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Autore: Oggetto: Ciclotecnica

Livello Tour




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  postato il 13/01/2006 alle 12:22
Originariamente inviato da chapino

che problema c'è. prendi qualche ormone e poi via di 53x11 anche in salita...


come nei "mitici" anni ´90..
cmq mi chiedevo anch´ io se i prof utilizzavano la compact..
ma petacchi come lo porti? col 50x11? mmhh...
a prop. l´ anno scorso, in tv,(non ricordo se era tour o giro di ger.) c´ era un csc con una guarnitura.. ovalizzata. dicevano che aveva dei vantaggi in fase di spinta..

 
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Livello Tour




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  postato il 13/01/2006 alle 12:25
a prop. l´ anno scorso, in tv,(non ricordo se era tour o giro di ger.) c´ era un csc con una guarnitura.. ovalizzata. dicevano che aveva dei vantaggi in fase di spinta..


Era Julich, se ne era parlato sul forum (se non sbaglio)... ah, sti americani

 
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  postato il 13/01/2006 alle 12:28
Originariamente inviato da cikki
a prop. l´ anno scorso, in tv,(non ricordo se era tour o giro di ger.) c´ era un csc con una guarnitura.. ovalizzata. dicevano che aveva dei vantaggi in fase di spinta..


L'avevano lanciata anche nelle MTB la "corona grande" ovalizzata, ma non ha avuto molto successo e personalmente, avendola provata, la ritenevo pure scomoda.
Ciaooo

 

[Modificato il 13/01/2006 alle 12:37 by Andrea_Web]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/01/2006 alle 12:36
Originariamente inviato da cikki

a prop. l´ anno scorso, in tv,(non ricordo se era tour o giro di ger.) c´ era un csc con una guarnitura.. ovalizzata. dicevano che aveva dei vantaggi in fase di spinta..


la corona ovalizzata l'ho vista usare a cronometro al tour de france. mi sembra la adoperasse vinokourov, ma potrei sbagliare.
la spiegazione fornita per una forma così insolita di guarnitura era che eliminava i punti morti durante la spinta, che si avrebbero invece con la guarnitura tonda. mah...esasperazioni!

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Tour




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  postato il 13/01/2006 alle 14:58
è un classico delle mode, avere una vita diciamo ciclica. Ricordo che a inizio anni 90 la shimano faceva le corone biopace (io ce l'avevo su un atala in tubi innocenti, 16kg...)che erano appunto ovali. poi sono state abbandonate, tranne ricomparire ultimamente. dubito che funzionino, le argomentazioni portate da chi le produce sembrano per lo piu sensate, ma da lì a dare un vantggio tangibile ce ne corre.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/01/2006 alle 15:57
Chapino anche io ho avuto una Shimano biopaec, leggermente ovale e mi trovavao bene, anche se ora ho un FSA tonda e non noto differenze!

Basso usa spesso il 52/36 nele corse a tappe ed ho letto che lo farà il prossimo anno al Giro. Inoltre ha ipotizzato di usare addirittura il 50/34 nella tappa di Plan Corones.
L'uso della compact tra i prof è ancora limitatissimo e in ogni caso utilizzato solo nelle tappe di montagna.
Certo avere solo un 50/11 in discesa potrebbe creare dei problemi (anche se il grande Basso in discesa va proprio piano!!).


 
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Livello Tour




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  postato il 14/01/2006 alle 02:48
A proposito della corona ovale, ricordo che il mio meccanico di fiducia, filosofeggiando in merito un giorno mi ha detto che sì un accorgimento simile può dare vantaggi in termini di continuità "nell'erogazione della potenza" e quindi nello sforzo che il ciclista deve sostenere, però mi ha detto anche, che secondo le prove di laboratorio di cui lui aveva letto dei dati tecnici basta pedalare con il piede solo qualche millimetro più avanti o cmq spostato dalla posizione teorica per cui si erano fatti questi test che tutti i "presunti" vantaggi si annullano, fino a raggiungere l'effetto opposto, cioè quello di una pedalata spigolosa....mah
 
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Under 23




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  postato il 14/01/2006 alle 14:42
Riguardo le corone ovali le usava appunto Vinokourov, si chiama mi pare O'simmestric o qualcosa del genere: ho dei dubbi che possa realmente funzionare!

Per quanto riguarda la compact confermo che Basso usava la 52-36, in modo da montare un pacco pignoni 11-21 in luogo del consueto 11-23 (e nelle tappe di montagna più dure 11-23 al posto del 25).
Aveva così un solo dente in meno alla corona, con lo stesso pignone (11).
La 50-34 permetterebbe di aver ugualmente una scala di dente in dente tranne che per gli ultimi 2 max 3 pignoni e lo svantaggio della 50-11 è pressochè minimo! Corrisponde infatti al 53-12 e non penso che sia un rapporto che i prof mettono molto spesso.
Tanto per dare un'idea a 60 all'ora fra 53-11 e 50-11 ci sono 6 rpm di differenza, spingendo i due rapporti a 105 rpm si raggiungono rispettivamente i 64.3 e 60.6 kmh (circa 3.5 di differenza). Oltre è questione solo di aerodinamica...
Credo si possa scendere tranquillamente anche con la compact!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/01/2006 alle 18:33
Oggi sono stato dal mio "pusher" per comprare i rulli della Elite e gli ho chiesto cosa sapesse dei freni a disco per bici da corsa, ebbene a lui risulta che la Shimano abbia già depositato un brevetto per questa tipologia di freni......vedremo.

Qualcuno di voi sa nulla della WR Compositi? Mi sembra che ne abbiate parlato (forse Davide-De Lorean o Chapino).
Ho visto una loro pubblicità ed il telaio sembra molto bello in particolare puntano tantissimo sul fatto che sia tutto "progettato e costruito in Italia".
Costruiscono anche curva, attacco e reggisella in fibra.

 
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Livello Tour




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  postato il 14/01/2006 alle 20:41
non ti so dire niente del telaio della wr, non sapevo nemmeno che si erano dati alla telaistica. Comunque la ditta dovrebbe essere seria, prodotti di ottima qualità, tant'è che la colnago monta sui modelli top di gamma i loro reggisella.
Io avevo acennato a C4, che produce telai veramente monoscocca, in italia, con tutte le garanzie del caso. I prezzi sono concorrenziali e per quello che ne so il prodotto è ottimo. Date un occhiata al sito.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/01/2006 alle 00:33
Qualcuno sa se ci sono siti (a parte quelli delle singole case) con le foto delle bici (attuali o comunque recenti)?
Grazie!

 
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  postato il 19/01/2006 alle 11:46
Originariamente inviato da beppe77 in un thread doppione

ciao a tutti sono nuovo del forum, sono intenzionato a tornare a pedalare dopo 10 anni di stop ( sempre a livello amatoriale), ero intenzionato ad acquistare una bici fondriest domino plus carbon griffe!
qualcuno di voi conosce i prodotti fondriest, e può darmi qualche informazione?
la bici è visibile su www.fondriestbici.com
grazie

 

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  postato il 19/01/2006 alle 11:48
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Qualcuno sa se ci sono siti (a parte quelli delle singole case) con le foto delle bici (attuali o comunque recenti)?
Grazie!


Prof, penso che i siti migliori, siano proprio quelli delle case costruttrici, al massimo se conosci il modello prova a inserire in google il nome, nella sezione immagini.
Oppure prega S. Facoltosi

 

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Livello Liegi-Bastogne-Liegi




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  postato il 20/01/2006 alle 12:01
Attenti ragazzi,quanto acquistate le bici.
I negozianti ed i marchi devono essere di fiducia.
Attenzione ai guai post vendita.
ciao.

 
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  postato il 26/01/2006 alle 12:11
Vittoria sempre protagonista del grande ciclismo

Anche nel 2006 Vittoria si riconferma la scelta dei professionisti.
I rinomati tubolari hand-made della casa di Madone sono stati ufficialmente adottati in esclusiva da ben 6 Squadre Pro Tour 2006 (Team CSC, Lampre, Rabobank, Française des Jeux, Cofidis ed Euskaltel-Euskadi) e da cinque squadre del Circuito Professionistico Continental, vale a dire Ceramica Panaria - Navigare, Landbouwkrediet - Colnago, Acqua & Sapone, Miche e Universal Caffè.
I prodotti principalmente utilizzati sono i tubolari della famiglia “Evo” top di gamma, i copertoncini della famiglia Evo, con costruzione della carcassa identica al corrispondente tubolare e i copertoncini Diamante Pro, Pro Rain e Pro Slick.

Fonte Tuttobiciweb

 

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Livello Tour




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  postato il 26/01/2006 alle 13:59
vorrei affrontare sto´ discorso sui tubolari. mi spiego: dall´ avvento dei copertoncini in poi, credevo fossero scomparsi o quasi..
poi, vengo a sapere che in realta´ i cicloamatori + evoluti, cosi come i profi e u. 23 li trovano molto + "performanti" dei copertoncini. a loro dire non vi sarebbero paragoni. per vari motivi. primo tra tutti l´ elevata pressione (10-12 atm.) la quale permetterebbe un minor attrito ergo maggior "rotolamento". secondo, il comfort associato alla elasticita´. non da ultimo la leggerezza. sta di fatto che molte case produttrici di ruote, in effetti, hanno i loro mod. di punta sopr. x tubolare. anche xche´, da quello che so, i cerchi in carbo per copertoncini, se questi ultimi sono portati a pressioni estreme, tendono ad aprirsi..
insomma, dopo aver detto basta a colle carogna e paranoie da scollamento..sarei veramente curioso di riprovarli..

 
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Livello Tour




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  postato il 26/01/2006 alle 14:11
avevamo già affrontato il discorso tubolari in un altro 3d, in particolare quello sulle ruote in carbonio per copertoncini.

dai un occhiata:
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=2960#pid46112

Giusto lunedì ho comprato una coppia di tubolari nuovi per la stagione che viene: niente di esagerato, s33 pro della tufo, 27€, sono in pratica il modello base. Peso circa 280 grammi (quindi non c'è vantaggio rispetto a un buon copertoncino+camera d'aria), camera in butile che non perde, al contrario degli odiosi (per me) vittoria, che si sgonfiano nel giro di qualche ora! C'erano anche il modello da 160 grammi, 55 € cad, un sogno destinato a showbike, visto che la durata è molto limitata e pure il rischio foratura è più elevato. L'insieme ruote (corima) e tubolare è comunque leggero e molto performante.

ciao

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 26/01/2006 alle 14:19
Comunque sia non riesco a capire il vantaggio che ne può derivare per un amatore,un appassionato o un cicloturista...

I tubolari posso capirli solamente per le gare importanti dei professionisti,ricordiamoci che anche loro in allenamento usano i vecchi e cari copertoncini con camera d'aria,non avendo (come noi)l'ammiraglia al seguito.

Piuttosto vorrei sapere se qualcuno ha mai provato Slimer,un gel da inserire nelle camere d'aria che evita una volta bucato che la gomma si sgonfi...a me quando è uscito un pò di anni fa mi sembrava un sistema molto innovativo,ma mi sembra abbia avuto poco seguito.

 

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DAvide

"Cause tramps like us,baby we were born to run" (Bruce Springsteen)

C.S.N.P.

 
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Livello Tour




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  postato il 26/01/2006 alle 14:30
ad esempio in una gara in circuito, a livello amatoriale, il tubolare lo vedo favorito: qualche vantaggio lo porta (miglior rotolamento, minor peso) e lo svantaggio della foratura passa in secondo piano, visto che comunque una foratura ti mette subito fuori gioco, tanto vale tornare mestamente alla macchina con il tubolare forato e ripararlo con calma... da considerare che il tubolare da forato si sgonfia più lentamente del copertoncino. In un circuito poi è difficile che ci siano lunghe discese e quindi anche eventuali problemi di surriscalamneto sono limitati.
Certo in una granfondo il rischio è maggiore, ma si confida nel gonfia e ripara...

 
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Livello Tour




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  postato il 26/01/2006 alle 15:00
che a quanto ho sentito dire ti permette un´ autonomia di 4-5 ore a pressione, dopodiche´ comincia a sgonfiarsi (cmq ti lascia ancora un 2-3 ore, sufficienti x pedalare). ho sentito anche che non vi sarebbe + da usare il mastice, bensi´ un nastro biadesivo altamente affidabile..
cmq un plauso a continental. ho due cop. x bdc, con + di 10mila km..e sono ancora + che validi. come ho trovato fantastici gli "slick" per mtb, sempre di conti.. e dire che costano anche poco..
(quando vedo cop. per bdc da 40 euro mezzi crepati con le bolle da pressione..)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/01/2006 alle 17:01
A proposito di tubolari & copertoncini, volevo chiedere cosa ne pensate dei "tubeless" che sono ormai la regola per macchine e moto ma che non esistono per le bici.
Il tubeless unirebbe i vantaggi del copertoncino (facilità d'uso, durata e resistenza) e quelli dei tubolari (tenuta e comfort), ma nessun produttore ha finora avuto il coraggio o le capacità di provare a commercializzarli.
I problemi maggiori derivano, credo, dalla scarsa capacità dei cerchi delle bici di resistere alle pressioni e di "non far uscire" l'aria.

 
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  postato il 26/01/2006 alle 21:19
Originariamente inviato da Ottavio

A proposito di tubolari & copertoncini, volevo chiedere cosa ne pensate dei "tubeless" che sono ormai la regola per macchine e moto ma che non esistono per le bici.
Il tubeless unirebbe i vantaggi del copertoncino (facilità d'uso, durata e resistenza) e quelli dei tubolari (tenuta e comfort), ma nessun produttore ha finora avuto il coraggio o le capacità di provare a commercializzarli.
I problemi maggiori derivano, credo, dalla scarsa capacità dei cerchi delle bici di resistere alle pressioni e di "non far uscire" l'aria.


Non so dove ma mi sembra di aver sentito già parlare di questa possibilità, forse qualcuno la stà già sperimentando per la MTB.
Per quanto riguarda i vacchi "palmer" io ne ho un pessimo ricordo: discesa mozzafiato, asfalto rovente, colla liquefatta, due costole incrinate

 
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Livello Tour




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  postato il 26/01/2006 alle 21:37
nella mtb credo che siano abbastanza diffusi: comincivano ad esserlo prima che abbandonassi le ruote grasse circa 3 anni fa, mi sembra che funzionassero bene, anche se ricordo che era consigliato girare cmq on una camera di scorta. Penso che nel frattempo siano progrediti. So che ci sono anche dei kit per convertire i cerchi normali in tubeless, in pratica si tratta di mettere un nastro a tenuta sui fori dei raggi e usare gomme tubeless. Lo commercializza da noi FRM. Esistono anche i tubolari per cerchi da copertoncino (!) e addirittura in versione mtb (!!): non so se funzionano e che vantaggi diano, la fa la Tufo ( http://www.tufo.com/index.php?lg=en&mn=6&id=37 ).

Per la bici da corsa non credo che ancora sia stato provato qualcosa.


 
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Livello Tour




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  postato il 01/02/2006 alle 15:50
i keywin li comprai come detto, divrsi anni fa pagandoli 100 euro, versione con perno in titanio. la tacchetta è simile alla look, hanno la possibilità di una certa libertà angolare, la cui durezza si può regolare tramite una vite che comprime o meno una "molla"in gomma.Da notare che è l'intero pedale che si muove rispetto al perno: tacchetta e pedale restano fermi l'una rispetto all'altro! Possono essere anche completamente bloccati. Le particolarità sono altre due:
- vengono prodotti con perni di varia lunghezza così da poter regolare il fattore Q
- sono nati per la pista, quindi sono sottili ed è più difficile toccare in curva inoltre c'è la possibilità di inserire una "spina" in plastica che impedisce completamente la rotazione tra scarpa e pedale, difatto bloccando lo sgancio. solo in caso di urti molto violenti, la spina si rompe e il pedale si sgancia.

personalmente li consiglio, la spesa non è nemmeno eccessiva, ma chi ha problemi di ginocchia forse è meglio se si rivolge a pedali con ancora maggior libertà.

per la faccenda della ruota libera saldata: nel momento in cui rallenti la pedalata (ad esempio per frenare), la parte inferiore della catena entra in tensione, di conseguenza il cambio si "stende", visto che la molla non è sufficinte a contrastare la forza sui pedali. se ciò succede un po' troppo spesso e un po' troppo violentemente, addio cambio. Provare per credere, prendi un "nasino" per i panni , dividilo nelle due metà e infila la parte a cuneo tra il pignone più grande e la flangia del mozzo. fai girare i pedali a mano accelerando e rallentando, vedrai che succede...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2006 alle 16:24
Chapino cosa ne pensi dei pedali della Crank Brothers?
Li usa la Davitamon ed offrono una grande superficie di appoggio. La cosa interessante è che, essendo di derivazione MTB, si possono agganciare su entrambi i lati. Certo costano tantissimo.

Credo che la maggiore superficie sia fondamentale perché la suola della scarpa, anche se in carbinio, flette e non poco.
Inoltre basta pensare ai vecchi dura ace che erano minuscoli e vennero cambiati di corsa con una modello più grande.

 
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Livello Tour




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  postato il 01/02/2006 alle 16:36
be´, allora sarebbero da provare sti´ keywin..x adesso rimango sulle look nere..le devo sperimentare bene, maledetto freddo...
per la fissa..adesso ho capito..il cambio servirebbe solo x non stare ad accorciare la catena, tenendola anche in tensione attraverso la molla della gabbietta..pero´ e´ un controsenso..che ti serve un fisso col deragliatore post.? tanto vale lasciare la ruota libera..

 
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  postato il 01/02/2006 alle 16:55
io ho capito che, in funzione del percorso e dello stato di
allenamente, la catena viene posizionata sull'ingranaggio giusto.

Dato che si parla di allenamento il discorso peso superfluo non conta.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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  postato il 01/02/2006 alle 17:28
ehm..rettifico:si..il fisso, col deraglia post. e´ uno spaccacambi..a meno che non gli dai di freno post..
cmq ieri sera ero al velodromo di berlin..ragazzi, che bici..sia da pista (mi hanno "colpito" pinarello e look) sia negli stand x bdc (chapino, ho visto il "ghisallo"..) c´era poi uno stand tommasini fantastico, col "misurometro" x bdc..e le maglie "old look" campagnolo, stile anni ´50..

 
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Livello Tour




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  postato il 01/02/2006 alle 18:04
a propoito di tommasini come "misuratore", le sue idee sono parecchio estremiste, ma sembrano funzionare: ad un mio amico ha fatto la bici in carbonio con l'angolo del piantone di 72°! vabbè ispirarsi ai professionisti, vabbè che ha il femore "lungo", ma praticamente ha il sedere a piombo con il mozzo posteriore!!!
però si trova bene (per ora)

 
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Livello Tour




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  postato il 01/02/2006 alle 18:38
eh, certo che si trova bene..cosi sdraiato..pero´ dipende molto anche da come pedali..sto pensando seriamente di farmi fare un telaio su misura..con questa inclinazione. visto che pedalo molto "dietro".
ricordo che all´ inizio presi un bianchi in acciaione anni ´80..bello "sbragato". be´, un telaio cosi non l´ ho mai + ritrovato..

 
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  postato il 01/02/2006 alle 18:40
Scatto, fino a pochi giorni fa, usava il fisso e mi ha detto che la bici gli rimaneva identica (con cambio e tutto), però tramite una modifica al pacco pignoni, non poteva cambiare...e ogni tot km andava dal meccanico a "togliere un dente".
Ciauuu

 

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Livello Tour




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  postato il 01/02/2006 alle 18:47
? forse ha bloccato il deraglia ed il meccanico agisce sui registri fine corsa. oppure cambia pignone sulla cassetta..ma non credo..
 
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Livello Tour




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  postato il 01/02/2006 alle 19:00
crank brothers? il top costa 350$ sul loro sito, direi che si parte già con il piede sbagliato! non è nemmeno che mi ispirino un granche: non mi sembra che la forma a "egg beater" su strada dia gli stessi vantaggi che può dare in mtb o nel cross.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2006 alle 19:29
In effetti sono dannatamente cari!. Però devono essere molto comodi.

Il telaio su misura che mi sono fatto fare ha il tubo sella abbastanza "disteso" e l'orizzontale più corto del verticale.
Pedalo più "da dietro" e, data la mia totale incapacità di piegare la schiena, riesco a stare quasi comodo anche con le mani sulla parte bassa della piega.

 
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Livello Tour




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  postato il 02/02/2006 alle 07:06
cmq, rimanendo sui telai, vi sono diff. notevoli tra telaio e telaio. anche della stessa misura. ad es. gli angoli, x me, sono molto + det. dei materiali (eslus x una forca..)cosi come l´ altezza da terra della scatola mov. centr.
mi e´ capitato misurando 2 telai con le stese misure. ma su uno mi sentivo + sostenuto e + comodo..finche´ ho scoperto quasi 2 cm di diff. dalla linea di terra..
adesso vorrei quasi riassemblare questo acciaio anni ´80. mi ci trovo benissimo. l´ unica cosa e´ che ha ruggine. x fuori ok. ma x eliminarla o quantomeno bloccarla dentro i tubi?? come posso fare?

 
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  postato il 06/02/2006 alle 20:13
Materiali - serietà scientifica

Originariamente inviato da Sikhandar in in thread simile

Buongiorno a tutti, sono un nuovo utente del forum. Vorrei porre all'attenzione di tutti una questione che, da cicloamatore ora e da ex-FCI in passato, mi tocca da vicino: la scelta dei materiali. Come tutti gli ambiti del mondo capitalistico, anche la scelta dei materiali (ruote gruppi telai caschi scarpe etc) e delle soluzioni tecniche da impiegare è soggetta alle cosiddette leggi di mercato; assieme ad esse, si generano "mode", brevetti, test segreti etc etc.
La mia domanda, in breve, è la seguente: esistono riviste, on-line e non, pubblicazioni delle case produttrici (indubbiamente non oggettive e "da prendere con le molle", ok, ma pur sempre quantitative) o altre forme di pubblicazione scientifica, in cui vengano evidenziate quantitativamente caratteristiche dei materiali durante l'impiego? Non sto parlando di caratteristiche fisiche dell'oggetto (esempio: peso delle ruote), ma di grandezze fisiche relative al corridore in bicicletta, determinate non a priori dall'uso ma su test specifici (determinazioni empiriche). Nello specifico vi pongo un quesito-esempio, per spiegarmi meglio.

Copertoncini - del 20 o del 23? Ora, non me ne frega niente di sapere "io mi trovo meglio con quelli lì", "a me con quelli viene mal di schiena"; se stessi dietro a valutazioni soggettive dovrei, per comportarmi in maniera professionale, compiere dei test individuali empirici su me stesso, perdendo un sacco di tempo a provare tante marche, tante mescole etc. Non me ne frega neppure niente di sensazioni non qualitative del tipo "quelli del 20 ti dan meno controllo e la bici saltella tanto". Quello che voglio sapere è: quanta energia perdo, in Joules e determinata ad esempio con serie di prove sperimentali su "corridori modello", a causa dell'attrito dell'asfalto usando i copertoncini del 20 o del 23? Esistono, ad esempio, studi dettagliati QUANTITATIVI sul problema in esame? Naturalmente non è necessario che io sappia grandezze tanto difficili da determinare: mi basterebbe, ad esempio, sapere se su di un circuito da completare con un determinato tempo (preciso al secondo) tengo 153 o 160 battiti cardiaci in media (usando, a parità di ruote, copertoncini del 20 o del 23; basta dotarsi dei copertoncini, di un cronometro e di un cardiofrequenzimetro).

In realtà dubito che esistano articoli scientifici del genere; d'altronde le case produttrici non hanno interesse a dimostrare che (ipoteticamente) l'influenza dell'aerodinamica del loro casco da crono nuovo PIPPO sul rendimento è minore del guadagno aerodinamico rispetto al modello precedente PLUTO (nessuno vorrebbe dimostrare quantitativamente che l'acquisto di un nuovo prodotto sia teoricamente SBAGLIATO). Comunque vorrei chiedervi se vi siete mai imbattuti in studi del genere (altri esempi: quanto conta l'ipotizzata "reattività" dei telai slooping? cosa dimostra che sono più "reattivi"? (e cosa vuol dire "reattivi", in termini pratici?) cosa dimostra che una ruota è "rigida"? quanto è il guadagno, ad esempio nei tempi di volata o nella velocità istantanea tenuta nel tempo, se uso una ruota a 20, a 24 o a 36 raggi?)

Sarebbe bello, per noi "consumatori", SAPERE...


Originariamente inviato da robby

MA CHI SEI EINSTEIN CHE VUOLE COMINCIARE AD ANDARE IN BICI????
Innanzitutto un gran benvenuto...da parte mia io ho la mia bici da 4 anni e mezzoe mi trovo benissimo, gli ho cambiato le ruote e ho notato una gran differenza con le precedenti perchè queste (campagnolo scirocco) le sento molto più scorrevoli in particolare in discesa e molto più precise delle altre, infatti prima ero sempre dal mio meccanico a farmele regolare ora ci vado una volta ogni 4/5 mesi per fargli dare un'occhiata ma sono sempre ok...per il resto delle tue domande oltre a dirti che mi è quasi venuto un mal di testa nel leggerle non saprei che dirti caro!!!!!!!


Originariamente inviato da Sikhandar

Eh ho capito lo so mi dispiace, ma capisci, io, dopo tanti anni di prove e le spinergy e le HED3 e le cosmic carbone eeeeeeeeeeee voglio sapere dei NUMERI!!! Quanto guadagno? Quanto perdo in salita? (perdo? dimostratemelo con tempi o non so che, grazie )


Originariamente inviato da robby

quanto guadagno o quanto perdo non lo so....ma so che mi diverto sempre tanto!!!!!!!!!!!!


Originariamente inviato da steve

qua c'è qualcosa... ne avevo trovato anche uno molto bello con i parametri di comparazione delle ruote ma non me lo ricordo più...
http://www.sheldonbrown.com/rinard/

comunque basta che vai su google e scrivi " cycling test " poi magari ci aggiungi anche il nome di cosa vuoi cercare ovviamente in inglese( per esempio "wheel" che sono le ruote ecc. ecc. ) e trovi un pò di siti...


Originariamente inviato da chapino

Benvenuto!
navigando in rete si trovano parecchi siti di "tecnofili/scientifici" appliacti al ciclismo: dai un occhiata qui
http://sheldonbrown.com/rinard/index.htm
http://www.analyticcycling.com/
(dai anche un occhiata ai 3d "pinarello galileo" e "ciclotecnica", un testo che riporta molte considerazioni a rigurdo è " the bicycle wheel" di Jobst Brandt)
sicuramente troverai qualche risposta.
Vorrei però aggiungere questa considerazione: nel ciclismo il ruolo ricoperto dal ciclista e dall'ambiente sono fondamentali. Questi due elementi sono però parecchio variabili, quindi il tentativo di rendere molto scientifico l'approccio alla scelta dei materiali lo vedo, oltre che difficile, anche inutile. Cito un esempio: gli studi sull'aereodinamica dei caschi da crono. é relativamente facile modellare un casco affinche in galleria del vento dia ottimi risultati, ma quando poi viene usato sulla strada anche il solo fatto che l'atleta cambi posizione della testa per un qulsiais motivo, può vanificare i progressi fatti con numerosi e costosi test. Aggiungiamo che ogni atleta ha la sua conformazione specifica ed è facile vedere come studiare il problema diventi complicato e sia molto riduttivo anche conoscere un dato dalla notevole valenza sientifica quale il coefficiente i penetrazione aerodinamica. Considerazioni simili possono essere fatte anche su molti altri aspetti tecnici del ciclismo.

Comunque alcuni punti fermi nella scelta dei materiali sono stati fatti grazie all'applicazione dell'approccio scientifico al ciclismo, ci mancherebbe altro!!

ciao

ps occhio alle "sxxxx mentali", in bici sono le gambe a fare la differenza!!!...ma visto che sei praticante sicuramnte te ne sei già accorto!!

pps: forse questo 3d potrebbe confluire in "ciclotecnica"?


Originariamente inviato da ironmike

La rivista Ciclismo sottopone i telai che testa mensilmente ad una particolare macchina che applica delle forze in alcuni punti del telaio e della forcella e ne misura le flessioni.
Il tutto è corredato da grafici molto semplici da capire e soprattutto "asettici" cioè senza troppi "è rigida" "è rigidissima" ecc ecc.
Basta leggere i numeri e confrontare i risultati dei diversi telai per capire al di là delle chiacchere tra amici quale telaio è più o meno rigido e dove.


Originariamente inviato da Ottavio

Un appello ai moderatori:
perché non spostate questo 3d su "ciclotecnica"?
E' un argomento molto interessante.


Originariamente inviato da Sikhandar

Opppps scusate non ho visto che c'era un raccoglitore più adeguato...

Mamma mia il primo sito che m'avete detto è impressionante... molta precisione, molte misure... certo che di prove sul campo che integrino i fattori biologici e tecnologici non ne vedo molte, ma devo ancora esplorare bene il sito (d'altronde dice bene Chapino, se si volesse fare uno studio dettagliato su grandezze complessive dipendenti sia dal corridore sia dalla bicicletta si dovrebbero fare prove standard su un buon numero di corridori (uhm... mi sembra difficile)...

Il problema fondamentale è nel momento in cui si passa dalla misurazione fisica in laboratorio (fattibilissima e comunque già indicativa di un possibile - dico POSSIBILE - comportamento sulla strata) alla strada vera e propria. Io avevo provato, in effetti, ad eseguire test di aerodinamica su strada per verificare l'effetto delle spinergy revx contro un paio di comuni ruote a profilo medio (marchisio alisea)... (dipendenti, ovviamente, dalla mia conformazione fisica e dalla mia postura in bici) boh forse se noto qualche andamento interessante lo pubblicherò sul mio sito (che ora ha notevoli problemi, noto fra l'altro). Ciao


Originariamente inviato da DeLorean

Come dice chapino sui 3d "pinarello galileo"e "ciclotecnica"ci sono molte considerazioni riguardanti questi temi.

Anchio come tè sono una persona appassionata e curiosa e in tutti questi anni ho cercato di farmi una vera e proria cultura nell'ampbiente,conoscendo persone e sentendo una marea di opinioni.

In sintesi ti posso dire che di test in realtà se ne fanno veramente pochi e il motivo è uno solo,i costi.Purtroppo ci troviamo di fronte ad un ambiente "povero" le risorse finanziarie sono poche e le case costruttrici ormai pensano più che altro all'immagine che hai contenuti.

Anche a mè piacerebbe avere dei dati precisi sui vantaggi reali di un prodotto piuttosto che un altro,sapere se un telaio,delle ruote o un materiale è effettivamente più rigido o più comodo,ma non per sentito dire ma seguendo delle logiche matematiche.
Tutto questo nel ciclismo è difficile da trovare,non impossibile(i siti segnalati lo domostrano)ma difficile.Fà parte tutto di quel meccanissmo di assimetria informativa di cui avevamo già parlato,che non fà altro che danneggiare i consumatori.

Il punto di partenza rimane comunque la tradizione secondo mè,fidarsi solo delle cose certe e diffidare di quasi tutto ti viene proposto come oro colato.

Purtroppo è un discorso molto lungo e complicato.


Grazie a tutti per la segnalazione... buona continuazione... e benvenuto all'ultimo arrivato...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Tour




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  postato il 06/02/2006 alle 21:02
Interessante il confronto "su strada" di vari tipi di ruote, però estremamente difficle da realizzare con un minimo di rigore scientifico.
Idem avevo letto un confronto tra bici ammortizzate e front (Tutto MTB di qualche anno fa), analizzando le vibrazioni trasmesse ai tester (che non era lo stesso per i due mezzi) etc. Subito spedii una lettera facendo delle osservazioni (critiche), mi hanno risposto in via privata, ma tutto è finito li.
Penso che quando i fattori da prendere in considerazione sono molti si debba fare affidamento sulla straordinaria capacità di sintesi del nostro cervello, per "estrapolare" un giudizio che vada oltre la misurazione scientifica. Certo che alcune misure potrebbero aiutare nella scelta, vedi peso e inerzia nelle ruote, la rigidezza in certe direzioni nei telai etc.

 

[Modificato il 06/02/2006 alle 21:07 by chapino]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/02/2006 alle 23:40
Nell'ultimo numero de "La Bicicletta" c'è la prima parte di interessante dossier sul carbonio che dovrebbe chiarire un'pò il multiforme mondo della fibra.
All'intero dell'articolo ho letto una cosa che mi ha letteralmente steso!: la descrizione di un telaio in bamboo.
Viene costruita dalla Calfee (tra i migliori produttori di carbonio al mondo) "utilizzando canne selezionate di alta qualità sgolate opportunamente, incollate con adesivi strutturali in dima e, infine, fasciate con tessuti di carbonio sulle giunzioni. Tra le opzioni è prevista anche una versione che utilizza fibre di canapa impregante con collante epossidico".
A quanto pare il bamboo ha delle grandissime qualità di rigidità e resistenza.
Costa la bellezza di $ 2.695 e viene offerto in undici taglie.
La cosa sembra folle ma funzione, anche se mi piacerebbe molto vedere Boonen sprintare con una bici in bamboo........ho paura che rimarrebbe solo la segatura!

 
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Livello Tour




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  postato il 14/02/2006 alle 13:57
mah, il bamboo nelle bici non può non rendere scettici, d'altra parte la calfee è una dei pionieri del carbonio, ha sempre prodotto telai dalle notevoli caratteristiche, anche se non mi sono mai piaciute esteticamente. Cmq offrono 10 anni (!) di garanzia sul telaio in bamboo, e fino a 25 (!!) sugli altri.
Date un occhiata (è un po' lungo ed è in nglese, però si capisce abbastanza bene) qui: http://www.calfeedesign.com/whitepaper1.htm
è interessante (anche se ovviamente risulta che i telai calfee sono il non plus ultra dei telai)

cmq questa è la bici


(fonte calfeedesign.com)

notare le ruote topolino, viste finalmente quest'anno al salone a milano



(fonte bluecollarmtb.com )

c'è anche l'ombrello e il completo da lord inglese in regalo?

ciao

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 14/02/2006 alle 14:04
Tra l'altro al salone di milano avevo visto uno steand di una ditta Olandese che produce biciclette da corsa in legno.Le tibazioni sembrano fatte di alluminio e sono cave l'unica particolarità è che sono in legno e sono incollate come se si trattasse di tubazioni in carbonio.

Ho chiesto maggiori informazioni e mi hanno risposto che ha la stessa resistenza di una bicicletta in alluminio,l'unica "pecca" è che ha bisogno di una cura particolare,soprattutto per quanto riguarda la pulizia.

 

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DAvide

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/02/2006 alle 14:12
Signori ricordate questa cosa.
Gli asiatici usano il Bamboo al posto dei tubi innocenti in acciao per le impalcature e per la carpenteria.
I grattaceli + alti del mondo (Taiwan 500 M e Kuala Lumpur poco meno di 500 M) sono stati costruiti con carpenteria e impalcature in Bamboo!!!!!!!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
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Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/02/2006 alle 18:36
Stress hai ragione, ma poi tolgono il bamboo ci mettono il cemento armato!!!!
La bici in bamboo secondo me è poco più di una stravaganza.
Comunque il carbonio di Calfee è molto buono.

Ho due quesiti da sottoporvi:
Chapino hai citato le ruote "pinocchio" cosa sono?
Qualcuno ha utilizzato o conosce bene i componenti della Wr compositi?
Perché sto valutando la possibilità di comprare il loro reggisella alla "modica" cifra di € 149,00 e non vorrei buttare via del tutto i miei soldi.

 
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Livello Tour




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  postato il 14/02/2006 alle 20:25
Originariamente inviato da Ottavio

...
Chapino hai citato le ruote "pinocchio" cosa sono?
...

innanzitutto chiariamo un aspetto prettamente tecnico: "pinocchio" è quel coso di legno di sembianze antropomorfe con una notevole sporgenza sul davanti (il naso). "topolino" immagino sia invece quell'altro frutto dell'ingegneria genetica, anch'esso umanoide, ma evidentemente imparentato con un ratto, nato dalla fervida (o perversa?) matita di walt disney.
Ecco, le ruote fanno riferimento giusto all'antipatico sorcio saputello. Non mi chiedere come mai in America abbiano scelto quel nome, di gente strana ce ne è parecchia a piede libero.

cmq, sono delle ruote con parecchie stranezze (dai un occhiata al sito http://www.topolinotech.com , se hai voglia), fra cui raggi in materiale composito che uniscono punti diametralmente opposti sul cerchio. Qhello che mi ha colpito è che il tensionamento di codesti raggi avviene con una vitina credo M1 o giù di lì, più che da orologiai che da ciclisti "che sputano in faccia alla morte" come disse qualcuno in un 3d di qualche tempo fa...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/02/2006 alle 22:44
Chapino perdonami, l'età fa brutti scherzi!!!!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/02/2006 alle 22:48
Ho fatto una visita al sito della "topolino": questi sono matti!
Comunque è proprio vero che gli USA stanno diventando la patria degli artigiani della bici (senza togliere nulla all'Italia).

 
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