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Autore: Oggetto: Danilo Di Luca

Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2009 alle 12:32
Originariamente inviato da albe89

Originariamente inviato da henkmovi

Bettini o Riccò che sono meno costanti ma che hanno due picchi all'anno di condizioni in cui diventano quasi imbattibili.Diluca non farebbe mai una corsa solo per fare presenza


Bettini? Forse ti sei confuso. Proprio lui che faceva la Sanremo e poi dritto fino al Giro, passando per la Liegi e, perchè no, anche il Fiandre. Poi Olimpiadi, Vuelta, quindi Mondiale e Lombardia. Bah...


non facciamo paragoni tra chi corre per vincere i GT e chi invece ci va per le tappe.
Per un Di Luca il Giro dura 20 tappe; per un Bettini ne dura molte meno, perchè quelle non adatte a lui le corre solo per allenarsi o per non andare fuori tempo massimo.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2009 alle 12:36
Originariamente inviato da prof

La mancata partecipaszione al campionato italiano, per un corridore come Di Luca, equivale e relegarsi tra i tanti corridori a corrente alternata che popolano il ciclismo (mediocre) di oggi. Una vera e propria delusione, anche se non del tutto inattesa.


caro prof, citami un solo corridore che oggi non va a corrente alternata, ma va a tutta da febbraio ad ottobre...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 29/06/2009 alle 12:50
La scelta di Di Luca non mi pare così grave. È vero che correre il Camp. Italiano non avrebbe influito negativamente sull'avvicinamento a Mendrisio (mancano tre mesi!!). Però c'è da chiedersi come ci sarebbe arrivato al Campionato Italiano. Cunego e Gavazzi hanno corso in Svizzera, Nibali al Delfinato, Pozzato si è preparato anche in ottica Tour de France. Di Luca doveva allenarsi e basta per un mese (senza poter gareggiare per i noti motivi) in previsione di una sola corsa (e di importanza secondaria rispetto a molte altre)? Qualsiasi altro corridore avrebbe fatto come lui, potrà piacere o no, ma è così...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2009 alle 14:00
Originariamente inviato da antonello64

caro prof, citami un solo corridore che oggi non va a corrente alternata, ma va a tutta da febbraio ad ottobre...


negli ultimi anni mi vengono in mente zabel e rebellin. tra i corridori che lottano per vincere almeno un gt, i più costanti nel rendimento durante tutta la stagione sono senza dubbio contador, valverde e evans. danilo è ad alto livello come costanza quando viene invitato alle corse più prestigiose del calendario (non a caso ha vinto per due volte la classifica di fine stagione), altrimenti no.

 

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  postato il 29/06/2009 alle 14:10
Tutta la stagione Contador? Mi pare proprio di no. Non per colpa sua ma non ha fatto il Tour e quindi a Luglio ha staccato (il Giro poi non lo doveva manco fare, ma è stato invitato all'ultimo). Poi ha fatto i Giochi poi ha staccato, ha fatto la Vuelta e i mondiali (ed era fuori forma).
Di Luca di solito (anche quando lo invitavano così non metti i puntini sulle i) faceva l'inizio di stagione e il Giro, poi staccava e poi riprendeva alla Vuelta.
Se volete dire tutta la stagione deve essere tutta la stagione.
Attualmente NESSUNO e da un bel pò di anni...

 

[Modificato il 29/06/2009 alle 14:13 by Laura Idril]

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 29/06/2009 alle 19:20
Boh, mi sembra una discussione lunare che si vuole far passare per trattato sui massimi sistemi. Gli americani che portano la rivoluzione nel ciclismo come se l'avessero inventato loro, picchi di forma e via cosi'.

Di Luca ha praticamente corso pochissimo in primavera, il giro è finito quasi un mese fa e non credo che, da allora, abbia smesso di pedalare: nessuno lo fa, sarebbe un matto. Riprendere per fare Appennino e Campionato italiano sarebbe stato un gioco da ragazzi e, anzi, sarebbe stato molto meno oneroso che allenarsi da soli. Certo, se avesse dovuto andare al tour, avrebbe anche potuto pensare di non spremersi in corsa, per quanto ... per quanto ...

Contador, Sastre, Menchov, gli Schleck, sono tutti corridori che possona fare (e vincere) Giro e tour nello stesso anno (Sastre e pure Menchov, se non sbaglio, hanno fatto Giro, Tour e Vuelta nello stesso anno e sempre a buon livello). Di Luca non lo può fare ? Poco male, vuol dire che i 4 o 5 citati sopra sono piu' forti di lui.
Di Luca, dopo il Giro non può fare Appennino e C. I. perchè punta al mondiale che si corre a Settembre ? E' ridicolo; semplicemente ridicolo.

Ma forse a qualcuno non sfugge il vero ginepraio che si va ad aprire in questa discussione e che io, volutamente, tralascio per dire soltanto una cosa. Parlando di americani, glissiamo su Lemond, al momento e concentriamoci su Armstrong: tanto le considerazioni sull'uno valgono anche per l'altro. Armstrong, vincitore seriale al tour, non ha mai voluto partecipare al giro. Non è che snobbasse il giro (anche se era nelle sue intenzioni e nel suo interesse): gli è che sapeva benissimo che, tutti e due assieme, non li avrebbe mai e poi mai vinti. Armstrong poteva reggere una sola corsa l'anno perchè questo era il suo potenziale. Una e non piu' una. Adorni poteva battere Merckx ad Imola ma poi, e lui lo sapeva benissimo, sarebbe sparito per mesi dagli ordini d'arrivo.
Armstrong ha deliberatamente e scientificamente snobbato e cercato di demolire l'immagine del giro perchè sapeva di non poterlo correre all'altezza del suo nome.
E qui, fatalmente, si aprirebbe il ginepraio di cui parlavo poc'anzi e, proprio per questo (e per non finire OT), preferisco fermarmi.

Dov'eravamo ? Ah, Di Luca che non ha corso Appennino e Campionato Italiano per preparare il mondiale ... Ma per piacere ...

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 29/06/2009 alle 19:27
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Contador, Sastre, Menchov, gli Schleck, sono tutti corridori che possona fare (e vincere) Giro e tour nello stesso anno (Sastre e pure Menchov, se non sbaglio, hanno fatto Giro, Tour e Vuelta nello stesso anno e sempre a buon livello). Di Luca non lo può fare ? Poco male, vuol dire che i 4 o 5 citati sopra sono piu' forti di lui.


Anche se, debbo dire, non ne sono del tutto convinto, anzi ...

 

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  postato il 29/06/2009 alle 19:44
Originariamente inviato da antonello64

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La mancata partecipaszione al campionato italiano, per un corridore come Di Luca, equivale e relegarsi tra i tanti corridori a corrente alternata che popolano il ciclismo (mediocre) di oggi. Una vera e propria delusione, anche se non del tutto inattesa.


caro prof, citami un solo corridore che oggi non va a corrente alternata, ma va a tutta da febbraio ad ottobre...


Certo, Antonello, lo so anch'io ma, mi par di capire che la differenza tra quanto sostieni tu e quanto sostengo io consista nel solo fatto che per me, questi, sono tempi di riflusso, mentre tu sosterresti (ripeto, mi sembra e correggimi pure se sbaglio) che, almeno da un certo punto in avanti, questa sarebbe la normalità del ciclismo. A me sembra una nuova "epoca Balmamion" e mi pare solo che si debba aspettare per l'arrivo dei Merckx, Gimondi, janssen di turno. Non è un caso che al tour di quest'anno ci siano solo 16 italiani e nessuno minimamente competitivo.

Certo, pro-tour ed uci stanno tentando di uccidere il ciclismo, il calendario è lievitato in maniera abnorme ma, pur in mezzo a tutto questo casino, le corse che veramente contano rimangono poche. I campioni che si possano confrontare sui traguardi che veramente contano forse ci sarebbero già e, in ogni caso, potrebbero esserci a breve. Il ciclismo ha sempre mostrato periodi di riflusso che si susseguivano a periodi di grande prolificità. Non è ancora morto, il ciclismo, Anche se tanto bene non sta.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2009 alle 20:38
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Contador, Sastre, Menchov, gli Schleck, sono tutti corridori che possona fare (e vincere) Giro e tour nello stesso anno (Sastre e pure Menchov, se non sbaglio, hanno fatto Giro, Tour e Vuelta nello stesso anno e sempre a buon livello).


si fanno Giro e Tour e poi a settembre-ottobre sono in ferie....invece per Di Luca non è così....anzi Schelck si fa solo tour
ma dai anche di questi sopra nessuno riesce a farli tutti e tre in maniera competitiva....
ma non vedete che al Lombardia non viene mai nessuno....chissa perchè....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/06/2009 alle 07:30
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Certo, Antonello, lo so anch'io ma, mi par di capire che la differenza tra quanto sostieni tu e quanto sostengo io consista nel solo fatto che per me, questi, sono tempi di riflusso, mentre tu sosterresti (ripeto, mi sembra e correggimi pure se sbaglio) che, almeno da un certo punto in avanti, questa sarebbe la normalità del ciclismo.



certo: ormai (purtroppo) la normalità è questa.
Corridori che si fissano 2-3 obiettivi durante l'anno e si preparano solo per quelli fregandosene del resto.
Chi riesce a mantenere un buon livello di forma per più tempo (vedi Zabel o Rebellin) solitamente è un piazzato.

Questa brutta abitudine nasce nel 1990, quando Lemond in maglia iridata venne al Giro con diversi chili sovrappeso dichiaratamente per allenarsi per il Tour, che poi vinse.
Lemond era un corridore che poteva vincere entrambe le corse nello stesso anno: nel 1985 fece terzo e secondo, e probabilmente le avrebbe vinte entrambe se non avesse avuto un compagno ingombrante come Hinault.
Nel 1990 era reduce dalla fucilata, e forse la sua scelta fu obbligata: resta il fatto che da allora chi puntava al Tour pensava solo a quello (Armstrong colui che ha portato ai massimi livelli questa brutta abitudine), idem per le altre corse di rango.

Merckx e Hinault correvano tutto l'anno, contro corridori che a loro volta facevano la stagione per intero: se avessero trovato un Armstrong che correva un mese all'anno, probabilmente avrebbero avuto grossi grattacapi sulle strade di Francia.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 30/06/2009 alle 08:53
Originariamente inviato da antonello64

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Certo, Antonello, lo so anch'io ma, mi par di capire che la differenza tra quanto sostieni tu e quanto sostengo io consista nel solo fatto che per me, questi, sono tempi di riflusso, mentre tu sosterresti (ripeto, mi sembra e correggimi pure se sbaglio) che, almeno da un certo punto in avanti, questa sarebbe la normalità del ciclismo.



certo: ormai (purtroppo) la normalità è questa.
Corridori che si fissano 2-3 obiettivi durante l'anno e si preparano solo per quelli fregandosene del resto.
Chi riesce a mantenere un buon livello di forma per più tempo (vedi Zabel o Rebellin) solitamente è un piazzato.

Questa brutta abitudine nasce nel 1990, quando Lemond in maglia iridata venne al Giro con diversi chili sovrappeso dichiaratamente per allenarsi per il Tour, che poi vinse.
Lemond era un corridore che poteva vincere entrambe le corse nello stesso anno: nel 1985 fece terzo e secondo, e probabilmente le avrebbe vinte entrambe se non avesse avuto un compagno ingombrante come Hinault.
Nel 1990 era reduce dalla fucilata, e forse la sua scelta fu obbligata: resta il fatto che da allora chi puntava al Tour pensava solo a quello (Armstrong colui che ha portato ai massimi livelli questa brutta abitudine), idem per le altre corse di rango.

Merckx e Hinault correvano tutto l'anno, contro corridori che a loro volta facevano la stagione per intero: se avessero trovato un Armstrong che correva un mese all'anno, probabilmente avrebbero avuto grossi grattacapi sulle strade di Francia.


Non c'è dubbio, per me, che Antonello ha ragione su quasi tutta la linea, salvo una chiosa: Merckx avrebbe perso quasi di sicuro (vedi Ocana) da chi si fosse specializzato nel solo Tour. Che poi Armstrong non potesse vincere il Giro e il Tour (quando ad es. al Giro nel 2004 arrivava secondo Honchar, permettetemi, almeno di sorridere )

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 30/06/2009 alle 09:02
Originariamente inviato da antonello64

[Merckx e Hinault correvano tutto l'anno, contro corridori che a loro volta facevano la stagione per intero: se avessero trovato un Armstrong che correva un mese all'anno, probabilmente avrebbero avuto grossi grattacapi sulle strade di Francia.


No, Antonello; qui ti sbagli. Merckx correva il Giro contro corridori che facevano solo il Giro (Adorni, Baronchelli, Zilioli etc.) ed il Tour contro corridori che facevano solo il Tour (Janssen, Van Impe, Aimar, Pingeon, Ocana etc.). Piu' o meno lo stesso faceva Hinault. Lo stesso accadde anche a Pantani, nel suo anno. Il ciclismo è sempre lo stesso ed i corridori, anche.

Ti ho riportato l'esempio di Adorni: quando vinse il Giro e decise di partecipare al Tour, non arrivò a finire la prima settimana. Ma credo che i corridori, che queste cose le vivono, sappiano molto bene cosa c'è dietro ai concetti di "preparazione mirata" e "picchi di forma". C'è la stessa roba che ha consentito a Colombo di vincere una Sanremo e poi sparire per sempre ed a Rijs di vincere un Tour e poi sparire per sempre.

Quando Riccò rischia di vincere il Giro (nonostante bronchite e affini) e poi, un mese dopo, rischia di vincere anche il Tour, ci offre la miglior conferma di quanto sopra. Proprio perchè c'è il CERA di mezzo e un "picco di forma" che, nel suo caso, durava da Gennaio. Sono dati interessanti e da meditare senza le lenti del tifo (pro o contro che sia).

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 30/06/2009 alle 09:42
Originariamente inviato da lemond

Che poi Armstrong non potesse vincere il Giro e il Tour (quando ad es. al Giro nel 2004 arrivava secondo Honchar, permettetemi, almeno di sorridere )


Anche a me viene da sorridere a pensare ad Armstrong che si allena per vincere il Giro e poi va al Tour per fare la stessa cosa. Armstrong non si è mai permesso una pedalata in piu', che non fosse finalizzata alla preparazione del Tour. Per tre mesi tre (arrivava in Europa a Marzo) non faceva altro che percorrere le salite del Tour di quell'anno (faceva anche dell'altro, o si', faceva anche dell'altro, ma non erano corse ... ). Avesse partecipato al Giro (a parte i piu' che legittimi dubbi sulla sua tenuta nelle salite dolomitiche), avrebbe irrimediabilmente compromesso la sua preparazione pre-tour.
L'americano, come ogni corridore, queste cose le sa molto bene e se solo avesse avuto la lontanissima speranza di fare la doppietta, vi si sarebbe applicato con la stessa identica determinazione. Ma cosa pensi, che un corridore professionista non conosca i suoi limiti ? E che, convinto di potercela fare, rinunci a cogliere i traguardi piu' prestigiosi ? Credi alla favola di Armstrong che snobbava il Giro perchè la riteneva corsa di serie B ?

Il punto, caro amico, è che, mediamente e da sempre, il Tour è proibitivo per chi non lo prepara adeguatamente, il Giro è proibitivo per chi non lo prepara adeguatamente e la Vuelta è proibitiva per chi non la prepara adeguatamente. E tutte e tre queste corse hanno sempre presentato una ristretta cerchia di favoriti che puntava su una sola di esse. Questa è la storia del ciclismo: la leggenda invece appartiene a chi ha saputo vincerne almeno due nello stesso anno ed ha dimostrato di poterlo fare negli anni. Siamo proprio cosi' gonzi da credere che l'esimio e chiarissimo professore di Marketing che c'è in Armstrong, queste cose non le sapesse ?
Bah ...

 

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  postato il 30/06/2009 alle 10:23
Originariamente inviato da prof

Originariamente inviato da lemond

Che poi Armstrong non potesse vincere il Giro e il Tour (quando ad es. al Giro nel 2004 arrivava secondo Honchar, permettetemi, almeno di sorridere )


Anche a me viene da sorridere a pensare ad Armstrong che si allena per vincere il Giro e poi va al Tour per fare la stessa cosa. Armstrong non si è mai permesso una pedalata in piu', che non fosse finalizzata alla preparazione del Tour. Per tre mesi tre (arrivava in Europa a Marzo) non faceva altro che percorrere le salite del Tour di quell'anno (faceva anche dell'altro, o si', faceva anche dell'altro, ma non erano corse ... ). Avesse partecipato al Giro (a parte i piu' che legittimi dubbi sulla sua tenuta nelle salite dolomitiche), avrebbe irrimediabilmente compromesso la sua preparazione pre-tour.
L'americano, come ogni corridore, queste cose le sa molto bene e se solo avesse avuto la lontanissima speranza di fare la doppietta, vi si sarebbe applicato con la stessa identica determinazione. Ma cosa pensi, che un corridore professionista non conosca i suoi limiti ? E che, convinto di potercela fare, rinunci a cogliere i traguardi piu' prestigiosi ? Credi alla favola di Armstrong che snobbava il Giro perchè la riteneva corsa di serie B ?

Il punto, caro amico, è che, mediamente e da sempre, il Tour è proibitivo per chi non lo prepara adeguatamente, il Giro è proibitivo per chi non lo prepara adeguatamente e la Vuelta è proibitiva per chi non la prepara adeguatamente. E tutte e tre queste corse hanno sempre presentato una ristretta cerchia di favoriti che puntava su una sola di esse. Questa è la storia del ciclismo: la leggenda invece appartiene a chi ha saputo vincerne almeno due nello stesso anno ed ha dimostrato di poterlo fare negli anni. Siamo proprio cosi' gonzi da credere che l'esimio e chiarissimo professore di Marketing che c'è in Armstrong, queste cose non le sapesse ?
Bah ...


A me non piace fare il processo alle intenzioni, ma solo attenermi alla mia (povera o no) capacità di ragionamento e sono arrivato alla conclusione che il Delfinato anche se più corto possa benissimo essere paragonato al Giro ad es. del 2004, dove, per vincerlo bastava davvero poco (meno, ripeto, secondo me del Delfinato che Lance ha vinto). Ergo ...

P.S.

Poi mi ero limitato a sorridere, perché a scrivere eri stato tu che rispetto, comunque. [E rispetto è molto diverso dalla tolleranza, vero Bitossi?]

 

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  postato il 30/06/2009 alle 10:50
Desidro però, caro Lemond, spazzare il campo da un dubbio che potrei averti trasmesso e che, non vorrei avesse inficiato le tue considerazioni su quanto da me sostenuto.
Dopo aver detto quello che ho detto piu' sopra, lungi da me l'intenzione di voler sminuire le vittorie di Lance (e anche di Lemond, per carità, anzi ...). Rimangono grandi, grandissimi campioni che però, nel caso di Armstrong, un qualche retrogusto amarognolo me lo lascia.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 12:00
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Desidro però, caro Lemond, spazzare il campo da un dubbio che potrei averti trasmesso e che, non vorrei avesse inficiato le tue considerazioni su quanto da me sostenuto.
Dopo aver detto quello che ho detto piu' sopra, lungi da me l'intenzione di voler sminuire le vittorie di Lance (e anche di Lemond, per carità, anzi ...). Rimangono grandi, grandissimi campioni che però, nel caso di Armstrong, un qualche retrogusto amarognolo me lo lascia.



Hai ragione, lo lascia a molti (compreso il grandissimo Morris), ma io non ho mai capito il perché (al di là di certe ideologie). Comunque mi sembra che in questo "forum" in genere ci comprendiamo bene ed il rispetto difficilmente manca.

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 30/06/2009 alle 13:02
Ma il motivo, il mio motivo, è molto semplice: un corridore che vince sette Tour, non sente la necessità e non ha l'umiltà di confrontarsi anche al Giro ?
Questo, per me, è completamente al di fuori dalla storia e dalla tradizione del nostro sport. La solita manfrina che tende a giustificare Lance in quanto americano e, di fatto, estraneo alla nostra cultura, non regge. Non regge semplicemente perchè, nel suo paese, prima delle sue vittorie, il Giro aveva grosso modo lo stesso status del Tour. E' alquanto palese l'opera di delegittimazione che il nostro ha esercitato nei confronti della nostra corsa ed è un'opera che ha lasciato il suo segno se, a tutt'oggi, in tanti tendono a sminuire la portata di una vittoria la Giro.

Armstrong ha giocato sporco: il tipo di corridore che era (e che è), il suo modo di prepararsi (in tutti i sensi), la sua storia personale, i suoi limiti, gli impedivano di poter affrontare con successo piu' di un GT all'anno. Lui ha risolto il problema dicendo che l'unica gara a tappe degna di questo nome era il Tour ed il resto non valeva nulla.

Questo e solo questo me lo rendono discutibile; sia sul piano sportivo che sul piano umano.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 30/06/2009 alle 13:17
Grazie della spiegazione che mi sembra esaustiva, anche se ci possono pur essere motivi plausibili per pensare il contrario, perché anche prima di Armstrong credo che in molti considerassero il Tour superiore al Giro. Per avere conferma, o smentita, occorrerebbe intervistare Indurain e chiedergli da quale corsa ...

 

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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 30/06/2009 alle 13:38
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Non regge semplicemente perchè, nel suo paese, prima delle sue vittorie, il Giro aveva grosso modo lo stesso status del Tour. E' alquanto palese l'opera di delegittimazione che il nostro ha esercitato nei confronti della nostra corsa ed è un'opera che ha lasciato il suo segno se, a tutt'oggi, in tanti tendono a sminuire la portata di una vittoria la Giro.


Con o senza Armstrong, il Giro viene dopo del Tour. Che poi sia più bello come percorso, non conta nella forma del discorso. L'unica cosa che Armstrong ha tolto al Giro sono stati i principali big del panorama internazionale che, presi dal suo modo di correre, ne imitavano le gesta, snobbando il Giro per Tour. Ma sono sicuro che anche senza Armstrong, il Giro non avrebbe portato chissà quali nomi di grande successo. Ullrich non mi sembrava tanto diverso, veniva al Giro solo per allenarsi e anche questa può essere considerata una forma di svalutazione, sotto certi punti di vista maggiore rispetto al non partecipare (e Ullrich era Europeo, non americano).
La verità è che dal 2001 il Giro è diventato scomodo per molte squadre importanti (per esempio la Once) e per anni e anni gli unici che vi prendevano parte erano solamente italiani o esteri italianizzati. Armstrong è stato solo un brutto stile ma non va attribuita a lui la flessione della corsa di casa nostra.
Tempo fa Di Luca diceva che quest'anno il vero Tour era il Giro, io non la penso esattamente così. Se per attirare l'attenzione dei big si è dovuti ricorrere all'edizione del Centenario, non oso immaginare cosa ci aspetta davanti nei prossimi decenni (il contagocce).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/06/2009 alle 13:42
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Boh, mi sembra una discussione lunare che si vuole far passare per trattato sui massimi sistemi. Gli americani che portano la rivoluzione nel ciclismo come se l'avessero inventato loro, picchi di forma e via cosi'.


gli americani hanno soltanto portato la cattiva abitudine di puntare solo ad 1-2 corse l'anno: tutto qui.
Poi altri li hanno seguiti perchè convinti, a torto o a ragione, di non poter competere con loro in determinate corse se avessero lottato su tutti i traguardi.


Di Luca ha praticamente corso pochissimo in primavera, il giro è finito quasi un mese fa e non credo che, da allora, abbia smesso di pedalare: nessuno lo fa, sarebbe un matto. Riprendere per fare Appennino e Campionato italiano sarebbe stato un gioco da ragazzi e, anzi, sarebbe stato molto meno oneroso che allenarsi da soli. Certo, se avesse dovuto andare al tour, avrebbe anche potuto pensare di non spremersi in corsa, per quanto ... per quanto ...


certo, avrebbe potuto far tutto.
Ma a che pro? per fare presenza al campionato italiano?
Perchè per vincerlo, o teneva duro per tutto giugno, rischiando poi di comprimere in tempi eccessivamente ristretti la preparazione al mondiale, oppure la maglia tricolore poteva scordarsela.

Contador, Sastre, Menchov, gli Schleck, sono tutti corridori che possona fare (e vincere) Giro e tour nello stesso anno (Sastre e pure Menchov, se non sbaglio, hanno fatto Giro, Tour e Vuelta nello stesso anno e sempre a buon livello). Di Luca non lo può fare ? Poco male, vuol dire che i 4 o 5 citati sopra sono piu' forti di lui.


Contador e Menchov lo sono (limitatamente alle corse a tappe); molto probabilmente anche il piccolo Schleck lo è.
Sugli altri ho i miei (forti) dubbi.


Di Luca, dopo il Giro non può fare Appennino e C. I. perchè punta al mondiale che si corre a Settembre ? E' ridicolo; semplicemente ridicolo.


certo che poteva correrli: con quali ambizioni?
E se li avesse corsi per vincere, quanto tempo avrebbe avuto poi per preparare come si deve il mondiale?
E' chiaro che la partecipazione al campionato italiano comportava dei rischi in ottica mondiale: ne valeva la pena?
Io direi di no (sul percorso di quest'anno, poi...)

Ma forse a qualcuno non sfugge il vero ginepraio che si va ad aprire in questa discussione e che io, volutamente, tralascio per dire soltanto una cosa. Parlando di americani, glissiamo su Lemond, al momento e concentriamoci su Armstrong: tanto le considerazioni sull'uno valgono anche per l'altro. Armstrong, vincitore seriale al tour, non ha mai voluto partecipare al giro. Non è che snobbasse il giro (anche se era nelle sue intenzioni e nel suo interesse): gli è che sapeva benissimo che, tutti e due assieme, non li avrebbe mai e poi mai vinti. Armstrong poteva reggere una sola corsa l'anno perchè questo era il suo potenziale. Una e non piu' una. Adorni poteva battere Merckx ad Imola ma poi, e lui lo sapeva benissimo, sarebbe sparito per mesi dagli ordini d'arrivo.
Armstrong ha deliberatamente e scientificamente snobbato e cercato di demolire l'immagine del giro perchè sapeva di non poterlo correre all'altezza del suo nome.
E qui, fatalmente, si aprirebbe il ginepraio di cui parlavo poc'anzi e, proprio per questo (e per non finire OT), preferisco fermarmi.


io sono convinto che se Armstrong avesse fatto Giro-Tour per sette anni probabilmente avrebbe portato a casa più di una doppietta; altrettanto probabilmente avrebbe potuto scordarsi le 7 maglie gialle di fila

 

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  postato il 30/06/2009 alle 15:00
Originariamente inviato da antonello64

certo che poteva correrli: con quali ambizioni?
E se li avesse corsi per vincere, quanto tempo avrebbe avuto poi per preparare come si deve il mondiale?
E' chiaro che la partecipazione al campionato italiano comportava dei rischi in ottica mondiale: ne valeva la pena?
Io direi di no (sul percorso di quest'anno, poi...)



Bah, Antonello; non è affermazione degna di te. Forse quando parli di preparazione pensi a qualcosa del tipo, appunto, che faceva Armstrong per il Tour. Pensare che preparare una corsa in linea come il C.I., per un professionista, comporti rischi in vista di un mondiale che si va a correre di li' a tre mesi è veramente lunare. Per tanti professionisti, e tra questi di certo Di Luca, basta pochissimo per entrare in forma gara. Certo, se uno smette completamente per un mese, beh è diversa ma, come ho già detto, nessuno lo fa. Siamo pure nella fase centrale della stagione e si tratta pure di professionisti.
Riccò si fece male la scorsa primavera e stette 15 giorni e passa senza toccare la bici. Rientrò e dette subito spettacolo. Lo stesso faceva Pantani. Campioni.
Ma Di Luca non è tanto diverso. Ha commesso una leggerezza, tutto li', non si è comportato da professionista; per una volta può pure capitare e nessuno ha intenzione di crocifiggerlo.

Per tornare un attimo sul campionato italiano, si tratta di corsa che consente di vestire la maglia tricolore per tutto un anno. Snobbarla o trascurarla, per un professionista, è una emerita baggianata, ammenochè non abbia giri e tour a grappoli nel suo palmares. Visto che non è questo lo status in cui versano i nostri corridori, non sarebbe nemmeno male per loro, nell'attesa di farci vedere le mirabilie di cui sarebbero capaci, che ce ne dessero un modesto saggio a partire dal C.I. O no ? Se per tutte le volte che ho sete non mi posso permettere lo champagne, mi accontento anche di una birra.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 15:46
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Bah, Antonello; non è affermazione degna di te. Forse quando parli di preparazione pensi a qualcosa del tipo, appunto, che faceva Armstrong per il Tour. Pensare che preparare una corsa in linea come il C.I., per un professionista, comporti rischi in vista di un mondiale che si va a correre di li' a tre mesi è veramente lunare. Per tanti professionisti, e tra questi di certo Di Luca, basta pochissimo per entrare in forma gara. Certo, se uno smette completamente per un mese, beh è diversa ma, come ho già detto, nessuno lo fa. Siamo pure nella fase centrale della stagione e si tratta pure di professionisti.


ehh, se fosse così semplice l'anno scorso mai e poi mai Danilo sarebbe stato escluso dal mondiale, e due anni fa (a parte l'intevento di Torri) sarebbe partito almeno alla pari con Bettini.
Invece le cose sono andate in modo ben diverso.

Per tornare un attimo sul campionato italiano, si tratta di corsa che consente di vestire la maglia tricolore per tutto un anno. Snobbarla o trascurarla, per un professionista, è una emerita baggianata, ammenochè non abbia giri e tour a grappoli nel suo palmares. Visto che non è questo lo status in cui versano i nostri corridori, non sarebbe nemmeno male per loro, nell'attesa di farci vedere le mirabilie di cui sarebbero capaci, che ce ne dessero un modesto saggio a partire dal C.I. O no ? Se per tutte le volte che ho sete non mi posso permettere lo champagne, mi accontento anche di una birra.



si tratta anche di una corsa che negli ultimi anni è stata vinta da Simeoni, Visconti, Gasparotto etc.
Insomma buoni corridori, non certo campioni: a dimostrazione che tutto questo appeal non ce l'ha nei nostri big.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 15:50
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No, Antonello; qui ti sbagli. Merckx correva il Giro contro corridori che facevano solo il Giro (Adorni, Baronchelli, Zilioli etc.) ed il Tour contro corridori che facevano solo il Tour (Janssen, Van Impe, Aimar, Pingeon, Ocana etc.). Piu' o meno lo stesso faceva Hinault. Lo stesso accadde anche a Pantani, nel suo anno. Il ciclismo è sempre lo stesso ed i corridori, anche.


Merckx correva anche contro corridori che facevano Giro-Tour (Gimondi) o magari la Vuelta, che allora si correva ad aprile (Janssen, Pingeon, Ocana, Fuente).
Poi è chiaro che dipende sempre dalla concorrenza che ti trovi di fronte: Hinault poteva permettersi di vincere il Giro preparando il Tour perché i suoi avversari erano quelli che erano, e magari chi poteva insidiarlo (Lemond) era un suo compagno di squadra.
Senza dimenticare che anche chi metteva il Tour come obiettivo principe della stagione, non snobbava certo le altre corse a cui partecipava: Zoetemelk non correva la Parigi-Nizza (o il Delfinato o il Midi-Libre) per allenarsi ma puntava al risultato, e mai e poi mai si sarebbe preso il lusso di finirle con i quarti d’ora sul groppone

 

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  postato il 30/06/2009 alle 15:54
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Avesse partecipato al Giro (a parte i piu' che legittimi dubbi sulla sua tenuta nelle salite dolomitiche), avrebbe irrimediabilmente compromesso la sua preparazione pre-tour.


Irrimediabilmente proprio no, vista anche la concorrenza che avrebbe trovato al Giro in alcuni anni.
Diciamo che avrebbe corso qualche rischio in più, ed evidentemente per lui il gioco non valeva la candela.
Per gli americani il ciclismo si esaurisce in due corse (controllare qualsiasi almanacco USA o sito per credere): il Tour ed il Mondiale.
Il Giro quasi non sanno neanche che esiste (a parte i super appassionati).
E’ del tutto plausibile che per Armstrong valessero molto di più i 7 Tour di fila piuttosto che magari 5 Tour con tre doppiette

 

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  postato il 30/06/2009 alle 15:57
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La solita manfrina che tende a giustificare Lance in quanto americano e, di fatto, estraneo alla nostra cultura, non regge. Non regge semplicemente perchè, nel suo paese, prima delle sue vittorie, il Giro aveva grosso modo lo stesso status del Tour.


Qui ti sbagli: mi è capitato di avere tra le mani qualche almanacco USA ben precedente ad Armstrong (uno addirittura del 1973) e tutti quanti, alla voce “ciclismo” riportavano invariabilmente l’albo d’oro del Tour e del Mondiale.
Del Giro nemmeno l’ombra.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 16:16
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La solita manfrina che tende a giustificare Lance in quanto americano e, di fatto, estraneo alla nostra cultura, non regge. Non regge semplicemente perchè, nel suo paese, prima delle sue vittorie, il Giro aveva grosso modo lo stesso status del Tour.


Qui ti sbagli: mi è capitato di avere tra le mani qualche almanacco USA ben precedente ad Armstrong (uno addirittura del 1973) e tutti quanti, alla voce “ciclismo” riportavano invariabilmente l’albo d’oro del Tour e del Mondiale.
Del Giro nemmeno l’ombra.



Hai dimenticato "All American Boys" di Peter Yates: il ciclismo era italiano.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 16:20
Originariamente inviato da antonello64

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No, Antonello; qui ti sbagli. Merckx correva il Giro contro corridori che facevano solo il Giro (Adorni, Baronchelli, Zilioli etc.) ed il Tour contro corridori che facevano solo il Tour (Janssen, Van Impe, Aimar, Pingeon, Ocana etc.). Piu' o meno lo stesso faceva Hinault. Lo stesso accadde anche a Pantani, nel suo anno. Il ciclismo è sempre lo stesso ed i corridori, anche.


Merckx correva anche contro corridori che facevano Giro-Tour (Gimondi) o magari la Vuelta, che allora si correva ad aprile (Janssen, Pingeon, Ocana, Fuente).
Poi è chiaro che dipende sempre dalla concorrenza che ti trovi di fronte: Hinault poteva permettersi di vincere il Giro preparando il Tour perché i suoi avversari erano quelli che erano, e magari chi poteva insidiarlo (Lemond) era un suo compagno di squadra.
Senza dimenticare che anche chi metteva il Tour come obiettivo principe della stagione, non snobbava certo le altre corse a cui partecipava: Zoetemelk non correva la Parigi-Nizza (o il Delfinato o il Midi-Libre) per allenarsi ma puntava al risultato, e mai e poi mai si sarebbe preso il lusso di finirle con i quarti d’ora sul groppone


L'unico che facesse Giro e Tour era Gimondi che, peraltro, non sembrava molto impensierirlo al tour. Non capisco dove tu voglia parare, stai dicendo le stesse cose. Corridori da giro e corridori da tour: come sempre.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 16:27
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si tratta anche di una corsa che negli ultimi anni è stata vinta da Simeoni, Visconti, Gasparotto etc.
Insomma buoni corridori, non certo campioni: a dimostrazione che tutto questo appeal non ce l'ha nei nostri big.


E' esattamente quello che sto contestando: oppure, secondo te, visto che lo corrono solo quei corridori li', è giusto declassare il campionato italiano al rango di corsetta ? Non è piu' plausibile sostenere che i sedicenti campioni fanno male a snobbarlo ? Che gli avversari vanno affrontati ? Non hai il sospetto che non lo corrano perchè una cosa è prenderle da Andy Schleck o da Boonen e altro è prenderle dal collega Pozzato ? (Onore a Cunego che ha rischiato).

 

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  postato il 30/06/2009 alle 16:49
Originariamente inviato da antonello64

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Avesse partecipato al Giro (a parte i piu' che legittimi dubbi sulla sua tenuta nelle salite dolomitiche), avrebbe irrimediabilmente compromesso la sua preparazione pre-tour.


Irrimediabilmente proprio no, vista anche la concorrenza che avrebbe trovato al Giro in alcuni anni.
Diciamo che avrebbe corso qualche rischio in più, ed evidentemente per lui il gioco non valeva la candela.
Per gli americani il ciclismo si esaurisce in due corse (controllare qualsiasi almanacco USA o sito per credere): il Tour ed il Mondiale.
Il Giro quasi non sanno neanche che esiste (a parte i super appassionati).
E’ del tutto plausibile che per Armstrong valessero molto di più i 7 Tour di fila piuttosto che magari 5 Tour con tre doppiette


E questo è proprio il frutto della grande mistificazione operata da Armstrong. Quale corridore convinto dei propri mezzi getta alle ortiche la possibilità di vincere un "cosiddetto" GT ? Non ne ho mai conosciuti in vita mia tranne che nelle valutazioni cervellotiche di chi si ostina a volere giustificare i comportamenti di Lance. Non ho mai conosciuto un campione che ragionasse a quel modo in vita mia. Mai.

Lance correva cosi' perchè poteva tirare fuori quelle prestazioni in una corsa soltanto e il resto dell'anno lo doveva passare a recuperare !!! Questa è la realtà: altrimenti, se fosse cosi' facile come dici tu, oggi, avremmo ancora Rijs a correre per vincere il Tour e Colombo a correre per vincere la Sanremo. Se fosse cosi' facile come dici tu, Lance non si sarebbe fatto scappare nulla.

Il fatto è che se, per avventura, ti capitasse anche di scoprire la pozione magica che ti trasforma nell'incredibile Hulk, non rimarrai poi l'incredibile Hulk per tutta la vita perchè anche l'incredibile Hulk dovrà recuperare. Ed è proprio qui che ti andrai a misurare con chi madre natura ha dotato di doti di recupero superiori alle tue.

Tutto questo per dire che se, oltre alla pozione magica della fonte miracolosa, possiedi anche superiori doti di recupero, non ti fermi al tour, ma vuoi vincere anche Giro, Vuelta, Sanremo e Lombardia. Se non lo fai (o non lo vuoi fare) c'è qualcosa di sbagliato, gatta ci cova. Oppure, semplicemente, non hai le doti del campionissimo.
Sic et simpliciter, come sempre.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 18:10
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da forzainter
Sotto ho messo gli ultimi 10 campionati del mondo vinti da italiani , han tutti partecipato al campionato italiano (su argentin non sono sicurissimo)
Bugno oltre al Giro , dopo l'italiano ha fatto anche il tour..e senza contare il resto
Vista la forma che aveva al Giro , anche se in discesa , sarebbe sicuramente stato protagonista
Poteva fermarsi dopo l'italiano e non cambiava niente


caro forzainter, possibile che ti sia sfuggito il fatto che fino ai primi anni 90 tutti i corridori del gruppo correvano per vincere dal Trofeo Laigueglia al Giro di Lombardia?
Dopodichè, con l'avvento degli americani, sono cominciate le preparazioni mirate, con tutte le conseguenze che hanno portato.
Di atleti competitivi in tutte le corse dell'anno non se ne sono praticamente più visti.

Ma forse a te andava bene anche una partecipazione per onor di firma?
Scusa, ma non vedo per quale motivo avrebbe dovuto prendere il via e poi magari ritirarsi dopo 100 km.

Fermarsi dopo il campionato italiano? se uno punta la mondiale è meglio fermarsi prima e riprendere la preparazione nei tempi giusti.

1) Io ti ho citato tutti gli ultimi campioni del mondo italiani.. (visto che il riposo è finalizzato al mondiale non ad altre gare) e tutti han partecipato all'Italiano (gli ultimi 3 mondiali non erano nel 1990..) , evidentemente non gli ha fatto male! Cosa centra il Laigueglia ?
2) Gli americani , vero quello che dici , ma visto che si critica gli americani per la specializzazione e le preparazioni mirate , quando lo fa uno dei nostri allo stesso modo lo si critica o sbaglio ?
3) Il co-leader (magari a torto secondo voi) della nazionale italiana riparte come Di Luca al Brixia tour , pero' al campionato italiano c'era
Seguendo le tue teorie non riuscirà mai ad arrivare in forma per il Mondiale
A volte anche Di luca sbaglia , non partecipare all'Italiano è stato un errore

 
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  postato il 30/06/2009 alle 18:17
Originariamente inviato da prof

La mancata partecipaszione al campionato italiano, per un corridore come Di Luca, equivale e relegarsi tra i tanti corridori a corrente alternata che popolano il ciclismo (mediocre) di oggi. Una vera e propria delusione, anche se non del tutto inattesa.
Cos'è, deve portare il pupo al mare in Giugno ? Nel mezzo della stagione agonistica ? Abitudine introdotta da mezzi corridori come Cipollini e compagnia cantante ...

Esatto
Ricordo negli anni 90 quando Zuelle e Jalabert dopo la Liegi si fermavano per 5 settimane per preparare il tour, e si gridava allo scandalo
Adesso 5 settimane non bastano piu' , ce ne vogliono nove.. e il mondiale è a fine Settembre
Se si va avanti cosi' , i grandi corridori correrano 20 corse all'anno , di queste 15 in preparazione e solo 5 a fondo..
Per me il ciclismo è altro

 
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  postato il 30/06/2009 alle 20:04
Ho rilevato molta più tenerezza nei confronti del Lanza.

 

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  postato il 30/06/2009 alle 22:28
ma dai non esageriamo i toni, non aver partecipato al campionato italiano per un corridore che ha corso un giro dispendiosissimo e che vuole tornare a settembre con una ottima brillantezza che lo proietti alla maglia iridata è semplicemente normale. tutti possono essere affaticati, o pretendiamo che i corridori siano delle macchine?

 

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  postato il 30/06/2009 alle 22:30
Originariamente inviato da forzainter

3) Il co-leader (magari a torto secondo voi) della nazionale italiana riparte come Di Luca al Brixia tour , pero' al campionato italiano c'era
Seguendo le tue teorie non riuscirà mai ad arrivare in forma per il Mondiale


il """co-leader""" nelle tappe di montagna del giro arrivava dopo minuti e minuti e minuti, non è la stessa cosa (a livello di spesa energetica) di essere tutti i giorni al top per attaccare un menchov infaticabile

 

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  postato il 30/06/2009 alle 22:38
Originariamente inviato da forzainter

Per me il ciclismo è altro


anche per me il ciclismo è altro: il ciclismo è uno sport, dove quindi i più forti hanno il diritto di confrontarsi nelle competizioni più importanti al mondo. se a un fuoriclasse non viene concesso di partecipare a tali eventi, non ci possiamo lamentare perché gareggia poco. quello che invece possiamo (e dobbiamo) fare è lamentarci contro uci e aso, che tentano di fare del ciclismo qualcosa di diverso da uno sport.

i corridori più forti corrono poco? e perché mai dovrebbero spremersi 8 mesi l'anno se tutte le corse minori non assegnano punti per nessuna classifica? che vantaggio ne dovrebbero trarre? quale sarebbe stata la soddisfazione personale di danilo per un piazzamento nel 5 a un campionato italiano?

 

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  postato il 01/07/2009 alle 13:30
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L'unico che facesse Giro e Tour era Gimondi che, peraltro, non sembrava molto impensierirlo al tour. Non capisco dove tu voglia parare, stai dicendo le stesse cose.


Gimondi faceva Giro e Tour, qualcun altro faceva Giro e Vuelta e altri ancora Vuelta e Tour.
E nessuno di loro faceva una corsa a tappe per preparare l’altra, ma lottavano per il risultato.
Merckx non ha mai trovato corridori alla Armstrong che puntavano tutta la stagione esclusivamente sul Tour, ma al massimo corridori che facevano del Tour l’obiettivo principale, senza per questo disdegnare il resto
La differenza non è poca.

Anche Hinault al Giro lottava contro Moser e Saronni, che poi non andavano al Tour, ma quei due (a parte la differenza abissale di potenziale nei GT) arrivavano al Giro dopo aver fatto la primavera a tutta: non certo preparando solo ed esclusivamente il Giro e fregandosene del resto.

Corridori da giro e corridori da tour: come sempre.


e no, i corridori da Giro e da Tour di oggi sono ben diversi dai corridori da Giro e da Tour di un tempo.
Simoni (corridore da Giro per antonomasia dell’ultimo decennio) raramente lo si è visto tra i primi prima del Giro del Trentino: i vari Adorni, Baronchelli, Zilioli che tu hai citato si vedevano eccome fin dalla prima corsa dell’anno.
E Zoetemelk (corridore da Tour per antonomasia) vinceva già dalla Parigi-Nizza, vinceva alla Freccia Vallone, lottava anche nelle classiche del pavè: ben diverso il suo comportamento da quello di un Armstrong o di un Ullrich.

 

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  postato il 01/07/2009 alle 13:31
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Hai dimenticato "All American Boys" di Peter Yates: il ciclismo era italiano.


Non conosco il film ma, scusami tanto, in materia di sport il parere di Sports Illustrated per me fa molta più fede di quello di qualsiasi film.

 

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  postato il 01/07/2009 alle 13:33
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E' esattamente quello che sto contestando: oppure, secondo te, visto che lo corrono solo quei corridori li', è giusto declassare il campionato italiano al rango di corsetta ? Non è piu' plausibile sostenere che i sedicenti campioni fanno male a snobbarlo ? Che gli avversari vanno affrontati?


Ho capito, ma ormai il ciclismo funziona così.
Di Luca come tutti non ha fatto altro che adeguarsi all’andazzo generale: sbagliatissimo, per carità, ma tant’è.

Se si critica Danilo perchè non fa la corsa tricolore, allora sarebbero da criticare tutti i corridori, tutti i ds, tutte le squadre di questo mondo.


Non hai il sospetto che non lo corrano perchè una cosa è prenderle da Andy Schleck o da Boonen e altro è prenderle dal collega Pozzato ?


figuriamoci: quando riprenderà la preparazione le prenderà da corridori ben più scarsi di Pozzato.

 

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  postato il 01/07/2009 alle 13:34
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E questo è proprio il frutto della grande mistificazione operata da Armstrong. Quale corridore convinto dei propri mezzi getta alle ortiche la possibilità di vincere un "cosiddetto" GT ? Non ne ho mai conosciuti in vita mia tranne che nelle valutazioni cervellotiche di chi si ostina a volere giustificare i comportamenti di Lance. Non ho mai conosciuto un campione che ragionasse a quel modo in vita mia. Mai.


Io si: Greg Lemond.
Sarà un caso il fatto che fosse americano anche lui?

Lance correva cosi' perchè poteva tirare fuori quelle prestazioni in una corsa soltanto e il resto dell'anno lo doveva passare a recuperare !!! Questa è la realtà: altrimenti, se fosse cosi' facile come dici tu, oggi, avremmo ancora Rijs a correre per vincere il Tour e Colombo a correre per vincere la Sanremo. Se fosse cosi' facile come dici tu, Lance non si sarebbe fatto scappare nulla.


Guarda che Lance cominciava tutti gli anni ad entrare in forma all’Amstel o alla Liegi: e spesso e volentieri ha corso (e anche vinto) al Delfinato e al Giro della Svizzera.
Per lui non era assolutamente proibitivo venire al Giro per vincerlo, vista anche la concorrenza che avrebbe trovato in certe edizioni: certo avrebbe significato assumere qualche rischio in più in ottica Tour, e probabilmente ai suoi occhi era un gioco che non valeva la candela


Tutto questo per dire che se, oltre alla pozione magica della fonte miracolosa, possiedi anche superiori doti di recupero, non ti fermi al tour, ma vuoi vincere anche Giro, Vuelta, Sanremo e Lombardia. Se non lo fai (o non lo vuoi fare) c'è qualcosa di sbagliato, gatta ci cova. Oppure, semplicemente, non hai le doti del campionissimo.
Sic et simpliciter, come sempre


Certo che c’è qualcosa di sbagliato.
E’ sbagliata l’idea che il ciclismo che conta sia solo il Tour e tutto il resto sia ciclismo di serie B, che non solo Armstrong ma anche molti altri corridori (e squadre e sponsor) hanno portato avanti


 

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  postato il 01/07/2009 alle 13:38
Originariamente inviato da forzainter

1) Io ti ho citato tutti gli ultimi campioni del mondo italiani.. (visto che il riposo è finalizzato al mondiale non ad altre gare) e tutti han partecipato all'Italiano (gli ultimi 3 mondiali non erano nel 1990..) , evidentemente non gli ha fatto male! Cosa centra il Laigueglia ?


ah, certo: avrebbe potuto partecipare per onor di firma, fare cento km e ritirarsi.
Saresti stato contento?

E poi, scusa, gli ultimi campioni del mondo italiani hanno fatto il Giro spremendosi dalla prima all’ultima tappa, oppure in qualche tappa se la sono presa comoda?


2) Gli americani , vero quello che dici , ma visto che si critica gli americani per la specializzazione e le preparazioni mirate , quando lo fa uno dei nostri allo stesso modo lo si critica o sbaglio ?


gli americani sono stati criticati perché non facevano Giri e Mondiali, non certo perché saltavano i campionati nazionali.
Se Ullrich o Basso saltavano la Sanremo, credo che ci sarebbe stato poco da criticare

3) Il co-leader (magari a torto secondo voi) della nazionale italiana riparte come Di Luca al Brixia tour , pero' al campionato italiano c'era
Seguendo le tue teorie non riuscirà mai ad arrivare in forma per il Mondiale

co-leader? Figuramoci,non è leader neanche alla Lampre….
Intanto non c’era al Giro (o c’era?) e sarebbe stato per lui imbarazzante giustificare agli sponsor la sua assenza dalle corse di giugno.
Dopodichè vedremo chi avrà ragione in ottica mondiale.

Non dimentichiamo inoltre che mentre Cunego potrà partecipare a tutte le corse che vuole (Vuelta compresa), questo Danilo non lo può fare perché la sua squadra a talune corse non verrà invitata.
Sarebbe il caso di tener conto di questo piccolo particolare prima di avanzare determinate critiche.

A volte anche Di luca sbaglia , non partecipare all'Italiano è stato un errore


ma per favore…

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/07/2009 alle 02:17
Di Luca: "Mi vogliono 5 squadre del Pro Tour"

PESCARA - Danilo Di Luca, spettatore ai Giochi del Mediterraneo, anticipa il suo futuro: "Mi vogliono cinque squadre del ProTour - dice all'Italpress - Una italiana, la Lampre, e quattro straniere, e cioè Katusha, Quick Step, Silence-Lotto e Saxo Bank. Se la mia squadra restasse ancora Professional, cambierò squadra. È vero, ho un contratto fino al 2010, ma tra me e il team manager Bordonali c'è un accordo non scritto basato sul buon senso. Non sarà facile, però non posso non correre certe gare, quest'anno ho lasciato per strada alcune classiche e mi restano solo 4 o 5 anni di carriera". Il Tour è alle porte, ma il suo rimpianto è un altro: "Il Tour lo vedrò in tv, ma il vero dispiacere è non esseci alla Vuelta. Petacchi ed io volevamo farla con la stessa squadra del Giro, la più forte che c'era. Sono sicuro, ci saremmo ripetuti". Infine un pronostico per il Tour: "Il mio favorito è Contador, poi ci sono i fratelli Schleck, soprattutto Andy, e Evans. Armstrong sarà più forte di quello visto al Giro, ma potrebbe mettersi al servizio di Contador, come lavorò per Leipheimer durante la corsa rosa. Lance non sarà competitivo per la maglia gialla".


fonte: gazzetta.it

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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  postato il 02/07/2009 alle 08:26
L'unica possibilità mi pare la Quick Step.
La Silence e la Lampre hanno già Gilbert e Cunego (per non parlare delle stronzate che fanno in corsa).
La Katusha è un team di buffoni, non a caso tutti i corridori seri stanno scappando da quella squadra.
La Saxo al contrario è un'ottima squadra, con un bravo tm, però ci sono già i fratellini per le Ardenne...

 

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  postato il 02/07/2009 alle 09:27
Ti dirò che Di Luca alla Saxo non mi dispiacerebbe affatto...
La Saxo non ha punte per il Giro d'Italia e per le Ardenne i fratellini devono sperare di arrivare sempre da soli e questo non sarà sempre possibile quindi uno rapido allo sprint servirebbe. Se Riis non è scemo (e sappiamo che non lo è) farà di tutto per avere Di Luca.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/07/2009 alle 09:50
non essendo più giovanissimo, credo che Danilo guarderà parecchio anche al lato economico.

 

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  postato il 02/07/2009 alle 18:28
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da forzainter

1) Io ti ho citato tutti gli ultimi campioni del mondo italiani.. (visto che il riposo è finalizzato al mondiale non ad altre gare) e tutti han partecipato all'Italiano (gli ultimi 3 mondiali non erano nel 1990..) , evidentemente non gli ha fatto male! Cosa centra il Laigueglia ?


ah, certo: avrebbe potuto partecipare per onor di firma, fare cento km e ritirarsi.
Saresti stato contento?

E poi, scusa, gli ultimi campioni del mondo italiani hanno fatto il Giro spremendosi dalla prima all’ultima tappa, oppure in qualche tappa se la sono presa comoda?


2) Gli americani , vero quello che dici , ma visto che si critica gli americani per la specializzazione e le preparazioni mirate , quando lo fa uno dei nostri allo stesso modo lo si critica o sbaglio ?


gli americani sono stati criticati perché non facevano Giri e Mondiali, non certo perché saltavano i campionati nazionali.
Se Ullrich o Basso saltavano la Sanremo, credo che ci sarebbe stato poco da criticare

3) Il co-leader (magari a torto secondo voi) della nazionale italiana riparte come Di Luca al Brixia tour , pero' al campionato italiano c'era
Seguendo le tue teorie non riuscirà mai ad arrivare in forma per il Mondiale

co-leader? Figuramoci,non è leader neanche alla Lampre….
Intanto non c’era al Giro (o c’era?) e sarebbe stato per lui imbarazzante giustificare agli sponsor la sua assenza dalle corse di giugno.
Dopodichè vedremo chi avrà ragione in ottica mondiale.

Non dimentichiamo inoltre che mentre Cunego potrà partecipare a tutte le corse che vuole (Vuelta compresa), questo Danilo non lo può fare perché la sua squadra a talune corse non verrà invitata.
Sarebbe il caso di tener conto di questo piccolo particolare prima di avanzare determinate critiche.
A volte anche Di luca sbaglia , non partecipare all'Italiano è stato un errore

ma per favore…

1)Quale onor di firma ? Tutti i precedenti campioni del mondo italiani han partecipato al campionato italiano quasi sempre da protagonisti , alcuni hanno anche vinto. Poi con sta storia della stanchezza del giro.. mi pare stiate esagerando.. sembra che prima del Di Luca 2009 nessuno abbia mai corso ne faticato. Menchov e Pellizotti son talmente stanchi che vanno al tour..
Il Mondiale è a fine Settembre puo' ampiamente recuperare. Freire nel 1999 ricomincio' a correre a fine Agosto
2) No gli americani son stati criticati perche' correvano poco e le corse che facevano le correvano in preparazione del tour, non perche' saltavano giro e mondiale..
3) Tutto interessante , ma cosa centra con il fatto che entrambi ripartono al Brixia Tour.. niente
4) Be se Di Luca non sbaglia mai e inutile che parliamo..

 
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