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La vera storia di Marco Pantani
miloty - 21/10/2004 alle 10:51

ieri è uscito il libro e sono già stati scritti fiumi d'inchiostro, se volete leggere in merito ho messo nel blog diverse cose..purtroppo l'opinione pre lettura non è buona da parte mia, spero di ricredermi dopo... Volevo anche dirvi che se fate un salto nel mio blog potrete vedere tre mini filmati di Verona e iscrivervi alla newsletter del mio blog, basta un minuto, potrete farlo direttamente dal blog al link in alto a destra oppure andando qui : http://www.newsletter.it/categorie/sub_lista.asp?idlista=8565&idargomento=21 Mi farebbe piacere che lo facessi anche tu Admin! ciao a tutti p.s. ho notato che da qualche tempo questo forum è molto popolato, bravi, ne sono contenta!:)


Pirata x sempre - 21/10/2004 alle 16:28

nn capisco perche'la ronchi oltre ad essersi accordata per la pubblicazione del libro,e ne sono d'accordo e contento,lo debba fare anche per quella de film,la smettesse di fare l'agente di marco!!! cioe'io concordo anche con un film,o cmq con un ricordo continuo dei mass media per le generazioni future,ma nn ora,nn dopo neanche un'anno,e'solo una spettacolarizzazione di una vicenda sportiva si molto bella,ma di una umana molto triste che meriterebbe il rispetto che ancora nn gli e'stato dato,e soprattutto la vergogna,il silenzio per riflettere,chi ne ha colpe,sugli errori commessi! almeno che evidenzi la verita',come le cose sono andate,anche se poi nn avrebbero problemi a dire:quello e'il punto di vista della famiglia e dei suoi amici,nn quello obiettivo...ed a sgonfiare come sempre fatto le verita'che sono emerse,da madonna di campiglio in poi!


aranciata_bottecchia - 22/10/2004 alle 01:16

Ho letto gli stralci di giornale sul libro della Ronchi riportati da Miloty sul suo ottimo blog. La mia impressione è profondamente negativa, ma come scrive Miloty stessa bisogna attendere che il libro sia ben sviscerato prima di esprimere un giudizio definitivo. Ma appare chiaro che, se il libro nella sua interezza si muovesse sulla falsariga di quanto pubblicato dai quotidiani, il libro stesso non sarebbe per niente differente dalle tante operazioni di sciacallaggio esibite a suo tempo con il cadavere ancora caldo. Come Miloty anche io penso che, se non è stato scritto per far emergere la verità, esso è sostanzialmente superfluo, ma aggiungo che non è altro che speculazione sul dolore. Una valida motivazione per la pubblicazione potrebbe essere la volontà di mettere a nudo la figura del Pantani drogato tossicodipendente, perchè sia di monito per tanti ragazzi che sottovalutano le esperienze con le droghe, perchè percepiscano in quale baratro infernale possa precipitare un essere umano, anche se è un campione celeberrimo, un tunnel fatto di psicosi, di paranoia, di depressione, di fragilità emotiva, perchè percepiscano che la droga trascina nel dolore anche le famiglie e gli amici più cari e porta solo morte e disperazione. Ma è questo lo scopo del libro? speriamo, perchè se non rivelasse verità nascoste ma si limitasse ad amplificare fatti e sensazioni già noti a tutti, allora altro non sarebbe che una morbosa operazione senza altro scopo che far rivivere il dolore nel cuore dei tifosi e racimolare denaro. Allora nutriamo almeno la speranza che siano fondi per sostenere iniziative benefiche.


miloty - 22/10/2004 alle 09:31

già speriamo... Cmq ripeto bisognerà leggere il libro per avere conferme o smentite, chi l'ha già letto dice che qualcosa di interessante per la ricerca delle verità emerge...lo spero, per ora non mi è sembrato e l'ho detto...spero di ricredermi. Il libro l'avevo ordinato online..spero mi arrivi presto!


gregorio - 22/10/2004 alle 10:38

ieri sono andato in libreria e ho letto a scrocco le prime 50 pagine. fin dove sono arrivato non c'è nulla di clamoroso, niente che già non sapessi, a parte un episodio un po' inquietante: prima dell'ultima crono del giro vinto da marco, il suo compagno forconi viene mandato a casa x ematocrito alto. qualcuno insinua che c'è stato uno scambio di provette tra lui e marco... tutto infondato, ovviamente; tuttavia è un episodio che la dice lunga sui veleni dell'ambiente. dicevo: prime 50 pagg. niente di interessante, anche xckè parlano del periodo dei trionfi di marco, prima che incontrasse la ronchi, la quale, dunque, non ha niente di originale da aggiungere. curiose soltanto alcune interviste a chiappucci che, col senno di poi, racconta come sia stata la stampa, gazzetta in testa, a far di tutto x far litigare lui e marco. altra curiosità: la tesi di boifava su come nascono l'odio e l'invidia dell'ambiente verso marco. secondo lui, dopo l'incidente alla milano-torino la gazzetta, organizzatrice della corsa, teme una denuncia dello staff di marco x la grave negligenza (l'apertura del traffico prima che la corsa fosse finita). di conseguenza x tutto l'inverno continua a fare titoloni e dedicare articoli sulla riabilitazione di marco, cosicchè gli altri ciclisti italiani di primo piano si risentono e iniziano a covare l'invidia x pantani che caratterizzerà gli anni successivi (e che, suppongo, verrà utilizzata + avanti nel libro x corroborare la tesi del complotto). se volete vi terrò aggiornati sugli sviluppi successivi del libro, anche se 'sti giorni ho poco tempo x andare a leggere a scrocco. il libro è piuttosto lungo, oltrwe 260 pagg piuttosto fitte, ci vorrà un po' x finirlo. escludo di comprarlo, xckè condivido le vostre perplessità in particolare sulla tempistica di uscita: anche secondo me si tratta sostanzialmente di speculazione. spiace dirlo, ma se si vogliono aggiungere elementi importanti nella vicenda di marco, chi deve parlare è colui che gli faceva le iniezioni di epo, non altri... p.s.:comunque leggere il libro su marco mi porta ancora un magone pazzesco, è incredibile quanto bene gli volevamo!


Loccia - 22/10/2004 alle 11:50

Riguardo la questione del presunto scambio di provette tra Forconi e Pantani, nell'ambiente di chi al Giro d'Italia c'era nel 1998, TUTTi dicono che questo scambio è avvenuto. Ricordiamoci che nel 1998 la Fci sapeva bene che un'eventuale vittoria di Marco al Giro avrebbe fatto salire enormemente le quotazioni del ciclismo e, di conseguenza, il numero di tessere sottoscritte. C'erano troppi fattori che permettevano di chiudere un occhio (o due) sulla positività di Marco....invece nel 99 Pantani aveva già monopolizzato il ciclismo facendo perdere d'interesse le corse, perchè tanto vinceva sempre lui. Non erano piùà gare ma videogames...quindi la Mapei in primis, ha deciso di farlo fuori. E poi mi dite come è possibile che uno scalatore arrivi terzo in una cronometro? dopo aver dato tutto il giorno prima montecampione? nel ciclismo non s'inventa nulla, senza il doping...purtroppo è così...io sono stato tante volte sul punto di spegnare la televisione perchè conscio che il ciclismo va avanti col doping, ma alla fine ho pensato che lo sport mi piaceva ugualmente, lasciando perdere tutto ciò che c'era dietro...tanto io ho deciso di smettere per tempo, la salute la rischiano loro, e sono tutti maggiorenni e vaccinati, quindi capaci di fare le loro scelte. Il problema è per le categorie giovanili, e mi riferisco ad allievi e juniores (ma anche esordienti, perchè in Toscana non guardano in faccia a nessuno), i quali sono facilmente circuibili da diesse senza testa. Gli Under 23 hanno già sufficiente maturità per essere consci dei rischi che si prendono. Sono conscio che pioveranno decine di critiche su quanto ho scritto, ma io la penso così. Basta creder ad un ciclismo corato e pulito, è tutta una farsa. Il ciclismo, come tanti altri sport (in primis il calcio, ma anche il motociclismo e tutti gli altri) è uno sport di puttane, puttanieri e figli di puttana (scusate i termini, ma rendono bene l'idea) e quindi o lo si prede così, o lo si lascia perdere. A me piace anche così, ma lo guardo con distacco, senza idolatrare nessuno... Ciao


Pirata x sempre - 22/10/2004 alle 12:21

nn so se ti e'arrivata la notizia che i risultati sul midollo spinale di marco,hanno evidenziato il fatto che,con assoluta certezza,marco nn ha fatto uso di doping sistematico! e nn diciamo che la stampa ha indirizzato la risposta del medico perche'sono anni che la fanno,ma x demolirlo,anche ora che nn c'e'piu'e proprio la rettifica delle dichiarazioni del medico-perito ne e'stata l'ennesima conferma! poi nessuno nega che in alcune occasioni anche lui si e'aiutato,ma chi nn l'ha fatto,per ribadire contro chi si cura con ferrari quotidianamente...che il piu'talentuposo era lui!!! sulla crono di lugano pagare 1min.30sec.in 30km da gontchar a cronometro,dove dopo aver fatto 3000km.e 25000mt.di dislivello i valori tra uno scalatore ed un cronoman si appiattiscono,nn mi sembra una prova assolutamente "straordinaria",da lascia adito a dubbi,anche perche'sarebbero altri mille gli esempi di ciclisti che in maglia rosa fanno prove notevoli(simoni,savoldelli solo per ricordare gli ultimi),gli stimoli ti si moltiplicano a maggior ragione dove dopo tanta sfortuna si stava materializzando il suo primo,meritatissimo,successo in una grande corsa a tappe!

 

[Modificato il 22/10/2004 alle 12:24 by Pirata x sempre]


gregorio - 22/10/2004 alle 12:30

io non metto assolutamente in dubbio che marco fosse un fenomeno, x me, e qui non concordo con loccia, molto più forte di cunego in salita, anche se meno vincente. tuttavia NON E' VERO che non facesse uso sistematico do Epo, come tutti gli altri. è inutile nasconderlo. io ricordo di aver letto alcuni anni fa i suoi valori del sangue del 93 (quando si ritirò dal suo primo giro) e del 94. ebbene, c'era COSTANTEMENTE una differenza di 6-7 punti nell'ematocrito e di diversi punti nell'emoglobina. è inutile pararsi gli occhi, con tutto il bene che vogliamo a marco!


Pirata x sempre - 22/10/2004 alle 12:37

vorra'dire che ne sappiamo piu'di un medico perito che,dopo aver analizzato il midollo spinale(senza permesso e rispetto tra l'altro,ma su cui si rivela tutto anche a distanza di anni,tipo il capello con la cannabis)ha dichiarato di"poter affermare con certezza che pantani nn ha mai fatto nella sua vita uso sistematico di doping per un lungo periodo"...


gregorio - 22/10/2004 alle 12:48

magari non per lungo periodo, ma quando contava sì. se io fumo 2 pacchetti di marlboro al giorno x quattro mesi all'anno e niente negli altri mesi il cancro probabilmente non mi viene (oddio, vivendo a milano non si sa mai...), ma non vuol dire che in quel periodo non abbia fumato come un turco


Pirata x sempre - 22/10/2004 alle 12:56

ma stai sicuro che sui polmoni si vede eccome....(te lo dico perche'fumo:D)!!! guarda l'analisi sul midollo spinale,risultato"perfettamente integro"e'di simil certezza di quella sul capello,riesce a vedere cose successe anche molti anni prima ed anche se come tu dici fatte per 2-3mesi l'anno,per 4-5anni almeno (che nn sono pochi,neanche armstrong credo"si aiuti"per piu'tempo durante l'anno visto come centellina le sue corse!),ed evidentemente anche nel 2003 dove fu competitivo con i big del giro nonostante anni alle spalle di allenamenti saltuari e vita tutt'altro che da atleta,tu che pensi se fosse come tu dici,dopo 7-8mesi appena nn si sarebbe notato...???


gregorio - 22/10/2004 alle 13:06

vabbè, non proseguo ulteriormente sulla questione xckè se no passo come uno dei denigratori di marco, cosa che è lungi da me. penso anch'io che nel 2003 non abbia preso nulla.


aranciata_bottecchia - 22/10/2004 alle 14:13

Ciao Gregorio, proprio nel sito del maccartista Capodacqua ho letto che l'epo esogena provoca danni al midollo osseo fino a condurre all'aplasia midollare, ovvero la distruzione del midollo osseo, probabilmente per usura dovuta alla sovraeccitazione dell'epo. Le conseguenze dell'aplasia midollare sono simili a quelle della leucemia, malattie da cui ci si salva solo tramite un donatore di midollo osseo. Non è un quadro clinico un po' inquietante per sostenere che sia sufficiente qualche anno di astensione per ricrearsi un midollo osseo vergine come quello di marco Pantani? Tra le altre cose credo che per disintossicare completamente i polmoni di un fumatore accanito occorrano parecchi anni, una decina. Certamente smettere di fumare non ti garantisce di essere risparmiato dal tumore polmonare, ma di sicuro da un bell'infarto sì.


miloty - 25/10/2004 alle 15:21

Ragazzi vi ricordo che il risultato della perizia del Dott. Fortuni di cui state parlando e gli articoli che successivamente ne hanno parlato sono presenti nel mio blog. A parte questo, ripeto il libro della Ronchi lo sto attendendo, l'ho visto in libreria ma ormai l'avevo ordinato già mesi fa via internet... Cmq leggo che alcuni di quelli che l'hanno già letto inneggiano a Manuala Ronchi ringraziamenti e lodi...io credo che la mia opinione su di lei rimarrà immutata ma rimando a dopo la lettura...


gregorio - 26/10/2004 alle 09:43

ho letto fino a pag. 100. si tratta della parte clou del libro, quella relativa a madonna di campiglio. qui la ronchi ricostruisce la cronologia degli avvenimenti e riporta tutte le stranezze avvenute quel giorno. x esempio: pantanì risultò a norma coi valori dell'ematocrito in controlii effettuati dalla squadra, sia prima sia dopo il controllo "fatale". i "vampiri" entrarono nella stanza di marco con fare insolitamente aggrressivo e x 3 volte gli chiesero: "questo campione, cui mettiamo l'etichetta col tuo nome, è il tuo. hai visto? confermi?" il massaggiatore borra, dopo la morte di marco, ha scritto una lettera, riportata nel libro, in cui elenca tuuti i fatti strani di quel giorno. e sono tanti. qualche errore clamoroso lo hanno commesso anche loro, xò, se proprio erano convinti del complotto: quando i carbinieri entrano in camera di marco x scortarlo fuori, gli chiedono se vuol far sequestrare la provetta x un ricorso. lui risponde di sì, ma immediatamente la ronchi ribatte, a nome di marco, che "se il pm vorrà indagare sul caso, allora sarà lui a disporre il sequestro". poi un passaggio poco chiaro nel libro. l'entourage di marco ha chiesto l'esame del dna? quest'esame è stato effettuato? se qualcuno sa qualcosa, mi faccia sapere. comunque, in sostanza il libro avalla, + o meno esplicitamente, la tesi complottistica, senza xò fornire elementi determinanti x risolvere la questone. e allora mi chiedo: è così indispensabile fare uscire un libro a pochi mesi dalla morte di marco senza avere indizi utili x far luce sulla sua vicenda? pare che secondo marco fosse ceruti la mente del complotto. e il libro aggiunge un paio di colpi bassi della gazzetta (cannavò e zomegnan) in seguito alla vicenda. in genere, io non credo alle tesi dietrologhe, nè in politica, nè nello sport, nè in altri campi. qui xò, gli indizi a favore del complotto sono un po' troppi e io credo che con buone probabilità questo ci sia stato. è facile anche redigere una lista dei probabili attori, di tale presunto complotto, a partire dal coni, o dalla mapei (più la dirigenza che la proprietà, dato che squinzi è anche proprietario della vinavil, che allora era tra gli sponsor della squadra di pantani) e si potrebbero aggiungere diversi nomi. i motivi x cui marco potesse essere inviso a questa gente sono abbastanza palesi, e nel libro vengono fuori chiaramente. dunque un "perchè" viene fuori. ciò che non riesco a capire è il "come". come avrebbero fatto a far fuori un corridore tutto sommato molto esperto, capitano di una squadra altrettanto abile nel gestirsi? oltre allo scambio di provetta, francamente fatico a trovare una possibile spiegazione. ultima considerazione sul libro: è estremamente leggibile, molto chiaro e scorrevole. resta xò a mio avviso, una bieca operazione commerciale, come accennavo sopra.


miloty - 26/10/2004 alle 10:26

Finalmente mi hanno confermato che mi è stato spedito il libro..lo leggerò con moltissima calma proprio per non perdere magari dei tratti salienti. Allora, da quello che hai scritto Gregorio, mi pare di non scoprire nulla di nuovo e quindi condivido il tuo parere, ribadisco sempre che prima devo leggere il libro ma le mie impressioni iniziali si rafforzano sempre più! Quanto alla prova del dna sulla provetta di Campiglio è stato fatto ed è risultata sua la provetta. L'unico modo per fregarlo non era lo scambio di provette ma anche la taratura delle Coultard le macchinette che le squadre usavano per misurare la densità del sangue agli atleti, nel libro di Conti è spiegato bene, solitamente le macchinette erano tarate in modo da risultare due tacche in meno del risultato effettivo, quel giorno invece la taratura evidentemente era stata sistemata alla perfezione infatti proprio per due punti percentuale marco fu fermato!


il leoncino è ancora vivo - 27/10/2004 alle 23:50

x me la cosa più strana è come mai un atleta cosi forte cosi coraggioso che si è risollevato dopo grandi infortuni dopo tanto dolore dal maggio 99 al 2003 non è mai + riuscito ad esprimersi come un tempo questo è il mio dilemma e nessuno tranne lui potrà mai svelare purtroppo


marc - 28/10/2004 alle 09:32

Bè, leoncino, se le notizie che fissano l'inizio del consumo di cocaina da parte del nostro Pirata dal 1999 sono vere, questo spiega già tutto, anzi ti chiedi come Marco si sia potuto presentare in alcune occasioni in condizioni, diciamo così,accettabili. Madre natura, doping o non doping, lo aveva dotato di un fisico assolutamente fuori dal normale anche in riferimento a questo aspetto.


Donchisciotte - 28/10/2004 alle 23:57

Scusate se intervengo nella vostra discussione ma, al di là dell'evidente pregiudizio verso Manuela Ronchi non confermato da alcuna conoscenza diretta della persona, volevo solo dire che la Vinavil non era affatto uno sponsor della squadra di Pantani ma della squadra di Boifava che fa una delle testimonianze più importanti del libro. E che le cose non sono tutte come appaiono, la dietrologia può non piacere ma le cose misteriose e non chiare accadono. Del resto qualcuno ha pure detto: a pensare male si fa peccato..... ma si indovina.

 

[Modificato il 28/10/2004 alle 23:59 by Donchisciotte]


gregorio - 29/10/2004 alle 10:25

sei sicuro? può darsi che mi ricordi male, verificherò. ho quasi finito il libro, prossimamente vi darò il mio parere definitivo.


Morris - 05/11/2004 alle 17:07

[quote]Ciao Gregorio, proprio nel sito del maccartista Capodacqua ho letto che l'epo esogena provoca danni al midollo osseo fino a condurre all'aplasia midollare, ovvero la distruzione del midollo osseo, probabilmente per usura dovuta alla sovraeccitazione dell'epo. Le conseguenze dell'aplasia midollare sono simili a quelle della leucemia, malattie da cui ci si salva solo tramite un donatore di midollo osseo. Non è un quadro clinico un po' inquietante per sostenere che sia sufficiente qualche anno di astensione per ricrearsi un midollo osseo vergine come quello di marco Pantani? Tra le altre cose credo che per disintossicare completamente i polmoni di un fumatore accanito occorrano parecchi anni, una decina. Certamente smettere di fumare non ti garantisce di essere risparmiato dal tumore polmonare, ma di sicuro da un bell'infarto sì. [/quote] Quando si parla di Marco, mi sento spiazzato, come tutte le persone che, in qualche modo, gli sono state accanto o vicine per lunghi anni, fin da quando correva negli esordienti. Non ho letto il libro della Ronchi e non credo proprio che la sua disamina, possa portare chiarezza ad una vicenda umana e sportiva, particolare, eccelsa e tragica contemporaneamente. Le verità sul fatto cardine dell'ellisse di Marco, non sono lontane dalla comprensione di chi conosce doping, antidoping ed effetti. E nemmeno può portare acqua al mulino della storia, lo smascheramento di un eventuale complotto, impossibile da separare nei contorni, proprio per l'aleatorietà della scienza che non aiuta chi eventualmente volesse svolgere delle indagini approfondite. Solo delle confessioni circostanziate potrebbero aiutare, ma queste, state pur certi non sorgeranno mai. Lo stesso capitò pure ad Eddy Merckx, a proposito della sua positività nel Giro del 1969. Ne parlai con lui lungamente a Bilbao, nel corso di una conferenza, ed insieme raggiungemmo una conclusione tanto brutale quanto reale: per nella chiarezza di un sabotaggio, nessuno avrebbe potuto ridare quel Giro ad Eddy. Nel caso di Marco, la conclusione è la più tragica, perché gli ha procurato la morte. Quindi, anche scoprendo il complotto, di cui ho sempre avuto profonda convinzione, conoscendo o meno mandatari e fautori concreti, nessuno ci ridarà più il campione che ci ha fatto piangere d’ammirazione e nemmeno l’amico o il conoscente per chi, come me, ha potuto rivolgersi a lui con la familiarità del comune dialetto. Voglio solo dire, a chi sostiene che Marco doveva passar sopra a Madonna di Campiglio e fare come Casagrande, che un simile atteggiamento non poteva esistere in lui, proprio perché nessuno aveva la sua sensibilità e quell’immanenza di fondo, che l’han fatto diventare il nostro caro Pirata. In carriera, ho seguito da dirigente o da semplice “scrivano” più di 5000 atleti, italiani e stranieri, divisi in una ventina di discipline, ma non ho mai trovato nessuno come Marco Pantani, sensibile come lui, pittore e scultore come lui. Gli artisti sono dei cristalli, fragili e complicati, proprio perché supremi. Marco era così. Sopra ho riportato l’intervento dell’ottimo e bravissimo "Aranciata Bottecchia", non già per contestargli qualcosa, bensì per rifarmi all’accenno del tema e ai particolari che sono sempre sfuggiti al sito del maccartista Capodacqua. E’ verissimo che l'epo esogena provoca danni al midollo osseo, fino a condurre all'aplasia midollare, ovvero la distruzione del midollo osseo, ma è altrettanto vero che ciò può insorgere, anche senza una sistematicità d’uso per lunghi periodi. In altre parole, se ti fai d’Epo tre mesi l’anno per cinque anni, i segni sul tuo midollo restano per molto tempo, probabilmente più di un lustro. Esattamente come per le sigarette, dove per cancellare le tracce della nicotina sul tessuto polmonare, servono tre lustri per i più incalliti, sette anni per i cosiddetti fumatori leggeri. Ora, dire che Pantani non abbia mai fatto uso di EPO, attraverso quella perizia è sbagliato, ma che l’abbia usato pochissimo nella sua carriera è più che probabile. Mi chiedo: ma è mai possibile che i ricercatori non abbiano mai messo nel conto le vie-pratiche doping e non, transitorie e alternative, all’eritropoietina atte ad alzare l’ematocrito? Possibile che nessuno abbia mai detto e scritto che ci sono atleti, come persone normali del resto, i cui metabolismi rifiutano con tanto di reazioni allergiche l’EPO esogena? E sul fatto di Madonna di Campiglio: possibile che un Capodacqua non abbia mai detto o scritto che il controllo UCI, si dribblava con irrisoria facilità attraverso gli espansori del plasma? Quindi Pantani, se veramente sapeva di avere l’ematocrito al 52%, perché s’è fatto beccare? Possibile che non si metta mai in conto che attraverso questo stratagemma, si abbassa la percentuale della parte corpuscolare del sangue, anche di sette-otto punti? Non è finita, ma un’altra domanda sorge d’obbligo se si studia: quanti balzelli ci possono essere per modificare le risultanze di un ematocrito, senza usare i sempre troppo menzionati (e panacea di tutti i trucchi) reagenti? Quanti altri ce ne sono, più facili, più semplici, tanto meccanici quanto furbi, soprattutto se chi deve subire l’analisi non è medico e non ha un camice bianco a sua protezione? Banalità? No, tutt’altro, basta parlare per ore con qualche endocrinologo o professore coi "gemelli sferici solitamente molto fragili", non il solito “zambottino”, trincerato spesso dietro la qualifica di medico sportivo. Bèh cari amici, se si sta nello sport e non si vuole essere presi per i fondelli, si studia tutto e il contrario di tutto, cosa che un giornalista indagatore dovrebbe sempre fare prima di trincerarsi dietro la denuncia e cercare l’effetto. I colpevoli, se ci sono, e nello sport sono praticamente tutti, devono pagare, ma con pene legate all’entità dell’imbroglio, non di più, per fare di qualcuno l’agnello sacrificale del “così non cambia niente”. Di doping ho scritto per anni, ho studiato tanto di più che all'università, mi sono persino rovinato per questa battaglia, ma non accetto che il ciclismo, con le sue enormi porcherie, debba essere il profeta di una pulizia che non si vuole dall’alto prima di tutto e non accetto che il calcio, ancor più sporco del ciclismo, la debba sempre fare franca. E’ sbagliato dire che i panni si lavano in famiglia, perché qui la famiglia è la società, è il nostro mondo, il futuro dei nostri figli, e non esiste positività complessiva, facendo misure e pesi diversi a seconda delle vie. E poi, per rimanere in casa nostra, come si giustifica quell’insieme di vergognosi certificati da malati pesanti, atti a continuare il teatrino “verbruggeriano”, o l’esempio più squallido di uno che ha pochi pari nella storia dello sport, ripeto dello sport, oggi osannato dalla melma grigia dei media, come un primatista degli albi d’oro o delle invenzioni nei sistemi d’allenamento (ma de che!!!!), oppure ancora, dalla storia strappalacrime. Suvvia! L’ultima volta che parlai con Marco, egli distrutto mi disse: “Mi daranno la palma di medico o di uomo che conosce vita e miracoli del doping, visto che ogni Procura mi chiama come persona informata sui fatti!” Gli risposi, pur senza convinzione, che il tempo e l’intelligenza della gente avrebbero avuto, prima o poi, il sopravvento, sugli effetti del clamore. Lui fece una smorfia come per dirmi: “perché per confortarmi mi racconti bugie?”. La risposta del tempo quale è stata? Tutti ai loro posti nel teatrino...... a guardare un campione fra i più scarsi negli eletti degli albi d’oro, mentre gongola sullo sfondo dei Campi Elisi..... Scusate la lunghezza e lo sfogo, ma ho scritto in fretta e con soventi cadute di linea. Saluti a tutti! Morris


Pirata x sempre - 05/11/2004 alle 20:01

MI SENTO ONORATO DI AVERE LA STESSA OPININONE DI UNA PERSONA COSI' COINVOLTA ED IMPORTANTE NEL MONDO DELLO SPORT E DEL CICLISMO IN PARTICOLARE,RARAMENTE HO VISTO DISCORSO PIU'COMMOVENTE,FICCANTE,PRIVO DI TANTE IPOCRISIE E SOPRATTUTTO SCRITTO DA CHI HA VISSUTO TANTE SITUAZIONI,PICCOLI E GRANDI,CON I PIU'GRANDI PROTAGONISTI DELLO SPORT! COMPLIMENTI SINCERI


aranciata_bottecchia - 05/11/2004 alle 20:23

Ciao Morris mi associo ai complimenti espressi da Pirata, e mi lusinga mostruosamente essere definito "ottimo e bravissimo" da una persona come te ricca di passione, di esperienza, di competenza, di acume e di profonda umanità, oltre che di quel pizzico di mistero che non guasta. Mi ero letto tutti i tuoi graffiti e proprio perchè avevo trovato splendido quello dedicato a Knudsen volevo aprire un thread per complimentarmi, ma i fatti mi hanno preceduto, prima con quel post con l'esilarante ritrattino di Pollentier e della Krabbe, poi questa meravigliosa pagina dedicata ad una delle più belle e tragiche storie del ciclismo. Sei il Re del forum Morris, chiunque tu sia meriti un rispetto grandissimo. Ciao ancòra

 

[Modificato il 05/11/2004 alle 20:25 by aranciata_bottecchia]


Morris - 06/11/2004 alle 02:49

Ragazzi, l'onore è il mio, perché vi ho letto a lungo e siete davvero unici. Arrivai sui forum, in particolare calcistici, per studiare e verificare l'impatto che un tema come il doping aveva sui tifosi più incalliti e meno acculturati dello sport: quelli del calcio. Ho scritto di tutto ed ho letto di tutto, ma il più grande amore non si può scordare e questo sentimento che ho da quando avevo tre anni, si chiama ciclismo. Sono quindi venuto su Cicloweb, perché lo vedevo un sito bellissimo e mi piaceva il suo direttore: un ragazzo giovane, ma giornalista dalla penna tanto evidente quanto valente, mai banale e con una spiccata tendenza a non fermarsi alla crosta. Volevo portare un contributo: l'idea di "Graffiti" è venuta poi ad ADMIN, all'indomani dei miei post su questo forum, allora deserto. E' stato, ed è, un piacere collaborare con loro. Poi, siete arrivati voi, ed io sono rimasto a bocca aperta per la vostra competenza, in assoluto la migliore mai vista su un forum del Web. Vi ho letto, come detto, a lungo, mi sono solo limitato sporadicamente a portare qualche notizia, ma vi ammiravo e vi ammiro dal più profondo del cuore. Sono dunque io, il primo ad essere onorato portando su questo stupendo palcoscenico che voi avete creato, quello che la vita m'ha dato in termini d'esperienza. "Aranciata Bottecchia" se ti ho detto che sei ottimo e bravissimo e solo perché lo sei realmente. Ti condivido praticamente su tutto quello che hai scritto e non mi vedere come un re, sono solo un uomo di sport, vissuto su tante discipline che ama raccontare quello che ha visto, soprattutto l’atleta. Il ciclismo, spesso, è epica; possiede valori inestimabili e spiace ancor di più, vederlo in mano a dirigenti che sono la brutta copia dei già pessimi che gravitano sullo sport in generale. C’è un tuo intervento “Aranciata” che è da incorniciare e te lo farò notare nei prossimi giorni. In quanto a te “Pirata per sempre” aldilà della tua sicura e tangibile bravura, porti per me un nick che sento siamese, mi tocca, portando sincronia fra il ricordo e l’immanenza delle lacrime. Ho passato la serata ad una manifestazione pubblica, assieme a Marino Amadori, l’ultimo diesse di Marco. Era inevitabile che si parlasse di Pantani. Non mi vergogno a dirlo: mi sono commosso per l’ennesima volta e so che tutto questo mi accompagnerà per il resto dei miei giorni. Cari amici, ogni tanto interverrò, ma voglio solo essere uno di voi. Non guardatemi come un immenso, di narcisi ce ne sono già abbastanza in Italia. Quello che vi chiedo, è solo di credermi quando vi dico che sono in buona fede. Per il resto, sbaglio come tutti e, forse, più di tutti. Poi….in questo Paese, non è bravo chi è bravo, ma solo chi ha soldi….ed io sono povero in canna. Tornerò domenica sera o lunedì. Starò fuori per due giorni. Intanto, vi invio i miei più cari saluti e un abbraccio immensamente sportivo. Morris

 

[Modificato il 06/11/2004 alle 03:26 by Admin]


Admin - 06/11/2004 alle 03:21

(Scusa l'intervento sul tuo post, Morris, ci tenevo a "maiuscolizzare" l'ideatore di Graffiti) ;) :)

 

[Modificato il 06/11/2004 alle 03:27 by Admin]


aranciata_bottecchia - 06/11/2004 alle 13:15

Non ho mai letto un romanzo di Moravia, e prima o poi devo colmare questa lacuna. Mi era però capitato di leggere alcune sue interviste del passato e mi colpì particolarmente una riflessione sull'amicizia. Moravia sosteneva essere abbastanza fuorviante il luogo comune secondo il quale le vere amicizie emergono nel momento del bisogno, praticamente un proverbio, perchè l'uomo è condizionato dal godimento che prova nel sentire pietà verso il prossimo, quindi il benefattore può tranquillamente provare una soddisfazione perversa nell'aiutare l'amico in difficoltà, perchè lo metterà in condizione di sentirsi debitore e quindi umiliato. Probabilmente si tratta di considerazioni vicine al "superomismo" di Nietzsche (basta leggere il bellissimo proemio senza perdersi in tutto il Zaratustra), ma Moravia completò il pensiero aggiungendo che la vera amicizia la potrai scoprire nel momento della felicità e del benessere, se sarai capace di capire chi è felice per il tuo successo, di capire chi prova gioia sincera per la tua gioia, riuscendo a scorgere chi dietro il sorriso, i complimenti e la pacca sulla spalla nasconda in verità rancore e invidia profonda per il successo di quello che sentiva un amico, mentre ora è percepito come qualcuno che è progredito e ti ha lasciato indietro, ti ha superato ed è venerato dalla tribù. Quando il successo è clamoroso come quello di Pantani l'impresa di scorgere quali siano le vere amicizie diventa ancora più difficile, specialmente se sei un ragazzo privo di malizia, come Marco dava motivo di credere che fosse. Vivere poi nell'impero luccicante ed effimero della grande fabbrica del divertimento che è la riviera romagnola complica notevolmente il tutto. Dirò un ovvietà affermando che il Pirata si scelse male parecchie delle sue amicizie, a partire probabilmente dalla sciacquetta scandinava, già cubista, che sostiene di essere stata iniziata alla sniffata da Pantani stesso. Perchè i demònii che lo trascinarono nel gorgo della droga fanno anche più schifo di coloro che piazzarono la tagliola a Madonna di campiglio. Dopo la tragica morte circolarono persino squallide voci sui contrasti tra Marco e la famiglia, come a far intendere che il controllo esercitato dai genitori sul patrimonio economico del ragazzo fosse una delle cause della profonda crisi depressiva. Genitori che arrivarono a supplicare gli spacciatori perchè accettassero del denaro purchè lasciassero in pace il ragazzo. Qualcuno avrà visto "i vitelloni" di Fellini, niente altro riesce a descrivere meglio la tristezza di una città come rimini quando finiscono i riti dell'estate. Morire a rimini d'inverno è ancora più triste, il giorno di san valentino e ancora più crudele.


Pirata x sempre - 06/11/2004 alle 13:59

personalmente nn ho motivo di dubitare delle parole espresse dalla famiglia all'ultimo giro,sulla complicita'iniziale di quella vipera di kristine(e sono un signore..)riguardo all'inizio dei suoi problemi con la droga,quello che nn riesco a capire,o forse capendolo mi fa piu'soffrire e'il fatto che nn puo'sentirsi solo una persona cosi'amata dalla gente,certo nn piu'tutta vista la linea demoniale che si era artatamente impostata nei suoi confronti,ma che era ancora tanta,tantissima e soprattuto era spinta da un legame molto piu'forte,che andava aldila'delle sue memorabili imprese sportive!ora come tu saggiamente dici marco aveva un carattere che prima che nelle gambe nella sua testa lo rendeva estremamente vincente,spettacolare ed emozionante in corsa,un carisma unico dettato dal suo grande orgoglio che sicuramente nn gli ha mai fatto accettare le infamita',le umiliazioni subite e che come tu dici nn potevan nn portarlo altresi che al lato oscuro e pericoloso della vita per di piu'se attorniato da gente sbagliata,opportunista! quello che piu mi preme sapere,per un ragazzo qualunque che,come tanti,per anni nn ha dapprima sognato altro che conoscerlo condividendo le sue fantastiche,eroiche,uniche imprese sportive con il privilegio e l'onore di farci su qualche discorso,qualche risata e poi dopo quel dannato 5 giugno'99 riuscire a fargli ritrovare quel sorriso sbarazzino magari insieme alla passione per la bici,nonostante un sistema marcio che stava demolendo uno dei suoi fiori piu'belli,ma che era l'unica cosa che poteva sbiadire una macchia che sarebbe cmq rimsta indelebile piu'nel suo cuore fatto di valori veri e profondi ma terribilmente fragile che nel piensiero comune in quanto quest'ultimo molto mutevole,superficiale e pronto facilmente a dimenticare tutto!dicevo cio'che mi preme sapere, e'se almeno il nostro amato pirata,negli ultimi tribolati anni della sua vita sapesse che il profilo del demone era solo di chi aveva malafede o ignoranza(anche se purtroppo i primi loschi personaggi molto influenti..)e che il suo,sterminato popolo che lo ha sempre seguito con infinita passione era ancora li ad attendere un suo segnale,nn solo sportivo ma anche e soprattutto umano,che nn aspettava altro di vederlo ancora sorridere sereno come da anni nn riusciva piu'a fare,che nn era e mai sarebbe stato da solo come invece tristemente ha trovato la sua fine!!! nn e'e mai sara'una consolazione per un dolore che mai riuscira'ad attenuarsi,per un ricordo che mai sbiadira'nella mia mente,per una rabbia che mai riuscira'a sfogarsi e trovare la sua pace,ma almeno nn aggiungera'un'ulteriore rimpianto alla mia anima,nel saper che marco nn vedeva nel suo mondo,nella sua vita ormai tutto e solo nero ma che anzi era cosciente di cio'che aveva lasciato con le sue gesta e che sapeva di quanto era ancora importante per tutti noi...che magari pensando alla sua incredibile audacia mostrata sullo zoncolan sapeva di aver unito migliaia di anime in una sola eterna emozione commosse nel rivederlo finalmente sereno mostarci di nuovo di come con lui lo sport diventasse purissima arte....

 

[Modificato il 06/11/2004 alle 14:10 by Pirata x sempre]


ciclgian - 06/11/2004 alle 14:11

"Uno è sempre troppo intorno a me"-così pensa il solitario."Sempre uno per uno-finisce per fare due!". Io e me sono sempre troppo presi dal loro colloquio: come sopportarlo, se non ci fosse l'amico? Per il solitario l'amico è sempre il terzo : il terzo è il sughero che impedisce al colloquio dei due di sprofondare nell'abisso. Ahimè, troppi abissi vi sono per tutti i solitari. Perciò essi desiderano così ardentemente un amico e la sua vetta. La nostra fede in altri rivela in che cosa noi vorremmo credere di noi stessi. Il nostro anelare a un amico è ciò che ci tradisce. E spesso l'amore non è altro che un tentativo di superare d'un balzo l'invidia.E spesso si aggredisce e ci si fa un nemico, per nascondere la propria vulnerabilità. "Sii almeno il mio nemico!"-così parla la vera venerazione, che non osa implorare l'amicizia. Se si vuole avere un amico, bisogna voler far guerra per lui : e per far guerra, bisogna "poter" essere nemico. Nel proprio amico si deve onorare anche il nemico. Sei capace di avvicinarti massimamente al tuo amico, senza passare dalla sua parte? Nel proprio amico bisogna avere anche il proprio miglior nemico. Col tuo cuore devi essergli massimamente vicino, proprio quando ti opponi a lui. ................ Così parlò Zarathustra.


aranciata_bottecchia - 20/11/2004 alle 18:47

Ma che c'è scritto sul libro della Ronchi che ha spinto a sporgere querela non solo l'ex massaggiatore di Pantani (Pregnolato, se ho letto bene) ma addirittura anche Santoni?


Admin - 01/10/2005 alle 18:29

[quote][i]Originariamente postato da lucida follia in un thread doppione[/i] ho appena finito di leggere "un uomo in fuga " di manuela ronchi e Gianfranco Josti..... la depressione ha preso il soppravvento su di me ...devastante come la malignità,il pettegolezzo, la maldicenza ,il qualunquismo, l\'ipocrisia ,la finta comprensione, continuano a fare vittime. rifacendomi a una frase di una canzone di nomadi "mi chiedo quando sarà che luomo potrà imparare a vivere coi suoi fratelli senza ammazzare" follemente daniele :flag: [/quote] [quote][i]Originariamente postato da W00DST0CK76 in un thread doppione[/i] io ho letto il libro qualche mese fa, purtroppo quella di marco è una storia di vita, quando sei al vertice sono tutti ai tuoi piedi, quando sei in difficoltò tutti ti calpestano, la gente dimentica in fretta e il passo dalla maglia gialla alla gogna e più corto di quanto si possa pensare. peccato che, chi davvero amava marco non è riuscito ad aiutarlo. forse, dovunque si trovi adesso, sarà lui ad autare gli altri. [/quote]


marco83 - 07/10/2005 alle 16:21

A proposito di Pregnolato, rispolvero questo vecchio thread per riportare una interessante intervista all'ex massaggiatore di Marco Pantani, che ho trovato spulciando nel web: [b]07/10/2005 Pregnolato: ecco la mia verità su Sanremo e Pantani [/b] Stavolta ha deciso di parlare lui e in un'intervista concessa alla Gazzetta di Modena e ripresa dall'Ansa, Roberto Pregnolato, ex massaggiatore di Pantani, racconta la sua verità. "Sono innocente e hanno voluto incastrare me perche' Marco era pulito. Pantani dava fastidio e come lui anche quelli che gli stavano intorno. Ma da questa vicenda io mi sono subito chiamato fuori, anzi ho collaborato con i carabinieri. Sono tranquillo, perche' era solo acqua distillata''. Roberto Pregnolato, ex massaggiatore del 'Pirata' nei cui confronti il Pm di Sanremo Giovanni Maddaloni due giorni fa ha chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione e 6.000 euro di multa al processo sul caso del presunto doping al Giro d'Italia 2001 (imputati dieci atleti e due massaggiatori), spiega cosi' la sua verita' in un'intervista alla 'Gazzetta di Modena'. Pregnolato, che gestisce un centro benessere nella citta' emiliana, annuncia tra l'altro per il prossimo mese l' uscita di un suo volume pubblicato dalla casa editrice modenese 'Il Fiorino': ''Sara' un libro su tutta la verita' del Pirata'', dice. E ricostruisce quella sera del giugno di quattro anni fa, quando nei maggiori alberghi vennero eseguite decine di perquisizioni per accertare la presenza di sostanze dopanti: ''Quando tornai all'albergo dopo una cena vidi tutto quel casino, c'erano i carabinieri. Quando capii che cosa stava succedendo decisi di gettare in un prato delle fialette a base di caffeina che portavo nella mia valigetta: e' stato un gesto che ho fatto, e adesso me ne pento. Perche' quelle fiale non erano niente, solo ricostituente, volevo solo evitare tutta la trafila di dover spiegare e aspettare le analisi''. ''Un carabiniere mi vide fare quel gesto - continua il massaggiatore di Pantani - quando passeggiavo tranquillamente nel piazzale dell'albergo, perche' nessuno aveva bisogno di me, nessuno mi aveva detto niente. Venne da me e insieme cercammo quello che io avevo buttato perche' non avevo nulla da nascondere. Sono stato il primo a dirgli che ci tenevo a dimostrare la mia innocenza ammettendo il gesto. Ma era buio, trovammo un altro sacchetto con del Neoton 500 - la stessa sostanza del caso Cannavaro che fece scalpore in tv - ma non era mio. Me lo attribuirono e adesso siamo qui a dover dibattere su dell'acqua ossigenata''. Pregnolato ricorda anche la drammatica notte di Madonna di Campiglio, che segno' l'inizio del calvario del campione romagnolo: ''Da quel momento Marco non si e' trovato davanti ad una salita, che avrebbe superato alla grande, ma ad una discesa senza fine, o meglio, con la fine contro un muro. Psicologicamente non e' mai stato forte, ma quella fu una mazzata che ando' oltre le sue difese che, seppure fragili, gli avevano consentito di rialzarsi anche dopo la caduta e l'incidente alla Milano-Torino''. Secondo Pregnolato, ''Marco ha pagato per tutti, troppo, perche' ha finito col pagare con la vita. Questo non mi sembra giusto. Come tutti l'hanno osannato, tutti lo hanno abbandonato. Lasciandolo alla fine completamente solo. Questo e' stato il suo vero dramma. Tutti lo conoscevano, ma nessuno lo conosceva fino in fondo. A restargli vicino, a cercarlo e a tentare di fargli sentire affetto, ad allungargli la mano, siamo rimasti in pochi''. Fonte: tuttobiciweb Francamente sulla storia delle fialette gettate nel 2001 a Sanremo, e del modo in cui è stato ritrovato il Neoton c'è da chiedersi se sia vera sta storia... io non credo molto alla sua versione! :boh: E sarei proprio curioso di leggere le [i]scottanti verità [/i] che fanno da traino all'uscita del libro di Pregnolato... recenti dibattiti su Pantani mi fan pensare all'ennesimo sciacallaggio, ma spereri di sbagliarmi!


violetta - 07/10/2005 alle 17:23

No no Marco, Pregnolato, ha sofferto moltissimo di tutto ciò di sbagliato sia stato scritto su di lui negli ultimi anni,Roberto Pregnolato, è stato uno dei pochissimi a rimanere fedele a Marco, senza badare aciò che gli veniva in tasca, a stargli vicino ad aiutarlo....non sarà un altro sciacallaggio. Pregnolato è una grandissima persona.


pedalando - 07/10/2005 alle 17:26

anche io gli credo a fatica.... se non c'entrava niente non poteva semplicemente girare i tacchi ed andarsene ? :no: Pero` la citazione di Cannavaro mi e` piaciuta, anche se alla fine gli si ritorcera' contro....

 

[Modificato il 07/10/2005 alle 17:29 by pedalando]


violetta - 07/10/2005 alle 17:40

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] anche io gli credo a fatica.... se non c'entrava niente non poteva semplicemente girare i tacchi ed andarsene ? :no: [/quote] No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede


Admin - 07/10/2005 alle 21:31

[quote][i]Originariamente postato da maurofacoltosi in un thread doppione[/i] In arrivo una nuova pubblicazione su Marco Pantani. Lo scriverà Roberto Pregnolato, ex massaggiatore del Pirata, che ha annunciato di voler raccontare tutta la verità. A proposito della richiesta del PM di Sanremo (8 mesi di reclusione; il processo è quello scaturito dal blitz al Giro 2001), Pregnolato ha detto "Sono innocente e hanno voluto incastrare me perche' Pantani era pulito". [/quote]


pedalando - 07/10/2005 alle 22:59

[quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede [/quote] Premesso che non lo conosco e non voglio giudicarlo, anche l`aver gettato via le provette lo ha fatto additare come colpevole. Sicuramente l`azione piu` corretta (e coraggiosa ed in buona fede) sarebbe stata quella di restare e tenersi le provette di caffeina in tasca, forse non lo avrebbero neanche perquisito dato che non c`entrava niente (dice lui) e comunque se era un semplice ricostituente sarebbe finito tutto bene. Ma con il senno di poi tutto e`facile. Pero` proprio perche` non lo conosco permettimi di dubitare del suo racconto. Solo un dubbio, nessuna condanna. ciao! mi correggo: a base di caffeina

 

[Modificato il 07/10/2005 alle 23:21 by pedalando]


nalya - 08/10/2005 alle 00:08

[quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede [/quote]e mo' invece? facciamoci i soldi e paghiamo le spese legali....


nalya - 08/10/2005 alle 00:12

[quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] Pregnolato è una grandissima persona. [/quote]così grande da tacere e mo' dichiarare di dire le cose nel libro... ma cortesemente finiamola di credere alla favole!


nalya - 08/10/2005 alle 00:14

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente postato da maurofacoltosi in un thread doppione[/i] In arrivo una nuova pubblicazione su Marco Pantani. Lo scriverà Roberto Pregnolato, ex massaggiatore del Pirata, che ha annunciato di voler raccontare tutta la verità. A proposito della richiesta del PM di Sanremo (8 mesi di reclusione; il processo è quello scaturito dal blitz al Giro 2001), Pregnolato ha detto "Sono innocente e hanno voluto incastrare me perche' Pantani era pulito". [/quote] [/quote]io sti soldi me li risparmio.... tanto nn ci sara' scritto nulla di quello che ancora nn sappiamo


WebmasterNSFC - 08/10/2005 alle 00:18

Mettere tutti i messaggi in uno no?


violetta - 08/10/2005 alle 15:10

[quote][i]Originariamente inviato da nalya [/i] [quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede [/quote]e mo' invece? facciamoci i soldi e paghiamo le spese legali.... [/quote] ascolta nalya, io la mia opinione la esprimo sempre nel rispetto di chi può leggere, impara un pò di educazione anche te, che non fa mai male


nalya - 08/10/2005 alle 18:45

we' tipa... vola basso che con me nn hai nulla da spartire.... se nn sai leggere l'italiano nn è colpa mia.... vorra' dire che ti faro' un disegnino la prossima volta ..... la tua risp nn ha ne testa ne coda... siamo in un forum, tu diki la tua e io la mia .... nn vedo do sta il problema dell'educazione visto che nn mi pare di aver scritto che hai detto na cazzata ... ho solo ribattuto dikendo la mia! prima di dire e chiudere il post spiega le motivazioni e poi ne riparliamo.... questa è l'ennesima volta che ti diko che devi imparare ad argomentare ma a quanto pare ti viene assai difficile farlo! bah!

 

[Modificato il 08/10/2005 alle 18:48 by nalya]


pedalando - 08/10/2005 alle 23:43

[quote][i]Originariamente inviato da nalya [/i] we' tipa... vola basso che con me nn hai nulla da spartire.... se nn sai leggere l'italiano nn è colpa mia.... vorra' dire che ti faro' un disegnino la prossima volta ..... la tua risp nn ha ne testa ne coda... siamo in un forum, tu diki la tua e io la mia .... nn vedo do sta il problema dell'educazione visto che nn mi pare di aver scritto che hai detto na cazzata ... ho solo ribattuto dikendo la mia! prima di dire e chiudere il post spiega le motivazioni e poi ne riparliamo.... questa è l'ennesima volta che ti diko che devi imparare ad argomentare ma a quanto pare ti viene assai difficile farlo! bah! [/quote] Scusa Nalya ma questo me lo chiami un intervento educato ? :nonono: [quote] e mo' invece? facciamoci i soldi e paghiamo le spese legali.... [/quote] [quote] io sti soldi me li risparmio.... tanto nn ci sara' scritto nulla di quello che ancora nn sappiamo [/quote] E questi me li chiami interventi dove tu argomenti ? :nonono: Questo forum e` bello perche` fondamentalmente e` basato sul rispetto e l`educazione. Sicuramente i tuoi interventi sono stati dovuti alla fretta, dai fai un passo indietro e correggi il tiro :cincin:


nalya - 09/10/2005 alle 01:10

scusa ma ti mancano i precedenti.... quando te le tirano nn è sempre facile fermarsi.... x quanto riguarda l'argomentare quelle due battute.... la prima nn credo ci sia bisogno di argomentarla.... basta leggerla.... è una mia considerazione sulla pubblicazione del libro, non un andare contro un altro pensiero dove dovevo spiegare il perche' la seconda è una mia scelta resa pubblica dove l'argomentazione valida è il non ritenere il libro originale ma un ripetere eventi che gia' si sono letti e riletti e anche qui c'era poko da argomentare x gli stessi motivi detti sopra

 

[Modificato il 09/10/2005 alle 01:16 by nalya]


Monsieur 40% - 09/10/2005 alle 02:42

Io credo che se la cosa sia esterna al Forum, e alla discussione, vada risolta in ambienti esterni al Forum, e alla discussione... ...poi, fate voi... ...certo che è brutto sviare un thread dal titolo "La vera storia di Marco Pantani" in una litigata 'platonica' tra Violetta e Nalya.


violetta - 10/10/2005 alle 18:28

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede [/quote] Premesso che non lo conosco e non voglio giudicarlo, anche l`aver gettato via le provette lo ha fatto additare come colpevole. Sicuramente l`azione piu` corretta (e coraggiosa ed in buona fede) sarebbe stata quella di restare e tenersi le provette di caffeina in tasca, forse non lo avrebbero neanche perquisito dato che non c`entrava niente (dice lui) e comunque se era un semplice ricostituente sarebbe finito tutto bene. Ma con il senno di poi tutto e`facile. Pero` proprio perche` non lo conosco permettimi di dubitare del suo racconto. Solo un dubbio, nessuna condanna. ciao! mi correggo: a base di caffeina [/quote] dopo un attimo di pausa, caro pedalando, ti posso dire che pregnolato, molto probabilmente aveva pensato di disfarsi delle fialette a base di caffeina, per evitare l'inutile quando inesorabilmente lunga trafila delle denuncie ai carabinieri e tutto quel protocollo amministrativo che ne segue..come si sa i meccanici sono i primi a svegliarsi e gli ultimissimi ad andare a letto....spero di aver risposto...


pedalando - 11/10/2005 alle 10:51

cara Violetta scusa il ritardo nella risposta ma sono completamente assorbito dall'ingrato compito di far da manager al futuro campione del mondo delle corse in bici sulle Caedagne. :D Il libro di Pregnolato potra` essere interessante se aiutera` a far luce su cosa significo` quella famigerata notte Sanremese. Ricordo ancora la rabbia per la tappa annullata, all`ultimo minuto impegni lavorativi mi impedirono di essere anche io sulle rampe che portano a S.Anna ad aspettare il duello fra Simoni e Frigo, ma chissa` quanti quella mattina si ritrovarono sgonfi da quella notizia che a frammenti cominciava a circolare:"non partono". Improvvisamente eravamo di nuovo a Campiglio, increduli di fronte ad una cosa che non sembrava possibile. Poi la ragionevolezza comincio` a farsi largo fra la bile e capimmo che era giusto cosi`. Era giusto non partire perche` si doveva protestare per il modus operandi ma era giusto che i NAS facessero quei controlli. Perche` quello, a mio parere, fu l`inizio di un processo di ripulitura che ci ha portato ad avere, oggi, un Giro migliore. Pregnolato puo` raccontare, indipendentemente dalla sua innocenza, cosa cambio` dopo quella notte. Se invece trattera` solo l`argomento Pantani sara` un'occasione persa e rischiera` di essere accusato di sciacallaggio.


marco83 - 12/12/2005 alle 12:29

La vicenda della morte den nostro amato Pirata non ha mai fine... leggete quest'ultima: [b]12/12/2005 Philippe Brunel, de «L'Equipe»: «Pantani è stato ucciso»[/b] [i]Pantani è stato ucciso. Quante volte è stato scritto, gridato, detto dagli aficionados più integralisti del corridore più amato. Quanti lo credono ancora, ad incominciare da mamma Tonina, che l'ha gridato pochi giorni dopo quel drammatico 14 febbraio 2004. Pantani è stato ucciso, questo è quanto teorizza Philippe Brunel, 49 anni, giornalista de «L'Equipe» da oltre venticinque anni, che sull'argomento sta lavorando da due anni e il prossimo anno darà alle stampe «L'affare Pantani, autopsia di un campione», questo almeno dovrebbe essere il titolo del libro che sarà edito dalla Grasset di Parigi. Sabato Brunel ha anticipato sulle pagine del «magazine» de L'Equipe alcune sue considerazioni. Una su tutte: l'inchiesta non è stata approfondita; troppi i buchi in questa vicenda. Ci sono dieci ore di nebbia assoluta: dall'ultima telefonata di Pantani alle 10.30 al portiere dell'albergo «Le Rose» di Rimini, fino alle 20.30, ora in cui il portiere Pietro Buccellato riviene il corpo privo di vita del corridore romagnolo. «La stanza viene trovata in condizioni incredibili - ci ha spiegato Philippe Brunel, raggiunto telefonicamente a Parigi -. Il problema è stato subito sollevato da mamma Tonina, ma nessuno le ha dato retta. L'hanno presa per quella mamma disperata che vuole sempre trovare una ragione, ma io da li sono partito. Mi sono recato dal giudice Paolo Gengarelli, ho incontrato il medico legale Giovanni Fortuni, ho parlato con il medico legale del 118 Francesco Toni, quello che ha dichiarato morto Pantani e che è stato il primo ad arrivare al residence le Rose...». A proposito, anche qui ci sarebbe qualcosa di strano. «Esattamente. Il portiere chiama il 118 alle 20.30, e il medico legale arriva alle 21.33. Un'ora per arrivare in una Rimini raggelata e deserta mi sembra davvero un'esagerazione». Torniamo alla stanza e ai sospetti di mamma Tonina. «Come dicevamo Marco viene rinvenuto in una stanza praticamente distrutta. Ho visto e rivisto più volte le fotografie della scientifica: non c'è un angolo non devastato. Un uomo che arriva a distruggere una stanza di un albergo in quel modo deve essere sì disperato, in preda ad un raptus, ma soprattutto dovrebbe, penso, riportare dei segni, delle tracce, sul corpo o almeno sulle mani. Niente, nulla di tutto questo, Pantani non presenta un solo graffio, le sue unghie non erano nemmeno sbeccate. La cosa ha lasciato inorridita una mamma, ma a quanto pare non i tecnici della polizia scientifica e il giudice che ha condotto, a mio personalissimo parere, un'indagine troppo superficiale e frettolosa». E poi? «Poi c'è il portiere che alle 20.30 va su ad aprire la porta perché da troppo tempo non sente l'ospite. S'insospettisce, cerca di capire e scopre, come l'ogico che sia, che la porta è chiusa dal suo interno e la apre agevolmente con una card apposita, ma la cosa che non convince, almeno me, è che la porta è anche ostruita da mobili, accatastati contro la porta. Come fa da solo a spostare tutto, come fa ad aprirla? E sarà vero che c'erano tutti quei mobili, e allora perché dice di averli trovati? E sarà vero che la porta era davvero chiusa e Marco era barricato dentro? Lo ripeto: perché deve passare un'ora dalla chiamata del portiere all'arrivo del medico legale?». E c'è ancora qualcosa? «Certo, ma non posso anticipare tutto, perché nel mio libro passo tutto punto per punto; io almeno ho provato a fare uno straccio di inchiesta. Secondo me chi era tenuto a farlo se n'é guardato bene. Vi aggiungo un altro piccolo elemento: nella stanza viene rinvenuto anche un vassoio con del cibo cinese. Mai ordinato da Pantani, sul tabulato delle telefonate del residence non risulta una chiamata del genere, nemmeno sul tabulato del suo cellulare. Il cibo è praticamente finito, ma anche dall'autopsia Marco non risulta abbia mangiato cinese. E la cosa curiosa è che l'ulitmo pusher - Ciro Veneruso - è entrato in quella stanza il 9 febbraio. Nessun altro è antrato ho ha incontrato Marco in quella stanza. Al residence dicono di aver sempre fatto le pulizie, tutti i giorni. Chi ha portato quel cibo cinese nella stanza?». Ma lei si è fatto un'idea, sa dirci qualcosa di più? «Io so solo che ci sono molti lati oscuri in tutta questa orribile vicenda, e l'inchiesta da voi condotta in Italia non ha assolutamente chiarito. Il portiere di notte dice che Pantani era chiuso dentro, era barricato, che lui ha aperto a fatica e ha trovato quello che ha trovato. Punto, questo è andato agli atti. Nessuno l'ha messo minimamente in dubbio. Per me invece, i dubbi sono ancora tutti lì da svelare».[/i] fonte: tuttobiciweb


gregorio - 12/12/2005 alle 12:57

E' giustissimo fare completa luce sulla vicenda; tuttavia non penso che scoprire, eventualmente, che Marco è stato ucciso per motivi di droga (e/o di debiti, o cose simili) gioverebbe alla sua memoria.


riddler - 12/12/2005 alle 13:17

Io su Pantani ho delle considerazioni personali e forse un pò polemiche: la sorella ha detto che in quel periodo è stato abbandonato dai giornalisti, si sentiva solo, ecc. ecc. Ma lei cos'ha fatto? I suoi parenti e i suoi amici gli sono stati vicini? A me pare che siano stati i primi a lasciarlo da solo e volevano cercare di scaricarsi la coscienza...


faxnico - 12/12/2005 alle 13:17

Concordo. Sarebbe stato meglio fare una bella inchiesta SERIA ed APPROFONDITA su Campiglio... :mad::mad:


faxnico - 12/12/2005 alle 13:34

[quote][i]Originariamente inviato da riddler[/i]Io su Pantani ho delle considerazioni personali e forse un pò polemiche: la sorella ha detto che in quel periodo è stato abbandonato dai giornalisti, si sentiva solo, ecc. ecc. Ma lei cos'ha fatto? I suoi parenti e i suoi amici gli sono stati vicini? A me pare che siano stati i primi a lasciarlo da solo e volevano cercare di scaricarsi la coscienza...[/quote] Scusami Riddler... sentirsi soli è una cosa (e quindi concordo sulle tue considerazioni finali) ma ti posso assicurare che non avere giornalisti tra le scatole faceva solo piacere a Marco negli ultimi mesi di vita. Dubito fortemente che la sorella abbia detto questo...


Rinaldo in campo - 12/12/2005 alle 13:39

[quote][i]Originariamente inviato da gregorio [/i] E' giustissimo fare completa luce sulla vicenda; tuttavia non penso che scoprire, eventualmente, che Marco è stato ucciso per motivi di droga (e/o di debiti, o cose simili) gioverebbe alla sua memoria. [/quote] La verità, o quell'idea di successione di fatti che noi chiamiamo verità, non deve giovare a nessuno. Tantomeno credo che una persona deceduta possa trovare giovamenti di sorta da alcun avvenimento. Ma la giustizia, l'accertamento delle responsabilità, esistono per dare a noi un barlume di speranza di condurre delle esistenze degne di tale nome. Certo nessuno si occuperebbe nè si occupa della morte per overdose dell'ultimo dei disperati ma il fatto che anche persone di una certa notorietà possano incorrere in tali disperazioni, dovrebbe aiutare a fare luce sulle strade che verso di esse conducono. A me gioverebbe sapere la verità. E la memoria di Pantani esiste in me come in tutti coloro che gli sono sopravvissuti. Noi costruiamo la sua memoria ed è a noi che serve conservarla. Saperne di più sulle circostanze della sua morte però, ci aiuterebbe e tentare di credere nella possibilità di vivere con uno straccio di dignità la vita collettiva.


marco83 - 12/12/2005 alle 14:21

[quote][i]Originariamente inviato da gregorio [/i] E' giustissimo fare completa luce sulla vicenda; tuttavia non penso che scoprire, eventualmente, che Marco è stato ucciso per motivi di droga (e/o di debiti, o cose simili) gioverebbe alla sua memoria. [/quote] Gregorio, hai ragione... da quel punto di vista, il fatto che Marco sia venuto a mancare seguendo un certo tipo di modalità o un altro (omicidio o suicidio), ma con il comune denominatore della droga, probabilmente non cambia molto e sa tanto di sciacallaggio mediatico. C'è però da dire che noi tutti viviamo le nostre esistenze a contatto con l'istituzione [i]giustizia [/i], creata apposta per indagare, scoprire e giudicare la verità delle cose che accadono... ed è quindi altrettanto giusto che questa verità venga fuori: le domande che si pone Brunel sono legittime e non hanno ancora risposta, inutile girarci attorno: al momento manca chiarezza. E penso che quindi si debba ancora indagare molto per scoprire come siano andati i fatti in quei drammatici giorni di inizio febbraio 2004: i tifosi, la famiglia e gli amici di Marco chiedono questo a gran voce, qualunque sia il genere di verità che salterà fuori. E, sicuramente, si chiede anche cosa successe quel giorno a Madonna di Campiglio, senz'altro... :yes:


riddler - 12/12/2005 alle 14:24

Ma a me sembrava si riferisse a loro... magari non ai paparazzi, è vero, se no a chi, scusa? [quote][i]Originariamente inviato da faxnico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da riddler[/i]Io su Pantani ho delle considerazioni personali e forse un pò polemiche: la sorella ha detto che in quel periodo è stato abbandonato dai giornalisti, si sentiva solo, ecc. ecc. Ma lei cos'ha fatto? I suoi parenti e i suoi amici gli sono stati vicini? A me pare che siano stati i primi a lasciarlo da solo e volevano cercare di scaricarsi la coscienza...[/quote] Scusami Riddler... sentirsi soli è una cosa (e quindi concordo sulle tue considerazioni finali) ma ti posso assicurare che non avere giornalisti tra le scatole faceva solo piacere a Marco negli ultimi mesi di vita. Dubito fortemente che la sorella abbia detto questo... [/quote]


Stella alpina - 13/12/2005 alle 16:17

non so dove metterlo, lo metto qui, se poi c'è un posto più datto fatemelo sapere. ... lo sport è anche solidarietà e questo lo dimostra: 13/12/2005 Cinque campioni e una canzone per Pantani Due assi del volante, Jarno Trulli e Alex Zanardi, un campione del ciclismo, Danilo Di Luca, una medaglia d’oro ai recenti europei di volley, Alberto Cisolla e un azzurro di rugby, Denis Dallan. Messi insieme potrebbero sembrare i protagonisti di un’edizione speciale di “Giochi senza frontiere”, i cinque campioni, invece, si ritrovano per qualche ora, in un uggioso pomeriggio bolognese, in uno studio di registrazione, per realizzare il sogno di un campione che non c’è più, Marco Pantani. I cinque portano a compimento l’idea del “Pirata”, incidendo una canzone i cui proventi, quando il cd sarà messo in vendita, saranno destinati ai bambini soli, ai bambini meno fortunati. La canzone non l’hanno nemmeno dovuta comporre perché Elisabetta Gioia Mondini l’aveva già scritta, qualche anno fa, proprio per il Pirata: "Apri il cielo che c’è in me!!! ". La musica è di Fabio Anastasi, l’arrangiamento di Giancarlo Di Maria che ieri pomeriggio, nella sala di incisione della Fonoprint, ha lavorato in allegria. «Perché questi sono veramente bravi», il commento finale. Di più: i cinque, che avevano messo in preventivo di lavorare davanti a un microfono per tutto il pomeriggio, se la cavano in un paio d’ore. Così, quando Di Maria, dà il via libera a tutti, scatta il commento di Zanardi. «Già fatto? Ma allora quando i cantanti sostengono di aver trascorso l’ultimo mese in sala di registrazione cosa vogliono dire?». Risata generale. I cinque, pur venendo da sport diversi (solo Trulli e Zanardi hanno in comune la F1), si divertono proprio. Il più timido, Dallan, è forse quello che canta meglio. Non fosse altro perché, insieme al pallone da rugby, ha una vera e propria passione per il canto che lo porterà a diventare un tenore. Trulli, che ieri si è limitato al canto, registrerà più avanti con l’ausilio di una batteria (non da auto…), la sua passione. Jarno non solo fa quello che vuole con un volante tra le mani, ma dà spettacolo con bacchette, piatti e tamburi. Il cd uscirà nei prossimi mesi: Elisabetta che ha portato avanti il progetto insieme con la mamma Renata, ha già deciso come utilizzare i soldi ricavati. «Li daremo alla Caritas - dice la ragazza che ringrazia per la collaborazione sia Fonoprint sia il produttore arrangiatore Mauro Malavasi -. Siamo in contatto con il vescovo di Faenza, monsignor Stagni. E sarà lui a dare consiglio». Una canzone, davvero coinvolgente - all’appello, tra i convocati per l’iniziativa, mancano David Bluthenthal (Virtus Bologna) e Loris Capirossi (Ducati) bloccati dalle neve in uno scalo aereo, e per sopraggiunti impegni Stefano Mancinelli, capitano della Fortitudo Bologna e grande tifoso del Pirata, per i bambini poveri e per onorare la memoria di Pantani, che a Sanremo avrebbe voluto esibirsi non solo come ciclista, ma pure come cantante. E Sanremo, inteso come festival, potrebbe essere l’obiettivo dei fantastici cinque. Chiacchierando tra loro hanno scoperto di non avere impegni pressanti per il prossimo 27 febbraio (in pieno festival canoro, dunque). Così, dopo aver cantato per un pomeriggio, incidendo la loro canzone, potrebbero ripetersi in Liguria, festival permettendo. Per Di Luca, che di professione fa il ciclista, Sanremo è anche… «No - obietta - quest’anno mi sto preparando per il Giro d’Italia. La Milano-Sanremo arriva troppo presto». Scambi di complimenti di battute e di ricordi tra Jarno Trulli e Alex Zanardi. E’ proprio il driver di Castel Maggiore, una leggenda per lo sport mondiale, a trasmettere entusiasmo ai compagni. «Non avevo mai cantato - commenta - se non una volta, improvvisando, con Gianni Morandi. Questa volta è diverso, però, perché c’è anche lo scopo benefico dell’iniziativa. Non ho mai avuto la fortuna di stringere la mano a Pantani: lo ricorderò sempre come un grande campione». C’è il brindisi, la voglia di festeggiare il Natale con qualche giorno d’anticipo. Auto, bici e palloni (ovali e non) uniti, per cantare “Apri il cielo che c’è in me!!!", il brano che Pantani non ha potuto incidere: che lo facciano cinque campioni ha comunque un sapore speciale. (da Il Resto del Carlino) tuttobiciwe.it


violetta - 13/12/2005 alle 17:29

L iniziativa di Zanardi e gli altri è un gesto di affetto nei confronti di una persona che purtroppo ancora oggi sta pagando un prezzo troppo alto.Marco è stato più di tutti il ciclista che ha riportato l attenzione di tutti,media e tifosi sullo sport delle due ruote, nonostante tutto, appena qualcosa è andato per il verso sbagliato, e non si sa ancora cosa e chi è andato per il verso sbagliato, è stato abbandonato e etichettato come MOSTRO dopato drogato, anche e soprattutto da chi fino al giorno prima l aveva adulato e portato in trionfo...(non parlo di tutti sia chiaro)...a mio avviso un ruolo importante è stato giocato anche dalla famiglia, che per certi versi posso comprendere, ma per altri no...Posso comprendere il fatto che la famiglia avesse deciso di lasciare che Marco si arrangiasse, che provasse ad uscire da quel tunnel solo ed esclusivamente con le sue forze, magari è stato proprio Marco a chiedere questo alla sua famiglia...ciò che tutt'oggi non riesco a comprendere è che non ci si voglia addentrare in quel tunnel brutto, buio, schifoso, stretto e soffocante che va sotto il nome di Madonna di Campiglio, dove tutte le convinzioni e la voglia di pedalare di Marco sono svanite, per poi non tornare più......Non riesco a capire come mai non si voglia andare a fondo su ciò che veramente è accaduto in quella maledetta stanza di quello squallido residence riminese, reso ancor più squallido dalla distruzione del piano dove si trovava la stanza di Marco,e reso ancora più squallido dal fatto che il rifacimento del piano sia stato dettato dai seguenti motivi "vogliamo evitare il turismo macabro"....non so,non mi capacito, si gira ingioiellati, con le lacrime agli occhi, ma se un pò di quella sicurezza che viene dimostrata ad ogni occasione ghiotta si trasformasse in convinzione, in voglia di conoscere tutto ciò che è capitato a Marco nel giro di pochi istanti, non saremo qua a discutere se questa o quella illazione possa essere veritiera o meno,la verità sarebbe già venuta a galla....:grr:


Admin - 13/12/2005 alle 17:29

[quote][i]Originariamente postato da Drein in un thread doppione [/i] Un giornalista de L' Equipe sta pubblicando un libro in cui sostiene che il Pirata è stato ucciso! Vero che il decesso è avvenuto per overdose di cocaina ma ci sono elementi strani quali la stanza distrutta completamente senza che Pantani abbia riportato un minimo graffio e un pasto cinese consumato in camera ma mai ingerito da Pantani, come rivelato dalla autopsia e mai ordinato. Non sono competente in giurisprudenza ma mi sembra ovvio che l' inchiesta si è chiusa troppo presto non credete? [/quote]


violetta - 13/12/2005 alle 17:32

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente postato da Drein in un thread doppione [/i] Un giornalista de L' Equipe sta pubblicando un libro in cui sostiene che il Pirata è stato ucciso! Vero che il decesso è avvenuto per overdose di cocaina ma ci sono elementi strani quali la stanza distrutta completamente senza che Pantani abbia riportato un minimo graffio e un pasto cinese consumato in camera ma mai ingerito da Pantani, come rivelato dalla autopsia e mai ordinato. Non sono competente in giurisprudenza ma mi sembra ovvio che l' inchiesta si è chiusa troppo presto non credete? [/quote] [/quote] a parte queste di informazioni c'è anche un altra cosa che non torna, sembra che siano stati ritrovati dei capi di abbigliamento non appartenenti a Marco....


Ottavio - 13/12/2005 alle 19:38

Le notizie sui misteri veri o presunti della morte di Pantani mi ricordano quelli sulla fine di Bottecchia. A noi appassionati di ciclismo dispiace pensare che i nostri eroi siano morti in modo "banale" - una caduta una overdose - e tendiamo ad immaginare misteri dove forse non esistono.


violetta - 13/12/2005 alle 19:57

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Le notizie sui misteri veri o presunti della morte di Pantani mi ricordano quelli sulla fine di Bottecchia. A noi appassionati di ciclismo dispiace pensare che i nostri eroi siano morti in modo "banale" - una caduta una overdose - e tendiamo ad immaginare misteri dove forse non esistono. [/quote] il problema sta proprio in questo,ci sono delle incertezze come sottolineato da Philippe Brunel, allora bisogno andare a fondo non credi?ceroto non possiamo aspettarci che venga fatto da un giornalista.....


Ottavio - 13/12/2005 alle 20:05

Dopo la morte di Marco c'è stata una inchiesta che ha portato (una volta tanto) alla condanna degli spacciatori che hanno, loro sì, ammazzato Pantani. Comunque se il giornalista francese potrà portare altri indizi bene.


Admin - 14/12/2005 alle 02:46

[quote][i]Originariamente postato da Angian in un thread doppione [/i] Chissà, c'è qualcosa di strano nella storia [/quote]


Vuelta Espana - 14/12/2005 alle 13:10

Sono convinta che bisogna andare fino in fondo alla storia. I mezzi a disposizione oggi sono molto più precisi e sofisticati di quelli presenti, ad esempio, all'epoca della misteriosa morte di Bottecchia, e credo che sia giusto capire cosa sia successo. Non mi sembra corretto che l'indagine sulla morte di Marco sia stata archiviata in fretta e furia quasi a voler evitare che si scoprisse qualcosa che doveva restare sepolto...no, non mi va proprio.


marco83 - 14/12/2005 alle 17:42

Altro capitolo, questa volta sui fatti di Madonna di Campiglio: [b]Pantani, nuovi misteri su Campiglio L'albergatore: "Vinse, ma aveva paura" [/b] [i]A quasi due anni dalla sua morte, tornano a infittirsi dubbi e misteri su Marco Pantani. A svelare altri retroscena sulla fine del Pirata è il titolare dell'albergo di Madonna di Campiglio, dove il ciclista venne fermato nel '99 al Giro d'Italia. "Vinse la tappa, ma era arrabbiatissimo - racconta - Non si sentiva tranquillo e pretese una delle pochissime stanze senza balcone. A cena mangiò solo riso, una quantità incredibile". Dopo il libro choc in cui un giornalista francese, Philippe Brunel, ha sollevato inquietanti dubbi sulla morte del "Pirata", dicendosi convinto che Pantani sia stato ucciso, altri particolari emergono dal racconto del proprietario dell'Hotel Touring, l'albergo in cui il 5 giugno 1999 si consumò l'inizio della fine del ciclista romagnolo. Il giorno dopo aver vinto la tappa di Madonna di Campiglio, Pantani fu infatti escluso dal Giro perché non in regola coi valori ematici e da lì iniziò il suo declino senza fine. "L'hanno voluto ammazzare - racconta a "Tuttosport" il signor Antonio, titolare di allora - Perché Marco è morto qui, quel giorno di giugno. Quando rientrò in albergo, dopo aver stravinto la tappa, era adiratissimo. Mia moglie si congratulò con lui, erano amici da tempo, ma Marco quasi non rispose. Pareva furioso. Secondo me non doveva vincere lui quel giorno, andate a rivedere i filmati tv. Marco scatta ma continua a voltarsi, come se aspettasse qualcun altro, ma nessuno fu in grado di reagire. Sapeva di aver fatto un dispetto a qualcuno, era timoroso di aver esagerato, non si sentiva tranquillo". A confermare lo stato d'ansia del "Pirata" un altro particolare: "Il mio albergo ha 28 stanze, 24 delle quali col balcone. Lui pretese di cambiarla e che la sua fosse una delle quattro con la sola finestra. Aveva paura cue qualcuno potesse salire da fuori ed entrare dal balcone. E poi a cena mi incuriosì un particolare: mangiò tantissimo riso, quasi mezzochilo, ma solo riso, nient'altro, mentre gli altri corridori divorarono bistecchi in quantità". Una fine, quella di Pantani, che, a quasi due anni dalla morte, continua a essere avvolta nel mistero.[/i] fonte: tgcom.it


Vuelta Espana - 14/12/2005 alle 21:30

E' vero che anche la vicenda di Madonna di Campiglio presenta molte incongruenze e non pochi lati oscuri. Ma queste testimonianze che cicciano fuori a due anni di distanza dal fattaccio ( e a SEI anni dai fatti di Madonna di Campiglio) mi sembrano un po' forzate.


riddler - 17/12/2005 alle 16:13

Notizia bomba da Tgcom ragazzi: Marco Pantani ha ricevuto minaccie di morte!!! Eh si è proprio così dopo la sciagurata tappa di Madonna di Campiglio del '99 una grandiosa giornalista dichiara di essere a conoscenza che Marco Pantani ha ricevuto una telefonata nella quale l'interlocutore diceva: "tanto non sarebbe arrivato a Milano..." ragazzi roba da ergastolo o addirittura pena di morte, se si venisse a conoscenza di colui che ha fatto sta telefonata, anche perchè l'accento era meridionale...


Monsieur 40% - 17/12/2005 alle 16:28

Riddler, hai un senso dell'ironia orrido. Nel caso non volevi essere ironico, ti prego almeno di scrivere in italiano le notizie importanti, e quelle che potrebbero ledere la sensibilità di qualcuno.


riddler - 17/12/2005 alle 17:13

Ah avevo letto male la persona che aveva detto questo... era il capo dei fan, ma l'ha riportata tgcom come minaccia di morte... certo magari tu essendo della categoria difendi un telegiornale come tgcom, immagino... Ad ogni modo ecco come Pantani ha subito minaccie di morte (da Tgcom) "Pantani subì minacce di morte" Confessione choc di Vittorio Savini Dopo il libro del giornalista francese e le esternazioni di mamma Tonina, Vittorio Savini, presidente del club Magico Pantani, rivela una telefonata con minacce di morte al Pirata. "Era il 6 giugno 1999, il giorno dopo Campiglio, in un orario compreso tra le 17.30 e le 18 - ha detto a "La Voce di Romagna" - Una persona, con chiaro accento meridionale, mi disse: 'E' meglio così, Marco a Milano non ci arrivava...'".


riddler - 17/12/2005 alle 17:15

Allora a questo punto, parafrasando il film Philadelphia (bellissimo peraltro) spiegami tu cosa c'entra il fatto che avesse un chiaro accento meridionale con le minaccie di morte, fallo come se avessi 4 anni!


Monsieur 40% - 17/12/2005 alle 17:41

Innanzitutto ti faccio notare come (per ora?) io con la "categoria" non c'entri assolutamente niente. [quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] [...]Una persona, con chiaro accento meridionale, mi disse: 'E' meglio così, Marco a Milano non ci arrivava...'". [/quote] Riddler, innanzitutto il dovermi sostituire alla tua maestra delle elementari non era il mio sogno di ragazzo. Il fatto "minacce di morte - persona meridionale" non è legato. Si dice soltanto che questa persona <> disse che <>. Non è detto che sia lui - da quanto scritto - ad aver minacciato. Questo l'hai dedotto - con un po' di prevenzione, se permetti - soltanto tu! Il fatto che avesse un "chiaro accento meridionale" è importante per risalire alla persona, in quanto automaticamente esclude chi l'accento meridionale non lo parla, non lo conosce e non lo sa imitare. Ti sei sentito intaccato nel morale come meridionale? Guarda, io sono laziale (nel senso di abitante di una cittadina del Lazio) e non mi sono sentito affatto colpito.


cancel58 - 17/12/2005 alle 17:46

La rilevazione di Vittorio Salvini, relativa alla telefonata ricevuta il 6 giugno 1999,aggiunge un altro elemento inquietante ai fatti di Madonna di Campiglio e, più in generale, alla vicenda Pantani. E' strano che Salvini abbia atteso tanti anni per fare questa confessione:indubbiamente è stato incoraggiato dal rinnovato interesse sull'argomento suscitato nei giorni scorsi dalle anticipazioni del giornalista dell'Equipe e dall'intervista alla mamma del Pirata. Le occasioni per rivelare quanto di sua diretta conoscenza, tuttavia, non erano mancate, in questi anni. Penso, per esempio, a quanto scrisse Vallanzasca nella sua autobiografia , dove rivelava che Pantani era stato vittima di un complotto partito dagli ambienti delle scommesse clandestine. Vallanzasca, pur rendendosi disponibile, non era mai stato sentito da alcuna autorità giudiziaria. Non credo neppure che le recentissime rilevazioni contribuiranno , nel breve periodo, ad approfondimenti della vicenda sul piano giudiziario. Ci sono voluti quasi quarant'anni per riaprire il fascicolo sulla morte di Luigi Tenco.... E' noto che il calcio è da anni condizionato dal mondo delle scommesse. Consiglio, a tal proposito, la lettura di un bel libro di Paolo Ziliani (Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine), nel quale viene raccontata la storia di Genoa-Inter, una partita del lontano 1983, vinta per sbaglio dal club nerazzurro. Non mi stupirei , quindi, se anche il ciclismo fosse contagiato dal male delle scommesse:ne sarei dipiaciuto e amareggiato.


mont ventoux - 17/12/2005 alle 19:16

Non riesco a capire perchè questi elementi vengono denunciati con tutto questo ritardo. Dopo la vittoria a Campiglio, sappiamo che Pantani era stranamente irritato. In quel Giro lì, era sempre sul nervo, per diversi motivi, ma quel che è sicuro è che a Campiglio sembrava quasi attendersi qualcosa di terribile, ma solo adesso spuntano fuori le dichiarazioni dell'albergatore che la sera del 4 giugno ospitava la Mercatone 1, il quale lo ricorda agitatissimo. Poi, nella puntata che Porta a Porta dedicò alla morte di Pantani, Velo denunciò che quella sera arrivò una strana telefonata, che chiedeva come mai Pantani non sarebbe partito il giorno seguente. Perchè quella telefonata non è stata resa nota subito dopo l'esclusione di Pantani il mattino seguente? Il bamdito Vallanzasca, nei giorni successivi, dichiarò che a lui, che era in carcere, arrivò la voce che Pantani non avrebbe vinto quel Giro che stava dominando, diversi giorni prima di Campiglio, quando qualcuno gli consigliò di scommetterci sopra dei soldi. Perchè nessuno ha indagato su questo fatto così inquietante, soprattutto perchè apparentemente legato al giro delle scommesse? Pantani vincente al Giro, non pagava nulla, perchè era nettamente il favorito e il più forte, è evidente che ci possano essere stati degli interessi a estrometterlo in qualche modo. Adesso esce fuori questo ricordo di Savini, questa specie di minaccia che riferì alla madre di Pantani. Anche qui, perchè non è stato subito denunciato questo fatto? Questa serie di indizi, per me sono molto attendibili, o comunque lo sono molto di più della vaga tesi complottista, che i dirigenti della Mercatone e lo stesso Pantani, portarono avanti in quel periodo. Ma ripeto, era un'indagine da fare subito, adesso tutti questi elementi fanno crescere solo di pìù la rabbia e il senso di una enorme ingiustizia, e difficilmente potranno essere verificati.


riddler - 18/12/2005 alle 01:27

Per chi vuole può visitare il sito http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo288246.shtml e mi dica dove stanno ste minaccie di morte... Guardate il mio grosso difetto è che ho un debole, è amici di Maria de Filippi, lo so adesso vi scaglierete tutti contro di me, e disgraziatamente ho detto in un forum che Rossella (una delle ragazze eliminate) non sarebbe arrivata a lunedì perchè innocentemente pensavo venisse eliminata... dovessimo usare il metro di questo Salvini me ne guarderei dal ridire una cosa del genere la prossima volta... soprattutto poi se scoprono che sono meridionale... Adesso ironie a parte, io lo ribadisco e questa la dico con cognizione di causa, invece di andare a cercare scheletri nell'armadio se questo qui fosse stato un vero amico di Pantani doveva preoccuparsi un pò di + all'epoca e cercare di capirlo e di conoscerlo, invece di abbandonarlo a se stesso... molte volte si pensa di conoscere bene una persona ma si ha la presunzione per questo... Pantani quel giorno era solo, depresso e si drogava, i suoi amici lo sapevano? O lo chiamavano ogni tanto per uscire il sabato o la domenica? p.s. Vediti il film Philadelphia che è meglio, ed è bello. [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Innanzitutto ti faccio notare come (per ora?) io con la "categoria" non c'entri assolutamente niente. [quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] [...]Una persona, con chiaro accento meridionale, mi disse: 'E' meglio così, Marco a Milano non ci arrivava...'". [/quote] Riddler, innanzitutto il dovermi sostituire alla tua maestra delle elementari non era il mio sogno di ragazzo. Il fatto "minacce di morte - persona meridionale" non è legato. Si dice soltanto che questa persona <> disse che <>. Non è detto che sia lui - da quanto scritto - ad aver minacciato. Questo l'hai dedotto - con un po' di prevenzione, se permetti - soltanto tu! Il fatto che avesse un "chiaro accento meridionale" è importante per risalire alla persona, in quanto automaticamente esclude chi l'accento meridionale non lo parla, non lo conosce e non lo sa imitare. Ti sei sentito intaccato nel morale come meridionale? Guarda, io sono laziale (nel senso di abitante di una cittadina del Lazio) e non mi sono sentito affatto colpito. [/quote]


antonello64 - 18/12/2005 alle 08:05

tutte queste rivelazioni a distanza di anni secondo me lasciano il tempo che trovano: mi sembrano tanto un escamotage per finire sui giornali.


thepirate87 - 18/12/2005 alle 11:17

Non riesco a decifrarle, perchè mai Savini non l'avrebbe detto subito della telefonata? Era solo per fare giustizia intorno a Marco!


violetta - 18/12/2005 alle 12:50

A mio avviso Savini non è mai stato del tutto dalla parte di Marco, mi spiego meglio, nel 98 dopo la vittoria di Marco sia al Giro che al Tour, fu dedicata una puntata con collegamenti da Parigi a Cesenatico, al fine proprio di festeggiare questa storica doppietta, tutti presenti a Cesenatico a sventolare bandiere, bandane gialle, e dopo Campiglio che fine ha fatto Savini, non lo si è più visto e a quanto mi risulti ha dichiarato questa cosa solamente ora....Non so io la vedo strana questa cose, che senso avrebbe dichiarare di questa telefonata solamente ora, sapendo che con una stupidissima richiesta di tabulati telefonici, si riesce a scovare da dove e da chi è pervenuta tale chiamata??


Monsieur 40% - 18/12/2005 alle 13:45

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] p.s. Vediti il film Philadelphia che è meglio, ed è bello.[/quote] Su TgCom: [i][...]Certo, non minacce dirette, ma comunque molto rilevanti, soprattutto alla luce degli ultimi fatti.[...][/i] "Non minacce dirette", Riddler. Guarda meno film e leggi di più, che è meglio.


riddler - 18/12/2005 alle 14:16

Tgcom l'ha sbattuto in prima pagina su mediavideo come minaccie di morte... se lo sbattono loro in prima pagina perchè non posso farlo io? Il resto si leggeva sul sito, ma chi non ha internet leggeva solo "minaccie di morte a Pantani..." quindi anche loro hanno dedotto, almeno io la penso così...


riddler - 18/12/2005 alle 14:24

Violetta ma sei registrata nel suo sito? Cmq molti ho visto che pensano sia una bufala...


violetta - 18/12/2005 alle 15:17

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] Violetta ma sei registrata nel suo sito? Cmq molti ho visto che pensano sia una bufala... [/quote] che cosa ti serve sapere se sono iscritta al suo forum è ininfluente, e comunque non si può trattare un argomento simile con leggerezza....


riddler - 18/12/2005 alle 15:23

Non mi serve nulla era solo per curiosità... ma se te la prendi non me lo dire... Non è la questione se si tratti o meno con leggerezza, il punto è anche se è solo uno scoop sulla pelle di Pantani oppure la ricerca della verità, per me qualcuno va in cerca di gloria...


robby - 19/12/2005 alle 14:08

sono convinto che non verrà mai fuori nessuna verità sul caso di questo sfortunato e grandissimo uomo del ciclismo, a me piace ricordarlo per tutto quello che ha compiuto e per le sue leggendarie imprese e per tutte quelle lacrime di gioia nella tappa di Montecampione o di Les deux alpes. Ricercare altre motivazioni della sua morte aggiunge solo rabbia ad altra rabbia, poi se la legalità farà il suo corso e verranno svelati i colpevoli tanto meglio, ma io rimango convinto che Marco è ancora in debito con me di un giro in bici che mi aveva promesso il giorno della della tappa che partiva da Brescia nel 2000 dove l'ho incontrato in una via angusta che cercava di sfuggire alla folla di appasionati... beh durante quel giro in bici del quale sono sicuro si sdebiterà un giorno ci faremo una bella chiaccherata anche su questo argomento. Ciao Pirata. mi manchi e Buon Natale lassù!!!!


marco83 - 19/12/2005 alle 14:50

Cercando un po' di alleggerire il dibattito, che in certi frangenti s'è fatto un po' pesantuccio... io trovo molto strano che le notizie riguardo alla morte di Marco arrivino sempre a "ondate", a periodi. Proprio come in questo caso: prima l'intervista a mamma Tonina, poi le anticipazioni-choc sul libro di Philippe Brunel, ora le rivelazioni di Savini... mi dà l'impressione che tutto venga fatto o detto in funzione pubblicitaria. E francamente questo è squallido, considerato che ci si fa soldi e pubblicità col nome di una persona morta, seppur grandissimo campione. Senza contare che, come già giustamente avete fatto notare, in carcere c'è un certo signor Renato Vallanzasca, detto [i]il bel Renè[/i], che credo ne sappia una più del diavolo, a giudicare da quanto ha fatto intendere: se si vuol far chiarezza, bisogna seguire fermamente una certa direzione. Ma bisogna volerlo, e questo non mi sembra stia accadendo... :nonono:


Frank VDB - 19/12/2005 alle 14:58

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] tutte queste rivelazioni a distanza di anni secondo me lasciano il tempo che trovano: mi sembrano tanto un escamotage per finire sui giornali. [/quote] E se fosse solo per finire sui giornali andrebbe quasi bene. Invece questi vogliono infilarsi dei bei soldi in tasca sulla pelle di un morto. Io per queste persone ho un nome: SCIACALLI. Riposi in pace.


violetta - 19/12/2005 alle 17:44

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Senza contare che, come già giustamente avete fatto notare, in carcere c'è un certo signor Renato Vallanzasca, detto [i]il bel Renè[/i], che credo ne sappia una più del diavolo, a giudicare da quanto ha fatto intendere: se si vuol far chiarezza, bisogna seguire fermamente una certa direzione. Ma bisogna volerlo, e questo non mi sembra stia accadendo... :nonono: [/quote] Grande Marco, e sai che gli inquirenti erano ben a conoscenza del fatto che Vallanzasca sapesse della fine di Marco, e nessuno l ha mai sentito in giudizio?Non vi pare strana questa cosa?eppure lui fu il primissimo ad aprire bocca sul fatto.....


pedalando - 19/12/2005 alle 23:21

Una domanda semplice : perche' Savini, oggi, dice queste cose alla stampa invece che ai giudici?


riddler - 20/12/2005 alle 22:49

Lui è uno scrittore, no? I giudici non fanno vendere libri, penso...


robby - 21/12/2005 alle 08:35

da quel che ricordo io Savini non dovrebbe essere uno scrittore ma il prim o direttore sportivo di Pantani quando correva da ragazzo e il presidente del club Magico Pantani di Cesenatico!!!! mi sa che non ha mai scritto un libro, ergo sarebbe stato meglio che ste cose le diceva ai giudici, ma non ora, ai tempi della morte di Marco o addirittura ai periodi appena successivi i fatti di Campiglio....


Samara - 21/12/2005 alle 13:49

"Riguardo la questione del presunto scambio di provette tra Forconi e Pantani, nell'ambiente di chi al Giro d'Italia c'era nel 1998, TUTTi dicono che questo scambio è avvenuto. Ricordiamoci che nel 1998 la Fci sapeva bene che un'eventuale vittoria di Marco al Giro avrebbe fatto salire enormemente le quotazioni del ciclismo e, di conseguenza, il numero di tessere sottoscritte. C'erano troppi fattori che permettevano di chiudere un occhio (o due) sulla positività di Marco...." Per favor, dovè sono LE PROVE??? Abbiamo ascoltato tanto su questo e ci sono fatte tante inchieste... ma alla fine non sappiamo ancora la verità!! Ci sarebbe anche bene fare la luce su questa storia prima di parlare di Madonna di Campiglio...


Stella alpina - 23/12/2005 alle 12:09

23/12/2005 A Pragelato una mostra dedicata a Marco Pantani La storica localita' turistica e sportiva di Pragelato inaugura martedi' 27 dicembre la mostra in onore del grande ciclista, Marco Pantani. Dal titolo ''Omaggio a Pantani'', la rassegna e' stata organizzata dall'omonima fondazione e restera' aperta al pubblico fino all'8 gennaio. Esposte le fotografie e gli oggetti appartenuti al ''pirata'' su due ruote che e' stato idolo degli sportivi ed e' tragicamente scomparso lo scorso anno. All'inaugurazione saranno presenti personalita' della cultura e dello sport, tra cui la campionessa di sci Stefania Belmondo. Un viaggio nel ciclismo italiano attraverso le tappe che hanno reso celebre lo ''scalatore'' romagnolo. La maglia gialla vinta al Tour de France, una delle sue biciclette, alcune coppe, le maglie, i body, le calze, le scarpe e le fotografie che ritraggono e ripercorrono la sua intensa, ma purtroppo breve, carriera. A chiudere il percorso la proiezione de ''L'ultimo volo'', film-documentario realizzato dal giornalista Umberto Nigri; e il filmato ''Pantani'' tratto dalla collana video ''I Miti del Ciclismo''. FONTE: tuttobiciweb.it


forzainter - 23/12/2005 alle 20:16

Cancel58 parla di Genoa-Inter con il gol mi pare di Bagni ma parlando di calcio scommesse la partita piu’ famosa è Bologna-Juve del 1980 ( con intercettazione comprese..) Il Bel libro di Carlo Petrini “ Nel fango del dio Pallone “ fa molta chiarezza sulle abitudine juventine dell’epoca. Nonostante le tante prove nessuna inchiesta fu mai avviata contro la Juve . Su Pantani , spero lo lascino in pace


violetta - 23/12/2005 alle 20:57

Oggi è stato riaperto il sito di Marco, chiuso poco tempo dopo la sua scomparsa. www.pantani.it


robby - 27/12/2005 alle 08:26

[quote][i]Originariamente inviato da violetta [/i] Oggi è stato riaperto il sito di Marco, chiuso poco tempo dopo la sua scomparsa. www.pantani.it [/quote] Grazie violetta, io trovo il sito molto semplice ma allo stesso abbastanza completo, mi è piaciuta soprattutto la sezione dedicata alle sue imprese


W00DST0CK76 - 27/12/2005 alle 20:27

Approfittando di un pomeriggio trascorso influenzato a casa ho rivisto sul sito raiclick lo speciale sfide "le salite di Pantani", non c'è niente da fare, ogni volta che rivedo il pirata in azione mi commuovo, sono passati quasi 2 anni e ancora mi riesce difficile accettare che non ci sia più. Mi conforta la consapevolazza che, uomini, campioni come lui, rimangolo indelebili nel tempo e nessuno potrà mai toglierci le emozioni che ha saputo regalarci. Per chi volesse rivedere lo speciale questo è l'url: http://www.raiclicktv.it/raiclickpc/secure/stream.srv?id=1800&idCnt=26372&pagina=1&path=RaiClickWeb%BFSport%BFSFIDE%231


marco83 - 27/12/2005 alle 20:31

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Approfittando di un pomeriggio trascorso influenzato a casa ho rivisto sul sito raiclick lo speciale sfide "le salite di Pantani", non c'è niente da fare, ogni volta che rivedo il pirata in azione mi commuovo, sono passati quasi 2 anni e ancora mi riesce difficile accettare che non ci sia più. [/quote] Wood, curiosità vuole che anch'io (ma ieri sera, e in VHS :D) abbia rivisto lo speciale di Sfide (ps: giovedì torna...) dedicato al Pirata, e come te la lacrima mi è scesa provocandomi come ogni volta che guardo le vecchie immagini del Pirata una sensazione indescrivibile. E succede sempre... è più forte di me! Ma non me ne vergogno affatto, tutt'altro... ;)