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Un'altra tragedia
Bahamut - 15/01/2006 alle 17:13

[i] Tragedia in russia: morti due campioni juniores della pista Due giovani campioni russi sono morti in un incidente automobilistico avvenuto in Russia lo scorso 8 gennaio. Alexander Gushchin (Campione europeo Madison juniores) ed Alexey Shiryaev (Campione del Mondo Madison juniores) erano a bordo di una vettura che procedeva ad alta velocità ed è finita contro un palo, non lontano dal Krylatskoe Velodrome. Per i due giovani pistard non c'è stato nulla da fare: sono morti sul colpo. [/i] By tuttobiciweb.it


Abruzzese - 15/01/2006 alle 17:55

Purtroppo le pagine di questo forum si tingono ancora una volta di immensa tristezza per l'accaduto.Condoglianze per questi poveri ragazzi di talento che sognavano un futuro radioso :gluglu: :^o^ :^o^


bauschan - 15/01/2006 alle 18:48

Mi dispiace tantissimo. Li ricordo bene, i dominatori dei campionati europei di Dalmine! Non mi sembra vero. I russi, gli imbattibili... gli invincibii...(così apparivano in quelle sere) non ci sono più! Condoglianze alla famiglia e alla nazionale russa. :(


Petacchi - 15/01/2006 alle 18:54

Condoglianze alle famiglie dei piccoli campioni


WebmasterNSFC - 16/01/2006 alle 08:41

Ero presente anch'io in quel di Dalmine quando la loro velocità sbaragliò la concorrenza...la stessa velocità che li ha portati via all'affetto delle loro famiglie :(


Monsieur 40% - 16/01/2006 alle 11:12

Sincere condoglianze... e sgomento per delle giovani vite spezzate...


Maracaibo - 16/01/2006 alle 11:24

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Ero presente anch'io in quel di Dalmine quando la loro velocità sbaragliò la concorrenza...la stessa velocità che li ha portati via all'affetto delle loro famiglie :( [/quote] La gara junior a Dalmine è stata la più spettacolare. Davvero una brutta notizia. Ho incontrato altre volte i due corridori, due talenti. Riposate in pace ragazzi


marco83 - 16/01/2006 alle 11:48

Accidenti, che sfiga... condoglianze anche da parte mia alle famiglie dei due giovani! :(


robby - 16/01/2006 alle 14:00

riposate in pace ragazzi!!:gluglu::gluglu::gluglu:


Cry - 16/01/2006 alle 16:20

:(:(:(:(:(:(:(:(:(


stellinaale - 17/01/2006 alle 16:54

in questi casi non servono troppe parole...mi dispiace.....:(


Radja - 17/01/2006 alle 17:50

:gluglu:


Abruzzese - 01/03/2006 alle 15:25

Purtroppo giunge la notizia di un nuovo decesso: "AMSTERDAM (Olanda), 1 marzo 2006 - Il ciclista olandese Arno Wallaard, professionista dal 2003, è morto ieri sera colpito da un malore dopo una sessione di allenamento. Lo ha fatto sapere la Federazione ciclistica del suo paese in un comunicato emesso oggi. Wallaard, che aveva 26 anni, "si è sentito male mentre era in macchina diretto a casa sua, nella città di Noordeloos, insieme a diversi compagni di squadra". La nota non specifica quali possano essere le cause della morte, ma spiega che ogni tentativo per rianimarlo si è rivelato inutile. Wallaard, che aveva conquistato il titolo olandese dilettanti nel 2001, è passato professionista due stagioni più tardi con la Quick Step. L'anno seguente, con la maglia della Axa, ha portato a casa 4 successi mentre nel 2005 ha vinto il Grand Prix Beckerich in Lussemburgo come indipendente (con i colori Bert Story-Piels). Quest'anno avrebbe corso con la formazione della Skil-Shimano. Sabato a Zwolle, dove inizierà la stagione olandese di ciclismo, ci sarà un minuto di silenzio. "Arno era così motivato, è stato bello poter lavorare con lui", ha detto Rudie Kemna, responsabile della squadra." (www.gazzetta.it) Senza parole:( solo tristezza :gluglu:


Abruzzese - 01/03/2006 alle 15:38

In aggiunta alla notizia riportata poco prima aggiungo che,tra l'altro,per il ciclismo olandese si tratta del secondo caso in meno di un mese dopo il decesso ad inizio febbraio di John Sulkers.


violetta - 01/03/2006 alle 16:15

stavo per postare anche io la notizia.........condoglianze ai suoi cari.:(:gruppo:


robby - 01/03/2006 alle 16:18

:gluglu: son senza parole


Vuelta Espana - 01/03/2006 alle 23:59

[quote][i]Originariamente inviato da Morglum in un thread doppione[/i] AMSTERDAM (Olanda), 1 marzo 2006 - Il ciclista olandese Arno Wallaard, professionista dal 2003, è morto ieri sera colpito da un malore dopo una sessione di allenamento. Lo ha fatto sapere la Federazione ciclistica del suo paese in un comunicato emesso oggi. Wallaard, che aveva 26 anni, "si è sentito male mentre era in macchina diretto a casa sua, nella città di Noordeloos, insieme a diversi compagni di squadra". La nota non specifica quali possano essere le cause della morte, ma spiega che ogni tentativo per rianimarlo si è rivelato inutile. Wallaard, che aveva conquistato il titolo olandese dilettanti nel 2001, è passato professionista due stagioni più tardi con la Quick Step. L'anno seguente, con la maglia della Axa, ha portato a casa 4 successi mentre nel 2005 ha vinto il Grand Prix Beckerich in Lussemburgo come indipendente (con i colori Bert Story-Piels). Quest'anno avrebbe corso con la formazione della Skil-Shimano. Sabato a Zwolle, dove inizierà la stagione olandese di ciclismo, ci sarà un minuto di silenzio. "Arno era così motivato, è stato bello poter lavorare con lui", ha detto Rudie Kemna, responsabile della squadra. Che dite? [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da laperla nello stesso thread [/i] Forse é meglio il silenzio.:( [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da DeLorean nello stesso thread[/i] ........ [/quote]


pedalando - 02/03/2006 alle 00:49

26 anni...... agghiacciante!


Mugugno - 02/03/2006 alle 09:11

assurdo...


Bahamut - 16/05/2006 alle 13:37

Stanotte un ragazzo di 17 anni che amava tanto il ciclismo ci ha lasciati...un tumore non gli ha permesso di vivere ancora... :(:( Ciao Ivan


Monsieur 40% - 16/05/2006 alle 13:38

Ciao Ivan.


robby - 16/05/2006 alle 13:40

un tumore a 17 anni deve essere una cosa tremenda.... ciao Ivan e un abbraccio ai familiari straziati dal dolore!!!!!!


super cunego - 18/05/2006 alle 14:08

PADOVANO IN LUTTO Due incidenti in Sicilia hanno provocato 5 morti. Tra questi tre ragazze padovane in uno schianto frontale con un camion, con loro anche l'autista dell'auto italo-argentino. Sempre in Sicilia è morta una signora (o signorina), passeggera dell' ex portiere dell'Inter ore all'Acireale Alex Cordaz, se non sbaglio sempre del padovano, rimasto ferito. :gluglu::gluglu::gluglu::gluglu::gluglu::gluglu::gluglu::gluglu:


Bahamut - 18/05/2006 alle 17:52

[quote][i]Originariamente inviato da super cunego [/i] PADOVANO IN LUTTO Due incidenti in Sicilia hanno provocato 5 morti. Tra questi tre ragazze padovane in uno schianto frontale con un camion, con loro anche l'autista dell'auto italo-argentino. Sempre in Sicilia è morta una signora (o signorina), passeggera dell' ex portiere dell'Inter ore all'Acireale Alex Cordaz, se non sbaglio sempre del padovano, rimasto ferito. :gluglu::gluglu::gluglu::gluglu::gluglu::gluglu::gluglu::gluglu: [/quote] ho letto stamattina sul giornale...:(


violetta - 18/05/2006 alle 20:51

Ivan.....un sincero abbraccio...


pedalando - 18/05/2006 alle 23:10

email letta a Tgiro (scritta come la ricordo): "sono la moglie di un uomo a cui e' stato trapiantato un cuore ricevuto da un ragazzo deceduto in bici. Mio marito ogni giorno lo onora allenandosi in bicicletta". ciao Ivan :^o^


laperla - 03/08/2006 alle 21:46

Dover portare questo thread in alto alla pagina mi rattriste, ma oggi é venuto a mancare un corridore juniores della Ausonia Csi Pescantina, il giovane Andrea Garonzi. Durante un allenamento con la squadra ieri mattina é stato travolto da una macchina. Le mie condoglianze alla sua famiglia, il DS DellaVedova e la società. :( Andrea, che tu possa pedalare fin dove sono gli Angeli!!!


panta2 - 03/08/2006 alle 21:57

[quote][i]Originariamente inviato da laperla [/i] Dover portare questo thread in alto alla pagina mi rattriste, ma oggi é venuto a mancare un corridore juniores della Ausonia Csi Pescantina, il giovane Andrea Garonzi. Durante un allenamento con la squadra ieri mattina é stato travolto da una macchina. Le mie condoglianze alla sua famiglia, il DS DellaVedova e la società. :( Andrea, che tu possa pedalare fin dove sono gli Angeli!!! [/quote] :(... Condoglianze alla famiglia...


Monsieur 40% - 03/08/2006 alle 22:02

Ciao. :(


super cunego - 04/08/2006 alle 00:19

:^o^:(:(condoglianze:(:(:^o^


violetta - 04/08/2006 alle 13:11

un sincero e caloroso abbraccio alla famiglia, che questo momento possa risultare meno difficile possibile.


Bahamut - 04/08/2006 alle 19:34

[quote][i]Originariamente inviato da laperla [/i] Dover portare questo thread in alto alla pagina mi rattriste, ma oggi é venuto a mancare un corridore juniores della Ausonia Csi Pescantina, il giovane Andrea Garonzi. Durante un allenamento con la squadra ieri mattina é stato travolto da una macchina. Le mie condoglianze alla sua famiglia, il DS DellaVedova e la società. :( Andrea, che tu possa pedalare fin dove sono gli Angeli!!! [/quote] :(:(:(


Monsieur 40% - 05/08/2006 alle 19:41

Andrea è grave ma sta ancora lottando (occhio alla parte in grassetto)!! :gruppo: ************* Incidente in allenamento: a 17 anni gravissimo Andrea Garonzi Verona - giovedì 3 agosto 2006 - Andrea Garonzi, 17enne veronese travolto ieri mattina mentre era in allenamento, è ancora ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale veronese di Borgo Trento. Il ragazzo, con un gruppo di nove corridori della Ausonia Csi Pescantina, si stava allenando lungo la Provinciale 4 tra Negrar e S.Ambrogio nel territorio di San Pietro in Cariano, quando è stato travolto da una Toyota Rav4. Il ragazzo era rimasto leggeremente attardato dal drappello di compagni di squadra per cercare di sistenare la borraccia, ha quindi perso l’equilibrio ed è finito sull’asfalto prima di essere travolto. Subito soccorso dai compagni di squadra e dal direttore sportivo Sandro Dalle Vedove che seguiva i ragazzi in ammiraglia, Andrea è stato trasportato in ospedale dov'è ricoverato in rianimazione per la gravità delle lesioni riportate. Andrea Garonzi frequenta il liceo ed è cresciuto tra le fila della Pololisportiva Bruno Giaga. [b]NOTA - Una nota di agenzia diffusa in giornata a metà pomeriggio e da noi pubblicata aveva annunciato la notizia più triste che tutti noi non vorremmo mai scrivere o leggere. Andrea sta ancora lottando tra la vita e la morte. Quindi incrociamo tutti le dita affinchè possa un giorno tornare in bici ad allenarsi con i compagni di squadra. Ci scusiamo per l'inesattezza a noi non reputabile.[/b] (fonte: ciclonews.it)


Monsieur 40% - 05/08/2006 alle 19:43

[b]Il dramma di Andrea Garonzi[/b] [quote][i]Originariamente inviato da pintocolorado [/i] Cari amici appassionati di Ciclismo, come si fa a sorridere in questi giorni? Andrea Garonzi, Junioresc di 17 anni in forza alla notissima società veronese Ausonia-Pescantina, mercoledì è stato investito da un'auto mentre si allenava. Le sue condizioni sono apparse subito disperate. Ora rischia la morte, la sua vita è appesa ad un filo quasi invisibile. Addirittura mi è giunta voce che non ce l'abbia fatta... Ora CHIEDO A TUTTI notizie su questo ragazzo! possibile che ogni sito internet sportivo sia sempre aggiornatissimo relativamnte agli ultimi casi di doping, ma se ne freghi di un ragazzo che a 17 anni sta morendo perchè amava la libertà e la bicicletta? Io sono un giovane giornalista parmigiano, da un anno seguo con amore e passione tutti i ragazzi che nella mia provincia sognano di diventare corridori. Voglio bene ad ognuno di loro (non sono tanti, purtroppo), vedo in essi una passione per la bici che li permette di andare oltre la fatica, oltre le critiche dell'uomo della strada contro questo sport meraviglioso... Per questo sto malissimo per il povero Andrea.. Non lo conoscevo, ma conoscevo di vista tanti suoi compagni (Bertolini, Guardini, Tedeschi, ecc). Andrea era, è, sarà sempre, un innamorato della bicicletta... Anche se lei gli ha giocato questo tiro mancino... Ora per favore aiutiamoci a sapere le sue condizioni in tempo reale, perchè questo merita mille volte più attenzione del testosterone di Landis o delle sparate di Simoni... Oggi c'è il Giro del Lazio, ricordiamoci di Andrea, che non chiedeva altro che poterselo guardare in tv per poi uscire e sognare di essere il campione che in realtà già era... Grazie anticipatamente a tutti Alberto [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da luke [/i] Carissimo Pinto, mi fa molto piacere ritrovarti, anche se le circostanze sono tristissime. L'ennesima notizia terribile di ciclisti vittime della strada... mi sono informato e, sul sito del giornale veronese 'L'Arena' di oggi parlano di ricovero in rianimazione e di condizioni disperate. Al momento non ci sono altre notizie. Se vuoi leggere l'articolo devi entrare nel sito http://www.larena.it cliccare in alto alla voce 'Cronaca'. Speriamo che ce la faccia e che possa tornare ad una vita normale. Ciao Luca [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da pintocolorado [/i] Ciao Luke... Anche a me fa piacere risentrirti.. come avrai notato, avevo abbandonato da un pezzo il mondo dei forum (a proposito, quello della Fondazione è ancora chiuso?)... Di acqua ne è passata sotto i ponti.. pra, pur essendo io giovanissimo, scrivo di ciclismo per il primo giornale della mia città...Sai, è come se sentissi di avere una missione da compiere. Ora seguo soprattutto i giovani, dalle mie parti ce ne sono pochi ma buoni, perchè credo che si debba ripartire da loro x dare credibilità allo sport che Marco mi ha insegnato ad amare. Inoltre, tra i professionisti non potrò mai trovarne uno che sostituisca il Pirata nel mio cuore... Le utlime cose successe (parlo di doping)mi hanno dato un senso di vuoto, ma poi mi son reso conto che le vere tragedie, i veri problemi, sono quelli che hanno colpito il povero Andrea Garonzi e la sua famiglia... Di cose da scrivere e da raccontare ne avrei tante, di ogni genere, ma non so se su internet esista ancora un luogo adatto per farlo.. un abbraccio Alberto [/quote]


falco46 - 06/08/2006 alle 02:11

condoglianze davvero...ke tristezza...:gluglu::^o^:^o^:^o^


pintocolorado - 11/08/2006 alle 21:11

Martedì Andrea Garonzi è morto.. Non ce l'ha fatta a vincere la sua battaglia per la vita, Questa volta Andrea ci ha staccati tutti, anche chi, come me, non lo conosceva, ma conosce bene la passione dei comprimari che amano talmente la bici da non curarsi della fatica bestiale fatta semplicemente per finire le corse, Andrea, come tutti i giovani che vogliono solo essere felici sulla bicicletta, era un grande. Ci ha staccati tutti, con un colpo di pedale beffardo, lasciandoci sui pedali, a guardare la ruota anteriore che gira e macina l'asfalto, soli. Con le nostre domande. A chiederci perchè un ragazzo di 17 anni deve lasciare tutto quel che aveva in questa vita per una dannata borraccia che gli ha fatto perdere l'equilibrio nel momento più sbagliato. Da un istante all'altro. I ragazzi dell'Ausonia solo un secondo prima erano felici, è bastato un batter di ciglia per mostrargli quanto sia difficile e cruda la vita. Non ha senso chiedersi "Perchè", Andrea qui non c'è più, è su, e sono certo che ci guardi dall'alto, ne sono convinto. Questo fatto mi ha scosso più di tante altre assurdità del mondo forse perchè da quest'anno vivo da giornalista-amico dei ciclisti (quasi miei coetanei) il mondo delle corse, soprattutto Juniores... Penso ai tanti amici che ho tra questi ragazzi, penso che Andrea era come loro, era uno di loro... Ratto, Ulissi, Magazzini, Balloni e il mio amico Malori domenica si giocheranno un mondiale. Andrea non avrebbe mai avuto questa opportunità, era felice di prendere la bici e andare, viaggiare, ridere, essere libero, faticare, vivere. Daniele, Diego, Enrico, Alfredo, Adriano, ricordatevi di Andrea mentre inseguirete il vostro sogno iridato, e vi renderete conto che sulla bici sarete in due... Alberto


panta2 - 11/08/2006 alle 21:16

[quote][i]Originariamente inviato da pintocolorado [/i] Martedì Andrea Garonzi è morto.. Non ce l'ha fatta a vincere la sua battaglia per la vita, Questa volta Andrea ci ha staccati tutti, anche chi, come me, non lo conosceva, ma conosce bene la passione dei comprimari che amano talmente la bici da non curarsi della fatica bestiale fatta semplicemente per finire le corse, Andrea, come tutti i giovani che vogliono solo essere felici sulla bicicletta, era un grande. Ci ha staccati tutti, con un colpo di pedale beffardo, lasciandoci sui pedali, a guardare la ruota anteriore che gira e macina l'asfalto, soli. Con le nostre domande. A chiederci perchè un ragazzo di 17 anni deve lasciare tutto quel che aveva in questa vita per una dannata borraccia che gli ha fatto perdere l'equilibrio nel momento più sbagliato. Da un istante all'altro. I ragazzi dell'Ausonia solo un secondo prima erano felici, è bastato un batter di ciglia per mostrargli quanto sia difficile e cruda la vita. Non ha senso chiedersi "Perchè", Andrea qui non c'è più, è su, e sono certo che ci guardi dall'alto, ne sono convinto. Questo fatto mi ha scosso più di tante altre assurdità del mondo forse perchè da quest'anno vivo da giornalista-amico dei ciclisti (quasi miei coetanei) il mondo delle corse, soprattutto Juniores... Penso ai tanti amici che ho tra questi ragazzi, penso che Andrea era come loro, era uno di loro... Ratto, Ulissi, Magazzini, Balloni e il mio amico Malori domenica si giocheranno un mondiale. Andrea non avrebbe mai avuto questa opportunità, era felice di prendere la bici e andare, viaggiare, ridere, essere libero, faticare, vivere. Daniele, Diego, Enrico, Alfredo, Adriano, ricordatevi di Andrea mentre inseguirete il vostro sogno iridato, e vi renderete conto che sulla bici sarete in due... Alberto [/quote] Poverino...:gluglu:...


falco46 - 12/08/2006 alle 02:26

:^o^:^o^mi dispiace, condogianze alla famiglia, ci guardera tutti da lassu!magari ora sta scalando 1 altra montagna, la + lunga, quellla del paradiso!!!ciao andrea sei stato 1 grande e lo sarai x sempre!:gluglu:


super cunego - 12/08/2006 alle 13:41

Non c'entra col ciclismo, ma sempre di tragedia si parla:(:( E' morto il 19 portiere juniores della squadra calcistica San Paolo, in un incidente automobilistico ove è deceduta assieme al calciatore Weverson Eron Maldonado la pallavolista Natàlia Lana Sena Manfrin. Feriti altri tre atleti. Condoglianze e buona fortuna ai feriti :^o^:^o^:(:( Fonte gazzetta

 

[Modificato il 12/08/2006 alle 14:05 by super cunego]


Monsieur 40% - 17/08/2006 alle 15:39

[b]Tragedia Landis: il suocero si è tolto la vita. Floyd sconvolto[/b] San Diego (Usa) - giovedì 17 agosto 2006 - Altra brutta tegola sulla vita di Floyd Landis dopo la positivotà al Giro e l’annunciata chousura della Phonak a fine stagione. Il suocero si è suicidato martedì. David Witt, 57enne patrigno della moglie del corridore, si è tolto la vita nel garage della sua casa di San Diego. Secondo quanto hanno reso noto le autorità della contea, Witt si è sparato un colpo alla tempia nella sua auto. Trasportato in ospedale, è morto 7 ore dopo il ricovero. A quanto pare, la tragedia non sarebbe collegata alle vicissitudini sportive di Landis, che rischia una squalifica di 2 anni per l'assunzione di testosterone. Secondo testimonianze di persone vicine alla famiglia, Witt era completamente assorbito dalla gestione di un ristorante all'inizio dell'anno. Witt era a Parigi quando Landis vinse il Tour e si erano conosciuti nel 1998, poco dopo l'arrivo del ciclista a San Diego. Proprio Witt aveva presentato la figlia Amber che sposò più tardi. “Landis è devastato dalla notizia della morte di David - ha detto Michael Henson, portavoce dello sportivo -. Si conoscevano da molto tempo. Spera che almeno adesso la sua vita privata sia rispettata in questo momento di grande dolore". (fonte: ciclonews.it) Condoglianze, Floyd.


falco46 - 18/08/2006 alle 14:52

condoglianze alla famiglia landis!:gluglu::^o^


omar - 23/08/2006 alle 19:21

23/08/2006 Lutto in casa Basso: è scomparso il papà di Micaela Aurelio Beretta, suocero di Ivan Basso, si e' spento oggi dopo lunga malattia. Beretta, 68 anni, gioielliere, soffriva da alcuni anni per una leucemia, e le le sue condizioni, apparse ultimamente in leggero miglioramento, erano peggiorate negli ultimi giorni. I funerali verranno celebrati venerdi' alle 15 nella chiesa parrocchiale di Cassano Magnago, paese di residenza del vincitore del Giro 2006. (fonte:tuttobiciweb.it)


sbrindolin - 23/08/2006 alle 19:28

L'ex dilettante Fabrizio Camiciottoli è deceduto l'altro ieri in seguito a un incidente stradale sulla Salerno-Reggio Calabria. Aveva 23 anni, abitava a Montevarchi (AR). Da dilettante aveva corso con la Casprini e con la Grassi.


annasci - 23/08/2006 alle 20:37

Riporto il testo di un quotidiano locale -------------------------------------------------------------------------- INCIDENTI STRADALI Motociclista 23enne muore sul tratto lucano dell'A3 Giovane di Montevarchi resta coinvolto in un incidente sull'A3 nel tratto tra Lauria nord e Lauria sud (Potenza). Il ragazzo perde il controllo della moto in galleria; muore all'ospedale di Lagonegro, dov'era stato trasportato Arezzo, 22 agosto 2006 - Non ce l'ha fatta Fabrizio Camiciottoli, il motociclista di 23 anni di Montevarchi (Arezzo) rimasto coinvolto in un incidente stradale nella galleria 'Serra Rotonda' dell' autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, nel tratto tra Lauria nord e Lauria sud (Potenza). Il ragazzo è morto nell'ospedale di Lagonegro, dov'era stato trasportato. Sembra che il ragazzo abbia perso il controllo del mezzo in galleria, per cause ancora da accertare. Soccorso dal personale del '118', il giovane è stato trasportato all' ospedale di Lagonegro (Potenza), dove e' morto. --------------------------------------------------------------------- MI dispiace, mi rattrista.


laperla - 23/08/2006 alle 20:43

:gluglu: Condoglianze alla sua famiglia......


panta2 - 23/08/2006 alle 21:10

Condoglianze alla famiglia:(...


sbrindolin - 23/08/2006 alle 21:20

Per chi abita in zona (Valdarno), il funerale di Fabrizio Camiciottoli sarà domani alle 15 a Montevarchi


whiterider11 - 29/08/2006 alle 23:22

[quote][i]Originariamente inviato da pintocolorado [/i] Martedì Andrea Garonzi è morto.. Non ce l'ha fatta a vincere la sua battaglia per la vita, Questa volta Andrea ci ha staccati tutti, anche chi, come me, non lo conosceva, ma conosce bene la passione dei comprimari che amano talmente la bici da non curarsi della fatica bestiale fatta semplicemente per finire le corse, Andrea, come tutti i giovani che vogliono solo essere felici sulla bicicletta, era un grande. Ci ha staccati tutti, con un colpo di pedale beffardo, lasciandoci sui pedali, a guardare la ruota anteriore che gira e macina l'asfalto, soli. Con le nostre domande. A chiederci perchè un ragazzo di 17 anni deve lasciare tutto quel che aveva in questa vita per una dannata borraccia che gli ha fatto perdere l'equilibrio nel momento più sbagliato. Da un istante all'altro. I ragazzi dell'Ausonia solo un secondo prima erano felici, è bastato un batter di ciglia per mostrargli quanto sia difficile e cruda la vita. Non ha senso chiedersi "Perchè", Andrea qui non c'è più, è su, e sono certo che ci guardi dall'alto, ne sono convinto. Questo fatto mi ha scosso più di tante altre assurdità del mondo forse perchè da quest'anno vivo da giornalista-amico dei ciclisti (quasi miei coetanei) il mondo delle corse, soprattutto Juniores... Penso ai tanti amici che ho tra questi ragazzi, penso che Andrea era come loro, era uno di loro... Ratto, Ulissi, Magazzini, Balloni e il mio amico Malori domenica si giocheranno un mondiale. Andrea non avrebbe mai avuto questa opportunità, era felice di prendere la bici e andare, viaggiare, ridere, essere libero, faticare, vivere. Daniele, Diego, Enrico, Alfredo, Adriano, ricordatevi di Andrea mentre inseguirete il vostro sogno iridato, e vi renderete conto che sulla bici sarete in due... Alberto [/quote] Questo ragazzo era un mio compagno.... anzi, un mio ex-compagno delle medie... erano passati 3 anni da quando non lo avevo visto e ho saputo della sua morte attraverso un dannatissimo telefono cellulare.... Era simpatico, intelligente... insomma un grande, e non meritava di morire... Per una settimana è stato in coma, e poi ha mollato. Non era un vincente come disse il suo allenatore, ma era un mio amico e questo mi basta. Avevo passato 3 anni della mia vita con lui, e anche lui, come noi tutti giovani, aveva un progetto per il futuro, o anche per quel pomeriggio stesso di quel maledetto 3 agosto.... Ma si vede che qualcuno, più potente di noi, stupidi umani ha deciso che la sua vita, la sua strada andava fino a li... doveva finire... La vita come sempre è ingiusta, e "prende" coloro che non meritano di morire, che sono innocenti e che hanno grandi sogni... Andrea sarà per me sempre un bel ricordo, e potrei mettermi adesso a scrivere centinaia di cose su di lui, ricordi o altro, ma è meglio che lasci perdere e guardi avanti.... anch'io come lui sono un 17-enne, e devo vedere di "godermi" al massimo questa possibilità che mi è stata offerta di proseguire, la mia vita, e sfruttare ogni piccola cosa... Questo è ciò che avevo da dire.... Alla prossima Andrea,e non addio, perchè tu sei e sarai sempre nei miei pensieri... e spero un giorno... lontano.. di incontrarti ancora.... Alla prossima amico mio.... Mihai Florea


Andrea_Web - 30/08/2006 alle 00:02

Condoglianze ad un Andrea da un Andrea, come lui comprimario di uno sport che amava. :^o^


Monsieur 40% - 30/08/2006 alle 01:16

[quote][i]Originariamente inviato da whiterider11 [/i] Non era un vincente come disse il suo allenatore, ma era un mio amico e questo mi basta.[/quote] Ti siamo vicini, Mihai. Di ogni persona a cui abbiamo voluto bene rimane una parte di lei, in noi, che continua a vivere. Spero tu sappia trovare il sorriso giusto per far continuare a splendere Andrea.


Monsieur 40% - 31/08/2006 alle 13:31

[b]Egitto, tragedia Abdelwahab[/b] Il difensore della nazionale, 22 anni, è morto dopo essere stato colpito da un malore durante l'allenamento dell'Al-Ahli. Soccorsi inutili, cause da stabilire Mohamed Abdelwahab: era nato l'1 ottobre '83. Mohamed Abdelwahab: era nato l'1 ottobre '83. IL CAIRO, 31 agosto 2006 - Tragedia in Egitto. Il 22enne nazionale egiziano Mohamed Abdelwahab, difensore che ha fatto parte della squadra vincitrice dell'ultima coppa d'Africa, ha avuto un collasso ed è poi morto stamattina mentre si stava allenando con i suoi compagni di club dell'Al-Ahli. La seduta era cominciata da 35 minuti, quando Abdelwahab, che avrebbe compiuto 23 anni ad ottobre, è crollato improvvisamente a terra. E' stato subito soccorso e trasportato in un ospedale della zona, dove però è arrivato già morto. Abdelwahab non disputava una partita ufficiale dal maggio scorso, a causa di una disputa contrattuale che opponeva l'Al-Ahli al club in cui aveva giocato in precedenza, l'Al Dafraa degli Emirati Arabi. Sul suo futuro calcistico avrebbe dovuto decidere la Fifa, in una riunione che era già stata fissata per il prossimo mese di ottobre. La notizia della scomparsa del giocatore ha provocato sconcerto e disperazione anche nella nazionale egiziana, che proprio in questi giorni si sta preparando alla partita contro il Burundi di sabato prossimo, valida per le qualificazioni alla coppa d'Africa. (fonte: gazzetta.it)


Laura Idril - 01/09/2006 alle 12:26

Moto contro Bici a Poncarale, due vittime (red.) Ancora sangue sulle strade bresciane nella giornata di ieri. Poco dopo le 18, a causa di un frontale tra una bici e una moto sulla Sp 22, la strada che collega Poncarale a Capriano, hanno perso la vita sia il ciclista che il centauro. Il primo è il 46enne Inerio Seretti di Castelmella, mentre alla guida della potente moto c'era Lorenzo Rossi, 34enne originario di Borgosatollo ma da tempo residente a Travagliato. A Causa del violentissimo impatto tra la bici e la Suzuky Gsx-R 750, il ciclista è spirato sul colpo, mentre il giovane a bordo della moto è spirato qualche minuto dopo l'arrivo dei soccorsi. Secondo la ricostruzione della Stradale il centauro avrebbe tagliato troppo una curva trovandosi davanti improvvisamente la bicicletta, la quale viaggiava a non più di 70 centimetri dal ciglio della strada. Non ci sono segni di frenata. Il corpo di Seretti è stato sbalzato ad una quindicina di metri dal luogo dell'impatto, mentre Rossi è stato trovato accanto alla moto che ha percorso ancora 60 metri prima di cadere nell'erba. fonte www.quibrescia.it


Andrea_Web - 04/09/2006 alle 15:39

[b]E' morto Steve Irwin il "Cacciatore di Coccodrilli"[/b] [quote]SYDNEY (Reuters) - Steve Irwin, l'eccentrico naturalista australiano che aveva raggiunto una fama internazionale per i suoi documentari, è stato ucciso dal pungiglione di un pesce velenoso mentre era in immersione nelle acque del nordest dell'Australia, hanno detto gli operatori del pronto soccorso e testimoni. "Steve è stato punto da una pastinaca al petto", ha detto un sommozzatore locale, Steve Edmonson, la cui barca si trovava al largo della Grande barriera corallina quando è avvenuto l'incidente. "E' morto probabilmente per un arresto cardiaco provocato dalla ferita", ha detto. La polizia e i responsabili del pronto soccorso hanno confermato più tardi che Irwin era morto e che la famiglia era stata avvisata. Irwin, di 44 anni, è stato ucciso mentre faceva un documentario non lontano da Port Douglas. Ha raggiunto la notorietà mondiale per i suoi filmati "estremi", ma ha fatto scandalo nel 2004 per avere tenuto in braccio la sua bambina di un anno mentre dava da mangiare ai coccodrilli nel suo zoo in Australia. Ha fatto oltre 50 documentari della serie "Il cacciatore di coccodrilli", che sono stati trasmessi dalla tv via cavo Animal Planet e hanno raggiunto una audience mondiale. [img]http://www.abc.net.au/reslib/200401/r14036_34134.jpg [/img][/quote]


lallo - 04/09/2006 alle 16:00

Un gran dispiacere. Un gran personaggio... Aveva un feeling pazzesco con gli animali.


cunego.91 - 04/09/2006 alle 16:40

Sentite condoglianze alle famiglie di questi giovani ciclisti!:gluglu::(:^o^:gluglu::(:^o^:gluglu::(:^o^ Al giorno d'oggi le strade non sono più sicure! Circa 6 anni fà Nicolò Dini,un atleta del gruppo sportivo Ponte Buggianese,ci ha lasciato in seguito ad uno scontro con un'auto che viaggiava a folle velocità! Proprio in sua memoria nello stadio comunale è stato costruito un anello di cemento per fare in modo che non succeda mai più e per dare un posto sicuro dove allenarsi a moltissimi bambini delle squadre locali!!!:^o^ NICO NON TI SCORDEREMO MAI!!!


panta2 - 04/09/2006 alle 20:31

Condoglianze...:(


Andrea_Web - 04/09/2006 alle 20:39

[b]Steve Irwin non c'è più[/b] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] Mi inserisco, spero non impropriamente, per informare che questa mattina è morto anche Steve Irwin. Per quelli che non hanno familiarità con il suo nome, Steve era quel simpatico "matto" che catturava coccodrilli, alligatori e serpenti velenosissimi a mani nude. Gli ero molto affezionato e non posso dimenticare il suo viso simpatico, aperto e leale, nonchè le tante ore di magnifico svago che ha regalato a tanti di noi, nel mondo intero. Steve è stato punto da una razza da qualche parte nei pressi della barriera corallina australiana: proprio lui, che ormai mi sembrava immortale. E' davvero un giorno nero. Alberto [/quote]


Monsieur 40% - 16/09/2006 alle 15:45

[b]Messico: auto travolge corridori, un morto e 9 feriti[/b] Città del Messico (Messico) - venerdì 15 settembre 2006 - Un morto e nove feriti, è questo il bilancio dell'incidente avvenuto in Messico dove un auto ha travolto un gruppo di corridori impegnati in allenamento nei pressi dello stadio di Chihuahua. Secondo la Federciclismo messicana, i corridori della "Universidad de Chihuahua" sono stati travolti da un veicolo mentre si allenavano all'altezza del 12. km della statale Chihuahua-Cuauhtemoc. L'uomo che ha perso la vita si chiamava Alfonso Cano e aveva 36 anni. I corridori si preparavano per partecipare alla Vuelta Internacional a Chihuahua che si svolgerà dal 10 al 15 ottobre. (fonte: ciclonews.it)


Dany & Fiory - 08/10/2006 alle 00:27

[quote][i]Originariamente inviato da whiterider11 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pintocolorado [/i] Martedì Andrea Garonzi è morto.. Non ce l'ha fatta a vincere la sua battaglia per la vita, Questa volta Andrea ci ha staccati tutti, anche chi, come me, non lo conosceva, ma conosce bene la passione dei comprimari che amano talmente la bici da non curarsi della fatica bestiale fatta semplicemente per finire le corse, Andrea, come tutti i giovani che vogliono solo essere felici sulla bicicletta, era un grande. Ci ha staccati tutti, con un colpo di pedale beffardo, lasciandoci sui pedali, a guardare la ruota anteriore che gira e macina l'asfalto, soli. Con le nostre domande. A chiederci perchè un ragazzo di 17 anni deve lasciare tutto quel che aveva in questa vita per una dannata borraccia che gli ha fatto perdere l'equilibrio nel momento più sbagliato. Da un istante all'altro. I ragazzi dell'Ausonia solo un secondo prima erano felici, è bastato un batter di ciglia per mostrargli quanto sia difficile e cruda la vita. Non ha senso chiedersi "Perchè", Andrea qui non c'è più, è su, e sono certo che ci guardi dall'alto, ne sono convinto. Questo fatto mi ha scosso più di tante altre assurdità del mondo forse perchè da quest'anno vivo da giornalista-amico dei ciclisti (quasi miei coetanei) il mondo delle corse, soprattutto Juniores... Penso ai tanti amici che ho tra questi ragazzi, penso che Andrea era come loro, era uno di loro... Ratto, Ulissi, Magazzini, Balloni e il mio amico Malori domenica si giocheranno un mondiale. Andrea non avrebbe mai avuto questa opportunità, era felice di prendere la bici e andare, viaggiare, ridere, essere libero, faticare, vivere. Daniele, Diego, Enrico, Alfredo, Adriano, ricordatevi di Andrea mentre inseguirete il vostro sogno iridato, e vi renderete conto che sulla bici sarete in due... Alberto [/quote] Questo ragazzo era un mio compagno.... anzi, un mio ex-compagno delle medie... erano passati 3 anni da quando non lo avevo visto e ho saputo della sua morte attraverso un dannatissimo telefono cellulare.... Era simpatico, intelligente... insomma un grande, e non meritava di morire... Per una settimana è stato in coma, e poi ha mollato. Non era un vincente come disse il suo allenatore, ma era un mio amico e questo mi basta. Avevo passato 3 anni della mia vita con lui, e anche lui, come noi tutti giovani, aveva un progetto per il futuro, o anche per quel pomeriggio stesso di quel maledetto 3 agosto.... Ma si vede che qualcuno, più potente di noi, stupidi umani ha deciso che la sua vita, la sua strada andava fino a li... doveva finire... La vita come sempre è ingiusta, e "prende" coloro che non meritano di morire, che sono innocenti e che hanno grandi sogni... Andrea sarà per me sempre un bel ricordo, e potrei mettermi adesso a scrivere centinaia di cose su di lui, ricordi o altro, ma è meglio che lasci perdere e guardi avanti.... anch'io come lui sono un 17-enne, e devo vedere di "godermi" al massimo questa possibilità che mi è stata offerta di proseguire, la mia vita, e sfruttare ogni piccola cosa... Questo è ciò che avevo da dire.... Alla prossima Andrea,e non addio, perchè tu sei e sarai sempre nei miei pensieri... e spero un giorno... lontano.. di incontrarti ancora.... Alla prossima amico mio.... Mihai Florea [/quote] Grazie Alberto e grazie Mihai!! Sono il padre di Andrea e voglio dirvi che avete scritto cose bellissime su Andrea. Era tutto quello che avete scritto: intelligente, simpatico, allegro, disponibile e soprattutto amava la bicicletta. Sì, è vero, era un comprimario, ma soprattutto era un grande passista e, come sanno tutti quelli che vanno in bicicletta, "chiudere i buchi" durante gare di 100 km, e farlo 3-4 volte per gara, vuol dire essere grandi, perché alla fine in questa stagione l'Ausonia ha vinto 15 gare e il merito va anche al mio Andrea. Andrea riposa a Lughezzano, paesino sulle colline vicino a Verona, perché lui amava la montagna e la sua ultima vacanza infatti l'ha fatta sulle Dolomiti. Il 26 luglio 2006 ha fatto i Quattro Passi: Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena....volava, e poi, cinque giorni dopo, ha continuato il suo volo. Il papà di Andrea, Daniele


laperla - 08/10/2006 alle 10:07

Daniele, le tue parole mi hanno toccato il cuore. ANDREA era veramente un ragazzo di tante qualità, non ho avuto il modo di conoscerlo personalmente ma abbiamo avuto l'occasione dove si é corso insieme. Non sarà MAI dimenticato. Tutto il nostro affetto a te e la tua famiglia. Vigili del Fuoco di Latina:^o^


faxnico - 08/10/2006 alle 12:56

In un'incidente stradale è morto ieri Miguel Sanabria, vincitore nel 1996 del Giro di Colombia e considerato di diritto, con le sue 18 partecipazioni alla stessa, uno dei corridori sudamericani più esperti in attività. Correva con la Lotería de Boyacá-Coordinadora. R.I.P. :( [img]http://media.eltiempo.com/deportes/ciclismo/noticias/IMAGEN/IMAGEN-3276703-2.jpg[/img]


enzonen - 17/10/2006 alle 19:14

E' morto ieri un giovane ciclista di soli 23 anni, a buja provincia di Udine. In 8 mesi quel terribile male ce lo ha portato via, era una promessa del ciclocross. Pace all'anima sua.


enzonen - 17/10/2006 alle 22:07

il suo nome è Jhonatan Tabotta


Monsieur 40% - 18/10/2006 alle 12:57

...


robby - 18/10/2006 alle 13:03

riposi in pace


Andrea_Web - 18/10/2006 alle 13:11

Mi dispiace tantissimo, ho anche corso assieme come avversario, condoglianze alla sua famiglia.


laperla - 28/10/2006 alle 12:46

[img]http://www.tuttobiciweb.it/cg/showimg.php?cod=1460&tp=n[/img] Un'altra tragedia, muore il giovane corridore esordiente Vincenzo Bastillo della Velo Club Raffele Marcoli di Turbigo in un incidente stradale, travolto da una macchina in sorpasso. Condoglianza alla famiglia Bastillo.... :gluglu::gluglu:::gluglu:


falco46 - 28/10/2006 alle 12:55

morto 1 ragazzo 15enne investito mentre era in bici da dei pazzi scalmanati, lil fatto è avvenuto a Giarre provincia di catania, o ad acireale, ad eso mi ssfugge!


barrylyndon - 28/10/2006 alle 12:57

[quote][i]Originariamente inviato da laperla [/i] [img]http://www.tuttobiciweb.it/cg/showimg.php?cod=1460&tp=n[/img] Un'altra tragedia, muore il giovane corridore esordiente Vincenzo Bastillo della Velo Club Raffele Marcoli di Turbigo in un incidente stradale, travolto da una macchina in sorpasso. Condoglianza alla famiglia Bastillo.... :gluglu::gluglu:::gluglu: [/quote] senza parole.che tristezza!!!!!!!


Monsieur 40% - 28/10/2006 alle 13:38

Ciao Vincenzo :^o^


Delfino - 28/10/2006 alle 14:20

Ciao Vincenzo e condoglianze alla famiglia


falco46 - 28/10/2006 alle 16:08

congoglianze...:^o^


Morris - 28/10/2006 alle 19:34

Sentite condoglianze alle famiglia. Si dice il destino: il ragazzino della foto postata da Laperla, correva per la Raffaele Marcoli "La Freccia di Turbigo", morto anche lui in un incidente stradale.


simone89 - 09/11/2006 alle 23:24

09/11/2006 E' morto a Pavia il farmacologo Gianmartino Benzi E' morto oggi a Pavia il professor Gianmartino Benzi, farmacologo di fama internazionale, molto conosciuto anche per il suo impegno nella lotta al doping nello sport. Benzi, che aveva 75 anni, era ricoverato da alcuni giorni alla clinica neurologica Casimiro Mondino di Pavia. Docente dal 1972 al Dipartimento di Fisiologia e scienze farmacologiche, Benzi e' stato anche componente della Commissione antidoping del Coni e dell'Amea, l'Agenzia europea per la valutazione dei farmaci. E' stato consulente del pubblico ministero Guariniello, del comitato nazionale per le biotecnologie e della Commissione scientifica antidoping. Si devono a lui i primi studi concreti sull'uso delle sostanze stupefacenti nello sport e le proposte per i Progetti di legge sul doping. www.tuttobiciweb.com Condoglianze a tutta la famiglia.....:^o^


Delfino - 10/11/2006 alle 10:04

[quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] 09/11/2006 E' morto a Pavia il farmacologo Gianmartino Benzi E' morto oggi a Pavia il professor Gianmartino Benzi, farmacologo di fama internazionale, molto conosciuto anche per il suo impegno nella lotta al doping nello sport. Benzi, che aveva 75 anni, era ricoverato da alcuni giorni alla clinica neurologica Casimiro Mondino di Pavia. Docente dal 1972 al Dipartimento di Fisiologia e scienze farmacologiche, Benzi e' stato anche componente della Commissione antidoping del Coni e dell'Amea, l'Agenzia europea per la valutazione dei farmaci. E' stato consulente del pubblico ministero Guariniello, del comitato nazionale per le biotecnologie e della Commissione scientifica antidoping. Si devono a lui i primi studi concreti sull'uso delle sostanze stupefacenti nello sport e le proposte per i Progetti di legge sul doping. www.tuttobiciweb.com Condoglianze a tutta la famiglia.....:^o^ [/quote] Confoglianze alla famiglia


bauschan - 26/11/2006 alle 11:12

[b]Muore Isaac Galvez (Caisse d'Epargne)[/b] [quote][i]Originariamente inviato da lozarpavel [/i] Dramma in pista questa notte a Gand. Nel corso dell'ultima prova della notte, infatti, una caduta ha coinvolto lo spagnolo Isaac Galvez. Le sue condizioni sono apparse subito gravi, il corridore è stato rianimato in pista ma è deceduto durante il trasporto all'ospedale a causa dei traumi riportati. La Sei Giorni di Gand è stata sospesa e non riprenderà. Galvez aveva 31 anni su pista aveva conquistato due titoli mondiali ma sapeva difendersi molto bene anche su strada: quest'anno con la maglia della Caisse d'Epargne aveva vinto tre corse. tuttobiciweb.com [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] :o Condoglianze alla famiglia. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] No....poveraccio...sono senza parole [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da lozarpavel [/i] E' una vera tragedia, Galvez un buon velocista che se ne va a 31 anni. Mah.........:gluglu::^o^ [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] Che dire..... :(:(:(:( è stata certamente un decisione di buon gusto da parte degli organizzatori della sei giorni di Gand quella di annullare la gara. Eccolo battere Erik Zabel a Criterium International 2005 [img]http://grahamwatson.com/gw/imagedocs.nsf/images/05critinterSt1/$file/13.jpg [/img] [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] Galvez era il corridore che scivolò per primo nel finale della tappa di San Donà di Piave del Giro del 2003. Subito dietro aveva Cipollini che finì a terra pure lui. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da bauschan [/i] Condoglianze sincere ai famigliari di Galvez per la tragedia che li ha colpiti :gruppo: [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Maracaibo [/i] Sono senza parole... Avevo parlato con lui alla sei giorni a Monaco due settimane fa, la prossima estate avrebbe dovuto partecipare alla Sei giorni di Fiorenzuola.... [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da faxnico [/i] Ma porca la miseria! :(:(:(:( Sentitissime condoglianze alla famiglia. Riguardo al riferimento di Facoltosi alla tappa di San Donà. Io quel giorno ero giusto dietro la transenna dove è scoppiato il (previsto) finimondo. La pericolosità di quella curva era a dir poco palese. "Ma che cacchio succede qua se cadono due gocce di pioggia?" (splendeva ancora un bel sole). Non l'avessi mai detto... quanto freddo ho patito... Ne conservavo comunque un bel ricordo, il quale puntualmente riaffiorava ogni volta che vedevo Galvez in azione. :( [/quote]


barrylyndon - 26/11/2006 alle 11:52

riposi in pace..


laperla - 26/11/2006 alle 12:10

Che triste notizia...... condoglianze alla sua famiglia!!!!:gluglu:


marcomln83 - 26/11/2006 alle 13:07

ciao isaac


omar - 26/11/2006 alle 13:11

Povero Isaac che notizia condoglianze:gruppo:


lozarpavel - 26/11/2006 alle 13:19

Qualcuno ha maggiori notizie sulla dinamica dell'incidente di Galvez?:gluglu:


Joy - 26/11/2006 alle 13:23

Che tristezza, certe notizie non vorrei mai leggerle. Poi se penso che un giorno prima li vedi correre, vivi...:( Condoglianze alla famiglia di cuore :^o^


omar - 26/11/2006 alle 13:25

[quote][i]Originariamente inviato da lozarpavel [/i] Qualcuno ha maggiori notizie sulla dinamica dell'incidente di Galvez?:gluglu: [/quote] Qui è spiegata un po la dinamica http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo_Piano/2006/11_Novembre/26/Galvez.shtml


pedalando - 26/11/2006 alle 13:37

che tristezza.


lozarpavel - 26/11/2006 alle 13:38

[quote][i]Originariamente inviato da omar [/i] [quote][i]Originariamente inviato da lozarpavel [/i] Qualcuno ha maggiori notizie sulla dinamica dell'incidente di Galvez?:gluglu: [/quote] Qui è spiegata un po la dinamica http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo_Piano/2006/11_Novembre/26/Galvez.shtml [/quote] Su un sito sportivo belga c'e' anche una foto di Galvez privo di coscienza, e da quanto ho visto non c'e' stata perdita di sangue. il sito e' hln.be:^o^


pedalando - 01/12/2006 alle 02:09

Poi ci si chiede perche' succedono certe tragedie.... http://www.repubblica.it/2006/11/motori/novembre-2006/camionista-ubriaco-7/camionista-ubriaco-7.html


Monsieur 40% - 15/12/2006 alle 00:58

[b]E’ morto Gianluigi Levorato, presidente del Coni del Veneto, grande amico del ciclismo[/b] - di Francesco Coppola Mestre (VE) - Si è spento, dopo lunga malattia, all’età di 50 anni, il presidente del Coni Veneto, Gianluigi Levorato. Ad annunciarlo, con una nota, è stato lo stesso Coni nella quale è rilevato che: "Con immensa tristezza annunciamo la prematura scomparsa del nostro stimato Presidente Dr. Gianluigi Levorato". “La notizia della scomparsa di Levorato - ha detto Raffaele Carlesso, presidente del C.R. Veneto - ci ha profondamente colpiti. Era un uomo animato dalla grande passione per lo sport, impegnato nel portare rinnovamento e trasformazioni all' interno del Coni”. “Levorato - ha concluso Carlesso - era uno che riusciva a fare le cose per bene ed il mondo dello sport perde un grande personaggio”. Levorato, che viveva a Mestre ed era stato anche presidente del Coni veneziano, proveniva da una delle società ciclistiche più famose e gloriose d'Italia, l'Unione Sportiva Fausto Coppi Gazzera di Mestre della quale era stato anche vice presidente. In gioventù Levorato aveva praticato diversi sport, tra i quali il pugilato. I funerali si svolgeranno sabato 16 dicembre, alle ore 9, a Mestre presso il Duomo San Lorenzo di Piazza Ferretto. La notizia della prematura scomparsa del presidente del Coni Veneto ha profondamente colpito gli ambienti sportivi e soprattutto quanti lo conoscevano ed avevano potuto apprezzare le sue straordinarie qualità. “Lo ricordo - ha detto Bruno Carraro, componente dell'Associazione Azzurri d'Italia e del direttivo Fondazione Madonna del Ghisallo - con grande rimpianto. Era il presidente di tutti; un amico sempre interessato ad ogni attività sportiva e pronto a dispensare a tutti una buona parola. Lo sport veneto ha perso un uomo davvero straordinario”. “Levorato lascia un grande vuoto - ha osservato Fabrizio Olia, presidente della Federciclismo veneziana - ed un grande dolore in tutti noi. La sua scomparsa mi ha lasciato una grande amarezza perché era buono e giusto. Era un bravo marito ed un gravo papà. Possedeva una volontà di ferro. Un grande uomo che amava il prossimo". “La notizia della scomparsa di Gianluigi - ha detto Renato Marin, presidente della Coppi Gazzera - è stata un duro colpo per tutti perché era una persona sensibilissima, disponibile con tutti e necessaria alla crescita dello sport. Di lui ricordo la non comune serenità d'animo ed il grande carattere". Gianluigi Levorato era nato a Venezia il 14 ottobre del 1956. Sposato con Silvia due figli maschi Alvise e Ludovico di 12 e 15 anni, abitava e lavorava a Mestre dove svolgeva la professione di Dottore Commercialista e Revisore Contabile, dopo la laurea conseguita con il massimo dei voti a Cà Foscari di Venezia. Nel 1988 aveva conseguito l’abilitazione per l’insegnamento delle Discipline Economiche e Aziendali e delle Discipline Giuridiche, svolgendo poi l’attività di insegnante per due anni presso l’Università di Udine. Ma la sua vita è sempre stata legata al mondo dello sport, prima come agonista con la partecipazione a molte gare di rally sia italiane che internazionali, poi come dirigente di importanti società dove ha ricoperto molte cariche. Queste le principali: presidente dal 1989 al 2004 dell’Union Boxe Mestre (attualmente era il Presidente Onorario) e nello stesso sport è stato presidente per sei anni del Comitato Regionale del Veneto e Trentino Alto Adige della Federpugilato. Dal 1997 al 1999 Vice-Presidente della società ciclistica Fausto Coppi di Gazzera. Nel 1993 l’ingresso nel Coni di Venezia. Prima come componente di Giunta (per due mandati) in seguito ha ricoperto la carica di Vice Presidente, divenendone poi Presidente nel quadriennio 2000/2004. Da marzo 2005 era presidente del Coni regionale del Veneto e a Roma ricopriva anche la carica di rappresentante dei presidenti dei Coni regionali del Nord Italia. Sempre nel 2005 aveva ricevuto due importanti titoli: Cavaliere della Repubblica e, in ambito sportivo, la Stella d’Oro al Merito Sportivo. (fonte: federciclismo.it)


laperla - 16/12/2006 alle 09:36

E' morto il 19enne Scott Peoples , promettente corridore Australiano, investito da una macchina durante gli allenamenti 1l 15 dicembre. Condoglianze alla famignlia.:gluglu::gluglu::gluglu:


Delfino - 16/12/2006 alle 11:16

[quote][i]Originariamente inviato da laperla [/i] E' morto il 19enne Scott Peoples , promettente corridore Australiano, investito da una macchina durante gli allenamenti 1l 15 dicembre. Condoglianze alla famignlia.:gluglu::gluglu::gluglu: [/quote] Condoglianze alla famiglia


Morris - 16/12/2006 alle 17:53

Condoglianze alle famiglie coinvolte nelle tragedie citate sopra. Vorrei aggiuungere una medesima partecipazione verso le famiglie dei due giovani calciatori della Juventus, Riccardo Neri, portiere, e Alessio Ferramosca, centrocampista, entrambi di 17 anni, annegati ieri pomeriggio all'interno del centro sportivo di Vinovo, cercando di recuperare un pallone. Una tragedia che ha del paradossale.


nino58 - 16/12/2006 alle 18:01

Mi associo alle condoglianze espresse un po' da tutti. La tragedia dell'annegamento dei due ragazzi ripropone un argomento importante: quello delle responsabilità degli adulti nell'affidamento di minori; non so se è esatta l'informazione di stamattina secondo cui l'assenza dei due ragazzi è stata notata solo alla chiusura serale degli spogliatoi. Spero che così non sia stato.


falco46 - 16/12/2006 alle 19:21

condoglianza mi spiace davvero, kissa se avessero avuto le potenzialità x diventare die campioni...


Monsieur 40% - 22/12/2006 alle 15:44

[b]Iraq's cycling coach killed[/b] The body of Iraq's Olympic cycling coach was identified two days after he was kidnapped at gunpoint him from his home this week. The murder marks another casualty in the violence in Iraq that has recently affected several sports figures, officials said. 48-year-old Mahoud Ahmed Fulayih had just returned from the Asian Games held in Doha, Qatar, where the Iraqi team had competed. The murder of the Iraqi coach is the one of eight documented incidents since July involving violence in the form of threats, kidnappings, or assassinations against sports figures. This summer a raid on a sports conference in Baghdad resulted in the kidnapping of the chairman of the National Olympic Committee and at least 30 other officials. According to the Associated Press, the group is still being held. Hussein al-Amidi, the Acting Secretary General of Iraq's National Olympic Committee announced the death of the cycling coach, and expressed his frustration with the recent events to the AP, saying, "We lost another one; he is not a politician and has no link with any party. It looks like no one is excluded from the violence." (fonte: cyclingnews.com)


super cunego - 23/12/2006 alle 13:43

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Condoglianze alle famiglie coinvolte nelle tragedie citate sopra. Vorrei aggiuungere una medesima partecipazione verso le famiglie dei due giovani calciatori della Juventus, Riccardo Neri, portiere, e Alessio Ferramosca, centrocampista, entrambi di 17 anni, annegati ieri pomeriggio all'interno del centro sportivo di Vinovo, cercando di recuperare un pallone. Una tragedia che ha del paradossale. [/quote] Nemmeno 17, almeno uno dei due...doveva compierli a giorni se non ho capito male...:gluglu:


Maracaibo - 16/01/2007 alle 13:09

Non so se qualcuno ne aveva già parlato. Su un sito internet (www.cittaoggiweb.it) ho trovato questa notizia, l'incidente è accaduto il 30 novembre 2006 e un amico mi ha detto che si tratta del corridore della Tenax... Qualcuno ha sentito qualcosa? [b]Muore, i genitori donano gli organi [/b] [i]L’ex Statale 11, ancora una volta, è stata la protagonista di un gravissimo incidente, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, poco prima delle 2 del mattino. Una Corvette Chevrolet, condotta da Gianluca Dal Cin, 27enne padovano ma domiciliato a Magenta, arrivato a Corbetta, nei pressi del supermercato “Esselunga”, ha perso il controllo dell’auto. Un’ambulanza della Croce Bianca di Magenta lo ha trasportato al Civile di Legnano. Le sue condizioni erano gravissime e ieri è morto. I genitori hanno autorizzato la donazione degli organi. Illeso l’altro occupante della macchina. [/i]


david 724 - 16/01/2007 alle 19:29

[quote][i]Originariamente inviato da Bahamut [/i] [i] Tragedia in russia: morti due campioni juniores della pista Due giovani campioni russi sono morti in un incidente automobilistico avvenuto in Russia lo scorso 8 gennaio. Alexander Gushchin (Campione europeo Madison juniores) ed Alexey Shiryaev (Campione del Mondo Madison juniores) erano a bordo di una vettura che procedeva ad alta velocità ed è finita contro un palo, non lontano dal Krylatskoe Velodrome. Per i due giovani pistard non c'è stato nulla da fare: sono morti sul colpo. [/i] By tuttobiciweb.it [/quote] dispiace, condoglianze alla famiglia


Andrea_Web - 16/01/2007 alle 20:24

[quote][i]Originariamente inviato da david 724 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bahamut [/i] [i] Tragedia in russia: morti due campioni juniores della pista Due giovani campioni russi sono morti in un incidente automobilistico avvenuto in Russia lo scorso 8 gennaio. Alexander Gushchin (Campione europeo Madison juniores) ed Alexey Shiryaev (Campione del Mondo Madison juniores) erano a bordo di una vettura che procedeva ad alta velocità ed è finita contro un palo, non lontano dal Krylatskoe Velodrome. Per i due giovani pistard non c'è stato nulla da fare: sono morti sul colpo. [/i] By tuttobiciweb.it [/quote] dispiace, condoglianze alla famiglia [/quote] Vorrei farti notare che è tristemente successo lo scorso gennaio... :boh:


itammb - 20/01/2007 alle 05:46

TREVIGLIO Angelo Conti, 42 anni, ciclista amatoriale, è stato travolto da un’auto a Villa d’Almè INVESTITO, MUORE TRE GIORNI DOPO Donati gli organi. La moglie: «Perdo un marito straordinario che mi lascia due figli splendidi» Treviglio È morto mercoledì, dopo tre giorni di agonia, il ciclista investito da un’auto domenica mattina a Villa d’Almè mentre si allenava. Angelo Conti, 42 anni, operaio alla «Farchemia», residente alle «Battaglie» in via Bergamo 83, è spirato nel Reparto di ... Pensare che Venerdì scorso in sede sociale scambiavamo due chiacchiere....e sabato ci siamo incrociati in bici e salutati.....


53.11 - 20/01/2007 alle 08:04

[quote][i]Originariamente inviato da itammb [/i] TREVIGLIO Angelo Conti, 42 anni, ciclista amatoriale, è stato travolto da un’auto a Villa d’Almè INVESTITO, MUORE TRE GIORNI DOPO Donati gli organi. La moglie: «Perdo un marito straordinario che mi lascia due figli splendidi» Treviglio È morto mercoledì, dopo tre giorni di agonia, il ciclista investito da un’auto domenica mattina a Villa d’Almè mentre si allenava. Angelo Conti, 42 anni, operaio alla «Farchemia», residente alle «Battaglie» in via Bergamo 83, è spirato nel Reparto di ... Pensare che Venerdì scorso in sede sociale scambiavamo due chiacchiere....e sabato ci siamo incrociati in bici e salutati..... [/quote] Un abbraccio solidale a te Itammb e condoglianze alla famiglia del povero ciclista.... è proprio vero, siamo tutti in mezzo a una strada!!!!


pedalando - 20/01/2007 alle 12:05

che tristezza. :^o^


bauschan - 20/01/2007 alle 12:39

Non ce l'ha fatta... :( :( Le mie più sincere condoglianze alla sua famiglia :gruppo:


itammb - 20/01/2007 alle 13:43

Oggi siamo usciti in gruppo è stato bruttissimo...ogni due minuti: ...."stiamo attenti mi raccomando", "...tu frenaaaa..." Ci siamo fermati anche quando la macchina in senso opposto era a 300 metri di distanza..... Io non c'è lo fatta più e mi sono messo in coda per non sentirli più.... [b]La moglie di Angelo in ricordo del marito prenderà il via alla nove colli....anche se farà pochissimi km....[/b]


Subsonico - 20/01/2007 alle 15:04

[quote][i]Originariamente inviato da itammb [/i] Oggi siamo usciti in gruppo è stato bruttissimo...ogni due minuti: ...."stiamo attenti mi raccomando", "...tu frenaaaa..." Ci siamo fermati anche quando la macchina in senso opposto era a 300 metri di distanza..... Io non c'è lo fatta più e mi sono messo in coda per non sentirli più.... [b]La moglie di Angelo in ricordo del marito prenderà il via alla nove colli....anche se farà pochissimi km....[/b] [/quote] Che bello...povera donna. :gluglu:


laperla - 20/01/2007 alle 19:55

Un abbraccio forte a Davide Viganò e la sua famiglia per la scomparsa improviso del padre....:(:(:(


pupazzo82 - 20/01/2007 alle 22:20

il fratello di Davide, Davide stesso e la famiglia ringraziano per il grande affetto ricevuto in questi giorni bui dal mondo di questo fantastico sport. GRAZIE A TUTTI


Monsieur 40% - 21/01/2007 alle 02:37

Condoglianze a itammb per la scomparsa dell'amico, ed un abbraccio fortissimo a pupazzo82 e a tutta la sua famiglia per la perdita del papà. Altre parole sarebbero retoriche: dopo lo sfogo, provate a reagire. :gruppo:


ProfRoubaix - 21/01/2007 alle 09:38

Itammb, un abbraccio :gruppo: E poi, ma non ora, di questo bisognerebbe parlare, prima o poi. [quote][i]Originariamente inviato da itammb [/i] Oggi siamo usciti in gruppo ....[/quote]


laperla - 16/02/2007 alle 23:02

Alexandre Morin, un giovane ciclista Canadese di Quebèc, é disperso da mercoledì, dopo un'uscita a fare jogging. Si suppone che il giovane sia stato investito da una macchina é ora sepolto dalla neve. Speriamo tanto che non sia così. A lui e la sua famiglia vanno le mie preghiere.:(


laperla - 17/02/2007 alle 12:40

Ancora un incidente sulle strade Australiane, con circostanze veramente strane ed assurde. Il corridore Australino Under 23 Matt Rex dopo aver festeggiato il suo 22° compleanno insieme ai suoi compagni di squadra del Stuart O'Grady Development Team, tornava a casa in bici con un compagno. L'ironia della sorte é che é stato investito da Chris Jongewaard, campione Australiano MTB, che era stato a festeggiare con loro. Un compleanno finito in tragedia, ora Matt é in ospedale in coma farmacalogico per le ferite portate alla testa, le sue condizioni sono stabili, ma non é ancora fuori pericolo. Sul luogo é stato effetuato il test per verificare se Jongewaard fosse bevuto. Il nostro corridore Austrliano Christos Winter mi ha dato queste'nformazione, ed insieme alla sua squadra sono andati in Ospedale. I dottori hanno solo detto che non potrà più correre in bici. Un augurio a Matt...... [img]http://www.unisa.edu.au/tdu/team/2005/images/rex_prof.jpg[/img]

 

[Modificato il 17/02/2007 alle 12:47 by laperla]


Vuelta Espana - 17/02/2007 alle 13:31

Ma è allucinante...è quasi incredibile, assurdo...un grossissimo in bocca al lupo a Matt, tieni duro... :(


Abruzzese - 18/02/2007 alle 01:40

Maledettamente incredibile :( Speriamo che possa riprendersi,tanti auguri


Monsieur 40% - 28/02/2007 alle 16:46

[b]Si è spento Gian Pietro Mapelli, l'«angelo» di Ivan Basso[/b] Ha fatto appena tempo a vederlo, a sentirne la voce, e poi si sono salutati: come si fa tra grandi amici. Nella tarda mattinata di oggi, si è spento dopo una lunga malattia, Gian Pietro Mapelli, l’allenatore di Ivan Basso. Si erano conosciuti una ventina di anni fa quando Ivan era appena un ragazzino, una promessa. Da quando Ivan era diventato professionista Mapelli era diventato un discreto «angelo custode», il punto di riferimento del campione di Cassano Magnago: quando c’era da fare «dietro moto», Mapelli rispondeva sempre presente. «L'ha fatto con gioia fino all'ultimo, fin quando ha potuto», ricorda la signora Mimma, la moglie di Piero, come veniva affettuosamente chiamato in famiglia. Discreto, buono, disponibile come pochi, soprattutto malato fino all’ultimo di “bassite”. Ivan, tornato ieri sera dalla California, questa mattina ha fatto appena in tempo a vederlo per il saluto più straziante e doloroso. I funerali si terranno sabato mattina alle ore 10 a Cassano Magnago. Alla signora Mimma e ai figli l’abbraccio più sincero dalla redazione di tuttobiciweb.it. (fonte: tuttobiciweb.it) Condoglianze. :^o^


miky70 - 28/02/2007 alle 16:56

Mi unisco alla commozione di quanti partecipano al dolore della famiglia. Oggi è un giorno molto triste anche per la mia città :gluglu:


Monsieur 40% - 28/02/2007 alle 16:59

Era stato direttore di Corriere dello Sport-Stadio [b]E' morto Giorgio Tosatti[/b] [i]Si è spento l'opinionista che per anni sul Corriere della Sera e in Rai ha raccontato il calcio agli italiani[/i] ROMA - Giorgio Tosatti, ex direttore del Corriere dello sport-Stadio ed expresidente dell'Ussi, è morto oggi a Roma. Per anni è stato il commentatore di calcio del Corriere della Sera e della Rai: con le sue opinioni e e i suoi commenti, era diventato uno dei simboli del giornalismo sportivo italiano. MORTO A PAVIA - Tosatti è morto a Pavia, dove era stato sottoposto a un trapianto di cuore lo scorso ottobre, al Policlinico San Matteo, dall'equipe diretta dal professor Mario Viganò. Nell'ultimo mese però delle complicazioni lo avevano costretto a rientrare in ospedale 28 febbraio 2007 (fonte: corriere.it)


laperla - 28/02/2007 alle 17:14

Mi dispiace tantissimo!!:gluglu: Condoglianze alla sua famiglia


ozzyno - 28/02/2007 alle 17:28

Addio Giorgio.............complimenti per tutto quello che hai fatto :clap::clap:


Monsieur 40% - 28/02/2007 alle 17:36

[quote][i]Originariamente inviato da ozzyno [/i] Addio Giorgio.............complimenti per tutto quello che hai fatto :clap::clap: [/quote] Oddio... per tutto-tutto non direi, visto che qualche intercettazione di Calciopoli riguardava anche il figlio del grande giornalista morto col Grande Torino sull'aereo che rovinò contro la basilica di Superga.


Cascata del Toce - 28/02/2007 alle 17:49

Le sentitissime condoglianze alla famiglia..per uno dei maestri della stampa italiana...


violetta - 28/02/2007 alle 18:15

in un momento di dolore un sincero abbraccio alla sua famiglia.


miky70 - 28/02/2007 alle 19:33

Uno dei pochi giornalisti sportivi che ho seguito in televisione che non amava urlare e sbraitare ed era chiaro e breve nei suoi monologhi sull'analisi delle domeniche del calcio. Mi unisco alle condoglianze.


Andrea Innsbruck - 28/02/2007 alle 19:47

condoglianze alla famiglia di Tosatti anche da parte mia


lolloso - 15/03/2007 alle 13:38

non sapevo dove metterlo, non è una tragedia ma è comunque un episodio increscioso Podista mette una taglia su ciclista L'incontro troppo ravvicinato è accaduto domenica su un sentiero della Valtellina. Pronti mille euro per chi segnala il biker che si è fatto strada a suon di legnate... - È stato preso a legnate da un ciclista mentre faceva jogging lungo un frequentatissimo sentiero della Valtellina: ora mette una taglia da mille euro destinati "a chi saprà darmi indicazioni per rintracciarlo". È accaduto nella mattinata di domenica ad Alessandro Martino, 32enne titolare di un bar del centro di Sondrio. Al giovane sono stati diagnosticati al pronto soccorso dieci di giorni di prognosi e dice di essere intenzionato a presentare formale denuncia entro la fine della settimana. "Nei prossimi giorni mi recherò in Questura perché voglio che quel pazzo energumeno sia messo nelle condizioni di non nuocere". L'aggressore sarebbe un uomo sui 45 anni: secondo il racconto della vittima probabilmente si tratta di un ciclista che esercita a livello agonistico lo sport. "Erano le 10.30 e stavo correndo nel tratto di sentiero che passa a fianco del campo da golf di Caiolo, verso la Bassa Valle, quando l'ho visto arrivare in sella a una mountain bike. Era vestito con un completo tecnico e pieno di sponsorizzazioni". Sempre stando al racconto del barman "già da lontano lo sentivo inveire contro di me perché mi togliessi di mezzo. Una richiesta accompagnata da una raffica di insulti. Quando ci siamo trovati faccia a faccia, era fuori di sè. L'ho mandato a quel paese e ho continuato il mio allenamento". D'improvviso ecco la legnata in testa e una randellata sulla schiena "con un bastone bello grosso". Dopo l'aggressione, il ciclista è risalito in sella e si è allontanato velocemente. gazzetta.it


criab - 15/03/2007 alle 16:50

[quote][i]Originariamente inviato da lolloso [/i] D'improvviso ecco la legnata in testa e una randellata sulla schiena "con un bastone bello grosso". Dopo l'aggressione, il ciclista è risalito in sella e si è allontanato velocemente. gazzetta.it [/quote] Che uomo di merda :mad:


laperla - 31/03/2007 alle 18:44

TRAVOLTO IN BICI,MUORE UN 16ENNE, Valerio Rossella.....:( Il Cycling Team Vigili del Fuoco di Latina porge le condoglianze alla famiglia Rosella per la tragica perdita del loro figlio "Valerio". Abbiamo avuto il piacere di avere con noi "Valerio" da 1° anno allievo, un ragazzo solare ed amante delle due ruote. Noi tutti della società ci stringiamo attorno alla famiglia Rosella in questo momento triste, e alla società GS Pedale Apriliano. Ciao Valerio :^o^


super cunego - 31/03/2007 alle 18:51

[quote][i]Originariamente inviato da lolloso [/i] non sapevo dove metterlo, non è una tragedia ma è comunque un episodio increscioso Podista mette una taglia su ciclista L'incontro troppo ravvicinato è accaduto domenica su un sentiero della Valtellina. Pronti mille euro per chi segnala il biker che si è fatto strada a suon di legnate... - È stato preso a legnate da un ciclista mentre faceva jogging lungo un frequentatissimo sentiero della Valtellina: ora mette una taglia da mille euro destinati "a chi saprà darmi indicazioni per rintracciarlo". È accaduto nella mattinata di domenica ad Alessandro Martino, 32enne titolare di un bar del centro di Sondrio. Al giovane sono stati diagnosticati al pronto soccorso dieci di giorni di prognosi e dice di essere intenzionato a presentare formale denuncia entro la fine della settimana. "Nei prossimi giorni mi recherò in Questura perché voglio che quel pazzo energumeno sia messo nelle condizioni di non nuocere". L'aggressore sarebbe un uomo sui 45 anni: secondo il racconto della vittima probabilmente si tratta di un ciclista che esercita a livello agonistico lo sport. "Erano le 10.30 e stavo correndo nel tratto di sentiero che passa a fianco del campo da golf di Caiolo, verso la Bassa Valle, quando l'ho visto arrivare in sella a una mountain bike. Era vestito con un completo tecnico e pieno di sponsorizzazioni". Sempre stando al racconto del barman "già da lontano lo sentivo inveire contro di me perché mi togliessi di mezzo. Una richiesta accompagnata da una raffica di insulti. Quando ci siamo trovati faccia a faccia, era fuori di sè. L'ho mandato a quel paese e ho continuato il mio allenamento". D'improvviso ecco la legnata in testa e una randellata sulla schiena "con un bastone bello grosso". Dopo l'aggressione, il ciclista è risalito in sella e si è allontanato velocemente. gazzetta.it [/quote] Ma questo s'è fumato il cervello...ci fosse anche un motivo (non giustificazione), così perchè gli andava, dovessi io menare ogni volta che mi viene voglia... Oggi è morto l'ex presidente del Siena Calcio, Paolo De Luca, proprio ieri aveva ufficializzato la vendità della società che già da 15 giorni era sotto altre mani. L'ex presidente soffriva di una malattia terminale (non so che malattia, anche se ritengo possa essere cancro). Condoglianze alla famiglia.:^o^


Laura Idril - 31/03/2007 alle 21:35

Condoglianze per la famiglia di Valerio in questo momento tragico.


marcomln83 - 31/03/2007 alle 21:43

condoglianze anche da parte mia.sicuramente è una delle strade dove mi alleno spesso....


Andrea Innsbruck - 26/06/2007 alle 14:12

Wrestling: è morto Chris Benoit Per la polizia è omicidio-suicidio Lutto nel mondo del wrestling americano: Chris Benoit, atleta canadese della Wwe, è stato trovato morto nella sua casa vicino Atlanta insieme alla moglie Nancy e al figlio Daniel. Secondo la polizia locale si tratterebbe di omicidio-suicidio: Benoit si sarebbe tolto la vita dopo aver ucciso entrambi i familiari. L'ex campione del mondo aveva saltato di recente gli ultimi impegni sul ring a causa di problemi personali. La tv ha riferito che gli agenti ritengono che Benoit, 40 anni, abbia assassinato moglie e figlio durante il fine settimana e che si sia tolto la vita ieri. I cadaveri sono stati ritrovati in tre diverse stanze. La Wwe (World Wrestling Entarteinment) ha reso noto sul suo sito internet di aver chiesto all'autorità di effettuare verifiche sull'atleta e sulla sua famiglia dopo essere stata allertata da alcuni amici che "avevano ricevuto strani sms inviati domenica mattina presto da Benoit". Il 13 novembre 2005 fu trovato morto in una stanza di albergo Eddie Guerrero, un altro dei protagonisti più conosciuti e amati dagli appassionati del wrestling mondiale. Il capo degli inquirenti, il tenente Tommy Pope del Dipartimento dello sceriffo della contea di Fayette, ha dichiarato all'Associated Press che le morti sono trattate come omicidi e che le autopsie saranno effettuate oggi. Pope ha aggiunto che i cadaveri sono stati ritrovati alle 14.30, ma non ha voluto scendere in dettagli. L'abitazione si trova in un quartiere isolato lungo una strada in ghiaia, circondata da una parete in roccia e da un cancello in acciaio. Ieri notte era buia, ad eccezione di alcune luci all'esterno. Di fronte c'era un'auto della polizia, insieme con due agenti in divisa. Benoit è stato campione mondiale dei pesi massimi e campione intercontinentale. "La Wwe esprime le sue più sincere condoglianze ai parenti e ai cari di Benoit in questo momento di tragedia", ha scritto l'organizzazione sul suo sito internet ufficiale. Il lottatore avrebbe dovuto esibirsi domenica sera a Houston in "Vengeance" (Vendetta), un evento in pay-per-view, ma è stato sostituito all'ultimo minuto per quelli che l'annunciatore Jim Ross ha definito "motivi personali". Nato in Canada, aveva ancora una casa ad Atlanta dal periodo in cui combatteva per la Wcw (World Championship Wrestling), sigla che oggi non esiste più. fonte: www.tgcom.mediaset.it


Frank VDB - 26/06/2007 alle 14:28

ieri ho sentito la notizia di un 80enne giapponese che aveva quasi completato il Giro del Giappone in bicicletta. A due ore dal traguardo dell'ultima tappa è stato travolto e ucciso da un TIR... un sogno infranto poco prima della realizzazione. Ricorda molto il buzzattiano deserto dei tartari...


Subsonico - 26/06/2007 alle 14:31

che sfiga!!


Monsieur 40% - 29/06/2007 alle 20:28

[b] Il caso Benoit[/b] [quote][i]Originariamente inviato da panta2 [/i] STAMFORD (Stati Uniti), 29 giugno 2007 - La morte di Chris Benoit, della moglie Nancy e del figlio David, sta diventando un caso dai contorni inquietanti. Secondo quanto riportato da Foxnews, nella pagina dell'enciclopedia on line Wikipedia dedicata al campione di wrestling di origine canadese, la notizia dell'uccisione di Nancy sarebbe apparsa ben 14 ore prima del ritrovamento dei cadaveri da parte della polizia. GIALLO - Per i responsabili di Wikipedia la pagina web sarebbe stata modificata alle 0.01 di lunedì notte da un utente che si è connesso da Stamford (Connecticut), dove tra l'altro ha sede la World Wrestling Entertainment. La polizia, allertata dalla stessa WWE dopo alcuni sms inviati da Benoit, ha invece trovato i tre cadaveri nell'abitazione di Fayetteville (Georgia) alle 14.30 di lunedì. OMICIDIO-SUICIDIO - Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti Benoit si sarebbe suicidato dopo aver strangolato la moglie, presumibilmente nella giornata di venerdì, e aver soffocato il piccolo David il giorno dopo. "Non abbiamo idea di chi possa aver "postato" quel messaggio - ha dichiarato Jerry McDevitt, legale della WWE -. Al massimo può essere che Chris abbia contattato in qualche modo un'altra persona, ma noi ne siamo al corrente. Il suo telefono è in possesso della polizia". PARLA McMAHON - "Chris aveva chiesto di tornare a casa per risolvere dei problemi famigliari rinunciando allo show del sabato e garantendo la presenza alla pay per view di domenica - ha detto alla Nbc Vince McMahon, proprietario della WWE e presidente del consiglio di amministrazione della principale produzione mondiale di wrestling - . Gli abbiamo prenotato un volo da casa al Texas, e quando domenica non lo abbiamo visto arrivare ci siamo stupiti molto. Benoit era un professionista straordinario, sempre puntuale. Poi sono cominciati ad arrivare strani SMS ai suoi colleghi più cari in cui spiegava come entrare in casa, dove fossero chiusi i cani. Messaggi che sono arrivati alle 2-3 della mattina della domenica. Era tutto molto strano...". GLI STEROIDI - "Capisco la reazione un po' isterica dei media di fronte a un personaggio così popolare - ha proseguito McMahon - ma quei medicinali servivano a Daniel, il figlio, che era vittima di una sindrome grave, psichica e fisica. Le analisi di Chris erano negative ad aprile: qui più che di fronte a una "roid rage" sembra di trovarsi di fronte a un atto drammaticamente predeterminato. Ma Chris adorava suo figlio. Non c'è spiegazione a quello che è successo, è un dramma che riguarda la sua famiglia. I wrestlers non sono mostri, e non li creiamo. Siamo entertainers che cercano di far sorridere il pubblico e di renderlo partecipe dei suoi show". (fonte: www.gazzetta.it) :(... [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da david 724 [/i] una storia molto triste.... [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] Non ti pare estremamente eccessivo aprire un thread su ciò??? [/quote]


Rinaldo in campo - 23/08/2007 alle 14:23

Penso lo sappiate in molti, i telegiornali di oggi ne hanno parlato. Posto qui la notizia ripresa da Ansa.it (ANSA) - FORLI', 23 AGO - Un gruppo di cicloamatori e' stato investito poco prima delle 8 da un'auto a Carpena, alla periferia di Forli'.Uno di loro e' morto. E' un forlivese di 67 anni,Giancarlo Bianchi. Altri due sono stati ricoverati in gravi condizioni all'ospedale Bufalini di Cesena,e 7 al pronto soccorso dell'ospedale di Forli'.L'automobilista,G.S., 53 anni,residente a Forli',dopo l'incidente ha proseguito la marcia ma poco dopo e' finito in un fosso,sembra in preda ad una crisi dovuta a problemi di salute. Probabilmente, secondo il televideo rai, i problemi di salute dell'autista della macchina erano dovuti ad una crisi diabetica. Un controllo ha escluso che avesse fatto uso di alcool.


Laura Idril - 23/08/2007 alle 21:44

L'ho sentito alla radio. Davvero terribile :(


panta2 - 23/08/2007 alle 21:55

:(...


Abajia - 24/08/2007 alle 00:16

Condoglianze anche da parte mia...:(


Morris - 24/08/2007 alle 00:27

Condoglianze alla famiglia di Bianchi e in bocca al lupo per i due cicloturisti ricoverati in prognosi riservata al Bufalini. La dinamica dell'incidente non lascia dubbi circa l'incoscienza dell'investitore. L'ipotesi del malore è pressochè certa, anche perchè su quel tratto di strada, molto ampia, che conosco benissimo, falciare così un gruppo di ciclisti (ben 10), significa, o volerlo, o non essere in grado di evitare l'impatto, per motivi di forza maggiore. Tra l'altro l'auto non andava nemmeno a grande velocità. Dell'investitore si sa che è un volontario della Croce Rossa e che soffre di diabete.


Abruzzese - 24/08/2007 alle 00:31

Purtroppo anch'io ho appreso la notizia dal telegiornale,dove c'erano anche alcune immagini del luogo della tragedia. Condoglianze alla famiglia :(.


falco46 - 24/08/2007 alle 02:00

Mi unisco alle condoglianze.che dispiacere...:gluglu::^o^


Grammont63 - 24/08/2007 alle 15:25

Condoglianze alla famiglia del cicloturista deceduto ed auguri di rapida guarigione a tutti i feriti. E' stata una tragica fatalità purtroppo in quanto l'investitore ha avuto un malore ed infatti sulla strada non ci sono segni di frenata da parte dell'automobile. Ogni nostra uscita su strada purtroppo è spesso un terno al lotto riguardo il fatto di riuscire a rientrare senza danni seri.


Laura Idril - 06/09/2007 alle 12:54

Penso che un pensiero gli si debba con il testo che interpretava meglio... Nessun dorma! Nessun dorma! Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa, Nella tua fredda stanza guardi le stelle che tremano d‚amore e di speranza! Ma il mio mistero e chiuso in me, il nome mio nessun sapra! No, no, sulla tua bocca lo diro, quando la luce splendera! Ed il mio bacio sciogliera il silenzio che ti fa mia! ll nome suo nessun sapra E noi dovrem, ahime! Morir! Morir! Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All‚alba vincero! Vincero! Vincero!


Kristian - 17/09/2007 alle 10:46

Benny Vansteelant non ce l'ha fatta: il grande campione del duathlon è morto. Benny Vansteelant è morto, non è riuscito a vincere la sua 'gara più importante', quella contro le conseguenze del terribile incidente di cui è stato vittima l'11 settembre scorso, investito da un'auto mentre si allenava in bici vicino casa. Benny, astro del duathlon, più volte campione europeo e campione del mondo della specialità fin da giovanissimo, è deceduto oggi ad appena 31 anni, alle 6.45 di questa mattina. (www.fitri.it,venerdi 14 settembre) Condoglianze alla famiglia di uno dei più forti duatheti e triathleti in circolazione :^o^


Abruzzese - 20/09/2007 alle 19:43

Purtroppo,oltre all'apprendimento della scomparsa del nostro Ilic "Janjanssen",una triste notizia giunge anche dal Giro della Toscana femminile: "[...]Purtroppo durante la tappa è giunta anche la notizia del malore mortale che ha colpito il collega Moreno Luchi,mentre si stava trasferendo con la propria auto sul traguardo di Volterra,in quanto speaker della manifestazione.Già dirigente del Comitato Regionale Toscano,Luchi curava per l'emittente Rete 37 di Firenze numerosi servizi di ciclismo.Era una delle voci e dei volti più conosciuti nell'ambiente del ciclismo.Alla famiglia del collega scomparso le espressioni del più vivo cordoglio." (tratto dall'articolo di Antonio Mannori sulla tappa odierna su www.italiaciclismo.net) Anche in questo caso,condoglianze alla famiglia :(:^o^


Abajia - 20/09/2007 alle 19:55

[quote][i]Originariamente inviato da Abruzzese [/i] Purtroppo,oltre all'apprendimento della scomparsa del nostro Ilic "Janjanssen",una triste notizia giunge anche dal Giro della Toscana femminile: "[...]Purtroppo durante la tappa è giunta anche la notizia del malore mortale che ha colpito il collega Moreno Luchi,mentre si stava trasferendo con la propria auto sul traguardo di Volterra,in quanto speaker della manifestazione.Già dirigente del Comitato Regionale Toscano,Luchi curava per l'emittente Rete 37 di Firenze numerosi servizi di ciclismo.Era una delle voci e dei volti più conosciuti nell'ambiente del ciclismo.Alla famiglia del collega scomparso le espressioni del più vivo cordoglio." (tratto dall'articolo di Antonio Mannori sulla tappa odierna su www.italiaciclismo.net) Anche in questo caso,condoglianze alla famiglia :(:^o^ [/quote] Mi unisco al cordoglio... un pensiero alla famiglia e a tutti i conoscenti... :(


Monsieur 40% - 21/09/2007 alle 02:07

[b]Lutto nel ciclismo toscano per la scomparsa di Moreno Luchi[/b] [quote][i]Originariamente inviato da Alfea [/i] In questa triste giornata volevo ricordare la scomparsa del giornalista Moreno Luchi, una delle voci del ciclismo toscano che con la semplicità e passione che metteva nelle sue telecronache, per anni ha portato nelle nostre case immagini di piccoli e grandi campioni del ciclismo. Ciao Moreno. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] Un altro amico se ne va, troppo presto...... arrivederci Moreno... Uomo mite,,, tranquillo ed appassionato... [i]Requiem aeternam dona ei Domine..et lux perpetua luceat ei ..requiescat in pace... amen [/i] [/quote]


Maracaibo - 21/09/2007 alle 08:20

Una notizia che mi ha gelato il sangue. E' sempre brutto quando se ne va un collega... Ciao Moreno, arrivederci!!! Ste


Bazzia - 21/09/2007 alle 12:10

Ciao Moreno!


me67 - 21/09/2007 alle 12:54

Grazie Moreno per tutto quello che hai dato al mondo del ciclismo!!! Ci mancherai ma continueremo a portarti nel cuore sulle tue strade!!! Vincenzo Nibali Fan Club Mastromarco (PT)


Monsieur 40% - 21/09/2007 alle 14:10

Anche Edita Pucinskaite ricorda Moreno Luchi dalle pagine del suo diario dalla Toscana: http://www.cicloweb.it/Cf/cf.html


laperla - 21/09/2007 alle 17:52

Quando mi ha chiamato il DS Toscanao Bardelli a dare la notizia non ci volevo credere, pensare che ci siamo visto poco tempo fa. Moreno Luchi, dopo la nostra vittoria alla Coppa Linari a Borgo Buggiano con Pirazzi é stato per noi un grande amico e non solo la voce delle gare. Manchera a tutti, sia per la sua grande voce ma per la sua dedicazione e passione per il ciclismo. Il ciclismo perde una voce storica. Da parte mia, di Terrinoni, i corridori Fiuggini le più sentite condoglianze alla sua famiglia! [img]http://www.italiaciclismo.net/071-comstampa/PRESENTAZIONI%20001.jpg[/img] fonte: italiaciclismo


Moserone - 21/09/2007 alle 18:27

Io ero un ragazzetto che sognava di fare il telecronista di ciclismo, lui già una voce del ciclismo toscano. Lo vedevo alle partenze dei Giri di Toscana, io a caccia di autografi, lui a intervistare corridori e pensavo a come sarebbe stato bello un giorno fare quello che faceva lui. Un bel giorno, ebbi anche il coraggio di andare a stringergli la mano, aveva appena finito di intervistare un giovane Ballerini.... E infine ho avuto l'onore di conoscerlo qualche anno fa, da collega, in un match di calcio benefico a Cecina. Gli raccontai dell'aneddoto di cui sopra, ci rise sopra e si disse contento che io fossi riuscito a diventare un cronista del ciclismo, come lui. Ti saluto Moreno, la nostra Toscana ciclistica da oggi è molto ma molto più sola. Fabio Panchetti


Sissy - 22/09/2007 alle 13:38

Sincere condoglianze alla famiglia del caro amico Moreno Luchi sia da parte mia che da tutto il Nocentini Fans Club e dall'intero Team Olimpia.


Morris - 22/09/2007 alle 16:31

[quote][i]Originariamente inviato da Abruzzese [/i] Purtroppo,oltre all'apprendimento della scomparsa del nostro Ilic "Janjanssen",una triste notizia giunge anche dal Giro della Toscana femminile: "[...]Purtroppo durante la tappa è giunta anche la notizia del malore mortale che ha colpito il collega Moreno Luchi,mentre si stava trasferendo con la propria auto sul traguardo di Volterra,in quanto speaker della manifestazione.Già dirigente del Comitato Regionale Toscano,Luchi curava per l'emittente Rete 37 di Firenze numerosi servizi di ciclismo.Era una delle voci e dei volti più conosciuti nell'ambiente del ciclismo.Alla famiglia del collega scomparso le espressioni del più vivo cordoglio." (tratto dall'articolo di Antonio Mannori sulla tappa odierna su www.italiaciclismo.net) Anche in questo caso,condoglianze alla famiglia :(:^o^ [/quote] Le più sentite condoglianze alla famiglia. Moreno era sì uno speaker di valore, ma anche un amico sincero dei ciclisti, non un professionista freddo e chirurgico. Un aspetto non da poco... Gli sia lieve la terra.


Abajia - 28/09/2007 alle 23:32

[b] Hockey, morto giocatore dell'Asiago colto da malore durante una partita[/b] [i][b]ASIAGO (VICENZA) -[/b] Morto un giocatore italo-canadese dell'Ipermercati Asiago hockey su ghiaccio. Darcy Robinson, 26 anni, è stato colto da malore durate la prima partita della stagione. All'Odegar di Asiago, durante la sfida di serie A col Renon, il difensore si è accasciato sul ghiaccio colpito da un malore ed è stato trasportato urgentemente all'ospedale cittadino. Ma non c'è stato nulla da fare: il giovane è morto stroncato probabilmente da un infarto. Il giocatore, infatti, non avrebbe subito nessun incidente di gioco. Dopo la disgrazia la prima giornata di andata del campionato di serie A di hockey ghiaccio è stata sospesa. La decisione è stata presa da Giancarlo Bolognini, presidente della Federazione italiana sport del ghiaccio e da Alvise di Canossa, presidente della Lega italiana hockey su ghiaccio.[/i] (fonte: repubblica.it) :( ... Le più sentite condoglianze a parenti e amici di Darcy...


lolloso - 08/10/2007 alle 10:40

due brutte notizie CHICAGO - Nonostante il caldo torrido e l'umidita' i concorrenti della maratona di Chicago non hanno dato ascolto agli organizzatori che volevano fermarli: il risultato e' stato pero' quello di un morto e 350 persone che hanno dovuto far ricorso all'ospedale. Per la cronaca, la maratona e' stata vinta dal keniano Patrick Ivuti in 2h11'11". (Agr) TOKYO (Giap), 8 ottobre 2007 - Il campione giapponese di motociclismo Norifumi Abe è morto a 32 anni per un incidente stradale. Soprannominato Norick, Abe aveva vinto il gran premio del Giappone di MotoGP nel 1996 e nel 2000, e quello del Brasile nel 1999. E proprio a Suzuka Abe aveva partecipato di recente alla "8 ore" vinta dalla coppia Kagayama/Akiyoshi. L'incidente è avvenuto ieri a Kawasaki, grande città limitrofa a Tokyo, quando il campione è finito con la sua moto contro un autocarro che stava compiendo un'inversione lungo una strada dove la manovra era proibita. Abe era un idolo di Valentino Rossi che in suo onore si era fatto chiamare "Rossifumi", anche se il giapponese era più noto con il nome di Noriuki nell'ambiente del Motomondiale. gazzetta.it :(:(


annasci - 08/10/2007 alle 12:08

Purtroppo anche i bambini in bici lungo una tranquilla ciclabile vengono travolti e uccisi! Tragedia ieri sera a Bormio. Il piccolo era in bici su una pista ciclabile Caccia all'investitore. Per i carabinieri è "una persona residente nella zona" Bimbo di 3 anni ucciso da moto pirata L'appello della madre: "Consegnati" Bimbo di 3 anni ucciso da moto pirata
L'appello della madre: "Consegnati"
I carabinieri indagano per scoprire il pirata della strada SONDRIO - E' sbucato all'improvviso in moto: ha investito un bimbo di tre anni in bici, poi è scappato. A Bormio è caccia al pirata della strada che ha ucciso Renzo Giacomelli, un bambino di Valdisotto che pedalava su una pista ciclablile insieme alla mamma. "E' spuntato alle nostre spalle", ricorda la donna vincendo il dolore infinito che la opprime da quando ha assistito impotente alla morte del suo bambino. "Andava veloce. E' riuscito ad evitarmi ma non ha saputo fare altrettanto con mio figlio". La tragedia è avvenuta intorno alle 20 di ieri sera, vicino alla casa del bambino e della sua sorellina Mary di 6 anni. La madre lancia un appello all'investitore di suo figlio: "La persona che ha ucciso il mio piccolo deve presentarsi ai carabinieri. Ha fatto una cosa che assolutamente non avrebbe dovuto fare: quella di scappare dopo l'incidente". Secondo il tenente colonnello Marcello Bergamini, Comandante provinciale dell'Arma di Sondrio, "l'investitore potrebbe essere una persona residente nella zona perché pochi sono i turisti che conoscono quella pista ciclabile. Spero che il responsabile si presenti spontaneamente in caserma". La madre di Renzo non è riuscita a prendere la targa della moto ma ricorda alcuni particolari importanti per l'identificazione del pirata: "La moto era di colore scuro e il motociclista indossava un casco nero con ai lati strisce rosse o fiamme. Anche l'abbigliamento era scuro. Dopo l'investimento l'ho visto allontanarsi nell'oscurità; ho solo visto una lucina, quella probabilmente della targa". (7 ottobre 2007 La Repubblica.it)


spino_tk - 08/10/2007 alle 13:37

porto la mia testimonianza sulla tragedia del piccolino di bormio, quella pista ciclabile dove avvenuto il fattaccio non è molto ben segnalata, anzi direi che se non si è del luogo quel tratto in particolare è molto "nascosto" infatti anche io che spesso sono in bici in altavalle non ho ben chiaro come fare ad entrare in quel tratto di pista ciclabile complice uno svincolo con sottopasso all'incorcio tra ss 38 e strada che arriva da cepina ..... certamente il motociclista conosce molto bene la zona.


Grammont63 - 08/10/2007 alle 14:31

Individuare le precise responsabilità servirà solo a punire il responsabile e a stabilire chi dovrà risarcire la famiglia del bambino. Ma nessun risarcimento restituirà a quella famiglia quell'angioletto che abbiamo visto nelle foto che ci venivano mostrate nei vari tg... Non vi nascondo che mi sono venute le lacrime agli occhi.


annasci - 08/10/2007 alle 15:35

[quote][i]Originariamente inviato da Grammont63 [/i] Individuare le precise responsabilità servirà solo a punire il responsabile e a stabilire chi dovrà risarcire la famiglia del bambino. Ma nessun risarcimento restituirà a quella famiglia quell'angioletto che abbiamo visto nelle foto che ci venivano mostrate nei vari tg... Non vi nascondo che mi sono venute le lacrime agli occhi. [/quote] Si, é vero. E pensiamo a quella povera mamma, mentre si trovava a pedalare con il suo figlioletto, cos'ha provato nel vederselo schiacciare da una motoretta!


Frank VDB - 08/10/2007 alle 17:00

[quote][i]Originariamente inviato da annasci [/i] Purtroppo anche i bambini in bici lungo una tranquilla ciclabile vengono travolti e uccisi! Tragedia ieri sera a Bormio. Il piccolo era in bici su una pista ciclabile Caccia all'investitore. Per i carabinieri è "una persona residente nella zona" Bimbo di 3 anni ucciso da moto pirata L'appello della madre: "Consegnati" [/quote] [b] Off Topic [/b] La sfiga ha colpito due volte il piccolo ciclista. La prima volta perchè ha perso la vita, la seconda perchè ha investirlo non è stato uno zingaro. Per cui l'attenzione dei media sull'accaduto (un duro spaccato della quotidianità italiana, dove migliaia di "utenti deboli" della strada perdono la vita ogni anno) sarà nulla, così come la reazione popolare. E la sentenza - se mai ce ne sarà una - sarà tale che il motociclista non farà nemmeno un giorno di galera, come tanti altri suoi "colleghi di disgrazia". Ma nessuno gli griderà "ti ammazziamo prima o poi" o si scandalizzerà per la sentenza. [b] Fine Off Topic [/b] Riposa in pace piccolo


Ottavio - 15/10/2007 alle 15:01

Guidatore ubriaco uccide ciclista nel reggiano Un camionista in preda ai fumi dell'alcool ha investito Valter Corghi, 50 anni, a Rubiera RUBIERA (REGGIO EMILIA) - Un nuovo incidente stradale provocato da un guidatore ubriaco. Un ciclista di 50 anni, Valter Corghi, di Rubiera, nel reggiano, è morto domenica sera dopo essere stato urtato da un autocarro guidato da un uomo di 70 anni, bolognese risultato poi positivo all'etilometro. L'incidente è avvenuto a Rubiera, in via Matteotti. Il ciclista stava percorrendo la via in direzione di Modena quando è stato urtato dall'autocarro Iveco guidato dal settantenne che gli era arrivato alla spalle. L'urto ha sbalzato l'uomo a terra. Poco dopo è stato soccorso dal 118 e trasportato all'arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove è morto poco dopo. L'uomo che era alla guida del mezzo è stato denunciato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo, e gli è stata ritirata la patente. La segnalazione è stata inviata alla Procura. www.corriere.it


Grammont63 - 15/10/2007 alle 15:05

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Guidatore ubriaco uccide ciclista nel reggiano Un camionista in preda ai fumi dell'alcool ha investito Valter Corghi, 50 anni, a Rubiera RUBIERA (REGGIO EMILIA) - Un nuovo incidente stradale provocato da un guidatore ubriaco. Un ciclista di 50 anni, Valter Corghi, di Rubiera, nel reggiano, è morto domenica sera dopo essere stato urtato da un autocarro guidato da un uomo di 70 anni, bolognese risultato poi positivo all'etilometro. L'incidente è avvenuto a Rubiera, in via Matteotti. Il ciclista stava percorrendo la via in direzione di Modena quando è stato urtato dall'autocarro Iveco guidato dal settantenne che gli era arrivato alla spalle. L'urto ha sbalzato l'uomo a terra. Poco dopo è stato soccorso dal 118 e trasportato all'arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove è morto poco dopo. L'uomo che era alla guida del mezzo è stato denunciato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo, e gli è stata ritirata la patente. La segnalazione è stata inviata alla Procura. www.corriere.it [/quote] Stamane c'era un'altra notizia riguardante l'investimento di una giovane donna da parte di una macchina condotta da un'altra donna anch'essa alle prese con i fumi dell'alcool. Anche se questa corsa alla pubblicazione di notizie dello stesso tenore mi lascia un po' perplesso, condoglianze ai familiari di queste persone.


Andrea Innsbruck - 28/10/2007 alle 22:54

Lutto nel cinema italiano: Cinema,morto l'attore Guido Nicheli Famoso per il personaggio di "Zampetti" L'attore Guido Nicheli è morto all'ospedale di Desenzano del Garda per un ictus. L'attore era celebre come "il Zampetti", il cummenda milanese per antonomasia, commerciante di salumi, personaggio che ha fatto la fortuna di Nicheli e assieme lo ha imprigionato in uno streotipo di gran successo popolare, con persino dei fans club. L'attore aveva interpretato una serie lunghissima di nuove commedie all'italiana. Nichetti, conosciuto anche come comico col nomignolo di Dogui, è attore per passione, sin da quando recitava continuando a fare l'odontotecnico col cugino dentista, nello studio del quale un giorno lo chiama Enrico Vanzina per proporgli quel personaggio, che al regista pareva fatto apposta per lui. Partì quindi per Roma, dove venne girata la puntata televisiva numero 0 dei Ragazzi della III C, che evidentemente piacque e poi andò bene, tanto che ne vennero realizzate tre serie a fine anni ottanta. Da allora per "Il Zampetti" è una serie lunghissima di nuove commedie all'italiana, dalle varie "Vacanze" dei fratelli Vanzina (da Vacanze di Natale del 1983 a Vacanze sulla neve del 2000) sino a Paolo Villaggio (Fantozzi 2000 - La clonazione), mentre prima dell'exploit televisivo aveva già partecipato a Una vacanza bestiale come a Eccezzziunale ...veramente, Viuuulentemente mia, per arrivare a Sapore di mare. Nicheli amava il suo cummenda, sicuramente, e lo recitava con gusto, ma anche ci teneva, a chi gli parlava della sua carriera, a ricordare un film particolare, Lo scemo di guerra di Dino Risi, suo unico ruolo drammatico (in cui tra l'altro è doppiato in siciliano), grazie al quale andò anche al Festival di Cannes. Lo sguardo intenso, serio nelle sue iperboli parlando di soldi e cose da comprare, gioielli per tacitare la moglie come "fabrichette", dei suoi maiali, ma più spesso di "maiale", ovvero donne e amanti, Nicheli aveva una gestualità continua delle mani che sono la vera caratteristica del personaggio, assieme all'intonazione e l'inflessione lombarda. www.tgcom.it Condoglianze ai suoi cari. Che riposi in pace. :^o^:^o^:^o^


Abajia - 29/10/2007 alle 20:59

[i][b]CALCIO, CROAZIA: ADDIO ALLA LEGGENDA MATOSIC[/b] La leggenda del calcio croato, Frane Matosic, è morto all'età di 89 anni. Matosic, che in carriera ha militato anche nel Bologna, ha giocato in totale 739 partite realizzando 729 gol. Con la maglia dell'Hajduk Spalato ha conquistato tre titoli di campione dell'allora Jugoslavia. Con la Nazionale ha giocato 16 gare realizzando 6 gol ed ha conquistato la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Londra 1948.[/i] (fonte: repubblica.it) Campione incredibile, realizzatore eccelso, persona squisita... Addio, immenso Frane... :clap: :^o^


Abruzzese - 30/10/2007 alle 16:21

Purtroppo giunge un'altra brutta notizia: "Davide Rossi, 23enne di Cassano Magnago, è morto in seguito ad incidente stradale domenica mattima ad Arona. Il giovane ex ciclista del Team Fidibc.com, la squadra elvetica diretta da Davide Bortoluzzo, stava percorrendo via Torino e superato l'incrocio, ha probabilmente perso il controllo della sua bicicletta da corsa andando a sbattere contro una Jeep Wrangler che stava ripartendo dal semaforo di via Milano, diretta da Arona. Violento l'impatto con Rossi che è stato sbalzato sull'asfalto a diverse decine di metri di distanza in un lago di sangue. La bicicletta si è piegata in due. Subito sono intervenuti sul posto il 118 aronese con due ambulanze di cui una medicalizzata, i vigili urbani e quelli del fuoco e l'elicottero di Borgosesia che ha provedduto a trasporstare il ferito a Novara in gravissime condizioni. I medici si erano riservati la prognosi. Poi, qualche ora più tardi Rossi è deceduto." (tratto da: sezione ciclismo giovanile di Tuttobiciweb) Condoglianze alla famiglia :^o^


magic box - 30/10/2007 alle 16:48

Un mio parere personale su questo thread, un conto sono le tragedie e qua ce ne sono diverse, ma ora ogni persona che muore falla passare per tragedia mi sembra un po troppo, sembra una pagina di necrologi! :boh: Forse sarebbe meglio postare solo le tragedie vere in sto thread se no diventa veramente un thread un po macabro :pss:


desmoblu - 30/10/2007 alle 17:36

beh, non esistono "tragedie false". Evidentemente chi scrive vuole annotare il proprio dolore e la propria partecipazioverso un lutto, sia che si parli di celebrità che di "piccoli" incidenti.. La morte è una cosa dolorosa ma in fondo naturale, non ci vedo niente di "inopportuno"..


molo1984 - 05/11/2007 alle 20:37

ci ha lasciato il Barone Nils Liedholm grande calciatore e allenatore di Milan e Roma...


desmoblu - 06/11/2007 alle 08:56

E' morto Ultima ora: è morto qualche minuto fa Enzo Biagi, a Milano. Non ho parole per commentare in qualsiasi modo, e in ogni caso non ne sarei in grado.


gigio83 - 06/11/2007 alle 09:31

davvero?? non ho parole,ci lascia un grandissimo giornalista ed una grandissima persona.


Andrea Innsbruck - 06/11/2007 alle 10:14

Dopo il Barone Liedholm ci ha lasciato un altro grande uomo. Un esempio vero per chi vuole fare il giornalista, davvero un maestro del settore. Non ho parole per descrivere questo grave lutto per tutta l'Italia. Sentite condoglianze alla famiglia di Enzo Biagi. Che riposi in pace.


Abajia - 06/11/2007 alle 15:38

Se n'è andato un altro grande uomo, maestro di giornalismo, persona dalle indubbie qualità intellettuali e culturali. Mi unisco al cordoglio. :(


Subsonico - 06/11/2007 alle 17:43

Simbolicamente la vecchia guardia più di "classe" ci lascia in questi giorni...


Tallo - 06/11/2007 alle 20:35

Grazie Enzo!Riposa in pace!:^o^


panta2 - 06/11/2007 alle 20:54

:(...:^o^...


robby - 06/11/2007 alle 21:31

ciao Enzo...:^o^


dietzen - 26/12/2007 alle 02:24

purtroppo... da cyclingnews: Volksbank rider dies in car accident Andreas Matzbacher of Team Volksbank has died in a car accident on Christmas Eve after losing control of his vehicle and crashing head-on into an overhead signpost, the team announced Tuesday. The 25 year-old suffered head injuries and was pronounced dead at the scene. "In deepest shock, the Team Volksbank announces that our rider, friend and colleague Andreas Matzbacher lost his life yesterday, December 24, 2007, in the evening hours in a tragic accident," the Austrian Professional Continental team said. "At the age of 25 years, 'Mazi' was torn out of life on Christmas Eve and leaves a deep hole in our midst. The whole team expresses its sympathy to his family." Matzbacher would have turned 26 on January 7. He turned professional with Saeco in 2004 and rode with Lampre in 2005 before joining Volksbank in 2006. He had one UCI victory: the GP Judendorf-Straßengel in 2004. Cyclingnews extends its condolences to the team and family.


21marco21 - 26/12/2007 alle 11:09

Che disgrazia,condoglianza alla famiglia e alla squadra.


sceriffo - 26/12/2007 alle 21:32

ho conosciuto Andreas quando militava in Italia. Ragazzo umile e discreto, squisitamente educato ,che chiedeva sempre "per favore". Ora Andreas corre fra gli Angeli


Monsieur 40% - 27/12/2007 alle 03:06

Mi dispiaccio della morte di Matzbacher. Anche lui è nei miei ricordi nel primo ritiro a cui ho assistito da "giornalista". Che possa riposare in pace.


EL CHABA - 27/12/2007 alle 09:45

matzi, danke für alles .... in unseren herzen bleibst du für immer ... R I P


Delfino - 27/12/2007 alle 14:49

Sentite condoglianze alla famiglia di Andreas, non è giusto morire così a 25 anni


Andrea Innsbruck - 29/12/2007 alle 22:20

Scozia, calciatore muore in campo Phil O'Donnell, capitano del Motherwell Un'altra tragedia scuote il mondo del calcio. Il capitano della squadra scozzese del Motherwell, Phil O'Donnell, è deceduto a causa di un malore accusato sul campo durante la sfida di campionato con il Dundee United. Lo ha reso noto il presidente del club, che ha ricevuto la notizia dai medici dell'ospedale presso il quale il giocatore era stato ricoverato. E la mente torna ad Antonio Puerta e alla sua morte. Un'altra morte senza senso, un'altra lacrima che il pallone non potrà asciugare. Sparire correndo su un campo di calcio è un'eventualità che non dovrebbe far parte dei pensieri di chi fa questo di mestiere, ma troppe volte è un incubo che si materializza e lascia sbigottiti. Stavolta è successo in Scozia, durante una gara di campionato tra Motherwell e Dundee United. Phil O'Donnell, capitano dei padroni di casa, si è accasciato al suolo poco prima che il suo allenatore lo sostituisse. I sanitari del club hanno soccorso il 35enne ex Celtic e hanno praticato le prime cure sul terreno di gioco, per circa cinque minuti. Poi, il giocatore è stato trasportato al Wishaw General Hospital, dove è deceduto alle 17.18 ora locale. E' stato Bill Dickie, presidente della società scozzese, a diramare un comunicato nel quale annunciava la scomparsa dell'idolo della tifoseria del Motherwell. E la mente corre ad Antonio Puerta e alle immagini che hanno sconvolto la Spagna e il calcio tutto. Il precedente più vicino, ma certo non l'unico ad aver gettato nello sconforto compagni e tifosi. A prescindere dalle cause, che verranno accertate con l'esame autoptico obbligatorio in questi casi, la scomparsa di O'Donnell rappresenta un nuovo capitolo di una saga dell'orrore della quale tutti gli appassionati dello sport della pedata farebbero volentieri a meno. La sua morte tocca da vicino tutto il football scozzese, perché il capitano del Motherwell aveva recitato la parte della giovane promessa, vincendo per due volte il premio assegnato al miglior calciatore della Scottish Premier League nel 1992 e nel 1994, prima di giocare per una volta anche con la maglia della nazionale. Costernato l'entourage del club, con il manager Mark McGhee a testimoniare la vicinanza di tutti alla famiglia del capitano deceduto. "Che posso dire - il primo commento del tecnico -... E' una cosa devastante e questa sensazione pervade tutti noi, ma soprattutto la moglie di Phil e il loro figlioletto. Staremo loro accanto in ogni modo possibile". fonte: www.tgcom.mediaset.it condoglianze alla famiglia di quest'altro povero calciatore. :(:^o^


21marco21 - 02/01/2008 alle 10:25

Tragedia in Gran Bretagna: muore il giovane talento Bissell Il giovane taleento britannico Peter Bissell è morto improvvisamente sabato 29 dicembre. A dare la notizia della scomparsa dell'ex campione britannico Under 23 del 2006 è stato Rob Finch, team manager della Arctic-Shorter-Rochford, formazione nella quale ha militato nelle ultime stagioni Bissell. A quanto si è appreso, Bissell - che nel 2008 avrebbe corso in Francia nel team Hennebont con l'obiettivo di passare professionista - è morto a causa di un improvviso soffocamento mentre era in compagnia di alcuni amici. fonte:tuttobiciweb.it


Abajia - 02/01/2008 alle 17:54

Mi unisco al cordoglio di parenti e amici di Andreas Matzbacher, Phil O'Donnell e Peter Bissell. Vite spezzate che avrebbero dovuto durare molto di più. Che riposino in pace.


Abajia - 04/01/2008 alle 20:46

[i][b]Pugilato: morto il campione coreano Choi, in coma dopo un incontro[/b] È morto da campione del mondo. Una settimana dopo il tragico incontro disputato nel giorno di Natale, al termine del quale era entrato in coma per le conseguenze dei colpi subiti durante le ultime riprese, è finita l'agonia del pugile sudcoreano Choi Yo-sam. 33 anni, campione del mondo dei pesi piuma versione Wbo (World boxing organization), Choi era ormai tenuto in vita da un macchinario e i medici non gli concedevano possibilità. Secondo un portavoce dell'Asian Medical Center di Seul, i suoi organi sono stati donati. Al termine del combattimento con l'indonesiano Hari Amol, il pugile coreano era stato dichiarato vincitore con un unanime verdetto ai punti che gli consentiva di conservare la corona. Ma l'avversario aveva dominato le ultime fasi del match, soprattutto il 12/mo round in cui Choi era finito al tappeto, raggiunto da un gancio destro al volto pochi secondi prima del gong. Subito dopo si era sentito male ed era stato portato in ospedale dove gli avevano diagnosticato l'emorragia cerebrale che lo ha portato prima in coma e poi alla morte. Già campione mondiale dei piuma, ma nella versione Wbc (World boxing council), dall'ottobre '99 al luglio 2002, il pugile coreano era considerato tra i più forti della categoria. La sua morte ricorda quella del connazionale Kim Deuk-koo, sconfitto per ko nel 1982 dal pugile di origini bagheresi Ray "Boom Boom" Mancini, nel corso del match valido per il campionato mondiale dei pesi leggeri versione Wba (World boxing association). Sono circa 500, in tutto, i pugili caduti per le conseguenze dei colpi ricevuti sul ring, in oltre 100 anni di boxe. Un bilancio di cui la nobile arte farebbe volentieri a meno.[/i] (il sole24ore.com) È riuscito a conservare la corona WBO fino alla fine, con la forza di volontà, con la voglia di non mollare. Se n'è andato da Campione del Mondo. Condoglianze. :(


maurofacoltosi - 08/01/2008 alle 17:39

MUORE TRAVOLTO DA FURGONE: CICLISTA BRESCIANO TROVATO IN FOSSO Brescia, 8 gen. - E' stato trovato morto un'ora e mezza piu' tardi, sul fondo di un fosso, a piu' di mezzo chilometro dal luogo dell'incidente. La vittima e' Pierluigi Venturi, 52enne di Bagnolo Mella (Brescia). L'uomo era in sella alla sua bicicletta in via Volta a Castenedolo quando, intorno alle 10,40, per motivi ancora in corso di accertamento, e' finito nel canale che costeggia la strada. L'acqua l'ha trascinato, e quando e' stato ritrovato, in via Quarto, era ormai privo di vita. Accorsi sul posto per rilevare quella che inizialmente sembrava solo una uscita di strada di un furgone - guidato da un marocchino di 51 anni, ferito solo lievemente - gli agenti della Stradale di Montichiari hanno poi scoperto la bici e il ciclista. In base alla prima ricostruzione dei fatti il mezzo l'avrebbe travolto e spinto nel fosso. Fonte: http://www.agi.it/


Abajia - 08/01/2008 alle 20:47

L'ha travolto e non s'è neppure fermato a soccorrerlo. Che delinquente. Condoglianze a parenti e amici di Pierluigi. :(


elisamorbidona - 08/01/2008 alle 21:24

mi associo. Non ci sono mai parole per fare capire il calore che si vorrebbe fare sentire ai familiari. Io però non voglio unirmi al coro di accusatori del responsabile dell'accaduto. Passerà già i suoi guai senza che una folla di persone gli urlino contro il loro disprezzo... Purtroppo la disgrazia, in un altro modo, è accaduta anche a lui. A volte queste cose possono succedere anche per una brevissima disattenzione o per una curva ghiacciata. Alzi la mano chi non ha mai guidato in condizioni di nervosismo, o di scarsa lucidità...


Kristian - 09/01/2008 alle 13:13

[quote][i]Originariamente inviato da elisamorbidona [/i] mi associo. Non ci sono mai parole per fare capire il calore che si vorrebbe fare sentire ai familiari. Io però non voglio unirmi al coro di accusatori del responsabile dell'accaduto. Passerà già i suoi guai senza che una folla di persone gli urlino contro il loro disprezzo... Purtroppo la disgrazia, in un altro modo, è accaduta anche a lui. A volte queste cose possono succedere anche per una brevissima disattenzione o per una curva ghiacciata. Alzi la mano chi non ha mai guidato in condizioni di nervosismo, o di scarsa lucidità... [/quote] Mi dispiace ma non sono d'accordo;è ora di finirla con questa strage di ciclisti innocenti travolti da pirati della strada che poi magari vengono soltanto denunciati a piede libero! Certo può capitare una disattenzione al volante ma ci vuole certezza della pena,soprattutto per chi,come questo pirata,non si ferma neppure a prestare soccorso;che vergogna.. In ogni caso condoglianze alla famiglia


luke - 09/01/2008 alle 13:31

[quote][i]Originariamente inviato da Kristian [/i] Mi dispiace ma non sono d'accordo;è ora di finirla con questa strage di ciclisti innocenti travolti da pirati della strada che poi magari vengono soltanto denunciati a piede libero! Certo può capitare una disattenzione al volante ma ci vuole certezza della pena,soprattutto per chi,come questo pirata,non si ferma neppure a prestare soccorso;che vergogna.. In ogni caso condoglianze alla famiglia [/quote] D'accordissimo con Kristian: il morto è il ciclista, l'altro è un disgraziato. Ed è anche tempo che nervosismo, poca lucidità e tutto il resto non vengano considerate attenuanti ma aggravanti. Se quell'idiota fosse uscito di strada senza travolgere nessuno e c'avesse lasciato lui le penne, allora ben venga, ma la pietà per questa gente non dev'esserci. La vita è sacra, specie quella degli altri, per cui si guida con calma ed attenzione e se si è in grado di farlo. Altrimenti vadano in giro a piedi. Sentite condoglianze alla famiglia.


mont ventoux - 09/01/2008 alle 14:00

Questo è il paese degli indulti e degli indultini, tant'è che anche lo slavo che travolse 4 ragazzi se ne sta a casa a firmare contratti di sponsorizzazione. Non paga mai nessuno, c'è gente che alla guida stermina intere famiglie perchè ubriaco o perchè confonde le strade per circuiti automobilistici, in preda a deliri di esaltazione post-gran premio. Puntualmente questi individui si dicono poi distrutti dal rimorso, magari gli viene sottratta la patente per un pò, e tutto ritorna come prima, quante pagine di cronaca sono piene di questi racconti? C'è solo il diritto e la libertà di guidare a velocità folli su strade provinciali strette dove superare i 100 è già un azzardo, mai la conseguente responsabilità di dover pagare le proprie imprudenze anche quando non si provocano incidenti. Poi le multe e i verbali li fanno solamente a chi guida senza cintura o a chi supera di 20 km orari un autovelox del cavolo che impone limiti di 60 km/h che su altre strade pericolosissime non esistono proprio. Questa è la giustizia sulle strade italiane e in Italia in generale. Proprio uno schifo. Ovviamente mi associo al dolore per la vittima.

 

[Modificato il 09/01/2008 alle 14:04 by mont ventoux]


elisamorbidona - 09/01/2008 alle 14:17

[quote] Accorsi sul posto per rilevare quella che inizialmente sembrava solo una uscita di strada di un furgone - guidato da un marocchino di 51 anni, ferito solo lievemente - gli agenti della Stradale di Montichiari hanno poi scoperto la bici e il ciclista. Fonte: http://www.agi.it/ [/quote] nel leggere queste parole non mi sembrava un caso di omissione di soccorso (la qual cosa sì sarebbe volontaria e assai grave), ma che i carabinieri siano andati sul posto dove un furgone era uscito di strada e là rimaneva in attesa di soccorsi. Bisognerebbe almeno capire bene come sono andate le cose. Quello che dici tu, mont ventoux è giustissimo, non funzionano le cose con indulti a occhi chiusi come nel caso che dici tu. Non funzionano le cose con la gente abituata a sgasare ad ogni curva, con auto sportive sempre più utilizzate anche da chi fa fatica a fare un semplice parcheggio. Però purtroppo una disattenzione con gravi conseguenze può capitare anche a 50 km/h alla persona più calma del mondo, oppure una sbandata dovuta semplicemente ad un guasto meccanico.. Non si vuole dire che non ci vuole più il carcere e giuste pene, si vuole dire che una società in cui non si riesce più a distinguere tra la fatalità e il male fatto volontariamente (omissione di soccorso) è una pessima situazione per tutti, basti dare un'occhiata alla società americana.


Frank VDB - 09/01/2008 alle 14:52

[quote][i]Originariamente inviato da elisamorbidona [/i] Io però non voglio unirmi al coro di accusatori del responsabile dell'accaduto. Passerà già i suoi guai senza che una folla di persone gli urlino contro il loro disprezzo... Purtroppo la disgrazia, in un altro modo, è accaduta anche a lui. [/quote] ti quoto al 100%. Se però fosse stato italiano il coro degli accusatori sarebbe stato molto meno rumoroso. [quote] A volte queste cose possono succedere anche per una brevissima disattenzione o per una curva ghiacciata. Alzi la mano chi non ha mai guidato in condizioni di nervosismo, o di scarsa lucidità... [/quote] A me è capitato il 23 dicembre. A farne le spese una ragazza che da brava mi dava la precedenza, mentre io assorto nei miei caz.zi letteralmente non la vedevo e gli fiondavo addosso, avendo svoltato troppo a sinistra. Fortunatamente solo danni alla carrozzeria per entrambi ma ero letteralmente assente: se ci fosse stato un pedone lo avrei seccato.


mont ventoux - 09/01/2008 alle 15:55

[quote][i]Originariamente inviato da elisamorbidona [/i] [quote] Accorsi sul posto per rilevare quella che inizialmente sembrava solo una uscita di strada di un furgone - guidato da un marocchino di 51 anni, ferito solo lievemente - gli agenti della Stradale di Montichiari hanno poi scoperto la bici e il ciclista. Fonte: http://www.agi.it/ [/quote] nel leggere queste parole non mi sembrava un caso di omissione di soccorso (la qual cosa sì sarebbe volontaria e assai grave), ma che i carabinieri siano andati sul posto dove un furgone era uscito di strada e là rimaneva in attesa di soccorsi. Bisognerebbe almeno capire bene come sono andate le cose. Quello che dici tu, mont ventoux è giustissimo, non funzionano le cose con indulti a occhi chiusi come nel caso che dici tu. Non funzionano le cose con la gente abituata a sgasare ad ogni curva, con auto sportive sempre più utilizzate anche da chi fa fatica a fare un semplice parcheggio. Però purtroppo una disattenzione con gravi conseguenze può capitare anche a 50 km/h alla persona più calma del mondo, oppure una sbandata dovuta semplicemente ad un guasto meccanico.. Non si vuole dire che non ci vuole più il carcere e giuste pene, si vuole dire che una società in cui non si riesce più a distinguere tra la fatalità e il male fatto volontariamente (omissione di soccorso) è una pessima situazione per tutti, basti dare un'occhiata alla società americana. [/quote] Non so se in questo caso sia stata disattenzione, ma è vero che si può provocare un incidente mortale essendo seri e prudenti, è verissimo. Ma questo è un discorso diverso, e diciamolo, si tratta di una piccola, forse piccolissima percentuale dei casi. Tantissimi incidenti vengono provocati dall'incoscienza di chi è al volante, e non mi importa se l'autista sia italiano, marocchino, vietnamita o lappone, regole uguali per tutti, ci mancherebbe. Ripeto, le regole che ci sono, cioè i limiti di velocità, di 90 sulle extraurbane, 110 sulle superstrade e 130 sulle autostrade sono regole per modo di dire, non le rispetta nessuno ma io stesso dico che in autostrada in condizioni di assenza traffico si può pure guidare a 150, il problema è che ci sono dei pazzi che corrono a velocita relativistiche sulle provinciali mettendo potenzialmente e costantemente in pericolo la vita di altre persone. Già quest'infrazione dovrebbe essere punita severamente, con la revoca della patente, senza se e senza ma, così magari chi vuole imitare Schumacher si va a cercare il circuito più vicino, visto che correre il rischio di vedersi sottratta a vita la possibilità di guidare è un danno enorme. Chi invece, oltre ad assumersi il rischio di guidare a velocità folli, ubriaco o no, provoca incidenti con morti o feriti gravi, se sopravvive lui stesso all'incidente, oltre a scordarsi cos'è un'auto deve farsi parecchi anni di galera, senza sconti e senza attenuanti. Così invece non si impara niente, tanto se la punizione deve essere quella di vedersi ritirata la patente per sei mesi e di non farsi un giorno di carcere vale la pena continuare a farsi i fatti propri sulle strade. Mi rendo conto benissimo che per vigilare su tante strade ci vorrebbe un esercito, è un problema difficilissimo da risolvere. Ma questi sono i veri problemi della sicurezza stradale, non la farsa "autovelox" che così impostata i comuni utilizzano per recuperare i soldi che non arrivano dallo stato, non per punire i novelli Alonso. L'Italia si sente orgogliosa di aver promosso la moratoria sulla pena di morte, e già per me questa è una mezza farsa e una grossa ipocrisia, comunque. Ma io sono anche d'accordo sul merito, perchè un uomo che viene ucciso non paga per i suoi reati. Il problema è che alla fine non paga lo stesso niente nessuno, e quindi vadano a quel paese questi (falsi) promotori di "diritti umani" o magari "alla vita"...

 

[Modificato il 09/01/2008 alle 16:02 by mont ventoux]


elisamorbidona - 09/01/2008 alle 16:47

sull'autovelox ti do perfettamente ragione, anche perchè va a finire che chi va a 80 all'ora e chi va a 130 (con limite di 40, ad es.) vengono più o meno equiparati sul piano delle sanzioni, salvo che nel primo caso, con buone capacità di guida e una costante attenzione si dovrebbero evitare gravi danni, nel secondo caso no. Però le fatalità e le distrazioni ci accomunano tutti, e poi con il traffico congestionato che abbiamo, avere poco tempo da perdere, purtroppo, è diventata una situazione quotidiana.


Leone delle Fiandre - 16/01/2008 alle 13:43

[b]Ciclismo: investito da furgone, muore MacIntyre [/b] [i] MADRID - Lutto nel mondo del ciclismo. Il corridore scozzese Jason MacIntyre, e' morto a 34 anni in seguito a un incidente stradale avvenuto ieri. MacIntyre, tre volte campione britannico, e' stato investito da un furgone mentre era in bicicletta vicino casa, nella zona montuosa delle Scottish Highlands. (Agr) [/i] fonte: http://www.gazzetta.it


LuCa.AnGe - 16/01/2008 alle 14:09

Sentite condoglianze alla sua famiglia...


Abajia - 16/01/2008 alle 23:00

Mi unisco al cordoglio di parenti e amici di Jason. :( Che riposi in pace.


mont ventoux - 16/01/2008 alle 23:50

Non se ne può più.


laperla - 23/01/2008 alle 13:03

Muore l'attore Australiano HEATH LEDGER Non é un caso sportivo, ma é sempre una tragedia perdere la vita a solo 28 anni. New York, 22 gen. (Apcom) - La polizia di New York ha reso noto che l'attore australiano Heath Ledger, candidato all'Oscar nel 2005 per il film Brokeback Mountain, è stato trovato morto in un appartamento di Manahttan. Al momento non sono stati forniti dettagli sulle circostanze e sulla causa del decesso. Ledger aveva 28 anni. (virgilio news) [img]http://img2.timeinc.net/people/i/2008/news/080204/heath_ledger3.jpg[/img] [img]http://img2.timeinc.net/people/i/2006/gallery/cleanscruffy/heath_ledger.jpg[/img] Era uno dei miei attori preferiti e mi dispiace molto. Lascia una figlia di 3 anni, questa é la cosa più triste.:gluglu:


robby - 23/01/2008 alle 13:10

l'ho letto pure io stamattina...a soli 28 anni...e con una bimba di 3... certe volte leggendo certe cose mi vengon tanti di quei dubbi, sulla giustizia in questa terra e sul credere in qualcosa in generale.... in questo 3D ci entro poo...ho appena letto ad esempio quella notizia poco sopra di quel ciclista investito dal furgone..ma dico io come si fa a morire così... son proprio senza parole :(


Garda Bike - 24/01/2008 alle 13:06

È morto ieri a 72 anni l’ex primatista mondiale e protagonista nel 1964 del raid Milano-Tokyo su Vespa Si è spento il motore di Patrignani, pilota viaggiatore Fonte: http://www.laprovinciadilecco.it/PolComo/20080123/pdf/LE2301-LLAG01.pdf


desmoblu - 06/02/2008 alle 16:53

Segnalo qui che all'ospedale di Careggi è morto Loris Ciullini, firma storica del giornalismo sportivo e non (e dirigente Ussi). Aveva 83 anni. Arrivederci...


Monsieur 40% - 02/04/2008 alle 09:18

[b]Mauro Giovannini non ce l'ha fatta[/b] Adriano Amici e tutto il Gruppo Sportivo Emilia in questo momento di grande dolore sono particolarmente vicini alla famiglia e ai colleghi dell’agente della Polizia Stradale Mauro Giovannini, deceduto in seguito ad un incidente mentre prestava servizio alla Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Un pensiero di profonda stima e gratitudine va a tutti i colleghi di Giovannini, per l’insostituibile apporto tecnico, ma soprattutto umano, nel garantire la sicurezza lungo le strade delle gare. (fonte: comunicato stampa GS Emilia)


elisamorbidona - 02/04/2008 alle 11:05

un grande abbraccio ai famigliari.


Abajia - 02/04/2008 alle 15:36

Non si può morire così... Condoglianze. :(


miky70 - 04/04/2008 alle 13:01

Quello della SICUREZZA è il vero problema del ciclismo e trova solo un piccolissimo spazio sui giornali. Non è giusto, anzi è proprio SBAGLIATO!!! Questo 3d dovrebbe avere 23000 visite non quello sul doping, forse qualcosa cambierebbe.... :Oo:


maurofacoltosi - 06/04/2008 alle 12:42

Colombo, 6 apr. (Adnkronos/dpa) - Un ministro e almeno altre dieci persone sono rimaste uccise, altre 60 ferite, in un attentato suicida nello Sri Lanka che le autorita' hanno subito attribuito alle Tigri per la liberazione del Tamil Elam dell'Ltte. La potente esplosione in cui e' morto il ministro delle autostrade e dello sviluppo della rete stradale, Jayaraj Fernandopulle, piu' volte minacciato dai ribelli nel passato, e' avvenuta nella localita' di Weliweriya, 15 chilometri a est di Colombo, dove si svolgeva una tradizionale gara di ciclismo. ''Stavamo aspettando l'inizio della gara e la bomba e' esplosa proprio mentre il ministro dava il via'', ha commentato il cronista della radio, Sunil Abeysiriwardena, testimone dell'attentato. Fonte: http://www.iltempo.it/


Garda Bike - 06/04/2008 alle 13:49

Morto l'attore Charlton Heston Aveva vinto l'Oscar con Ben Hur L'attore americano Charlton Heston, entrato nella leggenda con l'interpretazione da Oscar nel colossal "Ben-Hur", è morto nella sua casa di Beverly Hills all'età di 84 anni. Ad annunciare la scomparsa della stella hollwoodiana è stata la famiglia. Nell'agosto del 2002 lo stesso Heston aveva annunciato in un messaggio tv, con un filmato registrato, di avere il morbo di Alzheimer. "Duro" di Hollywood, Heston era diventato nel 1998 il presidente della National Rifle Association, la lobby americana delle armi sostenitrice del diritto dei cittadini a difendersi. L'attore era nato nel 1924 a Evanston, nell'Illinois: il suo vero nome era John Charlton Carter. Divenuto famoso con "I Dieci Comandamenti", pellicola del 1956 di Cecil De Mille, seguito due anni dopo da "L'Infernale Quinlan" di Orson Welles, nel 1959 aveva vinto l'Oscar come miglior attore protagonista con "Ben Hur". Charlton Heston ha recitato, nella sua carriera, in oltre 100 film. fonte: www.tgcom.mediaset.it


miky70 - 14/04/2008 alle 13:40

[i]Un tragico episodio ha sconvolto la Gran fondo della Coppa Piacentina - Giancarlo Perini a Carpaneto. Una 40enne è morta in seguito ad una caduta avvenuta a Velleia. Stando alle prime ipotesi, la donna avrebbe accusato un malore durante una discesa, cadendo rovinosamente a terra. Nel tremendo impatto, la vittima avrebbe picchiato violentemente in capo, decedendo sul colpo e rendendo inutili i soccorsi. La vittima si chiama Maria Teresa Orsi, 40 anni, di Codogno, si trovava in sella alla propria bici per la Granfondo Perini, quando in prossimità del bivio che da Veleia conduce a Gropparello ha perso il controllo della sua due ruote finendo contro ad un albero. Troppo violento il trauma cranico riportato dalla donna, che correva per la “Orsi bike” di San Nicolò e che al momento del tragico incidente si trovava insieme ad altri ciclisti. Forse il freddo la causa della sciagura, visto che le condizioni meteo erano terribili, con vento, freddo , pioggia e grandine. Maria Teresa Orsi lascia il marito Nicola, anch’egli appassionato della bici, e una piccola bimba di tre anni. [/i] (Fonte: Tuttobiciweb.it) :gluglu::gluglu:


Abajia - 14/04/2008 alle 14:21

Ho appreso la notizia leggendo la Gazzetta. Che tristezza... condoglianze... :gluglu:


Maracaibo - 14/04/2008 alle 14:28

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] [i]Un tragico episodio ha sconvolto la Gran fondo della Coppa Piacentina - Giancarlo Perini a Carpaneto. Una 40enne è morta in seguito ad una caduta avvenuta a Velleia. Stando alle prime ipotesi, la donna avrebbe accusato un malore durante una discesa, cadendo rovinosamente a terra. Nel tremendo impatto, la vittima avrebbe picchiato violentemente in capo, decedendo sul colpo e rendendo inutili i soccorsi. La vittima si chiama Maria Teresa Orsi, 40 anni, di Codogno, si trovava in sella alla propria bici per la Granfondo Perini, quando in prossimità del bivio che da Veleia conduce a Gropparello ha perso il controllo della sua due ruote finendo contro ad un albero. Troppo violento il trauma cranico riportato dalla donna, che correva per la “Orsi bike” di San Nicolò e che al momento del tragico incidente si trovava insieme ad altri ciclisti. Forse il freddo la causa della sciagura, visto che le condizioni meteo erano terribili, con vento, freddo , pioggia e grandine. Maria Teresa Orsi lascia il marito Nicola, anch’egli appassionato della bici, e una piccola bimba di tre anni. [/i] (Fonte: Tuttobiciweb.it) :gluglu::gluglu: [/quote] Come ho scritto questa mattina nel thread delle granfondo, è veramente il momento di porre dei seri "paletti" a queste manifestazioni...


josera - 14/04/2008 alle 22:36

ho fatto anch'io la gara ieri ed effettivamente le condizioni in quel tratto erano proibitive per freddo e grandine. Purtroppo si sono verificate a gara in corso...cogliendo di sorpresa organizzatori e concorrenti. Scendendo pensavo veramente solo all'incolumità mia e degli altri concorrenti e al freddo insopportabile. Mi addolora tantissimo aver appreso oggi questa tragica notizia. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Sono completamente d'accordo sul fatto che si debbano mettere dei paletti a queste manifestazioni con la sicurezza al primo posto. Già nel corso della prima discesa, caratterizzata dalla presenza di ghiaino in strada, ho visto un concorrente a terra col viso completamente insanguinato e un altro che chiedeva aiuto e se eventualmente ci fosse qualche mezzo di soccorso nelle vicinanze o se qualcuno avesse un cellulare per chiamare il 118 o l'organizzatore; era abbastanza impressionante. Sicuramente non è per niente facile garantire la sicurezza a tutti su percorsi così estesi e per così tanto tempo, oltre al fatto che la fatalità può esserci sempre; la prima cosa è la massima prudenza da parte di tutti. Ad ogni modo è davvero ora di ripensare queste manifestazioni, perchè leggere sempre più spesso di eventi tragici è davvero tristissimo.


quiro - 28/04/2008 alle 12:13

ieri è mancato il team manager della GS Gruppo Lupi Daniele Tamberi. Un grosso abbraccio e le più sentite condoglianze a tutta la squadra e alla Fam. Tamberi. Ciao Dani non ti dimanticheremo mai!


superandyweb - 28/04/2008 alle 13:08

[quote][i]Originariamente inviato da quiro [/i] ieri è mancato il team manager della GS Gruppo Lupi Daniele Tamberi. Un grosso abbraccio e le più sentite condoglianze a tutta la squadra e alla Fam. Tamberi. Ciao Dani non ti dimanticheremo mai! [/quote] Condoglianze anche da parte mia alla famiglia di Daniele. Non ci sono altre parole per una disgrazia così!!!


Slegar - 28/04/2008 alle 14:45

Un'altra tragedia successa ieri "La vittima era reduce dalla Granfondo Il cicloamatore Fausto Bonilauri vede la morte sottoforma di una macchina che sfugge al conducente e non può fare nulla per schivarla. Sta pedalando in bici, reduce dalla Granfondo di Vicenza, verso Dueville. È tutto sulla destra, quando l’auto assassina sbanda dalla corsia opposta e si materializza, dopo l’invasione secca della carreggiata, senza dargli scampo. È una trappola fatale. Al volante della Lancia Y della morte c’è Marco Comentale, 33 anni, che ha al fianco la convivente Michela Medica, di 28 anni, Montecchio Precalcino, via Cavedagna 25. Sul seggiolino posteriore c’è il loro figlioletto di un mese. Per quale motivo al conducente sfugga il veicolo dopo una leggera semicurva è al vaglio degli agenti del vicequestore Antonio Macagnino e dell’ispettore Antonio De Virgilis. comandante della polstrada di Schio che ha eseguito i rilievi coi colleghi di Vicenza. Bonilauri muore sul colpo, mentre nell’automobile che finisce nel fossato rimane ferita seriamente la compagna del conducente, anche se non è in pericolo di vita. Accompagnato in pediatria anche il bimbo, il quale è stato trattenuto per accertamenti. La polizia ha richiesto ai sanitari le verifiche di laboratorio per valutare le condizioni psicofisiche dell’automobilista. Il teatro della disgrazia è la strada provinciale Marosticana 248 nel comune di Vicenza poco prima della sede della Vibeton spa al numero 452, per chi sopraggiunge dai Pilastroni. L’automobile percorreva la Marosticana diretta verso il capoluogo. All’altezza dell’abitazione che fino a qualche mese fa era dell’apicoltore Elia Savio, Comentale perde il controllo. I segni lasciati sull’asfalto dalla vettura sono inequivocabili. In base a una prima ricostruzione della polstrada, l’uomo non appena s’è reso conto che stava uscendo sulla destra, ha dato il controsterzo, ma così facendo è finito dall’altra parte della carreggiata, nell’istante in cui il povero Bonilauri, 60 anni, che risiedeva a Povolaro in via Serao 5, stava pedalando verso casa. La vitttima alle 14.25 è centrata davanti a un cartello pubblicitario e trascinata nel fosso per trenta metri. Resta priva di vita nell’acqua accanto alla sua bicicletta Bianchi. La macchina dopo avere picchiato contro un albero si è girata su un fianco con la parte anteriore verso Dueville e la passeggera Michela Medica schiacciata sul fondo. L’automobilista, sebbene leggermente ferito, è riuscito a liberarsi e a mettere in salvo il figlioletto, che ha caricato su un’auto di passaggio che lo accompagnasse al S. Bortolo. Intanto, scattava l’allarme alle centrali del 118 e del 115. Accorrevano un paio di ambulanze col medico rianimatore e una squadra dei vigili del fuoco. Per Bonilauri il rianimatore ha potuto solo scrivere il referto del decesso. Le condizioni della Medica sono apparse subito meno preoccupanti. Il lavoro dei soccorritori è stato ostacolato dal comportamento dei parenti dei feriti. Il magistrato Vartan Giacomelli dopo avere autorizzato la rimozione della salma dello sfortunato Bonilauri, che lascia moglie e due figli (Marzia è avvocato), ha aperto un’inchiesta." (Il Giornale di Vicenza)[i] [/i][i] [/i][b] [/b][b] [/b][b] [/b]


Vuelta Espana - 28/04/2008 alle 15:51

[quote][i]Originariamente inviato da quiro [/i] ieri è mancato il team manager della GS Gruppo Lupi Daniele Tamberi. Un grosso abbraccio e le più sentite condoglianze a tutta la squadra e alla Fam. Tamberi. Ciao Dani non ti dimanticheremo mai! [/quote] O santo cielo...come?? :( no :( tante condoglianze :(


quiro - 28/04/2008 alle 16:06

Purtroppo Daniele aveva avuto problemi di malattia. Un grosso in bocca al lupo a tutta la squadra


luca76@ - 28/04/2008 alle 16:13

[quote][i]Originariamente inviato da Slegar [/i] Un'altra tragedia successa ieri "La vittima era reduce dalla Granfondo Il cicloamatore Fausto Bonilauri vede la morte sottoforma di una macchina che sfugge al conducente e non può fare nulla per schivarla. Sta pedalando in bici, reduce dalla Granfondo di Vicenza, verso Dueville. È tutto sulla destra, quando l’auto assassina sbanda dalla corsia opposta e si materializza, dopo l’invasione secca della carreggiata, senza dargli scampo. È una trappola fatale. Al volante della Lancia Y della morte c’è Marco Comentale, 33 anni, che ha al fianco la convivente Michela Medica, di 28 anni, Montecchio Precalcino, via Cavedagna 25. Sul seggiolino posteriore c’è il loro figlioletto di un mese. Per quale motivo al conducente sfugga il veicolo dopo una leggera semicurva è al vaglio degli agenti del vicequestore Antonio Macagnino e dell’ispettore Antonio De Virgilis. comandante della polstrada di Schio che ha eseguito i rilievi coi colleghi di Vicenza. Bonilauri muore sul colpo, mentre nell’automobile che finisce nel fossato rimane ferita seriamente la compagna del conducente, anche se non è in pericolo di vita. Accompagnato in pediatria anche il bimbo, il quale è stato trattenuto per accertamenti. La polizia ha richiesto ai sanitari le verifiche di laboratorio per valutare le condizioni psicofisiche dell’automobilista. Il teatro della disgrazia è la strada provinciale Marosticana 248 nel comune di Vicenza poco prima della sede della Vibeton spa al numero 452, per chi sopraggiunge dai Pilastroni. L’automobile percorreva la Marosticana diretta verso il capoluogo. All’altezza dell’abitazione che fino a qualche mese fa era dell’apicoltore Elia Savio, Comentale perde il controllo. I segni lasciati sull’asfalto dalla vettura sono inequivocabili. In base a una prima ricostruzione della polstrada, l’uomo non appena s’è reso conto che stava uscendo sulla destra, ha dato il controsterzo, ma così facendo è finito dall’altra parte della carreggiata, nell’istante in cui il povero Bonilauri, 60 anni, che risiedeva a Povolaro in via Serao 5, stava pedalando verso casa. La vitttima alle 14.25 è centrata davanti a un cartello pubblicitario e trascinata nel fosso per trenta metri. Resta priva di vita nell’acqua accanto alla sua bicicletta Bianchi. La macchina dopo avere picchiato contro un albero si è girata su un fianco con la parte anteriore verso Dueville e la passeggera Michela Medica schiacciata sul fondo. L’automobilista, sebbene leggermente ferito, è riuscito a liberarsi e a mettere in salvo il figlioletto, che ha caricato su un’auto di passaggio che lo accompagnasse al S. Bortolo. Intanto, scattava l’allarme alle centrali del 118 e del 115. Accorrevano un paio di ambulanze col medico rianimatore e una squadra dei vigili del fuoco. Per Bonilauri il rianimatore ha potuto solo scrivere il referto del decesso. Le condizioni della Medica sono apparse subito meno preoccupanti. Il lavoro dei soccorritori è stato ostacolato dal comportamento dei parenti dei feriti. Il magistrato Vartan Giacomelli dopo avere autorizzato la rimozione della salma dello sfortunato Bonilauri, che lascia moglie e due figli (Marzia è avvocato), ha aperto un’inchiesta." (Il Giornale di Vicenza)[i] [/i][i] [/i][b] [/b][b] [/b][b] [/b] [/quote] L'avevo sentito anch'io, e mi ha molto colpito: è una strada che ho fatto centinaia di volte, e che ho sempre considerato "sicura" perché, nonostante il traffico, è larga e lascia abbastanza spazio da evitare che auto e camion ti sfiorino. Putroppo in casi come questi non c'è nulla da fare... Mi dispiace molto per lo sfortunato ciclista e per la sua famiglia


laperla - 28/04/2008 alle 17:26

Le più sentite condoglianze alla famiglia Tamberi:(


enzonen - 28/04/2008 alle 17:55

ma il cicsta era impegnato nella competizione o era un amatore della domenica? cmq condoglianze


Monsieur 40% - 28/04/2008 alle 19:25

[quote][i]Originariamente inviato da quiro [/i] ieri è mancato il team manager della GS Gruppo Lupi Daniele Tamberi. Un grosso abbraccio e le più sentite condoglianze a tutta la squadra e alla Fam. Tamberi. Ciao Dani non ti dimanticheremo mai! [/quote] Morire a 25 anni. Che colpo al cuore. Condoglianze sincere alla famiglia Tamberi ed al GS Gruppo Lupi.


luca76@ - 28/04/2008 alle 22:00

[quote][i]Originariamente inviato da enzonen [/i] ma il cicsta era impegnato nella competizione o era un amatore della domenica? cmq condoglianze [/quote] se ti riferisci all'incidente di Vicenza, aveva fatto la granfondo, ma la gara era finita da un pezzo. Stava solo tornando a casa


luke - 01/05/2008 alle 14:38

[quote][i]Originariamente inviato da luca76@ [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Slegar [/i] Un'altra tragedia successa ieri "La vittima era reduce dalla Granfondo Il cicloamatore Fausto Bonilauri vede la morte sottoforma di una macchina che sfugge al conducente e non può fare nulla per schivarla. Sta pedalando in bici, reduce dalla Granfondo di Vicenza, verso Dueville. È tutto sulla destra, quando l’auto assassina sbanda dalla corsia opposta e si materializza, dopo l’invasione secca della carreggiata, senza dargli scampo. È una trappola fatale. Al volante della Lancia Y della morte c’è Marco Comentale, 33 anni, che ha al fianco la convivente Michela Medica, di 28 anni, Montecchio Precalcino, via Cavedagna 25. Sul seggiolino posteriore c’è il loro figlioletto di un mese. Per quale motivo al conducente sfugga il veicolo dopo una leggera semicurva è al vaglio degli agenti del vicequestore Antonio Macagnino e dell’ispettore Antonio De Virgilis. comandante della polstrada di Schio che ha eseguito i rilievi coi colleghi di Vicenza. Bonilauri muore sul colpo, mentre nell’automobile che finisce nel fossato rimane ferita seriamente la compagna del conducente, anche se non è in pericolo di vita. Accompagnato in pediatria anche il bimbo, il quale è stato trattenuto per accertamenti. La polizia ha richiesto ai sanitari le verifiche di laboratorio per valutare le condizioni psicofisiche dell’automobilista. Il teatro della disgrazia è la strada provinciale Marosticana 248 nel comune di Vicenza poco prima della sede della Vibeton spa al numero 452, per chi sopraggiunge dai Pilastroni. L’automobile percorreva la Marosticana diretta verso il capoluogo. All’altezza dell’abitazione che fino a qualche mese fa era dell’apicoltore Elia Savio, Comentale perde il controllo. I segni lasciati sull’asfalto dalla vettura sono inequivocabili. In base a una prima ricostruzione della polstrada, l’uomo non appena s’è reso conto che stava uscendo sulla destra, ha dato il controsterzo, ma così facendo è finito dall’altra parte della carreggiata, nell’istante in cui il povero Bonilauri, 60 anni, che risiedeva a Povolaro in via Serao 5, stava pedalando verso casa. La vitttima alle 14.25 è centrata davanti a un cartello pubblicitario e trascinata nel fosso per trenta metri. Resta priva di vita nell’acqua accanto alla sua bicicletta Bianchi. La macchina dopo avere picchiato contro un albero si è girata su un fianco con la parte anteriore verso Dueville e la passeggera Michela Medica schiacciata sul fondo. L’automobilista, sebbene leggermente ferito, è riuscito a liberarsi e a mettere in salvo il figlioletto, che ha caricato su un’auto di passaggio che lo accompagnasse al S. Bortolo. Intanto, scattava l’allarme alle centrali del 118 e del 115. Accorrevano un paio di ambulanze col medico rianimatore e una squadra dei vigili del fuoco. Per Bonilauri il rianimatore ha potuto solo scrivere il referto del decesso. Le condizioni della Medica sono apparse subito meno preoccupanti. Il lavoro dei soccorritori è stato ostacolato dal comportamento dei parenti dei feriti. Il magistrato Vartan Giacomelli dopo avere autorizzato la rimozione della salma dello sfortunato Bonilauri, che lascia moglie e due figli (Marzia è avvocato), ha aperto un’inchiesta." (Il Giornale di Vicenza)[i] [/i][i] [/i][b] [/b][b] [/b][b] [/b] [/quote] L'avevo sentito anch'io, e mi ha molto colpito: è una strada che ho fatto centinaia di volte, e che ho sempre considerato "sicura" perché, nonostante il traffico, è larga e lascia abbastanza spazio da evitare che auto e camion ti sfiorino. Putroppo in casi come questi non c'è nulla da fare... Mi dispiace molto per lo sfortunato ciclista e per la sua famiglia [/quote] Come pensavo (ma ho preferito attendere notizie sicure), quando ho letto dell'incidente ho pensato che, su una strada del genere e con quella dinamica (per non parlare del comportamento dell'investitore...), non poteva essere altrimenti.... non poteva essere una svista. 'DRAMMA. Ieri pomeriggio i funerali di Fausto Bonilauri nella parrocchiale di Povolaro Travolto e ucciso in bici La famiglia perdona Il parroco ricorda il dovere della prudenza alla guida. Per il pm l’investitore guidava sotto l’effetto degli stupefacenti POVOLARO DI DUEVILLE «Nonostante sia difficile farlo in questo momento, vogliamo seguire l’insegnamento di Fausto e perdoniamo chi l’ha travolto». Sono le parole di misericordia cristiana che don Francesco Montagna, parroco di Povolaro di Dueville, pronuncia ieri pomeriggio ai funerali a nome della vedova Adele e dei figli Marzia e Matteo, attorno ai quali si è stratte una folla di persone che la parrocchiale non riusciva a contenere. La famiglia con un grande gesto pubblico ha voluto far sapere che non nutre rancore per chi ha provocato la disgrazia. Per lei è un momento molto difficile, tristissimo, perché è dura accettare la morte di un proprio congiunto in maniera così assurda, ma è confortata dalla fede nel Cristo. Tante persone hanno voluto manifestare il loro affetto alla famiglia e alla vittima Fausto Bonilauri, 60 anni, investito in bicicletta domenica pomeriggio da Marco Comentale, 33 anni, di Montecchio Precalcino, che ha perso inopinatamente il controllo della sua macchina, ha invaso la corsia ed ha investito uccidendolo sul colpo lo sfortunato cicloamatore. La procura ha messo sotto inchiesta l’automobilista per omicidio colposo e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’uomo è risultato positivo ai cannabinoidi e la polstrada di Schio, che sta eseguendo le indagini, gli ha ritirato la patente. Nel corso della cerimonia don Francesco ha elevato forte il suo richiamo alla necessità e al dovere civile di essere prudenti alla guida. La vita è un dono e non può essere compromessa, come invece avviene quasi giornalmente, attraverso la guida imprudente perchè le automobili possono essere fonte di tragedia. Attorno alla famiglia Bonilauri si sono stretti i congiunti, come il fratello Franco, che condivideva con Fausto la passione per la bici che gli aveva trasmesso. Erano presenti molti avvocati, colleghi di studio e conoscenti di Marzia, a cominciare da Gaetano Crisafi e Giancarlo Schiavo. Momenti di commozione scanditi dalle parole di chi ha ricordato Fausto per come ha saputo interpretare la sua esistenza. Prima dell’ultima gita in sella alla sua bici con gli amici della Levrieri Lattebusche con i quali ha partecipato alla Granfondo di Vicenza. Sulla strada del ritorno la morte improvvisa. ' www.ilgiornale divicenza.it Basta, è ora di finirla di tollerare avvenimenti simili: quando accadono fatti del genere, chi li provoca deve essere perseguito per omicidio volontario con tutte le aggravanti e l'auto dev'essere equiparata ad un'arma. Altro che indulto.


dietzen - 11/05/2008 alle 19:53

purtroppo il portoghese bruno neves, buon velocista della LA-MSS, 26 anni, è morto oggi in seguito a una caduta durante la classica di amarante. ha picchiato la testa sull'asfalto e, nonostante il casco, è deceduto prima di arrivare in ospedale.


Silvy92 - 11/05/2008 alle 20:06

nel tg di piùvallitv han detto che durante la Gimondi una donna che, in bicicletta, stava assistendo alla granfondo nei pressi del Colle Gallo è stata travolta da una atleta.. l'atleta ha riportato solo qualche escoriazione mentre la "spettatrice" è stata traportata d'urgenza all'ospedale di bergamo e ora è in gravi condizioni... :(


Abajia - 11/05/2008 alle 20:08

:( Condoglianze...


stress - 11/05/2008 alle 20:12

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] :( Condoglianze... [/quote] Guarda che è in gravi condizioni ma non è deceduta. Mi auguro che la signora si ristabilisca al + presto. Ps: una cosa simile è successa 2 giorni fa ad Arona. Un cicloamatore mentre scendeva dal San Carlone ha investito un'anziana signora. Anche in questo caso la peggio l'ha avuta il pedone che è ricoverato (condizioni non gravi) in ospedale.


Abajia - 11/05/2008 alle 20:21

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] :( Condoglianze... [/quote] Guarda che è in gravi condizioni ma non è deceduta. Mi auguro che la signora si ristabilisca al + presto.[/quote] Mi riferivo al ciclista portoghese... Ad ogni modo, in bocca al lupo alla ciclista.


ForzaRizza - 11/05/2008 alle 20:26

Brutta notizia


laperla - 12/05/2008 alle 11:18

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] purtroppo il portoghese bruno neves, buon velocista della LA-MSS, 26 anni, è morto oggi in seguito a una caduta durante la classica di amarante. ha picchiato la testa sull'asfalto e, nonostante il casco, è deceduto prima di arrivare in ospedale. [/quote] Mamma che tristezza:( Condoglianze alla famiglia Neves


Laura Idril - 15/05/2008 alle 12:55

Alla partenza della tappa hanno dato notizia che è morta la sorella di Rinaldo Nocentini... Sono senza parole :(:(:(


sceriffo - 15/05/2008 alle 13:01

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Alla partenza della tappa hanno dato notizia che è morta la sorella di Rinaldo Nocentini... Sono senza parole :(:(:( [/quote] che tragedia! condoglianze a Rinaldo


laperla - 15/05/2008 alle 14:19

Noooo che notizia triste.....so che Rinaldo di sorelle ne ha tante, e ho avuto il piacere di conoscere lui e la sua famiglia quando era juniores. Condoglianze alla famiglia Nocentini da parte di tutto lo staff e corridori di Fiuggi!!:( Una triste notizia ha scosso stamane la carvana del Giro: è stato il direttore di corsa, Mauro Vegni, a comunicare al gruppo la morte della sorella di Rinaldo Nocentini, Daniela. L'aretino della Ag2r ha comunque preso regolarmente il via nella sesta tappa. Daniela Nocentini, 43 anni, era in coma da sei mesi in seguito a problemi clinici, era sposata con Bruno e madre di due ragazzi, Giacomo di 20 anni e Giulia di 14. fonte: tuttobiciweb

 

[Modificato il 15/05/2008 alle 14:22 by laperla]


Abajia - 15/05/2008 alle 14:23

Che brutta notizia. :( Condoglianze... Forza, Rinaldo, siamo tutti con te.


Abruzzese - 15/05/2008 alle 17:37

Bruttissima notizia :(. Speriamo che Rinaldo reagisca bene e magari possa dedicarle un successo di tappa nei prossimi giorni.


Popo - 15/05/2008 alle 22:29

Condoglianze alla Family Nocentini Poi un'altra brutta notizia Une autre mauvaise nouvelle s'est abattue sur le monde du cyclisme en début de semaine : Un chauffard a tué Jérémy Dartus . Jérémy Dartus avait 25 ans. Il circulait à vélo sur un passage piéton de la rue du Maréchal-Delattre de Tassigny, en centre-ville d'Amiens, quand il a été percuté de plein fouet par un automobiliste vers 18 h 30 ce lundi 12 mai 2008. Projeté à une vingtaine de mètres, Jérémy Dartus n'a pas pu être réanimé par l'équipe des secouristes et des médecins qui se sont aussitôt rendus sur les lieux de l'accident. Pendant que ces derniers arrivaient sur les lieux, le conducteur de la Ford fiesta qui circulait à vive allure et vraisemblement ivre, selon plusieurs témoins, prenait la fuite. Son véhicule de couleur bleue et dont le signalement a immédiatement été donné aux policiers a été retrouvé garé à seulement quelques centaines de mètres, rue de Beauvais, en partie sur un stationnement réservé aux personnes à mobilité réduite. Grâce à l'immatriculation, les enquêteurs parviennent à identifier l'homme qui vient de rentrer à son domicile où il est interpellé à peine quelques minutes après le drame. Emmené au commissariat, il a dû être placé en cellule de dégrisement avant que sa garde à vue puisse lui être signifiée. Celle-ci a d'ailleurs été prolongée hier après-midi. Le parquet souhaite entendre deux derniers témoins avant de prendre une décision sur la suite de l'affaire. Le conducteur pourrait être poursuivi pour défaut de maîtrise de son véhicule, conduite en état alcoolique, homicide involontaire et délit de fuite. M.J. Source : www.lunion.presse.fr Jérémy Dartus né le 11 avril 1983 a été stagiaire au Crédit Agricole fin 2002 avant de rejoindre l'équipe espoirs de celle-ci lors des saisons 2003 et 2004 au sein de laquelle il a cotoyé Geoffroy Lequatre, Cédric Coutouly, Julien Mazet, Kilian Patour, Hervé Duclos-Lassalle ou encore Saul Raisin et Cyril Lemoine. En 2004 il avait rejoint l'UV Aube en compagnie de son équipier David Arassus du Crédit Agricole espoirs et de Florian Morizot afin de compenser notamment le départ de Noan Lelarge. Il a entre autre brillé sur les routes du Circuit des Ardennes et de la Côte Picarde. Sincères condoléances à sa famille et à ses proches. Velonet


Delfino - 16/05/2008 alle 09:23

Condoglianze a Rinaldo ed alla sua famiglia


maurofacoltosi - 26/05/2008 alle 22:06

Ciclismo: muore lituana Urbonaite Travolta da treno,aveva smesso nel 2006 La lituana Zita Urbonaite, ex ciclista professionista, è deceduta per cause ancora da accertare, travolta da un convoglio ferroviario nei pressi di Montebelluna (Treviso). Aveva lasciato l'attività agonistica nel 2006, sposandosi con un italiano e scegliendo la vita familiare. In passato, la Urbonaite aveva anche vestito la maglia rosa per tre giorni. Gli investigatori stanno cercando di chiarire la dinamica dell'incidente. Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/


Abruzzese - 26/05/2008 alle 23:59

[quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] Ciclismo: muore lituana Urbonaite Travolta da treno,aveva smesso nel 2006 La lituana Zita Urbonaite, ex ciclista professionista, è deceduta per cause ancora da accertare, travolta da un convoglio ferroviario nei pressi di Montebelluna (Treviso). Aveva lasciato l'attività agonistica nel 2006, sposandosi con un italiano e scegliendo la vita familiare. In passato, la Urbonaite aveva anche vestito la maglia rosa per tre giorni. Gli investigatori stanno cercando di chiarire la dinamica dell'incidente. Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/ [/quote] Ho letto poco fa sul televideo questa triste notizia.La ricordo protagonista in alcune tappe del Giro d'Italia femminile quando non ancora seguivo bene e guardavo soprattutto le sintesi in tv. Mi spiace molto,condoglianze alla famiglia :(.


Morris - 27/05/2008 alle 11:55

Conoscevo benissimo Zita. Sono scioccato. Era una bravissima ragazza, cordiale, intelligente, generosa. Atleta superiore al raccolto di carriera. La Tony Houbrechts in gonnella. Non è stato un incidente, ma un atto voluto. Soffriva di depressione post parto. Aveva una bambina di due mesi. Le più sentite condoglianze alla famiglia.


Stasino - 27/05/2008 alle 12:01

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Conoscevo benissimo Zita. Sono scioccato. Era una bravissima ragazza, cordiale, intelligente, generosa. Atleta superiore al raccolto di carriera. La Tony Houbrechts in gonnella. Non è stato un incidente, ma un atto voluto. Soffriva di depressione post parto. Aveva una bambina di due mesi. Le più sentite condoglianze alla famiglia. [/quote] Che tragedia! La depressione post parto è una malattia tremenda, una delle più brutte mio avviso. Dare alla luce un figlio dovrebbe essere la cosa più bella per una persona, invece il tutto si trasforma in una tragendia che, come in questo caso, può raggiungere dimensioni impensabili. Povera Zita. Condoglianze alla famiglia ed un farte abbraccio alla sua piccola.


Delfino - 27/05/2008 alle 14:13

Un abbraccio al marito ed alla piccola, condoglianze


tenimodi - 27/05/2008 alle 14:46

Sembra strano stare qui a scrivere. Sembra strano che la vita a volte ti da, a volte ti toglie. L'affetto di ragazze, amiche, con le quali hai passato una "tranche" della tua vita.Anni e anni passati a condividere fatica, gioie, cadute ma anche vittorie. Noi più vecchie dell'ambiente siam cresciute, alcune hanno continuato, altre han preso nuove strade. Ed sarà brutto ricontrarsi, per l'ennesima volta, un anno dopo Liahne, per un evento così tragico. Non ho parole. Ma voglio ricordarti così, col tuo sorriso e la tua calma, in ogni situazione, sempre pronta ad aiutare il prossimo, a dare- anche a noi "bimbe", come ci chiamavi- la grinta per migliorarci. Ciao Zita


annasci - 27/05/2008 alle 22:05

[quote][i]Originariamente inviato da Silvy92 [/i] nel tg di piùvallitv han detto che durante la Gimondi una donna che, in bicicletta, stava assistendo alla granfondo nei pressi del Colle Gallo è stata travolta da una atleta.. l'atleta ha riportato solo qualche escoriazione mentre la "spettatrice" è stata traportata d'urgenza all'ospedale di bergamo e ora è in gravi condizioni... :( [/quote] Purtroppo é ancora in coma la donna caduta poco dopo lo scollinamento dal Colle Gallo, subito dopo essere transitati i primi ciclisti della GF Gimondi. Cristina, si chiama. Fino a poco tempo fa partecipava a gare, anche di down-hil. Pertanto é un'atleta esperta. Non si conosce ancora la dinamica dell'incidente, si sa che nella caduta il casco si é rotto. Stava scortando per una parte di gara il marito che non ha saputo della caduta se non quando è giunto all'arrivo (si é piazzato circa al 10° posto). Cari auguri a Cristina perché possa superare questo tremendo momento e un sentito sostegno al marito. In questi giorni, alla madonna dei ciclisti del Colle Gallo, c'é una forte presenza di ciclisti intenti a mandare un pensiero a Cristina.


Admin - 03/06/2008 alle 17:55

Un'auto irrompe tra i ciclisti in gara in Messico, un fotografo ferma il tragico momento in uno scatto impressionante. Purtroppo il bilancio parla di una vittima e 14 feriti. :( Qui la foto (da Repubblica.it) http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/scontro-auto-bici/1.html


plata - 03/06/2008 alle 18:04

Maremma m*****a che schianto! Quello che guidava la macchina sarebbe da prendere schiaffi per una anno!!! Morire mentre ci si diverte è una cosa bruttissima


Abruzzese - 03/06/2008 alle 18:06

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Un'auto irrompe tra i ciclisti in gara in Messico, un fotografo ferma il tragico momento in uno scatto impressionante. Purtroppo il bilancio parla di una vittima e 14 feriti. :( Qui la foto (da Repubblica.it) http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/scontro-auto-bici/1.html [/quote] Semplicemente terrificante :(


Abajia - 03/06/2008 alle 18:13

Terribile... che immagine terrificante... Condoglianze a parenti e amici della vittima, e un grossissimo in bocca al lupo ai feriti. Adesso sapete che farei io? Metterei quel pirata della strada su una bici e gli andrei contro in macchina alla stessa velocità con la quale ha investito quei poveri ciclisti. Anche se mi dispiacerebbe. Per la bici.


Silvy92 - 03/06/2008 alle 18:31

mamma mia... quell'immagine e terrificante... non ho parole... :(


Vuelta Espana - 04/06/2008 alle 13:01

Una tragedia ha colpito la squadra juniores della Fausto Coppi Gazzera :( [i] Mestre (Venezia) - mercoledì 4 giugno 2008 - Nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 3 giugno ha cessato di vivere Mattias Ranzato, ciclista junior dell’Us Fausto Coppi Gazzera Videa – Casinò di Venezia, appartenente alla formazione diretta dai fratelli Sandro e Marino Bettuolo. Mattias era il campione provinciale di Venezia della categoria, ancora in carica, avendo conquistato il titolo lo scorso anno a Giai di Annone Veneto. Sabato sera, prima di partecipare alla Vittorio Veneto-Cansiglio alla quale intendeva ben figurare in vista della Casut-Cimolais, la classica a tappe friulana, aveva fatto visita a Marano di Mira, alla sua amica del cuore, Irene, figlia del presidente della società mestrina, Renato Marin; giunto in prossimità di casa, in quel di Bronzola di Campodarsego, a bordo del suo scooter, è stato investito da un’auto riportando lesioni gravissime contro le quali nulla hanno potuto le competenti ed amorose cure del personale sanitario degli ospedali di Camposampiero e di Padova. “A queste persone va il ringraziamento più sincero da parte, oltre che della famiglia, anche della Dirigenza della Coppi Gazzera che, nella figura del Presidente, pur nell’inefficacia del risultato, ha potuto e saputo apprezzare tutta la solerzia e la capacità professionale nonché la grande disponibilità umana”. Mattias, che aveva “imparato” a far ciclismo nel Gs Fiumicello e proseguito nel Gs Peraga, era approdato la scorsa stagione alla società mestrina incontrando amicizie e simpatie, doti che egli stesso sapeva infondere agli altri grazie alla sua bravura e bontà d’animo. Bravo a scuola, umile e corretto nello sport, il ragazzo mancherà molto a tutti, prima di tutto ai suoi cari, alla mamma Rossella in particolare, nota nell’ambiente degli juniores per la sua costante presenza accanto al figlio ma anche a tutti gli altri ragazzi del team e non. Appresa la notizia della scomparsa è stato Paolo Capponcelli a porgere, a nome di tutta la squadra Elite/Under 23, le condoglianze alla famiglia, ad Irene ad alla società mentre Luca Lai ha promesso una vittoria a breve per onorare la memoria, cosa che, pur affranti dal dolore vorrebbero poter fare anche gli juniores che, intanto, in segno di lutto, non parteciperanno alla 20^ Casut-Cimolais. [/i] (ciclonews.it) Condoglianze alla famiglia e alla squadra, questa è davvero una cosa terribile :(


Garda Bike - 07/06/2008 alle 13:31

Cinema, morto il regista Dino Risi Roma, l'artista aveva 92 anni Il regista Dino Risi è morto stamani a Roma nel residence in cui viveva ormai da anni. L'artista aveva 92 anni. www.tgcom.mediaset.it Il cinema italiano perde una sua icona nel mondo. Addio ad un grande regista che ha reso grande l'Italia. Condoglianze alla famiglia. Addio Dino!


Grammont63 - 17/06/2008 alle 11:32

Un amatore come noi ? Comunque, in ogni caso, non può andare avanti così :mad: :mad: :mad: R.I.P. e condoglianze alla famiglia 17/6/2008 (11:40) - ROMA Ciclista ucciso da un'auto pirata ROMA Un’auto questa mattina ha travolto e ucciso un ciclista nella periferia Est di Roma. Gli inquirenti adesso sono sulle tracce del pirata della strada. Sembra che al momento dell’incidente ci fossero anche persone che hanno assistito all’impatto. Il ciclista è morto durante il trasporto in ospedale. L’uomo, di circa 60 anni, è stato soccorso dai medici del 118 ma è morto durante il trasporto al Policlinico Casilino. L’incidente mortale è avvenuto in viale dei Romanisti, periferia est della capitale, e le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravissime. Vigili urbani e polizia sono impegnati nelle ricerche dell’auto pirata. fonte: http://www.lastampa.it


Grammont63 - 17/06/2008 alle 11:41

[quote][i]Originariamente inviato da Grammont63 [/i] Un amatore come noi ? Comunque, in ogni caso, non può andare avanti così :mad: :mad: :mad: R.I.P. e condoglianze alla famiglia 17/6/2008 (11:40) - ROMA Ciclista ucciso da un'auto pirata ROMA Un’auto questa mattina ha travolto e ucciso un ciclista nella periferia Est di Roma. Gli inquirenti adesso sono sulle tracce del pirata della strada. Sembra che al momento dell’incidente ci fossero anche persone che hanno assistito all’impatto. Il ciclista è morto durante il trasporto in ospedale. L’uomo, di circa 60 anni, è stato soccorso dai medici del 118 ma è morto durante il trasporto al Policlinico Casilino. L’incidente mortale è avvenuto in viale dei Romanisti, periferia est della capitale, e le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravissime. Vigili urbani e polizia sono impegnati nelle ricerche dell’auto pirata. fonte: http://www.lastampa.it [/quote] Aggiorno la notizia in quanto è stato identificato l'investitore che è scappato una volta investito il ciclista. Lo metterei in prigione e butterei via la chiave... Catturato il presunto investitore dopo una tentata fuga Roma, ciclista ucciso da pirata della strada Deceduto durante il trasporto in ospedale. Aveva circa 60 anni. L'incidente alla periferia est della città ROMA - Mentre si trovava sulla sua biciletta, Cesare Lastei, 70 anni, è stato investito e ucciso da un automobilista che poi è fuggito senza prestare soccorso. L'incidente è avvenuto martedì mattina alla periferia est di Roma, in viale dei Romanisti, nel quartiere di Torre Spaccata, zona est della città. L’uomo è deceduto durante il trasporto in ospedale. Vigili urbani e polizia hanno poi rintracciato l'investitore omicida che si trovava a bordo di una Panda bianca vecchio tipo. fonte: http://www.corriere.it


Abajia - 18/06/2008 alle 12:49

Ho appreso la notizia al tg di ieri. Ma dico io, ma come si può abbandonare una persona agonizzante, lasciandola morire. Questa gente meriterebbe lo stesso trattamento. Che schifo. Condoglianze...


Grammont63 - 23/06/2008 alle 14:03

Ho ritrovato, su "Il Messaggero.it" la notizia che risaliva a qualche giorno fa. Ieri il nostro giro di allenamento, casualmente, prevedeva il passaggio nel punto in cui è avvenuto l'incidente (anche noi scendevamo nello stesso senso di marcia del ciclista) e sull'asfalto c'erano i segni dell'incidente stesso. Non aggiungo altro :( , abbiamo rallentato e recitato in silenzio una preghiera per lo sfortunato collega. Riposi in pace :( :( :( Ciclista romano travolto e ucciso nel Reatino RIETI (19 giugno) - Un ciclista romano, F.C., 52 anni, è stato travolto e ucciso da un autobus mentre con alcuni amici percorreva in bicicletta la strada per Canneto Sabino. L'uomo è morto prima di arrivare in ospedale. L'autobus si sarebbe accostato troppo al lato destro della carreggiata colpendo la bicicletta su cui viaggiava F.C. http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=26238&sez=HOME_ROMA


pintocolorado - 29/06/2008 alle 18:13

Eccomi purtroppo a scrivere nuovamente in questo thread... Oggi si è consumata una tragedia di dimensioni inimmaginabili: a Cogruzzo di Reggio Emilia ha perso la vita il tredicenne Nicolò Ferrari, Esordiente primo anno che vestiva la maglia della Ciclistica 2000 di Rubiera (Reggio Emilia), la squadra del suo paese. E' accaduto durante il riscaldamento (la gara ovviamente è stata sospesa): pare che i ragazzi non abbiano rispettato uno stop e siano stati centrati da un furgone, con il poverò Nicolò che ha avuto le conseguenze peggiori. Aveva bei numeri: il 25 aprile, a Rivarolo di Torrile (Parma) aveva vinto la sua prima corsa, in volata. Non servono parole... Un abbraccio ai suoi genitori, anche se neppure questo serve a molto... Alberto


Abajia - 29/06/2008 alle 18:15

Che dire. Non ci sono parole per descrivere la mia tristezza. Condoglianze. :(


lucida follia - 30/06/2008 alle 15:58

[quote][i]Originariamente inviato da pintocolorado [/i] Eccomi purtroppo a scrivere nuovamente in questo thread... Oggi si è consumata una tragedia di dimensioni inimmaginabili: a Cogruzzo di Reggio Emilia ha perso la vita il tredicenne Nicolò Ferrari, Esordiente primo anno che vestiva la maglia della Ciclistica 2000 di Rubiera (Reggio Emilia), la squadra del suo paese. E' accaduto durante il riscaldamento (la gara ovviamente è stata sospesa): pare che i ragazzi non abbiano rispettato uno stop e siano stati centrati da un furgone, con il poverò Nicolò che ha avuto le conseguenze peggiori. Aveva bei numeri: il 25 aprile, a Rivarolo di Torrile (Parma) aveva vinto la sua prima corsa, in volata. Non servono parole... Un abbraccio ai suoi genitori, anche se neppure questo serve a molto... Alberto [/quote] ciao nicolò........


Stef88 - 10/07/2008 alle 18:39

Commozione e cordoglio nel ciclismo ragusano, che si sono estesi a tutto l'ambiente ciclistico regionale e nazionale quando è giunta la notizia del decesso di Salvatore Rametta, allievo della P.A.D. Pozzarello-Spinal Club 2000 di Canicattini Bagni (Siracusa). Salvatore era nato il 21 marzo 1993 a Noto e aveva presto seguito il suo amore per la bicicletta, affermandosi tra i giovani più promettenti del vivaio siciliano. L’incidente è avvenuto il 29 giugno scorso durante una gara e le condizioni del ragazzo sono apparse subito gravissime. Purtroppo le cure non sono valse a salvargli la vita e Salvatore è spirato ieri notte. Ai genitori affranti, che hanno autorizzato l’espianto degli organi, si stringe nel dolore tutta la grande famiglia del ciclismo. (sito F.C.I.)


Monsieur 40% - 10/07/2008 alle 18:42

Uff... :(


Abajia - 11/07/2008 alle 00:38

... ... ...


Salvatore77 - 11/07/2008 alle 00:39

Senza parole.


febbra - 16/07/2008 alle 10:23

Tragedia sulle strade russe: il corridore russo Denis Kudashev, 27 anni, è morto dopo essere stato investito da una vettura. Il corridore della formazione francese Entente Sud Gascogne avrebbe dovuto rientrare a fine settimana in Francia per essere al via dell'Etoile d'Or, lunedi. Kudashev era approdato nel 2003 alla Entente Sud Gascogne diventandone ben presto uno dei pilastri. A fine 2005, il sospirato passaggio tra i professionisti con la maglia della Relax Gam. Mais il russo, vittima di un incidente, rimase dieci giorni in coma e dopo non riuscì più a tornare ad esprimersi sui livellli che aveva raggiunto in precedenza. Quando la Relax-Gam chiuse l'attività, Dominique Arnaud gli tese una mano e lo richiamò alla Entente Sud Gascogne. fonte: tuttobiciweb.it


cunego - 16/07/2008 alle 10:38

:( E continuiamo a occuparci di doping...l'unico problema che attanaglia il ciclismo...:mad:


Tranchée d’Arenberg - 16/07/2008 alle 10:38

[quote][i]Originariamente inviato da febbra [/i] Tragedia sulle strade russe: il corridore russo Denis Kudashev, 27 anni, è morto dopo essere stato investito da una vettura. Il corridore della formazione francese Entente Sud Gascogne avrebbe dovuto rientrare a fine settimana in Francia per essere al via dell'Etoile d'Or, lunedi. Kudashev era approdato nel 2003 alla Entente Sud Gascogne diventandone ben presto uno dei pilastri. A fine 2005, il sospirato passaggio tra i professionisti con la maglia della Relax Gam. Mais il russo, vittima di un incidente, rimase dieci giorni in coma e dopo non riuscì più a tornare ad esprimersi sui livellli che aveva raggiunto in precedenza. Quando la Relax-Gam chiuse l'attività, Dominique Arnaud gli tese una mano e lo richiamò alla Entente Sud Gascogne. fonte: tuttobiciweb.it [/quote] Ragazzo molto sfortunato. Riposa in pace.


Abajia - 16/07/2008 alle 17:41

Tornare a correre dopo un coma è un chiaro segno della passione che animava questo ragazzo. Che riposi in pace. :(


Leone delle Fiandre - 25/07/2008 alle 10:55

[b]Martins perde la mamma morta in un incendio [/b] [i][b]La donna sarebbe deceduta dopo che una cisterna di benzina ha preso fuoco nelle vicinanze del suo appartamento di Lagos. L'attaccante del Newcastle è subito volato in patria dalla famiglia: "Le era molto attaccato - spiega il fratello- non riesce ancora a credere che lei non sia più qui"[/b] [/i] [i]LAGOS (Nigeria), 35 luglio 2008 - Terribile notizia per l'attaccante nigeriano Obafemi Martins che ha perso la madre, morta mentre tentava di sfuggire ad un incendio. Secondo quanto si legge dalle cronache del The Sun, la donna sarebbe deceduta di paura dopo che una cisterna di benzina ha preso fuoco nelle vicinanze del suo appartamento di Lagos. La tragedia ha lasciato nel più totale sconforto l'ex centravanti dell'Inter volato subito in patria non appena appresa la notizia della tragedia. La 62enne Alhaja, da sempre vicina al calciatore nelle decisioni più importanti, avrebbe dovuto raggiungere il figlio in Inghilterra dal prossimo settembre. DOLORE - Biola, fratello del giocatore, ha spiegato ai microfoni il momento di dolore che sta vivendo in queste ore Oba: "In famiglia lui era il più legato di tutti a nostra madre. È ancora sotto shock e non riesce a crederci. Lei gli è stata sempre accanto e ha appoggiato le sue scelte, anche quella di abbandonare la scuola per dedicarsi al calcio professionistico. Quando ha saputo la notizia si è subito precipitato per rendersi conto con i suoi occhi che non è più qui". MOMENTO DIFFICILE - La tragedia ha sconvolto anche l'attività agonistica dell'attuale giocatore del Newcastle. Martinis, infatti, salterà domani l'amichevole contro il Doncaster e, probabilmente, non potrà prendere parte al ritiro di settimana prossima a Maiorca, mettendo in dubbio la gara di esordio in Premier League. [/i] fonte: http://www.gazzetta.it Che tragedia! Condoglianze, Oba Oba!


Laura Idril - 25/07/2008 alle 15:49

[quote][i]Originariamente inviato da arcipen [/i] Dalla Gazzetta Muore tragicamente Enzo Moser Fu maglia rosa al Giro del 1964 Stampa articolo | Invia articolo | Commenti:0 Il fratello maggiore del grande Francesco perde la vita nella campagne del Trentino, travolto dal trattore che stava guidando e che si è ribaltato. Aveva 67 anni Enzo Mores, in blu, tra i fratelli Aldo e Francesco posano con Gilberto Simoni nel 2003. Primanext GIOVO (Tn), 25 luglio - Enzo Moser, fratello maggiore di Francesco Moser, ha perso la vita in Trentino, schiacciato da un trattore. Enzo, con un trascorso da ciclista professionista e maglia rosa per due giorni al Giro d'Italia 1964 (terza e quarta tappa, poi la cedette ad Anquetil che vinse la corsa), stava lavorando nei campi nella zona di Giovo, quando intorno alle 13.30 è avvenuto l'incidente. I vigili del fuoco sono intervenuti per liberarlo dal macchinario, che l'ha travolto. Sul posto, in Val di Cembra, sono accorsi anche il 118 e i carabinieri, che stanno cercando di ricostruire l'accaduto. Nato il 5 novembre del 1940 a Palù di Giovo, Enzo Moser fu professionista dal 1962 al 1967 [/quote]


AuroDavide - 25/07/2008 alle 16:58

Lo ricordiamo così..... Ciao Enzo.....


Camoscio Madonita - 25/07/2008 alle 22:17

[quote][i]Originariamente inviato da AuroDavide [/i] Lo ricordiamo così..... Ciao Enzo..... [/quote] guarda che nel video c'è solo Francesco di Moser Ad ogni modo condoglianze alla famiglia Moser RIP Enzo


Salvatore77 - 26/07/2008 alle 00:20

Una notizia terribile.


Gomez1982 - 26/07/2008 alle 00:24

Sentite condoglianze alla famiglia Moser


AuroDavide - 02/08/2008 alle 17:00

SPORT - 24 ore Rimini, 15:08 CALCIO: EX GOLEADOR DE ROSA MUORE IN INCIDENTE STRADALE L'ex calciatore Gianni De Rosa, 52 anni, è morto in un incidente stradale avvenuto poco prima delle 2 sulla statale Adriatica tra Riccione. De Rosa era sul suo ciclomotore quando, all'incrocio con viale Cavalieri di Vittorio Veneto, si è scontrato frontalmente con un minibus che giungeva in senso opposto. De Rosa è spirato sull'ambulanza che lo trasportava all'ospedale di Riccione. Il conducente del minibus, sottoposto a controlli alcolemici, è risultato sobrio. La polstrada di Rimini indaga sulle cause dell'incidente. De Rosa, nato a Cerignola (Foggia), ha giocato da centravanti in Serie A con Napoli, Perugia e Como, in B con Ternana, Palermo, Cagliari, per poi chiudere la carriera nel Rimini. (02/08/2008) Spr


AuroDavide - 02/08/2008 alle 17:03

[b]Morti su K2, salvo Confortola [/b] Lo scalatore valtellinese impegnato in una difficile discesa (ANSA) - AOSTA, 2 AGO - C'e' preoccupazione per le sorti di Marco Confortola, partito ieri per scalare la vetta del K2 con un gruppo di alpinisti. Dopo una notte trascorsa all'addiaccio a 8.300 metri, lo scalatore valtellinese e' giunto a campo 4 (circa 8.000 metri) dove alcuni sherpa lo stanno curando con ossigeno e farmaci. Secondo quanto si e' appreso, Confortola e' molto provato e infreddolito. E' di 9 tra morti e dispersi il drammatico bilancio della giornata sulla montagna.


crossistastradista!! - 03/08/2008 alle 14:07

ieri morto un cicloamatore sulla salaria a rieti mentre stava in bici aveva 43 anni


super cunego - 04/08/2008 alle 13:22

Un pensiero a Jones, il motociclista che ieri a Brands Hatch è stato travolto dalla sua moto e da quello di Andrew Pitt che lo seguiva durante la gara valida per la SuperSport. Oggi il 23 ci ha lasciato, condoglianze alla famiglia e ai parenti tutti. RIP. fonte gazza e sportmediaset


Abajia - 04/08/2008 alle 14:36

:( Riposa in pace, Craig.


super cunego - 07/08/2008 alle 12:04

Incidente stradale a Torino Muore Andrea Pininfarina Il presidente e amministratore delegato della storica carrozzeria ha perso la vita in mattinata. Ex vicepresidente di Confindustria, era stato nel consiglio d'amministrazione della Juventus. aveva 51 anni Andrea Pininfarina era nato il 26 giugno 1957. ap Andrea Pininfarina era nato il 26 giugno 1957. ap TORINO, 7 agosto 2008 - È morto questa mattina, in un incidente stradale alle porte del capoluogo piemontese, Andrea Pininfarina. Aveva 51 anni. L'incidente è avvenuto poco dopo le 8, in via Torino, a Trofarello. È probabile che Pininfarina si stesse recando nella sede dell'azienda non molto distante dal luogo in cui è accaduto l'incidente. Sul posto sono intervenuti per primi i vigili urbani di Trofarello. Pininfarina era presidente e amministratore delegato della storica carrozzeria torinese. Vicepresidente di Confindustria durante la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, attualmente era membro del consiglio direttivo. Nel 2005 era stato nominato Cavaliere del Lavoro. In passato era stato anche membro del consiglio di amministrazione della Juventus. Laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino nel 1981, aveva iniziato la sua attività lavorativa negli Stati Uniti nel 1982. Nel 1983 era entrato nella "Industrie Pininfarina SpA". È stato anche presidente di Federmeccanica e dell'Unione Industriale di Torino. Fonte: Gazzetta.it


Abajia - 13/08/2008 alle 23:29

[b]Uomo ucciso ad Aprilia E' il suocero di De Rossi [i]Tragica verità per il giocatore della Roma: è di Massimiliano Pisnoli il corpo ritrovato lunedì sera, in una stradina sterrata nei pressi della stazione di Campoleone. Il decesso potrebbe risalire anche a una settimana fa.[/b] È di Massimiliano Pisnoli, 48 anni, suocero del calciatore della Roma Daniele De Rossi, il cadavere ritrovato alla periferia di Aprilia lunedì sera, in una stradina sterrata nei pressi della stazione di Campoleone. L'uomo è stato ucciso con un colpo di fucile alla testa e un altro sulle spalle. Il corpo è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione e secondo l'autopsia il decesso potrebbe risalire anche a una settimana fa. L'uomo, residente a Roma, aveva piccoli precedenti per rapina e furto e in passato sarebbe già sfuggito a un agguato. I carabinieri del comando provinciale di Latina indagano sull'ipotesi dell'agguato per spiegare la dinamica dell'omicidio. Intanto la Direzione distrettuale antimafia di Roma sta seguendo l'indagine dei carabinieri e della procura di Latina. Il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo è i contatto con gli investigatori e con i magistrati del capoluogo pontino ai quali per il momento resta l'indagine. L'interesse della Dda di Roma scaturisce dalle "storiche" tracce dei clan della malavita organizzata nel territorio pontino. La notizia è stata data alla famiglia già in mattinata, tanto che De Rossi non ha partecipato all'allenamento per stare vicino alla moglie. A renderlo noto è stato l'ufficio stampa giallorosso. Daniele De Rossi e Tamara Pisnoli si sono sposati il 18 maggio 2006. La coppia ha una figlia, Gaia, nata il 16 luglio 2005.[/i] (gazzetta.it) :( Le mie più sentite condoglianze.


Monsieur 40% - 14/08/2008 alle 02:44

Urca... povera Tamara... che notiziaccia! :(


AuroDavide - 27/09/2008 alle 19:04

E' morto Paul Newman (da gazzetta.it) MILANO, 27 settembre 2008 - Paul Newman è morto ieri nella sua casa di New Haven, in Connecticut. Lo ha riferito la sua portavoce Marni Tomljanovic, mentre da ore su Internet si incrociavano voci sul suo decesso. Dal mese di giugno si era diffusa la notizia che era gravemente ammalato di tumore ai polmoni. L’attore, un tempo accanito fumatore, era in cura allo Sloan-Kettering Cancer Center di New York. Newman ha smesso di recitare l’anno scorso parlando di "buchi di memoria". In maggio aveva dovuto rinunciare alla regia di una produzione di "Uomini e topi" dal romanzo di John Steinbeck. Gli occhi più blu di Hollywood si sono chiusi per sempre. All'età di 83 anni, è morto nella sua villa di Westport, in Connecticut, Paul Newman, una delle ultime leggende del cinema. Da tempo malato di un tumore ai polmoni, aveva deciso recentemente di lasciare il Weill Cornell Medical Center di New York, dove si era sottoposto all'ultimo ciclo di chemioterapia, per andare a morire nel suo letto. MALATTIA - Le immagini che lo ritraevano sulla sedia a rotelle mentre lasciava l'ospedale avevano fatto il giro del mondo, facendo stringere il cuore a quanti – e sono milioni - lo hanno amato sul grande schermo e ammirato nella vita pubblica, per la sua generosità e il sostegno a tante cause umanitarie. Newman è stato infatti un punto di riferimento per almeno tre generazioni di pubblico maschile (e un oggetto del desiderio per altrettante di quello femminile), mentre gli spettatori più giovani ne hanno potuto apprezzare il carisma ancora intatto nelle sue ultime apparizioni (come in "Le parole che non ti ho detto", del 1999, o in "Era mio padre", del 2002), dove non aveva alcuna remora a mostrarsi con i capelli bianchi e le rughe che gli segnavano il volto, ancora bellissimo. SOLIDARIETA' - Star sul grande schermo, ma anche impegnato tutti i giorni a favore dei più deboli: nel 1982 fondò un'azienda alimentare specializzata in produzioni biologiche, che ha ricavato finora 250 milioni di dollari, devoluti in beneficenza. Senza dimenticare la sua attività a favore della libertà di espressione, di culto e di stampa. Questo era Paul Newman. CARRIERA - Tra l'epilogo e l'inizio della sua carriera, ci sono cinquant'anni di cinema e di interpretazioni memorabili. Dall'esordio nel 1954, con "Il calice d'argento", nel quale sostituì all'ultimo momento Marlon Brando, seguito due anni dopo dal primo grande successo, "Lassù qualcuno mi ama", dove interpretava in modo straordinariamente efficace il pugile mondiale dei medi Rocky Graziano, ai cult di fine anni Cinquanta ("La lunga estate calda", "Furia selvaggia", "La gatta sul tetto che scotta"), la traiettoria dell'attore di Cleveland si è snodata attraverso diversi personaggi. Dapprima tormentati e ribelli, eredità di quello stile appreso all’Actor's Studio di Lee Strasberg, poi sempre più sfaccettati e complessi, mai comunque banali o scontati. CAPOLAVORI - Così sono arrivati i capolavori degli anni Sessanta, forse il periodo più fecondo di Newman: "Lo spaccone", "Hud il selvaggio", "Il sipario strappato", "Nick mano fredda", forse la sua interpretazione più bella in assoluto. Di questo periodo è anche "Indianapolis pista infernale" (1969), seconda incursione nel genere sportivo: stavolta interpretava, senza controfigura, un pilota in crisi coniugale (recitava accanto a Joanne Woodward, che aveva sposato nel 1958 in seconde nozze, dopo 9 anni di matrimonio con Jackie Witte, e che gli è rimasta accanto per il resto della vita) dando sfogo alla sua grande passione, i motori. MOTORI - Una passione che coltivava assiduamente nella vita di tutti i giorni, tanto che nel 1979 partecipò con una sua scuderia alla 24 ore di le Mans, e su una Porche 935 guidata insieme a Rolf Stommelen e Dick Barbour si classificò secondo. E nel 1995, quindi a 70 anni, vinse la 24 Ore di Daytona per la classe GTS, diventando il più anziano pilota di un team vincente in quella competizione. Dieci anni dopo, sempre a Daytona, uscì illeso dall'incendio che distrusse la sua Crawford durante una sessione di prove: una disavventura che non smorzò la sua passione. OSCAR - A cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta, diede vita in coppia con Robert Redford a due film memorabili: "Butch Cassidy", western malinconico e crepuscolare dall'indimenticabile colonna sonora di Burt Bacharach, e "La stangata", nel quale dimostrò di essere anche uno straordinario interprete di commedia brillante. Tutti lavori per i quali avrebbe tranquillamente meritato l'Oscar, che invece arrivò soltanto nel 1987 per "Il colore dei soldi", ideale sequel dello Spaccone, diretto da Martin Scorsese, dove il vecchio campione di biliardo faceva da maestro a un altro sex symbol, l'emergente Tom Cruise. Fu questa, unitamente a quella ottenuta nell'86 per la carriera, l'unica statuetta che Hollywood gli volle riconoscere, colmando in grave ritardo un vuoto scandaloso. AMORE PER IL FIGLIO - Nel frattempo Newman era ancora tornato al genere sportivo ("Colpo secco", del 1977, è una bella pellicola ambientata nell'hockey ghiaccio professionistico), mettendo poi il suo talento a disposizione di grandi registi (Sydney Pollack, Sidney Lumet) per pellicole di spessore ("Diritto di cronaca", "Il verdetto") dove si era fatta apprezzare la sua maturità di uomo e di attore, indurita dal grande dolore provato per la morte dell'unico figlio maschio, Scott, scomparso nel 1978 per overdose. Proprio a Scott, nel 1984, aveva dedicato uno dei rari film da lui diretti, "Harry & Son", storia di un complicato amore tra padre e figlio che s'interrompeva per la morte del primo, finale che certamente Newman avrebbe scelto anche per la realtà. Non ebbe questa fortuna, ma ora i due sono assieme lassù dove li amano. Nino Minoliti


Cascata del Toce - 27/09/2008 alle 22:05

Non sarà stato un vip... ma per me è statp cpmunque una persona importante, colui che mi ha attaccato la passione per la bici... Questa notte mio nonno Emanuele se n'è andato:(:(


maurofacoltosi - 27/09/2008 alle 22:15

condoglianze gianluca


Abajia - 27/09/2008 alle 22:32

Che brutta notizia, mi spiace tanto. :( Ti sono vicino, Gianluca.


nino58 - 27/09/2008 alle 22:53

Un abbraccio Gianluca.


Salvatore77 - 28/09/2008 alle 01:18

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] Non sarà stato un vip... ma per me è statp cpmunque una persona importante, colui che mi ha attaccato la passione per la bici... Questa notte mio nonno Emanuele se n'è andato:(:( [/quote] Gli uomini importanti non sono solo quelli che passano la linea del traguardo con le braccia alzate. Condoglianze.


Tranchée d’Arenberg - 28/09/2008 alle 02:41

Condoglianze Cascata


Abruzzese - 28/09/2008 alle 02:57

Te le avevo già fatte in altra sede,te le faccio anche qui Gianlu: sentite condoglianze. :^o^


Cascata del Toce - 29/09/2008 alle 01:06

Grazie a tutti... di cuore...


mattia8781 - 29/09/2008 alle 01:16

Condoglianze


Delfino - 29/09/2008 alle 14:16

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] Non sarà stato un vip... ma per me è statp cpmunque una persona importante, colui che mi ha attaccato la passione per la bici... Questa notte mio nonno Emanuele se n'è andato:(:( [/quote] Ciao Gianlu mi dispiace tantissimo, sono sicuro che ora tuo nonno ti sarà vicino da lassù. Sentite condoglianze


Garda Bike - 29/09/2008 alle 14:22

condoglianze Cascata, un abbraccio di cuore.


super cunego - 14/10/2008 alle 18:22

Cherepanov, morte assurda Sta per essere aperta un'inchiesta sul decesso in partita del 19enne talento russo. Diversi gli aspetti controversi: l'idoneità agonistica del giocatore, la mancanza di un'ambulanza e il fatto che i paramedici siano intervenuti senza defibrillatore Alexei Cherepanov ai Mondiali juniores dello scorso gennaio. Afp Alexei Cherepanov ai Mondiali juniores dello scorso gennaio. Afp MOSCA (Russia), 14 ottobre 2008 - E' bufera dopo il decesso di Alexei Cherepanov, promessa dell'hockey ghiaccio mondiale, morto ieri per arresto cardiaco a Chekhov (regione moscovita) durante una partita del suo club, l'Avangard Omsk, nella Kontinental Hockey League. Il fatto, accaduto verso la fine del terzo periodo, ha scatenato molte polemiche e sarà aperta una causa per valutare eventuali negligenze nei soccorsi. Cherepanov, che era controllato dai New York Rangers della Nhl, soffriva di una ischemia cronica, una condizione per cui il cuore e altri organo non ricevono sempre una dose sufficiente di sangue ma che comunque non gli impediva di poter giocare regolarmente: "Dobbiamo capire come sia stato possibile che avesse l'idoneità agonistica" ha fatto sapere una portavoce della Procura. Pavel Krasheninnikov, membro del consiglio della federhockey russa e anche del parlamento, ha dichiarato che la negligenza è la causa principale del decesso di Cherepanov: "Penso che sia evidente. E' inconcepibile che a una partita di hockey non fosse presente un'ambulanza". Secondo alcune testimonianze i soccorsi sono stati tardivi e chi è intervenuto non era neanche dotato di defibrillatore.


Abajia - 14/10/2008 alle 18:28

Ho sentito la notizia qualche ora fa su Eurosport. Non si può morire in questo modo. Non si può. Che tristezza. :(


nino58 - 14/10/2008 alle 18:32

L'attività agonistica con qualunque malattia cronica non vedo come si possa conciliare, a maggior ragione se è una malattia cronica del sistema cardiovascolare.


super cunego - 14/10/2008 alle 18:34

Quello che non capisco molto è quella frase: "come possa vaer avuto l'idoneità". Quando hanno tolto l'idoneità al sottoscritto il cardiologo che mi segue mi ha detto: "Secondo me dovrebbero fare dappertutto come in America, ti fanno gli esami e ti dicono le tue condizioni e nel caso di problematica a cosa andresti incontro, poi è l'interessato scegliere se fare attività o meno". Secondo questa teoria non esiste una persona che ti ferma, ma al massimo consiglia.


nino58 - 14/10/2008 alle 18:37

Quello si chiama roulette russa.


super cunego - 14/10/2008 alle 20:25

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Quello si chiama roulette russa. [/quote] Guarda io l'ho vissuta. Mi hanno obbligato a smettere. Ora faccio due valutazioni, l'attività che facevo, essendo coscente delle mie problematiche (è dalla nascita) ho sempre fatto agonismo in squadre (giocavo a calcio) non esagerate, 2 allenamenti più partita e non in squadre dove ti alleni tutti i giorni. Ora faccio ugualmente due volte allenamento sul campo e uno in palestra (prevede il corso di tennis), ti assicuro che lo sforzo è lo stesso, soprattutto la pericolosità (il mio problema sarebbero i battiti troppo elevati, e il tennis con continui scatti è peggio del calcio), ma questo lo posso fare. Ma il bello deve ancora venire. 2 allenamenti più partita potevo sostenerli, anzi devo tenermi in allenamento ha detto il medico. Solo che il certificato mi avrebbe permesso un giorno di giocare nel Padova per esempio, e quindi arrivare ad un ritmo non sostenibile. Ora poniamo che non sono deficente e magari mi fermo prima di morire se so che c'è il problema. Poniamo anche che se sul quel cavolo di foglio scrivessero cosa uno può sostenere non se ne parlebbe più: "può fare due allenamenti più partita", sono coperto solo in questo caso dal certificato e quindi andrei dove questa è l'attività che fanno. Se fosse come in America mi dicono tu facendo troppo rischi. Poi mi gestisco io, se sono scemo vado ad ammazzarmi, altrimenti faccio quello che mi consentono. E magari faccio quello che mi piace fare (che non ki è permesso) al posto di quello che mi è permesso (ma non mi piace) poichè lo sforzo è lo stesso. Se facciamo un ragionamento del genere, dovremmo vietare alla gente di andare in macchina, perchè la percentuale di morti per infarti in campo o nello sport è molto minore di quella dei morti sulla strada.


Monsieur 40% - 15/10/2008 alle 02:13

Bè, io direi che negli Stati Uniti viene fatto quel ragionamento perché il sistema sanitario è molto, molto differente dall'Italia.


nino58 - 15/10/2008 alle 08:42

Vedi supercunego, è successo anche a me, e soltanto giocando a calcio da amatore (quindi senza obblighi medici, a quel tempo). Dopo le prime aritmie, riprendevo con la testardaggine di pensare che una situazione del genere potesse essere superata. Ovviamente non è così: siamo fatti per degenerare (oltre i vent'anni e forse anche prima), non per migliorare. Fortunatamente le aritmie non sono mai andate oltre le fibrillazioni atriali (che non sono comunque caramelle), ma sarebbe stato sufficiente che una volta....e patapunfete.


Salvatore77 - 18/10/2008 alle 16:30

Su Eurosport ho sentito che è ci ha lasciato la mamma di Magrini. Sentite condoglianze.


super cunego - 18/10/2008 alle 16:41

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Bè, io direi che negli Stati Uniti viene fatto quel ragionamento perché il sistema sanitario è molto, molto differente dall'Italia. [/quote] Ma io non dico mica che il sistema italiano sia peggiore, anzi. Però mi permetto di dire che su questo campo si potrebbe migliorare. Perchè a differenza di nino, che se non ho capito male non poteva proprio far nulla, nemmeno a livello amatoriale, io invece DEVO obbligatoriamente fare qualcosa, ma per postille sono costretto a fare qualcosa che mi piace meno. Mi rispiego: calcio come lo facevo al tempo che mi hanno fermato potevo farlo, perchè due allenamenti più la partita erano nelle mie possibilità, tant'è che tutt'ora dovrei fare uguale. Invece poichè quel certificato mi permetteva di fare anche di più me lo hanno tolto del tutto. Io non dico di uniformarci all'America, ma se semplciemente su lcertificato scrivessero che attività puoi fare non sarebbe meglio per tutti? Anche perchè sta solo nello scrivere sul foglio due tre nomi di sport, a voce te li dicono. Ad esempio a me un anno prima avevano detto evita pesi e mountain-bike, il resto fai pure, cosa che ovviamente non avevano scritto, e quindi di conseguenza si prendevano le responsabilità anche per quello...


maurofacoltosi - 07/11/2008 alle 10:25

Il 2 novembre è deceduto, a seguito dell'investimento da parte di un automobilista, l'ex corridore Luigi Zanchetta. Trevigiano, 69 anni, aveva partecipato al Giro d'Italia negli anni 60. In carriera aveva ottenuto due successi, la prima tappa della Tre Giorni del Sud nel 1961 e la Nancy - Strasburgo nel 1972


maglianera - 17/11/2008 alle 21:54

"L'Italia è il Paese meno sicuro per le due ruote . Siamo i peggiori in Europa Da un'indagine della Fondazione Ania per la Sicurezza stradale emerge che dal 1995 al 2004 sono state 1.458 le vittime per incidenti su biciclette o ciclomotori. In media 25 morti per milione di abitanti." Fonte: ADN KRONOS :mad:


Laura Idril - 18/11/2008 alle 10:04

Manca tutta una cultura in Italia. E non è solo questione di piste ciclabili. Per arrivare in città c'è una bella pista ciclabile, ma è costantemente usata dalle auto come corsia di sorpasso... a destra!


miky70 - 18/11/2008 alle 10:32

Io vivo appena fuori il centro storico. Per anni è stata considerata periferia, poi la città crescendo ha inglobato anche il mio quartiere. Però aveva bisogno di ammodernamenti, la struttura sportiva è stata distrutta e verrà ricostruita grazie ai contributi del CONI per un progetto sul pentatlon. Ma per collegare il centro storico al quartiere ristrutturato, da un anno si stanno costruendo piste ciclabili, molto belle e utilissime per chi voglia raggiungere il centro, il parco, gli stabili sportivi o il mare in bici. Davanti a casa mia la stanno terminando, ha portato qualche problemino, superabile se le persone sono intelligenti. Ostacoli insormontabili se la gente è ignorante e stupida. La gente è ignorante e stupida. Articoli sui giornali contro la pista ciclabile e per i problemi che causa sono all'ordine del giorno. Che cacchio!!!! Vogliono migliorare le cose ma in nessun caso devono essere privati delle loro abitudini, come guidare in mezzo alla strada, parcheggiare dove vogliono, arrivare al negozio in fondo alla via parcheggiando nel mezzo. Dopo lunghe lotte durate 5 anni abbiamo avuto il vigile la mattina per l'attraversamento della strada per i bambini che vanno a scuola. Per un bambino è un bene, aumenta l'autostima. Ma a sfruttare la novità siamo in pochi. Risultato? Il vigile verrà rimosso.


desmoblu - 18/11/2008 alle 10:56

Credo fosse un messaggio per il thread sulle piste ciclabili, ma rispondo qui (approfittando della pazienza dei moderatori, che si troveranno a spostare 2 messaggi invece che uno solo). Le piste ciclabili sono belle, utili e sicure (quando fatte bene, e non solo per modo di dire), però non devono trasformarsi in un ghetto per ciclisti. Un ciclista deve poter viaggiare su strada, anche perchè spesso le piste (anche se non strette) sono popolate di anziani, bambini, ragazzini...e un tizio che viaggia ai 40 all'ora facendo lo slalom non è certo il massimo. Il concetto è: facciamo pure le piste, ma la strada è di tutti. Per un ciclista non può esistere il divieto assoluto di utilizzare la carreggiata se nei paraggi c'è una pista ciclabile. Anche perchè poi, lo dico sempre, gli automobilisti fanno meno attenzione: se sai che può spuntare un vecchio in graziella o un cicloamatore lanciato moderi un po' la velocità, se viceversa credi che nei dintorni ci sia una pista ciclabile e dai per scontato che COMUNQUE i ciclisti la useranno e non straborderanno (e poi che tanto avresti ragione tu, nel caso di incidente) allora magari farai meno attenzione e spingerai un po' di più. Anche perchè a volte le piste sono ciclabili per modo di dire: semplici strisce a zig zag, larghe un metro, con dei paracarri e pali vari piantati in mezzo, spesso a cavallo del marciapiede..


Monsieur 40% - 26/11/2008 alle 11:24

[b]Tragedia in Costarica: muore un tecnico colombiano[/b] Il tecnico di una squadra colombiana che si apprestatva a disputare una corsa a Higuito, in Costa Rica, è morto dopo essere stato investito da una macchina mentre stava seguendo un allenamento a Desamparados, una comunità situata nel settore sud della capitale San José. Wilmer Henao, 38 anni, dirigeva il team 'Orgullo Paisa-GW'. La squadra colombiana ha immediatamente annunciato il ritiro dalla gara ed il ritorno in Colombia. (fonte: tuttobiciweb.it)


Monsieur 40% - 30/12/2008 alle 17:50

[b]Grande cordoglio nel mondo ciclistico per l’improvviso decesso di Giovanni Bianco, padre di Marco, poco dopo la gara di Torhout[/b] Dalla gioia per lo splendido posto d'onore nella gara internazionale di Torhout al dolore più grande. Marco Bianco, alfiere del Team Arcobaleno Carraro e azzurro della nazionale ciclocross, mentre era affaccendato nel camper al termine della competizione, ha visto improvvisamente venire meno il padre Giovanni, che lo segue sempre, insieme alla mamma, nelle sue trasferte all’estero. Portato subito all’ospedale più vicino, il signor Giovanni è deceduto nonostante le cure a causa di una patologia polmonare, i cui sintomi non si erano mai manifestati in precedenza. La notizia del terribile lutto ha scosso tutto l’ambiente ciclistico, non solo italiano. Il Direttore Tecnico Fausto Scotti è in contatto costante con l’atleta. La Federazione Ciclistica Italiana e tutti gli sportivi si stringono a Marco, alla mamma e a tutti i famigliari con partecipazione e affetto per la gravissima perdita. (fonte: federciclismo.it) I funerali del papà di Marco si terranno domani, mercoledì 31 dicembre, alle 15:30 nella chiesa di San Benigno Canavese, in provincia di Torino. Le più sincere condoglianze a Marco Bianco e famiglia da parte di tutta la redazione di Cicloweb.it.


mestatore - 01/01/2009 alle 22:37

giovanni bianco, il papa' di marco, era un bellissimo personaggio, un appassionato vero, una persona corretta e simpaticissima tutti quelli che in piemonte hanno seguito un poco gli under ed il ciclocross ricordano con affetto una brava persona, un uomo fantastico un abbraccio a marco mestatore


Abruzzese - 03/01/2009 alle 17:53

Purtroppo oggi pomeriggio è giunta un'altra brutta notizia : "[b]Tragedia nel ciclismo Luca Gelfi si è suicidato[/b]" [b]A Torre de' Roveri nel suo negozio di biciclette si è tolto la vita l'ex corridore bergamasco classe 1966, professionista dal 1988 al 1998 con quattro vittorie, tra le quali due tappe al Giro d'Italia del 1990. Soffriva di depressione, lascia la moglie e un bimbo[/b] "MILANO, 3 gennaio 2009 - Tragedia della depressione a Torre de’ Roveri, nel bergamasco: Luca Gelfi si è tolto la vita, nel suo negozio di biciclette. Aveva 42 anni. Passato pro’ con la Del Tongo nel 1988, Gelfi è stato professionista fino al 1998 raccogliendo 4 vittorie, tra cui due tappe al Giro d’Italia del 1990, quello vinto da Gianni Bugno: la Teramo-Fabriano e la Grinzane-Cuneo (cronometro individuale). Aveva corso, tra le altre squadre, per MG, Eldor, Mapei, Brescialat e Ros Mary: tra i piazzamenti, spicca il secondo posto alla Milano-Sanremo 1993, dietro a Fondriest. DEPRESSIONE - La notizia è stata data in anteprima dal sito tuttobiciweb.it. Conclusa la carriera agonistica, Gelfi era salito in ammiraglia e da anni era il tecnico del Team Fratelli Giorgi, formazione juniores. Da qualche tempo sembra che Gelfi soffrisse a causa di una forte depressione e pare che l'ultima telefonata l'abbia fatta proprio a Carlo Giorgi, suo patron e grande amico, che in questo momento si trova in Romania. Gelfi lascia la moglie e un bimbo." (www.gazzetta.it) Condoglianze alla famiglia :(


mattewhawk23 - 03/01/2009 alle 19:19

sonon soto schock.Hpo corso u anno con loro nella formazione amatoriale.Nel loro negozio non so quante volte ci sarò stato e quante volte varemo discusso Era un po che non lo sentivo ma era un grande. Ciao Luca


Delfino - 03/01/2009 alle 20:06

Non riesco a crederci, per quel poco che ho avuto modo di conoscerlo mi sembrava una persona molto forte, mi dispiace tantissimo. Sentite condoglianze alla famiglia. Ciao Luca


Bartoli - 03/01/2009 alle 20:14

RIP


W00DST0CK76 - 03/01/2009 alle 21:30

Di fronte ad una simile sciagura ogni parola è superflua. Riposa in pace


sceriffo - 03/01/2009 alle 23:20

Ho conosciuto Luca negli anni più belli della sua carriera.Mi piace ricordarlo così


Paz&Caz - 04/01/2009 alle 09:54

Le mie più sentite condoglianze alla famiglia Gelfi.


Salvatore77 - 04/01/2009 alle 10:55

Che bruttissima notizia!!! Sentite condoglianze.


garin - 06/01/2009 alle 21:42

Fra l'altro ricordo che Gelfi era uno molto coraggioso: in discesa non aveva paura di niente ed era tra i migliori. Il secondo posto ad una Sanremo, se non ricordo male, fu dovuto alla capacità di stacare il gruppo nella discesa del Poggio


Laura Idril - 05/02/2009 alle 15:17

[quote][i]Originariamente inviato da MDL [/i] non è l'unica tragedia La depressione colpisce ancora: suicida l'ex biker Dupouey Colpito dalla depressione, l'ex campione del mondo di mountain bike Christophe Dupouey si è suicidato ieri a Tarbes. Oltre al titolo iridato del 1998, il francese si era piazzato quarto ai Giochi di Atlanta nel 1996. Dupouey, che aveva 40 anni, era stato condannato nel 2006 a tre mesi di prigione con la condizionale, dopo essere stato coinvolto in un affare di doping legato al famigerato «pot belge». Dallo scorso anno, Christophe Dupouey era responsabile del servizio “vel'en ville", biciclette a disposizione di tutti per muoversi in citàà, a Tarbes, dove viveva. (l'equipe.fr / tuttobiciweb.it) e ora capodaacqua chi lo ferma? [/quote]


Subsonico - 10/02/2009 alle 15:10

3 giorni fa è morto a Nizza Lars Werenberg, danese, 29 anni, . E' stato investito da un camion in allenamento. proprio quest'anno era finalmente riuscito a diventare professionista con una squadra continental danese.


luke - 13/02/2009 alle 15:21

Questa notte, purtroppo, un caro amico Cicloamatore di nome Walter se n'è andato. Un grave infarto, che lo ha colpito due settimane fa, non gli ha dato scampo: aveva 51 anni ed era un Cicloamatore con la 'C' maiuscola, vincitore di parecchie corse amatoriali su strada, a cronometro e con piazzamenti di valore in varie Granfondo. Mai avuto alcun problema di cuore, l'idoneità sportiva rinnovata da pochi giorni. Lo riporto qui perchè, oltre ad essere un malato di ciclismo come tutti noi, era il papà di Marco Canola, atleta della Zalf. Un grande dolore, una sensazione di impotenza che non si può descrivere. Mando un grande abbraccio alla sua bellissima famiglia, che lui sicuramente saprà proteggere da lassù. Walter, lasci un vuoto troppo grande: ti ricorderò sempre come ti ho visto la sera prima, quando io smoccolavo contro il maltempo e tu, con la tua semplicità e la verve che ti ha sempre contraddistinto, mi hai risposto 'Beh, prendiamo quello che viene'. Ti sia lieve la terra, caro Walter. Manchi già a tutti. Luca


Subsonico - 18/03/2009 alle 22:29

Kurt Hovelynck, giovane pro passato quest'anno alla quick step, è in gravi condizioni dopo una caduta in allenamento....buona fortuna :gluglu:


Monsieur 40% - 19/03/2009 alle 00:33

Oh mamma Sub, avevo postato la notizia in "Ancora incidenti..."; speriamo di dover continuare ad usare solo quello per il povero Kurt...


Bartoli - 19/03/2009 alle 01:01

Pare che le condizioni si stiano aggravando :( Speriamo bene


Subsonico - 19/03/2009 alle 18:08

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Oh mamma Sub, avevo postato la notizia in "Ancora incidenti..."; speriamo di dover continuare ad usare solo quello per il povero Kurt... [/quote] scusatemi tanto tutti, eppure son sicuro di aver cercato il topic in questione. Tra l'altro ho scritto 'ancora incidenti' nella sezione cerca e non mi è apparso nulla...


plata - 22/03/2009 alle 16:44

Un amatore è morto alle GF Geotermia-Paolo Bettini. La gara è stata sospesa


il cannibale - 22/03/2009 alle 20:07

Ciclismo: amatore muore in gara organizzata da Bettini Indice Ultim'ora CASALE MARITTIMA (Pisa) - Un cicloamatore di 60 anni e' morto questa mattina mentre partecipava alla gran fondo della Geotermia, organizzata da Paolo Bettini. La vittima, che portava il caschetto, e' caduta, riportando un grave trauma cranico e morendo sul colpo. Sulla vicenda indagano i carabinieri. (Agr) (fonte gazzetta.it) :( Le mie più sentite condoglianze alla familia...


plata - 22/03/2009 alle 22:28

Morire così è veramente tremendo.... lasciare i familiari la mattina col sorriso sulla bocca perchè sai di andare a divertirti, e non sapere che è l'ultima volta che ti vedranno... ma almeno ti ricorderanno con quel sorriso... Condoglianze...


super cunego - 02/04/2009 alle 17:50

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Manca tutta una cultura in Italia. E non è solo questione di piste ciclabili. Per arrivare in città c'è una bella pista ciclabile, ma è costantemente usata dalle auto come corsia di sorpasso... a destra! [/quote] Però io starei attento a dare contro le macchine e gli autisti. A Padova, via Sanmicheli (per fare un esempio concreto), hanno fatto una pista ciclabile doppia corsia, marciapiede doppia corsia con aiuola nel mezzo in una strada del centro, togliendo una corsia buona alla strada. Un bene per tutti ovviamente, il problema è che i ciclisti (non tutti il 90% buono) è sempre in mezzo alla strada. A che è servita?


rizz23 - 02/04/2009 alle 18:00

[quote][i]Originariamente inviato da super cunego [/i] Però io starei attento a dare contro le macchine e gli autisti. A Padova, via Sanmicheli (per fare un esempio concreto), hanno fatto una pista ciclabile doppia corsia, marciapiede doppia corsia con aiuola nel mezzo in una strada del centro, togliendo una corsia buona alla strada. Un bene per tutti ovviamente, il problema è che i ciclisti (non tutti il 90% buono) è sempre in mezzo alla strada. A che è servita? [/quote] Magari vogliono evitare di morire attraversando le rotonde, dove nessuno dà loro precedenza, su quella strada, che io sappia...


super cunego - 02/04/2009 alle 18:07

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da super cunego [/i] Però io starei attento a dare contro le macchine e gli autisti. A Padova, via Sanmicheli (per fare un esempio concreto), hanno fatto una pista ciclabile doppia corsia, marciapiede doppia corsia con aiuola nel mezzo in una strada del centro, togliendo una corsia buona alla strada. Un bene per tutti ovviamente, il problema è che i ciclisti (non tutti il 90% buono) è sempre in mezzo alla strada. A che è servita? [/quote] Magari vogliono evitare di morire attraversando le rotonde, dove nessuno dà loro precedenza, su quella strada, che io sappia... [/quote] Benissimo la rotonda la fanno in mezzo alla strada o a piedi sulle strisce e fin li mi va bene, lo faccio pure io. Poi però ricomincia la pista ciclabile e ti assicuro che per loro sarebbe ben più sicuro fare la pista ciclabile che non ha alcune intersezione con altre strade piuttosto che stare in mezzo e dover stare attenti all'immissione da sinistra (dalla sbarra per farti capire) che li no che non danno la precedenza e stamattina in macchina una mi stava per prendere...tutto perchè pensano che siccome vanno dritto hanno precedenza, non si accorgono dei cartelli ovviamente.

 

[Modificato il 02/04/2009 alle 18:14 by super cunego]


sceriffo - 07/04/2009 alle 16:11

Australia: trovata morta l'ex iridata Dajka L'australiana Jobie Dajka, ex campionessa del mondo di ciclismo su pista è stata rinvenuta morta nella sua abitazione. Ne ha dato annuncio il network australiano Nine TV. La Dajka aveva 27 anni. Ai Commonwealth Games del 2002 aveva vinto l'oro nella prova sprint a squadre, poi ai Mondiali del 2003 la Dajika aveva vinto l'oro nel keirin. (tuttobiciweb) --- quanto ci metteranno adesso?


Abruzzese - 07/04/2009 alle 16:26

Ho notato che la notizia è stata corretta perchè giustamente Jobie Dajka era di sesso maschile. Io credo che innanzitutto per rispetto si debba fare una certa attenzione nel diffondere le notizie. Comunque condoglianze per il povero Dajka :(.


Morris - 07/04/2009 alle 18:02

[quote][i]Originariamente inviato da Abruzzese [/i] Ho notato che la notizia è stata corretta perchè giustamente Jobie Dajka era di sesso maschile. Io credo che innanzitutto per rispetto si debba fare una certa attenzione nel diffondere le notizie. Comunque condoglianze per il povero Dajka :(. [/quote] Tuttobici ha corretto, lasciando ancora qualche traccia al femminile, ma la Gazzetta continua a lasciare la notizia così... Per chi non se lo ricorda bene, Dajka, era quel colosso che correva con la barba da mormone... Gli sia lieve la terra!


dietzen - 07/04/2009 alle 19:44

me lo ricordo dajka col barbone, e su cyclingnews - essendo un sito australiano - si è parlato molto delle sue vicissitudini, e anche del suo essere piuttosto fuori dagli schemi... che riposi in pace...


53.11 - 10/04/2009 alle 14:41

ALtra notizia straziante dal nostro Abruzzo.. ieri pomeriggio alle 17 circa in un incidente d'auto ha perso la vita Chiara, 19 anni, sorella del neoprofessionista della Diquigiovanni, Fabio Taborre. E' un lutto assurdo e tremendo che ha colpito la famiglia Taborre..... non ci sono arole per descrivere il dolore......


Laura Idril - 10/04/2009 alle 14:58

cavolo... condoglianze a Taborre e famiglia :gluglu:


Monsieur 40% - 10/04/2009 alle 15:04

:(


Abajia - 10/04/2009 alle 15:06

:( Riposa in pace, Chiara.


W00DST0CK76 - 10/04/2009 alle 17:20

Desolato :(


maurofacoltosi - 10/04/2009 alle 19:07

[b]Si è spento Loris Lamon, grande promotore del ciclismo. Martedì i funerali a Trebaseleghe [/b] Trebaseleghe (PD) (10/4) - Si è spento questa mattina, al termine di una brevissima malattia, Loris Lamon, vice presidente del Gruppo Sportivo Silvellese-Selle Italia. Il dirigente padovano, che proprio ieri aveva compiuto 58 anni, aveva preso il posto 26 anni fa all'interno del sodalizio di Silvelle di Trebaseleghe (Padova) di suo padre (scomparso anche lui per lo stesso male a 56 anni) Carlo. Lamon, che era stato insieme ad Armando Zamprogna, suo inseparabile amico, tra i promotori del Trofeo Triveneto Ciclocross, era ricoverato dal 30 marzo scorso nell'Ospedale di Camposampiero (Padova). Loris, amico di tutti e grande appassionato di ciclismo, era conosciutissimo ed allegro e si divertiva a scherzare e a prendere in giro tutti. Alla morte del padre, avvenuta nel 1982, aveva promosso il Memorial a lui dedicato che da sempre (ad eccezione della passata stagione probabilmente per problemi di salute) alla fine del mese di ottobre inaugurava il prestigioso Trofeo Triveneto di Ciclocross. I funerali di Loris Lamon saranno celebrati martedì 14 aprile, con inizio alle ore 16, nella Chiesa parrocchiale di Trebaseleghe. Ai suoi congiunti vanno le più vive condoglianze dalla grande famiglia del ciclismo. (F.C.) Fonte: http://www.federciclismo.it


Delfino - 10/04/2009 alle 19:49

Condoglianze alle famiglie Taborre e Lamon


Alfea - 11/04/2009 alle 11:34

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] ALtra notizia straziante dal nostro Abruzzo.. ieri pomeriggio alle 17 circa in un incidente d'auto ha perso la vita Chiara, 19 anni, sorella del neoprofessionista della Diquigiovanni, Fabio Taborre. E' un lutto assurdo e tremendo che ha colpito la famiglia Taborre..... non ci sono arole per descrivere il dolore...... [/quote] Brutta notizia, un abbraccio a Fabio e alla Famiglia Taborre


maurofacoltosi - 15/04/2009 alle 09:42

Travolto da un'auto il giorno di Pasquetta, mentre pedalava sui Colli Berici, è morto il filosofo Franco Volpi, 57 anni.


Maracaibo - 15/04/2009 alle 17:33

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Abruzzese [/i] Ho notato che la notizia è stata corretta perchè giustamente Jobie Dajka era di sesso maschile. Io credo che innanzitutto per rispetto si debba fare una certa attenzione nel diffondere le notizie. Comunque condoglianze per il povero Dajka :(. [/quote] Tuttobici ha corretto, lasciando ancora qualche traccia al femminile, ma la Gazzetta continua a lasciare la notizia così... Per chi non se lo ricorda bene, Dajka, era quel colosso che correva con la barba da mormone... Gli sia lieve la terra! [/quote] Non vorrei sbagliarmi ma non era Sean Eadie quello che aveva disputato l'edizione 2002 del mondiale con una lunga barba che si fece tagliare da Tournant dopo la vittoria nella velocità?


Morris - 15/04/2009 alle 23:30

[quote][i]Originariamente inviato da Maracaibo [/i] Non vorrei sbagliarmi ma non era Sean Eadie quello che aveva disputato l'edizione 2002 del mondiale con una lunga barba che si fece tagliare da Tournant dopo la vittoria nella velocità? [/quote] Non ti sbagli! Sono io che ho sempre confuso il "vecchio" Sean Eadie, con Jobe Dajka. Sarà perchè entrambi molto strani, anche se il primo decisamente più simpatico e sarà anche perchè il più biondo Jobe...provò pure lui, tanti anni fa a far crescere la barba... Tra l'altro una vecchia foto di Eadie, aveva come discalia il povero Dajka. Comunque, Eadie nel 2002, portava il barbone intero, anche se la sua fama è venuta grazie al lungo pizzetto mormone. Il francese Tournant, per un certo periodo, cercò di imitarlo, ma la sua peluria non garantiva la stessa evidenza di quella dell'australiano. In ogni caso, Sean, oggi quarantenne, è vivo e vegeto....anche se recentemente s'è tagliato il pizzetto mormone.... Ciao Stefano!


herbie - 17/04/2009 alle 23:00

[quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] Travolto da un'auto il giorno di Pasquetta, mentre pedalava sui Colli Berici, è morto il filosofo Franco Volpi, 57 anni. [/quote] apprendo adesso questa notizia. Sono molto colpito. Volpi era uno dei maggiori conoscitori italiani di Heidegger, di cui ha tradotto (e ci vuole una grandissima competenza nel farlo poichè si tratta di riportare molti termini-chiave creati ex-novo dall'autore, in un italiano comprensibile e altrettanto pregno di significati quanto lo è il neologismo tedesco) quasi tutto. Che abbia perso la vita andando in bicicletta me lo fa sentire ancora più vicino, visto che tutto pensavo tranne che potesse essere un ciclista praticante.


luca76@ - 18/04/2009 alle 08:24

Qui a Vicenza la cosa ha colpito tutti: Volpi era un personaggio molto noto, e non solo per i suoi meriti accademici. Lo conoscevano in tanti, chi per essere stato suo studente, chi per aver studiato assieme, chi per averci lavorato al fianco, chi solo per averlo ascoltato in qualche incontro pubblico e averne apprezzato l'intelligenza e l'umanità. Ho visto tante persone colpite nel vivo da questa tragica scomparsa. L'incidente è avvenuto su una strada secondaria e, in quel momento, deserta; tra l'altro in un punto che non sembra assolutamente pericoloso: c'è un incrocio, ma è in mezzo ad un lungo rettilineo e la visibilità è ottima. La dinamica non è ancora chiara, ma pare che si sia trattato di una mancata precedenza da parte dell'auto. Fatto sta che Volpi ha sbattuto la testa e ha riportato un gravissimo trauma cranico (probabilmente era senza casco). E' entrato subito in come e dopo un giorno è morto.


Monsieur 40% - 28/04/2009 alle 00:39

Riceviamo via mail e malvolentieri pubblichiamo: ************** 25/04/2009 Si è spento il padre del ciclista Raffaele Ferrara: Ferrara Domenico ************** Condoglianze da parte di tutti, Lello!


super cunego - 19/05/2009 alle 22:16

PINEROLO, 19 maggio 2009 - Il Giro d’Italia è in lutto. Fabio Saccani, uno dei moticislisti che seguono la corsa rosa ogni giorno, è morto in un incidente stradale questa mattina. A bordo della sua Bmw Saccani stava raggiungendo il Piemonte, dopo aver trascorso il giorno di riposo con la famiglia, per seguire la decima frazione, da Cuneo a Pinerolo. DA SEMPRE AL GIRO — Alle 9.10 di questa mattina lo scontro frontale con un camion nei pressi di Madonna dell’Olmo, a pochi chilometri da Cuneo dove Saccani avrebbe dovuto incontrare il fotografo Roberto Bettini per partire al seguito dei corridori, come ogni giorno al Giro. Dalla prima ricostruzione dell'incidente sembra che un camion gli abbia tagliato la strada. Fabio Saccani con Lance Armstrong. Bettini AMICO DI ARMSTRONG — Saccani era conosciuto da tutti: dai giornalisti agli uomini dell’organizzazione, dai tecnici ai corridori. Quello del Centenario era il suo 32esimo Giro. Qualche giorno fa aveva raccontato proprio a GazzettaTv la sua straordinaria esperienza di vita, comune in qualche modo a quella di Lance Armstrong. Sul casco aveva raffigurate le foto dei suoi idoli: Marco Pantani, Mario Cipollini e soprattutto il texano, di cui amava raccontare un incontro avvenuto al Tour de France. "A Lance una volta dissi: il cancro ha scelto la persona sbagliata". Oggi all'arrivo prima delle premiazioni verrà osservato un minuto di silenzio. E anche domani a Torino, prima del via della undicesima frazione, ci saranno sessanta secondi di raccoglimento in memoria di Fabio. dal nostro inviato Antonino Morici Dalla gazza.it Non ci credo :gluglu::^o^ RIP


Laura Idril - 25/06/2009 alle 20:45

[quote][i]Originariamente inviato da gigio83 [/i] LUTTO - Fine orribile di Zina Stahurskaia. Travolta in allenamento alla viglia del campionato nazionale Zinaida Stahurskaia al Tour 2002 Il podio del Tour 2002 Zina iridata nel 2000 a Plouay (Fra) Minsk (Bielorussia) - Zinaida Stahurskaia, 38 anni originaria di Vitebk, campionessa del mondo a Plouay (Fra) nel 2000 e vincitrice del Tour de France 2002 in maglia Chirio Forno d’Asolo è deceduta oggi pomeriggio in allenamento mentre rifiniva la preparazione in vista del campionato nazionale in programma domani a Minsk. La fine della campionessa bielorussa è stata a dir poco orribile. Erano circa le 15 circa quando Zina, ad una ventina di km da Minsk, stava pedalando dietro macchina. All’improvviso dall’opposto senso di marcia una jeep ha invaso la corsia. Accortosi del pericolo la persona che guidava l’auto nella cui scia si trovava Zinaida, è riuscito ad evitare l’impatto, ma la povera Stahurskaia che pedalava a testa bassa è stata centrata frontalmente ed in pieno dalla grossa autovettura. La scena che si è presentata ai primi soccorritori è stata terribile. La notizia è rimbalzata immediatamente nell’ambiente mondiale del ciclismo femminile. Nonostante la sua carriera fosse stata segnata da una lunga squalifica per doping terminata nel giugno 2007, il team manager Franco Chirio dalla Lituania la ricorda così: “Con noi aveva vissuto un periodo di grazia. Vestì la maglia gialloverde nelle stagioni 2002, 2003 e 2004. Il primo anno vinse 11 gare e subito il Tour dove conquistò anche la maglia del Gpm e della Combinata, finendo seconda al Giro di Toscana e del Trentino come al Giro d’Italia da dove però s’impose nella classifica a punti ed in quella del Gpm. Alla Chirio Forno d’Asolo ha regalato 28 vittorie e quasi tutte di grande caratura e prestigio. Per come interpretava la gara e come correva, mai fuori dalla prime 4-5 posizioni, praticamente faceva squadra da sola, non perché ora non è più con noi, per me è stata la più forte di tutti i tempi”. Oltre che per il team piemontese-veneto Zinaida Stahurskaia aveva corso in Italia per l’AccaDueO, Fanini, Gas, Bianchi Aliverti e Fenix di Prato. Aveva vissuto parecchi anni in Toscana, tra Prato e Pistoia. Nel nel 2005 arrivò la squalifica di 2 anni per doping: venne trovata positiva il 16 luglio (anabolizzanti) dopo la vittoria a Cento (Fe) nel Gp Carnevale d'Europa, e successivamente fallì altri due test: il 31 luglio al Giro di S.Marino e il 7 agosto al Giro del Bochum. Trovate tracce di anabolizzanti (stanozololo) e testosterone. Non fu il primo stop. Nel 2001 quando vinse il Giro d'Italia Lady poi tolto, scontò quattro mesi di sospensione per positività a un prodotto diuretico non consentito riscontrato proprio durante una tappa del Giro d'Italia. Stahurskaia ammise di aver assunto il prodotto per dieci giorni per perdere peso, ma senza sapere che comparisse nella lista dei farmaci interdetti dall'Uci. Anche per le squalifiche subite e le vicende in cui era rimasta coinvolta Stahurskaya non ha più trovato una società disposta a tesserarla in Italia. Il 5 dicembre del 2006 a seguito di una perquisizione da parte dei Nas nella propria abitazione le erano stati trovati anabolizzanti e prodotti vietati. A suo carico dalla Procura di Pistoia era stato aperto un fascicolo per ricettazione. Era al centro di un traffico di sostanze dopanti tra Pistoia e la Russia che alimentava il mercato nero tra Dilettanti, Cicloamatori e Professionisti del pedale. Si giustificò sostenendo che erano medicinali per i propri cani. Sposata all'ex convivente, lo scorso anno era stata notata col numero sulla schiena ad una competizione cicloamatoriale disputata a Casalguidi in provincia di Pistoia. Sulle strade toscane l’avevano vista allenarsi per preparare il mondiale di Varese. Massimo Bolognini fonte www.ciclonews.it [/quote]


Fabioilpazzo - 25/06/2009 alle 21:44

:gluglu:


Monsieur 40% - 30/07/2009 alle 15:44

Ho notato che la morte del povero Fabio Fazio è stata riportata in un thread simile ma non uguale, ma oltre all'ovvio cordoglio ed alla grande disperazione per un ragazzo dell'86 che se ne è andato troppo presto, volevo porre l'accento su un dato, rinvenuto per caso sul sito della Federciclismo: http://www.federciclismo.it/notizie/index.asp?mcodice=7904&pg=1&riga= Sgomento e dolore per la morte di Fabio Fazio durante il G.P. Città di Vinci EMPOLI - Hanno fatto di tutto i medici per far tornare a battere il cuore di Fabio Fazio. Una disperata corsa contro il tempo dopo il malore improvviso e fulmineo, ma alla fine si sono dovuti arrendere mentre vicino a lui c’erano il suo direttore sportivo Luca Amoriello, ma anche il team manager della squadra Angelo Citracca ed il direttore tecnico Luca Scinto, entrambi liberi da impegni con il gruppo professionisti e che avevano deciso di seguire la squadra in questo Gran premio Città di Vinci. Momenti terribili, minuti lunghissimi che in tanti non dimenticheranno presto. Come non sarà facile dimenticare le scene strazianti all’ospedale di Empoli quando sono arrivati i genitori di Fabio. I suoi dirigenti non lo avevano iscritto come titolare alla gara di Vinci, era tra le riserve e solo il giorno prima i dirigenti hanno deciso per farlo gareggiare in sostituzione dell’assente Federico Borella. Sulla sua maglia della Neri Sottoli Nuova Comauto Promociclo si era attaccato il numero 20. Scherzando in qualche occasione precedente Fabio ci aveva detto: "prima o poi spero di farti scrivere qualcosa anche su di me". L’ultimo saluto qualche attimo prima del via nel centro di Vinci, sotto il sole implacabile e la temperatura che toccava 32 gradi. Si è sentito male ed è caduto a terra quando aveva già deciso di fermarsi, era solo questione di pedalare in tranquillità per altri sei e sette chilometri per arrivare a Vinci. La gara è stata giustamente sospesa ed il gruppo a passo d’uomo è giunto a Vinci, senza raggiungere la zona del traguardo, una mèta che non aveva più nessun valore di fronte a quella vita spezzata. Fazio era nato a Barcellona Pozzo di Gotto nell’agosto di 23 anni fa, ma aveva scelto la provincia di Modena e la zona di Vignola per il suo domicilio. Era la sua prima stagione in questo grande team tosco-ligure. Era orgoglioso di farne parte ed anche se per lui non c’erano stati risultati da ricordare almeno a livello dilettanti, aveva cercato sempre di onorare la propria passione per la bici stringendo i denti nei momenti difficili. Negli under 23 aveva iniziato con la Neri Lucchini Finauto, poi aveva proseguito nel 2008 con la Sammarinese Gruppo Lupi, un team di matrice toscana, ma affiliato nella Repubblica di San Marino. Già nel corso di quella stagione aveva deciso di tornare nella Neri, in attesa di trovare un lavoro. Il gruppo perde uno dei suoi componenti, il magistrato di turno ha detto che non c’era bisogno dell’autopsia, ma solo un riscontro diagnostico [b]in base ai problemi cardiaci che Fabio aveva accusato qualche anno fa[/b]. Un altro giorno triste per il ciclismo. Antonio Mannori ************************* Ora, non voglio fare né il Fanini né qualsiasi altro "urlatore" di turno, additando delle responsabilità che forse mai sarebbero emerse se non - purtroppo - in circostanze tragiche come questa. Voglio essere certo del fatto che - dopo i passati problemi cardiaci riscontrati - al povero Fabio siano stati fatti tutti gli accertamenti e tutta una serie di nuovi controlli - soprattutto sotto sforzo - e che quindi abbia continuato la sua attività sportiva in tutta sicurezza, per poi venire beffato (eufemismo) dal destino. Ma se qualcuno potesse portare elementi in tal senso, credo sarebbe una buona cosa.


Il Pirata - 30/07/2009 alle 15:58

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Ho notato che la morte del povero Fabio Fazio è stata riportata in un thread simile ma non uguale, ma oltre all'ovvio cordoglio ed alla grande disperazione per un ragazzo dell'86 che se ne è andato troppo presto, volevo porre l'accento su un dato, rinvenuto per caso sul sito della Federciclismo: http://www.federciclismo.it/notizie/index.asp?mcodice=7904&pg=1&riga= Sgomento e dolore per la morte di Fabio Fazio durante il G.P. Città di Vinci EMPOLI - Hanno fatto di tutto i medici per far tornare a battere il cuore di Fabio Fazio. Una disperata corsa contro il tempo dopo il malore improvviso e fulmineo, ma alla fine si sono dovuti arrendere mentre vicino a lui c’erano il suo direttore sportivo Luca Amoriello, ma anche il team manager della squadra Angelo Citracca ed il direttore tecnico Luca Scinto, entrambi liberi da impegni con il gruppo professionisti e che avevano deciso di seguire la squadra in questo Gran premio Città di Vinci. Momenti terribili, minuti lunghissimi che in tanti non dimenticheranno presto. Come non sarà facile dimenticare le scene strazianti all’ospedale di Empoli quando sono arrivati i genitori di Fabio. I suoi dirigenti non lo avevano iscritto come titolare alla gara di Vinci, era tra le riserve e solo il giorno prima i dirigenti hanno deciso per farlo gareggiare in sostituzione dell’assente Federico Borella. Sulla sua maglia della Neri Sottoli Nuova Comauto Promociclo si era attaccato il numero 20. Scherzando in qualche occasione precedente Fabio ci aveva detto: "prima o poi spero di farti scrivere qualcosa anche su di me". L’ultimo saluto qualche attimo prima del via nel centro di Vinci, sotto il sole implacabile e la temperatura che toccava 32 gradi. Si è sentito male ed è caduto a terra quando aveva già deciso di fermarsi, era solo questione di pedalare in tranquillità per altri sei e sette chilometri per arrivare a Vinci. La gara è stata giustamente sospesa ed il gruppo a passo d’uomo è giunto a Vinci, senza raggiungere la zona del traguardo, una mèta che non aveva più nessun valore di fronte a quella vita spezzata. Fazio era nato a Barcellona Pozzo di Gotto nell’agosto di 23 anni fa, ma aveva scelto la provincia di Modena e la zona di Vignola per il suo domicilio. Era la sua prima stagione in questo grande team tosco-ligure. Era orgoglioso di farne parte ed anche se per lui non c’erano stati risultati da ricordare almeno a livello dilettanti, aveva cercato sempre di onorare la propria passione per la bici stringendo i denti nei momenti difficili. Negli under 23 aveva iniziato con la Neri Lucchini Finauto, poi aveva proseguito nel 2008 con la Sammarinese Gruppo Lupi, un team di matrice toscana, ma affiliato nella Repubblica di San Marino. Già nel corso di quella stagione aveva deciso di tornare nella Neri, in attesa di trovare un lavoro. Il gruppo perde uno dei suoi componenti, il magistrato di turno ha detto che non c’era bisogno dell’autopsia, ma solo un riscontro diagnostico [b]in base ai problemi cardiaci che Fabio aveva accusato qualche anno fa[/b]. Un altro giorno triste per il ciclismo. Antonio Mannori ************************* Ora, non voglio fare né il Fanini né qualsiasi altro "urlatore" di turno, additando delle responsabilità che forse mai sarebbero emerse se non - purtroppo - in circostanze tragiche come questa. Voglio essere certo del fatto che - dopo i passati problemi cardiaci riscontrati - al povero Fabio siano stati fatti tutti gli accertamenti e tutta una serie di nuovi controlli - soprattutto sotto sforzo - e che quindi abbia continuato la sua attività sportiva in tutta sicurezza, per poi venire beffato (eufemismo) dal destino. Ma se qualcuno potesse portare elementi in tal senso, credo sarebbe una buona cosa. [/quote] Ho letto stamani sulla rosea che a marzo il povero Fabio aveva superato l'elettrocardiogramma senza riscontrare alcuna anomalia cardiaca.


AlessandroCam - 30/07/2009 alle 21:36

Innanzitutto il naturale cordoglio per questa giovane vita spezzata.........siamo proprio sicuri che siano stati fatti tutti gli opportuni accertamenti diagnostici ? Porto la mia esperienza di scarsissimo cicloamatore, nel 1996 per una aritmia benigna, girai i cardiologi di mezza Italia, feci anche esami chiamati "elettrofisiologici", per capire che mai avrei potuto fare dell'agonismo. In tutti i modi le ricriminazioni a posteriori non servono, ma voglio sperare che chi ha il dovere di salvaguardare la vita dei giovani atleti lo faccia senza "se" e senza "ma" !!


maurofacoltosi - 02/08/2009 alle 14:31

Lutto nel ciclismo: è morto "Carletto" Pierelli Un lutto ha colpito oggi il mondo del ciclismo: si è spento infatti a Milano Carlo Pierelli, il mitico "Carletto", storico autista e compagno di viaggio di Candido Cannavò e Gianni Mura. Carletto si era sentito male proprio alla vigilia del Tour, mentre era in partenza per Montecarlo proprio con Gianni Mura che tra l'altro ne ha fatto uno dei protagonisti - l'unico con il suo nome vero e non "criptato" - del suo romanzo Giallo su Giallo. Alla famiglia Pierelli il cordoglio di tutto il mondo del ciclismo, a Carletto l'abbraccio di tantissimi amici. Fonte: tuttobiciweb


Monsieur 40% - 11/08/2009 alle 18:39

[b]Incidente durante il Gran premio di Felino: ciclista in Rianimazione[/b] Sono purtroppo molto gravi le condizioni di Olexandre Shapolav, il giovane cicislta ucraino caduto questo pomeriggio durante lo svolgimento del Gran premio Città di Felino di ciclismo, l'attesa manifestazione internazionale programmata oggi sulle strade della provincia. Il ciclista diciannovenne della società Neri Promociclo, in circostanze ancora da chiarire è caduto all'altezza di San Michele Gatti procurandosi un trauma toracico. Sul posto è stato inviato l'elisoccorso, che però è subito rientrato. L'atleta è stato infatti caricato in ambulanza e trasportato all'ospedale. Ma in seguito le sue condizioni sono risultate più gravi: in questo momento il ragazzo si trova in Rianimazione. (gazzettadiparma.it) La pagina Facebook dell'UC Bergamasca dice che il ragazzo è morto... :(


Fabioilpazzo - 11/08/2009 alle 18:49

:gluglu::gluglu::gluglu:


Maìno della Spinetta - 11/08/2009 alle 18:50

Sì, è morto, lo riporta la Gazzetta.


Abruzzese - 11/08/2009 alle 19:13

Un'altra bruttissima notizia :gluglu::gluglu: Aveva solo 19 anni e prometteva bene...quest'anno aveva vinto una tappa al Giro delle Pesche Nettarine. R.I.P. :gluglu:


Admin - 11/08/2009 alle 19:30

Brutta botta :( Condoglianze alla famiglia e anche ai compagni di squadra.


gigio83 - 11/08/2009 alle 20:09

altra tragedia e altro alteta della nerilucchini scomparso a distanza di pochi giorni da Fazio. R.I.P. entrambi gli sfortunati ragazzi


Abajia - 12/08/2009 alle 00:59

Mi piange il cuore... :( Condoglianze.


Frank VDB - 14/08/2009 alle 21:36

Ragazzi, [b][u] facciamo chiarezza sulla morte di Shapalov a Felino[/b][/u] Questo è quanto ho scritto poco fa sul mio blog dopo che ieri mattina sono stato di persona sul teatro della tragedia. Scusate la lunghezza ma davvero è necessario dire le cose come stanno. LA NOTIZIA Il 19enne ciclista Oleksandr Shapolav è morto dopo essere caduto durante il gran premio di Felino nel parmense. Forse un malore, o una mossa sbagliata, ma all'improvviso ha perso il controllo della sua due ruote ed è caduto a terra dopo aver centrato una pianta. Shapolav, che stava partecipando al Gran premio Città di Felino (gara ciclistica internazionale dedicata agli under23) è stato ricoverato all'ospedale di Parma dove gli è stato riscontrato un trauma toracico. Poi è stato trasferito in Rianimazione ed è morto intorno alle 19. L'incidente è avvenuto intorno alle 15, all'altezza di San Michele. Il ragazzo è caduto (forse andando a sbattere contro una pianta) e poi si è rialzato. Sul posto arrivano i soccorsi e il giovane viene accompagnato in ospedale. Sembra una lesione di media gravità ma col passare delle ore la situazione si aggrava. Per il ciclista ucraino non c'è stato nulla da fare: nel corso di pochi minuti le sue condizioni si sono tragicamente aggravate ed è morto intorno alle 19. Il ragazzo correva con la società Neri Promociclo (fonte: parma.repubblica.it) LE SPECULAZIONI Ivano Fanini torna a parlare di doping e dintorni: «Dopo la morte del 23enne Fabio Fazio e del calciatore 26enne dell’Espanol, Dany Jarque, è morto anche il 19enne ucraino Shapoval. Chiedo di far luce a 360° su queste vicende perché non è possibile che in 15 giorni muoiano 3 giovani e sani atleti. La cosa più grave è che ho la sensazione che le giustificazioni addotte per ognuna di queste tragedie siano, per ora, a mio parere incomplete e discordanti tra loro. E’ triste da dire, ma con la pericolosità dei prodotti circolanti oggi, c’è da aspettarsi che in qualche modo siano responsabili di queste morti improvvise. Sicuramente non sono la causa scatenante, come nel caso della caduta di Shapoval, ma ritengo che, seppur in modo indiretto, creino dei tali sconvolgimenti e sovraccarichi nell’organismo per cui ogni trauma o altro imprevisto, porti sempre al peggior epilogo possibile. (fonte: tuttobiciweb.it) IL SOPRALLUOGO Ieri mattina durante il mio allenamento, mi sono recato a San Michele Gatti, luogo della tragedia, per rendermi conto di persona di cosa fosse accaduto. Arrivato sul viale dell'incidente, ho subito notato - non passavo di lì da un buon mesetto - che di recente era stato posato il nuovo asfalto. Ancora a maggio, quando sullo stesso circuito della gara internazionale hanno corso gli amatori, il rettilineo che da San Michele conduce alla provinciale per Calestano era in condizioni disastrose, dopo i lavori di costruzione dei marciapiedi e di posa della rete fognaria. Allora mi chiesi come fosse possibile correre (a traffico aperto, come usa nelle gare amatoriali!) su un asfalto del genere. Evidentemente la gara internazionale è stata l'occasione per risistemare il viale. Come, però? La risposta è arrivata giunto alla pianta attaccata alla quale stava un pietoso mazzo di margherite, a ricordare il luogo dell'impatto. Ebbene, circa 5-6 metri prima della pianta, posta sul lato sinistro osservandola dalla direzione di corsa, una grata per lo scolo delle acque piovane, posta a 60-70 cm dal bordo della strada, produceva uno "scalino" di diversi centimetri nell'asfalto! La solita asfaltatura all'italiana, quindi: si bituma la strada e successivamente si scoprono i tombini, senza però riportarli al livello del nuovo manto. Un sollucchero per le sospensioni delle auto, figurarsi per i mezzi più piccoli e meno robusti. Insieme ad un altro ciclista che osservava lo scenario della caduta, è stato facile ricostruire la dinamica: il povero Shapolav, con una bici di 7-7,5 kg al massimo, lanciato ai 40-45 all'ora (o forse di più) su un tratto rettilineo, con asfalto liscio, cosa che lasciava un margine di tranquillità sulla tenuta del mezzo, è "affondato" nel tombino, ha perso il controllo della bici, si è schiantato contro la pianta ed è caduto nel fosso. Il fatto che si era nei primi dei 19 giri del percorso probabilmente non ha permesso di prendere coscienza del pericolo e il ragazzo ucraino ha avuto la peggio. Peccato non avere avuto una digitale per documentare il tutto. Altro che "malore", versione sostenuta dall'organizzazione della gara e prontamente ripresa dal più popolare organo di informazione del parmense (eh, che "prontezza"! Che capacità giornalistica!) e a ruota da tutti gli altri media locali (tranne, ad onore del vero, Teleducato Parma) e nazionali. Altro che autopsia, a lasciare intendere che magari il ragazzo è morto perchè "pieno come un uovo" di sostanze non "scaricate" a causa dell'interruzione della sua gara, o magari, come speculano certi sciacalli, perchè poco lucido a causa di chissà quale sostanza! Altro che tutto questo! Il manto stradale è stato il probabile assassino di questo ucraino che a 19 anni era sbarcato in Italia per tentare la fortuna nello sport. Perchè non si indaga sulla sicurezza di quella strada? Sui lavori di asfaltatura? Quale commissione tecnica ha approvato il percorso? Sto esagerando? E' stata una fatalità? Poteva accadere anche altrove, perchè le strade italiane sono dissestate e piene di tombini? Forse sì. Però allora lasciate riposare in pace Oleksandr e fatelo piangere in silenzio ai suoi famigliari e ai suoi amici. Perchè tutto il resto sono vomitevoli opere di sciacallaggio.


rizz23 - 14/08/2009 alle 22:03

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] Perchè non si indaga sulla sicurezza di quella strada? Sui lavori di asfaltatura? [/quote] Perché sulla sicurezza non ci guadagna nessuno. Sull'antidoping hai voglia a fare la lista di quelli che ci si sono arricchiti. Grazie per il tuo resoconto, molto istruttivo, anche se perdonami di avanzare il dubbio che non sia stato necessariamente il tombino il carnefice del povero atleta. Se non altro perché, per quanto sia in traiettoria, è difficile dare per certo (per quanto sicuramente è molto probabile) che l'abbia preso in pieno.


Moserone - 14/08/2009 alle 22:13

Per quanto ne so (ed ho scritto sul sito di sportitalia) il povero ragazzo è morto, causa violento trauma addominale (credo con annesse emorragie interne) accusato mentre cadeva, mentre cioè picchiava violentemente con l'addome sul manubrio. Le speculazioni ???? è la solita solfa. Nauseante ormai. Nauseante, preciso perchè mi piace essere onesto sino in fondo, come il numero di casi di doping che continuano a manifestarsi nel nostro sport. Che proprio non ne vuol sapere di 'chinare il capo ed arrendersi', dal momento che ha i fucili puntati addosso. Ingiustamente, ma ce li ha. Ma non si vuole in alcun modo rassegnare. Fermo restando che di corridori puliti ce ne sono. Purtroppo per loro, vengono inevitabilmente oscurati dal gran numero di altrui nefandezze.... Buon Ferragosto a tutti, il mio sarà di lavoro, come pure la domenica (amburghese in telecronaca). Moserone Panchetti :mad:


Garda Bike - 04/10/2009 alle 21:35

Siena, ciclista muore di infarto Stava disputando l'Eroica 2009 Un cicloamatore di 54 anni è morto per infarto mentre stava disputando una gara. E' accaduto nei dintorni di Siena, dove si stava correndo l'Eroica 2009, la corsa su strade sterrate sulle colline intorno alla città. L'uomo è morto mentre percorreva un tratto di strada bianca tra Monteroni D'Arbia e Asciano, nella zona delle Crete. Si tratta di Claudio Merlassino, 54 anni, di Finale Ligure, in provincia di Savona. L'uomo faceva parte dei 2400 partecipanti (165 le donne, 388 gli stranieri) della corsa fra i quali Francesco Moser, Italo Zilioli, Franco Bitossi, Davide Cassani, Palmiro Masciarelli, Giuseppe Petito, Massimiliano Lelli. Presente anche il professionista in attività Giampaolo Caruso. Claudio Merlassino, cicloamatore esperto e organizzatore di gare in Liguria, è stato subito soccorso dai compagni di gara, tra cui un medico, che però ha potuto solo constatarne il decesso. Vano anche l'intervento del personale del 118. L'organizzazione ha immediatamente interrotto i festeggiamenti e perfino la musica dell'altoparlante è stata spenta dopo l'annuncio fatto a Gaiole in Chianti, quartier generale dell'Eroica, da parte del "patron" Giancarlo Brocci. Nell'Eroica amatori e grandi big del pedale hanno corso su biciclette d'epoca indossando abbigliamento sportivo del passato. I ciclisti si sono mossi a gruppi, partiti a scaglioni da Gaiole, a cominciare dalle 5 della domenica mattina. Tre i percorsi, uno corto e due lunghi da 135 e 200 chilometri. www.tgcom.mediaset.it condoglianze alla famiglia... :^o^

 

[Modificato il 04/10/2009 alle 21:37 by Garda Bike]


delfo - 05/10/2009 alle 18:18

Claudio Merlassino era un grande appassioanto di ciclismo. Era sempre allenato ed insieme a Marco Battaglieri, presidente dell'U.C. Finalborgo, era venuto a Gaiole in Chianti (SI) sabato pomeriggio 4 c.m. per disputare la 13a edizione de "L'Eroica" che si correva il giorno dopo. Aveva scelto il percorso più lungo (km 205) dei quattro in programma (km 38, km 75 e km 137). Un amico di Genova l'aveva visto pochi minuti prima mentre pedalava in scioltezza e con grande eleganza. Era stato superato da Claudio ma dopo pochi minuti l'aveva visto a terra già coperto con un lenzuolo bianco. L'aveva stroncato un infarto: lascia moglie e due figlie, una di 23 anni e l'altra di 18. Io mi trovavo in quel momento alla Volpaia e stavo seguendo come cineoperatore il percorso di km 75. In una curca sfaltata a destra è caduto un altro ciclista (Galli Lorenzo, dorsale 463). Un suo compagno di squadra ha telefonato al 118: aveva escoriazioni allo zigomo destro ed il ginocchio destro dolorante, era in stato confusionale. Ho subito telefonato a Claudio Marinangeli per avvisarlo ed ho saputo della tristissima notizia. Giancarlo Brocci ha fatto sospendere la musica in piazza Ricasoli a Gaiole in Chianti e le premiazioni che ci sarebbero state in grande stile, come al solito, in serata. Sono arrivato a Gaiole ed ho letto la tristezza nel volto di tutti. Quelli che arrivavano alla spicciolata dai vari percorsi restavano sbigottiti alla triste notizia. Il filmato che preparerò per gli amici de "L'Eroica" lo dedicherò a Claudio che resterà sempre in corsa con noi, i tubolari della sua bici d'epoca solcheranno le strade bianche del Chianti per sempre. Ciao, Claudio!


delfo - 06/10/2009 alle 20:49

Claudio Merlassino aveva scelto il percorso di km 135 e non quello di 205. Domani pomeriggio alle ore 15 il funerale a Finalborgo.


maurofacoltosi - 09/10/2009 alle 08:24

MORTO CUGINO DI POZZATO IN INCIDENTE STRADALE A SANDRIGO Un operaio di 43 ani, Paolo Pozzato, di Sandrigo (Vicenza), e' morto oggi in un incidente stradale avvenuto sulla provinciale Marosticana, a Sandrigo. L'uomo, a bordo del suo maxiscooter, si stava dirigendo da casa sino alla fabbrica dove lavorava quando, per cause in corso di accertamento da parte della Polizia stradale di Vicenza, si e' scontrato violentemente contro una Peugeot. L'urto e' stato violento e Pozzato e' deceduto all'istante. L'operaio era senza documenti, ma a riconoscerlo sono stati alcuni colleghi di lavoro. I familiari di Pozzato hanno autorizzato l'espianto degli organi. L'uomo era un cugino del campione italiano di ciclismo Filippo Pozzato. Fonte: http://www.anordest.it


Abajia - 09/10/2009 alle 10:10

:( Sentite condoglianze.


Laura Idril - 06/11/2009 alle 12:23

Si è suicidato il 6giornista belga Dimitri De Fauw, pare che soffrisse di forte depressione da quando nel 2006 una sua manovra fece picchiare Galvez contro la balaustra (Galvez morì a causa di quell'incidente). http://www.cyclingnews.com/news/six-day-rider-takes-his-life


SHORT ARM - 06/11/2009 alle 13:19

R.I.P. :^o^


Laura Idril - 06/11/2009 alle 14:17

Quel che più colpisce nella storia è l'assoluta tragicità della vicenda: morire per il senso di colpa... RIP Dimitri


Abruzzese - 06/11/2009 alle 14:31

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Quel che più colpisce nella storia è l'assoluta tragicità della vicenda: morire per il senso di colpa... RIP Dimitri [/quote] Purtroppo può succedere anche questo. Ovviamente sono notizie che non si vorrebbe mai leggere :gluglu:. A tal proposito mi ricordo una vicenda accaduta nel contesto della strada, che in parte ricalca questa: a fine anni Novanta in una gara in Spagna un giovane e promettente velocista, Manuel Sanroma, poco più che ventenne mi pare, cadde negli ultimi chilometri della tappa per via di una sbandata e sbattè violentemente il capo contro la base del marciapiede (non ricordo se avesse o meno il casco visto che al tempo non era ancora obbligatorio)e morì poco dopo. Però poi in alcune cronache ricordarono che il velocista ceco Jan Svorada rimase molto colpito dall'accaduto in quanto mi pare che proprio lui si toccò con Sanroma prima della caduta. Difatti Svorada anche in termini di prestazioni se non sbaglio ne risentì per un pò. Questo per far capire come tra i velocisti, seppur nel contesto dello sprint si è pronti a "darsele di santa ragione" per conquistare la ruota o la posizione migliore, il senso del rispetto per l'avversario spesso non venga meno. Anzi, purtroppo queste tristi vicende confermano proprio il contrario.


Tranchée d’Arenberg - 06/11/2009 alle 15:35

Maledizione. Questa storia mi fa veramente stare male. Penso che il povero De Fauw abbia sofferto veramente in maniera atroce per la morte di Galvez. Anche a me è venuto subito in mente l'episodio di Sanroma, a seguito del quale in effetti Svorada perse molta della sua brillantezza negli sprint. R.I.P. Dimitri


dietzen - 06/11/2009 alle 15:38

mi piange il cuore.


nino58 - 06/11/2009 alle 19:43

E pensare che ci sono uomini che uccidono senza rimorso, che aprono una botola e sganciano tonnellate di bombe. Bisognerebbe riuscire ad evitare che una persona si uccida per senso di colpa ma bisogna tirarsi giù il cappello di fronte a chi l'ha fatto.


Admin - 07/11/2009 alle 10:39

[b]Nel nome di Eva la rivolta dei ciclisti urbani[/b] [i]Tornava a casa dal lavoro in bici, uccisa a Roma ai Fori Imperiali. Una fiaccolata e proteste. "Il 40% delle vittime della strada non è in auto"[/i] di CECILIA GENTILE ROMA - L'ultima si chiamava Eva, tornava in bici a casa. Investita da un taxi ai Fori Imperiali. Nel suo nome, è partito un tam-tam via web. Bisogna ricordarla e fare il modo che non sia morta invano. Una fiaccolata che diventa una forma di pressione. In Italia muoiono 352 ciclisti all'anno, quasi uno al giorno. Chi prende la bicicletta per spostarsi in città rischia la vita. Non basta che faccia un favore ai concittadini liberando spazio prezioso dalle auto e muovendosi a inquinamento zero. Paga la sua scelta con un'esposizione costante al pericolo. Pedoni e ciclisti costituiscono il 40% del totale delle vittime per incidenti stradali in città. Un dato che ci discosta anni luce dall' Europa, dove la percentuale è del 20%. "E non è colpa del ciclista - dichiara Edoardo Galatola, responsabile della Sicurezza per la Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta - Chi va in bicicletta muore per la velocità incontrollata delle macchine. E' la velocità il grande problema degli spazi urbani, non ci sono regole adeguate né controlli". Oggi a Roma, ciclisti, ma non solo, manifestano con una fiaccolata ai Fori Imperiali per ricordare Eva Bohdalova, 28 anni. Travolta e uccisa nella notte tra il 29 e il 30 ottobre mentre tornava a casa dal lavoro in bicicletta. "Vogliamo giustizia e verità", dice il tam tam dei blogger e delle associazioni, che tornano a chiedere "misure non più rinviabili per la sicurezza di ciclisti e pedoni". "I ciclisti, come i pedoni - dice Eugenio Galli, presidente di Fiab-Ciclobby di Milano - sono poco più che degli ospiti nel paesaggio urbano, dove esistono solo le macchine. Le auto occupano spazi che non competono loro: scivoli per disabili, piste ciclabili, marciapiedi, spazi pedonali. Investono i ciclisti alle spalle, come sembra sia successo ad Eva. E l'investimento alle spalle non si può proprio evitare. Però si possono prendere delle precauzioni, come luci e gilet catarifrangenti. Ma il grande problema è quello del ripristino delle regole, che vuol dire rispetto dell'utenza debole: ciclisti, pedoni, anziani, bambini. In città non c'è più spazio per loro". Altre cifre: 14.535 ciclisti feriti nel 2007, 20.525 pedoni. "E stiamo attenti - aggiunge Paolo Bellino, uno dei più attivi nella rete delle ciclofficine romane e di critical mass - quest'emergenza non si risolve con le piste ciclabili. Le macchine devono prima di tutto rallentare, devono dare spazio alle biciclette, che sono una componente del traffico urbano". "Ci vuole un mix di provvedimenti - riprende Galatola - zone a velocità 30, interventi di moderazione del traffico e percorsi ciclabili. Dove la velocità supera i 30 chilometri all'ora serve una separazione dei flussi". In Italia la percentuale degli spostamenti in bicicletta è ferma al 4%. In Olanda è del 25%. La carta europea della mobilità sostenibile prescrive alle città di raggiungere almeno la quota del 15% sul totale degli spostamenti. E c'è una ragione. "Se si arriva al 15% gli incidenti in bicicletta cominciano a decrescere - spiega Galatola - perché le macchine si abituano alla loro presenza in strada e il regime di velocità cambia". È un po' il principio di Critical Mass, la massa critica dei ciclisti che una volta al mese pedala in città: "Noi non blocchiamo il traffico, noi siamo il traffico".


forzainter - 07/11/2009 alle 12:44

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Quel che più colpisce nella storia è l'assoluta tragicità della vicenda: morire per il senso di colpa... RIP Dimitri [/quote] Una decina d'anni fa successe la stessa cosa allo scalatore francese Thierry Claveyrolat , in un incidente d'auto causo' accidentale la morte di una famiglia. Dopo poco tempo si suicido'


Fabioilpazzo - 07/11/2009 alle 13:35

Che storia triste quella di De Fauw...Riposi in pace...


Donchisciotte - 08/11/2009 alle 12:49

Strano forum, effettivamente. In cui a pochi interessa di dire qualcosa sull'ennesima tragedia della strada. 352 morti all'anno: ciclisti che muoiono sulla strada, statistiche incontrovertibili, non la nebbia fitta dei morti per doping di cui non c'è neanche una prova univoca accertata. Sì, interessa poco la ragazza che muore in bici per andare al lavoro, bizzarra scelta in un paese dove per andare a prendere il giornale a 100 metri da casa ci si va in Suv. Sarà, forse, che non c'è da fare i soliti sproloqui sulla morale offesa, l'imbroglio e i bari bastardi a cui mozzare la mano destra? Sarà che anche questo non è un problema semplice da risolvere, nel paese della mistica dell'automobile, delle pubblicità affascinanti di auto che si muovono come felini dentro ai centri storici di borghi medievali? Nel paese della Ferrari e della virilità che si misura in macchina, nel paese dove magari si fanno imprese della domenica in bicicletta ma poi , nel quotidiano, cento metri si fanno in macchina. Cosa vuol dire spostarsi con mezzi diversi dalla macchina in un paese come l'Italia la so bene perché, per scelta, i miei spostamenti avvengono al 90% a piedi, scelta davvero difficile nel paese dei piccoli Schumacher del quotidiano. I ciclisti muoiono soprattutto per strada, solo che anche qui ci sarebbe da rivoltare la società del capitalismo tecnologicamente avanzato con la specificità dell'impronta italiana, no meglio ripiegare sui morti per doping di cui non c'è traccia in sentenze di tribunale dove si lavora sul nesso causale univoco. Mi dispiace molto anche per De Fauw. La cui morte, leggo sul sito di Capodacqua, viene, come al solito, inserita nel grande calderone " dei morti ciclisti". Privata della sua individualità, specificità, unicità. Tutto ridotto a quella notte , di cui parlava Hegel, in cui tutte le vacche sono nere e De Fauw si somma a FDB e a altri,in una somma indistinta senza umanità.


maurofacoltosi - 08/11/2009 alle 13:31

E' morto Ingrillì E' morto a Milano, all'età di 52 anni, Enrico Ingrillì, ex presidente dell'Associazione corridori professionisti italiani. Alla guida dell'Accpi dal 1997 al 2003 e definito il "Sergio Campana del ciclismo" è spirato a causa di un ictus che lo aveva colpito circa un mese fa. Durante il suo mandato aveva seguito la tragica vicenda di Marco Pantani e il blitz dei Nas a Sanremo al Giro d'Italia 2001. http://sport.tiscali.it


meriadoc - 09/11/2009 alle 23:40

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Mi dispiace molto anche per De Fauw. La cui morte, leggo sul sito di Capodacqua, viene, come al solito, inserita nel grande calderone " dei morti ciclisti". Privata della sua individualità, specificità, unicità. Tutto ridotto a quella notte , di cui parlava Hegel, in cui tutte le vacche sono nere e De Fauw si somma a FDB e a altri,in una somma indistinta senza umanità. [/quote] beh, ti chiedevi cosa gli fosse successo. Niente, that's Capodacqua for you.


Abruzzese - 10/11/2009 alle 12:27

[b]Ancora un suicidio Trovato morto Sagasti[/b] [i]A pochi giorni dal dramma di De Fauw, un'altra tragedia: lo sfortunato ex corridore spagnolo si è tolto la vita. Il corpo rinvenuto dalla madre. Sagasti soffriva da tempo di depressione: la sua carriera era stata stroncata da un incidente occorsogli a soli 24 anni[/i] Un altro dramma nel mondo del ciclismo. A distanza di pochi giorni dal suicidio del belga Dimitri De Fauw (e a meno di un mese dalla scomparsa di Vandenbroucke) è stato trovato morto in casa dalla madre Agustin Sagasti, ex corridore spagnolo di 39 anni. Il nome di Sagasti è legato in maniera inscindibile a quello dell'Euskaltel, squadra che proprio con lui vinse la prima gara (1994, prima frazione della Vuelta al Pais Vasco). DEPRESSIONE — Sagasti, originario di Munguia, era da tempo alle prese con una grave depressione: la sua carriera durò pochissimo perchè nel 1995 rimase vittima di un grave incidente (fu investito da un'auto) durante una gara nelle Asturie. In coma e sottoposto a diverse operazioni alle gambe e a un a braccio, tre anni dopo ricevette 70 milioni di pesetas come indennizzo, ma fu costretto comunque a chiudere la sua avventura da professionista. (www.gazzetta.it)


Morris - 10/11/2009 alle 21:22

Gli sportivi sono esseri umani e nel cammino di uomini e donne, ci sta anche il suicidio, le cui spiegazioni sono troppo complicate per essere oggettivabili. Non ci sono riusciti Durkeim e Schopenauer, figuariamoci se un passo in avanti, può venire da certi scrivani odierni.... Intanto oggi pomeriggio s'è suicidato Robert Enke, portiere della nazionale tedesca di calcio, attialmente portiere dell'Hannover ed ex del Benfica, Borussia Moenchengladbach e Barcellona. Aveva 32 anni. Condoglianze alle famiglie di Sagasti ed Enke e massimo rispetto per la loro scelta.


Bartoli - 11/11/2009 alle 00:28

Avvenimenti terribili oggi RIP


Laura Idril - 22/11/2009 alle 16:26

E' morto a 18 anni, travolto da un'auto il campione italiano a cronometro juniores Antony Orsani della Grassi... Una notizia sconvolgente... Condoglianze alla famiglia.


pintocolorado - 22/11/2009 alle 16:44

La notizia di Orsani, che anche io ho ricevuto proprio pochi minuti fa, è veramente terribile... non saprei neanche cosa dire perchè si tratta di una cosa troppo grande. E' sconvolgente che un ragazzo di 18 anni, in questo caso uno che sarebbe molto probabilmente diventato un campione, se ne vada così, da un istante all'altro, mentre si allenava in sella alla sua bici, in perfetta salute. Posso solo stringermi al suo ricordo.


Abajia - 22/11/2009 alle 16:52

Senza parole. :( Riposa in pace, Antony.


Abruzzese - 22/11/2009 alle 18:02

:gluglu::gluglu::gluglu:


plata - 22/11/2009 alle 22:49

Una notizia terribile. Avevo incrociato il gruppo della Grassi giusto ieri, vicino al luogo dell'incidente. Condoglianze alla famiglia e agli amici.


Alfea - 23/11/2009 alle 13:44

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] E' morto a 18 anni, travolto da un'auto il campione italiano a cronometro juniores Antony Orsani della Grassi... Una notizia sconvolgente... Condoglianze alla famiglia. [/quote] Una brutta notizia, oltretutto la notizia del giovane Orsani neanche 18enne investito in auto da un cotaneo da poco 18enne..


cunego.91 - 23/11/2009 alle 17:35

sono rimasto veramente malissimo di come in un attimo possa essere scomparso un mio coetaneo con cui, oltretutto, ho corso insieme!!! :o una notizia agghiacciante per tutti coloro che speravano in questo talento e anche per chi, come me, lo vedeva non solo come ciclista ma anche come semplice ragazzo! un ragazzo dedito molto al suo "lavoro" e ai fondamentali su cui credeva e cioè la passione per lo sport e la passione per il prossimo! proprio così...la passione per il prossimo! lui era un volontario della Misericordia di Monsummano e aveva seguito numerosi corsi per il primo soccorso e per l'assistenza in caso di "spiacevoli avvenimenti"! ma stavolta uno di questi "spiacevoli avvenimenti" è capitato a lui... e lui come un leone ha provato a reagire ma non ce l'ha fatta! l'unica e minima consolazione è che se ne sia andato facendo quello che più gli piaceva: andare in bicicletta...


Laura Idril - 19/04/2010 alle 09:38

http://gazzettadimantova.gelocal.it/dettaglio/medico-di-viadana-muore-carbonizzato-sullautosole/1947439 il dott. Pietro Napolano collaborava con l'Endurancenter di Parma... condoglianze alla famiglia :(

 

[Modificato il 19/04/2010 alle 09:46 by Laura Idril]


Laura Idril - 30/07/2010 alle 13:27

[quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] Nel giorno in cui Torino annuncia il Giro del 2011 nell'anniversario dei centocinquanta anni dell'unità d'Italia, il Piemonte perde un altro pezzo della sua storia a pedali. Dopo Nino Defilippis, ieri è morto Giancarlo Astrua. Ricoverato, dopo un incidente in auto, da qualche settimana all'ospedale di Biella, Astrua si è spento nella serata. Un paio di settimane (l'11 agosto) e avrebbe compiuto 83 anni. Professionista dal 1948 al 1958, ha vestito le maglie di Benotto, Taurea e Atala (sette stagioni). Era l'icona del ciclismo biellese, lui che da tempo viveva a Torino ma che era nato e aveva abitato a Graglia (là dove sta il santuario dei ciclisti), dove pure tornava spesso. Gli almanacchi lo ricordano passista scalatore: alla storia è passato come un uomo duro ma al tempo stesso umile. Un uomo vero che in bicicletta ha sfidato Coppi e Bartali prendendosi qualche bella soddisfazione. Una dozzina le vittorie in carriera, ma come amava dire lui «c'erano i secondi posti che valevano come primi dietro a quelli là». Nel '49 fu quinto al Giro, maglia bianca degli Indipendenti e gran protagonista nella mitica Cuneo-Pinerolo. Nel '51 vinse la cronometro Rimini - San Marino su Coppi e fu maglia rosa per un giorno. L'anno seguente vestì cinque giorni il simbolo del primato al Giro. Primo, con Defilippis, al Baracchi. Nel '53 chiuse terzo al Tour e partecipò al campionato del mondo di Lugano. Nel palmares tre tappe al Giro e una alla Vuelta. Negli ultimi anni era la memoria storica del ciclismo biellese, sempre presente e pronto ad incantare con la sua vèrve in tutti gli appuntamenti. Mancherà a tanti, Giancarlo Astrua, il campione che inseguiva Coppi, Bartali e apprezzava Bobet. Adesso li ha raggiunti in cielo, perché come diceva scherzando sull'età: «Anche là loro hanno voluto arrivare primi». Fonte: Il Biellese [/quote]


forzainter - 30/07/2010 alle 17:32

Altro grande campione piemontese che ci lascia Stamattina ero per lavoro a Mongrando e ne parlavano tutti


Abruzzese - 10/08/2010 alle 16:00

http://www.cicloweb.it/news/2010/08/10/radomir-simunek-ucciso-dalla-cirrosi-epatica.html


Laura Idril - 12/08/2010 alle 09:25

E' morto ieri uno dei più grandi campioni che la storia del ciclismo ci abbia consegnato: Lucien "Lull" Gillen, inseguitore lussemburghese nato nel 1928 e professionista dal 47 al 66. Tante sei giorni vinte insieme all'italiano Terruzzi. Questa si che è una grossa perdita...


Morris - 12/08/2010 alle 18:02

“Lull”era un corridore tanto elegante e cordiale, quanto forte. Un passista veloce naturale, di quei tempi in cui il ciclismo respirava, con l’empirismo, la sua salute. Dove l’intreccio fra strada e pista era una costante di tanti, per affinare la propria crescita tecnica e, persino, per guadagnare. Le sfide fra Gillen e Coppi nell’inseguimento, richiamavano folle, o meglio le folle dimoravano sugli anelli e volevano spettacolo: cercavano personaggi e li amavano, fino a stendere antipatia verso quelli che disertavano quei luoghi. Grandi scalatori finivano per cimentarsi pure loro sui velodromi e corridori come “Lull”, come Terruzzi, Pattersson e Batiz, per citare solo alcuni che vivevano su legni e cementi il loro pezzo forte, godevano di prestigio riconosciuto da tutto l’osservatorio. Nessuno si sognava di sbertucciarli o offenderli come sovviene oggi a tanti tecnici, commentatori o semplici tifosi, figli di un ciclismo che non sa andare oltre la forte miopia dei suoi stessi progressi in camice bianco, più attuali che mai. [img]http://a.yfrog.com/img339/2554/gillen.jpg [/img] Lucien Gillen è stato un protagonista, un popolarissimo figlio di tempi che non vedremo più. Un atleta alto 1,87 x 79 kg, estremamente proporzionato con muscoli aventi predominanti fibre bianche, ma pure le rosse non erano male. E così vinceva su pista, dove si guadagnava il pane, ma era capace di passare per primo anche su strada. La sua fu una scelta di passione, perché di grandi atleti potenzialmente eletti fra i tanti, in questo sport, contrariamente ad oggi, se ne trovavano a iosa dappertutto: sugli anelli, quanto su asfalti e sterrati. E lui, questo lussemburghese gentile, che sapeva divenire amico anche dei teorici nemici sulla bici, era davvero un “percentile” d’elezione: certo ridimensionato, perché pedalava in mezzo ad altri uguali. Uno dei tanti dunque, che una genesi mezzo secolo dopo, avrebbe sicuramente incoronato super. Su “Lull”, ci sarebbe da scrivere tanto e lo farò, o meglio l’ho già fatto, ma non è il momento. Quel che va riportato ora, sono le sue sintetiche cifre vittoriose: 11 Seigiorni (6 delle quali vinte in coppia con Nando Terruzzi); 10 successi su strada, compresa una corsa a tappe (Tour de l’Oise); 16 titoli nazionali (8 nella velocità, 8 nell’inseguimento); il record mondiale sui 5 chilometri e quei piazzamenti iridati che narrano appieno il suo protagonismo. Per 8 anni consecutivi non è mai uscito dai quarti di finale ai Mondiali dell’Inseguimento, specialità che vedeva allo start, sempre, i migliori passisti mondiali: fu una volta 2°, due volte 3° e due 4°. Nel 1952, seppe aggiungere al 3° posto nell’Inseguimento, i quarti nel Torneo Iridato della Velocità. Gli sia lieve la terra.


super cunego - 03/09/2010 alle 19:10

La Gazzetta batte la notizia che sia morto il massaggiatore del Team Sky Txema Gonzalez, 38 anni, colpito dallo stesso virus contratto, tra gli altri, da Flecha. RIP mentre speriamo che per gli altri atleti la situazione non sia così grave. :^o^:^o^


rizz23 - 03/09/2010 alle 19:15

Già, la questione è abbastanza inquietante e incomprensibile. http://www.cicloweb.it/news/2010/09/03/virus-fatale-morto-txema-gonzalez-massaggiatore-sky.html


super cunego - 03/09/2010 alle 19:18

allora adess odovete spiegarmi perchè su cicloweb io non l'ho trovata, sarà che ho ancora poca domestichezza col nuovo sito (era mesi che per un motivo o per l'altro internet lo usavo poco e diversamente :( ). ma per questo ti do appuntamente sul 3d consigli;)


Laura Idril - 03/09/2010 alle 19:58

Secondo il medico del team Sky il massaggiatore è morto per un'infezione batterica e non per il virus intestinale...


Tranchée d’Arenberg - 03/09/2010 alle 20:52

In ogni caso è una notizia terribile. Sono giorni tristi per il ciclismo. RIP Txema.


LO SQUALO DELLO STRETTO - 03/09/2010 alle 20:56

Se fosse davvero per un intossicazione alimentare i responsabili meritano la galera, a me e amici successe 7 anni fa con esito fortunamente migliore comunque riposi in pace :(


rizz23 - 03/09/2010 alle 22:38

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Secondo il medico del team Sky il massaggiatore è morto per un'infezione batterica e non per il virus intestinale... [/quote] Mah, pare un modo per non creare allarmismo più che altro...


piccolo san bernardo - 03/09/2010 alle 23:47

Ogni volta che vedo questo Topic sopra a tutti gli altri, si sa già che è un pessimo segno, e io me ne dispiaccio perché ogni volta rimangono vittime ragazzi che muoiono nel modo peggiore, ossia facendo quell che per loro è una passione, ossia correre sulla loro bicicletta, oppure , come in questo caso, lavorando comunque nel mondo delle quattro ruote. Non è mia consuetudine scrivere in questo topic, perché crdo che uno sbrigativo "poverino, mi dispiace" certe volte possa sembrare meramente ipocrita, specialmente se non si era mai trasentito parlare del defunto prima del tragico accaduto, ma stavolta sento di intervenire. Possibile che nel secondo decennio del secolo XXI, il secolo delle grandi contraddazioni ( es. la Chiesa aborrisce gli omosessuali, poi ci sono casi di preti e vescovi pedofili come se piovessero) , si possa ancora morire per infezioni batteriche ( ma anche io sposo la corrente di pensiero che sia un virus intestinale), mentre la medicina progredisce in campi inutili (detto con schiettezza, ma a me cosa ne può fregare se dall'altra parte dell'oceano clonano una capra?:OIO)?? Ciò che mi lascia ancora più sbigottito è che tali notizie vengono passate completamente sottosilenzio dalla TV pubblica!! Non so se pagina 299 di Televideo ne parli o ne parlerà, ma per me è inconcepibile che in uno Studio Sport,con un edizione contemporanea alla battuta di questa notizia, abbai indugiato per buoni dieci minuti su come correrà il GP di San Marino Valentino Rossi ( Permettendomi un piccolo OT, egli è uno dei motociclisti più sopravvalutati di sempre, vince solo perchè la concorrenza è indecente. Lui, ad uno come Mick Doohan, non è degno nemmeno di allacciargli un guanto), e neppure un accenno a questa tragedia od alla Vuelta in generale? Eppure c'è Nibali in ottima posizione in classifica?? Ah, è vero,(qui sembra che sputo nel piatto dove mangio, perché sono anche un appassionato tifoso di calcio, del mitico Napoli, ma bisogna pure essere obiettivi),l'italiano medio finge di interessarsi ad uno sport differente dal calcio o durante il Sei Nazioni di Rugby o quando c'è un palese exploit ( vedasi gli ori alla scherma alle Olimpiadi, o la vittoria della Schiavone al Roland Garros)...C'est la vie. In conclusione rivolgo le mie condoglianze per la famiglia del povero Gonzalez, ed auspico una pronta guarigione per Flecha, Swift e Augustyn. Scusate se sono stato verboso e se ho usato questa tragedia anche per una amplissima disanima sul mondo dell'informazione televisiva di oggigiorno, m asono parole che mi sono uscite direttamente da dentro. Mi scuso già da ora se dovessi avere commesso qualche errore di battitura.:(


Laura Idril - 04/09/2010 alle 08:46

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Secondo il medico del team Sky il massaggiatore è morto per un'infezione batterica e non per il virus intestinale... [/quote] Mah, pare un modo per non creare allarmismo più che altro... [/quote] Ma guarda che il massaggiatore erano già 7 giorni che era in coma. Ha cominciato a star male prima della partenza della Vuelta. Non credo si tratti solo di non creare allarmismo: un conto è un virus intenstinale e un conto una sepsi batterica. Stiamo attenti a non sottovalutare la pericolosità dei batteri, provocano malattie gravissime come la meningite e la tubercolosi.


rizz23 - 04/09/2010 alle 10:13

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] [quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Secondo il medico del team Sky il massaggiatore è morto per un'infezione batterica e non per il virus intestinale... [/quote] Mah, pare un modo per non creare allarmismo più che altro... [/quote] Ma guarda che il massaggiatore erano già 7 giorni che era in coma. Ha cominciato a star male prima della partenza della Vuelta. Non credo si tratti solo di non creare allarmismo: un conto è un virus intenstinale e un conto una sepsi batterica. Stiamo attenti a non sottovalutare la pericolosità dei batteri, provocano malattie gravissime come la meningite e la tubercolosi. [/quote] Mah, non metto in dubbio, ma è comunque una coincidenza un po' strana, anche perché del famoso "virus intestinale" contratto dai corridori mi pare che gli stessi quadri del team sky non hanno ancora capito molto. Al di là di tutto, la decisione di ritirare il team è sicuramente legata anche a questa preoccupazione.


nino58 - 04/09/2010 alle 10:24

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Secondo il medico del team Sky il massaggiatore è morto per un'infezione batterica e non per il virus intestinale... [/quote] O forse non era un virus intestinale ma un'infezione batterica (anche per gli altri), solo che la "risposta" individuale è diversa per ciascuno. Il ritiro della squadra, oltre che allo stordimento per la perdita di una persona che lavora con te, è certamente dovuto alla precauzione di non sottoporre agli sforzi della gara chi potrebbe essere stato esposto allo stesso germe. Il ragionamento vale sia in caso di virus che di battere.


Laura Idril - 04/09/2010 alle 10:49

Beh io fossi stato l'organizzatore avrei chiesto al Team di ritirarsi... potrebbe anche essere infettivo.


Laura Idril - 04/09/2010 alle 11:17

La storia diventa veramente assurda... Txema prima della Vuelta si è recato due volte al prontosoccorso a Siviglia quando ha cominciato a stare male (streptococco faringeo - conferma che non c'entra niente col virus intestinale...), ma invece di riconoscere lo streptococco l'hanno rimandato indietro due volte con delle pastiglie di paracetamolo. Giovedì si è fatto riportare di nuovo al prontosoccorso e aveva già una trombosi alla gamba e poi la situazione è degenerata. Spero che facciano una bella indagine interna dell'ospedale di Siviglia perchè non è possibile per due volte non riconoscere lo streptococco.


Tranchée d’Arenberg - 04/09/2010 alle 11:56

maledizione, ma non è possibile che al giorno d'oggi avvengano ancora episodi di negligenza talmente gravi e scandalosi. Non capisco molto di medicina, ma a quanto dice Laura la diagnosi del batterio è avvenuta con colpevolissimo ritardo, il che significa che molto probabilmente il povero Txema potevaa essere ancora con noi. Giustamente Laura invoca un'indagine, ma la realtà è che Txema non c'è più, e come al solito in questi casi i colpevoli non subiranno nessuna condanna. Maledizione.


elisamorbidona - 04/09/2010 alle 12:22

che si tratti di virus o batterio (lo streptococco alla faringe) la cosa anche se curata con qualche giorno di ritardo non dovrebbe assolutamente avere queste conseguenze (la trombosi?????). Quante volte viene la febbre alta ai bambini e inizialmente pensando ad una infezione virale gli si da solo paracetamolo , poi dopo una settimana (magari quando arrivano gli esiti del tampone) gli si danno gli antibiotici e l'infezione batterica GUARISCE. Se non capita anche che guarisca con il solo riposo o con medicinali omeopatici... Il vero problema sanitario mondiale è che siamo di fronte ad una quantità di nuovi virus e batteri (ma soprattutto virus) per niente tenuti sotto controllo e per lo più automodificatisi velocemente a causa dell'abuso di farmaci a cui naturalmente "imparano" a resistere. Per non parlare di quelli appositamente creati in laboratorio per motivi "strategici" di cui alcui sono già involontarimente sfuggiti (la malattia di Lyme ad esempio). Sapendo che numerose malattie croniche vengon fuori dopo anni da virus che rimangono latenti nel corpo, non capisco perchè non ci sia una ricerca e sperimantazione medica sugli antivirali paragonabile a quella sugli antibiotici. Vi è mai capitato che un medico vi dia un antivirale? A me no. Invece l'antibiotico te lo danno anche per il raffreddore...


albe89 - 04/09/2010 alle 13:50

[quote][i]Originariamente inviato da elisamorbidona [/i] che si tratti di virus o batterio (lo streptococco alla faringe) la cosa anche se curata con qualche giorno di ritardo non dovrebbe assolutamente avere queste conseguenze (la trombosi?????). Quante volte viene la febbre alta ai bambini e inizialmente pensando ad una infezione virale gli si da solo paracetamolo , poi dopo una settimana (magari quando arrivano gli esiti del tampone) gli si danno gli antibiotici e l'infezione batterica GUARISCE. Se non capita anche che guarisca con il solo riposo o con medicinali omeopatici... Il vero problema sanitario mondiale è che siamo di fronte ad una quantità di nuovi virus e batteri (ma soprattutto virus) per niente tenuti sotto controllo e per lo più automodificatisi velocemente a causa dell'abuso di farmaci a cui naturalmente "imparano" a resistere. Per non parlare di quelli appositamente creati in laboratorio per motivi "strategici" di cui alcui sono già involontarimente sfuggiti (la malattia di Lyme ad esempio). Sapendo che numerose malattie croniche vengon fuori dopo anni da virus che rimangono latenti nel corpo, non capisco perchè non ci sia una ricerca e sperimantazione medica sugli antivirali paragonabile a quella sugli antibiotici. Vi è mai capitato che un medico vi dia un antivirale? A me no. Invece l'antibiotico te lo danno anche per il raffreddore... [/quote] Do il mio contributo in qualità di umile studentello. La trombosi e i sintomi intestinali mi fanno pensare più che ad una infezione streptococcica ad uno staffilococco (tipicamente S.aureus). I giornalisti usano indifferentemente il termine infezione batterica e virus: non è la stessa cosa, mi sembra evidente. Esistono dei ceppi di staffilococchi resistenti a più classi di antibiotici. Gli antivirali non si usano come gli antibiotici perchè, essendo i virus parassiti intracellulari (per capirci, per replicarsi usano le cellule dell'ospite), i bersagli sui cui agire sono limitati rispetto ai batteri. Senza contare che una certa tossicità per le cellule umane è inevitabile. Il ritiro per la squadra probabilmente è precauzionale. Però immagino che il medico della squadra voglia evitare di trovarsi a fine Vuelta con atleti con le difese immunitarie inevitabilmente abbassate a causa degli sforzi e con un'infezione antibiotico resistente in corso.


Admin - 04/09/2010 alle 16:04

È troppo chiedere che, in certi thread più che in altri, si eviti di trascendere? Luke, ti ho cancellato un post completamente fuori luogo.


luke - 04/09/2010 alle 16:55

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Luke, ti ho cancellato un post completamente fuori luogo. [/quote] Caro Admin, era fuori luogo almeno quanto lo è la stupida frase dalla quale era nato: pertanto, forse andrebbe cancellata anche quella, o no? Ciao


UribeZubia - 04/09/2010 alle 19:07

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Beh io fossi stato l'organizzatore avrei chiesto al Team di ritirarsi... potrebbe anche essere infettivo. [/quote] Beh meno male che non sei tu l'organizzatore.


Laura Idril - 04/09/2010 alle 19:28

Ma la mia non voleva essere una cosa cattiva a dire il vero, forse l'avete capita male: cioè se il batterio fosse contagioso non sarebbe pericoloso tenere una squadra in corsa? Non so, dimmelo tu...

 

[Modificato il 04/09/2010 alle 19:33 by Laura Idril]


UribeZubia - 04/09/2010 alle 20:16

Io nemmeno so, e a quanto pare nemmeno i giornali sanno piu' di tanto(alcuni parlano di un virus causato (?) da un batterio ...altri di intossicazione alimentare, altri di quello che gli pare),quindi semplicemente andrei più cauto prima di emettere sentenze. Se ad esempio si trattasse di botulino, che senso avrebbe avuto il chiedere alla squadra di ritirarsi ? Non mi sembra si stia parlando di un'epidemia di evola o quant'altro. Chiedo solo di aspettare e conoscere bene i fatti prima di dare giudizi affrettati, tutto qui.

 

[Modificato il 04/09/2010 alle 20:22 by UribeZubia]


plata - 10/09/2010 alle 22:12

Questo thread è troppo lungo... ciao Thomas


Laura Idril - 10/09/2010 alle 22:13

Che infinita tristezza :(.... Addio Thomas...


trifase - 10/09/2010 alle 22:54

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Che infinita tristezza :(.... Addio Thomas... [/quote] E' gravissimo, ma non morto : http://www.ciclismoweb.net/index.php?option=com_content&view=article&id=5674:2259-thomas-lotta-tra-la-vita-e-la-morte&catid=42:ultimissime&Itemid=55


meriadoc - 10/09/2010 alle 23:09

RIP


Tranchée d’Arenberg - 11/09/2010 alle 02:37

A quanto pare Thomas non è ancora morto, anche se la sua vita è pur sempre appesa ad un filo sottilissimo.


Laura Idril - 11/09/2010 alle 11:01

Scusateci se abbiamo dato la notizia ma ci era arrivata così anche a molte squadre come UC Bergamasca e Delio Gallina.


Bridge - 11/09/2010 alle 11:06

Ma perchè non c'è scritto nulla in homepage??? :boh: Dobbiamo tutti pregare per lui ora...


plata - 11/09/2010 alle 11:20

[quote][i]Originariamente inviato da Laura Idril [/i] Scusateci se abbiamo dato la notizia ma ci era arrivata così anche a molte squadre come UC Bergamasca e Delio Gallina. [/quote] Laura se cancelli il tuo post puoi cancellare anche il mio? Grazie ;)


Laura Idril - 11/09/2010 alle 11:21

No no non cancello, non c'è motivo, voglio dire era uscita la notizia quindi non è mica colpa nostra '^^ Anzi insomma meglio così.


plata - 11/09/2010 alle 12:54

Ah ok, come vuoi. Anche pensavo di aver appreso la notizia da una fonte affidabile... se Dio vuole si sbagliano anche loro, alle volte.


Tranchée d’Arenberg - 11/09/2010 alle 21:39

Purtroppo non c'è più niente da fare. Secondo quanto riporta il sito della gazzetta la TAC effettuata oggi ha rilevato danni cerebrali non irreparabili. I genitori del povero Thomas hanno deciso di donare gli organi. RIP.


Carrefour de l arbre - 12/09/2010 alle 22:51

E' terrificante


trifase - 14/09/2010 alle 19:50

Ora e' proprio finita. Ciao Thomas


luke - 14/09/2010 alle 21:30

Ciao, Tom.


Garda Bike - 14/09/2010 alle 21:55

ciao Thomas


Moserone - 14/09/2010 alle 22:28

Danni cerebrali irreparabili avevano detto qualche giorno fa i medici. Qualcuno ricorda un certo Leo David, lo sciatore italiano che entrò in coma e rimase per circa 20 anni in stato vegetativo prima di morire, in pratica appassendo come una pianta, con la povera mamma sempre lì, sempre accanto... io lo ricorderò bene sin quando camperò.... Brutto dirlo, ma meglio così, povero Thomas. E' passato a miglior vita, perchè quella di Leo David non fu, per quei 20 anni vita. Fu un calvario pazzesco per lui (colpito anche dalle piaghe) e per la sua famiglia, che comunque non smise mai di sperare. Thomas avrebbe avuto davanti la stessa vita di Leo David Che Dio l'abbia in pace, povero Thomas. Lo immagino lassù a pedalare assieme a Franco e parlare di ciclismo. Moserone


pablo_b - 15/09/2010 alle 08:59

[quote][i]Originariamente inviato da Moserone [/i] Brutto dirlo, ma meglio così, povero Thomas. [/quote] Quoto ed esprimo la speranza che la donazione dei suoi organi possa salvare altre vite. Grande tristezza...


nino58 - 15/09/2010 alle 09:12

Speriamo che lui, come tutti quelli a cui vengono espiantati gli organi, non senta davvero nulla. Questa è la mia speranza più grande.


roberto79 - 15/09/2010 alle 09:59

Povero Ragazzo... e povera la sua Famiglia! riposa in pace.


Morris - 15/09/2010 alle 14:45

Riposa in pace, Thomas. E’ vero, i suoi danni erano così gravi che, nella migliore (o più propriamente peggiore) delle ipotesi, avrebbe potuto "vivere" come Leo David. Diverse le cause delle due tragedie. Per Thomas, ha giocato un ruolo pressoché totale la fatalità; per David, si trattò di un atto di vergognosa incoscienza della Federsci. Una delle più brutte pagine dello sport italiano.


Tranchée d’Arenberg - 15/09/2010 alle 14:49

[quote][i]Originariamente inviato da Moserone [/i] Danni cerebrali irreparabili avevano detto qualche giorno fa i medici. Qualcuno ricorda un certo Leo David, lo sciatore italiano che entrò in coma e rimase per circa 20 anni in stato vegetativo prima di morire, in pratica appassendo come una pianta, con la povera mamma sempre lì, sempre accanto... io lo ricorderò bene sin quando camperò.... Brutto dirlo, ma meglio così, povero Thomas. E' passato a miglior vita, perchè quella di Leo David non fu, per quei 20 anni vita. Fu un calvario pazzesco per lui (colpito anche dalle piaghe) e per la sua famiglia, che comunque non smise mai di sperare. Thomas avrebbe avuto davanti la stessa vita di Leo David Che Dio l'abbia in pace, povero Thomas. Lo immagino lassù a pedalare assieme a Franco e parlare di ciclismo. Moserone [/quote] quoto. Sarebbe stato atroce per lui e per la sua famiglia vivere in quelle condizioni. Riposa in pace Thomas.


Abajia - 15/09/2010 alle 16:17

Vivere allo stato vegetativo è peggio di morire. Ciao, Thomas.


Bitossi - 15/09/2010 alle 18:38

Mi unisco alla tristezza di tutti, sono cose che non dovrebbero succedere, ma purtroppo succedono. E questa volta mi pare che incuria, forse disorganizzazione e poca attenzione alla sicurezza abbiano giocato un ruolo determinante. Non accuso nessuno, ma vorrei capire di più... Infine chiedo a Nino: che cosa volevi dire esattamente? [quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Speriamo che lui, come tutti quelli a cui vengono espiantati gli organi, non senta davvero nulla. Questa è la mia speranza più grande. [/quote] Non è curiosità (non mi pare proprio il momento), ma ho l'impressione che sottintendessi qualcosa...


trifase - 15/09/2010 alle 18:56

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Mi unisco alla tristezza di tutti, sono cose che non dovrebbero succedere, ma purtroppo succedono. E questa volta mi pare che incuria, forse disorganizzazione e poca attenzione alla sicurezza abbiano giocato un ruolo determinante. Non accuso nessuno, ma vorrei capire di più... Infine chiedo a Nino: che cosa volevi dire esattamente? [quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Speriamo che lui, come tutti quelli a cui vengono espiantati gli organi, non senta davvero nulla. Questa è la mia speranza più grande. [/quote] Non è curiosità (non mi pare proprio il momento), ma ho l'impressione che sottintendessi qualcosa... [/quote] Se non fosse il treah sbagliato si potrebbero fare molti commenti


nino58 - 15/09/2010 alle 19:16

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Mi unisco alla tristezza di tutti, sono cose che non dovrebbero succedere, ma purtroppo succedono. E questa volta mi pare che incuria, forse disorganizzazione e poca attenzione alla sicurezza abbiano giocato un ruolo determinante. Non accuso nessuno, ma vorrei capire di più... Infine chiedo a Nino: che cosa volevi dire esattamente? [quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Speriamo che lui, come tutti quelli a cui vengono espiantati gli organi, non senta davvero nulla. Questa è la mia speranza più grande. [/quote] Non è curiosità (non mi pare proprio il momento), ma ho l'impressione che sottintendessi qualcosa... [/quote] No, non sottindendo, Lorenzo. E' una domanda che mi tormenta proprio. E a cui, ovviamente, non ho risposta.


maurofacoltosi - 20/09/2010 alle 23:49

E' scomparso la notte scorsa Alfonso Mottola, 44 anni, per quattro stagioni direttore sportivo del team lucchese di ciclismo femminile 'Michela Fanini Record Rox. Mottola si è arreso ad una grave malattia. "La notizia ci ha raggiunto alla vigilia della tappa più significativa del Giro della Toscana, quella dedicata a Michela Fanini", ha sottolineato il patron del team Brunello Fanini. Le ragazze del team hanno indossato il lutto al braccio quest'oggi. I funerali di Mottola si svolgeranno domani pomeriggio a Camaiore, dove abitava, alle 16. (notizia di due giorni fa) sport.repubblica.it


Fabioilpazzo - 21/09/2010 alle 11:52

L'avevo letta in homepage..Riposi in pace. Qualcuno ha notizie recenti su Marina Romoli?


annasci - 26/09/2010 alle 18:20

Per ricordare Thomas Casarotto http://www.youtube.com/watch?v=vUhJXy_iPJQ&feature=related

 

[Modificato il 26/09/2010 alle 18:28 by annasci]


cauz. - 28/09/2010 alle 00:55

[quote][i]Originariamente inviato da Fabioilpazzo [/i] Qualcuno ha notizie recenti su Marina Romoli? [/quote] e' uscita in questi giorni una sua bella intervista sulla gazzetta: http://www.gazzetta.it/Ciclismo/26-09-2010/marina-argento-mondiale-711267792999.shtml


Fabioilpazzo - 28/09/2010 alle 09:17

[quote][i]Originariamente inviato da cauz. [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Fabioilpazzo [/i] Qualcuno ha notizie recenti su Marina Romoli? [/quote] e' uscita in questi giorni una sua bella intervista sulla gazzetta: http://www.gazzetta.it/Ciclismo/26-09-2010/marina-argento-mondiale-711267792999.shtml [/quote] Grazie.:cincin:


maurofacoltosi - 04/10/2010 alle 00:51

[b]Morto il 37enne bikers Paolo Zenoni [/b] E' morto questa mattina il 37enne bikers Paolo Zenoni. sabato 2 ottobre alle 9,30 era caduto mentre faceva mountain bike sul Sentiero del Bosco, sopra Bedulita. Soccorso da alcuni cercatori di funghi che si trovavano sul posto, Zenoni era stato trasferito in condizioni allarmanti agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per una profonda lesione al fegato. Paolo Zenoni era ciclista della Gs Team Moretti e nipote dell'ex commissario tecnico della Nazionale dilettanti di ciclismo Giosuè Zenoni. www.infooggi.it


meriadoc - 24/10/2010 alle 00:52

Il padre di Gesink non ce l'ha fatta. Mi dispiace. Questo ragazzo non conosce pace.


maurofacoltosi - 24/10/2010 alle 10:01

E’ morto Stefano Gaggero, gregario di Fausto Coppi, molto conosciuto a Varazze e in Riviera, come ci ha scritto il nostro concittadino Carlo Delfino, ciclista appassionato e storico scrittore con più pubblicazioni al suo attivo. Il direttivo e la segreteria di Ponente Varazzino si uniscono al dolore dei famigliari, dei varazzini e italiani che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo sia come campione sportivo e sia come uomo. Stefano Gaggero è nato a Voltri (Genova) il 23 aprile 1927, nel 1951 è iniziata la su avventura come ciclista professionista con la Bianchi di Coppi, seguendolo fedelmente fino al 1958, vincendo tre corse, compreso una tappa al Giro di Svizzera, terminando la propria carriera nel 1961. Uno degli angeli custodi di Coppi, come Marco Pastonesi ha definito i gregari del campionissimo: “sudati, sporchi, forti, duri, semplici, generosi, che hanno continuato ad aiutarlo, obbedirgli, spingerlo e sostenerlo anche quando lui è morto, tramandano la storia, le imprese e la leggenda.” http://www.ponentevarazzino.com/2010/


pedalando - 24/10/2010 alle 19:51

ho visto i manifesti proprio questa mattina. :( Gaggero era un simpaticissimo ex-ciclista ed era molto bello sentirgli raccontare dei suoi allenamenti con il Campionissimo


cancel58 - 24/10/2010 alle 19:59

gaggero e Coppi a Cogoleto, nel 1956 [img] http://img264.imageshack.us/img264/7107/gaggero.jpg[/img] Fonte:www.publifoto.net


Tranchée d’Arenberg - 24/10/2010 alle 20:47

[quote][i]Originariamente inviato da meriadoc [/i] Il padre di Gesink non ce l'ha fatta. Mi dispiace. Questo ragazzo non conosce pace. [/quote] hai ragione. Sto ragazzo è veramente sfortunato. Poi il modo in cui si è consumata questa tragedia lascia veramente esterefatti. Mi spiace veramente tanto.