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curiosità su Pantani
antonello64 - 16/11/2005 alle 19:36

vedendo i filmati su Pantani ho notato che fino al 1995 (prima dell'incidente della Milano_Torino) scattava in salita tenendo le mani sulle leve dei freni, mentre dopo quella data scattava tenendo le mani sulla parte bassa del manubrio: qualcuno sa dirmi perchè? grazie


Ale10orna - 16/11/2005 alle 21:43

Sinceramente ora che ne parli ,è vero non ci avevo fatto caso,sinceramente non saprei darti una risposta,ma stai a vedere che qualcuno ti sarà dare una risp


W00DST0CK76 - 16/11/2005 alle 22:23

non avevo mai notato questa cosa, chissà, forse dopo l'incidente ha dovuto moficare la posizione in bici adattandosi a pedalare in modo diverso, oppure sarà stato qualcosa di studiato, però sono solo ipotesi. complimenti x lo spirito di osservazione


Pirata x sempre - 16/11/2005 alle 23:05

io mi son sempre dato la risposta che era per il fatto che il polpaccio della gamba martoriata dall'infortunio gli aveva tolto la potenza necessaria per spingere al massimo in quella posizione, scegliendo quindi di far gravare di più lo sforzo sul quadricipite e sul bicipite femorale, ma nn sono un medico, quindi....:boh:


tacc88 - 16/11/2005 alle 23:09

:help: c'è un dottore?:D Comunque bell'osservazione!!!


robby - 17/11/2005 alle 08:33

neanche io sono un medico però complimenti, veramente complimenti a Pirata, la spiegazione è più che corretta. Io aggiungerei anche che dopo gli incidenti in pantani si è affermata ancora di più la voglia di "fare male" ciclisticamente parlando agli avversari e fin da quando ero bambino il suo allenatore (che poi fu il fondatore del club di Marco a Cesenatico...ora non ricordo il nome), capendo le sue immense doti in salita, gli diceva di provare a scattare con le mani basse come Gaul. In effetti lui seguì alla lettera questo suggerimento dal 97 in avanti e questo gli portò molti frutti. da quel che mi ricordo anche De zan e Cassani rimarcavano spesso il fatto che la gamba martoriata fosse più corta di qualche millimetro a confronto dell'altra e probabilmente dopo studi con terragnoli e massaggiatori si è convenuto di provare quella posizione gia consigliata in precedenza


riddler - 17/11/2005 alle 09:38

Ma non è che all'inizio cadeva un pò troppe volte? Qual è il confine tra sfortuna e disattenzione in questi casi?


lolloso - 17/11/2005 alle 09:58

secondo me nel caso di Pantani si equivalgono, si è vero che ha avuto molta sfortuna come alla Milano-Torino ma a volte aveva il vizio di correre a centro gruppo e questo si sa che puo risultare pericoloso in caso di cadute


robby - 17/11/2005 alle 10:14

INFATTI DAL 98 IN POI HA COMINCIATO AD ESSERE PIU' ATTENTO ED HA PENSATO BENE DI CORRERE UN PO PIU' AVANTI NEL GRUPPO


Remida - 17/11/2005 alle 10:19

Mah la mia opinione su pantani è che non basta essere capioni con le gambe, bisogna prima di tutto essere campioni di testa! Pantani purtroppo non lo era! E come è andata a finire lo dimostra!


riddler - 17/11/2005 alle 10:20

C'era però un grande campione negli anni '90 che però stava sempre a fondo gruppo, soprattutto per i mondiali, ma poi nei momenti decisivi risaliva... e tutta sta sfortuna non l'aveva mai...


Remida - 17/11/2005 alle 10:27

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] C'era però un grande campione negli anni '90 che però stava sempre a fondo gruppo, soprattutto per i mondiali, ma poi nei momenti decisivi risaliva... e tutta sta sfortuna non l'aveva mai... [/quote] stare in testa al gruppo non cadi, stare in fondo al gruppo nemmeno ma ti riano il collo negli elastici, stare in pancia fatichi di meno ma si cade. La sfortuna è un concetto che nel caso di pantani non ha influito! Pantano non è crollato per sfortuna.


27luglio - 17/11/2005 alle 10:58

Anche io tengo le mani basse sul manubrio quando salgo in piedi sui pedali mentre quasi tutti, dai pro agli amatori, le tengono sulle leve dei freni, a me sembra scomodissimo.


Luca-FuntosBike - 17/11/2005 alle 11:02

A parte le "menate sull'uomo pantani" che tutti abbiamo visto dove è andato a finire parliamo del "ciclista pantani" che è più costruttivo. Io penso che si può essere campioni nello sport:podio: ma non nella vita:hippy:. Non ho capito neppure io perchè ha cambiato posizione di presa della curva manubrio. Senza farmi troppe seghe mentali ho pensato che ha ottimizzato la pedalata evitando sprechi di potenza. bho adesso csono curioso!


Morris - 17/11/2005 alle 11:08

La scelta della posizione delle mani sulla parte bassa del manubrio in salita, è stata ottimamente spiegata. Bravo Giuseppe! Già a livello giovanile Marco l’aveva provata, ma non la scelse come una costante, più per la morfologia particolare di quelle corse che per convinzione. Non si dimentichi che fino ai sedici anni aveva praticato anche la pista, acquisendo la conoscenza di particolari variabili della posizione sulla bicicletta e ciò poi gli valse non poco dopo, relativamente alle sue performance in discesa. Non si dimentichi mai che Pantani, a differenza degli scalatori storici, era fortissimo anche sull’altro versante delle pendenze. Non concordo assolutamente sulla sue cadute legate al fatto di stare sovente nelle ultime posizioni del gruppo, o nella pancia dello stesso. Il numero dei suoi incidenti non è stato, infatti, diverso da quello di tanti altri. Semmai correre nelle posizioni retrostanti, lo ha sottoposto al pericolo di rimanere tagliato fuori da certe dinamiche di gara, ma non ha inciso negativamente sulla sua carriera in quanto fattore di cadute gravi. Costoro, purtroppo, sono arrivate per mera sfortuna. A parte quella adolescenziale che gli ha lasciato postumi (visibilissima la cicatrice sul labbro…) e di cui è difficile conoscere quanto fosse realmente colpa sua, le altre, ben più gravi ai fini della carriera, fanno parte intera del mondo della sfortuna o sfiga come ormai è luogo dire. E’ forse colpa sua se, in allenamento, un’auto non rispetta uno stop e lo investe? Per quella disattenzione dell’automobilista, dopo aver stabilito il primato della Bocchetta ha perso la possibilità di schierarsi al Giro ’95. E’ colpa sua lo scontro con l’auto lungo la discesa del Superga? Certamente no, eppure in virtù di quel terribile impatto, ha rischiato l’intera carriera e poi, grazie ad una determinazione che ho avuto la fortuna di vedere da vicino e che ancora mi spinge alle lacrime d’ammirazione, ha saputo rientrare alla grande. Non prima però, di un altro colpo di iella nera, proprio al Giro ’97, dove, in crescita ed ormai pronto ai suoi soliti fendenti finali, si trovò centrato da un gatto, mentre si trovava in diciottesima posizione all’interno di un gruppo assai assottigliato? Grazie al felino si giocò quel Giro e si vide compromesse le migliori possibilità di classifica al Tour. Il resto è parte del mestiere, compresa la caduta, favorita da Garzelli (che non può essere incolpato di nulla!) nella tappa di Chianale al Giro 2003, ovvero quello che più di ogni altro ha dimostrato la grandezza unica di Marco Pantani. I campioni anche primari ridotti a straccio da una vita lontanissima da quella di un atleta, non avrebbero avuto la forza nemmeno di partire, mentre Marco, a pane ed acqua, lo ribadirò fino alla noia, seppe essere protagonista. Oggi, sulla grandiosità di Marco, ci sono due prove che contano più di tutto il chiacchiericcio idiota e viscido che troppi ancor esprimono: l’autopsia che ha dimostrato come il suo midollo non abbia registrato assolutamente sistematicità di doping e, proprio quel Giro, pronto ad urlare le sue qualità eccelse, alla faccia dei soliti che di sport e delle sue intime essenze capiscono poco e propagano ancor peggio! Saluti


Remida - 17/11/2005 alle 11:13

[quote][i]Originariamente inviato da 27luglio [/i] Anche io tengo le mani basse sul manubrio quando salgo in piedi sui pedali mentre quasi tutti, dai pro agli amatori, le tengono sulle leve dei freni, a me sembra scomodissimo. [/quote] beh se guardiamo la biomeccanica la posizione con le mani sui freni è migliore!


Remida - 17/11/2005 alle 11:21

[quote][i]Originariamente inviato da Luca-FuntosBike [/i] A parte le "menate sull'uomo pantani" che tutti abbiamo visto dove è andato a finire parliamo del "ciclista pantani" che è più costruttivo. Io penso che si può essere campioni nello sport:podio: ma non nella vita:hippy:. Non ho capito neppure io perchè ha cambiato posizione di presa della curva manubrio. Senza farmi troppe seghe mentali ho pensato che ha ottimizzato la pedalata evitando sprechi di potenza. bho adesso csono curioso! [/quote] Io stavo aprlando di pantani ciclista! Cosa faceva nella vita oltre al ciclismo sono fatti suoi! Anche se è impossibile a quei livellis cindere l'uomo dall'atleta, sopratutto quando fare l'atleta diventa la tua vita!


Remida - 17/11/2005 alle 11:28

[quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Oggi, sulla grandiosità di Marco, ci sono due prove che contano più di tutto il chiacchiericcio idiota e viscido che troppi ancor esprimono: l’autopsia che ha dimostrato come il suo midollo non abbia registrato assolutamente sistematicità di doping e, proprio quel Giro, pronto ad urlare le sue qualità eccelse, alla faccia dei soliti che di sport e delle sue intime essenze capiscono poco e propagano ancor peggio! Saluti [/quote] Beh se mi vieni a dire che un atleta al livello di pantani non assume dopping sistematicamente allora mi sa tanto che quello che non capisce delle intime essenze del cilcimo, sei proprio tu. Se poi mi vieni a dire che certe cose non vanno dette in pubblico posso anche capire il tuo atteggiamento. Ma si finisce nell'ipocrisia.


antonello64 - 17/11/2005 alle 11:30

stilisticamente parlando preferivo il Pantani con le mani sui freni


Luca-FuntosBike - 17/11/2005 alle 11:33

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] stilisticamente parlando preferivo il Pantani con le mani sui freni [/quote] quoto in toto


Ottavio - 17/11/2005 alle 11:56

Alzarsi sui pedali tenendo le mani sulla parte bassa del manubrio permette di evitare di spostare troppo peso sulla ruota anteriore allegerendo quella posteriore, ottendendo una minore resistenza all'avantreno e evitando di far slittare la ruota posteriore, specialmente su superfici umide o pavé (guardate i belgi sui muri) e sulle pendenze più dure. Le rare volte che Indurain si alzava sui pedali teneva le mani sulla parte bassa del manubrio (me lo ricordo sul Mortirolo). Inoltre la pedalata risulta più fluida, anche se non so spiegare la ragione. Non so se Pantani avesse cambiato qualcosa nella geometria della bici, perché una tubo orizzontale più corte tende a far preferire la posizione sui freni, mentre una bici più "lunga" la sfarovisce.


marco83 - 17/11/2005 alle 12:38

[quote][i]Originariamente inviato da Remida [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Oggi, sulla grandiosità di Marco, ci sono due prove che contano più di tutto il chiacchiericcio idiota e viscido che troppi ancor esprimono: l’autopsia che ha dimostrato come il suo midollo non abbia registrato assolutamente sistematicità di doping e, proprio quel Giro, pronto ad urlare le sue qualità eccelse, alla faccia dei soliti che di sport e delle sue intime essenze capiscono poco e propagano ancor peggio! Saluti [/quote] Beh se mi vieni a dire che un atleta al livello di pantani non assume dopping sistematicamente allora mi sa tanto che quello che non capisce delle intime essenze del cilcimo, sei proprio tu. [/quote] Remida, quello che è scritto sopra non lo dice Morris, ma un'autopsia realizzata subito dopo la morte di Pantani... autopsia che di per sè è atto ufficiale. In questo caso quando si parla di mancanza di sistematicità di uso di sostanze dopanti si discute di FATTI, non di opinioni personali. ;)


lubat - 17/11/2005 alle 12:54

Ma si può sapere che cacchio c'entra il doping co sta storia???? Io personalmente non credo che il Pirata abbia fatto maggiore uso di doping rispetto ad altri ciclisti, ma reputo esagerato il suo atteggiamento in seguito al 5 Giugno 1999, quando gli erano stati imposti solamente alcuni giorni di stop dalle corse (non ricordo se fossero 10 o 15), cosa che non gli avrebbe affatto impedito di continuare la stagione agonistica e di lottare per la vittoria del Tour. E invece ha passato un anno senza correre e gridando in continuazione al complotto. Stessa cosa dicasi quando, dopo la tappa di Morzine al Tour del 2000, ha mollato definitivamente rinunciando a tornare un corridore competitivo. Per questi motivi non mi sembra che Marco Pantani sia stato un particolare esempio di determinazione, soprattutto se confrontiamo le sue vicende con quelle di un texano a caso che ha avuto un cancro al testicolo con metastasi a polmoni e cervello, una cosa leggermente diversa da una semplice esclusione da una corsa. Non per questo però me la sento di biasimarlo né di considerarlo un imbroglione dopato come alcuni fanno. Quanto all'argomento originario della discussione, non rispondo perché non me ne intendo.


strongale - 17/11/2005 alle 14:08

Non so come mai abbia cambiato posizione.Però mi ricordo che negli anni del boom Pantani molti ciclisti della domenica cercavano di tenere le mani basse in salita come faceva lui, facendo però una fatica enorme...


mont ventoux - 17/11/2005 alle 14:17

Per Lubat. Non è esatto accostare un male fisico, anche se gravissimo come un tumore, ad un male psicologico. Armstrong è stato formidabile nel reagire alla malattia, la sua determinazione credo sia esemplare. Comunque anche l'incidente più grave di Pantani, quello alla Milano-Torino, fu una cosa terribile, non solo perchè si spaccò una gamba e fu determinatissimo a tornare ancora più forte, ma perchè un incidente in corsa come quello, lasciò delle ripercussioni nette anche quando Pantani tornò a correre, infatti ammetteva che in discesa non si fidava più e doveva frenare perchè aveva paura. Ma a parte questo, la questione di Madonna di Campiglio può essere considerata una cosa da poco solo se la si esamina con superficialità, senza riflettere innanzitutto sulla psicologia della persona che si trovò coinvolta in quel caso, e sul ruolo che quella persona, cioè Marco Pantani aveva in quel momento nel ciclismo e alla fine di un Giro stradominato. Lo stesso orgoglio che lo aiutò a reagire a tutte le sfortune "della strada", gli rese impossibile accettare un verdetto, quello dell'ematocrito, che a parole rappresentava solo uno stop precauzionale a tutela della salute, ma al mondo e all'occhio di tutte le persone per le quali Pantani era in quel momento lo sportivo più amato, rappresentava chiaramente una prova di colpevolezza. Lui non poteva accattare che tutto ciò che aveva raccolto dopo tanta sofferenza potesse essere così sporcato da un controllo che non era assolutamente attendibile, o comunque era solo parziale e temporaneo visto che l'anno dopo fu corretto. Non poteva dimostrare nulla, e in ogni caso, Pantani si vedeva addossato di tutta la questione doping solo perchè era il ciclista più famoso e sebbene il problema doping riguardasse tutti gli sport. Senza contare la sensibilità particolare che Pantani aveva, e che gli faceva credere di aver tradito il pubblico, nonostante sia rimasto sempre di gran lunga il più amato. Ma non poteva bastargli questo, finchè la sua immagine non fosse stata riabilitata da gli stessi che ipocritamente gli avevano dato del traditore. A questo si aggiungano tutti i processi correlati e le varie esclusioni dal suo amato Tour de France, e si capisce benissimo perchè avesse pienamente ragione quando diceva che più cercava di riemergere, più lo riaffossavano. Perc quanto riguarda la presa del manubrio, è anche probabile che col tempo si sia accorso che quella posizione fosse più redditizia per i suoi allunghi, sebbene sia in salita molto più difficile da assumere, perchè complica la respirazione.


pedalando - 17/11/2005 alle 14:45

Come penso tutti i pedalatori di questo forum ho provato ad andare in salite "a mani basse". La mia sesnazione e' di esprimere maggio potenza ma di esaurire piu` in fretta le energie. Forse proprio per i problemi di respirazione citati da Mont Ventoux. Trovo invece molto efficace (in salita) la pedalata "alla Simoni" cioe' con le mani sui freni e la schiena dritta, quasi arcuata in avanti. Morris, eravamo a Pontechianale, quel giorno. Le notize arrivavano frammentate grazie ad un camperista che ci offri` anche un buon caffe' per scaldarci (eravamo in bici). Marco e' fra i primi...la grandine...la caduta...."si ritira" non sentivamo nenache piu` il freddo. Non eravamo particolarmente suoi fans, pensavamo all'uomo. Vederlo infine passare, scorticato, scortato dai suoi uomini, fu una sensazione molto forte. Massimo rispetto anche per l'Uomo Pantani.


antonello64 - 17/11/2005 alle 14:58

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Come penso tutti i pedalatori di questo forum ho provato ad andare in salite "a mani basse". La mia sesnazione e' di esprimere maggio potenza ma di esaurire piu` in fretta le energie. Forse proprio per i problemi di respirazione citati da Mont Ventoux. [/quote] tiro fuori una teoria che potrebbe anche essere assurda (e su questo chiedo lumi a chi ne sa più di me): pedalando con le mani basse sul manubrio forse si assume una posizione che permette di usare un numero maggiore di muscoli; il risultato è più potenza ma anche più consumo di ossigeno e di conseguenza anche meno fiato. Ho provato anch'io a salire con le mani basse (quando la pancia lo permette) e la sensazione che ho avuto è la stessa di "pedalando": inoltre, non essendo proprio abituato, ho avuto più difficoltà a dosare il ritmo di pedalata e a guidare la bici. ciao


Remida - 17/11/2005 alle 17:16

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Remida [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Oggi, sulla grandiosità di Marco, ci sono due prove che contano più di tutto il chiacchiericcio idiota e viscido che troppi ancor esprimono: l’autopsia che ha dimostrato come il suo midollo non abbia registrato assolutamente sistematicità di doping e, proprio quel Giro, pronto ad urlare le sue qualità eccelse, alla faccia dei soliti che di sport e delle sue intime essenze capiscono poco e propagano ancor peggio! Saluti [/quote] Beh se mi vieni a dire che un atleta al livello di pantani non assume dopping sistematicamente allora mi sa tanto che quello che non capisce delle intime essenze del cilcimo, sei proprio tu. [/quote] Remida, quello che è scritto sopra non lo dice Morris, ma un'autopsia realizzata subito dopo la morte di Pantani... autopsia che di per sè è atto ufficiale. In questo caso quando si parla di mancanza di sistematicità di uso di sostanze dopanti si discute di FATTI, non di opinioni personali. ;) [/quote] Vuoi che discutioamo i fatti? ok! I fatti sono che gli esami sonos empr eun passo indietro al dopping, quindi facendo el cose con testa è molto difficile, che con delle analisi riescano a determinare l'uso di sostanze doppanti! Prima che l'esame incrociato all'australiana che scopriva se un atleta aveva usato l'epo si usava già un'altra sostanza il nesp che aveva la stessa funzione dell'epo ma non veniva trovato dall'anti dopping. Questo è solo un piccolo esempio ma se vuoite ne porto altri, ti spiego quale è il farmaco che usava pantani, che poi ha usato anche Amstrong. Percui come ho detto anche di là non sono i risultati che fanno un campione, ma le scelte, l'intelligenza e il modo di comportarsi! Pantani coreva senza testa e rispetto ed è stato segato, Amstrong no!


Remida - 17/11/2005 alle 17:36

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Alzarsi sui pedali tenendo le mani sulla parte bassa del manubrio permette di evitare di spostare troppo peso sulla ruota anteriore allegerendo quella posteriore, ottendendo una minore resistenza all'avantreno e evitando di far slittare la ruota posteriore, specialmente su superfici umide o pavé (guardate i belgi sui muri) e sulle pendenze più dure. Le rare volte che Indurain si alzava sui pedali teneva le mani sulla parte bassa del manubrio (me lo ricordo sul Mortirolo). Inoltre la pedalata risulta più fluida, anche se non so spiegare la ragione. Non so se Pantani avesse cambiato qualcosa nella geometria della bici, perché una tubo orizzontale più corte tende a far preferire la posizione sui freni, mentre una bici più "lunga" la sfarovisce. [/quote] Beh il caso della salità ripida è inesatto, in quanto l'angolazione del terreno porta ad avere più aderenza, rispetto alla pianura, sulla ruota dietro. Comuqnue la poca aderenza della ruota dietro non è mai stata una problematica degli scalatori. Io in 13 anni di gare non ho mai visto uno perdere terreno in salita perchè gli scivolasse la ruota dietro. Problema maggiore invece riguarda, come dicevo prima, la biomeccanica, cioè le leve del corpo. Una posizione più dritta permette una maggiore rigidità tra la presa sul manubrio e i pedali. Ricordiamoci che la forza che noi facciamo sui pedali la prendiamo dal manubrio, non a caso quando dobbiamo partire ci alziamo sui pedali e tiriamo sul manubrio! Con la posizione delle braccia più elevata (cioè le mani sui freni) spingiamo sui pedali col busto più dritto e quindi facciamo più forza. Se vi ricordate Obree aveva ottenuto lo stesso effeto allungando la presa del manubrio in avanti e avanzando la posizione della sella. Lui aveva optato per questa posizione perchè permetteva anche una migliore penetrazione nell'aria. Quindi: mani basse si riesce a mantenre una frequenza di pedalata più alta stancandosi di meno, mani alte si riesce a fare più forza sui pedali! Ovviamente sto estremizzando el cose per far capire meglio, ma il concetto di base è questo.


aranciata_bottecchia - 17/11/2005 alle 17:44

[quote][i]Originariamente inviato da Remida [/i] I fatti sono che gli esami sonos empr eun passo indietro al dopping, quindi facendo el cose con testa è molto difficile, che con delle analisi riescano a determinare l'uso di sostanze doppanti! [/quote] Sei fuori tema, l'esame in questione rilevava l'integrità del midollo rosso, sede emopoietica che degenera progressivamente se sottoposta a sollecitazioni innaturali. Nessuna sostanza dunque. [quote] Prima che l'esame incrociato all'australiana che scopriva se un atleta aveva usato l'epo si usava già un'altra sostanza il nesp che aveva la stessa funzione dell'epo ma non veniva trovato dall'anti dopping.[/quote] Attenzione, il test contro l'epo (australiano+francese) non rileva la presenza dell'ormone epo, ma la presenza di condizioni biologiche che evidenziano una stimolazione artificiale. [quote] ti spiego quale è il farmaco che usava pantani, che poi ha usato anche Amstrong.[/quote] Perchè no, penso che siamo tutti curiosi. L'hanno usato solo loro due? [quote] Pantani coreva senza testa e rispetto ed è stato segato, Amstrong no! [/quote] Sono opinioni. In che senso Armstrong correva rispettando i colleghi? Molti episodi denunciano invece il suo comportamento da padrino.


55x11grimpeur - 17/11/2005 alle 18:16

Scusate se intervengo ma ho una domanda cui credo solo il dr. Ilic o Mesty possano rispondere compiutamente. Prima di procedere con la domanda devo fare qualche considerazione: Le prestazioni più straordinarie di Marco Pantani riguardano le seguenti corse: - 1994 Giro d'Italia (2° con 2 successi di tappa) e Tour de France (3°) - 1995 fermo al giro, Tour de France (2 tappe), Mondiale (3°) - 1996 fermo per infortunio - 1997 ritirato dal giro d'Italia x caduta, 3° al TdF (con 2 tappe) - 1998 Doppietta Giro-Tour - 1999 Grandissimo al giro, escluso per ematocrito, niente Tour - 2000 2° tappa Briancon al Giro, + 2 tappe al TdF (non portato a termine) Ho già fatto questa domanda in precedenza ma la risposta non mi ha convinto. Di fatto le stagioni a grande livello di Pantani sono state quattro ovvero '94, '95 (non tutta), '97 e '98 più un pezzetto della stagione '99 (fino al 5 giugno fatidico). Quindi diciamo quattro e non da marzo a ottobre, ma - sostanzialmente - due/tre mesi l'anno (ottimo anche nel 2000, ma Morris giura a pane e acqua). La domanda è: sono sufficienti 2-3 mesi ad alto livello per 4 stagioni per segnare in modo indelebile il midollo di Marco e quindi, l'integrità del midollo è sufficiente per dire che, in quei periodi non abbia fatto uso massiccio di epo? E' una domanda che avevo già posto ma non mi aveva del tutto soddisfatto la risposta di janjanssen, perché si parlava allora vagamente di una carriera ad alto livello, non di quattro stagioni. Vorrei capire anche se ci sono degli studi fatti sui soggetti su cui è stata praticata l'eritropoiesi in modo continuativo, e cosa hanno evidenziato. Dopo quanto tempo, dopo quali dosi, dopo quanti anni e/o mesi il midollo evidenzia in modo certo il ricorso "continuativo" all'epo. Spesso chi pone delle domande dentro di sé ha già delle risposte. Molti di voi sanno come la penso, ma garantisco che - in questo caso - l'unico scopo che ho nel porla è quello di capire. Di capire da chi maneggia la scienza meglio del sottoscritto. Grazie in anticipo. Alex


janjanssen - 17/11/2005 alle 18:25

Pantani aveva fatto pista. Questo forma un ciclista e lo rende padrone del mezzo, permettendo di "scegliere" la posizione più adatta momento per momento. Io non ne ero in grado. Scattare con le mani basse mi dava la sensazione di essere instabile ed ero senz'altro meno efficace. Scattare in salita con le mani sul manubrio mi dava maggiore stabilità anche se "telefonava" un pò gi scatti stessi. Diventava insomma più facile fare progressioni, più adatte ad un fisico longilineo, che catti veri e propri. Pantani ed il doping. Caspita, se ne è già parlato tantissimo. E non ho voglia di tornarci su. So solo che tutta una generazione ha usato EPO, aiutata da un regolamento che consentiva un ematocrito al 50%. C'è chi ne ha fatto un uso massiccio e continuato, chi meno. Ma mi chiedo se il 50,3% di ematocrito di Pantani a Madonna di campiglio sia concettualmente così lontano dal 49,9 % di Savoldelli (solo per fare un esempio). O il 60% di Chiappucci o il 65% di Rijs. Ma solo su Pantani i mass media si sono accaniti. Solo Pantani è divenuto l'icona del ciclòismo truccato. Le sue disavventure personali, sulle quali sono stato sempre critico, lo hanno portato a pagare un conto salatissimo con la vita. Altri sono stati ; si si può dire, meno sfortunati e sono qua. Fanno le modelle, i manager, i calciatori, pur avendo conosciuto la disperazione della tossicodipendenza. La morte di Pantani ha consentito il più decisivo degli esami, la necroscopia. Vi ricordate le stupidaggini relative all'incidente del 95? Dicevano che il Pirata aveva il midollo bruciato dall'uso di EPO sintetica, che inibisce l'epo fisiologica, come un pò gli steroidi, e rende necessario l'uso di epo per sopperire all'anemia riflessa. Bè...non era vero. Il suo midollo era normo cellulato, con un corretto rapporto fra serie rossa, serie bianca e piastrine. Questo ha certificato il prof.Fortuni, dell'università di Bologna. Teniamone conto o gli mancheremo ancora di rispetto. Non credo che sia stato virginale in un gruppo di lupi. Ma sentite Zuelle, suo rivale al giro 98. Pantani non era condizionato dall'epo. ed è un fatto, non un'opinione. Pantani correva senza testa e rispetto e Armstrong no? Possibile. Forse Simeoni la pensa diversamente. Ma certamente Armstrong , tour a parte, disturbava poco. Stava a casa.......a fare che poi non è dato sapere. Potrei essere d'accordo sul fatto che Pantani corresse con troppi riflettori addosso e che questi riflettori, queste frotte di tifosi (io NON lo ero..) disturbassero un pò l'"ambiente"....ma che corresse senza rispetto (per chi? Per gli avversari? per gli organizzatori? Che significa? ) non mi risulta proprio. Ciao.


galibier98 - 17/11/2005 alle 18:27

comunque pantani è andato forte anche in altri periodo: giri baby 90-91-92,inoltre ricordo che nel settembre 91 vinse la cronoscalata della futa per dilettanti facendo segnare il secondo tempo assoluto a pochi secondi dal neo-campione del mondo bugno; nel 94 andò forte anche prima del giro; nel 95 fece il record della bocchetta ad aprile e a giugno vinse il tappone del giro della svizzera; nel 97-98-99 vinse a marzo in spagna; nel 97 arrivò nei dieci a freccia e liegi; nel 99 grande sanremo a marzo e vittoria ad aprile alla catalana. insomma non era un corridore da due mesi l'anno..te lo dice un saronniano doc!ciao


55x11grimpeur - 17/11/2005 alle 18:37

[quote][i]Originariamente inviato da galibier98 [/i] comunque pantani è andato forte anche in altri periodo: giri baby 90-91-92,inoltre ricordo che nel settembre 91 vinse la cronoscalata della futa per dilettanti facendo segnare il secondo tempo assoluto a pochi secondi dal neo-campione del mondo bugno; nel 94 andò forte anche prima del giro; nel 95 fece il record della bocchetta ad aprile e a giugno vinse il tappone del giro della svizzera; nel 97-98-99 vinse a marzo in spagna; nel 97 arrivò nei dieci a freccia e liegi; nel 99 grande sanremo a marzo e vittoria ad aprile alla catalana. insomma non era un corridore da due mesi l'anno..te lo dice un saronniano doc!ciao [/quote] In riferimento ai giri-baby che hai citato ricordo che nei primi anni '90 l'epo ha cominciato a diffondersi tra i pro per arrivare ad essere, attorno al '94, patrimonio quasi comune. ma tra i dilettanti è arrivata un po' dopo. non penso che sia ipotizzabile l'uso di epo da parte di Pantani in quegli anni da te citati. Per cui, si può aggiungere qualche mese, ma nella sostanza il senso della domanda che ho posto rimane. ciao


galibier98 - 17/11/2005 alle 18:46

ribadisco che pantani non era un corridore da due mesi l'anno, aveva i picchi di forma nei grandi giri ma già a marzo è sempre andato forte. diciamo che era molto molto competitivo da marzo a fine luglio. nel 95 lo fu fino ad ottobre ma dobbiamo togliere maggio. quindi penso che non siano pochi mesi in piu ma molti e la sostanza cambia. se poi ammettiamo come te fai che negli anni da dilettante non circolasse epo dobbiamo concludere che era fortissimo in un ciclismo pulito ciao


janjanssen - 17/11/2005 alle 18:49

[quote]La domanda è: sono sufficienti 2-3 mesi ad alto livello per 4 stagioni per segnare in modo indelebile il midollo di Marco e quindi, l'integrità del midollo è sufficiente per dire che, in quei periodi non abbia fatto uso massiccio di epo? E' una domanda che avevo già posto ma non mi aveva del tutto soddisfatto la risposta di janjanssen, perché si parlava allora vagamente di una carriera ad alto livello, non di quattro stagioni. Vorrei capire anche se ci sono degli studi fatti sui soggetti su cui è stata praticata l'eritropoiesi in modo continuativo, e cosa hanno evidenziato. Dopo quanto tempo, dopo quali dosi, dopo quanti anni e/o mesi il midollo evidenzia in modo certo il ricorso "continuativo" all'epo. [/quote] Caro Grimpeur, hai postato mentre scrivevo l'altro messaggio, per cui , chiamato in causa, ti rispondo qui. [quote]Le prestazioni più straordinarie di Marco Pantani riguardano le seguenti corse: - 1994 Giro d'Italia (2° con 2 successi di tappa) e Tour de France (3°) - 1995 fermo al giro, Tour de France (2 tappe), Mondiale (3°) - 1996 fermo per infortunio - 1997 ritirato dal giro d'Italia x caduta, 3° al TdF (con 2 tappe) - 1998 Doppietta Giro-Tour - 1999 Grandissimo al giro, escluso per ematocrito, niente Tour [/quote] Col tuo criterio, che ho quotato, quest'anno Cunego non ha mai corso. Non è correttissimo dipingere la carriera di Pantani come solo dedicata ad uno o due grandi giri. da Velo club ti allego il suo palmares dal 94 al 99...ci troverai corse primaverili, piazzamenti alle classiche franco belghe, piccole corse a tappe, che fanno vedere che Pantani era in gara e competitivo non per 3 mesi l'anno. 1994 (Carrera Jeans-Tassoni Soda) - 2 victoires 1er des 14ème et 15ème étapes du Tour d'Italie. 2ème du Tour d'Italie (3ème du Grand Prix de la Montagne). 2ème du Prix d'Innsbrück. 3ème du Tour de France (2ème du Grand Prix de la Montagne). 3ème du Prix de Château-Chinon. 4ème du Tour du Trentin. 4ème du Tour de Toscane. 4ème du Grand Prix Larciano. 4ème du Prix de Callac. 4ème du Prix de La Louvière. 6ème du Grand Prix Prato. 12ème du Grand Prix Sanson. 13ème du Championnat d'Italie sur route. 1995 (Carrera Jeans-Tassoni Soda) - 3 victoires 1er des 10ème et 14ème étapes du Tour de France. 1er de la 9ème étape du Tour de Suisse. 3ème du Championnat du Monde sur route. 3ème du Prix de Geraardsbergen. 3ème du Prix de Castillon-la-Bataille. 3ème du Prix de Saint-Martin-de-Landelles. 5ème du Tour des Appenins. 6ème de la Subida a Urkiola. 7ème du Grand Prix Camaiore. 13ème du Tour de France. 16ème du Championnat d'Italie sur route. 17ème du Tour de Suisse. 18ème de Liège-Bastogne-Liège. 1996 (Carrera Jeans-Tassoni Soda) - 0 victoire 1997 (Mercatone Uno) - 4 victoires 1er de la Rominger Classic. 1er des 11ème et 15ème étapes du Tour de France. 1er du Prix de Pijnacker. 2ème de la course A Travers la Lausanne. 3ème du Tour de France. 3ème du Tour du Pays Basque. 4ème du Critérium International. 5ème de la Flèche Wallonne. 8ème de Liège-Bastogne-Liège. 10ème du Championnat d'Italie sur route. 10ème de la Semaine Catalane. 1998 (Mercatone-Uno-Bianchi)- 17 victoires 1er du Tour de France (1er des 11ème et 15èmes étapes - 2ème du Grand Prix de la Montagne). 1er du Tour d'Italie (1er des 14ème et 19ème étapes - 1er du Classement "Azzuri d'Italia" - 2ème du Classement par Points). 1er du Grand Prix de la Montagne du Tour d'Italie. 1er de la 4ème étape A du Tour de Murcie (1er du Grand Prix de la Montagne). 1er de la course A Travers la Lausanne (1er des deux épreuves c.l.m.). 1er du Circuit de l'Aulne. 1er de la Rominger Classic. 1er du Prix de Charlottenlund. 1er du Prix de Bologne. 1er du Prix de Surguisterveen. 1er du Prix de Valence. 1er du Prix de Luxembourg-Steinsel. 2ème du Prix de Roosendaal. 3ème du Tour de Murcie. 4ème du Tour du Trentin. 9ème du Grand Prix Breitling (avec Podenzana). Lauréat du Vélo d'Or Mondial. 4ème du classement UCI. 1999 (Mercatone-Uno-Bianchi) - 7 victoires 1er du Tour de Murcie (1er de la 4ème étape - 1er du Grand Prix de la Montagne). 1er des 8ème, 15ème, 19ème et 20ème étapes du Tour d'Italie. 1er de la 2ème étape de la Semaine Catalane. 3ème du Tour du Trentin. 8ème du Tour du Pays Basque. 8ème de la Clasica de Almeria. Seconda osservazione. Per raggiungere risultati truccati dall'emodoping da maggio a luglio, è necessario trattarsi in primavera, fare cicli di mantenimento in estate e mantenere stimolato il midollo finchè si corre, o non si va più avanti, letteralmentte. L'epo ha una latenza di 30-45 giorni per aumentare del 10% l'ematocrito, tenendo conto che il "pieno" va fatto prima dell'impegno agonistico, altrimenti l'allenamento non è efficace. Occorre quindi trattare gli atleti per un periodo molto più lungo. Se poi vuoi sapere se ci sono lavori sul midollo di corridori, unica condizione paragonabile sperimentalmente, la risposta è no. Gli unici lavori sull'uso cronico di EPO sono riferiti ad usi leciti, i dializzati , ad esempio, che non hanno una situazione ematologica assolutamente paragonabile ad un atleta sano. D'altra parte non trovi scritto che Pantani ha fornito la prova, purtroppo, della sua estraneità all'EPO. Ha solo dimostrato che il suo midollo non mostrava segli di stimolazione esterna o di ipotrofia da consumo, ipotizzati nell'uso estensivo di epo sintetica. D'altra parte bisogna non essere strabici. Troviamo chi scrive che l'epo si usa da dilettanti per tutta la carriera, sennò non si emerge. Questo NON era Pantani. Poi nel 99, il suo ematocrito era sospetto di uso di epo. Ma la sua carriera NON è stata costruita sull'epo. Spero di essere stato chiaro stavolta. Ciao Grimpeur. E Saronni era una pippa.:D


galibier98 - 17/11/2005 alle 18:56

i risultati postati da janjanssen e le sue considerazioni confermano quello che dicevo: pantani non era un corridore da due mesi l'anno. grazie! ma saronni non era una pippa!ciao


55x11grimpeur - 17/11/2005 alle 19:05

jan ti ringrazio moltissimo. sei esauriente come sempre. le tue considerazioni non posso che accettarle e condividerle. però caspita hai commesso un errore, mi hai toccato il saronni! ora se ti azzardi un'altra volta a farlo tu lo sai che ti rintraccio (quanti oncologi credi che ci siano con il nome ilic?!?) e ti scrivo con vernice indelebile sulla porta di casa "vai beppe!" così ti passa la voglia eccheccaspita! ciao;)


janjanssen - 17/11/2005 alle 19:08

:D Grimpeur....ahahahahahah......:Od::Od::Od:


aranciata_bottecchia - 17/11/2005 alle 19:15

Attento Grimpeur, come I.d.M. (Impero del Male) dobbiamo tèssere una fitta trama di oscure alleanze. Abbiamo già Armstrong e Hincapie, garantisco, ma Jan Jan è un fuoriclasse, quindi ritengo che sia convenevole dichiarare pubblicamente che Saronni era una pippetta, via, se non proprio una pippa. Mi raccomando, rifletti. Buone cose


55x11grimpeur - 17/11/2005 alle 19:30

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Attento Grimpeur, come I.d.M. (Impero del Male) dobbiamo tèssere una fitta trama di oscure alleanze. Abbiamo già Armstrong e Hincapie, garantisco, ma Jan Jan è un fuoriclasse, quindi ritengo che sia convenevole dichiarare pubblicamente che Saronni era una pippetta, via, se non proprio una pippa. Mi raccomando, rifletti. Buone cose [/quote] quando ad abramo fu chiesto di sacrificare il primogenito isacco questi non esitò... la differenza è che a lui lo chiese Dio, a me uno che pensa di esserlo ah ah ah:Od::Od::Od:


marco83 - 17/11/2005 alle 19:31

Don't touch the Doctor Janjanssen... :D:D:D


55x11grimpeur - 17/11/2005 alle 19:32

[quote][i]Originariamente inviato da 55x11grimpeur [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Attento Grimpeur, come I.d.M. (Impero del Male) dobbiamo tèssere una fitta trama di oscure alleanze. Abbiamo già Armstrong e Hincapie, garantisco, ma Jan Jan è un fuoriclasse, quindi ritengo che sia convenevole dichiarare pubblicamente che Saronni era una pippetta, via, se non proprio una pippa. Mi raccomando, rifletti. Buone cose [/quote] quando ad abramo fu chiesto di sacrificare il primogenito isacco questi non esitò... la differenza è che a lui lo chiese Dio, a me uno che pensa di esserlo ah ah ah:Od::Od::Od: [/quote] mi riferisco ad aranciata eh!


aranciata_bottecchia - 17/11/2005 alle 19:35

[quote][i]Originariamente inviato da 55x11grimpeur [/i] quando ad abramo fu chiesto di sacrificare il primogenito isacco questi non esitò... la differenza è che a lui lo chiese Dio, a me uno che pensa di esserlo ah ah ah [/quote] Ma in che senso, ti sei trombato la mamma di saronni? sei tu il babbo di saronni? ma quanti anni c'hai? ma ti facevo più giovane sai? Ah davvero il saronni l'è figlio tuo? Chiedo scusa, l'avessi saputo, non avrei chiesto. Come non detto.


55x11grimpeur - 17/11/2005 alle 19:36

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ma in che senso, ti sei trombato la mamma di saronni? sei tu il babbo di saronni? ma quanti anni c'hai? ma ti facevo più giovane sai? Ah davvero il saronni l'è figlio tuo? Chiedo scusa, l'avessi saputo, non avrei chiesto. Come non detto. [/quote] :D no ma un idolo d'infanzia si ama come un figlio... ora devo scappare. a domani


tacc88 - 17/11/2005 alle 22:27

Remida,come dice il mio caro amico Natalino Balasso,mi sembra che hai proprio detto molte cose a vanverrra...:Od:


Remida - 18/11/2005 alle 15:31

[quote][i]Originariamente inviato da tacc88 [/i] Remida,come dice il mio caro amico Natalino Balasso,mi sembra che hai proprio detto molte cose a vanverrra...:Od: [/quote] Premessa: Chi è Remida. Visto che non temo le critiche ne leopinioni altri, ne tantomeno ci tengo a nascondermi dietro ad un nik posso tranuillamente dire che Remida è Michele Da Ros. Chi è Michele Da Ros? 13 anni di ciclismo, ho iniziato a correre in bici a 8 anni col G.S. Caneva, ho corso 11 anni li (fino a dilettante 1° anno, ho visto passage gente come, Lombardi, Contri, Colombo, Biagio Conte, Piepoli, Cadamuro, Degano e tutti quelli che sono usciti da quella squadra o da quelle zone. Io in 13 anni ho vinto più di 100 gare e ho sempre vinto ogni anno! Ho vinto 3 capinati italiani di pista (1 juniores e 2 open) ho fatto 5 anni di nazionale pista (ho fatto mondiali, coppe del mondo etc etc) Ho smesso a fine 2000 mentre correvo ancora con la Site. Dovevos cegliere se iniziare un preparazione con Paris di 3 anni per Atene o smetere. Il gioco non valeva la candela e ho scelto di smettere. In 5 anni di nazionale credo di avere visto non tutto ma avere visto molte cose e scusate se mi permetto di dare opinioni su cose che ho visto in prima persona. Premesso questo, posso dire che chi pensa che il dopping non esista e che ua persona arrivi al professionismo o solamente ottenga risultati significativi nel dilettantismo ha una visione distorta. Ma non pretendo che nessuno capisca sta cosa, non sono mai risucito a fare capire sta cosa nemmeno a mio padre figuriamoci se qualcuno di voi dovrebbe credermi! Comunque una cosa che voglio far capire è che il campione non è quello che vince, in uan vittoria ci sono dietro troppe variabili (fortuna, dopping, testa, forma, etc) per portare i risultati come tesi per dimostrare che un atleta è un campione! I parametri giusti per stabilire se uno sia un campione o meno sono altri, il comportamento, le scelte che fa, la determinazione, il carattere, la capacità di farsi voler bene. Pantani non è mai stato ben visto per come si atteggiava nei confronti degli altri, e ve lo dico perchè lo ho sentito con le mie orecchie e non per voci! Il professionismo come tutti gli sport ai massimi livelli, sono un lavoro per gli atleti, quindi ci sono tutta una serie di regole non dette da rispettare per il quieto vivere di tutti, pantani col suo carattere voleva dimostrare che lui era al di sopra di queste regole! E abbiamo visto tutti cosa è successo! Il resto sono tutte chiacchere e supposizioni. Non criminalizzo pantani eprchè ha assunto dopping, non c'è nessuno che non lo assume. Il problema è che pantani non si è mai dimostrato un campione, i risultati gli danno ragione ma i suoi comportamenti no!


tacc88 - 18/11/2005 alle 16:02

[quote]Il problema è che pantani non si è mai dimostrato un campione, i risultati gli danno ragione ma i suoi comportamenti no! [/quote] Confermo quello detto in precedenza...e aggiungo che la presentazione è ottima anche se abbastanza da sborone...la prima parte di quello che hai scritto mi è piaciuta,ma le ultime frasi sul pirata potevi evitarle...

 

[Modificato il 18/11/2005 alle 16:08 by tacc88]


pedalando - 18/11/2005 alle 16:05

[quote][i]Originariamente inviato da Remida [/i] Il professionismo come tutti gli sport ai massimi livelli, sono un lavoro per gli atleti, quindi ci sono tutta una serie di regole non dette da rispettare per il quieto vivere di tutti, [/quote] Questo mi sembra un atteggiamento mafioso. [quote] pantani col suo carattere voleva dimostrare che lui era al di sopra di queste regole! E abbiamo visto tutti cosa è successo! [/quote] Ribadisco.


Remida - 18/11/2005 alle 16:20

Scusate se sonos embrato sborone, ma non intendevo minimanete farlo! Non mi sono mai vantao di quello che ho fatto, anche perchè sono solo uno dei tanti! Non ho mai detto che sia un comportamento non mafioso, solo che le cose sono così! Io in pistaero un misto, non ero ne un velocista puro ne un inseguitore, ho fato i modiali come inseguitore poi dopo un mese ho vinto il km da fermo ai campionati italiani anche se nessuno credeva che potessi farcela. Questo per dire che quando mi afcebo ilg iro d'italia delle piste per raccimolare qualche soldo e divertirmi dovevo stare buono in gruppo e non rompere le scatole a gente come Martinello e Co. Potete ben capire che all'inizio mi infastidiva non poco il fatto di dover mollare i pedali sopratutto in prove brevi come l'eliminazione dove mi bastava fare le volate all'80% per lasciare gli altri sui pedali. Ma poi capisci che alla fine si tratta di spettacolo, la gente che è li che guarda non gli interessa se fai i 200 in 10.5 o in 11 ma vuole divertirsi. Alla fine ti adegui fai il tuo spettacolo, ti diverti e fai divertire la gente che ti guarda! Ovvio che si faceva su gare secondarie, per le gare importanti ci voleva il coltello fra i denti!! In coppa del mondo ti trovavi bestioni da 100kili che con una testata ti spaccavano le costole!


marco83 - 18/11/2005 alle 16:46

Più che una curiosità, è un riconoscimento... l'ennesimo per un campione come Marco, nel cuore di tutti noi amanti del ciclismo anche dopo la sua morte... :hippy: [b]18/11/2005 Marco Pantani nella Enciclopedia Treccani dello Sport [/b] [i]''Mi faceva paura in salita quando scattava. Mi faceva paura anche il solo pensiero che fosse in gruppo''. Con queste parole pronunciate, ricordando i duelli passati, dal ciclista Gilberto Simoni il 30 maggio 2003, dopo aver respinto l'ultimo attacco di Marco Pantani sulla salita della cascata del Toce durante il Giro d'Italia, si concludono le pagine dedicate al ciclista romagnolo nel volume appena pubblicato (Ciclismo - Orienteering) della Enciclopedia dello Sport edita dalla Treccani. Marco Pantani, stroncato da un'overdose di cocaina il 14 febbraio 2004 in un residence di Rimini, e' uno scalatore da fiaba. I suoi scatti accendono la corsa e la rendono splendida. Per cinque anni il popolo degli appassionati gode delle sue imprese. Ma sotto la luce abbagliante c'e' la tragedia dura. ''La storia di Pantani - sottolinea la Treccani - e' la metafora cruda del degrado di uno sport bello e malato''. Per lui, nato a Cesena il 13 gennaio 1970, una carriera costellata di incidenti, ottimi piazzamenti, vittorie, ma anche di episodi di valori di ematocrito fuori norma, processi che accerteranno il doping con uso di Epo, grazie ai suoi scatti e agli impressionanti affondi in salita ai quali nessuno riesce a resistere, un popolo di tifosi si muove, si appassiona, si mette la bandana, bivacca, applaude. Diventato per tutti il Pirata, per la bandana in testa, l'orecchino al lobo dell'orecchio, un piccolo brillante sul naso, il teschio sulla sella della bicicletta, compie il 30 maggio 1999 durante il Giro il suo show estremo sulla salita dell'Oropa, ''l'acme - come lo definisce la Treccani - della sua carriera di attore, una recita in cui e' splendido e plateale come un torero''. Costretto a fermarsi per il salto della catena a 8 km dall'arrivo, superato da 49 corridori, si rimette in sella inseguendo con ferocia, li salta uno dopo l'altro e vince la tappa. ''Meno male che mi sono scansato'', dira' Laurent Jalabert, l'ultimo corridore a essere superato dal Pirata. E' una specie di canto del cigno: dopo pochi giorni, sottoposto a un controllo a sorpresa, il valore del suo ematocrito risulta superiore alla soglia limite e Marco Pantani sara' espulso dalla corsa. E' l'inizio della fine della favola. Pantani sprofonda nella cocaina. Tentera' altri rientri, alcuni anche caratterizzati da vere e proprie imprese, ma e' un naufrago che lotta per restare a galla e non trova un relitto a cui appoggiarsi. Il 14 febbraio 2004 Pantani muore a 34 anni per overdose di cocaina. La sua tragedia atterrisce e commuove. Non e' il primo eroe tragico in bicicletta. Il ciclismo ne ha avuti molti. Rene' Pottier, il primo grande della montagna, impiccatosi per una delusione d'amore. Henri Pelissier, ucciso a colpi di pistola per gelosia della donna che amava. Fausto Coppi, il Grande Airone, stroncato dalla malaria. Tommy Simpson, il baronetto, caduto per doping sul Mont Ventoux. Roger Rivière, rovinato da un volo tragico mentre inseguiva Nencini. Jose' Maria Jimenez, altro cavaliere delle montagne, morto in clinica per cause legate all'uso di cocaina. Luis Ocana, morto suicida dopo essersi scoperto gravemente ammalato. [/i] :clap::clap:


aranciata_bottecchia - 18/11/2005 alle 17:19

[quote][i]Originariamente inviato da Remida [/i] Premesso questo, posso dire che chi pensa che il dopping non esista e che ua persona arrivi al professionismo o solamente ottenga risultati significativi nel dilettantismo ha una visione distorta. [/quote] Il problema è che tu dovresti raccontare la tua esperienza personale, punto e basta. Invece lanci strali a destra e manca, credi che esista qualcuno che non sia consapevole dell'esistenza del doping (ma dove vivi? prova a chiedere all'uomo della strada, gnucco e ingorante, cosa pensa dei ciclisti, sai cosa ti risponderà? ti risponderà le stesse cose che hai detto tu, guarda un po'). La storia che poi, siccome il doping l'hai usato tu, lo avrebbero usato tutti, è vecchia come il cucco, ed è un modo di screditare a vanvera tutto un movimento, senza fare dei distinguo. In questo forum scrivono Colli e Dall'Antonia: tutti i forumisti DEVONO essere consapevoli che questo personaggio ritiene che pure costoro siano arrivati al professionismo grazie al doping, e lo stesso discorso vale per i vari De Matteis, Napolitano etc etc. Quando si scrivono i dogmi, bisogna andare fino in fondo, egregio Re Mida.


pedalando - 18/11/2005 alle 17:24

Remida, questo 3d e' dedicato alle "curiosita' su Pantani" delle tue gesta atletiche non me ne frega un'emerita pippa (parere personale, of course). Se voglio leggere di un ciclista che non ha potuto esprimere tutta la sua potenzialita', sinceramente, preferisco leggermi l'intervista di Monsieur a Fred Morini. grazie per l'attenzione.


Remida - 18/11/2005 alle 17:43

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Remida [/i] Premesso questo, posso dire che chi pensa che il dopping non esista e che ua persona arrivi al professionismo o solamente ottenga risultati significativi nel dilettantismo ha una visione distorta. [/quote] Il problema è che tu dovresti raccontare la tua esperienza personale, punto e basta. Invece lanci strali a destra e manca, credi che esista qualcuno che non sia consapevole dell'esistenza del doping (ma dove vivi? prova a chiedere all'uomo della strada, gnucco e ingorante, cosa pensa dei ciclisti, sai cosa ti risponderà? ti risponderà le stesse cose che hai detto tu, guarda un po'). La storia che poi, siccome il doping l'hai usato tu, lo avrebbero usato tutti, è vecchia come il cucco, ed è un modo di screditare a vanvera tutto un movimento, senza fare dei distinguo. In questo forum scrivono Colli e Dall'Antonia: tutti i forumisti DEVONO essere consapevoli che questo personaggio ritiene che pure costoro siano arrivati al professionismo grazie al doping, e lo stesso discorso vale per i vari De Matteis, Napolitano etc etc. Quando si scrivono i dogmi, bisogna andare fino in fondo, egregio Re Mida. [/quote] Io non sto dicendo, lo ho usato io quindi lo hanno usato tutti! Sto dicendo che lo ho usato io e lo hanno usato (quasi) tutti! Con gli utenti che mi hai nominato non ho mai avuto il piacere di parlare, e sinceramente se dicono le stesse cose che dico io, forse è perchè non dico cavolate! No? Gente che non crede al dopping ce ne è e sopratutto gente che non lo considera cosi presente nella vita di un atleta. Forse non sarà il tuo caso, ma non vedo, visto che non dico cose sbagliate, dove stia il tuo problema. Con Napolitano probabilmente ci siamo trovati in qualche volata!


Remida - 18/11/2005 alle 17:45

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Remida, questo 3d e' dedicato alle "curiosita' su Pantani" delle tue gesta atletiche non me ne frega un'emerita pippa (parere personale, of course). Se voglio leggere di un ciclista che non ha potuto esprimere tutta la sua potenzialita', sinceramente, preferisco leggermi l'intervista di Monsieur a Fred Morini. grazie per l'attenzione. [/quote] parere tuo, io lo ho fatto per far capire su che basi faccio certe affermazioni.


aranciata_bottecchia - 18/11/2005 alle 17:46

Non hai capito: tu li accusi di essere arrivati al professionismo grazie al doping. Loro asseriscono il contrario, e non ho motivo di non crederci. Ciao!


pedalando - 18/11/2005 alle 18:08

[quote][i]Originariamente inviato da Remida [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Remida, questo 3d e' dedicato alle "curiosita' su Pantani" delle tue gesta atletiche non me ne frega un'emerita pippa (parere personale, of course). Se voglio leggere di un ciclista che non ha potuto esprimere tutta la sua potenzialita', sinceramente, preferisco leggermi l'intervista di Monsieur a Fred Morini. grazie per l'attenzione. [/quote] parere tuo, io lo ho fatto per far capire su che basi faccio certe affermazioni. [/quote] Lo abbiamo capito benissimo :Od:


cunego83 - 18/11/2005 alle 22:15

Una curiosità,Martinelli prima del giro 2004 suggerì a cunego di adottare la stessa posizione che usava pantani,gli suggerì di guardare attentamente i filmati che ritraevano le gesta del pirata,in modo da poter adottare una pedalata in salita più efficace,soprattutto grazie alle mani basse sul manubrio. A quanto pare Damiano,come sempre,ha seguito il consiglio,giudicate voi i risultati.. P.S. Volevo inserire la foto che ritraeva lo scatto di cunego sul furcia,è impressionante vedere le similitudini di pedalata in quel frangente(ovviamente in generale hanno due pedalate molto differenti)ma non sono riuscito. Se qualcuno mi suggerisce come si fa gli sarei molto grato.


stress - 18/11/2005 alle 22:24

[quote][i]Originariamente inviato da cunego83 [/i] P.S. Volevo inserire la foto che ritraeva lo scatto di cunego sul furcia,� impressionante vedere le similitudini di pedalata in quel frangente(ovviamente in generale hanno due pedalate molto differenti)ma non sono riuscito. Se qualcuno mi suggerisce come si fa gli sarei molto grato. [/quote] Leggi qui: http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=494 c'e' spiegato tutto per filo e per segno


mestatore - 19/11/2005 alle 23:21

caro remida, apprezzo il fatto che tu non ti sia nascosto dietro un nick (se tutto è vero), ma abbia avuto il coraggio non disprezzabile nell' ambiente del ciclismo di metterci un nome e una faccia. tuttavia hai fatto un po' di confusione: tu credi di parlare con degli sprovveduti ma così non è, nè puoi affermare tutto ed il suo contrario. personalmente non ho mai messo in dubbio che pantani abbia pasticciato come quasi tutto il gruppo negli anni 90, ma certamente non ha costruito la sua carriera ed il suo palmares sul doping, ma su qualità atletiche e di testa eccezionali, rispondendo in maniera incredibile alla sorte avversa. ha reagito da campione, aveva la testa da campione, aveva le qualità da campione, ha un palmares da campione, ha fatto cose che solo un campione con qualità eccezionali può fare. E' stato un grande campione, un grande sfortunatissimo campione. se a te è antipatico, problemi tuoi,; se era antipatico a parte o buona parte del gruppo ( fondamentalmente per invidia, a mio giudizio) questo è discutibile e comunque dimostrerebbe la ristrettezza ,quasi contadina, , di orizzonti del nostro ciclismo, sperando che nessuno equivochi sull aggettivo che mi è saltato fuori. questa ristrettezza di vedute è sicuramente uno dei mali del ciclismo e spero che tu , caro michele remida, non appartenga a questa parte retriva dell' ambiente. tutti noi sappiamo quali sono le corse vere, quella che contano, sono quelle che ci piacciono. conosciamo la differenza tra una classica e una kermesse, tra una 6 giorni ed un campionato del mondo. se tu pensi che sia tutto falso e che sia solo una questione di doping e scelta del medico , mi chiedo perchè tu abbia fatto tanti anni di sacrifici per ottenere i risultati che hai riportato. sono un po' sconcertato, mi sembra che tu faccia molta confusone o forse sono io che non capisco, mah.. ciao mestatore


antonello64 - 20/11/2005 alle 20:29

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] personalmente non ho mai messo in dubbio che pantani abbia pasticciato come quasi tutto il gruppo negli anni 90, ma certamente non ha costruito la sua carriera ed il suo palmares sul doping, ma su qualità atletiche e di testa eccezionali, rispondendo in maniera incredibile alla sorte avversa. ha reagito da campione, aveva la testa da campione, aveva le qualità da campione, ha un palmares da campione, ha fatto cose che solo un campione con qualità eccezionali può fare. E' stato un grande campione, un grande sfortunatissimo campione. [/quote] purtroppo (opinione personale) non ha avuto un entourage da campione: ci fosse stato ancora Luciano Pezzi dopo Campiglio 99, sarebbe stata tutta un altra storia. ciao