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Autore: Oggetto: Il doping come la corruzione, il ciclismo come la politica?

Livello Ottavio Bottecchia




Posts: 559
Registrato: Jul 2005

  postato il 26/11/2005 alle 20:48
Il titolo è ovviamente provocatorio e ha il dichiarato scopo di attrarre, come un'esca, il maggior numero di forumisti, specie i giovani, meglio ancora se atleti. Vorrei che la politica restasse fuori da questo thread, per non esacerbare gli animi, innanzitutto, e per evitare di perdere di vista i temi che più ci stanno a cuore e cioè il ciclismo e lo sport.

Lo spunto per questo thread mi è venuto dopo che Roberto Heras si è dichiarato "innocente" e "vittima di un errore" dopo la sua positività all'Eritropoietina. "Accidenti - mi son detto - mai uno che ammette, che chiede scusa, che va a nascondersi". Tutti vittime di raggiri, errori, misteriosi inquinamenti delle provette 'sti poveri atleti. Sono rarissimi i casi in cui chi è stato pizzicato ha riconosciuto le proprie responsabilità. Recentemente ricordo Oscar Camenzind (ma fu più facile, aveva già chiuso la carriera), i corridori della Festina dopo lo scandal '98 (ma solo di fronte all'evidenza e Virenque negò finché poté) e pochi altri. Forse nessuno, ma se mi sbaglio mi sbaglio di poco.

Un atteggiamento che mi ricorda molto quello dei politici italiani in piena "Tangentopoli". Ricordate? Gli avvisi di garanzia fioccavano, indizi, prove, testimonianze li incastravano e loro negavano, ipotizzavano complotti, raggiri, errori giudiziari. Ad oggi non ne ricordo uno che abbia chiesto scusa al popolo italiano. O sbaglio? Salvo poi verificare come, nel 90% dei casi, i processi si siano conclusi con patteggiamenti e condanne... e allora?

Spero non vi suonino come considerazioni demagogiche, del resto - ripeto - il mio è un confronto tra sport e politica, tra doping e corruzione, che ha un fine (lo vederete), non il tentativo di dimostrare una qualsivoglia tesi politica.

Tra l'altro l'atteggiamento degli atleti è così ripetitivo e noioso che la volta che - disgraziatamente - ci fosse davvero qualche errore, nessuno sarebbe disposto a credere a chi professa la propria innocenza. Ma questo, è vero, conta poco.

Un'altra cosa che accomuna ciclisti dopati e politici corrotti è l'inserimento in un "sistema". Quante volte - anche su questo forum - nell'esprimere comprensione per un atteggiamento sleale ci si è prodotti in affermazioni del tipo: "ha dovuto farlo per restare competitivo perché in gruppo il 90% degli atleti si comportava così". Del resto, senza voler fare affermazioni qualunquistiche, non è forse vero che la diffusione del doping è estesa più o meno come quella della prassi tangentista nella politica di un tempo (e - ahimé - temo anche di oggi)?

L'inserimento in un sistema (di doping o di corruzione) porta con se una conseguenza: la leggerezza. Non ci si rende conto, cioè, della gravità del proprio operato. Il "così fan tutti" è l'alibi più forte, la giustificazione più ovvia. Una volta uno dei tecnici più esperti (in tutti i sensi), Giancarlo Ferretti, si è espresso così:

"Quanti automobilisti eccedono i limiti di velocità? Non si dovrebbe, ma capita spesso, quasi sempre. E quanti uomini o donne sposate tradiscono il coniuge? Moltissimi, anche se non si dovrebbe... a chi fa il moralista sul doping ricordo che i corridori vivono allo stesso modo l'uso di prodotti proibiti".

Queste parole di Ferretti suonano come comprensive e fanno a caz.zotti con le affermazioni successive al recente caso Frigo. Vorrei capire se e quanto è presente nel nostro mondo un atteggiamento "assolutorio", o "comprensivo", tendente cioè a sminuire, seppur con vari distinguo, la gravità del fenomeno.

Sono dell'idea, infatti, che sia necessaria una condanna ferma, anzi fermissima, per evitare "zone grigie", per non concedere alibi ai tanti Heras.

In passato, spesso, difendevo gli atleti nelle mie chiacchierate con gli amici, cercavo di trovare giustificazioni, di mettermi nei loro panni, come Ferretti nel virgolettato qui sopra... ho smesso con questo atteggiamento perché mi sono reso conto che è controproducente. Perché rischiavo - nel mio piccolo - di fornire alibi a chi non deve averne.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i tanti ciclisti ed ex ciclisti presenti su questo forum, se avranno voglia di esprimersi, ma - ovviamente - tutti sono invitati a dire la loro.

Ciao e grazie.

Alex

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1671
Registrato: Dec 2004

  postato il 26/11/2005 alle 21:19
alex,
madddai, alex,un discorso su doping ed etica.
bolliamo l' acqua calda...vai con il luogo comune, fin dal titolo...
maddai , è una minestra riscaldata.
non me lo aspettavo da uno brillante come te....
ciao,
mestatore

ps: mi guadagni un fracco di punti con il thread su saronni e poi mi cadi tirando fuori una cosa che hai già rimasticato, ma noooo
chissà che cotte mi prendi sulle salite.....
dai alex, me lo ricordo che per i battitori liberi il sabato sera è dura, tutte con il fidanzato ufficiale... ma insomma..

 
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Livello Ottavio Bottecchia




Posts: 559
Registrato: Jul 2005

  postato il 26/11/2005 alle 21:30
ciao mesty,

non penso di aver scoperto l'acqua calda. penso che heras si sente autorizzato a proclamarsi innocente e vittima di un errore da un sistema che lo attornia e lo protegge anziché condannarlo.

non è un tema nuovo? e chi l'ha mai pensato... ma rinfrescare un po' che male fa?

e poi siamo al 26 novembre... di che vuoi parlare? della Sanremo 2006... prestino, no?

 

[Modificato il 26/11/2005 alle 21:34 by 55x11grimpeur]

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  postato il 27/11/2005 alle 00:15
Ciao Alex,
in verità l'accostamento dell'atleta con il politico, del dopato con il corrotto a me non sembra stia molto in piedi.

Passi per il cinismo da branco e per il qualunquismo del "così fan tutti", che è più la conseguenza che il preconcetto da cui parte il tutto, mi sembra che ci sia una - eccessiva? - criminalizzazione dell'atleta a scapito del suo datore di lavoro. Colui cioè che dovrebbe indirizzare l'atleta verso la retta via e verso lo sport, professionistico in particolare.

Abbiamo visto in un altro thread come due forumisti, Proni3 (Alessandro Proni, elité, Finauto - Quick Step) e Tiziano (Tiziano Dall'Antonia, neopro', Ceramica Panaria - Navigare) abbiano fatto notare quanto sia comune che squadre professionistiche facciano quantomeno finta di pagare i propri corridori, facendoli poi correre gratis o - alcune volte - pagando loro stessi per correre grazie al ricorso di uno sponsor. Lo stesso Gigio83, amico di Miculà De Matteis (neopro', Tenax) ha lamentato gli stessi problemi, poi superati dall'amico cuneense grazie all'approdo nel team di Fabio Bordonali.

I tanti under 23 che popolano queste pagine si sono lamentati di passaggi quantomeno "sconsiderati" di alcuni dilettanti a scapito di altri più meritevoli, e questa rincorsa al posto - assolutamente non-meritocratica - potrebbe indurre ragazzi a lasciarsi abbindolare dal santone di turno, o dallo stregone, o dal "farma-medico-dossantos" che promette pozioni, risultati, contratti, soldi, futuro. Questo succede, soprattutto, quando il ragazzo non ha una famiglia solida alle spalle che lo protegge, ed abbiamo visto come il caso di Roberto_celapossorifare (altro forumista) può essere un grande esempio di genitore che fa il suo dovere, anche a discapito di qualche incomprensione con l'inconsapevole figliolo.

Ecco, io l'atleta lo pongo più al pari con quei ragazzi, con quelle persone che fanno telefonare i genitori (e ritorniamo al discorso di prima) o tentano in prima persona di farsi amico qualcuno all'interno per poi passare i concorsi pubblici, per farsi assumere dall'azienda, per contare sul "famoso" aiutino, che tutti chiamiamo raccomandazione. Può essere una forma di tangente, è vero, in scala, senza dubbio, ma penso possiamo essere d'accordo che sia più limitata - la raccomandazione - e magari molto più diffusa.

Ecco, la tangente la dichiarerei spiccatamente "politca", la raccomandazione "trasversale". Il dopato? Beh, è sicuramente vittima psicologica di un vortice che non ha voluto sedare dal vertice, o che non è riuscito a sedare. Vuoi per sue carenze, vuoi - perché subita in giovane età - per carenze di chi gli era vicino.

Poi, finché le società e le squadre non pagheranno per le positività dei propri atleti, allora almeno io avrò sempre il dubbio che tante positività siano studiate, siano pensate, magari per togliersi un ingaggio esoso, magari per decurtare l'ingaggio di un corridore che sarà riabilitato tra un paio d'anni (in caso di giovani), oppure per farsi belli - con il licenziamento del "colpevole" - agli occhi dei media, dei clienti dello sponsor, del pubblico superficiale.
Ecco, io credo che Phonak (3 casi l'anno scorso, altri 3 quest'anno), la Liberty (3 quest'anno), ma anche la Lampre (2 quest'anno) avrebbero dovuto pagare pegno. Se vogliamo anche con pesi diversi - senza dubbio - colpendo più la recidività della Phonak e poi a scalare per le altre colpevoli, quantomeno per "mancanza di monitoraggio" verso i propri atleti. E' impensabile non ci sia una responsabilità oggettiva.

Quando la bilancia sarà tarata bene, i pesi - secondo me - risulteranno diversi. E credo sia anche più semplice agire sui "pochi" (rispetto ai corridori) ds e sponsor, piuttosto che sui tanti ciclisti.
Risultati migliori? Mah... però la strada sarebbe quella giusta.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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  postato il 27/11/2005 alle 00:16
Concordo con Mestatore che sa un po'di minestra riscaldata
ma e`inverno, fa un freddo cane e con qualcosa bisogna
pur scaldarsi.
Parlare di doping ed etica penso faccia sempre bene perche`
forma un pensiero, etico, su come vadano affrontati i casi
come quello di questi giorni in Spagna.

Non dimentichiamoci che proprio in questi giorni Bode Miller
cerca di piazzarlo sotto la coda alla WADA ed a noi "idealisti
dello sport pulito".
Parliamone perche` oggi piu` che mai il doping e` la proiezione
nello sport dell'opportunismo truffaldino, del falsificare le
prove per farla franca.
Non vorrei mai che la gente, ed in particolare i giovani,
considerino questo agire come la norma.

P.S.: Alex fra i reo-confessi hai dimenticato Frigo al processo
per i fatti di Sanremo dove ammise di possedere prodotti che
avrebbero dovuto essere dopanti (ma lo avevano truffato).

 

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  postato il 27/11/2005 alle 00:23
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Poi, finché le società e le squadre non pagheranno per le positività dei propri atleti, allora almeno io avrò sempre il dubbio che tante positività siano studiate, siano pensate, magari per togliersi un ingaggio esoso, magari per decurtare l'ingaggio di un corridore che sarà riabilitato tra un paio d'anni (in caso di giovani), oppure per farsi belli - con il licenziamento del "colpevole" - agli occhi dei media, dei clienti dello sponsor, del pubblico superficiale.

Non sei il solo ad avere questo sospetto, discorso che da` anche
una risposta ai perche` del caso Morini.

 

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  postato il 27/11/2005 alle 00:33
Assolutamente, caro Alberto, infatti avevo scritto "almeno io" proprio perché so che non è il mio solo pensiero, e proprio perché le chiacchierate con l'amico Fred, gli interventi di Proni e Tiziano, la conoscenza diretta con un ex-stagista della Universal che ha smesso perché gli è stato proposto di correre gratis... beh...

 

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  postato il 27/11/2005 alle 00:58
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Assolutamente, caro Alberto, infatti avevo scritto "almeno io" proprio perché so che non è il mio solo pensiero,

tranquillo, avevo capito, volevo solo marcarmi "presente"

e proprio perché le chiacchierate con l'amico Fred, gli interventi di Proni e Tiziano, la conoscenza diretta con un ex-stagista della Universal che ha smesso perché gli è stato proposto di correre gratis... beh...


sembrero' monotematico ma aggiungiamoci anche la
vicenda di una certa Canaglia, un po' troppo fortunati
quei doganieri non trovi?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/11/2005 alle 12:17
Urca Alex, accostamento un po' azzardato a mio modo di vedere, ma se lo scopo è quello di stimolare la discussione in periodo morto della stagione sportiva ciclistica... ben venga!

Non ri-scrivo quanto hanno già abilmente espresso Mario e Alberto, e che concordo al 101%... ma mi piaceva sottolineare una cosa:

Una volta uno dei tecnici più esperti (in tutti i sensi), Giancarlo Ferretti, si è espresso così:

"Quanti automobilisti eccedono i limiti di velocità? Non si dovrebbe, ma capita spesso, quasi sempre. E quanti uomini o donne sposate tradiscono il coniuge? Moltissimi, anche se non si dovrebbe... a chi fa il moralista sul doping ricordo che i corridori vivono allo stesso modo l'uso di prodotti proibiti".


Mi fa molto strano sentire Ferretti paragonare l'utilizzo di pratiche dopanti ad una semplice multa per eccesso di velocità: qualcuno spero abbia poi spiegato a Ferretti che con una multa è difficile mettere a repentaglio la propria salute, cosa che invece si fa mediante l'uso di doping.
Ma, certo, dopo l'affaire Frigo scoppiato quest'estate e la conseguente reazione di Ferron, l'uomo Giancarlo Ferretti ha perso molti punti ai miei occhi, nonostante io lo ritenga ancora uno tra i migliori DS in circolazione nel panorama ciclistico attuale (o uno dei meno peggiori, a seconda di come uno interpreta la cosa ).

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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