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Museo Pantani
maurofacoltosi - 14/12/2005 alle 10:36

A maggio 2006 a Cesenatico verrà inaugurato un museo dedicato a Marco Pantani. La struttura, che sorgerà accanto alla stazione, si sviluppera' su una superficie di oltre 300 metri quadrati, suddivisa in 3 aree tematiche (Mortirolo, Alpe d'Huez e Bocchetta). Previste otto postazioni multimediali e una sala proiezioni.


lolloso - 14/12/2005 alle 10:48

bellissima iniziativa!!! :clap::cincin::clap:


ProfRoubaix - 14/12/2005 alle 11:01

Bello! :cincin: Ma hai scritto Bocchetta o Galibier?


maurofacoltosi - 14/12/2005 alle 11:32

Bocchetta


robby - 14/12/2005 alle 11:34

ottima iniziativa... Bisognerebbe farne tante altre cosi di iniziative per ricordare uno dei più grandi ciclisti che la storia del ciclismo potrà ricordare!!!!


Monsieur 40% - 14/12/2005 alle 11:37

L'iniziativa è di per sé notevole ed ammirevole, ma... ...povero Marco... quanto ha dato e portato a quella terra, e quanto continua a dare... Com'era il detto? <>. Ecco, secondo me si confà alla perfezione alla situazione Pantani-Cesenatico. Riposa In Pace, Campione.


robby - 14/12/2005 alle 12:05

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] L'iniziativa è di per sé notevole ed ammirevole, ma... ...povero Marco... quanto ha dato e portato a quella terra, e quanto continua a dare... Com'era il detto? <>. Ecco, secondo me si confà alla perfezione alla situazione Pantani-Cesenatico. Riposa In Pace, Campione. [/quote] Mi hai quasi fatto venire le lacrime!!!!!!!! Grazie di tutto Pirata, spero di rincontrarti un giorno, sei ancora in debito di un bel giro in bici con me!!!!:^o^:OO:


Monsieur 40% - 14/12/2005 alle 12:11

Riporto uno stralcio - quella completa la posto nel thread "Le verità di Mamma Tonina - da un'intervista apparsa su Tuttobiciweb, ma de "La Voce di Romagna" (bravissima la giornalista, ottime domande!!): [i][...] Il museo Signora Tonina, come nasce l’idea di dedicare un museo a Marco? «Era da tempo che se ne parlava. Mio marito ci teneva in modo particolare che il nome di Marco avesse un posto speciale a Cesenatico. Così, quando ci hanno presentato il progetto, abbiamo subito accettato». Non c’è il rischio che l’iniziativa diventi, alla fine, soprattutto un fatto di business? «Io vorrei che fosse chiaro a tutti che noi lo facciamo solo per sostenere quelli che erano i sogni ed i progetti di Marco. Tant‚è che noi, come famiglia, abbiamo messo nel progetto una cospicua parte di soldi (100mila euro, ndr). Ma lo abbiamo fatto a fondo perduto. Quello che ha messo il Comune, invece, è una minima parte». [...] [/i]


mondociclismo - 14/12/2005 alle 12:14

L'amore di Mamma Tonina mi stupisce ogni giorno di più. Speriamo davvero che non diventi un grosso business e poco più,sarebbe un vero peccato


shamrock - 14/12/2005 alle 12:16

Parlare di Marco, qui a Cesenatico, rimane ancora molto doloroso.... Ci vediamo tutti al museo poi magari si fa un passeggiata sul porto-canale per parlare solamente di sport..... Ciao a tutti :):):)


Vuelta Espana - 14/12/2005 alle 12:48

L'idea del Museo mi sembra un dovuto ricordo a un campione immortale da parte del suo Comune di nascita (anche se lo scoprire che è stata la famiglia a mettere gran parte dei soldi mi lascia lo stesso delusa). Infatti, scusatemi se dirò una bestemmia, ma quando quest'estate sono andata a Cesenatico, mi è sembrato di vedere ben poco in ricordo di Marco: oltre ai ricordi nel bar della società sportiva, c'erano un monumento senza nome e un foglio scritto da alcuni tedeschi dentro una pensilina del bus....mi sembra un po' poco per un campione come lui che ha dato tanto al nostro Paese e ha regalato tanta fama in più alla sua cittadina...


shamrock - 14/12/2005 alle 13:04

Non voglio prendere le difese della mia citta'..... Ma la morte di Marco ha provocato tante e tali ferite che solo il tempo potrà sedare.... La famiglia, gli "amici" e il paese stesso sono usciti completamente sconquassati dalla vicenda. Per farvi un esempio, non potete immaginare la polemica (a livello nazionale) che ha seguito la decisione se mettere o non mettere il nome al monumento che ricordava Vuelta Espana..... Per quanto riguarda i ricordi "mancanti" in paese; credetemi, Cesenatico ne è piena....basta saperli trovare e poi trovo che la sobrietà in questa vicenda non possa che giovare.... ...con affetto :):):)


Vuelta Espana - 14/12/2005 alle 13:14

Grazie per la precisazione, Shamrock. In effetti se tu che vivi proprio là mi racconti di queste sensazioni, non posso che crederti. E ne sono sollevata, vista la delusione che avevo provato vedendo così poche manifestazioni d'affetto sul Pirata.


pedalando - 14/12/2005 alle 13:16

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] L'iniziativa è di per sé notevole ed ammirevole, ma... ...povero Marco... quanto ha dato e portato a quella terra, e quanto continua a dare... Com'era il detto? <>. Ecco, secondo me si confà alla perfezione alla situazione Pantani-Cesenatico. Riposa In Pace, Campione. [/quote] Mario, condivido parzialmente il tuo ma. Un monumento non lo apprezzerei ma un museo (lo sai io vedo sempre il bichiere mezzo pieno) puo' e deve essere un veicolo di informazione. Un monumento lo guardi, lo fotografi e se credi reciti una preghiera. Il Museo lo vivi, ti fa crescere, ti lascia dentro una lezione. Spero che lo faranno seguendo i principi della fondazione, spero che, oltre ai dovuti ricordi per le belle imprese di Marco, se ne approfitti, partendo dalle vicende extra-sportive di Pantani per fare cultura, ciclistica, ma pur sempre cultura. Mentre scrivo penso alle idee di Morris, spero che la sua vicinanza geografica e, credo, personale possa essere un veicolo di fecondazione per un bel Museo. Riposa In Pace, Campione.


ProfRoubaix - 14/12/2005 alle 13:44

[quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] A maggio 2006 a Cesenatico verrà inaugurato ...... suddivisa in 3 aree tematiche (Mortirolo, Alpe d'Huez e Bocchetta) [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da ProfRoubaix [/i] Ma hai scritto Bocchetta o Galibier? [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] Bocchetta [/quote] Qualcuno sa perchè? :?


robby - 14/12/2005 alle 14:26

[quote][i]Originariamente inviato da ProfRoubaix [/i] [quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] A maggio 2006 a Cesenatico verrà inaugurato ...... suddivisa in 3 aree tematiche (Mortirolo, Alpe d'Huez e Bocchetta) [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da ProfRoubaix [/i] Ma hai scritto Bocchetta o Galibier? [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] Bocchetta [/quote] Qualcuno sa perchè? :? [/quote] Il perchè credo che stia nel fatto che Marco in una delle edizioni del Giro dell'appennino abbia fatto il record della bocchetta. Non so se appartiene ancora a lui oppure l'ha battuto di qualche secondo Simoni. Qualcuno sa qualcosa in più?


robby - 14/12/2005 alle 14:37

ADESSO che ci penso bene dovrebbero essere le tre salite in cui Marco ha stabilito i record di perccorrenza!!! Alpe d'huez 37.35 e voglio vedere chi mai glielo toglierà Mortirolo intorno ai 42 minuti credo e anche qui voglio vedere chi mai glielo toglierà Bocchetta non ricordo il tempo ma mi sembra di essre sicuro che nel giro dell'appennino 2003 Simoni gli soffiò per qualche secondo il record Giusto?!? Lascio ai maestri del forum le eventuali correzione del caso :P:P


Seb - 14/12/2005 alle 15:33

Il record della Bocchetta di Pantani fu abbassato di 2 secondi da Simoni (e Sabaliauskas che ha tirato per tutta la salita) nel 2003. Il record attuale dovrebbe essere 21'56".


marco83 - 14/12/2005 alle 15:38

Credo che la creazione e la costruzione di un museo dedicato alla vita ciclistica di questo grande campione che ha infiammato a suo tempo i nostri cuori sia la risposta più giusta per mettere finalmente a tacere le (giuste) polemiche sulle decisioni prese in passato dall'amministrazione locale di Cesenatico riguardo alla commemorazione del Pirata. :clap:


cancel58 - 14/12/2005 alle 15:39

Il record attuale è di 21'54" stabilito da Simoni nel 2003. Pantani scalò la salita delle streghe in 21'56" nel 1995, batendo il record di Berzin stabilito l'anno precedente (22'31")


cancel58 - 14/12/2005 alle 15:44

I record della Bocchetta(prima di Berzin) anno 1954 : Buratti 25'00" 1955 Coppi 25'00 1970 Motta 24'42" 1974 Battaglin 24'34" 1975 Fabbri 24'01" 1977 Baronchelli 22'46"


pedalando - 14/12/2005 alle 15:58

Sul record di Pantani alla Bocchetta girava voce che fosse dovuto ad un errore del cronometrista piazzatosi qualche metro prima del traguardo (volante). Qualche numero (se non ho fatto casino): Simoni 2003: 21'54" Piepoli 1998: 21'58" (non fu record) Tonkov 1996: 21'56"08 (non fu record ma per poco) Pantani 1995: 21'56"00 Berzin 1994: 22'31 Baronchelli 1977: 22'46" Fabbri 1975: 24'01" Battaglin 1974: 24'34" Motta 1970: 24'42" Gimondi 1969: 25'46" (non fu record) Coppi 1955: 25'00" (record "solo" eguagliato) Buratti 1954: 25'00" La storia dei pochi metri sbagliati non regge (25 secondi!) a meno che il cronometrista non si sia fermato all'ultimo tornante :boh:

 

[Modificato il 14/12/2005 alle 16:00 by pedalando]


pedalando - 14/12/2005 alle 15:59

ops! Scusa Cancel stavamo facendo la stessa cosa a tempo :boh: aggiungo che e' solo dal 1963 che il tempo e' stato rilevato da cronometristi ufficiali della Federazione


robby - 14/12/2005 alle 17:21

E IL TEMPO DEL MORTIROLO 1994 SE LO RICORDA QUALCUNO? io quel giorno c'ero e Marco saliva proprio come un missile!!!!:o:o


Monsieur 40% - 15/12/2005 alle 10:43

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] L'iniziativa è di per sé notevole ed ammirevole, ma... ...povero Marco... quanto ha dato e portato a quella terra, e quanto continua a dare... Com'era il detto? <>. Ecco, secondo me si confà alla perfezione alla situazione Pantani-Cesenatico. Riposa In Pace, Campione. [/quote] Mario, condivido parzialmente il tuo ma. Un monumento non lo apprezzerei ma un museo (lo sai io vedo sempre il bichiere mezzo pieno) puo' e deve essere un veicolo di informazione. Un monumento lo guardi, lo fotografi e se credi reciti una preghiera. Il Museo lo vivi, ti fa crescere, ti lascia dentro una lezione. Spero che lo faranno seguendo i principi della fondazione, spero che, oltre ai dovuti ricordi per le belle imprese di Marco, se ne approfitti, partendo dalle vicende extra-sportive di Pantani per fare cultura, ciclistica, ma pur sempre cultura. Mentre scrivo penso alle idee di Morris, spero che la sua vicinanza geografica e, credo, personale possa essere un veicolo di fecondazione per un bel Museo. Riposa In Pace, Campione. [/quote] Sì, sì, Alberto, è notevole ed ammirevole il Museo, lo penso anch'io, ma... Anche dalle parole di Mamma Tonina mi sembra più un'iniziativa privata che aveva bisogno del placet del Comune, e che adesso il Comune vuol far passare come un suo progetto. Il fine giustifica i mezzi? Beh, guarda, se il Museo davverò sarò strutturato per diffondere cultura e non dietrologia, allora sarò il primo a chiedere scusa per il "male pensiero" e andare a visitarlo. A me invece dà l'idea di un fiore all'occhiello posto dentro una tasca vuota. Una tasca rimasta troppo chiusa tempo fa e che adesso, quando viene aperta, fa uscire solo polvere e fa tossiere chi è intorno, a parte quelli con le mascherine, che sono sempre gli stessi. Morris? Speriamo, ma dubito lo contatteranno.


pedalando - 15/12/2005 alle 13:06

capisco e condivido i tuoi dubbi (prima non li avevo capiti bene). Pero' penso che se il fine sara' quello che speriamo noi il gioco varra' la candela di aver foraggiato comune e gli altri soliti "mascherati" come dici tu. Del resto quelli ci sono sempre e comunque. Il contadino concima il campo anche se, cosi' facendo, fa crescere anche le erbacce. (Belin che finare rurale...:))


Marco C. - 01/01/2006 alle 21:53

Finalmente un museo dedicato a Marco Pantani!!! Ci andrò sicuramente a vederlo.


Chiara - 01/01/2006 alle 22:17

Era ora! Però il museo secondo me assumerà significato sempre maggiore con l'andare del tempo. Noi siamo stati fortunati a convivere con le immagini e le telecronache live delle sue imprese...e tutto sommato anche senza museo, questi ricordi saranno sempre vivi ed indelebili nella nosra memoria. Ma credo che invece per le generazioni future un luogo di "culto" sarà indispensabile; vorranno toccare con mano quello che per ragioni anagrafiche non hanno vissuto in prima persona, le semplici testimonianze di filmati registrati non basteranno a trasmettere quello che è stato per noi! Apprezzo l'idea del museo, inoltre, perchè finalmente la cittadinanza rende giustizia e riconosce pubblicamente quello che è stato ed è Pantani. Francamente non credo che sarà una trovata commerciale, c'è poco da sponsorizzare. E poi ho la fortuna di vivere vicino al Ghisallo e vi posso assicurare che chi si reca al santuario lo fa con seri intenti di devozione e interesse verso il ciclismo.:clap:


Pirata x sempre - 01/01/2006 alle 22:19

[quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] E IL TEMPO DEL MORTIROLO 1994 SE LO RICORDA QUALCUNO? io quel giorno c'ero e Marco saliva proprio come un missile!!!!:o:o [/quote] ..l'ho vista e rivista quella mitica impresa, proprio in questi giorni.... ...beh il tempo di scalata di Marco fu 43.55, alla sensazionale media di quasi 17km/h! :cup: p.s. Ah, grazie Gibo...;)


Cry - 01/01/2006 alle 22:21

Il museo, una cosa bellissima per un campione grandissimo


Stella alpina - 01/01/2006 alle 22:32

[quote][i]Originariamente inviato da Chiara [/i] Era ora! Però il museo secondo me assumerà significato sempre maggiore con l'andare del tempo. Noi siamo stati fortunati a convivere con le immagini e le telecronache live delle sue imprese...e tutto sommato anche senza museo, questi ricordi saranno sempre vivi ed indelebili nella nosra memoria. Ma credo che invece per le generazioni future un luogo di "culto" sarà indispensabile; vorranno toccare con mano quello che per ragioni anagrafiche non hanno vissuto in prima persona, le semplici testimonianze di filmati registrati non basteranno a trasmettere quello che è stato per noi! Apprezzo l'idea del museo, inoltre, perchè finalmente la cittadinanza rende giustizia e riconosce pubblicamente quello che è stato ed è Pantani. Francamente non credo che sarà una trovata commerciale, c'è poco da sponsorizzare. E poi ho la fortuna di vivere vicino al Ghisallo e vi posso assicurare che chi si reca al santuario lo fa con seri intenti di devozione e interesse verso il ciclismo.:clap: [/quote] condivido in pieno con quello che dice Chiara. E poi anch'io abito vicina al Ghisallo e mi ricorderò sempre quando da piccola mio padre (grande praticante e appassionato di ciclismo) mi portava al santuario (che io chiamavo "la chiesa con le biciclette appese alle pareti") e mi faceva vedere le biciclette di Coppi, di Moser e degli altri grandi campioni che avevano donato quelle biciclette compagne di grandi imprese e mi racontava le loro vittorie!


robby - 02/01/2006 alle 10:31

[quote][i]Originariamente inviato da Pirata x sempre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] E IL TEMPO DEL MORTIROLO 1994 SE LO RICORDA QUALCUNO? io quel giorno c'ero e Marco saliva proprio come un missile!!!!:o:o [/quote] ..l'ho vista e rivista quella mitica impresa, proprio in questi giorni.... ...beh il tempo di scalata di Marco fu 43.55, alla sensazionale media di quasi 17km/h! :cup: p.s. Ah, grazie Gibo...;) [/quote] 17 km/h di media?!? Interessante, io l'hanno scorso alla gran fondo Marco Pantani ci ho impiegato 1ora e 30 minuti alla "simpatica" media di 8km/h, comunque nel 94 ero li a bordo strada all'ultimo km del Mortirolo (che è il tratto più "facile" della salita) e lì veniva su almeno a 30 orari ve lo posso garantire!!! Uno spettacolo Siccome sono al computer con la mia Ragazza, mi sta stressando l'anima prechè vuole scrivere qualcosa, anche se non sa un'emerito ca... di ciclismo!!!! Ciao a tutti sono Annina non so niente di sport e sono una gran pigrona però sò tutto di animali perchè faccio la volontaria alla Protezione Animali di Brescia, e poi detto chiaramente preferisco mangiare tanti dolci sdraiata sul divano sotto una calda copertina piuttosto che prendere freddo e stancarmi a pedalare!!!!! Cmq complimenti a tutti per la vostra atleticità e la vostra costanza!!!! Ciao a tutti ciclisti!!!P.S: non seguo ciclismo ma Cipollini anche se si è ritirato per me è un gran bel .......


Monsieur 40% - 02/01/2006 alle 10:50

Carissime Chiara, Cry e Stella Alpina, sapete perché non accosterei il Museo che sarà dedicato a Pantani con il Museo del Ghisallo, ad esempio (ma potrei dire anche quello su Coppi, o quello su Bartali)? Per il semplice fatto che Pantani è stato egli stesso fatto fuori dal sistema. Dal movimento ciclistico: leggete politica, stampa, assicurazioni e compagnia svolazzante sulle carcasse altrui. Soltanto in pochi - e tra l'altro molto poco potenti - sono rimasti vicino a Marco in ogni caso, come il "suo" sponsor, anche se orfano di Pezzi, e qualcun altro. Lo stesso Pantani, che pur ammise di essere totalmente innamorato del ciclismo (intesto come sport, però) nonostante tutto, si sentiva accerchiato, circuito ed additato ogni volta che rientrava, si esponeva, emergeva nel e dal sistema, o dal movimento (se la parola "sistema" non vi piace). La stessa città di Cesenatico si è dimostrata pochissime (eufemismo?) volte solidale con l'uomo Pantani. Non col ciclista, che volendo poteva essere discusso (in effetti un atleta può piacere o non piacere, può star simpatico o antipatico, anche alla sua stessa gente), ma col concittadino in difficoltà. Concittadino che nel '98 ha radunato a Cesenatico, a fine luglio, qualcosa come migliaia e migliaia di tifosi ed appassionati per brindare alla doppietta Giro-Tour. Io dico che in quei giorni ad albergatori, ristoratori, "piadinieri" & Co. Pantani non stava poi tanto antipatico. Ho mille remore sul Museo Pantani, perché Marco non è morto di malaria, né di vecchiaia, né Marco è un luogo "culto" come il Ghisallo, con quella Madonna posta in vetta che è sincronica alla venerazione del ciclista. Marco è stato ucciso dal ciclismo. Non dallo sport, lo sottolineo e lo ripeto. Ma dal "sistema", dal "movimento" ciclismo. E comunque, se non ucciso, indotto al suicidio (non parlo di fatti reali, ve lo ribadisco, parlo di "morte psicologica"). Per questo che, prima che un Museo porti qualcuno a ricordarsi di Pantani, bisognerebbe prima evidenziare, far luce, venire a sapere certi aspetti, non solo di cronaca, seppur giudiziaria, ma soprattutto umana. Ecco, i curatori del Museo dovrebbero essere i pochi amici veri di Marco. Che, guarda caso, sono proprio quelli che non hanno mai parlato finora. Portandogli il massimo rispetto e non arricchendosi dietro alla sua figura di campione idolatrato e venerato, come giusto che fosse. Un esempio: guardate il sito Pantani.it. E' appena riaperto, okkei, ma non mi sembra molto curato e mi dà idea di molta approssimazione. E per un sito ufficiale, che dovrebbe essere fonte più attendibile per tutti, questo non è affatto cosa buona. E non porta buone cose alla memoria di Marco. Il Museo, come "idea", è onorevole ed apprezzabile. Ma non ora, non in queste condizioni ed a tali rischi.

 

[Modificato il 02/01/2006 alle 10:53 by Monsieur 40%]


Stella alpina - 02/01/2006 alle 13:45

Mario, io non volevo assolutamente paragonare il museo Pantani con il museo del Ghisallo, non sono d'accordo nemmeno io a creare un museo solo per rendere eroico un uomo che nel momento più difficile in cui doveva dimostrare la sua forza di volontà si è arreso, sì, io penso che Marco non sia stato ucciso dal ciclismo (come dici tu) o dallo sport è lui che si è arreso, e di persone che volevano aiutarlo ne aveva! Volevo solo sottolineare l'importanza di luoghi di memoria dove i padri possono portare i loro figli e narrare le vicende del ciclismo, dei grandi uomini che hanno fatto la storia del ciclismo (e Marco, nonostatnte tutto è uno di questi). Come mio padre mi raccontava di Coppi, Bartali, Mercx ... facendomi vedere le loro biciclette e le loro maglie rosa appese in quella chiesa del Ghisallo. (Se non ricordo male nella chiesa del Ghisallo c'è anche la bicicletta di Casartelli di quel tragico momento in cui ha perso la vita, e anche questo è un modo per fare memoria e per ricordare). Ed è per lo stesso motivo che ho sempre appoggiato l'idea della semi tappa del Giro d'Italia al Ghisallo per rendere onore a un luogo di culto e di memoria, a un luogo dove si venera la protettrice del ciclismo!


Monsieur 40% - 02/01/2006 alle 14:45

[quote][i]Originariamente inviato da Stella alpina [/i] Mario, io non volevo assolutamente paragonare il museo Pantani con il museo del Ghisallo, non sono d'accordo nemmeno io a creare un museo solo per rendere eroico un uomo che nel momento più difficile in cui doveva dimostrare la sua forza di volontà si è arreso, sì, io penso che Marco non sia stato ucciso dal ciclismo (come dici tu) o dallo sport è lui che si è arreso, e di persone che volevano aiutarlo ne aveva![/quote] Solo per precisare. Non siamo d'accordo, ma non è un problema. Però tu hai scritto [i]"nemmeno"[/i], il che implicherebbe che il [i]"non essere d'accordo a creare un museo solo per rendere eroico un uomo che nel momento più difficile in cui doveva dimostrare la sua forza di volontà si è arreso"[/i] è in qualche modo partito da me. Ecco, volevo solo discostarmi da questa frase, che non mi appartiene (non solo nel testo precedente, ma proprio come pensiero). Ciao Cri! ;)


Donchisciotte - 02/01/2006 alle 17:32

Manco da molto da questo forum e, prima di tutto, vorrei fare gli auguri di buon anno a tutti voi. Devo dire che condivido completamente le perplessità di Monsieur 40% ( a proposito, molto bella l'intervista a Tommasi anche se sul doping nel ciclismo anche un grande come lui qualche banalità la dice) sul museo Pantani. Sono andata a Cesenatico due volte, sempre dopo il 1998, devo dire che ho trovato verso Marco una bruttissima atmosfera. Ha fatto male lui a rimanere là, è normale che in un piccolo paese si alimentino le invidie verso il ragazzino come tanti che diventa il re del mondo e poi la ferocia verso l’idolo caduto. Sempre,questi sentimenti, accompagnati dalla volontà di trarne un vantaggio economico, di visibilità per il paese. E’ ovvio che questo non riguarda tutti gli abitanti del paese ma l’atmosfera che una persona non del luogo respira a Cesenatico è questa. Sul Museo non mi faccio illusioni, basta vedere il sito: una biografia di venti righe e cento errori ( alcuni corretti per segnalazione dei tifosi). Non credo che si rivolgeranno mai a una persona competente e appassionata di Marco campionissimo e di Marco capro espiatorio come è Morris, la gestione della memoria di Pantani, almeno fino a questo momento, è lontanissima dalla sua storia vera. Purtroppo è un mezzo attraverso cui realizzare le attività benefico- mondane della Fondazione. Sarà un museo, da quello che si legge, gestito dalla Fondazione fino al 2012, con aree multimediali, temo sarà come il sito: molto fumo e niente arrosto. Tanto fumo non serve, basta mettere in onda le imprese di Marco e la gente si incanta, temo la forte componente commercial.mondana.


Stella alpina - 02/01/2006 alle 19:26

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Stella alpina [/i] Mario, io non volevo assolutamente paragonare il museo Pantani con il museo del Ghisallo, non sono d'accordo nemmeno io a creare un museo solo per rendere eroico un uomo che nel momento più difficile in cui doveva dimostrare la sua forza di volontà si è arreso, sì, io penso che Marco non sia stato ucciso dal ciclismo (come dici tu) o dallo sport è lui che si è arreso, e di persone che volevano aiutarlo ne aveva![/quote] Solo per precisare. Non siamo d'accordo, ma non è un problema. Però tu hai scritto [i]"nemmeno"[/i], il che implicherebbe che il [i]"non essere d'accordo a creare un museo solo per rendere eroico un uomo che nel momento più difficile in cui doveva dimostrare la sua forza di volontà si è arreso"[/i] è in qualche modo partito da me. Ecco, volevo solo discostarmi da questa frase, che non mi appartiene (non solo nel testo precedente, ma proprio come pensiero). Ciao Cri! ;) [/quote] Sì, Mario forse ho espresso male un mio pensiero (anche togliendi il nemmeno che mi è scappato nella frase)... il motivo è che mi ha fatto molto male quando "hanno costretto" Marco ad abbandonare il ciclismo e le sue imprese eroiche e io ci credevo che lui ce l'avrebbe fatta a dimostrare che si sbagliavano ma alla fine si è arreso (forse però non sono la più adatta a parlare di questa storia perchè ne so molto poco e non so come sono andate le cose). Penso solo che Marco abbia il diritto di essere ricordato non come eroe ma come uomo, un uomo che ha compiuto grandi imprese che ha fatto sognare molti ragazzi e molte ragazze ... gli stessi che in futuro racconteranno ai loro figli di questo piccolo-grande uomo. Non voglio dare giudizi su Cesenatico piuttosto che sulla gestione del museo perchè non ne sono competente, non so che interessi ci stanno sotto, ma da quello che leggo da persone più esperte le prospettive non sono molto rosee. Grazie Mario per avermi sottolineato questa mia frase mal espressa che poteva trarre in inganno sul mio vero pensiero ... ho ammirato marco quando lo vedevo dare tutto su quelle salite ... e nelle salite con la bici spesso ho pensato a lui per avere la forza per affrontarle ... mi ha solo fatto rabbia il fatto che non ha affrontato quell'ultima salita della sua vita con la stessa grinta che ci metteva nel ciclismo!


shamrock - 04/01/2006 alle 02:14

Donchisciotte postato il 02/01/2006 alle 17:32 Manco da molto da questo forum e, prima di tutto, vorrei fare gli auguri di buon anno a tutti voi. Devo dire che condivido completamente le perplessità di Monsieur 40% ( a proposito, molto bella l'intervista a Tommasi anche se sul doping nel ciclismo anche un grande come lui qualche banalità la dice) sul museo Pantani. Sono andata a Cesenatico due volte, sempre dopo il 1998, devo dire che ho trovato verso Marco una bruttissima atmosfera. Ha fatto male lui a rimanere là, è normale che in un piccolo paese si alimentino le invidie verso il ragazzino come tanti che diventa il re del mondo e poi la ferocia verso l’idolo caduto. Sempre,questi sentimenti, accompagnati dalla volontà di trarne un vantaggio economico, di visibilità per il paese. E’ ovvio che questo non riguarda tutti gli abitanti del paese ma l’atmosfera che una persona non del luogo respira a Cesenatico è questa. Sul Museo non mi faccio illusioni, basta vedere il sito: una biografia di venti righe e cento errori ( alcuni corretti per segnalazione dei tifosi). Non credo che si rivolgeranno mai a una persona competente e appassionata di Marco campionissimo e di Marco capro espiatorio come è Morris, la gestione della memoria di Pantani, almeno fino a questo momento, è lontanissima dalla sua storia vera. Purtroppo è un mezzo attraverso cui realizzare le attività benefico- mondane della Fondazione. Sarà un museo, da quello che si legge, gestito dalla Fondazione fino al 2012, con aree multimediali, temo sarà come il sito: molto fumo e niente arrosto. Tanto fumo non serve, basta mettere in onda le imprese di Marco e la gente si incanta, temo la forte componente commercial.mondana. ...anch'io manco da molto da questo forum; intervengo per ribadire che, pur rispettando l'opinione e le sensazioni provate da chi si è trovato a Cesenatico in questi anni, rimango alquanto perplesso quando leggo interventi come questo. "La ferocia verso l'idolo caduto", a parte un manipolo di invidiosi (che qui si trova in percentuale uguale a qualsiasi altro paese del mondo), non fa proprio parte della nostrta culura..... con affetto :)


aranciata_bottecchia - 04/01/2006 alle 09:30

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Devo dire che condivido completamente le perplessità di Monsieur 40% ( a proposito, molto bella l'intervista a Tommasi anche se sul doping nel ciclismo anche un grande come lui qualche banalità la dice) sul museo Pantani. [/quote] Suvvia, Tommasi direbbe delle banalità solo perchè tu hai un'opinione differente? L'opinione di Tommasi è ragionevole e allo stato attuale delle cose non ci sono riscontri oggettivi che possano farla apparire infondata. Buon anno.


Donchisciotte - 04/01/2006 alle 17:59

Shamrock, è chiaro che non volevo dire che ogni singolo abitante di Cesenatico abbia gioito della caduta dell’idolo infranto, ma la sensazione che si ha venendo là è che questo sentimento sia molto diffuso. E del resto le interviste che la mamma ha rilasciato in questi anni lo testimoniano e anche molti servizi giornalistici di chi a Cesenatico è venuto. Io stessa ho avuto occasione di parlare con alcune autorità cittadine in occasione del primo anniversario della morte ( volevamo fare la lettura di un messaggio in chiesa come tifosi, messaggio che conteneva solo parole d’affetto per Marco, è bene specificarlo) e non ho avuto l’impressione che a qualcuno interessasse davvero questa ricorrenza. Infatti Cesenatico non c’era in pratica, la gente presente era, all’80%, tutta venuta da fuori. Molto presenti, invece, i rivenditori di fiori fuori dal cimitero. La volta prima che sono andata a Cesenatico, Pantani era vivo, fra il taxista, alcuni baristi e un rivenditore di piadine ( il chiosco di Marco era chiuso) non sentimmo altro che malignità. Certo, sono solo segnali ma è quello che può raccogliere chi a Cesenatico non vive. Per davide: Tommasi dice: È sicuramente un esercizio dove la fatica e lo sforzo fisico prodotto lasciano più pensare ad un aiuto esterno che ad un vero e proprio allenamento. Ecco, Tommasi appartiene a uno sport dove, recentemente, si è trovata una farmacia , per una sola squadra, più vasta del materiale sequestrato a tutto il gruppo nel blitz al giro 2001, appartiene a uno sport dove le provette dei controlli antidoping furono distrutte all’acqua Acetosa, viene da uno sport dove decine di atleti si stanno misteriosamente ammalando, viene da uno sport dove si comincia ad aprire qualche squarcio di luce ( vedi il libro di ferruccio mazzola, per esempio) fra molte reticenze e difese consentite dall’essere molto potente economicamente e politicamente, ecco dire che il ciclismo è uno sport che lascia pensare ad un aiuto esterno più che all’allenamento, mi sembra una banalità. Che la mia opinione sia diversa da quella di Tommasi è chiaro, sì penso sia una banalità anche perché detta da un calciatore intelligente che stimo molto. Però la mia opinione, che non è la verità rivelata, ovviamente, è condivisa dal PM Spinosa, ho appena postato una sua intervista dove, fra le altre cose, dice: IL VERO SCANDALO E' CHI FINGE DI SCANDALIZZARSI , CHI PENSA CHE IL DOPING SIA UN FENOMENO CIRCOSCRITTO A POCHE PERSONE O A POCHI SPORT MALATI. Evidentemente Tommasi , in una visione delle cose che io giudico corporativa, la pensa diversamente. Buon anno anche a te davide.


aranciata_bottecchia - 04/01/2006 alle 18:52

Ciao Maria Rita, posso sbagliare ma credo che il periodo da esaminare sia questo: « Purtroppo il ciclismo è sotto una grande lente d'ingrandimento, ed il caso di uno inficia su tutto il movimento. Purtroppo quando qualcuno viene trovato positivo all'antidoping viene attaccata anche l'immagine di quello sport. È sicuramente un esercizio dove la fatica e lo sforzo fisico prodotto lasciano più pensare ad un aiuto esterno che ad un vero e proprio allenamento. » Ripeto, posso sbagliare, ma quando Tommasi parla di "lente di ingrandimento" a mio avviso fa riferimento ai media più superficiali (tipo il processo del lunedì in televisione) e all'opinione pubblica più spicciola. Avendo impostato in apertura il discorso su questo piano, quando poi dice "è sicuramente un esercizio dove la fatica e lo sforzo fisico prodotto lasciano più pensare ad un aiuto esterno" secondo me fa riferimento a quello che è il comune sentire, a quello che è la vox populi, non esprime cioè il proprio giudizio, che invece va in dierzione opposta, perchè afferma che "Purtroppo quando qualcuno viene trovato positivo all'antidoping viene attaccata anche l'immagine di quello sport". Se la mia inerpretazione è scorretta allora hai ragione tu, ha detto una banalità.


shamrock - 04/01/2006 alle 19:25

Lasciando un attimo da parte il discorso "Tonina" (alla quale il comprensibile dolore e la poca consuetudine ai riflettori non ha certo aiutato...e sulla quale non vorrei tornare), arrivare qui per le ricorrenze e giudicare non ti fa onore. Abito a 500 mt. dal cimitero (zona Zadina);ci passo davanti tutti i giorni per andare al lavoro o a spiaggia per divertirmi e fiorai sono di solito 2 durante tutto l'anno. Non ricordo quanti fossero il giorno del primo anniversario e francamente non mi interessa; che Cesenatico (me compreso) non fosse tanto presente lo posso anche capire. Ci sono persone (come me) che Marco lo porteranno sempre nel cuore e che non vedrete in nessuna intervista che arriva da qua; fateci caso ma a parlare da Cesenatico sono sempre gli stessi......gli amici (sia i buoni che i cattivi), le autorità (mai andati in bici quelli ?!?) e la famiglia. Come dicevo in un mio precedente intervento, la morte di Marco ha provocato tali e tanti sconquassi in paese che davvero è difficile parlarne con completezza.....è come un libro che si stia ancora scrivendo a molte...troppe mani. Il mio invito è quello di guardarsi sempre dentro così forse vi troveremo anche quelle cose che non abbiamo voluto sentire con sincero affetto [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] Shamrock, è chiaro che non volevo dire che ogni singolo abitante di Cesenatico abbia gioito della caduta dell’idolo infranto, ma la sensazione che si ha venendo là è che questo sentimento sia molto diffuso. E del resto le interviste che la mamma ha rilasciato in questi anni lo testimoniano e anche molti servizi giornalistici di chi a Cesenatico è venuto. Io stessa ho avuto occasione di parlare con alcune autorità cittadine in occasione del primo anniversario della morte ( volevamo fare la lettura di un messaggio in chiesa come tifosi, messaggio che conteneva solo parole d’affetto per Marco, è bene specificarlo) e non ho avuto l’impressione che a qualcuno interessasse davvero questa ricorrenza. Infatti Cesenatico non c’era in pratica, la gente presente era, all’80%, tutta venuta da fuori. Molto presenti, invece, i rivenditori di fiori fuori dal cimitero. La volta prima che sono andata a Cesenatico, Pantani era vivo, fra il taxista, alcuni baristi e un rivenditore di piadine ( il chiosco di Marco era chiuso) non sentimmo altro che malignità. Certo, sono solo segnali ma è quello che può raccogliere chi a Cesenatico non vive. Per davide: Tommasi dice: È sicuramente un esercizio dove la fatica e lo sforzo fisico prodotto lasciano più pensare ad un aiuto esterno che ad un vero e proprio allenamento. Ecco, Tommasi appartiene a uno sport dove, recentemente, si è trovata una farmacia , per una sola squadra, più vasta del materiale sequestrato a tutto il gruppo nel blitz al giro 2001, appartiene a uno sport dove le provette dei controlli antidoping furono distrutte all’acqua Acetosa, viene da uno sport dove decine di atleti si stanno misteriosamente ammalando, viene da uno sport dove si comincia ad aprire qualche squarcio di luce ( vedi il libro di ferruccio mazzola, per esempio) fra molte reticenze e difese consentite dall’essere molto potente economicamente e politicamente, ecco dire che il ciclismo è uno sport che lascia pensare ad un aiuto esterno più che all’allenamento, mi sembra una banalità. Che la mia opinione sia diversa da quella di Tommasi è chiaro, sì penso sia una banalità anche perché detta da un calciatore intelligente che stimo molto. Però la mia opinione, che non è la verità rivelata, ovviamente, è condivisa dal PM Spinosa, ho appena postato una sua intervista dove, fra le altre cose, dice: IL VERO SCANDALO E' CHI FINGE DI SCANDALIZZARSI , CHI PENSA CHE IL DOPING SIA UN FENOMENO CIRCOSCRITTO A POCHE PERSONE O A POCHI SPORT MALATI. Evidentemente Tommasi , in una visione delle cose che io giudico corporativa, la pensa diversamente. Buon anno anche a te davide. [/quote]:):):):)


Donchisciotte - 05/01/2006 alle 02:14

Sinceramente non capisco cosa vuoi dire. Io abito a Roma, se vengo a Cesenatico colgo delle impressioni. Se tu parli di sconvolgimenti in paese provocati dalla morte di Marco mi sembra troppo generico. Che vuol dire? Se puoi essere più chiaro te ne sarei grata, ovviamente mi piacerebbe scoprire che le mie impressioni sono sbagliate e che il paese dove marco ( secondo me sbagliando, perchè doveva prendersi una cittadinanza straniera il 6 giugno 1999 lasciando non solo cesenatico ma anche l'Italia e sarebbe ancora vivo) ha scelto di continuare a vivere, vive con grande partecipazione la sua morte.


shamrock - 06/01/2006 alle 00:16

Per Donchisciotte: Scusami ma preferisco chiudere qui la nostra simpatica discussione.... Sei una gradevolissima interlocutrice ma ho il timore che parlare oltre provocherebbe (certamente non da parte tua :)) un vespaio che proprio non ho intenzione di sollevare.... Parlare di Pantani....di quando era un illustre sconosciuto... di quando è diventato felicemente famoso....di quando è diventato tristemente famoso...del periodo che ha preceduto la sua scomparsa può, da queste parti, assumere significati e caricarsi di tali sfaccettature (anche non volute) che mi fanno desistere..... Se mai capiterai nuovamente da queste parti (magari con la bici in macchina) sarò felice di tornare sull'argomento..... :cincin:


nalya - 06/01/2006 alle 09:23

[quote][i]Originariamente inviato da maurofacoltosi [/i] suddivisa in 3 aree tematiche (Mortirolo, Alpe d'Huez e Bocchetta). Previste otto postazioni multimediali e una sala proiezioni. [/quote]a me risulta una organizzazione dello spazio fatta in maniera diversa... cmq chi va sul sito dell fondazione potra' "votare" x il nome da dare al museo


Monsieur 40% - 10/01/2006 alle 11:09

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ciao Maria Rita, posso sbagliare ma credo che il periodo da esaminare sia questo: « Purtroppo il ciclismo è sotto una grande lente d'ingrandimento, ed il caso di uno inficia su tutto il movimento. Purtroppo quando qualcuno viene trovato positivo all'antidoping viene attaccata anche l'immagine di quello sport. È sicuramente un esercizio dove la fatica e lo sforzo fisico prodotto lasciano più pensare ad un aiuto esterno che ad un vero e proprio allenamento. » Ripeto, posso sbagliare, ma quando Tommasi parla di "lente di ingrandimento" a mio avviso fa riferimento ai media più superficiali (tipo il processo del lunedì in televisione) e all'opinione pubblica più spicciola. Avendo impostato in apertura il discorso su questo piano, quando poi dice "è sicuramente un esercizio dove la fatica e lo sforzo fisico prodotto lasciano più pensare ad un aiuto esterno" secondo me fa riferimento a quello che è il comune sentire, a quello che è la vox populi, non esprime cioè il proprio giudizio, che invece va in dierzione opposta, perchè afferma che "Purtroppo quando qualcuno viene trovato positivo all'antidoping viene attaccata anche l'immagine di quello sport". Se la mia inerpretazione è scorretta allora hai ragione tu, ha detto una banalità. [/quote] Non avevo notato la "diatriba" sulla presunta banalità di Tommasi. Non voglio difenderlo, soltanto evidenziare il contesto in cui parlavamo e spiegare le intenzioni (anzi, mi scuso se dall'intervista non s'è capita): [i][b]Ultimamente il ciclismo ha vissuto due brutte batoste, come lo "smascheramento" dell'Equipe di Lance Armstrong - per i fatti del Tour del 1999 - e la positività all'Epo di Roberto Heras, ultimo vincitore della Vuelta a España. Secondo te questi casi eclatanti contribuiscono a far passare, nell'immaginario superficiale collettivo, la figura del connubio "ciclista=dopato"?[/b] «Purtroppo il ciclismo è sotto una grande lente d'ingrandimento, ed il caso di uno inficia su tutto il movimento. Purtroppo quando qualcuno viene trovato positivo all'antidoping viene attaccata anche l'immagine di quello sport. È sicuramente un esercizio dove la fatica e lo sforzo fisico prodotto lasciano più pensare ad un aiuto esterno che ad un vero e proprio allenamento. Credo che nessuno più dei ciclisti possa contribuire a rendere un'immagine diversa da quella che, purtroppo, arriva alla collettività al primo impatto, soprattutto verso chi questo sport non lo pratica. Almeno personalmente riesco ancora a seguire il ciclismo seguendo la gara, non pensando che quello che arriva primo possa avere un aiuto esterno rispetto a chi arriva secondo. Non è semplice perché - come già detto - il ciclismo è sotto questa lente d'ingrandimento che tende ad amplificare dei segnali che fanno tutto fuorché bene al sistema. Quando esco in bici mi rendo conto che il ciclismo possiede tantissimi appassionati e tantissimi praticanti, ed anche se uno può essere portato a pensare che sia uno sport più "difficile", più faticoso, almeno dalle mie parti gli appassionati-praticanti sono veramente tanti e credo che il movimento debba appoggiarsi molto a questo». (fonte: cicloweb.it)[/i] Questa era domanda&risposta. Si parlava di "immaginario superficiale collettivo", e Damiano ha dato una risposta in quell'ambito, specificando poi nella seconda parte il suo punto di vista. Questo era il contesto. Ora, i giudizi son soggettivi e possono anche rimanere immutati. Ciao a tutti, Mario.


delfo - 06/03/2006 alle 20:36

Quando ho saputo che a metà maggio verrà inaugurato il Museo "Marco Pantani" a Cesenatico con tre sale intitolate al Mortirolo, all'Alpe d'Huez ed alla Bocchetta, non comprendevo perchè era stata scelta la Bocchetta anzichè il Galibier o un'altra salita domata dal "Pirata". Ho telefonato a Stefano della Fondazione Marco Pantani che ha precisato che la "Sala Bocchetta" vuol ricordare la prima vera impresa di Marco, cioè il record della scalata al mitico Passo da Lui scalato nell'edizione del Giro dell'Appennino del 1995 (vinto poi da Francesco Casagrande) con l'incredibile tempo di 21' 56". Il record fu poi abbassato di 2" da Simoni nel 2003 e da Sabaliauskas di 1" nello stesso anno (compagni di squadra alla Saeco). Quel giorno del passaggio solitario di Marco in vetta io ero presente. Pensate che quindici minuti prima grandinava, faceva un freddo terribile e non si vedeva nulla per la nebbia. Si sentivano solo le voci dei tifosi. Poi, d'un tratto, la nebbia si diradò e sotto i miei occhi comparse una maglia bianco-celeste, quella della Carrera e con i binocoli vidi il numero 64: era Lui! Saliva svelto seguito una una moto della RAI e da quella di Telecittà. Mi passò accanto e scomparve per iniziare la discesa verso Voltaggio. Dopo 50" transitarono Casagrande, Rebellin, Belli e Berzin. Salii sulla mia auto e mi buttai a capofitto verso Campomorone pur sapendo che avrei incontrato difficoltà ad arrivare in tempo in piazza Arimondi a Pontedecimo perchè c'erano molti tifosi che avevano avuto la mia stessa speranza. Non so come, ma arrivai in tempo per assistere alla volata vittoriosa di Francesco Casagrande su Rebellin e Belli. Dopo 1' 4" un'altra volata per il quarto posto che vide Berzin precedere Marco per pochi centimetri. Lo speaker disse che Pantani era stato raggiunto a Busalla all'inizio dei Giovi e poi in discesa aveva perso un po' di terreno insieme a Berzin. Venti giorni or sono ho inviato alla Fondazione un DVD con la cronaca della RAI e la scalata-record di Marco effettuata da Telecittà (un'emittente genovese) che ha registrato gli ultimi quattro chilometri di salita. Spero che possa essere utile. Per l'edizione dell'Appennino del 2004 ho organizzato, di concerto con l'U.S. Pontedecimo - sezione ciclismo, una scalata storica al Passo della Bocchetta per ricordare l'impresa di Marco a poche settimane dalla Sua scomparsa. Luciano Berruti, un amico di Cosseria (Savona), ha scalato il Passo con una bici Peugeot del 1907 (kg. 16 e rapporto unico 44 x 23) accompagnato da una Topolino del '52 (sulla quale ho preso posto per filmare l'intera scalata), una Lancia Ardea del '49, una Fiat 600 del '62, una Moto Guzzi del 1931 ed una Vespa del '49. In vetta Luciano Berruti ha deposto fiori gialli davanti ad un quadro di Marco del pittore novese Teresio Ferrari. Tanti applausi durante la scalata effettuata un'ora prima del passaggio dei corridori partecipanti al Giro dell'Appennino. Vinse Cunego e sul podio disse: " Quando sulla Bocchetta ho visto il quadro di Marco attorniato da tifosi con tanti fiori gialli che era il Suo colore preferito, mi son venute le lacrime agli occhi ed ho voluto vincere per ricordarLo nel migliore dei modi!". Naturalmente ho inviato alla Fondazione anche il DVD della scalata storica opportunamente elaborato con musiche, dissolvenze e scritte. Quando Luciano Berruti ha raggiunto la vetta abbiamo messo in dissolvenza il passaggio di Marco del 1995 con la musica di Pavarotti ... all'alba vincerò ... e non vi nascondo che ci siamo tremendamente commossi!


pedalando - 06/03/2006 alle 23:55

[quote][i]Originariamente inviato da delfo [/i] Luciano Berruti, un amico di Cosseria (Savona), ha scalato il Passo con una bici Peugeot del 1907 (kg. 16 e rapporto unico 44 x 23) accompagnato da una Topolino del '52 (sulla quale ho preso posto per filmare l'intera scalata), una Lancia Ardea del '49, una Fiat 600 del '62, una Moto Guzzi del 1931 ed una Vespa del '49. [/quote] Ah se lo ricordo! Poco sopra Pietralavezzara Berruti ha sorpassato il sottoscritto, girata la curva un tizio dai prati mi grida: "dai che lo vai a prendere!" ed io: "guarda che mi ha appena preso lui!". complimenti a Berruti per la forma (e per l'eta'!) ed a voi tutti per la geniale idea.


53.11 - 07/03/2006 alle 14:37

[quote][i]Originariamente inviato da delfo [/i] Quando ho saputo che a metà maggio verrà inaugurato il Museo "Marco Pantani" a Cesenatico con tre sale intitolate al Mortirolo, all'Alpe d'Huez ed alla Bocchetta, non comprendevo perchè era stata scelta la Bocchetta anzichè il Galibier o un'altra salita domata dal "Pirata". Ho telefonato a Stefano della Fondazione Marco Pantani che ha precisato che la "Sala Bocchetta" vuol ricordare la prima vera impresa di Marco, cioè il record della scalata al mitico Passo da Lui scalato nell'edizione del Giro dell'Appennino del 1995 (vinto poi da Francesco Casagrande) con l'incredibile tempo di 21' 56". Il record fu poi abbassato di 2" da Simoni nel 2003 e da Sabaliauskas di 1" nello stesso anno (compagni di squadra alla Saeco). Quel giorno del passaggio solitario di Marco in vetta io ero presente. Pensate che quindici minuti prima grandinava, faceva un freddo terribile e non si vedeva nulla per la nebbia. Si sentivano solo le voci dei tifosi. Poi, d'un tratto, la nebbia si diradò e sotto i miei occhi comparse una maglia bianco-celeste, quella della Carrera e con i binocoli vidi il numero 64: era Lui! Saliva svelto seguito una una moto della RAI e da quella di Telecittà. Mi passò accanto e scomparve per iniziare la discesa verso Voltaggio. Dopo 50" transitarono Casagrande, Rebellin, Belli e Berzin. Salii sulla mia auto e mi buttai a capofitto verso Campomorone pur sapendo che avrei incontrato difficoltà ad arrivare in tempo in piazza Arimondi a Pontedecimo perchè c'erano molti tifosi che avevano avuto la mia stessa speranza. Non so come, ma arrivai in tempo per assistere alla volata vittoriosa di Francesco Casagrande su Rebellin e Belli. Dopo 1' 4" un'altra volata per il quarto posto che vide Berzin precedere Marco per pochi centimetri. Lo speaker disse che Pantani era stato raggiunto a Busalla all'inizio dei Giovi e poi in discesa aveva perso un po' di terreno insieme a Berzin. Venti giorni or sono ho inviato alla Fondazione un DVD con la cronaca della RAI e la scalata-record di Marco effettuata da Telecittà (un'emittente genovese) che ha registrato gli ultimi quattro chilometri di salita. Spero che possa essere utile. Per l'edizione dell'Appennino del 2004 ho organizzato, di concerto con l'U.S. Pontedecimo - sezione ciclismo, una scalata storica al Passo della Bocchetta per ricordare l'impresa di Marco a poche settimane dalla Sua scomparsa. Luciano Berruti, un amico di Cosseria (Savona), ha scalato il Passo con una bici Peugeot del 1907 (kg. 16 e rapporto unico 44 x 23) accompagnato da una Topolino del '52 (sulla quale ho preso posto per filmare l'intera scalata), una Lancia Ardea del '49, una Fiat 600 del '62, una Moto Guzzi del 1931 ed una Vespa del '49. In vetta Luciano Berruti ha deposto fiori gialli davanti ad un quadro di Marco del pittore novese Teresio Ferrari. Tanti applausi durante la scalata effettuata un'ora prima del passaggio dei corridori partecipanti al Giro dell'Appennino. Vinse Cunego e sul podio disse: " Quando sulla Bocchetta ho visto il quadro di Marco attorniato da tifosi con tanti fiori gialli che era il Suo colore preferito, mi son venute le lacrime agli occhi ed ho voluto vincere per ricordarLo nel migliore dei modi!". Naturalmente ho inviato alla Fondazione anche il DVD della scalata storica opportunamente elaborato con musiche, dissolvenze e scritte. Quando Luciano Berruti ha raggiunto la vetta abbiamo messo in dissolvenza il passaggio di Marco del 1995 con la musica di Pavarotti ... all'alba vincerò ... e non vi nascondo che ci siamo tremendamente commossi! [/quote] Grandioso Delfo.. ti invidio un po sai per quello che hai visto.... Grazie


Seb - 07/03/2006 alle 14:42

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da delfo [/i] Luciano Berruti, un amico di Cosseria (Savona), ha scalato il Passo con una bici Peugeot del 1907 (kg. 16 e rapporto unico 44 x 23) accompagnato da una Topolino del '52 (sulla quale ho preso posto per filmare l'intera scalata), una Lancia Ardea del '49, una Fiat 600 del '62, una Moto Guzzi del 1931 ed una Vespa del '49. [/quote] Ah se lo ricordo! Poco sopra Pietralavezzara Berruti ha sorpassato il sottoscritto, girata la curva un tizio dai prati mi grida: "dai che lo vai a prendere!" ed io: "guarda che mi ha appena preso lui!". complimenti a Berruti per la forma (e per l'eta'!) ed a voi tutti per la geniale idea. [/quote] Anche io ricordo benissimo quel giorno... Berruti che saliva era incredibile. E poi poco dopo girava con un velocipede sul rettilineo d'arrivo.


cancel58 - 04/05/2006 alle 18:58

Ecco come sarà il Museo Pantani a Cesenatico (fonte:www.tuttobiciweb.it) Oggetti, cimeli, biciclette e filmati per ricordare le imprese sulle strade di Giro e Tour di Marco Pantani: dalla fine di maggior saranno esposte nel museo dedicato al Pirata, che verra' inaugurato a Cesenatico, citta' natale del campione, nell'edificio accanto alla stazione ferroviaria. Lo spazio Pantani, ricavato dalla ristrutturazione dell'ex magazzino merci della stazione, si sviluppera' su una superficie di oltre 300 metri quadrati articolata in tre aree a tema: Mortirolo, Alpe d'Huez e Bocchetta. E' prevista una sala proiezioni con sessanta posti a sedere e otto postazioni multimediali che permetteranno di ripercorrere le tappe piu' importanti della carriera del campione. Per lo spazio Pantani e' prevista una spesa di 150.000 euro a carico della fondazione Marco Pantani e del comune di Cesenatico. Gli utili della gestione del museo (che restera' aperto tutto l'anno) saranno devoluti in beneficenza. La fondazione Marco Pantani e' costituita dai genitori di Pantani, Tonina e Paolo, dalla sorella Manola e dalla manager Manuela Ronchi. Al comitato d'onore hanno aderito campioni dello sport e non solo, come Paolo Maldini, Mario Cipollini, Marcello Lippi, Emanuele Filiberto di Savoia, Jovanotti.


Monsieur 40% - 20/05/2006 alle 14:07

[b]GRAZIE A MORRIS[/b] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte in un thread doppione [/i] Prima di togliemi dalle palle, visto che non lo ha fatto lui, forse impegnato, voglio dire che il Museo Pantani è stato inaugurato qualche giorno fa. La presentazione è stata fatta da morris e anche la moderazione del dibattito, Morris, con il quale ho avuto una piacevolissima, lunga chiacchierata telefonica l'akltra notte, è stato grandissimo. Spero che lui , con la sua capacità, racconti quello che ha raccontato a me su quello che ha detto e su quanta emozione abbia suscitato. Io ho cercato, molto malamente , di riassumerlo sul forum del Fondazione nel thread aperto da marcobecks sull'inaugurazione del museo ( purtroppo thread guastato dalle solite proviocazioni personalistiche). Grazie ancora a Morris per quello che ha detto e per quello che farà per Marco. La baggiana (non so cosa significhi) che si toglie dalle palle. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] Io non ti conosco ma al posto tuo resterei e continuerei, con educazione e rispetto, ad esprimere le mie opinioni. Andandotene la dai vinta a chi non la pensa come te. A livello politico nel forum sono in straminoranza ma se devo dire la mia la dico. Se me ne andassi farei prima di tutto un torto a me stesso. Resta e di quello che pensi. Ps: Baggiano/Baggiana significa: 1 Sciocco, grullo. 2 (lett.) Contadino. Baggianata significa: Stupidaggine, sciocchezza. Ps2: con educazione e rispetto volevo intendere che tu non lo sia stata. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] appunto... segui il consiglio di stress.. che è poi anche il consiglio che ti ho già dato;) [/quote]


Monsieur 40% - 20/05/2006 alle 14:13

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando nel dicembre scorso[/i] Mentre scrivo penso alle idee di Morris, spero che la sua vicinanza geografica e, credo, personale possa essere un veicolo di fecondazione per un bel Museo. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% nel dicembre scorso[/i] Morris? Speriamo, ma dubito lo contatteranno.[/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte[/i] [...]La presentazione è stata fatta da morris e anche la moderazione del dibattito, Morris, con il quale ho avuto una piacevolissima, lunga chiacchierata telefonica l'altra notte, è stato grandissimo. Spero che lui , con la sua capacità, racconti quello che ha raccontato a me su quello che ha detto e su quanta emozione abbia suscitato[...][/quote] Sono stra-contento di essere stato smentito. Davvero, sono felicissimo. Sia per Morris, che - soprattutto - per la memoria di Marco Pantani. :^o^


riddler - 20/05/2006 alle 14:21

Donchisciotte io e te non la pensiamo allo stesso modo, e mi pare che nell'altro forum hai avuto modo di notarlo, tuttavia non mi sembra ci sia stato mai astio tra noi due... ragion per cui posso dedurre che sei una persona ragionevole insomma anche se onestamente non so gli asti tra di voi perchè non ho letto molto bene di che si tratta, ti invito a rimanere... ma non per fare da paciere inutilmente perchè non varrebbe nulla quello che penso, quanto perchè gli asti in questo forum sono all'ordine del giorno e talvolta è semplice lasciarsi prendere la mano senza cognizione di causa, sia dall'una che dall'altra parte, insomma a me succede una volta si e l'altra pure :D... Dai rimani e rompici le scatole simpaticamente con i tuoi discorsi... p.s. non ho letto della vs. disputa non per qualche cosa, ma semplicemente perchè mi voglio far da parte sulla polemica Pantani perchè di polemica non ne vedo l'ombra...


nalya - 20/05/2006 alle 17:33

sono riuscita ad esser a cesenatico il giorno dell'inaugurazione del museo "SPAZIO PANTANI"; il lavoro non è ancora finito, questa non è che una pre-inaugurazione vista che quella finale, che prevede la realizzazione completa sara' per giugno se non erro. Entrare in quel grande spazio dedicato interamente a Marco è di una emozione indescrivibile ... li le sue bici, i suoi guanti, i suoi caschi... i suoi trofei, innumerevoli trofei, li a brillare, li a un passo dai suoi tifosi, quei trofei che son passati proprio dalle sue mani .... Marco e' e sara' sempre presente


Morris - 21/05/2006 alle 00:05

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [b]GRAZIE A MORRIS[/b] [quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte in un thread doppione [/i] Prima di togliemi dalle palle, visto che non lo ha fatto lui, forse impegnato, voglio dire che il Museo Pantani è stato inaugurato qualche giorno fa. La presentazione è stata fatta da morris e anche la moderazione del dibattito, Morris, con il quale ho avuto una piacevolissima, lunga chiacchierata telefonica l'akltra notte, è stato grandissimo. Spero che lui , con la sua capacità, racconti quello che ha raccontato a me su quello che ha detto e su quanta emozione abbia suscitato. Io ho cercato, molto malamente , di riassumerlo sul forum del Fondazione nel thread aperto da marcobecks sull'inaugurazione del museo ( purtroppo thread guastato dalle solite proviocazioni personalistiche). Grazie ancora a Morris per quello che ha detto e per quello che farà per Marco. La baggiana (non so cosa significhi) che si toglie dalle palle. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] Io non ti conosco ma al posto tuo resterei e continuerei, con educazione e rispetto, ad esprimere le mie opinioni. Andandotene la dai vinta a chi non la pensa come te. A livello politico nel forum sono in straminoranza ma se devo dire la mia la dico. Se me ne andassi farei prima di tutto un torto a me stesso. Resta e di quello che pensi. Ps: Baggiano/Baggiana significa: 1 Sciocco, grullo. 2 (lett.) Contadino. Baggianata significa: Stupidaggine, sciocchezza. Ps2: con educazione e rispetto volevo intendere che tu non lo sia stata. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] appunto... segui il consiglio di stress.. che è poi anche il consiglio che ti ho già dato;) [/quote] [/quote] Maria Rita, che è successo? Questo è un pugno allo stomaco! Baggiana? In Romagna un simile termine va pure aldilà di sciocca. Ma dove è avvenuto il litigio? Vabbè, leggo pochissimo ultimamente, ma stanotte nella capatina che ho fatto, non ho visto nulla. Che succede, Cicloweb vuole incamminarsi sui sentieri di Sportal e Kataweb, dove gli insulti sono il pane? Ora mi attende un impegno, ma tornerò. In quanto al Museo, se domani un amico verrà a togliermi gli spam che ho nel computer, come promesso, scriverò sul forum della Fondazione. Ciao Maria Rita!


Admin - 21/05/2006 alle 11:01

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Che succede, Cicloweb vuole incamminarsi sui sentieri di Sportal e Kataweb, dove gli insulti sono il pane? [/quote] No Morris, neanche per sogno. Grazie ai moderatori, stiamo facendo un grande lavoro per limitare il più possibile le derive di questo tipo, qualche post viene cancellato, qualche thread scompare nel nulla... A volte capita che, per pura sfortuna, gli utenti trovino il modo di beccarsi proprio in qualche ora di "buco", purtroppo (anche se sarebbe un bel lavoro) non possiamo stare 24 ore su 24 a monitorare quel che succede nel forum. Questo caso, però, mi sia consentito, è particolare. Un admin dev'essere anche un po' psicologo nei confronti degli utenti, e nella diatriba sorta nel thread della cronometro tra Donchisciotte e Aranciata, ho creduto di non dover intervenire come avrei fatto in una discussione tra due diciottenni. Maria Rita e Davide hanno personalità spiccatissime, e poteva capitare che cozzassero in maniera fragorosa. Ma proprio per le loro personalità, sempre espresse in questo forum, ho pensato che fare la maestrina dell'asilo e bacchettare l'uno e/o l'altra sarebbe stato offensivo nei loro confronti. Resto convinto che Donchisciotte saprà tornare più battagliera di prima a scrivere sul forum, così come resto convinto che non sarebbe stato un mio rimbrotto ad Aranciata per il termine "baggiana" a farle cambiare direzione, qualora avesse scelto davvero e definitivamente di defilarsi. Insomma, per tornare alla metafora scolastica, un insegnante si avvale anche della collaborazione degli alunni più carismatici per tenere unita una classe. E confida nella loro intelligenza perché possano superare momenti di difficoltà.


Donchisciotte - 21/05/2006 alle 19:16

Ero incerta , Admin, se risponderti con una e mail ma poi ho pensato che era meglio farlo pubblicamente. A me non piace quando si dà torto ( o ragione) equamente, cassando le differenze. Come si può vedere nel thread della cronometro, io non sono mai scesa all’insulto personale, non ho detto a Bottecchia che era baggiano, che era irrecuperabile, che aveva tre missioni nella vita e che poteva togliersi dalle palle. Io sono rimasta a parlare di tifo accettando anche la lezioncina ( di molti) su come sia il tifo politicamente corretto, se quello che si appassiona al corridore o quello che guarda allo spettacolo da buddista zen. Solo che la lezioncina dal Monte Olimpo da cui gli dei guardano le miserie degli uomini vittime della passione , non la posso accettare da chi, rodendosi per la sconfitta di giornata di quello per cui tifa, afferma che la prestazione di Basso è stupefacente ( e forse anche quella dei 70 che hanno preceduto Cunego). Perché allora se la prestazione di uno è stupefacente, il fisico dell’altro lo è altrettanto, visto che un anno sembra uno scheletrino e l’anno dopo sembra Big Jim ( almeno come gambe). E’ che forse non tutte le ciambelle vengono con il buco,soprattutto quando si cambia fisico. Se il fisico cangiante di Cunego è frutto di lavoro e sacrificio, lo è altrettanto la prestazione di basso, visto che, in più, Basso ha il fisico da passista-scalatore ( come dice Conconi, un motore alla Indurain) e quello che era in potenza è diventato atto. Ripeto, quando poi si scende all’insulto personale, non lo posso accettare, già lo accetto ( sempre più con insofferenza) sul forum della Fondazione, ma lì ho lo scopo di cercare di mettere in moto qualcosa che porti verità per pantani, gli insulti di bottecchia perché mai li dovrei accettare? Fino a poco fa ho commesso l’errore di non tenere a distanza persone che dovevano essere tenute lontane ( mi riferisco a personaggi del forum Fondazione) , Bottecchia è diverso, io accetto sempre la superbia dell’intelligenza ( che è il caso suo) come compensazione all’arroganza della stupidità e dell’ignoranza che trionfa oggi, ma un limite c’è ed è l’insulto personale e cattivo sulla vita delle persone ( le missioni che hanno ecc.) che Bottecchia non conosce. Ma il discorso è anche più profondo. La venuta di alcuni tifosi di Pantani su questo forum ( io ci scrivevo già da tempo) , come io prevedevo e avevo anche scritto, è stata molto mal tollerata. Prima di tutto, purtroppo, ci portiamo dietro il “solito noto” che in servizio di provocazione, a fini personali, permanente crea casino a vuoto ovunque va e non sempre gli altri riescono a lasciarlo nel suo piccolo mondo per cui alcuni thread si sono trasformati in rissa per cui c’è l’immagine del tifoso di Pantani rissoso e rompiscatole. Ma , a parte questo personaggio, il tifoso di Pantani, quello che non ha potuto, per eccesso di memoria e incapacità di oblio, dimenticare come e perché è morto, è incompatibile con un forum ciclistico. Perché il tifoso di Pantani, quello che non riesce a dimenticare di cosa è stato vittima, non può perdonare il mondo del ciclismo, non può appassionarsi a ciclisti ignavi o che con cattivo gusto ne hanno offeso la memoria. Non può più amare uno sport che si porta dietro uno scheletro nell’armadio come quello di Marco Cosa c’entra, quindi, il tifoso di Pantani che presenta costantemente il conto non saldato , con un forum di giornalisti di ciclismo, aspiranti giornalisti, tifosi appassionati di ciclismo, ciclisti ecc? Il ciclismo pensa di saldare quel conto con un ricordo commosso , un certo tipo di tifoso di Pantani, al quale io appartengo in pieno, del ricordo commosso non ne può più, vuole che lo scheletro esca dall’armadio e presenta ossessivamente il conto. E’ chiaro che questo risulti irritante per voi, è forse il luogo sbagliato per essere se stessi, questo, per un tifoso di Pantani che il conto ce l’ha ancora aperto, soprattutto quando diventiamo più di uno, per cui capisco che dietro l’esplicito invito di Bottecchia a togliermi dalle palle c’è un sentimento più diffuso di cui devo tenere conto.


aranciata_bottecchia - 21/05/2006 alle 20:04

Non mi sembra il caso di ribattere punto su punto al delirio di Maria Rita, ho interesse però a sottolineare che non ho indicato come stupefacente la prestazione di Basso (sarebbe stato un giudizio di valore assoluto), perchè ci sono state in passato delle prestazioni di gran lunga superiori, come espressione di potenza e resistenza, rispetto a quella cui abbiamo assistito. Evidentemente mi si confonde con qualcuno d'altro, e se per caso avessi scritto io davvero una cosa del genere la ritratterei immediatamente. É Basso stesso a stupire, anno dopo anno, perchè progredisce continuamente e sembra non fermarsi, è Basso stesso ad essere stupefacente, certo. Ma in altre stanze di questo forum ho anche scritto che i progressi di questo corridore sono stati graduali e costanti, non mi sento dunque in dovere di fare ulteriori precisazioni.


Admin - 21/05/2006 alle 20:30

Donchisciotte, sei abbastanza fuori strada. Parti da un presupposto sbagliato, e cioè che Aranciata avesse intenti allusivi nell'usare l'aggettivo stupefacente, e invece sia da quel che ha scritto nello specifico thread, sia in quello che ha scritto altrove, pare chiaro che quell'intento non ci fosse per niente. Se poi quell'aggettivo deve per sempre essere messo al bando perché qualcuno lo usa in senso allusivo, diciamocelo, e ci mettiamo l'anima in pace. Dico questo senza voler fare l'avvocato difensore di Davide, ma solo per amore di verità. Indubbiamente i toni del Bottecchia hanno trasceso, ma ho spiegato il motivo della mancata sanzione. Rimedio, comunque: Davide, ti prego di evitare di insultare Donchisciotte. Quanto alla seconda parte del tuo post, anche qui sei fuori strada. Se vuoi imputarci ancora a lungo la generalizzazione sbagliata di Mario di qualche giorno fa, non rendi onore a quel che facciamo. Il personaggio a cui fai riferimento non ha certo trovato terreno fertile su queste pagine, anzi. Attualmente è stato anche cancellato come utente (su sua precisa richiesta), ma vigiliamo anche sulle altre personalità che evidenzia nel forum, e ogni eccesso sarà stroncato, non c'è ombra di dubbio. Tra gli altri "fuoriusciti" dal forum della Fondazione, l'unico che è stato sanzionato è 53.11, che ha usato nei nostri confronti una serie di "gentilezze" che peraltro non mi pare abbia ritrattato (ma forse sono distratto io). Gli altri - te compresa - convivono con la massima tranquillità nel forum. Ti prego perciò di non inferire cose che non esistono sul nostro atteggiamento nei confronti della vostra sacrosanta battaglia. Che poi è anche la nostra, di battaglia, visto che anche noi auspichiamo che la verità venga a galla per intero. E mi spiace doverlo sottolineare.


Morris - 21/05/2006 alle 22:46

Mi aggancio qui, anche se non c’entra nulla col titolo del thread, perché è su questo post che si sono dipanate talune interlocuzioni, grazie alle quali, ho potuto capire dove cercare per conoscere la “querelle”. Bene, anzi male. Donchisciotte, che è iscritta a Cicloweb da tanto tempo, indipendentemente dalla giustezza o meno delle sue opinioni, ha un pregio: dice sempre quello che pensa ed altrettanto bene lo spiega. E’ persona vera. Ho detto un pregio, almeno per me lo è, ma quando il metro del giudizio diviene quello dell’ipocrisia, o del tifo avverso, allora è fin troppo avvio considerarla piena di aculei o fastidiosa. Il tifo non è una espressione di razionalità cerchiobottista, segue filoni che entrano nella psiche, nella cultura, nelle congiunzioni delle emotività ecc. Potremmo parlare fino al 2010 sulla genesi di quel sentimento così particolare, ma non è il caso. Il tifo possiede pure indirizzi contrari che stanno in noi a percentuali amplissime, ma poi, un po’ per ipocrisia, un po’ per cultura, ed un altro po’ per vigliaccheria, molti riescono a nasconderlo. Essere diplomatici può essere un fattore positivo, ma può anche togliere spazio alla propria verve. Alla fine, è il singolo che decide per se stesso e non sta scritto da nessuna parte che in un luogo di opinioni come un forum quella diplomazia che in altri campi della vita è salutata come un messia, ed è perlomeno doverosa, debba essere il filo conduttore: qui, manca il motivo che altrove la fa scattare come una necessità, ovvero il bene collettivo. C’è, e ci deve essere, in chi amministra o modera il sito, ma non è un obbligo del singolo utente. Il tifo per le sue stesse variabili di nascita, la simpatia e l’antipatia per tizio o caio, non si possono massificare o rendere forme semiscritte come il galateo. Volerle circoscrivere a priori quando si manifestano senza forme devianti o di sfregio alla persona, come il mandare accidenti, auspicare infortuni e via dicendo, è sbagliato. Come è sbagliato pensare che in un luogo dove si discute più che altro di ciclismo, non debbano emergere antipatie traducibili in tifo avverso, richiamando la supposta verginità del tifo ciclistico in questa direzione. Certo, nel pedale non si sono mai vissute le costanti e flagellanti spesso criminali esuberanze degli ultras del calcio, ma è proprio necessario richiamare la merda per sentirsi migliori? Non è però assolutamente vero, che non esista anche nel pedale il tifo avverso a tizio o caio. Sostenerlo, significa avere un prosciutto intero davanti agli occhi, o non conoscere minimamente la storia di questo sport. Tanto più se si pensa che siamo in Italia, proprio nel luogo che, grazie ai divulgatori di sport spesso col raffreddore, il dualismo è divenuto il filo conduttore per portare sulla bocca di tutti, l’interesse verso il ciclismo. Credete forse che tra i bartaliani o coppiani non vi fossero tifosi totalmente presi dal tifo avverso? E, più recentemente, come si possono considerare i gioghi da Sanniti subiti, sovente per non dire sempre, da un Baronchelli e da un Visentini, dai moseriani in particolare, ma anche dai saronniani. Qui ho portato storie che ho vissuto, provandone un sincero ribrezzo, senza esserne coinvolto emotivamente in quanto tifoso di uno dei quattro, perché non lo sono mai stato. Certo, in quei frangenti non si è arrivati alle botte o ai sabotaggi, alla violenza massificata, ma il diaframma divisorio, spesso, è stato davvero microscopico. Ma il versante dei processi simpatetici, per noi italiani è ancor più grave, perché siamo la terra che ha scoperto il nazionalismo (spesso idiota) solo ed unicamente su un terreno come lo sport che io definisco d’arte, ovvero in un campo che non deve avere confini e lingue come parametri. Se tutto questo può avere una logica (?) in uno sport di squadra, è perfettamente contestabile e detestabile quando coinvolge gli sport individuali. Soprattutto diventa intollerabile quando, per i campioni di casa, si azzerano le ragioni e le bellezze del gesto di chi ha un altro passaporto. Qualcuno del latente antifrancesismo anche qui presente, sarà subito pronto a ricordare le botte a Bartali nella Pau -St Gaudens nel Tour del 1950, ed io aggiungo fra gli altri casi, per tornare più vicino nei tempi, il cazzotto al fegato che Merckx rimediò da uno spettatore in salita al Tour del 1975 e che pure pesò non poco. Ma noi italiani non siamo stato molto da meno e potrei portare tanti casi, alcuni visti in Tv o letti anche se raccontati in maniera sfumata, oppure conosciuti attraverso le parole ascoltate confidenzialmente da campioni stranieri. Non lo faccio perché non aggiungerebbe sostanzialità a quello che voglio dire e che già appare. Tornando al tifo contrario, come fa uno come me, dopo averlo scritto già su queste pagine a non ribadire la sua avversione verso taluni. Ho sempre tifato contro Carl Lewis, Lance Armstrong e la Nazionale Italiana di calcio contro l’Argentina, ed ho spiegato i perché, ma non mi sono mai permesso di augurare a costoro degli incidenti o delle malattie ecc. Non mi sento peggiore o migliore per questo, ma semplicemente onesto. La medesima onestà che vorrei anche nei tantissimi altri che tifano contro, ma non lo dicono. Antipatie ne ho avute tante, senza trascendere nel tifo avverso, idem le simpatie anche senza giungere al tifo. Oggi, ad esempio, limitatamente al ciclismo, non tifo per nessuno, ho un mazzetto di simpatie e nessuna antipatia verso un singolo. Sostenere queste insistenze così comuni rappresenta per me una libertà, un modo per non prendere in giro gli altri e me stesso. Detto questo, pensare che sia Donchisciotte l’animale nero del “galateo del tifoso” di Cicloweb, l’unica che fa dell’antitifo un modus senza spiegarne gli umani perché, oppure ancora che sia una che produce disprezzo da ultras, mi pare intellettualmente falso o perlomeno tinto della miopia che pervade chi possiede un tifo a lei avverso. Magari, ci sono tanti modi per mascherare queste consistenze, ma chi ha letto quel famigerato battibecco fra Bottecchia e Donchi, un’idea se l’è fatta molto chiara. Soprattutto nell’atteggiamento finale in cui Aranciata richiama un altro nick. Caro Davide, aldilà della volgarità e dell’insulto espressi, lì ti commenti da solo. Non devo aggiungere altro, hai perfettamente capito come gli altri cosa intendo. Altro aspetto che mi pare davvero singolare e poco giustificabile per gli atteggiamenti che ho letto, viene da una consapevolezza: le castronerie tecniche per appoggiare il proprio tifo, non sono mai state presenti in Donchisciotte, perlomeno coi connotati di una certa tangibilità. Qui si leggono autentiche porcherie da ciclismo come disciplina che usa la mazza, ed in questa direzione si leggono pure stucchevoli costanze, ma l’invito a togliersi dai marroni, sempre sbagliato quando non si è di fronte a trascendenze, è giunto solo a costei. Che dire? Mi pare ovvio che vi sia dell’altro. Non mi va di cercare i perché, mi limito allo sguardo, perché io stesso sono molto smarronato. Che farà ora Donchisciotte? Spero resti, per Cicloweb innanzi tutto, ma è appunto una speranza, non un consiglio. Ho troppo rispetto per lei. Entrambi amavamo Pantani, uno che faceva delle sensazioni il solco del suo percorso verso l’immenso. Saranno le sensazioni di Maria Rita a decidere.


aranciata_bottecchia - 22/05/2006 alle 00:12

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Alla fine, è il singolo che decide per se stesso e non sta scritto da nessuna parte che in un luogo di opinioni come un forum quella diplomazia che in altri campi della vita è salutata come un messia, ed è perlomeno doverosa, debba essere il filo conduttore: qui, manca il motivo che altrove la fa scattare come una necessità, ovvero il bene collettivo. [/quote] Concordo, infatti non è del bene collettivo che mi preoccupo, ma del mio di bene. Le reiterate menate di Gabri, Donchi e soci mi conducono progressivamente alla nausea, quindi ho invitato molto sinceramente gli ultras a togliersi dai marroni. Credimi, non verserò una sola lacrima se una persona, che sia Maria Rita o chissà chi altri, finendo per identificare se stessa con una categoria, quella degli ultras, si senta chiamata in causa con tutto il bagaglio di cultura e di esperienza che si porta appresso, benchè questi ultimi fossero non solo elementi estranei, ma pure vittime innocenti del loro proprietario. [quote] Certo, nel pedale non si sono mai vissute le costanti e flagellanti spesso criminali esuberanze degli ultras del calcio, ma è proprio necessario richiamare la merda per sentirsi migliori? [/quote] É quello che dico anche io, perchè comportarsi da ultras come fanno Donchi e Gabri? La presunta verginità del tifo ciclistico non c'entra nulla, Morris. [quote] Non è però assolutamente vero, che non esista anche nel pedale il tifo avverso a tizio o caio. Sostenerlo, significa avere un prosciutto intero davanti agli occhi, o non conoscere minimamente la storia di questo sport. [/quote] Ma non scherzare, suvvia, è evidente che c'è il tifo avverso, ma c'è modo e modo di esprimerlo, anche se vedo che il messaggio fa fatica a passare. [quote] Tornando al tifo contrario, come fa uno come me, dopo averlo scritto già su queste pagine a non ribadire la sua avversione verso taluni. Ho sempre tifato contro Carl Lewis, Lance Armstrong... [/quote] Ma che c'entrano Armstrong e Lewis con Basso e Cunego? Occhio Morris, rischi di avvalorare certe baggianate di Gabri, forse non te ne rendi conto ma Gabriella ne avrebbe ben donde di affermare che il suo atteggiamento non si discosta da quello di Morris. [quote] Detto questo, pensare che sia Donchisciotte l’animale nero del “galateo del tifoso” di Cicloweb, l’unica che fa dell’antitifo un modus senza spiegarne gli umani perché, oppure ancora che sia una che produce disprezzo da ultras, mi pare intellettualmente falso o perlomeno tinto della miopia che pervade chi possiede un tifo a lei avverso. [/quote] Morris, facendoti notare che per sua stessa ammissione Maria Rita non tifa per nessuno, come si fa ad esprimere un tifo a lei avverso? Nel forum Maria Rita si è posta tre obbiettivi: difendere la verità attorno al caso Pantani, esprimere il disprezzo per Cunego, esprimere il disprezzo per il ciclismo, niente d'altro. Nulla da dire sul primo obbiettivo, l'ho anche appoggiata nel mio piccolo ambito dentro al forum; sul secondo obbiettivo mi sento di contestare solo la misura della quantità: l'abbiamo capito che Cunego ti urta lo stomaco, dacci un taglio; il terzo obbiettivo non mi garba e non l'ho nascosto e non accetterò mai una criminalizzazione indiscriminata. Punto, inutili tanti svolazzi, le questioni sul tavolo sono queste. [quote] Soprattutto nell’atteggiamento finale in cui Aranciata richiama un altro nick. Caro Davide, aldilà della volgarità e dell’insulto espressi, lì ti commenti da solo. Non devo aggiungere altro, hai perfettamente capito come gli altri cosa intendo. [/quote] Ma va là, ma quale volgarità, ma quale insulto, non scherziamo, io sono di Milano, i doppi sensi della tua terra non li conosco. [quote] Altro aspetto che mi pare davvero singolare e poco giustificabile per gli atteggiamenti che ho letto, viene da una consapevolezza: le castronerie tecniche per appoggiare il proprio tifo, non sono mai state presenti in Donchisciotte, perlomeno coi connotati di una certa tangibilità. Qui si leggono autentiche porcherie da ciclismo come disciplina che usa la mazza, ed in questa direzione si leggono pure stucchevoli costanze, ma l’invito a togliersi dai marroni, sempre sbagliato quando non si è di fronte a trascendenze, è giunto solo a costei. [/quote] Sbagli, il mio invito a togliersi dalle palle era inizialmente rivolto a tutti gli ultras, se poi Maria Rita si sia sentita chiamata in causa più di altri, qualcosa vorrà pur dire. Quanto a Gabri, le ho già rivolto l'invito a riservare per il forum di Cunego certi teoremi, un invito velato di una sottile ironia. Per il resto, come disse il buon Renzo Ulivieri, non è mica solo Baggio ad avere una sensibilità. Ciao Morris


Donchisciotte - 22/05/2006 alle 01:31

aranciata_bottecchia Livello Fausto Coppi Posts: 4797Registrato: Jul 2004 postato il 18/05/2006 alle 17:16 PS complimenti a Basso, sempre più stupefacente. L’opera omnia di Bottecchia, alla luce della quale si deve interpretare questa affermazione, non la conosco ma, non avendo ancora letto tutto Tolstoj, magari mi metto prima a leggere tutto il russo poi passerò alle bibite. 2) Grazie Morris: comunque ti assicuro, come ti ho detto al telefono, che castronerie sul ciclismo non ne dico perché evito gli argomenti tecnici: in genere cerco di non parlare di quello che non so. 3) A parte il fatto che su cicloweb ho parlato, come altri, di tante cose, dal doping alla politica a Sella e Mori ecc. ( anche Bottecchia non conosce la mia opera omnia) e a parte l’altro fatto che del terzo argomento ( il ciclismo imperdonabile per il delitto Pantani ) su Cicloweb ho parlato pochissimo proprio per rispetto del forum ( Bottecchia mi legge da altre parti, evidentemente), mi sembra che tre argomenti siano già tanti, c’è chi ne tratta solo uno : Cunego, Damiano Cunego, Cunego Damiano. 4) Ribadisco che non ho mai augurato infortuni a nessuno ( basta leggere). 5) Lezioni sul tifo da Bottecchia non ne accetto ( né da altri). 6) Morris, anch’io ho sempre tifato contro lewis, contro la nazionale italiana di calcio e contro Moser e saronni ( entrambi). 7) Appunto, non è solo baggio ad avere una sensibilità . E con questo chiudo davvero: Ciao, ciao. ( Morris, ovviamente con te ci sentiamo al telefono).


Morris - 22/05/2006 alle 04:01

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Alla fine, è il singolo che decide per se stesso e non sta scritto da nessuna parte che in un luogo di opinioni come un forum quella diplomazia che in altri campi della vita è salutata come un messia, ed è perlomeno doverosa, debba essere il filo conduttore: qui, manca il motivo che altrove la fa scattare come una necessità, ovvero il bene collettivo. [/quote] Concordo, infatti non è del bene collettivo che mi preoccupo, ma del mio di bene. Le reiterate menate di Gabri, Donchi e soci mi conducono progressivamente alla nausea, quindi ho invitato molto sinceramente gli ultras a togliersi dai marroni. [/quote] Donchi è iscritta dal 2004, ed ha scritto circa 250 post, praticamente un intervento ogni 3 gg, mi sembrano un po’ pochi per condurre alla nausea. L’intervento verso gli ultras che avrai anche manifestato prima, verso Maria Rita, non è stato generico, ma diretto. Questo lo hai scritto tu... [quote]Visto che le sue missioni le ha portate a compimento, penso che possa tranquillamente togliersi dai marroni, visto che il ciclismo stesso non le interessa e vista la chiusura mentale che la contraddistingue, c'è tanta aria libera da inquinare, su Cicloweb non si sente il bisogno di un tale lezzo. [/quote] [quote]Credimi, non verserò una sola lacrima se una persona, che sia Maria Rita o chissà chi altri, finendo per identificare se stessa con una categoria, quella degli ultras, si senta chiamata in causa con tutto il bagaglio di cultura e di esperienza che si porta appresso, benchè questi ultimi fossero non solo elementi estranei, ma pure vittime innocenti del loro proprietario. [/quote] Ma tu sei mai stato in uno stadio? Hai mai sentito cosa dicono gli ultras? Sai che cosa fanno dopo la partita? Di escandescenze, in Donchi, non se ne vedono. Quello che dice lo motiva, giusto o sbagliato che sia e non s’è mai lasciata andare a degli accidenti ecc. [quote] Certo, nel pedale non si sono mai vissute le costanti e flagellanti spesso criminali esuberanze degli ultras del calcio, ma è proprio necessario richiamare la merda per sentirsi migliori? É quello che dico anche io, perchè comportarsi da ultras come fanno Donchi e Gabri? [/quote] A parte che fra le due c’è molta differenza, nell’insistenza, nei numeri degli interventi, nella tenacia e nei non sensi tecnici, ovviamente da te non visti per mere questioni di comunanza di tifo, i loro atteggiamenti non sono paragonabili agli ultras. Semmai, con forzatura, poi considerarli patetici. [quote]La presunta verginità del tifo ciclistico non c'entra nulla, Morris. [/quote] Il mio intervento precedente non voleva rispondere a te solamente. La verginità del tifo ciclistico sovente fa capolino, ed altri inserimenti di quel thread, parevano richiamarla. Mi sono permesso di dire la mia. [quote]Non è però assolutamente vero, che non esista anche nel pedale il tifo avverso a tizio o caio. Sostenerlo, significa avere un prosciutto intero davanti agli occhi, o non conoscere minimamente la storia di questo sport. Ma non scherzare, suvvia, è evidente che c'è il tifo avverso, ma c'è modo e modo di esprimerlo, anche se vedo che il messaggio fa fatica a passare. [/quote] Ma sai, ognuno fa, dice e pensa quello che può…. Se vai sotto, a vedere il sondaggio sul “più grande corridore di tutti i tempi”, scoprirai che qui ci sono pure degli analfabeti del ciclismo: Gotti è il più forte dopo Merckx! Quanto basta per mettersi le mani nei capelli. [quote]Tornando al tifo contrario, come fa uno come me, dopo averlo scritto già su queste pagine a non ribadire la sua avversione verso taluni. Ho sempre tifato contro Carl Lewis, Lance Armstrong... Ma che c'entrano Armstrong e Lewis con Basso e Cunego? Occhio Morris, rischi di avvalorare certe baggianate di Gabri, forse non te ne rendi conto ma Gabriella ne avrebbe ben donde di affermare che il suo atteggiamento non si discosta da quello di Morris. [/quote] Era solo per dire che anch’io ho le mie avversioni e le manifesto motivandole senza sentirmi per questo migliore o peggiore, semplicemente perché sono parte del nostro essere uomini. Ed anche qui, il mio riferimento non si muoveva sulle solite persone da te prese come esempi, ma su un versante più generale, per non coprirci tutti di ipocrisia. [quote]Detto questo, pensare che sia Donchisciotte l’animale nero del “galateo del tifoso” di Cicloweb, l’unica che fa dell’antitifo un modus senza spiegarne gli umani perché, oppure ancora che sia una che produce disprezzo da ultras, mi pare intellettualmente falso o perlomeno tinto della miopia che pervade chi possiede un tifo a lei avverso. Morris, facendoti notare che per sua stessa ammissione Maria Rita non tifa per nessuno, come si fa ad esprimere un tifo a lei avverso? [/quote] Non omettere, Donchi non tifa per nessuno, ma, per sua stessa ammissione, tifa contro qualcuno: Cunego. Esattamente il corridore per cui tifi tu. [quote]Nel forum Maria Rita si è posta tre obbiettivi: difendere la verità attorno al caso Pantani, esprimere il disprezzo per Cunego, esprimere il disprezzo per il ciclismo, niente d'altro. Nulla da dire sul primo obbiettivo, l'ho anche appoggiata nel mio piccolo ambito dentro al forum; sul secondo obbiettivo mi sento di contestare solo la misura della quantità: l'abbiamo capito che Cunego ti urta lo stomaco, dacci un taglio; il terzo obbiettivo non mi garba e non l'ho nascosto e non accetterò mai una criminalizzazione indiscriminata. Punto, inutili tanti svolazzi, le questioni sul tavolo sono queste. [/quote] Nessuno svolazzo, non so dove tu lo possa vedere. Non credo che un forum possa concentrare l’interezza di un obiettivo, semmai può consentire di aggiungere una platea alle proprie idee, perlomeno per quelle più care. Ognuno ha le sue, possono essere tre o cento, ma non siamo in un’azienda o in tribunale dove si giunge, in qualche modo, ad un punto conclusivo. Le hai anche tu le tue belle idee, ma nessuno le va a racchiudere in uno scrigno e poi dice: “questi sono gli obiettivi del Bottecchia”. Circa il disprezzo non mi pare che io te verso Armstrong siamo stati e siamo da meno di Donchi verso Cunego. Non ci vedo niente di male, perché nessuno dei tre ha mai inviato al disprezzato, auguri di malattie o quanto altro. Circa il ciclismo….. bhè, se Maria Rita avesse provato a vivere dal di dentro una dozzina di discipline come me, verso il pedale sarebbe ancor più radicale ed estremista. Ora, visto che il termine ti piace, ti posso assicurare che lo sport della bicicletta è la disciplina più zeppa di baggiani. Nel calcio trovi dei delinquenti allo stato puro, ma alla scala Wechsler-Belleuve ben più dotati. Per trovare dirigenti con le palle e quadri culturali degni nel ciclismo, devi possedere un grossa lente e mi fermo qui, perché vomiterei. Puoi non credermi, ma è così. Ho la sfiga, perché tale è, di essere uno dei pochi, veramente pochi, in Italia, a poter fare questi confronti. Da un simile quadro di riferimento, era perfino logico che un campione a quattro ante come Pantani, in grado di stravolgere da solo i dati auditel e fare il solletico al calcio, fosse sacrificato e crocifisso. A vantaggio di questo disegno criminoso, proprio l’imbecille ambiente ciclistico. Ciononostante, amo ancora questo sport, ma capisco ed applaudo Donchisciotte che ha compreso, contrariamente a tanti, quanto nell’ellisse di Marco, abbia pesato questo mondo dove il filo conduttore si poggia sull’ignoranza, il ruffianismo e il QI a 63 nella WB. Lo stupido sono io, non Maria Rita. [quote]Soprattutto nell’atteggiamento finale in cui Aranciata richiama un altro nick. Caro Davide, aldilà della volgarità e dell’insulto espressi, lì ti commenti da solo. Non devo aggiungere altro, hai perfettamente capito come gli altri cosa intendo. Ma va là, ma quale volgarità, ma quale insulto, non scherziamo, io sono di Milano, i doppi sensi della tua terra non li conosco. [/quote] Le hai detto della “baggiana”, che in italiano significa sciocca, poi, in alcune regioni il termine peggiora, togliendo anche quel velo bonario percepibile nell’uso corrente che si da al suo significato in lingua. Alla fine hai fatto un distinguo che ti viene dal tifo, solo così si può spiegare il diverso atteggiamento che hai riservato a Gabri, dopo averla sempre posta sullo stesso piano di Donchi.... [quote]Altro aspetto che mi pare davvero singolare e poco giustificabile per gli atteggiamenti che ho letto, viene da una consapevolezza: le castronerie tecniche per appoggiare il proprio tifo, non sono mai state presenti in Donchisciotte, perlomeno coi connotati di una certa tangibilità. Qui si leggono autentiche porcherie da ciclismo come disciplina che usa la mazza, ed in questa direzione si leggono pure stucchevoli costanze, ma l’invito a togliersi dai marroni, sempre sbagliato quando non si è di fronte a trascendenze, è giunto solo a costei. Sbagli, il mio invito a togliersi dalle palle era inizialmente rivolto a tutti gli ultras, se poi Maria Rita si sia sentita chiamata in causa più di altri, qualcosa vorrà pur dire. [/quote] Senza ripetere quanto detto sugli ultras, ti ricordo che l’invito a togliersi dalle palle generico per i tifosi curvaioli, non era stato raccolto da Donchi. Poi, a lei ti sei rivolto direttamente così…. [quote]Visto che le sue missioni le ha portate a compimento, penso che possa tranquillamente togliersi dai marroni, visto che il ciclismo stesso non le interessa e vista la chiusura mentale che la contraddistingue, c'è tanta aria libera da inquinare, su Cicloweb non si sente il bisogno di un tale lezzo. [/quote] [quote]Quanto a Gabri, le ho già rivolto l'invito a riservare per il forum di Cunego certi teoremi, un invito velato di una sottile ironia. [/quote] Un invito non raccolto, mi pare. Ma aldilà di tutto, perché se ne deve andare? Se non la si condivide, si possono prendere i suoi interventi come folcloristici, o da bypassare. [quote]Per il resto, come disse il buon Renzo Ulivieri, non è mica solo Baggio ad avere una sensibilità. [/quote] Il compagno Renzo Ulivieri, sarebbe pure un buon allenatore, se non cadesse, troppo spesso, sulle bucce di banana che sono i teoremi applicati all’estro…. Proprio come certi magistrati, tipo quell’iper miope che si vergognava di portare gli occhiali e che a domanda: “Dottor …… se non avesse fatto il magistrato cosa avrebbe fatto?” Risposta: “Il pilota di Formula Uno!” Come poteva questo grande intelligentone a non farsi avvinghiare dalla visione del “triangolo di venere”, opportunamente mostrato da una che lo voleva riempire di corna in numero pressappoco uguale a quello di una sporta di lumache? Oppure, quell’orrido togato corregionale del Renzo che, interamente ubriaco dalla voglia di fama, fece diventare, dopo sei mesi, il fascicolo che richiamava una siringa sigillata e non utilizzata, in: “all’apparenza inutilizzata, ma in realtà utilizzata da Marco Pantani, ed avente tracce d’insulina”. Costui dovrebbe stare in galera, ed invece l’hanno promosso. Miserie dell’Italia e dei suoi beccaccini, proprio come il compagno Renzo. Bèh…. anch’io ho una sensibilità: quella di poter dire ad un pezzo di merda che….è un pezzo di merda…. Dirai: “che c’entra?” Sono esercizi di sensibilità, appunto, per essere degno d’Ulivieri….. Vedo ora che Donchi se ne va. Seguendo ciò che ho letto, devo dedurre che Cicloweb s’è tolto un bel po’ di lezzo? Suvvia, smettetela e smettiamola. Se ti riesce, caro Davide, oltre a tirar fuori una bella disamina su come si trasforma in peggio un corridore, proprio Cunego ( e qui ci sarebbe tanto……), trova il tempo di scrivere a Maria Rita e spiegarti. A volte quello che non sembra possibile in un secolo, può riuscire in un minuto….. Buonanotte!


aranciata_bottecchia - 22/05/2006 alle 11:09

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Donchi è iscritta dal 2004, ed ha scritto circa 250 post, praticamente un intervento ogni 3 gg, mi sembrano un po’ pochi per condurre alla nausea. [/quote] Sarà che sono concentrati in pochi giorni e, come accade per gli acidi, è la concentrazione a fare la differenza. [quote] Ma tu sei mai stato in uno stadio? Hai mai sentito cosa dicono gli ultras? Sai che cosa fanno dopo la partita? Di escandescenze, in Donchi, non se ne vedono. Quello che dice lo motiva, giusto o sbagliato che sia e non s’è mai lasciata andare a degli accidenti ecc. [/quote] Sì, purtroppo ci sono stato, sei tu che non ti accorgi che pure Gabri pensa di motivare le sue affermazioni, sbagliate o sbagliate che siano. Quanto agli "accidenti", ti riferisci a me? [quote] Certo, nel pedale non si sono mai vissute le costanti e flagellanti spesso criminali esuberanze degli ultras del calcio, ma è proprio necessario richiamare la merda per sentirsi migliori? [quote] É quello che dico anche io, perchè comportarsi da ultras come fanno Donchi e Gabri? [/quote] A parte che fra le due c’è molta differenza, nell’insistenza, nei numeri degli interventi, nella tenacia e nei non sensi tecnici, ovviamente da te non visti per mere questioni di comunanza di tifo, i loro atteggiamenti non sono paragonabili agli ultras. Semmai, con forzatura, poi considerarli patetici. [/quote] Con forzatura? Ma sono patetici e basta! [quote] [quote] Ma non scherzare, suvvia, è evidente che c'è il tifo avverso, ma c'è modo e modo di esprimerlo, anche se vedo che il messaggio fa fatica a passare. [/quote] Ma sai, ognuno fa, dice e pensa quello che può…. Se vai sotto, a vedere il sondaggio sul “più grande corridore di tutti i tempi”, scoprirai che qui ci sono pure degli analfabeti del ciclismo: Gotti è il più forte dopo Merckx! Quanto basta per mettersi le mani nei capelli. [/quote] Ma dai, capisco che non frequenti più il forum come un tempo, ma lo sanno tutti che l'unico che può aver votato Gotti è Massimo Riddler da Catania. Continuo a pensare che ci sia modo e modo, ci deve essere una condotta comune, sennò io mi sento autorizzato a fare a pezzi chiunque. [quote] [quote]Nel forum Maria Rita si è posta tre obbiettivi: difendere la verità attorno al caso Pantani, esprimere il disprezzo per Cunego, esprimere il disprezzo per il ciclismo, niente d'altro. Nulla da dire sul primo obbiettivo, l'ho anche appoggiata nel mio piccolo ambito dentro al forum; sul secondo obbiettivo mi sento di contestare solo la misura della quantità: l'abbiamo capito che Cunego ti urta lo stomaco, dacci un taglio; il terzo obbiettivo non mi garba e non l'ho nascosto e non accetterò mai una criminalizzazione indiscriminata. Punto, inutili tanti svolazzi, le questioni sul tavolo sono queste. [/quote] Circa il disprezzo non mi pare che io te verso Armstrong siamo stati e siamo da meno di Donchi verso Cunego. [/quote] Complimenti Morris, bel termine di paragone, non mi aspettavo questo scivolone... [quote] Non ci vedo niente di male, perché nessuno dei tre ha mai inviato al disprezzato, auguri di malattie o quanto altro. Circa il ciclismo….. bhè, se Maria Rita avesse provato a vivere dal di dentro una dozzina di discipline come me, verso il pedale sarebbe ancor più radicale ed estremista. Ora, visto che il termine ti piace, ti posso assicurare che lo sport della bicicletta è la disciplina più zeppa di baggiani. [/quote] No no, io invece lanciai una macumba contro Armstrong alla Roubaix, tanto per dire come intendessi stemperare la tensione, sdrammatizzando. Mi inventai anche le baggianate su Santo Lance etc etc, perchè il ciclismo è ricchissimo di spunti umani, anche se tu commetti il grossolano errore di identificarlo con la curia che lo gestisce e con i rigattieri che si impegnano per demolirlo. [quote] Un invito non raccolto, mi pare. Ma aldilà di tutto, perché se ne deve andare? Se non la si condivide, si possono prendere i suoi interventi come folcloristici, o da bypassare. [/quote] Qui siamo d'accordo, lo riconosco. [quote] Se ti riesce, caro Davide, oltre a tirar fuori una bella disamina su come si trasforma in peggio un corridore, proprio Cunego ( e qui ci sarebbe tanto……) [/quote] Non ce n'è bisogno, ci hanno già pensato Jan Janssen e Mestatore. Ciao


aranciata_bottecchia - 22/05/2006 alle 11:27

Dimenticavo: [quote] [quote] Morris, facendoti notare che per sua stessa ammissione Maria Rita non tifa per nessuno, come si fa ad esprimere un tifo a lei avverso? [/quote] Non omettere, Donchi non tifa per nessuno, ma, per sua stessa ammissione, tifa contro qualcuno: Cunego. [/quote] Perfetto: un ultras. Proprio allo stadio, tra gli ultras, si percepisce come l'odio avverso sia più importante di tutto.


53.11 - 22/05/2006 alle 14:47

A davide.... visto il tuo alto tasso d'acidità, mettimi da parte un po della tua saliva.. sarà sicuramente ottima per sgorgare le tubature fognarie...:D ridete siete su cicloweeeeeeeebbbbbbbbbbbb

 

[Modificato il 22/05/2006 alle 16:00 by 53.11]


Morris - 22/05/2006 alle 14:49

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Sì, purtroppo ci sono stato, sei tu che non ti accorgi che pure Gabri pensa di motivare le sue affermazioni, sbagliate o sbagliate che siano. Quanto agli "accidenti", ti riferisci a me? [/quote] Mi sembra di essere stato chiaro che non mi riferivo a te, ma se hai bisogno di una conferma te la do: l’ultras Morris si riferiva all’ultras Donchisciotte. [quote] Ma dai, capisco che non frequenti più il forum come un tempo, ma lo sanno tutti che l'unico che può aver votato Gotti è Massimo Riddler da Catania. Continuo a pensare che ci sia modo e modo, ci deve essere una condotta comune, sennò io mi sento autorizzato a fare a pezzi chiunque. [/quote] Veramente i voti di Gotti, ieri sera erano cinque, ed era al secondo posto dietro a Merckx. Mi guardo bene dall’andare a riverificare l’andamento di quella che giudico ……… Fare a pezzi? Ma chi ti credi di essere? Berlusconi che parla con Dio? O la versione forumistica delle purghe staliniane? I piedi per terra, ogni tanto, è….. [quote]Circa il disprezzo non mi pare che io te verso Armstrong siamo stati e siamo da meno di Donchi verso Cunego. Complimenti Morris, bel termine di paragone, non mi aspettavo questo scivolone... [/quote] Su chi si disprezza, si può pure fare dell’ironia e, talvolta, scendere nella satira. Non credo di essere il solo a pensare che tu la Lanza la detestassi, ma se mi sono sbagliato, vorrà dire che l’esempio similare all’atteggiamento di Donchi e solo mio. Sono un ultras, l’ho già detto mi pare…. [quote]No no, io invece lanciai una macumba contro Armstrong alla Roubaix, tanto per dire come intendessi stemperare la tensione, sdrammatizzando. Mi inventai anche le baggianate su Santo Lance etc etc, perchè il ciclismo è ricchissimo di spunti umani, anche se tu commetti il grossolano errore di identificarlo con la curia che lo gestisce e con i rigattieri che si impegnano per demolirlo. [/quote] Questa è una offesa a tutto tondo, che giustifico col tuo delirio di onnipotenza. Ebbene, proprio il sottoscritto non conosce e non trasferisce il lato umano del ciclismo? Ma guarda, è la prima volta che me lo sento dire, il che ti fa onore. Grazie per avermi messo fra quelli che lo trattano solo attraverso i praticoni, i politicanti baggiani, o quelli feroci. Purtroppo, che il ciclismo sia zeppo di baggiani (termine scelto perché ti piace), lo può dire qualsiasi dirigente orizzontale di sport, dotato di un minimo di “schiena dritta”. Ciò, non toglie nulla alla bellezza della disciplina, al suo fascino, ai valori che esprime. E ciò, semmai, dovrebbe insegnare ad essere meno conformisti e a guardare un po’ meglio quello che avviene. Comprese le cazzate che fanno certi monopoli, Gazza in primis. Credo sia un dovere per gli appassionati, non limitarsi alle sole risultanze agonistiche. [quote]Non omettere, Donchi non tifa per nessuno, ma, per sua stessa ammissione, tifa contro qualcuno: Cunego. Perfetto: un ultras. Proprio allo stadio, tra gli ultras, si percepisce come l'odio avverso sia più importante di tutto. [/quote] Già, proprio un ultras come me, ma io sono più bravo: faccio anche il rigattiere e riconosco la curia del ciclismo. Vorrà dire che telefonerò a qualche vescovo, perché si faccia carico di porre sul tavolo del Papa, la proposta di scomunicare Aranciata Bottecchia….. Adesso basta, non mi va di continuare a cazzeggiare su un thread dal titolo: Museo Pantani. Se vuoi aprine un altro fallo pure. Un bel titolo sarebbe: “Tifo ultras, malattia infantile del ciclismo". Oppure, uno più chiasmatico: “Gli ultras del tifo ciclistico-il ciclismo del tifo ultras”. Me ne vengono in mente altri, ma adesso devo andare. Ciao!


aranciata_bottecchia - 22/05/2006 alle 17:44

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] A davide.... visto il tuo alto tasso d'acidità, mettimi da parte un po della tua saliva.. sarà sicuramente ottima per sgorgare le tubature fognarie...:D ridete siete su cicloweeeeeeeebbbbbbbbbbbb [/quote] Non mancherò, nel frattempo provvedi diversamente, anche se vedo che nel liquame ci sguazzi alla grande. Ridi ridi che la mamma ha fatto i gnocchi.


aranciata_bottecchia - 22/05/2006 alle 18:07

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] [quote] Ma dai, capisco che non frequenti più il forum come un tempo, ma lo sanno tutti che l'unico che può aver votato Gotti è Massimo Riddler da Catania. Continuo a pensare che ci sia modo e modo, ci deve essere una condotta comune, sennò io mi sento autorizzato a fare a pezzi chiunque. [/quote] Veramente i voti di Gotti, ieri sera erano cinque, [/quote] E si vede che il buon Massimo ha schiacciato il bottoncino cinque volte. [quote] [quote]No no, io invece lanciai una macumba contro Armstrong alla Roubaix, tanto per dire come intendessi stemperare la tensione, sdrammatizzando. Mi inventai anche le baggianate su Santo Lance etc etc, perchè il ciclismo è ricchissimo di spunti umani, anche se tu commetti il grossolano errore di identificarlo con la curia che lo gestisce e con i rigattieri che si impegnano per demolirlo. [/quote] Questa è una offesa a tutto tondo, che giustifico col tuo delirio di onnipotenza. Ebbene, proprio il sottoscritto non conosce e non trasferisce il lato umano del ciclismo? Ma guarda, è la prima volta che me lo sento dire, il che ti fa onore. Grazie per avermi messo fra quelli che lo trattano solo attraverso i praticoni, i politicanti baggiani, o quelli feroci.... [/quote] Ma smettila, non fare la vittima, sai benissimo che mi riferivo al contesto stretto della frase cui replicavo, hai capito bene che mi riferivo all'ambiente che tu stesso stigmatizzavi e non alla tua figura professionale, non mi permetterei mai una simile affermazione, non ne ho nemmeno il motivo. [quote] Vorrà dire che telefonerò a qualche vescovo, perché si faccia carico di porre sul tavolo del Papa, la proposta di scomunicare Aranciata Bottecchia….. [/quote] Finalmente un po' di luce, ottimo. PS Maria Rita ha usato la metafora delle lavandaie che cicalecciano, a me sono venute in mente le vecchie brontolone delle case di ringhiera della mia infanzia, quelle che sbraitavano quando si giocava a pallone nel cortile o quando finivano sul loro davanzale gli aeroplani di carta. Le chiamavano un po' tutti "vecchie baggiane". Nulla di volgare, nulla che volesse essere offensivo. Un ultima cosa, poi anche io lascio le stanze di questo museo: quando Maria Rita sostiene che il gesto di Sella e del suo compagno di fuga è stato la cosa più pulita che abbia visto nel ciclismo dal 2003 ad oggi, non si comporta diversamente da una Gabri che sostiene che Cunego sia pulito e tutti gli altri no. Evidentemente i prosciutti sugli occhi ce li hanno in tanti. Salutoni.


53.11 - 22/05/2006 alle 20:17

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] A davide.... visto il tuo alto tasso d'acidità, mettimi da parte un po della tua saliva.. sarà sicuramente ottima per sgorgare le tubature fognarie...:D ridete siete su cicloweeeeeeeebbbbbbbbbbbb [/quote] Non mancherò, nel frattempo provvedi diversamente, anche se vedo che nel liquame ci sguazzi alla grande. Ridi ridi che la mamma ha fatto i gnocchi. [/quote] Cos'è sdrammatizzi sempre tutto e mo te la prendi per una battuta???.... ahahah che caduta di stile... aranciata..... aranciataaaa chissà se la tua arroganza e la tua prepotenza sia confinata al mondo del web o se anche di persona sei proprio così.. arrogante, prepotente ed anche presuntuoso.. oltre che intelligente ovviamente, chissaà... ma che brutta persona però se sei così... brrrrrrrrr.. ahahahaha sorridiiiii sei su cicloweeeeeeeeeebbbbbbbbbb sdramamtizziamo vero Admin?

 

[Modificato il 22/05/2006 alle 20:24 by 53.11]


aranciata_bottecchia - 22/05/2006 alle 21:06

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] A davide.... visto il tuo alto tasso d'acidità, mettimi da parte un po della tua saliva.. sarà sicuramente ottima per sgorgare le tubature fognarie...:D ridete siete su cicloweeeeeeeebbbbbbbbbbbb [/quote] Non mancherò, nel frattempo provvedi diversamente, anche se vedo che nel liquame ci sguazzi alla grande. Ridi ridi che la mamma ha fatto i gnocchi. [/quote] Cos'è sdrammatizzi sempre tutto e mo te la prendi per una battuta???.... ahahah che caduta di stile... [/quote] Ma no, perchè dici così? Io ero semplicemente preoccupato per le tubature di casa tua. [quote] chissà se la tua arroganza e la tua prepotenza sia confinata al mondo del web o se anche di persona sei proprio così.. arrogante, prepotente ed anche presuntuoso.. oltre che intelligente ovviamente, chissaà... ma che brutta persona però se sei così... brrrrrrrrr.. ahahahaha sorridiiiii sei su cicloweeeeeeeeeebbbbbbbbbb [/quote] Mi spiace, preferisco le donne, se cerchi un appuntamento vai a parare altrove. [quote] sdramamtizziamo vero Admin? [/quote] É un errore di battitura o intendevi scrivere "sdrammattiziamo"? Nel secondo caso, applaudo e apprezzo il genio capace di coniare neologismi. Ciao


53.11 - 22/05/2006 alle 21:15

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] A davide.... visto il tuo alto tasso d'acidità, mettimi da parte un po della tua saliva.. sarà sicuramente ottima per sgorgare le tubature fognarie...:D ridete siete su cicloweeeeeeeebbbbbbbbbbbb [/quote] Non mancherò, nel frattempo provvedi diversamente, anche se vedo che nel liquame ci sguazzi alla grande. Ridi ridi che la mamma ha fatto i gnocchi. [/quote] Cos'è sdrammatizzi sempre tutto e mo te la prendi per una battuta???.... ahahah che caduta di stile... [/quote] Ma no, perchè dici così? Io ero semplicemente preoccupato per le tubature di casa tua. [quote] chissà se la tua arroganza e la tua prepotenza sia confinata al mondo del web o se anche di persona sei proprio così.. arrogante, prepotente ed anche presuntuoso.. oltre che intelligente ovviamente, chissaà... ma che brutta persona però se sei così... brrrrrrrrr.. ahahahaha sorridiiiii sei su cicloweeeeeeeeeebbbbbbbbbb [/quote] Mi spiace, preferisco le donne, se cerchi un appuntamento vai a parare altrove. [quote] sdramamtizziamo vero Admin? [/quote] É un errore di battitura o intendevi scrivere "sdrammattiziamo"? Nel secondo caso, applaudo e apprezzo il genio capace di coniare neologismi. Ciao [/quote] Che persona infelice che sei Bottecchia.....mi fai un po tennerezza sai?.... Preferisci le donne?? perchè sembrava che mettessi in dubbio la tua virilità?? Anche se..... mo che mi ci fai pensare.. l'accanimento che metti potrebbe proprio dimostrare una qualche impotenza o carenza.. chi lo sa......:D:D Non essere così presuntuoso Davide, tanto un giorno il mondo farà a meno di te...... sorridi..... non porti sempre al disopra di tutti, ti ostenti così tanto a farlo perchè in realtà ti senti inferiore? sei un timidone vero? se non fosse per quella tastiera e quel monitor che ti nascondono.. non saresti capace neanche di tenere gli occhi alzati vero? hai timore anche della tua ombra?.. dai non prenbdertela, ci sono altri modi per vincere le tue paure......

 

[Modificato il 22/05/2006 alle 21:20 by 53.11]


aranciata_bottecchia - 22/05/2006 alle 21:35

[quote][i]Originariamente inviato da 53.11 [/i] Che persona infelice che sei Bottecchia.....mi fai un po tennerezza sai?.... [/quote] Boff, se ti pare... [quote] Preferisci le donne?? perchè sembrava che mettessi in dubbio la tua virilità?? [/quote] No no, credevo che il tuo fosse un maldestro tentativo di ottenere un appuntamento e semplicemente ti ho fatto notare che ho altri gusti. [quote] Anche se..... mo che mi ci fai pensare.. l'accanimento che metti potrebbe proprio dimostrare una qualche impotenza o carenza.. chi lo sa......:D:D [/quote] Mi fai venire in mente altri episodi, quando alcuni personaggi che gettavano immondizia su Pantani in questo forum, si rivolgevano a Morris dandogli appunto dell'impotente e a me del finocchio. Non sei molto diverso,non lo sei per niente. [quote] Non essere così presuntuoso Davide, tanto un giorno il mondo farà a meno di te......[/quote] Non ne ho dubbi, ultimamente la morte è abbonata in casa mia e sono già preparato psicologicamente. [quote] sorridi..... non porti sempre al disopra di tutti, ti ostenti così tanto a farlo perchè in realtà ti senti inferiore? sei un timidone vero? se non fosse per quella tastiera e quel monitor che ti nascondono.. non saresti capace neanche di tenere gli occhi alzati vero? hai timore anche della tua ombra?.. dai non prenbdertela, ci sono altri modi per vincere le tue paure...... [/quote] Non me la prendo, tranquillo, le tue sono illazioni alle quali non do alcun peso, del resto provengono da uno che ha il cervello consono alle tubature di casa sua: perennemente intasato.


Morris - 22/05/2006 alle 22:05

Ragazzi facciamola finita! Il primo a sbagliare sono stato io. Trascendere su un thread con quel titolo sopra, 53X11, non ci fa onore, anzi rattrista assai. Gli attacchi personali, oltre ad essere inopportuni e di pessimo gusto, non servono a nessuna causa. Nemmeno le battute, riuscite o meno, servono a qualcosa. Argomento chiuso e, per quanto mi riguarda, molta amarezza con tanto di scuse.


53.11 - 22/05/2006 alle 22:17

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Ragazzi facciamola finita! Il primo a sbagliare sono stato io. Trascendere su un thread con quel titolo sopra, 53X11, non ci fa onore, anzi rattrista assai. Gli attacchi personali, oltre ad essere inopportuni e di pessimo gusto, non servono a nessuna causa. Nemmeno le battute, riuscite o meno, servono a qualcosa. Argomento chiuso e, per quanto mi riguarda, molta amarezza con tanto di scuse. [/quote] Si hai ragione........... discorso chiuso.....


nalya - 23/05/2006 alle 14:44

[img]http://img136.imageshack.us/img136/6474/bianchi2xj.jpg [/img] [img]http://img111.imageshack.us/img111/9041/carrer7uu.jpg[/img] [img]http://img111.imageshack.us/img111/1527/quadro19os.jpg[/img]

 

[Modificato il 23/05/2006 alle 15:37 by nalya]


nalya - 23/05/2006 alle 14:59

[img]http://img138.imageshack.us/img138/7061/magliarosa988xv.jpg[/img] [img]http://img138.imageshack.us/img138/15/trofei6po.jpg[/img] [img]http://img131.imageshack.us/img131/8015/carrera9ya.jpg[/img]


nalya - 23/05/2006 alle 15:28

[img height=640 width=480]http://img215.imageshack.us/img215/5584/entrataspaziopantani1wa.jpg[/img] [img]http://img232.imageshack.us/img232/1360/scarpa9yy.jpg[/img]

 

[Modificato il 30/05/2006 alle 15:13 by Monsieur 40%]


super cunego - 23/05/2006 alle 21:16

Spero che qualcuno di voi lo sappia: che fine ha fatto il 3d Panatni, esempio e leggenda?


Admin - 23/05/2006 alle 21:37

Super Cunego, ti ho risposto personalmente con un messaggio privato, ore fa...!!


super cunego - 23/05/2006 alle 21:43

O mi è andato in palla il computer, guarda che non vedo niente, ci sarò già andato 10 volte a controllare. Inoltre penso di avere qualche problema, non iesco a vedere nanche quelli inviati, non è che puoi rispondere su Domande per i moderatori? Grazie

 

[Modificato il 23/05/2006 alle 21:48 by super cunego]


Donchisciotte - 20/10/2006 alle 10:52

Sabato 28 ottobre sarà inaugurato il nuovo Museo Marco Pantani, gestito direttamente dalla famiglia . Sarà Morris a presentare l'inaugurazione del museo. Solo una cosa voglio dire. E' una splendida notizia, certamente. Speriamo sia l'inizio di una nuova era. Io penso che la CREDIBILITA' della Fondazione sia la premessa per tentare di cercare la verità e la giustizia intorno a Marco e alla sua vicenda, per restituirgli quella dignità che lui sentiva calpestata. In questi anni in cui ho tentato con i pochissimi mezzi che avevo ( forum, lettere ai giornali , opuscolo del capro espiatorio ecc.) di smuovere il silenzio che si voleva far cadere sulla sua vicenda di persecuzione, linciaggio mediatico, umiliazione ecc., mi sono spesso sentita rispondere ( anche da persone dentro al mondo del ciclismo): ma guardate il mercato che c'è intorno a lui e alla sua immagine, guardate alla commercializzazione.Pensate davvero che interessi la ricerca di verità e giustizia? Ecco, io spero che la nuova Fondazione allontani da sé,PRIMA DI TUTTO, l'idea del mercato per potersi rendere credibile sulla strada della giustizia e della verità per Marco. Non vorrei si cadesse dalla padella della commercializzazione e diluvio di manifestazioni mondane alla brace dell'assalto alla diligenza. Il rischio è che la nuova Fondazione diventi meta di gente che cerca solo di vendere prodotti, progetti, iniziative di livello basso e visibilità alle spale di Marco. Spero che Tonina e Paolo sappiano tenere lontani dalle iniziative della Fondazione tutti i mercanti che si avvicineranno adesso,che dicano chiaramente che la Fondazione non autorizza mercati e mercanti, che si concentrino su pochissimi eventi ma tutti importanti e legati DAVVERO a Marco e alla sua storia. Spero si servano, per questi eventi, di uno o due persone pagate per l'occasione invece che di volontari che, comunque, sanno poco o niente di Marco e che, magari, ne approfittano per fare mercato. Meglio dare pochi soldi a una persona assunta pr l'occasione, almeno il rapporto è chiaro. E poi la presenza di Tonina, Paolo, Roncucci e di chi davvero ha voluto bene a Marco dà vita e cuore a qualsiasi evento. L'occasione che Tonina e Paolo hanno davanti è imporanissima, si tratta di ridare dignità al figlio cominciando dalla limpidezza dei propositi e DEI MEZZI PER OTTENERLI della Fondazione che porta il suo nome. Che si faccia in modo che nessuno possa PIU' dire: ma guardate che mercato che c'è intorno a lui. Solo allora ci si potrà presentare e fare in modo di sollevare il velo che nasconde quello che Marco ha subito da Campiglio in poi,quello che è successo e come Marco sia stato biecamene utilizzato in una finta lotta al doping. Solo allora si sarà credibili e nessuno potrà dire: ma anche chi gli sta vicino approfitta di lui e non gli importa di verità e giustizia. Coraggio Tonina e Paolo, la strada è lunga, dura, difficile da fare, ma è un dovere verso quel figlio meraviglioso che , come dice Benigni, ci furibonda la vita, ancora e per sempre. Un abbraccio a Morris e alle sue emozioni che saprà trasmettere come sempre quando parla di Marco.

 

[Modificato il 20/10/2006 alle 10:54 by Donchisciotte]


Morris - 20/10/2006 alle 19:07

[quote][i]Originariamente inviato da Donchisciotte [/i] In questi anni in cui ho tentato con i pochissimi mezzi che avevo ( forum, lettere ai giornali , opuscolo del capro espiatorio ecc.) di smuovere il silenzio che si voleva far cadere sulla sua vicenda di persecuzione, linciaggio mediatico, umiliazione ecc., mi sono spesso sentita rispondere ( anche da persone dentro al mondo del ciclismo): ma guardate il mercato che c'è intorno a lui e alla sua immagine, guardate alla commercializzazione.Pensate davvero che interessi la ricerca di verità e giustizia? Ecco, io spero che la nuova Fondazione allontani da sé,PRIMA DI TUTTO, l'idea del mercato per potersi rendere credibile sulla strada della giustizia e della verità per Marco. Non vorrei si cadesse dalla padella della commercializzazione e diluvio di manifestazioni mondane alla brace dell'assalto alla diligenza. Il rischio è che la nuova Fondazione diventi meta di gente che cerca solo di vendere prodotti, progetti, iniziative di livello basso e visibilità alle spale di Marco. Spero che Tonina e Paolo sappiano tenere lontani dalle iniziative della Fondazione tutti i mercanti che si avvicineranno adesso,che dicano chiaramente che la Fondazione non autorizza mercati e mercanti, che si concentrino su pochissimi eventi ma tutti importanti e legati DAVVERO a Marco e alla sua storia. Spero si servano, per questi eventi, di uno o due persone pagate per l'occasione invece che di volontari che, comunque, sanno poco o niente di Marco e che, magari, ne approfittano per fare mercato. Meglio dare pochi soldi a una persona assunta pr l'occasione, almeno il rapporto è chiaro. E poi la presenza di Tonina, Paolo, Roncucci e di chi davvero ha voluto bene a Marco dà vita e cuore a qualsiasi evento. [/quote] Cara Maria Rita, il tuo sforzo non è stato vano, anzi, chi, come te, assieme al gruppo “Nessuno tocchi Pantani”, s’è impegnato con coerenza per ricercare verità e giustizia per Marco, per dargli quella dignità che si era ampiamente meritato in vita, è stato il vero faro del cambiamento che si prospetta e il riferimento principale delle volontà di Tonina e Paolo. L’ottimismo, quando ci si trova di fronte una vicenda complessa e trasversale non solo al mondo sportivo come quella di Marco, può solo aggrapparsi tanto e tanto di più, rispetto ad altre circostanze, sulla volontà, ma il pessimismo della ragione rimane lì, altrettanto complesso e non immediato. Per cambiare servirà pazienza e precisione, nell’abbracciare le rotte che tu conosci e che anche qui hai riassunto e serviranno anche quei sostegni esterni, vissuti sulle nuove spinte odierne verso la narrazione e l'analisi di quegli anni difficili. Arrivare alla verità di Campiglio, che mai la magistratura ha cercato con raziocinio, sarà impresa molto ardua per non dire impossibile, ma a volte, anche chi ha “cancellato”, può trovare nell’onestà del tempo, un inciampo o un nemico deciso. L’importante, nei primi tempi, sarà proprio l’inversione di rotta, togliendo dall’opinione della gente, quella convinzione che la Fondazione Marco Pantani sia un tassello di marketing, con tanto di diramazioni mondane e di quella pseudo-benificienza, oggi più che mai diramazione di processi simpatetici utili a chi ci si può, con ragione, immaginare. Marco l’aiuto lo portava direttamente, premettendo che non voleva che si sapesse e che gli si facesse pubblicità. Era vero anche lì, non una delle marionette che vediamo a iosa nel mondo dei cosiddetti vip. Come tu hai annunciato, presenterò alle ore 11 di sabato 28 ottobre, a Cesenatico, l’apertura al pubblico del Museo chiamato “Spazio Pantani”. Anche in quella occasione non sarò formale e graffierò intingendomi d’emozione, convinto come sono che sia nei voleri di Marco, proprio come quando, assieme, parlavamo delle vicende del ciclismo e non solo. Mi aspetta dunque un altro spezzone del discorso che iniziai all’inaugurazione del 18 maggio scorso e lo farò forte della stima di Tonina e Paolo. E’ tutto, per un uomo che fino all’irreparabile, avrà Marco Pantani nel cuore. Non l’ho fatto nei giorni seguenti giovedì 18 maggio, lo faccio ora. Ciò che seguirà sono le sensazioni, come direbbe Marco, antecedenti ed immediatamente susseguenti quell’appuntamento. [img]http://www.ciclonews.it/media/imgnews/Pantani_foto.jpg [/img] [i]Mercoledì sera urlavo per parlare, il tema era l’orrido calcio ridotto a brandelli da anni, ma solo ora scoperto mefitico. Poco male se la mia gola si gonfiava, potevo togliermi qualche sassolino. Son tornato a casa a notte fonda, con le tonsille a pezzi, ma dovevo recuperare, mi attendeva una giornata particolare, da vivere su istmi diversi, sicuramente opposti per grandezze d’epigone e d’emozione. Il sonno è giunto strano, condensato sui rumori echeggianti delle ore precedenti e con la gola che mi impediva di deglutire normalmente. Un riposo leggero, confuso fra i sogni che passano e si dimenticano, ma ci sono, ed uno vissuto e ricordato con un condensato di soddisfazioni. Come un segno di memoria riflessa, vedevo una platea commossa fatta di facce su cui le smorfie del disagio e del dolore, divenivano praterie per le lacrime. Un paio stonavano, proprio quelle che cercavo. Erano volti su cui si stampava l’espressione di chi fa finta d’ascoltarti, quando nella realtà nasconde convinzioni frutto dell’ignoranza e della pomposa invidia; l’uno col naso enorme quanto il corpo per contenere ogni poro di “sono io” e l’altro, più modesto di postura, con baffi che fungevano da divisorio fra due sensi: un olfatto perduto nel mefitico divenuto normalità indistinguibile dal resto, ed una bocca votata al gusto della falsità che accompagna l’eco dei paggi e del poco sapere, per aprire le porte ai dogmi del “quaraquaqua”. Due figure goffe che dal sogno mi portavan alla realtà e alla speranza di un incontro per continuare a togliermi, su altri versanti, i tanti sassolini presenti nelle mie scarpe. Il sogno s’è poi dimostrato, appunto, un sogno e nella platea reale incontrata la mattina, dei goffi non c’era ovviamente traccia. Con quella premessa, che per l’intrinseca volontà di impugnare la via di rivincita, ha fatto della mia Eos una brutta ed intensa annunciatrice, pesante come il suono passato per il canto del figlio Memnone, mi sono avviato, ma la mitologia sa essere onesta, ed il mito l’ho incontrato e toccato veramente, inebriandomi negli epigoni dolci ed amari dei sentimenti. Già, giovedì scorso è stato il giorno d’una carezza di vita, come solo sa essere un segmento, senza disturbi d’intorno, dedicato a Marco Pantani: l’uomo, l’artista e l’atleta che ci ha lasciato l’enorme ringraziamento per aver vissuto contemporanei al suo tratto. A quel solco che ci spinge a dire ad ogni figlio: “io l’ho visto, l’ho conosciuto e, grazie a lui, mi sono avvolto nella luce”. Certo, proprio il giorno in cui ero chiamato al ruolo impossibile, di riassumere un inimitabile nelle gesta e nell’intensità del suo essere supremo. Quanto basta per piangere per la mera paura di sfregiarlo senza volerlo e pur nella consapevolezza, di vivere da anni ed anni una realtà da animale da microfono. Già. [/i] [img]http://www.patclearyart.co.uk/cyclinghtml/pantani1998/pantani1998/pantani1998_r4_c4.gif [/img] Marco Pantani non è stato solo uno dei campioni, non molti, pur nell’ammirazione generale che provo verso tante discipline, che m’hanno spinto al tifo: era tanto, tantissimo di più. Con lui ho incontrato le lacrime della gioia, ho riscoperto quella poesia che la politica m’aveva fatto dimenticare in un cassetto, ho ritrovato la voglia di scrivere come l’istinto mi spingeva, lontano dallo spesso mestierante modus che esigono i giornali. Senza saperlo, Marco, ha risvegliato in me le migliori facoltà del mio poco. I sette libri scritti, sono venuti dopo aver visto quel ragazzo che inteneriva i monti, portando l’agreste del paesaggio ad un patrimonio interno agli sguardi, con l’istintiva voglia di volare, nei modi e nelle possibilità d’ognuno. Quel ragazzo pedalava, dipingeva e scolpiva, lo faceva con la leggerezza di chi è venuto per pettinare, accarezzare, donare la brezza che pian piano ti porta alla gioia. Chi nasce così, va osservato attentamente, perché ogni suo singolo fotogramma rappresenta un inno alla vita. Come potevo non riprendere il corso abbandonato? Guardare quel ragazzo e conoscerlo, rigenerava le forze sopite e rattrappite nei suoni del risaputo, confuse in un oceano di fotocopie ingiallite, materializzate nell’ignavia supina d’una quotidianità vissuta, ma non scelta. Marco, nelle voci che pochi possiedono dentro il corpo, si votava al rivoluzionario, al non percepibile, a quel non conformismo che un tempo amavo come la linea etica della mia vita. Avevo capito che mi potevo liberare. Come tanti, avevo bisogno, appunto, di uno fuori dalle righe e quel giovane di mare che amava i monti, come un pendolare che accostava alle onde la gioventù e all’alto delle cime, la sua voglia d’osservare il mondo tracciando aloni, era la mia genesi per riprendere l’unico cammino che mi faceva sentire me stesso. Una meraviglia. Come d’incanto mi portai sulle vie che volevo, scrivendo la notte, riempiendo pagine lasciate su dei dischetti, con lo stesso fare d’una formica in un giorno d’estate. All’emozione del trasmettere e del vedere quel giovane dipingere le cime fino a trasformarle in caleidoscopio per le nostre traiettorie verso il cielo, mi abituai per anni, sapendo che la sua eternità si stava costruendo nell’insieme meno percepibile e, per questo, più affascinante. Lui pedalava ed io scrivevo spesso d’altro, ma un pensiero quotidiano a lui andava sempre. Glielo dovevo intensamente e con tutta l’immanenza. Poi come tutti, se si è veri, ai sorrisi succedono le amarezze e più si è veri, più queste divengono atroci fino a soffocare. Anche lui era un uomo, un giovane uomo, con la sue stupende incertezze che ci fanno preziosi esseri di fronte all’infinito. Lui, Marco, aveva toccato le corde dell’incenso incendiando il carbone umano con tutto il suo mefitico potere di asfissiare la vita ed i relativi aloni. Quel giovane era diventato l’anti di un coacervo d’interessi che si schiudevano sinergici su quel suo spirito siamese al pedalare. Lui doveva servire a quel giogo: per farlo, tutto era lecito. Ed io, che pure ascoltavo quasi ogni giorno, quel carbone inveire e dire che ogni mezzo doveva servire all’uccisione di quel volo, non capii: distrutto da un positivismo assurdo, dalla mia idiosincrasia a non pensare male, di non sospettare. Già, nella vita chi non sospetta mai, più che ingenuo è stupido, ed io lo sono stato. A volte anche un solo momento di stupidità può essere fatale e non abbandonarti mai per il resto del segmento d’esistenza. Il segno terreno di Marco, colui che aveva risvegliato me stesso, stava sollevando il pennello, per tanti stava morendo prima ancora di sceglierne una via, ed io, per le mie mancanze, non avevo fatto niente per impedirne il fattore scatenante. Cosa potessi fare non lo so, ma qualcosa dovevo inventare, magari col coltello fra i denti, sputando il male che tanto fa presa, su quella illimitata forma d’ipocrisia che ci spinge a definirci civili. Ho pensato per anni dove potevo incidere e se ancor non ho trovato la zolla, ciò non attenua il mio personale ed immanente senso di colpa. Nemmeno m’aiuta la consapevolezza di essere uno dei tanti finiti su quella angoscia. Marco non può rispondere con la voce, ma continua a vivere in me, come in tutti quelli che gli han voluto bene veramente. Lo trovi dappertutto e quando davanti agli occhi si stendono le strade che l’han visto recitare, o quel mare che l’ha visto nascere, le lacrime divengon umana risposta, la gola si strozza e sente il bisogno di difenderne il tratto. Quel cammino che l’ha fatto unico, in un’era dove la prima nota, è la miopia di voler far giungere tutti alla stessa oasi d’ispirazione e risultanza, fino a rendere le fotocopie come un graffio d’elevazione, mi aspettava, ed il flash che m’aveva rigettato nello sconforto e nel ringraziamento s’è chiuso. Il viaggio in macchina stava incontrando la stazione di Cesenatico: ero arrivato e dovevo presentare il suo Museo, un sunto tanto grande quanto minimo di ciò che continuerà ad echeggiare come un suono che s’intreccia e si stringe al paesaggio per dirci che è immortale. Sapevo che lui era con me: dovevo raccontarlo come mi diceva, senza “se” e senza “ma”, per quello che era e per quello che ancor dobbiamo fare per dargli l’onore che merita, assottigliando le schiere dei ciechi e dei sordi che non han saputo leggerlo ed ascoltarlo. Anche se mi giungevano le lacrime, avevo certezza che Marco non se la sarebbe presa. [img]http://img111.imageshack.us/img111/1527/quadro19os.jpg [/img] Ho visto tanta gente, ho guardato Tonina e Paolo come fossero i tesori di un bene. Mi sono immerso in Marco, un oceano, anche quando parlavo. Ho detto quel che volevo senza peli e formalità, come ci dicevamo sempre nei colloqui. Mi sono emozionato, come già sapevo, ed ho avuto la prova di quanto fosse artista: non conoscevo i suoi quadri e vederne un paio, è stata una folgorazione. Quell’occhio o quel sole, figli del medesimo ceppo creativo, nell’intensità dei colori e nell’ermetismo voluto, sono un segno di lui: profondo e luminoso, senza estrapolarsi dalla vita, per far solo sognare. Quella sfera rappresenta il suo modo di essere estremo, nel vortice delle sensazioni e nell’impossibilità di rabberciare la caduta del cupo. C’è la ricerca d’un “perché” come una lente sul mondo, dove la luce ti si presenta speranza e monito. Marco era, è, e sempre sarà da studiare. Lo capiranno i più scettici sulle vie di quel tempo che, come sempre, si presenterà onesto: Intanto, per provare l’imbarazzo, vadano allo Spazio Pantani, si rileggano quelle sue ultime frasi, scritte con una stentato italiano, ma intrise di poesia in ogni segmento e volgano lo sguardo a quell’occhio o quel sole, o quel pesce che mangia uno più piccolo.... e si sentiranno più umani. Morris


Donchisciotte - 29/10/2006 alle 01:35

Oggi c’è stata l’inaugurazione del Museo Pantani. In attesa che Morris ( che ha fatto la presentazione) ci dica qualcosa , magari una cronaca di fatti e emozioni, oggi pomeriggio l’ho sentito e ho ricevuto un messaggio da Wal che è a Cesenatico. Tanta gente, tante emozioni, tante idee di cui abbiamo parlato con Morris. Mi è molto piaciuta l’impronta che Morris ha dato alla sua presentazione, il programma deve essere: talento, dignità, verità e giustizia. Questo va ristabilito per Marco. Stasera, mente cenavo da amici, guardavamo il TG di Sky. Servizio molto lungo sulla presentazione del museo ( bellissimi i quadri di Marco) e una SPLENDIDA intervista ai genitori di Marco. Mamma Tonina ha detto che lei non vuole più fondazioni e mercati intorno al figlio, li ritiene umilianti per Marco che, ha proseguito Tonina, cercava la verità. Ed è la verità che , ha detto sempre Tonina, io voglio cercare con l’aiuto anche dei tifosi. Il padre Paolo ha parlato del massacro di cui Marco è stato oggetto, ha detto che nessuno avrebbe resistito a una persecuzione come quella subita da Marco per cinque anni, che i motivi per cui il potere l’ha perseguitato sono chiari. Incorniciata nel museo si vedeva la prima pagina di Tuttosport del 6 giugno 1999, il titolo cubitale era: E’ innocente! Finalmente in eventi che riguardano Marco si sente parlare di verità, di giustizia, di persecuzione. Le premesse mi sembrano buone, speriamo che Tonina e Paolo abbiano la forza per percorrere la strada che hanno indicato oggi: verità e giustizia per Marco, restituzione della sua dignità, affermazione e analisi del suo talento e basta con i mercati.


luke - 29/10/2006 alle 09:36

E' proprio il caso di dire che il vento sta cambiando, finalmente. Una serie di notizie splendide, il Museo come punto di partenza per questa nuova fase nella quale finalmente finisce la strada del mercato e della mondanità ed inizia quella della ricerca della verità. Grazie a Tonina e Paolo, grazie a Morris, grazie a Wal, grazie a tutti coloro che hanno davvero Marco nel cuore. E addio alla vecchia linea della Fmp ed a chi tanto ci credeva.:D