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Autore: Oggetto: Le imprese più belle di Pantani

Livello Luison Bobet




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  postato il 01/02/2006 alle 18:27
Per Robby: in effetti ho proposto più volte di realizzare quella raccolta tramite il forum alla FMP stessa. Risposta: silenzio... non so se per i probabili problemi di diritti oppure perchè non conoscano le imprese del Panta.....

Per Antonello: credo anche io che sarebbe stato difficilissimo realizzare quel progetto, vedo però che alla Saeco nel 2004 è riuscito, eppure i gregari di Cunego erano due, e belli tosti: comunque la Carrera, quella carta, poteva giocarsela meglio, credendo di più nelle possibilità di Marco; rimango dell'idea che se Poulnikov si fosse unito ai fuggitivi di giornata, per la Gewiss erano problemi grossi. Anche su Buenahora ti do ragione, ma proviamo per un attimo a togliere Argentin alla maglia rosa Berzin: cosa sarebbe accaduto? Ci stava pure che perdesse il Giro.

Per DeLorean: non credo che sui km finali avrebbe potuto dare 2 minuti al Berzin, soprattutto se fossero stati coperti in gruppo sino alla ultima salita. Il Panta giocò la carta dell'impresa, lui stesso diceva che l'imprevedibilità nel ciclismo è importantissima.

Per Pirateattack: le frasi degli avversari la dicono lunga su quanto Marco fosse temuto e pure invidiato, ovviamente. E quel 5 giugno '99, ancora adeso, presenta delle zone d'ombra inquietanti, basti leggere lo speciale di Bicisport pubblicato sul numero di giugno 2005. Noi del Nessunotocchipantani continueremo ad essere gruppo di pressione per cercare che la verità sul maledetto giorno di Campiglio venga a galla. Prima o poi accadrà, specie se quel suo 'Iragazzi che credevano in me ora devono parlare' verrà finalmente ascoltato.

Ciao a tutti, viva il Panta!!! Luke

 
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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Jan 2006

  postato il 01/02/2006 alle 21:48
Solo quando si saprà la verità molte persone si renderanno conto di avere sulla coscienza la morte di un uomo onesto, leale e sincero. Ma nessuno gli ha creduto..
Luke sono con te e spero di incontrarti sulle strade del giro 2006 per onorare Marco.

 

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"La grinta non si può comprare: o ce l'hai o non ce l'hai. Puoi avere il tecnico migliore, lo stipendio più alto e tutti gli stimoli di questo mondo, ma quando sei al limite della fatica sono solo le tue doti ad aiutarti" Marco Pantani

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2006 alle 00:16
Originariamente inviato da luke

Per Antonello: credo anche io che sarebbe stato difficilissimo realizzare quel progetto, vedo però che alla Saeco nel 2004 è riuscito, eppure i gregari di Cunego erano due, e belli tosti: comunque la Carrera, quella carta, poteva giocarsela meglio, credendo di più nelle possibilità di Marco; rimango dell'idea che se Poulnikov si fosse unito ai fuggitivi di giornata, per la Gewiss erano problemi grossi. Anche su Buenahora ti do ragione, ma proviamo per un attimo a togliere Argentin alla maglia rosa Berzin: cosa sarebbe accaduto? Ci stava pure che perdesse il Giro.


Anzitutto ci stava eccome che Berzin senza Argentin perdesse il Giro: è sbagliato però pensare che Buenahora avrebbe potuto dare a Pantani lo stesso aiuto che Moreno diede al russo; a parte la differente caratura dei personaggi, Argentin sputò fuori tutto quello che aveva per Berzin, mentre Buenahora non avrebbe mai fatto lo stesso per il Pirata: in fin dei conti correvano per squadre diverse.
Sulla tattica io rimango dell'idea che Bombini non avrebbe mai permesso che prendesse il largo una fuga con dentro Chiappucci o Pulnikov; la Saeco ha potuto farlo perchè Popovich non aveva una squadra in grado di contrastare le sue manovre: la Gewiss invece era una signora squadra e non avrebbe avuto problemi a bloccare sul nascere qualunque fuga insidiosa.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2006 alle 00:30
Originariamente inviato da DeLorean

Scusate ma quel giorno pantani non poteva aspettare un pò prima di scattare,chiappucci probabilmente l'avrebbero ripreso,la gara si sarebbe fatta più dura e pantani sarebbe potuto scattare magari alla penultima se non all'ultima salita...in fondo in 6-7 km è possibile rifilare anche più di un apio di minuti.


alla partenza Pantani doveva recuperare a Berzin quasi 3 minuti: lo stesso Berzin nella tappa del Mortirolo ne aveva beccati 4 pur attuando una tattica sciagurata.
Visto che la salita finale era abbastanza semplice e adatta più ai passisti-scalatori che agli scalatori puri (lì difficilmente si sarebbero staccati Berzin o Indurain), il Pirata, se voleva far saltare il banco, non aveva altra alternativa che attaccare già sul Colle dell'Agnello: cosa che fece e che sarebbe anche potuta andare a buon fine se non ci fosse stata la giornata strepitosa di Moreno Argentin.

 
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Livello Campionato di Zurigo




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  postato il 02/02/2006 alle 00:32
Questo thread è tosto, infatti quando si ricordano le imprese di Marco ci si fa trasportare soprattutto dalle emozioni, e l'aspetto tecnico finisce per passare in secondo piano.
Ma questa, ci ricorda Morris, è l'Università del ciclismo e sono emersi parecchi risvolti tattici, tecnici e aneddoti per i quali mi affretto a ringraziarvi.

Personalmente scelgo Montecampione perchè secondo me quel Tonkov, in quelle condizioni, in salita valeva più di Indurain, di Armstrong, di Ullrich o di chi vi pare a voi: drammaticamente agile, psicologicametne al top, rispose al primo degli innumerevoli scatti di Pantani su un tornante: sembrava volasse, mi sono subito depresso vedendolo così sicuro e pensai che quel giorno Marco poteva non farcela...
...o salto io o salta lui... chi ce l'ha oggi come oggi un coraggio simile? E chi si scorda all'arrivo quell'esultanza "in trance" del tutto singolare?

Poi segnalo un episodio, forse ho letto velocemente, mi scuso se l'avete già detto e mi è sfuggito: quando partì sul Galibier, cercò in Jalabert un aiuto, si fermò ad aspettarlo, ma subito si rese conto che era del tutto inutile (troppo lento Jajà) e ripartì: fu un momento altamente spettacolare, che la dice lunga sul comportamento di Pantani in corsa: al di là delle tattiche, dei consigli dei D.S., dei micrifonini all'orecchio dei capitani che, scusate la mia ignoranza, ma mi ricordano tanto Ambra Angiolini, al di là di tutto questo c'era l'improvvisazione, il mettersi in gioco in prima persona, la sfida che onora e nobilita, prima ancora che il campione stesso, lo sport.
E' proprio di questo che sentiamo tutti la mancanza, ci manca il campione che nobilitava lo sport del quale siamo appassionati.
E, se ci pensate bene, quel modo di mettersi in gioco in prima persona a difendere, da leader, il ciclismo nei confronti degli altri sport e i colleghi durante tutto il giro del '99, è stato la causa della sua rovina (agguato ignobile a Madonna di Campiglio).

ciao a tutti e grazie di cuore a Robbi.

 

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Credo di essere uscito di testa quando sono nato.
D'altronde, quando si nasce ci sono solo due possibilità: o si esce di testa, o si esce di piedi (se si esce, ovvio).

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 02/02/2006 alle 01:12
Non era jajà ma leblanc....

 

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DAvide

"Cause tramps like us,baby we were born to run" (Bruce Springsteen)

C.S.N.P.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2006 alle 08:49
parere pesonale sulla tappa dell'agnello del 94, la tattica giusta per me era far partire Poulnikov nella fuga di giornata per rendere la corsa dura (infatti dai vaghi ricordi sia indurain che berzin avevano la squadra ma dopo l'attacco di Pantani sull' agnello andarono quasi tutti alla deriva quindi con corsa dura i pretendenti alla rosa sarebbero arrivati già all'izoard un po spompati), attacco di marco sull'izoard deciso, in modo da distanziare tutti ed andare a riprendere i fuggitivi dove polnikov e qualcun altro gli avrebbe dato una mano per tenere il vantaggio e arrivare fresco sull'ultima salita per vincere in solitaria....
Purtoppo "dei se e dei ma son piene le fosse" ma con una tattica del genere anche se c'era Argentin che guidava alla perfezione berzin, Marco avrebbe potuto vincerlo quel benedetto giro!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2006 alle 09:06
continuiamo con il Fantaciclismo (esercizio inutile, ma molto divertente)

caro robby, secondo me la tattica che tu hai impostato sarebbe potuta andar bene se non ci fosse stato Argentin, ma con Moreno che tirava come ha tirato quando avrebbe potuto guadagnare Pulnikov?
secondo me, a esser larghi, un minuto: Pantani lo avrebbe ripreso dopo pochi km sull'Izoard e poi sarebbe stato costretto a mollarlo, oppure a fare la salita con il passo del russo; difficilmente sarebbe riuscito a guadagnare i 3 minuti di cui aveva bisogno.
Non dimentichiamo mai che quel Berzin in salita andava eccome: staccò tutti a Campitello Matese e riuscì a tenere Pantani per qualche km anche sul Mortirolo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2006 alle 09:49
qualche km sul mortirolo l'ha tenuto Pantani, ma poi anche se ha retto tutto sommato bene gli è quasi scoppiato il cuore... io non dicevo che polnikov doveva andare via da solo ma riuscirsi a portare via un bel gruppetto con qualcuno che gli desse una mano anche di qualche altra squadra d'accordo con la carrera (queste alleanze capitano spesso in corsa, ricordi i tentati scatti di leblanc sul galibier del 1998 e poi quando marco partì lui che tentò di andargli dietro) sai 2/3 minuti li potevano anche prendere e se non li prendevano magari argentin schiattava prima e berzin sarebbe andato alla derive con il risultato di vedere marco a les deux alpes in rosa.... sono proprio convinto di questo, cmq sono sempre discorsi che lasciano il tempo che trovano... però è bello che 12 anni dopo i fatti si riparli ancora di queste cose...
Questa è la vera grandezza di Marco perchè ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport e non solo...

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 02/02/2006 alle 11:43
Segno indelebile nella storia del ciclismo: perfetta definizione, assolutamente. Ma questo è il vero dono che Marco ha lasciato a noi appassionati di ciclismo, la sua esplosione è avvenuta nel 1994, in un momento nel quale il calcolo la faceva da padrone e lo spettacolo lasciava a desiderare, è entrato nella storia del ciclismo come un uragano. In seguito i calcolatori sono tornati, vedi Lance Armstrong, ma quel ciclismo è rimpianto da tutti. L'opera omnia è comunque il Tour 1998, vi riporto di seguito il testo di un nostro (di Ntp) breve racconto sul Marc de Triomphe, confrontato con i Tour vinti da Lance: due pianeti diversi, due modi di essere e di vivere il ciclismo opposti.

Tanto di cappello. Avrete già capito di chi parliamo: da pochi giorni Lance Armstrong ha raggiunto il suo obiettivo, ovvero vincere il settimo Tour de France consecutivo per poi ritirarsi dal ciclismo, in verità senza lasciare grandi rimpianti. La settima vittoria consecutiva in quella che era l'unica corsa alla quale dedicava tutta la sua stagione: tutto era programmato con una precisione maniacale. Dagli allenamenti ai sopralluoghi sui percorsi, dalla scelta dei compagni alla tattica puntualmente vincente. Avrete fatto caso che, introducendo questo argomento, abbiamo parlato del settimo Tour come del 'suo obiettivo' e non del 'suo sogno': in questi anni crediamo che Lance abbia fatto tutto alla perfezione ma che di pari passo il Tour sia diventato quasi il giardino di casa sua, ove tutto era collocato al posto giusto e la vittoria finale era un obiettivo da perseguire. Per poter parlare di 'sogno' bisogna scorrere l'albo d'oro ed arrivare a leggere il nome del vincitore del 1998: Marco Pantani.
Il campione romagnolo neppure voleva andarci a quel Tour: decise di correrlo in segno di riconoscenza verso Luciano Pezzi, l'uomo che aveva creduto in lui quando nessuno ancora sapeva se sarebbe tornato il corridore di un tempo e che da poco era mancato, lasciando nel Panta un vuoto che nessuno seppe più colmare, purtroppo.
Così abbandonò il meritato riposo dopo quel Giro d'Italia trionfale e riprese ad allenarsi cercando di mettere assieme una forma decente per non sfigurare... quella forma incerta che lo portò, nel cronoprologo di Dublino, ad accumulare 48" di distacco per non parlare dei 4' e 21" patiti nella crono di Meyrignac. Ullrich pareva al sicuro, troppo forte, ormai in tanti lo davano per sicuro vincitore a Parigi: troppi cinque minuti di distacco. Troppi per altri, forse, ma non per il Pirata!
In quei giorni, egli disse: 'Quando parto, cerco di distruggere psicologicamente i miei avversari'. Sentiva crescere la condizione e di pari passo vedeva il tedesco sempre più in ansia.... con le prime salite ecco volare la bandana, ecco lo scatto secco che fruttò pochi secondi sul Peyresourde, ecco la fiondata secca di Plateau de Beille ed il distacco scende a 3' e 21".... fino alla mazzata del Galibier.
Nessuno potrà mai cancellare dalle nostre memorie quella fucilata, quella maglia verde e gialla che salutava tutti a velocità doppia ed andava a prendersi quel sogno affrontando la bufera a viso aperto, con la felicità che cancellava ogni sofferenza e fatica. Quel giorno Ullrich lasciò sulla strada qualcosa come 8' e 57", di fatto disse addio a quel Tour che tanti gli assegnavano come già vinto. Era la vittoria del talento puro sulla programmazione, della fantasia sulla potenza, dell'orecchio che ascoltava le sensazioni al posto del cardio. In quel due agosto 1998 Marco tagliò il traguardo sui Campi Elisi tenendosi per mano con Fabiano Fontanelli e da allora nessuno ha più visto un Tour come quello.
In questi sette lunghissimi anni, quante volte abbiamo acceso la Tv per poi spegnerla annoiati davanti ad un copione sempre uguale, ad una corsa noiosa e prevedibile, un semplice esercizio atletico senza fantasia né spettacolo. Ecco, non possiamo dire che il Tour di Marco valga più dei sette di Lance: paragoni non se ne possono fare, ma si può tranquillamente affermare che l'ultimo vero Tour, combattuto, spettacolare ed aperto, fu quello del '98. Poi sette lunghi anni di noia con la parentesi del 2000... e chi fu a vivacizzare quell'edizione della Grande Boucle? Ma lui, Marco Pantani da Cesenatico!
Con poca strada nelle gambe ed una preparazione carente pagò dazio sulla prima salita, non nascondendo l'umiliazione provata... poi scavò dentro sé alla ricerca del suo antico orgoglio di guerriero e riuscì a vincere due tappe ed a staccare il cowboy sulla salita di Courchevel (tutto avrebbe accettato Lance, meno che farsi staccare dal Panta)..... per non parlare della tappa di Morzine, dove attaccò da lontano e mise Lance in grande ansia causandogli la più grossa crisi che abbia mai subìto da corridore.
Lui stesso saltò, privo del fondo necessario, ma quello era il suo credo: 'O salto io, o salta lui'. Ecco, forse non è un caso che dopo quell'anno Marco non sia più stato invitato al Tour: era l'unico che poteva creare problemi al texano (e che poteva essere d'esempio agli altri corridori), meglio evitare quei problemi. Ma quando, dopo la morte di Marco, Armstrong lo definì 'Il Dalì della bicicletta' aveva ragione: è stato l'ultimo artista della bici, dopo di lui tanti ragionieri a due ruote... forti, per carità, anche fortissimi, ma pur sempre calcolatori. Chissà quanti avranno rimpianto il Panta e le emozioni che ci regalava: noi siamo certi che siano tantissimi.

Gruppo tifosi online 'Nessuno tocchi Pantani'.

Da ciclismo-online, rubrica 'Pantavariazioni sul tema'.


Ciao a tutti !!!! Luke


 

[Modificato il 02/02/2006 alle 11:46 by luke]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2006 alle 11:59
un compagno di fuga in pianura è sempre utile, ma in salita ti serve solo se riesce a tenere il tuo passo.
Pulnikov (o anche Chiappucci), per essere utile a Pantani, avrebbe dovuto guadagnare tanto di quel tempo da essere raggiunto solo in cima all'Izoard: francamente questo scenario avrebbe potuto realizzarsi solo se la Gewiss avesse dormito, e nè Bombini nè Berzin nè tantomeno Argentin mi sembravano tipi da dormire in corsa.
Sulle alleanze: effettivamente qualche alleato la Carrera poteva cercarselo, ma quanti ce n'erano in grado di dare un aiuto serio a Marco? secondo me molto pochi, per non dire nessuno.
L'alleato ideale sarebbe stato Indurain, ma il navarro era troppo vicino in classifica per poter sperare in un accordo.

Secondo me la tattica migliore era quella illustrata da Luke, ma bisogna essere consapevoli che le possibilità di realizzarla erano molto molto poche: io su quella tappa non ho rimpianti, quello che si poteva fare sulla strada è stato fatto; al limite si poteva provare a bucare le gomme ad Argentin.

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 02/02/2006 alle 12:05
Ecco, in effetti bucare le ruote ad Argentin era l'unico sistema sicuro.... ovviamente scherzo!!! In ogni caso, un bel pezzo di quella maglia rosa spetta a Moreno, semplicemente.
 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 02/02/2006 alle 12:29
Stavo pensando che tra le imprese di Marco una è poco ricordata ma comunque significativa: la tappa di Guzet Neige al Tour 1995. Se ne andò da solo lontano dal traguardo, letteralmente sparì nella nebbia e divorò le due salite che mancavano arrivando solo, con tutto il gruppo che si chiedeva cosa sarebbe riuscito a fare, ricordate? Poi venne il maledetto giorno del Portet d'Aspet e della morte del povero Casartelli: in quella tappa Marco era in crisi per indigestione del giorno precedente e la notizia del tragico incidente occorso a Fabio fece il resto. Pensavo che tra le imprese del '95 e quelle del magico '98 (e del '99, quell'anno 'aveva una condizione spaventosa', parole di Borra nella puntata di 'Sfide' della scorsa estate) sta nel fatto che nel '95 era fuori classifica, aveva beccato una sfilza di minuti di ritardo per cui forse (sottolineo, forse) faceva meno paura agli avversari. Invece nel '98, in piena classifica sia al Giro che al Tour, si inventò delle azioni incredibili: Selva di Valgardena e Montecampione al Giro, Galibier al Tour (ma direi che fu sensazionale tutto il Tour)... eppure nessuno riuscì a contrastarlo, vinse il Giro e fece letteralmente saltare il banco al Tour. Quello è ciclismo di Pantani, quella frase 'O salto io, o salta lui' è l'essenza del suo correre: mettere in gioco tutto, mettersi in gioco al 100% sapendo che si può fare il colpaccio, ma anche perdere ciò che si è acquisito. Ricordo Armstrong quando commentando l'attacco di Morzine al Tour 2000 disse che secondo lui era stato poco intelligente perchè stando con i migliori poteva arrivare sul podio... non aveva capito che al Panta, l'unico scalino del podio che interessava era quello più alto, quello dove tuttora sta. Luke
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2006 alle 13:19
gran tappa guzet neige, ce l'ho registrata ed è una vera chicca!!!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2006 alle 21:09
sul numero di febbraio di Bicisport c'è un intervista a Roberto Conti, che racconta come lui e Pantani prepararono il Tour 1998: è veramente bella!
 
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  postato il 05/02/2006 alle 03:16
Originariamente inviato da luke

non aveva capito che al Panta, l'unico scalino del podio che interessava era quello più alto, quello dove tuttora sta.



 
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  postato il 05/02/2006 alle 14:13
Originariamente inviato da David Bowman

La mia classifica è basata più sulle mie emozioni che sui gesti tecnico-atletici in sè..

1 Courchevel 2000
2 Oropa 1999
3 Alpe d'Huez 1997
4 Les Deux Alpes 1998
5 Plan di Montecampione 1998
6 Aprica 1994



Il giorno in cui diede 9 minuti (e dico 9!!) ad ULLRICH fu la PROVA EPICA, LEGGENDARIA.
Il giorno in cui saltò tutti i birilli ad Oropa nel '99 fu la maggior prova di SCHIACCIANTE SUPERIORITA' (non staccò soltanto gli altri come ha fatto per gran parte della sua carriera ma bensì li RIPRESE E LI STACCò TUTTI UNO AD UNO, ED ERAN 50, ED ERAN I PIù FORTI DI QUEL GIRO, E INIZIARONO TUTTI QUELLA RAMPA CON MOLTO VANTAGGIO SU DI LUI!!).
Ma alla fine VOGLIO VOTARE la tappa di monteCAMPIONE.
Il giorno in cui staccò TONKOV nel testa a testa di monteCAMPIONE fu una prova bella perchè UMANA, psicologica, e da brividi fino all'ultimo km....
"vai Marco, o salti tu o salta lui....è saltato lui!!"
Voto questa quindi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2006 alle 15:01
Originariamente inviato da Knightlake98
Il giorno in cui diede 9 minuti (e dico 9!!) ad ULLRICH fu la PROVA EPICA, LEGGENDARIA.
Il giorno in cui saltò tutti i birilli ad Oropa nel '99 fu la maggior prova di SCHIACCIANTE SUPERIORITA' (non staccò soltanto gli altri come ha fatto per gran parte della sua carriera ma bensì li RIPRESE E LI STACCò TUTTI UNO AD UNO, ED ERAN 50, ED ERAN I PIù FORTI DI QUEL GIRO, E INIZIARONO TUTTI QUELLA RAMPA CON MOLTO VANTAGGIO SU DI LUI!!).
Ma alla fine VOGLIO VOTARE la tappa di monteCAMPIONE.
Il giorno in cui staccò TONKOV nel testa a testa di monteCAMPIONE fu una prova bella perchè UMANA, psicologica, e da brividi fino all'ultimo km....
"vai Marco, o salti tu o salta lui....è saltato lui!!"
Voto questa quindi.


si può aprire un bel sondaggio, con le 10 vittorie più significative, dove ognuno vota quella che vuole, e possibilmente dà la motivazione.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2006 alle 08:52
se per i moderatori non rappresenterebbe un 3D doppione si potrebbe fare!!!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2006 alle 08:55
Proporrei di inserire nel sondaggio tutti e 16 le vittorie nei grandi Giri (al Giro: Merano e Aprica 1994, Piancavallo e Montecampione 1998, Gran Sasso, Oropa, Alpe di Pampeago, Madonna di Campiglio nel 1999; al Tour: L'Alpe d'Huez e Guzet Neige nel 1995, L'Alpe d'Huez e Morzine nel 1997, Plateau de Beille e Les-Deux-Alpes nel 1998, Mont Ventoux e Courchevel nel 2000).
Più il podio ai Mondiali 1995 e il piazzamento sullo Zoncolan 2003.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2006 alle 09:40
Prof, ti quoto....
Ora manca solo che qualcuno abbia la buona volontà e il tempo per inserire questo nuovo sondaggio... Vai Ragazzi!!!!

 

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  postato il 06/02/2006 alle 11:20
Un sondaggio c'era già:

http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=420

...sbizzarritevi e votate!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2006 alle 12:48
miiii, guardate che bella sta foto che ho trovato in giro nella rete con tutta la gente che esalta Marco nelle ultime pedalate vesro l'Alpe d'huez del 1997


CHE SPETTACOLO!!!!!!!
se volete ridimensionarla fate pure moderatori, io devo ancora capire come si fa!!!

 

[Modificato il 17/02/2006 alle 14:04 by robby]

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  postato il 17/02/2006 alle 14:08
non ci posso credere: dopo 12 volte che ho provato a modificare il post sono riuscito a ridimensionare l'immagine!!!!
fra poco comicerà a nevicare rosso!!!!

 

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  postato il 17/02/2006 alle 14:18
Io mi ricordero per sempre le prime 2 tappe vinte al GIRO quando nessuno lo conosceva...

ECCO PERCHE'...

Ho sempre seguito e praticato ciclismo ancora prima di Pantani, e sentivo dai nonni e dalle persone anziane le leggendarie vittorie di Coppi e Bartali, mi entusiasmavano molto, sembravano impossibili le cose che facevano e l'impatto che avevano sui tifosi... la gente impazziva al loro passaggio ed alle lore gesta... ma io non vedevo e sentivo questi sentimenti seguendo il ciclismo che vedevo fino a quelle due tappe vinte da Pantani al Giro, da li in poi ho potuto provare in prima persona le sensazioni che mi raccontavano i miei nonni!!! Vivere e vedere il ciclismo non solo con gli occhi ma col cuore!!

ECCO PERCHE' RICORDERO' QUELLE DUE TAPPE!!


 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2006 alle 14:37
Originariamente inviato da robby

miiii, guardate che bella sta foto che ho trovato in giro nella rete con tutta la gente che esalta Marco nelle ultime pedalate vesro l'Alpe d'huez del 1997

E quel giorno ero in vacanza coi grest, e non ho potuto vedere dal vivo l'impresa del Pirata...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2006 alle 15:05
io quel giorno ero a casa e lo ricordo come se fosse ieri!!!!!!!
io mio padre e mio fratello in taverna a sperare e a pregare che marco fosse quello dei giorni migliori!!!!
e poi prima di Bourg d'oisans pian piano l'ho visto risalire il gruppo...
cazzarola primo rettileneo e non lo vedo e dico "mi sa che non sta tanto bene ma non si sa mai.....", primo tornante ed eccolo là senza bandana e li salta uno ad uno come se fosse lui da solo in salita, lui contro un cronometro immaginario...appena prima del secondo tornante si porta in testa e subito vanno tutti alla deriva tranne Ullrich Virenque casagrande e Rijs....lui non si volta più e demolisce tutti...ma proprio tutti!!!!!!
e arriva al traguardo con un urlo di rabbia e gioia alla stesso tempo che è entato nella storia!!!!!!!
13 km da pelle d'oca!!!!!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2006 alle 17:15
C'eravamo.
Contribuisco con un paio di foto della fantastica Alpe.
E della maglia gialla, l'unica fotografabile da mano non professionale: il pelato andava troppo forte.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2006 alle 17:21
PUOI DIRLO FORTE CHE ANDAVA TROPPO FORTE!!!!!!!!!!!!
BELLE FOTO PROF, PRAFO!!!!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

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  postato il 15/09/2006 alle 19:22
Ricordiamo SOLO le belle cose di Pantani

Originariamente inviato da simone89

apro questo thread per parlare solo dei ricordi positivi di marco e BASTA... mi piaceva leggere quei vostri racconti sul mio idolo da bambino...
SOLO RICORDI POSITIVI!!!!!


Originariamente inviato da violetta

"Ciao Marco" tutto quello che riuscii a far uscire dalla mia bocca.
Treviso cronometro individuale del Giro 1999.Marco sfilava per le strade della mia città con uno splendido completino rosa.Marco mi piaceva, si inutile negarlo, per me piccola ragazzina di 13 anni, era come aver incontrato il primo amore....Un amore intenso, come solo si riesce a vivere in quegli anni spensierati, ma Marco non sapeva nemmeno chi ero, nemmeno come mi chiamavo, nemmeno quanti anni avessi.Si è vero, me ne rendo conto solamente ora, quanto fosse impossibile che mi battesse il cuore per quello splendido omino...."Mamma,Papà, che bello era Marco in bici?".Si, ne ero convinta, Marco era splendido in bici da crono, composto bello, con quella pelata che luccicava al sole, con quello scintillio che, li in fondo a quel rettilineo, mi annunciava il suo arrivo.
La postazione, era un rettilineo che emanava sicuramente più di trenta gradi, l asfalto era stato battuto dal sole fin dalla mattina e Marco passava di li per ultimo...col calore misto al calore della mia gente che al suo passaggio si era riversata sulla strada.
Da tutta la mattina aspettavo quel momento, di rivedere, dopo un anno, la sagoma di Marco sfilarmi davanti...sapendo che il mio affetto misto a tifo per questo ragazzo era aumentato sconsideratamente.
il puntino rosa in fondo al rettilineo si faceva via via più grande...e via via più agitata mi sentivo...che stranezza...mi erano passati davanti a me erano più o meno un centinaio...ma nessuno mi dava l'emozione che Marco riusciva a trasmettere...
"Papà arriva veloce"...una frazione di secondo...."Ciao Marco" si gira...uno sguardo cortissimo, una frazione di secondo, ma una vita per me...si perchè ricorderò questo momento una vita intera.....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/09/2006 alle 19:33
Posso dire, in tutta franchezza, che sono state le imprese di Pantani, oltre a quelle di Bartoli, ad avvicinarmi al ciclismo.
Di Pantani ricorderò per sempre 3 episodi in particolari, tutti legati al Tour.
- Il catarro sputato con violenza nel 1997 a Morzine, fregandosene completamente di dover apparire sulla foto come primo arrivato, un gesto di un agonismo unico in tempo di ciclisti bellocci (vedi pozzato e boonen o verbrugghe che rischia di perdere una tappa al tour per aggiustarsi gli occhiali per la foto )
- L'impresa de Les Deux Alpes, sotto una pioggia incessante; ancora oggi non ho visto alcun ciclista partire con un coraggio simile (a parte Landis, con la differenza che faceva caldo e che cmq qualcosa di non suo si vedeva ad occhio nudo che ce l'aveva )
- La disperazione che lo portò a vincere a Courchevel nel 2000. Un (ultimo) atto di agonismo eroico, spinto più dall'orgoglio che dalle gambe. Fantastico.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/09/2006 alle 20:51
quando pantani faceva le sue imprese ero piccolo e quindi non le ricordo nel dettaglio.... ma quella volta che tg3 disse che pantani attaccò armstrong da lontano ero super ultra iper contento... provai più emozione di quando cipollini vinse a zolder.... ma poi sappiamo tutti come andò a finire....
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/09/2006 alle 21:18
L'ordine d'arrivo della più grande impresa di marco....

Stage 15, Grenoble - Les Deux Alpes, 189 kms:
1. Marco Pantani (Ita) Mercatone Uno 5.43.45 (32.989)
2. Rodolfo Massi (Ita) Casino 1.54
3. Fernando Escartin (Spa) Kelme 1.59
4. Christophe Rinero (Fra) Cofidis 2.57
5. Bobby Julich (USa) Cofidis 5.43
6. Michael Boogerd (Ned) Rabobank 5.48
7. Marcos Serrano (Spa) Kelme 6.04
8. Jean-Cyril Robin (Fra) US Postal 6.34
9. Manuel Beltran (Spa) Banesto 6.40
10. Dariusz Baranowski (Pol) US Postal
11. Axel Merckx (Bel) Polti
12. Giuseppe Di Grande (Ita) Mapei
13. Leonardo Piepoli (Ita) Saeco
14. Daniele Nardello (Ita) Mapei
15. Angel Casero (Spa) Vitalicio Seguros 6.40
16. Roland Meier (Swi) Cofidis
17. Luc Leblanc (Fra) Polti 6.46
18. Geert Verheyen (Bel) Lotto 7.36
19. Kurt Van de Wouwer (Bel) Lotto
20. Santiago Blanco (Spa) Vitalicio Seguros
21. Peter Farazijn (Bel) Lotto 7.57
22. Bo Hamburger (Den) Casino 8.33
23. Udo Bolts (Ger) Telekom 8.57
24. Bjarne Riis (Den) Telekom 8.57
25. Jan Ullrich (Ger) Telekom 8.57
26. Cesar Solaun (Spa) Banesto 10.02
27. Philippe Bordenave (Fra) Big Mat-Auber 93 10.16
28. Jose Maria Jimenez (Spa) Banesto 11.48
29. Jorg Jaksche (Ger) Polti 11.58
30. Vicent Garcia-Acosta (Spa) Banesto 12.22
31. Andrei Teteriouk (Kaz) Lotto 13.39
32. Prudencio Indurain (Spa) Vitalicio Seguros
33. Stephane Heulot (Fra) La Francaise des Jeux 13.56
34. Francisco Benitez (Spa) Vitalicio Seguros
35. Laurent Madouas (Fra) Lotto 14.10
36. Benoit Salmon (Fra) Casino 14.47
37. Cedric Vasseur (Fra) GAN 15.16
38. Thierry Bourguignon (Fra) Big Mat-Auber 93 15.20
39. Laurent Jalabert (Fra) ONCE 15.33
40. Rolf Aldag (Ger) Telekom
41. Evgeni Berzin (Rus) La Francaise des Jeux 16.37
42. Tyler Hamilton (USA) US Postal 18.44
43. Kevin Livingston (USA) Cofidis
44. Riccardo Forconi (Ita) Mercatone Uno 20.38
45. Simone Borgheresi (Ita) Mercatone Uno
46. Ermanno Brignoli (Ita) Riso Scotti 23.37
47. Massimo Podenzana (Ita) Mercatone Uno
48. Vjatceslav Ekimov (Rus) US Postal
49. Oscar Pozzi (Ita) Asics
50. Filippo Simeoni (Ita) Asics
51. Javier Mauleon (Spa) ONCE
52. Mirco Crepaldi (Ita) Polti
53. Maximilian Sciandri (Gbr) La Francaise des Jeux 24.17
54. George Hincapie (USA) US Postal 24.30
55. Denis Leproux (Fra) Big Mat-Auber 93 25.14
56. Luis Perez Rodriguez (Spa) ONCE 26.22
57. Massimiliano Lelli (Ita) Cofidis 27.05
58. Marty Jemison (USA) US Postal 27.34
59. Peter Meinert (Den) US Postal
60. Maarten Den Bakker (Ned) Rabobank
61. Frankie Andreu (USA) US Postal
62. Santos Gonzalez (Spa) Kelme 28.09
63. Francois Simon (Fra) GAN 29.19
64. Christophe Agnolutto (Fra) Casino 29.39
65. Christophe Mengin (Fra) La Francaise des Jeux 29.51
66. Marcelino Garcia (Spa) ONCE 29.56
67. Jens Heppner (Ger) Telekom 30.09
68. Georg Totschnig (Aut) Telekom
69. Roberto Conti (Ita) Mercatone Uno 31.52
70. Patrick Jonker (Aus) Rabobank 31.53
71. Pascal Chanteur (Fra) Casino 32.08
72. Alberto Elli (Ita) Casino 32.19
73. Rafael Diaz Justo (Spa) ONCE 32.27
74. Roberto Sierra (Spa) ONCE 32.35
75. Serguei Ivanov (Rus) TVM 35.11
76. Erik Zabel (Ger) Telekom 35.51
77. Marino Alonso (Spa) Banesto
78. Fabio Roscioli (Ita) Asics
79. Fabiano Fontanelli (Ita) Mercatone Uno
80. Melchor Mauri (Spa) ONCE
81. Christian Henn (Ger) Telekom
82. Alexei Sivakov (Rus) Big Mat-Auber 93
83. Orlando Rodrigues (Por) Banesto
84. Wilfried Peeters (Bel) Mapei
85. Paul Van Hyfte (Bel) Lotto
86. Fabio Sacchi (Ita) Polti
87. Paolo Fornaciari (Ita) Saeco
88. Thierry Gouvenou (Fra) Big Mat-Auber 93
89. Eddy Mazzoleni (Ita) Saeco
90. Jose Rodriguez (Spa) Kelme
91. Francisco Cabello (Spa) Kelme
92. Herminio Diaz Zabala (Spa) ONCE
93. Diego Ferrari (Ita) Asics
94. Jens Voigt (Ger) GAN
95. Miguel Angel Pena (Spa) Banesto
96. Jose Angel Vidal (Spa) Kelme
97. Stefano Zanini (Ita) Mapei
98. Rik Verbrugghe (Bel) Lotto
99. Andrei Tchmil (Bel) Lotto
100. Nicolas Jalabert (Fra) Cofidis
101. Frederic Guesdon (Fra) La Francaise des Jeux
102. Lylian Lebreton (Fra) Big Mat-Auber 93
103. Beat Zberg (Swi) Rabobank
104. Alain Turicchia (Ita) Asics
105. Jacky Durand (Fra) Casino
106. Rossano Brasi (Ita) Polti
107. Koos Moerenhout (Ned) Rabobank 35.51
108. Andrea Ferrigato (Ita) Vitalicio Seguros 36.15
109. Massimo Donati (Ita) Saeco 36.56
110. Pascal Lino (Fra) Big Mat-Auber 93 36.59
111. Leon Van Bon (Ned) Rabobank 37.39
112. Robbie Mc Ewen (Aus) Rabobank 37.44
113. Eros Poli (Ita) GAN 37.57
114. Pascal Derame (Fra) US Postal
115. Servais Knaven (Ned) TVM
116. Jose Javier Gomez (Spa) Kelme
117. Alessandro Spezialetti (Ita) Riso Scotti
118. Stephane Barthe (Fra) Casino
119. Franco Ballerini (Ita) Mapei
120. Nicola Minali (Ita) Riso Scotti
121. Franck Bouyer (Fra) La Francaise des Jeux
122. Steven De Jongh (Ned) TVM
123. Jan Svorada (Cze) Mapei
124. Andrea Tafi (Ita) Mapei
125. Aart Vierhouten (Ned) Rabobank
126. Massimiliano Mori (Ita) Saeco
127. Sergei Outschakov (Ukr) TVM
128. Mario Traversoni (Ita) Mercatone Uno
129. Bart Voskamp (Ned) TVM
130. Jeroen Blijlevens (Ned) TVM
131. Xavier Jan (Fra) La Francaise des Jeux
132. Bart Leysen (Bel) Mapei
133. Tom Steels (Bel) Mapei
134. Damien Nazon (Fra) La Francaise des Jeux
135. Laurent Desbiens (Fra) Cofidis
136. Magnus Backstedt (Swe) GAN
137. Francesco Frattini (Ita) Telekom
138. Giuseppe Calcaterra (Ita) Saeco
139. Stuart O.Grady (Aus) GAN 37.57
140. Viatchesla Djavanian (Rus) Big Mat-Auber 93 39.05

cyclingnews.com

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/09/2006 alle 22:03
Ragazzi io ho rivisto l'ultima vittoria, mi emoziono ancora a vederla...Courchevel...lo scatto...
Perchè ero piccolo in quegli anni???

 

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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 16/09/2006 alle 10:40
Tutte le imprese di Pantani sono uniche. quasi non si puó dire che questa era piú bella dell'altra.
L'impresa che mi ha fatto avvicinare al ciclismo grazie a Pantani era decisamente l'impresa di Aprica nel 1994. Su quei tornanti del Santa Cristina avevo capito sin da subito che non si trattava di un corridore come gli altri - che questo aveva qualcosa di straordinario che finora non avevo mai visto. Da quel giorno lí non me lo sono mai perso. anche se non ero ancora molto appassionato per il ciclismo cresceva il mio interesse per questo Sport grazie a Pantani. Seguivano gli anni dei grossi incidenti e ritrovavo il mio Pantani sull'Alpe nel 1997.
Il grande tifo per lui da parte mia é cominciato a partire dal Giro del 1998. Non dimenticheró mai il giorno di Montecampione. Alla mattina il Giro scendendo dal passo di San Lugano passava per Ora, un paesino in alto Adige. Io in quel paese frequentavo l'Istituto agrario e il prof ci lasciava andare a vedere il Giro che passava. Ci siamo piazzati all'ultima curva della discesa che porta in paese. Quando sfilava il gruppo ho visto subito quel puntino rosa e il cappellino giallo Mercatone. Sapevo che la tappa finisce a Plan di Montecampione, soltanto che io non sapevo dove cavolo si trova quel posto. Cosí a casa sull'atlante ho cercato quel posto e ho visto che era troppo lontano per andarci ancora quel giorno. Cosí ho seguito la tappa in tv e non dimenticheró mai la gioia di quel giorno quando staccó Tonkov. Penso che era la tappa che mi emozionó di piú.
Dopo in estate Les deux alpes era pure bellissima e indimenticabile.

Non vedevo l'ora che cominciasse il 1999 per godermi di nuovo le imprese di Marco. Nel 1999 andava fortissimo, quasi non ci credevo ai miei occhi come riusciva a salire. Oltre a Oropa mi ricordo molto bene Pampeago e la velocitá con la quale saliva Pantani. Incredibile.
E poi a Madonna di Campiglio ho visto il Pantani piú forte di sempre. Sono convinto che non é mai andato cosí forte in vita sua come in quel giorno. Difatti per tutta la salita non si é seduto neanche una volta fino all'arrivo. Tutta la salita in piedi. Sembrava una moto.
Poi aveva un fisico forte e stupendo a quel Giro. con quella tuta rosa che gli stava cosí bene e che lo rendeva perfetto in bici. mai visto qualcosa di piú bello in bicicletta.

Sí, faceva paura Marco in quel Giro, per questo dovevano fermarlo.

 
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