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Anniversari....
Morris - 01/01/2006 alle 23:54

Oggi è il terzo anniversario della scomparsa di un artista, semisconosciuto ai più giovani e sottostimato dai più attempati, Giorgio Gaber. A lui dedicai un ricordo che ho pubblicato su "Segnali di fumo" e che allego in calce. [img]http://www.rtsi.ch/prog/images/Trasm/giorgio_gaber_01-b.jpg [/img] [i]…..Quasi un anno fa, un personaggio che pure ha pesato sui miei passi quotidiani moriva: Giorgio Gaber. In una raccolta di sensazioni, pensieri ed emozioni, vissute e testimoniate in modi sì diversi, non poteva mancare il ricordo di questo grande…. [/i] [b]IL MIO TRIBUTO AD UNO CHE MI HA DATO SENZA SAPERLO [/b] Con Giorgio Gaber se ne va un artista completo, dalla comunicativa tanto graffiante quanto acuta, testimoniata col sorriso ed il garbo di uno che porta consigli e spera di riceverne altri. Un uomo che ha saputo ricercare una sua via originale, restando diverso ed anarchico in un mondo sempre pronto a presentarti “canti di sirena”, sabotaggi, dolorosa indifferenza e accattivanti richiami ai lustrini del danaro coi suoi siamesi egoismi. Cantante, attore, musicista, poeta e pure filosofo, con la tinta ben impressa di un politico sopraffino troppo intelligente e profondo per diventarlo davvero. Un intellettuale vero, quasi un moderno Socrate che ha trovato la sua cicuta prima ancora dell’inesorabile malattia, nell’infernale timore o vera e propria paura che incuteva in chi doveva esaltarne l’originale messaggio, o quei perché che sono il prodromo ispiratore di chi è realmente una mente. Caro Giorgio, il tuo sguardo triste, uscito da due occhi che brillavano anche quando non sorridevi, tracciato e nascosto nella smorfia che il tuo nasone indicava contorcendosi, era lo specchio del tuo interno navigare. Era il megafono della crescente tristezza verso quell’uomo e quella società che vedevi sempre più lontani ed impercettibili al tuo credo altrettanto crescente e, per questo, ti sentivi avvinghiato ed avvolto negli interrogativi. Ti ponevi domande infinite per testimoniare un disagio che andava raccolto e che presentavi sempre più soffocante per timore di essere tu a vedere male. Eri un grande che non si leggeva, non si sentiva, non si vedeva, ma c’eri come i concetti che trasparivano dal chiasma della tua arte. Quante volte la tua sottile ironia, presentata nelle vesti di personaggi così comuni da passare per semplici uomini da bar che interpretavi con dovizia nella sublimazione delle note e dei gesti, ci indicava il dovere di essere uomini e donne e non ergastolani dell’ignavia. Quante volte il tuo messaggio arrivava al nostro terreno possibile, presentandosi come il pensiero di una meditazione costante per capire dove c’è il falso e dove il concreto. Quante volte, Giorgio, m’è capitato di pensarti come un patrimonio possibile di quella sinistra che era tua prateria, ma che non hai mai potuto percorrere per il latente ostracismo dei suoi miopi e minimi profeti e per la diffidenza che di converso cresceva in te. Come posso non ricordare quella volta che ti volevo a tutti i costi ad una manifestazione ai margini di quelle “feste-baraccone” che sono state le Feste de l’Unità, perché avresti potuto donare luce a quel grigiore penoso che circolava attorno a quei palinsesti. Lottai, Giorgio, lottai contro quelli che allora erano colleghi, con l’oratoria migliore del mio possesso e le argomentazioni che sapevo superiori, ma predicai nel deserto. Era troppo forte, per loro, la paura di te, del tuo essere intellettuale ben diverso dalle tanto presenti insignificanti “parrucchette” con cattedra universitaria coi quali “flirteggiavano” quotidianamente, perdendo i sensi della realtà e disimparando a parlare con la gente. Andammo persino ai voti, a quei tempi così rari, e rimasi solo contro undici. Ovviamente tutto questo avvenne ben prima di un possibile contatto con te, ma quella sconfitta mi fu utile nel capire che dovevo andarmene da quel rogo senza fiamme esteriori. Caro Giorgio, come posso non ricordare il tuo lungo monologo sull’essere comunisti di una decina d’anni fa e quella conclusione: “E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l'uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall'altra il gabbiano senza più neanche l'intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito. Due miserie in un corpo solo”. Era il segno di un’ellisse interiore che tanti di noi han vissuto, fra l’immanente sentire lo spirito muoversi verso la liberta e l’amica anarchia, ed i dilemmi di un insuccesso che ti trasportava supino verso l’ogni giorno. Ci hai lasciato un solco, Giorgio, invisibile perché troppo vero, che sentiremo presente quando la tragica realtà di dover vivere in un mondo non più nostro, ci lascerà sprazzi di respiro. E quando ci muoveremo verso i sentieri cupi di una società dove si sono confuse le sostanze, riecheggerà in noi la tua gestualità mentre recitavi nei monologhi un condensato di filosofia, sociologia e psicologia rese meno pungenti da quell’intrinseca ironia che accarezzava la poesia che t’accompagnava. Era il tuo modo di rifiutare il dramma di quella vita, che era nata in noi per essere dolce ed intensa, divenuta grigia e lugubre dall’umana perdita di quel buon senso, tanto paladino nel tuo pensiero. Andremo, Giorgio, col nostro cammino verso il punto del nulla di un mondo che capiremo sempre meno e che ameremo sempre meno, proprio gli echi delle tue ultime parole, ma fino a quando il lenzuolo nero che vuole coprirci, ci lascerà il tempo di far qualcosa, sapremo che stan nascendo dei signor “G” e la luce di una lucciola ci donerà un salutare sorriso. Morris Domani, ormai oggi, è il 46esimo anniversario della morte del Campionissimo. Non ho mai potuto conoscere Coppi per motivi anagrafici, anche se di lui mi rimarrà indelebile un ricordo immerso nella mia fanciullezza più tenera, quando i miei occhi di bimbo, videro la sua smorfia e l’ossuto corpo, quel giorno colorati col bianco della maglia ed il nero dei pantaloncini, illuminarsi sulle ali d’un rito, del ciclistico color rosa…. Di Fausto ho parlato ho parlato su questi "Graffiti": http://www.cicloweb.it/graff016.html http://www.cicloweb.it/graff017.html http://www.cicloweb.it/graff018.html http://www.cicloweb.it/graff019.html [img]http://www.kolarstwo-szosowe.gda.pl/coppi.jpg [/img]


Cascata del Toce - 02/01/2006 alle 00:01

Un grande....


violetta - 02/01/2006 alle 11:10

entrambi grandissimi personaggi, ognuno di loro con la propria singolarità, col proprio carattere, con la propria passione, per il primo la passione per la canzone, le melodie e i testi, per il secondo la passione per la fatica, per il sudore, la passione per la due ruote.......entrambi resi ancora più grandi dalla passione con cui Morris li descrive.....


riddler - 02/01/2006 alle 11:11

Che strana quanto macabra coincidenza, ma l'1/1 non ricorre anche l'anniversario della morte di un altro grande artista? Ivan Graziani morto nel '97?


cunego83 - 02/01/2006 alle 12:52

Morris,parole toccanti:clap: Io pur essendo un giovane continuo ad amare Gaber,lo ascolto ormai da parecchi anni,ho comprato,quasi fossi in debito con lui,tutti i suoi cd... Pochi come lui sono riusciti ad esprimere,con così tanta lucidità,i mali e i problemi del nostro mondo e soprattutto di noi stessi. Anche da parte mia un pensiero profondo per GIORGIO GABER.:^o^


sbrindolin - 02/01/2006 alle 19:50

A proposito di anniversari, tra pochi giorni, esattamente Mercoledi 11 Gennaio, saranno 7 anni dalla scomparsa di FABRIZIO DE ANDRE' [img]http://www.centolire.net/public/quintanablog/fabrizio_de_andre04.jpg[/img]


Pirata x sempre - 02/01/2006 alle 20:46

..purtroppo ho vissuto solo una volta il Gaber artista... ...quando cantò "Destra - Sinistra", a casa Celentano... ...in quei pochi minuti, rimasti indimenticabili nella mia mente, capì che si trattava di una persona, di una mente, fuori dal comune.... ....riposa in pace, con altri geni come Fausto e Fabrizio, caro Giorgio....


marco83 - 02/01/2006 alle 20:48

Quanto avremmo bisogno oggi di grandi cantautori come Gaber, De Andrè e Graziani... che troppo presto ci hanno lasciato! :(


canguro - 02/01/2006 alle 21:14

Io mi aggiungo ai giovani che ascoltano Gaber, da tempo!


cancel58 - 06/01/2006 alle 16:29

Ascoltai dal vivo Giorgio Gaber al Teatro Margherita di Genova , all'inizio degli anni 70. Fu, quella, una tournee memorabile: nella prima parte dello spettacolo, infatti, si esibiva Gaber e, nella seconda, nientepopodimeno che... Mina! Pur essendo un ragazzo,le sue canzoni mi piacquero molto e, a distanza di molti anni, ricordo ancora quel concerto. Pensate che conservo ancora il 45 giri originale della canzone con la quale partecipò al Festival di Sanremo del 67:"E allora dai"(sul retro, "la libertà di ridere"). Sulla copertina scrissi il prezzo del disco:750 lire! Non ci sono più le lire, nè il Teatro Margherita, ed anche Giorgio se ne è andato troppo presto


WebmasterNSFC - 27/01/2006 alle 09:44

Ragazzi oggi è il 250° anniversario della nascita del musicista di Salisburgo: Wolfgang Amadeus Mozart!!! Grandi festeggiamenti in Austria per uno dei maggiori artisti della composizione musicale mondiale. :clap:


robby - 27/01/2006 alle 10:01

web sei un pozzo di sapienza o sei un'espertissimo googlatore??:Od::Od::Od::Od::Od::Od::Od::Od::Od::Od::Od: Cmq giustissimo ricordare il buon Wolfgang, che bello ascoltare la sua musica (anche se io preferisco la nona di Beethowen, o come cacchio si scrive) mentre faccio i rulli a casa!!!! Ti da ritmo!!!


WebmasterNSFC - 27/01/2006 alle 10:12

In Home page ho google e non potevo non notare la parrucca bianca sulla "o"...non mi ricordo il compleanno di mia sorella figurarsi gli altri :Od:


robby - 27/01/2006 alle 11:27

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] In Home page ho google e non potevo non notare la parrucca bianca sulla "o"...non mi ricordo il compleanno di mia sorella figurarsi gli altri :Od: [/quote] Povera sorellina


antonello64 - 27/01/2006 alle 13:08

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Ragazzi oggi è il 250° anniversario della nascita del musicista di Salisburgo: Wolfgang Amadeus Mozart!!! Grandi festeggiamenti in Austria per uno dei maggiori artisti della composizione musicale mondiale. :clap: [/quote] caro Andrea il grande Amadeus merita un thread tutto per se: lo apri tu, che ne ha parlato per primo, o lo apro io? ciao


Monsieur 40% - 27/01/2006 alle 13:09

...direi di tenere gli "anniversari" esterni al Forum tutti in un unico thread... Per le nuove aperture, si accettano soltanto thread romanzati o puramente biografici (vedi Claudiodance o Morris, o Cancel58 con Perfetto). ;)


Vuelta Espana - 27/01/2006 alle 13:12

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] ...direi di tenere gli "anniversari" esterni al Forum tutti in un unico thread... Per le nuove aperture, si accettano soltanto thread romanzati o puramente biografici (vedi Claudiodance o Morris, o Cancel58 con Perfetto). ;) [/quote] Quoto! Ma che bravo questo moderatore...:D


WebmasterNSFC - 27/01/2006 alle 13:12

Tra l'altro oggi bisognerebbe anche "ricordare" quello che è accaduto una sessantina di anni fa...e che purtroppo qualcuno nega o ci vuol far dimenticare :(


robby - 27/01/2006 alle 13:15

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Tra l'altro oggi bisognerebbe anche "ricordare" quello che è accaduto una sessantina di anni fa...e che purtroppo qualcuno nega o ci vuol far dimenticare :( [/quote] Bravissimissimo Web, me ne ero proprio dimenticato!!!!!!!!!! Il giorno della memoria ragazzi per non dimenticare mai la strage delle stragi!!!


Vuelta Espana - 27/01/2006 alle 13:19

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] Tra l'altro oggi bisognerebbe anche "ricordare" quello che è accaduto una sessantina di anni fa...e che purtroppo qualcuno nega o ci vuol far dimenticare :( [/quote] Hai ragione Andre, non ci avevo nemmeno pensato...e sì che proprio ieri guardavo il manifesto delle varie iniziative qui a Trieste e stavo pensando a cosa andare a vedere....(tra l'altro a mezzogiorno c'era da osservare un minuto di silenzio...queste cose non si ricordano mai!:()


WebmasterNSFC - 27/01/2006 alle 13:22

Effettivamente il ricordo arriva dai "vecchi"...mio nonno è stato a Buchenwald, Dachau e Bergen Belsen e me lo ricordava ogni sera...ora non ho più nessuno che mi tiene viva la memoria...:(


violetta - 27/01/2006 alle 13:38

I miei nonni erano piccoli all epoca, nonostante tutto, con il cuore che mi diceva di no, due anni fa ho visitato il Campo di Auschwitz e Birkenau, fermandomi al ritorno a Dachau........chissà quante persone avrebbero potuto insegnare ai propri nipoti ciò che li dentro è successo......:(


Maracaibo - 27/01/2006 alle 13:42

Ancora più agghiacciante è Terezin dove venivano mandati i bambini... Ci sono stato un paio di anni fa e mi vengono ancora i brividi


violetta - 27/01/2006 alle 14:08

anche Mathausen è terrificante....comunque l importante è ricordare anche la strage delle foibe.


pedalando - 27/01/2006 alle 14:17

Il giorno della memoria e sul banner di Google parrucche e note..... :OIO :pomodoro:


W00DST0CK76 - 27/01/2006 alle 20:01

[quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] anche Mathausen è terrificante....comunque l importante è ricordare anche la strage delle foibe. [/quote] D'accordissimo con te, le atrocità commesse nella nostra storia vanno ricordate come monito per il presente ed il futuro senza ambiguità, i crimini non hanno bandiere ne colori e vanno condannati senza "se" e senza "ma".


violetta - 27/01/2006 alle 20:18

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] anche Mathausen è terrificante....comunque l importante è ricordare anche la strage delle foibe. [/quote] D'accordissimo con te, le atrocità commesse nella nostra storia vanno ricordate come monito per il presente ed il futuro senza ambiguità, i crimini non hanno bandiere ne colori e vanno condannati senza "se" e senza "ma". [/quote] eh si, appunto volevo comunque sottolineare, dato che anche in questi giorni sui muri della mia scuola sono apparse scritte inneggianti alla shoah e svastiche varie, come sia FOLLE E SENZA SENSO, estremizzare una qualsiasi corrente politica.


W00DST0CK76 - 27/01/2006 alle 20:22

[quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] anche Mathausen è terrificante....comunque l importante è ricordare anche la strage delle foibe. [/quote] D'accordissimo con te, le atrocità commesse nella nostra storia vanno ricordate come monito per il presente ed il futuro senza ambiguità, i crimini non hanno bandiere ne colori e vanno condannati senza "se" e senza "ma". [/quote] eh si, appunto volevo comunque sottolineare, dato che anche in questi giorni sui muri della mia scuola sono apparse scritte inneggianti alla shoah e svastiche varie, come sia FOLLE E SENZA SENSO, estremizzare una qualsiasi corrente politica. [/quote] Estremizzazioni di questo tipo trascendono dalla politica per trasformarsi in'idiota criminalità e l'idiozia non è ne di destra ne di sinistra, è uno schieramento a se stante che purtroppo continua ad annoverare sciagurati adepti :(


violetta - 27/01/2006 alle 20:23

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] anche Mathausen è terrificante....comunque l importante è ricordare anche la strage delle foibe. [/quote] D'accordissimo con te, le atrocità commesse nella nostra storia vanno ricordate come monito per il presente ed il futuro senza ambiguità, i crimini non hanno bandiere ne colori e vanno condannati senza "se" e senza "ma". [/quote] eh si, appunto volevo comunque sottolineare, dato che anche in questi giorni sui muri della mia scuola sono apparse scritte inneggianti alla shoah e svastiche varie, come sia FOLLE E SENZA SENSO, estremizzare una qualsiasi corrente politica. [/quote] Estremizzazioni di questo tipo trascendono dalla politica per trasformarsi in'idiota criminalità e l'idiozia non è ne di destra ne di sinistra, è uno schieramento a se stante che purtroppo continua ad annoverare sciagurati adepti :( [/quote] totalmente d accordo con te:clap:


Vuelta Espana - 27/01/2006 alle 20:31

Ricordiamoci che purtroppo nel mondo ci sono moltissime stragi molto simili a quella della shoah, e di cui a volte non conosciamo nemmeno l'esistenza perchè nessuno ne vuole mai parlare....:(


violetta - 27/01/2006 alle 20:32

mi vengono in mente i desaparecidos, e tutto ciò che non si conosce della storia.


W00DST0CK76 - 27/01/2006 alle 20:34

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Ricordiamoci che purtroppo nel mondo ci sono moltissime stragi molto simili a quella della shoah, e di cui a volte non conosciamo nemmeno l'esistenza perchè nessuno ne vuole mai parlare....:( [/quote] O perchè nessuno ha interesse a fare in modo che tali stragi non vengano più perpetrate (vedi Uganda, Sudan ecc.) Date un'occhiata qui: http://www.amref.it/PagTxt.cfm?PageID=121


marco83 - 27/01/2006 alle 20:34

Andrea, hai fatto benissimo a ricordare l'anniversario di quella che, ad oggi, è con la deportazione dei civili nei [i]gulag [/i]sovietici la più tremenda catastrofe della storia dell'umanità. Ho scritto qualcosina anch'io oggi pomeriggio sul mio blog, piccole riflessioni personali condite da quel pizzico di cronaca che non guasta mai in momenti come questi, anzi magari apre gli occhi a chi ancora oggi vuole a tutti i costi sotterrare l'accaduto: per chi volesse, il link è nella mia firma... E oltre a ricordare, è altrettanto importante non dimenticare... :(:(:(


Vuelta Espana - 27/01/2006 alle 21:08

E io penso, come ha giustamente ricordato Violetta poco sopra, alle foibe, ai misteri che le avvolgono, alle mezze verità perlopiù manipolate, e alla totale ignoranza che dilaga in merito...io qualcosa ne so, ma solo perchè hanno toccato proprio la mia zona e la mia gente, e per noi è impossibile non sapere qualcosa....


WebmasterNSFC - 30/01/2006 alle 08:12

[quote][i]Originariamente inviato da markustefan in un thread doppione[/i] [b]O.T. 5 febbraio compleanno di EBAY[/b] Ciao a tutti scusate l'argomento ma volevo segnalarvi che domenica 5 febbraio c'e' a Milano una festa per i 5 anni della nascita di ebay Italia Per chi fosse interessato questo e' il link con tutte le informazioni. So che altri utenti di questo forum sono anche utenti di ebay e chissa' che magari non ci si possa incontrare per conoscerci Ciao a tutti e buona giornata http://pages.ebay.it/compleanno/ [/quote]


Vuelta Espana - 10/02/2006 alle 09:25

Si celebra oggi, 10 febbraio, la "Giornata del Ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. Si segnala che è stata disposta l'osservazione di un minuto di silenzio alle 12. Non dobbiamo dimenticare.


WebmasterNSFC - 10/02/2006 alle 09:40

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Si celebra oggi, 10 febbraio, la "Giornata del Ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. Si segnala che è stata disposta l'osservazione di un minuto di silenzio alle 12. Non dobbiamo dimenticare. [/quote] Per chi può: [b]Rai Edu 2 12.30 LA STORIA SIAMO NOI: La storia delle Foibe[/b] In replica 16.30, 20.30 (Mi sembra sia stato trasmesso anche ieri su Rai 3, inoltre spero sia poi disponibile su Raiclick)


Vuelta Espana - 10/02/2006 alle 13:55

[quote][i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Si celebra oggi, 10 febbraio, la "Giornata del Ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. Si segnala che è stata disposta l'osservazione di un minuto di silenzio alle 12. Non dobbiamo dimenticare. [/quote] Per chi può: [b]Rai Edu 2 12.30 LA STORIA SIAMO NOI: La storia delle Foibe[/b] In replica 16.30, 20.30 (Mi sembra sia stato trasmesso anche ieri su Rai 3, inoltre spero sia poi disponibile su Raiclick) [/quote] Purtroppo sono riuscita a vedere solo una mezz'ora alla fine. Ma lo consiglio vivamente: è davvero un docmento interessante che rende l'idea della tragedia che hanno vissuto quelle famiglie, sradicate dalla propria casa e costrette a una sorta di diaspora. Davvero da non perdere.


violetta - 10/02/2006 alle 14:17

Io sono riuscita a vederlo, purtroppo se ne parla troppo poco, speriamo che nei prossimi anni anche altri organi di comunicazione abbiano la sensibilità di mandare questo tipo di documenti.


marco83 - 10/02/2006 alle 14:20

Io sfortunatamente non sono riuscito a vedere il documentario, ma in questo momento il mio pensiero va alle famiglie di coloro che han perso la vita nelle foibe, nel ricordo delle vittime stesse! Affinchè una cosa simile non accada mai più al mondo... :(:(:( Molto toccante, a riguardo, è stato il minuto di silenzio celebrato stamattina in Campidoglio dinnanzi a forze politiche di entrambi gli schieramenti, ma soprattutto di coloro che sono sopravvissuti a questa mattanza. Ciò che la politica divide, il ricordo riunisce!


Neoh - 10/02/2006 alle 20:59

RAGAZZI MA CHE TRISTEZZA.....


Vuelta Espana - 10/02/2006 alle 23:55

[quote][i]Originariamente inviato da Neoh [/i] RAGAZZI MA CHE TRISTEZZA..... [/quote] In che senso?:?


EugeRambler - 14/02/2006 alle 00:11

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce in un thread doppione[/i] ....Il 14 Febbraio oltre ad essere San Valentino, oltre ad essere una ricorrenza tragica...è anche il compleanno di chi da corridore mi ha regalato tante gioie: Gianni Bugno...Auguroni campione (a quando la prossima cena???) [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 nello stesso thread doppione [/i] Tantissimi auguri anche da parte mia al grande Gianni Bugno, nella tappa di Maddaloni al Giro 2000 ho avuto la fortuna di incontrarlo e di apprezzare la sua gentilezza, custodisco gelosamente il suo autografo tra le cose più preziose che ho. Buon compleanni Gianni!!!!!! :cincin: [/quote]


Raf Benson - 14/02/2006 alle 13:35

Auguri al grande Gianni, colui che mi fece definitivamente innamorare del ciclismo. :IoI


robby - 14/02/2006 alle 13:42

cazzarola non avevo notato!!!!! auguroni Bugno, ricordo ancora (anche se ero poco più che un bambino) l'emozione dello strappo ricucito da Perini e la volata vittoriosa su Jalabert al mondiale di Benidorm in spagna!!!! Auguri Gianni


Monsieur 40% - 14/02/2006 alle 14:48

[quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] [...]mondiale di Benidorm in spagna!!!![/quote] Sicuro fosse in Spagna? :D Anche i miei migliori auguri al mitico Gianni Bugno!! Ricordo che vidi la sua volata in fondo alla discesa, nel mondiale di Stoccarda, con l'asciugamano in spalla mentre uscivo di casa per andare al mare, con mio padre che, incollato alla poltrona, urlò un «Evvaiiii!!!» a 150 metri dal traguardo che mi costrinse a restare ancora un po' in casa. ...e meno male... ;)


WebmasterNSFC - 14/02/2006 alle 14:51

Auguri a Gianni!!! :)


marco83 - 14/02/2006 alle 14:55

Auguri al grande Gianni Bugno, di cui avrò sempre il rimpianto per non aver avuto il pezzo di carta da farmi autografare da lui, quando lo incontrai due anni e mezzo fa per puro caso all'autogrill di Limenella (Padova), tornando dalle ferie... :(:(


riddler - 14/02/2006 alle 15:27

Un grande corridore che mi ha fatto vivere grandi emozioni, spagnole e tedesche...


WebmasterNSFC - 16/02/2006 alle 08:23

Buon Compleanno al "Dottor" Rossi :IoI... ...e in bocca al lupo per un futuro meno giallo e più... [img]http://www.funof1.com.ar/im/pi199111032_2004_ezeq_.jpg[/img] ;)


robby - 16/02/2006 alle 08:34

beh, speriamo che se proprio debba andare in ferrari continui a vincere come sta facendo ora in MotoGP, cmq io preferisco di gran lunga le gare di moto a quelle di formula uno, ormai diventate un po troppo monotone senza sorpassi ma con la sola tattica del pit stop....e invece il dottore quando magari è 4°o 5° si spara certi sorpassi!!!!!


WebmasterNSFC - 16/02/2006 alle 08:38

...c'è del rosso anche in moto...;)


robby - 16/02/2006 alle 08:43

se ti riferisci a quello Andre ti quoto con tutto il mio piacere e ti dico anche che sarebbe un bel sogno motociclistico un italiano campione del mondo in motoGP con una moto italiana!!!!:yes:


WebmasterNSFC - 16/02/2006 alle 08:44

Penso che sarebbe bellissimo vederlo qualche anno ancora in rosso, su due ruote per poi raddoppiare... :gruppo:


W00DST0CK76 - 19/02/2006 alle 14:49

Anche se con un un giorno di ritardo volevo porgere gli auguri di buon compleanno al grande Alfredo Martini, un monumento vivente per il ciclismo italiano, esempio di saggezza e passione per tutti. :clap:


Monsieur 40% - 01/05/2006 alle 16:10

Ciao Ayrton. Riposa in pace. :^o^


Morris - 01/05/2006 alle 21:37

…………E’ stato l’ultimo poeta dell’automobilismo. Il giorno del suo incidente fu radioso di successo per me, su altri campi, ma non fui capace di gioire: mi nascondevo per non far vedere la commozione e le lacrime. Ero distrutto come lo fui, in maniera ancor più evidente, il giorno della morte di Gilles Villenueve. Appena trovai una scrivania ed un luogo dove nessuno mi vedeva, scrissi a penna quello che troverete qui sotto. Quel pezzo di carta l’ho sempre tenuto un una speciale custodia, dove metto tutte le empiriche riflessioni scritte immediatamente dopo i fatti di vita e di sport che emotivamente mi coinvolgono. Per anni è stato in quel foglietto, ma ha sempre avuto uno spazio nel mio cuore. L’ho trascritta al computer così com’era e mentre la rileggo, tornano in me copiose le lacrime……... AYRTON SENNA La velocità era un istinto la genesi di un’umana riconoscenza il fiore su un campo di sconosciuti confini. Lui sapeva della povertà latente contraddizione col suo mondo di numeri e altezzosità. In tempo di riposo si nascondeva selvaggio per capire, aiutare e amare la compagnia del prossimo. Il suo sguardo triste richiamava il consapevole, illuminava il realismo spesso nostro nemico. Sfrecciava come nessuno e la macchina lo temeva e l’assecondava riconoscendolo esempio di moderno romanticismo. Accarezzava la vita mettendola in pericolo con l’intimo scopo di dare gioie a quella sua gente densa di solo Sole. Il suo era un viale di fantasia ed essenze nascosto dietro le spoglie d’un mito costruito sul freddo messaggio d’un mondo che aveva preso a pretesto per testimoniarsi genio inimitabile. Per i glaciali robot è stato strumento, per altri un morto venuto dall’irreparabile, per tutti uno dal ricordo immortale che si volge sul nostro orizzonte con un sibilo accompagnato dall’eco: Ayrton Senna. Morris (01-05-1994) [img]http://elitegroup.blogs.sapo.pt/arquivo/ayrton_senna.jpg [/img]


Cascata del Toce - 01/05/2006 alle 21:48

Ero davanti alla tele... sia quando morì Ratzenberger, l'austriaco che tutti hanno dimenticato, sia quando in testa alla gara, Ayrton morì al Tamburello.. Una lacrima scese senza vergogna, sia in quel momento, sia quando Poltronieri disse che la leggenda di Ayrton era iniziata al termine della sua parabola terrena...


stress - 01/05/2006 alle 22:09

Ero ad Imola. Ratzemberger che muore, Barrichello che alla variante bassa rischia di andare in tribuna e Senna che va dritto al tamburello. Ho visto dalla collina della Tosa, in 3 giorni, 2 morti. E' stato un gran premio terribile. Mi manca la vecchia F1. Mi mancano Villenueve, Pironi, Depailler, Ratzemberger, De Angelis e Alboreto. Mi manca la Tyrrel a 6 ruote, la Lotus con le bandelle, la Brabham con la ventola. Mi manca Lauda con il cappellino Parmalat, e Prost col nasone storto. Mi mancano Arnoux con la renault turbo e Villenueve con la ferrari che si sportellano per due giri a Digione "CHE SPETTACOLO"!!!!! Mi manca il mio secondo idolo (e mi spiace dire secondo) Andrea De Cesaris, fama da spaccamacchine ma pilota superiore alla media che ha avuto la sfiga di guidare la McLaren nell'unico anno dove non andava proprio. Mi mancano le piste di una volta. Brands Hatch, Silverstone 4 rettilinei, Nurburgring di oltre 20 km, Imola senza varianti, Le castellet con il rettilineo del Mistral, Digione, Interlagos (circuito vecchio di oltre 7 Km, mi ricordo una gara epica in brasile di Patrese con una Arrows), Zandwort in Olanda con la sua curva Tarzan, mi ricordo Zolder (ciao Gilles):(:( . Mi ricordo Peterson in fiamme a Monza e Lauda al Nurburgring e mi ricordo due grandi piloti Italiani, Merzario e Brambilla, prestare soccorsi. Ricordo Paletti morire in canada sulla linea di partenza. Mi ricordo e mi mancano un sacco di cose. Soprattutto, mi manca Senna, l'idolo di tutti. Lui era la F1 che piaceva a me, tecnica, cuore, passione, richio, ma soprattutto amore per questo sport. Quando morì Ayrton per me è morta la F1. Adesso sono triste ad ogni Gp, non è + la stessa cosa. Ridatemi la F1 di quando avevo 10 anni, ridatemi gli Hunt, i Fittipaldi, Andretti, Peterson, Sheckter e tutti gli altri. Ridatemi le Arrows e le Shadow, le Wolf e le Tyrrel, le Brabham e le Osella. Fate sparire questo orribile spettacolo odierno e [b]Ridatemi la mia F1 [/b]:(:(

 

[Modificato il 01/05/2006 alle 22:22 by stress]


marco83 - 01/05/2006 alle 22:51

Già... e con oggi sono già 12 anni da quel tragico Gran Premio di S.Marino: ricordo la telecronaca di allora (si era ancora sulle reti del biscione)... tutto d'un tratto l'attenzione si spostò verso quella scocca bianca e blu già bella e distrutta sul muro del Tamburello. Fu proprio un GP stregato, se si pensa che il giorno prima morì Roland Ratzenberger e Barrichello fece un capottone con la sua Jordan, da cui uscì miracolosamente illeso. Dice bene Morris, Ayrton è stato l'ultimo grande interprete di questo sport, aveva un talento poetico che quel robot (pur bravo, e che apprezzo) di Schumacher si sogna di notte. E proprio questo suo talento va oltre quel famoso ottobre del 1990, quando tutta l'Italia ferrarista (e non) smoccolò a lungo contro di lui per aver mandato fuori Prost a Suzuka, che stava agguantando il Mondiale a sue spese. Di gare ne ha vinte tantissime, fino a poco tempo fa è stato il recordman di pole positions, ma di tutte quelle gare vinte ne vorrei ricordare una: Donington, GP d'Europa del 1993... Senna, alla guida di una McLaren che era lontanissima parente di quella che gli permise di vincere 3 Mondiali, che sul bagnato li rimonta praticamente tutti, uno per uno, dalle retrovie e va a vincere. Il lampo di genio in un periodo negativo è quanto di più grande ci possa essere in un campione dello sport (e non solo). E un po' di nostalgia, di fronte a questo genere di anniversario, nasce anche a me nei confronti di una F1 più bella e meno robotica di quella attuale. Formata tra gli altri dai vari Ayrton, Alboreto, Villeneuve, De Angelis e compagnia bella. Tutta gente che oggi riposa in pace nell'Alto dei Cieli. :^o^


Radja - 02/05/2006 alle 01:27

Che bella Morris la tua poesia. Ayrton è stato, è e sempre sarà il mio mito assoluto dello sport. Ho sofferto molto da quel maledetto 1 maggio 94...ogni anno quando arriva questa data mi ripercuote un brivido profondo. Ero davanti al televisore come ogni domenica e lo aspettavo ancora una volta primo al traguardo con la bandiera del Brasile che appendevo fuori dal terrazzo quando vinceva il Mondiale. Da quel giorno maledetto non riesco più a vedere in diretta un GP di Formula Uno che seguo solo grazie alle parole dei telecronisti della Rai. E ogni volta che vedo una foto o un filmato di Ayrton è sempre una grande emozione. :^o^


Vuelta Espana - 06/05/2006 alle 14:38

Oggi si celebrano i trent'anni esatti dal terribile terremoto del Friuli del 6 maggio 1976. Una serie di scosse fortissime che distrussero e misero in ginocchio gran parte dei paesi di questa regione. Nel giorno della ricorrenza, oltre a ricordare i tanti, tantissimi morti rimasti sotto le macerie o deceduti durante le operazioni di soccorso, va ricordato anche il grande coraggio della popolazione friulana, che ha saputo risollevarsi subito dalla tragedia e ricostruire mattone per mattone ogni casa e ogni chiesa del Friuli :clap:


Monsieur 40% - 06/05/2006 alle 14:46

:^o^


pedalando - 06/05/2006 alle 23:35

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Oggi si celebrano i trent'anni esatti dal terribile terremoto del Friuli del 6 maggio 1976. Una serie di scosse fortissime che distrussero e misero in ginocchio gran parte dei paesi di questa regione. Nel giorno della ricorrenza, oltre a ricordare i tanti, tantissimi morti rimasti sotto le macerie o deceduti durante le operazioni di soccorso, va ricordato anche il grande coraggio della popolazione friulana, che ha saputo risollevarsi subito dalla tragedia e ricostruire mattone per mattone ogni casa e ogni chiesa del Friuli :clap: [/quote] Ho un ricordo molto forte di quel terremoto: avevo dieci anni allora e alla TV, in bianco e nero, fecero vedere un uomo che piangeva inginocchiato davanti ad alcune bare, allora anche i miei genitori si misero a piangere. :^o^


W00DST0CK76 - 07/05/2006 alle 10:54

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] Oggi si celebrano i trent'anni esatti dal terribile terremoto del Friuli del 6 maggio 1976. Una serie di scosse fortissime che distrussero e misero in ginocchio gran parte dei paesi di questa regione. Nel giorno della ricorrenza, oltre a ricordare i tanti, tantissimi morti rimasti sotto le macerie o deceduti durante le operazioni di soccorso, va ricordato anche il grande coraggio della popolazione friulana, che ha saputo risollevarsi subito dalla tragedia e ricostruire mattone per mattone ogni casa e ogni chiesa del Friuli :clap: [/quote] I friulani sono stati un esempio per la forza dimostrata nel reagire ad una simile tragedia, anche dalle mie parti c'è stata una sciagura simile, il sisma in Irpinia del 1980 quando, al dolore per i 3000 morti si è sommata la vergogna per una ricostruzione che non è ancora terminata.


violetta - 07/05/2006 alle 11:26

il mio Papà raccconta la sua leva a Pontebba e ricorda sempre che aiutò le persone sfollate e le portò in caserma......una ferita che il Friuli ha saputo lenire con la sua forza d animo.


marco83 - 08/05/2006 alle 18:33

Con un po' di ritardo, ma dedico anche il mio pensiero alle vittime e ai superstiti del tragico terremoto friulano del '76: conosco diversa gente della zona (soprattutto di Gemona), dal momento che mia nonna è di quelle parti... e da loro diverse volte ho sentito racconti paurosi di quegli attimi, descritti come se fossero passati pochi giorni, invece che parecchi anni. Impressionante... E ieri s'è celebrato un altro trentennale: il 7 maggio 1976, Niki Lauda uscì vivo per miracolo dalle lamiere roventi della sua Ferrari, in quello che tutti abbiamo ribattezzato come "Rogo del Nurburgring". Il miracolo riuscì grazie all'impavido e coraggioso gesto di un collega dell'austriaco, vale a dire Arturo Merzario. Ieri si sono incontrati al circuito, sono andati sul luogo dell'incidente e hanno riso e scherzato come quando correvano contro. A volte lo sport sa regalare anche bei scenari come questo... :)


pedalando - 08/05/2006 alle 22:25

Oggi e' anche la Festa della Mamma (anche se sara' celebrata domenica). Auguri a tutte le mamme di Cicloweb!


W00DST0CK76 - 09/05/2006 alle 15:53

Approfitto di questo Thread per ricordare che il 9 maggio del 1978 veniva barbaramente ucciso dalla mafia Peppino Impastato, uno dei simboli della lotta alla criminalità organizata in Sicilia. Tramite il suo impegno politico, giornalistico e radiofonico cercò di affrontare a viso aperto la cultura dell'illegalità nella "trincea" di un vero e proprio feudo mafioso. La sua capacità comunicativa e le sue denunce però gli costarono la vita ma il boss "Tano Seduto" riuscì a far sparire il suo corpo ma non l'eco delle sue parole, ecco perchè dopo tanti anni nessuno ha dimenticato Peppino. Ricordiamolo con una poesia: Peppinu Impastatu fu ammazzatu ri la mafia p'aviri dinunziatu li dilitti di contrabbannu, di droga e di armi di Tanu Badalamenti, mafiusu putenti e protettu di lu statu, patruni d'ammazzari, mfami prigiuricatu, Don Tano ricunusciutu, ri tutti rispettatu e cchiù chi mai timutu pi lu crimini pirpitratu, p'aviri fattu satari nall'aria Pippinu nostru, bannera ri Democrazia Proletaria. Fu na pugnalata nna lu pettu a li piciotti digni di rispettu, a li picciotti ca vonnu grirari la rabbia pi un putiri travagghiari. Pippinu, vucca di verità, vucca d'innucenza, rapprisienta a simienza ri sta terra senza spiranza. Grirava a tutti ri pigghiari cuscienza a la radiu, a la chiazza, nta li strati, pi li piciotti era comu un frati. Vuleva fari la rivoluzioni pi dimustrari a la pupulazioni nca nun s'accansa nenti cu li scanti. Quarcunu lu capiu, tanti autri no. Nna lu silenziu fattu ri duluri chiovino garofani rossi comu li lacrimi di chiddu chi arristamu, ncapu li resti di Pippinu massacratu. Picchì...sti delitti? (Gaspare Cucinella) ...e con una canzone: A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum, colonan sonora del bellissimo film "I 100 passi" che racconta la sua storia. [img]http://img511.imageshack.us/img511/1481/peppino5qi.jpg [/img] (www.peppinoimpastato.com)

 

[Modificato il 09/05/2006 alle 16:04 by W00DST0CK76]


robby - 09/05/2006 alle 15:57

bel ricordo WOOD!!!!!! bravo queste sono cose che purtroppo molto facilmente e molto velocemente vengono dimenticate!!!!! BRAVO WOOD!!!!!!


violetta - 09/05/2006 alle 18:39

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Approfitto di questo Thread per ricordare che il 9 maggio del 1978 veniva barbaramente ucciso dalla mafia Peppino Impastato, uno dei simboli della lotta alla criminalità organizata in Sicilia. Tramite il suo impegno politico, giornalistico e radiofonico cercò di affrontare a viso aperto la cultura dell'illegalità nella "trincea" di un vero e proprio feudo mafioso. La sua capacità comunicativa e le sue denunce però gli costarono la vita ma il boss "Tano Seduto" riuscì a far sparire il suo corpo ma non l'eco delle sue parole, ecco perchè dopo tanti anni nessuno ha dimenticato Peppino. Ricordiamolo con una poesia: Peppinu Impastatu fu ammazzatu ri la mafia p'aviri dinunziatu li dilitti di contrabbannu, di droga e di armi di Tanu Badalamenti, mafiusu putenti e protettu di lu statu, patruni d'ammazzari, mfami prigiuricatu, Don Tano ricunusciutu, ri tutti rispettatu e cchiù chi mai timutu pi lu crimini pirpitratu, p'aviri fattu satari nall'aria Pippinu nostru, bannera ri Democrazia Proletaria. Fu na pugnalata nna lu pettu a li piciotti digni di rispettu, a li picciotti ca vonnu grirari la rabbia pi un putiri travagghiari. Pippinu, vucca di verità, vucca d'innucenza, rapprisienta a simienza ri sta terra senza spiranza. Grirava a tutti ri pigghiari cuscienza a la radiu, a la chiazza, nta li strati, pi li piciotti era comu un frati. Vuleva fari la rivoluzioni pi dimustrari a la pupulazioni nca nun s'accansa nenti cu li scanti. Quarcunu lu capiu, tanti autri no. Nna lu silenziu fattu ri duluri chiovino garofani rossi comu li lacrimi di chiddu chi arristamu, ncapu li resti di Pippinu massacratu. Picchì...sti delitti? (Gaspare Cucinella) ...e con una canzone: A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum, colonan sonora del bellissimo film "I 100 passi" che racconta la sua storia. [img]http://img511.imageshack.us/img511/1481/peppino5qi.jpg [/img] (www.peppinoimpastato.com) [/quote] un altro ricordo degno di nota...Bravo Fra-wood!


cancel58 - 09/05/2006 alle 18:54

Grazie, Wood, per aver ricordato un ragazzo coraggioso! Chi non avesse visto il film, lo faccia.


marco83 - 16/05/2006 alle 14:40

Ieri è caduto il 20° anniversario della morte di Elio De Angelis, uno dei nostri migliori piloti della generazione che andava dalla fine degli anni '70 a tutti gli anni '80... [img] http://www.f1.sk/obrazky/4m/4623.jpg[/img] Riposi in pace... :^o^


W00DST0CK76 - 23/11/2006 alle 16:48

Ventitrè Novembre 1980, ore 19.34, chi potrà mai dimenticare quei 90, interminabili secondi di quel sisma, con epicentro in Irpinia, che spazzò via oltre 2700 vite umane devastando numerose zone in Campania, Puglia e Basilicata. Avevo 4 anni quel giorno ma ricordo tutto come se fosse ieri. Sono passati tanti anni eppure questa tragedia non è ancora stata definitivamente superata a causa dei tanti sprechi determinati da una cattiva (per non dire disonesta) gestione dei contributi per la ricostruzione, così ci sono stati individui che hanno goduto dei benefici per trasformare stalle in chalet montani e poveri disgraziati senza appoggi politici che hanno trascorso diversi lustri vivendo in scatole di lamiera! Che vergogna! Lasciar vivere nei container i familiari delle vittime è stato come ucciderle una seconda volta. Possano le nefandezze del passato essere da lezione per il futuro, un pensiero per tutti coloro che hanno sofferto e ancora soffrono per questa tragedia.

 

[Modificato il 23/11/2006 alle 16:50 by W00DST0CK76]


violetta - 23/11/2006 alle 16:51

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Ventitrè Novembre 1980, ore 19.34, chi potrà mai dimenticare quei 90, interminabili secondi di quel sisma, con epicentro in Irpinia, che spazzò via oltre 2700 vite umane devastando numerose zone in Campania, Puglia e Basilicata. Avevo 4 anni quel giorno ma ricordo tutto come se fosse ieri. Sono passati tanti anni eppure questa tragedia non è ancora stata definitivamente superata a causa dei tanti sprechi determinati da una cattiva (per non dire disonesta) gestione dei contributi per la ricostruzione, così ci sono stati individui che hanno goduto dei benefici per trasformare stalle in chalet montani e poveri disgraziati senza appoggi politici che hanno trascorso diversi lustri vivendo in scatole di lamiera! Che vergogna! Lasciar vivere nei container i familiari delle vittime è stato come ucciderle una seconda volta. Possano le nefandezze del passato essere da lezione per il futuro, un pensiero per tutti coloro che hanno sofferto e ancora soffrono per questa tragedia. [/quote] Bravissimo.....


robby - 23/11/2006 alle 16:59

...per non dimenticare Franz!!!! :clap:


cancel58 - 23/11/2006 alle 17:04

Bravo Franz, non bisogna dimenticare. Alcuni anni fa sono stato a San Mango sul Calore, paese natale di un mio amico. Il paese , completamente distrutto dal sisma , è stato ricostruito, ma non è più "quel" paese I genitori hanno dovuto aspettare vent'anni per la nuova casa....


W00DST0CK76 - 12/12/2006 alle 16:20

Alzi la mano chi di voi non ricorda la canzone di Francesco De Gregori "Viva l'Italia", chi la conosce sicuramente ricorderà la strofa "...l'Italia del 12 dicembre. Ecco, oggi è proprio il 12 dicembre, 37° anniversario della strage di Piazza Fontana a Milano, uno degli episodi più inquietanti della storia contemporanea italiana assieme alla tragedia del DC9 di Ustica e alla strage alla stazione di Bologna. Sedici morti e ottata feriti che attendono ancora una giustizia che probabilmente non arriverà mai perchè non c'è nessuan reale intenzione di giungere alla verità. In queste circostanze si rasenta sempre la retorica però credo sia giusto continuare ad esigere che una democrazia compiuta sia sempre in grado di garantire la giustizia, anche a costo di tirare fuori vecchi scheletri dai suoi armadi. Non dimentichiamoci mai delle nefandezze della nostra storia e smettiamola di interpretarle sempre secondo stupide ideologie, il sangue degli innocenti ha sempre lo stesso colore.


Frank VDB - 12/12/2006 alle 16:22

:clap::clap::clap: Wood :clap::clap::clap:


Monsieur 40% - 12/12/2006 alle 16:33

Se la retorica serve a veicolare un messaggio buono utilizziamola pure. Bravo Franz. ;)


robby - 12/12/2006 alle 16:46

Sempre Grand Franz :yes:


cancel58 - 12/12/2006 alle 16:56

Bravo Franz! all'epoca avevo 11 anni, ma ricordo bene quei giorni. Le immagini della banca, con quel cratere all'interno. I funerali delle vittime (li vidi in diretta televisiva), in una Milano livida. E il "mostro" Valpreda, e "il malore attivo" di Pinelli.(Quella sera a Milano era caldo, ma che caldo, che caldo faceva, brigadiere apri un po' la finestra:una spinta e Pinelli va giù). e le immagini (anni dopo) del proceso di catanzaro, e i "non ricordo " di Andreotti. Mi colpì un bambino : Pizzamiglio, si chiamava (se non ricordo male). Per molto tempo associai il suo nome a quel giorno tremendo.


Frank VDB - 12/12/2006 alle 17:10

[i] Ho quarant'anni qualche acciacco troppe guerre sulle spalle Troppo schifo per poter dimenticare Ho vissuto il terrorismo stragi rosse stragi nere Aereoplani esplosi in volo e le bombe sopra i treni Ho visto gladiatori sorridere in diretta i pestaggi dei nazisti e della nuova destra Ho visto bombe di stato scoppiare nelle piazze E anarchici distratti cadere giù dalle finestre (...) [/i] Modena City Rambler, "Quarant'anni", 1994


W00DST0CK76 - 27/01/2007 alle 20:20

Ventisette gennaio, giorno della memoria... [img] http://img241.imageshack.us/img241/176/shoahimg1wr7.jpg[/img] (www.comune.nardo.le.it/memoria) ...dedicato a tutte le menti ottenebrate che ancora sostengono sia stata solo un'invenzione.

 

[Modificato il 27/01/2007 alle 20:38 by W00DST0CK76]


annasci - 28/01/2007 alle 22:18

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Ventisette gennaio, giorno della memoria... [img] http://img241.imageshack.us/img241/176/shoahimg1wr7.jpg[/img] (www.comune.nardo.le.it/memoria) ...dedicato a tutte le menti ottenebrate che ancora sostengono sia stata solo un'invenzione. [/quote] Quel bieco revisionismo storico dei negazionisti é allucinante. Complimenti W... per aver inserito un post sulla giornata della memoria. Riporto due parole di Primo Levi "Il fatto é che dopo aver letto la letteratura dei sopravvissuti, siamo diventati noi i testimoni".


pedalando - 28/01/2007 alle 23:07

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Ventisette gennaio, giorno della memoria... [img] http://img241.imageshack.us/img241/176/shoahimg1wr7.jpg[/img] (www.comune.nardo.le.it/memoria) ...dedicato a tutte le menti ottenebrate che ancora sostengono sia stata solo un'invenzione. [/quote] oggi e' il 28 ma se si va' all'ultimo post si e'ancora in tempo per ricordare :D


W00DST0CK76 - 09/02/2007 alle 21:05

Secondo voi esistono vittime di serie A e di serie B? Chi ha risposto di no probabilmente non conosce la storia delle foibe dove, nel periodo dal 1943 al 1947 vennero sepolti (molti ancora vivi) circa 10.000 italiani. Per 60 anni la storia li ha dimenticati, quei morti creavano troppo imbarazzo, soprattutto alla sinistra italiana, "foraggiata" da Mosca, così come lo era la Jugoslavia di Tito, nemmeno ai demoscristiani l'argomento interessava troppo e allora meglio tacere, fare spallucce, cosa vuoi che siano 10.000 morti in più paragonati ai milioni di morti causati dalla guerra? Col tempo la memoria è tornata, anche se in modo spesso strumentale, a chi sente di avere una coscienza atavicamente sporca fa sempre comodo tirar fuori le vittime dell'ideologia contrapposta. Quando ci decideremo a diventare un paese maturo, in grado di fare i conti con la propria storia in modo sereno e consapevole? Temo che ciò sia solo un'utopia, dubito che possa arrivare quel giorno in cui si riesca a capire che tragedie come quelle delle foibe sono una vergogna per ognuno di noi, nessuno escluso, nessuno si senta con la coscienza a posto visto che ognuno di noi, nel suo piccolo contribuisce a costruire la cultura dell'odio. Domani è il 10 febbraio, giorno della commemorazione delel vittime delle foibe, utilizziamo questa ricorrenza per ricordare che, nonostante molti pensino il contrario, non esistono vite di serie B.


Laura Idril - 09/02/2007 alle 21:08

Al mio paese viveva un farmacista Istriano scappato per queste ragioni. Non dimentichiamo mai il nostro passato o rischiamo di riviverlo di nuovo. Basta giustificare le stragi!


Monsieur 40% - 10/02/2007 alle 13:19

[b]Giornata commemorativa delle Foibe[/b] [quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] http://it.wikipedia.org/wiki/Foibe un'altra barbaria Umana....Umana forse è troppo.... [/quote]


pedalando - 10/02/2007 alle 19:11

Bravi ad averlo ricordato. C'e' solo una cosa peggiore dell'omicidio: e' nasconderlo o negarlo.


dedalus - 11/02/2007 alle 15:10

a questo proposito vorrei applaudire la figura del Presidente della Repubblica, che forse è uno dei pochi a poter parlare dell'argomento senza avere nulla da nascondere. infatti è stato uno dei pochi nel partito comunista, a mantenere una linea critica verso il blocco sovietico. se c'è una persona che si salva nelle istituzioni attuali, è proprio lui. come scrisse scalfari una volta su repubblica, se alla guida del PCI, alla fine dei '60, ci fosse stato Napolitano, probabilmente la storia italiana sarebbe stata molto diversa.


barrylyndon - 11/02/2007 alle 15:14

e' una tragedia successa dove vivo.e' una ferita ancora aperta in una citta',Trieste,dove era sito,tra l'altro, l'unico campo di sterminio nazista in Italia.Foibe e Risera.due facce con un unico sorriso,il ghigno della morte.


pacho - 11/02/2007 alle 19:19

Assumere che siamo tutti uguali davanti la morte, per cercare di dimostrare che qualnque omiciadio sia sbagliato,mi sembra una semplificazione eccessiva. non discuto l'atrocità di omicidio, di un eccidio, ecc ma astoricizzare i problemi è la malattia comune dei nostri giorni. In un contensto di violenza e barbarie che invasero l'europa tra il '14 ed il '45, denunciare le foibe mi sembra ignorante e pretestuoso. Il primo a denunciare (implicitamente) le foibe fu Palmiro Togliatti con l'indulto, e per i decenni a seguire (e ancora oggi) ne pagammo le conseguenze (bombe di stato , repressione, omicidi politici). L'operazione "foibe", mirante ad ugualiare i partigiani ed i "ragazzi di Salò", è una schifezza allucinante, funzionale alla teorie della fine delle ideologie, per continuare (ed aumentare) indisturbati, lo sfruttamento che viviamo tutti i gorni. La cosa piu ripugnante è che chi si indigna per 2000 morti di 60 anni fa è lo stesso che fiancheggia migliaia di omicidi al giorno (Afghanistan e fino pochi mesi fa Iraq). Prima di condannare le foibe (cosa del tutto legittima), vediamo di capire cosa siano: Nel luglio del 1920, con l’incendio del Narodni Dom (la Casa del Popolo), sede delle organizzazioni slovene di Trieste, i fascisti inaugurarono una politica aggressiva di snazionalizzazione ai danni di quanti contraddicevano, con la propria identità orgogliosamente rivendicata, l’italianità della città. “Le fiamme del Balkan (l’albergo che ospitava la Casa del Popolo) purificano finalmente Trieste”, commentò il principale quotidiano della città, “Il Piccolo”. Gli attacchi alle sedi dell’associazionismo sloveno e croato si moltiplicarono, senza soluzione di continuità con gli assalti agli edifici che ospitavano le strutture organizzate del movimento operaio. Nel settembre del 1920 Mussolini poteva affermare baldanzosamente che “in altre plaghe d’Italia i Fasci di combattimento sono appena una promessa, nella Venezia Giulia sono l’elemento preponderante e dominante della situazione politica”. Fu così che grazie all’antislavismo e all’antibolscevismo più veementi il cosiddetto “fascismo di confine” riuscì a coagulare attorno a sé l’intera classe dominante della Venezia Giulia, nel nome di un’italianità aggressiva da imporre con la forza. La “bonifica etnica” della Venezia Giulia venne perseguita e sul piano culturale e su quello economico. Il tentativo di cancellarne l’identità culturale e linguistica passò attraverso la chiusura sistematica di scuole, centri associativi, società ricreative, case editoriali. Le pubblicazioni in sloveno e croato vennero poste fuori legge e l’uso pubblico delle due lingue venne proibito: il “genocidio culturale” si avvalse pure dell’italianizzazione forzata ed arbitraria dei cognomi, oltre che dei nomi di paesi e città. Contemporaneamente furono in vari modi costretti all’emigrazione, o comunque al silenzio, insegnanti, funzionari pubblici, intellettuali e sacerdoti, quanti cioè consentivano l’espressione e la circolazione dei valori che fondavano la vita politica e culturale delle minoranze. Alla fine degli anni ’20 l’obiettivo principale del regime divenne l’annientamento degli istituti sui quali si reggeva la vita economica delle popolazioni slave. Cooperative di acquisto e vendita, casse rurali e artigianali, associazioni professionali, società di mutuo soccorso vennero messe nell’impossibilità di funzionare, e ciò provocò danni gravissimi in particolare alle popolazioni rurali e aumentò a dismisura l’indebitamento verso istituti finanziari italiani di tantissimi contadini, oberati pure da incombenze fiscali particolarmente gravose. Alienazioni e pignoramenti furono utilizzati per favorire l’espulsione di tanti piccoli proprietari dalle proprie terre, che dal 1931 il regime cercò di colonizzare attraverso il passaggio dei terreni espropriati a proprietari italiani da trasferire presso le regioni annesse. Con altrettanta sistematicità venne praticata una vera e propria persecuzione politica: basti ricordare che su 31 condannati a morte dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato e giustiziati dal 1927 al 1943, 24 erano sloveni e croati. L’occupazione dei Balcani L’oppressione nazionale delle popolazioni slave assunse caratteristiche drammatiche all’indomani dell’intervento, il 6 aprile del 1941, dell’esercito tedesco nei Balcani, che provocò il rapido collasso dello Stato jugoslavo. L’Italia fu così messa nelle condizioni di annettersi la provincia di Lubiana e la Dalmazia, di occupare militarmente la Croazia sud-occidentale, d’ingrandire territorialmente le province di Fiume e di Zara e di formare quelle di Spalato e Cattaro. Il regime di occupazione a cui furono sottoposte le aree annesse o in via di annessione fu durissimo: il problema principale da affrontare fu da subito il controllo del territorio, vista l’estesa presenza di movimenti di resistenza armata all’invasione. Già dall’aprile quello che sarebbe poi diventato il Fronte di Liberazione sloveno (l’Osvobodilne Fronta, OF) portò la lotta armata in territorio italiano, anche se la costituzione dell’ AVNOJ, il Consiglio Antifascista di Liberazione Nazionale della Jugoslavia, avvenne in Bosnia nel novembre. Nell’estate del 1941 l’OF aveva realizzato le prime azioni di guerriglia nei dintorni di Trieste, mentre l’espansione decisiva della lotta di liberazione avvenne a partire dalla primavera dell’anno successivo. Proprio nei primi mesi del ’42 l’alto commissario italiano per la provincia di Lubiana Grazioli e il generale Mario Roatta impartirono una serie di disposizioni durissime per l’attuazione dei rastrellamenti nelle zone rurali: si ordinava la fucilazione immediata di tutti coloro i quali venivano sospettati di essere partigiani, l’uccisione indiscriminata di ostaggi a discrezione dei comandanti dei reparti italiani, l’internamento in campi di concentramento delle famiglie dei sospetti, la distruzione totale delle abitazioni nelle zone interessate dalle operazioni. Fu l’XI Corpo d’Armata, agli ordini del generale Mario Robotti, ad attuare i rastrellamenti e le rappresaglie, le cui modalità possono essere ricostruite anche grazie alle lettere che i soldati italiani spedivano alle famiglie: “Quando effettuiamo un rastrellamento usiamo i lanciafiamme, non lasciamo in vita niente, bruciamo tutto”. L’Italia praticò allora nei territori occupati politiche simili a quelle attuate dalla Germania nazista nei territori dell’Europa orientale, politiche che nei fatti rasentarono il genocidio. Lo stesso Robotti, d’altra parte, aveva chiarito la propria opinione: “Non sarei contrario all’internamento di tutti gli sloveni, per rimpiazzarli con gli italiani(…) in altre parole si dovrebbe fare in modo di far coincidere le frontiere razziali e politiche”. Sulla base dei calcoli effettuati, il tributo di sangue pagato dai popoli della Jugoslavia alla politica aggressiva dell’Italia fascista dall’aprile del 1941 al settembre del 1943 fu di oltre 250.000 vittime, cadute nei campi di concentramento italiani e nelle prigioni, durante i rastrellamenti o in occasione delle rappresaglie. La lotta partigiana Fra gli sloveni e i croati della Venezia Giulia il movimento di resistenza conquistò immediatamente un sostegno molto esteso, anche grazie alle rivendicazioni nazionali che decise di avanzare: gli obiettivi della lotta di liberazione, infatti, incorporarono le istanze tradizionali dell’irredentismo, tese all’annessione alla Jugoslavia di tutti i territori abitati da sloveni e croati, anche di quelli in cui prevalevano altre etnie. Alla fine del 1942, Kardelj, il principale dirigente comunista sloveno, in una lettera a Tito motivò le ragioni di questo slittamento verso posizioni di ispirazione nazionalista: egli era convinto della necessità di rivendicare l’esclusività della sovranità jugoslava sulla Venezia Giulia per non dare argomenti alla propaganda dei seguaci monarchici di Mihajlovic, che accusavano la resistenza di scarso patriottismo. Si trattava di una revisione importante delle posizioni internazionaliste sulle quali il movimento comunista si era attestato, prima dell’affermazione dello stalinismo sul piano internazionale. Quando infatti Kardelj, sempre alla fine del ’42, chiarì che l’intenzione della resistenza era quella di “includere (…) politicamente tutto il territorio sloveno dal confine croato fino alla Resia e al mare. Anche Trieste, Gorizia e altre città”, moltiplicò i motivi di tensione con i comunisti italiani, già preoccupati per la scarsissima autonomia con cui riuscivano a muoversi, per la riorganizzazione del partito, all’interno dei territori liberati dall’OF. Grazie ai contatti con la resistenza slovena, tuttavia, già nell’autunno del 1942 i comunisti friulani si attivarono per costituire le prime formazioni partigiane italiane: anche negli incontri iniziali che vennero organizzati, i dirigenti dell’OF posero immediatamente il problema dei confini, pretendendo il sostegno degli italiani alle rivendicazioni annessioniste della Jugoslavia. Le tensioni non impedirono comunque il rafforzamento della resistenza, tant’è che nel febbraio del 1943, grazie innanzitutto alla collaborazione instaurata fra comunisti, venne costituito il primo reparto autonomo composto da elementi italiani, alle dipendenze delle formazioni slovene: il distaccamento Garibaldi. Il crollo del fascismo Il crollo del fascismo nel luglio del 1943 e la confusione in cui sprofondarono gli apparati civile e militare dello Stato italiano consentirono alla resistenza jugoslava di rafforzarsi e all’antifascismo italiano di riorganizzarsi. Tuttavia, fra coloro che traghettarono nelle settimane successive l’Italia fra gli Alleati c’erano proprio quei militari che avevano avuto alcune delle responsabilità più gravi per i crimini di guerra perpetrati nelle campagne militari balcaniche (fra di essi lo stesso Roatta). Non fu di conseguenza casuale la scelta di non liberare dalle carceri i prigionieri politici sloveni e croati: i generali che sostituirono Mussolini alla testa dell’Italia non avevano alcuna intenzione di allentare la presa militare sui territori occupati. Gli ordini che impartirono erano chiari: “(…) ogni movimento dev’essere inesorabilmente stroncato in origine (…) non si tiri mai in aria, ma a colpire come in combattimento”. La repressione ai danni delle masse che manifestarono durante i quarantacinque giorni precedenti all’armistizio fu durissima: vittime si contarono a Udine, Gorizia, Cormons, Pola e Fiume, città al centro dei territori che di fatto vennero consegnati ai tedeschi dai capi militari italiani. Nell’Istria interna, invece, le truppe italiane furono costrette a cedere di fronte al moto insurrezionale di cui fu protagonista la popolazione povera della regione: si trattò di una mobilitazione impetuosa che consegnò per alcune settimane il potere ai Comitati Popolari di Liberazione e che spezzò, fino alla controffensiva tedesca di fine settembre, il controllo dello Stato italiano. I contadini poveri di nazionalità croata riconquistarono la libertà per pochi giorni, e scatenarono tutta la propria rabbia nei confronti del potere dominante italiano; gli insorti si convinsero di essere giunti alla resa dei conti definitiva con i fascisti e nelle campagne si moltiplicarono le violenze ai danni di quanti venivano identificati come collaboratori del regime che si stava disgregando. Caddero vittime dell’insurrezione popolare i gerarchi locali, i notabili dei vari paesi e tanti degli italiani che furono ritenuti corresponsabili dello sfruttamento pluridecennale di quelle terre (proprietari terrieri e commercianti, innanzitutto). Gli organismi insurrezionali non riuscirono a mantenere un controllo costante del corso, a tratti caotico, della ribellione; non mancarono certo casi di giustizia applicata sommariamente: quello che d’altra parte si manifestava in forme anche arbitrarie era un sentimento di rivalsa nei confronti di un regime che per anni aveva costretto le popolazioni a comprimere le innumerevoli ragioni della propria rabbia. Le stime più accreditate calcolano in circa 500 le vittime di quest’ondata insurrezionale, anche se nelle cavità carsiche esplorate (nelle foibe), furono recuperati i resti di circa 300 corpi. Nei giorni dell’insurrezione, intanto, il Consiglio di Liberazione croato per l’Istria aveva proclamato, con toni fortemente nazionalistici, l’annessione della regione alla Croazia: si trattò di una decisione unilaterale del movimento partigiano croato, che non teneva in considerazione le preoccupazioni della popolazione italiana; essa pure aveva contribuito alla lotta contro le truppe di occupazione con parecchi volontari unitisi all’insurrezione. Tensioni fra i movimenti di liberazione Questo orientamento della resistenza croata venne confermato dalle decisioni dell’AVNOI di fine novembre: il Consiglio approvò la prospettiva dell’annessione delle province di Gorizia e Trieste e di parte di quella di Udine alla Jugoslavia che sarebbe nata sulle macerie dell’occupazione. Questa strategia aprì contraddizioni non solo con il debole antifascismo italiano d’ispirazione conservatrice, ma anche con quello più significativo di appartenenza comunista: esse si riflettevano innanzitutto nelle discussioni accese che si svilupparono in relazione all’autonomia operativa delle brigate italiane che si stavano formando, in collaborazione con quelle slovene, per resistere all’offensiva tedesca in corso (che in Istria, è il caso di ricordarlo, ripristinò l’ordine sui cadaveri di 13mila istriani). Grazie ad essa i tedeschi avevano potuto costituire, sui territori occupati da Udine a Zara, la Zona d’operazione del Litorale Adriatico: presso tale are operarono, con funzione repressiva, le SS, coadiuvate attivamente dal ricostituito apparato poliziesco fascista, in particolare l’Ispettorato speciale di Pubblica Sicurezza. Si trattava di una collaborazione favorita dagli ambienti industriali e finanziari triestini, presso i quali l’esigenza di un blocco patriottico in funzione antislava era considerata decisiva; il timore di un esito rivoluzionario della lotta contro l’occupazione tedesca, considerato una possibilità reale vista la forza militare della resistenza jugoslava, condizionò pure le scelte del Comitato di Liberazione Nazionale di Trieste, che di fatto non svolse attività di massa e si attestò su posizioni attendiste, nonostante i comunisti s’impegnassero al suo interno per contrastare tale orientamento. Tale attendismo si fondava su una posizione politica di chiaro orientamento nazionalista: il CLN di Trieste, con l’esclusione dei comunisti, rifiutava di mettere in discussione i confini italiani definiti dai trattati del 1920 e del 1924. La difesa intransigente delle annessioni realizzate dall’imperialismo italiano dopo la prima guerra mondiale rendeva di fatto impraticabile l’alleanza con la resistenza jugoslava, che rifiutava del tutto legittimamente di ratificare trattati in cui i diritti delle popolazioni slovene e croate erano stati brutalmente calpestati. La liberazione di Trieste I dirigenti jugoslavi, d’altra parte, non rinunciarono alla polemica, e approfittarono dell’orientamento incerto del Pci, oltre che dell’attendismo del CLN, per procedere nella costruzione, a Trieste, di basi solide per la propria politica: essa stava entrando in rotta di collisione aperta con le intenzioni che gli Alleati avevano in merito alla sistemazione postbellica della regione. Soprattutto dopo la liberazione di Belgrado, avvenuta il 20 ottobre del 1944, gli jugoslavi chiarirono la propria intenzione di non rinunciare a Trieste, denunciando l’arrendevolezza dei comunisti italiani, troppo accondiscendenti verso l’influenza che l’antifascismo conservatore esercitava sulla resistenza italiana. Negli stessi mesi i dirigenti comunisti di Trieste cadevano, uno dopo l’altro, vittime dei rastrellamenti tedeschi: i comunisti sloveni, pertanto, riuscirono a rafforzare la propria influenza sul proletariato giuliano, a maggior ragione dopo la rottura, avvenuta nel settembre, fra CLN e Pci. La stessa federazione del Pci fu egemonizzata dalla politica degli sloveni, che agli operai della città proponevano di fatto un orientamento rivoluzionario. Contemporaneamente l’OF riuscì nell’operazione finalizzata ad allontanare da Trieste e da Gorizia le formazioni partigiane italiane: esse vennero definitivamente passate alle dipendenze dell’Armata jugoslava e vennero schierate altrove nei momenti decisivi della liberazione. Il Pci dell’Alta Italia accettò le decisioni dell’OF che prevedevano la subordinazione di tutte le operazioni militari delle unità italiane al comando operativo sloveno, anche se non ne ratificò gli obiettivi annessionistici. La contesa per Trieste era di fatto aperta: gli jugoslavi, infatti, che già avevano rifiutato di riconoscere la validità degli accordi per la spartizione fra gli Alleati del loro Paese, schierarono le proprie formazioni attorno al capoluogo giuliano (all’insaputa degli stessi comunisti di Trieste) e, dopo che erano fallite le trattative con il CLN per la liberazione della città, vi entrarono con le proprie Divisioni alla fine dell’aprile del ’45, anticipando di alcuni giorni i neozelandesi dell’VIII Armata britannica. Nei primi giorni di maggio i partigiani procedettero all’arresto di quanti figuravano all’interno degli elenchi dei collaborazionisti compilati in precedenza: coloro che venivano fermati dovevano essere rapidamente processati per poter essere poi trasferiti a Lubiana dove avrebbero dovuto essere sottoposti a procedimenti regolari. Nonostante le direttive esplicite impartite dai vertici dell’Esercito di Liberazione (“Prelevare i reazionari e condurli qui, qui giudicarli – là non fucilare”), non mancarono le esecuzioni sommarie, motivate da un’indignazione popolare difficilmente contenibile. Il malcontento di operai e contadini, a Trieste come nel resto della Venezia Giulia, raggiunse, nei confronti dei sospetti di collaborazionismo, una furia vendicativa che oltrepassò in più occasioni le pur dure direttive di repressione politica (non nazionale) della resistenza jugoslava. Alcune valutazioni conclusive Una riflessione ragionata sul computo delle vittime, comunque, non può che ridimensionare il clamore drammatico con cui le vicende della liberazione jugoslava della Venezia Giulia sono state trattate: furono infatti circa 600 gli arrestati e i deportati di Trieste che sparirono nelle settimane successive alla cacciata dei tedeschi, 400 circa quelli di Gorizia, e cifre simili possono essere riferite anche agli altri centri principali della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, per un complesso di circa 2-3 mila dispersi; solo una parte di essi, tra l’altro, finì ingoiata dalle foibe ad esecuzione avvenuta, visto che in parecchi morirono presso le carceri o in campi di concentramento. Se ci si sofferma, inoltre, sulle vicende biografiche dei dispersi, ci si rende conto che nella maggior parte dei casi si trattava di agenti di Pubblica Sicurezza, di finanzieri, di miliziani, di volontari della Repubblica Sociale, di militari e di carabinieri; i civili non rappresentarono che una parte delle vittime. Non si tratta affatto di “macabra contabilità”: di fronte alle campagne di menzogne che giungono persino a parlare di decine di migliaia di infoibati, definire l’ordine di grandezza del complesso delle vittime delle operazioni di repressione messe in atto dall’Esercito di Liberazione jugoslavo, consente di comprendere che quella fase fu caratterizzata da un tipo di violenza ricorrente nelle situazioni rivoluzionarie. Considerare con orrore, con l’enfasi peraltro utilizzata dal segretario del PRC, il terremoto politico che sconvolse la Venezia Giulia nelle settimane successive alla liberazione, significa chiudere gli occhi sul procedere per forza di cose turbolento di un processo rivoluzionario che convinse parecchi operai e contadini della possibilità di stravolgere finalmente i tradizionali rapporti di forza.


Monsieur 40% - 18/02/2007 alle 16:27

[b]Auguri a Roberto Baggio, 40 anni[/b] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Parecchi giornali hanno parlato dei 40 anni di Roby Baggio: lo facciamo anche noi e ci uniamo agli auguri per questo ingresso negli ...anta.:Old: Per quanto mi riguarda, ho pochi dubbi sul fatto che Baggio sia stato il giocatore tecnicamente più forte mai espresso dal calcio italiano: con la palla tra i piedi faceva quel che voleva, e lo faceva con una semplicità da far sembrare il tutto come la cosa più naturale del mondo. Però il calcio non è solo tecnica: se così fosse, uno come Gigi Riva probabilmente non entrerebbe tra i primi 100 calciatori italiani di sempre. Qualità altrettanto importanti della tecnica sono le doti atletiche, la grinta, la leadership: e qui cominciano le dolenti note per il grande Roby.:OIO Atleticamente Baggio era veramente fragile: fisico minuto, che mal assorbiva le botte (che uno con le sue caratteristiche riceveva in gran quantità) e che aveva la tendenza a rompersi spesso e volentieri. Il numero dei suoi infortuni è altissimo: sono molte di più le stagioni che ha fatto in modo parziale, di quelle in cui non ha avuto alcun problema. Per fare un paragone con Maradona, cui si avvicinava moltissimo per caratteristiche tecniche e posizione in campo, Diego aveva un fisico molto più resistente e più tosto: assorbiva molto meglio le botte, e infatti in tutta la sua carriera ebbe solo un infortunio grave, quello in cui Goicoechea gli spezzò una gamba. Non parliamo poi del carisma e della leadership: l'argentino era un condottiero nato, uno che prendeva in mano la squadra e la trascinava dove voleva lui, era al tempo stesso grande solista e grande direttore d'orchestra. Baggio in questo era molto carente: non era un condottiero, non lo è mai stato, e per questo ha raggiunto traguardi molto inferiori a quelli che il suo talento avrebbe potuto permettergli. Come solista era al livello di Maradona, come direttore gli era lontano anni luce. Questo probabilmente fu uno dei motivi per cui non riuscì mai a dare il massimo nelle grandi squadre in cui ha militato, a parte la Juventus di Giovanni Trapattoni che portò al successo in Coppa UEFA e che lo lanciò verso il Pallone d'Oro.:podio: Fu un mezzo fallimento sia nel Milan che nell'Inter, frenato dagli infortuni ma anche dal suo carattere particolare che gli faceva evitare le grosse responsabilità. Le sue migliore stagioni, infatti, le ha avute con squadre di seconda fascia (Fiorentina, Bologna e Brescia), dove le responsabilità erano minori, la concorrenza anche, e dove poteva giocare per divertirsi senza l'assillo del risultato a tutti i costi. Ha vinto due scudetti (con Juve e Milan), ma entrambi da comprimario: da protagonista ha vinto solo la Coppa UEFA del 1993 con la Juventus. In Nazionale ha avuto parecchi alti e bassi: anche nel Mondiale del 1994, se andiamo a ben vedere giocò al suo livello solo i supplementari con la Nigeria ed il primo tempo con la Bulgaria.:italia: E' vero però che quando giocava bene era in grado di vincere letteralmente le partite da solo: non era marcabile in alcun modo, perchè alla grande tecnica univa una fantasia infinita che spiazzava irreparabilmente qualsiasi difensore. Un ricordo personale graditissimo (perchè fu decisivo nello scudetto giallorosso del 2001), a dimostrazione di ciò, fu il gol alla Juventus che permise al Brescia di pareggiare 1-1 a Torino, dopo aver subito tutta la partita e aver rischiato la goleada: a 2-3 minuti dalla fine lancio lungo di Pirlo per Baggio, Van der Sar gli va incontro per chiudergli lo specchio della porta e impedirgli sia il tiro che il controllo, e Baggio cosa ti inventa? stop a seguire, e con un colpo solo ferma il pallone, dribbla il portiere juventino e si ritrova solo soletto davanti alla porta vuota. Di fronte a questi colpi di genio calcistico assoluto, non c'era difesa o difensore in grado di prendere le contromisure.:clap::clap: Ho letto delle sue lamentele per la mancata convocazione al Mondiale 2002, e devo dire che non sono d'accordo con lui; certamente la convocazione poteva starci, ma in quell'edizione l'Italia aveva un reparto offensivo di livello stellare: Vieri, Totti, Del Piero, Montella, Inzaghi, e se vogliamo anche Doni (che quell'anno aveva segnato parecchio con l'Atlanta). Un altro attaccante sarebbe stato francamente troppo, e quelli che partirono meritavano almeno quanto lui: insomma non sarebbe stato uno scandalo la sua convocazione al posto di uno di quei 6, non è stato uno scandalo la sua esclusione. Ricordiamo anche che nei precedenti mondiali non è che avesse poi brillato per continuità: qualche prestazione ottima e subito dopo partite appena sufficienti. Sia a Italia 90 che a Francia 98 fu protagonista finchè potè giocare senza responsabiltà eccessive, ma appena qualcuno cominciò ad etichettarlo come salvatore della patria, eccolo tornare a livelli da comprimario. Comunque tanti auguri di buon compleanno, grande Roby: con te non ci siamo mai annoiati, sei stato la prova vivente che gli schemi sono solo carta straccia di fronte al talento e alla fantasia, e ci dispiace solo che dovranno passare parecchi anni prima di rivedere qualcuno che ti somigli anche lontanamente (a meno che Cassano non metta la testa a posto).:cincin::clap: [/quote]


GiboSimoni - 18/02/2007 alle 16:32

mi sa che antonello nelle se righe sia stato un pò troppo severo cn l'immenso Baggio che io reputo il + forte giocatore italiano di tutti i tempi!


desmoblu - 18/02/2007 alle 16:59

Nessuno me ne voglia, ma a Maradona io preferisco Baggio. Secondo me era addirittura più forte- a sprazzi- a livello tecnico. E poi io tifo Fiorentina, e Antognoni ("il Ragazzo che giocava guardando le stelle") e Baggio sono i più forti numeri 10 degli ultimi 30 anni in Viola. Per cui tanti auguri Roberto.


W00DST0CK76 - 18/02/2007 alle 21:16

Auguri anche da parte mia al grande Roberto Baggio, credo che una delle descrizioni che più gli si addice sia quela di Mughini: "nei piedi di Baggio ci sono gli angeli che cantano", in effetti, il tocco e le movenze del "codino" avevano davvero qalcosa di divino, purtroppo, come già spiegato anche da Antonello, gli è sempre mancata un po di cattiveria, quella grinta tipica dei leader, famosa la critica dell'Avvocato Agnelli che dopo una prestazione incolore disse che gli era sembrato un "coniglio bagnato". Volendo fare un'accostamento ciclistico si potrebbe paragonare Baggio e Bugno, grande fuoriclasse ma con qualche rimpianto di troppo nella carriera. In ogni caso sono anch'io dell'idea che Roberto sia stato il più grande giocatore italiano di sempre, l'ultimo in grado di regalarmi emozioni, riuscì a farlo anche quando segno' contro la mia squadra (il Napoli) un gol degno dell'altro grande numero 10 in campo quel giorno, i grandi campioni riescono a farsi applaudire anche dagli avversari!


antonello64 - 18/02/2007 alle 21:29

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] famosa la critica dell'Avvocato Agnelli che dopo una prestazione incolore disse che gli era sembrato un "coniglio bagnato". [/quote] solo una precisazione: questa frase si riferiva all'inquadratura al momento degli inni nazionali della partita Italia-Norvegia a USA '94, quella in cui Sacchi lo sostituì dopo l'espulsione di Pagliuca. [quote] Volendo fare un'accostamento ciclistico si potrebbe paragonare Baggio e Bugno, grande fuoriclasse ma con qualche rimpianto di troppo nella carriera.[/quote] anche a me, pensando a quale ciclista potesse essere accostato, è venuto subito in mente Bugno. Atleti che avevano il talento per entrare tra i primi cinque di sempre nei loro sport, che però per svariati motivi (mancanza di cattiveria, grinta e anche egoismo, che nei campioni deve essere presente il giusto) si sono accontentati di molto meno. Altro campione che mi è venuto in mente è stato Adriano Panatta, che però non riuscì a sfruttare il suo immenso talento per altri motivi.


W00DST0CK76 - 18/02/2007 alle 21:37

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] famosa la critica dell'Avvocato Agnelli che dopo una prestazione incolore disse che gli era sembrato un "coniglio bagnato". [/quote] solo una precisazione: questa frase si riferiva all'inquadratura al momento degli inni nazionali della partita Italia-Norvegia a USA '94, quella in cui Sacchi lo sostituì dopo l'espulsione di Pagliuca. [/quote] Ah si, ora ricordo! Rammento anche l'espressione stupita di Baggio nell'apprendere che doveva essere lui a lasciare il posto a Marcheggiani, dal labiale di capì chiaramente che, riferendosi a Sacchi disse "è impazzito?"


GiboSimoni - 19/02/2007 alle 09:53

certo che è strano xò nel 94 su tutti ma anche 90, 98 avevamo un campione cn la C maiuscola cm Baggio ma nn l'abbiamo vinto il mondiale...mentre l'anno scorso che il campione nn lo avevamo....avevamo solamente dei buoni oppure ottimi calciatori ma nn campioni o meglio che a germania 2006 nn lo hanno dimostrato (totti e del piero....ma questo è nantro discorso) l'abbiamo vinto!!!


riddler - 19/02/2007 alle 11:10

Io credo che si possa ritenere fortunato anche chi ha visto il Baggio della Fiorentina si, ma anche quello prima dell'infortunio... faceva già delle magie...


W00DST0CK76 - 19/02/2007 alle 11:21

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] Io credo che si possa ritenere fortunato anche chi ha visto il Baggio della Fiorentina si, ma anche quello prima dell'infortunio... faceva già delle magie... [/quote] La prima magia che ricordo risale al 10/05/1987 nel Napoli-Fiorentina che consegnò il primo storico scudetto degli azzurri, una spettacolare punizione del "non ancora codino" dai calzettoni sempre abbassati fissò il risultato finale sull'1-1...poi fu festa!


criab - 20/02/2007 alle 08:34

Ah !!! Baggio Baggio Baggio. E' sempre stato il mio giocatore preferito, uno dei pochi per cui vale la pena di guardare le partite (ora lo faccio per Ibra). La sua sfortuna è stata quella di essere italiano, fosse stato straniero gli avrebbero fatto i monumenti invece da noi è sempre stato amato/odiato/criticato. Viene accusato di aver vinto poco o di aver vinto da comprimario. Ha giocato nella peggior Juve della storia e ha vinto la coppa Uefa quasi da solo, quando la coppa Uefa era una competizione difficile. Quando l'ultimo anno ha vinto lo scudo ha si segnato solo 7/8 gol, ma nella partita decisiva Juve - Milan 1-0, chi ha fatto gol ? Poi la Juve ha puntato su Del Piero (il DP del Dotto Agricola, non quello degli ultimi 8 anni) e Baggio è passato al Milan e ha giochicchiato, certo, gli veniva preferito Savicevic :OIO. Dopo la parentesi milanista è passato al Bologna dove ha fatto quella grande stagione che lo ha spinto ai mondiali e all'Inter. Che spettacolo ogni tanto quella Inter quando schierava Baggio, Djorkaeff e Ronaldo...A proposito, partita decisiva per la qualificazione di Champions, Inter - Real Madrid. Siamo sull'1-1 ed entra Baggio. Doppietta e l'Inter vince 3-1. Poi purtroppo all'Inter è arrivato l'uomo di m***a Lippi e per Baggio è finita. Però, guarda caso, nello spareggio per andare in Champions contro il Parma chi ha salvato il c**o a Lippi ? 3-1 e due supergol di Baggio. La gazzetta il giorno dopo gli diede 10 in pagella. Fatto fuori da Lippi è poi passato al Brescia dove ha chiuso più che dignitosamente la carriera, regalando ancora gol e giocate d'autore. Ma è in nazionale che Baggio ha dato il meglio, al contrario di quanto sostiene Antonello. 55 presenze e 27 gol e sempre protagonista ai mondiali. Nel '90, ancora giovane, è stato purtroppo sacrificato nella partita decisiva per far spazio a Vialli, il giocatore più sopravvalutato della storia, nel '94 è comunque arrivato in finale da solo battendo Nigeria, Spagna e Bulgaria e ha perso ai rigori, dove decisivo non è stato il suo errore bensì quelli precedenti di Baresi e Massaro. Nel '98 poi lo scandalo vero, Baggio in superforma che doveva sedere in panca per far posto a un Del Piero cotto e stracotto. Senza Parole. Comunque sia Baggio è stato un grande, e non dimentichiamo il Pallone d'Oro '93 e il Fifa World Player, strameritati, non come quelli regalati a Cannavaro quest'anno. Ha vinto poco ? Bè, come ha detto Sacchi una volta, anche Angelo Colombo ha vinto più di Maradona.....


antonello64 - 20/02/2007 alle 13:12

[quote][i]Originariamente inviato da criab [/i] Ma è in nazionale che Baggio ha dato il meglio, al contrario di quanto sostiene Antonello. 55 presenze e 27 gol e sempre protagonista ai mondiali. [/quote] se ne hai la possibilità vatti a rivedere i voti in pagella di Baggio a Italia 90, escluse la partita con la Cecoslovacchia e la finale per il terzo posto, oppure quelli con la Spagna a USA 94, o anche quelli a Francia 98 esclusa la prima partita col Cile. Se non ne hai la possibilità, te li dico io: tutti tra il sei e il sei e mezzo, ovvero senza infamia e senza lode. E questo per te sarebbe dare il massimo? ti accontenti di poco.


criab - 20/02/2007 alle 15:05

Bé, nel 1990 un paio di partite non le ha giocate e con l'Argentina è entrato tardi, nel 1994 ha fatto 5 gol in 3 partite (ottavi, quarti e semifinali), nel 1998 ha fatto bene col Cile e con l'Austria, con la Francia è entrato e quasi fa gol (più che altro è stato l'unico tiro verso la porta francese di tutta la partita). Non mi sembra che di accontentarmi di poco, almeno a livello mondiali. Se questo è poco il rendimento in nazionale di Totti e (soprattutto) Del Piero allora come lo definiresti ? Secondo me negli ultimi anni meglio di Baggio in nazionale non c'è stato nessuno. Forse Vieri.


antonello64 - 20/02/2007 alle 20:33

[quote][i]Originariamente inviato da criab [/i] Bé, nel 1990 un paio di partite non le ha giocate e con l'Argentina è entrato tardi, nel 1994 ha fatto 5 gol in 3 partite (ottavi, quarti e semifinali), nel 1998 ha fatto bene col Cile e con l'Austria, con la Francia è entrato e quasi fa gol (più che altro è stato l'unico tiro verso la porta francese di tutta la partita). Non mi sembra che di accontentarmi di poco, almeno a livello mondiali. Se questo è poco il rendimento in nazionale di Totti e (soprattutto) Del Piero allora come lo definiresti ? Secondo me negli ultimi anni meglio di Baggio in nazionale non c'è stato nessuno. Forse Vieri. [/quote] che c'entrano Totti e Del Piero? A me sarebbe piaciuto veder Baggio giocare sempre come fece con la Bulgaria a USA 94, perchè ne aveva tutte le possibilità. Purtroppo non lo ha fatto e questo è stato un suo limite e un nostro rimpianto. Il fatto poi che altri abbiano fatto peggio di lui, non significa che lui abbia giocato sempre al massimo.


GiboSimoni - 20/02/2007 alle 21:37

Baggio in nazionale ha fatto grandi cose, nn dimentichiamoci che ci ha trascinati nel 94 in finale e nel 98 se Maldini ne capiva qualkosa in + ci portava nuovamente in finale....x il resto approvo i discorsi di criab


antonello64 - 20/02/2007 alle 22:44

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] Baggio in nazionale ha fatto grandi cose, nn dimentichiamoci che ci ha trascinati nel 94 in finale e nel 98 se Maldini ne capiva qualkosa in + ci portava nuovamente in finale....x il resto approvo i discorsi di criab [/quote] e vabbè, qualcuno l'avvocato del diavolo deve pur farlo e in questo caso lo faccio io. Voglio solo ricordare che contro la Francia, nel 1998, Baggio giocò metà del secondo tempo più tutti i supplementari: tempo sufficiente per lasciare il segno sulla partita. Invece solo un tiro finito fuori di poco. Insomma è tutto da vedere se, con Baggio in campo dall'inizio, l'Italia avrebbe battuto i padroni di casa.


barrylyndon - 20/02/2007 alle 22:57

io sono d'accordo con Antonello.Baggio un gran campione,un esteta del pallone,ma resta un tre quarti di campionissimo.mezzo sarebbe ingeneroso,ma e' comunque stato poco vincente.


W00DST0CK76 - 20/02/2007 alle 23:26

[quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] io sono d'accordo con Antonello.Baggio un gran campione,un esteta del pallone,ma resta un tre quarti di campionissimo.mezzo sarebbe ingeneroso,ma e' comunque stato poco vincente. [/quote] Credo che quel 25% che lo ha separato dallo status di cammpionissimo sia attribuibile proprio ai suoi limiti caratteriali, alla sua incapacità di essere trascinatore, cosa che spesso lo portava a mettersi in un angolo quando la partita si faceva cattiva. Come diceva John Belushi, "quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare", Baggio non era tra questi.


barrylyndon - 20/02/2007 alle 23:28

sono concorde con la tua teoria.


antonello64 - 20/02/2007 alle 23:30

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] io sono d'accordo con Antonello.Baggio un gran campione,un esteta del pallone,ma resta un tre quarti di campionissimo.mezzo sarebbe ingeneroso,ma e' comunque stato poco vincente. [/quote] Credo che quel 25% che lo ha separato dallo status di cammpionissimo sia attribuibile proprio ai suoi limiti caratteriali, alla sua incapacità di essere trascinatore, cosa che spesso lo portava a mettersi in un angolo quando la partita si faceva cattiva. Come diceva John Belushi, "quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare", Baggio non era tra questi. [/quote] magari gli sarebbe servito un pizzico del caratteraccio di Cassano, mentre a Cassano sarebbe servita molta parte dell'educazione di Baggio.


barrylyndon - 20/02/2007 alle 23:34

della serie:nessun siam perfetti:Od::Od:


W00DST0CK76 - 20/02/2007 alle 23:36

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] io sono d'accordo con Antonello.Baggio un gran campione,un esteta del pallone,ma resta un tre quarti di campionissimo.mezzo sarebbe ingeneroso,ma e' comunque stato poco vincente. [/quote] Credo che quel 25% che lo ha separato dallo status di cammpionissimo sia attribuibile proprio ai suoi limiti caratteriali, alla sua incapacità di essere trascinatore, cosa che spesso lo portava a mettersi in un angolo quando la partita si faceva cattiva. Come diceva John Belushi, "quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare", Baggio non era tra questi. [/quote] magari gli sarebbe servito un pizzico del caratteraccio di Cassano, mentre a Cassano sarebbe servita molta parte dell'educazione di Baggio. [/quote] Alcuni hanno attribuito la scarsa grinta alla fede buddista che gli avrebbe inculcato un'approccio alla vita eccessivamente mite per chi pratica sport, non so però quale sia il limite tra verità e luogo comune in tali affermazioni.


criab - 21/02/2007 alle 08:18

[quote] magari gli sarebbe servito un pizzico del caratteraccio di Cassano, mentre a Cassano sarebbe servita molta parte dell'educazione di Baggio. [/quote] Mhhh...Meglio di no, secondo me per quanto riguarda Cassano stai confondendo il carattere con l'ignoranza, non è la stessa cosa. Infatti è una vita che non gioca più. :D


criab - 21/02/2007 alle 08:22

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] e vabbè, qualcuno l'avvocato del diavolo deve pur farlo e in questo caso lo faccio io. Voglio solo ricordare che contro la Francia, nel 1998, Baggio giocò metà del secondo tempo più tutti i supplementari: tempo sufficiente per lasciare il segno sulla partita. Invece solo un tiro finito fuori di poco. Insomma è tutto da vedere se, con Baggio in campo dall'inizio, l'Italia avrebbe battuto i padroni di casa. [/quote] E' ovvio che uno non può giocare sempre al 100% del suo talento e che abbia delle pause e che non possa sempre togliere le castagne dal fuoco, comunque nella semifinale con la Francia il problema non fu Baggio o Del Piero o vattelapescà bensì il ridicolo atteggiamento iperdifensivista di Cesare Maldini. L'Italia in quella partita non avrebbe segnato nemmeno giocando per 3 giorni di fila.


robby - 21/02/2007 alle 10:33

[quote][i]Originariamente inviato da criab [/i] L'Italia in quella partita non avrebbe segnato nemmeno giocando per 3 giorni di fila. [/quote] ....giusto, ma nemmeno la Francia...ma tanto che ce fregava dì li a poco iniziava uno dei Tour + belli di sempre ;)


antonello64 - 21/02/2007 alle 12:28

[quote][i]Originariamente inviato da criab [/i] [quote] magari gli sarebbe servito un pizzico del caratteraccio di Cassano, mentre a Cassano sarebbe servita molta parte dell'educazione di Baggio. [/quote] Mhhh...Meglio di no, secondo me per quanto riguarda Cassano stai confondendo il carattere con l'ignoranza, non è la stessa cosa. Infatti è una vita che non gioca più. :D [/quote] è un impressione personale, suffragata dal nulla, ma ho sempre pensato che la grande educazione di Roberto Baggio gli abbia nuociuto sul piano strettamente sportivo.


criab - 21/02/2007 alle 14:51

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da criab [/i] [quote] magari gli sarebbe servito un pizzico del caratteraccio di Cassano, mentre a Cassano sarebbe servita molta parte dell'educazione di Baggio. [/quote] Mhhh...Meglio di no, secondo me per quanto riguarda Cassano stai confondendo il carattere con l'ignoranza, non è la stessa cosa. Infatti è una vita che non gioca più. :D [/quote] è un impressione personale, suffragata dal nulla, ma ho sempre pensato che la grande educazione di Roberto Baggio gli abbia nuociuto sul piano strettamente sportivo. [/quote] Su questo sono d'accordo, il calcio è un mondo dove cafonaggine, presunzione e maleducazione sono delle qualità....(loro lo chiamano carattere/temperamento).


Monsieur 40% - 22/03/2007 alle 11:27

Tanti auguri Re Leone!!! *********** [b]I primi 40 anni di Cipollini[/b] [i]Oggi il compleanno: "Il mio ritiro nel 2005? Avrei potuto correre ancora, ma solo con i miei uomini: Scirea, Lombardi e Colombo. Ora ho scoperto le gioie della vita, la famiglia, le figlie. In futuro creerò un mio squadrone"[/i] [img]http://www.gazzetta.it/Hermes%20Foto/2007/03/22/0JF7ILUH--280x190.jpg[/img] 22 marzo 2007 - Mario Cipollini compie oggi 40 anni. Nel suo palmares, in 17 stagioni, ci sono 189 vittorie, tra cui un Mondiale, una Sanremo e il record di tappe vinte al Giro (42). Ma Re Leone è stato anche un grande personaggio, che con il suo carisma ha saputo catalizzare l’interesse di chi non seguiva il ciclismo. - Cipollini, chi è il suo favorito per Sanremo? "Mi aspetto una Sanremo atipica, perché nelle prime corse di stagione non c’è stato un vero dominatore. Bettini, con le cadute alla Tirreno-Adriatico, non sappiamo cosa può essere. Per Petacchi qualcosa che non funziona c’è. Boonen alla Parigi-Nizza non ha vinto e s’è ritirato. Zabel è un osso duro. Bennati è quello che forse ha qualcosa in più". - Freire l’ha dimenticato? "No, ma quando sta bene ha un’altra gamba". - S’è mai pentito di essersi ritirato? "Avrei potuto correre ancora, ma con il mio vecchio gruppo. Con Colombo, Lombardi e Scirea si prendeva un giovane come Bennati e ci si divertiva. Una volta demolito questo gruppo, ho provato a integrarmi in una nuova realtà, ma è stato difficile". - E reintegrarsi nella vita quotidiana? "Non è semplicissimo. Hai subito due sensazioni. La prima è di grande libertà, fai quello che vuoi, mangi quello che vuoi. Però ti mancano gli obiettivi. Poi scopri le gioie della vita, come andare a prendere le bimbe a scuola e portarle a nuoto o a danza. Ti fanno un sorriso e sei in pace col mondo". - Che cosa fa adesso Cipollini? "Il 'mammo' a tempo pieno". - E che cosa vorrebbe fare? "Non è un segreto che ho l’obiettivo di creare una mia grande squadra". - Il momento più felice di questi primi 40 anni? "La nascita delle due figlie e il trionfo al Mondiale di Zolder 2002". - Il momento più triste? "L’unico momento tragico è stato l’incidente a mio padre. S’è ripercosso anche sulla mia vita professionale". - Ha un rimpianto? "La Sanremo del 2003. Quando Bettini è scattato sul Poggio non ho agito d’istinto. Eppure avevo le gambe per andargli dietro: vincere con la maglia iridata sarebbe stato il massimo". - La scelta migliore? "Nella vita crearmi una famiglia. In bici avere scelto Lombardi come ultimo uomo". - L’errore che non rifarebbe? "Non credo di avere commesso grandi errori. Ho sempre preteso tanto da me stesso, quindi vedere la negligenza degli altri mi faceva perdere le staffe". - Come festeggerà? "Con una ristretta cerchia di amici. Con una pattuglia sceltissima". (fonte: gazzetta.it)


lolloso - 22/03/2007 alle 11:32

Tanti auguri re leone!! :cincin:


W00DST0CK76 - 22/03/2007 alle 12:41

Buon compleanno al più grande velocista di sempre. :cincin:


Laura Idril - 22/03/2007 alle 12:52

Quarant'anni ma sempre "bono da morì"!!!! Auguri Re Leone!


robby - 22/03/2007 alle 13:31

e vabbeh Laura, bono da morì in quella foto non mi sembra proprio :P Auguroni Mario


omar - 22/03/2007 alle 13:34

Auguri SuperMario,ci quanto mancancano le sue volate :clap:


W00DST0CK76 - 09/10/2007 alle 12:40

Riporto su questo 3D per ricordare la leggendaria (mai come in questo caso il termine è appropriato) figura di Ernesto "Che" Guevava che, esattamente 40 anni fa, trovava la morte in seguito ad un'imboscata in Bolivia. Penso che quella del Che sia una figura trasversale, che va oltre le ideologie politiche, per questo mi piace ricordarlo come un grande uomo di libertà. Hasta siempre Comandante!


Morris - 20/10/2007 alle 14:03

Oggi pomeriggio mi perderò il Giro di Lombardia, ma ne vale la pena, perlomeno per un personale atto dovuto, ed un sentito grazie: il Politecnico dello sport, in cui ho temprato le mie passioni e mi sono formato dirigente e divulgatore, celebra i suoi 60 anni. Il sodalizio è la Polisportiva Edera Forlì che, nei suoi 60 anni di vita, ha coinvolto, fra attività agonistiche, Centri di Avviamento allo sport, amatori ed iniziative riservate agli adulti, circa 67.000 persone. Di questi, 26.000 sono i giovanissimi che sono stati organizzati nei Centri Olimpia e poi, nei CAS, in sostanza ragazze e ragazzi entro i limiti di 15 anni. I numeri sono approssimati per difetto in quanto è possibile che alcuni ragazzini del Centri, abbian poi frequentato, molti anni dopo, attività amatoriali e questo passaggio sia sfuggito alla ricerca. I dati della popolazione della Città di Forlì e del Comprensorio più vicino ad essa, ci portano oggi su una quantità di circa 130.000 persone. Considerando lo scorrere degli anni e la percentuale di accantonamento d’indecifrabilità dei movimenti di popolazione su base annua, il passaggio attivo di cittadini, come frequentanti almeno occasionalmente della Polisportiva, rappresenta una percentuale che si attesta sul 27-29% dell’universo possibile. Se a ciò si aggiunge l’indotto familiare che non ha mai praticato, ma che in un qualche modo ne è stato a contatto, allora si può parlare tranquillamente di un coinvolgimento pari a quasi il 50% della popolazione. La Polisportiva Edera Forlì è più viva che mai: lo è per il numero di sezioni (20, di cui 13 agonistiche) che organizza, per gli impianti che gestisce e s’è costruita pian piano (13) e per l’inconfondibile dato di aver retto, rafforzandosi, un oggi dove la specializzazione ha cancellato il richiamo e la permanenza dei sodalizi poli-disciplinari. Quel vecchio Politecnico dello Sport, come Giulio Onesti e Giuseppe Ambrosini la definirono, è dunque ancora un raro momento di riferimento e, nel suo seno, insistono significati che, dal raro, tendono all’unico. Sessanta anni, non da pensione, ma una luce tra le più luminose e significative di tutto il panorama sportivo nazionale. La consapevolezza di aver contribuito all’albo d’oro che segue, non può che farmi piacere, anzi la sento come una laurea impagabile. (nota: il sunto è maiuscolo, ma non ho tempo di ridurlo, quindi chiede scusa se sembra un urlo…In fondo sono risultati che gridano veramente...) [b] POLISPORTIVA EDERA FORLI’ II Politecnico dello Sport ALBO D'ORO GENERALE [/b] [b] PRESENZE DEI SUOI ATLETI[/b] OLIMPIADI n. 13 CAMPIONATI DEL MONDO n. 29 CAMPIONATI EUROPEI n. 16 CAMPIONATI EUROPEI GIOVANILI n. 8 UNIVERSIADI n. 8 NAZIONALE n. 236 NAZIONALE GIOVANILE n. 79 GIOCHI DEL MEDITERRANEO n. 2 [b] TITOLI CONQUISTATI[/b] MONDIALI ASSOLUTI n. 1 EUROPEI ASSOLUTI n. 2 ITALIANI ASSOLUTI n. 40 ITALIANI UNIVERSITARI n. 27 ITALIANI STUDENTESCHI n. 13 ITALIANI GIOVANILI n. 78 MONDIALI MASTER n. 1 EUROPEI MASTER n. 1 ITALIANI MASTER n. 20 [b] VITTORIE IN GRANDI COMPETIZIONI MONDIALI[/b] GIRO D'ITALIA n. 2 TOUR DE FRANCE n. 2 CLASSIFICA MONDIALE A SQUADRE n. 1 [b]PRIMATI [/b] MONDIALI ASSOLUTI n. 1 MONDIALI GIOVANILI n. 2 ITALIANI ASSOLUTI n. 23 ITALIANI GIOVANILI n. 64 ITALIANI MASTER n. 10 [b] MEDAGLIE MONDIALI[/b] ORO ASSOLUTO n. 1 ARGENTO ASSOLUTO n. 1 BRONZO ASSOLUTO n. 1 ARGENTO UNIVERSIADI n. 2 BRONZO UNIVERSIADI n. 1 ORO MASTER n. 1 [b]MEDAGLIE EUROPEI [/b] ORO ASSOLUTO n. 2 BRONZO ASSOLUTO n. 1 ORO MASTER n. 1 [b]MEDAGLIE EUROPEI JUNIORES [/b] ARGENTO n. 1 [b] MEDAGLIE MONDIALI STUDENTESCHI (GIMNASIADI)[/b] ORO n. 1 ARGENTO n. 3 BRONZO n. 1 [b]MEDAGLIE MONDIALI DI POLIZIA [/b] ARGENTO n. 2 Hanno contribuito a questo prestigiosissimo Albo d'Oro, in ordine al peso dei successi conquistati, le Sezioni: [b]Atletica Leggera, Ciclismo, Ginnastica Artistica, Pugilato, Karate, Triathlon, Tennistavolo, Marathon. [/b] [b]TITOLI REGIONALI [/b] ORO 1623 Hanno contribuito alla voce teste sopra, le sezioni:[b]Atletica Leggera, Ciclismo, Ginnastica Artistica, Pugilato, Karate, Triathlon, Tennistavolo, Marathon, Nuoto, Scherma, Taekwondo, Ginnastica Ritmica, Pallacanestro, Pattinaggio, Duathlon. [/b] Altre sezioni che pur non avendo riferimenti regionali, ma sono state in grado di raggiungere risultanze anche nazionali: [b]Rugby, Pallavolo, SuperMarathon. [/b] Sezioni non comprese nell’elenco, ma valenti sul piano della loro attività, non agonistica: [b]Cicloturismo, Yoga, Go shin do, Trekking. [/b] Note. Diverse delle discipline sportive organizzate nella Polisportiva, sono meramente dilettantistiche, o non offrono possibilità di poter ricevere romborsi degni per le ore spese negli allenamenti e nelle gare. Trattasi dunque di sport che hanno nei gruppi sportivi militari un riferimento più che soddisfacente. Quindi, sono stati diversi gli atleti dell'Edera che, per riuscire ad avere un lavoro e, nel contempo, continuare l'attività, sono entrati a far parte di quei gruppi. Ovviamente, come da realtà che pochi conoscono, questi giovani, pur appartenendo a sodalizi militari come tesseramento, han continuato ad essere seguiti dalla Polisportiva. Se l'albo d'oro testé sopra, fosse stato allargato anche alle risultanze di costoro, sarebbe ancor più prestigioso. Morris


Abajia - 04/01/2008 alle 00:30

Il 2 gennaio è stato l'anniversario della morte del Campionissimo. 48 anni fa si spegneva, in quel di Tortona, uno dei più grandi sportivi della Storia. A Castellania, per questa ricorrenza, oltre ai figli Faustino e Marino, c'era anche Andrea Carrea, per tutti Sandrino, il gregario più fidato di Coppi. Vola, Airone. Vola. [img]http://www.candeli.com/blog/coppi1.jpg[/img] (candeli.com)