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Vento dell'est
W00DST0CK76 - 17/11/2005 alle 17:23

Da alcuni anni i corridori dell'est, in particolare dell'ex unione sovietica stanno dominando nelle catagorie juniores e, soprattutto under 23, ogni anno le squadre giovanili italiane acquistano veri e propri stock di ragazzini ucraini, russi, bielorussi ecc., pensate che ciò possa impedire a tanti ragazzi italiani di emergere oppure che, non essendoci talenti italiani, le squadre sono costrette a pescare altrove? anche se non sempre i risultati raccolti nelle categorie giovanili si traducono in successi tra i prò, credo che questo possa essere un segnale preoccupante per il futuro del ciclismo italiano. Voi cosa ne pensate?


Ottavio - 17/11/2005 alle 19:58

Non seguo più i "dilettanti" come una volta, ma mi sembra che siamo tornati alla situazione precedente all'istituzione delle categorie under 23 e elite. Il fatto che gli atleti dell'est vincano di più importa poco, dato che il loro fine è quello di vincere da under 23 per guadagnare e venire a correre nell'occidente più che utilizzare la categoria per prepararsi al professionismo. Infatti sono veramente pochi gli under 23 dell'est che abbiano ottenuto buoni risultati da professionisti, arrivando al salto di categoria "spompati".


markustefan - 18/11/2005 alle 08:26

Trovo queste affermazioni veramente razziste e di poco gusto. Invece di italiani "spomapati" non ne esistono ..... gente super tra gli under23 e che poi da prof non va nemmeno a calci non ne ricordo proprio .... Se un russo viene in Italia lo fa per fame invece Mazzoleni che va alla Telekom e dichiara che lo fa per denaro cosa e' ? In fine solo 3 nomi Tonkov , Konichev e Ekimov solo per dire che a 40 anni ed essere cosi' ci metterei la firma subito ciao ciao


Ottavio - 18/11/2005 alle 11:41

Markustefan, hai frainteso il mio ragionamento. Inoltre io non accetto in nessun modo di essere considerato razzista, visto che lo ritengo il peggior insulto possibile. Dunque attendo le tue scuse e provvedo a chiarire il mio precedente intervento. I corridori under 23 dell'est sono spesso vittime di sfruttamente da parte di squadre italiane e straniere che si approfittano del loro bisogno di correre e guadagnare. Questo fa si che spesso tali ottimi atleti giungano alla categoria professionisti avendo speso troppo in una fase fondamentale per la costruzione del fisico. Mediamente gli under 23 italiani corrono con minore pressione avendo come obbiettivo le vittorie per ottenere il contratto, ma principalmente la possibilità di ottenere risultati da professionisti. Gli ottimi atleti che hai citato appartengono ad un'altra generazione, avendo corso da dilettanti la bellezza di vent'anni fà.


Lopi - 18/11/2005 alle 13:47

A me sembra che ci siano molti corridori dell'est competitivi, di tutte le età: Mechov 2° (forse primo verdemo che diranno le controanalisi) + 2 (3) tappe alla Vuelta Popovich 1° al Giro di Catalonia + maglia bianca Honchar 6° al Giro Vinokourov Liegi + 5° posto + 2 tappe al Tour Poi ci sono Kirsipuu, Kasheckin, Matveyev, Grivko, Iglinski, Ekimov, Efimkin, Karpets... Per essere una scuola con neanche 20 anni non è male.


markustefan - 18/11/2005 alle 16:36

Gentile Ottavio porgo le mie scuse non era mia intenzione mancarti di rispetto ma quoto LOPI al 100% Saluti a tutti


riddler - 18/11/2005 alle 17:57

Il problema degli ESTivi secondo me è la tenuta caratteriale e soprattutto la continuità... suvvià non è che abbiamo dovuto aspettare Popovich o Karpets per renderci conto dei talenti all'est, ci sono sempre stati: vedi ad esempio Berzin, Ugrumov, Tonkov, Ekimov e Konishev solo che il successo spesso da loro alla testa... mancano di continuità, ma quelli che ho citato prima non erano sicuramente da meno, non dico a Popovich che potrebbe essere un fuoriclasse (ripeto potrebbe), ma quantomeno agli altri citati da voi!


aranciata_bottecchia - 18/11/2005 alle 18:19

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Da alcuni anni i corridori dell'est, in particolare dell'ex unione sovietica stanno dominando nelle catagorie juniores e, soprattutto under 23, ogni anno le squadre giovanili italiane acquistano veri e propri stock di ragazzini ucraini, russi, bielorussi ecc., pensate che ciò possa impedire a tanti ragazzi italiani di emergere oppure che, non essendoci talenti italiani, le squadre sono costrette a pescare altrove? anche se non sempre i risultati raccolti nelle categorie giovanili si traducono in successi tra i prò, credo che questo possa essere un segnale preoccupante per il futuro del ciclismo italiano. Voi cosa ne pensate? [/quote] Ciao Woods, direi che per il momento è una cosa buona la regola che impedisce la partecipazione alle corse regionali agli under 23 stranieri del primo e del secondo anno. Le stesse squadre per tesserare più di uno straniero devono aprire una seconda affiliazione, per tesserarne più di due devono aprire un'affiliazione all'estero (con la quale però non possono ugualmente partecipare alle corse regionali).


tacc88 - 18/11/2005 alle 18:26

Secondo me,come in tutti gli sport,si dovrebbero valorizzare di più gli atleti del posto pittosto che quelli esteri...anche se sono bravi...però noi non possiamo stare a guardare loro vincere e diventare sempre di più.


aranciata_bottecchia - 18/11/2005 alle 18:32

Gabriele, i post di Ottavio contengono però delle verità sacrosante.


Ottavio - 18/11/2005 alle 18:34

Markustefan, mi scuso anche io perché sono stato un'pò duro ed antipatico. Ribadisco che ritengo molti corridori provenienti dall'est come vittime di sfruttamento specialmente da parte di squadre italiane che vogliono utilizzarli per vincere nella categoria under 23 e non sono interessate al loro futuro professionistico. Quanto ai vari nomi citati, li considero tutti ottimi corridori, anche se non ho letto il nome di quello che secondo me con Konyshev era il corridore con maggiore classe: Dimitri Poulnikov. Di lui mi ricordo la vittoria alla Deux Alpes del Giro del '94 e che aveva la fama di allenarsi molto poco. Credo che avrebbe potuto ottenere grandi risultati.


tacc88 - 18/11/2005 alle 18:47

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Gabriele, i post di Ottavio contengono però delle verità sacrosante. [/quote] :yes:


Petacchi - 18/11/2005 alle 19:58

sono tornato...cmq ha ragione ottavio anche se i paesi dell'est non hanno una grande scuola ciclistica, ci vorrà un po' per carburare e ce li troveremo di fronte tra un paio d'anni;)


Lopi - 18/11/2005 alle 21:55

Come ho già detto penso che i paesi dell'est possano già essere una realtà, hanno già vinto 2 Giri, 2 Liegi, 2 Svizzera, 1 Mondiale, 1 Lombardia, 1 Amstel, 1 Zurigo, 1 Gand, 1 Mondiale crono, 1 Olimpiade Crono, 1 Roubaix, 1 Tours, 1 Sanremo. E forse 1 Vuelta.

 

[Modificato il 18/11/2005 alle 22:51 by Lopi]


W00DST0CK76 - 18/11/2005 alle 22:16

mi dispiace che questo thread abbia dato luogo a dei fraintendimenti, la mia voleva essere solo una constatazione in ordine ad una realtà che si sta consolidando nel tempo, ho tutta l'ammirazione possibile x questi ragazzi e per i sacrifici che fanno, il mio dubbio era solo se i loro successi fossero un fuoco di paglia oppure una concreta promessa x un futuro vincente tra ia pro. è innegabile però che spesso chi è andato forte tra i dilettanti ha poi deluso tra i pro, ho dato un occhiata all'albo d'oro dei mondiali dilettanti e under 23 e devo dire che sono davvero pochi in percentuale quelli che hanno "sfondato" anche tra i pro. questo fenomeno si è verificato anche tra gli italiani, se vediamo ad esempio i vincitori del prestigio BS notiamo che ben pochi hanno mantenuto le promesse, pensiamo poi ai mondiali under 23, i vari figueras, sgambelluri, sironi, giordani, chicchi hanno raccolto decisamente poco, unica eccezione ivan basso. x questo mi chiedo se sia un bene o un male il fatto che negli ultimi anno gli italiani stanno raccogliendo poco nelle categorie giovanili.


Samara - 19/11/2005 alle 13:18

A proposito, che diventa Ruslan Grishenko:?


sbrindolin - 19/11/2005 alle 14:16

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Da alcuni anni i corridori dell'est, in particolare dell'ex unione sovietica stanno dominando nelle catagorie juniores e, soprattutto under 23, ogni anno le squadre giovanili italiane acquistano veri e propri stock di ragazzini ucraini, russi, bielorussi ecc., pensate che ciò possa impedire a tanti ragazzi italiani di emergere oppure che, non essendoci talenti italiani, le squadre sono costrette a pescare altrove? [/quote] Io non credo affatto che la presenza di atleti dell'est sia un danno per i giovani italiani, anzi rappresenta una motivazione in più per batterli. Se andiamo ad analizzare la stagione elite under 23 appena conclusa, non vedo un dominio così netto degli atleti dell'est, se pensiamo che il giro delle regioni l'ha vinto Sestili, il Valdaosta Possoni e per le corse in linea, il liberazione ha parlato straniero, ma australiano. E poi il problema degli atleti dell'est è che spesso, una volta professionisti non si sanno molto gestire. Popovych è stato il più forte dilettante che abbia mai visto, è stato subito competitivo tra i prof, ma si dice che quando correva alla Lambouwkredit avesse una passione eccessiva per la birra, trovando negli altri ucraini di quella squadra dei buoni compagni di sbronza. Ora parrebbe che alla Discovery abbia messo la testa a posto, speriamo perchè un corridore con quei mezzi non può e non si deve perdere.


mestatore - 19/11/2005 alle 22:52

caro ottavio, poulnikov era uno scalatore eccezionale. secondo molti prof della sua epoca era uno che se si fosse presentato ben preparato alle corse, avrebbe potuto tenere testa al miglior pantani. si è adattato ad una carriera da buon gregario e costituisce veramente lo stereotipo del grande corridore dell' est che non ha sfruttato quello che madre natura gli ha dato, "traviato" dai primi guadagni e dalla bella vita. ciao mestatore :cool:


acquachiara - 20/11/2005 alle 17:00

Italia,Francia,Belgia,Spania,Portugal...Questi paesi vedonno arrivare molti giovanni dell'Este...E non è finito...