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Autore: Oggetto: PESCANTE e il Doping

Livello Raymond Poulidor




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  postato il 18/10/2005 alle 09:59
L'ex presidente del CONI Mario Pescante, oggi presidente del comitato per le olimpiadi invernali di Torino 2006, teme che le leggi italiane sul Doping (illecito penale) scoraggino la partecipazione di molti atleti di livello, in particolare i nordamericani!!!
Lo stesso Pescante sostiene che bisogna rivedere la legge sul Doping di modo che le pratiche dopanti siano considerate solo illecito sportivo!!!

Senza parole

 
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  postato il 18/10/2005 alle 10:01
Beh, meno male che Storace si è opposto...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 10:05
Che ci sia qualcuno che non viene perchè teme che lo "becchino" è solo un bene.
Che la galera sia la soluzione al doping, alla droga e ad altro è come credere che gli asini volino.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 11:58
Moratoria doping: Fini contrario
Pescante su Torino 2006, potrebbero esserci diversi forfait
(ANSA) - ROMA, 18 OTT - Il vicepremier Fini e' contrario alla proposta di Pescante di avanzare una moratoria sulla legge antidoping italiana per salvare Torino 2006. Il sottosegretario allo sport si e' detto preoccupato per le Olimpiadi invernali perche' molti atleti potrebbero dare forfait a causa della severita' della legge italiana per la quale il doping e' un reato penale. 'Ritengo che uno dei principi dello sport sia la lealta'', ha detto Fini.

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 18/10/2005 alle 12:03
Il fatto che qualche presunto atleta abbia rinunciato per la paura di essere cuccato non mi può fare altro che piacere.
Speriamo che questi atletoni non gareggino mai più allora.
Ottima risposta del nostro governo che ogni tanto mostra le palle.

 

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  postato il 18/10/2005 alle 12:10
Se uno dei massimi esponenti dello sport italiano fà un'uscita del genere penso che dovrebbero tutti iniziare a preoccuparsi, anche le persone che di sport in generale non si interessano minimamente.
E' come se Lunardi togliesse i limiti di velocità perchè altrimenti i turisti tedeschi non verrebbero più in Italia...paragone scemo ma che ci stà.
Poveri noi...per una volta grazie ai politici che hanno respinto la proposta.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 12:19
No comment!
Già la figura di Pescante non era proprio immacolata prima di questa sua ultima uscita, figuriamoci ora...
Complimenti ai ministri Fini e Storace per essersi opposti.

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 18/10/2005 alle 12:23
Originariamente inviato da WebmasterNSFC

Se uno dei massimi esponenti dello sport italiano fà un'uscita del genere penso che dovrebbero tutti iniziare a preoccuparsi, anche le persone che di sport in generale non si interessano minimamente.
E' come se Lunardi togliesse i limiti di velocità perchè altrimenti i turisti tedeschi non verrebbero più in Italia...paragone scemo ma che ci stà.
Poveri noi...per una volta grazie ai politici che hanno respinto la proposta.


Era proprio questo che volevo farvi rilevare cari amici!!!
Ma se il pesce puzza a cominciare dalla testa quando mai lo risolveremo il problema?
Non dimentichiamoci i ruoli rivestiti da Pescante nello sport italiano!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 12:27
Non è che è stato lui ad offrire loro l'assist di fare la bella figura dei paladini dell'antidoping ( e della galera ), sapendo benissimo che non si può fare proprio nessuna moratoria, neanche volendo ?

 

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nino58

 
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  postato il 18/10/2005 alle 12:29
Originariamente inviato da nino58

Non è che è stato lui ad offrire loro l'assist di fare la bella figura dei paladini dell'antidoping ( e della galera ), sapendo benissimo che non si può fare proprio nessuna moratoria, neanche volendo ?


...facendo una figura così barbina lui!?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 12:39
Perchè no ?

 

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nino58

 
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  postato il 18/10/2005 alle 12:45
...per non screditare i Giochi Olimpici di Torino 2006, ad esempio...

...per non perdere la poltrona, inoltre...

...per evitarsi qualche pernacchia dagli appassionati, infine...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 13:54
E lo spirito di bandiera dove lo mettiamo ?
Dal punto di vista dell'incollatura alla poltrona dipende solo da chi vince le elezioni.
Torino 2006 ormai va avanti da se' (con le regine, i suoi fanti e i suoi re).
Non dico che la mia tesi è certa, ma neppure troppo campata per aria.

 

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nino58

 
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  postato il 18/10/2005 alle 14:09
Originariamente inviato da nino58
Dal punto di vista dell'incollatura alla poltrona dipende solo da chi vince le elezioni.


Questo non è vero...perchè ho notato che c'è una notevole "fratellanza" fra destra e sinistra, quando si siedono non si schiodano più nemmeno a cannonate!!!
Si riciclano che è un piacere e alla fine sono sempre gli stessi.
Saluti

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 14:11
Quando io dico che il male sono i dirigenti (che stanno sempre li)
e non i politici (che per fortuna ogni tanto girano e non sono al governo).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 15:28
e' chiaro che se con le elezioni 2006 cambia maggioranza Pescante, Petrucci e Carraro faranno le valigie... in arrivo Rivera nel calcio o addirittura come ministro o sottosegretario.
l'uscita di Pescante mi sembra più che combinata per fare fare bella figura a Fini e Storace, un'adesione al principio di illegalità che vige sovrano in Italia da 5 anni a questa parte...

 

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  postato il 18/10/2005 alle 15:32
Torino 2006,doping: rispettiamo impegni internazionali - Pescante

ROMA (Reuters) - No alle sanzioni penali per atleti eventualmente trovati positivi al doping ai Giochi invernali di Torino 2006. Lo ha ribadito oggi il sottosegretario ai Bani culturali con delega allo Sport Mario Pescante, dopo che stamattina il vicepremier Gianfranco Fini si era detto contrario all'ipotesi di misure meno rigide in materia.

"La realtà è che ci sono degli impegni internazionali che il nostro Paese ha assunto, con tre diversi presidenti del Consiglio: (Romano) Prodi, (Massimo) D'Alema e (Silvio) Berlusconi", ha detto Pescante a margine di una cerimonia alla Farnesina per la presentazione del progetto di risoluzione sulla Tregua olimpica.

Pescante ha ricordato che il Paese deve rispettare le norme del Comitato olimpico internazionale che "non prevedono le sanzioni penali degli atleti", e ha sottolineato che da parte del presidente del Cio Jacques Rogge "c'è attesa che questi impegni vengano rispettati".

NO DI FINI A PROVVEDIMENTI PIU' BLANDI

Stamattina, in occasione della stessa cerimonia, alla domanda dei giornalisti se fosse d'accordo con la proposta di Pescante, Fini aveva risposto: "No, personalmente sono di avviso contrario".

"Ritengo che uno dei principi dello sport sia la lealtà: un atleta che assume sostanze dopanti viene meno al principio di lealtà", aveva detto il vicepremier e ministro degli Esteri, contrario a "provvedimenti tesi a rendere la nostra legislazione, che è una delle più giuste e severe del mondo, più blanda nei confronti di chi assume sostanze stupefacenti".

Secondo Pescante, invece, "forse si fa anche un po' uso di demagogia: non ritengo che la sanzione penale possa in qualche modo costituire un deterrente".


© Reuters 2005

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 18/10/2005 alle 15:35
Il Governo si divide sulla legge antidoping

Qualche minuto fà.
ROMA - E' scontro tra il vicepremier Gianfranco Fini e il sottosegretario allo sport e supervisore di Torino 2006 Mario Pescante sulla legge italiana sul doping che prevede sanzioni penali. Fini le vuole mantenere, Pescante ha rilanciato chiedendo norme meno severe. "Rischiamo di avere dei Giochi invernali dimezzati" ha detto, prendendo ad esempio gli atleti statunitensi di hockey: "Non rischieranno l'arresto per venire a giocare a Torino" ha concluso Pescante.


OK FATTO!!!
Spero si sia capito che non può andare bene così.

 

[Modificato il 18/10/2005 alle 15:40 by celapossorifare]

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  postato il 18/10/2005 alle 15:38
Roberto, che io sia contrarissimo a quello che ha detto Pescante è naturale, vista anche la natura passata dei miei post!!

Quello che ha detto il mio omonimo è disgustoso, praticamente si sta scendendo al livello della consapevolezza del baro, purché ci sia gente, quindi soldi, quindi sponsor, quindi ricchezza e potere dei dirigenti, e dei politici che hanno messo quelle persone a dirigere.

Circolo vizioso, si dirà. Legalizzarlo, però, sarebbe disgustoso.


P.S.: Grazie per aver capito...

 

[Modificato il 18/10/2005 alle 15:42 by Monsieur 40%]

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  postato il 18/10/2005 alle 15:40
Meglio avere giochi invernali senza "big" ma puliti, che spettacolo dato da gente che per rimanere "lucida" incita all'imbroglio.
Eccheccavolo...stiamo scherzando?

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 18/10/2005 alle 15:51
W L'IPOCRISIA




Torino, 24 agosto '98

Basta con i mestatori di professione nel mondo dello sport, quelli che vengono individuati e colpiti ma che riescono a riciclarsi come se nulla fosse successo: l'esortazione arriva dal presidente del Coni, Mario Pescante, al termine della sua audizione davanti al pm anti-doping Raffaele Guariniello, e risuona come un vero e proprio grido di guerra contro chi maneggia farmaci e preparati 'sospetti' fuori da ogni controllo.
"Ho detto al magistrato - ha riferito Pescante - che auspico una legge che punisca penalmente chi smercia e propina certe sostanze. Ci sono dei personaggi, regolarmente sanzionati, che sono tornati tranquillamente e serenamente a svolgere il loro lavoro in ambito sportivo. Oltre alle sanzioni sportive, ne voglio anche di penali nei confronti di quelli che considero mestatori di mestiere. Nel calcio il doping non esiste: il problema e' di altro tipo e riguarda alcuni sport che non intendo citare. Una cosa e' il doping, l'altra e' l'impiego di sostanze sconosciute o di farmaci che possono essere somministrati in condizioni tali da costituire un abuso. Ma tutto questo lo verificheremo dopo la relazione della commissione anti-doping". Il presidente del Coni ha poi precisato che la lotta verra' portata avanti insieme al ministro della sanita' anche "nei confronti di chi pubblicizza certi prodotti".
Dopo aver detto di avere indicato al pm una lista di persone da ascoltare, il presidente del Coni ha lanciato una seconda raccomandazione: "Strillare un po' meno. Ci vuole piu' compostezza, da parte di chi attacca e da parte di chi si difende. Non e' giusto 'sparare nel mucchio". E sulle denunce di Sandro Donati, direttore del settore sperimentazione e ricerca del Coni, ha detto: "Donati conduce la sua battaglia con straordinaria buona fede, lanciando accuse che pero', a me, non sembrano fondate. So che la federazione dei medici sportivi intende tutelarsi. Ma quando parlo di polemiche troppo strillate mi riferisco anche a certe interviste rilasciate da alcuni sacerdoti dell'antidoping, poi magari smentite. La colpa non e' dei giornali, che raccolgono gli strilli, e nemmeno degli inquirenti: ho constatato che Guariniello e' un magistrato assolutamente discreto. Strillare e' lo sport nazionale piu' praticato, ma non porta alla chiarezza".


RaiSport

 

[Modificato il 18/10/2005 alle 15:56 by celapossorifare]

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 18/10/2005 alle 15:55
Originariamente inviato da celapossorifare

Nel calcio il doping non esiste.


Ha detto che nel calcio il doping non esiste???!??? Ma...

Admin scusami, ti prego.

Pescante: ma vaffanculo, va...

 

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  postato il 18/10/2005 alle 16:03
...in realtà un pochino le dita stanno prudendo anche a me...

 

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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 18/10/2005 alle 16:08
Mi domando che esempio possano ricevere le nuove generazioni.Sicuramente i genitori di potenziali giovani atleti si guarderanno bene dal prestare i loro figli allo Sport, diretto da personaggi così ipocriti e meschini.
 
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  postato il 18/10/2005 alle 16:08
Spero che il fruscio di fondo dell'intervista sia stato interpretato dal microfono come un NON...e che quindi volesse dire che ESISTE...poveri noi!!!

 

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  postato il 18/10/2005 alle 16:10
Originariamente inviato da celapossorifare

W L'IPOCRISIA


Torino, 24 agosto '98


Ora, però: nulla toglie fosse sbagliato anche nel '98 ciò che è stato detto, ma sono passati un po' di anni... non avevo colto la data.

La situazione è grave comunque, ma un po' meno grave. Se queste frasi le avesse dette ieri o oggi, infatti, sarebbe stato ancora peggio.

 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 18/10/2005 alle 17:05
sono pienamente d'accordo a metà, diciamo che se lo avesse detto oggi il mio vaffa varrebbe in pieno... così vale per tre/quarti

quindi: Pescante, vaffanc...

così va meglio

ciao

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 17:38
Doping: Storace, no deroghe a legge
"Pescante sia piu' prudente" aggiunge il ministro
(ANSA)-ROMA,18 OTT- Niente deroghe alla legge antidoping, tanto meno per i Giochi di Torino 2006: il ministro della Sanita' Francesco Storace si schiera con Fini. Storace invita inoltre il sottosegretario allo Sport, Mario Pescante, ad essere "piu' prudente" e a non mandare "messaggi diseducativi".

 

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La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2005 alle 18:18
Ripeto sempre più convinto:
in questo paese la logica dell'impunità, delle leggi ad personam (in questi casi gli hockeysti che lo zio George manderà a Torino), dell'illegalità diffusa sta dilagando dalla politica, alle strade, alle scuole, allo sport.
E i più vergognosi di solito sono quelli che solo pochi anni prima si stracciavano le vesti e facevano i giustizialisti, poi una volta entrati nell'orbita del Grande Capo che assicura qualche prebenda anche a te...

E le dichiarazioni di Pescante del 1998 sono la controprova.

Admin, permettimi: sono dei maiali! nel senso della "fattoria degli animali" di orwelliana memoria, per chi lo ha letto.

 

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Livello Gastone Nencini




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  postato il 18/10/2005 alle 18:38
una cosa scandalosa, permettere ad una sola categoria di sportivi di essere esonerati dalle leggi penali...proprio scandaloso

1)la legge è uguale per tutti (apparte per ki sapete voi)
2)non si può privileggiare una categoria
3)gli altri sportivi potrebbero lamentarisi

ma soprattutto: E' INGIUSTO

Pescante: ma baffanc... và

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 18/10/2005 alle 19:31
avevo letto del dibattito fra pescante e fini! ci voleva pescante per far dire una cosa sensata a fini!

ma sono sconvolto della uscita sul calcio!


che schifo... vaffanc.ulo è troppo poco... quindi mi autocensuro...

 

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Livello Freccia Vallone




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  postato il 18/10/2005 alle 19:48
Io credo che non abbia tutti i torti,anzi....
pensiamo a quello che hanno fatto certi giudici a Pantani...
Aveva certamente sbagliato a reagire in quel modo dopo il fermo di 15 giorni nel '99,ma è stato perseguitato in una maniera spietata!
Lo sport professionistico ha bisogno di aiuti farmacologici,casomai si tengano sotto controllo medico gli atleti per evitare che esagerino con conseguenti problemi di salute.
Anche se a la maggior parte di chi pratica sport professionistico la salute
non rientra nelle priorità.
Ciao Andrea

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 19/10/2005 alle 17:06
Ora ha cambiato idea... mah...


TORINO 2006: DOPING; PESCANTE, NON E' MOMENTO MODICARE LEGGE
AUDIZIONE SOTTOSEGRETARIO A VII COMMISSIONE SENATO
(ANSA) - ROMA, 19 ott - ''Ho rilevato che i tempi non sono
idonei, riferiro' questo a Letta e poi al premier Berlusconi.
Cosa succede adesso? Non ne ho la minima idea''. Il
sottosegretario ai Beni Culturali con delega allo Sport, Mario
Pescante, trae cosi' le conclusioni al termine dell'audizione
davanti alla VII Commissione del Senato in merito alla possibile
revisione dell'attuale legge antidoping (in particolare la parte
che riguarda la penalizzazione degli atleti) in vista delle
Olimpiadi di Torino 2006.
Il sottosegretario, che e' anche supervisore dei Giochi, e'
stato ascoltato per circa un'ora e mezza dalla Commissione
presieduta dal senatore Franco Asciutti e ha esposto una lunga
relazione in cui ha fatto leva soprattutto sulla necessita'
dell'armonizzazione della normativa antidoping a livello
internazionale. ''Avrei potuto accodarmi a chi dice di non
abbassare la guardia - ha esordito Pescante - e invece ho scelto
la strada piu' scomoda. Questa legge e' considerata non idonea
per combattere il doping, serve una normativa piu' adeguata
perche' questa legge colpisce l'agonismo riconosciuto dal Coni
ma non la base dei praticanti amatori. La legge va adeguata al
codice Wada. Io non chiedo la sospensione di questa legge, ma di
attenersi alle norme valide in tutto il mondo. La sanzione
penale va bene per chi spaccia, per gli atleti e' molto piu'
pesante una dura sanzione sportiva''.
Pescante ha ribadito che ben tre governi con tre diversi
premier avevano preso un impegno con il Cio attraverso il quale
l'Italia diceva di attenersi alla normativa del Comitato
olimpico che in materia di doping non prevede la sanzione penale
contro gli atleti. ''Rilevo a questo punto che quelle tre
lettere non hanno piu' significato - ha detto Pescante - e che
il Parlamento non intende cambiare la legge. Se non ci saranno
conseguenze materiali, sicuramente ce ne saranno di immagine per
il nostro Paese''. Nel corso dell'audizione tra gli interventi
decisamente contrari alla posizione di Pescante c'e' stato
quello del senatore dei Verdi Fiorello Cortiana. ''E' il Cio che
si deve adeguare alle leggi vigenti negli Stati in cui si
svolgono le manifestazioni sportive - ha detto Cortiana -
bastava proporre al Parlamento un disegno di legge e in quattro
anno avremmo avuto un confronto adeguato per l'eventuale
revisione della legge''.(ANSA).

ROI/IMP

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 19/10/2005 alle 18:02
Il vero e unico scandalo è che certi personaggi, non solo pescante, occupino ( dopo sentenze che , nelle motivazioni, parlano di finanziamenti al centro di Ferrara di Conconi e scandali vari, per esempio quello dell'Acqua Acetosa))ancora, sotto ogni governo, posti di potere enorme.
Per il resto la punibilità dell'atleta per doping non è prevista da tutte le legislazioni, anzi.
Non rappresenta un deterrente all'uso del doping ( basta vedere le irrisorie condanne SOLO DI CICLISTI che hanno patteggiato la pena), come la criminalizzazione non rappresenta un deterrente all'uso della droga o in altri casi complessi e diffusi come il doping.
La legge ha consentito blitz, perquisizioni ecc. ma, per quanto riguarda gli atleti , solo nel mondo del ciclismo, nel più puro e prevedibile stile due pesi e due misure a seconda della forza di chi deve essere colpito ( forte con i deboli e debole con i forti).
Questo per quanto riguarda, ovviamente, solo l'aspetto della legge che attiene alla punibilità dell'atleta.
Comunque, anche in questo caso, non è in gioco la lotta al doping ( di cui non frega nulla a nessuno in certi luoghi di potere) ma, probabilmente, il solito manuale Cencelli dei posti da spartire e del potere da consolidare.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2005 alle 19:48
Doping, gli esperti danno ragione a Fini: la legge non si cambia
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Guariniello: ''Per combatterlo serve la giustizia ordinaria''. Mennea: ''Ma perché dobbiamo adeguarci al Cio?''. Donati: ''Dichiarazioni sottosegretario contrastano con sua posizione istituzionale''
Roma, 19 ott. - (Adnkronos/Ign) - Sulla legge antidoping gli esperti danno ragione al vicepremier Gianfranco Fini. Il ministro degli Esteri infatti, in seguito alle dichiarazioni del sottosegretario ai Beni culturali con delega all Sport, Mario Pescante, sulla depenalizzazione della legge antidoping in vista di Torino 2006, aveva dichiarato che la legge va bene così com'è e non si cambia. Intanto Pescante, nel corso dell'audizione in commissione Cultura al Senato, oggi pomeriggio, ha dichiarato di prendere ''atto che non e' attuabile una modifica della legge antidoping per i Giochi Olimpici invernali di Torino 2006. Riferiro' al premier, Silvio Berlusconi, e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta''. Ma la linea del sottosegretario, nonché membro del Comitato Olimpico Internazionale, non sembra essere cambiata rispetto alle sue dichiarazioni dei giorni scorsi sull'''armonizzazione delle sanzioni sportive'' come chiesto dal Cio.

''Pescante è il rappresentante delle istituzioni italiane o del Cio?'', si chiede polemicamente Alessandro Donati, uno dei padri della lotta al doping e legato all'esperienza sul campo come tecnico federale. ''Esprimendosi a favore della sospensione della normativa antidoping, Pescante ha anteposto la posizione del Cio alla legge italiana -sottolinea Donati a IGN, testata on line del Gruppo Adnkronos-, una legge approvata in Parlamento con la piena convergenza tra maggioranza e opposizione''.

Donati ricorda che anche la Francia prevede, nella propria normativa antidoping, ricadute penali per gli atleti che fanno uso di sostanze dopanti. E anche Belgio e Svezia, sottolinea ancora l'esperto, ''hanno inserito sostanze dopanti, come gli anabolizzanti, nella lista degli stupefacenti''. ''Il Cio -prosegue- è un organismo internazionale che ha alimentato in se stesso una serie di equivoci: avere una sorta di sovranità sovranazionale. Una cosa impensabile, alimentata dal fatto che per anni i governi gli hanno demandato il compito della lotta al doping. E il Cio si è rivelato inadeguato, negligente e colpevolmente in ritardo''. Per questa ragione, secondo Donati, le affermazioni di Pescante sulla legge antidoping, non solo ''non sono condivisibili'', ma addirittura ''contrastano'' con la sua posizione istituzionale e ''danno il senso di rivolgersi ad un Paese di serie B in cui la normativa è poco seria''.

Anche il pm Raffaele Guariniello è d'accordo con il vicepremier. ''Concordo con quello che hanno detto Fini e Storace -dichiara Guariniello a IGN- sul fatto che la legge è perfetta così com'è''. Secondo il pm torinese, protagoiniste delle indagini sulla Juventus, ''finché lo sport non riesce a condurre una battaglia seria contro il doping, occorre che intervenga la giustizia ordinaria''. E ricorda: ''La giustizia sportiva non ha i poteri penetranti dei quali dispone invece la giustizia ordinaria. Non può, cioè, disporre intercettazioni, perquisizioni o altro, ma si limita ad analisi delle urine o del sangue che da sole sono inefficaci e in passato si sono rivelati inconcludenti''. ''Se alcuni atleti hanno paura di venire a Torino -aggiunge il pm- è sufficiente che non si dopino''.

Anche Pietro Mennea, ex velocista e adesso in prima fila nella politica, è d'accordo con Fini. ''Perché dobbiamo adeguarci al Cio -dice Mennea a IGN- che è un'organizzazione di diritto privato i cui regolamenti sono vincolanti solo per i tesserati e non può in alcun modo condizionare uno Stato?''. E affonda: ''Dietro il Cio si nasconde un'associazione di imprese con sede in Svizzera che vuole tutelare interessi di natura commerciale. All'interno del Comitato olimpico non vige neppure il principio di democrazia interna. Del resto, la Convenzione di Strasburgo contro il doping ha chiesto agli Stati membri di darsi una legge comune. L'Italia ha una legge, la Francia anche, altre nazioni si stanno dando da fare. Se il Cio volesse salvare lo sport, dovrebbe spingere in questa direzione, altrimenti -conclude- si salvano soltanto gli interessi delle multinazionali''.

Anche per la Federcalcio, che ha reso noti i dati relativi ai controlli antidoping effettuati nella stagione 2004/2005, ''la legge sul doping va bene cosi'''. Ogni societa' di serie A e' stata controllata mediamente 43 volte in gara; ogni societa' di serie B e' stata controllata mediamente 45 volte in gara; ogni societa' di serie C e' stata controllata mediamente 10 volte in gara. Sono state controllate 1386 gare per un totale di 5542 controlli individuali, distribuiti tra i calciatori partecipanti alla gara, con modalita' puramente casuale. I controlli incrociati, iniziati il 21 gennaio 2005, sono stati effettuati in 39 gare del campionato di serie A ed in 25 gare del campionato di serie B.

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2005 alle 23:40
E vai la cosa si complica:

Torino 2006:Cio,doping va 'risolto'
'Ora la legge italiana non e' conforme alle nostre regole'
(ANSA) - GINEVRA, 19 OTT - Il Cio richiama gli organizzatori di Torino 2006: 'la legge italiana contro il doping non e' conforme alla nostra, trovino una soluzione'. La richiesta e' stata fatta dalla direttrice della comunicazione del Cio, Giselle Davies. 'Il Cio - afferma - e' implacabile nella lotta al doping. Ma per noi, un atleta che non ha rispettato le regole del suo sport deve essere punito a livello sportivo, non penale'. Davies si dice comunque 'certa che questo punto sara' risolto prima delle Olimpiadi'.

Ma!!!!!!!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2005 alle 23:42
Questo è OT ma non voglio aprire un altro thread sul tema doping:

Ciclismo: a giudizio team Selle?
Ex medico sociale e 5 ex atleti accusati di 'tentato doping'
(ANSA) - MODENA, 19 OTT - Il pm di Modena Marzella ha chiesto il rinvio a giudizio, per 'tentato doping', per l'ex medico e 5 ex atleti del team ciclistico Selle. Nel marzo 2001, durante la settimana 'Coppi-Bartali', l'auto ammiraglia della societa' venne fermata lungo l'Autosole dalla Polstrada: a bordo furono trovati farmaci e sostanze proibite. Gli accertamenti successivi portarono a scoprire, nell'alloggio della squadra a Montecatini, sostanze non consentite o di dubbio utilizzo, a disposizione di 5 atleti.

Qualcuno può rinfrescarmi le idee su st team selle ecc???
Grassie.

 

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  postato il 19/10/2005 alle 23:53
Originariamente inviato da stress
E vai la cosa si complica:
Torino 2006:Cio,doping va 'risolto'
'Ora la legge italiana non e' conforme alle nostre regole'
(ANSA) - GINEVRA, 19 OTT - Il Cio richiama gli organizzatori di Torino 2006: 'la legge italiana contro il doping non e' conforme alla nostra, trovino una soluzione'. La richiesta e' stata fatta dalla direttrice della comunicazione del Cio, Giselle Davies. 'Il Cio - afferma - e' implacabile nella lotta al doping. Ma per noi, un atleta che non ha rispettato le regole del suo sport deve essere punito a livello sportivo, non penale'. Davies si dice comunque 'certa che questo punto sara' risolto prima delle Olimpiadi'.

Ma!!!!!!!!!

La signora Giselle meriterebbe di essere "adoperata" da una
squadra (anzi 2) di pallacanestro durante un incontro regolamentare
con la polizia che, a fine "match", le dicesse:
l`arbitro ha segnalato diversi "falli">

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/10/2005 alle 09:33
Provo a riepilogare la mia posizione:
1) Ogni legge che utilizza la galera per risolvere un problema sociale (e/o economico) come il doping è sbagliata ( e va quindi modificata )
2) Finchè la legge non è modificata non è giusto creare "zone franche"
3) Mi pare che il "gioco delle parti" sia avvenuto eccome : Pescante ha fatto la parte del "membro del CIO" che tende ad universalizzare le regole del CIO stesso ( guadagnandone punti all'interno ), Fini e Storace hanno fatto la parte dei duri inflessibili che sconfiggeranno la droga. la violenza, il doping ed ogni altro male con il manganello.Ora, tutti hanno il diritto di dire quello che pensano ed anche di fare calcoli a proprio vantaggio.
Però, sia Fini che Storace che Pescante sono componenti del medesimo Governo ( e, se non sbaglio, del medesimo partito ): la loro posizione "ufficiale", quindi, potevano benissimo definirla nelle loro riunioni e poi pubblicizzarla mentre hanno scelto di pubblicizzarla prima per trarre quei vantaggi (del tutto legittimi dal punto di vista formale)ma, secondo me, di pessimo gusto.Queste ultime considerazioni sono quelle che appaiono a me, non è detto che siano verità assolute ma così mi manifestano.

 

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nino58

 
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  postato il 29/11/2005 alle 12:19
Pescante, Doping? Siamo troppo severi

''In Italia anche sanzioni penali e contro questo c'e' l'intero mondo sportivo''

Roma - ''Le nostre leggi sono molto severe. Gli atleti che sono positivi in Italia vengono sottoposti anche a sanzione penale e contro questo c'e' l'intero mondo sportivo''. L'on. Mario Pescante, Sottosegretario ai Beni e alle attivita' culturali e Supervisore di Torino 2006, torna sulla questione della legge antidoping italiana, in controtendenza con i dettami del Codice Mondiale Antidoping e con le direttive del Cio (Comitato Olimpico Internazionale) in materia.

Pescante e' in disaccordo con le decisioni del governo italiano e ribadisce la necessita' di uniformarsi alle regole internazionali, rese ancor piu' efficaci dalla recente sottoscrizione della convenzione Unesco: ''Tutti i paesi del mondo hanno sottoscritto a Parigi la Convenzione Unesco al fine di armonizzare le legislazioni nazionali -prosegue Pescante ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport' -. La nostra legge non corrispinde a quella del Cio e della Wada, questultima, fra l'altro, riconiosciuta e finanziata dai governi. Se ogni paese facesse le sue norme in materia non ci si capirebbe piu' nulla''.

''I governi Prodi, D'Alema e Berlusconi avevano detto che avrebbero adeguato la propria legislazione -dice Pescante-. La sanzione penale non ha alcuna finalita' di deterrenza, l'atleta e' piu' preoccupato delle sanzioni di carattere sportivo''. La necessita' di adeguarsi al codice internazionale, secondo Pescante, diventa ancora piu' urgente se si guarda all'intenzione di Roma e Milano di candidarsi alle Olimpiadi del 2016: ''L'italia si prepara a chiedere l'organizzazione dei Giochi Olimpici estivi e se e non c'e' da fidarsi delle promesse di un governo...E' una brutta figura che potevamo evitare. Non si possono convicere 199 paesi che la pensano in maniera diversa. Da noi ci si puo' drogare a livello individuale ma se la stessa sostanza, come ad esempio la cocaina, viene utilizzata nello sport si rischiano due anni di carcere. Si vuole insegnare l'etica?''. (Spr/Adnkronos)

(fonte: libero.it)

 

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  postato il 29/11/2005 alle 12:37
"...La sanzione penale non ha alcuna finalita' di deterrenza, l'atleta e' piu' preoccupato delle sanzioni di carattere sportivo''"...


Pescante è + preoccupato del rischio di perdere il dono della parola che di quello di trovare il cervello.

 
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  postato il 02/12/2005 alle 19:38
Non ricordo dirigenti sportivi di livello così basso come quello di Mario Pescante.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/12/2005 alle 19:57
Pescante dovrebbe ricordare che anche in Spagna, dopo il caso Heras, il governo sta prendendo la decisione di emenare una legge PENALE sul doping, come hanno fatto la Francia dopo il caso Festina e l'Italia dopo gli innumerevoli casi di doping.
La legge penale è importantissima, non solo per punire i corridori, ma soprattutto per colpire tutti gli operatori sanitari o meno che gravitano intorno ai corridori e che procurano, somministrano o favoriscono l'uso di sostanze dopanti.
Con la legge 376/2000 si è risolto l'imbarazzo di PM e giudici che tentavano di far rientrare il doping nella frode sportiva (vedi il processo di Pantani a Rimini) e che ora hanno uno strumento più forte.
Tra l'altro la Cassazione (anche a Sezioni Unite) con un paio di sentenze ha provveduto a ovviare ai ritardi dell'azione normativa dei governi, permettendo l'applicazione della legge da subito.

 
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