son secondari perché la stampa dà loro meno importanza) sul terreno disegnato apposta per lui.

Incredibile!

Il Cunego convinto, sin dalla presentazione, di poter vincere questo Giro impallidisce.
E anche Gabri sa che questo Giro è, in fin dei conti, equilibrato (come ha detto Cassani alla Marchesan, l'intervista la trovi ancora in home-page).

E perdona, Gabri, se ogni tanto ci si scalda nei tuoi confronti: ma a primo acchitto è complicato comprendere che il tuo non è "tifo cieco", ma soltanto un istinto naturale di protezione verso il Piccolo Panettiere.
Lo dico senza alcuna malizia. Ci sono semplicemente arrivano - coscientemente - soltanto ora.

Buon Giro d'Italia. Ci farà tremare in ogni tappa.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
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  postato il 04/05/2006 alle 03:17
Faccio qualche considerazione dopo aver letto i messaggi precedenti sperando di non suscitare polemiche.
Secondo me il fatto che una tappa con arrivo in salita o con salita impegnativa posta nel finale di gara sia preceduta dalla pianura e non da altre difficolta' altimetriche e' relativo e mi spiego subito:prendo la tappa di Passo Lanciano che viene subito dopo quella di Saltara dove potrebbe essere gia' successo qualcosa.Vedendo i Giri d'Italia degli scorsi anni ricordo che il primo arrivo in salita dice sempre qualcosa,sentivo spesso in tv dire il giorno stesso della prima salita o i giorni precedenti "quest'arrivo non ci dira' chi vincera' il Giro ma sicuramente ci dira' chi forse non lo vincera'".Ebbene,se qualcuno a Saltara e soprattutto a Passo Lanciano vivra' una giornata non particolarmente brillante(tra l'altro avevo letto che Savoldelli nei giorni scorsi era un po' preoccupato per l'inizio del Giro a causa del malessere che l'ha costretto al ritiro al Romandia)potrebbe accumulare minuti pesanti.Mi ricordo infatti che su una salita come il Terminillo,che se non erro negli ultimi anni che e' stata affrontata e' stata il primo arrivo in salita di quei giri,che come pendenze e' assai piu' semplice di un Passo Lanciano un po' di macello succedeva,qualcuno qualche minutino ce l'ha lasciato per cui attenzione.
La storia recente del Giro poi ci insegna che la crisi se uno non sta molto bene per vari motivi(le gambe magari quel giorno non girano proprio,problemi fisici,sintomi influenzali...)puo' arrivare da un momento all'altro e puo' prenderti sia in una tappa come quella col San Carlo,dove con 10 km al 10% il gruppo si comincia pian piano a sfilacciare,sia in una tappa come quella col San Pellegrino,magari dopo aver tenuto bene su Fedaia e Pordoi.Mestatore prima citava la tappa del Passo Coe e tutti ci ricordiamo di Cadel Evans:proprio cosi',si spegne la luce e poff,tutti i sogni si infrangono e in pochi chilometri si puo' prendere anche un quarto d'ora.Mi ricordo anche il Giro del 1998:fino alla tappa di Selva molti pensavano che Zulle avesse il Giro in pugno dopo aver staccato Pantani in salita a Lago Laceno,aver perso solo una decina di secondi a Piancavallo e aver irriso il Pirata nella crono di Trieste.Nella tappa di Selva c'era il Duran all'inizio e non successe nulla,poi nel famoso drittone di Malga Ciapela sulle prime rampe del Fedaia il Pirata scateno' la rumba,Zulle non rispose e cedette improvvisamente,4 minuti e mezzo quel giorno,prima del crollo definitivo sul Crocedomini qualche giorno dopo.Per cui questo Giro per me va benissimo perche' potrebbe succedere di tutto.Se uno ha una giornata poco brillante e riesce a difendersi potrebbe anche ritrovare una buona pedalata nei giorni successivi oppure si possono perdere irrimediabilmente minuti in una tappa apparentemente insignificante.Contro il destino non si puo' andare e l'essenza del ciclismo e' fatta non solo dalle vittorie luminose ma anche dai crolli rovinosi.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/05/2006 alle 08:32
Arancia, Leblanc non so nemmeno che faccia abbia. Zome è un “Bosiader”, ecco tutto.


A beneficio di tutti ecco un riassuntino del mio pensiero. Che in sintesi è questo: Le squadre straniere che fanno il Giro non hanno ambizione di vittoria finale e perciò riservano i migliori specialisti per il Tour. Fanno eccezione le squadre che hanno capitani italiani e la Selle Italia con Rujano (che non è Pro-tour).

Ecco lo schema, credo (modesto) che non possa essere contestato.


A- Squadre “Protour” che portano al Giro seconde linee per la classifica finale.

1. AG2R Prevoyance - OUT Mancebo e Moreau
2. Bouygues Telecom - OUT Fedrigo e Voeckler
3. Caisse d'Epargne-Illes Balears - OUT Valverde
4. Cofidis, le Credit par Telephone - OUT Moncutiè
5. Credit Agricole - OUT Caucchioli
7. Davitamon-Lotto - OUT C. Evans
8. Euskaltel-Euskadi - OUT I. Mayo
9. Gerolsteiner - OUT Leipheimer
10. Liberty Seguros-Würth Team – OUT Vinoukurov
11. Phonak Hearing Systems - OUT Landis

B- Squadre “Protour” che portano al Giro il miglior corridore per la classifica finale.

1. Quick Step-Innergetic – In Garate


C- Squadre “Protour” che portano al Giro il miglior corridore per la classifica finale (ITALIANO)

1. Discovery Channel Pro Cycling Team – IN Savoldelli (in realtà Popo al Tour=PARI)
2. Lampre-Fondital – IN Cunego
3. Liquigas – IN Di Luca
4. Saunier Duval-Prodir – IN Simoni
5. Team CSC – IN Basso

D- Squadre “Protour” che portano al Giro il miglior corridore per la classifica finale ma per fare allenamento

1. Rabobank – IN Rasmussen
2. Telekom – IN Ulrich

E- Altre: Milram (punta solo alle tappe) – Selle Italia e Panaria (squadre italiane o quasi, non Protour)


In estrema sintesi:
14 squadre non hanno interessi di classifica
8 squadre hanno i migliori capitani a disposizione, di questi 8, 6 sono italiani (Basso, Cunego, Simoni, Di Luca, Savoldelli e Sella)

La partecipazione al giro per la classifica finale è, tutto sommato, quasi esclusivamente Italiana. Ne consegue che l’internazionalità di Zome sia una balla.

Ciao
Claudio


 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 09:06
ehhh sì caro mario come dici tu ci farà tremare ad ogni tappa sto Giro!!!!!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 04/05/2006 alle 09:17
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Questa era la partecipazione straniera al Giro 2004.
Penso che non resti altro da aggiungere, per chi ancora non percepisce il cambio di rotta rispetto agli anni 2000-2004, resta solo da consigliare una visita agli stabilimenti Zeiss, o a Lourdes in alternativa.


CHOCOLATS JACQUES WINCOR-NIXDORF
41 ARANAGA AZKUNE Andoni (Esp) ab.6°
42 ARDILA CANO Mauricio Alberto (Col)
.............


Secondo me dipende da come intendi "partecipazione straniera"
Sicuramente a livello di squadre oggi ne abbiamo di piu e migliori,
ma queste schierano, per quanto riguarda gli uomini importanti, corridori italiani. (Che sono state costrette a comprare per il pro-tour, questo si)

Ciao!


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 09:42
Originariamente inviato da leo

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Questa era la partecipazione straniera al Giro 2004.
Penso che non resti altro da aggiungere, per chi ancora non percepisce il cambio di rotta rispetto agli anni 2000-2004, resta solo da consigliare una visita agli stabilimenti Zeiss, o a Lourdes in alternativa.


CHOCOLATS JACQUES WINCOR-NIXDORF
41 ARANAGA AZKUNE Andoni (Esp) ab.6°
42 ARDILA CANO Mauricio Alberto (Col)
.............


Secondo me dipende da come intendi "partecipazione straniera"
Sicuramente a livello di squadre oggi ne abbiamo di piu e migliori,
ma queste schierano, per quanto riguarda gli uomini importanti, corridori italiani. (Che sono state costrette a comprare per il pro-tour, questo si)

Ciao!



Ciao Leo, io credo che approfondendo la questione del "livello" si rischia di rinverdire vecchie contrapposizioni che non hanno portato da nessuna parte, dunque è un argomento che non mi interessa risollevare.
Per ciò che riguarda l'internazionalizzazione della corsa, questa non può che passare attraverso quattro passi: la maggiore visibilità televisiva, o meglio mediatica; un maggiore ritorno economico per le squadre partecipanti; la netta differenziazione tecnico/sportiva rispetto al Tour de France; la serena convivenza con le operazioni anti-doping della magistratura.
I primi due passi vanno raggiunti progressivamente e mi sembra che la strada intrapresa, pur con ritardo, sia quella giusta; la differenza con il Tour mi sembra clamorosamente evidente, tanto da risultare digeribile persino la cronosquadre; per ciò che riguarda il quarto passo, mi sembra che il vuoto lasciato dagli stranieri, seguito ai fatti del 1999-2001, stia venendo progressivamente colmato (certo non si può pretendere la presenza dei migliori Spagnoli, perchè nel frattempo anche la Vuelta è divenuta assai più importante rispetto a quella corsa piuttosto modesta che era all'epoca di Indurain).
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 10:06
Originariamente inviato da claudiodance
Che in sintesi è questo: Le squadre straniere che fanno il Giro non hanno ambizione di vittoria finale e perciò riservano i migliori specialisti per il Tour. Fanno eccezione le squadre che hanno capitani italiani e la Selle Italia con Rujano (che non è Pro-tour)....etc etc etc


Non ha importanza secondo me.
Stiamo parlando di "internazionalizzazione", e la presenza di corridori italiani nelle squadre straniere è già un passo importante.
Noto anche che i ragazzi stranieri più giovani, quelli nati dal 1981 in poi, hanno preso l'abitudine di farsi le ossa nel Giro d'Italia, un fenomeno cominciato nel 2004, proseguito nel 2005 e constatabile anche quest'anno.
Di grande assente ce n'è uno solo: Ullrich, dal momento cha parteciperà il suo ectoplasma.
Dispiace senza dubbio l'assenza di Boonen e Vinokourov, quella di Valverde già meno, perchè trovo fisiologico che le sue due corse privilegiate siano Tour e Vuelta.
Il resto è fuffa, leggo nomi come Rasmussen (anche lui ectoplasmatico), Leipheimer, Mancebo, Landis...ma per l'amor di Dio, ma si scherza? Ma chi se ne frega...
Ma la questione è un'altra: qui si discuteva dell'internazionalizzazione, non sulla sovrapponibilità dei pretendenti al Giro con i pretendenti al Tour, cosa assai differente.
Del resto è una fesseria che i secondi siano superiori ai primi, con la sola eccezione di un Ullrich in stato di grazia, e la felicissima eccezione di un Basso che sta consegnando un esempio epocale.
Semmai l'accento va posto sull'inaridimento della competitività economica delle squadre italiane, piuttosto che sull'operato di Zomegnan.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 10:49
cara gabri59,
ti ripeto, sei annebbiata dalla passione, dall' istinto di protezione come dice mario, ma pur sempre annebbiata.
non è un insulto, non mi ritengo maleducato e non insulto.
ma in un forum posso contraddire chi scrive fregnaccie a mio parere e non sopporto questo buonismo pregiro.
non voglio proprio fare il bravo nè ho intenzione di farlo perchè arriva il giro.
ne ho visti abbastanza di giri per non cambiare atteggiamento.
se chi non è d' accordo con te , ti insulta, allora rassegnati, continuerai a sentirti insultata, anche se mi dispiace perchè no è mia intenzione.

guarda la cartina del s.pellegrino postata da web nel 3d sulle percentuali di vittoria: è una salita lunga, dura con tratti ripidi. una delle più dure delle dolomiti (fidati, l' ho pedalato, come il fedaia e molte delle salite del giro).
viene dopo fedaia (dal lato di malga ciapela! ) e dopo il pordoi, che non sarà lo stelvio, ma non è propriamente uno zampellotto.
orograficamente i colli e i passi (questo sono fedaia , pordoi e s.pellegrino)sono collegati tra loro da discese e valli in falsopiano.
rassegnati , è la geografia.
quella è una tappa dura, una delle più belle del giro.
i corridori dovranno stare molte ore in sella, alimentarsi, dosare le forze, questo è il ciclismo dei grandi giri.
non 120km, 3 ore e 45 minuti, una barretta e via.

poi magari non succederà niente, dipende da molte cose: lo ha scritto jan janssen il saggio, conterranno il tempo, il clima, le forze e le scelte dei corridori.
ma quella è una tappa vera, dura, durissima, una tappa per scalatori dove i fondisti devono e possono difendersi.
chi andrà in crisi lì, sul s. pellegrino rischia la deriva.
perchè dire che è pedalabile è una fregnaccia, come è una fregnaccia dire che il fedaia è sprecato.
se non hai la cartina giusta, prima documentati, poi scrivi...
se no vengono fuori gigafregnaccie e io a te non le perdono.
ciao
mestatore

ps : snebbiati , o almeno coordinati tra quello che scrivi in un thread e inun altro.
ahò, moderatori, quando cevvole ce vuò (scusa mario ma so' savoiardo...)

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/05/2006 alle 12:27
Originariamente inviato da mestatore

i corridori dovranno stare molte ore in sella, alimentarsi, dosare le forze, questo è il ciclismo dei grandi giri.
non 120km, 3 ore e 45 minuti, una barretta e via.



C'era una volta, in un tempo molto lontano, un Grande Giro che presentava una tappa di 134 Km. C'era, in quel Grande Giro, un Grande Favorito. E poi venne il giorno. Il giorno di quella tappa. Pochi erano i Km, ma aspra fu la battaglia. Attacchi furenti e strenua difesa. Ma non ci fu niente da fare: alla fine il distacco era abissale, il Grande Favorito era fuori dai giochi, solo un miracolo avrebbe potuto ancora permettergli di dire ancora la sua.
Ma chi era mai quel broccaccio che si fece annientare in modo così indegno in una tappa dal kilometraggio ridicolo?

Il Grande Giro era il Tour de France.
L'anno era il 1971.
La tappa quella di Orcières-Merlette.
Il broccaccio si chiamava... Eddy Merckx!

Anche questo sono i grandi giri...

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/05/2006 alle 14:33
Gabry, querida.
Il dottor Mesty non ti vuole male, credo che non ne sia capace. E non è nemmeno un maleducato.
Lasciamo stare le mie personali valutazioni sulle persone (ad alcuni sono molto affezionato, si sa, voi due siete fra questi).
Solo che quando dici che questo giro d’italia è costruito per i passisti prendi, a mio avviso, una bella cantonata.
Porta pazienza, ma è davvero il contrario. A voler essere garantisti o bottecchiani diremo che è un giro equilibrato, ma per cronoman, proprio no.
Che poi lo vinca Basso o Savoldelli non vorrebbe dire nulla. L’anno scorso il falco vinse il Giro in montagna, giacchè non è uno specialista delle crono, ma un regolarista.
Lo stesso Basso è bravo contro il tempo, ma non è uno specialista, basta vedere le mazzate che rimedia al tour.

Salite ce ne sono gabry, a volontà, persino in eccesso. Prevedo mezze tappe corse sotto ritmo per la paura di non vedere nemmeno l’arrivo.
Fidati e non ti arrabbiare.
Tranzilla, ho visto la Liegi registrata proprio ieri sera e il petit panettiere ha corso da campione e la sua squadra pare tetragona e devotissima, prevedo un ottimo comportamento del nostro prediletto.

Un abbraccio
claudio

 

[Modificato il 04/05/2006 alle 19:47 by Andrea_Web]

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 04/05/2006 alle 19:52
I giudizi tecnici di Gabry sono effettivamente affrettati.
Un arrivo in salita secco, e la storia del ciclismo c'è lo dimostra, fa spesso molto più male di una tappa infarcita di colli, che permette in qualche modi ai corridori di prendere a poco a poco il ritmo da salita.
Quando invece si passa da 5 ore di rapportoni al rapportino, come avverrà alla Maielletta a La Thuile e anche sul Bondone, la difficolta enorme stare proprio nel cambio di ritmo violentissimo, nel "rompere il fiato" adeguandosi o cercando di adeguarsi immediatemente al brusco cambio di pendenza. Chi non va in bici ha magari difficoltà a capirlo, ma le difficoltà di un arrivo in salita secco non sono per nulla più gestibili di quelle di un tappone.
I tapponi di questo Giro poi, quindi diciamo le ultime 2 tappe di montagna, presentano dei tracciati per nulla male disegnati, se consideriamo che il vero problema per molti corridori sul Mortirolo sarà non ribaltarsi per l'ultima fatica di un Giro durissimo, e non certo il timore dei 30 km che separano la cima dall'arrivo. Voleranno i minuti, una salita così dura posta al termine del Giro farà una selezione enorme pur non ospitando l'arrivo di tappa, che mi sembra non potrebbe materialmente essere ospitato lì sopra.
Lo stesso discorso vale per la Marmolada, che è talmente dura che non si può correrla sulla difensiva, e comunque può ispirare degli attacchi o intossicare le gambe prima dell'arrivo al San Pellegrino, dove anche lì gli ultimi 5 km saranno interminabili.
Per quanto riguarda Zomegnan, il disegno di questo Giro è evidentemente da leggere nell'ottica dell'esperto di comunicazione e marketing quale lui è.
Nell'intervista non lo dice, ma sa bene che il disegno di un Giro così montagnoso ispirato in qualche modo, alle tante trasmissioni trash della nostra inguardabile TV italiana, dove si cerca l'ascolto facile invitando Albano e la Lecciso.
Il grosso pubblico guarda il ciclismo soprattutto nelle tappe di montagna, e Zome ha cercato di andare incontro a questo grosso pubblico.
A noi che guarderemmo anche un Giro fatto di 21 cronometro, va comunque meglio così.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 19:56
Mont ventoux, sticaxxi!
Complimenti, post bellissimo, lo condivido in pieno...anche alla facciaccia di Claudio

 

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http://www.nicolascattolin.com
Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
If you don't have the balls to brake late then that is your problem. L.H. to K.R.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 20:28
Originariamente inviato da mont ventoux

Nell'intervista non lo dice, ma sa bene che il disegno di un Giro così montagnoso ispirato in qualche modo, alle tante trasmissioni trash della nostra inguardabile TV italiana, dove si cerca l'ascolto facile invitando Albano e la Lecciso.


Mi è stato fatto notare!
Questa non la condivido!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 20:31
Io credo che ad attirare il pubblico siano le grandi sfide, non certo le tappe di montagna se prive di protagonisti.
I grandi protagonisti ci saranno: Basso, Cunego, Di Luca, Rujano, Savoldelli, Simoni, in rigoroso ordine alfabetico.
L'operazione fatta è meritoria, quello del Giro 2006 è uno spartito eccezionale, un'operazione che andava fatta e che probabilmente passerà alla storia come il tracciato più duro mai pensato, talmente è evidente che in futuro la penna ammorbidirà il profilo della corsa.
Non significa affatto che ne verrà fuori una corsa eccezionale, significa invece che, per chi le vorrà cogliere, la corsa offrirà occasioni a iosa, e questo è un merito enorme, altro che operazione lecciso.
Il Tour de France è la vera pornografia del ciclismo televisivo, fatta di ripetizioni nausaeanti e copioni morbosi e prevedibili, se cercate i Carrisi andate a Parigi.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 20:55
caro felice,
quella è l' eccezione che conferma la regola, la rondine che non fa primavera.
tutto vero quello che scrivi, d' accordo, ci vogliono i tapponi e anche le battaglie da 130km.
anche il tour di riis fu caratterizzato da un arrivo al sestriere dopo una tappa accorciata per maltempo.
però credo che tu sia d' accordo che le grandi differenze, i campioni, emergono dopo i 200km.
il ciclismo resta uno sport di resistenza.

i grandi giri devono presentare difficoltà diverse.
non mi piacciono le vuelte con solo tappe da 130 km e troverei assurdo un giro solo di tapponi.

temo che l'arrivo al plan sia esagerato e centri poco con la bici da corsa , che io amo.
L' anno sorso temevo che il finestre centrasse poco,e mi sbagliavo.
é stata una tappa bellissima.
spero di sbagliarmianche quest' anno, di essere troppo legato alla tradizione.
per adesso però resto della mia idea: l' unica cosa che toglierei è l'arrivo al plan.
sicuramente mi sbaglio; rinfacciatemelo se sarà il caso.
sono pronto a cambiare idea, solo gli scemi non lo fanno mai.
ciao
mesty

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 04/05/2006 alle 20:55
Il paragone Tv trash-Giro montagnoso è chiaramente una provocazione, l'ho usata sperando che non fosse presa letteralmente.
Era una speranza vana.
Anche io sono stracontento che il Giro sia così duro, perchè anche io mi diverto molto di più a guardare le tappe di montagna rispetto alle tappe di pianura. Volevo sottolineare solo che le strategie di marketing, alle quali io, pur studiando comunicazione, non sono per nulla affezzionato o minimamente attaccato perchè impongono nella maggior parte lo scadimento qualitativo di un prodotto, magari televisivo, anteponendo la ricerca della fruizione di massa e massificata (per questo ho fatto tirato immezzo la Tv trash dei grandi ascolti televisivi), impongono che anche il Giro si adegui in qualche modo a queste richieste.
Del resto, in questo stesso forum, non erano in molti a lamentarsi dei bassi ascolti tv della Liegi pochi giorni fa, facendone quasi una questione di stato sulla salute che gode il ciclismo?
E stiamo parlando di una corsa che presentava grandissimi attori, quasi tutti protagonisti tra l'altro.
Sono d'accordo che non basta un percorso fatto di montagne per fare spettacoli o grande audience, ma sicuramente ne è la condizione quasi indispensabile.
Il cast di partenti è un'altra condizione fondamentale, e quello del Giro di quest'anno è piuttosto buono.
Spero di essermi chiarito, tanto più che come ho già detto, il vero spettacolo sono le salite, e nel ciclismo odierno a fare la differenza sono solo le salite dure, come quelle di questo Giro.
Vorrei solo che non dimenticaste che anche il "vecchio" Giro non può sottrarsi agli imperativi delle inserzioni pbblicitarie, che vanno insieme agli ascolti televisivi.
Piuttosto siamo fortunati, perchè il ciclismo è uno dei pochi spettacoli nei quali la ricerca dello spettacolo e qyuindi indirettamente dell'audience, è legata alla qualità intrinseca del prodotto e non alla stupidità .

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 21:16
Mont Ventoux (a proposito... ma ce l'hai un nome di battesimo, o ti chiami proprio Ventoso? ), ti faccio anch'io i complimenti per le tue argomentazioni che sono ineccepibili.
Però su una cosetta avrei da obiettare, così aggiungo sale alla discussione:

Originariamente inviato da mont ventoux

Spero di essermi chiarito, tanto più che come ho già detto, il vero spettacolo sono le salite, e nel ciclismo odierno a fare la differenza sono solo le salite dure, come quelle di questo Giro.

Io invece penso che lo spettacolo ideale venga creato da un giusto mix tra ottimi percorsi e ottimi corridori: senza percorsi adatti alla selezione, possono partecipare assieme Merckx, Coppi, Hinault e Pantani che difficilmente vedremo grandi cose. Viceversa, se ci sono corridori mediocri che affrontano un Giro come quello che sta per iniziare, lo spettacolo altrettanto difficilmente è garantito.

Originariamente inviato da mestatore

sicuramente mi sbaglio; rinfacciatemelo se sarà il caso.
sono pronto a cambiare idea, solo gli scemi non lo fanno mai.

Mesty, già ti rispettavo come forumista. Ma con una chiosa come questa, ti ammiro ancora di più (senza piaceria, eh! ).

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/05/2006 alle 21:53
Tranquillo Ventoux, ti sei chiarito.
Spero invece che sia chiaro che per me, in una tv sputtanata non solo dai reality show, ma anche dalla tv del dolore e dalle chiacchiere calcistiche, sono proprio gli sport come il ciclismo e pochi altri a contribuire alla crescita della qualità dei palinsesti, dunque mi sembrava fuori luogo paragonare l'atteggiamento di Zomegnan a quello di un produttore da isola dei famosi e carambate assortite.
Tutto qui, ciao.

 

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Davide

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 04/05/2006 alle 22:46
211 DAVIS Scott
212 HONCHAR Serhiy
213 KESSLER Matthias
214 KORFF André
215 LUDEWIG Joerg
216 POLLACK Olaf
217 ROGERS Michael
218 SCHMITZ Bram
219 ULLRICH Jan
questa è una squadra che se venisse preparata per correre sul serio potrebbe essere la più forte del giro. Se venisse per correre sul serio...

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/05/2006 alle 23:21
Originariamente inviato da mont ventoux

A noi che guarderemmo anche un Giro fatto di 21 cronometro, va comunque meglio così.


Un Giro fatto di 21 cronometro lo guarderesti forse tu, non certo io. Io, dopo la prima, ne avrei pieni gli zebedei, chiuderei il televisore e aprirei un buon libro. Che vuoi, questione di gusti... E te lo dico da vecchio Gimondiano. E Gimondi un Giro fatto di 21 cronometro lo avrebbe vinto di sicuro, anche contro Merckx.

Ciao

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/05/2006 alle 23:49
Originariamente inviato da mestatore

caro felice,
quella è l' eccezione che conferma la regola, la rondine che non fa primavera.


Non credo che si trattasse di un'eccezione, e non credo che ci sia una regola.

Originariamente inviato da mestatore
tutto vero quello che scrivi, d' accordo, ci vogliono i tapponi e anche le battaglie da 130km.


Ecco, appunto, su questo invece sono pienamente d'accordo.

Originariamente inviato da mestatore
anche il tour di riis fu caratterizzato da un arrivo al sestriere dopo una tappa accorciata per maltempo.
però credo che tu sia d' accordo che le grandi differenze, i campioni, emergono dopo i 200km.


Non necessariamente. Una tappa di 100 Km con dentro salite secche può fare più guasti di un tappone lunghissimo. Ocaña, per l'appunto, docet. Tapponi lunghissimi possono non servire assolutamente a nulla. In questo il Tour di questi ultimi anni é grande maestro...

Originariamente inviato da mestatore
il ciclismo resta uno sport di resistenza.


E sia... Ma nulla vieta che ci sia un premio per tutti: per quelli che per emergere hanno bisogno di 300 Km e anche per quelli che per farti secco di Km gliene bastano 100, a condizione che siano ben disegnati.

Originariamente inviato da mestatore
i grandi giri devono presentare difficoltà diverse.
non mi piacciono le vuelte con solo tappe da 130 km e troverei assurdo un giro solo di tapponi.


Perfettamente d'accordo.

Originariamente inviato da mestatore
temo che l'arrivo al plan sia esagerato e centri poco con la bici da corsa , che io amo.


Su questo, non so cosa dire, non conosco il percorso. Vedremo cosa succederà. Speriamo che non vengano scavati distacchi abissali solo a causa di forature, incidenti meccanici, o roba simile. Allora sì che la corsa sarebbe falsata...

Originariamente inviato da mestatore
L' anno sorso temevo che il finestre centrasse poco,e mi sbagliavo.
é stata una tappa bellissima.
spero di sbagliarmianche quest' anno, di essere troppo legato alla tradizione.
per adesso però resto della mia idea: l' unica cosa che toglierei è l'arrivo al plan.
sicuramente mi sbaglio; rinfacciatemelo se sarà il caso.
sono pronto a cambiare idea, solo gli scemi non lo fanno mai.
ciao
mesty


Ciao anche a te. Quello che volevo dire però (e questo non é diretto a te...) é che mi sembra sia ora di smetterla di sbandierare questa storia della tappa di 120 Km per sminuire la consistenza della vittoria nel Giro 2004. In una tappa di 130 Km ci ha lasciato le piume Merckx. In una di 120 ce le poteva lasciare Cunego. Lo sapeva bene Simoni che ha fatto di tutto perché ciò accadesse. Non c'é riuscito. Peggio per lui e meglio per Cuneghin. Ma un Giro é quello che é, con i suoi percorsi e le sue tappe più o meno lunghe. Chi ci partecipa deve accontentarsi di quello che passa il convento. E colui che vince é quello che meglio si é adattato al percorso proposto...

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 05/05/2006 alle 08:13
Infatti, ho detto che il cast partenti è importante in una manifestazione sportiva, e quello del Giro di quest'anno è sicuramente degno.
Io continuo a credere comunque che si sia cercato di rendere il percorso funzionale allo spettacolo, e quindi alla "televisibilità".
Ciò non significa sputtanarsi, perchè di ciclismo stiamo parlando, e quindi la spettacolarità è stata ricercata insieme all'alto contenuto tecnico, però rimane comunque una sapiente operazione menageriale...Plan de Corones, cioè la costruzione di una apposita e spettacolare "strada" per farci salire i corrdori, cos'è se non una operazione di marketing pubblicitario?
Per quanto riguardo le 21 cronometro, anche quella era uno provocazione, ma comunque se la metà fossero cronoscalate non sarebbe poi tanto male...
comunque mi chiamo solo Fabio e non anche Ventoso, purtroppo.
Vado a prendere la mia razione quotidiana di vento in bici...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/05/2006 alle 09:08
caro felice,
come spesso accade siamo d' accordo su molti della discussione, ma, a mio giudizio, ci sono alcuni punti da precisare.
Mi stanno bene le tappe corte, che tra l' altro vanno meglio incontro alle esigenze della televisione, ma sono i tapponi che , spesso, non sempre, ma spesso sì, che consentrono ai campioni di emergere.

il ciclismo deve recuperare il senso della distanza.
inoltre , molti osservatori, adorni per esempio, ritengono che le tappe corte, con sforzi più brevi, magari più intensi, livellino di più i valori, consentendo a corridori tiratisssimi, magari costruiti farmacologicamente, di confrontarsi meglio con chi ha innate caratteristiche di resistenza.
C'è tutta una scuola di pensiero che ritiene che il recupero della distanza faccia emergere campioni con le caratteristiche di "una volta" e costituisca un antidoto ad un certo tipo di doping e di preparazione ad esso connaturato che tende a privilegiare la potenza e la forza.
non voglio entrare nel merito di questa discussione e non sono neppure sicuro che questa teoria sia fondata.
però, per molti versi è stimolante.
bisognerebbe sentire che ne pensa il mio guru morris.

in ogni modo, caro felice, consentimi un paragone stupido: la freccia, 200km, non è la liegi, oltre 250km. la 2 belle classiche hanno diverso spessore. chi vince la liegi, sempre potrebbe vincere la freccia. chi vince la freccia, spesso ha le caratteristiche per eccellere nella liegi, ma spesso non la vincerà mai. perche 50 km in più(oltretutto con molte difficoltà)fanno un mare di differenza.

quanto alla battuta sulle tappe da 120 km, che tu hai maliziosamente riferito a cuneghin, è vero che possono fare male, ma sono comunque, a livello tattico e strategico, ben più facili di un tappone.
con quell' affermazione non volevo affatto sminuire la vittoria del piccolo panettiere, che ha vinto meritatamente un bel giro in cui si è dimostrato il migliore del lotto.
certo, un poco volevo provocare gabri59 querida, che mi fa spesso saltare la mosca al naso, perchè prima scrive e poi pensa.
quanto a cunego, ha dimostrato di avere fondo sia al lombardia che alla liegi.
però è diverso avere fondo in una grande classica dall' avere la capacità di tenere, fare, interpretare tapponi con sforzi ripetuti in alta montagna.
questa qualità, a mio parere, cunego deve ancora dimostrarla in pieno.
io credo ce c'è l' abbia questa caratteristica, ma la risposta l' avremo presto.e sarà indiscutibile.
basso per me quella qualità la possiede e questo è uno dei suoi punti di forza (in questo contesto centra poco, ma così gabri e lore piantano uno spillone nel mio fantoccio....)
ciao, è sempre un piacere discutere con te
mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/05/2006 alle 09:20
Felice e Mesty, è un piacere anche leggervi.
Buona giornata

 

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Davide

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 05/05/2006 alle 09:26
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da mont ventoux

A noi che guarderemmo anche un Giro fatto di 21 cronometro, va comunque meglio così.


Un Giro fatto di 21 cronometro lo guarderesti forse tu, non certo io. Io, dopo la prima, ne avrei pieni gli zebedei, chiuderei il televisore e aprirei un buon libro. Che vuoi, questione di gusti... E te lo dico da vecchio Gimondiano. E Gimondi un Giro fatto di 21 cronometro lo avrebbe vinto di sicuro, anche contro Merckx.

Ciao



Sono stato un grande tifoso di Gimondi.
Però devo onestamente dire che in un Giro fatto di 21 cronometro il bergamasco non avrebbe vinto contro il cannibale.
Merckx sconfisse , per la prima volta, Gimondi a cronometro nel settembre del 1968 al giro di Catalogna (km. 45).
Da allora gli fu quasi sempre superiore anche a cronometro, purtroppo.
Ciao.

 
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