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IL CAMPIONE DEL MONDO? è....
Knightlake98 - 26/09/2005 alle 19:11

PAOLO BETTINI. Sarò troppo di parte, ma per me ieri il mondiale l\'ha vinto Paolino. Troppo SUPERIORE. Purtroppo su quella salita era difficile dare troppi distakki, e se non ci fosse stato il ricongiungimento (grazie Trenti!:nonono: ) saremmo stati qui a fare ben altri discorsi. La volata la vinceva lui. Puntare tutto su un velocista scarso in salita come Petakki è stata una manovra rischiosa. Il percorso era più difficile di quanto sembrava. E cmq FORZA BETTINI. Da ieri mi sta più simpatico! :cool:


Maracaibo - 26/09/2005 alle 19:22

Peccato che la maglia la porterà in giro per un anno Boonen... Sai, alla fine dei secondi, dei terzi, di chi ha dominato la corsa, di chi ha attacato ecc. ecc. dopo pochi giorni non se ne ricorda più nessuno...


Emiliano - 26/09/2005 alle 20:29

Alla fine dire che puntare su Petacchi era sbagliato è facile a posteriori. Zabel, che in salita al Fiandre andava come un treno, alla fine stava in compagnia di Petacchi e Petacchi non è così scarso in salita. Cipollini era molto peggio, ha vinto la Sanremo a 35 anni dopo 15 anni che si staccava sul Poggio; Petacchi l\'ha vinta al secondo tentativo serio... Sulla carta si poteva arrivare anche tutti in volata. E\' stata la dinamica della corsa a renderla dura con scatti e controscatti, non il percorso e la dinamica della corsa...non si poteva prevedere con la sfera di cristallo. A Zolder andò tutto liscio, la corsa venne tenuta bloccata...qui a Madrid la salita più dura durava 1,5 km per un dislivello di 70 metri: era ridicola!!! Certo che se il gruppo va a tutta e in modo irregolare, molti si staccano, ma non era mica prevedibile prima! L\'anno scorso, nell\'osannato circuito di Verona, si andò per 3/4 di gara ad andatura cicloturistica e alla fine Zabel e la Germania chiusero il buco in discesa con facilità irrisoria, come se la salita delle Torricelle fosse stata un cavalcavia! Eppure tutti dicevano che il tracciato era più duro del \'99...invece sono arrivate più persone e ha rivinto lo stesso corridore. La verità è che la corsa è stata davvero fatta dai corridori. Che Petacchi era un\'opzione da esercitare, così come gli australiani puntavano su McEwen (cosa erano loro? più fessi di noi?). L\'errore tattico è stato quello di non impiegare Pozzato e Paolini per le fughe, ma era naturale che, con Bettini seconda punta, gli altri 5 dovessero restare con Petacchi.


Monsieur 40% - 26/09/2005 alle 20:31

Il Campione del Mondo è Tom Boonen. Che è un Campione assolutamente degno della maglia che indosserà. :clap: ad un grosso corridore, e ad una stupenda squadra (Van Petegem che si sacrifica per Tom è davvero un bel vedere...)!!


Emiliano - 26/09/2005 alle 20:33

Se poi Petacchi stava male e non l\'ha detto...questo è un altro discorso. La tattica di Ballerini non è stata impeccabile. Forse nella prima fuga ci doveva entrare Pozzato, ma, onestamente, ricordatevi che l\'anno scorso, sotto sotto, vendendo come andarono le cose con volatone, c\'è chi rimpianse di non avere portato Petacchi in nazionale... Ora dovremmo forse lagnarci che su un circuito molto più facile Petacchi fosse designato capitano? Un\'altra domanda ancora: e se avessero abbandonato Petacchi gli altri azzurri? E se fosse andata male lo stesso (ha vinto Boonen mica Brochard...)? Risposta: qualcuno avrebbe detto che si era abbandonato il capitano...


gregorio - 26/09/2005 alle 20:46

e poi secondo me non è che bettini fosse NETTAMENTE il più forte. E\' stato sicuramente il più appariscente e anche il più forte, ma insieme a Vinokourov, il quale però corre meglio: si nota meno ma non spreca energie inutilmente.


Knightlake98 - 26/09/2005 alle 22:21

Sorry Mario, ma non sono d\'akkordo a tutti questi applausi che lanci al buon Boonen... Non ha fatto nulla x tutta la gara, e se non fosse per quel finale rocambolesco, avrebbe straperso. E cmq NON HA stravinto. Si è imposto in una volata, che, a parer mio NON MERITAVA nemmeno di disputare. BETTINI ha fatto la corsa. L\'ha anke persa, per carità, ma si è mosso tentando di vincerla. A TOM, onestamente è andato tutto liscio, come andò a Cipollini 3 anni fa. Non merita il titolo di campione del mondo BOONEN così come NON lo meritava CIPOLLINI. Il più forte corridore del mondo non era Cipollini, e non è Boonen. Il mondiale dovrebbe essere corsa per i veri fondisti. Quello è il più forte. Facciamo un mondiale con uno STELVIO da ripetere 3 volte! QUESTA E\' LA PROPOSTA. E se vincesse RUJANO, beh.... MEGLIO RUJANO CHE BOONEN. robbo :IoI


Knightlake98 - 26/09/2005 alle 22:25

post scriptum: dimenticavo di LODARE i grandissimi di questo mondiale oltre al buon paolino "californiano": Valverde (in fuga e 2° in volata, forse l\'unico che avrebbe potuto impensierire Bettini se fosse arrivata la fuga) VINOKUROV e BOOGERD (combattivissimi entrambi e sempre all\'attakko, anzi se Micky Boogerd non copriva quel bocozzo nel finale , il buon Vino era campione...) :clap:


mestatore - 26/09/2005 alle 23:01

knightlake caro, mi sembri un attimo acciiieecato. la corsa l\\' ha vinta un grande campione (leggi età e palmares). anche a me piacciono gli attacanti generosi, ma il ciclismo è così. ognuno sfrutta le proprie caratteristiche. se non chiudeva trenti, chiudeva uno spagnolo o qualcun altro. era il mondiale, non il gp di roccacannuccia. e poi scusa, se vinceva petacchi, cos\\'era, un ladro anche lui? erano ladri anche cipo, abdu, van loy, van steenbergen, muuseuw? vuoi vietare le corse ai velocisti o ai finisseur? non è più ammesso l\\' arrivo in volata se non a tre, massimo. dobbiamo solo prevedere arrivi in cima all\\' angliru, al granon, al mortirolo? madddai ciao mestatore


Angian - 26/09/2005 alle 23:05

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] knightlake caro, mi sembri un attimo acciiieecato. la corsa l\\\' ha vinta un grande campione (leggi età e palmares). anche a me piacciono gli attacanti generosi, ma il ciclismo è così. ognuno sfrutta le proprie caratteristiche. se non chiudeva trenti, chiudeva uno spagnolo o qualcun altro. era il mondiale, non il gp di roccacannuccia. e poi scusa, se vinceva petacchi, cos\\\'era, un ladro anche lui? erano ladri anche cipo, abdu, van loy, van steenbergen, muuseuw? vuoi vietare le corse ai velocisti o ai finisseur? non è più ammesso l\\\' arrivo in volata se non a tre, massimo. dobbiamo solo prevedere arrivi in cima all\\\' angliru, al granon, al mortirolo? madddai ciao mestatore [/quote] ah ah ah (ghignazzo)


claudiodance - 27/09/2005 alle 07:40

Mestatore, fututro avversario di battaglie biglio-pedalatorie...lasciati abbracciare....ma quanto vuoi essermi simpatico, eh?? Formiamo un sodalizio e andiamo a sbaragliare quel barbagianni del Bottecchia....ahhahah...non si è più sentito dopo il mondiale....lui e i suoi percorsi tipo Sallanches ahahhah...che ci provasse di persona a pedalarli, poi ce lo racconta quando andiamo a raccoglierlo col cucchiaino!! Uhhuhhuhhhuhhh aahahhaha eheheheh claudio


stila - 27/09/2005 alle 08:37

Ciao a tutti, A mio parere dobbiamo imparare molto dalla Spagna tatticamente è superiore a tutte le altre nazioni e se avesse avuto a disposizione Freire non sò come sarebbe finita ...... Con il senno di poi Ballerini poteva convocare benissimo gente come Cunego,Di Luca e addirittura Basso a mio parere (la Spagna ha convocato Mancebo!!!) in quanto sarà stato un circuito facile, ma un mondiale si corre sulla distanza di 270 km e servono corridori con fondo... Chi vince in Polonia o in Inghilterra tappe di 170 km ... non è detto che sia ok per gareggiare un Mondiale..... Della truppa italiana assolvo solo Bettini e Pozzato anche se il primo,nonostante fosse il più forte, tatticamente qualcosa ha sbagliato e ha pagato irrimediabilmente sul finale... A cosa è servito svoltire il plotoncino in fuga a due giri dalla fine? I scatti in salita a due giri dalla fine hanno sfiancato proprio Bettini, di certo non Valverde ...... A mio parere doveva rimanere passivo fino a 5 km dall\'arrivo (aveva sempre Petacchi dietro) e dare tutto sull\'ultimo strappo .... L\'unico che poteva stare con lui è Vino, ma purtroppo è andata diversamente Stila


simociclo - 27/09/2005 alle 09:16

[quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] E se vincesse RUJANO, beh.... MEGLIO RUJANO CHE BOONEN. robbo :IoI [/quote] spero che la tua sia solo una provocazione eche nonlo pensi veramente.... boonene nonèuncampione e non è unfondista? e come le ha vinte classiche come fiandre e roubaix? siamo alle solite: uno vince una tappa inmontagna ed è un campionissimo, un altro vince varie classiche ed insomma....


BJH* - 27/09/2005 alle 09:21

Non capisco perchè dire che puntare quasi tutto su Petacchi è troppo facile perchè detto a posteriori. Io il percorso mica lo avevo mai visto, io non sono pagato per capire là dove un velocista puro può arrivare e là dove rischia di prenderla nei denti. Ma dirò di +...a testimoniare che è stata una stronzata puntare praticamente tutto su Petacchi ad esclusione di Bettini sta il fatto che è vero che Petacchi poteva pure arrivare in volata se lo portavano in carrozza ma ricordo che per 5 ore la corsa è stata di una noia mortale...hai presente che fine faceva Petacchi se anziche menare gli ultimi due giri menano per 4 giri? A me non importa se anche Zabel è saltato, io non so se la germania puntava tutto su di lui ma so che Ballerini ha lasciato a casa gente che domenica nel finale difficilmente si sarebbe trovata dietro Petacchi per cui le sue responsabilità al di là degli errori in gara che pure a mio parere ci sono stati sono da ricercarsi a monte. Ha cannato alla grande e questo lo dimostrano i fatti non mie fantasie. Lo stesso Petacchi visto il percorso avrebbe dovuto capire che in caso di finale a tutta era a rischio. Certo poteva pure arrivare ma se puntano quasi tutto su di te non devi avere delle probabilità di arrivare allo sprint ma devi essere CERTO di poterci arrivare (esclusi guai meccanici e cadute o improvvisi malori in gara ovviamente ) per giocartela quanto meno. Non solo ma a tre giri dalla fine uno capisce se la gamba è piena o se già sente la fatica e lui non ha fatto la cosa + logica ossia dare via libera ad una tattica alternativa (ammesso che ne esistesse una) In entrambi questi due casi uno che corre per la squadra e non per il suo personale interesse avrebbe detto a Ballerini "scolta.... lasciami due uomini per la volata, gli latri facciano la loro gara". A quel punto Ballerini avrebbe già capito d\'aver cannato a valutare il percorso ma magari poteva correggere qualcosa in gara. Vero che se poi mancano le gambe qualunque tattica va a remengo ma almeno uno può tentare. Se ad esempio a tre giri dalla fine parte uno dei nostri di secondo piano magari bettini per Mezzo giro si ritrova uno che gli da una mano. Su Bettini poi...il campione del mondo è quello che taglia per primo il traguardo, sarà banale ma è bene ricordarlo. Se è vero che Bettini era tanto superiore la sua condotta nel finale diventa un\'aggravante perchè ha gettato alle ortiche il mondiale. Boonen avrà pure avuto fortuna ma di certo ha giocato al meglio delle sue possibilità non spendendo dove sapeva di non poter competere ma non naufragando come altri velocisti. Un campione non è solo uno che vince e che va forte...un campione o meglio un fuoriclasse è uno che nelle gare che contano riesce a rendere al 101% sia fisicamente che mentalmente. Infine ritrovo l\'accenno a Trenti e ribadisco che Trenti non ci ha fatto perdere un bel nulla primo perchè non abbiamo la certezza che Bettini avrebbe vinto e se guardate come ha fatto la volata qualche dubbio sul fatto che fosse tanto superiore agli altri non può non venire ma soprattutto nessuno ci dice che in assenza di Trenti qualcun altro avrebbe dato una mano a chiudere quel buco anche magari senza una logica sensata altrimenti mi dovete spiegare la logica di un Boogert sicuramente meno veloce di Bettini che se lo tiene a ruota per un km chiudendo il buco su Vinokourov ...a volte la logica è sopraffatta dalla foga e dalla voglia comunque d\'arrivare davanti...al posto di trenti poteva pure menare uno che per cui arrivare nei 30 era un grosso risultato oppure uno a cui Boonen avesse promesso di far conoscere la sorella (ammesso che ne abbia..è solo una battuta)Certo c\'era Trenti a tirare ma noi dobbiamo vedere cosa abbiamo combinato noi nel bene e nel male e Trenti per noi deve essere visto come un qualunque corridore con maglia diversa da quella azzurra. Rimane poi la domanda già posta...com\'è che Trenti era li a menare e dei nostri non c\'era l\'ombra??? Trenti fenomeno o forse i nostri non erano esattamente quel che si dice in forma smagliante????? e se così è, hanno mangiato tutti pesante la mattina o forse chi li ha convocati non ha scelto i più in forma ma chi si adattava meglio ad una tattica rivelatasi pura utopia?


Rinaldo in campo - 27/09/2005 alle 10:14

Sono d\'accordo con BJ su diverse questioni. Soprattutto su questo fastidio che alcuni manifestano rispetto alle critiche a posteriori. E quando le dovrebbe fare uno le critiche, prima? La critica è un elemento essenziale dell\'analisi e per l\'analisi. Prima del mondiale uno poteva esprimere la sua opinione rispetto alle scelte ma alla fine coloro che prendono le decisioni sono pochissimi e devono \'sopportare\' anche le critiche, soprattutto le devono ascoltare. Ci voleva, dunque, la capacità di prevedere che un arrivo in volata non sarebbe stato poi così scontato e il fatto che nessun velocista puro sia arrivato nel primo grupppetto -cosa che da molti è stata portata a giustificazione di Petacchi- Proprio questo fatto dicevo, conferma l\'errore di impostazione iniziale. Io comunque, ho visto un bel mondiale. Combattuto, incerto. Direi che le lacune della regia spagnola hanno aumentato la suspance. Per tutta la parte finale dell\'ultimo giro infatti, quando il gruppo è stato ignorato, se ne sentiva l\'incombere(dovevano essere vicini, non potevano essere lontano) sulle spalle, quasi come ad essere lì, a correrlo quel finale.. Certo, un finale un po\' amaro, un finale che, a posteriori, ci si può mettere a criticare.


Knightlake98 - 27/09/2005 alle 11:06

Non sono d\'akkordo. Sarà una crociata la mia, ma sti mondiali x mezze CARTUCCE ne abbiamo piene le scatole! Iraniani, afghani e castronerie simili lasciamoli ai cervellotici ambasciatori del Pro-Tour. UN MONDIALE va rispettato. REGOLA NUMERO 1: Devono esserci i migliori ciclisti del mondo ( e chi se ne frega se l\'Iran non porta nessuno e l\'Italia porta 140 corridori!, non è colpa nostra se sono dei pipponi!) Quindi: CUNEGO DI LUCA e REBELLIN sarebbero stati della partita, così come molti altri. REGOLA NUMERO DUE: Un mondiale dovrebbe stabilire il più forte (per quanto possa stabilire il più forte una corsa di un solo giorno...) Quindi: PERCORSI SELETTIVI e ARRIVI IN SALITA. Il giorno in cui BOONEN vincerà sull\'Alpe d\'Huez o sul Pordoi, allora sarò d\'akkordo nel ritenerlo un vero grande, quando si vince sui sassi della Parigi-Sassaix, se permettete là serve pure tanto CULO. Forare a pochi km dall\'arrivo e non rientrare più, è ciclismo quello? Il ciclismo è PERDERE PERCHE\' SI VA PIU\' PIANO DEGLI AVVERSARI. O vincere perchè si va piu\' forti. Non imprecare al dio Sampietrino... Quella è corsa da fenomeni circensi, non a caso è stata allegramente snobbata dai più grossi campioni degli ultimi anni: BUGNO CHIAPPUCCI INDURAIN PANTANI BARTOLI ROMINGER ARMSTRONG etc. etc. E anke HINAULT l\'ha fatta (e vinta!) soltanto per far piacere ai francesi. Ballerini per 10 anni ha corso solo quella praticamente... ma che era un corridore?? Caxxo, se Armstrong correva 27 gg l\'anno, il buon Ballero ne correva 1. ... Belli de zio, fascinosa quanto vi pare, ma la si poteva correre soltanto ai tempi di Bartali e Coppi, quando anke le ALTRE gare si facevano in parte su percorsi sterrati... ciao robbo (se Petakki diventava campione vincendo in volata sarei stato contento ma solo perchè italiano... e non per questioni di meritocrazie). E\' triste doverlo ammetterlo ragazzi, ma il numero 1 al mondo quest\'anno è stato proprio l\'ammeregano. Dà appuntamento TUTTI GLI ANNI a TUTTI, al Tour. E vince sempre. Se non è SUPERIORITA\' questa.... No il mondiale e qualke corsa sui sassi... :D


marco83 - 27/09/2005 alle 12:21

Non sarei così severo nei confronti di Boonen... se ha vinto, è perchè sicuramente l\\'ha meritato: difatti, tra i velocisti, è l\\'unico a non essersi staccato, e già questo è un merito non da poco. E\\' un po\\' come l\\'attaccante d\\'area di rigore... magari segna a porta vuota il più facile dei gol, ma era lì pronto a sfruttare la situazione, e per questo è meritevole! ;) Che poi Bettini abbia dato più spettacolo negli ultimi giri, è innegabile... peccato solo per la volata finale, dov\\'è rimasto chiuso, e di conseguenza poteva fare sicuramente meglio del 13°posto. Concordo poi che il mondiale vada rispettato, perchè è sicuramente una delle corse più importanti (forse la più importante) della stagione, ma ho la sensaziopne che, sia fra i corridori che per i mass-media, la settimana iridata abbia perso un po\\' del rispetto e dell\\'importanza che aveva sino a pochi anni fa. Spero di sbagliarmi... :boh:


prof - 27/09/2005 alle 12:47

Ciao, Sono pienamente d\\'accordo con quanto sostenuto da BJH ed anche sul commento di Rinaldo, proprio centrati. Ed è ora di finirla sulla presunta scorrettezza delle critiche avanzate con il tanto vituperato senno di poi: andreste a vedere un film recensito da un critico che non si è nemmeno preso il disturbo di assistere alla sua proiezione ? Il punto è che tanti di noi si sono persino stancati di rivolgere a Ballerini sempre le stesse critiche perchè gli errori sono sempre gli stessi. D\\'altronde la sua stessa cooptazione al ruolo di ct è avvenuta in un modo che definire oscuro è già di per sè eufemistico... Ma è un po\\' tutto l\\'establishment del ciclismo italiano che ha una caratura molto bassa: qualcuno ha avuto la pazienza di ascoltarsi l\\'intervista ad Adorni fatta la mattina di domenica nel corso della telecronaca da Madrid ? A parte l\\'italiano stentato (anche in questo caso è doveroso pretendere di meglio da uno che ricopre quella posizione), era tutto un florilegio di luoghi comuni e di sgangherate banalità; e dire che di temi da mettere a fuoco dopo un anno di pro tour ce ne sarebbero, eccome...Che dire poi dell\\'imbarazzante Moser ? E\\' chiaro poi che persino un Saronni finisce con il giganteggiare in un simile contesto. Questa situazione si riflette poi anche al livello delle squadre, dove gli sponsor italiani finiscono con l\\'accontentarsi di cio\\' che passa il convento. Verrebbero spontanee alcune considerazioni su Locatelli...ma, allo stato delle cose potrebbero sembrare provocazioni...e non mette conto. Perdonatemi il modesto sfogo. Ciao a tutti.


North Wind - 27/09/2005 alle 14:07

[img]http://www.bettiniphoto.net/image/2_0003850_1_thumb2.jpg [/img] Aho.. ma che sta a dì sto qua...!?!? :D :D Ocio raga.. ocio che me parton via... :Od: :Od: :OO:


Cascata del Toce - 28/09/2005 alle 12:22

Ok ma nessuno fa i complimenti a Tom Boonen...ok che ce l\'ha messa nel.... ehm..scusate...però ha vinto un corridorone...uno che la maglia la postùrta sicuramente alla grande...


Monsieur 40% - 28/09/2005 alle 12:27

Cascata, credo tu non abbia letto tutti i post di questo thread... ...oppure io, Mestatore, Simociclo, BJH* ed altri scriviamo in arabo... ...:D :D


WebmasterNSFC - 28/09/2005 alle 12:36

Tromboonen ci ha Trombati perchè non è un Tombrocco! :D Alla Vuelta si era mimetizzato bene però! Rimane il fatto che ha messo la ciliegina su di un anno che difficilmente potrà ripetere...se così fosse al libro dei campionissimi dovremo aggiungere una pagina... Ciao


superandyweb - 28/09/2005 alle 13:19

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Il Campione del Mondo è Tom Boonen. Che è un Campione assolutamente degno della maglia che indosserà. [/quote] Concordo in pieno!!!


acmb - 28/09/2005 alle 17:25

Perchè si continuano ad aprire treahd sul mondiale\'


collidani - 28/09/2005 alle 18:00

Monsieur 40 %...


Moserone - 28/09/2005 alle 18:29

PAOLINO: finiva secondo in volata dietro a Valverde, che già lo infilzò per l\'argento ad Hamilton 2003. Altro che vittoria sicura.... IL PERCORSO DI MADRID: colpevolmente sottovalutato, era ben diverso da Zolder. E soprattutto, è stato ignorato il vecchio detto che la durezza di una corsa dipende molto da come la interpretano i corridori e meno dal profilo altimetrico. Ed era scontato che gli spagnoli avrebbero fatto il diavolo a 4. PETACCHI SULLA GRANDE DISTANZA E\' VULNERABILE: Ha vinto solo la Sanremo, ma un anno prima aveva steccato... come già gli era successo alla Parigi-Tours. PETACCHI E\' VULNERABILE DI TESTA: il carisma e la cattiveria agonistica di Cipo erano ben altra cosa, un mondiale si vince anche e soprattutto con il carisma (avere tutta la squadra con te, ma è una fiducia che ti devi guadagnare... se non parli quasi mai difficile che ciò ti riesca) e con la cattiveria agonistica, tipo Boonen che non ce la faceva quasi più ma non ha voluto mollare per nessun motivo.... e ha fatto bene. TOM BOONEN E\' UN GRANDE CAMPIONE: io lo penso da quando ha fatto 3° nel debutto alla Roubaix. Il mio grande Moser nel debutto sui pietroni fece secondo (e se non cadeva nel finale avrebbe vinto) e poi guardate che razza di carriera ha fatto, soprattutto nelle corse di un giorno... Tra 5-6 anni, se le cose gli girano bene, avrà vinto 2-3 Fiandre e altrettante Roubaix.... e magari un altro mondiale. Un saluto a tutti e buon lavoro a chi sta lavorando... :bll:


Monsieur 40% - 28/09/2005 alle 19:51

[quote][i]Originariamente inviato da acmb [/i] Perchè si continuano ad aprire treahd sul mondiale\\' [/quote] Caro Acmb, non prendere questo appunto come un attacco personale. Posso chiederti perché ogni tanto ti travesti da "giustiziere del *.php" e ti senti in diritto di dare delle dritte? Il fatto che siano stati aperti troppi thread per il Mondiale è già stato evidenziato da Admin in un thread di quelli aperti, invece tu hai sentito il bisogno di aprire un thread chiamato: <>... ...lodevole iniziativa, non tanto nei modi (secondo me, potevi fare a meno di aprire un thread del genere, visto che già c\'è ed è posto in primo piano - perennemente - in prima pagina) quanto nella sostanza... ...poi? Mi apri un thread chiamato <> chiedendo dei partecipanti al GP di Zurigo quando due o tre thread più in basso è già ben presente un thread chiamato <>... ...delle due l\'una; o non l\'hai visto, per questo dovresti soprassedere anche delle mancanze degli altri, o l\'hai visto e "predichi bene e razzoli male"... ...ripeto, niente di personale, ma con questo appunto fatto a te spero anche di far capire ai "doppionatori abituali" che uno sguardo fatto bene almeno alla prima pagina lo si può dare prima di aprire un thread (e poi c\'è la tanto ignorata funzione CERCA)... Mario P.S.: Ah, se puoi, scrivi minuscolo e non MAIUSCOLO; nella "Netiquette", che sarebbe più o meno il galateo di forum e chat, quando si scrive in maiuscolo vuol dire che si sta urlando. P.S.1: Ovviamente entrambi sono solo consigli... ;)


Bahamut - 28/09/2005 alle 19:52

[quote][i]Originariamente inviato da superandyweb [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Il Campione del Mondo è Tom Boonen. Che è un Campione assolutamente degno della maglia che indosserà. [/quote] Concordo in pieno!!! [/quote]


Emiliano - 28/09/2005 alle 21:38

A Knightlake98 SSSSSaaaaaaaaacccccccrrrrrrriiiiiiiiilllllllllleeeeeeggggggggiiiiiiiiioooooooo!!!!!!!!!!!!! La Parigi Roubaix secondo me è importante quanto il mondiale, se non di più. E\' verissimo che conta anche la fortuna, più che in altre corse, ma il ciclismo è nato ed esiste grazie alla Roubaix, unico anello di congiunzione del ciclismo eroico (che tutti rimpiangono) col ciclismo moderno, fatto delle disprezzatissime qualità di poca selettività, specializzazione, scontatezza. Veniamo ad esaminare uno per volta i punti in difesa della Roubaix: 1) in una selva di mondiali del cavolo, dove tutto si risolve in una volata di 30 corridori, la selettività, provocata dalle pietre del pavè, dimostra che la Roubaix è più veritiera della corsa iridata. La lista degli ultimi 10 vincitori dell\'inferno del Nord non è peggio degli ultimi 10 campioni del mondo. 2) la Roubaix è una corsa per specialisti, d\'accordo. Ho sostenuto in un thread che era la più affascinante e anche la più antidemocratica corsa al mondo. Ma qualcuno, a tale proposito, mi fece notare che pure il Mortirolo è precluso a Backstedt, che il mondiale a cronometro era precluso a Pantani, che la Liegi Bastogne Liegi è preclusa a Cipollini. Ma, diciamocelo chi ha mai detto che un grande corridore è grande solo perchè stacca tutti in salita? Allora, se la mettiamo così, Josè Maria Jimenez è stato meglio Ballerini: falso!!! La Roubaix è una grandissima corsa per specialisti della pianura, così come il Giro d\'Italia è la corsa a tappe più alla portata di scalatori. E non è che, per lo spettacolo, dobbiamo dire che tutti i corridori dai 70 kg in più devono essere tagliati fuori perchè fisiologicamente non super in salita. 3) Tom Boonen ha vinto la Roubaix regolando allo sprint 2 (o 3 non ricordo) corridori, facendo l\'andatura sul Carrefour de l\'Arbre che ha eliminato il vicnitore della passata stagione, mica era il volatone nei pressi di Parco Sempione... Boonen ha vinto il mondiale di furbizia e non di forza. Come ho già scritto gli è caduto fra le mani e ciò non mi piace. Ma sulla sua reputazione...io mi tiro giù il cappello. 4) Se alla Roubaix la qualità tecnica è bassa perchè Bugno, Armstrong, Chiappucci, Indurain non ci sono mai stati...devo altresì dire che al Giro negli ultimi 10 anni non ci sono venuti (o è come se non ci fossero venuti) Armstrong, Ullrich, Riis i quali sono approssimativamente dal \'96 ad oggi 9 delle 10 edizioni della Grand Boucle. Allora perchè la Parigi Roubaix dovrebbe essere la corsa per specialisti e invece il Giro è corsa di tutti? Per me, scusatemi, Van Petegem, Zabel, Museeuw, Ballerini, Boonen, Tchmil, Hincapie, Flecha, Ekimov, Kelly, Sorensen, Ludwig, Tafi, Cancellara non sono mica degli specialisti delle sole pietre...qui ci sono grandi cronomen, campioni del mondo, medaglie d\'oro alle olimpiadi e vincitori di tutte le altre grandi classiche monumento e, fra questi, pure corridori vincitori di grandi Giri: Kelly. Se torniamo indietro conteremo Hinault e Moser..e siamo solo agli anni \'80. Molti dei grandi campioni per salire all\'olimpo la Roubaix l\'hanno vinta, dedicando tempi e sforzi: Coppi, Merckx, Hinault, De Vleaminck, Gimondi ne sono i casi più noti... Poi chi non viene ha sempre torto..come Bartoli che si è accorto nell\'ultimo anno che quella corsa poteva vincerla, come Fondriest che l\'ha corsa nella sua ultima stagione. Io difenderò la Parigi Roubaix sempre come ultimo patrimonio di un ciclismo dove arrivano in 50 al traguardo e l\'ultimo con 10 minuti di ritardo, ultimo emblema di un ciclismo dove neppure le Torricelle di Verona riescono più a fare la selezione e dove i più forti devono morire per staccare un velocista.


North Wind - 28/09/2005 alle 21:56

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Posso chiederti perché ogni tanto ti travesti da "giustiziere del *.php" e ti senti in diritto di dare delle dritte? [/quote] Mario.. sei er mejo.. Davvero.. unico ed inimitabile! :D :D


lubat - 28/09/2005 alle 22:05

Roubaix è una corsa anomala, ma durissima, che purtroppo viene ingiustamente snobbata da molti tra i migliori corridori da classiche ma non per questo è inferiore al Giro delle Fiandre, alla Liegi Bastogne Liegi, alla Sanremo o al Lombardia. Il mondiale però è sempre un gradino sopra a questi "monumenti", proprio come il Tour è più importante del Giro e della Vuelta... e non mi venite a dire che il mondiale perde valore se lo vincono Vainsteins Brochard e Camenzind perchè anche il Fiandre l\'hanno vinto Sorensen e Wesemann, la Roubaix Guesdon Backstedt e Knaven, la Liegi Camenzind e Pascal Richard, la Sanremo Colombo e il Lombardia Rumsas:Old:


Emiliano - 28/09/2005 alle 23:28

Concordo su molti dei concetti espressi da Lubat, ma non sono d\'accordo sul giudizio riguardo a certi corridori: Personalmente Sorensen per me era un campione; Wesemann non è certo un campione ma un buon corridore sempre piazzato nelle classice del nord, giusto che una l\'abbia vinta così come una la meriterebbe Baldato. Pascal Richard per me è un campione: mondiali ciclocross, olimpiadi su strada, tappa del Sestriere al Giro (se non ricordo male), Liegi Bastogne Liegi e Giro di Lombardia: ha vinto proprio su tutti i "terreni". Gli altri che hai nominato in effetti sono un gradino sotto. Discorso a parte merita Camenzind che era un buon corridore ma è stato beccato positivo. Quindi possiamo quasi dire che Van Petegem è stato in effetti il vero campione del mondo 1998.


Bob Fats - 29/09/2005 alle 13:51

D\'accordissimo con "Emiliano": "Knightlake98" non puoi considerare Campioni con la C maiuscola soltanto coloro che danno spettacolo in salita. E\' sicuramente una componente importantissima ma ci sono anche altre variabili in questo sport. Boonen ha attaccato alla Parigi-Roubaix, portandosi dietro solo più Hincapie e Flecha, con la stessa potenza e spettacolarità con cui Rujano e Parra hanno vinto le tappe al Giro. Sono d\'accordo che il mondiale andrebbe un po\' più duro ma poi la corsa vera la fanno i corridori non tanto i percorsi (certo, se sono totalmente piatti, diventa difficilino per tutti ...).


Knightlake98 - 29/09/2005 alle 22:57

Vedo che la provocazione ha funzionato. Vi ho smosso. Effettivamente è INNEGABILE che la Roubaix ha fatto la storia del ciclismo. Sicuramente. Ed io non ho mai detto che ci sono MENO campioni che al GIRO. In effetti il paragone lo farei col TOUR. TUTTI I CAMPIONI FANNO IL TOUR. Solo alcuni fanno il GIRO. Solo i più bravi fra i passistoni fanno la Roubaix. La componente fortuna in ogni caso CONTA TROPPO. Sul fatto che c\'è molta selezione è verissimo, pur non essendoci mai pianura! ma spesso la selezione è data dalle forature o dagli scivoloni più che dalla differenza di forza fra gli ATLETI. In altre parole: è una CORSA DI CICLOCROSS. Aveva senso correrla ai tempi di Coppi con le strade tutte sfasciate, ma oggi tanto vale andare a fare il mondiale ciclocross! Anzi FACCIAMO LA ROUBAIX come MONDIALE di ciclocross. Almeno gli diamo un senso!:D Belli de zio, il ciclismo su strada è altra cosa. E\' proprio uno sport differente. Bravo a chi la vince, ma se permettete è molto meglio il gesto atletico dello scatto in salita, dove se vinci è per merito tuo e non delle pietr5e che infilzano il copertone di chi ti insegue! :cool: ENNESIMA PROVOCAZIONE AGLI ESTEROFILI: Roubaix? No Alpitour??? ahiaiaiai ... Roubaix? MEGLIO IL GIRO DEL LAZIO MEGLIO I CAMPI DI ANNIBALE DI ROCCA DI PAPA, ci sono i sampietrini ma almeno c\'è pure salita e non c\'è fango...:D


Emiliano - 29/09/2005 alle 23:46

Raccolgo la provocazione rilancio...l\'essenza del ciclismo è la Roubaix e tutto ciò che ora chiamiamo ciclismo è tale perchè è esistita la Parigi Roubaix. In letteratura l\'Iliade e l\'Odissea sono considerate la genesi dei generi letterari moderni: dal dramma, alla poesia e alla prosa. Nei poemi omerici i tre modi di scrivere convivono nell\'unità. Similmente la Roubaix è la sintesi suprema del mondo delle due ruote: in essa convivono ciclismo su strada, ciclocross e ciclismo su pista col magico arrivo al velodromo. "In principio era la Roubaix, il ciclismo era presso la Parigi Roubaix...il ciclismo era la Parigi Roubaix"


Knightlake98 - 29/09/2005 alle 23:53

Emilianuccio c\'ho le lakrime alle orekkie da cotanta poesia. Se fossi il sindaco di Roubaix ti darei l\'ambrogino d\'oro....(celebre premio milanese che non si capisce perchè dovrebbe essere dato a Roubaix ma è la prima cosa a essermi venuta in mente :D ) Dimmi piuttosto, ti piace il mio nuovo avatar?? Il cagnolotto è andato a fare il bagno...nei pressi di qualke stagno di Roubaix:yes:


stress - 29/09/2005 alle 23:54

ma il bar sport ha cambiato gestione ???????????????? :Od::Od: Per me le corse ciclistiche per eccellenza sono fiandre, roubaix e lombardia. La triade del ciclismo, ovvero il nervoso, la follia e la durezza. Dimenticavo, il campione del mondo è un [b]campione [/b]. tutto il resto è CT!!!!!!!!!! CT= Chiacchiere (cazz...ate) e Tarallucci!! il vino è finito me spiase!!!!!!!! :Od::Od:

 

[Modificato il 30/09/2005 alle 00:00 by stress]


Emiliano - 30/09/2005 alle 00:08

A Knightlake98: il tuo avatar mi piace, si tratta di Stoccarda 1991: Bugno batte in volata Rooks ed Indurain. Sulla cittadinanza onoraria...non me ne faccio nulla...però mi accontenterei di trasformare la casa davanti a casa tua in una distesa di sconnessi sanpietrini.


Emiliano - 30/09/2005 alle 00:09

A Stress: hai ragione, la Roubaix è follia: fascino amletico!!!


Emiliano - 30/09/2005 alle 00:12

...quella che volevo lastricare di sanpietrini dinanzi casa tua era cmq una strada (errata corrige)


Monsieur 40% - 30/09/2005 alle 00:14

[quote][i]Originariamente inviato da Emiliano [/i] Raccolgo la provocazione rilancio...l\\'essenza del ciclismo è la Roubaix e tutto ciò che ora chiamiamo ciclismo è tale perchè è esistita la Parigi Roubaix. In letteratura l\\'Iliade e l\\'Odissea sono considerate la genesi dei generi letterari moderni: dal dramma, alla poesia e alla prosa. Nei poemi omerici i tre modi di scrivere convivono nell\\'unità. Similmente la Roubaix è la sintesi suprema del mondo delle due ruote: in essa convivono ciclismo su strada, ciclocross e ciclismo su pista col magico arrivo al velodromo. "In principio era la Roubaix, il ciclismo era presso la Parigi Roubaix...il ciclismo era la Parigi Roubaix" [/quote] Emiliano... sei un Grande! :clap:


Knightlake98 - 30/09/2005 alle 00:17

Grazie Emiliano ma è troppo tardi!!! nella stradina davanti il portone di casa mia già ci sono sampietrini per almeno 50 metri (fino alla strada principale). Meno male che ti sei corretto....stavo per avvertire i signori del palazzo di fronte delle tue bellicose intenzioni...:D:D


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Knightlake98 - 30/09/2005 alle 00:25

x Marione Monsieur "salite al 40%" che ti applaudi sui sampietrini??? Pensa se lastricassero con tal pietre tutte le strade di Nettuno.... hai voglia a ridere poi....pensa agli ammortizzatori della makkina!!!!:D:D

 

[Modificato il 30/09/2005 alle 00:28 by ]


Monsieur 40% - 30/09/2005 alle 00:28

Da Roubaix al borgo di Nettuno la differenza non è tanta. Forse in Francia ci sarà più sport, ma a Nettuno c\'è molta più... :D :D Andrea, Marco, Giuseppe, Eugenio ed Elisa possono confermare!!


WebmasterNSFC - 30/09/2005 alle 09:14

Diciamo che a Nettuno c’è più…Gioventù!!! Va bene come espressione o devo essere più colorito e…pittoresco??? Non farmi tornare in mente quei fantastici giorni…che al solo pensiero mi viene na nostalgia mista a malinconia conscio che la calda estate romana ha lasciato il posto ad un grigio autunno padano. Ma l’anno prossimo prometto di tornare…magari con qualche capatina anche qua in inverno, lavoro, studio e amici compiacenti in loco permettendo! Grazie Gius, Mario (che ha preferito la vacanza a Matera…come darti torto vista la compagnia!) e Marchiii


WebmasterNSFC - 30/09/2005 alle 09:19

[quote][i]Originariamente inviato da Knightlake98 [/i] Pensa se lastricassero con tal pietre tutte le strade di Nettuno.... hai voglia a ridere poi....pensa agli ammortizzatori della makkina!!!!:D:D [/quote] Ho riletto bene solo ora… Hehehe…Giuseppe una sera ci ha fatto passare con la macchina di Marco per un tratto (vietato :D) di Appia Antica tutto in pietre stile Roubaix (se mal non ricordo mi ha detto che ci passava anche il Giro del Lazio), se lo facevo con la mia sarei dovuto scendere e alzarla, altrimenti oltre a gomme cerhi e ammartizzatori avrei dovuto cambiare anche i paraurti. Mamma che strada…ma che spettacolo!!! Ciaooo P.s. Cmq sti romani han fatto strade che ancora adesso durano…qui da me ci son superstrade fatte ieri che son già piene di avvallamenti!!!


marco83 - 30/09/2005 alle 11:44

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Forse in Francia ci sarà più sport, ma a Nettuno c\\\'è molta più... :D :D Andrea, Marco, Giuseppe, Eugenio ed Elisa possono confermare!! [/quote] F...a AD ETERNUM!!! W NETTUNO! :P:P:P Lo sguardo di una nettunense che mi ha squadrato ben bene ad un incrocio del borgo ce l\\'ho ancora stampato in mente, e non mi abbandona mai! :D [quote] [i]Originariamente inviato da WebmasterNSFC[/i] Hehehe…Giuseppe una sera ci ha fatto passare con la macchina di Marco per un tratto (vietato ) di Appia Antica tutto in pietre stile Roubaix (se mal non ricordo mi ha detto che ci passava anche il Giro del Lazio), se lo facevo con la mia sarei dovuto scendere e alzarla, altrimenti oltre a gomme cerhi e ammartizzatori avrei dovuto cambiare anche i paraurti. Mamma che strada…ma che spettacolo!!! [/quote] Le sospensioni della mia Polo sentitamente ringraziano e si augurano un immediato ritorno in quel dell\\'Appia Antica... madonna che strada! :o [quote][i]Originariamente inviato da Emiliano[/i] Raccolgo la provocazione rilancio...l\\\'essenza del ciclismo è la Roubaix e tutto ciò che ora chiamiamo ciclismo è tale perchè è esistita la Parigi Roubaix. In letteratura l\\\'Iliade e l\\\'Odissea sono considerate la genesi dei generi letterari moderni: dal dramma, alla poesia e alla prosa. Nei poemi omerici i tre modi di scrivere convivono nell\\\'unità. Similmente la Roubaix è la sintesi suprema del mondo delle due ruote: in essa convivono ciclismo su strada, ciclocross e ciclismo su pista col magico arrivo al velodromo. "In principio era la Roubaix, il ciclismo era presso la Parigi Roubaix...il ciclismo era la Parigi Roubaix" [/quote] Emiliano, intuisco che forse ti fa skifo la Roubaix? :D:D:D Grandee!!! :clap:


Monsieur 40% - 30/09/2005 alle 11:49

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] ...Lo sguardo di una nettunense che mi ha squadrato...[/quote] NETTUNESE! Si dice nettunese e nettunesi!! :D :D La Nettunense è una strada provinciale secondaria che collega Anzio a Roma, che confluisce sull\'Appia... che? Appia? Ah... ecco perché ti è venuta in mente... ...:D


marco83 - 30/09/2005 alle 11:53

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] NETTUNESE! Si dice nettunese e nettunesi!! :D :D [/quote] OH MY GOOOOOD! :o Chiedo scusa a tutti gli abitanti della splendida cittadina laziale, DrodeMari e non... :D:D E spero che per questo errore non mi arrivi la multa a casa, altrimenti potrei per protesta gettarmi dal tetto del municipio di suddetta metropoli! :D


WebmasterNSFC - 30/09/2005 alle 11:57

Tranquillo Marco...per ora le multe post-Giro arrivano solo a me...molto reali tra l\'altro! :grr:


aranciata_bottecchia - 30/09/2005 alle 12:44

[quote] Discorso a parte merita Camenzind che era un buon corridore ma è stato beccato positivo. Quindi possiamo quasi dire che Van Petegem è stato in effetti il vero campione del mondo 1998. [/quote] Ciao Emiliano, anche io penso che Camenzind fosse un buon corridore, tra le altre cose è stato pizzicato con l’epo circa sei anni dopo la sua vittoria: sappiamo tutti come vanno le cose, ma a rigor di logica non c’è un nesso tra le due situazioni. Sennò dovremmo pensare che il vero campione del mondo del 1993 non è Armstrong ma Indurain, e il vero campione del mondo del 1996 è Gianetti e non Museeuw. Chissà poi, se fosse vera la storia della positività insabbiata di Brochard potemmo avere un Bo Hamburger campione del mondo, anzi va un po’ meglio, dovrebbe essere Van Bon. Insomma, Van Petegem non è il vero campione del mondo del 1998, ammesso poi che VP sia un’anima candida. Ma ci sono altre considerazioni più interessanti: mi è impossibile considerare il mondiale alla stregua delle classiche monumento, per forza di cose il mondiale è per il sottoscritto una corsa inferiore. Innanzitutto è in assoluto la gara dove è più necessaria una dose industriale di fortuna (almeno il doppio rispetto a quella necessaria per vincere la Roubaix), perchè è necessario arrivare a questa fase della stagione senza avere subito infortunii nei lunghi mesi precedenti, in seconda battuta perchè è indispensabile non essere italiani, altrimenti non vieni convocato dal CT, e questa circostanza taglia fuori dal gioco almeno il 40% dei più forti cacciatori di classiche svilendo l’importanza della corsa, ma lo stesso gioco di squadra, e questo vale per tutte le squadre nazionali, taglia fuori dalle possibilità di vittoria alcuni importanti corridori che avrebbero avuto tutte le carte in regola per giocarsela (accade talvolta anche nei club, ma in misura nettamente inferiore). Infine come dimenticare l’annosa questione dei circuiti mondiali con una sola salita? O più banalmente, direi che il variare perenne del campo di gara porta implicitamente con sè una maggiore dose di aleatorietà, inevitabilmente. L’equivoco di fondo nasce a mio avviso dalla circostanza che nell’immaginario collettivo l’appellativo di "campione del mondo" richiama immediatamente il mondiale di calcio, e una parte dell’importanza attribuita a questa manifestazione viene trasferita pure nell’ambito di altri sport. Ma è fuorviante, non è sempre così. Nell’atletica una medaglia olimpica vale ben più di un qualsiasi mondiale. Nel rugby un cinque nazione (pardon, sei...) vale quanto un mondiale. Se nel tennis si inventassero il campionato del mondo, pensi che varrebbe più di Wimbledon? Bene, nel ciclismo ci sono corse significative tanto quanto o anche più di un mondiale, è così evidente, e la Roubaix è una di queste, e non è certo l’unica. PS Chiedo scusa, non volevo interrompere la discussione sulla foca nettunese


Monsieur 40% - 30/09/2005 alle 12:54

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] PS Chiedo scusa, non volevo interrompere la discussione sulla foca nettunese [/quote] In effetti non mi è sembrato carino uscire dall\'oggetto del thread... :D :D


Monsieur 40% - 30/09/2005 alle 14:50

Davide, io penso che la caratura del Campionato del Mondo sia anche conferitagli da quella maglia iridata che il vincitore della corsa ha il diritto/dovere (onere/disgrazia?) di indossare sin dalla corsa dopo la rassegna mondiale. Sicuramente l\'importanza del Campionato del Mondo è più facile da cogliere, come stereotipo, nei confronti di una Parigi-Roubaix o del Giro di Lombardia, che magari vengono snobbati perché non c\'è il seguito del giorno successivo come per un Giro d\'Italia. In soldoni: sono d\'accordissimo con te quando dici che le influenze degli altri sport contagiano la "mondialità" del ciclismo su strada, ma è altresì vero che i veri appassionati sanno che una Parigi-Roubaix come quella corsa da Van Petegem nel 2003, tanto per fare un nome già citato, possiede lo stesso o più fascino di un Astarloa che s\'impone al mondiale di Hamilton solo perché tutti marcavano Valverde. Questione di mantenere allenate le papille gustative, secondo me.


Ottavio - 30/09/2005 alle 18:02

Monsieur, parole d\'oro! Nel ciclismo ci sono delle gerarchie ben precise: i tre grandi giri, il momdiale, le classiche monumento (Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi, Lombardia io metterei anche la Paris-Tours ma l\'UCI non la pensa come me), le corse a tappe più importanti (Svizzera, Romandia, Pais Vasco ecc), le classiche (Freccia, Gand, Lazio ec) e così via. Può sembrare ingiusto, e molto probabimente lo è, che la vittoria in una Sanremo in volata, dopo essere stato coperto per 300 km, "valga" di più della vittoria di un Giro di Svizzera che dura 10 giorni ed ha cronometro e salite, ma è così. Forse questo deriva da fatto che agli albori del ciclismo professionistico le corse di un gionro (nel senso che duravanop 24 h) fossero state a lungo le uniche e che le corse a tappe hanno avuto necessità di piùanni per affernmarsi a causa degli enormi ptoblemi logistici (il Giro d\'Italia ha 16 anni meno della Liegi!) Certo, ragionando così, si può arrivare a dei paradossi come quello di considerare la vitoria di Totschnig in una tappa del Tour più importante della vittoria al Tour de Suisse del 96 (?). Il campionato del mondo ha un valore superiore alle classiche monumento perchè regala quella fantastica magli ada portare tutto l\'anno, nonostante sia nato 34 anni dopo la Liegi. Non per niente la Sanremo viene chiamata il mondiale di primavera (almeno cos\' la chiamava il grande De Zan). Detto questo credo che si debbano "pesare" anche le vittorie nelle classiche monumento e nei Giri. Per esempio, nessuno mi potrà convincere che la vittoria di Savoldelli al Giro del 2002 possa essere paragonata a quella di Pantani nel \'98, né che le due vittorie di Bartoli alla Liegi non siano "superiori" alle due di Bettini. Boonen, per esempio, quest\'anno ha ottenuto due bellissime vittorie al Fiandre e alla Roubaix, mentre è stato "fortunato" al Mondiale, questo però non toglie che il 2005 di Boonen verrà ricordato più per la prova iridata che per le altre vittorie.


Emiliano - 30/09/2005 alle 20:35

Premetto che tornerò nelle prossime ore in modo articolato sull\'argomento. Vi lascio prima con una idea che svilupperò: non considero assolutamente la vittoria al mondiale o in una classica monumento gerarchicamente inferiore a quella di un grande Giro. Ma se avrete pazienza...ritornerò sull\'argomento. P.s: in particolare per me la Vuelta vale in valore assoluto, storicamente parlando, meno dell\'ultima delle classiche monumento. E il Giro d\'Italia non è più importante della Parigi Roubaix.


Ottavio - 01/10/2005 alle 00:06

Emiliano attendo le tue argomentazioni...............per poterle confutare!!!!!!


aranciata_bottecchia - 01/10/2005 alle 00:36

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Emiliano attendo le tue argomentazioni...............per poterle confutare!!!!!! [/quote] Emiliano spicciati, sennò il buon Ottavio nel frattempo mi diventa avvocato, perdendo ogni briciolo di credibilità, ahahah (Ottavio, sto scherzando eh...)


Felice - 01/10/2005 alle 00:52

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Davide, io penso che la caratura del Campionato del Mondo sia anche conferitagli da quella maglia iridata che il vincitore della corsa ha il diritto/dovere (onere/disgrazia?) di indossare sin dalla corsa dopo la rassegna mondiale. [/quote] E proprio per questa ragione io ritengo che sarebbe doveroso che il percorso di un mondiale sia sempre realmente selettivo. Se dopo 270 Km di corsa, la prestigiosa maglia iridata può ricoprire indifferentemente le spalle di 40 corridori e la differenza tra gli uni e gli altri é in tutto di qualche metro, io dico che c\\'é qualcosa che non va...


Emiliano - 01/10/2005 alle 02:52

Ecco le argomentazioni. Chi ha mai stabilito che il ciclismo che conta di più è quello delle grandi corse a tappe? 1) STORICAMENTE le grandi classiche in linea nascono prima delle grandi corse a tappe. La prima grande corsa a tappe è il Tour de France del 1903, la prima grande corsa in linea italiana (straniera non so) è la Milano Torino nel 1876, ben 33 anni prima del Giro d\'Italia. In uno sport in cui essere ancorati alla tradizione è fondamentale...dovremo pur tenere almeno un po\' in conto questo aspetto. Per questo dico, correggendomi rispetto alla citazione precedente che "in principio era il ciclismo, il ciclismo era presso la Parigi Roubaix, il ciclismo era la Parigi Roubaix". 2) Sul profilo TECNICO, non si possono fare gerarchie: una cosa è correre una grande classica, una cosa è correre una grande corsa a tappe. Esistono grandissimo corridori portati per sforzi supremi in una sola giornata con chilometraggi lunghissimi, come Argentin ad esempio, che non hanno ottentuo mai podi in grandi giri ed esistono corridori non validi ad esprimersi al meglio in una sola giornata, ma che trovano la loro esaltazione nello sforzno prolungato e frazionato in più giorni. L\'esempio più chiaro e recente è Roberto Heras, che non ho mai visto andare forte in una classica. Se vogliamo un caso ancora più tipico, dico Indurain che pure ha vinto a San Sebastiano e ha fatto tre podi ai mondiali, ma senza mai dimostrare quella schiacciante superiorità mostrata in Francia. Forse poteva essere l\'occasione a Duitama, ma gli eventi si misero di traverso. 3) Ora spezzo una lancia a favore dei grandi giri: essendo corsi su tre settimane, l\'aleatorietà del risultato è diluita in 3 settimane e quindi spesso vengono più rispecchiati nelle classiche i valori veri in campo...tuttavia se da un lato ciò rende più veritieri i Grandi Giri, dall\'altro lato i Grandi Giri sono divenuti templi dell\'iperspecializzazione: pochissimi sono i casi in cui un corridore è in grado di preparare più di un grande giro durante l\'anno. Abbiamo quindi Simoni, Garzelli, Savoldelli che fanno il Giro, Ullrich, Armstrong, Kloeden che fanno solo il tour, Sevilla, Heras, e company che fanno solo la Vuelta. Nele grandi classiche invece è ancora possibile vedere un Boonen vincere Roubaix, Fiandre, Mondiale duellare nelle stesse corse con Vinokourov, vincitore di Liegi ed Amstel e contro Bettini, vincitore di olimpiadi e Sanremo. In estrema sintesi storicamente parlando, la paternità del ciclismo è delle corse d\'un giorno (i grandi giri ne sono un compimento, ma non l\'essenza), tecnicamente parlando parliamo d due esercizi diversi e nella diversità non c\'è gerarchia perchè non si può sostenere che De Vleaminck sia gerarchicamente inferiore ad esempio a Gaul, basandoci sul fatto che l\'uno ha vinto solo grandi classiche e l\'altro solo grandi giri. Infine per quanto riguarda il ciclismo moderno, le grandi corse a tappe tecnicamente hanno perso molto smalto perchè non sono nemmeno più paragonbili i podi dei tre grandi giri, differentemente da quelli delle classiche. Io credo che fra ciclismo d\'un giorno e ciclismo di 3 settimane possa esserci solo una convivenza nella diversità e non rapporto gerarchico. Per mio gusto io scelgo senza indugio il ciclismo d\'un giorno.


Emiliano - 01/10/2005 alle 03:07

Capitolo a parte merita la vuelta. La Vuelta è una grande corsa da quando l\'hanno spostata a settembre, prima se la filavano in pochi. Credo negli anni \'80 valesse come il campionato di Zurigo e certamente meno di un Lombardia. Colgo l\'occasione per la dicotomia grandi giri- grandi classiche della quale sto discutendo con Ottavio. Come già ho scritto in Italia abbiamo un grande male a mio avviso, siamo Giro-dipendenti. Adoriamo il Giro d\'Italia e consideriamo il Giro mensura rerum. Misuriamo tutto il ciclismo con la nostra corsa più rappresentativa perchè da piccoli è la prima corsa che abbiamo conosciuto, perchè è un momemtno non solo ciclistico, ma di festa nazionale. Usando come misura il Giro, riconosciamo che il Tour è di più, ribadiamo che la Vuelta è di meno, ma riconosciamo che la concorrenza spagnola è cresciuta. Riteniamo (giustamente) che tutte le piccole corse a tappe valgano meno e non possano strutturalmente mai e poi mai essere paragonati al divino Giro d\'Italia. Usare il Giro come misura è fuorviante quando regaliamo un valore alle classiche d\'un giorno. Qaudno ero piccolo, ho conosciuto per prima corsa il Giro e poi il tour. ho passato un paio di anni a famigliarizzare con il ciclismo e non guardavo mai le grandi classiche. Mi sembrava che valessero di meno perchè non i sembrava credibile dare un grande vincitore in una sola giornata. I miei amici, che non seguono il grande ciclismo, ancora oggi indignati mi chiedono:ma il campione del mondo lo si sceglie in un giorno solo? Nooooooooo Meglio il Giro, in 20 giorni con la maglia rosa è tutto più bello, è un po\' come lo scudetto, o il campipnato mondiale di calcio. Secondo me, inconsapevolmente, siamo vittime di queste categorie: consideriamo il Giro l\'unità di misura delle corse. io amo molto il giro, ma per me alla pari le corse regine in Italia sono:Giro d\'Italia, giro di Lombardia e Milano Sanremo, le ultime due sono corse supremissime, non vanno proprio confrontate con le corse a tappe perchè brillano di luce propria!!! E non dimentichiamoci che tutto è così perchè siamo nati in Italia...in Belgio il giro delle Fiandre è la misura di tutto il mondo, in Australia conoscono principalmente i vincitori di Roubaix e Tour, prima che di Giro e Vuelta. In estrema sintesi se diventeremo meno Giro-centrici, impareremmo a non fare più gerarchie di valore fra grandi giri e grandi classiche... Ad ogni modo, per mio personalissimo gusto (solo per un mio fatto interiore), per me una maglia iridata o una Roubaix valgono più del Tour de France. E la Sanremo vale il doppio del Giro d\'Italia...(questo vale solo per me, ovviamente)


Emiliano - 01/10/2005 alle 03:12

Scusate la sintasi contorta, ma volevo esprimere molti concetti in poco tempo e in un orario in cui sarebbe meglio andare a nanna. Spero che sappiate cogliere l\'essenza delle mia parole al di là delle provocazioni!


Felice - 01/10/2005 alle 11:47

Ciao Emiliano, non voglio prendere in contropiede Ottavio e proporti delle controargomentazioni al posto suo. Permettimi però un\\'osservazione: é OVVIO che prima siano nate le corse in linea e poi le corse a tappe. A chi vuoi potesse venire in mente di organizzare una corsa a tappe prima che fosse stata corsa la minima corsa in linea? Sarebbe come pretendere di inventare la bicicletta prima di avere inventato la ruota!!! Ciao!


riddler - 01/10/2005 alle 12:52

Mi dai qualche dritta sulle partite di domani che devo fare una scommessa alla snai e mi gioco tutto il contrario di quello che dici? :D


Sissy - 01/10/2005 alle 12:58

Secondo me il primo errore che è stato fatto dall\'Italia è di valutazione del circuito e di questo penso che una grande parte della colpa sia di Ballerini. Oramai abbiamo già visto (vedi Lisbona, Verona ed ora Madrid) che non è il percorso a determinare la corsa, ma bensì i corridori. Si, perchè sono i corridori che fanno la corsa dura o leggera. Se il percorso si prospetta troppo duro, basta che prendano tutta la corsa a velocità di crociera ed ecco che agli ultimi giri è praticamente impossibile staccare i velocisti anche se si decide di accelerare. Petacchi secondo me non era da considerarsi sicuro per una volata dopo oltre 280 km. di corsa, come aveva già dimostrato in precedenza non riuscendo a vincere classiche, a parte la Sanremo che non fa testo perchè una corsa può sempre rappresentare l\'eccezione che conferma la regola. Secondo me lui è adatto solo per le tappe dei giri, dove il chilometraggio è degno di una corsa di juniores, infatti lui stesso in un\'intervista rilasciata alla Gazzetta ha affermato che in futuro non si sforzerà di diventare un corridore da classiche, concentrandosi solo sulle vittorie di tappa. Cipollini è riuscito a vincere il suo mondiale perchè indubbiamente dotato di un carisma e di una cattiveria che lo spezzino non sa neppure cosa significhino...in quell\'occasione si è riusciti a controllare la corsa e ad arrivare a ranghi compatti come voleva Mario, addirittura un campione come Bettini lavorò per la vittoria di Cipollini, allora perchè dire che è impossibile immaginarsi un campione che si mette al servizio di un altro per la vittoria finale? Secondo me questo è possibilissimo, basta che ci sia la presenza di una persona che sappia imporsi, vuoi che sia un capitano con la C maiuscola oppure il commissario tecnico. Quest\'anno purtroppo non abbiamo avuto ne l\'uno ne l\'altro. Sono del parere che ad un mondiale vadano portati i migliori corridori che ha la nazione, i quali debbono avere la professionalità di tirarsi fuori da soli se non si sentono in condizione. Così fa la Spagna e mi sembra che negli ultimi anni questa tattica gli abbia sempre dato ragione, tant\'è che sono convinta che se quest\'anno avesse corso Freire, il mondiale di Madrid avrebbe visto un altro finale. Noi no, chiediamo sempre ai nostri nazionali un segnale nelle corse pre-mondiali, con il rischio di portare in nazionale uomini finiti, senza lasciargli la responsabilità di prepararsi come meglio ritengono opportuno, anche non correndo se necessario (vedi Valverde, con una sola corsa disputata negli ultimi mesi, eppure secondo sul traguardo). Finalmente il mandato di Ballerini sta per scadere e verrà nominato un altro commissario tecnico, spero che sia una persona di carisma (a tal fine vedo benissimo un Argentin, come vedrei Bugno anche se quest\'ultimo non è tra i maggiori candidati) e che riesca finalmente a riportare l\'Italia e la sua nazionale ai vecchi splendori visto che ha tra i migliori corridori al mondo. Un saluto a tutti


Emiliano - 01/10/2005 alle 13:01

Caro Felice la tua osservazione assume l\'evidenza di un postulato: è assolutamente giusto! Ma questo non intacca minimamente il vaore di quello che ho detto. Anzi è proprio questa ovvietà che valorizza il ciclismo d\'un giorno: è naturale che si facciano corse in linea prima di corse a tappe. E\' naturale che siano nate prima le classiche...è naturale che una corsa di paese si disputi come corsa in linea. E\' naturale che a livello dilettantistico, amatoriale così come per le pedalate il profilo più immediato sia la corsa di un giorno. Ma allora traiamo le giuste ed eque conseguenze: l\'essenza del pedale, dai primordi alla modernità, dalle categorie juniores agli over 40 è la corsa in linea. La corsa a tappe, rappresentando un geniale compimento del ciclismo, non può che essere comunque un derivato e una minoranza delle manifestazioni complessive di chi pedala. Ergo l\'osservazione rafforza l\'importanza e il prestigio delle corse d\'un giorno.


Monsieur 40% - 01/10/2005 alle 15:03

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Davide, io penso che la caratura del Campionato del Mondo sia anche conferitagli da quella maglia iridata che il vincitore della corsa ha il diritto/dovere (onere/disgrazia?) di indossare sin dalla corsa dopo la rassegna mondiale. [/quote] E proprio per questa ragione io ritengo che sarebbe doveroso che il percorso di un mondiale sia sempre realmente selettivo. Se dopo 270 Km di corsa, la prestigiosa maglia iridata può ricoprire indifferentemente le spalle di 40 corridori e la differenza tra gli uni e gli altri é in tutto di qualche metro, io dico che c\\\'é qualcosa che non va... [/quote] D\'accordissmo. Ovviamente il mio scritto non voleva dire che mi piacciono i percorsi contemporanei. Anche se poi Hamilton non era poi così semplice...


Emiliano - 01/10/2005 alle 15:43

Propongo, per difendere a spada tratta ta la Parigi Roubaix dal post di Knightlake98, una nuova analogia. Il pavè della Roubaix è indubbiamente anacronistico, ma si tratta della stessa cosa dell\'erba di Wimbledon. Se ci pensate bene nessuno ritiene l\'erba una superficie moderna nel tennis. Nessun organizzatore di un nuovo torneo del circuito giocherebbe sull\'erba, ma...nessuno metterebbe in dubbio che Wimbledon sia il torneo di maggiore prestigio al mondo. Il fatto che Bugno non abbia mai vinto a Roubaix non sminuisce il valore della corsa francese, così come il fato che Lendl non abbia trionfato a Wimbledon ... non toglie decoro al torneo inglese.


riddler - 01/10/2005 alle 19:21

OT Lendl è arrivato 2 volte in finale e cinque volte in semifinale a Londra... insomma... allora potremmo parlare di Sampras che ha vinto sulla terra rossa a roma, ma mai a Parigi...


Emiliano - 01/10/2005 alle 19:46

Sampras ha in effetti sempre snobbato il Roland Garros. Questa è la sua unica ma enorme pecca in una carriera straordinaria.


mestatore - 01/10/2005 alle 20:50

caro emiliano, ha qualcuno piacciono gli spaghetti, ad altri gli gnocchi o lo costate. mi sembra un po\\' un esercizio pirla cercare di convincere qualcuno a cambiare idea. per altro, apprezzo molto il paragone roubaix -wimbledon che credo di avere fatto anch\\' io e mi unisco in ogni modo alla difesa del sacro pave dalle bestemmie di knightlake. per me il mondiale vale vale una classica monumento, anche se ultimamente i percorsi sono un poco tanto banali. d\\' altra parte sarebbe difficile affermare che una sanremo vale meno di una liegi o di un lombardia. per altro io preferisco doyenne e classica delle foglie morte e sono favorevole al cambio di percorso per la classicissima. ma non mi sento di dire che vale meno, solo perchè a me piace meno e diverte molto meno tradizione e campo dei partenti nel ciclismo vogliono mdire qualcosa ciao mesty


Emiliano - 01/10/2005 alle 23:15

D\'accordo mestatore. Se leggi riga per riga il mio post, scopri che quando cerco di esprimere una verità universale lo dico esplicitamente e distinguo dal gusto. Per me in sintesi è una verità universale che non c\'è rapporto gerarchico fra corse in linea e corse a tappe. Sono diversità non omogenee. E\' verità universale che la corsa d\'un giorno è la genesi del ciclismo e il modo di correre più diffuso in tutte le categorie. E\' mio gusto personale (senza valore universale e senza pretesa di convicnere nessuno) considerare la Parigi Roubaix la corsa più importante e considerare la Sanremo il doppio del Giro d\'Italia. Saluti Cordiali.


Monsieur 40% - 01/10/2005 alle 23:22

Le condotte di gara degli ultimi Grandi Giri (vedasi i Tour de Lànce, ma anche qualche Vuelta di Heras, più il Giro di quest\'anno di Savoldelli) più rivolte alle attese che agli attacchi, e la piacevole riscoperta (che in alcuni casi è stata una vera e propria scoperta) delle gare in linea, grazie anche ad alcuni stupendi interpreti e da meravigliose vittorie come quelle di Bettini, Vinokourov, Van Petegem, Erik Dekker, Cunego e Boonen su tutti mi stanno facendo sempre più apprezzare le corse di un giorno rispetto alle corse a tappe, di cui comunque rimango un innamorato, e che se corse come Simoni nel 2003 o Cunego nel 2004, ma anche come Heras nel 2005, mi emozionano ancora un filino di più. Ma che non ci siano gerarchie ma soltanto diversi piani di ambito sportivo, tra classiche e corse a tappe, credo sia davvero una verità universale.


janjanssen - 01/10/2005 alle 23:39

Sono caratteristiche spesso diverse. Le corse in linea hanno SEMPRE avuto i loro dominatori, i loro specialisti....poco adatti, spesso, alle corse a tappe. Due specialità diverse che solo i super hanno saputo riunire. Nel dopoguerra Coppi, Bartali, Merckx, Hinault, in parte Gimondi (e nel suo piccolo Janssen...) . Grandi specialisti delle corse di un giorno (V.Looy, V.Steembergen, Mussew, Maertens, DeVlaeminck, DeBruyne, Raas, Kelly, Moser) avevano altre caratteristiche, soprattutto di recupero (più che di singola prestazione....) e non ottenevano risultati pari al loro valore tecnico nelle grandi corse a tappe. Noi italiani abbiamo sempre preferito i protagonisti delle corse a tappe lunghe, con salite, scalate....ma altre culture, la belga ad esempio, ha sempre straveduto per i predatori di un giorno. Chiedete se V.Impe, vincitore di un tour, grosso scalatore, aveva popolarità in Belgio paragonabile a Vanderaerden, per prendere non un grandissimo, o a V.Hooydonck..... Chi ha ragione? Ragazzi, il ciclismo è bello tutto. Certe corse di Kelly al nord, solo contro tutti, mi hanno emozionato come le imprese degli scalatori....Se chiedete ad un belga se preferisca vincere il Fiandre o il giro, non esiterà un minuto. E non credete forse che il 66 di Gimondi, impreziosito da classiche come la Roubaix e la p.bruxelles, sia stato più che positivo nonostante la sconfitta al giro da Motta? Una classica monumento mette a posto una stagione come e meglio, a volte di un grande giro. tour escluso. Oggi è troppo ricco, popolare e pompato per avere contraltari..è il mondiale ufficioso a tappe, che lo vogliamo o no. ciao ragazzi!......una settimana via è lunga, senza forum.....


janjanssen - 01/10/2005 alle 23:43

Ah...il campione del mondo è chi passa per primo la linea del mondiale al traguardo. Bettini ha corso con coraggio, ma per me ha buttato una occasione. Vinokurov meritava quanto lui. E Boogerd pure. Ma al traguardo un certo Boonen.... sapete, Cipollini ha vinto centoottanta corse senza tirare un metro. Non ne meritava nessuna? I velocisti sono veloci....lo dice la parola stessa. Per primeggiare spesso non devono inventare. Ma questo non li rende meno forti. Boonen è un degnissimo campione. degnissimo.


Ottavio - 02/10/2005 alle 23:15

Emiliano ho potuto leggere solo ora il tuo intervento. 1) Le corse in linea sono nate prima delle corse a tappe per ragioni organizzative. Alla fine del XIX secolo era semplicemente impensabile organizzare una corsa a tappe, anzi rimango sempre esterefatto nel pensare che possa essere stata organizzato un Tour de France nel 1903!! Dunque non credo che questa ragione meramente organizzativa possa attribuire alle corse in linea una importanza superiore a quelle a tappe. 2) A me piacciono moltissimo le grandi classiche specialmente quelle del nord (che però sono sempre più preda di specialisti), ma il fascino di una corsa a tappe, magari di un GT, che dura giorni e porta i ciclisti in pianura, salita, discesa, che li costringe ad affrontare volate di gruppo, cronometro, fughe solitarie è semplicemente maggiore, impareggiabile! 3) I corridori da corse a tappe sono veramente superiori agli specialisti delle classiche perché hanno un motore superiore, una maggiore capacità di resistenza e recupero. Inoltre devono riuscire a superare difficoltà le più diverse e riuscire ad avere un buono stato di salute addirittura per tre settimane. 4) La riporova della superiorità delle corse a tappe e dei loro protagonsti è ovviamente e banalmente il fatto che gli specialisti delle corse a tappe vincono anche le classiche (purtroppo sempre meno) mentre non è vero l\'opposto.