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Il Forum di Cicloweb

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Autore: Oggetto: Ancora una tragedia

Livello Gino Bartali




Posts: 1332
Registrato: Mar 2005

  postato il 02/10/2005 alle 18:23
Da tuttobiciweb

La morte di Paolo Marelli, deceduto poche ore dopo la conclusione della gara, ha posto in secondo piano la vittoria di Manuel Molteni sul traguardo della 41esima Medaglia d\'Oro Lamperti per la categoria Juniores, partenza da Perego e arrivo a Imbersago, nel Lecchese. La strada resa scivolosa dalla pioggia, un impatto violento contro il guard-raid coinvolgono il giovane diciottenne comasco Paolo Marelli. Ricoverato d\'urgenza all\'Ospedale di Lecco, il corridore del Gruppo sportivo Albese, nonostante il pronto intervento dei medici, cessa di vivere nel giro di qualche ora. Una notizia terribile, una tragedia che getta nello sconforto tutti quanti. L\'eco festoso per la vittoria appena conquistata da Molteni, si spegne come d\'incanto. Tutto passa in secondo piano. Paolo Marelli aveva iniziato la sua avventura in bicicletta soltanto all\'inizio di quest\'anno. Una passione che aveva coltivato tra i Cicloamatori e che grazie al team di Albese si era trasformata in vero ciclismo. Abitava con la famiglia a Cantù ed era nato il 18 maggio 1987. Un destino crudele ha portato con sè un ragazzo di appena diciotto anni in una giornata triste per tutto lo sport del pedale.

 

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http://www.stefanobertolotti.com

Il tempo del commentatore onniscente è finito. C'è sempre un lettore - spesso, un migliaio di lettori - che su un dato argomento ne sa più di noi. Dargli spazio e ascoltarlo non è demagogia, nè sfruttamento. E' buon senso. (Beppe Severgnini)

Sono come un ginecologo: lavoro dove gli altri si divertono

Non è importante quello che si scrive ma quello che leggono gli altri

Ci sono tre tipi di giornalisti: quelli che si sorprendono delle cose che succedono, quelli che aspettano che le cose succedano e quelli che fanno succedere le cose

 
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Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 02/10/2005 alle 18:41
...che disgrazia...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Tour




Posts: 151
Registrato: Aug 2005

  postato il 02/10/2005 alle 19:04
queste sono notizie molto brutte che non vorremmo mai vivere !!
Condoglianze alla famiglia ed alla società ..

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1635
Registrato: Apr 2005

  postato il 02/10/2005 alle 19:27
...............condogliaze alla famiglia.............

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 02/10/2005 alle 19:30

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2490
Registrato: Dec 2004

  postato il 02/10/2005 alle 19:33
un forte abbraccio e una parola che possa riscaldare i cuori della famiglia del povero ragazzo.

 

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http://ilmiociclismo.blog.excite.it

"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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Livello Gino Bartali




Posts: 1332
Registrato: Mar 2005

  postato il 02/10/2005 alle 19:39
Paolo è caduto lungo una discesa e il tragico destino ha voluto che questo ragazzo corresse per il "Gs Albese Fabio Casartelli"

 

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Il tempo del commentatore onniscente è finito. C'è sempre un lettore - spesso, un migliaio di lettori - che su un dato argomento ne sa più di noi. Dargli spazio e ascoltarlo non è demagogia, nè sfruttamento. E' buon senso. (Beppe Severgnini)

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Livello Fausto Coppi




Posts: 2258
Registrato: Feb 2005

  postato il 02/10/2005 alle 19:44
Ancora una giovane vita spezzata in sella alle amatissime due ruote...non ci sono mai parole per esplicitare quello che si prova in questi casi. Un grandissimo abbraccio a tutti coloro che gli erano vicini

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

"C'è una salita? Vai su, arriva in cima, e vedrai che sarai sempre vincitore" - Giordano Cottur

 
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Livello Franco Ballerini




Posts: 312
Registrato: May 2005

  postato il 02/10/2005 alle 21:02
E\' una notizia così triste che non ho più parole...

 

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Carmine Coiro

 
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Amministratore




Posts: 5978
Registrato: Aug 2002

  postato il 02/10/2005 alle 21:21
Una tragedia tremenda, siamo distrutti.

Condoglianze alla famiglia da parte della redazione.

 
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Livello Raymond Poulidor




Posts: 353
Registrato: Aug 2005

  postato il 02/10/2005 alle 21:59
Senza parole!
 
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Livello Hugo Koblet




Posts: 413
Registrato: Aug 2005

  postato il 02/10/2005 alle 22:04
Ancora una tragedia tremenda, condoglianze vivissime ai suoi genitori.
Queste sono disgrazie difficile da digerire, un altro giovane ragazzo che muore vittima di una caduta.

 
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Moderatore




Posts: 1043
Registrato: Mar 2005

  postato il 02/10/2005 alle 22:17
Mi dispiace tanto

 

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Enula.
http://www.cicloweb.it
http://www.cicloweb.it/Pg/pg.html

 
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Livello Tour




Posts: 240
Registrato: Jun 2005

  postato il 02/10/2005 alle 22:40
Mi unisco a tutti voi per porre le mie più sentite condoglianze ai suoi genitori e a tutta la sua famiglia.

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




Posts: 3948
Registrato: Apr 2005

  postato il 02/10/2005 alle 23:15
tristezza, tanta, troppa tristezza

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2797
Registrato: Apr 2005

  postato il 02/10/2005 alle 23:17
Mi sento molto vicino alla famiglia del povero Paolo.
 
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Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 02/10/2005 alle 23:27
quando uno del gruppo viene a mancare è sempre un grande dolore per tutti, quando poi si tratta di un ragazzo così giovane il dolore è ancora più forte e difficile da accettare.

 
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Non registrato



  postato il 03/10/2005 alle 00:42
Nessuna parola potrà ridare Paolo alla sua famiglia.
Sentite condoglianze.

 

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Moderatore




Posts: 3308
Registrato: Aug 2005

  postato il 03/10/2005 alle 01:16
Contro il destino purtroppo non si puo\' andare,resta solo l\'immenso dispiacere per cio\' che e\' accaduto
 
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Member





Posts: -1
Registrato: Aug 2006

  postato il 03/10/2005 alle 02:19

 

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Livello Miguel Indurain




Posts: 676
Registrato: Jun 2005

  postato il 03/10/2005 alle 11:13
Che amarezza..

 

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Tutto dipende...!


 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3579
Registrato: May 2005

  postato il 03/10/2005 alle 11:16
Ho appreso ieri sera la notizia guardando sul Mediavideo... mi si è gelato il sangue: troppe giovani vite vengono spezzate negli ultimi tempi, e la cosa non può che addolorarmi.

Condoglianze alla famiglia e alla squadra lombarda.

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Professionista




Posts: 39
Registrato: Jul 2005

  postato il 03/10/2005 alle 11:21
non è accettabile che praticando un sport si debba morire...
mi pare che nel ciclismo questo accade spesso (vedi Casartelli e molti altri)
io prima di andare in bdc ho praticato sci fondo ed atletica e non mi è mai successo di vedere così tanti morti come in bdc.

 

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Testa bassa....e pedalare!!!

 
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Livello Mondiali




Posts: 133
Registrato: Aug 2005

  postato il 03/10/2005 alle 11:21
Purtroppo nel ciclismo ci sono anche queste tragedie, non dovrebbero mai succedere, mi rende tremendamente triste e fa riflettere.
Povera la sua famiglia.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5156
Registrato: Apr 2005

  postato il 03/10/2005 alle 11:55
Possiamo solo dare vicinanza e affetto ai familiari.

 

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nino58

 
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Livello Ottavio Bottecchia




Posts: 559
Registrato: Jul 2005

  postato il 03/10/2005 alle 12:05
Era l\\'ottobre del 1993. Avevo già smesso di correre. Pedalavo solo per passione. Stavo salendo verso Sassotetto, sui monti Sibillini. Una salita veramente dura. Avevo già un\\'ottantina di km nelle gambe e la tentazione di tornare indietro, per la fatica e per il freddo. Avevo imparato, negli anni, che quando pedali su strade aperte al traffico, quasi sempre, è bene non stare proprio sul ciglio. E\\' importante tenersi sempre un metro buono di spazio prima del guard-rail, per costringere le macchine ad allargare la traiettoria. Poi, mano a mano che le senti arrivare, puoi stringere per guadagnare centimetri preziosi da mettere tra te e la macchina. Ci sono gli automobilisti bravi, quelli che allargano comunque per passarti a due metri, perché basta una buca, un sasso, uno sbandamento e puoi finirgli sotto le ruote. E ci sono quelli spavaldi, sicuri di se, quelli che han sempre fretta, che non vogliono staccare il piede dall\\'acceleratore anche se nell\\'altra corsia c\\'è un camion e un ciclista gli sbarra la strada, allora si infilano anche nei pertugi stretti e ti sfiorano. Era il 1993 è ho visto la morte in faccia. Ho sentito, lontano, il rumore di un camion. Chi pedala sa bene quanto sia fastidioso quel rumore, perché preannuncia sempre pericoli e - bene che vada - cattivi odori e aria inquinata da respirare. Ho allargato subito di un metro buono verso il centro della carreggiata. Ma avevo paura perchè dietro la curva - ho pensato - forse non fa in tempo a vedermi. Così ho stretto di nuovo verso il ciglio. Dal rumore capivo che il motore girava alto, e la velocità del bisonte era sostenuta. Si avvicinava rapidamente e quella maledetta curva non voleva saperne di finire. Avevo il monte a destra e sicuramente fino all\\'ultimo non mi avrebbe potuto vedere. "Ma no - pensavo tra me e me - dai che mi vedrà...". Non ho fatto in tempo a finire il pensiero e la motrice di quel camion mi ha affiancato. Era vicina. Molto. Troppo. C\\'era poco spazio e quello continuava a stringere la curva. Mi sono buttato contro il muretto, poi mi sono sentito urtare, trascinare... mi sono ritrovato con un taglio profondo sulla coscia, abrasioni dappertutto e il sapore del sangue e dell\\'asfalto in bocca. Se avessi tenuto una linea un po\\' più larga avrei avuto più spazio per stringere e forse l\\'avrei evitato. O forse no. Quando chi guida è distratto non c\\'è cautela che tenga, non c\\'è esperienza che basti a evitare il peggio.

Mi è andata bene, dato che sono qui a rompervi le scatole sul forum, 12 anni dopo. L\\'incidente al povero ragazzo del club di Albese c\\'entra poco con quanto ho raccontato, è accaduto in tutt\\'altre circostanze, in gara, in discesa e senza il coinvolgimento di automobilisti o camion. Ogni volta che leggo di tragedie come questa mi si spezza il cuore. Incredibile, morire a 18 anni così... veramente assurdo...

Ci tenevo comunque, però, a dare un consiglio agli amatori. Appena avrò tempo aprirò un thread su questo tema: consigli agli amatori (e agli automobilisti) su come ridurre il rischio di incidenti.

Anche se il rimedio migliore sarebbe quello di costruire migliaia di km di piste ciclabili.

Ciao a tutti.

Alex

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 03/10/2005 alle 12:15
Non ci sono parole ma solo tanta tristezza... Alcuni miei amici, tra cui Omar Sottocornola erano a correre li... era difficilissimo per la pioggia che è caduta... è terribile!!!

 

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www.vcoazzurratv.it
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...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Non registrato



  postato il 03/10/2005 alle 17:13
Con un messaggio sul sito il Gs Albese piange Paolo Marelli
Un messaggio che occupa l\'intera home page della società ciclistica, intitolata a quel Fabio Casartelli che dieci anni fa morì in sella alla sua bicicletta sulle strade del Tour de France. Così il Gs Albese Fabio Casartelli ha voluto ricordare Paolo Marelli, il ragazzo di 18 anni di Cantu\' morto ieri mattina in seguito a una caduta in una gara juniores su strada nel Lecchese. «Non ci sono parole adatte o giuste in un momento così perchè è il momento stesso a non esserlo - si legge nella pagina a sfondo nero all\'indirizzo web www.gsalbese.net -. Non dovremmo essere qui a ricordarti ma a ricordare con te». «Paolo ci ha lasciati, lo stesso asfalto che lo ha accompagnato durante questa stagione lo ha portato via. Lo ha strappato alla sua famiglia, ai suoi amici, alla sua passione...alla sua vita. Perdere un amico, un compagno di squadra, un figlio è qualcosa di così grande che non si può descrivere». «Chi era Paolo? - conclude il messaggio -. Un ragazzo di diciotto anni con tanta passione in corpo, con la voglia di fare risultati, con la consapevolezza della sua prima stagione da ciclista. Ognuno di noi porta nel cuore un ricordo diverso ma con un denominatore comune : il suo sorriso pulito. Ciao Paolo».

Penso che alla famiglia farà molto piacere ricevere messaggi da persone con la stessa passione di Paolo, quindi se qualcuno se la sente faccia un salto sul sito e scriva qualche riga.
Saluti

 

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Non registrato



  postato il 03/10/2005 alle 17:19
Non mi funziona il Modifica...cmq tratto da Tuttobiciweb.it

Un ad Alex, sarebbero molto utili le piste ciclabili, ma il buon senso da parte di chi guida lo è molto di +
A te è andata bene...al fratello di un forte Junior che correva ai miei tempi è stato schiacciato da un camion in una rotonda.
Ciao

 

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Livello Hugo Koblet




Posts: 413
Registrato: Aug 2005

  postato il 04/10/2005 alle 11:10
IMBERSAGO.
Forse la velocità a tratti insostenibile, una discesa ripidissima e il fondo reso viscido dalla pioggia battente. È sicuramente nascosta in uno di questi tre fattori la causa che ieri ha provocato la morte di Paolo Marelli, il ciclista diciottenne, residente a Cantù, rimasto ucciso dopo un terribile volo durante il «14° Trofeo Riva Lo Spaccio». Il dramma si è consumato verso mezzogiorno, quando ormai la gara era segnata da diversi chilometri. Paolo, registrato col pettorale numero cento, era a circa un minuto e mezzo dai primi in classifica, tutti decisamente troppo lontani per essere raggiunti. Ma nonostante il ritardo e nonostante la pioggia impietosa, il ragazzo aveva comunque deciso di forzare il ritmo. Per questo ha affrontato la «discesa del respiro» a grandissima velocità. Una scelta che purtroppo si è rivelata fatale. Il ragazzo ha infatti iniziato a slittare vistosamente sul fondo inzuppato d\'acqua mentre cercava di mantenere stabilità sul sellino. La dueruote ha poi perso aderenza al terreno finendo fuori strada e facendo volare il giovane ciclista contro il guardrail che delimitava il percorso. L\'impatto contro la barriera di protezione è stato terribile ed ha scatenato un drammatico effetto domino. Così, anche la moto che lo seguiva, per evitare il giovanissimo ciclista, è scivolata sull\'asfalto finendo oltre la carreggiata. Paolo Marelli, ormai esanime, è stato subito soccorso dal medico di gara e dai sanitari del 118 in arrivo da Lecco. Ma la situazione è apparsa subito disperata. Una volta stabilizzato, il ragazzo è stato caricato a bordo di un\'ambulanza e trasferito al pronto soccorso dell\'ospedale «Manzoni». «È un politraumatizzato», si sono limitati a dire i medici in attesa di ulteriori accertamenti. Ma è stato Fausto Gianola, il medico ufficiale della gara, a scendere nel dettaglio specificando le lesioni più serie e rendendo ancor più drammatico il quadro clinico: «A preoccupare maggiormente - ha detto il dottore - è il “fortissimo trauma toracico addominale”». All\'ospedale di Lecco, Paolo è stato tenuto sotto stretta osservazione per diversi minuti. Ma ogni sforzo del personale medico si è rivelato vano: il giovane ciclista è infatti morto poco dopo su un lettino del pronto soccorso. In un estremo atto di generosità, i familiari hanno autorizzato l\'espianto delle cornee. Da quest\'anno, Paolo era in forza alla Gs Albese «Fabio Casartelli», dopo un passato trascorso nella mountain bike nelle file della società Bike Cappelletti. Aveva deciso di iscriversi all\'ultimo momento nel team comasco che porta il nome - triste coincidenza -,del ciclista albesino Fabio Casartelli, morto anch\'egli in corsa, mentre stava affrontando una discesa sul Col du Portet d\'Aspet, durante il Tour de France del 1995. Germano D\'Acquisto

Il ricordo La madre: «Viveva per lo sport», don Soffientini: «Ci mancherà» «Com\'era felice a Colonia col Papa»

CANTÙ Ha voluto essere generoso fino in fondo, Paolo Marelli. Ha voluto testimoniare, anche nella morte, i valori nei quali credeva. A cominciare da quelli della generosità e della solidarietà. Perché il suo cuore ha smesso di battere, ma i suoi occhi continueranno a vedere: i genitori hanno autorizzato la donazione delle cornee, proprio come lui avrebbe desiderato. Per Paolo la bicicletta era tutta la sua vita. Una vita riempita anche dall\'affetto della famiglia, dagli studi all\'istituto tecnico di agraria di Limbiate e dall\'impegno in oratorio. «Il ciclismo era la sua passione – spiega mamma Margherita, la voce pacata e dignitosa nonostante il dolore, al telefono della sua casa di Cantù, in via Catania 10 – gli mancavano ancora solo due gare, e poi avrebbe finito la stagione: la sua prima stagione da agonista. L\'anno prossimo avrebbe proseguito in un\'altra squadra, perché questo per lui era l\'ultimo anno da juniores: non aveva più l\'età per stare nella categoria. Però lui teneva soprattutto all\'ultima corsa, quella del Ghisallo». Alto e longilineo, Paolo amava soprattutto le scalate. La fatica della pedalata lo esaltava, la soddisfazione di essere arrivato in cima a una salita era il suo premio. «Mi ricordo, un giorno, che è venuto da me perché voleva che gli montassi il rapporto del 29 o del 30 – racconta Maurizio Cappelletti, amico di Paolo e presidente del Team Cappelletti – voleva arrampicarsi il “muro” di Sormano. Io gli avevo domandato: "Ma che ci vai a fare, fin su là?\'. E lui mi aveva risposto che era una sfida: una sfida con se stesso. D\'altronde, era un ragazzo che aveva grinta. Qualche volta abbiamo pedalato insieme, in mountain-bike. E tutte le volte che saliva su una bicicletta ci metteva l\'anima. Era il primo anno che correva su strada. Aveva un po\' paura a stare nel gruppo con gli altri corridori, perché era abituato a pedalare da solo. Ma piano piano stava prendendo confidenza». Nella casa di Paolo lo sport si respira insieme all\'aria. Papà Roberto era stato nelle giovanili della Pallacanestro Cantù, lo zio Dionigi Cappelletti è il coach del Pavanello Basket Senna. Paolo aveva due fratelli più grandi: Mattia e Alessandro, quest\'ultimo negli Stati Uniti per ragioni legate alla sua professione di ingegnere. «Non siamo ancora riusciti a raggiungerlo, per dargli la notizia», diceva ieri, nel tardo pomeriggio, mamma Margherita. La tragica fine di Paolo ha gettato nello sconforto gli oratori canturini, soprattutto quello di San Michele, al quale il ragazzo apparteneva. Ieri l\'intera Cantù era in grande fermento per l\'arrivo dell\'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, che durante la sua visita ha voluto dedicare particolare attenzione proprio ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani. «Avevo appena salutato il cardinale, quando mi hanno detto che cos\'era accaduto – spiega don Roberto Soffientini, responsabile degli oratori del centro città – sono rimasto senza parole. Ricordo ancora la gioia e l\'entusiasmo di Paolo quando era venuto a Colonia, per la giornata mondiale della gioventù. Era tutto contento anche perché era da poco diventato maggiorenne (era nato il 18 maggio 1987, ndr)». A San Michele, come negli altri oratori di Cantù, ieri doveva esserci spazio solo per la festa. «Invece alle 14 abbiamo annullato tutto il programma – aggiunge don Roberto – nessuno di noi se la sentiva di andare avanti, di ridere e di giocare come se niente fosse. Fuori dell\'oratorio abbiamo messo un cartello che spiegava i motivi della decisione. Siamo sconvolti, costernati». Intanto ieri alle 19 i ragazzi dell\'oratorio si sono ritrovati alla chiesa di San Michele per recitare insieme il rosario e per parlare ancora una volta con Paolo. Per dirgli che gli vogliono bene. E che non lo dimenticheranno. Enrico Romanò

 
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Livello Miguel Poblet




Posts: 530
Registrato: Oct 2004

  postato il 04/10/2005 alle 11:16
Tristezza immensa
 
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Livello Octave Lapize




Posts: 471
Registrato: Aug 2005

  postato il 04/10/2005 alle 11:18
...troppo triste....

 

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http://nalya.wordpress.com
La vita è come una bicicletta con dieci velocità.
La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.(Schultz Charles)




 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 04/10/2005 alle 14:09
Proprio ieri ne parlavo con Omar Sottocornola che ha chiuso la gara all'11 posto... Il tempo era brutto come la discesa e lo sfortunato si trovava tra la fuga ed il gruppo...quando lo hanno sfilato era a terra e non si muoveva... Povero ragazzo...morire per la sua passione che poi è anche quella di tutti noi... ah...

 

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Livello Mondiali




Posts: 137
Registrato: Nov 2005

  postato il 11/11/2005 alle 17:21
Ho visto solo adesso qst thread... Cm stavo male quel giorno... Nn conoscevo Paolo, ma metà dei ciclisti ke correvano in quella gara li conosco e qnd mi hanno detto ke un ragazzo era morto in qlla gara mi è venuto un colpo al cuore... Anke qnd mi hanno detto ki era nn ho fatto a meno di piangere... Una vita cos' giovane, ke se ne va in qst modo!! Qnd sn andata al funerale, è successa una cosa strana, ke penso nn sia l'unica ad averla notata: qnd sn arrivata in chiesa, pioveva; alle 14.30 inizia la messa e parte subito la canzone "il disegno", molto commovente... Appena iniziano a suonare le note, esce il sole; alle 18.30 guardo in cielo e vedo un bellissimo arcobaleno, ke sembrava arrivare fino al cimitero, dove Paolo ora riposa... Penso ke il sole e l'arcobaleno nn siano state solo delle coincidenze, qlcno ci ha voluto comunicare qlsa, forse ke un angelo se n'era appena andato.. Ciao piccolo angelo, ciao campione




Saluto a Paolo letto in chiesa dal fratello Mattia durante la cerimonia del

05 ottobre 2005

Ciao Paolo



Il ciclismo è davvero uno sport duro. Si corre da soli, contro gli altri, contro se stessi e contro la strada. È uno sport educativo, un’icona della vita. Si impara a soffrire, impegnandosi, senza mai arrendersi. È strano perché la soddisfazione è, prima ancora che nel risultato, nella fatica e nella salita. E tu, Paolo, con la tua serietà, la tua umiltà e tenacia ne avevi colto l’essenza che è proprio la capacità di fare fatica. Anzi, l’amore stesso per la fatica.
Il vero ciclista è quello che fa della fatica e della grinta il condimento della sua vita. È quello che la incarna e la trasfigura, con i suoi tendini, i suoi muscoli, il suo sangue e il suo cuore, trasformandola in PASSIONE PER LA VITA.
Sembra assurdo, adesso, essere qui. Irreale. Senza senso. Eppure anche le pedalate di un ciclista paiono prive di senso: perché spingere sui pedali? Perché scattare? Perché cercare il limite? Perché faticare? È forse la vittoria il senso di tutto questo? No! Il senso di tutto è la smorfia dell’atleta, che fa tutto non perché ci sia un motivo vero e proprio, ma semplicemente perché c’è una salita ancora da conquistare, una vetta da ascendere. E questo basta! È una ragione più che valida per continuare a pedalare. È il senso e l’essenza del ciclismo. Forse il senso e l’essenza della vita.
Morire per passione si può! Quello che non si può è smettere di pedalare, o peggio non cominciare mai.
Adesso ci lasci un vuoto grande, ma ancora di più un esempio di dedizione totale. Di Amore. Paolo, non ti davi mai per vinto. Per ora ciao, Paolo, Ciao cavallo matto!!!


Margherita
Roberto
Ale
Mattia


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/11/2005 alle 20:18
Brutto, brutto, brutto

Non è una consolazione (altro ordine di grandezza, scherziamo?), ma mi piace pensare quello che penso di un amico morto in bici, e cioè che, se non altro, è morto vivendo.

 
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Livello Mondiali




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  postato il 02/12/2005 alle 21:48


NN DIMENTIKIAMO... OGGI SN 2 MESI...

 

[Modificato il 03/12/2005 alle 19:04 by Admin]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/03/2006 alle 15:24
Muore l'olandese Wallard
dal sito: http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo_Piano/2006/03_Marzo/01/wallaard.shtml

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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  postato il 01/03/2006 alle 15:26
Ho riportato anch'ìo praticamente in contemporanea la notizia,per cui ai moderatori il compito di eliminarne una.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/03/2006 alle 15:28
Si infatti, penso che ancora tu hai utilizzato la funzione cerca, potete anche elimiare il mio di post!

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
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Livello Francesco Moser




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  postato il 22/03/2006 alle 19:15
Il Pedale Senaghese piange la scomparsa di Scortichini

Simone Scortichini non ce l'ha fatta. E' venuto a mancare all'età di 13 anni. Correva per il Pedale Senaghese, la squadra brianzola diretta da Cosma Ganassin, e con la quale, tra un paio di settimane avrebbe dovuto esordire nella categoria Esordienti. Scortichini amava il ciclismo come tanti suoi coetanei e in bicicletta sognava di diventare qualcuno. La sera del 10 marzo 2006, con grande dolore della sua famiglia e di tutti gli sportivi di ciclismo e di quanti lo conoscevano, mentre in sella alla sua bicicletta si apprestava a rincasare dal quotidiano allenamento, è rimasto vittima di un grave incidente. Simone ha lottato con tutte le sue forze ma questa volta, purtroppo, non gli sono servite a nulla.



by tuttobiciweb.it

 

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Carpe diem, quam minimum credula postero!! (Orazio)

Mattia

 
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  postato il 22/03/2006 alle 19:17


 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/03/2006 alle 19:30
Poverino...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/03/2006 alle 19:32
Già nei giorni successivi all'incidente si era capito che sarebbe stata dura... Non si ha voglia di dire nulla...

 

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www.vcoazzurratv.it
...- --- .-.. .-
.--. ..- .--. .. .-.. .-.. .-
...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Mondiali




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  postato il 22/03/2006 alle 19:33
Ecco... Un altro incidente... ormai nn si hanno più parole... un grande saluto a simone e un abbraccio alla sua famiglia
 
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Moderatore




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  postato il 22/03/2006 alle 19:56
Sono un po' troppi ormai gli incidenti che avvengono ai ciclisti sulle strade... La situazione sta peggiorando (mi pare che lo abbia evidenziato anche Aranciata in un altro thread).

Sincere condoglianze alla famiglia di Simone

 

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Enula.
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