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Autore: Oggetto: Luigi Malabrocca- MITICO!!!!!!!!!!!!

Livello Hugo Koblet




Posts: 413
Registrato: Aug 2005

  postato il 10/09/2005 alle 14:29
Non l'ho scritto io l'ho trovato su internet, mi piacerebbe che lo leggiate per poi commentare insieme.
Che fine hanno fatto questi personaggi che fanno tanto bene allo sport e lo fanno seguire con più simpatia?


Il giorno che Malabrocca
vinse un salotto in velluto

Anno 1946, è il 7 luglio: il Giro "della Ricostruzione" affronta l'ultima tappa, da Mantova a Milano, di 176 chilometri. Gino Bartali è in maglia rosa, Fausto Coppi lo tallona a 47 secondi. Luisin Malabrocca che i compagni del plotone chiamavano Cinese è l'ultimo. Il gran pubblico del Giro lo incorona "maglia nera". Quel mattino, prima dell'ultimo "via", Luisin armeggia coi palmer: le gomme di allora. Di solito, ogni corridore ha due gomme di riserva: una viene fissata dietro la sella, l'altra è incrociata sulle spalle. Per cambiare il palmer ci vogliono almeno tre minuti. Una volta il regolamento imponeva il cambio della ruota solo se era danneggiata. Quando bucavano i campioni o avevano subito a disposizione le ruote dei loro gregari oppure rifilavano un gran calcione ai raggi della ruota ed invocavano così il diritto di cambiarla.

Insomma, il povero Malabrocca si premuniva. Ecco che gli si avvicina Fausto Coppi. Ha lo sguardo furbo. Dice: "Alùra, Cinese, a premi come stai? Hai messo un po' di fieno in cascina?". "nsuma...": la maglia nera ha il portafoglio vuoto. "Va', ci penso io a te. Ti regalo queste", sibila nell'orecchio Coppi a Malabrocca. Nella mano destra del Campionissimo compaiono due pastigliette bianche. Malabrocca ingrugnisce. Non le ha mai viste. Però pensa: se le prende lui, vorrà dire che serviranno pure a qualcosa.
Doping d'antan.
Le ingolla a stomaco pieno. Nemmeno il tempo di cominciare a pedalare che il Mala si sente una scheggia. Si aggiudica tutti i traguardi volanti: alcuni valgtono soldi, altri sono a premi in natura. Nell'ultimo, alla periferia di Milano, si trova spalla a spalla con Mario Fazio, un siciliano di fede monarchica. Comincia troppo presto il lungo sprint. Allarga eccessivamente. Sbanda tra i binari del tram, becca il cordolino del marciapiede, rischia un bel ruzzolone. Ripiglia la strada, recupera lo svantaggio, fulmina Fazio e si aggiudica un salotto con le poltrone di velluto.

Malabrocca è scatenato. Adesso vuole vincere addirittura la tappa. L'ultimo del Giro che arriva primo a Milano. Già sogna i titoloni dei giornali. E poi, in questo Giro che è seguito da grandi scrittori, perché è il primo Giro dopo il disastro della guerra. Il Giro della speranza d'Italia diventa il Giro delle speranze di Malabrocca.

Il Giro si conclude sulla pista in carbonella dell'Arena, al Parco Sempione. Malabrocca è nella scia di Renzo Zanazzi, un giovane esuberante milanese gregario di Bartali - ha solo vent'anni - che deve essere completamente suonato perché abborda la curva al contrario e finisce sul prato spelacchiato che i milanesi, durante la guerra, avevano trasformato in orti perché la fame era tanta.

Malabrocca deve frenare, per non fare la stessa fine. Impreca perché si sente pieno d'energie: infatti ripiglia la testa del plotone, s'impegna nel volatone ma arriva quarto, battuto dal velocista Oreste Conte della Benotto, su Aldo Bini (Legnano) e lo sprinter romano Spadolini.

La maglia nera userà altre volte la simpamina e altri eccitanti - pratica diffusa tra i ciclisti dell'epoca. Il doping era la scorciatoia per scappare non solo dal gruppo, ma dalla povertà. E Coppi fu il primo che intuì i vantaggi della medicina e della fisiologia applicate allo sport.
Già negli anni Venti i ciclisti, costretti ad affrontare strade schifose e percorsi esageratamente lunghi, usavano prodotti farmaceutici per alleviare la fatica sconciante. Nell'autobiografia di Ottavio Bottecchia si legge: "Io non ho mai corso utilizzando prodotti eccitanti o stupefacenti... Ho invece molto sofferto, nel corpo e soprattutto agli occhi, a causa della polvere". Lui no, ma gli altri probabilmente lo facevano.

Vasco Pratolini, che seguì per l'Unità il Giro del 1947, scrisse: "Caro Hugo, caro Fausto, caro Fiorenzo, sappiamo tutto di loro, virtù e difetti... Sappiamo che prendono la 'bomba', che negli exploit più giganteschi, anzi a maggior ragione, ci ha la sua parte la simpamina". Pochi anni dopo, nel 1955, è il turno di Marcello Venturi a seguire il Giro, sempre per l'Unità. Affronta di petto il problema, e parla del "Signor Bomba", dandogli i connotati del "campionissimo senza volto", vero protagonista delle corse, anche "se nessuno è riuscito a vederlo. Eppure era presente, filava via insieme a tutti i giganti, dai gregari ai capitani; senza commettere imparzialità per gli uni o per gli altri".

Il Signor Bomba, per i campioni "ha inventato addirittura un procedimento particolare - spiega Venturi (è appena uscito un libro che ripubblica i suoi articoli, "Sulle strade del Giro", edizione De Ferrari, 12,50 Euro) - la droga, contenuta in uno speciale involucro molliccio, viene attaccata al palato dei corridori. La parete sensibilissima del palato assorbe il liquido e lo immette immediatamente nel sangue (...) sicuro, per la lunga esperienza, che stanotte li terrà in suo potere fino alle ore piccole, senza concedere loro un attimo di sosta, costringendoli a bere bottiglie e bottiglie di acqua minerale ghiacciata, nel vano tentativo di placare la sete. Perché, sotto l'abito elegante e severo del 'Signor Bombà batte il cuore di un sadico: li aiuta tutti, campioni e gregari; poi li tortura, tutti, e li lascia bruciati".

Verità tragica di uno sport con troppi chiaroscuri, tra le "luci vittoriose" cantate dal poeta Alfonso Gatto (1948, ciclismo, "uno sport che non lascia ombre, ma è luce, luce vittoriosa, materia forte").


 
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Livello Hugo Koblet




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Registrato: Aug 2005

  postato il 10/09/2005 alle 15:02
Quello che più manca ora a questo sport è un personaggio che catalizzi le simpatie degli spettatori meno abituati al ciclismo in modo da non fargli dire subito ha vinto perchè dopato.
Guardate Valentino Rossi è un campione simpatico piace a tutti attira simpatie è irriverente va contro la HONDA e la umilia con la Yamaha.
Che tipo!!!!
Nel ciclismo è difficile vedere certi personaggi come mai?
Io penso che già il fatto che pedala e fa fatica è già caratterialmente poco portato ad esporsi in pubblico, a differenza dell'uomo di spettacolo che sicuramente non sarà portato a fare fatica.
Sta invece a chi sta fuori esaltare e gonfiare il personaggio fino a farlo diventare un centro di interesse per lo sport.(Ma no Armstrong)
Sono riusciti a farci stare simpatico pure quel musone di Gianni Bugno.
Allora perchè non evitare di insistere sul doping dei ciclisti e dimostrare
una volta per tutti che forse siamo sulla strada buona per debellarlo.
Prendiamo gli ultimi arrivati ed esaltiamoli per la correttezza prima e per la testardaggine di resistere per forza nonostante chissà quali disavventure per arrivare e basta...
Io non penso che chi non arriva mai primo o non si è mai fatto conoscere sia li solo per svolgere un lavoro di squadra.
Chi conosce Mauro Gerosa mio compagno di squadra nel Velo Sport Rho che ho scoperto essere ora professionista?

 
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Livello Hugo Koblet




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Registrato: Aug 2005

  postato il 10/09/2005 alle 15:35
Chiedo gentilmente alle colonne portanti del forum di farmi sapere se questo tipo di treahd sono ben accetti oppure è meglio lasciarli perdere.
Sapete sono nuovo e non mi sembra di averli trovati in archivio e mi sembrava un'argomento nuovo.

 
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Amministratore




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  postato il 10/09/2005 alle 15:41
Questo tipo di interventi va benissimo!
 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 10/09/2005 alle 16:23
Sul Giro del 1946 mi ero scaricato da mémoire du cyclisme questo tabellino:

18 Mantova-Milano, 176 km
1. Oreste Conte en 5h02'06" *
2. A.Bini
3. Spadolini
4. Amadori
5. Antolini
6. Baito
7. Barisone
8. Bartali
9. Bertocchi

* Coppi déclassé pour irrégularité, figure encore 1° sur certaines
sources.

Quindi credevo che l’ultima tappa era stata vinta da Coppi, poi declassato per irregolarità, e non c’è traccia di Malabrocca quarto.
Qualcuno sa chiarire la questione?

Su Coppi: non so cosa intenda l’autore affermando "fu il primo che intuì i vantaggi della medicina e della fisiologia applicate allo sport".
Anche questa frase: "Già negli anni Venti i ciclisti, costretti ad affrontare strade schifose e percorsi esageratamente lunghi, usavano prodotti farmaceutici per alleviare la fatica sconciante." può essere in parte furoviante, perchè non bisogna dimenticare che la Grande Guerra (1915-1918) fu per eccellenza la guerra della chimica, gas per bruciare i polmoni, iniezioni anestetizzanti per i feriti, pasticche euforizzanti per chi usciva dalle trincee per andare a farsi maciullare.
Ancora una volta, ne più ne meno, lo sport era lo specchio della società.

La storia di Bottecchia pare essere vera, e ad essa mi sono ispirato per il mio nickname: Henry Pelissier, che vinse il Tour del 1923 con il corridore trevigiano/friulano come gregario (giunto peraltro secondo) ebbe modo di affermare parecchi anni dopo: "Se fossi andato ad aranciata come Bottecchia, io non sarei mai arrivato a Parigi".

L’aneddoto che hai riportato è molto interessante e anche divertente, se intendevi affermare che il ciclismo non è fatto solo di chi taglia il traguardo per primo, siamo d’accordo e hai fatto bene.
Se intendevi qualcosa d’altro allora non sono riuscito a capire le tue intenzioni.
Ciao!
Davide

 

____________________
Davide

 
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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Jul 2005

  postato il 10/09/2005 alle 20:26
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

L’aneddoto che hai riportato è molto interessante e anche divertente, se intendevi affermare che il ciclismo non è fatto solo di chi taglia il traguardo per primo, siamo d’accordo e hai fatto bene.
Se intendevi qualcosa d’altro allora non sono riuscito a capire le tue intenzioni.
Ciao!
Davide


mi sembra che l'aneddoto offra due spunti di discussione:
- il ciclismo vive non solo delle grandi imprese dei campioni, ma anche delle storie dei gregari e dei corridori non così dotati. personalmente, sono sempre molto curioso di conoscere storie legate a personaggi come... bortolotto, lualdi, natale, barone, mazzantini, riccomi, cavalcanti, antonini... insomma: di saronni e di moser sappiamo tutto, ma il ciclismo non è fatto soltanto da loro.
- il doping c'è sempre stato. magari la simpamina non faceva i danni del gh e dell'epo, ma sempre doping era. e mi sembra che in questo forum ne siamo (quasi) tutti consapevoli della questione, (quasi) nessuno si fodera gli occhi con il prosciutto.

 
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Livello Hugo Koblet




Posts: 413
Registrato: Aug 2005

  postato il 10/09/2005 alle 20:55
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia


L’aneddoto che hai riportato è molto interessante e anche divertente, se intendevi affermare che il ciclismo non è fatto solo di chi taglia il traguardo per primo, siamo d’accordo e hai fatto bene.
Se intendevi qualcosa d’altro allora non sono riuscito a capire le tue intenzioni.
Ciao!

Ciao Davide,
Come dice Effebi io volevo dimostrare come sia bello sentire altre storie oltre a quelle di vittorie esaltanti oppure di scandali preannunciati,come quelle di Malabrocca riportate in questo articolo tra l'altro di Repubblica.
Ci vogliono personaggi nel mondo dello Sport per far parlare e sognare i loro Fans siano questi Campioni o no.
Io sogno uno sport sano, lontano da qualsiasi dubbio di illeciti sportivi e chi come Malabrocca può rappresentarlo (anche se per la fame ne fu costretto).
Complimenti a Bottecchia per non essere caduto nella trappola.
Sarebbe bello sentire ancora delle storie così:
La scena più comica del "duello" si verificò proprio in quel Giro, nella tappa Montecatini-Genova, vinta da Vincenzo Rossello. A pochi chilometri dal traguardo, Malabrocca si fermò, fingendo di sostituire un tubolare. Carollo se ne avvide e si nascose dietro un pagliaio. Convinto di aver gabbato l'antagonista, "Luis" Malabrocca ripartì e tagliò il traguardo. Grande fu la sorpresa allorché si sentì dire che Carollo doveva ancora arrivare. Cosa era successo? Il friulano aveva pagato un ragazzino perché lo avvertisse quando Malabrocca avesse ripreso la corsa. Alla fine Carollo fu felicemente ultimo con un ritardo di 9h.57'.07" da Fausto Coppi, indiscusso trionfatore. "Malabrocca? Un nome da fiaba - disse Dino Buzzati - un corridore che se non ci fosse stato davvero, lo si sarebbe dovuto inventare".

Ecco il suo Palmares
LUIGI MALABROCCA

Nato a Tortona (Alessandria) il 22 giugno 1920. Passista e ciclocrossista. Alto 1,70 chilogrammi 67/68. Professionista dal 1946 al 1954. 11 vittorie. Anno e Squadra: 1946 Welter e Milan Gazzetta, 1947 Welter, 1948 Edelweiss, 1949 Stucchi, 1950 Edelweiss, 1951 Individuale, 1952/1953 Nilux, 1954 Ursus Vigevano.

Vittorie

1946 Giro del Vino
1946 Giro della Lomellina
1946 Coppa Carena a Bosco Marengo
1946 Trofeo Lugano a Tortona
1947 Parigi Nantes
1948 Parigi Saint Valery
1948 Coppa Agostoni
1949 Tappa Giro di Croazia e Slovenia
1949 Giro di Croazia e Slovenia (classifica finale)
1951 Gran Premio Villa a Milano
1954 Circuito di Bressano
Note: Campione Italiano di Ciclocross nel 1951 e 1953

Piazzamenti al Giro d’Italia

1946: 40° (Maglia Nera) - 1947: 49° (Maglia Nera) - 1949: 64°

 
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Livello Hugo Koblet




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Registrato: Aug 2005

  postato il 10/09/2005 alle 22:08
Originariamente inviato da celapossorifare


Il Giro si conclude sulla pista in carbonella dell'Arena, al Parco Sempione. Malabrocca è nella scia di Renzo Zanazzi, un giovane esuberante milanese gregario di Bartali - ha solo vent'anni - che deve essere completamente suonato perché abborda la curva al contrario e finisce sul prato spelacchiato che i milanesi, durante la guerra, avevano trasformato in orti perché la fame era tanta.

Malabrocca deve frenare, per non fare la stessa fine. Impreca perché si sente pieno d'energie: infatti ripiglia la testa del plotone, s'impegna nel volatone ma arriva quarto, battuto dal velocista Oreste Conte della Benotto, su Aldo Bini (Legnano) e lo sprinter romano Spadolini.



Sicuramente ha fatto confusione e penso si riferisse a questa

Ciao
Penultima tappa
17b Verona-Mantova, 72 km
1. Elio Bertocchi en 1h47'38"
2. Volpi
3. Bini à 2'27"
4. R.Zanazzi
5. F.Coppi
6. Fazio
7. Malabrocca
8. Spadolini
9. Amadori
10. Antolini

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 10/09/2005 alle 22:11
x celapossorifare, io corro con Gerosa...se hai bisogno fammi sapere..

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 10/09/2005 alle 22:19
Ciao Daniele,
Bhe si in effetti non ci avevo pensato che correva con te,
si mi piacerebbe sapere se si ricorda del suo primo anno da dilettante nel Velo sport Rho e di me.
Se anche lui respirava quella tensione che percepivo io?
Non mi sono mai ambientato li dentro troppe facce nuove.
Grazie

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2005 alle 00:05
Malabrocca non era il prototipo del corridore scarso. Anzi. Era molto difficile vincere la magflia nera senza finire fuori tempo massimo e contemporaneamente fare il duro lavoro del gregario. Ciclismo sport povero, fatto di fatica, sudore, dove la coramina, grande bluff come anfetaminosimile, veniva presa perchè costava poco e dava un grande effetto placebo....doping? Si, ma innocuo e folclore. Malabrocca doveva arrivare senza "rete" , senza "gruppetto", contro mostri come Bartali, Coppi, Magni....Koblet......che quando andavano, come nella Cuneo Pinerolo, si poteva solo piangere.....
Bel topic Celapossirifare....

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2005 alle 00:18
Ma perchè non viene ripristinata la classifica per la maglia nera? Sarebbe così bello rivedere i ciclisti che si nascondono tra i cespugli o nei bagni dei bar per accaparrarsi il tanto ambito ultimo posto!!!

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 11/09/2005 alle 10:43
Ecco una piccola ricerca

Giro D'Italia 2005
I primi
1 SAVOLDELLI Paolo ITA DSC 91:25:51 0:00
2 SIMONI Gilberto ITA LAM 91:26:19 0:28
3 RUJANO GUILLEN Jose' VEN CLM 91:26:36 0:45
e gli Ultimi dieci di quest'anno
143 GRILLO Paride ITA PAN 95:14:17 3:48:26
144 RENSHAW Mark AUS FDJ 95:15:23 3:49:32
145 ETXEBARRIA ARANA Unai VEN EUS 95:15:52 3:50:01
146 WILSON Matthew AUS FDJ 95:16:42 3:50:51
147 CLAUDE Mathieu FRA BTL 95:19:04 3:53:13
148 FORNACIARI Paolo ITA LAM 95:23:11 3:57:20
149 SCHNYDER Philippe SUI CLM 95:23:28 3:57:37
150 CLERC Aurélien SUI PHO 95:25:00 3:59:09
151 WILSON Trent AUS CLM 95:28:46 4:02:55
152 HOJ Frank DEN GST 95:29:54 4:04:03
153 VAN HOUT Russel AUS CLM 95:52:45 4:26:54

Giro D'italia 2004
I primi
1 CUNEGO Damiano ITA SAE 88:40:43 0:00
2 HONCHAR Serhiy UKR DEN 88:42:45 2:02
3 SIMONI Gilberto ITA SAE 88:42:48 2:05

Mauro Gerosa
13 GEROSA Mauro ITA VIN 4:07:04 0:03
Complimenti Mauro

E gli ultimi 10
130 FERTONANI Marco ITA PHO 4:08:09 1:08
131 VAUGRENARD Benoit FRA FDJ 4:08:09 1:08
132 VAN VELZEN Jan NED CHO 4:08:09 1:08
133 BRARD Florent FRA CHO 4:08:09 1:08
134 FRITSCH Nicolas FRA FDJ 4:08:09 1:08
135 SZMYD Sylvester POL SAE 4:08:09 1:08
136 MURN Uros SLO PHO 4:08:09 1:08
137 VAN HOUT Russell AUS CLM 4:08:09 1:08
138 MOUREY Francis FRA FDJ 4:08:17 1:16
139 SPEZIALETTI Alessandro ITA SAE 4:08:17 1:16
140 PODGORNIK Dean SLO TEN 4:09:59 2:5

Anno 2003
Primi
1 SIMONI Gilberto ITA SAE 89:32:09 0:00
2 GARZELLI Stefano ITA VIN 89:39:15 7:06
3 POPOVYCH Yaroslav UKR LAN 89:39:20 7:11

e gli ultimi 10
87 USANO MARTINEZ Julian ESP KEL 92:10:08 2:37:59
88 BERTOLETTI Simone ITA LAM 92:10:43 2:38:34
89 SVORADA Jan CZE LAM 92:16:55 2:44:46
90 GIORDANI Leonardo ITA DNC 92:20:16 2:48:07
91 FONTANELLI Fabiano ITA MER 92:21:37 2:49:28
92 JOERGENSEN Rene' DEN FAK 92:24:25 2:52:16
93 RIERA VALLS Jordi ESP KEL 92:24:52 2:52:43
94 VERSTREPEN Johan BEL LAN 92:28:40 2:56:31
95 DE ANGELI Luca ITA CLM 92:32:58 3:00:49
96 SECCHIARI Francesco ITA DVE 92:36:05 3:03:56
97 SCAMARDELLA Salvatore ITA LAN 92:36:24 3:04:15

Bhe che dire i nomi alla fine cambiano sempre quindi manca uno specialista che infiammi questa classifica.
Chi sarà il futuro Malabrocca ??
Ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2005 alle 12:04
il nuovo Malabrocca, forse, salterà fuori quando ci sarà un premio-riconoscimento per 'ultimo. Forse. Perchè forse? Perchè l'epoca romantica nel ciclismo è credo definitivamente tramontata (e da un pezzo..).

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 11/09/2005 alle 12:18
Hai ragione,
i corridori che corrono per sopravvivere non ci sono più,anzi di solito ora riesce a proseguire solo chi ha le spalle ben coperte.
Diciamo che tanti hanno proseguito grazie ad una agiata posizione della famiglia.
Quindi dare premi all'ultimo sembra quasi un'offesa se ricevuti da chi problemi non ne ha.
Penso invece che sia giusto premiare ogni tipo di competizione anche le più strane perchè le imprese per arrivare ultimo erano un compromesso di tattica,psicologia,e anche forza per rientrare al limite del tempo massimo.
Mica facile.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2005 alle 12:38
Per Roberto: magari l’avrai già notato, comunque dai un’occhiata alla home page e ai "graffiti" di Morris, sono zeppi di personaggi che hanno fatto la storia del ciclismo, una godibilissima galleria equamente suddivisa tra "maggiori" e "minori".
Ciao!

 

____________________
Davide

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 11/09/2005 alle 16:40
aridatece Malabrocca
 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 11/09/2005 alle 16:44
pare che il Luisin facesse ogni anno a gara con Carollo per vincere il "primato" della maglia nera. Ed una volta pagò un contadino perché dicesse a Carollo che Malabrocca era già passato.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2005 alle 18:17
per chi volesse approfondire la vicenda umana e sportiva di Malabrocca, suggerisco la lettura del libro "Coppi, Bartali e Malabrocca" di Benito mazzi ( Conti editore, 1993)
 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 12/09/2005 alle 18:57

 
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Livello Tour




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  postato il 12/09/2005 alle 20:25
Parecchi episodi riguardo Malabrocca sono riportati anche nel libro "Palmer,Borraccia e via!": spettacolare quello che vede Malabrocca e Cargioli andare per scommessa a Montelepre, il paese del bandito Giuliano. Così facendo si attirano l'attenzione dei loschi colleghi del bandito, che li aspettano al passaggio del giro con lupara d'ordinanza, non per sparargli, ma per fare il tifo!"miiin.chia...Malabrocca...fòttili tutti!!". Dice sia vero


ciao
ciao

 
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