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Chi, secondo voi, nell'immaginario collettivo è da considerarsi "l'uomo delle classiche" ?
Casagrande - 26/04/2006 alle 18:52


marco83 - 26/04/2006 alle 20:25

Essendo abbastanza giovane, prediligo soprattutto i corridori che ho potuto vedere più "da vicino"... e di quelli citati, con tutto il bene che voglio a Bettini e alla sua grinta, il migliore è Bartoli. Del resto il palmares parla da solo: 2 Liegi, 2 Lombardia, 1 Fiandre, 1 Amstel e 1 Freccia. (dati tratti da le memoire du cyclisme) Avrebbe forse potuto vincere la Sanremo, gli sono mancate la Gand e la Roubaix, che però forse non rientrano nelle sue caratteristiche migliori...

 

[Modificato il 26/04/2006 alle 20:34 by marco83]


falco46 - 26/04/2006 alle 20:28

nn ha pero mai vinto gare minori come san sebastian o amburgo o zurigo... e cosi via, cmq concordo bartoli è stato 1 grande, betini ha vinto il suo primo lombardia solo perkèp si trovava in forma smagliante x 1 mondiale...


Cascata del Toce - 26/04/2006 alle 21:24

Ne cito tre.. Argentin, Bartoli e Bettini.. ma su tutti Museeuw


W00DST0CK76 - 26/04/2006 alle 22:10

Io ho votato Argentin, soprattutto per la sicurezza che ha sempre mostrato nelle sue vittoria, talvolta anche rocambolesche come la Liegi del 1987. subito dopo metterei Bartoli, le sue vittorie sono sempre state spettacolari, in particolare il Fiandre 1996 (scatto fantastico sul Grammont) e Liegi 1997 dove riuscì a damolire la tenaglia Once di Jalabert e Zulle. Tra gli stranieti ricordo con piacere (Arentin un po meno)Sean Kelly.


violetta - 26/04/2006 alle 22:13

uno dei miti di casa Argentin...il mitico Moreno che si vede spesso fare qualche scorrazzata per i boschi qui vicino a casa mia....Grande


W00DST0CK76 - 26/04/2006 alle 22:18

chi ricorda la terza Liegi di Argentin, quella del 1987? a pochi kilometri dal traguardo aveva un ritardo di quasi un minuto da Roche e Criquellion, poi i due iniziarono a temporeggiare in attesa della volata e vennero letteralmente "infinocchiati" da Moreno. Un po come fece Bruyneel con Cassani e Chiapucci alla Placci del 1992.


Knightlake98 - 26/04/2006 alle 22:48

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] chi ricorda la terza Liegi di Argentin, quella del 1987? a pochi kilometri dal traguardo aveva un ritardo di quasi un minuto da Roche e Criquellion, poi i due iniziarono a temporeggiare in attesa della volata e vennero letteralmente "infinocchiati" da Moreno. Un po come fece Bruyneel con Cassani e Chiapucci alla Placci del 1992. [/quote] Belli sti sondaggi che ce mandano indietro nel tempo... Ringrazio Woodst0ck, è da un po' che cercavo di ricordare quale fu la gara di Cassani e Chiappucci infilzati da Bruyneel che venne giù come un proiettile...ora me l'hai ricordato!! Riguardo al sondaggio. Sicuramente fra quelli che ho visto correre BARTOLI è stato straordinario. E quello che ha vinto è cmq poco rispetto a quello che secondo me avrebbe vinto se non si fosse infortunato nel momento migliore della carriera. ARGENTIN negli '80 è stato il nostro paladino! L'unico italiano (visto il crollo di risultati di Saronni e Moser a fine carriera) in grado di contrastare lo strapotere degli atleti del nord-europa nelle classiche. Peccato che nel periodo 86-88 non seguissi il ciclismo, ne ho perse di belle prove di Moreno! Ho iniziato a seguire le corse solo nel 1989 (ultima tappa del Tour con la cronometro fra Fignon e Lemond...)


antonello64 - 26/04/2006 alle 23:59

il più forte è stato Moser, ma "l'uomo delle classiche" è Argentin: Moser è l'uomo dei record


Cascata del Toce - 27/04/2006 alle 00:44

Un grande deli anni 80 Argentin... ricordo la sua delusione del 1992 alla sanremo, una Sanremo già vinta e persa da un Kelly spericolato giù dal Poggio. Un Fiandre che poco forse gli si addiceva vinto di giustezza, 4 Liegi sempre con Criquelion in coda e tante altre belle vittorie


panta2 - 27/04/2006 alle 09:05

3 Freccie, 1 Mondiale, 1 Lombardia...


Delfino - 27/04/2006 alle 10:40

Ho votato x Argentin, però sono tutti grandissimi campioni da classiche questi del sondaggio


Goodwood - 27/04/2006 alle 11:12

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] il più forte è stato Moser, ma "l'uomo delle classiche" è Argentin: Moser è l'uomo dei record [/quote] il più forte è stato Saronni, ma "l'uomo delle classiche" è Argentin;) qua rischiamo di riprendere una vecchia discussione, ma chiunque abbia seguito il ciclismo anni 80-90 credo ritenga Argentin il più grande cacciatore di classiche. con tutto il rispetto per Bartoli, non c'è confronto tra lui e Moreno, che era di un'altra categoria. non è una questione di palmares, è il modo con cui Argentin aprrocciava le classiche. a differenza di Bartoli che è stato competitivo a grandi livelli per 3 anni (complice anche l'incidente al ginocchio), Argentin ha avuto una longevità spaventosa. non sono mai stato un suo sostenitore, dato che Argentin non sprizzava tanta simpatia, però oggettivamente è stato un grandissimo. il più grande cacciatore di classiche che ho potuto ammirare.


nocs_84 - 27/04/2006 alle 11:24

Quoto Goodwood.Il più forte e talentuoso è stato Saronni.Beh per Argentin parla il palmares nelle classiche.(le 4 liegi soprattutto che gli sono valse il soprannome di Principe delle Ardenne)


antonello64 - 27/04/2006 alle 14:59

per chi dice che il più forte è stato Saronni: leggetevi i palmares di Saronni e Moser, corse italiane comprese, e poi ne riparliamo classiche internazionali: 11-5 per Moser classiche monumento: 6-2 per Moser classiche italiane: Moser le ha vinte tutte, tranne il Trofeo Laigueglia ed il Giro di Romagna; a Saronni mancano alcune delle più importanti, come il Giro del Lazio, il Giro dell'Emilia, la Coppa Placci, più qualche altra che adesso non mi ricordo. Se poi andiamo a spulciare anche i piazzamenti, il divario cresce ancora di più; vi cito solo i podii di Moser: 2 Mondiali, 1 Sanremo, 2 Fiandre, 4 Roubaix, 1 Amstel, 2 Campionati di Zurigo, 1 Gand-Wevelgem, 1 Lombardia, 1 Liegi. Almeno nelle corse in linea non c'è proprio storia.


Goodwood - 27/04/2006 alle 17:18

mi pare di tornare indietro di 25 anni: Saronni o Moser? Moser o Saronni? oggettivamente Moser è stato superiore nelle corse in linea, ma nelle corse a tappe, sebbene Beppe non fosse un fulmine in salita, non c'era confronto. e poi ciascun Giro vinto da Saronni credo abbia un "peso" superiore rispetto a quello vinto da Moser... sappiamo la storia di quel Giro, il voler fargli vincere a tutti i costi, in quegli anni, la corsa rosa eliminando montagne dopo montagne dai percorsi. e dato che il valore di un corridore non si giudica solo per i risultati ottenuti nelle corse in linea, credo che Saronni fosse nel complesso più forte e completo di Moser.


antonello64 - 27/04/2006 alle 18:40

Saronni, secondo me, era leggermente superiore a Moser nelle corse a tappe: più scarso a cronometro (quand'era in forma, di poco) e migliore in salita (anche qui di poco, quando Moser era al top). Nel complesso gli era superiore perchè aveva migliori capacità di recupero, e perchè il suo modo di correre attendista gli consentiva di sprecare meno energie di quanto facesse Moser. Non sono d'accordo sul peso superiore dei Giri vinti da Saronni: secondo me ha vinto due tra i Giri più facili degli ultimi 30 anni. Il primo era sfacciatamente disegnato per Moser, che non lo vinse perchè si beccò la congiuntivite, mentre nel secondo ebbero un peso fondamentale gli abbuoni, che premiavano in maniera esagerata le vittorie di tappa. Inoltre gli avversari battuti da Saronni non erano al livello di quelli battuti da Moser nel 1984. Sono d'accordo sul Saronni più completo, e forse anche potenzialmente più forte, però il giudizio definitivo non si può basare sul potenziale ma sui fatti, e nei fatti è stato superiore Moser, più grintoso, più lottatore, che in definitiva ha saputo sfruttare meglio (e più a lungo) le proprie qualità.


galibier98 - 27/04/2006 alle 20:49

vorrei aggiungere un elemento alla discussione saronni-moser: gli scontri diretti. su un bicisport di anni fa erano riportate le statistiche degli scontri diretti e ricordo che c'era un vantaggio spaventoso di saronni forse proprio anche per lo spunto di beppe. non ricordo la cifra precisa, sarebbe interessante fare una ricerca su memoire, comunque erano diverse decine le volte che moser è arrivato secondo dietro saronni. senza contare poi i piazzamenti peggiori del trentino


janjanssen - 27/04/2006 alle 21:16

Il più forte era Moser. Fosse stato belga, sarebbe stato un mito e non avrebbe avuto il pallino del Giro. Non ha mai vinto le Fiandre. La corsa sicuramente a lui più adatta al pari della Roubaix. Il destino... Argentin, dopo di lui. Furbo come una volpe. Saronni in teoria il più dotato di sprint. Ma in fondo in certe corse non ci arrivava. Podio in linea... Moser Argentin Saronni.


antonello64 - 27/04/2006 alle 21:55

[quote][i]Originariamente inviato da galibier98 [/i] vorrei aggiungere un elemento alla discussione saronni-moser: gli scontri diretti. su un bicisport di anni fa erano riportate le statistiche degli scontri diretti e ricordo che c'era un vantaggio spaventoso di saronni forse proprio anche per lo spunto di beppe. non ricordo la cifra precisa, sarebbe interessante fare una ricerca su memoire, comunque erano diverse decine le volte che moser è arrivato secondo dietro saronni. senza contare poi i piazzamenti peggiori del trentino [/quote] gli scontri diretti tra corridori con caratteristiche diverse, sono più una curiosità che un valore tecnico. Probabilmente anche Hinault sarebbe dietro negli scontri diretti con Saronni (e forse anche dietro Moser), così come probabilmente Indurain sarebbe dietro a Chiappucci e Pantani sarebbe dietro a chissà quanti. Secondo me una statistica del genere, nel giudicare il valore di due atleti, ha un valore minimo.


Knightlake98 - 27/04/2006 alle 22:22

Ch belle ste disquisizioni tecniche Saronni contro Moser, Coppi contro Bartali, e perche' no?? Un bel confronto GOTTI contro BARTOLI!! :D Io dico che Saronni e Moser sono stati due ottimi corridori, per le classiche vinte da Moser, forse anche qualkosa in più. Quest'ultimo poi mise anche il record dell'ora.... Ma (e qua lancio una provocazione) 2 corridori mai competitivi al Tour de France (Saronni s'è sempre giustificato con la storia degli sponsor che non li facevano correre all'estero...:? ) non possono essere annoverati secondo me nel GOTHA dei migliori. Onestamente credo che un corridore come Claudio Chiappucci (non particolarmente vincente) ha rappresentato meglio degli altri due l'Italia, andando bene anche al TOUR. E per diversi anni. E vi domando questo: Ma se SARONNI e MOSER avessero corso il Tour (credo Moser indossò in un prologo la maglia gialla davanti a Merckx ,mi sa nel '73) quand'erano al TOP della loro carriera, come si sarebbero piazzati?? Sul podio? Nei 5 almeno? Oppure solo nei dieci?? :?


janjanssen - 27/04/2006 alle 23:39

Moser mise la maglia nel 75. Moser non era semplicemente un corridore da corsa a tappe dura. Poi ha vinto un Giro , si è piazzato un altro paio di volte, ma moser era un corridore da brevi corse a tappe e soprattutto da dure corse di un giorno. aggressivo, potente, veloce abbastanza, fondista....grintoso. Antipatico. Che c'entra se non sarebbe arrivato davanti a Chiappucci in un Tour? Mica ci sono solo corse a tappe... boonen è una pizza? V.Looy pure? De Vlaeminck? dai , non siamo monocordi. ;) ce ne fossero degli Argentin, dei Moser, dei Saronni....... Non sarebbero al top arrivati davanti al tuor, nessuno dei tre e non ci arriverebbero neanche adesso, ma ci farebbero divertire, tranquillo.


W00DST0CK76 - 27/04/2006 alle 23:51

Nell'unico Tour a cui partecipò (1975) Moser si comportò molto bene, vinse il prologo battendo Merckx (il quale si arrabbiò non poco), portò la maglia gialla per 7 giorni e vinse anche una tappa in linea (battendo di nuovo il cannibale), alla fine arrivò a Parigi in 7^ posizione, non male per un'esordiente! Peccato che poi non ci abbia più riprovato.


Knightlake98 - 28/04/2006 alle 00:24

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Nell'unico Tour a cui partecipò (1975) Moser si comportò molto bene, vinse il prologo battendo Merckx (il quale si arrabbiò non poco), portò la maglia gialla per 7 giorni e vinse anche una tappa in linea (battendo di nuovo il cannibale), alla fine arrivò a Parigi in 7^ posizione, non male per un'esordiente! Peccato che poi non ci abbia più riprovato. [/quote] 7°? Mica male...perchè non c'ha riprovato!!! e Saronni? Mai messo piede alla grand-boucle?? x janjannsen, SORRY!!! ma io sono fissato coi corridori da grandi corse a tappe e meno di quelli da 1 giorno, quindi fra un Chiappucci e un Moser, dico Chiappucci tutta la vita. Poveraccio, nemmeno un GIRO con tutto il mazzo che s'è fatto... :(


Goodwood - 28/04/2006 alle 01:30

rispondo a Knightlake: credo che per quanto già detto sul fatto che Saronni fosse più competitivo di Moser nelle corse a tappe, se Beppe avesse corso il Tour nei suoi anni di grazia avrebbe potuto fare molto bene... probabilmente vincere no, perchè contro Hinault e Fignon al Tour non avrebbe avuto nessuna possibilità di primeggiare, ma sicuramente sarebbe potuto salire sul podio, perchè il Saronni del 79 e dell'83 era nettamente superiore ai vari Zoetemelk, Agostinho, Kuiper, Martin, Arroyo, Van Der Velde e Winnen, ovvero tutti coloro che sono arrivati nel podio in quegli anni. Moser avrebbe avuto grosse difficoltà ad arrivare nei 5, forse nei 10... basti pensare alle difficoltà che ha avuto al Giro.


cancel58 - 28/04/2006 alle 08:22

[quote]e Saronni? Mai messo piede alla grand-boucle?? [/quote] Saronni andò al Tour nel 1987, ma ormai era a fine carriera. Anni fa, in occasione della consegna di un premio, chiesi a Beppe se non avesse qualche rammarico per non aver partecipato al Tour durante gli anni migliori perchè, a mio parere, avrebbe potuto lottare egregiamente per la maglia a punti. Mi rispose che effettivamente questo traguardo sarebbe stato alla sua portata ma che in quegli anni, com'è noto, le squadre italiane disertavano la Grand Boucle.


janjanssen - 28/04/2006 alle 10:11

[quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Nell'unico Tour a cui partecipò (1975) Moser si comportò molto bene, vinse il prologo battendo Merckx (il quale si arrabbiò non poco), portò la maglia gialla per 7 giorni e vinse anche una tappa in linea (battendo di nuovo il cannibale), alla fine arrivò a Parigi in 7^ posizione, non male per un'esordiente! Peccato che poi non ci abbia più riprovato. [/quote] 7°? Mica male...perchè non c'ha riprovato!!! e Saronni? Mai messo piede alla grand-boucle?? x janjannsen, SORRY!!! ma io sono fissato coi corridori da grandi corse a tappe e meno di quelli da 1 giorno, quindi fra un Chiappucci e un Moser, dico Chiappucci tutta la vita. Poveraccio, nemmeno un GIRO con tutto il mazzo che s'è fatto... :( [/quote] Moser, come molti corridori italiani, era ossessionato dal giro. e gli disegnavano giri abbordabili... nel 76 fu battuto da Gimondi in una delle edizioni più soporifere, nel 77 da Pollentier, nel 78 fu di nuovo terzo dietro De Muynck e Baronchelli e nel 79, l'edizione più piatta immaginata dai tempi delle bighe, finì secondo dietro Saronni. Poi arrivò Hinault.... Il tour allora era invece molto più duro del giro. L'edizione 76 era strapiena di montagne e dal 78 arrivò un certo Tasso.... Andare al tour senza speranze non valeva la candela per chi tentava il giro e tutte le classiche primaverili. Moser avrebbe dovuto sacrificare le corse in linea per giro e tour, un pò come Bugno e non aveva certo la stessa regolarità in montagna.... Saronni? era adatto ai giri leggeri di allora. Cilindrata piccola col turbo, era esplosivo ma non resistente. Avesse corso il tuor, si sarebbe finito ancor prima.... Io terrei in conto questo, prima di azzardare paragoni con uno dei diesel pesanti più regolari della storia, il signor Joop Zoetemelk..... Ah... forse è vero il contrario. Ci hanno guadagnato i nostri che Joop non sia mai venuto qui a bastonarlii al giro. i Pollentier ed i de Muynck, per fare un esempio,che i nostri hanno tranquillamente strbastonato, non gli arrivavano alla caviglia.....

 

[Modificato il 28/04/2006 alle 10:15 by janjanssen]


claudiodance - 28/04/2006 alle 11:00

Attenzione, F. Moser partecipò a una sola edizione del tour de france, nel 1975, distinguendosi non poco. Vinse il prologo su Merckx e tenne la Maillot per cinque tappe, tappe nelle quali ottenne due secondi posti, perdendola dal cannibale dopo un crono di una trentina di Km. Non è finita, il giorno dopo vinse la tappa di Angouleme e sulle montagne finali si difese strenuamente, finendo il tour (il primo tour dopo l’era Merckx, vinto da Thevenet) in settima posizione a una ventina di minuti dal primo. Purtroppo non tornò più al Tour, a mio avviso commettendo un errore. Infatti se è vero che quei Tour erano molto più duri dei Giri d’Itallia contemporanei, è vero anche che il tipo di gara iperagonistica della grand boucle esaltava le doti lottatorie di Francesco. Probabilmente non avrebbe potuto vincere, ma avrebbe trovato terreno per le sue sfuriate, eccome! Invece Saronni non era tipo da tour, la corsa gialla lo avrebbe travolto, ha ragione Jan, gli avrebbe accorciato una carriera già corta, fece bene a disertare aldilà delle esigenze degli sponsor di allora, mono orientate sul giro d’italia. (uhm….il primo tour di Basso….settimo giusto?..non ditelo a Gabry!!!)


Andrea_Web - 28/04/2006 alle 11:16

[quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] (uhm….il primo tour di Basso….settimo giusto?..non ditelo a Gabry!!!) [/quote] No, il primo anno non lo finì e il secondo arrivò 11°.


stress - 28/04/2006 alle 11:22

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] [quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] (uhm….il primo tour di Basso….settimo giusto?..non ditelo a Gabry!!!) [/quote]No, il primo anno non lo finì e il secondo arrivò 11°. [/quote] Se non sbaglio non lo concluse per una brutta caduta in una discesa bagnata, mentre era in fuga, in un tornante a destra.


W00DST0CK76 - 28/04/2006 alle 11:38

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] [quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] (uhm….il primo tour di Basso….settimo giusto?..non ditelo a Gabry!!!) [/quote]No, il primo anno non lo finì e il secondo arrivò 11°. [/quote] Se non sbaglio non lo concluse per una brutta caduta in una discesa bagnata, mentre era in fuga, in un tornante a destra. [/quote] Infatti, ricordo anch'io così. se non sbaglio era in fuga insieme a Jalabert che poi vinse la tappa.


galibier98 - 28/04/2006 alle 12:27

scusa claudio ma non si può dire, secondo me, che saronni ha avuto una carriera breve: ha corso a livelli straordinari dal 77 all'83 cioè per 7 anni! non credo siano tanti i corridori che riescono ad essere tra i 4-5 più forti del mondo per 7 anni, con, a parte la prima eccellente stagione da neo prò, una media di 25 gare vinte a stagione


W00DST0CK76 - 28/04/2006 alle 12:33

la cosa strana della carriera di Saronni è il fatto che il declino sia iniziato già a 26 anni, dopo il "giro dei veleni" del 1983. ha iniziato e finito presto, peccato abbia corso poco all'estero.


Goodwood - 28/04/2006 alle 13:53

ognuno di noi ha le sue idee che derivano da anni e anni trascorsi a seguire gare ciclistiche. per quanto mi riguarda azzardo i paragoni perchè credo di avere un minimo di conoscenza in materia;) e allora ripeto che il Saronni del 79 e dell'83 era superiore nelle corse a tappe a tutti coloro che in quegli anni si piazzavano 2° e 3° al Tour... compreso il buon Joop Zoetemelk. è una mia considerazione e non mi aspetto (e per certi versi nemmeno mi interessa) che gli altri la condividano;)


luke - 28/04/2006 alle 14:58

L'età (40 anni) in questi casi (ma solo in questi:D) è un vantaggio, perchè li ho visti in azione tutti. Da ragazzo ero un Moseriano convinto (anche perchè non sopportavo Saronni), ma credo che Mr classiche fosse il Bartoli. Non solo per il palmarès, soprattutto per la classe cristallina. Un ricordo su tutti: la splendida vittoria a Liegi quando, nella tenaglia Zulle-Jalabert, tutti pensavamo che fosse fritto... ed invece li bastonò uno per uno. Grandissima vittoria, grandissimo corridore da classiche. Peccato non abbia mai vinto la Sanremo, ma quelle che ha vinto bastano ed avanzano.


Knightlake98 - 28/04/2006 alle 16:00

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] la cosa strana della carriera di Saronni è il fatto che il declino sia iniziato già a 26 anni, dopo il "giro dei veleni" del 1983. ha iniziato e finito presto, peccato abbia corso poco all'estero. [/quote] Ho una registrazione di highlights presa da ESPN classic sport di quel giro, lo vinse proprio Saronni... ma perchè veleni?? Per via della faccenda degli abbuoni di tappa?:?


stress - 28/04/2006 alle 16:05

Argentin, Bugno e Bartoli pari merito. Argentin la scaltrezza, Bugno l'incognita (Vedremo!!!) e Bartoli l'eleganza. Il cuore però dice Bugno.


antonello64 - 28/04/2006 alle 18:47

intervengo su Saronni e Moser al Tour: secondo me avrebbero potuto puntare al massimo al terzo posto, perchè i primi due erano appannaggio di Hinault e Zoetemelk. Checchè se ne dica l'olandese era molto più competitivo dei nostri nelle grandi corse a tappe: fortissimo a cronometro ma anche in salita; nel 1979 poi l'olandese andava come un treno, vinse la Vuelta con gran facilità e perse il Tour di soli tre minuti contro quello che io considero il più forte Hinault di sempre (il terzo infatti arrivò a 25 minuti) Moser magari lo avrebbe battuto a cronometro (di poco) ma in salita sarebbe stato bastonato di brutto; Saronni avrebbe beccato su entrambi i terreni. Un podio però era alla portata di entrambi, perchè in talune edizioni alle spalle del duo già citato non è che ci fosse granchè: se sono arrivati sul podio Van der Velde, Winnen o Alban, ci sarebbero potuti arrivare anche Moser e Saronni. C'è da dire poi che Moser avrebbe avuto a disposizione anche un paio di tappe sul pavè, che in quegli anni non mancavano mai dal percorso della grande Boucle.


cancel58 - 28/04/2006 alle 20:00

[quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] la cosa strana della carriera di Saronni è il fatto che il declino sia iniziato già a 26 anni, dopo il "giro dei veleni" del 1983. ha iniziato e finito presto, peccato abbia corso poco all'estero. [/quote] Ho una registrazione di highlights presa da ESPN classic sport di quel giro, lo vinse proprio Saronni... ma perchè veleni?? Per via della faccenda degli abbuoni di tappa?:? [/quote] Più che giro dei veleni , giro del "guttalax, come ricordavo in altro 3d: [i]Ma il tentativo di "avvelenare"Saronni ve lo ricordate? Era il giro del 1983. Saronni, in maglia rosa, si presentò all'ultima tappa(cronometro di 40 Km da Gorizia ad Udine)con un vantaggio di 1'56" su Visentini il quale , scatenato, vinse la crono ma non riuscì ad annullare tutto il distacco .Recuperò 49" e Saronni vinse il Giro con un vantaggio di 1'07" sul rivale. Al termine della tappa si seppe che era stato sventato un tentativo di "avvelenare" le bevande di Saronni. Un fornitore di cerchioni che serviva la squadra di Visentini, infatti, aveva avvicinato due dipendenti dell'albergo in cui alloggiava la maglia rosa, promettendo due milioni se avessero versato un lassativo nella minestra del campione del mondo. I due avvertirono un loro amico poliziotto che, travestitosi da cameriere, partecipò ala trattativa, chiedendo un altro milione. All'atto del pagamento il corruttore venne portato in questura e l'affare andò a monte. L'episodio passò alle cronache come "il giallo del Guttalax" e la Gazzetta dello Sport così titolò il giorno successivo: "Il Giro ringrazia due campioni e due camerieri". [/i]


antonello64 - 29/04/2006 alle 02:29

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] la cosa strana della carriera di Saronni è il fatto che il declino sia iniziato già a 26 anni, dopo il "giro dei veleni" del 1983. ha iniziato e finito presto, peccato abbia corso poco all'estero. [/quote] dò la mia impressione sul declino di Saronni: secondo me ha finito la carriera nel momento stesso in cui aveva vinto la sua lotta con Moser. Probabilmente la rivalità con il trentino gli forniva quegli stimoli e quelle energie nervose che gli consentivano di essere sempre al top. Dopo il Giro del 1983 non vi erano dubbi che Saronni avesse vinto la sua lotta con il rivale: a quel punto deve essersi sentito arrivato, convinto di aver tagliato il traguardo a braccia alzate, ed ha avuto un rilassamento psicologico dal quale non si è più ripreso. Ha buttato via la stagione 1984 e, spinto dai nuovi successi di Moser, ha provato l'anno dopo a tornare al suo posto, ma ormai non aveva più la grinta e la sicurezza di prima: ha avuto un paio di stagione discrete ma si è tenuto ben lontano dai vertici di rendimento raggiunti in precedenza.


Goodwood - 29/04/2006 alle 11:33

ho sempre ritenuto che il precoce declino di Saronni fosse riconducibile a due motivi fondamentali: 1) è mia convinzione che un ciclista non possa "fisiologicamente" restare ai suoi massimi livelli per più di 4-5 stagioni. ci sono delle eccezioni, ma più uniche che rare. Saronni dal 79 all'83, ovvero per 5 stagioni, si è mantenuto quasi costantemente ad altissimi livelli. nell'83 aveva 25-26 anni, ossia l'età in cui la stragrande dei ciclisti si avvicina alla maturità ciclistica ed inizia ad ottenre risultati... ma Beppe la sue stagioni a grandi livelli le aveva già sostenute, quindi era inevitabile un declino. per certi versi ho il timore che anche atleti come Boonen e Cunego possano avere un tipo di carriera come Saronni. forse non avranno un calo netto verso i 26 anni, anche perchè Saronni correva praticamente tutto l'anno, mentre sia Boonen che Cunego sono competitivi al max per 3 mesi all'anno. quindi il declino potrebbe essere meno "evidente". 2) il secondo motivo è da ricercarsi nel fatto che Saronni nel periodo 79-83 si è spremuto nelle volate, che inevitabilmente ti logorano, specie se oltre alle volate uno si spreme sia nelle corse in linea che nelle corse a tappe. tutte quelle volatone alla fine si sono fatte sentire nelle gambe di Beppe. è arrivato a 25 anni ormai logoro fisicamente. la rivalità con Moser l'ha sicuramente logorato, ma ritengo più fisicamente che psicologicamente.


mestatore - 29/04/2006 alle 13:23

caro goodwood, va bene essere tifosi e saronni fu certamente un gran corridore, ma dire che saronni fosse migliore del grande diesel jooop zoetmelk in corsa a tappe proprio non esiste. io in quegli anni non tifavo nè moser nè saronni, mi stavano, allora come ora, antipatici tutti e due. però, per quanto riguarda le classiche, il palmares di francesco è senz' altro superiore, non ci può essere discussione. i miei uominoi da classiche (devo escludere eddy merckx, per forza,): sean kelly., de vlaeminck e bartoli. ciao veci mesty


antonello64 - 29/04/2006 alle 13:51

dò una risposta a Goodwood: anzitutto non capisco perchè hai dimenticato il 1978, stagione nella quale Saronni fu in prima linea dal principio alla fine e nella quale vinse una trentina di corse. Poi teniamo presente che in quel periodo tutti lottavano per l'intera stagione, però sono durati ben più di Saronni: De Vlaeminck almeno dieci anni (1970-1981), Moser 11 anni (1974-1984), Hinault 10 anni (1977-1986), Zoetemelk quasi venti, per citare solo quelli che lottavano sia nelle gare in linea che in quelle a tappe. Moser e De Vlaeminck tra l'altro facevano gli sprint di gruppo, nè più nè meno come Saronni (magari Moser ne vinceva meno, ma l'impegno era lo stesso). Sull'ultima tua affermazione sono convinto del contrario: la rivalità non ha logorato Beppe, ma l'ha tenuto vivo; finchè quel fuoco è stato acceso Saronni è stato Saronni, quando si è spento per manifesta superorità (cioè dopo il Giro del 1983, quando era ormai chiaro a tutti che la sfida era stata vinta da Saronni) Beppe si è adagiato sugli allori e non è più stato il corridore di prima. Sono altresì convinto che se Moser non avesse avuto la straordinaria stagione del 1984, lo stesso Saronni non avrebbe avuto due discrete stagioni nel 1985 e 1986 (niente di trascendentale per uno come lui, ma pur sempre di buon livello); secondo me, senza lo stimolo di provare ancora una volta a riacchiappare Moser, Beppe avrebbe concluso il 1985 e il 1986 sulla falsariga del 1984, cioè zero assoluto.


Goodwood - 29/04/2006 alle 13:51

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] caro goodwood, va bene essere tifosi e saronni fu certamente un gran corridore, ma dire che saronni fosse migliore del grande diesel jooop zoetmelk in corsa a tappe proprio non esiste... [/quote] ciao mesty, non ho detto che in generale Saronni è stato più forte di Zoetemelk nelle corse a tappe, ma che il Saronni "del 79 e dell'83" era più forte dell'olandese. mi riferisco solo ed esclusivamente a quelle due stagioni, ovvero gli anni di grazia di Beppe. certo che tirando le somme e considerando la carriera più in generale, Saronni non può essere messo sullo stesso livello di Zoetemelk;) ma è una mia idea che se Saronni nel 79 avesse preso parte al Tour sarebbe arrivato secondo dietro Hinault e prima di Zoetemelk.


antonello64 - 29/04/2006 alle 13:56

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] ma è una mia idea che se Saronni nel 79 avesse preso parte al Tour sarebbe arrivato secondo dietro Hinault e prima di Zoetemelk. [/quote] questa è parecchio azzardata: lo Zoetemelk del 1979 fu il miglior Zoetemelk di sempre, ed al Tour fece quasi corsa pari con il miglior Hinault che io ho visto. Per fare un paragone indiretto, un grandissimo Battaglin (che due anni dopo avrebbe battuto Beppe al Giro) beccò qualcosa come una ventina di minuti dai due fuoriclasse.


Goodwood - 29/04/2006 alle 14:10

x antonello: quando parlo della capacità che un ciclista ha di mantenersi al top per massimo 5 stagioni, mi riferisco alle stagioni che nell'arco della carriera lo hanno visto realmente competitivo al massimo delle sue possibilità. non è detto che queste stagioni debbano essere consecutive, ma possono essere pure "interevallate" da stagioni di basso rendimento. chiarisco meglio: certamente Moser è stato competitivo dal 74 all'84, quindi in un lasso di tempo che ha coperto 11 anni... ovvero dalla sua prima stagione ad alti livelli alla sua ultima sono trascorsi 11 anni. ma dire che per 11 anni è stato sempre competitivo è un'inesatezza, perchè dal 74 all'84 ci sono state stagioni "bucate" da Moser. se andiamo a vedere, alla fine si è tenuto ad alti livelli per 5 anni in totale, intervallati da stagioni opache. il discorso vale anche per gli altri, in ogni caso ci sono esempi grandi campioni che sono andati oltre le 5 fatidiche stagioni. ma come ho detto sono casi isolati... 1,2 la massimo 3. Indurain dal 90 al 95 Pantani 94,95(solo un paio di mesi),97(solo Tour),98,99 Bartoli 96, 97,98.. poi ha vinto ma molto spesso solo in volata ristrette. Jalabert dal 95 al 99 con una fiammata nel 2001 Bugno 90, 91, 92 con poi dei picchi isolati quà e là e potrei continuare all'infinito...

 

[Modificato il 29/04/2006 alle 14:14 by Goodwood]


Goodwood - 29/04/2006 alle 14:16

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] questa è parecchio azzardata: lo Zoetemelk del 1979 fu il miglior Zoetemelk di sempre, ed al Tour fece quasi corsa pari con il miglior Hinault che io ho visto. Per fare un paragone indiretto, un grandissimo Battaglin (che due anni dopo avrebbe battuto Beppe al Giro) beccò qualcosa come una ventina di minuti dai due fuoriclasse. [/quote] caspita se era forte quel Zoetemelk... ma pure il Saronni del 79 non era male;) per me gli arrivava davanti.


antonello64 - 29/04/2006 alle 14:37

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] x antonello: quando parlo della capacità che un ciclista ha di mantenersi al top per massimo 5 stagioni, mi riferisco alle stagioni che nell'arco della carriera lo hanno visto realmente competitivo al massimo delle sue possibilità. non è detto che queste stagioni debbano essere consecutive, ma possono essere pure "interevallate" da stagioni di basso rendimento. chiarisco meglio: certamente Moser è stato competitivo dal 74 all'84, quindi in un lasso di tempo che ha coperto 11 anni... ovvero dalla sua prima stagione ad alti livelli alla sua ultima sono trascorsi 11 anni. ma dire che per 11 anni è stato sempre competitivo è un'inesatezza, perchè dal 74 all'84 ci sono state stagioni "bucate" da Moser. se andiamo a vedere, alla fine si è tenuto ad alti livelli per 5 anni in totale, intervallati da stagioni opache. il discorso vale anche per gli altri, in ogni caso ci sono esempi grandi campioni che sono andati oltre le 5 fatidiche stagioni. ma come ho detto sono casi isolati... 1,2 la massimo 3. Indurain dal 90 al 95 Pantani 94,95(solo un paio di mesi),97(solo Tour),98,99 Bartoli 96, 97,98.. poi ha vinto ma molto spesso solo in volata ristrette. Jalabert dal 95 al 99 con una fiammata nel 2001 Bugno 90, 91, 92 con poi dei picchi isolati quà e là e potrei continuare all'infinito... [/quote] bisogna vedere cosa si intende con la dicitura "al massimo delle sue possibilità": se intendiamo il 100% della forma, allora si può dire che ogni corridore raggiunge questo picco non più di due o tre volte in carriera, a volte solo in un caso (mi viene in mente Bugno, che secondo me è stato al 100% solo al Giro 1990). Se invece intendiamo i periodi in cui effettivamente un atleta è stato competitivo ad alto livello (pur non essendo al 100%), allora sono molti di più: Saronni è andato alla grande almeno 6 stagioni (78-83) e forse anche 7 (anche il 1977 non fu male), Moser negli undici anni citati ha bucato solo la seconda parte del 1980, Hinault solo l'anno che fu fermo per infortunio (seconda metà del 1983) e così via. Poi, con il ritiro di Hinault e l'avvento di Lemond, sono cambiate le abitudini: un corridore non si impegnava più per tutta la stagione, ma solo per determinati periodi dell'anno, mentre negli altri era completamente assente, e questo rende impossibili i paragoni (sul tema della longevità atletica) tra i ciclisti degli anni 70-80 con quelli degli anni 90.


Goodwood - 29/04/2006 alle 14:46

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] bisogna vedere cosa si intende con la dicitura "al massimo delle sue possibilità": se intendiamo il 100% della forma, allora si può dire che ogni corridore raggiunge questo picco non più di due o tre volte in carriera, a volte solo in un caso (mi viene in mente Bugno, che secondo me è stato al 100% solo al Giro 1990).[/quote] non volgio passare come quello che non è mai d'accordo e ha sempre da ridire:D, ma il Bugno di Stoccarda è stato il Bugno di gran lunga più forte di sempre. l'unico ciclista (insieme a Hinault) che mi ha dato la sensazione di essere imbattibile... rischiamo di andare off topic, ma Bugno in quelle condizioni avrebbe stravinto qualsiasi corsa: Giro, Tour, classiche (compresa la Roubaix che ho sempre pensato fosse nelle possibilità di Gianni)....


Knightlake98 - 29/04/2006 alle 21:35

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] bisogna vedere cosa si intende con la dicitura "al massimo delle sue possibilità": se intendiamo il 100% della forma, allora si può dire che ogni corridore raggiunge questo picco non più di due o tre volte in carriera, a volte solo in un caso (mi viene in mente Bugno, che secondo me è stato al 100% solo al Giro 1990).[/quote] non volgio passare come quello che non è mai d'accordo e ha sempre da ridire:D, ma il Bugno di Stoccarda è stato il Bugno di gran lunga più forte di sempre. l'unico ciclista (insieme a Hinault) che mi ha dato la sensazione di essere imbattibile... rischiamo di andare off topic, ma Bugno in quelle condizioni avrebbe stravinto qualsiasi corsa: Giro, Tour, classiche (compresa la Roubaix che ho sempre pensato fosse nelle possibilità di Gianni).... [/quote] Innanzitutto LASCIATEMELO DIRE: è un piacere sentir parlare in maniera così appassionata di ciclismo. Mi state facendo rimpiangere di NON AVERE 40 anni e non aver mai visto correre (a parte immagini di repertorio) i vari Hinault,Zoetemelk,Saronni,Moser (questi ultimi 2 li ricordo un po' quand'ero ragazzino e mio padre seguiva il Giro in TV ma io non seguivo). __ Giustamente se si parla del GIANNI, non posso che dire la mia! Forse è stato competitivo ancor meno...almeno a tappe. Nel '92 già beccava una pista in salita da Chiappucci e Indurain. Anche se va detto che concluse quel Tour in crescendo, con una bellissima cronometro finale. Ricordo ancora gli intertempi...era a 3", 2", 1" da Indurain e poi se non rammento male è passato a 30" e 40" finali. Correggetemi se sbaglio, ma ci metterei firma che i tempi son giusti (ho la registrazione su vecchi nastri del '92...) Gianni '90 e Gianni '91. Analizziamolo! Nel '90 fece un Tour sembra senza pretese di classifica, arrivò 7°. E' vero che non è un gran risultato, visti i 2 podi successivi, ma se pensiamo che era "a tutta" da marzo quando vinse la Sanremo, e che , dopo il Tour rischiò persino di vincere il mondiale giapponese di Utsonymia, beh... è stato un LEONE! La Coppa del mondo fu sua cmq. Nel '91 non s'è ben capito perchè arrivò meno carico al Giro. Certo, vinse tipo 3-4 tappe (una davanti a Chioccioli che già aveva incautamente alzato le mani!) ma in salita stranamente non era al meglio. Si rifece alla grande al campionato italiano in giugno, staccando sia Chioccioli (dolorante ad un ginokkio) che Chiappucci sulla salita finale. Forse era già sazio per il Giro vinto l'anno prima? Al Tour comunque lui e Chiappucci forse esitarono TROPPO e consegnarono a Miguel, l'UNICO TOUR che forse avrebbero potuto soffiargli. Negli altri non c'è stata storia. A parte un mezzo miracolo che Chiappucci stava per compiere con la mitica vittoria del Sestriere'92. Il Tour '92 cmq finì bene per Gianni, ma alla fine va considerato che saltò il GIRO per preparare un Tour dove fini' terzo a 10 minuti da Miguel... :o Nel '91 al Giro fini' addirittura 4°, fuori dal podio. Nel '90 vinse ma 2° arrivo' MOTTET, che non era sto fenomeno di corridore... Gianni con maggior CONSAPEVOLEZZA dei propri mezzi avrebbe potuto e dovuto vincere di più. O forse no? O forse era proprio consapevole dei suoi limiti e s'è centellinato al meglio? Chi può dirlo? Era il signor "VEDREMO". E i suoi mille dubbi ce li ha lasciati anche nei commenti che facciamo oggi a tanti anni di distanza. Era un campione umile e rispettoso (ricordo a fine carriere le borracce portate a "manico d'ombrello" TONKOV). Il Gianni era una stella solitaria. Quando decideva di brillare, ABBAGLIAVA. Altrimenti restava spento, in rigoroso silenzio. :IoI


antonello64 - 29/04/2006 alle 22:11

ho sempre pensato che il Bugno del Giro 1990 non era assolutamente inferiore a Miguel Indurain. Purtroppo a quel livello non si è visto più. Avrebbe potuto vincere il Tour 1991 senza una lunga serie di errori che ne condizionarono pesantemente il risultato: i rapporti sbagliati nella prima cronometro, una dormita colossale nella tappa di Val Louron (una delle più belle tappe che io abbia mai visto) quando si fece scappare da sotto il naso prima Indurain e poi Chiappucci e poi gli recuperò un minuto in 5 km sull'ultima salita, le indecisioni sull'Alpe d'Huez quando trascorse più tempo a guardare indietro per vedere come rispondeva il navarro ai suoi scatti piuttosto che fare un attacco deciso e portarlo a fondo, per finire con il comportamento timoroso nella tappa di Gap (mi pare, ma non ne sono sicuro) quand'era in fuga con Chiappucci, Fignon e Mottet e decise di rialzarsi (mentre gli altri lo spronavano a insistere) una volta saputa la notizia che nell'inseguimento la Banesto era aiutata anche dalle altre squadre spagnole. Nelle corse in linea il miglior Bugno, secondo me si è visto a San Sebastiano nel 1991, quando vinse di prepotenza partendo da solo sullo Jaizkibel (e ricordo che dovette anche rimontare metà gruppo perchè aveva iniziato la salita nelle posizioni di coda del plotone), ma anche Stoccarda ed il Giro del Lazio 1992 sono prestazioni degne di nota. Altro grosso rimpianto è stato il mondiale di Zurigo, quando si vedeva che era il più forte di tutti, ma lo corse in appoggio a Bartoli e Tafi, in ossequio agli ordini della vigilia, nonostante tutti avessero capito che aveva una marcia in più.


cancel58 - 29/04/2006 alle 22:12

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] questa è parecchio azzardata: lo Zoetemelk del 1979 fu il miglior Zoetemelk di sempre, ed al Tour fece quasi corsa pari con il miglior Hinault che io ho visto. Per fare un paragone indiretto, un grandissimo Battaglin (che due anni dopo avrebbe battuto Beppe al Giro) beccò qualcosa come una ventina di minuti dai due fuoriclasse. [/quote] caspita se era forte quel Zoetemelk... ma pure il Saronni del 79 non era male;) per me gli arrivava davanti. [/quote] Caro Goodwood, all'epoca ero tifoso di Saronni, ma credo proprio che ,qualora Beppe avesse partecipato al Tour di quell'anno, non sarebbe salito sul podio. Vinse un Giro che corse alla garibaldina , impressionando per la sua freschezza , dimostrandosi particolaremente efficace nelle prove a cronometro .Ma era un giro di chilometraggio ridotto ,praticamente privo di salite vere Al primo arrivo in salita(a Boscochiesanuova, alla quattordicesima tappa),Moser precedette addirittura il rivale! No, al Tour sarebbe stata un'altra storia.


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Knightlake98 - 29/04/2006 alle 23:21

Effettivamente quel giorno Gianni poteva vincere! Fu a LUGANO ( e non Zurigo) nel mondiale del '96 vinto da Musseuw. Riguardo il Giro del Lazio del '92, beh, fu per Gianni una prova eccezionale fin dalla salita di Rocca Di Papa, quando riprese e staccò a sua volta il fuggitivo, il giovane calabrese Michele Coppolillo. Poi tutto il gruppo a rincorrere per 40 km... e Gianni da solo, e sottolineo DA SOLO, arrivò ai Fori Imperiali e fece gli ultimi 2 giri attorno all'Arco di Costantino, di fianco il Colosseo per vincere in solitaria. Fondriest si aggiudico' la volata per il 2°posto del gruppo. A ben 1'53"!! Per me è stata una corsa di portata storica! Era il 19 settembre 1992. Il giorno dopo avrei compiuto 17 anni. E' stata la mia prima corsa vista dal vivo. Lessi sul Televideo dell'arrivo al Colosseo. Erano già le 14 circa. Mi fiondai a prendere il mezzo pubblico per Roma. Arrivai di corsa sul circuito finale, Gianni già stava girando tutto solo. Quando lo vidi sul podio alla premiazione, mi fece uno strano effetto. Dalla televisione m'era sempre sembrato più grosso. Stava sul palco e aveva sto fisichetto esile. Ma con muscoli ben scolpiti nelle gambe. In TV il ciclismo m'aveva dato altra impressione, visti da vicino i corridori si son rivelati veramente mingherlini. Ecco l'ordine d'arrivo preso da memoireduciclisme... Il MITICO FRANCO VONA arrivò 25°. [img]http://img148.imageshack.us/img148/3047/lazio928re.jpg[/img]

 

[Modificato il 29/04/2006 alle 23:24 by ]


Goodwood - 30/04/2006 alle 01:02

[quote][i]Originariamente inviato da cancel58 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] caspita se era forte quel Zoetemelk... ma pure il Saronni del 79 non era male;) per me gli arrivava davanti. [/quote] Caro Goodwood, all'epoca ero tifoso di Saronni, ma credo proprio che ,qualora Beppe avesse partecipato al Tour di quell'anno, non sarebbe salito sul podio. Vinse un Giro che corse alla garibaldina , impressionando per la sua freschezza , dimostrandosi particolaremente efficace nelle prove a cronometro .Ma era un giro di chilometraggio ridotto ,praticamente privo di salite vere Al primo arrivo in salita(a Boscochiesanuova, alla quattordicesima tappa),Moser precedette addirittura il rivale! No, al Tour sarebbe stata un'altra storia.[/quote] ciao cancel, credi veramente che Saronni in quel 79' non sarebbe arrivato davanti nemmeno ad Agostinho? ok, capisco che si ritenga Zoetemelk superiore anche al Beppe del 79 (io continuo a non pensarla così ;)), ma Agostinho no...


antonello64 - 30/04/2006 alle 01:24

[quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] ciao cancel, credi veramente che Saronni in quel 79' non sarebbe arrivato davanti nemmeno ad Agostinho? ok, capisco che si ritenga Zoetemelk superiore anche al Beppe del 79 (io continuo a non pensarla così ;)), ma Agostinho no... [/quote] Agostinho era un fior di corridore: molto completo e molto regolare. Stava regolarmente coi primi sia in salita che a cronometro: non aveva quasi mai l'acuto, ma in compenso nemmeno steccava. Corridori simili a lui sono stati lo svedese Tommy Prim e l'italiano Marco Giovannetti.


Goodwood - 30/04/2006 alle 01:51

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Agostinho era un fior di corridore: molto completo e molto regolare. Stava regolarmente coi primi sia in salita che a cronometro: non aveva quasi mai l'acuto, ma in compenso nemmeno steccava. Corridori simili a lui sono stati lo svedese Tommy Prim e l'italiano Marco Giovannetti. [/quote] si, Agostinho lo ricordo benissimo, era un buon (forse discreto) corridore, ma niente a che vedere con Saronni! il Saronni del 79 era 3 volte superiore nelle gare a tappe... dai, oggettivamente non c'è storia. secondo me anche Prim era più forte di Agostinho... lo svedese teneva il passo dei migliori e ogni tanto dava pure la bottarella...


cancel58 - 30/04/2006 alle 08:45

[i]http://www.marigoviaggi.it/statvinspe.htm [/i] Per chi è amante delle statistiche.


ProfRoubaix - 30/04/2006 alle 11:47

[quote][i]Originariamente inviato da cancel58 [/i] [i]http://www.marigoviaggi.it/statvinspe.htm [/i] Per chi è amante delle statistiche. [/quote] Ciao Cancel a me il link non si apre ...


cancel58 - 30/04/2006 alle 12:26

In effetti hai ragione, caro Prof.Il link non si apre. ma neppure è accessibile il sito che, a onor del vero, era stato segnalato da Fuente . Comunque l'indirizzo è:www.marigoviaggi.it. dalla Home page occorre clikkare su ciclismo. Ci sono molte notizie interessanti. Adeso ricordo:Fuente l' aveva segnalato a proposito dei campionati del mondo. Buona domenica, Prof!


Knightlake98 - 30/04/2006 alle 12:43

Prim e Giovannetti... Forse erano così anche Pavel Tonkov e Andrew Hampsten. Rari acuti, ma sempre in prima fila.


antonello64 - 30/04/2006 alle 13:30

[quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] Prim e Giovannetti... Forse erano così anche Pavel Tonkov e Andrew Hampsten. Rari acuti, ma sempre in prima fila. [/quote] Secondo me Tonkov (soprattutto) e Hampsten erano decisamente superiori in salita.


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Knightlake98 - 30/04/2006 alle 13:36

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] Prim e Giovannetti... Forse erano così anche Pavel Tonkov e Andrew Hampsten. Rari acuti, ma sempre in prima fila. [/quote] Secondo me Tonkov (soprattutto) e Hampsten erano decisamente superiori in salita. [/quote] Beh, alla fine ha vinto 1 Giro Pavel. Giovannetti una Vuelta. Forse TONKOV gli era superiore un po', ma io mi riferisco in "linea generale". Anche Hampsten, vinse 1 GIRO ('88) complice anche la giornataccia del Gavia, e poi è stato sempre fra i primi (almeno fino al '92) sia al Giro che al Tour quando lo ha corso, non emergendo mai in maniera netta dalla mischia del "gruppetto maglia rosa". Tonkov vinse 1 Giro, ma il suo avversario era Gotti...:D

 

[Modificato il 30/04/2006 alle 13:39 by ]


antonello64 - 30/04/2006 alle 13:44

Tonkov e Hampsten erano corridori in grado di attaccare in salita e staccare tutti: soprattutto il russo fece quasi match pari con Pantani a Montecampione. Giovannetti e Prim erano i classici regolaristi: sempre coi migliori ma mai il naso fuori dal gruppo, neanche a pagarli.


Knightlake98 - 30/04/2006 alle 13:53

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Tonkov e Hampsten erano corridori in grado di attaccare in salita e staccare tutti: soprattutto il russo fece quasi match pari con Pantani a Montecampione. Giovannetti e Prim erano i classici regolaristi: sempre coi migliori ma mai il naso fuori dal gruppo, neanche a pagarli. [/quote] Definire TONKOV un attaccante è un azzardo per me. Pantani era un attaccante. Tonkov no. Solo se ne aveva proprio bisogno si muoveva, altrimenti si incollava alla ruota. Stile Gotti per intenderci...(anzi Gotti era pure peggio...):Od:


W00DST0CK76 - 30/04/2006 alle 13:54

[quote]Tonkov vinse 1 Giro, ma il suo avversario era Gotti... [/quote] senza nulla togliere a Pavel, nel 1996 quando vinse il Giro i suoi avversari furono Zaina e Olano, Gotti arrivò 5° ma non fu mai in lizza per il successo finale, vinse la tappa del Mortirolo arrivando insieme al russo.


W00DST0CK76 - 30/04/2006 alle 14:00

Per quanto riguarda Giovannetti credo che la sua vittoria alla Vuelta del 1990 sia un vero e proprio exploit nato da una "fuga bidone". probabilmente ha avuto più spessore il terzo posto al Giro dello stesso anno alle spalle di Bugno e Mottet. Negli anni successivi non si è mai più ripetuto su quei livelli nelle grandi corse a tappe, fatto salvo per la vittoria di tappa sul Monviso al Giro 1992 con 4° posto finale.


Monsieur 40% - 30/04/2006 alle 14:02

Non mi vorrei sbagliare, ma la Vuelta di Giovannetti, così come altre fino non ricordo a quale data (fu l'ultima proprio quella dell'italiano?) era una corsa a tappe di due settimane che si correva in aprile e che taluni corridori - quelli che non facevano le classiche del Nord - utilizzavano perlopiù come rifinitura per la preparazione al Giro d'Italia di maggio. Sbaglio?


W00DST0CK76 - 30/04/2006 alle 14:04

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Non mi vorrei sbagliare, ma la Vuelta di Giovannetti, così come altre fino non ricordo a quale data (fu l'ultima proprio quella dell'italiano?) era una corsa a tappe di due settimane che si correva in aprile e che taluni corridori - quelli che non facevano le classiche del Nord - utilizzavano perlopiù come rifinitura per la preparazione al Giro d'Italia di maggio. Sbaglio? [/quote] hai perfettamenta ragione Mario, allora la Vuelta si correva ad aprile, ed è stato così fino al 1994. Giovannetti è stato l'ultimo italiano a vincerla e, proprio sfruttando la forma ottenuta il Spagna concluse il Giro del 1990 con un brillante 3° posto. la corsa però era sempre di 3 settimane.


Goodwood - 30/04/2006 alle 14:25

stavolta la penso come antonello: Giovannetti era un regolarista, che si difendeva in salita ma nulla più. tuttavia nei primi anni 90, oltre alla Vuelta vinta, si piazzò bene pure in qualche edizione del Giro e se non ricordo male disputò un buon mondiale nel 93 a Oslo arrivando nel gruppetto di Indurain subito dopo Armstrong. Hampsten era pure lui un regolarista, ma capace di attaccare e fare male quando era in condizione. il Giro dell'88 non era una corsa semplice semplice... sia per il percorso, durissimo, sia per gli avversari: Breukink (nel suo periodo migliore), Chioccioli (non ancora quello stratosferico del 91 ma sempre un buon corridore), Zimmerman (uno tosto), Giupponi (che in salita teneva alla grande). Prim er apure lui un regolarista che però in salita era forte... molto raramente si staccava dai migliori. decisamente più forte di Giovannetti e di Hampsten. perse un Giro da Battaglin per una manciata di secondi, e ricordo che arrivò una volta secondo dietro Hinault (forse nell'82) a pochi minuti. Tonkov è riduttivo definirlo un attendista: spesso attaccava e faceva pure male. il Pantani del 98 era fortissimo, eppure dovette faticare a morte per staccare Tonkov in salita. e nella tappa con la Marmolada fu prorio Pavel ad attaccare nel pezzo più duro facendo selezione netta. ha vinto alla grande il Giro del 96, e nel 97 si fece fregare da Gotti avendolo sottovalutato, dato che Tonkov teneva a vista Leblanc che poi crollò. nella tappa con arrivo a Cervinia, quando Gotti fece quella splendida azione, Tonkov non lo seguì proprio perchè teneva d'occhio il francese, che proprio quel giorno andò in crisi nera. dei quattro, Giovannetti, Prim, Hampsten e Tonkov, il russo è stato di gran lunga il più forte.


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Knightlake98 - 30/04/2006 alle 15:01

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote]Tonkov vinse 1 Giro, ma il suo avversario era Gotti... [/quote] senza nulla togliere a Pavel, nel 1996 quando vinse il Giro i suoi avversari furono Zaina e Olano, Gotti arrivò 5° ma non fu mai in lizza per il successo finale, vinse la tappa del Mortirolo arrivando insieme al russo. [/quote] hai ragione wood. Fu zaina quell'anno ad arrivar secondo. Fu nel '97 che invece Gotti vinse davanti a Tonkov. Ma credo d'aver fatto confusione con quel tappone di montagna, dove Tonkov lasciò vincere Gotti nel '96 e l'anno dopo fu Gotti a ricambiare il favore. Cmq dire che Gotti vinse per la rivalità Tonkov-Leblanc mi pare francamente eccessivo. Tonkov era un buon scalatore ma non era un fenomeno. Mi ripeto, un regolarista che attaccava solo se ne aveva bisogno o quando le gambe glielo permettevano (cioè di rado). Giovannetti fu un corridore simile per me. Anche se all'epoca si correva tutto l'anno e c'era maggior distinzione fra gregari e capitani. Al Giro fini' terzo (a dimostrazione che alla Vuelta non fu un bluff). Nel '92 fece un grandissimo Giro sempre in prima linea (fu ottimo anche Tonkov, neoprò e sempre coi migliori). Giovannetti vinse proprio dove nasce il Po, terminando 4° nella generale. Al giro '91 arrivo' 8°.

 

[Modificato il 30/04/2006 alle 15:27 by ]


Knightlake98 - 30/04/2006 alle 15:24

Era un grande regolarista Marco Giovannetti: guardate qua che classifiche (sopratutto al Giro d'Italia), ben 7 volte fra i migliori 8. Prego notare che nel '91 completò tutte e tre le gare a tappe!! [img]http://img82.imageshack.us/img82/1508/giovannetti4kd.jpg[/img]


antonello64 - 30/04/2006 alle 16:15

Tonkov perse il Giro del 1997 per aver nettamente sottovalutato Gotti: nella tappa di Cervinia gli concesse più di due minuti, che provò a recuperare sull'ultima salita (l'arrivo era in discesa) quandò si rese conto che Gotti non sarebbe saltato. Gotti però tenne bene e lasciò per strada solo una manciata di secondi. Nessuno ne ha parlato, ma Tonkov al Giro 1998 battè anche Pantani nell'arrivo in salita a Pampeago. Secondo me, negli anni 90, non è che se ne sono visti molti di scalatori così.


Ottavio - 30/04/2006 alle 16:21

Antonello, non definirei l'arrivo di Cervinia in discesa! Sarà stato in discesa giusto l'ultimo km. Con questo metro è in discesa anche l'arrivo ai Lagos de Covadonga in Spagna.


Goodwood - 30/04/2006 alle 16:29

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Tonkov perse il Giro del 1997 per aver nettamente sottovalutato Gotti: nella tappa di Cervinia gli concesse più di due minuti, che provò a recuperare sull'ultima salita (l'arrivo era in discesa) quandò si rese conto che Gotti non sarebbe saltato. Gotti però tenne bene e lasciò per strada solo una manciata di secondi.[/quote] si, ho detto la stessa cosa nel mio post precedente. in ogni caso quel giorno Gotti andava forte, l'arrivo non era propriamente in discesa, non a caso nel finale Gotti si liberò di Miceli, del giovane Garzelli e di qualche altro che ora non ricordo. comunque fu un errore di valutazione di Tonkov e di Saronni, che nei giorni precedenti andava dicendo che Tonkov avrebbe curato solo la ruota di Leblanc... [quote]Nessuno ne ha parlato, ma Tonkov al Giro 1998 battè anche Pantani nell'arrivo in salita a Pampeago. Secondo me, negli anni 90, non è che se ne sono visti molti di scalatori così. [/quote] antonè, su Tonkov la pensiamo allo stesso modo: è stato un grandissimo scalatore. quel giorno a Pampeago ebbi la sensazione che Pantani fosse al gancio... ogni volta che Tonkov passava a tirare, Pantani faceva tanta fatica. non a caso lo sprint fu senza storia.