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Campionati italiani pista.....
leo - 11/09/2005 alle 00:17

Si sono svolti a S.Vincenzo i campionati italiani su pista. S.Vincenzo è in provincia di Livorno,è un bel velodromo in cemento, abbastanza scorrevole per essere cemento, un po scivoloso in certe giornate la mattina per via dell'umidità. Per vedere i risultati tuttobiciweb e forse (non ho controllato) italiaciclismo.net. Ci sono stati un po di problemi per la pioggia in queste giornate, comunque ci sono da segnalare delle belle notizie (a mio parere): l'ennesima vittoria di quel fuoriclasse che risponde al nome di Roberto Chiappa nella velocità, ed un ritorno gradito ad alti livelli di Marco Brossa, il 25enne piemontese. Questi atleti purtoppo negli ultimi anni non hanno avuto la possibilità di frequentare gli scenari internazionali con la magli della nazionale, a causa di una gestione sciagurata della pista da parte della federazione. Chiappa non ha potuto essere all'olimpiade di Atene, tanto per citare l'evento piu importante per un pistard, dove per l'Italia si è presentata in campo maschile solo con l'onesto Ciccone nella corsa a punti. Il fatto che anche in questo forum non si parli tanto di pista è sintomatico della crisi di questa specialità del ciclismo che non va assolutamente dimenticata. La pista deve essere fatta frequentare sin dalle categorie giovanili, i d.s. e le squadre devono capire che non è una perdita di tempo portare gli atleti in pista. Giustamente poi ci si dovra specializzare, ma sino alla categoria junores pista e strada possono convivere tranquillamente. E' un diversivo anche per il corridore andare una volta alla settimana alla "riunione" in pista, vivendo il ciclismo sotto un altra ottica. Un ambiente dove tra una gara e l'altra ti trovi a pedalare sui rulli al fianco di colui che poco prima hai battuto o ti ha battutto sull'anello, dove si scherza, si passa un pomeriggio o una serata diversa senza assolutamente compromettere niente della preparazione su strada. Si imparano tante piccole cose invece. Pozzato (per citarne uno famoso) ha sempre praticato strada e pista, dando ma ricevendo(medaglia mondiale) anche molto da quest'ultima, sino alla categoria junores. E allora non vedo l'ora che l'Italia rimetta su un quartetto in grado di scendere sotto i 4'15 (sigh), di un Chiappa (o un futuro Chiappa visto che gli anni passano anche per lui) a mondiali e olimpiadi, di una coppia azzurra che vinca l'americana. Gia ci hanno tolto quella magia che era il tandem (io ero affascinato dal Paris pilota e dal Chiappa gran motore dietro)...spero che la federazione si adoperi per non tagliarsi fuori dalle discipline che sono rimaste (come dalla velocità e dal keirin negli ultimi anni).


celapossorifare - 11/09/2005 alle 10:08

Ciao Leo, hai ragione la pista non ha mai attirato il pubblico come la strada. Eppure a livello formativo è importantissima per due fattori, 1 corri con una bici a rapporto fisso con il rischio di ribaltarti se smetti di pedalare quindi impari ad non avere paura delle bicicletta e di stare nel gruppo come ad esempio nelle gare a punteggio ,le mie preferite. 2. Contano doti particolari come la velocità per i velocisti,e la resistenza dei passisti negli inseguimenti, e allena molto bene gli scalatori a migliorare l'agilità. Ho una domanda, conosci Andrea Garavelli che ha battuto il record italiano juniores di velocità sui 200 metri?


Jens Fiedler - 11/09/2005 alle 10:13

Ciao ,hai perfettamente ragione,è un vero peccato che le discipline della pista siano allo sbando. E' stata proprio la pista che mi ha fatto appassionare al ciclismo,ricordo le sfide nei mondiali di velocità del 1990 tra il fantastico Michael Hubner e il nostro bravissimo Claudio Golinelli, o le volate di Rousseau,di Nothstein... Oggi in italia non esiste più nulla,ho visto la sei giorni di Fiorenzuola d'arda e rimango sempre più deluso... invece di concentrarci sulle specialita più spettacolari come la velocità,il keirin o il km da fermo,o anche l'inseguimento,si da spazio solo alle specialita più noiose come l'americana,corsa a punti ,con il risultato che il pubblico è sempre in diminuzione.. Ricordo che i velocisti davano spettacolo anche prima di partire(vedere Hubner camminare a piedi era gia una cosa spettacolare). A livello internazionale ora si è addirittura deciso di togliere la prova del km da fermo dalle olimpiadi,cosa che mi ha soncertato,un po come se si togliessero i 200 metri nell'atletica..l'autodistruzione del ciclismo. ciao Andrea 76


celapossorifare - 11/09/2005 alle 10:27

Ho avuto l'onore di vedere dal vivo Hubner, alla pista di Busto Garolfo che frequentavo spesso. Era impressionante e mi chiedevo come poteva la bicicletta resistere a tutta quella potenza,era un colosso su uno stuzzicadenti ,a confronto. Per fare un'esempio prendete Hulk hogan e mettetelo su una bici spogliata di freni cambio pignoni leve freni ecc...


Jens Fiedler - 11/09/2005 alle 10:47

[quote][i]Originariamente inviato da celapossorifare [/i] Ho avuto l'onore di vedere dal vivo Hubner, alla pista di Busto Garolfo che frequentavo spesso. Era impressionante e mi chiedevo come poteva la bicicletta resistere a tutta quella potenza,era un colosso su uno stuzzicadenti ,a confronto. Per fare un'esempio prendete Hulk hogan e mettetelo su una bici spogliata di freni cambio pignoni leve freni ecc... [/quote] Ricordo,era il 1996 vidi quella prova di coppa del mondo in tv. Hubner era un grande atleta,ma anche un grande show man,si ritirò pochi mesi dopo a 36 anni conquistando la medaglia d'argento nella velocità olimpica ai mondiali di Manchester. era chiamato TerminatorHubner.... ciao Andrea 76


leo - 11/09/2005 alle 10:58

@celapossorifare Si, ho conosciuto Garavelli, correva nella Novarese. Era proprio un talento della velocità, tra l'altro non era nemmeno troppo dotato muscolarmente (intendo come masse) ma evidentemente aveva unaqualità muscolare di altissimo livello. Eh si, i velocisti offrono uno spettacolo che non puo lasciare indifferente il pubblico, o li ami, o li odi perche non capisci quel mondo. Io faccio parte del primo gruppo..e' troppo bello vedere il velocista che si avvicina a piedi alla partenza, 'l'allenatore che gli porta la bici, la pulizia dei tubolari prima di posarla in pista, quelle facce da "mostri" e la respirazione nei momenti prima del via...


celapossorifare - 11/09/2005 alle 11:02

Siamo alle solite, in italia c'è posto solo per il calcio. Un quotidiano che intervistando la gente comune aveva fatto una classifica aveva messo il Calcio al primo posto Formula 1 Motociclismo Basket Pallavolo Olimpiadi Ciclismo Guardate come siamo in basso, l'importanza dello sport si può comunque testare alla mattina di un grande evento della sera prima Calcio solo Calcio. Formula 1 grandi imprese della pallavolo Mai ciclismo se non vince ARMSTRONZ


leo - 11/09/2005 alle 22:34

Colli, visto che sei collegato...perche non fai tu una bella pubblicità per il rilancio della pista? :) Visto che se non ricordo male hai fatto secondo anche alla 6giorni di Milano in coppia con Bonini..quindi ti ha dato soddisfazioni! A proposito, sai cosa fa ora Bonini?


celapossorifare - 11/09/2005 alle 22:42

Ciao Leo, ritornando a Garavelli lo sai che venne scartato dalla nazionale per le olimpiadi solo perchè non rappresentava il tipico velocista da pista ? Nel senso che era troppo poco dotato muscolarmente per essere così veloce secondo il CONI. Ma io che lo conosco e ci siamo anche allenati insieme posso dire con certezza che la sua è una dote naturale.


cippalippa - 12/09/2005 alle 10:23

non sono d'accordo con Fiedler, l'americana è altrettanto spettacolare; all'estero durante le sei giorni ne fanno anche tre per sera e il pubblico non aspetta che quelle! Semplicemente in Italia non abbiamo " la cultura " della pista e questo si evince dalla mancanza di palazzetti coperti, costringendo i ns pistard ad allenarsi all'estero...; le sei giorni a Milano non sono state più organizzate perchè sempre in perdita ( poco pubblico ) ..un bel peccato.Ma ritorniamo al solito discorso..il calcio la fa sempre da padrone... w la pista !!!


Maracaibo - 12/09/2005 alle 11:36

Sono d'accordo con cippalippa in merito alla spettacolarità dell'americana. Tutti aspettano questa prova; da qualche anno a fiorenzuola, durante la sei giorni, si corre un'americana di 100 km (quest'anno non si è svolta a causa del maltempo) e vi posso garantire che è la prova più attesa da parte del pubblico. Per quanto riguarda la velocità un dato: sempre a Fiorenzuola a fine luglio si sono corsi i campionati europei assoluti durante i quali sono stati assegnati ben 8 titoli tra velocità e keirin (under 23, juniores, uomini e donne) oltre ad un titolo europeo sprinter che prevedeva una serie di prove proprio per velocisti. Bene, durante i campionati europei (il massimo a livello tecnico considerando che, ad eccezione dell'australia, tutte le nazionali più forti al mondo sono del nostro continente) non c'era quel pubblico che si può trovare durante la sei giorni. Anch'io amo le specilità "veloci", sono spettacolari ma tra il pubblico non si riscontra un grande interesse. A proposito di Hubner, il gigante tedesco in grande forma era agli europei a Fiorenzuola con il figlio Sacsha, sesto nel keirin juniores


WebmasterNSFC - 12/09/2005 alle 11:39

La colpa dello scarso interesse per la pista secondo me è per lo più della Federazione. Negli anni passati è stata letteralmente lasciata allo sbando. Nessun incentivo alle squadre con atleti che fanno sia strada che pista. Prima di andarsene il signor capo della Federciclismo ha (oltre ai contratti lunghissimi con auto e abbigliamento sportivo) firmato un altro contratto in scadenza mandato per la costruzione di una cattedrale nel deserto, ovvero un velodromo in Piemonte, che verrà probabilmente (se lo finiranno) usato poco e male. Grazie di tutto...e speriamo che Di Rocco oltre che essere molto presente alle gare (come già fa) riesca a risollevare una situazione pesante dopo anni di caos.


cippalippa - 12/09/2005 alle 11:57

Verissimo...i danni fatti dal sig. capo della federazione ( che tra l'altro si era approcciato al ciclismo proprio grazie alla passione per la pista )sono stati diversi...mi aspettavo un rilancio della pista da parte sua, invece al contrario c'è stato un affossamento.. Contesto anche la decisione di puntare tutto sui giovani ,tralasciando l'esperienza di chi fa pista da una vita ( vedi Villa ), tant'è che i veri pistard ( Martinello, Villa, Baffi )non hanno eredi .