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Autore: Oggetto: Il miglior Saronni, più forte del miglior Moser

Livello Ottavio Bottecchia




Posts: 559
Registrato: Jul 2005

  postato il 25/11/2005 alle 01:16
Apro un thread sull'atleta che mi ha fatto innamorare di questo sport. Che tutti gli informatissimi “secchioni” presenti su questo forum intervengano pure per dire la loro e correggermi, se lo ritengono.



Giuseppe Saronni è stato uno dei più straordinari talenti che il ciclismo italiano abbia mai prodotto. Forse, quanto a talento (ove questa parola sta a significare, come recita lo Zingarelli "attitudine naturale ad attendere proficuamente una attività) il più grande di tutti.

Altra cosa sono, beninteso, le vittorie poi effettivamente ottenute e la valutazione complessiva della sua carriera. Ma le doti naturali mostrate da giovanissimo furono assolutamente straordinarie e probabilmente il solo Coppi, in questo, gli è stato superiore. Anzi chissà che proprio questa sua precocità non sia alla base anche della scarsa longevità dell'atleta, che ha sparato tutte le sue migliori cartucce nella prima parte della carriera. Ci tornerò in seguito.

Saronni nacque a Novara il 22 settembre 1957 sotto il segno della Vergine (per chi crede negli astri, è il segno zodiacale con più giri all'attivo, tra gli altri anche Fausto Coppi e Damiano Cunego sono nati in quei giorni di metà settembre).


(Guardate la grinta e i muscoli... che campione!)

Autentico bambino prodigio, il giovanissimo Beppe colse poco meno di 130 affermazioni nelle categorie inferiori, tanto che venne autorizzato al passaggio di categoria ad appena 19 anni, e nel giro di altre due stagioni aveva già vinto il suo primo giro d'Italia. Il suo primo anno da “pro” fu notevolissimo proprio in considerazione dell’età: otto vittorie, tra cui Pantalica, Giro di Sicilia, Tre Valli Varesine, Giro del Friuli e Giro del Veneto… ma era solo l’inizio. L’anno dopo i successi furono addirittura 25 tra cui tre tappe del Giro d’Italia, la Tirreno Adriatico, la Coppa Agostani e – in verità – molti circuiti.

Il 1979 fu l’anno della consacrazione di questo atleta capace di eccellere su tutti i terreni. Straordinario in volata, scaltro sul piano tattico a dispetto della giovane età, forte a cronometro (vinse entrambe le frazioni contro il tempo di quel giro e si impose a ripetizione nelle crono della Tirreno-Adriatico, del Romandia, e di altre gare a tappe), capace di tenere in salita, Saronni non aveva – in pratica – veri e propri punti deboli nelle giornate di vena. La specialità nella quale meno eccelleva era comunque la salita e del resto è vero che i due giri d’Italia da lui vinti non possono essere certo annoverati tra i più duri. Ma è errato dire che Beppe fosse scarso in montagna.

Il ’79, dicevamo: Campionato di Zurigo, Giro di Romandia, Giro d’Italia (con tre tappe, due a cronometro), Midi Libre, Tre Valli Varesine e Trofeo Baracchi (in coppia con un certo Francesco Moser…) sono le perle di quella stagione che lo vide superare ancora una volta quota 20 affermazioni.
In questa prima parte della carriera, fino al 1983, Saronni seppe mettere pienamente a frutto le sue rare qualità mietendo innumerevoli vittorie. In particolare il biennio ’82-’83 è stato il più ricco di successi: Giro della Sardegna, Giro della Svizzera, Tirreno-Adriatico, Giro del Trentino, Campionato mondiale, Giro di Lombardia, Milano-Sanremo e Giro d’Italia.

In particolare, tra le tante, la vittoria iridata sul circuito di Goodwood nel 1982, un anno dopo la beffa di Praga per mano del grande Freddy Maertens, è tuttora il simbolo della forza sullo scatto di Giuseppe Saronni:



Un’autentica “fucilata”, la volata perfetta, una progressione assolutamente irresistibile, esaltante, di fronte alla quale ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile che un atleta con quelle doti non abbia vinto almeno due o tre mondiali, tre o quattro Sanremo e qualche Liegi-Bastogne-Liegi…

Ma proprio dopo il suo secondo Giro d’Italia, vinto non senza patemi, su un grande Roberto Visentini la carriera di Saronni ebbe una svolta in negativo. Il 5 giugno 1983 concludendo in maglia rosa per la seconda volta la corsa più amata dagli italiani, qualcosa si era rotto nella “macchina” di Saronni. Forse proprio la durezza e l’intensità dello sforzo prodotto per reggere l’urto di Visentini in quel Giro costò cara a Beppe. Forse per questo, o forse per aver prodotto sforzi eccessivi in età troppo tenera, forse per aver patito il grande ritorno del rivale Moser o per tutte queste cose insieme, dall’84 in poi il campione di Parabiago non è più tornato su quei livelli. Fu ottimo secondo nel giro 1986, ma ha mostrato solo a sprazzi le sue straordinarie doti.

A mio parere nel suo complesso il palmarès di Francesco Moser è superiore in virtù di affermazioni più numerose nelle classiche (tre Roubaix, per esempio) e di una maggior presenza negli albi d’oro delle grandi corse straniere (una maglia bianca e tappe al Tour de France solo per fare un altro esempio), cosa che manca a Saronni, più per pigrizia forse (non amava correre all’estero) e per quel suo saper centellinare gli sforzi, dosare le energie, tanto che si può dire di lui che sia stato il più calcolatore tra i campioni del nostro ciclismo.

Sono convinto, però, che se nel complesso Moser gli è stato di poco superiore (ma senza la rinascita “sospetta” firmata Conconi dell’84 forse non ripeterei questa affermazione), nel suo momento di maggior vigore atletico e psicologico, Saronni sia stato una spanna sopra al rivale trentino. In altre parole Moser più grande – in assoluto – ma Saronni più forte nei suoi migliori anni.

Ecco le vittorie più importanti di Saronni che ha chiuso la carriera con poco meno di 200 vittorie (194 per la precisione).

A TAPPE:
2 Giri d’Italia ’79 e ’83
1 Giro della Svizzera ‘82
1 Giro di Romandia ‘79
1 Giro di Sardegna ‘82
1 Giro del Trentino ‘82
3 Giri di Puglia ’78, ’80, ‘88
1 Settimana Siciliana ‘86
1 Midi Libre ‘79

IN LINEA:
1 Campionato del Mondo ‘82
1 Giro di Lombardia ‘82
1 Milano-Sanremo (’83, in maglia di campione del Mondo)
1 Freccia Vallone ‘80
1 Milano-Torino ‘82
1 Campionato di Zurigo ‘79
4 Tre Valli Varesine ’77, ’79, ’80 e ‘88
2 Coppe Agostoni ’78 e ‘82
2 Coppe Bernocchi ’80 e ‘81
1 Cronoscalata della Futa ‘80
2 Trofei Baracchi ’79 (con F.Moser) e ’86 (con L. Piasecki)
1 Campionato italiano ‘80
24 tappe al Giro d'Italia (6° nella class. dei plurivittoriosi)
con un record di 7 successi nella stessa edizione ('80)

Oggi è così:


Grazie di tutto, grandissimo Beppe!

P.s.: scusate qualche strafalcione, non ho riletto

 

[Modificato il 25/11/2005 alle 01:37 by 55x11grimpeur]

____________________
Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Tour




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  postato il 25/11/2005 alle 05:22
gran bella biografia
 
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Livello Marco Pantani




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Registrato: Mar 2005

  postato il 25/11/2005 alle 08:03
Originariamente inviato da 55x11grimpeur
Un’autentica “fucilata”, la volata perfetta, una progressione assolutamente irresistibile, esaltante, di fronte alla quale ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile che un atleta con quelle doti non abbia vinto almeno due o tre mondiali, tre o quattro Sanremo e qualche Liegi-Bastogne-Liegi…

Se pensi alla Sanremo, arrivò secondo per tre anni consecutivi (1978/80). Era una gara adattissima ai suoi mezzi, ma
stentò a vincerla, ricordo che all’epoca si parlava di una specie di maledizione, di macuba e il beppe era nervosissimo. Era la sua gara e fu spesso protagonista. In particolare nel 1978 corse da campione, trascinandosi un Roger De Vlaeminck più o meno sempre a ruota e un Antonini già miracolato per essere lì. Commise l’errore di non forzare a tutta sul poggio per staccare l’uomo di Eeklo, che puntuale come la morte, lo infilzò in via Roma. ("non sempre vince il più forte" disse Roger al traguardo)

L’anno dopo ancora Roger lo fotteva nettamente allo sprint (gruppetto di 20/30) e addirittura nel 1980 in una volata incredibile (4 uomini sulla stessa linea) l’allora semisconosciuto Pierino Gavazzi lo gabbava a sinistra con un colpo di reni. Povero Beppe, per vincere la Sanremo dovette staccare tutti sul poggio.
Bravo alex, thread bello, prafo!
Adesso però ti faccio una domanda, vedi di rispondere bene perché sennò vengo lì e ti do un calcio nel cu.lo! delle gare di un giorno vinte dal beppe ce n’è una che ha entusiasmato più di altre, per come l’ha vinta e per chi ha battuto.
Qual'è??
È troppo facile, se sbagli i calci in cu.lo saranno molti!

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 25/11/2005 alle 09:54
Sono stato un grande tifoso di Saronni, straordinario campione dotato di classe purissima.
Al quale però mancavano alcune doti per diventare un super :
1°- in salita era costretto a difendersi e, specialmente nei tapponi con tre o quattro salite, per il beppe era dura ( la salita unica non troppo lunga era alla sua portata).
In un Giro come quello del 2006 era spacciato.
2°- anche se ha vinto delle grandi classiche gli mancava un po' di fondo (la cosidetta lunga distanza)(Argentin, per esempio, è stato più forte di Saronni nelle classiche perchè era più fondista).
3°- era specialmente un campione di corse italiane perchè, da corridore intelligentissimo e furbissimo, sapeva che il Tour gli era precluso.
Alla Roubaix partecipò una sola volta e si fermò all'inizio del pavèe.
Alla Li/Ba/Li arrivò secondo nel 1983 avendo come "gregario di lusso" niente po' po' di meno che Hinault.
Al Fiandre mi pare non abbia mai partecipato.
Quella della pigrizia era solo una banalissima scusa, il Beppe era conscio dei propri limiti.
4°- è stato un campione nostrano che ha avuto una carriera breve perchè ha sballato il motore al Giro del 1983 (un po' più duro) quando andò fuori giri nel tappone dolomitico e nella cronometro per difendersi da Visentini che non era un mostro.
5°- all'estero il Beppe godeva di scarsa considerazione o almeno non di quella dovuta, era considerato un grosso velocista ed un grande finisseur.

 
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Moderatore




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  postato il 25/11/2005 alle 09:59
condivido quello che ha appena scritto ciclgian

 

____________________
Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 25/11/2005 alle 12:04
anch'io parlo da suo grande tifoso. sul fatto che abbia vinto meno di quanto avrebbe potuto aggiungo altre situazioni a quelle elencate da voi: arrivò terzo alla freccia-vallone del 77 perdendo lo sprint per il secondo posto da moser anche perchè non s'impegnò a fondo (era per il secondo posto..), poi maertens giunto solitario fu squalificato per doping! sempre alla freccia vallone ma nel 79 andò in fuga con hinault e johansson ed essendo il più veloce tirò praticamente solo lui e poi fu infilato allo sprint dal bretone. fece anche un secondo alla parigi tours all'epoca gran premio d'autunno. al mondiale dell'86 vinse facilmente lo sprint per il terzo posto a pochi metri dal vincitore argentin (per dire che se non ci fosse stato da coprire il veneto si arrivava in gruppo e vinceva beppe). anche il giro dell'81 lo perse in malo modo come ho già sottolineato in un altro thread fu vittima di forature nella crono di montecatini per le puntine buttate al suo passaggio dai tifosi di moser (quel giro lo perse per un solo minuto)inoltre non capisco perchè nella classifica degli sprinter più forti spesso non viene inserito, se ricordate c'erano delle stagioni in cui era letteralmente imbattibile. vorrei ricordare anche le 7 vittorie di tappa al giro 80 dove vinse su tutti i terreni: volata, tappe mosse, tappa dolomitica di cles e crono finale battendo hinault!). avete giustamente detto che in salita non era un drago ma al giro oltre alla rammentata tappa di cles in montagna vinse anche la cuneo-pinerolo nell'82. per tornare al paragone con moser concordo sulla superiorità del palmares del trentino però vorrei sottolineare la netta superiorità di saronni negli scontri diretti, ricordo che moser e gavazzi sono arrivati più di 50 volte (non ricordo il numero preciso) dietro beppe.
p. s. piccola correzione per grimpeur: nel 79 non vinse tutte le crono del giro avendo vinto moser il prologo e se non sbaglio knudsen la lerici-portovenere
ciao

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 25/11/2005 alle 12:12
precisazione: volevo dire che moser e gavazzi sono arrivat più di 50 volte secondi dietro saronni. quanto avrebbe vinto in più moser senza saronni! aggiungo anche che nei periodi di grazia non era capace di vincere solo in volata ma anche attaccando da lontano e vincendo in solitario come accadde alla sanremo dell'83, al campionato di zurigo del 79, al campionato italiano dell'80 e all freccia vallone dove vinse battendo in volata nilsson dopo una fuga a due di oltre 50 km dove tirò solo saronni. dico questo per andare contro il luogo comune che lo vedeva considerato solo un'opportunista capace di vincere solo grazie al suo spunto in volata
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 12:14
Originariamente inviato da ciclgian

5°- all'estero il Beppe godeva di scarsa considerazione o almeno non di quella dovuta, era considerato un grosso velocista ed un grande finisseur.


Pensate che sistematicamente sui giornali francesi era chiamato: Guiseppe Sarroni.

Penso che sia davvero difficile collocare Saronni nella classifica dei grandi di tutti i tempi, e anche confrontarlo con Moser.

Molto sagge, a questo proposito, le considerazioni di 55x11 sulla scarsa voglia (o consapevolezza dei propri limiti?) di Saronni di correre all'estero.

Alcune delle vittorie di Saronni sono state caratterizzate da una nettissima superiorità rispetto agli avversari (Goodwood, per dirne una).

Ho più perplessità sui due Giri, vinti in un periodo di grande provincialismo del ciclismo italiano e dei Giri, che fra l'altro in quel periodo erano piuttosto facili.

Forse, proiettato sul più internazionale ciclismo di oggi, Saronni è stato uno dei primi grandissimi "mondialisti". Un po' più forte (ma solo un po: vedi secondo mondiale di Verona) ma a me Freire lo ricorda molto.

Sulla sua fine, si dice che abbia forzato troppo per essere all'altezza del Moser del 1984.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 13:04
In occasione della consegna di un premio , avvenuta oltre 10 anni fa, chiesi a Beppe Saronni (di cui ero stato tifoso) se non fosse rammaricato di non aver corso , negli anni migliori, il Tour de France, dove avrebbe potuto competere egregiamente per la classifica a punti.
Beppe mi rispose che in effetti la maglia verde sarebbe stata alla sua portata, ma che in quegli anni le "case " italiane non avevano interesse a correre il Tour.
Concordo con ProfRoubaix: nel ciclismo di oggi Saronni avrebbe certamente vinto numericamente meno (soprattutto corse italiane di secondo piano)ma , forse, avrebbe avuto una dimensione internazionale di maggior rilievo.
Le cause del suo improvviso declino credo siano da addebitarsi non solo a ragini fisiche (il logoramento per le volate disputate su ogni traguardo), ma anche di ordine psicologico
La rinascita di Moser, certo, ma anche il fatto di non avere più al suo fianco Carlo Chiappano, tragicamente scomparso nel 1982.
Ricordo, poi, che all'epoca si disse che Saronni era stato sconvolto dal suo coinvolgimento in un incidente stradale nel quale era stata gravemente ferita una bambina.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 13:22
Non so se Saronni era + forte di Moserone...ma una cosa come Goodwood non l'ha mia vista ne fatta nessuno....

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 16:05
Bè, il titolo del topic è leggermente di parte....

Moser e Saronni sono stati essenzialmente predatori di corse in linea, anche se entrambi hanno vinto un (Saronni 2...) grande giro.
Ma le loro caratteristiche erano assai diverse, come il loro carattere in corsa.
Saronni era essenzialmente uno scattista, con trascorsi in pista che avevano affinato il colpo d'occhio ed il colpo di reni. Velocista eccelso, per me paragonabile ai più grandi (Maertens, V.Steembergen, Poblet, Cipollini, Sercu, V.Linden....), era assolutamente imbattibile in arrivi su strappetti. Il mondiale vinto in modo fenomenale sta a dimostrarlo, come molti dei suoi successi.
Limitato sul pavè, non è mai stato protagonista alla Roubaix o al Fiandre, ma neanche alla LBL, ha ottenuto più di un secondo posto. Poco per un predatore come lui....I motivi sono strani. Alcuni l'imputano ad uno scarso fondo, io ne dubito. Un Lombardia, corsa durissima, l'ha pure vinta, ed una Freccia vallona anche se al Lombardia è stato sul podio un anno solo. Il questio (ed il dubbio di un fondo non eccelso..) resta. Altri alla sua "pigrizia". Sinceramente, nessuno (tantomeno l'orgogliosissimo Saronni..) lascia corse prestigiosissime per pigrizia. Qualche limite di resistenza lo aveva.
In corse piatte o di chilometraggio inferiore, restava l'oumo da battere.
Alla S.Remo si trovò di fronte ad una vera maledizione. DeVlaeminck (mica un frillo qualunque) lo bruciò due volte, predicendogli molti successi ..il gitano era signorile normalmente. Solo con Maertens e sucessivamente con Moser legava poco o niente,
Gavazzi gliene scippò un'altra per una questione di centimetri ed insomma, dovette staccare tutti per aggiudicarsi una corsa tecnicamente adattissima ai suoi mezzi.
Il palmares saronniano è qualitativamente molto inferiore a quello moseriano, da qualunque punto di vista lo si valuti. Sia quantitativo (numero di vittorie) che qualitativo (numero di classiche). Ad una S.Remo un Lombardia, Freccia ed un mondiale si contrappongono 3 Roubaix, una S.Remo, due lombardia, una Freccia, mondiale su strada e inseguimento su pista, Gand Wewelgem...facile fare i conti.
Solo nei grandi giri Saronni precede il rivale , due giri ad uno. erano tempi di giri facili facili e Hinault, quando veniva, vinceva senza troppo sudare. Moser poi su pista ha ottenuto svariati titoli nazionali dell'inseguimento, record più o meno buoni dell'ora.
Era un passista con qualità di resistenza, e potenza nettamente superiori. Spesso generosissimo in corsa (Saronni , più veloce, amava stare in attesa della stoccata, logicamente..), era molto amato all'estero, dove la sua popolarità era nettamente superiore a quella di Saronni. Le tre Roubaix consecutive, bastavano già a consegnare il trentino alla leggenda e se fosse stato belga.......sarebbe stato un vero idolo. Moser lottava in Italia contro Saronni e all'estero contro califfi come DeVlaeminck, Raas, Maertens...Solo Hinault era fuori portata.
Contesto che Saronni abbia raggiunto vertici superiori a Moser. Lo ha battuto spesso, grazie al suo spunto, ma come la corsa si faceva dura, le possibilità si eguagliavano abbastanza. Il mondiale di Saronni resta una perla rara. Anzi, per me ineguagliata nella sua esplosività. Ma le Roubaix di Moser sono di un'altra portata. Fango e fatica esaltavano il trentino e annichilivano Saronni. C'è poi un'altra differenza sostanziale. Moser godeva di vaste alleanze nel gruppo. Saronni no. Una volta in declino, Saronni è stato pesantemente boicottato ed ha pagato con l'ostilità delm gruppo, la rivalità col padrino Moser. Questo me lo ha reso più simpatico....anche lui , da vincente, era un corridore antipatico (agli altri corridori, non al pubblico, dove aveva moltissimi tifosi...), che un pò tiranneggiava la squadra. Il suo declino, violento e precoce, ne ha limitato la considerazione a carriera finita, unpò come è successo ad un suo fortissimo rivale, Freddy Maertens. Nel gruppo legava molto con Bitossi, corridore con caratteristiche abbastanza simili che gli insegnò molto e con Panizza, il piccolo scalatore già gregarissimo di gimondi. Fra i rivali, (oltre che il trentino Moser) Baronchelli, Visentini e Battaglin.
Il ciclismo italiano deve molte cose alla rivalità fra Saronni e Moser...in primis la popolarità. Sempre sulle prime pagine, si facevano dispetti, accendevano polemiche e i riflettori erano sempre accesi su di loro. Anche troppo. Per gli altri corridori italiani dell'epoca, solo briciole. Baronchelli, Battaglin, Contini, Beccia ed il giovane Argentin patirono questo dualismo esasperato. Lo stesso giro d'Italia per diversi anni fu costruito senza troppe salite (nè Saronni nè Moser potevano dirsi scalatori...soprattutto il trentino) per permettere ai due di essere protagonisti. In Francia , invece, dove il Tour restava il tour, nè Saronni nè Moser fecero grandi cose. Soprattutto Saronni.
Beppe paga ora la mancanza di spessore internazionale della carriera, scelta discutibile. Avesse concentrato, come Argentin, la sua carriera sulle classiche, avrebbe senz'altro vinto di più. Questo oggi è il maggior rimpianto.
Come le sue volate, senza treno....
ciao.

 

____________________
pedala che fa bene.....

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 25/11/2005 alle 16:34
Originariamente inviato da janjanssen
Come le sue volate, senza treno....

Ah no! Non sempre senza treno. Vecchiaccio….la memoria ti fa difetto, hahahha, rido!
Io mi ricordo la Gis schierata al completo nei finali delle prime tappe del giro 1980 (il primo vinto dal tasso). Il Beppe infilzò una via l’altra le prime 3 volate. Innervosendo a dismisura Moser (in rosa dopo il prologo). La Gis era uno squadrone (Fraccaro, Fuchs, Ceruti, Zuanel, Panizza….) e portò in carrozza Saronni in tutti quei finali. Poi lui era velocissimo, sembrava rimbalzare sulle pedivelle, in volata fece sfracelli.
Di una sola cosa non sono certo. E cioè che ci fosse una vera tecnica di treno anche nelle ultime centinaia di metri. Forse il treno di allora aveva la funzione di evitare fughe e attacchi dei contropiedisti, non ho l’immagine in mente di un ultimo uomo che si posta all’ultimo momento e di Saronni che esce per vincere.
A Goodwood….beh, uguale. Moser, il Baronca e Chinetti (soprattutto Chinetti!) chiudono tutti i buchi sullo strappo finale. Chinetti si sbudella per Beppe fino agli ottocento metri, poi parte Le Mond…..guadagna 15 metri, poi Kelly si muove…..e si vede la macchia blu di Saronni che supera tutti a velocità doppia. Incredibile! Sembrava corresse con degli allievi! A trenta metri smette letteralmente di pedalare e gli altri sono a 50/60 metri da lui che si dimenano lentissimi e goffi!
Okey, non era un treno come adesso…ma quasi….uhm…hai ragione Jan,….ma a metà!!
Certo che se Alex visionasse i suoi filmati si potrebbero fugare un bel po’ di dubbi!
Ciao
claudio

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 25/11/2005 alle 16:51
Un tempo avevo tutte le registrazioni delle corse a tappe ed in linea nelle quali Beppe fu protagonista.
Purtroppo, guastatosi il mio vecchissimo registratore (sistema video2000),e non trovendone un altro nei negozi, ho dovuto, mio malgrado, eliminare tutte quelle vecchie grandi e grosse cassette perchè inutilizzabili.
Che peccato!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 16:57
Adesso vi faccio incavolare tutti

Io sono ero e rimarro un Moseriano.
Saronni mi stava sugli zebedei
Moser era istintivo, ci metteva il cuore e anche di +.
Saronni era presuntuoso ed opportunista.
W Moser ( era Conconi a parte).
Abbasso Saronni

PS: come ho goduto per la vittoria di Gavazzi a Sanremo voi non potete capire.

Post post S.: Comunque Saronni non era malaccio.

 

____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Marco Pantani




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Registrato: Oct 2004

  postato il 25/11/2005 alle 17:22
Stress, Stress, non comportarti come Gabri59!
 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2005

  postato il 25/11/2005 alle 17:31
Ciclgian qualcuno contro deve esserci altrimenti e' una dittatura Saronniana.
Saremmo equiparati alla Bulgaria

Comunque alla fine del post ho scritto:
Comunque Saronni non era malaccio.

 

____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 25/11/2005 alle 17:32
ho già detto sopra che alcune delle sue vttorie più importanti le ha vinte correndo all'attacco: freccia vallone, campionato di zurigo, campionato italiano, milano sanremo e aggiungerei anche giro della svizzera 82 vinto dopo aver dominato il tappone alpino con una fuga a due. poi è chiaro che con lo spunto che aveva poteva permettersi di arrivare in volata e vincere quindi con una tattica più attendista. confermo che già esisteva il treno a quei tempi: in quello gis l'ultimo vagone era fraccaro e in quello del tongo era van calster.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 17:48
Se la rivalità tra Saronni e Moser (o, se preferite, tra Moser e Saronni)divise gli appassionati di ciclismo tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80, non mi stupisco che inneschi ancora oggi discussioni.
Vennero fatti confronti con ben altri dualismi(Coppi-Bartali su tutti)in un'operazione mediatica che, comunque, rilanciò l'interesse per il ciclismo anche tra chi seguiva distrattamente questo sport.
I due protagonisti ci misero molto del loro, grazie a due caratteri che più diversi non potevano essere:Moser estroverso e impulsivo,Saronni apparentemente più freddo e introverso, ma capace di lanciare certe frecciatine...
la Sanremo dell'81 fece più notizia per le dichiarazioni dei due dopo l'arrivo che per la vittoria di De Wolf.
Si sa, il tifo è un fatto istintivo.
Io ero saronniano perchè quando Beppe passò professionista nel 77 venne paragonato da Ernesto Colnago a Michele Dancelli, di cui ero stato grande tifoso.
Mi piaceva, al suo inizio di carriera , il modo sbarazzino di vincere le corse. Per alcuni aspetti il Cunego del 2004 me lo ha ricordato.
Va rilevato, comunque, che "il bimbo" era in grado di vincere e di difendersi su tutti i terreni, non solo in volata o negli arrivi in leggera salita.
Moser certamente più forte nelle corse contro il cronometro, ma nella crono di Turbigo, nel Giro dell'80, Saronni vinse a quasi 48 all'ora su 50km .
I Giri di quegli anni non erano certamente duri, ma la Cuneo -Pinerolo del'82 la vinse Saronni, che l'anno prima si era pure difeso bene sulle Tre Cime.
Negli anni dal 1978 al 1983 mi sentirei di dire (magari da saronniano ) che il miglior Saronni era più forte del miglior Moser.
A distanza di molti anni , dismettendo l'abito del tifoso,riconosco che la carriera di Moser è, sotto l'aspetto qualitativo , superiore a quella del mio beniamino.
Li ringrazio comunque tutti e due per avermi fatto vivere tante emozioni.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 25/11/2005 alle 17:52
Ritornando al "treno", se non erro fu inventato proprio dalla Gis-Gelati e perfezionato dalla Del Tongo-Colnago.
 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 25/11/2005 alle 18:05
Sì, è vero che nel 1982 Saronni vinse la tappa Cuneo/Pinerolo di 254 chilometri con Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere.
Ma Saranni venne sempre sistematicamnte staccato sulle salite e sempre riuscì a rientrare con l'aiuto dei suoi gregari.
Da notare che in una tappa così dura (non ci fu battaglia) arrivò davanti un gruppetto di 20/30 corridori e Saranni vinse in volata davanti ad Hinault e Prim.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 25/11/2005 alle 18:13
ho la foto della vittoria di saronni a pinerolo e i fuggitivi erano 10-15, l'unico gregario di saronni credo fosse natale, non penso ce ne fossero altri. dovremmo controllare meglio. comunque sull'ultima salita, il sestriere, anche hinault rimase staccato dai fuggitivi van impe e contini. scusate ma quando si parla di saronni..
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 18:20
Quel giorno ero sul Sestriere, dopo aver passato una notte all'addiaccio.
Da quella tappa ci si apettavano sfracelli ed invece arrivarono in 11.
Saronni fu ben coadiuvato da Ceruti e Natale , ma non mi pare che patì più di tanto le salite
E' vero che la tappa non fu battagliata(sul Colle della Maddalena passò per primo Freuler!) , ma in quell'occasione Moser arrivò a oltre quattro minuti.
Ho ancora qualche foto in bianco e nero , a ricordo di quella giornata.

 
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  postato il 25/11/2005 alle 23:11
Originariamente inviato da cancel58
Ho ancora qualche foto in bianco e nero , a ricordo di quella giornata.

Belin Cancel!
foto, scanner....e facciamo questo omaggio al buon grimpeur,
che se lo merita
se serve posso dare una mano

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 23:29
Da ragazzo tifavo Saronni perché correva nella Del Tongo di Arezzo.
Data la mia preferenza per le corse a tappe considero Saronni alla pari di Moser nonstante Beppe abbia vinto meno classiche.
Lo considero un corridore più completo di Moser, che ha vinto il giro solo dopo il "miracolo" di Montezuma-Conconi.
Saronni era fortissimo in volata, molto forte a cronometro e buono sulle salite (non certo irresistibili e numerose dei giri fine 70 inizio 80).
Penso che abbia vinto meno di quello che si meritava.
La sua vittoria a Goodwood è il mio primo vero ricordo di ciclismo!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 02:03
Vorrei ricordare anche il Tour de Suisse del 1982. Ai tempi ancora organizzato da Vogeli. I tracciati erano molto selettivi. Beppe ci andò ed all'inizio fece le volate sprint a punti, vincendo subito la tappa di Emmen in volata. Perse da Freuler a Suhr solo perchè alzò le braccia 20 metri prima del traguardo e si fece battere dallo svizzero. Fu secondo anche a San Gallo dietro Argentin, quinto nella cronoscalata di Falera e nel tappone di Tasch prese la maglia dopo una fuga con De Rooy. maglia oro che portò a Zurigo. Vinse con 1'22'' sullo stesso De Rooy

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 26/11/2005 alle 09:42
Originariamente inviato da galibier98

ho già detto sopra che alcune delle sue vttorie più importanti le ha vinte correndo all'attacco: freccia vallone, campionato di zurigo, campionato italiano, milano sanremo e aggiungerei anche giro della svizzera 82 vinto dopo aver dominato il tappone alpino con una fuga a due. poi è chiaro che con lo spunto che aveva poteva permettersi di arrivare in volata e vincere quindi con una tattica più attendista. confermo che già esisteva il treno a quei tempi: in quello gis l'ultimo vagone era fraccaro e in quello del tongo era van calster.


Ma vieni, mitico!
Van Calster, ma certo e anche R. Pevenage. hahahhaha.
Jan, pentiti e prostrati di fronte a noi!

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 26/11/2005 alle 11:37
Più sopra si è parlato della Cuneo-Pinerolo del 1982.
Ecco cosa scriveva il grande Dino Buzzati all'indomani della Cuneo-Pinerolo del 1949 :
da "Corriere della Sera" del 13/06/1949
"Per diciannove giorni, con stupore, li avevamo visti galoppare con la sola forza delle gambe in tutta la Penisola e poi ancora su e giù per i precipizi delle Alpi.
Un centesimo di ciò che aveva fatto l'ultimo di loro ci avrebbe stroncato anche vent'anni fa, quando eravamo giovani, ci avrebbe fatto andare all'ospedale per un mese almeno.
Che cosa restava adesso di questo lavoro spaventoso? Non aveva prodotto niente? Niente. Fatica, dunque, sacrificata ad una mania priva di senso?
Eppure, via via che questi uomini procedevano di città in città, le popolazioni (che meraviglia) lasciavano gli affari e le vanghe, balzavano dal letto, scendevano dai sommi casolari, facevano a piedi lunghissimi tragitti, aspettavano sotto la pioggia e sole per mattine intere, ed eccole là, le genti di tutta Italia, contadini, operai, lupi di mare, mamme, vecchi cadenti, preti, mendicanti, ladri schierati lungo 4000 chilometri, e non erano più gli stessi del giorno prima, un sentimento nuovo e potente li possedeva, ridevano, gridavano, per qualche istante dimenticavano le pene della vita, erano felici, positivamente. (...)
Serve un faccenda strana e assurda come il Giro d'Italia in bicicletta?
Certo che serve : è una delle ultime città della fantasia, un caposaldo del romanticismo, assediato dalle squallide forze del progresso, e che rifiuta di arrendersi.
Guardateli, mentre pedalano, pedalano tra campi, colline e selve.
I corridori sono pellegrini in cammino verso una città lontanissima che non raggiungeranno mai: simboleggiano in carne ed ossa, come in un quadro di pittore antico, la incomprensibile avventura della vita. E questo è romanticismo puro.
Sono dei cavalieri erranti che partono per una guerra senza terre da conquistare: e i giganti loro nemici assomigliano ai famosi mulini a vento di Don Chisciotte, non hanno membra e volti umani, si chiamano distanza, gradi di inclinazione, sofferenza, pioggia, paura, lacrime e piaghe. E anche questo è romantico abbastanza.
(...)Sono dei pazzi. Perchè potrebbero fare la stessa strada senza fatica e invece faticano da bestie, potrebbero andare adagio e invece sfacchinano per correre presto, potrebbero quasi tutti guadagnare gli stessi soldi senza soffrire e invece preferiscono il supplizio. Sì, pure qui romanticismo.
E sono anche dei monaci : di una speciale confraternita che ha le sue dure leggi. Ciascuno spera nella grazia, ma a pochissimi, uno o due per decennio, la grazia viene concessa. Tuttavia continuano, perchè sanno che nei pochi eletti il mondo riconoscerà, senza neppure immaginarlo, una specie di investitura sacra. E allora splenderà la gloria.

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 26/11/2005 alle 14:38
Ma bravi eh? Non c'avete proprio una fava da fare eh? Nel 2005 siete lì ancora a cazzeggiare al pc sulla rivalità Moser-Saronni... è proprio vero che lo sport rincoglionisce... il problema è che io sono il primo

Provo a rispondere a tutti, scusate se dimentico qualcuno:

CLAUDIODANCE
Penso che tu ti riferisca all'Agostoni 1982 vinta davanti a Moser... ma ti chiedo io qual'è tra le corse a tappe vinte dal "computer di Parabiago" quella che lo ha fatto godere di più?!? okkio che le pedate nel sedere le prendi tu...
Quanto alla querelle volate con o senza treno di cui discutevi con janjan, Saronni ha vinto spessissimo senza treno e la sua forza in volata era dovuta sia all'esplosività, che al colpo d'occhio da ex pistard. Lui sapeva farle da solo le volate... poi è vero che talvolta si faceva aiutare dalla squadra, mica era scemo!!?!

CICLGIAN
Scrivi cose condivisibili, ma contesto la mancanza di fondo. Beppe aveva tutto, anche quello... avrebbe potuto vincere due giri d'Italia, un Lombardia, una Sanremo, un mondiale? Suvvia...
Mi sarebbe piaciuto un Saronni corridore gestito dal Saronni manager... sono sicuro che avrebbe vinto di più anche all'estero. Il problema è che nei suoi anni migliori non si è quasi mai sprecato nelle classiche straniere e quando lo ha fatto ha vinto o ci è andato vicino: 1 Freccia (di 248 km) e 2° alla Liegi...

GALIBIER'98
Hai ragione! Nel giro del '79 c'erano cinque cronometro compreso il prologo e lui vinse le ultime due. L'ultima la vinse con 15" su Visentini e 21" su Moser... una iena!

CANCEL'58
Come recita il titolo del thread da me aperto, concordo con te sul fatto che le punte di rendimento di Saronni furono superiori a quelle di Moser, sebbene il palmarès di Moser nel complesso debba essere considerato quantitativamente e qualitativamente più ricco.
Non concordo, invece, quando dici che oggi avrebbe vinto meno... forse non vincerebbe grandi giri, ma in linea un Saronni gestito bene vincerebbe di più nell'era della specializzazione. Ne sono convinto. Lui doveva gestirsi e ha pagato il fatto di aver corso in un ciclismo che non lo prevedeva.

JANJAN
Perché neghi? Il miglior Saronni, quello del periodo '79-'83 è stato superiore a Moser. In quegli anni ha vinto di più. 1 Sanremo, 1 Lombardia, 2 Giri, 1 Freccia, 1 Giro di Svizzera, 1 mondiale. Lo batté persino in un giro del Trentino in casa sua... basterebbe questo per far pendere l'ago della bilancia dalla sua parte, ma aggiungo un ragionamento: il Saronni di quegli anni era più forte di Moser in salita (2 giri, uno Svizzera, tapponi alpini… come negarlo?), nelle gare a tappe, e in volata. Inoltre in più di una circostanza le ha suonate al rivale anche a cronometro. Non dico certo che era più forte di lui contro il tempo, ma che nei suoi anni d’oro perdeva poco o pochissimo da lui… Insomma se togliamo di mezzo il pavé (in fondo son tre corse l’anno) e (non sempre) il cronometro, su tutti gli altri percorsi Saronni batteva il rivale. Ti pare poco? Con ciò non nego che Moser sia stato superiore nel complesso, bada bene. Parlo di punte di rendimento, di anni migliori.

STRESS
Ma va in mona… va là!

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 26/11/2005 alle 15:09
PROFROUBAIX
Beh, col tuo nick non mi aspettavo certo che lo collocassi con i più grandi... cmq sono d'accordo alla fine, nel complesso non ha un palmares paragonabile a quello di Merckx, Van Looy, Van Steenbergen, De Vlaeminck, Moser... però attenzione: io ho inteso solo affermare che se avesse proseguito come nei primi sei anni di carriera anche negli ultimi sei lo sarebbe e che in quel periodo è stato un grandissimo.

Faccio un esempio per spiegarmi meglio. Il grande Fiorenzo Magni ha detto una volta: "Hugo Koblet nei suoi anni migliori è andato più forte di tutti i corridori che io ho visto. Tutti, compreso Coppi". Nessuno pensa che Koblet sia superiore a Coppi o a Merckx, ma quello che ha fatto Koblet nel suo periodo d'oro è stato straordinario e forse nelle sue due stagioni di grazia è stato straordinario, incredibile, fuori portata per tutti...

Naturalmente è una valutazione di Magni su cui non saprei come esprimermi... mi piacerebbe sapere che ne pensano gli "anziani" del forum (senza offesa) piuttosto...

PEDALANDO
Grazie... ora da Cancel58 aspetto le foto, eh?!?!

 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 26/11/2005 alle 15:18
Ah Stress, una cosa: Saronni era solo un opportunista? Saronni era intelligente e calcolatore... sapeva quando muoversi e questo nel ciclismo conta, Moser era una locomotiva e pedalava sempre a testa bassa... strano che la tenesse così bassa... vuota com'era doveva essere leggera


E poi se la metti così dico che Moser era un troglodita encefalitico che non sapeva (e tuttora non è in grado) di esprimersi in italiano corretto... Saronni è una persona intelligente e gradevole da ascoltare e anche da opinionista tv, su Mediaset, ha fatto benissimo!

Ciapa su e porta a cà!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 16:06
Caro Grimpeur,chiarisco meglio il mio giudizio.
Saronni ha vinto tantissimo , non c'è dubbio.
Tra il 1978 e il 1983 ha vinto più di 150 corse: una media straordinaria.
va detto , tuttavia, che diverse vittorie sono state ottenute in circuiti nazionali ed in criterium all'estero. Se Saronni avesse corso dagli anni 90 in poi, sono convinto che avrebbe vinto più classiche di Coppa del Mondo , limitando di conseguenza la partecipazione a corse di secondo piano.
Qualche circuito di Tavernelle in meno, quindi, e magari qualche Freccia Vallone in più:il suo palmares, già prestigioso, sarebbe stato ulteriormente arricchito sul piano internazionale.
Ma questa non è una sua colpa, perchè il ciclismo italiano di quegli anni era fatto così.




 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 16:08
Per quanto riguarda le foto...purtroppo non ho lo scanner, ma appena lo prendo proverò ad inviarle!
 
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  postato il 26/11/2005 alle 16:09
Anch'io concordo con 53X11, credo che come classe e come potenzialità saronni fosse più dotato anche di moser, peccato che la sua parabola discendente sia iniziata trappo presto, forse avrebbe dovuto concentrarsi meno sul giro e più sulle grandi classiche, credo fosse molto più portato per queste ultime essendo forte in volata e brillantissimo sulle salite di media lunghezza.
Gli rimprovero anche la parsimonia con cui si prendeva parte alle più importanti corse all'estero, credo che al tour avrebbe potuto fare incetta di tappe e avrebbe potuto vincere tutte le classiche monumento, avesse avuto la testaccia dura da trentino di moser avrebbe potuto chiudere la carriere con un palmares degno di rik van looy!
In ogni caso la sua vittoria a goodwood rimane uno dei gesti atletici più spettacolari della storia del ciclismo, peccato che l0anno prima a praga si dimenticò che quando si fa una volata le mani vanno tenute nella parte bassa del manubrio altrimenti le maglie iridate sarebbero state due.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 16:54
Ho conservato la Gazzetta dello Sport del 20 marzo 1983,quella del giorno successivo al trionfo di Saronni nella Sanremo.
Ricordo Beppe in maglia iridata nella discesa del Turchino: ero salito in bici per applaudirlo e poi..via, verso casa, per assistere in televisione alla sua impresa.
Coì scriveva Rino Negri:"Con questa stupenda vittoria, la 154.a da professionista, Giuseppe Saronni entra di diritto nell'olimpo. Ad aprirgli la porta sono stati gli stessi "ex"-da Merckx a Gimondi, da Adorni a De Bruyne-che un poco si sono esaltati vedendolo lanciato verso il meritato successo. Avere già vinto, a venticinque anni, il giro d'Italia, il campionato del mondo, il campionato italiano, la Freccia Vallone, il Giro di Lombardia e la Milano-Sanremo per limitare le citazioni, è quanto di meglio possa fare un campione del pedale. E Saronni, che ha assunto una nuova dimensione, è soltanto all'inizio di una serie di conquiste che s'annuncia lunga. Nessuno ha più dubbi".
Purtroppo il giudizio di Negri non si rilevò profetico, ma è certo che Saronni, se avesse continuato così per altri tre o quattro anni, ora sarebbe nella cerchia dei grandissimi.
L'ultimo ricordo di Saronni corridore è malinconico: lo vidi sulla salita del Passo del Bocco, nel 1987,durante la tappa del Giro che si concludeva a Borgotaro per onorare la memoria di Bruno Raschi.
Procedeva appesantito, staccato dai migliori. Non era più lui, ma lo incitai ugualmente, come feci alla Sanremo dell'83.
Erano passati solo quattro anni .

 
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  postato il 26/11/2005 alle 16:55
Originariamente inviato da galibier98

arrivò terzo alla freccia-vallone del 77 perdendo lo sprint per il secondo posto da moser anche perchè non s'impegnò a fondo (era per il secondo posto..), poi maertens giunto solitario fu squalificato per doping! sempre alla freccia vallone ma nel 79 andò in fuga con hinault e johansson ed essendo il più veloce tirò praticamente solo lui e poi fu infilato allo sprint dal bretone. ciao


non andò proprio così: nel 1977 si impegnò eccome ma , da neoprofessionista, non aveva la scaltrezza per battere un vecchio volpone come Moser in una corsa di tale importanza; un secondo posto alla Freccia Vallone al debutto tra i pro, per giunta davanti al numero uno d'Italia, era un risultato prestigioso eccome.
Nel 1979 la fuga fu alimentata da tutti e tre i fuggitivi: Hinault non vinse in volata ma partì all'ultimo chilometro, Saronni aspettò a chiudere il buco nella speranza che lo facesse Johansson (solita mentalità troppo calcolatrice del Beppe) e quando si decise a partire il bretone era ormai irragiungibile.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 17:26
Originariamente inviato da W00DST0CK76

Gli rimprovero anche la parsimonia con cui si prendeva parte alle più importanti corse all'estero, credo che al tour avrebbe potuto fare incetta di tappe e avrebbe potuto vincere tutte le classiche monumento, avesse avuto la testaccia dura da trentino di moser avrebbe potuto chiudere la carriere con un palmares degno di rik van looy!


forse la Roubaix gli era preclusa.
Non dimentichiamo inoltre che in quel periodo nelle corse in linea c'era una concorrenza enorme: Moser, Saronni, De Vlaeminck, Raas, Knetemann, Hinault, Maertens, Kuiper erano competitivi su quasi tutti i terreni ed erano alla partenza di quasi tutte le classiche importanti, dove non correvano per allenarsi ma sempre per vincere.
E non dimentichiamo anche gli outsider di lusso come Walter Planckaert, Demeyer, Gavazzi, Fons De Wolf, Thurau, Pollentier e Daniel Willems; lo stesso Zoetemelk, pur essendo corridore da corse a tappe, andava forte anche nelle gare di un giorno e, pur non vincendo tanto a causa del suo scarsissimo spunto veloce, ogni tanto riusciva a castigare tutti i big.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 26/11/2005 alle 19:15
sulla freccia del 77 magari si può discutere: non dico che non ha fatto la volata dico che una volata per il secondo posto si affronta con una concentrazione diversa ed appunto come dici te la scaltrezza di beppe in quel momento era inferiore a quella del trentino. insomma fosse stata per il primo posto ci sarebbe stata un'attenzione diversa. però sulla freccia del 79 non mi sbaglio hinault vinse allo sprint. il bretone partì lungo saronni aspettò un attimo pensando che partisse johansson e non ce la fece a completare la rimonta. confermo che il peso della fuga fu piè che altro sulle sue spalle.
ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 19:43
JANJAN
Perché neghi? Il miglior Saronni, quello del periodo '79-'83 è stato superiore a Moser. In quegli anni ha vinto di più. 1 Sanremo, 1 Lombardia, 2 Giri, 1 Freccia, 1 Giro di Svizzera, 1 mondiale. Lo batté persino in un giro del Trentino in casa sua... basterebbe questo per far pendere l'ago della bilancia dalla sua parte, ma aggiungo un ragionamento: il Saronni di quegli anni era più forte di Moser in salita (2 giri, uno Svizzera, tapponi alpini… come negarlo?), nelle gare a tappe, e in volata. Inoltre in più di una circostanza le ha suonate al rivale anche a cronometro. Non dico certo che era più forte di lui contro il tempo, ma che nei suoi anni d’oro perdeva poco o pochissimo da lui… Insomma se togliamo di mezzo il pavé (in fondo son tre corse l’anno) e (non sempre) il cronometro, su tutti gli altri percorsi Saronni batteva il rivale. Ti pare poco? Con ciò non nego che Moser sia stato superiore nel complesso, bada bene. Parlo di punte di rendimento, di anni migliori.

Strana classifica, quella dei" sarebbe potuto ma non ha voluto"....
Che mi fa venire in mente un corridore......
Anzi, vi faccio una domanda.....se nei quattro/cinque anni di carriera al top di Saronni, potessero essere buttati i circuiti di roccacannuccia e le mezze classiche italiane scambiandole con.....3 campionati italiani su strada, un paio di giri di Lombardia, 2 Parigi-tours, Bordeaux-Parigi,Giro delle Fiandre...Tutto in tre anni. Poi dedicarsi alle corse a tappe....eccetera eccetera. Guardate, questo è il palmares di tre anni di Joop de roo. Ci ha aggiunto un Superprestige pernod, tanto per gradire. Chi lo conosce?
Quanto avrebbe potuto vincere se avesse continuato così?...
Niente...semplicemente non ha continuato. Ha vinto solo questo. che non è poco, ammettiamolo (Bartoli e Bettini potrebbero specchiarsi...). Dopo ci ha aggiunto un Het Volk ed una tappa al tour. Poi nebbia.
Un pò come Saronni, che dopo avere vinto S.remo, e Giro, l'anno dopo ha vinto solo due tappe al giro di Norvegia. Giro di norvegia.
potenzialmente Saronni era un fuoriclasse. Ma chiediamoci perchè , intanto, a 26 anni ha fatto crak. all'età dove uno normalmente COMINCIA ad andare forte. troppo precoce? Poca voglia di allenarsi? Eccessivo logorio precedente? Questo è un bel dilemma. borg , nel tennis, si ritirò a 26 anni, sostenendo che certi ritmi di allenamento non li teneva più. Saronni?
E' corretto il ragionamento di Magni? Koblet ha avuto una carrira corta, ma quando andava, era anche più forte di Coppi....Magni ha fatto un grande complimento al forte svizzero. Potrei obiettare che nella Cuneo -Pinerolo Alfredo non poteva valutare bene Fausto, perchè era troppo lontano.. (battutaccia...ma Magni non amava Coppi....), ma anche Ocana, del 71 e del 73 al tour annichilì tutti, Merckx compreso (nel 71...). Possiamo però dire che il triste Ocana è stato più forte "per vertici" nelle corse a tappe di Merckx?....Coppi ha strapazzato Koblet 3 volte su 4....Merckx ha strapazzato Ocana 6 volte su 7....la storia non può essere stravolta.
Come la storia di Saronni. "Gambacurta" aveva classe, velocità, buone doti a cronometro, ma non mi si racconti che andava forte in salite lunghe. Hinault si rotolerebbe di risa. Se avesse dovuto competere a tappe sempre con Saronni e Moser, il tasso sarebbe invecchiato vincendo. Come scalatore la dimensione di Saronni l'ha data la Bocchetta, del 78.....per tenere le ruote di due "mostri" della salita come Baronchelli e Vandi, che fu staccato in pianura....arrivò barcollante a 55". saronni era tutt'altro che forte in salita. Come Moser. Il trentino si salvava per via del cordone di salvataggio che i tifosi suoi mettevano in piedi, Saronni si salvava quando gli altri andavano piano...Chiudete gli occhi e immaginatelo al posto di Indurain sul Mortirolo del 94. Con l'orologio a cucù al posto del cronometro....
Avesse meno gettato il suo talento inseguendo con testardaggine la tappuccia del giro del pirimpino, sarebbe durato forse di più. E avrebbe arricchitoun palmares che di qualità non è ricchisimo.
Certo Grimpeur. Avesse continuato così, a vincere due grandi classiche l'anno per altri 3-4 anni, come tutti si aspettavano, avrebbe avuto uno spazio grandissimo nella storia del ciclismo. Come se De Roo avesse continuato così per altri 3 anni, staremmo parlando di un altro V.Looy. in quegli anni Moser ha vinto, di importante....
3 Campionato italiano di insegiumento, Giro di Lombardia,3 Roubaix, 2 Campionato italiano su strada, Gand Wewelgem, con 142 vittorie (1978-1983).
C'è tutta questa differenza? Solo nelle corse a tappe. Ed escludendo lo scandaloso giro del 79, che Knut Knudsen rischiò di vincere (investito da una ammiraglia.....a 16" dalla maglia era prima della crono finale ...vado a memoria...), la differenza la fa il giro dell'83...quello che senza abbuoni avrebbe vinto Visentini.
Insomma. Che abbia avuto punte superiori è opinabile. 154 vittorie a 142 con una sostanziale differenza di spunto finale non sono poi tante...3 roubaix, un lombardia ed una Gand.Wewelgem contro un mondiale, una s.remo e una Vallona. Fate voi i conti.
Poi se mi vuoi dire Mrs Grimpeur, che se avesse continuato così....bè hai ragione. se avesse continuato così, DeRoo sarebbe stato il numero 1.
ciao a todos!

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 26/11/2005 alle 19:49
jan nel confronto 78-83 ti sei dimenticato il lombardia e il campionato di zurigo per saronni. se mettiamo la gand di moser dobbiamo mettere anche il campionato di zurigo di saronni..solo per la precisione
un saluto

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 19:57
massì, mettiamo.
Zurigo e Francoforte in quegli anni non contavano nulla o poco più. La Gand aveva un "nome"...ecco perchè non le avevo messe. Come non le metto per nessuno. Controllate.... Il Lombardia è un refuso..
Ciao!

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 26/11/2005 alle 20:06
non sono d'accordo che zurigo non contasse nulla. innanzitutto valeva per il superprestige e guardando l'albo d'oro mi sembra piuttosto prestigioso in quegli anni, non mi sembrava una corsa snobbata: 74 goodefroot, 75 de vlaeminck, 76 maertens, lo stesso moser nel 77 e thurau nel 78.
ciao!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 20:16
Giro dell'Appennino del 78.
Non è del tutto esatto quanto riferito da janjanssen.
Sulla Bocchetta, infatti,Saronni restò con Baronchelli e Vandi sino a tre chilometri dalla vetta, dove scollinò con un ritardo di 42 secondi.
Riuscì a rientrare sui primi dopo la Castagnola, a Busalla,per poi perdere nuovamente contatto a pochi chilometri dall'arrivo, a causa dei crampi. Ritornato sul duo di testa, cadde a centocinquanta metri dal traguardo, giungendo terzo a 55".
Indubbiamente la sua caduta , dovuta a un contatto con Vandi, era imputabile anche ad un appannamento di riflessi dovuto al dispendio di energie.
Certo è che a Pontedecimo non ritornò, e mene dispiacque .
Limitando il confronto tra Saronni al Moser al giro dell'Appennino, non c'è dubbio che il trentino ne esce vincitore, considerate le due vittorie ottenute nel 1976 e nel 1985.


 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 26/11/2005 alle 20:19
Originariamente inviato da janjanssen
Strana classifica, quella dei" sarebbe potuto ma non ha voluto"....
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Quanto avrebbe potuto vincere se avesse continuato così?...
Niente...semplicemente non ha continuato. Ha vinto solo questo.


Ehi Jan... te la sarai mica presa, eh? E' verissimo che Moser è stato più forte di Saronni, mica volevo stravolgere la storia...

Il ragionamento che ho fatto, però, regge anche posto così perché la prima parte della carriera di un corridore è quella in cui emergono le potenzialità...

alzi la mano chi - dopo il giro e il Lombardia di Cunego - non ha pensato e sperato: "è nato un fuoriclasse". Se Cunego non riuscirà a tener fede alle premesse e alle promesse sarà una delusione. E (speriamo di no) potremo considerarlo una meteora.

Ma Saronni è durato a certi livelli per sei anni! La sua carriera è stata - se mi passi la battuta - un coito interrotto. Sul più bello è svanito... ma accidenti 77, 78, 79, 80, 81, 82, 83 sono sei stagioni. Sei stagioni non sono un Tour da fenomeno (Ocana) o un'annata brillante (Cunego). Sono sei stagioni, metà carriera, cui va aggiunta la straordinaria prolificità di Saronni nelle categorie inferiori... E' questo incredibile voltafaccia dopo molti anni eccezionali che rende plausibile il mio ragionamento. Poi è verissimo che non lo si può applicare sempre come nel caso di Koblet e Coppi tantopiù che Magni - come hai detto - non amava il Campionissimo.

Ma sei anni non sono una o due stagioni. Sono mezza carriera. Sono sei anni in cui un ragazzino arriva al professionismo con le stimmate del campione e stravolge i valori in campo. Vince il giro del '79 disegnato per Moser campione affermato e fortissimo (anche se non nelle gare a tappe). Lui, ragazzino di 21 anni, arriva e batte Moser in un giro disegnato per lui, capisci?

ciò che voglio dire è che saronni non è stato una meteora come tante poi svanito nel nulla... è stato un fenomeno per cinque-sei anni, che - per varie ragioni - non ha saputo continuare su quei livelli. Se non si fosse massacrato in quel giro '83, forse, avrebbe potuto vincere davvero 2-3 grandi classiche all'anno... ma mi rendo conto che con i se e i ma si fa poca strada... tuttavia le premesse di sei grandissime stagioni rendono più amaro il seguito.


Saronni era tutt'altro che forte in salita. Come Moser. Il trentino si salvava per via del cordone di salvataggio che i tifosi suoi mettevano in piedi, Saronni si salvava quando gli altri andavano piano...Chiudete gli occhi e immaginatelo al posto di Indurain sul Mortirolo del 94. Con l'orologio a cucù al posto del cronometro....


Io non ho mai detto che era forte in salita tout court. Ho detto che si difendeva. Ho detto, anche, che su quel terreno era più forte di Moser in quegli anni. E aveva più tenuta nelle gare a tappe (2 giri d'Italia, 1 svizzera).

E poi guarda che nel periodo da te citato Saronni ha vinto quanto segue:

A TAPPE:
2 Giri d’Italia ’79 e ’83
1 Giro della Svizzera ‘82
1 Giro di Romandia ‘79
1 Giro di Sardegna ‘82
1 Giro del Trentino ‘82
3 Giri di Puglia ’78, ’80, ‘88
1 Midi Libre ‘79

IN LINEA:
1 Campionato del Mondo ‘82
1 Giro di Lombardia ‘82
1 Milano-Sanremo (’83, in maglia di campione del Mondo)
1 Freccia Vallone ‘80
1 Milano-Torino ‘82
1 Campionato di Zurigo ‘79
3 Tre Valli Varesine ’77, ’79, ’80
2 Coppe Agostoni ’78 e ‘82
2 Coppe Bernocchi ’80 e ‘81
1 Cronoscalata della Futa ‘80
1 Campionato italiano ‘80
22 tappe al Giro d'Italia

Confermo, senza voler stravolgere la storia e senza voler convincere nessuno, che in quel (lungo) periodo Saronni fu più grande.

ah ah ah ti ho incastrato caro jan a una discussione su moser e saronni ih ih ih, nel 2005 uuhhuhuh ah ah ah

però che grand sport il ciclismo se ci tiene ancora qui a parlare di moser e saronni, adorni e la liegi...


viva il ciclismo!

 

[Modificato il 26/11/2005 alle 20:25 by 55x11grimpeur]

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 21:17
Caro Grimpeur, non me la sono certo presa. Ci mancherebbe.....
Credo solo che la cariera di un corridore non si possa "fare a fette" , ma presa nel suo intero. Saronni è stato precoce in tutto. Nel vincere e nel tramontare.
Ah...sai che Monserè a 22 anni aveva vinto un mondiele ed un Lombardia? Oltre che essersi piazzato nei 10 in Roubaix, Fiandre,Freccia Vallona e Gand-Wewelgem. quanto avrebbe potuto vincere? Merckx a 22 anni aveva vinto Mondiale, due s.remo, Freccia e Gand wewelgem.
V.Steembergen aveva vinto un Fiandre ed un campionato belga. Monserè non sapremo mai come sarebbe diventato e quanto avrebbe inciso. Una macchina demenziale se l'è portato via.
Di Saronni sappiamo il ruolo che ha avuto. Precocissimo talento, sfiorì rapido come arrivò.
ciao!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 21:18
Originariamente inviato da 55x11grimpeur
STRESS
Ma va in mona… va là!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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