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Solidarietà ai giornalisti cubani
Admin - 03/02/2006 alle 19:19

Tratto da Repubblica.it Guillermo Farinas, direttore dell'agenzia indipendente "Cubanacan press" "Se devo essere un martire della libera informazione lo sarò" Cuba, giornalista in sciopero della fame "Abbiamo il diritto di usare Internet" L'AVANA - Guillermo Farinas, direttore dell'agenzia di stampa indipendente Cubanacan press, si sta lasciando morire di fame per protesta contro il divieto, in vigore per lui ed i suoi giornalisti, di usare Internet, strumento indispensabile per l'esercizio del proprio lavoro. Lo dice Reporter sans frontieres, che riporta anche sul sito una dichiarazione di Farinas: "Se devo essere un martire dell'accesso all'informazione, lo sarò". Il giornalista osserva inoltre che le autorità cubane usano l'embargo americano come pretesto per giustificare "una politica liberticida". L'agenzia Cubanan press è impegnata soprattutto nella denuncia della violazione dei diritti dell'uomo a Cuba e nella diffusione delle opinioni che non trovano spazio sulla stampa ufficiale. Farinas, 43 anni, ha iniziato la sua protesta il 31 gennaio e ha scritto in una lettera a Fidel Castro che andrà avanti fino a quando non sarà possibile ai giornalisti accedere a Internet. "Voglio che tutti i cittadini di Cuba - ha detto Farinas a Rsf - abbiano il diritto a una connessione Internet, ma anche per la stampa indipendente che deve poter fornire le informazioni sulle attività del governo". Fino allo scorso 23 gennaio i giornalisti della Cubanacan Press potevano inviare le notizie da un Internet point pubblico nella città di Santa Clara, poi è stato loro impedito. L'agenzia si occupa soprattutto di notizie sulle violazioni dei diritti umani a Cuba e di argomenti e opinioni che non trovano spazio nei media ufficiali. Secondo Rsf Cuba è uno dei 15 paesi ostili a Internet e uno dei più rep'ressivi al mondo riguardo la libertà di espressione online. L'accesso alla Rete è un privilegio per pochi e per averlo occorre l'autorizzazione del Partito e anche una volta ottenuto, si ha comunque un accesso fortemente censurato. (3 febbraio 2006) All'indirizzo http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/esteri/cubafame/cubafame/cubafame.html anche una foto del coraggioso, eroico Guillermo Farinas. Da parte di Cicloweb.it la massima solidarietà alla battaglia di civiltà dei giornalisti cubani. Hasta siempre!

 

[Modificato il 10/10/2006 alle 15:06 by Monsieur 40%]


stress - 03/02/2006 alle 19:34

Caro Omonimo Marco quello che succede nell'isola caraibica lo sappiamo tutti. Dissidenti in galera (e non sono le carceri Italiane), giornalisti che fanno compagnia ai dissidenti e tutti insieme fanno compagnia a chi cerca di scappare in florida. Ricordiamoci il convegno dei dissidenti (estate 2005) con giornalisti stranieri (tra cui 2 Italiani) arrestati, interrogati e poi sbattuti sul primo aereo disponibile. Non credo sia il mondo migliore. MI sento vicino agli oppressi, tutti gli oppressi. Basta con le dittature, tutte le dittature (bianche, rosse, nere o di qualsiasi altro colore.) Viva la libertà, viva la democrazia e viva tutti quelli che si sacrificano o si sono sacrificati per queste cose.


superalvi - 03/02/2006 alle 20:52

mi unisco al vostro coro di critiche verso un regime anacronistico e purtroppo liberticida, cmq fa riflettere il fatto che i personaggi in chiaro declino tentino nei modi più biechi di mantener saldo il loro potere


bauschan - 03/02/2006 alle 22:05

C'è una cosa che non mi è ben chiara. La foto sul sito di Repubblica mostra il giornalista Guillermo Farinas in condizioni fisiche alquanto preoccupanti, ma mi pare impossibile che siano dovute ad uno sciopero della fame iniziato il 31 gennaio, ovvero 4 giorni fa. E' stata riportata da Repubblica qualche data sbagliata o incompleta, o cos'altro?


aranciata_bottecchia - 03/02/2006 alle 22:54

Solidarietà ai giornalisti cubani, solidarietà con chiunque combatta per l'unica autentica forma di democrazia, la cultura. Detto questo, puntate il dito sulla cartina, obbiettivo L'Avana, e poi date un occhio a quanto sta attorno: Haiti, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama...da quelle parti ai giornalisti scomodi non staccano la spina del telefono, gli infilano una pallottola in testa, e lo stesso accadeva a Cuba prima della rivoluzione. Non dico ciò per giustificare, ma per ricordare un po' di storia e di attualità.


Ottavio - 03/02/2006 alle 23:02

Massima solidarietà al giornalista Farinas. Che tragedia vedere il movimento popolare che detronizzò il regime del corrotto Batista trasformato nella gerontocrazia dittatoriale di Castro.


W00DST0CK76 - 03/02/2006 alle 23:13

Tutta la mia solidarietà ai giornalisti cubani e a tutte le persone costrette a vivere prigioniere di regimi totalitari che cercano di rimanere saldi al loro potere imbavagliando l'informazione e provando ad ottenebrare le anime della gente. credo che non avranno un lungo futuro davanti a se, chi ha preso il potere con la rivoluzione sarà spazzato via da una rivoluzione ancora più radicale, quella della coscienza, speriamo presto si accenda la miccia in grado di farla esplodere.


Donchisciotte - 04/02/2006 alle 00:03

Davide::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap::clap: Come dice il ragazzo nel film Fragole e cioccolato: La rivoluzione può sbagliare, ma la rivoluzione non è sbagliata. Facciamo anche un paragone con le condizioni di vita della gente cubana e delle popolazioni di molti paesi vicino Cuba e non ci scordiamo , mentre parliamo dei dissidenti cubani, che a Cuba c'è un delitto contro l'umanità immenso che è il carcere di Guantanamo: ma non è del governo cubano.......


ProfRoubaix - 04/02/2006 alle 00:25

Solidarietà a Guillermo Farinas. Che (da qualche parte, da qualcuno, certamente anche da Internet) ha imparato la libertà, l'orgoglio, la dignità, e ora li insegna :clap:


pedalando - 04/02/2006 alle 00:39

Solidarieta'. Semplice ma genuina, verso coloro che lottano per il diritto alla cultura.


Felice - 04/02/2006 alle 09:56

Io mi allineo a quanto detto da Davide, che riporto qui di seguito pari pari [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Solidarietà ai giornalisti cubani, solidarietà con chiunque combatta per l'unica autentica forma di democrazia, la cultura. Detto questo, puntate il dito sulla cartina, obbiettivo L'Avana, e poi date un occhio a quanto sta attorno: Haiti, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama...da quelle parti ai giornalisti scomodi non staccano la spina del telefono, gli infilano una pallottola in testa, e lo stesso accadeva a Cuba prima della rivoluzione. Non dico ciò per giustificare, ma per ricordare un po' di storia e di attualità. [/quote] e che condivido parola per parola. Di mio vorrei aggiungere qualche complemento di informazione e qualche commento. Cominciamo dal complemento di informazione. Reportères sans frontières pubblica annualmente una classifica dei vari paesi per quanto riguarda la libertà di informazione e di stampa. Quella del 2005 la trovate, con l'articolo corrispondente (in francese), al link: http://www.rsf.org/rubrique.php3?id_rubrique=549 Vi farà senza dubbio piacere scoprire che, in questa classifica (che comprende 167 paesi), l'Italia é 42esima, buon fanalino di coda in Europa. C'é da dire che (rispetto ad esempio al 2003) siamo in rimonta: siamo riusciti a scavalcare la Macedonia (43esima) e la Bolivia (45esima) che stavano davanti a noi. Magari con un po' di sforzo, l'anno prossimo riusciremo a doppiare il Costa Rica. Immagino che tutti sappiate a chi si deve dire grazie per queste eccellenti performances... Ma torniamo alla classifica. Chi si piazza al 44esimo posto, tra Macedonia e Bolivia? Sorpresa... gli Stati Uniti! E come mai? Beh, la ragione é la seguente: "Quelques démocraties occidentales ont reculé dans le classement 2005. Ainsi, les Etats-Unis (44e) ont perdu plus de vingt places, principalement en raison de l’incarcération de la reporter du New-York Times, Judith Miller, et de mesures judiciaires qui mettent à mal la protection du secret des sources." Bisogna poi dire che gli Stati Uniti figurano due volte nella classifica. Perché mai? Perché viene distinto quello che fanno a casa loro (che gli vale la classifica suddetta) e quello che fanno altrove. Per il comportamento fuori dalle loro frontiere, gli Stati Uniti si classificano al 137mo posto. Ohibò, che facciano delle cose che é meglio che non arrivino alle orecchie o sotto gli occhi della pubblica opinione? Comunque, mai disperarsi: sono pur sempre davanti alla Russia (138esima) e pure alle Filippine (139simo posto). Già le Filippine, paese saldamente nel campo "occidentale". Così come il Pakistan (150esimo) o l'Arabia Saudita (154esima) i quali stringono in una morsa di ferro la Bielorussia (152esima). Filippine, Pakistan, Arabia Saudita: libertà d'espressione e di stampa prossima a zero, ma tanti leali servigi resi in passato (e nel presente). Insomma, non sarebbe cortese andare a vedere troppo da vicino cosa succede a casa loro... Beh, mi fermo qui. Mi permetto però un consiglio: esprimiamo pure la giusta solidarietà con i giornalisti cubani. Ma risparmiamoci le filippiche contro "le dittature che calpestano i diritti dell'uomo". Purtroppo ci sono paesi che dittature non sono (o che non sono ritenuti tali) e che i diritti dell'uomo li mettono sotto le suole delle scarpe ogni giorno. In questo particolare momento storico, il nostro mondo (il mondo "occidentale") non é sul pulpito più adatto per fare delle prediche. Ciao a tutti!


marco83 - 06/02/2006 alle 15:52

In fatto di crescita tecnologica e commerciale la Cina sarà anche avanti, ma sui diritti umani e tutto ciò che abbia una parvenza di democrazia, credo che sia ancora indietro anni e anni luce! :no: Beccatevi questa... [b]Cina, giornalista ucciso da polizia Aveva pubblicato articolo non gradito[/b] [i]La Cina della censura torna a far parlare di sé. Il vicedirettore di un giornale della parte orientale del Paese è morto dopo essere stato pestato a sangue da un gruppo di poliziotti locali. La notizia è stata diffusa dai colleghi del "Taizhou Wanbao". Alle radici della tragedia ci sarebbe la pubblicazione di un articolo sulla tassazione dei motorini, contestato dalle forze dell'ordine locali. Ad ottobre Wu Xiangu, 42 anni, vicedirettore di Taizhou Wanbao, aveva pubblicato un articolo che accusava la polizia stradale di aver imposto una sovrattassa sulle patenti dei possessori di biciclette elettriche, per intascarsi il denaro in eccesso. All'uscita del giornale in edicola, un gruppo di poliziotti, circa 8 persone, aveva fatto irruzione nella redazione e picchiato a sangue Wu Xiangu. Il giornalista, ricoverato in ospedale in gravi condizioni, non lo ha più lasciato fino al 2 febbraio, quando è morto. "Non posso dire quali sono le ragioni della sua morte, posso solo dire che voglio una spiegazione", ha detto la moglie del giornalista. Intanto dopo la pubblicazione della notizia sulla stampa locale e su Internet, il capo della polizia di Taizhou Li Xiao Guo è stato licenziato, anche se nessuno è stato formalmente accusato per l'aggressione.[/i] tratto da tgcom.it :grr:


mbuffon - 06/02/2006 alle 21:36

Mamma Mia Se il 9 Aprile mettiamo la croce sbagliata:(...rischiamo pure noi? :Od:


WebmasterNSFC - 07/02/2006 alle 22:17

[quote][i]Originariamente inviato da mbuffon [/i] Mamma Mia Se il 9 Aprile mettiamo la croce sbagliata:(...rischiamo pure noi? :Od: [/quote] Sbaglieremo comunque... Solidarietà al cubano...ma in Cina son messi peggio...guardacaso gli ultimi baluardi di un sistema anti-democratico. W Internet e la libertà di scrivere quello che si pensa! :hippy:


marco83 - 07/02/2006 alle 23:15

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mbuffon [/i] Mamma Mia Se il 9 Aprile mettiamo la croce sbagliata:(...rischiamo pure noi? :Od: [/quote] Sbaglieremo comunque... Solidarietà al cubano...ma in Cina son messi peggio...guardacaso gli ultimi baluardi di un sistema anti-democratico. W Internet e la libertà di scrivere quello che si pensa! :hippy: [/quote] Vero, Andrea... ma vallo a dire ai musulmani, e poi vedi cosa (e soprattutto come) ti rispondono! :boh:


WebmasterNSFC - 07/02/2006 alle 23:20

Ma per me sono strumentalizzati pure loro...non penso che alcune vignette possano aver scatenato tutto questo odio, c'è qualcos'altro dietro che viene manovrato e fomentato...


Felice - 07/02/2006 alle 23:39

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Ma per me sono strumentalizzati pure loro...non penso che alcune vignette possano aver scatenato tutto questo odio, c'è qualcos'altro dietro che viene manovrato e fomentato... [/quote] Vediamo... Un paio di secoli di occupazione coloniale? Diversi decenni di umiliazioni continue? Sia quando si presentano come emigranti, sia nel contesto politico internazionale? La miseria diffusa a macchia d'olio tra la popolazione? Mantenuta e alimentata da regimi tirannici appoggiati dai governi occidentali? Già, Cuba e Cina ultimi baluardi di un sistama anti-democratico... Perché ultimi? Forse che Pakistan e Arabia Saudita, tanto per citare alcuni esempi, e sia ben chiaro, se ne possono fare altri, sono democrazie? Se ne parla meno, é vero. Ma questo non vuole forse dire che la "libera stampa" é pure libera di occultare i fatti che, per una ragione o per l'altra, non le interessa che siano troppo oggetto di dibattito?


WebmasterNSFC - 07/02/2006 alle 23:45

Forse dovevo aggiungere più famosi.


Morris - 08/02/2006 alle 22:24

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Io mi allineo a quanto detto da Davide, che riporto qui di seguito pari pari [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Solidarietà ai giornalisti cubani, solidarietà con chiunque combatta per l'unica autentica forma di democrazia, la cultura. Detto questo, puntate il dito sulla cartina, obbiettivo L'Avana, e poi date un occhio a quanto sta attorno: Haiti, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama...da quelle parti ai giornalisti scomodi non staccano la spina del telefono, gli infilano una pallottola in testa, e lo stesso accadeva a Cuba prima della rivoluzione. Non dico ciò per giustificare, ma per ricordare un po' di storia e di attualità. [/quote] e che condivido parola per parola. Di mio vorrei aggiungere qualche complemento di informazione e qualche commento. Cominciamo dal complemento di informazione. Reportères sans frontières pubblica annualmente una classifica dei vari paesi per quanto riguarda la libertà di informazione e di stampa. Quella del 2005 la trovate, con l'articolo corrispondente (in francese), al link: http://www.rsf.org/rubrique.php3?id_rubrique=549 Vi farà senza dubbio piacere scoprire che, in questa classifica (che comprende 167 paesi), l'Italia é 42esima, buon fanalino di coda in Europa. C'é da dire che (rispetto ad esempio al 2003) siamo in rimonta: siamo riusciti a scavalcare la Macedonia (43esima) e la Bolivia (45esima) che stavano davanti a noi. Magari con un po' di sforzo, l'anno prossimo riusciremo a doppiare il Costa Rica. Immagino che tutti sappiate a chi si deve dire grazie per queste eccellenti performances... Ma torniamo alla classifica. Chi si piazza al 44esimo posto, tra Macedonia e Bolivia? Sorpresa... gli Stati Uniti! E come mai? Beh, la ragione é la seguente: "Quelques démocraties occidentales ont reculé dans le classement 2005. Ainsi, les Etats-Unis (44e) ont perdu plus de vingt places, principalement en raison de l’incarcération de la reporter du New-York Times, Judith Miller, et de mesures judiciaires qui mettent à mal la protection du secret des sources." Bisogna poi dire che gli Stati Uniti figurano due volte nella classifica. Perché mai? Perché viene distinto quello che fanno a casa loro (che gli vale la classifica suddetta) e quello che fanno altrove. Per il comportamento fuori dalle loro frontiere, gli Stati Uniti si classificano al 137mo posto. Ohibò, che facciano delle cose che é meglio che non arrivino alle orecchie o sotto gli occhi della pubblica opinione? Comunque, mai disperarsi: sono pur sempre davanti alla Russia (138esima) e pure alle Filippine (139simo posto). Già le Filippine, paese saldamente nel campo "occidentale". Così come il Pakistan (150esimo) o l'Arabia Saudita (154esima) i quali stringono in una morsa di ferro la Bielorussia (152esima). Filippine, Pakistan, Arabia Saudita: libertà d'espressione e di stampa prossima a zero, ma tanti leali servigi resi in passato (e nel presente). Insomma, non sarebbe cortese andare a vedere troppo da vicino cosa succede a casa loro... Beh, mi fermo qui. Mi permetto però un consiglio: esprimiamo pure la giusta solidarietà con i giornalisti cubani. Ma risparmiamoci le filippiche contro "le dittature che calpestano i diritti dell'uomo". Purtroppo ci sono paesi che dittature non sono (o che non sono ritenuti tali) e che i diritti dell'uomo li mettono sotto le suole delle scarpe ogni giorno. In questo particolare momento storico, il nostro mondo (il mondo "occidentale") non é sul pulpito più adatto per fare delle prediche. Ciao a tutti! [/quote] Solidarietà certo, ma pure un mare di applausi all'estensore di questo intervento. Si tratta di Felice in quanto a nick, ma altrettanto Felice, come sempre, è il suo modo unico di rendere esplicito quel che ci passa sotto il naso e che non sappiamo distinguere. Chapeau! :clap::clap::clap:


WebmasterNSFC - 08/02/2006 alle 22:56

Non volevo fare nessuna "filippica", ci mancherebbe! Comunque sto sicuramente meglio io al quarantesimo posto che qualcuno in Cina o a Cuba al 160... Fortuna che da maggio le cose miglioreranno...


Vuelta Espana - 09/02/2006 alle 00:02

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Fortuna che da maggio le cose miglioreranno... [/quote] Sicuro? Io aspetterei a dirlo... :(


W00DST0CK76 - 09/02/2006 alle 01:05

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Ma per me sono strumentalizzati pure loro...non penso che alcune vignette possano aver scatenato tutto questo odio, c'è qualcos'altro dietro che viene manovrato e fomentato... [/quote] Sono d'accordissimo con te, non dobbiamo giudicare in base a delle considerazioni superficiali, io sono stato in diversi paesi arabi e non mi è sembrato di vedere tutto questo fanatismo, non possiamo giudicare 1 miliardo di persone sulla base delle scelleratezze compiute da una minoranza di fanatici. E' come se tutto il mondo, vedendo le proteste contro le Olimpiadi di Torino considerasse gli italiani come un popolo di facinorosi. Chi alza di più la voce attira sempre più attenzione su di se ma ciò non vuol dire che la sua voce sia quella di tutti. Facciamo molta attenzione perchè anche nel mondo cattolico si sta insinuando in modo sempre meno latente una pericolosa forma di integralismo che si manifesta con le continue ingerenze della Chiesa sulla politica allo scopo di rendere "reato" ciò che è "peccato". Queste interferenze, unite alle rivendicazioni su presunte identità da difendere non fanno altro che acuire lo scontro di civiltà. Quindi non critichiamo solo i musulmani e il loro scarso senso dell'umorismo ma facciamo anche noi un po di autocritica.


Felice - 10/10/2006 alle 15:04

Anna Politkovskaïa: purtroppo un'altra giornalista che paga il prezzo più alto in nome della libera espressione. Una profonda tristezza...


nino58 - 10/10/2006 alle 15:27

Più rabbia che tristezza.


Monsieur 40% - 10/10/2006 alle 15:29

Eravamo in macchina l'Admin, Pirata x sempre ed io, scendendo da Bologna, ed è sceso un momento di tristezza e di riflessionea al momento della diffusione della notizia alla radio. W la libertà di stampa. W la libertà.

 

[Modificato il 10/10/2006 alle 15:31 by Monsieur 40%]


violetta - 10/10/2006 alle 15:38

episodi come questi ci fanno riflettere su cosa voglia dire realmente la parola "Libertà" e su quanto siano fortunate, noi compresi, tutte le istituzioni nazionali che godono di questo privilegio "libertà di stampa, espressione, pensiero"