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Sondaggio: Coppi come Merckx?
Sì, le imprese di Coppi sono paragonabili alle vittorie del Cannibale.
No, Merckx è più completo e più forte.

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Autore: Oggetto: Coppi come Merckx?

Livello Raymond Poulidor




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  postato il 02/11/2005 alle 22:42

 

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Gabriele Pella
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 02/11/2005 alle 22:43
Ce l'ho fatta lubat!!!

 

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Livello Alfredo Binda




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  postato il 02/11/2005 alle 22:44
Ok, allora cancello il mio sondaggio senza topic

 

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Livello Alfredo Binda




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  postato il 02/11/2005 alle 22:48
Originariamente inviato da lubat

Ok, allora cancello il mio sondaggio senza topic


Magari ci riuscissi...

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 02/11/2005 alle 22:50
Comunque,ho votato si...datemi qualche aiuto voi però per dare delle motivazioni valide.....
Il mio è stato un voto un po d'istinto...un po perchè Coppi era italiano e perchè comunque,anche da quello che mi ha raccontato mio padre,mercx era fortissimissimo,ma Anche Coppi lo era stato a suo tempo...
é vero,ha vinto meno,ma condivido le ragione che avete descritto nell'altro sondaggio!

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 02/11/2005 alle 22:50
Purtroppo non saprei come aiutarti...

 

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Livello Ferdy Kubler




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  postato il 02/11/2005 alle 23:01
Sinceramente neppure io ho delle motivazioni valide,ma ho votato si..per l'italia e per i documentari che vedo!!

 

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ciclismo che passione

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 02/11/2005 alle 23:09
e allora diciamolo...w l'Italia

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/11/2005 alle 23:36
Secondo me, come ha spiegato benissimo lubat nell'altro thread, non sono paragonabili perchè Coppi non è riuscito a dispiegare tutto il suo potenziale, causa sia la Guerra, che gli ha tolto 5 anni di gare, sia per le poche corse disputate all'estero.

Se poi volessimo immaginare una condizione virtuale in cui i due possano confrontarsi ad armi pari...beh...so solo che ne vedremmo delle belle

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/11/2005 alle 23:40
Risposta della mia mamma: "Sono due campioni che hanno vinto moltissime gare di tipo diverso (non sono certo un Armstrong...che ha puntato tutto su una corsa sola...) però credo che le tecnologie che c'erano ai tempi di Merckx, Coppi se le sognava...correva coi tubolari attorno al collo, Merckx di certo aveva dei supporti molto più avanzati"

Non ha nominato il doping, ma credo ci abbia pensato...

PS: Io è mesi che le dico di iscriversi al forum, ma lei è timida

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 02/11/2005 alle 23:42
Evviva la nonna!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 00:11
ohu, se mia mamma ti becca che l'hai chiamata nonna ti ammazza...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 00:18
confronto impossibile...
è da decenni che ci si fa la stessa domanda, ma una risposta vera in assoluto non esite.
io mi astengo, non è possibile confrontare questi due monumenti del ciclismo, ci sono troppi pochi parametri comuni per giudicare

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 10:37
In effetti è difficile stabilire chi sia migliore... è come se decidessi il più forte tra Pelè e Maradona, Alì e Foreman, Borg e Federer. Troppe le variabili che non conosciamo, o che sono cambiate col passare degli anni.
Dico solo che, pur non avendoli visti dal vivo per questioni anagrafiche, sono due campionissimi della bici e resteranno scolpiti nella memoria di ognuno finchè campa questo sport, cioè per sempre!

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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  postato il 03/11/2005 alle 10:40
Io dico che Ballerini, a Madrid, li avrebbe fatti lavorare per Petacchi...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 12:10
è come se decidessi il più forte tra Pelè e Maradona, Alì e Foreman, Borg e Federer.

Bè....l'altro ieri era l'anniversario del "rumble in the Jungle".....Ali e Foreman un punto di "contatto", lo hanno avuto.....

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 12:30
Io dico che Ballerini, a Madrid, li avrebbe fatti lavorare per Petacchi...

Merckx l'avrebbe fregato.....
Ti racconto un aneddoto carino, che fa capire il carattere del cannibale.
Al giro 68, Merckx si presenta con una squadra molto forte ...con lui ci sono Adorni, Vandembossche, Reybroeck, Spruyt, Swerts,V.Schil,Armani....
In particolare Adorni si presenta come cocapitano , mentre Reybroeck è lo sprinter principe...il Petacchi di allora, per dire.
Adorni e Merckx si accordano sul fatto che il primo che mette la maglia rosa, avrà l'appoggio dell'altro. Il prologo è vinto da Grosskost, inseguitore francese molto bravo nei prologhi, ma non vale per la classifica. La prima tappa , tutta liscia, darà la prima maglia rosa...Reybroeck è il favorito......che succede? Merckx scatta ed anticipa di 6" la volata del gruppo....tappa e maglia. Reybroeck (niente treni allora...) giunge terzo, bruciato da Marino Basso. Adorni deve fare buon viso a cattivo gioco...il cannibale ha barato...ha la maglia e tutta la squadra per lui.
Vincerà quel giro (il primo) con 5' su Adorni e 9' su Gimondi. Ci aggiungerà tre tappe, la maglia ciclamino, la maglia verde. Il cannibale è nato.
Caro Monsieur, a Madrid Merckx sarebbe andato a nozze. Al posto di Vinokurov, avrebbe vinto per distacco. Non a caso a vinto 7 Milano .S.Remo...la classicissima per corridori veloci.....lui i Reybroeck, i Planckaert, i Karstens, i Sels (i velocisti principi della sua epoca) li ha sempre seminati.
Solo Basso a Gap e Godefroot in alcune classiche lo fregarono. Eccezioni.
E non ubbidiva mica , il testone. Sempre a tutta!

 

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  postato il 03/11/2005 alle 12:42
Grazie dell'aneddoto.


Per parcondicio, chi ne posta uno su Coppi?

 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 03/11/2005 alle 14:06
Se ti accontenti... non sono Morris né Janjanssen ma questa di Coppi è una delle più grandi imprese... ho fatto copia-incolla da un vecchio thread perché ho poco tempo eh eh... è la scalata del puy de dome alla caccia di nolten

ciauz!

E' il Tour 1952. 17 luglio. Caldo torrido. L'indomani l'anziano (ma sempre grande Gino Bartali) compierà 39 anni. Nel codice d'onore non scritto del ciclismo è previsto che a vincere sia lui. Coppi, in maglia gialla con un vantaggio abissale, lascia che il vecchio Gino vada in fuga. Con lui una decina di altri corridori, tra cui anche atleti di spessore del calibro di Robic e l'olandese Jan Nolten, già vincitore di una tappa alpina in quel Tour. Ma Bartali va in crisi e solo ai piedi del Puy de Dome Coppi viene informato che la nazionale italiana sta per perdere la tappa. Così, anche per onorare il rivale di sempre, Fausto comincia una rimonta che i testimoni dell'epoca definiscono incredibile. A uno a uno (ricordate Pantani a Oropa) raggiunge e salta tutti i protagonisti di quella fuga, che avevano iniziato la salita con diversi minuti di vantaggio. Un'azione senza sosta. Coppi si alza spesso sui pedali, cosa rara per lui, pur di andare a riprendere tutti i fuggitivi e salta Nolten a 500 metri dal traguardo. Il pubblico, cui avevano annunciato l'arrivo solitario dell'olandese, è incredulo quando vede la sagoma inconfondibile di 'Fostò' sbucare dall'ultima curva... grandissimo... mentre scrivo ho la pelle d'oca (ho una videocassetta con alcune immagini di quel giorno).

Grazie Fausto.

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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  postato il 03/11/2005 alle 14:32
Grazie!
Nell'altro thread, evidentemente, m'era sfuggito...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 14:57
Ho votato Merckx.

A malincuore, ma ecco perchè.

Ho iniziato ad amare il ciclismo anche leggendo una splendida biografia di Coppi (La tragedia della gloria, di Jean Paul Ollivier), poi ancora leggendo e vedendo molto altro, cercando quando possibile di andare a Castellania a percorrere le strade dell'Airone. Etc. etc.

Il mio amore, però, deve fare i conti con il giudizio tecnico.

E il primo punto è che parte dell'amore per la grandezza di Coppi sta anche nella drammaticità assoluta delle sue sconfitte. Nulla di male a perdere (anzi, Armstrong in negativo e il Basso dello Stelvio in positivo ci insegnano quanto perdere entri a far parte della grandezza di un corridore), ma certo è che le sconfitte di Coppi sono state decisamente più gravi e più frequenti di quelle di Merckx. Alcune miracolosalmente ribaltate (come il Tour del 1949, vinto dopo avere avuto oltre mezz'ora di svantaggio), ma altre vissute fino in fondo.
Mentre le pochissime sconfitte di Merckx fanno solo da condimento (e che nemmeno si sente molto) al pantagruelico piatto del suo ricchissimo palmares, nel piatto di Coppi le sconfitte si sentono di più.

Le migliori vittorie di Coppi, questo certamente, sono migliori delle migliori vittorie di Merckx. Credo che nel ciclismo non ci sia nulla di così semplice e così irripetibile come una Cuneo-Pinerolo. Anche i 3 giorni migliori della carriera di Coppi (direi Cuneo-Pinerolo 1949, Puy-de-Dome 1952, Stelvio 1953) sono migliori dei 3 migliori di Merckx. Ma sui primi 5 probabilmnente siamo già alla pari, e sui primi 10 Merckx dovrebbe passare in vantaggio.

Coppi è anche, paradossalmente, stato più moderno di Merckx. Ha inciso di più sul ciclismo, che era ancora (uso le parole di Mario Fossati) "nel suo medioevo" e che (in tutti i sensi) è diventato uno sport moderno. Come moderna è stata la pianificazione strategica della corsa. La Cuneo-Pinerolo è stata una irripetibile impresa atletica ma anche un capolavoro tattico, che ha consentito al passista-scalatore Coppi di isolare lo scalatore Bartali e di costringerlo a una monumentale "cronometro". La gestione della squadra (oltre che del gruppo) di Coppi erano "più avanti" rispetto al ciclismo dell'epoca. Ma questo, nel giudizio, va a favore di Merckx, che vinceva perchè era il più forte in un ciclismo in cui tutti facevano uso della scienza come lui e usavano la squadra come lui.

Il palmares di Coppi e la guerra. Su questo la penso come Gianni Brera, che sosteneva che la guerra ha arricchito il palmares di Coppi anzichè impoverirlo: salvando il suo fragile fisico (e animo) dagli eccessi di allenamento, chimica, corse di un ciclismo più massacrante di quello di oggi. Senza la guerra, insomma, Coppi si sarebbe rotto ancora di più e probabilmente sarebbe durato meno.

La guerra poi ha dato a Coppi un altro vantaggio su Merckx. Coppi ha corso, più forte di tutti, quando tutta Europa in bicicletta fuggiva dagli anni e dai ricordi della guerra. Merckx ha corso su un mezzo ormai "vecchio" negli anni in cui l'uomo (altro che Mont Ventoux) saliva sulla Luna. E, nonostante tutto, è stato Merckx.

Sfida fantastica. Ma alla fine, il crudele fotofinish dice Merckx.

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 03/11/2005 alle 16:06
Devo fare i miei complimenti a profroubaix, davvero un grande del forum.

La tua analisi, caro prof, la condivido quasi per intero. In sintesi, Coppi nei suoi picchi di rendimento più grande di Merckx, ma Merckx più completo, più costante, inossidabile, e senza quelle clamorose cotte che invece non sono una rarità nella carriera di Coppi.

Vi è un unico punto sul quale dissento. Coppi e la guerra. Mi sembra un ragionamento troppo sofisticato, financo cinico quello del grande Brera che tu sposi. Che vuol dire che la Guerra ha preservato il suo fisico?

Guarda per certi versi capisco ciò che intendi. Ma - e su questo forum se ne è già discusso - non credo esista un orologio biologico e fisiologico in grado di fermare l'usura quando sei costretto a non gareggiare per molti anni... mi sembra un tantino eccessivo affermare che la guerra lo ha favorito, anche in relazione agli infortuni. E' una forzatura a parer mio.

Coppi è esploso nella Firenze-Modena del 1940... come se Cunego fosse costretto a fermarsi per cinque anni da quest'anno al 2010... mah... Ho molti dubbi in proposito anche se qualsiasi tesi del grande Brera va rispettata, beninteso. Tuttavia penso che Coppi avrebbe vinto qualche giro e magari qualche Tour in più se avesse potuto continuare la carriera indisturbato.

Cmq per il resto sono d'accordo. Ciao e grazie.

Alex

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 03/11/2005 alle 16:11
Grazie a ProfRoubaix che ci ha veramente deliziato con il suo pensiero...per quelli giovincelli come noi poi,c'è ancora più curiosità per questi discorsi!

 

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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 03/11/2005 alle 16:12
Un paragone improponibile, i due hanno corso in epoche e in condizioni molto diverse. Coppi ha avuto la sua carriera interrotta dala guerra (è stato anche prigioniero) inoltre credo che avesse ben altri avversari,
Bartali, Magni, Kubler, Koblet, Bobet, Nencini ecc...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 16:30
Caro grimpeur,

grazie per gli : il miglior modo per festeggiare il mio livello "Fiandre".

Il ragionamento di Brera, a mio parere, è meno paradossale di quello che sembra.

Coppi è esploso vincendo la Firenze-Modena, ma per vincere quel giro ebbe bisogno dell'aiuto del gregario (caduto e fuori classifica) Bartali. Ad esempio quando andò in crisi sulle Dolomiti (passo Mauria, se non sbaglio, con Bartali che gli passava la neve sul collo per svegliarlo un po'), per vincere quel giro con 2'40" su Mollo e poco più di 10' su Cottur. Non dei fenomeni, insomma.

Nel 1942 ha battuto il record dell'ora. Sotto le bombe (della guerra), poco allenato, etc. etc., ma battendo di 31 metri Archambaud. Non fu una prestazione fantastica. Scoraggiò tutti dal riprovarci per 14 anni (mi pare) perchè era Coppi, ma Coppi stesso più volte disse che all'apogeo della sua carriera avrebbe potuto andare molto più in là di 45.871.

Insomma, prima della guerra Coppi era ancora immaturo. Era un vincitore di Giro, recordman dell'ora, ma non era ancora Coppi. Non a caso perse da Bartali il primo Giro del dopoguerra (1946). L'esempio che fai su Cunego non è senza senso. La domanda che Brera si pone è: avrebbe fatto bene a un corridore poco più che ventenne spendere i primi anni di carriera contro un Bartali al massimo della forma? E' un po' il discorso che si fa, a proposito di Cunego, sul fatto che i grandi delle corse a tappe solitamente iniziano a vincere verso i 26-27 anni.
Insomma, mentre Bartali è entrato in guerra nel pieno della maturità e ne è uscito vecchio, Coppi ne è entrato troppo giovane e ne è uscito maturo.

Ciao

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 03/11/2005 alle 16:31
Originariamente inviato da sbrindolin

Un paragone improponibile, i due hanno corso in epoche e in condizioni molto diverse. Coppi ha avuto la sua carriera interrotta dala guerra (è stato anche prigioniero) inoltre credo che avesse ben altri avversari,
Bartali, Magni, Kubler, Koblet, Bobet, Nencini ecc...


ciao sbrindolin, sul fatto che siano epoche diverse e che il paragone sia probabilmente impossibile forse hai ragione.

del resto è una goduria giocare su queste cose e in un forum come il nostro è assolutamente lecito fare questo tipo di paragoni.

contesto una cosa, però, del tuo ragionamento. la grandezza degli avversari di coppi... a parte che potrei risponderti che merckx ha duellato con adorni, altig, simpson, gimondi, motta, de vlaeminck, moser, poulidor, zoetemelk, thevenet, ocana, janssen, van impe, fuente, kuiper ecc., ma soprattutto ai tempi di coppi le nazioni competitive erano quattro o cinque (italia, francia, belgio, svizzera, e poco altro?) e la grandezza dei nomi che hai citato in parte è dovuta anche al fatto che - essendoci poca concorrenza - si spartivano le corse i pochi grandi dei pochi grandi paesi presenti...

ai tempi di merckx c'erano molti più avversari: grandi tedeschi, grandi spagnoli, grandi olandesi si sono aggiunti a quelli dei paesi da te citati.

dagli anni ottanta sono arrivati gli americani, un domani toccherà ai cinesi...

ciao

 

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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 03/11/2005 alle 17:00
contesto una cosa, però, del tuo ragionamento. la grandezza degli avversari di coppi... a parte che potrei risponderti che merckx ha duellato con adorni, altig, simpson, gimondi, motta, de vlaeminck, moser, poulidor, zoetemelk, thevenet, ocana, janssen, van impe, fuente, kuiper ecc.,


Se vogliamo rimanere nel campo dei paragoni impossibili, trovami uno solo di questi che possa lontanamente essere paragonato a Bartali sia come classe, personalità, longevità agonistica e numero di vittorie, tenuto conto che anche Gino è stato fermo alcune stagioni per motivi bellici.

 

[Modificato il 03/11/2005 alle 17:05 by sbrindolin]

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 03/11/2005 alle 17:10
ciao sbrindolin. mi spiego meglio. a parte il fatto che gimondi per me può essere "lontanamente paragonato a bartali" per usare le tue parole, ma soprattutto il mio era un discorso più ampio e non voglio intestardire la discussione su questo punto.

kubler, ad esempio, nell'epoca di merckx non avrebbe mai vinto un tour de france. così come robic.

magni era soprattutto un passista veloce abile nelle discese (intendiamoci un grandissimo uomo e un grande campione), ma all'epoca di merckx non avrebbe mai vinto tre giri d'italia, almeno a parer mio...

insomma intendo dire che merckx di avversari ne ha avuti di più, che i confini del ciclismo erano più ampi e che questo processo è continuato negli anni. oggi ci sono gli usa, i paesi dell'est, che all'epoca di coppi non c'erano.

di riflesso la grandezza dei campioni di quegli anni è data anche dal limitato numero di paesi coinvolti. credo che questo sia un fatto incontestabile. senza nulla togliere a bartali, ovviamente.

ciao

p.s. aggiungo che in certi momenti della carriera ocana è stato persino più grande di bartali e che nelle corse di un giorno de vlaeminck, maertens e moser (tutti rivali di merckx) sono tra i più grandi di tutti i tempi.

 

[Modificato il 03/11/2005 alle 17:12 by 55x11grimpeur]

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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 03/11/2005 alle 17:53
di riflesso la grandezza dei campioni di quegli anni è data anche dal limitato numero di paesi coinvolti. credo che questo sia un fatto incontestabile. senza nulla togliere a bartali, ovviamente.

p.s. aggiungo che in certi momenti della carriera ocana è stato persino più grande di bartali e che nelle corse di un giorno de vlaeminck, maertens e moser (tutti rivali di merckx) sono tra i più grandi di tutti i tempi.


E' vero che c'erano meno nazioni, ma in queste poche nazioni c'era una densità maggiore di campioni. Quando mai in Italia si sono avuti in attività contemporaneamente corridori del livello di Coppi, Bartali e Magni ? Vogliamo forse paragonare i dualismi Bugno-Chiappucci o Moser-Saronni a Coppi-Bartali ? Voglio dire, il numero dei campioni di ogni epoca è limitato, indipendentemente da quanti sono i paesi coinvolti. Io non vedo in giro grandi corridori polacchi, portoghesi o cinesi, sebbene in questi e altri paesi il ciclismo sia in grande espansione.
Per quanto riguarda le corse di un giorno, nell'epoca di Coppi c'era gente come Van Looy o Van Steenbergen. In ogni caso è più facile fare un paragone tra l'epoca di Merckx e le successive che non le precedenti.
Se non lo hai già fatto ti suggerisco di leggere il bellissimo libro "Bartali il mito oscurato" di Giancarlo Brocci (l'organizzatore de L'Eroica)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 17:56
in un altro topic ho scritto questo...
Merckx / Coppi?..........
due epoche diverse, due campioni immensi, con caratteristiche tecniche molto diverse.
Merckx è stato il prototipo del ciclista completo. Completo come nessuno.
Fortissimo sul passo, ottimo cronomem, velocista potentissimo, in salita è stato il prototipo del passista scalatore, Sgraziato, saliva col rapportone ...e la sua potenza è stata ineguagliata.
Straordinarie doti di combattività, recupero e grinta, facevano lievitare le doti tecniche. Ha vinto sul Ventoux svenendo dopo l'arrivo. Al tour del 71, dopo la sberla di Orcieres Merlette, il giorno dopo andò in fuga con l'intera squadra in partenza.... Forza morale tremenda. Voglia di vincere tremenda.
Coppi non era così completo. Aveva però punte assolute ineguagliate. In salita , nessuno come lui. Cuneo -Pinerolo impresa assurda. Stelvio spianato. Alpe d'uez limata. Tempi di scalata da ciclismo moderno. Capacità di infliggere distacchi da orologio a cucù.. Il massimo scalatore di tutti i tempi. Con una capacità di andare sul passo, notevolissima. Era infatti un grande cronomen. Meno potente di Merckx, aveva nella progressione in salita i migliori atout.
Merckx contro Coppi....in linea era più forte Merckx. Poteva vincere in volata contro chiunque...per distacco, corse da velocisti, corse dure, col caldo, col freddo..In salita era più forte Coppi. Nettamente.
Coppi era più fragile, sia come carattere, sia come facilità ad infortunarsi, sia come morale, non sempre di ferro. Le sue cotte hanno fatto epoca. Ma era l'unico in grado di rimontarle. Come al tour del 49...
In un giro o un tour al massimo, Coppi per me avrebbe avuto più chanches.
In una stagione Merckx avrebbe vinto di più.....
Per il mio modo di vedere il ciclismo, Coppi era il romanticismo, Merckx la forza. Che spettacolo sarebbe stato......Due campionissimi così, avrebbero avuto il modo di restare grandissimi comunque. Ci saremmo divertiti in duelli stratosferici.
Quantità Merckx.... linea Merckx.... qualità Coppi.
Ah...gli altri, per me, lontani.

Confermo quanto scritto. evidentemente poi, ogni giudizio è personale ed opinabile, ci mancherebbe altro.
Lo riporto qua, perchè mi interessa discuterne un pò con Grimpeur e ProfRoubaix.
Prof. ha scritto....

Coppi è esploso vincendo la Firenze-Modena, ma per vincere quel giro ebbe bisogno dell'aiuto del gregario (caduto e fuori classifica) Bartali. Ad esempio quando andò in crisi sulle Dolomiti (passo Mauria, se non sbaglio, con Bartali che gli passava la neve sul collo per svegliarlo un po'), per vincere quel giro con 2'40" su Mollo e poco più di 10' su Cottur. Non dei fenomeni, insomma.

Nel 1942 ha battuto il record dell'ora. Sotto le bombe (della guerra), poco allenato, etc. etc., ma battendo di 31 metri Archambaud. Non fu una prestazione fantastica. Scoraggiò tutti dal riprovarci per 14 anni (mi pare) perchè era Coppi, ma Coppi stesso più volte disse che all'apogeo della sua carriera avrebbe potuto andare molto più in là di 45.871.

Insomma, prima della guerra Coppi era ancora immaturo. Era un vincitore di Giro, recordman dell'ora, ma non era ancora Coppi. Non a caso perse da Bartali il primo Giro del dopoguerra (1946). L'esempio che fai su Cunego non è senza senso. La domanda che Brera si pone è: avrebbe fatto bene a un corridore poco più che ventenne spendere i primi anni di carriera contro un Bartali al massimo della forma? E' un po' il discorso che si fa, a proposito di Cunego, sul fatto che i grandi delle corse a tappe solitamente iniziano a vincere verso i 26-27 anni.
Insomma, mentre Bartali è entrato in guerra nel pieno della maturità e ne è uscito vecchio, Coppi ne è entrato troppo giovane e ne è uscito maturo.

Ciao

teoria ardita. che combina una parte stracondivisibile, con una per me molto azzardata.
La parte ovviamente condivisibile è che Coppi , nel 40 non fosse il Coppi maturo e fortissimo che incontreremo poi. A 21 anni nerssun ciclista è maturo. Tantomeno Coppi. Il fatto di avere vinto il Giro, nonostante fose partito per fare il gregario a Bartali, è stata una casualità. Senza l'uscita dalla classifica di Ginettaccio, non avrebbe certo corso e vinto il giro. Allora Fausto era il giovane campione italiano dell'inseguimento....Ovvio che la sua prima vittoria, non sia stata all'altezza delle sue più rinomate, quanto a qualità. Ma la vedo all'inverso del carissimo Prof....un corridore che MAI aveva fatto le alpi e le dolomiti, ha tenuto 3 settimane, battendo GRAZIE a Bartali, Gli altri. Cottur non era un pellegrino. Corridore di grande resistenza. Fra i battuti c'era Valetti, già vincitore di due giri. Insomma. Un neopro ha messo in fila gli altri italiani. Merckx al suo primo giro, è finito dietro a Perez frances. A 22 anni, con due s.remo vinte, una gand wewelghem, ed una F.vallona, al secondo anno da professionista, ha conosciuto la cotta sulle alpi ed ha finito NONO il guo primo giro. Dietro a Gimondi, Balmamion, Anquetil, Adorni, Perez frances, Motta, Aimar, Gabica. Mollo e Cottur vogliamo dire che erano relativamente più forti di Perez frances e Gabica?
Insomma, a parte le battute, Coppi ha vinto un giro da esordiente, a 21 anni. Merckx a 22 ha fatto un buon giro , con due tappe vinte, ma ha preso oltre 11 minuti ed è finito lontano dal podio.
Ho preso l'esempio Merckx, proprio perchè è il grandissimo Merckx. Mi pareva prof, che avessi sminuito la vittoria di Coppi...se ho inteso male, perdonami.
Nel 42 ha fatto, Coppi, il record dell'ora. Anche qui, mi pare che tu tenda a sminuire questo. Un corridore che da 2 annni sta correndo in modo più che occasionale, come tutti, drammaticamente, in quegli anni, senza allenamento specifico, prende la bicicletta, batte il record dell'ora, di poco, certo..., per me è segno di enorme grandezza. Oggi Sosenka ha il record. Trovami un corridore , che , dopo due anni di fermo o quasi e senza un giorno di allenamento specifico, con la bicicletta normale, come allora usava, batte il recordino di sosenka. Trovamelo, e lo considererò un grandissimo. coppi ha fatto questo. coppi giovane (23 anni), senza allenamento, si permetteva di battere il record dell'ora. Mizzica.
Poi due anni fermo del tutto. In prigionia poi. Che 4 anni di stop, di cui un paio di prigionia (non mi ricordo il tempo esatto..) dagli inglesi...insomma, non il massimo per andare poi forte in bicicletta. Al carissimo Brera, giornalista immane, chiederei se un iter del genere lo consigliasse per avere migliori risultati. Che so....Cunego potrebbe stare fermo un 4 anni, prigioniero a Guantanamo, poi lo vedremmo fresco e riposato stracciare tutti? dubito.
Anzi...il 46 dimostra proprio che Coppi ha risentito pesantemente dello stop e della prigionia. Perde da Bartali praticamente l'unico giro in cui c'è un confronto diretto.
Si sarebbe bruciato contro Bartali se avessero continuato la carriera assieme? Non lo so. Nessuno lo sa e lo può dire. Io non lo credo. Tante tante volte un giovane talento si è sovrapposto al vecchio leone. Binda con Girardengo, Guerra con Binda, Bartali con Guerra, Coppi con Bartali, Anquetil con Coppi, Merckx con Anquetil, e via discorrendo. Se incrociare un campione, bruciasse carriere automaticamente, questi incroci sarebbero stati distruttivi. Certo Guimard si è bruciato rincorrendo Merckx...ma non era Coppi, il francesino. Insomma, non concordo con la tesi di brera, anche se la trovo furba. Ma è solo furba......serviva per andare intelligentemente contro corrente. E Brera lo faceva spesso. anche dicendo, ad esempio, che Rivera era un mediocre....abatino eccetera eccetera. Per me questa tesi è una forzatura.
Ah. voglio aggiungere una cosa. Merckx è stato immenso, di ferro. Ma le sue cotte le ha avute, le ha avute. Giro del 67, uscito di classifica a Tirano, Orcieres merlette al tour del 71...tour vinto dal cannibale per sfortuna di Ocana. Coppi, come ho già scritto, nel 49, anno in cui era sinceramente imbattibile nei grandi giri, ha avuto più una cotta . A metà tour aveva 40 minuti di distacco da Marinelli. Come Basso sullo stelvio, per fare un esempio. Basso è restato fuori classifica. Coppi ha vinto quel tour con 10 minuti su Bartali e 25 minuti su Marinelli.
Un'ora in pratica ha recuperato al terzo. Queste cose, per me naturalmente, rendono unico Coppi. Solo lui poteva recuperare un'ora in metà tour al terzo in classifica. Non a Cipollini.
No....mi convinco sempre di più , che a tappe, Coppi era di una categoria diversa da tutti. Merckx compreso. Poi ci sono anche le corse in linea, le classiche, dove Eddy era senz'altro più completo, come ho già scritto.
Ciao a tutti!.....ah senza ombra di polemica, ovvio!

 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 03/11/2005 alle 18:26
Carissimo Jan,

porti sempre una ventata di luce o un raggio di freschezza per usare un gioco di parole. Grazie innanzitutto. Hai spiegato bene, molto meglio di me, quanto intendevo su Coppi e la guerra. Ti quoto in pieno.

Non sono del tutto persuaso, però, della tua tesi su Coppi più grande di Merckx nelle corse a tappe. Spiego perché, anche se prima dovrei premettere che i paragoni sono impossibili bla-bla-bla... ma è chiaro che stiamo giocando in punta di ragionamento per la mera goduria di parlar di ciclismo, no? Ok allora proseguo.

Le cotte di Coppi sono state frequenti, anche nei Giri e nei Tour da lui vinti. Il Grande Airone era solito cominciare piano le corse a tappe, e finirle fortissimo. Hai citato il caso di Marinelli, ma che dire del duello con Koblet vinto all'ultimo respiro sullo Stelvio nel 1953... e potrei continuare.

Ai tempi di Merckx simili recuperi erano quasi impossibili. Il livellamento verso l'alto del ciclismo (che ai tempi di Merckx non era ancora completato, in verità) ha reso la "giornata storta" un vero e proprio tallone d'achille nelle corse a tappe. In altre parole mi chiedo: sarebbe riuscito Coppi in simili rimonte anche nel ciclismo di qualche decade dopo?

Non si dice forse, oggi, quando si vuol dimostrare che il tal corridore non è adatto ai grandi giri che "una giornata no nelle tre settimana l'ha sempre avuta"?

Certo con i metodi di allenamento, l'alimentazione, le bici, le strade, la medicina di oggi (o dei tempi di Merckx) forse anche Coppi avrebbe limitato le sue giornate storte.

Ma mi concederai che la continuità mostruosa di Merckx, la sua completezza, la capacità di andar forte con caldo, freddo, neve, salita, discesa, pianura, volate, corse in linea, corse a tappe, pista, strada è assolutamente senza paragoni nell'intera storia del ciclismo e forse anche degli altri sport.

Merckx è stato meno longevo di Coppi, ma si è consumato per sei-sette anni con stagioni incredibili. Penso che l'intensità delle stagioni, in quegli anni, non abbia avuto paragoni né nelle epoche precedenti, né in quelle successive.

Ricorderai come Coppi sia stato il primo a centrare la grande accoppiata e per ben due volte, nei suoi anni d'oro '49 e '52. Fino ad allora non ci aveva mai provato nessuno e i fisiologi ritenevano impossibile che un fisico umano reggesse a simili sforzi... E dopo pochi anni è cominciata, pian piano, l'epoca della specializzazione. Merckx non ha certo "badato a spese" con il suo fisico, investendo in fatica fino all'ultima stilla di energia.

"Chi mi ha battuto può ben vantarsene" ha sempre detto "perché io non ho mai lasciato vincere nessuno". Lui era così, sempre, inverno, estate, incredibile. Coppi era più umano, Merckx più macchina.

D'altronde uno che in 1800 giorni di corsa vince 525 volte... grandissimo.

Cmq è un gran bel duello.

Ciao

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 18:37
contesto una cosa, però, del tuo ragionamento. la grandezza degli avversari di coppi... a parte che potrei risponderti che merckx ha duellato con adorni, altig, simpson, gimondi, motta, de vlaeminck, moser, poulidor, zoetemelk, thevenet, ocana, janssen, van impe, fuente, kuiper ecc., ma soprattutto ai tempi di coppi le nazioni competitive erano quattro o cinque (italia, francia, belgio, svizzera, e poco altro?) e la grandezza dei nomi che hai citato in parte è dovuta anche al fatto che - essendoci poca concorrenza - si spartivano le corse i pochi grandi dei pochi grandi paesi presenti...

Merckx ha avuto grandi avversari.
Non concordo però sul fatto che Coppi abbia dominato su una generazione di modesti concorrenti. In Italia vi erano fortissimi corridori. Bartali e magni, ma anche Fornara, Astrua, Cottur, Ortelli,Leoni, defilippis,Nencini, Battistini....
All'estero doveva scontrarsi con V.Steemberghen, Ockers, de Bruyne, Impanis, Koblet, Kuebler, Schaer, Bobet, Geminiani, Anquetil (giovane..)Gaul, Lazarides, Brankaert, Schotte,Adrianssens, Darrigade...insomma, vero che i confini si sono allargati (ma veramente DOPO Merckx...la Spagna stava partorendo Bahamontes , che di Coppi è stato compagno di squadra...), ma non vedo una qualità maggiore negli anni 60-70.
Anzi. se mi fai scegliere per forza.....forse la qualità degli avversari di Coppi è da preferire.

kubler, ad esempio, nell'epoca di merckx non avrebbe mai vinto un tour de france. così come robic.

Mah. non ne sono convinto Grimpeur. Kuebler era superiore a Janssen, Pingeon, V.Impe, Thevenet, o Pettersson, o Bertoglio....che hanno vinto grandi corse a tappe nell'era cannibalizzata da Merckx...Robic in effetti non era un mostro. Neanche Pingeon.
ciao!!!!!!!!!!!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 18:40
Ma mi concederai che la continuità mostruosa di Merckx, la sua completezza, la capacità di andar forte con caldo, freddo, neve, salita, discesa, pianura, volate, corse in linea, corse a tappe, pista, strada è assolutamente senza paragoni nell'intera storia del ciclismo e forse anche degli altri sport.

Quoto in modo assoluto.
Anche rispetto agli altri sport. merckx è stato uno dei più grandi atleti del secolo corso , in assoluto. Come Coppi.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 03/11/2005 alle 19:20
Anch'io penso che Coppi avrebbe tratto solo beneficio dal correre gli anni della guerra. Al più avrebbe concluso un po' prima la carriera, ma, visto che questa é terminata a 40 anni, e che tra i 35 e i 40 non é che Fausto abbia vinto un gran ché, il suo palmarès non ne avrebbe sofferto che in misura veramente minore. Invece si può ragionevolmente pensare che qualche Giro e/o qualche Tour tra il 40 e il 45 lo avrebbe vinto di sicuro. E questo malgrado la presenza di Gino Bartali, il quale, ancor più di Coppi a mio avviso, ha pagato un pesante tributo alla guerra in termini di vittorie.

Sul confronto Coppi-Merckx sono d'accordo con la bellissima analisi di Jan. Con un'aggiunta: Coppi ha certo vinto meno grandi classiche di Merckx, ma ne ha anche corse molte di meno. Non credo, ad esempio, che ai tempi di Coppi i ciclisti Italiani facessero correntemente la "campagna del Nord".

Un'osservazione a quanto detto da Profroubaix: il fatto che i Grandi comincino a vincere i Grandi Giri a 26-27 anni é storia abbastanza recente. Scusa il gioco di parole, ma "prima" i grandi corridori mostravano le loro qualità prima per l'appunto:
Binda ha vinto il primo Giro a 23 anni. Bartali a 22. Coppi a 20. Anquetil ha vinto il primo Tour a 23 anni, cosi' come Gimondi. Merckx a 23 anni ha vinto il Giro, Hinault a 24 ha vinto il Tour.

Ciao a tutti!

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 03/11/2005 alle 20:19
Anch'io avevo notato che una volta i vincitori delle corse, soprattutto quelle a tappe, erano mediamente più giovani di adesso - fatto in netta controtendenza con molti altri sport, dove si sente in continuazione di record di precocità battuti. Addirittura Henri Cornet non aveva neppure vent'anni quando ha vinto il Tour de France del 1904, adesso a quell'età la stragrande maggioranza dei ciclisti non è ancora passata al professionismo! Io non ho proprio idea di questo "invecchiamento" generale del ciclismo attuale, anche perché seguo questo magnifico sport solo da pochi anni. Qualcuno ha delle ipotesi in merito?

 

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  postato il 03/11/2005 alle 21:47
Originariamente inviato da tacc88

Grazie a ProfRoubaix che ci ha veramente deliziato con il suo pensiero...per quelli giovincelli come noi poi,c'è ancora più curiosità per questi discorsi!


http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=2942

Ciao tacc88,
anche a me questi discorsi affascinano. Proprio per questo, dai un'occhiata al link che ti ho messo.
Mi ringrazierai...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 22:27
Cari tutti,

grazie in particolare a jan e felice.
Sì, le obiezioni che fate alla "mia" (o meglio breriana) teoria della guerra che salva Coppi sono sensate. Non ho dati per dirvi come le cose sarebbero andate. Dovendo dare dei numeri, penso che senza guerra Coppi avrebbe potuto vincere 1-2 Giri in più (continuando nel gioco: forse perdendo quello sullo Stelvio), qualche classica, forse 1 Tour. Riportando la provocazione di Brera (è vero anche questo, Jan) volevo attirare l'attenzione sul fatto che 5 anni persi non significano automaticamente che Coppi avrebbe vinto 3-4 Giri e 2-3 Tour (come piace pensare ai coppiani, quorum ego), per il resto sono sostanzialmente d'accordo con le vostre obiezioni.
Lascio spazio anche a Brera, però. Voi certamente avete letto "Coppi e il diavolo" (Brera), che cito a beneficio dei giovincelli che hanno lanciato questo bellissimo thread. E quindi sapete che la nausea del ciclismo di Coppi ha coinciso anche con la nausea per lo stile di vita contadino, il suo primo matrimonio, etc. E che il declino di Coppi ha coinciso (almeno temporalmente: va detto che Coppi aveva i 34-35 anni del declino atletico) con la separazione, gli attacchi della chiesa (quella degli anni 50, non quella all'acqua di Ratzinger di adesso) e quindi dell'opinione pubblica. Quindi, chissà come sarebbe andata la sua vita e quindi la sua carriera: non me la sento di togliere al "gran lombardo" il beneficio del dubbio.

Una considerazione tecnica sul Tour. Negli anni di Coppi e Bartali sul podio del Tour troviamo solo corridori italiani, francesi, belgi e svizzeri (con la sola eccezione dello spagnolo Ruiz, 1952) sino al 1955 (Gaul). Il Tour a squadre nazionali era forse più semplice, tatticamente, di quello di Merckx.

Ciao!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2005 alle 23:38
Se guardiamo al palmares dei due corridori ovviamente non possiamo non considerare Merckx il più grande, ma se prendiamo in cosiderazione altri fattori allora la cariera di Coppi assume un'importanza molto maggiore rispetto a quella del belga.
Coppi infatti ha inventato (o meglio è stato quello che ha dato il contributo maggiore) il ciclismo moderno, quello che va dagli anni '50 alla metà degli anni '80 (da quel momento secondo me inizia il ciclismo contemporaneo fortemente determinato dal doping).
Infatti Coppi ha fissato quelle regole che hanno giudato i professionisti da quel momento in poi, la preparazione scientifica, l'assitenza medica ecc.
Ricodiamoci che quando fece la sua prima doppietta, gli scienziati ed i medici sportivi ritenevano impossibile per il fisico dell'uomo compiere una tale impresa.
Coppi dunque ha segnato la strada su cui Merckx ha inanellato le sue infinite vittorie.
Inoltre l'italiano ha avuto avversari decisamente più forti di Eddy, in in periodo poi, in cui il ciclismo era di gran lunga lo sport più importante in Italia e forse nel resto d'Europa.
Il palmares di Coppi sarebbe stato molto più folto senza gli innumerevoli infortuni (Merckx non si è fatto mai male, amnche se ha avuto una carriera breve) e ovviamente senza la guerra che, pur avendogli di molto allungato la carriera, lo ha privato di 3 o 4 Giri o Tours (a Bartali la guerra ha rovinato ancora di più la carriera).
Ma l'aspetto più importante nella parabola di Coppi è stato quello dell'impatto sociale. L'Italia del dopoguerra sembrava trarre dalle fughe di Coppi e Bartali le forze per rialzarsi dallo sfacelo in cui il fascismo e la guerra l'avevano gettata, nelle loro imprese c'era tutta la voglia di un paese di ricostruirsi e di presentarsi orgogliosa davanti alle nazioni europee.
Di fronte a tutto questo Merckx è semplicemente stato un corridore che viceva tanto, tantissimo, più di tutti, ma solo un corridore, non un eroe, un simbolo come Coppi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/11/2005 alle 00:28
Una considerazione tecnica sul Tour. Negli anni di Coppi e Bartali sul podio del Tour troviamo solo corridori italiani, francesi, belgi e svizzeri (con la sola eccezione dello spagnolo Ruiz, 1952) sino al 1955 (Gaul). Il Tour a squadre nazionali era forse più semplice, tatticamente, di quello di Merckx.

Caro ProfRoubaix, hai scritto delle cose condivisibilissime. In particolare condivido il concetto che hai scandito bene...4 anni di stop non significavano per Coppi automaticamente 4 anni di trionfi. Bartali è stato più penalizzato in questo senso, come corridore nel pieno della maturità.
Dopo.....Coppi ha pagato cadute, fratture, morte del fratello, ostracismo dopo la separazione e la comparsa della dama bianca, ostracismo politico in quegli anni così duri...ma è stato competitivo fino al 55....36 anni. Il ciclismo di allora prevedeva grandi fatiche e carriere mediamente più lunghe. Il fondo si acquista con gli anni ed il ciclimo degli anni 40-50 era ancora in gran parte uno sport di grande resistenza.
Ho quotato il richiamo al Tour per nazionali....oggi impensabile, ma affascinante e , certo, tatticamente più semplice. L'ultimo fu nel 67. Vinse Pingeon, aiutato in modo quasi commovente da Poulidor, contro il chierico Jimenez. Erano uno della Peugeot e l'altro della Mercier. senza Tour per Nazioni, Pingeon non avrebbe mai vinto il tour stesso. Ciao!

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/11/2005 alle 09:53
Da un sondaggio apparentemente supereficiale esce un thread fra i più interesanti.
solo per fare i complimenti a tutti. Jan, Ottavio,Felice e i "nuovi" ottimi Prof roubaix e alex.

ciao
grazie

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/11/2005 alle 12:24
Mi preme fare alcune osservazioni su quanto di interessante è stato scritto sull'argomento.
1°- Guerra e cadute
Nel 1941, 1942, 1943, 1944, 1945, il Giro non venne disputato.
Nel 1940, 1941, 1942, 1943, 1944, 1945, il Tour non venne disputato, nel 1946 fu corso in sole 5 tappe.
Nel 1939 Coppi cade e si incrina la caviglia.
Nel 1942 il 23/06 cade al vigorelli e si frattura la caviglia sinistra
Nel 1950 a Primolano, durante il Giro, cade e si frattura il pube
nel 1951 cade a Torino fratturandosi la clavicola destra
nel 1952 a Perpignano, durante una riunione in pista, cade fratturandosi una scapola
nel 1954 durante un allenamento, vicino a pavia, viene investito dalla ruota di scorta staccatasi dal camion che lo precedeva, si incrina la scatola cranica e si lede il legamento del ginocchio sinistro
nel 1956 doppia caduta a Ferrara e a Copenaghen con forta ematoma alla colonna vertebrale
nel 1957 cade a Sassari riportando la frattura del femore sinistro.
Da questi dati si ricava che Coppi corse "veramente" un'intera stagione solo nel 1946, nel 1947, nel 1948, nel 1949, nel 1952, nel 1953.
Coppi partecipò a soli 3 Tour stravincendone 2 con imprese che sono diventate leggenda.
Nel 1951 vi partecipò su pressione degli organi della federazione ciclistica, di malavoglia, fuori forma e prostrato per la tragica morte del fratello Serse.
Provate a togliere a Merckx gli anni dal 1969 al 1974 ed il suo palmares verrebbe ridimensionato pur allungandogli la carriera.
2° - Avversari
Basta il solo Bartali per ingigantire la qualità degli avversari di Coppi senza aver bisogno di citare Koblet, Kubler, Magni ...... ( tra l'altro proprio Magni gli scippò il Giro del 1948 con lo scandalo delle spinte in salita, Coppi e l'intera squadra si ritirarono per protesta).
3°- Percorsi dei grandi giri
Negli anni di Coppi e Bartali i tracciati del Giro non erano particolarmente duri, un paio di tappe dolomitiche, arrivi in salita rari ed insignificanti.
Ma anche al Tour non vi erano arrivi in salita ma solo qualche tappa pirenaica ed alpina con salite poste lontane dal traguardo.
Solo nel 1952 si arrivò all'Alpe d'Huez ed al Puy de Dome ed infatti Coppi le vinse ambedue per distacco.
4°- Crisi di Coppi
Non mi pare che abbia avuto grandi crisi.
Questa diceria è nata da quella che da tutti viene ricordata come la grande crisi di Coppi nel Tour del 1949.
Ecco come si svolsero i fatti.
Era in pieno svolgimento la tappa Rouen-Saint Malo, quando Coppi si trovò in fuga che aveva tutta l'aria di riuscire clamorosamente. Giunti nella zona di Mouen, tra chi fuggiva si registrò una caduta: un appassionato, mentre passa un fiaschetta d'acqua a Marinelli, provocava uno sbandamento del gruppetto: Marinelli e Coppi caddero.
Fausto si accorse immediatamente di non poter proseguire nel tentativo (quando il vantaggio era all'incirca di 9 minuti); la forcella gli era saltata. Accanto a lui, è vero, c'era Tragella con la vettura sussidiaria sulla quale era stata collocata la bicicletta di ricambio di Mario Ricci ( primo in classifica degli italiani), ma Coppi non volle proseguire su una bicicletta di misure assolutamente diverse e con il sellino diversamente appostato, per cui, mentre gli altri se la davano a gambe, Fausto era in mezzo alla strada in attesa del C.T. Binda, il quale si era fermato al rifornimento per la distribuzione dei sacchetti a Bartali e compagni. Quando Fausto potè riavere la sua bici di ricambio, riprese di malavoglia la sua corsa. Bartali e Magni, passandogli accanto, lo incitarono a proseguire, giacchè Coppi aveva manifestato propositi di ritiro, ma visto che il campionissimo non pareva tanto convinto, i due si dettero da fare per non perdere troppo terreno.
Giunto in grave ritardo a St.Malo Coppi si trovava a 36'35'' dalla maglia gialla Marinelli mentre Magni era secondo e Bartali nono.
Quello che successe poi tutti lo sappiamo.

Tutto questo per dire che, secondo me, Coppi era superiore a Merckx nei grandi giri. Merckx aveva il suo tallone d'Achille in salita tant'è che gli scalatori Fuente, Ocana, Thevenet lo mettevano in difficoltà sulle grandi salite.
Coppi invece in salita VOLAVA, ma era fortissimo anche a cronometro. Nel 1949 nella 2° crono buttò fuori tempo massimo l'intero plotone costringendo gli organizzatori ad allargare il tempo massimo per non finire il Tour anzitempo.

Per finire la somma dei Km. fatti da Coppi "in fuga solitaria" sono 3.041 come un intero giro d'Italia.
Vinse 84 inseguimenti su pista con tempi eccezionali conquistando 2 volte il campionato del mondo.
Questo è Fausto Coppi il più grande campionissimo di tutti i tempi.


 

[Modificato il 04/11/2005 alle 12:28 by ciclgian]


 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 04/11/2005 alle 12:36
Ho votato per Merckx. Ovviamente si tratta di un gioco, perchè le epoche sono diversissime etc. Però mi viene in mente quando in occasione del 60° compleanno del belga ho letto il suo curriculum, scoprendo che ha vinto più di una gara su tre alla quale ha partecipato...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/11/2005 alle 18:18
i due non sono paragonabili nelle corse in linea: troppo superiore Merckx. Nelle corse a tappe il miglior Coppi era senz'altro superiore al miglior Merckx, ma nel rendimento medio su 10 anni i due si equivalgono: Coppi non sempre è stato al top nelle sue partecipazioni al Giro o al Tour (vedi Giro del 48 o del 54) mentre la stessa cosa non si può dire di Merckx (sempre Cannibale). E' vero che gli avversari di Coppi(almeno nei grandi giri: Bartali, Bobet, Koblet, Kubler, Magni, Schotte, Robic) sono stati superiori a quelli di Merckx (Gimondi, Poulidor, Zoetemelk, Ocana, Thevenet) mentre la stessa cosa non si può dire per le corse in linea.
 
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Livello Gastone Nencini




Posts: 497
Registrato: Aug 2005

  postato il 04/11/2005 alle 19:09
se contiamo per il numero di corse vinte allora Merckx ma se intendiamo chi ha padroneggiato di + nella propria "epoca" secondo me sono alla pari, parlo a seconda di quello che ho visto e sentito a causa dei miei 16 anni

 

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Demetrio Vilardi

sta firma la devo cambiare

 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1409
Registrato: Nov 2004

  postato il 06/11/2005 alle 00:16
Originariamente inviato da lubat

Anch'io avevo notato che una volta i vincitori delle corse, soprattutto quelle a tappe, erano mediamente pi� giovani di adesso - fatto in netta controtendenza con molti altri sport, dove si sente in continuazione di record di precocit� battuti. Addirittura Henri Cornet non aveva neppure vent'anni quando ha vinto il Tour de France del 1904, adesso a quell'et� la stragrande maggioranza dei ciclisti non � ancora passata al professionismo! Io non ho proprio idea di questo "invecchiamento" generale del ciclismo attuale, anche perch� seguo questo magnifico sport solo da pochi anni. Qualcuno ha delle ipotesi in merito?


Strano processo, non e' vero? E' una cosa chi mi incuriosisce abbastanza, tanto e' vero che il primo thread che ho proposto nel forum, "Maturazioni tardive", era dedicato proprio a questo argomento. Che ne direste di darci un'occhiata e di dire la vostra opinione? Il link dovrebbe essere il seguente:

http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=385

Saluti a tutti!

 
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