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Autore: Oggetto: La vera storia di Marco Pantani

Livello Fausto Coppi




Posts: 2490
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  postato il 10/10/2005 alle 18:28
Originariamente inviato da pedalando

Originariamente inviato da violetta
No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede


Premesso che non lo conosco e non voglio giudicarlo, anche l`aver gettato
via le provette lo ha fatto additare come colpevole.
Sicuramente l`azione piu` corretta (e coraggiosa ed in buona fede)
sarebbe stata quella di restare e tenersi le provette di caffeina
in tasca, forse non lo avrebbero neanche perquisito dato che non
c`entrava niente (dice lui) e comunque se era un semplice ricostituente
sarebbe finito tutto bene.

Ma con il senno di poi tutto e`facile.

Pero` proprio perche` non lo conosco permettimi di dubitare
del suo racconto. Solo un dubbio, nessuna condanna.
ciao!

mi correggo: a base di caffeina


dopo un attimo di pausa, caro pedalando, ti posso dire che pregnolato, molto probabilmente aveva pensato di disfarsi delle fialette a base di caffeina, per evitare l'inutile quando inesorabilmente lunga trafila delle denuncie ai carabinieri e tutto quel protocollo amministrativo che ne segue..come si sa i meccanici sono i primi a svegliarsi e gli ultimissimi ad andare a letto....spero di aver risposto...

 

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  postato il 11/10/2005 alle 10:51
cara Violetta scusa il ritardo nella risposta ma sono completamente
assorbito dall'ingrato compito di far da manager al futuro campione
del mondo delle corse in bici sulle Caedagne.

Il libro di Pregnolato potra` essere interessante se aiutera` a far
luce su cosa significo` quella famigerata notte Sanremese.
Ricordo ancora la rabbia per la tappa annullata, all`ultimo minuto
impegni lavorativi mi impedirono di essere anche io sulle rampe
che portano a S.Anna ad aspettare il duello fra Simoni e Frigo,
ma chissa` quanti quella mattina si ritrovarono sgonfi da quella
notizia che a frammenti cominciava a circolare:"non partono".
Improvvisamente eravamo di nuovo a Campiglio, increduli di fronte
ad una cosa che non sembrava possibile. Poi la ragionevolezza comincio`
a farsi largo fra la bile e capimmo che era giusto cosi`.
Era giusto non partire perche` si doveva protestare per il modus operandi
ma era giusto che i NAS facessero quei controlli.
Perche` quello, a mio parere, fu l`inizio di un processo di ripulitura
che ci ha portato ad avere, oggi, un Giro migliore.

Pregnolato puo` raccontare, indipendentemente dalla sua innocenza,
cosa cambio` dopo quella notte. Se invece trattera` solo l`argomento Pantani sara` un'occasione persa e rischiera` di essere accusato di sciacallaggio.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2005 alle 12:29
La vicenda della morte den nostro amato Pirata non ha mai fine... leggete quest'ultima:

12/12/2005 Philippe Brunel, de «L'Equipe»: «Pantani è stato ucciso»

Pantani è stato ucciso. Quante volte è stato scritto, gridato, detto dagli aficionados più integralisti del corridore più amato. Quanti lo credono ancora, ad incominciare da mamma Tonina, che l'ha gridato pochi giorni dopo quel drammatico 14 febbraio 2004.

Pantani è stato ucciso, questo è quanto teorizza Philippe Brunel, 49 anni, giornalista de «L'Equipe» da oltre venticinque anni, che sull'argomento sta lavorando da due anni e il prossimo anno darà alle stampe «L'affare Pantani, autopsia di un campione», questo almeno dovrebbe essere il titolo del libro che sarà edito dalla Grasset di Parigi.

Sabato Brunel ha anticipato sulle pagine del «magazine» de L'Equipe alcune sue considerazioni. Una su tutte: l'inchiesta non è stata approfondita; troppi i buchi in questa vicenda. Ci sono dieci ore di nebbia assoluta: dall'ultima telefonata di Pantani alle 10.30 al portiere dell'albergo «Le Rose» di Rimini, fino alle 20.30, ora in cui il portiere Pietro Buccellato riviene il corpo privo di vita del corridore romagnolo.

«La stanza viene trovata in condizioni incredibili - ci ha spiegato Philippe Brunel, raggiunto telefonicamente a Parigi -. Il problema è stato subito sollevato da mamma Tonina, ma nessuno le ha dato retta. L'hanno presa per quella mamma disperata che vuole sempre trovare una ragione, ma io da li sono partito. Mi sono recato dal giudice Paolo Gengarelli, ho incontrato il medico legale Giovanni Fortuni, ho parlato con il medico legale del 118 Francesco Toni, quello che ha dichiarato morto Pantani e che è stato il primo ad arrivare al residence le Rose...».

A proposito, anche qui ci sarebbe qualcosa di strano.
«Esattamente. Il portiere chiama il 118 alle 20.30, e il medico legale arriva alle 21.33. Un'ora per arrivare in una Rimini raggelata e deserta mi sembra davvero un'esagerazione».

Torniamo alla stanza e ai sospetti di mamma Tonina.
«Come dicevamo Marco viene rinvenuto in una stanza praticamente distrutta. Ho visto e rivisto più volte le fotografie della scientifica: non c'è un angolo non devastato. Un uomo che arriva a distruggere una stanza di un albergo in quel modo deve essere sì disperato, in preda ad un raptus, ma soprattutto dovrebbe, penso, riportare dei segni, delle tracce, sul corpo o almeno sulle mani. Niente, nulla di tutto questo, Pantani non presenta un solo graffio, le sue unghie non erano nemmeno sbeccate. La cosa ha lasciato inorridita una mamma, ma a quanto pare non i tecnici della polizia scientifica e il giudice che ha condotto, a mio personalissimo parere, un'indagine troppo superficiale e frettolosa».

E poi?
«Poi c'è il portiere che alle 20.30 va su ad aprire la porta perché da troppo tempo non sente l'ospite. S'insospettisce, cerca di capire e scopre, come l'ogico che sia, che la porta è chiusa dal suo interno e la apre agevolmente con una card apposita, ma la cosa che non convince, almeno me, è che la porta è anche ostruita da mobili, accatastati contro la porta. Come fa da solo a spostare tutto, come fa ad aprirla? E sarà vero che c'erano tutti quei mobili, e allora perché dice di averli trovati? E sarà vero che la porta era davvero chiusa e Marco era barricato dentro? Lo ripeto: perché deve passare un'ora dalla chiamata del portiere all'arrivo del medico legale?».

E c'è ancora qualcosa?
«Certo, ma non posso anticipare tutto, perché nel mio libro passo tutto punto per punto; io almeno ho provato a fare uno straccio di inchiesta. Secondo me chi era tenuto a farlo se n'é guardato bene. Vi aggiungo un altro piccolo elemento: nella stanza viene rinvenuto anche un vassoio con del cibo cinese. Mai ordinato da Pantani, sul tabulato delle telefonate del residence non risulta una chiamata del genere, nemmeno sul tabulato del suo cellulare. Il cibo è praticamente finito, ma anche dall'autopsia Marco non risulta abbia mangiato cinese. E la cosa curiosa è che l'ulitmo pusher - Ciro Veneruso - è entrato in quella stanza il 9 febbraio. Nessun altro è antrato ho ha incontrato Marco in quella stanza. Al residence dicono di aver sempre fatto le pulizie, tutti i giorni. Chi ha portato quel cibo cinese nella stanza?».

Ma lei si è fatto un'idea, sa dirci qualcosa di più?
«Io so solo che ci sono molti lati oscuri in tutta questa orribile vicenda, e l'inchiesta da voi condotta in Italia non ha assolutamente chiarito. Il portiere di notte dice che Pantani era chiuso dentro, era barricato, che lui ha aperto a fatica e ha trovato quello che ha trovato. Punto, questo è andato agli atti. Nessuno l'ha messo minimamente in dubbio. Per me invece, i dubbi sono ancora tutti lì da svelare».



fonte: tuttobiciweb


 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 12/12/2005 alle 12:57
E' giustissimo fare completa luce sulla vicenda; tuttavia non penso che scoprire, eventualmente, che Marco è stato ucciso per motivi di droga (e/o di debiti, o cose simili) gioverebbe alla sua memoria.

 

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Via i dopati dal ciclismo.

Non è che mi sono staccato, è che il gruppo è andato in fuga!


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2005 alle 13:17
Io su Pantani ho delle considerazioni personali e forse un pò polemiche:
la sorella ha detto che in quel periodo è stato abbandonato dai giornalisti, si sentiva solo, ecc. ecc.
Ma lei cos'ha fatto? I suoi parenti e i suoi amici gli sono stati vicini?
A me pare che siano stati i primi a lasciarlo da solo e volevano cercare di scaricarsi la coscienza...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/12/2005 alle 13:17
Concordo. Sarebbe stato meglio fare una bella inchiesta SERIA ed APPROFONDITA su Campiglio...
 
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Livello Fausto Coppi
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Utente del mese Gennaio 2010




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  postato il 12/12/2005 alle 13:34
Originariamente inviato da riddlerIo su Pantani ho delle considerazioni personali e forse un pò polemiche:
la sorella ha detto che in quel periodo è stato abbandonato dai giornalisti, si sentiva solo, ecc. ecc.
Ma lei cos'ha fatto? I suoi parenti e i suoi amici gli sono stati vicini?
A me pare che siano stati i primi a lasciarlo da solo e volevano cercare di scaricarsi la coscienza...


Scusami Riddler... sentirsi soli è una cosa (e quindi concordo sulle tue considerazioni finali) ma ti posso assicurare che non avere giornalisti tra le scatole faceva solo piacere a Marco negli ultimi mesi di vita. Dubito fortemente che la sorella abbia detto questo...

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 12/12/2005 alle 13:39
Originariamente inviato da gregorio

E' giustissimo fare completa luce sulla vicenda; tuttavia non penso che scoprire, eventualmente, che Marco è stato ucciso per motivi di droga (e/o di debiti, o cose simili) gioverebbe alla sua memoria.


La verità, o quell'idea di successione di fatti che noi chiamiamo verità, non deve giovare a nessuno. Tantomeno credo che una persona deceduta possa trovare giovamenti di sorta da alcun avvenimento. Ma la giustizia, l'accertamento delle responsabilità, esistono per dare a noi un barlume di speranza di condurre delle esistenze degne di tale nome. Certo nessuno si occuperebbe nè si occupa della morte per overdose dell'ultimo dei disperati ma il fatto che anche persone di una certa notorietà possano incorrere in tali disperazioni, dovrebbe aiutare a fare luce sulle strade che verso di esse conducono.
A me gioverebbe sapere la verità. E la memoria di Pantani esiste in me come in tutti coloro che gli sono sopravvissuti. Noi costruiamo la sua memoria ed è a noi che serve conservarla. Saperne di più sulle circostanze della sua morte però, ci aiuterebbe e tentare di credere nella possibilità di vivere con uno straccio di dignità la vita collettiva.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/12/2005 alle 14:21
Originariamente inviato da gregorio

E' giustissimo fare completa luce sulla vicenda; tuttavia non penso che scoprire, eventualmente, che Marco è stato ucciso per motivi di droga (e/o di debiti, o cose simili) gioverebbe alla sua memoria.

Gregorio, hai ragione... da quel punto di vista, il fatto che Marco sia venuto a mancare seguendo un certo tipo di modalità o un altro (omicidio o suicidio), ma con il comune denominatore della droga, probabilmente non cambia molto e sa tanto di sciacallaggio mediatico.
C'è però da dire che noi tutti viviamo le nostre esistenze a contatto con l'istituzione giustizia , creata apposta per indagare, scoprire e giudicare la verità delle cose che accadono... ed è quindi altrettanto giusto che questa verità venga fuori: le domande che si pone Brunel sono legittime e non hanno ancora risposta, inutile girarci attorno: al momento manca chiarezza.

E penso che quindi si debba ancora indagare molto per scoprire come siano andati i fatti in quei drammatici giorni di inizio febbraio 2004: i tifosi, la famiglia e gli amici di Marco chiedono questo a gran voce, qualunque sia il genere di verità che salterà fuori.
E, sicuramente, si chiede anche cosa successe quel giorno a Madonna di Campiglio, senz'altro...

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2005

  postato il 12/12/2005 alle 14:24
Ma a me sembrava si riferisse a loro... magari non ai paparazzi, è vero, se no a chi, scusa?

Originariamente inviato da faxnico

Originariamente inviato da riddlerIo su Pantani ho delle considerazioni personali e forse un pò polemiche:
la sorella ha detto che in quel periodo è stato abbandonato dai giornalisti, si sentiva solo, ecc. ecc.
Ma lei cos'ha fatto? I suoi parenti e i suoi amici gli sono stati vicini?
A me pare che siano stati i primi a lasciarlo da solo e volevano cercare di scaricarsi la coscienza...


Scusami Riddler... sentirsi soli è una cosa (e quindi concordo sulle tue considerazioni finali) ma ti posso assicurare che non avere giornalisti tra le scatole faceva solo piacere a Marco negli ultimi mesi di vita. Dubito fortemente che la sorella abbia detto questo...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
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Livello Octave Lapize




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  postato il 13/12/2005 alle 16:17
non so dove metterlo, lo metto qui, se poi c'è un posto più datto fatemelo sapere.

... lo sport è anche solidarietà e questo lo dimostra:

13/12/2005 Cinque campioni e una canzone per Pantani

Due assi del volante, Jarno Trulli e Alex Zanardi, un campione del ciclismo, Danilo Di Luca, una medaglia d’oro ai recenti europei di volley, Alberto Cisolla e un azzurro di rugby, Denis Dallan. Messi insieme potrebbero sembrare i protagonisti di un’edizione speciale di “Giochi senza frontiere”, i cinque campioni, invece, si ritrovano per qualche ora, in un uggioso pomeriggio bolognese, in uno studio di registrazione, per realizzare il sogno di un campione che non c’è più, Marco Pantani.
I cinque portano a compimento l’idea del “Pirata”, incidendo una canzone i cui proventi, quando il cd sarà messo in vendita, saranno destinati ai bambini soli, ai bambini meno fortunati. La canzone non l’hanno nemmeno dovuta comporre perché Elisabetta Gioia Mondini l’aveva già scritta, qualche anno fa, proprio per il Pirata: "Apri il cielo che c’è in me!!! ". La musica è di Fabio Anastasi, l’arrangiamento di Giancarlo Di Maria che ieri pomeriggio, nella sala di incisione della Fonoprint, ha lavorato in allegria. «Perché questi sono veramente bravi», il commento finale.
Di più: i cinque, che avevano messo in preventivo di lavorare davanti a un microfono per tutto il pomeriggio, se la cavano in un paio d’ore.
Così, quando Di Maria, dà il via libera a tutti, scatta il commento di Zanardi. «Già fatto? Ma allora quando i cantanti sostengono di aver trascorso l’ultimo mese in sala di registrazione cosa vogliono dire?». Risata generale. I cinque, pur venendo da sport diversi (solo Trulli e Zanardi hanno in comune la F1), si divertono proprio. Il più timido, Dallan, è forse quello che canta meglio. Non fosse altro perché, insieme al pallone da rugby, ha una vera e propria passione per il canto che lo porterà a diventare un tenore.
Trulli, che ieri si è limitato al canto, registrerà più avanti con l’ausilio di una batteria (non da auto…), la sua passione. Jarno non solo fa quello che vuole con un volante tra le mani, ma dà spettacolo con bacchette, piatti e tamburi. Il cd uscirà nei prossimi mesi: Elisabetta che ha portato avanti il progetto insieme con la mamma Renata, ha già deciso come utilizzare i soldi ricavati. «Li daremo alla Caritas - dice la ragazza che ringrazia per la collaborazione sia Fonoprint sia il produttore arrangiatore Mauro Malavasi -. Siamo in contatto con il vescovo di Faenza, monsignor Stagni. E sarà lui a dare consiglio».
Una canzone, davvero coinvolgente - all’appello, tra i convocati per l’iniziativa, mancano David Bluthenthal (Virtus Bologna) e Loris Capirossi (Ducati) bloccati dalle neve in uno scalo aereo, e per sopraggiunti impegni Stefano Mancinelli, capitano della Fortitudo Bologna e grande tifoso del Pirata, per i bambini poveri e per onorare la memoria di Pantani, che a Sanremo avrebbe voluto esibirsi non solo come ciclista, ma pure come cantante. E Sanremo, inteso come festival, potrebbe essere l’obiettivo dei fantastici cinque. Chiacchierando tra loro hanno scoperto di non avere impegni pressanti per il prossimo 27 febbraio (in pieno festival canoro, dunque). Così, dopo aver cantato per un pomeriggio, incidendo la loro canzone, potrebbero ripetersi in Liguria, festival permettendo. Per Di Luca, che di professione fa il ciclista, Sanremo è anche… «No - obietta - quest’anno mi sto preparando per il Giro d’Italia. La Milano-Sanremo arriva troppo presto».
Scambi di complimenti di battute e di ricordi tra Jarno Trulli e Alex Zanardi. E’ proprio il driver di Castel Maggiore, una leggenda per lo sport mondiale, a trasmettere entusiasmo ai compagni. «Non avevo mai cantato - commenta - se non una volta, improvvisando, con Gianni Morandi. Questa volta è diverso, però, perché c’è anche lo scopo benefico dell’iniziativa. Non ho mai avuto la fortuna di stringere la mano a Pantani: lo ricorderò sempre come un grande campione». C’è il brindisi, la voglia di festeggiare il Natale con qualche giorno d’anticipo. Auto, bici e palloni (ovali e non) uniti, per cantare “Apri il cielo che c’è in me!!!", il brano che Pantani non ha potuto incidere: che lo facciano cinque campioni ha comunque un sapore speciale.
(da Il Resto del Carlino)
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"...poi Dio creò la biciletta perché l'uomo ne facesse strumento di fatica e di esaltazione nell'ardito itinerario della vita ..." (monumento al Ghisallo)


L’orizzonte era fatto di monti
che guardavano in fondo la valle.
S'ergevano austeri e inviolati
al cuore d'un credo
provato dal non lontano
ricordo d'una immane prova di vita.... (L'Angelo della Montagna - Morris)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/12/2005 alle 17:29
L iniziativa di Zanardi e gli altri è un gesto di affetto nei confronti di una persona che purtroppo ancora oggi sta pagando un prezzo troppo alto.Marco è stato più di tutti il ciclista che ha riportato l attenzione di tutti,media e tifosi sullo sport delle due ruote, nonostante tutto, appena qualcosa è andato per il verso sbagliato, e non si sa ancora cosa e chi è andato per il verso sbagliato, è stato abbandonato e etichettato come MOSTRO dopato drogato, anche e soprattutto da chi fino al giorno prima l aveva adulato e portato in trionfo...(non parlo di tutti sia chiaro)...a mio avviso un ruolo importante è stato giocato anche dalla famiglia, che per certi versi posso comprendere, ma per altri no...Posso comprendere il fatto che la famiglia avesse deciso di lasciare che Marco si arrangiasse, che provasse ad uscire da quel tunnel solo ed esclusivamente con le sue forze, magari è stato proprio Marco a chiedere questo alla sua famiglia...ciò che tutt'oggi non riesco a comprendere è che non ci si voglia addentrare in quel tunnel brutto, buio, schifoso, stretto e soffocante che va sotto il nome di Madonna di Campiglio, dove tutte le convinzioni e la voglia di pedalare di Marco sono svanite, per poi non tornare più......Non riesco a capire come mai non si voglia andare a fondo su ciò che veramente è accaduto in quella maledetta stanza di quello squallido residence riminese, reso ancor più squallido dalla distruzione del piano dove si trovava la stanza di Marco,e reso ancora più squallido dal fatto che il rifacimento del piano sia stato dettato dai seguenti motivi "vogliamo evitare il turismo macabro"....non so,non mi capacito, si gira ingioiellati, con le lacrime agli occhi, ma se un pò di quella sicurezza che viene dimostrata ad ogni occasione ghiotta si trasformasse in convinzione, in voglia di conoscere tutto ciò che è capitato a Marco nel giro di pochi istanti, non saremo qua a discutere se questa o quella illazione possa essere veritiera o meno,la verità sarebbe già venuta a galla....

 

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  postato il 13/12/2005 alle 17:29
Originariamente postato da Drein in un thread doppione

Un giornalista de L' Equipe sta pubblicando un libro in cui sostiene che il Pirata è stato ucciso! Vero che il decesso è avvenuto per overdose di cocaina ma ci sono elementi strani quali la stanza distrutta completamente senza che Pantani abbia riportato un minimo graffio e un pasto cinese consumato in camera ma mai ingerito da Pantani, come rivelato dalla autopsia e mai ordinato.
Non sono competente in giurisprudenza ma mi sembra ovvio che l' inchiesta si è chiusa troppo presto non credete?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/12/2005 alle 17:32
Originariamente inviato da Admin

Originariamente postato da Drein in un thread doppione

Un giornalista de L' Equipe sta pubblicando un libro in cui sostiene che il Pirata è stato ucciso! Vero che il decesso è avvenuto per overdose di cocaina ma ci sono elementi strani quali la stanza distrutta completamente senza che Pantani abbia riportato un minimo graffio e un pasto cinese consumato in camera ma mai ingerito da Pantani, come rivelato dalla autopsia e mai ordinato.
Non sono competente in giurisprudenza ma mi sembra ovvio che l' inchiesta si è chiusa troppo presto non credete?



a parte queste di informazioni c'è anche un altra cosa che non torna, sembra che siano stati ritrovati dei capi di abbigliamento non appartenenti a Marco....

 

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  postato il 13/12/2005 alle 19:38
Le notizie sui misteri veri o presunti della morte di Pantani mi
ricordano quelli sulla fine di Bottecchia.
A noi appassionati di ciclismo dispiace pensare che i nostri eroi siano morti in modo "banale" - una caduta una overdose - e tendiamo ad immaginare misteri dove forse non esistono.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/12/2005 alle 19:57
Originariamente inviato da Ottavio

Le notizie sui misteri veri o presunti della morte di Pantani mi
ricordano quelli sulla fine di Bottecchia.
A noi appassionati di ciclismo dispiace pensare che i nostri eroi siano morti in modo "banale" - una caduta una overdose - e tendiamo ad immaginare misteri dove forse non esistono.


il problema sta proprio in questo,ci sono delle incertezze come sottolineato da Philippe Brunel, allora bisogno andare a fondo non credi?ceroto non possiamo aspettarci che venga fatto da un giornalista.....

 

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  postato il 13/12/2005 alle 20:05
Dopo la morte di Marco c'è stata una inchiesta che ha portato (una volta tanto) alla condanna degli spacciatori che hanno, loro sì, ammazzato Pantani.
Comunque se il giornalista francese potrà portare altri indizi bene.

 
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  postato il 14/12/2005 alle 02:46
Originariamente postato da Angian in un thread doppione

Chissà, c'è qualcosa di strano nella storia

 
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  postato il 14/12/2005 alle 13:10
Sono convinta che bisogna andare fino in fondo alla storia. I mezzi a disposizione oggi sono molto più precisi e sofisticati di quelli presenti, ad esempio, all'epoca della misteriosa morte di Bottecchia, e credo che sia giusto capire cosa sia successo. Non mi sembra corretto che l'indagine sulla morte di Marco sia stata archiviata in fretta e furia quasi a voler evitare che si scoprisse qualcosa che doveva restare sepolto...no, non mi va proprio.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/12/2005 alle 17:42
Altro capitolo, questa volta sui fatti di Madonna di Campiglio:

Pantani, nuovi misteri su Campiglio
L'albergatore: "Vinse, ma aveva paura"


A quasi due anni dalla sua morte, tornano a infittirsi dubbi e misteri su Marco Pantani. A svelare altri retroscena sulla fine del Pirata è il titolare dell'albergo di Madonna di Campiglio, dove il ciclista venne fermato nel '99 al Giro d'Italia. "Vinse la tappa, ma era arrabbiatissimo - racconta - Non si sentiva tranquillo e pretese una delle pochissime stanze senza balcone. A cena mangiò solo riso, una quantità incredibile".
Dopo il libro choc in cui un giornalista francese, Philippe Brunel, ha sollevato inquietanti dubbi sulla morte del "Pirata", dicendosi convinto che Pantani sia stato ucciso, altri particolari emergono dal racconto del proprietario dell'Hotel Touring, l'albergo in cui il 5 giugno 1999 si consumò l'inizio della fine del ciclista romagnolo. Il giorno dopo aver vinto la tappa di Madonna di Campiglio, Pantani fu infatti escluso dal Giro perché non in regola coi valori ematici e da lì iniziò il suo declino senza fine. "L'hanno voluto ammazzare - racconta a "Tuttosport" il signor Antonio, titolare di allora - Perché Marco è morto qui, quel giorno di giugno. Quando rientrò in albergo, dopo aver stravinto la tappa, era adiratissimo. Mia moglie si congratulò con lui, erano amici da tempo, ma Marco quasi non rispose. Pareva furioso. Secondo me non doveva vincere lui quel giorno, andate a rivedere i filmati tv. Marco scatta ma continua a voltarsi, come se aspettasse qualcun altro, ma nessuno fu in grado di reagire. Sapeva di aver fatto un dispetto a qualcuno, era timoroso di aver esagerato, non si sentiva tranquillo".

A confermare lo stato d'ansia del "Pirata" un altro particolare: "Il mio albergo ha 28 stanze, 24 delle quali col balcone. Lui pretese di cambiarla e che la sua fosse una delle quattro con la sola finestra. Aveva paura cue qualcuno potesse salire da fuori ed entrare dal balcone. E poi a cena mi incuriosì un particolare: mangiò tantissimo riso, quasi mezzochilo, ma solo riso, nient'altro, mentre gli altri corridori divorarono bistecchi in quantità". Una fine, quella di Pantani, che, a quasi due anni dalla morte, continua a essere avvolta nel mistero.


fonte: tgcom.it

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/12/2005 alle 21:30
E' vero che anche la vicenda di Madonna di Campiglio presenta molte incongruenze e non pochi lati oscuri. Ma queste testimonianze che cicciano fuori a due anni di distanza dal fattaccio ( e a SEI anni dai fatti di Madonna di Campiglio) mi sembrano un po' forzate.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/12/2005 alle 16:13
Notizia bomba da Tgcom ragazzi:
Marco Pantani ha ricevuto minaccie di morte!!!
Eh si è proprio così dopo la sciagurata tappa di Madonna di Campiglio del '99 una grandiosa giornalista dichiara di essere a conoscenza che Marco Pantani ha ricevuto una telefonata nella quale l'interlocutore diceva: "tanto non sarebbe arrivato a Milano..." ragazzi roba da ergastolo o addirittura pena di morte, se si venisse a conoscenza di colui che ha fatto sta telefonata, anche perchè l'accento era meridionale...

 

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  postato il 17/12/2005 alle 16:28
Riddler, hai un senso dell'ironia orrido.

Nel caso non volevi essere ironico, ti prego almeno di scrivere in italiano le notizie importanti, e quelle che potrebbero ledere la sensibilità di qualcuno.

 

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  postato il 17/12/2005 alle 17:13
Ah avevo letto male la persona che aveva detto questo... era il capo dei fan, ma l'ha riportata tgcom come minaccia di morte... certo magari tu essendo della categoria difendi un telegiornale come tgcom, immagino...
Ad ogni modo ecco come Pantani ha subito minaccie di morte (da Tgcom)
"Pantani subì minacce di morte"
Confessione choc di Vittorio Savini
Dopo il libro del giornalista francese e le esternazioni di mamma Tonina, Vittorio Savini, presidente del club Magico Pantani, rivela una telefonata con minacce di morte al Pirata. "Era il 6 giugno 1999, il giorno dopo Campiglio, in un orario compreso tra le 17.30 e le 18 - ha detto a "La Voce di Romagna" - Una persona, con chiaro accento meridionale, mi disse: 'E' meglio così, Marco a Milano non ci arrivava...'".

 

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  postato il 17/12/2005 alle 17:15
Allora a questo punto, parafrasando il film Philadelphia (bellissimo peraltro) spiegami tu cosa c'entra il fatto che avesse un chiaro accento meridionale con le minaccie di morte, fallo come se avessi 4 anni!

 

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  postato il 17/12/2005 alle 17:41
Innanzitutto ti faccio notare come (per ora?) io con la "categoria" non c'entri assolutamente niente.

Originariamente inviato da riddler

[...]Una persona, con chiaro accento meridionale, mi disse: 'E' meglio così, Marco a Milano non ci arrivava...'".


Riddler, innanzitutto il dovermi sostituire alla tua maestra delle elementari non era il mio sogno di ragazzo.

Il fatto "minacce di morte - persona meridionale" non è legato. Si dice soltanto che questa persona <> disse che <>.

Non è detto che sia lui - da quanto scritto - ad aver minacciato. Questo l'hai dedotto - con un po' di prevenzione, se permetti - soltanto tu!

Il fatto che avesse un "chiaro accento meridionale" è importante per risalire alla persona, in quanto automaticamente esclude chi l'accento meridionale non lo parla, non lo conosce e non lo sa imitare.

Ti sei sentito intaccato nel morale come meridionale? Guarda, io sono laziale (nel senso di abitante di una cittadina del Lazio) e non mi sono sentito affatto colpito.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/12/2005 alle 17:46
La rilevazione di Vittorio Salvini, relativa alla telefonata ricevuta il 6 giugno 1999,aggiunge un altro elemento inquietante ai fatti di Madonna di Campiglio e, più in generale, alla vicenda Pantani.
E' strano che Salvini abbia atteso tanti anni per fare questa confessione:indubbiamente è stato incoraggiato dal rinnovato interesse sull'argomento suscitato nei giorni scorsi dalle anticipazioni del giornalista dell'Equipe e dall'intervista alla mamma del Pirata.
Le occasioni per rivelare quanto di sua diretta conoscenza, tuttavia, non erano mancate, in questi anni.
Penso, per esempio, a quanto scrisse Vallanzasca nella sua autobiografia , dove rivelava che Pantani era stato vittima di un complotto partito dagli ambienti delle scommesse clandestine.
Vallanzasca, pur rendendosi disponibile, non era mai stato sentito da alcuna autorità giudiziaria.
Non credo neppure che le recentissime rilevazioni contribuiranno , nel breve periodo, ad approfondimenti della vicenda sul piano giudiziario.
Ci sono voluti quasi quarant'anni per riaprire il fascicolo sulla morte di Luigi Tenco....
E' noto che il calcio è da anni condizionato dal mondo delle scommesse.
Consiglio, a tal proposito, la lettura di un bel libro di Paolo Ziliani (Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine), nel quale viene raccontata la storia di Genoa-Inter, una partita del lontano 1983, vinta per sbaglio dal club nerazzurro.
Non mi stupirei , quindi, se anche il ciclismo fosse contagiato dal male delle scommesse:ne sarei dipiaciuto e amareggiato.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 17/12/2005 alle 19:16
Non riesco a capire perchè questi elementi vengono denunciati con tutto questo ritardo. Dopo la vittoria a Campiglio, sappiamo che Pantani era stranamente irritato. In quel Giro lì, era sempre sul nervo, per diversi motivi, ma quel che è sicuro è che a Campiglio sembrava quasi attendersi qualcosa di terribile, ma solo adesso spuntano fuori le dichiarazioni dell'albergatore che la sera del 4 giugno ospitava la Mercatone 1, il quale lo ricorda agitatissimo.
Poi, nella puntata che Porta a Porta dedicò alla morte di Pantani, Velo denunciò che quella sera arrivò una strana telefonata, che chiedeva come mai Pantani non sarebbe partito il giorno seguente. Perchè quella telefonata non è stata resa nota subito dopo l'esclusione di Pantani il mattino seguente?
Il bamdito Vallanzasca, nei giorni successivi, dichiarò che a lui, che era in carcere, arrivò la voce che Pantani non avrebbe vinto quel Giro che stava dominando, diversi giorni prima di Campiglio, quando qualcuno gli consigliò di scommetterci sopra dei soldi. Perchè nessuno ha indagato su questo fatto così inquietante, soprattutto perchè apparentemente legato al giro delle scommesse? Pantani vincente al Giro, non pagava nulla, perchè era nettamente il favorito e il più forte, è evidente che ci possano essere stati degli interessi a estrometterlo in qualche modo.
Adesso esce fuori questo ricordo di Savini, questa specie di minaccia che riferì alla madre di Pantani. Anche qui, perchè non è stato subito denunciato questo fatto? Questa serie di indizi, per me sono molto attendibili, o comunque lo sono molto di più della vaga tesi complottista, che i dirigenti della Mercatone e lo stesso Pantani, portarono avanti in quel periodo. Ma ripeto, era un'indagine da fare subito, adesso tutti questi elementi fanno crescere solo di pìù la rabbia e il senso di una enorme ingiustizia, e difficilmente potranno essere verificati.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/12/2005 alle 01:27
Per chi vuole può visitare il sito http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo288246.shtml
e mi dica dove stanno ste minaccie di morte...
Guardate il mio grosso difetto è che ho un debole, è amici di Maria de Filippi, lo so adesso vi scaglierete tutti contro di me, e disgraziatamente ho detto in un forum che Rossella (una delle ragazze eliminate) non sarebbe arrivata a lunedì perchè innocentemente pensavo venisse eliminata... dovessimo usare il metro di questo Salvini me ne guarderei dal ridire una cosa del genere la prossima volta... soprattutto poi se scoprono che sono meridionale...
Adesso ironie a parte, io lo ribadisco e questa la dico con cognizione di causa, invece di andare a cercare scheletri nell'armadio se questo qui fosse stato un vero amico di Pantani doveva preoccuparsi un pò di + all'epoca e cercare di capirlo e di conoscerlo, invece di abbandonarlo a se stesso... molte volte si pensa di conoscere bene una persona ma si ha la presunzione per questo... Pantani quel giorno era solo, depresso e si drogava, i suoi amici lo sapevano? O lo chiamavano ogni tanto per uscire il sabato o la domenica?

p.s. Vediti il film Philadelphia che è meglio, ed è bello.



Originariamente inviato da Monsieur 40%

Innanzitutto ti faccio notare come (per ora?) io con la "categoria" non c'entri assolutamente niente.

Originariamente inviato da riddler

[...]Una persona, con chiaro accento meridionale, mi disse: 'E' meglio così, Marco a Milano non ci arrivava...'".


Riddler, innanzitutto il dovermi sostituire alla tua maestra delle elementari non era il mio sogno di ragazzo.

Il fatto "minacce di morte - persona meridionale" non è legato. Si dice soltanto che questa persona <> disse che <>.

Non è detto che sia lui - da quanto scritto - ad aver minacciato. Questo l'hai dedotto - con un po' di prevenzione, se permetti - soltanto tu!

Il fatto che avesse un "chiaro accento meridionale" è importante per risalire alla persona, in quanto automaticamente esclude chi l'accento meridionale non lo parla, non lo conosce e non lo sa imitare.

Ti sei sentito intaccato nel morale come meridionale? Guarda, io sono laziale (nel senso di abitante di una cittadina del Lazio) e non mi sono sentito affatto colpito.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/12/2005 alle 08:05
tutte queste rivelazioni a distanza di anni secondo me lasciano il tempo che trovano: mi sembrano tanto un escamotage per finire sui giornali.
 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 18/12/2005 alle 11:17
Non riesco a decifrarle, perchè mai Savini non l'avrebbe detto subito della telefonata? Era solo per fare giustizia intorno a Marco!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/12/2005 alle 12:50
A mio avviso Savini non è mai stato del tutto dalla parte di Marco, mi spiego meglio, nel 98 dopo la vittoria di Marco sia al Giro che al Tour, fu dedicata una puntata con collegamenti da Parigi a Cesenatico, al fine proprio di festeggiare questa storica doppietta, tutti presenti a Cesenatico a sventolare bandiere, bandane gialle, e dopo Campiglio che fine ha fatto Savini, non lo si è più visto e a quanto mi risulti ha dichiarato questa cosa solamente ora....Non so io la vedo strana questa cose, che senso avrebbe dichiarare di questa telefonata solamente ora, sapendo che con una stupidissima richiesta di tabulati telefonici, si riesce a scovare da dove e da chi è pervenuta tale chiamata??

 

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  postato il 18/12/2005 alle 13:45
Originariamente inviato da riddler

p.s. Vediti il film Philadelphia che è meglio, ed è bello.


Su TgCom:
[...]Certo, non minacce dirette, ma comunque molto rilevanti, soprattutto alla luce degli ultimi fatti.[...]

"Non minacce dirette", Riddler.
Guarda meno film e leggi di più, che è meglio.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/12/2005 alle 14:16
Tgcom l'ha sbattuto in prima pagina su mediavideo come minaccie di morte... se lo sbattono loro in prima pagina perchè non posso farlo io?
Il resto si leggeva sul sito, ma chi non ha internet leggeva solo "minaccie di morte a Pantani..." quindi anche loro hanno dedotto, almeno io la penso così...

 

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  postato il 18/12/2005 alle 14:24
Violetta ma sei registrata nel suo sito? Cmq molti ho visto che pensano sia una bufala...

 

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  postato il 18/12/2005 alle 15:17
Originariamente inviato da riddler

Violetta ma sei registrata nel suo sito? Cmq molti ho visto che pensano sia una bufala...


che cosa ti serve sapere se sono iscritta al suo forum è ininfluente, e comunque non si può trattare un argomento simile con leggerezza....

 

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  postato il 18/12/2005 alle 15:23
Non mi serve nulla era solo per curiosità... ma se te la prendi non me lo dire...
Non è la questione se si tratti o meno con leggerezza, il punto è anche se è solo uno scoop sulla pelle di Pantani oppure la ricerca della verità, per me qualcuno va in cerca di gloria...

 

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  postato il 19/12/2005 alle 14:08
sono convinto che non verrà mai fuori nessuna verità sul caso di questo sfortunato e grandissimo uomo del ciclismo, a me piace ricordarlo per tutto quello che ha compiuto e per le sue leggendarie imprese e per tutte quelle lacrime di gioia nella tappa di Montecampione o di Les deux alpes.
Ricercare altre motivazioni della sua morte aggiunge solo rabbia ad altra rabbia, poi se la legalità farà il suo corso e verranno svelati i colpevoli tanto meglio, ma io rimango convinto che Marco è ancora in debito con me di un giro in bici che mi aveva promesso il giorno della della tappa che partiva da Brescia nel 2000 dove l'ho incontrato in una via angusta che cercava di sfuggire alla folla di appasionati... beh durante quel giro in bici del quale sono sicuro si sdebiterà un giorno ci faremo una bella chiaccherata anche su questo argomento. Ciao Pirata. mi manchi e Buon Natale lassù!!!!

 

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  postato il 19/12/2005 alle 14:50
Cercando un po' di alleggerire il dibattito, che in certi frangenti s'è fatto un po' pesantuccio... io trovo molto strano che le notizie riguardo alla morte di Marco arrivino sempre a "ondate", a periodi.
Proprio come in questo caso: prima l'intervista a mamma Tonina, poi le anticipazioni-choc sul libro di Philippe Brunel, ora le rivelazioni di Savini... mi dà l'impressione che tutto venga fatto o detto in funzione pubblicitaria. E francamente questo è squallido, considerato che ci si fa soldi e pubblicità col nome di una persona morta, seppur grandissimo campione.

Senza contare che, come già giustamente avete fatto notare, in carcere c'è un certo signor Renato Vallanzasca, detto il bel Renè, che credo ne sappia una più del diavolo, a giudicare da quanto ha fatto intendere: se si vuol far chiarezza, bisogna seguire fermamente una certa direzione. Ma bisogna volerlo, e questo non mi sembra stia accadendo...

 

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  postato il 19/12/2005 alle 14:58
Originariamente inviato da antonello64

tutte queste rivelazioni a distanza di anni secondo me lasciano il tempo che trovano: mi sembrano tanto un escamotage per finire sui giornali.


E se fosse solo per finire sui giornali andrebbe quasi bene. Invece questi vogliono infilarsi dei bei soldi in tasca sulla pelle di un morto. Io per queste persone ho un nome: SCIACALLI.

Riposi in pace.

 

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  postato il 19/12/2005 alle 17:44
Originariamente inviato da marco83


Senza contare che, come già giustamente avete fatto notare, in carcere c'è un certo signor Renato Vallanzasca, detto il bel Renè, che credo ne sappia una più del diavolo, a giudicare da quanto ha fatto intendere: se si vuol far chiarezza, bisogna seguire fermamente una certa direzione. Ma bisogna volerlo, e questo non mi sembra stia accadendo...



Grande Marco, e sai che gli inquirenti erano ben a conoscenza del fatto che Vallanzasca sapesse della fine di Marco, e nessuno l ha mai sentito in giudizio?Non vi pare strana questa cosa?eppure lui fu il primissimo ad aprire bocca sul fatto.....

 

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  postato il 19/12/2005 alle 23:21
Una domanda semplice :
perche' Savini, oggi, dice queste cose alla stampa invece che ai giudici?

 

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"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/12/2005 alle 22:49
Lui è uno scrittore, no? I giudici non fanno vendere libri, penso...

 

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  postato il 21/12/2005 alle 08:35
da quel che ricordo io Savini non dovrebbe essere uno scrittore ma il prim o direttore sportivo di Pantani quando correva da ragazzo e il presidente del club Magico Pantani di Cesenatico!!!!
mi sa che non ha mai scritto un libro, ergo sarebbe stato meglio che ste cose le diceva ai giudici, ma non ora, ai tempi della morte di Marco o addirittura ai periodi appena successivi i fatti di Campiglio....

 

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  postato il 21/12/2005 alle 13:49
"Riguardo la questione del presunto scambio di provette tra Forconi e Pantani, nell'ambiente di chi al Giro d'Italia c'era nel 1998, TUTTi dicono che questo scambio è avvenuto. Ricordiamoci che nel 1998 la Fci sapeva bene che un'eventuale vittoria di Marco al Giro avrebbe fatto salire enormemente le quotazioni del ciclismo e, di conseguenza, il numero di tessere sottoscritte. C'erano troppi fattori che permettevano di chiudere un occhio (o due) sulla positività di Marco...."

Per favor, dovè sono LE PROVE??? Abbiamo ascoltato tanto su questo e ci sono fatte tante inchieste... ma alla fine non sappiamo ancora la verità!! Ci sarebbe anche bene fare la luce su questa storia prima di parlare di Madonna di Campiglio...

 
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