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Pedalare in sicurezza
55x11grimpeur - 13/10/2005 alle 23:01

Dopo i numerosi lutti sulle strade in questo 2005, che hanno coinvolto sia amatori che dilettanti e professionisti in allenamento o in gara, avevo promesso di aprire un thread sul tema della sicurezza. Non vorrei sembrare presuntuoso: non credo di essere il più esperto in materia. Anzi, so bene che su questo forum ci sono persone che hanno accumulato molti più km di esperienza rispetto al sottoscritto. Proprio per questo mi piacerebbe che questo thread divenisse una sorta di laboratorio all’interno del quale ciascuno di noi inserisse i propri suggerimenti a chi – magari - ha minore esperienza sulle strade. Ecco così, alla rinfusa, alcuni consigli che mi permetto di indirizzare a quanti si avviano (o si sono da poco avviati) all’attività ciclistica. Comincio con quattro, cinque idee. Il resto fatelo voi. 1) – Quando vi trovate a pedalare vicino a una fila di macchine parcheggiate, cercate di tenere sempre una distanza tra voi e le auto, al fine di evitare urti in caso di apertura improvvisa di una portiera; 2) – In ogni caso quando siete vicini alle auto cercate di tenere sotto controllo, con la coda dell’occhio attraverso i vetri l’eventuale presenza di persone all’interno degli abitacoli. Se scorgete movimenti o sagome dentro le vetture avrete individuato potenziali pericoli come partenze improvvise del mezzo o – come sopra – l’apertura delle portiere. 3) – Non rimanete mai vicinissimi al ciglio della strada. Questa condotta ci da la sensazione di essere fuori dalla portata delle auto. Invece, a parer mio, lasciando la corsia completamente sgombra, in pratica, si “autorizzano” gli automobilisti a non rallentare, perché dicono: “Tanto ci passo” e quindi vi esponete a rischi maggiori. E’ bene – secondo la mia esperienza – tenere un metro un metro e ½ circa tra noi e il guard rail, proprio per costringere, quasi, le auto ad allargare la traiettoria per sorpassarci. E, ove nell’altra corsia ci siano altri veicoli, a rallentare. Non solo: quando sentiamo le auto avvicinarsi gradualmente possiamo – via via che arrivano – riguadagnare il guard rail. In questo modo le auto avranno allargato la traiettoria e in più noi ci saremo allontanati dal pericolo. 4) – Quando pedaliamo su strade poco trafficate, specialmente se la velocità è sostenuta (nel mio caso, quindi non c’è pericolo :D) è bene, ogni tanto, girare la testa lateralmente non tanto per vedere con la coda dell’occhio se sopraggiungono degli autoveicoli, quanto perché questo ci consente di sentirli dato che se si procede fronte alla strada l’aria riduce notevolmente la nostra percezione dei rumori. 5) – Attenzione quando bevete! Sono caduto poche volte, per fortuna, ma in ben due circostanze mi è successo mentre mi dissetavo con la borraccia. Quello è un momento in cui si è particolarmente “vulnerabili”, perché il manubrio è tenuto con una mano sola, perché mentre si beve spesso si tolgono gli occhi dalla strada e... basta una buca, un tombino e si finisce a pelle di leone. Ne avrei altre, ma... forza ragazzi tocca a voi. Ciao Alex


pedalando - 14/10/2005 alle 00:13

bravo Grimpeur un'altro ottimo thread :clap: provo ad aggiungere: - se siete in gruppo mantenete l`andatura in colonna e non affiancati. Dove non passano macchine al massimo 2 affiancati, cosi`da far presto a "sganciarsi". Parlare in bici e`un po` come lavarsi le mani al bagno: si puo` far prima o dopo, MAI durante :D -mettete sempre il casco, e tenetelo anche in salita! -le cuffiette stanno a casa! :mad:

 

[Modificato il 14/10/2005 alle 00:17 by pedalando]


W00DST0CK76 - 14/10/2005 alle 00:31

mi raccomando, evitiamo di usare il cellulare mentre pedaliamo, sulle strade non è raro vedere gente in bici che parla a telefono!!! :no:


mbuffon - 14/10/2005 alle 09:19

Ecco le mie: - Fissate e sistemate i portaborraccia e le sacchette per le camere d'aria, in modo che le asperità del terreno non ne provochino la caduta. -Non pulite gli occhiali mentre pedalate. :nonono:


D.S. - 14/10/2005 alle 09:39

Gia l'ha scritto pedalando, e lo ribadisco, sempre il CASCO, io l'ho sempre usato e lo uso in ogni uscita, anche d'estate, oramai sono cosi leggeri e con tante prese d'aria che non me ne accorgo neanche d'averlo. E per chi pedala nelle ore serali, consiglio faretti, lucine e abbigliamento rifrangente.


celapossorifare - 14/10/2005 alle 09:51

Dico anche la mia. Mi sono trovato a volte in gruppetto di una decina di persone inesperte a pedalare. I gruppi che escono la domenica fanno spesso delle garette tra di loro. Più di una volta mi sono staccato perchè presi da sentimento agonistico dimenticano completamente il codice della strada. Così se il semaforo diventa giallo qualche secondo prima, il gruppetto difficilmente si ferma e lo sorpassa con il rosso già attivo da qualche secondo, questo atteggiamento è pericolosissimo. Altra situazione molto critica è buttarsi dopo una lunga salita nella meritata discesa, si dimentica molto spesso che il traffico è libero e sopratutto le moto in salita si divertono a tagliare le curve, attenti quindi a non farlo anche voi. Il casco io lo uso a fatica ma farei bene a portarlo sempre con me. Altro consiglio quando ci avviciniamo ad una rotonda su una statale molto spesso noi siamo nella tratta che deve dare precedenza, il problema nasce quando il classico pirl.a si diverte a fare la rotonda veloce. Un metodo da me usato è quello di cercare gli occhi del "pilota" e fischiare (tipo richiamo pecore) in modo da farmi notare. Mettete abbigliamento molto colorato.


marc - 14/10/2005 alle 10:38

Durante le uscite di gruppo non è INDISPENSABILE limare le ruote di chi ti sta davanti e, invece, chi sta in testa al gruppo deve cercare di avere un'andatura il + possibile regolare, in particolare frenando e riaccelerando con una certa gradualità in prossimità delle curve. Se facciamo parte di gruppi molto numerosi, dividiamoci in + gruppetti, anche poco distanti tra loro, per facilitare il sorpasso ed evitare di obbligare i guidatori meno esperti a manovre azzardate.(facciamo vedere che siamo MIGLIORI di loro!)


marc - 14/10/2005 alle 10:47

In + sul casco, come ho ribadito in un altro thread, oltre all'invito a portarlo SEMPRE, direi anche DIVIETO ASSOLUTO di partecipare a qualsiasi manifestazione ufficiale(mi riferisco in particolare a certi raduni....) se non si osserva l'obbligo di indossarlo. (una piccola parte di ciclisti usa ancora solo bandane, berrette ecc. e basta...). :nonono::nonono::nonono:


ironmike - 14/10/2005 alle 11:20

[quote][i]Originariamente inviato da 55x11grimpeur [/i] 3) – Non rimanete mai vicinissimi al ciglio della strada. Questa condotta ci da la sensazione di essere fuori dalla portata delle auto. Invece, a parer mio, lasciando la corsia completamente sgombra, in pratica, si “autorizzano” gli automobilisti a non rallentare, perché dicono: “Tanto ci passo” e quindi vi esponete a rischi maggiori. E’ bene – secondo la mia esperienza – tenere un metro un metro e ½ circa tra noi e il guard rail, proprio per costringere, quasi, le auto ad allargare la traiettoria per sorpassarci. E, ove nell’altra corsia ci siano altri veicoli, a rallentare. Non solo: quando sentiamo le auto avvicinarsi gradualmente possiamo – via via che arrivano – riguadagnare il guard rail. In questo modo le auto avranno allargato la traiettoria e in più noi ci saremo allontanati dal pericolo. [/quote] D'accordissimo, sono anni che lo raccomando!!!


55x11grimpeur - 14/10/2005 alle 11:26

Marc, Pedalando, Mbuffon, DS, Woodstock 76, Ironmike, Celapossorifare oltre ad esprimere sincero sconcerto per il nick di "celapossorifare", autentico scioglilingua :P vi ringrazio. Vedi Ironmike a noi sembran cose scontate, ma non è così per tutti. Certo su questo sito ci sono quasi solo esperti però... certe raccomandazioni non fanno mai male credo. Ciao


pedalando - 14/10/2005 alle 17:18

Giusto, consigliare la prudenza non e' mai un'offesa. :Old:


strongale - 14/10/2005 alle 17:28

Una cosa non scontata è stare attenti quando ci si alza sui pedali e dietro c'è qualcuno alla nostra ruota. Chiaramente questo qualcuno deve avere l'accortezza di non limare troppo la ruota; però secondo me non è una cattiva idea spostarsi leggermente di lato prima di alzarsi sui pedali in modo da evitare che, con la decelerazione, chi ci segue si avvicini pericolosamente alla nostra ruota.


super cunego - 21/05/2006 alle 22:28

Direi anche che nelle vicinanze di incroci o rotonde se siete in gruppo è meglio sganciarsi leggermente dalla ruota di chi vi sta davanti, in caso di frenate improvvise potreste finirgli addosso (a me è successo, ero davanti e non è stato piacevole, per fortuna sono rimasto in piedi)


Frank VDB - 29/05/2006 alle 12:27

Guardate cosa è successo alla mia squadra, me compreso. I FATTI Il 19 maggio partiamo in bici alla volta di Biassa (Spezia) per vedere il Giro d'Italia. Siamo in 8. A sud di Aulla ci affianca e supera una macchina dei CC, si ferma in una piazzola e ci intima l'alt. Dicono che eravamo in doppia fila, in troppi, ostacolavamo il traffico. Multa per tutti. Fuori i documenti. Nessuno tranne uno li ha. Ora, come multare una persona sola dicendogli di avere fatto doppia fila? L'alternativa è chiamare una camionetta e portare in caserma per identificarli 8 ciclisti e i loro 8 mezzi di trasporto. Il brigadiere si accorge della situazione grottesca e non sa come venirne fuori, sebbene nessuno di noi protesti. Potevamo anche farlo, perchè se uno si sfila dalla testa del treno per andare dietro, non puoi dire che non sta in fila. Complice la strada stretta, basta anche poco per bloccare il traffico, ma con questo il nostro gruppo cerca sempre di comportarsi con educazione e rispetto della legge. Accettiamo la reprimenda (anche se tanto le macchine sfrecciavano ben oltre i limiti di velocità...) fino a quando l'appuntato ci dice che siamo pure in infrazione perchè non abbiamo fanalini, catarinfrangenti, campanello e parafanghi... E qui mi arrabbio io: siamo tesserati ad una federazione e quindi ci stiamo allenando, abbiamo una deroga al codice... del resto i professionisti si allenano con una bici con il campanello? Alla fine, dopo lunga discussione, ci lasciano andare... POCHI GIORNI DOPO... Sul giornale locale LA NAZIONE appare un articolo sul fatto... qualcuno da dietro ci ha scattato una foto a nostra insaputa, in barba alla privacy, e la redazione ci fa su un articolo denigratorio su di noi. Notare bene che le divise sono tutte uguali e riconoscibili, con grosso danno per la società e gli sponsor. Non solo, ma apposta per questo potevano anche sentirci per avere la nostra versione dei fatti. Contattiamo la redazione. Non ci vogliono dire chi ci ha "rubato" (è il termine giusto) la foto, ci dice di avere fatto l'articolo chiamando la caserma dei CC, e che comunque noi siamo tutti indisciplinati e che meritiamo questo e altro. Insomma, un pò si cerca di denigrare gli utenti deboli della strada, un pò si cerca di riempire le pagine locali quando si è a corto di fatti importanti, e la frittata è fatta... A questo punto abbiamo deciso di dire la nostra sulla stampa locale. LA NOSTRA LETTERA ALLA STAMPA LA CRIMINALIZZAZIONE DEI CICLISTI NON RISOLVE I PROBLEMI DELLE NOSTRE STRADE Martedì 23 maggio, un quotidiano locale ha riportato in cronaca della Lunigiana l’episodio di un gruppo di cicloamatori fermati da una pattuglia dell’Arma, che ha contestato loro l’infrazione di alcune norme del codice della strada senza poi procedere a sanzionarli. L’articolo – corredato da una foto scattata all’insaputa dei ciclisti stessi, tutti con la divisa della nostra società sportiva – ci ha lasciato indignati. Il registro non era quello di una normale cronaca, ma era intriso di una malcelata soddisfazione per la reprimenda nei confronti degli odiati ciclisti, rei di intasare le strade con i loro grupponi di indisciplinati vagabondi. La ricostruzione dei fatti poi, altera completamente la realtà. Si dice che “I militari hanno suonato per chiedere il rispetto del codice della strada […]. Forse hanno fatto finta di niente, forse hanno risposto con qualche gestaccio senza neppure voltarsi. Fatto sta che ... sono stati sfortunati. I militari hanno azionato la sirena e li hanno costretti a fermarsi". Smentiamo che i militari abbiano suonato (non è col clacson che si chiede il rispetto delle leggi!), che abbiano azionato la sirena, tantomeno che siano stati ricoperti di gestacci. Chi ha fornito allo zelante cronista questa ricostruzione? Sebbene le divise avrebbero permesso di rintracciare facilmente la società, nessuno ha chiesto la nostra versione dei fatti, sbattendoci sul giornale come “maleducati”. Ci sono aggettivi precisi per definire questo tipo di giornalismo, ma sorvoliamo: da certa stampa non si può pretendere più di tanto. Ci preme piuttosto sottolineare due aspetti importanti. Primo. I cicloamatori sono in generale cittadini educati e civili. Certo, anche tra di loro vi possono essere persone irrispettose della legge e dell’educazione, che noi condanniamo fermamente. Non accettiamo però che la nostra società e i nostri sponsor debbano, tramite la foto, “pagare per tutti”, unici colpevoli di un mondo, quello del ciclismo amatoriale locale, ampio e variegato. Secondo. Non accettiamo la criminalizzazione e l’accanimento con la quale si dipinge la presenza in strada dei ciclisti. Il codice della strada impone diritti e doveri a tutti. Invece, per il nostro cronista e per diversi automobilisti della sua stessa risma, sembra scritto solo per tutelare loro stessi, mentre i ciclisti subiscono soprusi con cui si riempiono le cronache solo quando ci scappa la disgrazia. La congestione delle strade non è dovuta solo alla nostra presenza, ma ad un traffico veicolare in crescita verso il quale non si adotta alcuna politica correttiva. Se al nostro cronista d’assalto sta a cuore il problema delle strade, perché non scrive un pezzo sulle gare di velocità tra moto sulla salita della Cisa? Perché non denuncia il degrado di molte strade dove buche e vegetazione la fanno da padroni (e poi ci si chiede perché i ciclisti non stanno a bordo strada…)? Ma si sa, scrivendo certe cose si rischia di fare arrabbiare qualcuno “in alto” e allora per quei cronisti, pavidamente, è molto più comodo prendersela con chi sulla strada è l’utente più debole. Chiamatela, se volete, “informazione”. [Il direttivo dell’Unione Ciclistica Alta Lunigiana ‘04]


leo - 29/05/2006 alle 12:39

Che brutta disavventura Frank.. MA avevato creato effettivamente coda o no? (e' una curiosità mia, non che da questa risposta si capisca dov'è la ragione e dove sta il torto..) Mi viene nervoso al posto vostro a sapere di quell'articolo sul giornale... è una situazione che neanche lontanamente immaginavo nei miei pensieri.. Sono per l'uso del buon senso...certi carabinieri quando non l'applicano e cadono nella meticolosa applicazione del codice diventano molto irritanti..


Frank VDB - 29/05/2006 alle 12:49

Ma guarda, lì la statale è tortuosa e basta solo che uno si sfili che crea un bel tappo. Ci sta quindi che a noi sia andata così e che dietro avevamo i CC e li abbiamo fatti innervosire. Ma di solito noi non facciamo le doppie file. Ed è irritante che i carabinieri ti trattino come un delinquente. Oltretutto ci hanno fatto notare che "eravamo in troppi", insomma dovevamo andare via uno per volta per non creare intasamenti. A me andrebbe bene se la regola valesse anche per auto e camion... Ma è stata la diffamazione a mezzo stampa che ci ha veramente mandati in bestia. Titoli come "ciclisti maleducati" o balle tipo che li abbiamo insultati o che loro abbiano dovuto azionare la sirena, come se con noi corresse Provenzano, ti fanno troppo incaz.zare.


aranciata_bottecchia - 29/05/2006 alle 12:59

Complimenti a LA NAZIONE, proprio un giornale coi fiocchi... Assolutamente condivisibile la replica della vostra Società.


leo - 29/05/2006 alle 13:04

Parafrasando il Vernacoliere: La Razione (di caxxate quotidiane) :D


Ottavio - 29/05/2006 alle 17:44

E' inutile commentare, basta il nome della testata: La Nazione. Almeno un tempo serviva per avvolgere il pesce, ora neanche più a quello.


cyclingchecco - 29/05/2006 alle 18:26

La sicurezza da queste parti rischia di diventare un lusso da queste parti nei prossimi anni... Già ieri sera, almeno 7-8 km dei 45 totali li ho fatti... dietro ruota per usare un eufemismo :) Per quel che posso mi sto impegnando a utilizzare meno la macchina (se non altro è una macchina in meno in circolazione hihihih ) Scherzi a parte... ci si deve ridimensionare e come al solito per cambiare le cose la cosa migliore è partire da noi. E' stancante, certo: è più comodo uscire dal lavoro e sedersi in macchina piuttosto che correre per non perdere le coincidenze... ma in fondo ci si guadagna in salute e la pressione non si alza... Io lo sto facendo e oltre a questi vantaggi... beh, si risparmia pure economicamente :-D Prima condizione per la sicurezza: meno macchine sulle strade!! Per il resto... basta usare il cervello!


alt-os - 29/05/2006 alle 20:05

Frank, una bella denuncia per violazione della privacy non gliela può togliere nessuno... Portali in tribunale, poi vedi come fanno in fretta a mettere mano al portafogli e alla penna per le scuse... :grr:


Frank VDB - 30/05/2006 alle 09:14

[quote][i]Originariamente inviato da alt-os [/i] Frank, una bella denuncia per violazione della privacy non gliela può togliere nessuno... Portali in tribunale, poi vedi come fanno in fretta a mettere mano al portafogli e alla penna per le scuse... :grr: [/quote] Ci abbiamo pensato... ma se spendiamo soldi per avvocati ci giochiamo quei pochi per la cena sociale di fine anno e per le altre attività. Per cui ci accontentiamo di sputtanarli un pò.


Frejus - 30/05/2006 alle 12:23

Frank la tua disavventura è incredibile, e purtroppo può capitare a tutti noi. Io non ho ben chiaro una cosa, in qualsiasi momento un vigile "troppo" zelante può multarti per mancanza di campanello, fari etc etc?? Il tesserino ti evita questo tipo di inconveniente? Ti ringrazio anticipatamente per la risposta ed hai anche tutta la mia solidarietà di clcloturista (per quello che può servire).


alt-os - 30/05/2006 alle 12:27

[quote][i]Originariamente inviato da Frank VDB [/i] [quote][i]Originariamente inviato da alt-os [/i] Frank, una bella denuncia per violazione della privacy non gliela può togliere nessuno... Portali in tribunale, poi vedi come fanno in fretta a mettere mano al portafogli e alla penna per le scuse... :grr: [/quote] Ci abbiamo pensato... ma se spendiamo soldi per avvocati ci giochiamo quei pochi per la cena sociale di fine anno e per le altre attività. Per cui ci accontentiamo di sputtanarli un pò. [/quote] Mica serve un avvocato. Tu comincia a sporgere denuncia ai carabinieri per diffamazione e violazione della privacy, scrivi al garante, e manda in copia a loro. Poi quando arriva il processo (sempre che ci arrivino) vedrete se proseguire o meno...


BJH* - 30/05/2006 alle 14:07

credo che essere tesserati non metta al riparo da multe se si trova il tale che + che zelante definirei somaro. Non ne sono sicuro ma credo che se si impunta la multa te la appioppa anche se io in 28 anni di bici uno del genere mai lo ho incontrato ...anche se qualche anno fa mi pare che pure due prof furono mulati in modo analogo


girardengo - 30/05/2006 alle 14:11

parlando di multe impossibili, sentii dire che un tale fu multato e si trovò scalati i punti dalla sua patente, dopo essere stato visto attraversare un incrocio in bicicletta a semaforo rosso. :OIO


Frank VDB - 30/05/2006 alle 14:18

[quote][i]Originariamente inviato da girardengo [/i] parlando di multe impossibili, sentii dire che un tale fu multato e si trovò scalati i punti dalla sua patente, dopo essere stato visto attraversare un incrocio in bicicletta a semaforo rosso. :OIO [/quote] Confermo. Sentii anch'io questa storia. Allucinante. Circa la dotazione della bici: deve avere fanali, catarinfrangenti, campanello. Io però sapevo (da un Cicloturismo degli anni '90) che il ciclista affiliato a Federazione o enti della Consulta, va in deroga a ciò poichè è in allenamento con un mezzo speciale. Però bisogna esibire il cartellino. Non so se i cambiamenti al codice della strada degli ultimi anni hanno modificato le cose. So per certo che da parte delle forze dell'ordine ci si deve aspettare un pò di flessibilità. Invece ti senti dire "eravate in troppi"! Come se invece le macchine fossero poche!


Andrea_Web - 30/05/2006 alle 14:24

Scusa, vorrebbe dire che io, non affiliato a nessuna società, se fermato dai vigili mentre giro in MTB da solo, posso venire multato perchè non ho campanello e catarifrangente? :boh:


robby - 30/05/2006 alle 14:41

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] Scusa, vorrebbe dire che io, non affiliato a nessuna società, se fermato dai vigili mentre giro in MTB da solo, posso venire multato perchè non ho campanello e catarifrangente? :boh: [/quote] FANTASTICO!!!!! ci mancherebbe solo questa!!!!!! ehhh, l'italia, gente con decine e decine di processi che vanno in prescrizione e non gli si fa niente, e poveri ciclisti che vanno in giro in bici con la possibilità di essere multati perchè non hanno il catarinfrangente!!!!:OIO


Frank VDB - 30/05/2006 alle 15:06

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea_Web [/i] Scusa, vorrebbe dire che io, non affiliato a nessuna società, se fermato dai vigili mentre giro in MTB da solo, posso venire multato perchè non ho campanello e catarifrangente? :boh: [/quote] Esatto! Tieni presente che nel comune di Treviso (visto in un servizio TV) fioccano fior di multe per questo. In Belgio, dove ho abitato, la polizia fa addirittura i posti di blocco serali per verificare che le bici abbiano tutta la dotazione. E fioccano multe di 135 euro se sei senza fanale o se è spento. Ti controllano anche il numero di telaio per vedere che non sia rubata. Io fui fermato una volta ed era tutto ok. Tutto ciò viene fatto per l'incolumità del ciclista nel traffico urbano. Ma lassà nessuno mai fui fermato - seppure incontrai la gendarmeria spesso - quando con casco e divisa mi allenavo con la specialissima lungo le strade provinciali!!! Insomma, c'è una bella differenza.


Andrea_Web - 30/05/2006 alle 15:17

Se fermato e multato di giorno c'è una deroga che mi consente di dare una craniata in fronte al vigile vero? :yes:


robby - 30/05/2006 alle 15:29

CRANIATA CONCESSA!!!!!:yes:


girardengo - 30/05/2006 alle 15:45

Al di là di ogni battuta è vero che può essere utile portare le luci anche di giorno: non vi è mai capitato di trovarvi a passare sotto gallerie poco illuminate? Lo zelo del vigile forse non è così eccessivo. E' un po' troppo la multa magari... ma dipende dalle situazioni, magari non c'erano gallerie per km ed erano le 6 di mattina in giorno d'estate... allora sì che è eccessivo... :)


urgnanese - 30/05/2006 alle 16:08

se si circola in bici privi di campanello e luci si puo' essere multati. non c'entra niente il fatto di essere tesserati o no, non esiste nessuna deroga. L'unica cosa ammessa dal codice della strada sono le gare, in cui si può girare privi dei dispositivi, oppure in luoghi chiusi al traffico tipo parco o velodromo..lo so è una c*****a ma è cosi:OO:


Gibo - 30/05/2006 alle 16:28

12/05/2006 Caso Nardi: vigili urbani e Federciclo su posizioni opposte Per il comando dei vigili urbani del Comune di Vidor che ha multato di 21 euro il 18enne Filippo Nardi travolto da uno scuolabus perché la sua bici da crono era sprovvista di campanello e fanalino (violazione dell‚articolo 68), i ciclisti in allenamento sulle nostre strade rischiano tutti di essere pizzicati ad ogni pedalata: «Può accadere in ogni Comune, perché non rispettano il Codice della Strada. L’unica deroga concessa - puntualizza il comandante della Polizia municipale di Vidor Rita Calzavara - è prevista per le competizioni sportive. Chiunque pedali senza ottemperare ai dispositivi di segnalazione acustica o visiva previsti o violando altri articoli è sanzionabile non solo da noi». Per la Federazione Ciclistica Italiana le cose invece non stanno affatto così: «I ciclisti regolarmente tesserati con un club e che siano in grado di dimostrarlo - ribatte Ivano Corbanese, presidente provinciale della Federiclo -, sono autorizzati a circolare liberamente in allenamento senza fanale e campanello o quant’altro, dal momento che le bici da competizione utilizzate sono state così omologate da Coni e quindi dal Ministero del Turismo e Uci, l’Unione Ciclistica Internazionale, il massimo organismo mondiale. Alcune appendici del manubrio che rendevano la posizione più aerodinamica sono state eliminate perché ritenute pericolose e in grado di causare danni. I nostri affiliati hanno solo l'obbligo di mettere il casco e rispettare scrupolosamente tutti gli altri articoli del Codice della Strada. Quindi devono marciare sempre a destra, ai semafori non possono passare col rosso e procedere in fila indiana. Sono chiaramente fuorilegge quelli che abusivamente si mettono in strada sprovvisti del tesserino che comprovi l’appartenenza alla Federazione. Se escono lo stesso in bici, lo fanno a loro rischio e pericolo. Anche perché risultano sprovvisti di copertura assicurativa contro infortuni e danni a terzi e senza avere sostenuto la visita medica di controllo obbligatoria per il tesseramento». Non è la prima volta che i ciclisti vengono multati da zelanti tutori dell’ordine pubblico. Periodicamente non è raro imbattersi in contravvenzioni anche per eccesso di velocità. «In passato alcuni ricorsi presentati al giudice di pace per sanzioni emesse per casi simili a quello di Vidor e non solo, hanno decretato la vittoria dei ciclisti». Quindi se Nardi dovesse ricorrere la spunterebbe. «Direi decisamente di sì». Tanto più che il sinistro in questione si è verificato nel primo pomeriggio, quindi in pieno giorno. Situazione in cui l’utilizzo del fanalino sarebbe servito davvero a poco. «Può anche essere - riprende il comandante Rita Calzavara -, ciò non toglie che il mezzo era sprovvisto di campanello. Il nostro è stato un atto dovuto, a fronte di rilievi e foto che illustrano l’esatta dinamica. Se al ciclista è stata contestata la violazione dell’articolo 68, all’autista dello scuolabus quello 145 per la mancata precedenza che prevede una multa di 138 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida. Va sottolineato come nelle scuole cerchiano sempre di sensibilizzare gli studenti con l’educazione stradale, ma le condizioni della nostra rete viaria non aiuta a prevenire i sinistri. L’invito ai ciclisti è quello di evitare tratti pericolosi». Scampato il pericolo, Filippo Nardi, promessa di Vidor della Moro Spercenigo, non l’ha affatto presa bene: «Ci sono rimasto molto male. Non tanto per i 21 euro che pagherò, ma per il principio. Mi sento preso in giro dopo aver rischiato la vita. Sono stato investito mentre andavo dritto per la mia strada. Mi sento miracolato ed i vigili cosa fanno? Mi portano a casa il verbale di contestazione. Campanello e fanalino avrebbero cambiato qualcosa?». Massimo Bolognini Fonte: "Tuttobici"


Frank VDB - 30/05/2006 alle 16:29

[quote][i]Originariamente inviato da urgnanese [/i] se si circola in bici privi di campanello e luci si puo' essere multati. non c'entra niente il fatto di essere tesserati o no, non esiste nessuna deroga. L'unica cosa ammessa dal codice della strada sono le gare, in cui si può girare privi dei dispositivi, oppure in luoghi chiusi al traffico tipo parco o velodromo..lo so è una c*****a ma è cosi:OO: [/quote] Mi fido dell'aggiornamento ma allora urge un interessamento della federazione, perchè centinaia di migliaia di persone, da Damiano Cunego e Ivan Basso fino all'ultimo pippone come me sono fuori legge. Robe da Italia, non c'è che dire.


girardengo - 30/05/2006 alle 16:39

In questo caso non penso si tratti di Italia o di Francia. Non mi sembra che Armstrong e compagnia abbiano mai portato il catarifrangente. :Oo:


BJH* - 30/05/2006 alle 16:47

è meglio non dire niente se no ti fanno mettere luce parafanchi e campanello....preferisco affidarmi al buon senso...che io sappia quando ti multano per quello è perchè ti fermano che sei in doppia fila e magari vuoi aver ragione al che si incavolano e ti multano altrimenti non credo lo facciano.....comunque in TV l'altro giorno mi pare d'aver sentito di un sindaco di una città che addirittura faceva sequestrare le bici senza chiaro e campanello....certo se uno circola di notte ovvio che il chiaro deve averlo ma ripeto che con il buon senso non dovrebbero esserci problemi


pedalando - 30/05/2006 alle 17:01

Ora ho capito perche' i delinquenti la fanno franca. E' colpa di noi ciclisti che teniamo occupati i tutori dell'ordine a proteggerci da noi stessi. :Od:


urgnanese - 30/05/2006 alle 17:14

[quote][i]Originariamente inviato da BJH* [/i] è meglio non dire niente se no ti fanno mettere luce parafanchi e campanello....preferisco affidarmi al buon senso...che io sappia quando ti multano per quello è perchè ti fermano che sei in doppia fila e magari vuoi aver ragione al che si incavolano e ti multano altrimenti non credo lo facciano.....comunque in TV l'altro giorno mi pare d'aver sentito di un sindaco di una città che addirittura faceva sequestrare le bici senza chiaro e campanello....certo se uno circola di notte ovvio che il chiaro deve averlo ma ripeto che con il buon senso non dovrebbero esserci problemi [/quote] naturalmente non si è mai sentito ke un ciclista in allenamento da solo sia stato fermato ad un posto di blocco..ma in Italia tutto può succedere!..il Sindaco della città a cui facevi riferimento è Treviso, il tipo non è nuovo a certe uscite..


Andrea_Web - 30/05/2006 alle 17:17

[quote][i]Originariamente inviato da urgnanese [/i] [quote][i]Originariamente inviato da BJH* [/i] è meglio non dire niente se no ti fanno mettere luce parafanchi e campanello....preferisco affidarmi al buon senso...che io sappia quando ti multano per quello è perchè ti fermano che sei in doppia fila e magari vuoi aver ragione al che si incavolano e ti multano altrimenti non credo lo facciano.....comunque in TV l'altro giorno mi pare d'aver sentito di un sindaco di una città che addirittura faceva sequestrare le bici senza chiaro e campanello....certo se uno circola di notte ovvio che il chiaro deve averlo ma ripeto che con il buon senso non dovrebbero esserci problemi [/quote] naturalmente non si è mai sentito ke un ciclista in allenamento da solo sia stato fermato ad un posto di blocco..ma in Italia tutto può succedere!..il Sindaco della città a cui facevi riferimento è Treviso, il tipo non è nuovo a certe uscite.. [/quote] Nemmeno il precedente... :Od:


Vuelta Espana - 30/05/2006 alle 18:14

[quote][i]Originariamente inviato da girardengo [/i] parlando di multe impossibili, sentii dire che un tale fu multato e si trovò scalati i punti dalla sua patente, dopo essere stato visto attraversare un incrocio in bicicletta a semaforo rosso. :OIO [/quote] era forse di Torino? :Od:


Knightlake98 - 30/05/2006 alle 18:18

Allora...se ho ben capito... CATARIFRANGENTE e CAMPANELLO OBBLIGATORI dal codice della strada?? No perchè vado su strada dal 1989, e ho avuto la fortuna di non beccare alcun vigile scassaballs. Non ho ne l'uno nè l'altro , nè sulla bici da corsa nè sulla MTB. La lucetta (solo posteriore) comunque ce l'ho. Al lago di C.Gandolfo, vicino dove abito c'è una cavolo di galleria. E' illuminata, ma DA ANNI, al centro , è completamente buia. Trattasi di pochi metri, ma durano un'eternità. Dopo essermi trovato alcune volte a fare SPRINT da solo (come uno scemo) per sbrigarmi ad uscire dalla "zona d'ombra", mi decisi a comprare la lucetta che provvedo ad accendere prima di entrare e spengo subito dopo l'uscita dal tunnel. Non uscendo mai in bici di sera, mi serve solo per sta cavolo di galleria. E SOPRATUTTO, me la sono iventata IO, oppure c'è una regola del codice della strada che VIETA al veicolo lento (bici, motorino) di superare un veicolo più veloce (es. AUTOMOBILE) (a meno che questo non sia fermo) ?? Datemi lumi...please :?


Vuelta Espana - 30/05/2006 alle 22:41

[quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] E SOPRATUTTO, me la sono iventata IO, oppure c'è una regola del codice della strada che VIETA al veicolo lento (bici, motorino) di superare un veicolo più veloce (es. AUTOMOBILE) (a meno che questo non sia fermo) ?? Datemi lumi...please :? [/quote] Questa mi pare di averla sentita anch'io...


girardengo - 31/05/2006 alle 02:57

[quote][i]Originariamente inviato da Vuelta Espana [/i] era forse di Torino? :Od: [/quote] non ricordo di dove era... Tradizionalmente si dice che, almeno in macchina, i napoletani passino sempre col rosso. non so se per i ciclisti funziona allo stesso modo. ma forse lì nemmeno fanno la multa i vigili perché si usa così :sasso:


Frejus - 31/05/2006 alle 08:31

Riepilogando, possiamo essere multati in qualsiasi momento. Che dire...so che non è una priorità per il paese ma se il premier "ciclista" cambiasse un po' le carte in tavola....


girardengo - 31/05/2006 alle 09:15

ahahahahha sarebbe una bella idea :D


robby - 31/05/2006 alle 09:26

[quote][i]Originariamente inviato da Frejus [/i] ma se il premier "ciclista" cambiasse un po' le carte in tavola.... [/quote] beh, magari dopo la mancata "spallata" del Berlusca, con la mente un po + libera dai pensieri farà qualche pensierino per noi ciclisti :D


BJH* - 31/05/2006 alle 09:32

[quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] Allora...se ho ben capito... CATARIFRANGENTE e CAMPANELLO OBBLIGATORI dal codice della strada?? E SOPRATUTTO, me la sono iventata IO, oppure c'è una regola del codice della strada che VIETA al veicolo lento (bici, motorino) di superare un veicolo più veloce (es. AUTOMOBILE) (a meno che questo non sia fermo) ?? Datemi lumi...please :? [/quote] credo abbiano abolito quella regola dal giorno che hanno visto Rumsas allenarsi in autostrada con tanto di pila per "flashiare" alle auto chiedendo strada. Noi siamo lenti ma non tutte le bici lo sono


girardengo - 31/05/2006 alle 10:43

l'hanno mai detto a rumsas che le bici non possono flashiare in autostrada?? :crazy: perché non pensa ad allenarsi bene piuttosto? :D


Ottavio - 31/05/2006 alle 10:46

Vi ricordate di quando Cipollini venne fermato dalla polizia mentre si allenava nella superstrada FI-LI-PI? Disse che lo aveva fatto perché cercava un'pò di pianura!


Carrefour de l arbre - 08/06/2007 alle 11:59

credo che questo sia il 3d adatto, al massimo lo sposterete dove riterrete più opportuno. http://www.repubblica.it/2007/06/motori/motori-giugno-2007/motori-incidenti-ciclisti/motori-incidenti-ciclisti.html Non so voi, ma la mia mano destra è momentaneamente occupata in gesti poco ortodossi :D


uffa - 08/06/2007 alle 12:16

Qualche articolo del codice relativo a biciclette e loro interazioni con altri veicoli... [b]Art 50. Velocipedi[/b] 1. I velocipedi sono i veicoli con due o piu' ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo. 2. I velocipedi non possono superare 1,30 m di larghezza, 3 m di lunghezza e 2,20 m di altezza. [b]Art. 68. Caratteristiche costruttive e funzionali e dispositivi di equipaggiamento dei veicoli[/b] 1. I velocipedi devono essere muniti di pneumatici, nonche': a. per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive ruote; b. per le segnalazioni acustiche: di un campanello; c. per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi; inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli ed analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati. 2. I dispositivi di segnalazione di cui alla lettera c) del comma 1 devono essere presenti e funzionanti nelle ore e nei casi previsti dall'art. 152, comma 1. 3. Le disposizioni previste nelle lettere b) e c) del comma 1 non si applicano ai velocipedi quando sono usati durante competizioni sportive. 4. Con decreto del Ministro dei lavori pubblici sono stabilite le caratteristiche costruttive, funzionali nonche' le modalita' di omologazione dei velocipedi a piu' ruote simmetriche che consentono il trasporto di altre persone oltre il conducente. 5. I velocipedi possono essere equipaggiati per il trasporto di un bambino, con idonee attrezzature, le cui caratteristiche sono stabilite nel regolamento. 6. Chiunque circola con un velocipede senza pneumatici o nel quale alcuno dei dispositivi di frenatura o di segnalazione acustica o visiva manchi o non sia conforme alle disposizioni stabilite nel presente articolo e nell'art. 69, e' soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 22 a euro 88 . 7. Chiunque circola con un velocipede di cui al comma 4, non omologato, e' soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 36 a euro 148 . 8. Chiunque produce o mette in commercio velocipedi o i relativi dispositivi di equipaggiamento non conformi al tipo omologato, ove ne sia richiesta l'omologazione, e' soggetto, se il fatto non costituisce reato, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 370 a euro 1.485 . [b]Art. 69. Caratteristiche dei dispositivi di segnalazione e di frenatura dei veicoli a trazione animale, delle slitte e dei velocipedi[/b] 1. Nel regolamento (di attuazione ,[i]n.d.r.[/i])sono stabiliti, per i veicoli di cui agli articoli 49, 50 e 51, il numero, il colore, le caratteristiche e le modalita' di applicazione dei dispositivi di segnalazione visiva e le caratteristiche e le modalita' di applicazione dei dispositivi di frenatura dei veicoli a trazione animale e dei velocipedi, nonche', limitatamente ai velocipedi, le caratteristiche dei dispositivi di segnalazione acustica. [b] Art. 182. Circolazione dei velocipedi [/b] 1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due, quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro. 2. I ciclisti devono avere libero l'uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a se', ai due lati e compiere con la massima liberta', prontezza e facilita' le manovre necessarie. 3. Ai ciclisti e' vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo. 4. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza. 5. E' vietato trasportare alle persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato. E' consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di eta', opportunamente assicurato con le attrezzature di cui all'articolo 68, comma 5. 6. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a piu' di due ruote simmetriche, solo da quest'ultimo. 7. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare piu' di quattro persone adulte compresi i conducenti, e' consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di eta'. 8. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l'art. 170. 9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalita' stabilite nel regolamento. 10. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo e' soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 22 a euro 88 . La sanzione e' da euro 36 a euro 148 quando si tratta di velocipedi di cui al comma 6. [b]Art. 377 (Art. 182 Cod. str. Regolamento di Attuazione) (Circolazione dei velocipedi)[/b] 1. I ciclisti nella marcia ordinaria in sede promiscua devono sempre evitare improvvisi scarti, ovvero movimenti a zig-zag, che possono essere di intralcio o pericolo per i veicoli che seguono. 2. Nel caso di attraversamento di carreggiate a traffico particolarmente intenso e, in generale, dove le circostanze lo richiedano, i ciclisti sono tenuti ad attraversare tenendo il veicolo a mano. 3. In ogni caso, i ciclisti devono segnalare tempestivamente, con il braccio, la manovra di svolta a sinistra, di svolta a destra e di fermata che intendono effettuare. 4. Da mezz'ora dopo il tramonto, durante tutto il periodo dell'oscurita' e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche richiedano l'illuminazione, i velocipedi sprovvisti o mancanti degli appositi dispositivi di segnalazione visiva, non possono essere utilizzati, ma solamente condotti a mano. 5. Il trasporto di bambini fino a otto anni di eta' e' effettuato unicamente con le attrezzature di cui all'articolo 68, comma 5, del Codice, in maniera tale da non ostacolare la visuale del conducente e da non intralciare la possibilita' e la liberta' di manovra da parte dello stesso. Le attrezzature suddette sono rispondenti alle caratteristiche indicate all'articolo 225 e sono installate: 1. tra il manubrio del velocipede e il conducente, unicamente per il trasporto di bambini fino a 15 kg di massa; 2. posteriormente al conducente, per il trasporto di bambini di qualunque massa, fino a otto anni di eta'. Prima del montaggio della attrezzatura e' necessario procedere ad una verifica della solidita' e stabilita' delle parti del velocipede interessate al montaggio stesso. 6. Per la circolazione dei velocipedi sulle piste ciclabili, come definite all'articolo 3 del Codice, si applicano, ove compatibili, le norme di comportamento relative alla circolazione dei veicoli. 7. Ove le piste ciclabili si interrompano, immettendosi nelle carreggiate a traffico veloce o attraversino le carreggiate stesse, i ciclisti sono tenuti ad effettuare le manovre con la massima cautela evitando improvvisi cambiamenti di direzione. [u] [b]Art.69 . Regolamento di Attuazione[/b][/u] [b]Art. 220 (Artt. 64 e 69 Cod. str.) (Dispositivi di frenatura dei veicoli a trazione animale e delle slitte)[/b] .... [b]Art. 221 (Artt. 65 e 69 Cod. str.) (Dispositivi di segnalazione visiva dei veicoli a trazione animale e delle slitte)[/b] .... [b]Art. 223 (Artt. 68 e 69 Cod. str.) (Dispositivi di frenatura e di segnalazione acustica dei velocipedi)[/b] 1. I dispositivi indipendenti di frenatura, l'uno sulla ruota anteriore e l'altro su quella posteriore, possono agire sia sulla ruota (pneumatico o cerchione) sia sul mozzo, sia, in genere, sugli organi di trasmissione. 2. Il comando del freno puo' essere tanto a mano quanto a pedale. 3. La trasmissione fra comando e freni, puo' essere sistemi di leve rigide a snodo, con cavi flessibili o con sistemi di trasmissione idraulica. 4. I sistemi di cui ai commi 1, 2 e 3 possono essere applicati sia internamente sia esternamente alle strutture del veicolo. 5. Il suolo emesso dal campanello deve essere di intensita' tale da poter essere percepito ad almeno 30 m di distanza. [b]Art. 224 (Artt. 68 e 69 Cod. str.) (Dispositivi di segnalazione visiva dei velocipedi)[/b] 1. La luce anteriore consiste in un fanale a luce bianca o gialla, ad alimentazione elettrica, posto ad una altezza compresa tra un minimo di 30 cm ed un massimo di l00 cm da terra ed orientato in modo che l'asse ottico incontri il terreno antistante il velocipede a non oltre 20 m. 2. La luce emessa deve dare un illuminamento, misurato su uno schermo verticale posto a 10 m avanti al fanale, maggiore o eguale a 2 lux nel punto corrispondente alla proiezione sullo schermo del centro del fanale e su una linea orizzontale passante per detto punto per una estensione di 1 m a destra e di 1 m a sinistra di esso. In nessun punto dello schermo situato a 60 cm al di sopra di detta orizzontale l'illuminamento deve superare 5 lux. 3. La luce di posizione posteriore rossa, ad alimentazione elettrica, deve trovarsi sul piano di simmetria del velocipede, ad altezza da terra non superiore a 1 m, comunque non al di sotto del dispositivo a luce riflessa, ed avere il fascio luminoso diretto verso l'indietro, con l'asse orizzontale contenuto nel suddetto piano di simmetria. 4. La visibilita' verso l'indietro deve essere assicurata entro un campo di + 15 gradi in verticale e di + 45 gradi in orizzontale. 5. L'intensita' della luce emessa non deve essere inferiore a 0,05 candele entro un campo di + 10 gradi in verticale e di + 10 gradi in orizzontale. 6. Il dispositivo catadiottrico posteriore a luce riflessa rossa deve essere montato su idoneo supporto con l'asse di riferimento orizzontale e parallelo al piano verticale longitudinale di simmetria del veicolo. Non deve esservi ostacolo alla propagazione della luce tra il dispositivo e l'occhio dell'osservatore situato nello spazio comune a due diedri ortogonali i cui spigoli, uno orizzontale e l'altro verticale, passano per il centro della superficie riflettente con angoli rispettivamente di + 45 gradi e di + 15 gradi. Il dispositivo deve essere posto ad una altezza non superiore a 90 cm da terra misurata tra il bordo superiore del dispositivo ed il terreno, e deve essere di forma tale che possa essere inscritto in un rettangolo con lati le cui lunghezze siano in rapporto non superiore a due. Il dispositivo puo' essere abbinato alla luce di posizione posteriore, purche' le superfici luminose dei due dispositivi restino separate. 7. I dispositivi catadiottrici a luce riflessa gialla, da applicare sui due fianchetti di ciascun pedale e g1i analoghi dispositivi da applicare sui due lati di ciascuna ruota, devono essere montati in modo che le superfici utili siano esterne ai pedali ed alle ruote, rispettivamente perpendicolari ai piani dei pedali e paralleli ai piani delle ruote e di forma tale che possano essere inscritti in un rettangolo con lati le cui lunghezze siano in rapporto non superiore ad otto. 8. I valori minimi di intensita' luminosa, in millicandele riflesse per ogni lux di luce bianca incidente sui vari dispositivi, ed in funzione dei diversi angoli d'incidenza e di divergenza devono essere quelli indicati nell'appendice IV, comma 1, del presente titolo. 9. Le caratteristiche del materiale riflettente dei dispositivi catadiottrici a luce rossa e a luce gialla sono quelle di cui alla suddetta appendice, commi 2, 3 e 4. 10. I tipi di dispositivi previsti dalla suddetta appendice devono essere omologati dal ministero dei Lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale e devono portare stampigliati, in posizione visibile, gli elementi di cui all'articolo 192, comma 7, e, qualora agli effetti del montaggio sia prescritta una determinata posizione, la dicitura "alto" od altra simile. [b]Art. 225 (Artt. 68 e 69 Cod. str.) (Caratteristiche costruttive delle attrezzature per il trasporto dei bambini sui velocipedi)[/b] 1. L'attrezzatura idonea, ai sensi dell'articolo 68, comma 5, del Codice, al trasporto di un velocipede di un bambino fino a otto anni di eta', e' costituita da un apposito seggiolino composto da: sedile con schienale, braccioli, sistema di fissaggio al velocipede e sistema di sicurezza del bambino. I braccioli possono essere omessi nel caso di seggiolini destinati esclusivamente al fissaggio in posizione posteriore al conducente, per il trasporto di bambini di eta' superiore ai quattro anni. 2. Il seggiolino e' realizzato e predisposto per l'installazione in modo che, anche durante il trasporto del bambino, non siano superiori i limiti dimensionali fissati per i velocipedi dall'articolo 50 del Codice, non sia ostacolata la visuale del conducente e non siano limitate la possibilita' e la liberta' di manovra da parte dello stesso. 3. Il sistema di sicurezza del bambino e' costituito da bretelle o cintura di contenimento e da una struttura di protezione dei piedi del bambino. Tale struttura di protezione puo' far parte del seggiolino o essere elemento separato dallo stesso, nel qual caso e' montata direttamente sul velocipede; in ogni caso deve essere idonea ad impedire il contatto dei piedi con le parti in movimento. 4. Il sistema di fissaggio previsto deve garantire l'ancoraggio del seggiolino al velocipede impedendone, in ogni caso, lo sganciamento accidentale. Per i seggiolini per i quali si prevede il montaggio in posizione anteriore, tra il manubrio e il conducente, e che sono idonei al trasporto dei bambini la cui massa non e' superiore a 15 kg, sono ammessi sistemi di fissaggio sia al telaio, sia al piantone, sia al manubrio. In quest'ultimo caso, l'interasse tra gli agganci al manubrio non e' superiore a 10 cm. Per i seggiolini per i quali si prevede il montaggio in posizione posteriore, sono ammessi sistemi di fissaggio sia al telaio sia a un accessorio portapacchi. In tal caso, nelle istruzioni per il montaggio e indicazioni d'uso del seggiolino di cui al comma 5, e' evidenziata chiaramente la portata minima del portapacchi, necessaria per garantire il trasporto del bambino in condizioni di suicurezza. 5. Ciascun seggiolino e' munito di istruzioni illustrate per il montaggio e di indicazioni per l'uso atte a garantire il trasporto del bambino in condizioni di sicurezza. Unitamente a tali indicazioni sono riportati gli articoli 68, comma 5, e 182, comma 5, del Codice, nonche' gli articoli 225 e 377, comma 5. Alle suddette istruzioni e indicazioni e' allegata una dichiarazione che attesti la rispondenza del seggiolino alle caratteristiche fissate dal presente articolo. Tale dichiarazione e' sottoscritta, sotto la propria responsabililta', dal produttore oppure da chi provvede alla commercializzazione con proprio marchio, oppure, nel caso di prodotto importato da Paesi che non fanno parte della Comunita' europea, da chi lo abbia importato nell'esercizio della propria attivita' commerciale. 6. Sul seggiolino sono impressi in modo visibile, anche dopo il montaggio dello stesso, l'anno di produzione ed il nome del produttore, ovvero di chi provvede alla sua commercializzazione con proprio marchio, oppure, nel caso di prodotto importato da Paesi che non fanno parte della Comunita' europea, da chi lo abbia importato nell'esercizio della propria attivita' commerciale. 7. Sono consentiti i rimorchi per velocipedi purche' la lunghezza del velocipede, compreso il rimorchio, non superi 3 m. La larghezza massima totale del rimorchio non deve essere superiore a 75 cm e l'altezza massima, compreso il carico, non deve essere superiore a 1 m. La massa trasportabile non deve essere superiore a 50 kg. Per la circolazione notturna il rimorchio e' equipaggiato con i dispositivi di segnalazione visiva posteriore e laterale prevista per i velocipedi all'articolo 224.

 

[Modificato il 08/06/2007 alle 12:50 by uffa]


Andrea Innsbruck - 08/06/2007 alle 14:10

Le associazioni di categoria lo dicono da tempo, ma il loro grido rimane inascoltato: per i ciclisti ormai è strage. Gli ultimi dati, elaborati come sempre dall'Asaps - associazione amici polizia stradale - parlano chiaro e dimostrano che da noi, in pratica, muoiono ogni sei mesi un numero di ciclisti pari a quelli che fanno il Giro d'Italia. Anche qui c'è il solito problema dei numeri Istat perché l'anno di riferimento è solo il 2005, ma è l'ultimo disponibile: così si scopre che in 12 mesi sono morti 317 ciclisti, con un incremento del 5,7%, in totale controtendenza rispetto al calo generale della mortalità sulle strade che nel 2005 che è stato del 4,7%. E non è tutto: in appena 3 anni, secondo un'inchiesta pubblicata sulla rivista il Centauro sono quasi 1.000 i ciclisti che hanno perso la vita sull'asfalto, con 12.476 feriti, (35.491 in tre anni), ossia il 6% in più rispetto agli 11.766 del 2004. Il dato generale fa segnalare invece un calo del 2,7%... E sempre secondo le statistiche nel 2005 si sono contate 15 vittime fra i bambini che andavano in bici dagli 0 ai 14 anni. 13 maschi e 2 femmine. Sono state invece ben 161 le vittime fra i ciclisti over 65, pari al 50,8%. Fra gli anziani 122 erano maschi 75,8% e 39 le femmine 24,2%. La percentuale dei ciclisti sul totale delle vittime della strada è passata dal 5,3% al 5,8% dei morti e dal 3,7% al 4% dei feriti. Tutto questo, in estrema sintesi, è la prova lampante di come automobilisti e motociclisti rispettino molto poco i poveri utenti delle biciclette... (8 giugno 2007) fonte: www.repubblica.it


super cunego - 08/06/2007 alle 14:57

Bici e big: il Fico d'India Bruno Arena investito mentre pedala da varesenews.com Bruno Arena è stato investito questa mattina, venerdì 8 giugno, da un’auto mentre in bicicletta stava percorrendo via Sanvito Silvestro. Il popolare “Fico d’India”, a parte lo choc e un dolore alla spalla destra, che ha picchiato cadendo dalla bici da corsa su cui si trovava, non è in gravi condizioni. Un’automedica arrivata immediatamente sul posto ha trasportato Arena al Circolo di Varese. «La macchina è uscita senza vedermi e mi ha preso in pieno» ha spiegato il comico al momento della dimissione (nella foto) dal pronto soccorso. «Per fortuna non è successo niente di grave, ora sto meglio» ha concluso, nonostante il visibile spavento. La dinamica dell’incidente è abbastanza chiara: Arena stava percorrendo via Sanvito in direzione di Casciago quando da uno stop di via Castoldi è uscita, a velocità molto ridotta, una Ford Mondeo guidata da un giovane. Il ragazzo ha dichiarato ai vigili urbani di Varese di non aver visto arrivare la bici di Arena; l’auto ha urtato leggermente Arena e lo ha fatto cadere. L’automobilista si è fermato immediatamente e ha prestato soccorso al comico che era più che altro molto spaventato. Suo malgrado Bruno Arena ha fatto, anche in quest’occasione, il suo show: la gente di passaggio appena lo ha riconosciuto si è fermata, lo ha salutato e ha fatto capannello intorno a lui. Che non aveva però nessuna voglia di scherzare: «Ragazzi, non ho proprio voglia di fare battute» ha detto a chi lo salutava sorridendo. Per Arena si tratta del secondo incidente in bicicletta nel giro di poco tempo: anche un’altra volta era stato urtato da una macchina e nemmeno allora aveva riportato ferite gravi. Il comico è un grande appassionato di ciclismo: lo ricordiamo in divisa da atleta in occasione di alcuni incontri organizzati da Varese 2008 (nella foto con Gabriele Sola). Anche al momento dell'incidente Bruno vestiva da ciclista di tutto punto, con una divisa della Vini Caldirola, squadra di qualche anno fa nella quale militarono diversi ciclisti varesini tra cui Andriotto e Garzelli. da tuttobici web


augusto.t - 08/06/2007 alle 21:14

Vorrei fare un'autocritica in materia di sicurezza.Certo molti utenti a motore si comportano nei nostri confronti in modo arrogante e prevaricatore. Però il senso del rischio non è molto radicato nella categoria.Abito in Franciacorta(BS)dove esistono km di piste ciclabili di buona ampiezza e protette da spartitraffico ma quasi nessuno (in particolare gli amanti della specialissima) le usa.Li vedi viaggiare, a lato della pista magari affiancati chiaccherando e costringendo i veicoli a rallentare.Inutile allora lamentarsi (vedi anche le riviste di ciclismo) sulla scarsa diffusione in Italia di una rete protetta se quando esiste viene pressochè ignorata dagli utenti (ritengo che il fenomeno non possa essere limitato solo alla mia zona).


marcomln83 - 12/06/2007 alle 08:19

io penso che più si va avanti più si riscontra superficialità tra gli automobolisti.io sono di roma.qui ogni volta che un giorno feriale vuoi farti un giro x allenarti devi farti un segno della croce quando esci di casa e lo devi rifare quando rientri x ringraziare dio del miracolo. ne ho viste e sentite troppe.gente investita e uccisa sulle strade che percorro sempre.a volte mi viene un blocco psicologico. scusate lo sfogo nn prendetemi x strano


desmoblu - 26/11/2007 alle 20:34

Posto qui, magari sbaglio, ma chissà.. (non me ne vogliano i moderastori ;) ) Ieri, nel giro in bici di cui ho parlato, stavo affrontando (e bene) la temibile S.Ignazio. In uno dei semirettilinei esposti al vento (e tra l'altro in ombra) vedo venirmi incontro una monovolume grigia. IO la vedo, perchè il tizio alla guida-telefonino in mano- ignorava bellamente la mia presenza. Continuava a scendere: ma non pago, viaggiava COMPLETAMENTE A SINISTRA, a 20 cm dal guard-rail. Me lo vedo arrivare, penso "si scosterà", e invece niente. Alza gli occhi e scarta, tornando nella sua metà, a circa 3 metri da me. Io nel frattempo avevo abbandonato la strategia di sbracciarmi e urlare, ed ero pronto a buttarmi nella scarpata sottostante (che terminava in un bel burrone), e dopo la sua manovra provetta mi son solo voltato gesticolando, insultando ed applaudendo. In pratica: parliamo tanto di sicurezza, ma i campanelli, le protezioni e le piste ciclabili sono del tutto irrilevanti quando automobilisti ed affini si sentono gli uici occupanti della carreggiata (e tra l'altro le piste rafforzano questa convinzione). Per poco non sono stato investito a veloctà sostenuta da un idiota di tal fatta. Cosa fare in quste situazioni? C'è un modo per sensibilizzare o "spaventare" o convincere?


uffa - 26/11/2007 alle 20:46

la borraccia nel parabrezza o, se si ha fortuna, direttamente in faccia attraverso il finestrino...


il Roby - 27/11/2007 alle 10:00

Io due settimane fa ho gentilmente ammaccato il parafango di una passat, dato che l'avvenente 70enne al volante ha pensato bene di non darmi precedenza, facendomi andare contro un muro con la spalla per non finirle sotto ... devo dire che è bella la forma del tacchetto Look sul blu metallizzato !!! :IoI Consiglio su quando si esce in gruppo: noi quando facciamo numero compelto siamo in circa 30/35 persone. E' capitato più di una volta di incrociarsi in una rotonda (tra l'altro sempre la solita) con un altro gruppo formato da 60/70 persone ... ci dispiace ma noi rallentiamo e formiamo il nostro gruppo e ciao ... troppe persone insieme generano un pericolo enorme !!! Già noi siamo troppi per i miei gusti, ma conoscendo come si pedala i rischi sono certi inferiori che stare in mezzo ad un gruppo di 100 persone ...


desmoblu - 27/11/2007 alle 10:08

Ma guarda...magari avessi avuto un muro di fianco! Ci sarei finito contro molto più volentieri rispetto al tentare il salto oltre il guard-rail (decine di metri di scarpata, poi un salto peggiore). L'alternativa era uno scontro frontale con la simpatica monovolume, lanciata a modica velocità (già la discesa era intorno al 12%, in quel punto, in più il tizio guidava sportivo): e non è detto che di rimbalzo non sarei finito comnque oltre il guard rail (e non so in quali condizioni). E se avessi avuto 30 persone con me...cadendo li avrei incitati alla vendetta! Invece niente, ero solo..


Serpa - 27/11/2007 alle 10:28

desmo, in questi casi gli fai una bella foto alla targa e poi lo denunci. capisco che è un po' come dirti di aprire il salvagente mentre cade un aereo, che magari è l'ultima cosa a cui pensi in quel momento, ma ste prepotenze sono assurde. (oddio, poi ci sono casi in cui il ciclista ha torto marcio...ma non mi sembra questo il caso). L'importante è che stai bene e che ce lo puoi raccontare.


desmoblu - 27/11/2007 alle 10:57

Ma sai.. per un momento ci ho anche pensato.. a prendere la targa intendo. Ma comunque non ne avrei avto il tempo: quando mi veniva incontro guardavo la macchina ma soprattutto lui (che NON stava guardando la strada), e soprattutto se si sarebbe accorto della mia presenza. Quando m'ha sorpassato mi sono voltato, ma prima di tutto ho pensato a tenere la bici sull'asfalto, poi a imprecare, e il tizio viaggiava facilmente intorno ai 70-80 all'ora: qualche secondo ed era dietro una curva..


cyclingchecco - 27/11/2007 alle 12:15

qui da noi ormai è una guerra... traffico ovunque e a tutte le ore :pomodoro: ma guai a chi si illude :no: , sto già prendendo le dovute precauzioni. Le armi son pronte per la battaglia :Oo: e anche il campo di battaglia si sposterà di una quarantina di chilometri :bll: !! Credo così di sopravvivere per un bel po' e di dar sfogo ancora per molto tempo :crazy: (cosa impossibile rimanendo ai piedi della capitale) :OIO a una passione :OO: che va oltre ogni cosa...


il Roby - 27/11/2007 alle 16:06

Pensate che il grimpeur del nostro gruppo (lo saluto, ciao Lucianino !!! ), stava facendo l'uscita infrasettimanale e una ragazza è uscita dallo stop e lo ha buttato là ... quando è scesa dalla macchina e ha visto che il nostro eroe era tutto intero (a parte qualche ammaccatura superficiale), ha detto "... ma non è che è stato lei a finirmi addosso?" AZZZ ... MI ESCI DALLO STOP, MI BUTTI A TERRA, E TE NE ESCI CON UNA ROBA DEL GENERE? Bisogna essere proprio dei geni !!! :hammer:


desmoblu - 27/11/2007 alle 16:10

A non essere buoni o buonisti, si penserebbe che cercava addirittura di avere ragione davanti all'assicurazione, una volta scampato il pericolo...


pony - 27/11/2007 alle 16:47

io a gennaio scorso sono stato preso in pieno da un "simpatico" nonnetto che ha avuto la brillante idea di svoltarmi addosso mentre avevo ampiamente impegnato l'incorcio ed ero sulla sua destra... il matusa guidava senza occhiali (era obbligato a portarli) e con l'assicurazione scaduta... ho avuto la fortuna di avere un testimone ed un amico avvocato, mi hanno risarcito bene e non mi sono fatto nulla, ma se togliessero la patente al vecio...


il Roby - 27/11/2007 alle 16:47

C'è di buono che adesso ogni volta che si esce c'è un motivo in più per ridere insieme ... :cincin: Meno male che non si è fatto male va ... cmq la tizia mi sa che è neopatentata, infatti si sono scambiati i numeri e ha dato i soldi per la sistemazione della bici sull'unghia, perchè nn voleva farlo sapere ai parens ... :D


desmoblu - 27/11/2007 alle 16:54

Pony..t'è andata bene che il vecio non ti abbia preso a ombrellate negli ochhi...


Serpa - 27/11/2007 alle 17:03

[quote][i]Originariamente inviato da il Roby [/i] C'è di buono che adesso ogni volta che si esce c'è un motivo in più per ridere insieme ... :cincin: Meno male che non si è fatto male va ... cmq la tizia mi sa che è neopatentata, infatti si sono scambiati i numeri e ha dato i soldi per la sistemazione della bici sull'unghia, perchè nn voleva farlo sapere ai parens ... :D [/quote] già che c'era la poteva invitare a cena...da cosa nasce cosa... :D


il Roby - 27/11/2007 alle 17:07

:D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D pane, salame e lambrusco !!! :cincin:


marcomln83 - 27/11/2007 alle 17:45

prima o poi avrò una reazione alla cipollini:mad::mad::mad::mad: io mi alleno nela zona a sud di roma...che ve lo dico a fa....


Abruzzese - 13/10/2009 alle 10:52

[b]AD ADRIANO AMICI IL PREMIO SICUREZZA 2009[/b] Importante riconoscimento per il presidente del Gruppo Sportivo Emilia, Adriano Amici, che il prossimo 15 novembre a Faenza riceverà il Premio Sicurezza 2009. Il premio, promosso dal Gruppo Sportivo Progetti Scorta, consiste nella Medaglia del Presidente della Repubblica. La scelta dei promotori del premio di assegnare il prestigioso riconoscimento al presidente del Gruppo Sportivo Emilia è dettata dal fatto che nel corso degli anni Adriano Amici ha sempre dedicato la massima attenzione all’aspetto della sicurezza nelle manifestazioni organizzate ed ha saputo coagulare attorno a sé molte delle migliori risorse dell’ esperienza ciclistica emiliano-romagnolo, dai direttori di corsa al personale di segreteria, dalle motostaffette agli autisti, dai frecciatori agli addetti alle strutture. Un gruppo di persone motivato, affidabile sotto ogni profilo, che unitamente ad un invidiabile parco mezzi, lo hanno reso un punto di riferimento anche per tanti altri organizzatori. Secondo gli organizzatori del premio il modello creato da Adriano Amici è un esempio di qualità e sicurezza, di professionalità ed efficacia, doti che hanno portato il Presidente del G.S. Emilia ad essere uno dei più apprezzati organizzatori in campo internazionale nonché un esempio della miglior tradizione sportiva italiana. “Ho appreso con gradito stupore – spiega Adriano Amici - la notizia del conferimento del Premio Sicurezza. Essere stato scelto tra i tanti organizzatori italiani meritevoli è indubbiamente un privilegio e gratifica me e il Gruppo Sportivo Emilia per il lavoro svolto nell’ambito della sicurezza, lavoro che proseguiremo sempre con maggior attenzione e impegno. Ringrazio il Gruppo Sportivo Progetti Scorta per il prestigioso premio e confido che l’aspetto della sicurezza sia trattato sempre con grande attenzione da tutte le componenti del ciclismo”. (ufficio stampa)