wing
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postato il 21/11/2005 alle 12:05 |
Lo sguardo del contadino astuto in una faccia da italiano antico,lo scatto cattivo in salita e in volata che gli ha fatto tagliare per primo traguardi prestigiosi nell'era dei super Merkx e Gimondi,questo era Franco Bitossi uno dei corridori più forti a cavallo tra gli anni 60 e 70,di cui si parla poco ma che ha un palmares da fare invidia alla maggior parte dei campioncini(o presunti tali)odierni;
147 vittorie tra cui:2 giri di Lombardia,2 campionati di Zurigo,1 giro della Svizzera,1 giro di Catalogna,1 Tireno-Adriatico,3 campionati italiani,21 tappe al Giro,4 tappe al Tour,8 tappe al giro della Svizzera,1 maglia verde al Tour,3 maglie verdi al Giro,2 maglie ciclamino al Giro,una ventina di classiche nazionali.
Tra i piazzamenti l'incredibile 2°posto al mondiale di Gap dietro al nemico Basso e i podi al Lombardia,alla Sanremo,al mondiale,2 volte 7°al Giro,8° al Tour. |
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nino58
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postato il 21/11/2005 alle 12:08 |
Sottolineerei le 147 vittorie !!! ____________________ nino58
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W00DST0CK76
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postato il 21/11/2005 alle 13:08 |
In effetti bitossi ha avuto una grande carriera, peccato che gli sia mancato l'acuto più grande, il mondiale di gap '72 che avrebbe strameritato, quell'arrivo è uno dei più drammatici di tutta la storia del ciclismo.
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Umbi
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postato il 21/11/2005 alle 14:46 |
Conosco a grandi linee la sua storia perche' gli hanno dedicato tempo fa una puntata su SFIDE.
Veramente incredibile cosa riuscisse a fare nonostante la tachicardia che ogni tanto lo assillava....Vederlo seduto su un paracvarro mentre il gruppo passava in attesa che la crisi finisse e' stato veramente struggente.
Su Gap, poi, ogni parola e' superflua, anche se personalmente credo che Basso non gliel'abbia rubata: ha fatto la sua volata e se franco non si piantava completamente avrebbero fatto primo e secondo. fosse successo a me, non so se avrei avuto la possibilita' di dormire la notte per il resto dei miei giorni!!! ____________________ Pedivella rovente |
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thepirate87
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postato il 21/11/2005 alle 17:07 |
Grande Cuore Matto, anche per non aver mai fatto polemica con Marino Basso ____________________ La bùca l'è mea straca
se la sà mea ad vaca(detto Ornavassese)
...ecco il pirata che getta via la bandana e scatta...(A.De Zan)
Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole...(full metal jacket) |
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cancel58
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postato il 21/11/2005 alle 17:37 |
Mi piace ricordare Franco Bitossi, e bene ha fatto Wing ad aprire questo thread.
Un ricordo pesonale: la prima tappa del Giro a cui assistetti dal vivo fu quella con arrivo a S.Margherita Ligure, nel 1964 , ed in quella occasione fu proprio Bitossi a vincere. Undici anni dopo, nel Giro del 1975, vidi nuovamente Bitossi,alla soglia dei 35 anni, vittorioso in volata ad Arenzano .
Memorabile la lotta con Michele Dancelli per la conquista della maglia
ciclamino nel giro del 70.
Gli scatti di Bitossi, in pianura e in salita, facevano male.
Non fu corridore da corse a tappe(pur vincendo un Giro della Svizzera ed una Tirreno-Adriatico) , perchè detestava le prove contro il tempo, ma fu sempre grande protagonista con fughe e volate che sono rimaste nella memoria degli appassionati
Fino all'epoca di Moser e Saronni, fu il corridore italiano più vittorioso (144 successi).
Atleta longevo , fu nuovamente campione d'Italia nel 1976( a 36 anni) , disputò il suo ultimo campionato mondiale l'anno successivo, a San Cristobal , contribuendo al successo di Moser, e terminò la carriera nel 1978, cogliendo due successi..
Da non dimenticare, poi, che nel Giro del 64 vinse la Cuneo-Pinerolo, arrivando da solo al traguardo, 15 anni dopo l'impresa di Coppi.
Corse per molti anni con la maglia della Filotex, sotto la guida di Waldemaro Bartolozzi.
La vittoria al mondiale di Gap , nel 72, avrebbe rappresentato il giusto riconoscimento ad una carriera straordinaria alla quale, forse , sono mancati più successi "internazionali".
E' stato scritto, giustamente, che è lui a mancare a certi albi d'oro, e non viceversa
Anquetil un giorno gli disse:" Da voi parlano solo di Gimondi, Adorni e Motta, ma il più forte sei tu"
Chapeau!
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janjanssen
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postato il 21/11/2005 alle 17:42 |
Franco Bitossi è stato un corridore di classe cristallina, degno rappresentante di una generazione eccellente per i corridori italiani. Adorni, Balmamion, Zilioli, Bitossi, Dancelli, Motta, Gimondi e Taccone hanno rappresentato un momento di grande grazia del nostro ciclismo, che ha raggiunto l'akmé ad Imola al mondiale, con Adorni iridato, Dancelli terzo , bitossi quarto, Taccone quinto , gimondi e Motta a seguire e a circondare il cannibale.
Bitossi (la cui tachicardia è in effetti stata un pò romanzata.....pur se reale, aveva basi psicosomatiche e da dopo il 70 fu superata...) era un predatore di corse in linea. In Italia ha fatto razzia di semiclassiche. Corridore dotato di un ottimo scatto in salita e di volata ragguardevole, aveva nel cronometro e nel recupero il nemico più ostico.
La sua poliedricità gli ha permesso di vincere la maglia verde della classifica della montagna tre volte, la classifica della montagna al tour una volta, la classifica ai punti al tour del 68. Veloce e scalatore quanto basta. La sua corsa è sempre stato il Lombardia, dove , oltre a trionfare due volte, ha ottenuto sempre piazzamenti di rilievo, dimostrandosi sempre fra i favoriti della classica delle foglie morte. Alla S.Remo ha trovato sempre disco rosso, raggiungendo solo un terzo posto nel 67 in una edizione rocambolesca, quando lui e Gimondi rinvenirono ai 500 metri su Merckx e Motta che però si classificarono nell'ordine. Sarebbero bastati 100 altri metri......
Bitossi era astuto e sufficientemente "ribaldo" da battere in volata Merckx diverse volte. A Gap si consumò il suo dramma....fuggito d'astuzia, fu letteralmente saltato negli ultimi 10 metri dagli arrembanti Basso ed agganciato da Guimard e Merckx. La delusione fu feroce e meditò il ritiro.
Bitossi sarebbe stato un degno campione del mondo.
Nelle corse a tappe, pur essendo un corridore completo, mostrò i limiti di una difficoltà a stare concentrato 3 settimane e limiti a cronometro. Le corse di un giorno, meglio se dure, erano il suo regno. Zurigo allora non era una grossa classica e all'estero non fu mai veramente protagonista. In pratica fu una specie di Verbeeck italiano...come Verbeeck era fortissimo nelle semiclassiche belghe, Bitossi era fortissimo nelle corse italiane. Strano che nelle ardenne non abbia mai brillato.
Insomma 147 vittorie sono esempio di un ciclismo a 360 gradi...protagonista da marzo a novembre, vera nave scuola per Saronni e tanti altri giovani dopo di lui. Franco Bitossi, un grande. ____________________ pedala che fa bene..... |
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antonello64
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postato il 21/11/2005 alle 19:42 |
mi ricordo appena Bitossi (3° nel Mondiale di Moser), ma mi ricordo bene i corridori che gli sono stati paragonati:
Moreno Argentin, grande finisseur e grande scattista, ho letto che sugli strappetti brevi lo scatto di Bitossi fosse addirittura superiore a quello di Argentin, e per chi si ricorda cos'era Argentin sugli strappetti brevi può capire la portata di tale affermazione;
Danilo Di Luca, ma qualche anno fa Vito Taccone mi disse che secondo lui Di Luca era ancora parecchio distante da Bitossi;
Nicola Minali, lo ricordava solo nel modo di lanciare le volate, con uno scatto bruciante nei primi 10-20 di uno sprint, mentre era completamente differente come tipologia di corridore. |
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ciclgian
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postato il 21/11/2005 alle 19:50 |
Sugli strappetti comunque il più forte era Saronni, veramente imbattibile. |
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