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Ciclismo francese
aranciata_bottecchia - 21/10/2004 alle 01:13

Un mio carissimo amico dice che i francesi non sanno combinare niente, dice che Carlomagno in fondo parlava tedesco, dice che Napoleone era corso, che Platini era italiano, Djorkaeff armeno,Zidane algerino e Trezeguet argentino. E in fondo anche Maurice Garin, che vinse il primo tour de france della storia, era uno spazzacamino valdostano emigrato in francia a sedici anni. Va bene, va bene, non ho nessuna intenzione di dimenticarmi Bobet, Anquetil, Hinault, Fignon e compagnia bella, ci mancherebbe, del resto c'è anche chi sostiene che Shakespeare fosse siciliano, quindi non è il caso di perdersi in simili discorsi. La francia è la patria del ciclismo, e anche di Victor Hugo e Balzac, e tanto basta a farmi digerire tutti gli altri difetti. Non posso dire che mi rattristi la condizione pietosa del ciclismo francese, anche perchè noi italiani siamo dei francesi i cugini indesiderati, popolo che da sempre cerca di far culo e camicia con la germania e l'europa del nord, vergognandosi profondamente di quell'eredità latina testimoniata dalla loro lingua; no, non mi rattrista la realtà del ciclismo transalpino, costretto a festeggiare la fuga bidone di 'tit-blanc per rispolverare l'orgoglio nazionale, ma mi sorprende l'incapacità di rovesciare una situazione che si protrae da anni. La ASO che organizza il tour ha mandato in pensione la classique des alpes, "perchè le squadre non se ne erano innamorate", e tantomeno il pubblico privo di beniamini da tifare. Per cercare di favorire un eroe nazionale il tour aveva anche ridotto i kilometri a cronometro tra il 1996 e il 1998, nella speranza che dopo un terzo e un secondo posto Virenque potesse salire sul gradino più alto, ma avversari fortissimi e lo scandalo festina hanno troncato i sogni di gloria. Si erano inventati anche la coupe de france, un challenge nazionale che racchiudeva le competizioni svolte sul territorio francese, tipo fourmies, plouay, isbergues, haut var...con un successo prossimo allo zero. A favorire l'elefantiasi mediatica del tour, che soffoca ogni altro evento, contribuisce l'oscuramento televisivo di tutto il resto del ciclismo, niente vuelta, niente giro, niente gare di coppa del mondo eccetto le sintesi in differita notturna delle gare ASO (roubaix, freccia, LBL, tours). Questa potrebbe essere la ricetta: rendere il tour de france una corsa aperta, niente tapponi pianeggianti in sequenza nelle prime dieci tappe per bollire ben bene gli scalatori, niente più esagerate cronosquadre ammazza-thrilling, non più di cento kilometri a cronometro totali, almeno sei tappe di montagna vera...certo, c'è il rischio di veder vincere un italiano e sarebbe molto grave per i galletti, me ne rendo conto, ma ampliando le possibilità di sorprese e riducendo quelle di programmazione, sono convinto che anche il movimento ciclistico francese si sentirebbe motivato per cercare di inserirsi nella lotta anzichè accontentarsi di qualche successo di tappa, aumentando le ambizioni si innescherebbe un circolo virtuoso che alimenterebbe gli interessi verso gli atleti e verso le altre competizioni. Credo comunque che il ciclismo francese si sia infilato in un cul de sac, senza uscita. Certo, se nascesse un corridore belga con le caratteristiche di Armstrong state certi che pur di sfavorirlo cambierebbero completamente i tracciati del tour, ecco che allora rifiorirebbe anche il ciclismo d'oltralpe, perchè l'appetito vien mangiando. Non è che sia troppo convinto delle baggianate che ho scritto, ma per il sottoscritto rimane comunque la sensazione che il tour de france sia il grande male del ciclismo francese.


Pirata x sempre - 21/10/2004 alle 03:15

beh se veramente c'e'questo oscurantismo del restante ciclismo addirittura anche con le corse da loro tracciate si che il tour e'causa dei suoi mali,e allucinante far vedere ciclismo solo un mese l'anno,con il fantomatco scopo d'innalzarlo dal resto delle corse,fa perdere e nn poco la cultura di tale sport nei bambini,i futuri campioni!


Guglielmo Tell - 21/10/2004 alle 09:00

in effetti da almeno 15 anni il livello del ciclismo francese e' veramente basso,basti pensare che all'ultimo Tour i migliori a parte Voeckler sono stati Virenque,Brochard e Moreau che hanno piu' di 30 anni,e Chavanel che la' e' considerato un fenomeno in 4 Tour e' arrivato al massimo 30° mentre da noi Cunego al secondo anno ha vinto il Giro e molte altre corse,comunque il tutto questo c'entra anche il caso Festina


aranciata_bottecchia - 21/10/2004 alle 15:04

Senza dubbio dopo lo scandalo festina per il ciclismo francese è stata notte profonda e lo è tuttora, "ha da passà a nuttata". Tuttavia avevo la sensazione che anche negli anni immediatamente precedenti, nonostante alcune belle individualità come Jalabert, Virenque, DuclosLassalle e Durand tanto per dirne alcuni, il livello medio del ciclismo francese stesse inesorabilmente scivolando verso il basso.


Emiliano - 22/10/2004 alle 19:41

E'vero il problema della Francia è il tour: si tratta di una corsa si importante, ma che non deve essere l'unica ragione di vita del ciclismo francese. Sembra ormai che per la Francia il tour sia diventato un grosso Festival, un carrozzone come per noi il Festival di sanremo nella musica dove la musica non è più il centro, ma conta l'evento il Festival, con le passerelle, gli ospiti, etc. Certo per noi italiani, per Armstrong, per gli spagnoli resta una gara da vincere. Armstrong vive solo per il tour, noi italiani ci (inkazziamo) per le 10 tappe pianeggianti che ci tagliano le gambe sulle grandi montagne. Siamo sicuri che i tifosi francesi dovendo riporre i loro sogni di gloria su Brochard e Chavanel ormai notino più queste cose? E' un vero peccato...se la Francia imparasse a vivere meno di Tour, approfittando del fatto che hanno la classica più prestigiosa del calendario internazionale (la roubaix), che hanno altre corse importanti e tecnicamente valide (parigi tours, giro del delfinato, la parigi nizza...) forse il movimento recupererebbe uno spazio vitale per espandersi. Forse seguendo questa ricetta la Bordeaux Parigi non sarebbe morta! In Italia amiamo il Giro alla follia, però alla Sanremo e al Lombardia abbiamo sempre dato tutta l'importanze che il mondiale di primavera e l'ex mondiale di autunno richiedevano! Che bello quando si può dire che in qualche cosa siamo meglio degli altri!!! :-)


Emiliano - 22/10/2004 alle 19:44

Personalmente io arrivo a dire che nell ultime stagioni il Lombardia e la Sanremo da noi offrano spunti tecnici superiori alla corsa rosa: avete visto l'ordine d'arrivo di queste due corse negli ultimi anni? Coincide con gli ordini d'arrivo degli ultimi mondiali, olimpiadi, coppe del mondo e giri d'italia...più di così!


ciclgian - 22/10/2004 alle 21:15

Aranciata, ti sei dimenticato di Flaubert e Proust. "Alla ricerca del tempo perduto" si adatta molto all'attuale situazione del ciclismo francese. Però loro hanno il Tour che in questi ultimi anni ha offuscato e relegato in second'ordine tutto il restante ciclismo(bello il tempo in cui Giro e Tour erano alla pari). Purtroppo il Tour sta fagocitando tutto, il suo palcoscenico sta rapendo tutte le attenzioni : quelle degli sponsor, quelle delle Tv di tutto il mondo, quelle dei giornali che dedicano spazi sempre più ampi alla corsa, quelle dei campioni veri e presunti che pensano solo alla corsa francese, quelle di coloro che seguono il ciclismo pur non essendo degli "appassionati". Il Giro purtroppo diventa sempre più insignificante, viene seguito solo in Italia e la partecipazione dei corridori è sempre più modesta.


Emiliano - 22/10/2004 alle 23:47

Hai ragione Ciclgian, tuttavia queste situazioni quando si esasperano esplodono. Fino a quando dei grandi corridori preferiranno competere per un settimo posto alla grand boucle piuttosto che vincere un giro? Faccio un esempio: Iban Mayo nella condizione in cui si presentò 2 anni fa non era in gradodi salire sul podio a Parigi, ma per una vuelta o per un giro il podio, se non qualcosa in più, sarebbero stati sicuri!


miky70 - 12/07/2007 alle 14:30

Riprendo questo 3d per riportare la notizia di due ciclisti francesi: [i]12/07/2007 Tour: Di Gregorio out, doppia frattura al gomito destro La Francia ha perso uno dei suoi giovani più attesi: il ventiduenne Remy Di Gregorio, marsigliese della Française des Jeux, infatti, è stato costretto al ritiro a causa di una dopppia frattura al gomito destro riportata nella caduta di cui è stato protagonista ieri. [.....] [/i] [i]12/07/2007 Sebastien Joly colpito da tumore ai testicoli Lo aveva annunciato lui stesso, alla vigilia del Tour: «mi devo fermare a causa di un guaio fisico. Dopo l'intervento vi saprò dire di più». La diagnosi, sfortunatamente, non sorride a Sebastien Joly: cancro ai testicoli. Scrive oggi in un comunicato il corridore della Française des Jeux: "si tratta di un cancro che necessita di esami ulteriori per stabilire il trattamento appropriato: per guarire mi servirà tanta forza di volontà". [/i] Tuttobiciweb.it


nino58 - 12/07/2007 alle 14:35

Dai che se oggi va la fuga-bidone Chavanel vince il Tour. Ventitre edizioni dopo il Tasso.


Serpa - 12/07/2007 alle 14:41

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] Riprendo questo 3d per riportare la notizia di due ciclisti francesi: [i]12/07/2007 Tour: Di Gregorio out, doppia frattura al gomito destro La Francia ha perso uno dei suoi giovani più attesi: il ventiduenne Remy Di Gregorio, marsigliese della Française des Jeux, infatti, è stato costretto al ritiro a causa di una dopppia frattura al gomito destro riportata nella caduta di cui è stato protagonista ieri. [.....] [/i] [i]12/07/2007 Sebastien Joly colpito da tumore ai testicoli Lo aveva annunciato lui stesso, alla vigilia del Tour: «mi devo fermare a causa di un guaio fisico. Dopo l'intervento vi saprò dire di più». La diagnosi, sfortunatamente, non sorride a Sebastien Joly: cancro ai testicoli. Scrive oggi in un comunicato il corridore della Française des Jeux: "si tratta di un cancro che necessita di esami ulteriori per stabilire il trattamento appropriato: per guarire mi servirà tanta forza di volontà". [/i] Tuttobiciweb.it [/quote] Davvero un grosso in bocca a lupo a entrambi, ma soprattutto a Joly. Sono cose difficili da accettare. Spero guarisca presto.:(


miky70 - 13/07/2007 alle 14:06

[i]13/07/2007 Tour, il triste addio di Geoffrey Lequatre Alla fine, Geoffroy Lequatre ha dovuto cedere. Il corridore francese della Cofidis non ha firmato il foglio di partenza a Semur-en-Auxoise dà l'addio al Tour. Protagonista di una brutta caduta ieri, Lequatre era riuscito ad arrivare al traguardo soffrendo come un cane, ma fuori tempo massimo, con il fianco destro completamente insanguinato. Per la sua tenacia ed il suo coraggio, gli organizzatori avevano ottenuto dalla giria la sua riammissione in gara. Stamane, però, l'addio. «Potrebbe anche riuscire a pedalare - ha spiegato Francis Van Londersele, direttore sportivo della Codifis - ma le ferite profonde alle dita e alle mani gli impediscono di cambiare e frenare: correre in queste condizioni sarebbe impossibile». Tuttobiciweb.it [/i] Mi domando se sia stato l'unico ad arrivare fuori tempo massimo.... :yoga: Perchè l'anno che Petacchi infortunato, dovette tornare a casa per essere arrivato fuori tempo massimo, gli organizzatori non hanno fatto lo stesso gesto preferenziale? :Od:


Subsonico - 13/07/2007 alle 15:04

Din....Don....Din....Don.....


dietzen - 13/07/2007 alle 15:24

[quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] [i]13/07/2007 Tour, il triste addio di Geoffrey Lequatre Alla fine, Geoffroy Lequatre ha dovuto cedere. Il corridore francese della Cofidis non ha firmato il foglio di partenza a Semur-en-Auxoise dà l'addio al Tour. Protagonista di una brutta caduta ieri, Lequatre era riuscito ad arrivare al traguardo soffrendo come un cane, ma fuori tempo massimo, con il fianco destro completamente insanguinato. Per la sua tenacia ed il suo coraggio, gli organizzatori avevano ottenuto dalla giria la sua riammissione in gara. Stamane, però, l'addio. «Potrebbe anche riuscire a pedalare - ha spiegato Francis Van Londersele, direttore sportivo della Codifis - ma le ferite profonde alle dita e alle mani gli impediscono di cambiare e frenare: correre in queste condizioni sarebbe impossibile». Tuttobiciweb.it [/i] Mi domando se sia stato l'unico ad arrivare fuori tempo massimo.... :yoga: Perchè l'anno che Petacchi infortunato, dovette tornare a casa per essere arrivato fuori tempo massimo, gli organizzatori non hanno fatto lo stesso gesto preferenziale? :Od: [/quote] ma petacchi non si ritirò lui? :? (ammesso che stiamo parlando del tour 2003)


miky70 - 13/07/2007 alle 16:33

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da miky70 [/i] [i]13/07/2007 Tour, il triste addio di Geoffrey Lequatre Alla fine, Geoffroy Lequatre ha dovuto cedere. Il corridore francese della Cofidis non ha firmato il foglio di partenza a Semur-en-Auxoise dà l'addio al Tour. Protagonista di una brutta caduta ieri, Lequatre era riuscito ad arrivare al traguardo soffrendo come un cane, ma fuori tempo massimo, con il fianco destro completamente insanguinato. Per la sua tenacia ed il suo coraggio, gli organizzatori avevano ottenuto dalla giria la sua riammissione in gara. Stamane, però, l'addio. «Potrebbe anche riuscire a pedalare - ha spiegato Francis Van Londersele, direttore sportivo della Codifis - ma le ferite profonde alle dita e alle mani gli impediscono di cambiare e frenare: correre in queste condizioni sarebbe impossibile». Tuttobiciweb.it [/i] Mi domando se sia stato l'unico ad arrivare fuori tempo massimo.... :yoga: Perchè l'anno che Petacchi infortunato, dovette tornare a casa per essere arrivato fuori tempo massimo, gli organizzatori non hanno fatto lo stesso gesto preferenziale? :Od: [/quote] ma petacchi non si ritirò lui? :? (ammesso che stiamo parlando del tour 2003) [/quote] no di Giro d'Italia


Subsonico - 24/01/2008 alle 11:14

Ora la Francia ha l'occasione per uscire dalla crisi che l'attanaglia da anni. Hanno un poker di fenomeni in rampa di lancio: Feillu, Passeron, Offredo e Coppel. Più altri che sicuramente emergeranno. Il loro problema è un altro. Mai è poi mai questi fenomeni diventeranno campioni se verranno fatti crescere come i vari Chavanel e Voeckler: i Francesi, nella loro superbia, non hanno capito che con tali stipendi, confrontati con quelli dei colleghi delle squadre estere, è facile che un corridore discreto che può fare il salto di qualità si adagi sugli allori, un po' come fanno alcuni Sudamericani. Insomma, la storiella che il loro ciclismo è più pulito non regge più di tanto, se si focalizza l'attenzione su come funziona il loro movimento.


Monsieur 40% - 24/01/2008 alle 11:30

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ora la Francia ha l'occasione per uscire dalla crisi che l'attanaglia da anni. Hanno un poker di fenomeni in rampa di lancio: Feillu, Passeron, Offredo e Coppel. Più altri che sicuramente emergeranno. Il loro problema è un altro.[...] [/quote] Chiamarli "fenomeni" mi pare quantomeno esagerato. Sono giovani e bravi, questo sì, ma vanno ancora inquadrati: i primi due su impegni seri e difficoltosi durante tutta una stagione, gli altri due sono neopro', e quindi è proprio tutto da verificare. Per quanto riguarda gli stipendi e le motivazioni, non è detto che un programma sereno a lunga scadenza (come spesso accade ai team francesi) sia necessariamente un male.


dietzen - 24/01/2008 alle 13:04

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ora la Francia ha l'occasione per uscire dalla crisi che l'attanaglia da anni. Hanno un poker di fenomeni in rampa di lancio: Feillu, Passeron, Offredo e Coppel. Più altri che sicuramente emergeranno. Il loro problema è un altro.[...] [/quote] Chiamarli "fenomeni" mi pare quantomeno esagerato. Sono giovani e bravi, questo sì, ma vanno ancora inquadrati: i primi due su impegni seri e difficoltosi durante tutta una stagione, gli altri due sono neopro', e quindi è proprio tutto da verificare. Per quanto riguarda gli stipendi e le motivazioni, non è detto che un programma sereno a lunga scadenza (come spesso accade ai team francesi) sia necessariamente un male. [/quote] va detto che negli ultimi anni ci sono stati diversi francesi che hanno fatto una prima o seconda stagione da pro a buoni livelli, lasciando intravedere un notevole futuro, ma poi sono quasi scomparsi (hary e pineau, i primi due che mi vengono in mente). non voglio generalizzare, però penso anch'io che almeno in alcuni casi uno stipendio più che buono abbia fatto diminuire la voglia di sacrificarsi. poi c'è la questione che un corridore francese di livello deve per forza focalizzarsi tour, per questioni di sponsor, ambiente e media. mentre magari potrebbero far bene e forse anche vincere corse che non sono il tour ma comunque importanti. voeckler, che è un bell'attaccante, ha perso un paio di stagioni ad andare appresso alla possibilità di far classifica al tour. chavanel potrebbe puntare alla parigi-nizza (o forse ancor più alla tirreno), può far bene in qualche classica. casar è uno tosto, ma ha dei limiti, e anche lui farebbe meglio a puntare alle piccole corse a tappe come la parigi-nizza o i paesi baschi, magari anche il giro (dove è già finito nei 10) o la vuelta. moncoutie è l'unico francese degli ultimi anni ad avere le qualità per fare davvero classifica al tour, ma lui ha una testa strana e ha perso le ultime due stagioni per infortunio. vedremo nel 2008 se ha ancora voglia di soffrire in bici. la fortuna di passeron e feillu è paradossalmente di non essere per nulla adatti al tour (la generale, ovviamente), quindi hanno tutte le possibilità di diventare buoni corridori da classiche. che per i francesi sarebbe comunque una manna, per i tempi che corrono.


Subsonico - 24/01/2008 alle 14:47

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ora la Francia ha l'occasione per uscire dalla crisi che l'attanaglia da anni. Hanno un poker di fenomeni in rampa di lancio: Feillu, Passeron, Offredo e Coppel. Più altri che sicuramente emergeranno. Il loro problema è un altro.[...] [/quote] Chiamarli "fenomeni" mi pare quantomeno esagerato. Sono giovani e bravi, questo sì, ma vanno ancora inquadrati: i primi due su impegni seri e difficoltosi durante tutta una stagione, gli altri due sono neopro', e quindi è proprio tutto da verificare. Per quanto riguarda gli stipendi e le motivazioni, non è detto che un programma sereno a lunga scadenza (come spesso accade ai team francesi) sia necessariamente un male. [/quote] hai ragione, talenti non fenomeni, cosa succede a scrivere di fretta :Od: Però io non ho parlato di programmi sereni a lunga scadenza, che sarebbero, in neolingua, contratti lunghi, chessò triennali o quadriennali: io parlo di stipendi, di soldi elargiti. Non è possibile che Chavanel prenda un milione di euro, che più o meno lo stesso che in Italia può prendere un corridore come Di Luca! Non c'è confronto!


forzainter - 24/01/2008 alle 18:34

Son d'accordo con Subsonico la Nouvelle Vague transalpina potrebbe far rinascere il Movimento ciclistico francese Toglierei Offredo ed inserirei Gallopin (va alla CSC) , Pieret (dovrebbe passar pro a metà anno) e Taillefer (26 vittorie l'anno scorso da juniores.. tra cui tante crono , la parigi roubaix junior e la Classica delle Alpi dunque un corridore molto completo) Tutti corridori che vanno forte a cronometro (la storia del ciclismo francese si è sempre basata sulla crono) Di Gregorio è migliorato molto a crono ed in salita è gia andato oltre i 1700 di vam (mi ricorda il primo Virenque/Rmo pero' piu' forte a crono , non so come sia di carattere..) Feillu oltre ad esser un buon velocista potra' farsi strada anche nelle classiche piu' facili Coppel (assieme a Di Gregorio) è quello con piu' talento , a crono è gia' una sentenza , deve migliorar in salita Concorso sulle cifre troppo elevate date a Chavanel e co , soprattutto in rapporto ai risultati


mestatore - 24/01/2008 alle 23:04

un altro problema è l' enorme attesa con cui devono confrontarsi questi corridori. di gregorio, che per me è un talento e può diventare qualcuno, aveva già thread di 30pagine su veloclub -net dopo 2 risultati decenti . comunque di quelli nominati secondo me è il migliore , è visto che è mezzo italiano e viene dal sud è forse quell con più tigna e quindi quello da cui mi attendo di più. anche coppel è una vera promessa , ha ragione forzainter.. passeron invece a me non piace tantissimo, mi sembra incostante e un po' montato, anche se il buon aurelien ha i numeri per smentirmi. per quanto riguarda taillefer ( che bel nome da francese..)aspetterei un attimo: dopo che aurobulba nomina sempre valentino china....bisogna diffidare dei fenomeni junior... mesty ps : comunque dopo quello che i francesi hanno costruito nel tennis, partendo da roland garros,perchè non potrebbero riuscire a farlo prima o poi anche nel ciclismo , partendo dal tour?

 

[Modificato il 24/01/2008 alle 23:06 by mestatore]


Subsonico - 24/01/2008 alle 23:11

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] ps : comunque dopo quello che i francesi hanno costruito nel tennis, partendo da roland garros,perchè non potrebbero riuscire a farlo prima o poi anche nel ciclismo , partendo dal tour? [/quote] Le risposte sono due: Voeckler, Dessel. Ti bastano? E poi comunque la francia ha una certa tradizione nel ciclismo, non parte da zero.


antonello64 - 24/01/2008 alle 23:24

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] ps : comunque dopo quello che i francesi hanno costruito nel tennis, partendo da roland garros,perchè non potrebbero riuscire a farlo prima o poi anche nel ciclismo , partendo dal tour? [/quote] non mi sembra che nel tennis abbiano poi tutti questi campioni: buoni giocatori si, ma ad esempio non vincono in uno Slam dai tempi di Noah, e prima di lui bisogna risalire ai tempi di Petra e Bernard (anni 40) per trovare un francese vincitore in uno Slam. Gli spagnoli, pur senza avere il Roland Garros, gli sono stati costantemente davanti negli ultimi 50 anni. Hanno avuto qualche buon giocatore capace di arrivare in finale in uno Slam (Leconte, Pioline), ma mi sembra un pò poco per prenderli come esempio.


Abajia - 24/01/2008 alle 23:31

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Coppel (assieme a [b]Di Gregorio[/b]) è quello con piu' talento , a crono è gia' una sentenza , deve migliorar in salita[/quote] Oh, finalmente qualcuno ha nominato il talentuoso Remy, fin qui capace, nonostante la giovane età, di essere protagonista alla Liegi dello scorso anno e sul Mont Ventoux. Secondo me, dei giovani ciclisti francesi nominati, Di Gregorio è quello su cui i tifosi transalpini ripongono le speranze maggiori, dato che l'ultimo francese sul podio più alto ai Campi Elisi è stato Hinault quasi ventitré anni or sono... Prima di tutto, i francesi attendono un corridore capace di primeggiare nei Grandi Giri (e questo l'ho potuto capire meglio stando in Francia), per cui la pressione che Remy è costretto a sopportare è tanta. Speriamo che nessuno "guasti" questo talento (così come tutti gli altri)...


mestatore - 24/01/2008 alle 23:45

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] ps : comunque dopo quello che i francesi hanno costruito nel tennis, partendo da roland garros,perchè non potrebbero riuscire a farlo prima o poi anche nel ciclismo , partendo dal tour? [/quote] non mi sembra che nel tennis abbiano poi tutti questi campioni: buoni giocatori si, ma ad esempio non vincono in uno Slam dai tempi di Noah, e prima di lui bisogna risalire ai tempi di Petra e Bernard (anni 40) per trovare un francese vincitore in uno Slam. Gli spagnoli, pur senza avere il Roland Garros, gli sono stati costantemente davanti negli ultimi 50 anni. Hanno avuto qualche buon giocatore capace di arrivare in finale in uno Slam (Leconte, Pioline), ma mi sembra un pò poco per prenderli come esempio. [/quote] antonello , il campione nasce per caso, intendo quelli in grado di vincere uno slam. guarda quanti francesi ci sono costantemente nei primi 50 del mondo negli ultimi 10 anni. e quanti ce n' erano ai tempi di grinda e barthes... poi il campione assoluti è questione di fortuna: se gasquet ha la testa marcia ed il fisico debole, se monfils non mantiene, mica è colpa dell' organizzazione... sono d' accordo peraltro che gli spagnoli siano meglio. prò non devo ricordati dove siamo noi. se poi pensi che io volessi dire che il movimento francese è forte solo perchè c'è il roland garros, ti invito a leggere con un poco di attenzione i post e anche a riflettere un po prima di fare polemica. i francesi producono molti buoni giocatori perchè hanno una federazione bene organizzata, grazie anche ai soldi che ricava dal roland garros e che impiega molto bene , a differenza dalla nostra, che , tanti o pochi , comunque li getta dalla finestra. ti assicuro comunque che a me , un guy forget, ma anche un santoro, tanto per dirne 2 agli opposti come cifra stilistica, mi sarebbero bastati come tifoso italiano. comunque visto che oggi tsonga ha suonato nadal, hai scelto un giorno sbagliato... mestatore


antonello64 - 25/01/2008 alle 00:31

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] ps : comunque dopo quello che i francesi hanno costruito nel tennis, partendo da roland garros,perchè non potrebbero riuscire a farlo prima o poi anche nel ciclismo , partendo dal tour? [/quote] non mi sembra che nel tennis abbiano poi tutti questi campioni: buoni giocatori si, ma ad esempio non vincono in uno Slam dai tempi di Noah, e prima di lui bisogna risalire ai tempi di Petra e Bernard (anni 40) per trovare un francese vincitore in uno Slam. Gli spagnoli, pur senza avere il Roland Garros, gli sono stati costantemente davanti negli ultimi 50 anni. Hanno avuto qualche buon giocatore capace di arrivare in finale in uno Slam (Leconte, Pioline), ma mi sembra un pò poco per prenderli come esempio. [/quote] antonello , il campione nasce per caso, intendo quelli in grado di vincere uno slam. guarda quanti francesi ci sono costantemente nei primi 50 del mondo negli ultimi 10 anni. e quanti ce n' erano ai tempi di grinda e barthes... poi il campione assoluti è questione di fortuna: se gasquet ha la testa marcia ed il fisico debole, se monfils non mantiene, mica è colpa dell' organizzazione... sono d' accordo peraltro che gli spagnoli siano meglio. prò non devo ricordati dove siamo noi. se poi pensi che io volessi dire che il movimento francese è forte solo perchè c'è il roland garros, ti invito a leggere con un poco di attenzione i post e anche a riflettere un po prima di fare polemica. i francesi producono molti buoni giocatori perchè hanno una federazione bene organizzata, grazie anche ai soldi che ricava dal roland garros e che impiega molto bene , a differenza dalla nostra, che , tanti o pochi , comunque li getta dalla finestra. ti assicuro comunque che a me , un guy forget, ma anche un santoro, tanto per dirne 2 agli opposti come cifra stilistica, mi sarebbero bastati come tifoso italiano. comunque visto che oggi tsonga ha suonato nadal, hai scelto un giorno sbagliato... mestatore [/quote] anzitutto nessuna polemica da parte mia perchè non ce n'è proprio motivo: e poi Tsonga, grazie alla sua somiglianza con Muhammad Alì, è diventato decisamente il mio preferito. Comunque non è l'Italia una nazione che si può prendere a termine di paragone nel tennis: in confronto a noi sono tutti dei giganti. Il tennis francese è sicuramente ben gestito e ben organizzato: prova ne sia che il Roland Garros, come importanza, è ormai al livello degli US Open e quasi a ridosso di Wimbledon (cosa impensabile fino ad una ventina di anni fa). Sulla validità in assoluto della loro scuola tecnica però ho i miei dubbi: nonostante siano tra i più ricchi ed abbiano un volano come il Roland Garros, i francesi da quando esiste il computer ATP sono sicuramente dietro a Spagna, Svezia e Repubblica Ceca, e devono vedersela con i tedeschi per le posizioni a ridosso del podio. La discussione è interessante (ripeto, discussione e non polemica) ma forse sarebbe il caso di farla nel thread del tennis.


mestatore - 25/01/2008 alle 00:54

per carità antonello non voglio mica litigare con tutti! il mio paragona partiva dal fatto, che come tu stesso hai fatto notare , la francia nel tennis è migliorata; stava peggio di noi, basti pensare al tempo dei deblicker ( che invece è diventato un discreto allenatore) quando noi avevamo comunque panattta, barazzuti etc.., adesso invece produce con continuità buoni giocatori e prospetti interessanti, che poi magari si arenano. oggi nel ciclismo la francia è indietro, tanto. se riuscisse a fare quello che ha fatto nel tennis , cioè produrre buoni atleti e prospetti interessanti, sarebbe una gran cosa per tutto il movimento. poi, il crack, quello in grado di vincere il tour, bè, quello verrà quando nella smazzata del dna , il buon dio si ricorderà dell' esagono... la francia nel ciclismo ,mi ricorda un po' l' italia del tennis: giocatori viziati, che guadagnano bene, da subito, quando i circoli li coprono per vincere i tornei a squadre, incapaci di soffrire per migliorare.... ricorda un po' quello che dicono i corridori italiani che vanno nei team francesi: corridori poco propensi al sacrificio, poco vogliosi di farsi vedere. gli basta fare bene nella coppa nazionale... poi centrerà anche , rispetto agli spagnoli ( ma questo forse vale anche nel tennis)il diverso atteggiamento nei riguardi delle sostanze performance-enjancing.. che non è tutto ma non si può trascurare. in ogni caso , discorsi già fatti.... comunque, oggi dopo tsonga, anche il giovane offredo, di cui qualcuno qui ha parlato molto bene, ha fatto una lunga fuga nel tour down under.. ciao, caro , e scusami se ti ho ribattuto con impeto da "bottecchia" ( e minor classe)... ogni tanto capita mestatore

 

[Modificato il 25/01/2008 alle 00:57 by mestatore]


Subsonico - 25/01/2008 alle 09:29

Offredo lo vedo bene perchè l'anno scorso, da stagista, si piazzava nelle corse estive francesi, cosa che in Italia di recente non ho visto fare nemmeno a campioni in erba come Visconti, al limite a qualche velocista (vedi Bandiera). Coppel, invece, andò in fuga al Benelux, corsa non prestigiosa, per carità, ma c'era cmq il top del ciclismo mondiale ed era praticamente la sua prima corsa.


Seb - 25/01/2008 alle 09:54

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Offredo lo vedo bene perchè l'anno scorso, da stagista, si piazzava nelle corse estive francesi, cosa che in Italia di recente non ho visto fare nemmeno a campioni in erba come Visconti, al limite a qualche velocista (vedi Bandiera). [/quote] Beh, l'anno scorso l'estone Tanel Kangert da stagista con la Ag2r ha fatto 10° alla Placci, corsa di categoria HC. [quote] Coppel, invece, andò in fuga al Benelux, corsa non prestigiosa, per carità, ma c'era cmq il top del ciclismo mondiale ed era praticamente la sua prima corsa. [/quote] Secondo me ti confondi con Mickael Chérel che è passato professionista con la Française des Jeux l'anno scorso nel mese di giugno


Subsonico - 25/01/2008 alle 10:27

[quote][i]Originariamente inviato da Seb [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Offredo lo vedo bene perchè l'anno scorso, da stagista, si piazzava nelle corse estive francesi, cosa che in Italia di recente non ho visto fare nemmeno a campioni in erba come Visconti, al limite a qualche velocista (vedi Bandiera). [/quote] Beh, l'anno scorso l'estone Tanel Kangert da stagista con la Ag2r ha fatto 10° alla Placci, corsa di categoria HC. [quote] Coppel, invece, andò in fuga al Benelux, corsa non prestigiosa, per carità, ma c'era cmq il top del ciclismo mondiale ed era praticamente la sua prima corsa. [/quote] Secondo me ti confondi con Mickael Chérel che è passato professionista con la Française des Jeux l'anno scorso nel mese di giugno [/quote] si, mi confondo con Cherel.


Abajia - 26/01/2008 alle 20:06

[i][b]Romain Feillu bloccato dalla toxoplasmosi[/b] Romain Feillu, rivelazione francese della stagione 2007, salterà la prima parte della stagione a causa della toxoplasmosi. Dalla fine della stagione 2007 il ventitreenne francese della Agritubel accusava malesseri diffusi e finalmente gli esami hanno dato il loro responso. Feillu sarà ora costretto ad osservare un periodo di riposo prima di tornare ad allenarsi.[/i] (tuttobiciweb.it) Povero Romain... in bocca al lupo!


Bob Fats - 31/01/2008 alle 09:51

[b]AG2R-La Mondiale, un nuovo nome ma non è cambiato molto[/b] [i]L’AG2R-Prevoyance è stata presentata con un nuovo nome, nella prestigiosa Boulevard Hausmann di Parigi, ad un passo dai Grands Magazins, Galerie Lafayette e Printemps. Infatti la squadra si chiamerà AG2R-La Mondiale nel 2008, anche se non esiste nessun nuovo La Mondiale, in quanto essa è un nuova azienda partner dell’AG2R ed il suo nome si è semplicemente aggiunto alla denominazione del team. Inoltre la squadra francese ha cambiato veramente poco. Il presentatore della serata era Daniel Mangeas, l’inconfondibile voce che si ascolta ad ogni partenza ed arrivo delle più importanti corse francesi. Ha inizialmente presentato André Renaudin, direttore generale del gruppo AG2R-La Mondiale; seguito dal direttore Yvon Breton e, per concludere, il general manager del team, Vincent Lavenu. Lavenu ha definito il 2007 come "una stagione soddisfacente", "ricca di successi". Il corridore più vincente della squadra è stato, di gran lunga, Christophe Moreau: trionfatore al Dauphiné Libéré ed al Campionato Francese. Moreau si è trasferito all’Agritubel e Lavenu ha evidenziato che molti altri atleti hanno assaporato il gusto della vittoria nella passata stagione. L’ex campione svizzero Elmiger aveva iniziato l’annata con il botto, aggiudicandosi il Tour Down Under lo scorso gennaio. Questo successo va aggiunto a quelli di altri corridori, tra cui vanno notati Jean-Patrick Nazon, vincitore di una tappa alla Paris-Nice; Rinaldo Nocentini, tappa al Tour de Mediterranean e GP Miguel Indurain e Stéphane Poulhiès, primo francese alla Paris-Roubaix (anche se è effettivamente arrivato 22.mo!). Il Tour de France non è andato come quello del 2006, in quanto Cyril Dessel ha avuto una brutta annata a causa della toxoplasmosi, che è stata completamente eliminata e ci si aspetta una miglior stagione quest’anno. Lavenu non ha voluto trovare attenuanti al fatto che, per una squadra francese con sponsor francese, il Tour de France è "l’objectif numero un". Un altro traguardo, specificatamente evidenziato, è stato il Dauphiné Libéré, che si corre nella regione dello Chambery, sede della squadra e dello sponsor. In generale comunque, "lo scopo è vincere delle corse," ha concluso Lavenu. -www.cyclingnews.com- [/i] _______________________________ Dal ciclismo francese prenderei ad esempio due cose: 1 - i grandi sponsor, società importanti che investono molto nelle due ruote. Oltre all'AG2R, il Credit Agricole e la Cofidis, come se da noi avessimo una squadra UniCredit Banca e una Generali. 2 - la maggiore incisività nella lotta al doping o, più semplicemente un movimento che bara meno degli altri. Motivo questo per cui, forse, emergono pochi corridori transalpini. ;)


Monsieur 40% - 07/08/2008 alle 15:25

[b]La crisi del ciclismo francese[/b] [quote][i]Originariamente inviato da sbrindolin [/i] Forse questo tema sarà stato già affrontato in questo forum ma con il passare degli anni si fa sempre più acuta la crisi del ciclismo professionistico francese su strada che si dibatte nella mediocrità più assoluta, basti pensare all'ultimo Tour dove il primo francese in classifica generale è stato Sandy Casar, 13° a oltre 27 minuti. Spulciando gli albi d'oro si rileva che i francesi non vincono un Tour dal 1985 (Hinault), un Giro dal 1989 (Fignon), una Vuelta dal 1995 (Jalabert), un giro di Svizzera dal 1997 (Agnolutto). Non va certo meglio nei campionati mondiali, il doppio successo nel 1997 a San Sebastian (Brochard in linea e Jalabert a cronometro) non ha avuto alcun seguito. Per non parlare delle Olimpiadi, da quando da Atlanta 1996 le prova su strada e a cronometro è stata apera ai professionisti, nessun francese è mai riuscito a salire neanche sul podio. Le note dolenti proseguono con le grandi classiche dove manca la vittoria nella Parigi-Roubaix dal 1997 (Guesdon), nella Milano-Sanremo dal 1995 (Jalabert), nel Giro delle Fiandre dal 1992 (Durand), nel giro di Lombardia dal 1997 (Jalabert) e nella Liegi-Bastogne-Liegi addirittura dal 1977 (Hinault). Conclusioni : ma come è possibile che un movimento importante e con tanti tesserati come quello francese non riesca dai tempi di Jalabert a esprimere corridori professionisti di un certo livello ? [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Greg Lemond [/i] Il Tour è dall'85 con Hinault ovviamente [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Leone delle Fiandre [/i] Era il 1985 l'ultimo Tour di Hinault. ;) [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da baluner [/i] o magari può darsi che in Francia si sia riuscito veramente a fare pulizia? o almeno più che da altre parti? [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da tonymontana [/i] beh, hanno avuto "mr. 300 scatti per guadagnare un metro" richard virenque;) [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da sbrindolin [/i] ovviamente è il 1985, ho già provvedutoa correggere ... grazie [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da baluner [/i] o magari può darsi che in Francia si sia riuscito veramente a fare pulizia? o almeno più che da altre parti? [/quote] in un'intervista di mura a hinault durante l'ultimo tour, il francese invitava i suoi connazionali a non usare questa scusa e ad allenarsi di più, perchè - ragionava - altrimenti non si spiegherebbe come mai gli stranieri che corrono in squadre francesi le corse le vincono. come si diceva in un thread analogo sempre sulla crisi del ciclismo francese, c'è infatti da sottolineare come i cugini prendano - a parità di risultati - stipendi mediamente più alti rispetto a tutti gli altri. e appena un giovane fa vedere qualcosa di buono strappa subito un contratto abbastanza ricco. e magari capita che, ben pagati e coccolati, si facciano meno sacrifici e i risultati ne risentano. infatti se andate a dare un'occhiata vedrete che ci sono stati nell'ultimo decennio diversi francesi che si sono messi in mostra al primo o secondo anno da pro, ma poi non hanno mantenuto le attese. a questo va aggiunto che la povertà di campioni porta a caricare di aspettative buoni corridori che magari avrebbero bisogno di crescere con più tranquillità, e che la centralità del tour fa sì che qualsiasi atleta decente in salita venga proiettato verso la grande boucle, e a mio avviso in questo modo gente che sarebbe pure forte (chavanel, casar, moncoutie, voeckler), ma più adatta a classiche o brevi corse a tappe, ha perso inevitabilmente qualche stagione. e infatti sarà molto interessante vedere l'anno prossimo due dei francesi migliori, chavanel e pineau, alla quickstep. anche l'hotellerie, che è uno dei giovani più talentuosi, andrà alla caisse d'epargne. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] Secondo me, L'hotellerie potrà risollevare il ciclismo francese, gran bel corridore! [/quote]


tonymontana - 07/08/2008 alle 15:43

una domanda che centra nulla con il thread: ma davide bottecchia che fine ha fatto? qualcuno ha sue notizie?


AuroDavide - 07/08/2008 alle 15:51

[quote][i]Originariamente inviato da sbrindolin [/i] nella Liegi-Bastogne-Liegi addirittura dal 1977 (Hinault). [/quote] Hinault vinse la Liegi anche nel 1980 sotto la neve.... [img]http://img176.imageshack.us/img176/5504/mdm904d8a7db95d41a4c05fza5.jpg [/img] (fonte:ilciclismo.it)


lemond - 07/08/2008 alle 17:36

Mi sembra che nessuno abbia scritto il nome di quello che, per me, è il più promettente corridore francese: Pierre Rolland


forzainter - 07/08/2008 alle 18:12

Rolland e' sicuramente un grande talento , come Lhotelliere A Crono stanno tornando forti con i vari Taillefer , Gallopin e Coppel Per le gare di un giorno vedo bene Gauthier , Feillu e Blot Visti i risultati il talento piu' forte e' lo junior LeBon (tra l'altro è un figlio d'arte , il padre è stato pro con la Redoute mi pare nel 1984) Chiaramente i Francesi pagano l'handicap di un suivis longitudinal serio e di un'altra mentalità da parte di DS e soprattutto corridori


cunego - 07/08/2008 alle 19:30

Come mai i ciclisti francesi sono così restii a correre in squadre straniere?


dietzen - 07/08/2008 alle 19:43

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] Come mai i ciclisti francesi sono così restii a correre in squadre straniere? [/quote] perchè da loro guadagnano molti più soldi.


forzainter - 07/08/2008 alle 19:47

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] Come mai i ciclisti francesi sono così restii a correre in squadre straniere? [/quote] I contratti in Francia sono molto alti (riferiti anche ai risultati) Poi le squadre sono ben organizzate Negli anni 80 raramente gli italiani andavano all'estero Tra i corridori per il futuro mi sono dimenticato Guillaume Bonnafond


Bartoli - 07/08/2008 alle 21:28

La Francia piano piano si sta risollevando, Casar è fisso nei 15 delle grand icorse a tappe, Rolland è forte, Chavanel è cresciuto molto, cosi come suo fratello negli sprint e Feillu


Abajia - 08/08/2008 alle 02:21

[quote][i]Originariamente inviato da forzainter [/i] Rolland e' sicuramente un grande talento , come Lhotelliere A Crono stanno tornando forti con i vari Taillefer , Gallopin e Coppel Per le gare di un giorno vedo bene Gauthier , Feillu e Blot Visti i risultati il talento piu' forte e' lo junior LeBon (tra l'altro è un figlio d'arte , il padre è stato pro con la Redoute mi pare nel 1984) Chiaramente i Francesi pagano l'handicap di un suivis longitudinal serio e di un'altra mentalità da parte di DS e soprattutto corridori [/quote] Bonnafond l'hai aggiunto dopo, bene, ma non dimenticherei Di Gregorio e Offredo (quest'anno ha concluso il Fiandre, e a 21 anni [22 a novembre] non è cosa da poco). La Française des Jeux ha dei giovani di grandi potenzialità, e uno dei meriti che vanno riconosciuti a molte squadre francesi è che i giovani quasi sempre vengono lasciati crescere gradualmente, centellinandone le apparizioni tra i "grandi". Lo stesso Gautier, nonostante sia passato pro' a vent'anni - quindi un po' presto, almeno secondo i canoni classici del dilettantismo - non è che sia stato "sfruttato" molto (cosa che invece è accaduta con Rovny, che è un giovane d'indubbio talento che rischia però di essere bruciato per come è stato finora gestito dalla Tinkoff), a ragion veduta. L'anno prossimo sarà alla Bouygues, che ovviamente è più "richiesta" rispetto alla Bretagne Armor Lux, di conseguenza Cyril quasi sicuramente correrà più di quest'anno, ma confido nella buona gestione di questo ragazzo, che è davvero molto bravo e va tutelato. Lui e tutti i giovani.


lemond - 08/08/2008 alle 07:24

[quote][i]Originariamente inviato da Bartoli [/i] La Francia piano piano si sta risollevando, Casar è fisso nei 15 delle grand icorse a tappe, Rolland è forte, Chavanel è cresciuto molto, cosi come suo fratello negli sprint e Feillu [/quote] Casar ha quasi trent'anni e mi sembra che sia piuttosto in calo (nel 2006 era arrivato VI al Giro) ed il primo dei francesi al Tour arriva quasi sempre S. Goubert (38 anni). Silvayn Chavanel è l'unico cresciuto quest'anno ed ha capito che deve lasciar perdere la classifica nei G.T. Vedremo l'anno prossimo nella Q.S. se può diventare simile e Rebellin. Per quanto riguarda Sebastien Chavanel e Romain Feillu mi sembra giusto anche sottolineare che si parla di uomini arrivati f.t.m. all'ultimo Tour. :Od:


mestatore - 08/03/2010 alle 21:59

rispolvero questo 3d sul ciclismo francese per sottolineare la rinascita del ciclismo francese in questo inizio 2010. anche un interessante commento su cycling news evidenzia questo fatto e riporta le parole interessanti dei ds francesi. vi ricordo che i francesi hanno vinto in questo inizio di stagione molto piu' che in passato anche se le corse veramente importanti cominciano ora. oltre alle belle prove degli under dell' anno scorso, si sono visti corridori piu' determinati e competitivi in corse di media importanza e con buon campo di partenti. noltre i francesi hanno vinto 3 tappe al tour e 2 al delfinato nel 2009 cosa che non avveniva da anni. ora , un passo importante sarebbe vedere qualcuno veramente competitivo in una classica. sarebbe un bel colpo psicologico ad un ambiente in passato depresso e comunque racchiuso in se' stesso e nei suoi riti e mantra. secondo i ds francesi , in sintesi, questi sono i motivi del progresso: 1) miglioramento della qualità e dell' intensità dell' allenamento con sistemi al passo con i tempi ( metodiche moderne, misuratori di potenza e quant' altro), colmando il gap con i movimenti piu' avanzati ( italiani ed anglosasoni) 2)diffusione del passaporto biologico che come avvenuto con il suivi medical longitudinal ha diminuito il ricorso massiccio al doping abbassando il livello ( e questo ha anche un valore psicologico, i transalpino non si sentono battuti in partenza 3) fioritura dii nuovi talenti ( i francesi hanno conosciuto un periodo di aridità di talento mostruoso, speriamo che ora il cerino non passi a noi...) 4) miglioamento dell' organizzazione dei team e del movimento in generale ( meno soldi buttati, miglior reclutamento)... le considerazioni mi sembrano centrate e nascono dalle polemiche dell' anno scorso accese da jalabert e fedrigo , che hanno dato una scossa all' ambiente. la strada mi sembra ancora lunga, ma se qualcuno di questi talenti nuovi tiene fede alle promesse ..... ilciclismo tutto ne avrebbe bisogno cio mesty


Frank VDB - 09/03/2010 alle 14:46

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] la strada mi sembra ancora lunga, ma se qualcuno di questi talenti nuovi tiene fede alle promesse ..... il ciclismo tutto ne avrebbe bisogno [/quote] Concordo. Un ritorno forte dei francesi non può che fare bene a tutto il movimento internazionale. Da troppi anni siamo senza di loro. La Francia non vince il Tour e il Giro dal 1985, il Mondiale dal 1997, la Roubaix dal 1997, la Sanremo dal 1989, il Lombardia dal 1990... Il ciclismo mondiale senza la Francia è come il calcio mondiale senza il Brasile, per fare un esempio. Speriamo che l'apertura dei team francesi alla "modernità" - quella buona, si intende - ci porti ad apprezzare nuovamente un movimento che tanto ha dato al nostro sport.


forzainter - 18/04/2010 alle 13:34

Ieri nel Tour Finistere due giovani neoprofessionisti si sono messi in evidenza Romain Hardy 4° e Thibaut Pinot 5° (non ha ancora 20 anni!)


forzainter - 18/04/2010 alle 17:23

Oggi vittoria di Jeremy Roy nel Tro Bon Leon


kasper^ - 18/04/2010 alle 19:07

Ordine d'arrivo Tro Bro Leon: 1 Jérémy Roy (Française des Jeux) 2 Renaud Dion (Roubaix-Lille Métropole) 3 Lloyd Mondory (AG2R-La Mondiale) 4 Jean-Luc Delpech (Bretagne-Schuller) 5 Florian Vachon (Bretagne-Schuller) 6 Benoit Daeninck (Roubaix-Lille Métropole) 7 Cyril Lemoine (Saur-Sojasun) 8 Perig Quemeneur (Bbox Bouygues Telecom) 9 Romain Lemarchand (BigMat-Auber 93)