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Autore: Oggetto: Riecco Rujano

Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/01/2006 alle 20:04
Si però in quanti in maglia gialla per fughe bidone l'anno successivo si sono confermati?
Io ricordo Heulot, Voeckler e tanti altri essersi persi nel corso degli anni... Voeckler magari ancora no, però l'anno scorso era invisibile...

 

____________________
Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/01/2006 alle 20:11
Originariamente inviato da riddler

Si però in quanti in maglia gialla per fughe bidone l'anno successivo si sono confermati?
Io ricordo Heulot, Voeckler e tanti altri essersi persi nel corso degli anni... Voeckler magari ancora no, però l'anno scorso era invisibile...


chiaramente Chiappucci era di un livello molto superiore a quelli da te citati: i quali, a differenza del varesino, nonostante la fuga bidone il podio lo hanno visto col binocolo.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/01/2006 alle 23:30
Originariamente inviato da Zillo

Nella tappa di Zoldo Alto ha fatto un numero straordinario che gli ha permesso di guadagnare non poco su Simoni e poi nella tappa del finestre è stato eccezzionale! Sai quanti corridori sarebbero crollati nella sua situazione? Sai Ullrich quando sarebbe arrivato al traguardo se ci fosse stato lui al suo posto? Sarebbe ancora lì sul finestre a cercare di arrivare in cima!!


Ok, però non prendiamo la tappa di Zoldo Alto come grandissimo esempio dell'acume tattico di Savoldelli.
Persino Bulbarelli disse che Savoldelli avrebbe potuto avvantaggiarsi in discesa sui suoi avversari, dico, Bulbarelli...con tutto il rispetto.
Savoldelli è un grande corridore, non lo metto in dubbio, sostengo solo che la fortuna nel suo caso ha pesato più della sfortuna, e visto quanto grande sia stata la sua sfiga, potete capire quali dimensioni abbia avuto per lui il fattore AS (Arrigo Sacchi).
Insomma, nel 2002 come nel 2005 c'è stata un'ecatombe tra i suoi avversari.
Mettiamola così: Savoldelli è stato intelligente perchè ha scelto di farsi male in quegli anni dove mai e poi mai avrebbe potuto vincere il Giro, contenti?
Scherzo ovviamente, ribadisco il concetto: un ottimo corridore la cui buona sorte è risultata più grande della sua malasorte.
A mio avviso.

Personalmente Savoldelli mi è antipatico, lo ricorderò sempre gongolante a Zoldo Alto dopo aver trombato Basso, e incazzato come una iena a Revel quando Sebastien Hinault cercava di rendergli la pariglia (apparentemente, in realtà Sebastien era proprio al gancio).
Due pesi due misure.
E poi si candidò nelle liste di Forza Italia, che ci posso fare?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/01/2006 alle 23:43
Personalmente Savoldelli mi è antipatico, lo ricorderò sempre gongolante a Zoldo Alto dopo aver trombato Basso, e incazzato come una iena a Revel quando Sebastien Hinault cercava di rendergli la pariglia (apparentemente, in realtà Sebastien era proprio al gancio).
Due pesi due misure.
E poi si candidò nelle liste di Forza Italia, che ci posso fare?

A parte la candidatura, sono d'accordo.
Savoldelli. Secondo ad un giro per un decimale al controllo dell'ematocrito...49,9. Non mi scordo.
fortunatissimo, non fortunato.

 

____________________
pedala che fa bene.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/01/2006 alle 23:52
Originariamente inviato da janjanssen

Personalmente Savoldelli mi è antipatico, lo ricorderò sempre gongolante a Zoldo Alto dopo aver trombato Basso, e incazzato come una iena a Revel quando Sebastien Hinault cercava di rendergli la pariglia (apparentemente, in realtà Sebastien era proprio al gancio).
Due pesi due misure.
E poi si candidò nelle liste di Forza Italia, che ci posso fare?

A parte la candidatura, sono d'accordo.
Savoldelli. Secondo ad un giro per un decimale al controllo dell'ematocrito...49,9. Non mi scordo.
fortunatissimo, non fortunato.


Come ben sai ... non "a un giro", ma "a quel giro".
Ah, che dolore.

(comunque se non sbaglio sino a 51,0 sarebbe rimasto in corsa: c'era un 1,0 di tolleranza)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/01/2006 alle 23:56
Infatti Savoldelli aveva 50,9!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/01/2006 alle 23:58
Originariamente inviato da Ottavio

Infatti Savoldelli aveva 50,9!


Grazie: proprio non lo sapevo!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 00:05
Originariamente inviato da janjanssen

Personalmente Savoldelli mi è antipatico, lo ricorderò sempre gongolante a Zoldo Alto dopo aver trombato Basso, e incazzato come una iena a Revel quando Sebastien Hinault cercava di rendergli la pariglia (apparentemente, in realtà Sebastien era proprio al gancio).
Due pesi due misure.
E poi si candidò nelle liste di Forza Italia, che ci posso fare?

A parte la candidatura, sono d'accordo.
Savoldelli. Secondo ad un giro per un decimale al controllo dell'ematocrito...49,9. Non mi scordo.
fortunatissimo, non fortunato.


anche Bugno vinse un Giro delle Fiandre per un centimetro, Eddy Planckaert vinse la Roubaix addirittura per meno, Fondriest il Mondiale perchè i suoi avversari si sono buttati a terra a vicenda, ma se ci mettiamo a elencare tutte le volte che uno ha vinto o ha perso per un pelo stiamo qui fino a dopodomani: lo sport è così, per un niente sei nelle regole e sei un campione, per un niente sei fuori e sei un perdente (o quantomeno uno che ha perso).
Parlare di fortuna per uno che ha perso due anni di carriera per infortunio, non mi pare il caso: la buona sorte passa davanti a molti ma non tutti sono in grado di acchiapparla e riuscirci secondo me è un merito.
Nel 1993 il grande Ayrton Senna vinse il GP di Montecarlo perchè Mansell, che stava dominando il GP forò a pochi giri dalla fine: a chi gli rinfacciava la fortuna Senna rispose "E' vero che sono stato fortunato, ma sono stato anche bravo perchè sono riuscito a mettermi nella condizione di sfruttare un eventuale colpo di fortuna".
Aveva ragione lui.

P.S. nell'ultimo Giro, a parte la malattia di Basso, io questa gran fortuna non l'ho vista.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 00:13
anche Bugno vinse un Giro delle Fiandre per un centimetro, Eddy Planckaert vinse la Roubaix addirittura per meno,

E come chiami Bauer? io lo chiamo sfortunato.... il suo contrario? Ma qua stiamo nello sport.
50.9 di ematocrito non è fortuna sportiva. E' xulo e basta.
Il primo giro che ha vinto, ha visto l'eliminazione per ESCLUSIONE dei suoi avversari più forti. Fortuna. Niente di scandaloso, ma fortuna. L'ultimo giro? La normale fortuna di chi vince un giro per così poco. E' stato l'unico? No certo. Come non è l'unico corridore fortunato.
Insomma, ci si può arrampicare ovunque, ma perchè negare una legittima buona relazione con la dea bendata? io il giro non l'ho vinto.... ero a casa..
Insomma vorremmo dire che esiste la sfortuna e non i fortunati . straordinario.
Ciao va, vado a nanna.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 01:10
Jan il detto vale per tutti... chi è senza peccato scagli la prima pietra!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 01:54
Originariamente inviato da janjanssen

anche Bugno vinse un Giro delle Fiandre per un centimetro, Eddy Planckaert vinse la Roubaix addirittura per meno,

E come chiami Bauer? io lo chiamo sfortunato.... il suo contrario? Ma qua stiamo nello sport.
50.9 di ematocrito non è fortuna sportiva. E' xulo e basta.
Il primo giro che ha vinto, ha visto l'eliminazione per ESCLUSIONE dei suoi avversari più forti. Fortuna. Niente di scandaloso, ma fortuna. L'ultimo giro? La normale fortuna di chi vince un giro per così poco. E' stato l'unico? No certo. Come non è l'unico corridore fortunato.
Insomma, ci si può arrampicare ovunque, ma perchè negare una legittima buona relazione con la dea bendata? io il giro non l'ho vinto.... ero a casa..
Insomma vorremmo dire che esiste la sfortuna e non i fortunati . straordinario.
Ciao va, vado a nanna.


caro Jan
se la jella si accanisce non si vince nulla.
Il piccolo aiuto della buona sorte lo possiamo ravvisare in ogni vittoria, ma ci sta, fa parte del gioco.
Indurain nelle sue 5 vittorie al Tour non è mai caduto, non si è mai ammalato ed i suoi avversari hanno fatto anche parecchi errori: vogliamo dire che è fortunato?
Armstrong idem: zero incidenti, zero malattie ed il suo unico avversario che si elimina da solo.
Nel 1979 in un Giro fatto su misura per Moser, questo si becca la congiuntivite: Saronni è fortunato?
Se cominciamo a ragionare così non la finiamo più: si possono mettere in discussione tutte le vittorie del mondo.
Se le regole consentono di avere l'ematocrito fino 51 e lui ha 50.9, secondo me è in regola e basta: nel tennis se la palla va fuori di un pelo si perde il punto, ma se si tocca appena appena la linea si è in regola; nel salto in lungo se uno tocca la plastilina ha il salto nullo, ma se si ferma ad un mm da essa è perfettamente a posto.
Ecco, secondo me Savoldelli è come un saltatore in lungo che ha staccato ad un millimetro dalla plastilina ed ha ottenuto il salto valido: perchè parlare di fortuna?

E poi, scusa, la cosiddetta fortuna di trovare Cunego e Basso malati non l'ha mica avuta solo lui: anche Simoni, Di Luca e Rujano hanno avuto gli stessi vantaggi della sorte che ha avuto lui; quantomeno riconosciamogli la capacità di aver saputo cogliere il momento favorevole meglio degli altri.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 02:06
Per carità, un bravo a Savoldelli.
Però ci sono corridori che hanno come unica e sola esigenza quella di essere in buona salute, ed altri che hanno bisogno di un confluire di circostanze molto preciso, tutto qui.
Direi che Savoldelli è stato un corridore molto "circostanziato".
Tra le altre cose la malattia di Cunego ha più che dimezzato il potenziale della Lampre, perchè il binomio Simoni-Cunego valeva più della somma dei singoli, a mio avviso.
C'è anche Basso con lo squaraus, poi la Selle Italia che non crede in Rujano vincitore, poi Di Luca con i crampi che non può contribuire alla fuga di Rujano e Simoni dopo lo scollinamento del Finestre...
Insomma, Savoldelli non è l'Ocaña che vince il Tour senza Merckx ma che realisticamente lo avrebbe vinto comunque.
Sono troppe le famose circostanze.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 10:14
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Per carità, un bravo a Savoldelli.
Però ci sono corridori che hanno come unica e sola esigenza quella di essere in buona salute, ed altri che hanno bisogno di un confluire di circostanze molto preciso, tutto qui.
Direi che Savoldelli è stato un corridore molto "circostanziato".
Tra le altre cose la malattia di Cunego ha più che dimezzato il potenziale della Lampre, perchè il binomio Simoni-Cunego valeva più della somma dei singoli, a mio avviso.
C'è anche Basso con lo squaraus, poi la Selle Italia che non crede in Rujano vincitore, poi Di Luca con i crampi che non può contribuire alla fuga di Rujano e Simoni dopo lo scollinamento del Finestre...
Insomma, Savoldelli non è l'Ocaña che vince il Tour senza Merckx ma che realisticamente lo avrebbe vinto comunque.
Sono troppe le famose circostanze.


che Savoldelli non sia un dominatore capace di vincere contro chiunque non ci piove: contro il miglior Simoni, il miglior Basso ed il miglior Cunego non si sarebbe mai imposto, però se gli altri fanno errori e lui no, se glia altri hanno alti e bassi e lui no, sarà anche un titolo di merito o è solo fortuna?
Poi, come si dice, gli assenti (o i malati) hanno sempre torto, altrimenti dobbiamo rimettere in discussione tutte le edizioni a cui non ha partecipato Pantani (o non era al massimo, per vari motivi), i Giri regalati da Casagrande e così via: non se ne esce più.
Savoldelli non è il top, ma per batterlo bisogna essere al top, non è uno che si batte da solo (almeno fino ad oggi non lo ha mai fatto): chiaramente Basso, Cunego, Simoni, Ullrich hanno potenzialità ben superiori, ma se per una ragione o un altra non le esprimono e vengono battuti, secondo me bisogna riconoscere i meriti di chi vince e non i demeriti di chi perde.

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 06/01/2006 alle 10:48
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Per carità, un bravo a Savoldelli.
Però ci sono corridori che hanno come unica e sola esigenza quella di essere in buona salute, ed altri che hanno bisogno di un confluire di circostanze molto preciso, tutto qui.
Direi che Savoldelli è stato un corridore molto "circostanziato".
Tra le altre cose la malattia di Cunego ha più che dimezzato il potenziale della Lampre, perchè il binomio Simoni-Cunego valeva più della somma dei singoli, a mio avviso.
C'è anche Basso con lo squaraus, poi la Selle Italia che non crede in Rujano vincitore, poi Di Luca con i crampi che non può contribuire alla fuga di Rujano e Simoni dopo lo scollinamento del Finestre...
Insomma, Savoldelli non è l'Ocaña che vince il Tour senza Merckx ma che realisticamente lo avrebbe vinto comunque.
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che Savoldelli non sia un dominatore capace di vincere contro chiunque non ci piove: contro il miglior Simoni, il miglior Basso ed il miglior Cunego non si sarebbe mai imposto, però se gli altri fanno errori e lui no, se glia altri hanno alti e bassi e lui no, sarà anche un titolo di merito o è solo fortuna?
Poi, come si dice, gli assenti (o i malati) hanno sempre torto, altrimenti dobbiamo rimettere in discussione tutte le edizioni a cui non ha partecipato Pantani (o non era al massimo, per vari motivi), i Giri regalati da Casagrande e così via: non se ne esce più.
Savoldelli non è il top, ma per batterlo bisogna essere al top, non è uno che si batte da solo (almeno fino ad oggi non lo ha mai fatto): chiaramente Basso, Cunego, Simoni, Ullrich hanno potenzialità ben superiori, ma se per una ragione o un altra non le esprimono e vengono battuti, secondo me bisogna riconoscere i meriti di chi vince e non i demeriti di chi perde.


Quoto tutto e rammento che comunque Savoldelli è un mostro in discesa (forse con Magni il migliore di tutti i tempi) e quindi non è solo un gran tattico ha anche un importantissimo punto di forza che fa scontare pesantemente agli avversari.

 
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  postato il 06/01/2006 alle 11:39
savoldelli come avete detto ha avuto una gran dose di fortuna ma penso che si equivalga ai 2 anni passati piu a fare riabilitazione che a stare in bicicletta alla fine le cose si compensano

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 11:41
Ma allora fatemi capire dal '99 a oggi solo Simoni e Cunego l'hanno vinto il giro per bravura? Gli altri (Gotti, Savoldelli e Garzelli) solo per fortuna?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 12:09
che Savoldelli non sia un dominatore capace di vincere contro chiunque non ci piove: contro il miglior Simoni, il miglior Basso ed il miglior Cunego non si sarebbe mai imposto, però se gli altri fanno errori e lui no, se glia altri hanno alti e bassi e lui no, sarà anche un titolo di merito o è solo fortuna?

Antonello, non è mia intenzione non riconoscere i meriti del falchetto.
La fortuna l'ha meritata e l'ha avuta.
Nello sport c'è sempre una componente di fortuna o di sfortuna.
Mica lo si insulta dicendo che ha goduto 1) della squalifica di Pantani l'anno che è giunto secondo.... cui è sfuggito lui stesso per una inezia. 0,1 di ematocrito , è una inezia. Non so se ti rendi conto....
2) delle squalifiche di Simoni per cocaina e Casagrande per uno scatto di nervi l'anno primo giro vinto. Mi direte lui checceppoffà. Nulla. solo che è stato squallificato il pimo ed il secondo favorito di quel giro. Non ne ha tratto beneficio?
Riguardo l'anno scorso, il primo ed il secondo favorito si sono ammalati, l'uno di monomucleosi, l'altro di caghetta. colpa sua? no, merito suo l'essere stato in grado di approffittarne. Ma un virus amico lo ha avuto o no?.
Riddler.... non fare spirito. Gotti ha vinto di più del suo valore al giro.
La chiami fortuna? non lo so. Chiamala come vuoi. Ma il giro del 99 se l'è trovato in mano la penultima tappa.
Anche Gimondi si è trovato un giro in mano dopo Savona del 69. Mica lo si crocefigge per quello. Ma insomma, estrapolando per voi esistono i corridori sfortunati e non quelli fortunati.... strano. Si valuta episodio per episodio. le vie della fortuna sono misteriose.
Ti faccio un esempio. Alla fine del 2000 sono stato operato di un delicato intervento chirurgico alla spina dorsale. Dolore, rianimazione e via discorrendo. La prima notte , pieno di tubi, in terapia intensiva, con addosso un male da bestia, mi si è avvicinata la dottoressa di guardia per vedere come stavo. E, per farmi coraggio evidentemente, mi disse...sig.xxxxx, guardi , è stato fortunato, la mobilità delle gambe è stata conservata..... Io le risposi che fortunata era lei, che non aveva nulla. Chi aveva ragione? tutti due. Solo punti di vista differenti. La fortuna è un ente misterioso. Spesso agisce inavvertita. Una strada sbagliata presa, può averci salvato la vita spesso.
Tornando a Savoldelli, se la parola fortuna vi da fastidio, se l'è vista brutta a madonna di campiglio 99 quando un capriccio della macchina l'ha salvato dalla esclusione dalla corsa, ha beneficiato poi dell'espulsione inopinata di simoni e casagrande e forse con grande abilità ha baciato (diciamo fatto baciare..) Cunego da un portatore di virus della mononucleosi. Tutti episodi che, scusatemi, l'hanno nettamente favorito. Poi era assolutamente li a coglierne i frutti. Quindi bravo (e fortunato) Savoldelli.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 13:44
Guarda Gotti nel '99 è stato autore di una fuga di gran classe sul mortirolo assieme a Heras e Simoni, l'avesse fatta Pantani staremo qui a discutere di altro che di fortuna...
Non lasciamoci ingannare dalla mia firma, i successi di Gotti per me la dicono lunga non sulle qualità del corridore ma sui partecipanti al giro...
Non ho capito su Savoldelli: lui ha goduto perchè è arrivato secondo invece di terzo?
E in ultima analisi tornando a un altro corridore del passato Chiappucci vi chiedo, lui nonostante nel '91 non abbia saputo approfittare della debacle di Bugno al giro è considerato una leggenda almeno dalla maggior parte della gente (non da me chiaramente), Gotti e Savoldelli invece solo fortunati...

 

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  postato il 06/01/2006 alle 14:04
A proposito di fortune da corsia vi racconto una cosa che può sembrare buffa ma mi ha fatto rabbrividire all'epoca...
Avevo avuto un'emorragia celebrale (una cosa non da poco all'epoca) però ero ancora in stato di semincoscienza e in ospedale ero seduto accanto a un ragazzo schizofrenico che aveva anche tentato di suicidarsi da un ponte...
Ebbene questo ragazzo che oltre a problemi fisici aveva chiari problemi psichici si lamentava sempre ad un certo punto arriva l'infermiera e dice: tizio, ma perchè ti lamenti sempre? Non vedi che sei fortunato? Pensa a Massimo che sta peggio di te!!!
Lui doveva essere operato alla testa per la ricostruzione in 3d del cranio....
A quel punto mi resi conto della gravità del mio stato di salute, se sto peggio di uno messo come lui...
La delicatezza di certi operatori sanitari non ha confini...

 

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  postato il 06/01/2006 alle 15:58
Originariamente inviato da janjanssen

Antonello, non è mia intenzione non riconoscere i meriti del falchetto.
La fortuna l'ha meritata e l'ha avuta.
Nello sport c'è sempre una componente di fortuna o di sfortuna.
Mica lo si insulta dicendo che ha goduto 1) della squalifica di Pantani l'anno che è giunto secondo.... cui è sfuggito lui stesso per una inezia. 0,1 di ematocrito , è una inezia. Non so se ti rendi conto....
2) delle squalifiche di Simoni per cocaina e Casagrande per uno scatto di nervi l'anno primo giro vinto. Mi direte lui checceppoffà. Nulla. solo che è stato squallificato il pimo ed il secondo favorito di quel giro. Non ne ha tratto beneficio?
Riguardo l'anno scorso, il primo ed il secondo favorito si sono ammalati, l'uno di monomucleosi, l'altro di caghetta. colpa sua? no, merito suo l'essere stato in grado di approffittarne. Ma un virus amico lo ha avuto o no?.


caro Jan, è sempre un piacere discutere con te

io cerco sempre di non parlare di fortuna quando si discute di sport: non perchè la componente fortuna non sia presente, ma perchè se si comincia a tirare in ballo la buona o la cattiva sorte allora si può dire tutto e il contrario di tutto.
Anch'io potrei dire che tutti i vincitori del Giro dal 1995 ad oggi sono stati fortunati perchè nessuno di loro ha incontrato, per vari motivi, un Pantani ai suoi massimi livelli: sarebbe giusto? Secondo me no.
Loro il Giro se lo sono sudato e nessuno glielo ha regalato: hanno battuto gli avversari che hanno trovato, non potevano certo battere gli assenti o chi è stato escluso dalla corsa per non aver rispettato il regolamento; secondo me i loro successi sono strameritati.
Non mi è mai piaciuto denigrare i risultati di un atleta parlando di buona sorte, anche perchè penso che questo tipo di discorso non porti da nessuna parte.

A proposito di inezie, certamente saprai che Bob Beamon fece il suo storico record a Città del Messico, con uno stacco millimetrico sulla pedana e 2 metri di vento a favore: sarebbe bastato un cm in più nel vento o nello stacco e uno dei record storici dell'atletica sarebbe stato cancellato; vogliamo dire che è stato fortunato oppure che ha fatto una grande performance?
E Panatta nel 1976, con i match-point annullati a Roma e Parigi? e Becker quando vinse gli US Open 1988, contro Rostagno? e Magni al Giro del 1955 contro Nencini? e lo stesso Nencini contro Riviere al Tour 1960?

Come vedi non la finiamo più: per questo non mi piace parlare di fortuna.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 16:23
Non mi è mai piaciuto denigrare i risultati di un atleta parlando di buona sorte, anche perchè penso che questo tipo di discorso non porti da nessuna parte.

Capisco. e consideri l'ammettere di avere avuto un pò di fortuna un denigrare un atleta, fai bene ad evitarlo. La fatica, il sudore non va mai denigrato. Ma la suerte, alla spagnola, fa parte della vita. E definire un atleta come Bob Beamon baciato dalla suerte, non lo si denigra affatto. Lui stesso lo diceva tranquillamente. Altra cosa è voltare tutto in fortuna si e fortuna no. Non si discuterebbe più di nulla. E si denigrerebbe lo sport oltre che l'atleta.
Fra l'altro Antonello, questo atteggiamento è tipico dei tifosi o degli appassionati. L'atleta sa se "gli ha giocato bene" o no. E non credere che non lo accetti.
Senza imprevisti, gatti neri, cadute, (Riviere è indubbiamente stato sfortunato, a prescindere da Nencini...) il ciclismo si potrebbe scrivere al computer.
invece lo fa la strada. Coi gatti neri, le curve, gli strapiombi, il col du Mentè, gli errori degli altri. Il ciclismo è vita. Ecco perchè non finirà mai. E nella vita c'è quello che Sacchi definiva il terzo elemento della triade...il "bus de.....".
Ciao.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 18:09
Comunque io penso che sì, i vincitori del Giro dal 1999 in poi sono stati tutti fortunati per l'assenza di Pantani, credo che nessuno si possa offendere per una simile valutazione.
La fortuna è sempre necessaria, non si discute su "fortuna sì o fortuna no", ma su quanta fortuna è necessaria.
Cunego è stato abbastanza fortunato, perchè nella tappa di Falzes gli avversari si sono fatti una dormita colossale.
Ma se Simoni avesse vinto quel Giro, magari perchè la Saeco avrebbe scelto di "frenare" Cunego, allora Simoni saerbbe stato ancora più fortunato, che male c'è ad ammetterlo?
Riis nel 1996 è stato molto fortunato, perchè la squadra ha frenato Ullrich.
Indurain è stato fortunato ma Armstrong molto molto molto di più.
Insomma, è una bilancia con due piatti, se uno pende, l'altro...

 
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  postato il 06/01/2006 alle 19:45
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Comunque io penso che sì, i vincitori del Giro dal 1999 in poi sono stati tutti fortunati per l'assenza di Pantani, credo che nessuno si possa offendere per una simile valutazione.
La fortuna è sempre necessaria, non si discute su "fortuna sì o fortuna no", ma su quanta fortuna è necessaria.
Cunego è stato abbastanza fortunato, perchè nella tappa di Falzes gli avversari si sono fatti una dormita colossale.
Ma se Simoni avesse vinto quel Giro, magari perchè la Saeco avrebbe scelto di "frenare" Cunego, allora Simoni saerbbe stato ancora più fortunato, che male c'è ad ammetterlo?
Riis nel 1996 è stato molto fortunato, perchè la squadra ha frenato Ullrich.
Indurain è stato fortunato ma Armstrong molto molto molto di più.
Insomma, è una bilancia con due piatti, se uno pende, l'altro...


Sono pienamente d'accordo con aranciata, ogni vittoria porta sempre con se una dose di fortuna, nel giro di quest'anno savoldelli ha potuto giovarsi di varie situazioni favorevoli ma è anche stato bravo a saperle sfruttare, visto tutto ciò che gli è capitato nei 2 anni precedenti è anche giusto così.nell'economia di una corsa a tappe ci sono tante di quelle circostanze, positive o negative che bisogna essere in grado di cogliere e chi ha la forza e l'acume per farlo alla fine ha sempre ragione su tutti i se e i ma.
molti hanno detto che se nella tappa del finestre savoldelli fosse rimasto da solo e simoni non avesse perso a causa dei crampi l'aiuto di di luca il trentino avrebbe sicuramente vinto il giro, questo è probabile, ma non è successo, quindi tanto vale discutere sulla realtà e non sulle ipotesi.
comunque, tornando all'argomento del thread, devo dire che su il servizio di BS su rujano è stato davvero interessante, non vedo l'ora di rivederlo all'opera a giro e tour se sarà in grado di confermarsi ad altissimi livelli ora che non può più contare sull'effetto sorpresa, i numeri li ha di sicuro, anche se storicamente i sudamericani non hanno mai brillato per costanza. Ora sta a lui sfatare questa tradizione negativa!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 21:36
Secondo me non si può parlare di fortuna in una corsa che dura 3 settimane.
In una corsa di un giorno forse sì ma in un GT no.
Una volta chiesero a Echavarri quale fosse il segreto di Indurain e lui rispose: lo stomaco! Miguelon non si è mai ammalato non per fortuna ma per dna.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 21:50
Miguelon non si è mai ammalato non per fortuna ma per dna.

Mah... a volte mi chiedo se li leggiate veramente i post che commentate.
Ammalarsi è UNA forma di sfortuna. Ce ne sono altre. Come essere investiti da Zoetemelk nella discesa del col du Mentè sotto un diluvio d'acqua. O come forare in un momento topico ed essere attaccati dal gruppo. Che significa in tre settimane non c'è fortuna e sfortuna?
Siamo sempre li. Indurain che non si ammala non è fortunato. E'NORMALE che un corridore non si ammali. DNA? Che significa? Che una bronchite è l'inno alla debolezza? Non ci credo, mi spiace. Troppo comodo vedere la fortuna nelle corse di un giorno (perchè mai?) e non in quelle di tre settimane, dove un nonnulla può fare svanire fiumi di fatiche. Knudsen del 79 INVESTITO al giro d'Italia da Pezzi a 16" dalla maglia rosa, che DNA aveva?
Su, un pò di realismo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 21:53
Il detto popolare gli assenti hanno sempre torto ha una base di verità.
Anche io penso che Pantani se avesse partecipato al Giro del 95 e 96 e non fosse caduto nel 97 avrebbe potuto vincerli, ma è vero puro l'opposto!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 22:10
Originariamente inviato da Ottavio

Secondo me non si può parlare di fortuna in una corsa che dura 3 settimane.
In una corsa di un giorno forse sì ma in un GT no.
Una volta chiesero a Echavarri quale fosse il segreto di Indurain e lui rispose: lo stomaco! Miguelon non si è mai ammalato non per fortuna ma per dna.


No, veramente mi riferivo al fatto che, con l'introduzione nel 1990 dell'eritropoietina, Indurain è stato fortunato perchè il suo organismo si è sposato meglio di altri ai nuovi metodi di preparazione.
Intendevo semplicemente dire che Indurain ha fatto la figura del novello Anquetil, ma non è detto che Indurain valesse Anquetil.
Tutto qui.
I suoi meriti sono comunque tanti, un'infinità rispetto a quelli di Lèns.

PS è solo la mia opinione, ci tengo a ribadirlo.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 22:32
Originariamente inviato da janjanssen
Capisco. e consideri l'ammettere di avere avuto un pò di fortuna un denigrare un atleta, fai bene ad evitarlo. La fatica, il sudore non va mai denigrato. Ma la suerte, alla spagnola, fa parte della vita. E definire un atleta come Bob Beamon baciato dalla suerte, non lo si denigra affatto. Lui stesso lo diceva tranquillamente. Altra cosa è voltare tutto in fortuna si e fortuna no. Non si discuterebbe più di nulla. E si denigrerebbe lo sport oltre che l'atleta.
Fra l'altro Antonello, questo atteggiamento è tipico dei tifosi o degli appassionati. L'atleta sa se "gli ha giocato bene" o no. E non credere che non lo accetti.
Senza imprevisti, gatti neri, cadute, (Riviere è indubbiamente stato sfortunato, a prescindere da Nencini...) il ciclismo si potrebbe scrivere al computer.
invece lo fa la strada. Coi gatti neri, le curve, gli strapiombi, il col du Mentè, gli errori degli altri. Il ciclismo è vita. Ecco perchè non finirà mai. E nella vita c'è quello che Sacchi definiva il terzo elemento della triade...il "bus de.....".
Ciao.


caro Jan
certo che la fortuna fa parte del gioco e della vita, ma secondo me occupa un posto molto secondario rispetto ai meriti di un'atleta.
Non mi piacciono le frasi "quello li ha vinto perchè è stato fortunato": no, ha vinto perchè è andato fortissimo, perchè ha azzeccato la tattica e preso le decisioni giuste, e poi se c'è un pizzico di buona sorte, diamine, è sempre ben accetta, mica uno ci sputa sopra.
Poi è logico che in una gara serrata tra due atleti che si equivalgono, magari quel pizzico di buona sorte conti più del solito, ma da qui a dire che il vincitore, chiunque esso sia, ha vinto per fortuna ce ne corre.
Solo con la fortuna, senza altre qualità, non si vince mai niente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 22:37
Chiaro, con la sola fortuna non si va da nessuna parte e credo che nessuno volesse dire che Savoldelli è solo fortunato, quanto piuttosto far notare che Rujano il Giro avrebbe potuto vincerlo, se solo lui e la squadra ci avessero creduto di più.
Forse coi "se" non si va da nessuna parte, ma chissà, qualche tifoso all'inizio del Giro avrebbe potuto dire "se Cunego e Basso si ammalano, sta a vedere che Savoldelli se la gioca con Simoni".
Anche questo sarebbe stato un "se".


 
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  postato il 06/01/2006 alle 22:45
Aranciata, tu mi stai dicendo che in un ciclismo senza epo (e sia chiaro che non c'è nessunissima prova che Indurain ne facesse uso) lo spagnolo non avrebbe vinto poco o nulla mentre altri sì (ovviamente tu faresti il nome di Pantani)?
Mi sembra un pessimo modo per analizzare i ciclisti e 15 anni di ciclismo.
Seguendo il tuo ragionamento qualunque risultato in una corsa importante di quel periodo è falsata ed andrebbe valutata tenendo conto della ipotetica capacità a delinquere (o meglio a doparsi) di Tizio e Caio.
Mi chiedo quale possa essere lo strumento per determinare quale corridore possa essere considerato pulito e quale no.
Se un corridore come Indurain (non sto parlando di Berzin, Bobrik & C.) che per 6 anni è stato ai livelli più alti possibili, con doti naturali mostruose, è per te al di sotto di ogni sospetto allora mi chiedo come tu possa seguire il ciclismo con gioa e divertimento.

 
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  postato il 06/01/2006 alle 22:47
vi ricordate cosa disse Fiorenzo Magni quando vinse il Giro del 1955, nella famosa tappa di San Pellegrino, grazie alla foratura di Nencini?
Più o meno il concetto fu questo:
ho avuto fortuna, ma io la fortuna me la sono andata a cercare, attaccando come un disperato quando tutti dicevano che il Giro era finito e non c'era spazio per ribaltare la classifica; se fossi rimasto tranquillo in gruppo la fortuna non avrebbe certo bussato alla mia porta.

Grandissimo Fiorenzo, secondo me il più grande lottatore della storia del ciclismo.

Qualche tempo fa lo intervistarono a proposito del Tour 1950, dove fu costretto a ritirarsi in maglia gialla per ordini di squadra:
gli chiesero "Lei avrebbe vinto quel Tour?" e lui rispose "No, io non posso dire che avrei vinto quel Tour, posso dire che avrei lottato per vincere quel Tour. Ho sempre lottato nella mia carriera, figurarsi come avrei lottato con la maglia gialla addosso".
Mi sono venuti i brividi.

 
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  postato il 06/01/2006 alle 23:17
Originariamente inviato da Ottavio

Aranciata, tu mi stai dicendo che in un ciclismo senza epo (e sia chiaro che non c'è nessunissima prova che Indurain ne facesse uso) lo spagnolo non avrebbe vinto poco o nulla mentre altri sì (ovviamente tu faresti il nome di Pantani)?
Mi sembra un pessimo modo per analizzare i ciclisti e 15 anni di ciclismo.
Seguendo il tuo ragionamento qualunque risultato in una corsa importante di quel periodo è falsata ed andrebbe valutata tenendo conto della ipotetica capacità a delinquere (o meglio a doparsi) di Tizio e Caio.
Mi chiedo quale possa essere lo strumento per determinare quale corridore possa essere considerato pulito e quale no.
Se un corridore come Indurain (non sto parlando di Berzin, Bobrik & C.) che per 6 anni è stato ai livelli più alti possibili, con doti naturali mostruose, è per te al di sotto di ogni sospetto allora mi chiedo come tu possa seguire il ciclismo con gioa e divertimento.


Ottavio, io dico solo che nel ciclismo contemporaneo la "geografia" del ciclismo a cronometro è stata radicalmente stravolta, tutto qui.
Da questo stravolgimento c'è chi ha tratto discreti benefici, chi ne ha tratto grandissimi benefici, e chi invece ne è stato svantaggiato.
Del resto non mi sono permesso di scrivere che Indurain non ha meritato di ottenere ciò che ha vinto, ho solo scritto che è stato fortunato, almeno un po'.

Come faccio adivertirmi?
Via, se mi sono divertito nell'epoca del grande pacco texano, penso che potrei divertirmi in qualsiasi altra occasione.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2006 alle 23:26
In effetti gli ultimi 7 Tour non sono stati molto divertenti.........
 
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  postato il 06/01/2006 alle 23:30
ho avuto fortuna, ma io la fortuna me la sono andata a cercare, attaccando come un disperato quando tutti dicevano che il Giro era finito e non c'era spazio per ribaltare la classifica; se fossi rimasto tranquillo in gruppo la fortuna non avrebbe certo bussato alla mia porta.

L'esempio calza poco. Magni ammise la "fortuna" per una ragione semplice. Il giovane Nencini fu fatto fuori dai vecchi leoni, in un conflitto generazionale. una vera imboscata. Magari è interessante raccontare iretroscena per rendersi conto fino in fondo della maialata fatta a Nencini dal gruppo... Magni fu aiutato sfacciatamente da Coppi, che tirò come un dannato, e si piazzò poi secondo in classifica generale e al quale Magni lasciò la tappa. No, esempio sbagliato. Non fu fortuna. Fu alleanza. Ed anche poco leale.
Naturalmente non si trattava di pipi di Nencini, ma di qualcosa di maggiormente imbarazzante. Tutto lecito, per carità. Ma in altre occasioni, molte altre, il ciclista costretto a fermarsi per una foratura o per un bisogno corporale, veniva aspettato. Fu così per Gimondi nel 76, ricordi?
O per lo stesso Armstrong. Attesi . Magni fu un gran combattente. Doveva esserlo per forza in un'epoca di titani. Coppi, Bartali, Bobet, V.Steemberghen, Kubler, Koblet e via dicendo. Ma fu anche una discreta lenza. Un mammasantissima del gruppo. Aiutato dai vecchi e dai grandi.
Tutto merito suo? senz'altro. Ma un pochino di.... nonnismo allora c'era. E lui lo sfruttò fino in fondo.

 

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  postato il 06/01/2006 alle 23:31
Originariamente inviato da Ottavio

In effetti gli ultimi 7 Tour non sono stati molto divertenti.........


Non solo, ma all'epoca di Bugno, Chiappucci, Indurain & Co., io ero ingenuo ed innocente, mica sapevo che c'era l'epo, mica sapevo che chi non la usava restava tagliato fuori, quindi me li sono goduti comunque.
Oddio, goduti...ho subìto la tirannia di Indurain con serena rassegnazione.

 
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  postato il 06/01/2006 alle 23:38
Che il suo nome fosse finito su quel taccuino era ovvio, in fondo fra coloro che sono andati a podio nel 2005, il venezuelano era l’unico raggiungibile e, per giunta, di gran lunga il più giovane. Questi sono aspetti scontati e poco significativi circa la considerazione. Soldi a parte, cosa ha fatto il team belga per tutelare il giovane sudamericano per il prossimo Tour? Poco mi pare e questo se da una parte ci conferma la comune convinzione di una squadra sbagliata per Rujano, dall’altra ci da un segno di non eccessiva stima su di lui.


Sinceramente questa discussione oltre che off topic ormai mi sembra un po' a senso unico...

Cmq per rispostare l'attenzione sul filo conduttore del thread volevo chiedere una precisazione a Morris.
Ho appena riletto la tua risposta, ma proprio non riesco a capire cosa intendi quando dici che non hanno tutelato Rujano per il prox Tour... Che dovevano fare??? Sarà promettente quanto vuoi , ma finora ha fatto solo un 3° al Giro e basta... Che risultati concreti hanno in mano per poter dire la loro???
Posso capire se si tratta di tutelare Boonen o Bettini, ma penso proprio che per Rujano attualmente la Quick Step (e qualsiasi altra squadra a sto mondo) ha ancora le mani legate... Non potrebbe essere altrimenti...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/01/2006 alle 00:02
Originariamente inviato da janjanssen

ho avuto fortuna, ma io la fortuna me la sono andata a cercare, attaccando come un disperato quando tutti dicevano che il Giro era finito e non c'era spazio per ribaltare la classifica; se fossi rimasto tranquillo in gruppo la fortuna non avrebbe certo bussato alla mia porta.

L'esempio calza poco. Magni ammise la "fortuna" per una ragione semplice. Il giovane Nencini fu fatto fuori dai vecchi leoni, in un conflitto generazionale. una vera imboscata. Magari è interessante raccontare iretroscena per rendersi conto fino in fondo della maialata fatta a Nencini dal gruppo... Magni fu aiutato sfacciatamente da Coppi, che tirò come un dannato, e si piazzò poi secondo in classifica generale e al quale Magni lasciò la tappa. No, esempio sbagliato. Non fu fortuna. Fu alleanza. Ed anche poco leale.
Naturalmente non si trattava di pipi di Nencini, ma di qualcosa di maggiormente imbarazzante. Tutto lecito, per carità. Ma in altre occasioni, molte altre, il ciclista costretto a fermarsi per una foratura o per un bisogno corporale, veniva aspettato. Fu così per Gimondi nel 76, ricordi?
O per lo stesso Armstrong. Attesi . Magni fu un gran combattente. Doveva esserlo per forza in un'epoca di titani. Coppi, Bartali, Bobet, V.Steemberghen, Kubler, Koblet e via dicendo. Ma fu anche una discreta lenza. Un mammasantissima del gruppo. Aiutato dai vecchi e dai grandi.
Tutto merito suo? senz'altro. Ma un pochino di.... nonnismo allora c'era. E lui lo sfruttò fino in fondo.


Oddio, qualcosa non mi torna. Io parlo della tappa di San Pellegrino al Giro del 1955, quando Nencini era in fuga con Magni e Coppi con la maglia rosa sulle spalle, con il solo Magni che tirava e gli altri due a ruota: il toscano forò in un tratto sterrato e fu staccato dai due big, dopo un pò cominciò a collaborare anche Coppi e allora fu chiaro che Nencini non sarebbe mai rientrato.
Non ho capito il discorso sulla pipì.
Coppi poi aveva tutto l'interesse a tirare: per vincere la tappa, per guadagnare posizioni in classifica, ma anche perchè aveva solo 13" di ritardo da Magni: se questi avesse avuto un guaio meccanico negli ultimi km il Giro lo avrebbe vinto Coppi.
Sulle forature la tua posizione può essere condivisibile, ma ricordo che Bartali spesso ha detto che lui ha sempre aspettato un avversario dopo una caduta, mai dopo una foratura perchè secondo lui la foratura faceva parte del gioco.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 07/01/2006 alle 00:02
Originariamente inviato da riddler

Guarda Gotti nel '99 è stato autore di una fuga di gran classe sul mortirolo assieme a Heras e Simoni, l'avesse fatta Pantani staremo qui a discutere di altro che di fortuna...


Pantani arrivava solo, almeno il 95% delle volte. Se Pantani il giorno del Mortirolo '99 fosse stato in corsa e fosse giunto con gli altri tre, avremmo detto che aveva controllato la corsa.... Non avremmo mai parlato di impresa, semplicemente perchè non era quello il suo modo di giungere al traguardo. Anche per Gotti, pur assai distante da Marco in quanto a valore, parlare di fuga di gran classe quel giorno...... mi pare davvero esagerato....

 

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  postato il 07/01/2006 alle 00:07
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da riddler

Guarda Gotti nel '99 è stato autore di una fuga di gran classe sul mortirolo assieme a Heras e Simoni, l'avesse fatta Pantani staremo qui a discutere di altro che di fortuna...


Pantani arrivava solo, almeno il 95% delle volte. Se Pantani il giorno del Mortirolo '99 fosse stato in corsa e fosse giunto con gli altri tre, avremmo detto che aveva controllato la corsa.... Non avremmo mai parlato di impresa, semplicemente perchè non era quello il suo modo di giungere al traguardo. Anche per Gotti, pur assai distante da Marco in quanto a valore, parlare di fuga di gran classe quel giorno...... mi pare davvero esagerato....


forse mi sbaglio ma mi pare che Pantani, nelle sue vittorie da professionista (classifiche generali a parte, ovviamente), non sia arrivato in solitario soltanto nella tappa del Mont Ventoux al Tour del 2000

 
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  postato il 07/01/2006 alle 00:42
Originariamente inviato da antonello64

Non ho capito il discorso sulla pipì.
Coppi poi aveva tutto l'interesse a tirare: per vincere la tappa, per guadagnare posizioni in classifica, ma anche perchè aveva solo 13" di ritardo da Magni: se questi avesse avuto un guaio meccanico negli ultimi km il Giro lo avrebbe vinto Coppi.
Sulle forature la tua posizione può essere condivisibile, ma ricordo che Bartali spesso ha detto che lui ha sempre aspettato un avversario dopo una caduta, mai dopo una foratura perchè secondo lui la foratura faceva parte del gioco.


Secondo me la pipì, di cui si riferiva Jan in un contesto di quelle "scortesie" che, purtroppo, il ciclismo ha vissuto, era quella di Gaul '57. Nella tappa di San Pellegrino si consumò uno dei punti più grigi della carriera di Coppi. Con Magni si alleò eccome e fecero fuori Nencini. Che il Campionissimo potesse avere degli interessi sincronici a quelli di Magni, non toglie molto alla gravità di quella scelta. In quanto all'affermazione di Bartali, essa è semplicemente assurda. La caduta può venire per un errore del ciclista (non dimentichiamo che il ciclismo è uno sport che si consuma su un mezzo che va pilotato), mentre la foratura è una variabile che si lega solamente alla sfortuna. Se vogliamo, entrambe fanno parte del gioco della vita del corridore. Ciò non toglie che la dea bendata sia una componente presente in tutti i nostri contesti, quindi anche nello sport. Non metterla mai in gioco nelle analisi, perchè parte dei "se" e dei "ma", è scorretto, ed i primi a saperlo sono proprio i protagonisti di cui si parla. Certo, aprendo discussioni a iosa su quelle variabili, non si va da nessuna parte per chi ama i chiodi della concretezza, ma armati di buon senso, si riesce sempre a stabilire qualcosa di simile a ciò che non si sarebbe consumato senza l'intervento dell'imprevedibile.
Per fare un paio d'esempi, mi è difficile pensare che Merckx (ed io ero un merckxiano) avrebbe vinto il '71 senza la caduta di Ocana con relativo pestaggio di Jop; mi è difficile pensare a Gimondi vincente dopo essere stato aspettato nel Giro '76 e dopo che il suo avversario De Muynck, nella tappa di Bergamo, fu attaccato dopo una caduta....
......Alla fine la morale è questa: se non hai una buona o normale dose de C.ul, anche con tanti meriti non vai da nessuna parte.

 

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  postato il 07/01/2006 alle 00:44
Originariamente inviato da antonello64
forse mi sbaglio ma mi pare che Pantani, nelle sue vittorie da professionista (classifiche generali a parte, ovviamente), non sia arrivato in solitario soltanto nella tappa del Mont Ventoux al Tour del 2000


Da vincente sì.
Arrivò con Guerrini a Selva e Tonkov a Pampeago nel Giro ’98. Al Tour giunse con Ullrich ad Albertville,sempre nel ’98.

 

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  postato il 07/01/2006 alle 00:48
Antonello e Morris avete ragione... ho confuso episodi... sorry.

 

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  postato il 07/01/2006 alle 01:23
Morris io volevo dire che se Pantani si fosse trovato nella stessa situazione di Gotti, avremmo parlato di impresa...
Ad esempio Zulle in maglia rosa e squalificato il giorno del mortirolo...
Ragazzi la faccenda è ben chiara Savoldelli ha vinto due giri, così come Gotti e Simoni...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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  postato il 07/01/2006 alle 01:27
Originariamente inviato da riddler

Ragazzi la faccenda è ben chiara Savoldelli ha vinto due giri, così come Gotti e Simoni...


Ma va? Corpo di mille sarde al beccaficu, non ce ne eravamo accorti!

 
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  postato il 07/01/2006 alle 01:55
Originariamente inviato da riddler

Morris io volevo dire che se Pantani si fosse trovato nella stessa situazione di Gotti, avremmo parlato di impresa...
Ad esempio Zulle in maglia rosa e squalificato il giorno del mortirolo...
Ragazzi la faccenda è ben chiara Savoldelli ha vinto due giri, così come Gotti e Simoni...


Pantani nella situazione di Gotti non si sarebbe mai trovato, per il semplice fatto che gli era superiore nettamente. Pantani le vittorie le conquistava con imprese vere, staccando gli altri, non giocando di regolarità. Il suo era un ciclismo virtuoso, unico nel suo genere, dopo oltre trent'anni da chi divide con lui il podio dei più grandi scalatori della storia. Adesso ci manca solo che gli si anteponga chi ha vinto due Giri come i tre menzionati e le bestemmie le facciamo diventare preghiere!
Se continuiamo così, andremo a dire che la Lanza è stato più forte di Merckx, Coppi, Hinault ecc!

 

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