markustefan
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postato il 19/09/2005 alle 07:47 |
Ciao a tutti vorrei fare una proposta in modo da eliminare tutte le discussioni che si stanno creando sui percorsi mondiali Madrid compreso ...
Diciamo che fare un percorso piatto non sarebbe una eresia ma farlo per 10 anni consecutivi si taglia fuori una grandissima fetta di campioni del ciclismo moderno.
Partendo da questo ragionamento la mia proposta sarebbe la seguente dividere i percorsi in 3 tipologie cioe' semi piatto ma tecnico ideale per uomini veloci, tescnico ma non durissimo per uomini da classiche e infine duro anzi durissimo praticamente per scalatori ( o campioni?)
Fatta questa suddivisione i percorsi andrebbero obbligatoriamente ruotati ogni 3 anni facendo cosi' un velocista ma anche uno scalatore nell' arco della sua carriera avrebbe almeno 3 o forse 4 occasioni mondiali ma senza fare torto a nessuno ....
Diciamo che una serie sarebeb la seguente ....
1) Zolder (velocisti)
2) Verona (passisti)
3) Duitama (scalatori)
4) Madrid (velocisti?)
5) Lisbona (pasissiti)
6) Sallanches (scalatori)
Chiaramente la mia idea puo' essere migliorabile
Ciao a tutti
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lallo
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postato il 19/09/2005 alle 08:45 |
Se a quelli dell'UCI fregasse qualcosa del ciclismo la tua ottima proposta sarebbe già stata adottata da tempo!! |
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maurofacoltosi
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postato il 19/09/2005 alle 08:53 |
Sull'ultimo numero di BS hanno riportato questa storia.
Quando, nel 2003, presentarono a Verbrugghen il percorso di Madrid (diverso da quello su cui correranno a giorni, quasi completamente piatto), questi battè il pugno sul tavolo, urlando che dopo Zolder non avrebbe più tollerato percorsi facili. A questo punto gli organizzatori spagnoli cambiarono percorso inserendo una salita molto impegnativa. Fu solo x dare un contentino a Verbrugghen: pochi mesi fa hanno pensato bene di toglierla x inserire quella che si percorrerà quest'anno.
Stavolta Verbrugghen non ha tutte le colpe. ____________________ Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it |
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BJH*
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postato il 19/09/2005 alle 08:58 |
io rimango dell'idea che un percorso piatto per il mondiale è una barzelletta
Facciamone allora uno in quota su un circuito di 5 km con 15 di discesa finale...o forse i discesisti non meritano quella maglia? Io ribadisco che Cipollini campione del mondo come Petacchi campione del mondo (anche se come ovvio glielo auguro) su strada sono espressione della follia di chi organizza certe manifestazioni, questo senza nulla togliere alla grandezza e lo spessore dei due atleti che non è ovviamente in discussione. Le motivazioni pur con un po' di esasperazione già le ho scritte in altro post. |
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salite
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postato il 19/09/2005 alle 09:00 |
Secondo me è sbagliato fare dei opercorsi adatti ad una categoria particolare di corridori (allora facciamo 3 mondiali distinti per velocisti, passisti, scalatori).
Il percorso dei mondiali dovrebbe premiare il corridore completo.
E qui posso affermare che in Ticino abbiamo i "migliori" che sono Lugano e Mendrisio. Qui hanno vinto solo mostri sacri:
Fausto COPPI
Eddie MERCKX
Johan MUSEEUW
Ciao, Livio
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maurofacoltosi
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postato il 19/09/2005 alle 09:01 |
X Livio:
esiste un'altimetria del circuito di Mendrisio 2009? ____________________ Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it |
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markustefan
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postato il 19/09/2005 alle 09:13 |
Io piu' che sentire lamentele vorrei sentire delle soluzioni delle proposte ...
GRAZIE |
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slaich
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postato il 19/09/2005 alle 10:43 |
il percorso delle ultime tappe del giro di Polonia con l'arrivo a Karpacz (circuito di 21 km) sembra molto interessante. Secondo me in un futuro potrebbe essere la sede di un bel mondiale. |
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BJH*
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postato il 19/09/2005 alle 10:54 |
già la critica include parte della risposta ossia...totale esclusione di mondiali facili anche uno ogni 10 anni.Non me ne frega niente se un velocista non ha possibilità di vincere un mondiale...non è il percorso che deve adattarsi a loro ma loro al percorso. Non dico che al mondiale debbano arrivare sempre a gruppetti di tre ma uno che non è in grado di reggere un percorso in cui arrivano davanti in 40 non è a mio parere un CAMPIONE DEL MONDO. Quindi il velocista deve avere sì qualche chance, deve però quadagnarsela arrivando davanti appunto nelle due o tre occasioni in 10 anni in cui il percorso consente l'arrivo di un gruppo di 30 o 40 persone...se nun gliela fa si rifarà con le classiche o andando a giocarsi la maglia di uomo + veloce al mondo in pista. Se proprio si vogliono fare mondiali facili facili allora devono limitare ulteriormente gli uomini per nazione...diciamo 5 ...in Tal caso veloce quanto vuoi devi guadagnartelo quel mondiale e non fare 200 metri di volata di cui non si discute ripeto la qualità così come non si discute la caratura di chi in tal volata si produce. In ogni caso tal soluzione la considererei un pagliativo...molto meglio un percorso meno adatto a giocarci a bocce. Non credo servano dei marziani per stabilire dei criteri che assegnino ad un percorso un certo coeff di difficoltà come avviene mi pare per le gran fondo...il mondiale deve essere da un certo coeff in su...al limite ci si deve chiedere se serve pure un coeff max ma comunque al di sotto di un tot non si va...per me un percorso in cui possono arrivare in 150 a giocarsi la volata ovviamente avrebbe un coefficiente molto ma molto + basso del minimo indispensabile per poter fare un mondiale Prof |
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effebi
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postato il 19/09/2005 alle 10:59 |
l'idea di markustefan non è malvagia.
dipendesse da me, però, invece di fare velocisti - passisti - scalatori, farei una cosa che si avvicina alla sequenza delle cinque grandi classiche: passisti veloci o velocisti - passisti - passisti - scalatori - passisti scalatori.
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lallo
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postato il 19/09/2005 alle 11:10 |
Proposta?
Mai meno di 2000mt di dislivello che soddisfi questa equazione:
Pmed(salita*100) * dislivello complessivo in mt
----------------------------------------------- > 1
20000
in pratica una Pmed al 10% (10) * 2000 di dislivello diviso 20000 = 1
se la Pmed si abbassa si deve aumentare il dislivello per restare sopra all'1 nel risultato. (Naturalmente non è sufficente mettere uno solo strappo di 100mt al 20% per ottenere un risultato valido: il dislivello totale sarebbe di 500-600mt sui normali 15 giri e il risultato sarebbe 0,6 circa). |
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BJH*
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postato il 19/09/2005 alle 11:10 |
dimenticavo...la rotazione ovviamente è sensata...solo che per me si deve partire da un po' + di difficoltà e Zolder già non dovrebbe essere in quella lista. |
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marco83
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postato il 19/09/2005 alle 11:14 |
Però tutto sommato, se questa "rotazione" venisse veramente fatta dagli uomini UCI, perchè non proporre un circuito mondiale stile Sallanches ? E' tanto che non si vede un Mondiale veramente duro, adatto agli scalatori! ____________________ Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)
ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa! |
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mont ventoux
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postato il 19/09/2005 alle 12:08 |
Vanno considerati almeno 2 fattori. Il ciclismo, pur rimanendo lo sport più legato alla tradizione, vive in una società che si evolve incredibilmente. Dal punto di vista dell'immagine è quindi purtroppo portato a cedere al richiamo di sponsor e vetrine prestigiose, quasi come se il ciclismo fosse uguale agli asettici sport motoristici, per i quali i tracciati sono tutti più o meno simili. Così assistiamo a mondiali in bellissime città d'arte(Verona 2 volte), capitali europee(Madrid o Lisbona), rinomate località turistiche(San Sebastian) o addirittura nei circuiti motoristici(Zolder). Questo perchè si vuol in qualche modo vendere un immagine che non si potrebbe vendere allo stesso modo in un circuito disegnato immezzo alle campagne o tra colline sperdute. L'altra questione è che circuiti come Verona o Lisbona sarebbero andati bene fino agli anni '70, ma il ciclismo attuale, ultraveloce e nel quale tutti corrono col bilancino fa si che molti corridori superino indenni percorsi anche di media difficoltà. Bisogna quindi secondo me disegnare percorsi in località indipendentemente dalla loro collocazione geografica o da altri richiami collegati all'immagine. Comunque la riduzione ad un massimo di 9 corridori per squadra è asssolutamente positiva perchè con nazionali di 12 corridori la corsa era davvero ingessata. Un primo passo avanti. |
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lubat
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postato il 19/09/2005 alle 12:57 |
Originariamente inviato da effebi
l'idea di markustefan non è malvagia.
dipendesse da me, però, invece di fare velocisti - passisti - scalatori, farei una cosa che si avvicina alla sequenza delle cinque grandi classiche: passisti veloci o velocisti - passisti - passisti - scalatori - passisti scalatori.
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anche secondo me l'idea migliore sarebbe quella di alternare almeno cinque tipi di percorso, magari modificando anche altri fattori oltre all'altimetria, come la presenza di tratti in sterrato o pavè e la lunghezza della corsa. I miei personalissimi cinque prototipi di percorso sono i seguenti:
1) Altimetria quasi piatta, salitelle di un paio di km, max al 5% e lunghezza complessiva prossima ai 300 km (per passisti veloci tipo Sanremo)
2) Corsa non lunghissima (200-220 km) con diverse salite brevi ma dure, classici muri di uno-due km ma anche al 15-20% (per scattisti forti in salita)
3) Circuito per gran parte piatto ma con arrivo in salita (ultimo km con pendenze variabili dal 5 al 10% - per finisseur)
4) Percorso prevalentemente pianeggiante, con uno o due muri e gran parte del circuito (magari anche le salite) in sterrato o pavé (corsa per uomini duri, misto tra Fiandre e Roubaix
5) Gara per passisti-scalatori con molto fondo: lunghezza di 270-280 km, salite con pendenze regolari ma non impossibili, ma lunghe e ripetute (in tutto, almeno un terzo del tracciato dovrebbe essere in ascesa) ____________________
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